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ALBERTO SAVA

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FABRIZIO FERRARI

FABRIZIO FERRARI

L’INTERVENTO

Cambio ai vertici del Fondo ASIM: un augurio alla nuova Presidenza

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Marco Verzari e Lorenzo Mattioli, Presidente e Vice Presidente uscenti, lasciano dopo aver completato il loro mandato con competenza e professionalità.

Entrambi, unitamente al team ASIM, hanno fronteggiato con attenzione e responsabilità l’emergenza sanitaria COVID-19, assicurando un supporto concreto alle lavoratrici e ai lavoratori del Settore, coinvolti in prima linea nella lotta alla Pandemia.

Notevole anche la spinta allo sviluppo del Fondo - soprattutto in termini di autonomia nella gestione del

Alberto Sava

Giornalista e Direttore Responsabile Asim Informa

Piano sanitario - verso un’ottimizzazione delle risorse a completo beneficio di iscritte e iscritti.

Su queste basi riparte la nuova Presidenza del Fondo ASIM.

Nell’assumere il suo ruolo, il neo-Presidente Massimo Stronati ha pragmaticamente indicato la volontà di proseguire il percorso di crescita innescato dai suoi predecessori, affacciandosi però su strade nuove e puntando sull’innovazione. Il neo-Vice Presidente Fabrizio Ferrari, anch’esso in un’ottica di continuità con la precedente gestione, ha da subito posto l'accento sulla volontà di rafforzare sempre di più il sostegno a lavoratrici e lavoratori.

Ai dottori Stronati e Ferrari il nostro augurio di buon lavoro alla guida del Fondo ASIM, unitamente agli auguri, estesi a tutti, di buon Natale e buon anno nuovo.

Cosa sappiamo sulla somministrazione della terza dose

del vaccino anti COVID

Con la circolare del 14 settembre 2021 il Ministero della Salute ha dato il via alla somministrazione di una terza dose del vaccino anti COVID-19, o più correttamente di quella che il dicastero chiama dose “booster” o dose aggiuntiva – dopo vedremo perché, in eff etti, parlare di terza dose non è sempre corretto, anche se ormai è entrato nel gergo comune – a soggetti immunodepressi, trapiantati e malati oncologici con determinate specifi cità.

Successivamente, con la circolare pubblicata il 27 settembre 2021, il Ministero della Salute ha annunciato l’avvio della somministrazione della dose aggiuntiva ad altre categorie di persone, che elencheremo nel dettaglio più avanti nell’articolo.

Si tratta di un primo passo verso una decisione già intrapresa da diversi Paesi stranieri, come gli USA e Israele, seppur con modalità diff erenti.

In data 4 ottobre l’EMA, l’agenzia europea del farmaco, ha dato il via libera alla somministrazione di questa dose supplementare anche agli immunodepressi e agli

IN QUESTO ARTICOLO

• Terza dose o dose booster?

• Chi potrà ricevere una terza dose di vaccino anti COVID-19?

• Come funziona la terza dose del vaccino?

over-18, mentre in Italia l’estensione a tutti è subentrata in un secondo momento, come vedremo più avanti nell’articolo.

Ma andiamo per gradi, e cerchiamo di approfondire insieme quanto si sa, a oggi, sulla terza dose del vaccino anti COVID.

TERZA DOSE O DOSE BOOSTER?

Come accennato all’inizio dell’articolo, utilizzare l’espressione “terza dose” non è corretto, infatti il Ministero della Salute preferisce l’utilizzo della formula “dose booster” o dose aggiuntiva.

Ma perché?

Per due ragioni molto semplici, in realtà.

La prima riguarda il fatto che, come sappiamo, a oggi sono disponibili e approvati nell’UE e in Italia 4 vaccini e solo 3 su 4 prevedono una doppia somministrazione.

Visto che la dose aggiuntiva può essere somministrata a prescindere dal vaccino ricevuto inizialmente, potrebbe non essere la terza, ma magari la seconda.

In eff etti, chi ha ricevuto il vaccino Janssen ha fatto solo una somministrazione, quindi nel suo caso la dose booster sarebbe la seconda, non la terza.

La seconda ragione riguarda, invece, chi ha contratto la malattia COVID-19, che ha ricevuto, fatte salve alcune eccezioni, solo una dose, anche se il vaccino utilizzato ne prevedeva due.

Quindi, anche questi soggetti, laddove dovessero ricevere la dose booster, arriverebbero a 2 e non a 3 somministrazioni.

Ma allora, perché si parla sempre di terza dose? Perché la stragrande maggioranza delle persone vaccinate in Italia e nel Mondo ha ricevuto due somministrazioni – in gran parte con un vaccino a mRNA (Moderna e Pfi zer) – di conseguenza chi riceverà la dose booster farà, quasi sicuramente, una terza dose.

Fatta questa precisazione, vediamo cosa ha stabilito il Ministero della Salute per questa dose booster.

Il Ministero ha spiegato che la dose booster del vaccino va considerata come un richiamo dopo un ciclo vaccinale primario, che resta la priorità in questa fase.

Ma chi potrà ricevere questa terza dose del vaccino anti COVID-19?

Il primo gruppo di soggetti a cui dare la priorità per la somministrazione della dose aggiuntiva del vaccino è composto da soggetti interessati dalle seguenti condizioni:

• trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; • trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); • attesa di trapianto d’organo; • terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore

Chimerico Antigenico (cellule CAR-T); • patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; • immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile, ecc.); • immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es. terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario, ecc.); • dialisi e insufficienza renale cronica grave; • pregressa splenectomia; • sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+< 200 cellule/μlo sulla base di giudizio clinico.

“[…] le attuali evidenze sui vaccini anti COVID-19 in soggetti sottoposti a trapianto di organo solido o con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e che abbiano già completato il ciclo vaccinale primario, mostrano un significativo beneficio, in termini di risposta immunitaria, a seguito della somministrazione di una dose aggiuntiva di vaccino.”

Il secondo gruppo, come previsto dalla circolare del 27 settembre, comprende le persone di età uguale o superiore agli 80 anni, il personale e gli ospiti delle residenze per anziani.

CHI POTRÀ RICEVERE UNA TERZA DOSE DI VACCINO ANTI COVID-19?

Successivamente, il richiamo ha interessato le seguenti categorie di soggetti:

• esercenti le professioni sanitarie; • operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali.

In questo caso, si è data priorità ai soggetti – appartenenti alle categorie indicate prima – di età ≥ 60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione.

Con la successiva circolare dell’11 novembre 2021 si è ampliata la platea anche ai soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni, a partire dal 1 dicembre.

In seguito, però, anche dietro le richieste da parte delle Regioni, è stata disposta l’apertura a tutte le fasce di età a partire da quella stessa data, a patto che siano trascorsi 5 mesi dalla ricezione dell’ultima dose (prima o seconda in base ai casi specifici).

COME FUNZIONA LA TERZA DOSE DEL VACCINO?

Abbiamo spiegato che la somministrazione di una dose booster si applica a prescindere dal vaccino utilizzato per il ciclo primario. Però, il richiamo non avverrà necessariamente con il medesimo vaccino.

Infatti, il Ministero ha spiegato che:

“Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria, Janssen), considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di AIFA, sarà per ora possibile utilizzare come dose “booster” uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia (Comirnaty di BioNTech/Pfizer e Spikevax di Moderna).”

Quindi, nel caso in cui il soggetto abbia ricevuto inizialmente il vaccino di AstraZeneca Vaxzevria e quello di Johnson & Johnson Janssen, si procederà con la cosiddetta vaccinazione eterologa, ovvero con l’impiego di un vaccino differente rispetto a quello utilizzato in precedenza.

Per chi, invece, ha ricevuto uno dei due a mRNA, non cambierà nulla.

Inizialmente, si era stabilita la somministrazione della dose booster dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario, poi ridotti a 5.

Green Pass COVID:

cos’è, a cosa serve, come richiederlo

A partire dal 1° luglio è valida la Certifi cazione verde COVID-19, altrimenti nota come Green Pass COVID, o più precisamente EU digital COVID certifi cate, che rende più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen.

Per chi non lo sapesse, l’area Schengen è un’area che comprende 26 Stati europei in cui è garantita la libera circolazione delle persone.

Si parla di questo Green Pass ormai da mesi, ma in realtà le tappe uffi ciali sono essenzialmente tre, per quello che riguarda l’Italia:

• 1 giugno 2021: diventa operativa la piattaforma

UE per il riconoscimento dei dati. Anche l’Italia è collegata; • 17 giugno 2021: l’Italia attiva la piattaforma nazionale per ottenere la Certifi cazione verde CO-

VID-19; • 1 luglio 2021: entra in corso di validità la Certifi cazione verde COVID-19.

Ma cos’è, tecnicamente, questo Green Pass COVID, come

IN QUESTO ARTICOLO

• Cos’è il Green Pass COVID • Com’è fatto il Green Pass

COVID? • Quali informazioni contiene il

Green Pass COVID? • A cosa serve il Green Pass

COVID? • Cosa certifi ca il Green Pass

COVID? • Come richiedere e ottenere il

Green Pass COVID • Quanto tempo dura il Green Pass

COVID? • Cos’altro c’è da sapere sul Green

Pass COVID • Green Pass e richiamo del vaccino • Cos’è il green pass raff orzato (o

Super Green Pass)?

si ottiene, chi può richiederlo, a cosa serve e com’è fatto? Approfondiamo insieme.

COS’È IL GREEN PASS COVID

La definizione precisa viene fornita dal sito che il Governo ha predisposto e la riportiamo di seguito:

“È una Certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che contiene un QR Code per verificarne autenticità e validità.”

Da questa definizione possiamo dedurre alcune informazioni essenziali sulla natura di questo Green Pass: • è un documento digitale, che può essere eventualmente stampato; • viene emesso dal Ministero della Salute del nostro

Paese e non da un ente terzo; • è costituito da un QR code, attraverso il quale il personale preposto al controllo (ad esempio in aeroporto) può controllare i dati dell’utente.

Un QR code – Quick Response Code, ovvero codice di risposta rapida – è una sorta di codice a barre di forma quadrata, che contiene una certa quantità di informazioni e può essere utilizzato per molteplici scopi.

Quasi tutti gli smartphone in circolazione presentano una funzione di QR reader, rendendo questo formato uno standard molto diffuso.

Un esempio? Se inquadri questo QR code con il tuo smartphone potrai raggiungere la home page del nostro sito.

Vediamo, ora, com’è fatto il Green Pass COVID.

COM’È FATTO IL GREEN PASS COVID?

Il Green Pass COVID si presenta in due formati, uno digitale e uno cartaceo, quello che puoi stampare e portare con te. Ecco come si presentano.

Formato digitate. Formato cartaceo.

QUALI INFORMAZIONI CONTIENE IL GREEN PASS COVID?

Come hai probabilmente notato osservando il formato cartaceo, il Green Pass COVID contiene poche informazioni, relative ovviamente alla propria condizione sanitaria correlata alla pandemia.

Nello specifico, sono presenti i seguenti dati:

• nome, cognome, data di nascita; • numero identificativo del certificato, un codice alfanumerico che appartiene solo ed esclusivamente al proprio Green Pass; • la malattia per la quale è stato elaborato il certificato, in questo caso la COVID-19. Questa informazione fa pensare a un possibile utilizzo di questo Pass anche per altre condizioni patologiche in futuro; • il tipo di Vaccino ricevuto, mRNA o vettore virale; • il vaccino ricevuto, Cominarty, Moderna, Astrazeneca, Janssen; • il produttore del vaccino; • il numero di dosi ricevute e totali, ad esempio 1/2, 2/2, 1/1, 3/3, a seconda del vaccino ricevuto; • data dell’ultima somministrazione del vaccino; • lo Stato in cui hai ricevuto il vaccino; • guarigione da COVID-19; • tampone negativo (con la data e il laboratorio in cui è stato eseguito); • l’ente che ha rilasciato il certificato, nel nostro caso il Ministero della Salute; • un QR code, contenente queste stesse informazioni.

A COSA SERVE IL GREEN PASS COVID?

Abbiamo già spiegato che la Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID certificate - nasce per agevolare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell’Unione Europea durante la Pandemia di COVID-19, ma nel corso dei mesi ha assunto una funzione più ampia e strutturata.

Oggi, infatti, rappresenta lo strumento che, in Italia, consente di:

• prendere i mezzi di trasporto pubblico; • accedere ai luoghi di lavoro, a scuola, all’università, alle strutture sanitarie; • accedere ai locali che offrono servizio di ristorazione e agli alberghi; • usufruire di alcuni servizi e partecipare a numerose attività culturali, ricreative e sportive.

Alcune categorie di persone sono esenti dall'obbligo di Certificazione verde COVID-19 per accedere ad attività e servizi per i quali è previsto.

COSA CERTIFICA IL GREEN PASS COVID?

Il Green Pass non viene rilasciato a tutta la popolazione in modo indistinto, è necessario essere in possesso di determinati requisiti per poterlo richiedere. Quali sono questi requisiti? Li elenchiamo di seguito:

• aver fatto la vaccinazione anti COVID-19 (in Italia viene emessa dopo ogni dose di vaccino); • essere negativi al test antigenico rapido nelle ultime 48 ore o al test molecolare nelle ultime 72 ore; • essere guariti dal COVID-19 negli ultimi sei mesi.

Se non hai nessuno di questi requisiti, non puoi richiedere il Green Pass.

COME RICHIEDERE E OTTENERE IL GREEN PASS COVID

Ottenere il Green Pass COVID è davvero semplice. Il Ministero della Salute ha predisposto 5 modalità, per andare incontro un po’ a tutte le esigenze e preferenze.

1. 2.

Tramite il sito ufficiale:

1. accedendo con il proprio SPID o con la Carta d’identità elettronica (CIE); 2. se non possiedi nessuna delle due identità digitali, puoi accedere comunque utilizzando la Tessera

Sanitaria (inserendo le ultime 8 cifre del numero riportato sul retro e la scadenza) e il codice univoco del tampone molecolare (CUN), antigenico (NRFE) o del certificato di guarigione COVID (NUCG); 3. in alternativa a questi codici, puoi inserire il codice autorizzativo (AUTHCODE) ricevuto via e-mail o SMS ai recapiti che hai comunicato in sede di prestazione sanitaria; 4. se non possiedi la tessera sanitaria, puoi comunque richiedere il Green Pass, seguendo gli stessi step della modalità precedente, sostituendo la

Tessera sanitaria con il documento d’identità che hai fornito quando hai eseguito il tampone o richiesto il certificato NUCG. Fascicolo Sanitario Elettronico: potrai acquisire la certificazione verde COVID-19 accedendo al tuo Fascicolo Sanitario Elettronico, con le modalità previste nella tua Regione di assistenza. Al momento questa modalità non è ancora disponibile, ma lo sarà presto.

3.

App Immuni: puoi ottenere il Green Pass utilizzando questa app, inserendo gli stessi dati richiesti sul sito con Tessera Sanitaria o carta d’identità.

4.

App IO: forse la soluzione più comoda in assoluto. Accedendo con la tua identità digitale, troverai all’interno dell’App tutti i certificati pronti per te e non solo quelli relativi al COVID (ad esempio, il Bonus Vacanze). Se hai i requisiti per ottenere il Green Pass,

sarà già disponibile nell’App IO, senza dover fare nessuna richiesta o inserire dati.

5.

Se non hai dimestichezza con dispositivi, app o siti web, puoi rivolgerti alle farmacie, al tuo medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta.

Insomma, richiedere e ottenere il Green Pass COVID è davvero facile.

QUANTO TEMPO DURA IL GREEN PASS COVID?

La durata della Certificazione varia a seconda della prestazione sanitaria a cui è collegata. Nello specifico:

• per la prima dose del vaccino la Certificazione sarà generata dal 12° giorno dopo la somministrazione e avrà validità a partire dal 15° giorno fino alla dose successiva; • per le dosi successive alla prima e per la vaccinazione a seguito di guarigione o infezione successiva alla prima dose della vaccinazione dopo almeno 14 giorni, la Certificazione sarà generata entro un paio di giorni e, dal 15 dicembre 2021, sarà valida per 9 mesi dalla data di somministrazione; • nei casi di tampone negativo la Certificazione sarà generata in poche ore e avrà validità di 48 ore dall’ora del prelievo in caso di test antigenico

rapido e di 72 ore in caso di test molecolare; • nei casi di guarigione da COVID-19 la Certificazione sarà generata entro il giorno seguente e, in

Italia, varrà per 6 mesi dalla data di inizio validità indicata sul certificato di guarigione. Nel resto dell’Unione europea varrà per 180 giorni dal primo tampone molecolare positivo.

Quindi, per chi ha completato il ciclo vaccinale, il Green Pass ha una durata di circa 9 mesi, mentre per chi è guarito dalla COVID-19 di 6 mesi. Per i tamponi, invece, solo 48 o 72 ore.

GREEN PASS E RICHIAMO DEL VACCINO

Il Green Pass viene rilasciato anche in seguito al richiamo del vaccino, alla cosiddetta dose booster o “terza dose”. In questo caso il certificato verde viene emesso entro 48 ore dalla vaccinazione e - come già accennato e come vedremo più nel dettaglio più avanti nell’articolo - a partire dal 15 dicembre 2021, avrà validità per 9 mesi dalla data della somministrazione.

I nuovi Green Pass vaccinali di richiamo vengono emessi indicando il dettaglio nella sezione "numero di dosi effettuate/numero totale dosi previste per ciclo vaccinale completo", in questo modo:

• 2 di 2 nel caso di richiamo dopo un vaccino monodose (Janssen); • 2 di 2 nel caso di richiamo dopo dose unica a seguito di guarigione da Covid-19; • 3 di 3 nel caso di richiamo dopo il completamento del primo ciclo vaccinale con due dosi o nel caso di richiamo per le persone vaccinate all’estero con un vaccino non autorizzato da EMA.

COS’È IL GREEN PASS RAFFORZATO (O SUPER GREEN PASS)?

Approvato con il decreto legge 26 novembre 2021, n. 172, il cosiddetto green pass rafforzato, altrimenti noto come Super Green. Cosa cambia? Semplificando, questo certificato viene

emesso solo dopo la vaccinazione o la guarigione, non più quindi con tampone negativo.

Dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio anche in zona bianca per accedere a spettacoli, eventi sportivi, ristorazione al chiuso, feste e discoteche, cerimonie pubbliche - quindi tutte attività prima accessibili anche con tampone negativo - si dovrà avere obbligatoriamente il green pass "rafforzato". In zona gialla o arancione, già dal 29 novembre, chi possiede un green pass rafforzato potrà accedere ad attività e servizi che altrimenti sarebbero limitati o sospesi.

Se hai dei dubbi, ti invitiamo a consultare la pagina delle FAQ sul sito dedicato, dove troverai tante risposte alle domande più frequenti.

STESSO TEAM, NUOVA SEDE!

Il Fondo ASIM si è spostato nei nuovi uffici in via Livenza 7, 00198, Roma.

Rimangono comunque invariati il numero del centralino e i nostri contatti email, così come l’accessibilità al Portale S.I.Asim e al Portale LEO, disponibili 7 giorni su 7, 24 ore su 24!

PROGETTO TOTEM

Fondo ASIM, ha avviato il Progetto Totem, progetto che consiste nel posizionamento all’interno delle sedi di

aziende aderenti e parti sociali di totem interattivi

attraverso i quali gli iscritti possono interagire direttamente con il Fondo, reperendo informazioni, inoltrando richieste e inviando documentazione.

Sono già tante le installazioni effettuate in tutta Italia.

Essere sempre più vicini agli iscritti, il nostro obiettivo primario!

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