Ai vertici dell’offerta culturale nazionale
Operaestate: valore per un intero territorio che investe in cultura Sono 36 anni che Operaestate Festival è impegnata nell’animazione culturale di un intero territorio ricompreso nella vasta area della Pedemontana Veneta. È con vero piacere quindi, che salutiamo questa nuova edizione, ancora una volta piena di novità e di scoperte, di grandi artisti nazionali e internazionali e di tanti giovani talenti che il festival si fa merito di accompagnare con diverse modalità di sostegno. Un saluto e un plauso che va all’incessante impegno delle molte amministrazioni che partecipano al progetto di rete di Operaestate: oltre alla Regione del Veneto, i tanti comuni della Pedemontana che ne sono i principali promotori e che, tutti insieme, sono andati sempre più definendo la missione e i progetti del festival. Legandolo, nella sua direzione di animazione culturale delle nostre comunità, sempre più alle altre ricchezze, sia materiali che immateriali, di cui il nostro territorio è così ricco. Facendole diventare da una parte, scenario ideale per i progetti di spettacolo, dall’altra, soggetto originale per raccontare storie e memorie del nostro Veneto. Una rete locale quindi, che si misura però con molti altri network e progetti di rete, a cui Operaestate partecipa e che anima con convinzione sia a livello nazionale che internazionale. Confermando la sua doppia anima di programma fortemente legato al suo paesaggio e nello stesso tempo proiettato sempre più verso l’esterno, verso le più innovative esperienze nazionali e internazionali, con curiosità verso le buone pratiche e con impegno nel generare ricadute positive verso le nostre comunità sia di residenti e sia di artisti. E proprio per questo ci rende orgogliosi il grande risultato registrato nel 2015, con la valutazione ministeriale che ha collocato Operaestate Festival ai vertici dell’offerta culturale nazionale, tra i primi tre festival multidisciplinari italiani. Vedendo così premiati: l’innovatività dei progetti, la valorizzazione della creatività emergente, lo sviluppo, creazione e partecipazione a reti nazionali e internazionali, come pure la partecipazione a progetti europei e a coproduzioni nazionali e internazionali, insieme alla continuità pluriennale, agli interventi di promozione del pubblico e allo sviluppo dei progetti in luoghi di impatto turistico. Tutte direzioni che Operaestate sta percorrendo da tempo e che questa nuova edizione conferma pienamente. E alla quale auguro tutto il successo che merita.
Cristiano Corazzari Assessore al Territorio, Cultura e Sicurezza Regione del Veneto
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Promotori: Città di Bassano del Grappa Assessorato alla promozione del Territorio e della Cultura
Un festival condiviso
Un progetto di rete alla scoperta della bellezza e dei talenti, per tanti pubblici diversi
Insieme: ci piace che sia questo l’incipit per presentare una nuova estate di festival. Insieme ai tanti Comuni che hanno deciso di partecipare a questo progetto di animazione culturale. Insieme a tutti gli Enti e le Istituzioni che lo sostengono con convinzione e condivisione: dalla Regione del Veneto al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, alla Commissione Europea. Insieme alle Fondazioni bancarie e alle aziende del territorio che credono nello sviluppo culturale, nel valore di questo investimento e nel fare sistema con gli enti territoriali. Insieme, e non per ultimo, al pubblico al quale il programma propone i diversi linguaggi dello spettacolo, i molti artisti chiamati ad interpretarli, tante scoperte e anche qualche rivelazione. Scopriremo dunque insieme i paesaggi, scopriremo castelli, musei, ville e palazzi: i luoghi più belli che le città del festival scelgono di aprire per accogliere artisti e spettatori. Saranno rivelazioni i talenti che da ogni parte del mondo porteranno creazioni e interpretazioni e rivelazioni saranno anche le storie che andremo a svelare, raccontandoci di una terra, la nostra, che ha sempre concepito talenti e, quelli che andavano per il mondo, diventavano ambasciatori dell’arte e dell’ingegno che qui da sempre hanno germogliato. E infine la scoperta, che speriamo sarà vivificante per il nostro pubblico, delle emozioni di cui ancora siamo capaci, del pensiero che ancora ci agita, delle riflessioni a cui siamo ancora disposti e che le molte espressioni delle arti dello spettacolo possono generare. Perché rimane il pubblico sempre il nostro primo pensiero quando progettiamo una nuova edizione, anzi i tanti pubblici diversi, ai quali proprio la natura del festival, multisciplinare per vocazione prima ancora che per decreto, da sempre ha la missione di incontrare con la sua variegata programmazione. Pubblici diversi per età e per passioni, per formazione e per origine, ai quali dedichiamo, oltre all’intera progettazione del festival, anche progetti specifici che sviluppano buone pratiche e nuove modalità per avvicinare, interessare, fidelizzare vecchio e nuovo pubblico. Nella convinzione che, oltre alle già misurate e importanti ricadute economiche di un progetto culturale come questo, non siano meno fondamentali tutti gli altri impatti prodotti da un “presidio” culturale: come contributo al miglioramento della qualità della vita, al rafforzamento dell’attrattività turistica, all’aumento dei consumi e delle pratiche culturali, al sostegno del capitale creativo e della produzione artistica regionale.
Giovanna Ciccotti Assessore alla promozione del Territorio e della Cultura
Riccardo Poletto Sindaco di Bassano del Grappa
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Ai vertici dell’offerta culturale nazionale Un festival condiviso Indice
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Shakespeare Bassano Sogno di una notte di mezza estate Spira Mirabilis Il mercante di Venezia Compagnia dè Colombari Love in Yellow e Love in Blu (Women in Love) Teatro Stabile del Veneto I Capuleti e I Montecchi di Vincenzo Bellini Love in Green e Love in Red (Women in Love) Teatro Stabile del Veneto Romeo e Giulietta Stivalaccio Teatro Dark Aemilia e le altre Luca Scarlini e Pierluigi Polato Master/Mistress of my passion Anagoor I fiati del tempo I Pifari del Doge Amleto + Die Fortinbrasmachine Roberto Latini Riccardo III Michele Sinisi
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Operaestate Danza p.24 Gribaudi/Maffesanti/Nardin Dance in Villa p.26 Ninarello/Kinzelman/Dance Well/No Limita-C-Tions Un’altra bellezza p.27 Dance Raids Bassano No Limita-C-Tions/Kairos/Two Faces/Wild Soul Crew/Dance Well p.28 In Memoriam/After The end Compañía Sharon Fridman p.29 Balletto di Roma Giselle p.32 INNE Iván Pérez Progetto Bolle p.34 Cie Marie Chouinard Jérôme Bosch: le Jardin des délices p.36 Compañía Sharon Fridman All Ways - Creazione per Arte Sella p.38 Cullberg Ballet Figure a Sea p.40 Francesca Foscarini Good Luck - Palazzo Pretorio p.42 Cycling Dance No Limita-C-Tions/Dance Well e Danz’autori italiani p.43 Dance Raids Feltre No Limita-C-Tions/Dance Well e Danz’autori italiani p.44 A Piede Libero Mogliano Danza p.45
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Operaestate Teatro Mario Perrotta + Teatro Stabile del Veneto Milite Ignoto + Una notte sull’altipiano Butterfly Kinkaleri Vasco Milandola Carpe Diem Marco Paolini Numero Primo Musso/Artuso/Laquidara/Piccola Bottega Baltazar Cartongesso Gian Antonio Stella/Gualtiero Bertelli La tavola e il potere La Piccionaia Memorie del nostro fugimento L.I.S. Soup - Cena sensoriale Luca Scarlini/Laura De Silva La vita è un fondale dipinto Pino Petruzzelli/Teatro Ipotesi Storie di uomini e di vini Cena Arancione Marco Artusi/Mataz Teatro Crashtest Festival Valdagno
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Operaestate Musica Bassano City of Jazz Suoni nella città Pipa e Pece e Milano Saxophone 4tet Strappatempo I Blues delle Alpi Veneto Contemporaneo Kinzelman/Rehmer/Tamborrino Hobby Horse Uto Ughi/I Solisti Veneti/Claudio Scimone Della virtù e della fantasia Ivos Margoni/Sergio Merletti Campus delle Arti Kostantin Bogino & friends Satie e dintorni Axel Trolese Virtuosi Talenti
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Giovanni Andrea Zanon/Leonora Armellini Le età della musica Quintetto di fiati Sui sentieri del Grappa Alberto Ferro Virtuosi Talenti Luca Scarlini/Artisti Lirici Castelli... in aria Saverio Tasca & Alterarco Novae Terrae Jack Savoretti Trio + Veneto Jazz Festival Campus delle Arti
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Operaestate Lirica Il Flauto Magico di Wolfgang Amadeus Mozart
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B.motion B.motion danza Novembrini/Suggate/Schumacher/Murillo Julien Dancing Museums Giorgia Nardin Stabat Mater Yoko Higoshino Stabat Mater Chiara Frigo West End Yasmeen Godder Common Emotions Mélanie Demers Stabat Mater Christos Papadopoulos Elvedon Simona Bertozzi Prometeo: il Dono Igor & Moreno Idiot-Sincrasy Collettivo Cinetico 10 miniballetti Dario Tortorelli D No Body. Installed Yasmeen Godder Stabat Mater Andreas Constantinou The WOMANhouse Giorgia Nardin Season B.motion teatro Roberto Latini Amleto + Die Fortinbrasmachine Michele Sinisi Riccardo III F.lli Dalla Via Drammatica Elementare Scena Verticale Polvere Caroline Baglioni Gianni Amor Vacui piscina (niente acqua) Gli Omini La famiglia Campione Tindaro Granata Geppetto e Geppetto Babilonia Teatri Progetto Purgatorio Anagoor L’Italiano è ladro B.motion... attività collaterali I Progetti Europei Festival in rete
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Il Magnifico Guerriero - Incanto delle Vesti
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CSC Casa della Danza CSC Officina Teatro
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Invito a Bassano Cinefestival Bassano Thiene + Schio Dueville + Marostica CineShakespeare + Gallio Film Festival Minifest #B100% - mostra di illustrazione Sostenitori e Amici del Festival Colophon
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shakespe are bassano intrecci dark Nel 2016 si celebrano i 400 anni dalla morte del più grande autore di teatro di tutti i tempi: William Shakespeare. Esiste un legame particolare che collega il bardo alla Città di Bassano ed è rappresentato dalla figura di Aemilia Bassano, esponente della famiglia dei Bassano, musicisti e liutai originari della città del Grappa, attivi poi a Venezia prima di essere chiamati alla corte inglese. Aemilia Bassano Lanier (15691645) è rimasta nella storia della cultura per numerosi aspetti della sua clamorosa esistenza, ma in specie perché numerose fonti e studi puntano a lei come incarnazione della Dama Bruna, che compare di prepotenza nei Sonetti shakespeariani. Il termine con cui le fonti del tempo di Elisabetta I la definivano era black, ossia scura, aggettivo che si riferiva soprattutto ai capelli, ma da questa parola ha preso origine il celebre mito per cui sarebbe stata addirittura lei a scrivere tutte le opere del Bardo. Nata artisticamente in ambito musicale e andata in sposa a un virtuoso, per coprire una gravidanza scomoda, dopo la sua lunga relazione con il guerresco Lord Hunsdon, cugino della regina Elisabetta I, pubblicò nel 1611 un libro di poesie “Salve Deus Rex Iudeorum”, in cui affermava un notevole slancio femminista, difendendo le donne dalle consuete accuse di misoginia, e rivendicando la loro grandezza. Operaestate propone nella città dove operava Giovanni Cecchin, traduttore e studioso dell’opera della Dark Lady in Italia, un progetto dedicato ad Aemilia, poetessa d’amore, e alla memoria musicale della sua famiglia, che lega la cultura di Venezia e del Veneto alle vicende dell’arte e della storia inglesi. Il progetto si compone di: Dark Aemilia e le altre: un ritratto in piedi un racconto di Luca Scarlini con immagini e musica intorno alla Dama Bruna e alla sua poesia, e alle vicende di donne rivoltose nella cultura tra ‘500 e ‘600, tra Veneto e Inghilterra. Master/Mistress of my passion letture incrociate dai “Sonetti” shakespeariani sulla Dark Lady e da “Salve Deus rex Judeorum”, affidata all’estro visionario di Anagoor. Il fiato del tempo: la musica dei Bassano un concerto di musiche della famiglia Bassano per complesso di strumenti a fiato, che si intreccia al racconto della loro vicenda. Completano questa dedica Women in Love (ovvero le donne di Shakespeare) un progetto curato dal Teatro Stabile del Veneto e ispirato dalle tante figure femminili presenti nelle opere shakespeariane e probabilmente ispirate dall’inarrestabile temperamento di Aemilia. Infine quattro capolavori assoluti come Il mercante di Venezia, Romeo e Giulietta, Amleto, e Riccardo III reinventati in un mix di linguaggi: dalla ricerca sonora alla commedia dell’arte, dalla performance astratta al recupero della lingua originale, a sottolineare l’assoluta modernità di una scrittura che si colloca fuori dal tempo. Autentiche chicche di questa sezione la produzione dell’opera di Mendelssohn: Sogno di una notte di mezza estate, partitura scritta proprio per la messa in scena della commedia di Shakespeare curata dal progetto Spira Mirabilis e l’opera di Bellini I Capuleti e I Montecchi. 8
Sogno di una notte di mezza estate Il mercante di Venezia Women in love - Le donne di Shakespeare I Capuleti e i Montecchi Romeo e Giulietta Dark Aemilia e le altre Master/Mistress of my passion I fiati del tempo - La musica dei Bassano Amleto + Die Fortinbrasmachine Riccardo III
Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn Spira Mirabilis Orchestra/Coro di voci bianche di Fiesole venerdì 15 luglio h 21.20 Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) SHAKESPEARE/BASSANO PRIMA NAZIONALE regia teatrale Piera Mungiguerra con Claudia Gambino, Francesco Meola maestro del coro Joan Yakkei SPIRA MIRABILIS ORCHESTRA Igor Ahss, Bozena Angelova, Marina Arrufat Grau, Aljaz Begus, Lorenza Borrani, Francesco Bossaglia, Maia Cabeza, Diego Moreno Castelli, Florence Mary Cooke, Samuel Espinosa Ruiz, Michele Fattori, Simon Florin, Titus Franken, Timoti Fregni, Olga Hansen, Abigail Clara Hayward, Mirjam Huettner, Julie Huguet, Lisa Kürner Kürner, Sophie Lücke, Andrea Gregorio Mascetti, Simon Patrick Menin, Andrei Mihailescu, Sinéad Meghan O’Halloran, Yumi Onda, Antonio Pace, Katharina Naomi Paul, Carles Perez Esteve, Francesca Piccioni, Adriano Piccioni, James Richardson, Juan Carlos Rivas Perretta, Simone Muriel Roggen, Marta Santamaria Llavall, Benedikt Schneider, Hannah Sloane, Giacomo Tesini, Ida Tunkkari, Matteo Villa, Andrea Jean Vonk, Jonathan Watkins, Tim-Erik Winzer
CORO DI VOCI BIANCHE DELLA SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE Emilia Bassett, Giacomo Barrera, Filippo Benigni, Alice Calzoli, Eleonora Carrieri, Lorenzo Carrieri, Giovanna Carrillo Fantappie’, Irene Carrillo Fantappie’, Elena Casaglia, Francesca Cataoli, Anna D’amico, Lisa Florena, Livia Falcioni, Federica Lipsi, Francesco Lipsi, Giulia Mangani, Sofia Maurini Amodei, Giulia Montigiani, Tessa Piazzesi, Vittoria Pini, Gaia Ricciardi, Lavinia Lina Roma, Teresa Romoli, Camilla Sabatini, Sara Sayad Nik, Anita Susini, Aran Spignoli Soria, Nora Spignoli Soria, Ginevra Tempestini
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Una eccezionale produzione inaugura la sezione che Operaestate dedica all’anniversario shakespeariano: l’opera che Felix Mendelssohn Bartholdy scrisse per la messa in scena del “Sogno di una notte di mezza estate”. Protagonisti Spira Mirabilis con il Coro di voci bianche della Scuola di Musica di Fiesole. Spira Mirabilis è un innovativo progetto di ricerca musicale nato nel 2007 ad opera di giovani musicisti professionisti attivi nelle più importanti orchestre e teatri di tutta Europa che hanno avvertito la comune esigenza di creare uno spazio dedicato allo studio, oltre il ritmo frenetico che il mondo musicale professionale impone, e di farlo insieme, per condividere esperienza, talento e competenza, continuando ad imparare gli uni dagli altri. Ogni anno Spira Mirabilis approfondisce una sola opera musicale nel corso di una residenza intensiva, restituendo poi alle comunità che la sostengono, il risultato della ricerca. Per il 2016 è stato scelto il “Sogno di una notte di mezza estate” che Mendelssohn compose per la messa in scena dell’opera di Shakespeare, nel 1843. Molto spesso, ai giorni nostri, viene suonata la suite orchestrale del Sogno, costituita da una serie di brani strumentali separati. La produzione realizzata da Operaestate, Arte Sella e Mittelfest presenterà invece tutta la partitura di Mendelssohn, anche i brani normalmente esclusi. Il compositore infatti aveva previsto che alcuni numeri coinvolgessero dei cantanti solisti e un coro, di voci femminili o di voci bianche: il Coro degli Elfi. Proprio per questo motivo nasce l’idea di collaborare con il Coro di voci bianche della Scuola di Musica di Fiesole. Oltre all’aspetto musicale, il progetto prevede un completamento teatrale dell’opera: con la partecipazione di artisti esperti di regia, drammaturgia e recitazione. Una vera e propria messa in scena, favorita anche dai luoghi deputati alla rappresentazione come il Castello di Bassano, il Museo Arte Sella di Borgo Valsugana e il Mittelfest di Cividale del Friuli con affascinanti cornici naturali, che ben si sposano con la suggestione magica, romantica e sognante evocata dal testo.
Il Mercante di Venezia (The Merchant in Venice) Compagnia de’ Colombari/Università Ca’ Foscari Venezia martedì 2 agosto h 21.00 Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) SHAKESPEARE/BASSANO di William Shakespeare regia Karin Coonrod musiche originali Frank London scenografia e luci Peter Ksander costumi Stefano Nicolao suono Andrea Santini attori Andrea Brugnera, Michele Guidi, Ned Eisenberg, Monica Garavello, Jenni LeaJones, Adriano Iurissevich, Matthieu Pastore, Elena Pellone, Hunter Perske, Linda Powell, Stefano Scherini, Paul Spera, Francesca Sarah Toich, Michelle Uranowitz, Sorab Wadia, Enrico Zagni musicisti Marcello Benetti, Frank London, Serena Mancuso, Alexandra Stoica, Nikole Stoica, Paul Vasile drammaturgia Walter Waleri voce e text coach Gigi Buffington assistente drammaturgia Davina Moss assistente alla regia e direzione di scena Nerina Cocchi assistente direzione di scena Martìn Romeo direzione tecnica Marciano Rizzo Università Ca’ Foscari Venezia Shaul Bassi grafica John Conklin foto Andrea Messana produzione Venezia Mascia Pavon produzione USA Jennifer Newman
Per celebrare il 400o anniversario della morte di Shakespeare e il 500o anniversario della creazione del primo ghetto ebraico, quello di Venezia, la Compagnia americana de’ Colombari, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, metterà per la prima volta in scena “Il Mercante di Venezia” di William Shakespeare nella cornice ideale del Ghetto - ambientazione originaria del celebre dramma. “Immaginiamo questo luogo ancora una volta come un florido vento d’attività, cuore della vita ebraica, circondato da un muro, chiuso, un’isola appartata per estranei. Qual è il sentiero che conduce al nostro tempo? Entra Shylock... ad interpretarlo, con le sue mille sfaccettature e le sue intense passioni, saranno cinque attori, provenienti da esperienze, tradizioni e paesi diversi. Siamo spinti a guardare nuovamente lo straniero, sentire come brucia, aprire gli occhi alla sua luce, ascoltarne le grida, la chiamata, ascoltare il meravigliarsi delle pietre e trovare una strada fra giustizia e misericordia: un luogo per un nuovo giudizio”. Da Venezia la compagnia americana si trasferisce a Bassano per ambientare il dramma shakespeariano anche nella suggestione del castello medievale, cornice delle celebrazioni bassanesi del grande drammaturgo. La Compagnia de ‘Colombari è un collettivo internazionale di performing artists, che ambienta le proprie produzioni teatrali in luoghi sorprendenti. Intenzionalmente cerca l’incontro tra culture, tradizioni e forme d’arte per portare nuova interpretazione alla parola scritta - antica e non - utilizzando ogni mezzo possibile per tirarne fuori il senso profondo. Credendo fermamente che la magia del teatro può accadere ovunque e essere resa accessibile a tutti. 11
Love in Yellow (Women in love: le donne di Shakespeare) Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale mercoledì 3 agosto h 18.30 Parco di Villa Cà Erizzo Bassano del Grappa (VI) giovedì 4 agosto h 21.00 Museo Giorgione Castelfranco Veneto (TV) SHAKESPEARE/BASSANO LADY ANNA: L’ultima eclissi con Margherita Mannino DONNA CAPULETI: Nonostante la mia bellezza con Marta Paola Richeldi testi e regia Giuseppe Emiliani costumi Stefano Nicolao musiche eseguite dal vivo alla fisarmonica Alessandro Ambrosi foto Serena Pea produzione Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale
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Operaestate ospita un articolato progetto ideato, scritto e diretto da Giuseppe Emiliani per il Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale. Otto monologhi raccolti in 4 appuntementi dedicati a “Le donne di Shakespeare” e intitolati: “Love in Yellow”, “Love in Blu”, “Love in Green” e “Love in Red”. L’incanto del Parco di Villa Cà Erizzo a Bassano del Grappa e il suggestivo Museo Casa Giorgione a Castelfranco Veneto grazie alle parole di Shakespeare diventano così luoghi delle meraviglie. Luoghi dell’Amore, del Caso e della Fortuna. Luoghi di incontri teatrali con quattro delle otto donne in amore raccontate. Una performance itinerante, originale e visionaria, sospesa tra realtà e immaginazione, in pieno stile shakespeariano. Lo spettatore sarà coinvolto in una dinamica e vivace partitura di parole e situazioni che svelano aspetti insoliti di queste arcinote eroine shakespeariane in preda alle loro avventure o disavventure amorose. I testi originali composti da Emiliani verranno interpretati da due attrici già protagoniste in altre produzioni del Teatro Stabile del Veneto: Marta Paola Richeldi e Margherita Mannino, mentre le musiche dal vivo saranno eseguite da Alessandro Ambrosi. Si inizia raccontando la vicenda di LADY ANNA, regina controvoglia, sinceramente innamorata di Riccardo III e della sua notoria bruttezza. DONNA CAPULETI, madre di Giulietta, offre una nuova prospettiva alla storia dei due innamorati più celebri al mondo. La sua confessione rivela infatti il suo amore di gioventù per l’affascinante padre di Romeo.
Love in Blu (Women in love: le donne di Shakespeare) Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale mercoledì 3 agosto h 21.00 Parco di Villa Cà Erizzo Bassano del Grappa (VI)
LADY MACBETH, viene presentata come una sensuale e ambiziosa donna di corte che sprona il marito ad essere sempre più arrivista portando a segno i suoi progetti.
giovedì 4 agosto h 18.30 Museo Giorgione Castelfranco Veneto (TV)
Jessica, LA FIGLIA DI SHYLOCK, descrive la vita nel ghetto di Venezia e il suo desiderio di evasione. Ricchezza e libertà si scontrano per dar forma ai sogni infranti.
SHAKESPEARE/BASSANO LADY MACBETH: Solo per te con Marta Paola Richeldi LA FIGLIA DI SHYLOCK: Sei troppo caro, perché io ti possegga con Margherita Mannino testi e regia Giuseppe Emiliani costumi Stefano Nicolao musiche eseguite dal vivo alla fisarmonica Alessandro Ambrosi foto Serena Pea produzione Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale
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I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini sabato 6 agosto h 21.0o Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa - VI SHAKESPEARE/BASSANO
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Nell’omaggio shakespeariano del festival non poteva mancare una delle trasposizioni in musica più riuscite e rappresentate della più celebre storia d’amore di tutti i tempi: l’opera “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini. Fra le più dense di sfoghi lirici memorabili, capolavoro di dolcezza melodica ed espressività nell’intonazione del testo poetico, senza alcun dubbio uno dei vertici assoluti dell’arte di Bellini. Una nuova produzione del festival, ambientata nell’appropriato scenario del Castello medievale bassanese, degna cornice per una storia immortale nata proprio tra le dimore e i castelli dei signori che un tempo governavano queste terre. Affidata a giovani, ma già affermati professionisti della scena lirica: la direzione musicale al maestro Andrea Albertin, alla guida dell’Orchestra di Padova e del Veneto, quella teatrale al regista Paolo Giani, autore anche di scene e costumi. Sul palco un cast giovane, ma già di fama internazionale, formato dal soprano russo dal “timbro cristallino e voce duttile” Ekaterina Sadovnikova nel ruolo di Giulietta, da Annalisa Stroppa, una dei mezzosoprano più interessanti della sua generazione, in quello, en travesti, di Romeo e dal giovane tenore Giordano Lucà, finalista e vincitore dell’Audience Award BBC Cardiff Singer of the World Competition e Secondo Premio al celebre Concorso “Operalia - Placido Domingo” presso il Teatro alla Scala, in quello del rivale Tebaldo. Completano il cast il basso Daniel de Vicente nel ruolo di Capellio, padre di Giulietta, ed il basso Matteo d’Apolito in quello di Lorenzo, medico di casa Capuleti. La tragedia lirica in due atti “I Capuleti e i Montecchi”, fu composta da Vincenzo Bellini per il teatro La Fenice di Venezia, dove debuttò l’11 marzo 1830. Basata su un
libretto di Felice Romani tratto dal suo precedente “Giulietta e Romeo” del 1825 per Nicola Vaccai, l’opera racconta la storia dei due giovani innamorati partendo non dal dramma originale di Shakespeare bensì dalle fonti letterarie italiane e francesi a cui anche il grande inglese si ispirò. In effetti tutte le opere italiane scritte sino ad allora sul tema degli sfortunati amanti veronesi derivavano dalla ricca tradizione nostrana, che ha a capo la “IX Novella” di Matteo Bandello e la “Istoria novellamente ritrovata di due nobili amanti” di Luigi Da Porto, le due principali fonti d’ispirazione anche del testo shakespeariano. In seguito ci fu la tragedia settecentesca di Jean-François Ducis e quelle primo ottocentesche di Luigi Scevola, Giuseppe Morosini, Cesare della Valle e Filippo Huberti, che sulla struttura della novella bandelliana (di cui è mantenuto il tragico ingranaggio finale, dal filtro in poi) innestarono temi quali il dovere filiale di Giulietta, l’irremovibilità di Capellio, le doti politiche e guerresche di Romeo, la rivalità tra Romeo (mezzosoprano en travesti) e Tebaldo (tenore). Il focus della vicenda, infatti, è incentrato sullo scontro politico tra le due fazioni, i Capuleti, guelfi, e i Montecchi, ghibellini. Un ulteriore stravolgimento della trama è la caratterizzazione dei personaggi: Romeo diventa il rissoso e violento capo dei Montecchi, Tebaldo non più il cugino di Giulietta, ma un suo fedele pretendente, distante anni luce dal suo alter ego shakespeariano; inoltre Lorenzo da confessore di Giulietta diventa un medico di famiglia, dato che la censura dell’epoca non sopportava troppo la presenza di personaggi religiosi in scena.
musica Vincenzo Bellini libretto Felice Romani maestro concertatore e direttore Andrea Albertin regia, scene, luci e costumi Paolo Giani ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO CORO CITTA’ DI PADOVA direttore del Coro Dino Zambello personaggi e interpreti Giulietta Ekaterina Sadovnikova Romeo Annalisa Stroppa Tebaldo Giordano Lucà Lorenzo Matteo d’Apolito Capellio Daniel de Vicente co-produzione Città di Bassano/OperaFestival Città di Padova
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Love in Green (Women in love: le donne di Shakespeare) Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale sabato 6 agosto h 18.30 Gipsoteca Canoviana Possagno (TV) domenica 7 agosto h 21.00 Chiosto della Chiesa di Santa Maria degli Zoccoli Este (PD) SHAKESPEARE/BASSANO OFELIA: Folle per volontà con Susanna Costaglione TITANIA: Regalami parole con Giulia Briata testi e regia Giuseppe Emiliani costumi Stefano Nicolao musiche eseguite dal vivo alla fisarmonica Alessandro Ambrosi foto Serena Pea produzione Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale
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Nuovo appuntamento con il progetto ideato, scritto e diretto da Giuseppe Emiliani per il Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale. Otto monologhi raccolti in 4 appuntamenti dedicati a “Le donne di Shakespeare”. Dopo aver presentato a Bassano e Castelfranco Veneto “Love in Yellow” e “Love in Blu” è ora la volta di “Love in Green” e “Love in Red”, entrambi ambientati sia nella meraviglia della Gipsoteca Canoviana a Possagno che nell’affascinante Chiostro della Chiesa di Santa Maria degli Zoccoli ad Este. In questi luoghi straordinari gli spettatori ascolteranno le confessioni di quattro degli otto personaggi in amore scelti da Emiliani. Una performance unica, capace di valorizzare la particolarità di ogni location. Lo spettatore sarà coinvolto in un’originale partitura di parole e situazioni che svelano aspetti insoliti di questi celebri caratteri, usciti dalla penna di Shakespeare, in preda a insospettati travagli sentimentali. I testi inediti di Emiliani verranno interpretati da altre due attrici già protagoniste in alcuni progetti del Teatro Stabile del Veneto: Susanna Costaglione e Giulia Briata, mentre le musiche dal vivo saranno eseguite dal fisarmonicista Alessandro Ambrosi. Una misteriosa donna istruisce OFELIA alle arti magiche e riesce a farle immaginare una improbabile notte di passione con l’irraggiungibile principe Amleto. TITANIA, la regina delle fate, grata al poeta di averla descritta così bene, predice a Shakespeare, tra un incantesimo e l’altro, un avvenire luminoso e ricco di successi.
Love in Red (Women in love: le donne di Shakespeare) Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale sabato 6 agosto h 21.00 Gipsoteca Canoviana Possagno (TV)
Una giovane DESDEMONA, fragile e guerriera, attende impaziente Otello per trascorrere con lui la sua prima (e forse ultima) notte d’amore.
domenica 7 agosto h 18.30 Chiosto della Chiesa di Santa Maria degli Zoccoli Este (PD)
Un ambiguo JAGO (interpretato da una donna) confessa senza pudore la sua attrazione fatale per Desdemona ma soprattutto il suo indicibile amore per Otello.
SHAKESPEARE/BASSANO DESDEMONA: L’ultima volta con Giulia Briata JAGO: Non sono quello che sono con Susanna Costaglione testi e regia Giuseppe Emiliani costumi Stefano Nicolao musiche eseguite dal vivo alla fisarmonica Alessandro Ambrosi foto Serena Pea produzione Teatro Stabile del Veneto Teatro Nazionale
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Romeo e Giulietta (L’amore è saltimbanco) Stivalaccio Teatro
mercoledì 10 agosto h 21.00 Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) SHAKESPEARE/BASSANO soggetto originale e regia Marco Zoppello con Anna De Franceschi Michele Mori Marco Zoppello scenografia Alberto Nonnato costumi Antonia Munaretti maschere Roberto Maria Macchi duelli Giorgio Sgaravatto consulenza musicale Veronica Canale produzione Stivalaccio Teatro
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1574. Venezia in subbuglio. Per calli e fondamenta circola la novella: Enrico III di Valois, diretto a Parigi per essere incoronato Re di Francia, passerà una notte nella Serenissima. Un onore immenso per il Doge e per la città lagunare. Giulio Pasquati e Girolamo Salimbeni, coppia di ciarlatani saltimbanchi dai trascorsi burrascosi, vengono incaricati di dare spettacolo in onore del principe. Mica una storia qualunque, certo che no, la più grande storia d’amore che sia mai stata scritta: Romeo e Giulietta. Due ore di tempo per prepararsi ad andare in scena, provare lo spettacolo ma, sopratutto: dove trovare la “Giulietta” giusta, casta e pura, da far ammirare al principe Enrico? Ed ecco comparire nel campiello la procace Veronica Franco, poetessa e “honorata cortigiana” della Repubblica, disposta a cimentarsi nell’improbabile parte dell’illibata giovinetta. Si assiste dunque ad una “prova aperta”, alla maniera dei comici del “Sogno di una notte di mezza estate”, dove la celeberrima storia del Bardo prende forma e si deforma nel mescolarsi di trame, di dialetti, canti, improvvisazioni, suoni, duelli e pantomime. Shakespeare diventa materia viva nel quale immergere le mani, per portare sul palco, attraverso il Teatro Popolare, le grandi passioni dell’uomo: le gelosie “Otelliane”, i pregiudizi da “Mercante”, “Tempeste” e naufragi. In una danza tra la Vita e la Morte, coltelli e veleni, il passato diventa spunto per riflettere su di noi e sul nostro presente. Con il loro stile travolgente, che rilegge la tradizione della Commedia dell’Arte in chiave contemporanea, Stivalaccio Teatro dimostra in questo nuovo lavoro una geniale spinta creativa, capace di coinvolgere il pubblico dall’inizio alla fine.
Dark Aemilia e le altre (Un ritratto in piedi) Luca Scarlini e Pierluigi Polato
giovedì 18 agosto h 21.00 Chiostro del Museo Civico Bassano del Grappa (VI) SHAKESPEARE/BASSANO PRIMA NAZIONALE di e con Luca Scarlini con Pierluigi Polato liuto tedesco e arciliuto musiche Bernardo Gianoncelli toccata prima / 2 correnti Michelangelo Galilei toccata quinta / corrente John Dowland A Fantasie Sir John Smith his Almain Robert Earl of Essex his Galliard Lachrimae Pavan
E qui si svelano gli “intrecci dark” Skakespeare/Bassano. In una tre giorni dedicata al mistero della “Dark Lady” dei celebri “Sonetti” scespiriani. Con il suo ineffabile stile affabulatorio Luca Scarlini costruisce una trama ricca di curiosità e colpi di scena. Aemilia Bassano Lanier (1569-1645) è rimasta nella storia della cultura per numerosi aspetti della sua incredibile vita, ma soprattutto perché numerose fonti e studi puntano a lei come incarnazione della Dama Bruna, musa ispiratrice dei Sonetti shakespeariani. La realtà dei fatti vuole che la signora abbia vissuto una esistenza agitata, trascinata dal vento della passione e dell’intelletto. Nata da Battista Bassano, ella faceva parte di una famiglia (forse di origine ebraica, ma su questo gli studiosi sono in notevole disaccordo) di grande talento musicale il cui capostipite Jeronimo, nato a Bassano del Grappa nel 1480, aveva fatto carriera a Venezia, rivelandosi come maestro nell’esecuzione degli strumenti a fiato. I suoi figli Antonio, Jacomo, Alvise, Jasper, Giovanni e Battista ebbero il destino di recarsi a Londra, richiamati alla corte di Enrico VIII e qui si dedicarono specialmente alla musica per strumenti a fiato, di cui furono maestri. A quella stirpe appartiene quindi la signora della passione; nata in ambito musicale e andata in sposa a un virtuoso, per coprire una gravidanza scomoda, dopo la sua lunga relazione con il cugino della regina Elisabetta I Lord Hunsdon. Scompigliò le regole del gioco letterario in terra d’Albione, pubblicando nel 1611 un libro di poesie “Salve Deus Rex Iudeorum”, esempio di trattato femminista ante litteram che rivela la modernità e la lungimiranza di questa donna davvero straordinaria. 19
Master/Mistress of my passion Anagoor
venerdì 19 agosto h 21.00 Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) SHAKESPEARE/BASSANO PRIMA NAZIONALE un progetto di Anagoor con Marco Menegoni Alberto Mesirca Stefano Stech Durighel musiche Mauro Martinuz Alberto Mesirca Stefano Stech Durighel video Simone Derai Giulio Favotto Moreno Callegari regia Simone Derai
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“Quando un testo si manifesta e si nasconde allo stesso tempo, quando invece di un significato chiaro e trasparente se ne riconoscono almeno due, allora il testo non è più rivelazione ma enigma, quando non deliberata menzogna. Chi era William Shakespeare? Chi erano il Fair Youth e la Dark Lady? Credere che i Sonetti possano rispondere a queste domande, illuminando una biografia che da secoli sfugge, è pura illusione. Allo stesso modo la struttura ambigua dei Sonetti, priva dello strumento della vita del loro autore e della sua voce, rimane un enigma impenetrabile, chiuso ermeticamente. Il bisogno di esprimere il sentimento dell’amore e del dolore si scontra con la volontà di mantenere l’anonimato, di coprire con i silenzi il suono pericoloso delle parole e delle verità. Mancano i nomi. I versi cancellano i nomi delle cose e delle persone: le fanno vivere, le presentano, le soffrono ma le lasciano nell’anonimato e ne mascherano l’essenza con l’ambiguità. I Sonetti tacciono più di quanto rivelino del dettaglio personale, del privato, della sessualità. Anche a costo di mentire, Shakespeare impone al lettore, volente o nolente, il religioso rispetto delle oscure verità private. È questa l’unica religione che si riesca ad individuare nella sua poesia. Con citazione biblica, su quel palcoscenico che è tutto il mondo, Shakespeare si rivela per negazione e si nasconde platealmente: ‘I am that I am’. Rimangono il fiore del desiderio, l’amore e il dolore, la generazione e il freddo decadimento: il teatro del cosmo”. Simone Derai
I fiati del tempo (La musica dei Bassano) I Pifari del Doge/Luca Scarlini
sabato 20 agosto h 21.00 Chiostro del Museo Civico Bassano del Grappa (VI) SHAKESPEARE/BASSANO PRIMA NAZIONALE Federico Xiccato cornetto e flauti Ludovico Mosena dulciana basso, pifaro tenore, flauto dolce Arrigo Pietrobon pifaro soprano e flauto dolce Claudio Sartorato pifaro contralto e cervellato Paolo Tognon dulciana soprano e tenore Moreno Tortora percussioni racconto di Luca Scarlini
I Bassano, originari della pedemontana del Grappa, sono noti sin dal 400 come musicisti e costruttori di strumenti musicali. Il primo di cui si ha notizia è Battista Bassano. Il figlio Jeronimo all’inizio del XVI secolo si trasferisce a Venezia, dove nascono i sei figli: Antonio, Jacomo, Alvise, Jasper, Giovanni e Battista, poi convocati alla corte di Enrico VIII in Inghilterra verso il 1540. Qui vi rimasero attivi sia come musicisti che come liutai. Aemilia Bassano è figlia di Antonio, nasce quando la famiglia è già a corte e in quell’ambiente viene istruita sia nella musica che nelle lettere. Il gruppo I Pifari del Doge, si ispira al celebri quadri di Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio, in cui si evidenziano alcuni strumenti a fiato utilizzati per le cerimonie civiche e religiose a Venezia nel Rinascimento. L’accostamento artistico ideale giustappone i principi della pittura veneta del rinascimento, in cui la mirabile armonia di composizione formale, la luce, le ombre di Bellini, Tiziano, Giorgione, Veronese, Carpaccio, riprendono gli stessi contenuti estetici delle musiche coeve dei principali maestri di cappella ed organisti attivi in S. Marco fra il ‘500 ed il ‘600, tra i quali spicca anche il nome di Giovanni Bassano. Fondato da Claudio Sartorato e Paolo Tognon, già docente di fagotti storici al Conservatoire National Supèrior de Musique et de Dance di Parigi, il gruppo utilizza alcuni degli esempi di strumenti a fiato in voga a Venezia all’epoca dei Dogi: la dulciana nelle taglie di soprano,tenore e basso, il pifaro (bombarda) ed il raro cervellato (Ranckett). Il tutto per un viaggio tra i suoni e le atmosfere di un tempo passato ricco di fascino. 21
Amleto + Die Fortinbrasmachine Roberto Latini
lunedì 29 agosto h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) SHAKESPEARE/BASSANO di e con Roberto Latini musiche e suoni Gianluca Misiti scena Luca Baldini luci e tecnica Max Mugnai drammaturgia Roberto Latini Barbara Weigel regia Roberto Latini organizzazione Nicole Arbelli foto Fabio Lovino produzione Fortebraccio Teatro in collaborazione con L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino ATER Circuito Regionale Multidisciplinare Teatro Comunale Laura Betti Fondazione Orizzonti d’Arte
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“AMLETO + DIE FORTINBRASMASCHINE è la riscrittura di una riscrittura. Alla fine degli anni ‘70 Heiner Müller componeva un testo che era liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare. Oggi, tentiamo una scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmachine di Heiner Müller. Lo facciamo tornando a Shakespeare, ad Amleto, con gli occhi di Fortebraccio, con l’architettura di Müller, su un palcoscenico sospeso tra l’essere e il sembrare. Intitoliamo a Fortebraccio il nostro sguardo sul contemporaneo, la caccia all’inquietudine nel fondo profondo del nostro centro, per riscriverci, in un momento fondamentale del nostro percorso. Ci siamo permessi il lusso del confine e abbiamo prodotto da quel centro una deriva. Una derivazione, forse; alla quale riferirci nel tempo, o che probabilmente è il frutto maturo di un tempo che già da tempo è il nostro spazio. Di Heiner Müller conserviamo la struttura, la divisione per capitoli o ambienti e componiamo un meccanismo, un dispositivo scenico, una giostrina su cui far salire tragedia e commedia insieme di cui die Hamletmaschine è modello e ispirazione: Album di Famiglia/ L’Europa delle donne/ Scherzo/ Pest a Buda/ Battaglia per la Groenlandia/ Nell’attesa selvaggia/ Dentro la orribile armatura/ Millenni. Ci accostiamo alla potenza della sua intenzione trattandolo come un classico del nostro tempo. La riflessione metateatrale e quindi culturale e quindi politica che ci ha sempre interessato, la capacità del teatro di rivolgersi a se stesso, alla sua funzione, alla sua natura, per potersi proporre in forme mutabili, mobili, è la voce dalla quale vorremmo parlare i nostri suoni. L’Amleto è una tragedia di orfani, protagonisti e antagonisti di un tempo in cui i padri vengono a mancare. Questo ha a che fare con la nostra generazione, anche pasolinianamente, con la distanza che misura condizione e divenire, con il vuoto e la sua stessa sensazione, fino a Fortebraccio, figlio, straniero, estraneo e sopravvissuto”. Roberto Latini
Riccardo III Michele Sinisi
martedì 30 agosto h 21.00 CSC Garage Nardini Bassano del Grappa (VI) SHAKESPEARE/BASSANO da William Shakespeare di e con Michele Sinisi collaborazione alla scrittura scenica Francesco Asselta Michele Santeramo voce off Peter Speedwell direzione tecnica Alessandro Grasso suoni Claudio Kougla assistenza alle scene Daniele Geniale segreteria Lidia Bucci produzione Teatro Minimo Pontedera Teatro
“Ci sono spettacoli difficili da restituire al lettore perché non si rivolgono alla ragione, bensì a quella parte più viscerale di noi che sente e non può razionalmente spiegare. In questi casi non si può far altro che restituire un’immagine parziale delle suggestioni provate, come un pugno nello stomaco, sforzandosi di far intuire qualcosa di difficile da raccontare, poiché più adatto ad essere vissuto in quello spazio ‘altro’ che è il teatro. Un teatro che davvero si fa rituale, dove la comunità formata da pubblico e artista si unisce per ‘officiare’ qualcosa di unico. Ci sembra questo il caso del ‘Riccardo III’ di Michele Sinisi, riscrittura visionaria e personale del monologo iniziale del ‘Riccardo III’ di Shakespeare. Un tavolo di metallo freddo, da obitorio, uno spruzzino per lavare via il sangue, l’asta di un microfono, un pallone da spiaggia, cuffie da hipster per sentir la musica e poche facce sparse per la sala: è questa la scena in cui s’inserisce il monologo di Michele Sinisi, che entra camminando con deformità rabbiosa guardando il pubblico dritto negli occhi. Da qui lo trascinerà senza tregua dentro le ferite, fisiche e dell’anima, di Riccardo (...). Il monologo ha un andamento spezzato e procede a tentoni: le parole shakespeariane - lasciate in lingua originale per conservare l’originale densità di significato - sono scomposte, reiterate, tornano su se stesse perché faticano a trovare le successive; e vengono scritte e cancellate su quel tavolo di metallo su cui Sinisi sale e scende continuamente (...). Il monologo prosegue tra suoni metallici e detonazioni improvvise, urla furiose e camminate schizofreniche. Sinisi ha quell’urgenza che lo porta non a recitare ma ad ‘essere’ in scena, a vivere e far vivere il suo monologo con una potenza viscerale assoluta (...). Sarah Curati (klpteatro.it) 23
danza Uno degli aspetti caratterizzanti l’intera programmazione del festival è la capacità di valorizzare tramite lo spettacolo dal vivo i luoghi più rilevanti sotto il profilo storico, architettonico, artistico e paesaggistico, di quella parte del Veneto denominata Pedemontana assai ricca e ancora poco conosciuta. Si parte dalla monumentale Villa da Porto a Montorso Vicentino che sarà sede della seconda edizione del progetto First dance, una creazione multidisicplinare di Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti che promuove il dialogo tra le culture. La Villa ospiterà anche Stabat Mater il nuovo lavoro di Giorgia Nardin sul tema della maternità, creato con alcune danzatrici del progetto Dance Well - ricerca e movimento per Parkinson attivo da tre anni a Bassano. Ci si sposta quindi nella meraviglia del Parco di Villa Rossi a Santorso per un altro progetto fortemente legato al paesaggio che vede protagonisti il danzatore Daniele Ninarello e il musicista Dan Kinzelman affiancati dai performer di Dance Well e di No Limita-C-Tions, la rete delle scuole di danza della provincia di Vicenza. Il centro storico di Bassano ospiterà poi l’edizione 2016 di Dance Raids, incursioni di danza contemporanea che portano danza, musica e performance nelle vetrine, nelle piazze e negli angoli nascosti del centro storico. Un progetto che troverà nuovi paesaggi e ambientazioni, ma sempre con la stessa formula, anche nel centro storicio di Feltre. Altro progetto di straordinario impatto ambientale e di promozione delle arti è Cycling dance, inedito programma di danza disseminata lungo la ciclopista del Brenta che collega il Veneto al Trentino: performance ispirate ai luoghi e alla storia, come apparizioni intercettate dal pubblico “ciclista”: un progetto di grande successo, nel 2016 alla sua terza edizione. Nel suggestivo scenario di “Arte Sella”, il contemporary art museum all’aperto in Val di Sella, si snoda il progetto di danza site specific All Ways, affidato alla Compania Sharon Fridman. Iván Pérez, ambienterà infine nell’architettura contemporanea delle Bolle Nardini una creazione studiata appositamente per questo spazio unico. Il Teatro al Castello “Tito Gobbi” di Bassano del Grappa sarà invece sede di straordinarie “Coreografie d’autore” con tre presenze prestigiose ed esclusive come quella del Balletto di Roma, della Compagnie Marie Chouinard e del Cullberg Ballet. Dopo il successo dello scorso anno torna Sharon Fridman con In memoriam- After the end, il progetto ideato per l’ambientazione nei luoghi simbolo della Grande Guerra: il Sacrario di Cima Grappa e il centro storico di Bassano del Grappa. Un grande evento per 100 danzatrici e 300 coristi che quest’anno verrà presentato anche nel sacrario più importante d’Italia, quello di Redipuglia. 24
Gribaudi/Maffesanti/Nardin Un’altra Bellezza Dance Raids Bassano In Memoriam/After the end Balletto di Roma INNE Iván Pérez Cie Marie Chouinard Compañía Sharon Fridman Cullberg Ballet Francesca Foscarini Cycling Dance Dance Raids Feltre
Silvia Gribaudi/Matteo Maffesanti/Giorgia Nardin Dance in Villa
giovedì 14 luglio h 21.00 Villa Da Porto Montorso (VI) ARCHITETTURE DEL CORPO PRIMA NAZIONALE FIRST DANCE coreografia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti con Gabriella Lucato, Graziana Maule, Maria Gabriella Cocco, Lucia Asnicar, Mirella Pieropan, Roberto Giacollazzi, Michela d’Alessandro, Greta Alice Frizzo, Maria Nicoletta Lupo, Silvia Gallina, Noemi Meneguzzo, Remo Peronato, Mariachiara Sinico, Katia Fornasa, Luca Zaffari, Nadia Zaffari, Tiziana Mantoan, Angelica Maria Bertolaso, Jessica Camera, Agnesa Aliti, Arta Aliti, Donika Aliti STABAT MATER coreografia Giorgia Nardini con le performer di Dance Well - Progetto Parkinson Daniela Scotton, Eva Boarotto, Anna Maria Scodro, Giuseppina Toniazzo
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I saloni monumentali di Villa Da Porto, ospitano due speciali progetti di danza dedicati all’incontro tra generazioni ed emblematici del valore sociale dell’arte. Silvia Gribaudi, Matteo Maffesanti e Giorgia Nardin portano al centro di un’architettura maestosa, luogo di nascita della storia d’amore più famosa (la novella di Romeo e Giulietta, che dalla penna di Luigi da Porto, attraverso varie e fortunose traduzioni, arrivò a Shakespeare), il corpo in tutte le sue sfaccettature. Non è un caso quindi che siano loro ad inaugurare la sezione “architetture del corpo”, perché architettura e coreografia costruiscono splendide opere, sottoposte però all’azione del tempo, che ne cancella memoria e che esige una cura continua. Una bella occasione per riscoprire le sale di una villa storica, e per essere vicinissimi a una danza capace di mettere in luce forme e tematiche che ci riguardano in prima persona. FIRST DANCE è un progetto, alla sua seconda edizione, realizzato da Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti con un gruppo di anziani e di giovani immigrati di Montorso Vicentino. La creazione multidisciplinare promuove il dialogo tra le culture, partendo dallo scambio di ricordi e pratiche relative alla memoria della prima danza. Si compone di coreografie e film girati nei suggestivi spazi di Villa da Porto e nei luoghi di Montorso. STABAT MATER è invece il nuovo lavoro di Giorgia Nardin sul tema della maternità, creato con alcune danzatrici del progetto Dance Well - ricerca e movimento per Parkinson attivo da tre anni a Bassano. Un nuovo capitolo della ricerca di un’autrice originale e innovativa.
Ninarello/Kinzelman/Dance Well/ No Limita-C-Tions Un’altra bellezza domenica 17 luglio dalle h 19 alle 21 Parco di Villa Rossi Santorso (VI) ARCHITETTURE DEL CORPO PRIMA NAZIONALE con Daniele Ninarello Dan Kinzelman (clarinetto) con i danzatori di Rete No Limita-C-Tions e gli artisti di Dance Well Progetto Parkinson produzione CSC/Casa della Danza di Bassano
Il magnifico Parco di Villa Rossi è insieme palcoscenico e protagonista di azioni artistiche e performance che indagano il concetto di bellezza. Al centro il nuovo lavoro di due giovani artisti emergenti: il danz’autore Daniele Ninarello e il sassofonista Dan Kinzelman, nato a partire da una residenza al CSC di Bassano. Un confronto attraverso linguaggi diversi, una ricerca sul corpo sonoro e sul corpo fisico, per indagare e raccontare la sua precarietà, e il suo evolversi nella resistenza. Nel comporre la parte coreografica Ninarello oltre a ricercare nel campo della composizione istantanea, opera in un territorio che si crea dal dialogo continuo con il paesaggio sonoro e le informazioni che da questo riceve per contattare quei fili invisibili che uniscono corpo e spazio circostanze. Con loro anche i danzatori della rete No Limita-C-Tions e di Dance Well. Il complesso urbanistico della villa e del podere di Alessandro Rossi a Santorso costituisce un singolare episodio della storia dell’architettura veneta del secondo ‘800, frutto della collaborazione tra il potere industriale scledense di Alessandro Rossi e l’architetto vicentino Antonio Caregaro Negrin. Nel 1862 Alessandro Rossi aveva iniziato l’ampliamento della sua azienda tessile che avrebbe avuto tra il 1870 e il 1880 il massimo sviluppo con la creazione dei quartieri operai di Schio e di PioveneRocchette. Il 28 marzo 1865 acquistò dalla famiglia Prosdocimi l’antica villa Bonifacio-Velo di Santorso per farne un’oasi di pace per la sua famiglia e per creare un “Podere Modello “ con i più avanzati sistemi di produzione agricola. Nell’attuare il vasto complesso della villa, l’architetto Antonio Caregaro Negrin tradusse in originali architetture il suo linguaggio eclettico. 27
Dance Raids Bassano
No Limita-C-Tions/Kairos/Two Faces/Wild Soul Crew/Dance Well mercoledì 20 luglio dalle h 21.oo Centro Storico Bassano del Grappa (VI) ARCHITETTURE DEL CORPO PRIMA NAZIONALE con i danzatori della Rete No Limita-C-Tions Kairos Danza Teatro Two Faces Wild Soul Crew e con gli artisti di Dance Well Progetto Parkinson produzione CSC/Casa della Danza di Bassano
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È l’evento che porta la danza nei luoghi più inconsueti delle città: vetrine, piazze, angoli nascosti. Il progetto è ideato per animare le città con segni di danza contemporanea e incontrare sia il pubblico convocato che il “non pubblico” casuale: innovativa pratica insieme di audience development e di animazione degli spazi pubblici. Protagonisti i danzatori di Kairos Danza Teatro e Wild Soul Crew al fianco dei performer di No Limita-C-Tions e di Dance Well: la prima è un’innovativa rete di insegnanti di danza contemporanea particolarmente impegnati nella formazione dei giovani talenti e nella promozione di nuove creazioni, il secondo è il progetto di ricerca e movimento per le persone con parkinson e difficoltà di movimento che da tre anni viene praticato a Bassano e che ha generato una vera e propria compagnia impegnata anche nella presentazione di coreografie originali. Quest’anno Dance Raids Bassano è spirato alla geniale “Giselle” di Mats Ek, capolavoro assoluto di struggente poesia. Ek firma una personalissima versione di “Giselle”, inaugurando come primo coreografo europeo e contemporaneo, una fortunata serie di riscritture, remakes, dei classici presi del repertorio ottocentesco, mescolandoli sapientemente con ingredienti della danza moderna nonché con riferimenti ai mondi sui livelli sia del micro che del macro, ma anche con i modi di pensare i fatti quotidiani, e prendendo spesso spunto da elementi ed argomenti dalla nostra stessa epoca storica. Una danza che parte dall’amore per il corpo umano individuale, fatto di carne e sangue, per estendersi e chiamare in causa - tramite ogni singola azione espressiva - alcuni comportamenti collettivi, che siano di genere e/o di sguardo critico sull’attualità sociale, per diventare infine un‘opera di grande arte scenica e di danza umanista in chiave moderna.
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In Memoriam/After the end
Compañía Sharon Fridman/Gruppi Corali/No Limita-C-Tions venerdì 22 luglio h 20.00 Piazza Libertà Bassano del Grappa (VI) LA GUERA GRANDA coreografia e direzione artistica Sharon Fridman coordinamento artistico Mey-Ling Bisogno coreografa assistente Giovanna Garzotto compositore Luis Miguel Cobo direttore dei cori Maria Dal Bianco assistente drammaturgo Antonio Ramirez-Stabivo con i danzatori di No Limita-C-Tions con i gruppi corali Coro Bassano, Coro Edelweiss di Bassano del Grappa, Coro Vecchio Ponte di Bassano del Grappa, Coro di Breganze, Coro ANA Cittadella, Coro Monte Castel di Crespano del Grappa, Coro Ezzelino , Coro ANA Marostica, Coro Improvviso di Rosà, Coro del Tesina di Sandrigo, Coro Montegrappa di San Zenone degli Ezzelini, Coro dell’Amicizia Alpina di Tezze sul Brenta produzione CSC/Casa della Danza di Bassano
Una riedizione richiesta a gran voce dopo il debutto dell’estate 2015 che ha commosso tutti per l’intensità della creazione e dell’interpretazione. Straordinario il coinvolgimento che ha unito spettatori e artisti, con il farsi di una vera comunità unita nel comune ricordo e nella comune consapevolezza dei luoghi, dei fatti, e della presenza muta ma viva di chi riposa nei luoghi sacri teatro del progetto. Ideato da Operaestate per i luoghi simbolo della Grande Guerra, coinvolgerà nuovamente 100 danzatrici e 300 coristi impegnati in una creazione che fonde le suggestioni dei canti eseguiti dal vivo da cori popolari e alpini e le coreografie contemporanee di Sharon Fridman. Fridman metterà nuovamente a disposizione del grande evento la sua ricerca basata sul perenne contatto, sul creare dialogo con l’altro: «Il mio modo di lavorare - precisa l’autore - è sempre stato così, in connessione con un’altra anima, un’altra persona e un altro corpo, per costruire e raccontare una nuova storia attraverso la relazione che nasce durante la creazione». È questo un modo per continuare a tenere vivo il ricordo di una tragedia e di tutte le sue implicazioni di ordine sociale, economico, politico. Per conoscere la nostra storia, raccontare soprattutto alle nuove generazioni il senso dei segni che marchiano il nostro paesaggio, e il senso dei segni che affiorano dalla memoria nostra, da quella familiare, da quella tramandata, dalla narrazione delle arti e della storia. Un grande affresco per evocare suggestioni sulla memoria dei fatti e soprattutto la memoria degli uomini, per non dimenticare i conflitti del passato e denunciare quelli che stanno stravolgendo il nostro presente. 29
In Memoriam/After the end
Compañía Sharon Fridman/Gruppi Corali/No Limita-C-Tions sabato 23 luglio h 19.00 Sacrario di Cima Grappa Crespano del Grappa (TV) LA GUERA GRANDA coreografia e direzione artistica Sharon Fridman coordinamento artistico Mey-Ling Bisogno coreografa assistente Giovanna Garzotto compositore Luis Miguel Cobo direttore dei cori Maria Dal Bianco assistente drammaturgo Antonio Ramirez-Stabivo con i danzatori di No Limita-C-Tions con i gruppi corali Coro Bassano , Coro Edelweiss di Bassano del Grappa, Coro Vecchio Ponte di Bassano del Grappa, Coro di Breganze, Coro ANA Cittadella, Coro Monte Castel di Crespano del Grappa, Coro Ezzelino , Coro ANA Marostica, Coro Improvviso di Rosà, Coro del Tesina di Sandrigo, Coro Montegrappa di San Zenone degli Ezzelini, Coro dell’Amicizia Alpina di Tezze sul Brenta produzione CSC/Casa della Danza di Bassano
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Scenario della seconda tappa è fra le “architetture silenziose” che la guerra ha disseminato lungo la nostra pedemontana: il Sacrario del Monte Grappa. Contiene i resti di quasi 23 mila soldati, divisi in egual misura tra italiani e austriaci, insieme nel luogo della memoria. Ed è la memoria immateriale che questo evento di danza e musica intende far convivere oggi, consapevolmente, con la memoria dei luoghi: quelli ritornati per sempre verdi e quelli bianchi di marmo, come memento per ciò che non deve essere più e per la sfida della pace necessaria. Scrive Lorenzo Parolin sulle pagine de Il Giornale di Vicenza: “(...) sul piano performativo, gli spazi del sacrario sembrano fatti per il coro, le cui trecento voci guidate da Maria Dal Bianco (...) hanno manifestato tutta la loro intensità. “Signore delle cime”, “Benia Calastoria” e “Monte Pasubio” sono state tre onde emotive in grado di commuovere anche qualche vecio, che portava il cappello alpino. (...). Potenza (anche) dei luoghi, oltre che della dedizione di cento performer che in questo lavoro hanno messo cuore e cervello, evocando il dolore di tutte le guerre. Su tutti il creatore di ‘In memoriam’: l’israelo-iberico Sharon Fridman. Ha raccolto i capelli, è assorto e con la barba curata sembra uno degli ufficiali ragazzi usciti dalle pagine di Lussu, che un secolo fa passarono dalle aule di scuola alla prima linea. Di quelli che... signor tenente, mi è arrivata una lettera da casa. Me la leggerebbe, signor tenente?”. Anche il percorso per arrivare e lasciare i luoghi di spettacolo diventa dunque parte integrante dell’esperienza, e dà un sapore unico a una processione dolente che va ben oltre il semplice evento artistico.
In Memoriam/After the end
Compañía Sharon Fridman/Gruppi Corali/No Limita-C-Tions domenica 24 luglio h 18.00 Sacrario di Redipuglia Fogliano Redipuglia (GO) LA GUERA GRANDA coreografia e direzione artistica Sharon Fridman coordinamento artistico Mey-Ling Bisogno coreografa assistente Giovanna Garzotto compositore Luis Miguel Cobo direttore dei cori Maria Dal Bianco assistente drammaturgo Antonio Ramirez-Stabivo con i danzatori di No Limita-C-Tions con i gruppi corali Coro Bassano , Coro Edelweiss di Bassano del Grappa, Coro Vecchio Ponte di Bassano del Grappa, Coro di Breganze, Coro ANA Cittadella, Coro Monte Castel di Crespano del Grappa, Coro Ezzelino , Coro ANA Marostica, Coro Improvviso di Rosà, Coro del Tesina di Sandrigo, Coro Montegrappa di San Zenone degli Ezzelini, Coro dell’Amicizia Alpina di Tezze sul Brenta produzione CSC/Casa della Danza di Bassano
Quasi tutti i sacrari italiani sorgono negli stessi luoghi ove si svolse il primo conflitto mondiale: un “teatro di guerra” che si trasfigura in “architettura del silenzio” carica di significati, che ancora connota e storicizza quel paesaggio, facendo di esso un luogo della memoria che oggi certamente si nutre e si propone a simbolo di una storia e di una memoria più sfaccettata e libera di indagare tutte le verità e le loro terribili conseguenze. Redipuglia, dallo sloveno “sredij polije” ovvero “terra di mezzo” ospita il più grande Sacrario Militare Italiano. Inaugurato nel 1938, custodisce le salme di 100.000 caduti della Grande Guerra. L’opera, realizzata su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni, si colloca sulle pendici del Monte Sei Busi, cima aspramente contesa nella prima fase della Grande Guerra, e si presenta come uno schieramento militare con alla base la tomba del Duca d’Aosta, Comandante della III Armata, cui fanno ala quelle dei suoi generali. Seguono disposte su ventidue gradoni le salme dei 39.857 caduti identificati. Nell’ultimo gradone, in due grandi tombe comuni ai lati della cappella votiva, riposano le salme di 60.330 Caduti Ignoti. E non poteva che concludersi qui la riedizione 2016 di “In Memoriam”. Qui la guerra ha lasciato la sua più pesante impronta su una generazione di uomini caduti in battaglia e di donne condannate al dolore. A loro danno voce e corpo i 300 coristi interpreti degli intensi canti di Bepi De Marzi e le 100 danzatrici simbolo delle donne aggrappate alla vita, Eroine dell’insensatezza di quei tempi bui. 31
Balletto di Roma (Itamar Serussi Sahar/Chris Haring-Liquid Loft) Giselle
martedì 26 luglio h 21.2o Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) COREOGRAFIE D’AUTORE
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“Centosettantacinque anni. Tanti ne sono passati dalla prima rappresentazione del balletto ‘Giselle’, gioiello di poesia romantica creato per il debutto parigino della ballerina italiana Carlotta Grisi. Da allora ‘Giselle’ non ha mai smesso di trasformarsi. Per noi spettatori del XXI secolo è importante tenere a mente un fatto: oggi ‘Giselle’ non è più solo il balletto emblema dell’Ottocento romantico europeo, ma una danza che affonda le proprie radici nel tempo presente godendo di un diritto di cittadinanza globale. Commissionando la creazione ai coreografi Itamar Serussi Sahar e Chris Haring/Liquid Loft, impegnati rispettivamente nel I e nel II atto, il Balletto di Roma non si limita a presentare una nuova versione di ‘Giselle’ capace di esplorare ancora e diversamente la follia amorosa di una giovane tradita dal proprio ideale (I atto) e l’esito mortifero del suo dolore ambientato in un mondo ultraterreno (II atto). La ‘Giselle’ che il Balletto di Roma porta in scena nel 2016 non esplora un personaggio che contiene in sé gli opposti riassumibili nella sacra contrapposizione tra vita e morte, ma l’espressione di un sentire esteso e molteplice che appartiene alla comunità dei corpi in scena. La sua identità non è più incarnata in un ruolo, ma agisce come una lente attraverso la quale ognuno osserva il mondo intorno a sé. Così hanno lavorato i danzatori della compagnia, incorporando ‘Giselle’ nelle improvvisazioni non in quanto scomposizione del suo personaggio in parti più piccole e individuali, ma in quanto decostruzione della narrazione del libretto di Théophile Gautier e delle sue declinazioni alle prese con corpi e sensibilità del tempo presente. La profonda rielaborazione delle musiche di Adolphe Adam, a opera di Richard Van Kruysdijk e Andreas Berger, sostiene entrambi gli atti collocando
la danza in una dimensione che consente a ogni spettatore di creare la propria storia grazie alle evocazioni ritmiche e a quelle del gesto. Ideato dall’artista israeliano Itamar Serussi Sahar, il primo atto ci consegna una coreografia all’insegna della potenza fisica e carnale che emerge da corpi spogli di quel vezzo pantomimico che tradizionalmente caratterizza il primo atto di ‘Giselle’. Eppure, i danzatori si offrono agli spettatori con una generosità compositiva che consente di scorgere il soggetto dello spettacolo più in profondità, arrivando fino all’intenzione originaria dei loro movimenti. Dell’archetipo ottocentesco ritroviamo la dimensione terrestre, che qui si esprime attraverso un’umanità che si lascia alterare dal reale, mossa e a tratti scossa da pulsioni vitali che esplorano lo spazio della scena esprimendo un senso di appartenenza tanto alla vita quanto alla morte. Mentre la vitalità del I atto tende a diversificare tra loro i danzatori, il II atto firmato dal coreografo austriaco Chris Haring recupera una dimensione collettiva più corale. Giselle ci ricorda che, tra gli umani, nulla è più condiviso e comune della morte. L’ipotesi che la vendetta sia capace di alleviare il dolore della perdita rappresenta allora quell’ultimo guizzo di umano, l’ultima chimera che la vita concede a ‘Giselle’, prima che i corpi si affrontino definitivamente - interrotti solo da alcune estreme incursioni del reale - in un incontro dominato da una rarefazione visiva che va esaurendosi. Come una fenice ormai incenerita che ci riconsegna tutti, artisti e pubblico, alla vita. Gaia Clotilde Chernetich
coreografie Itamar Serussi Sahar Chris Haring / Liquid Loft concept development Peggy Olislaegers musica Adolple Adam rielaborazioni musicali Richard van Kruysdijk, Andreas Berger interpreti Marcos Becerra, Francesco Saverio Cavaliere, Roberta De Simone, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Luca Pannacci, Valentina Pierini, Eleonora Pifferi, Roberta Racis, Raffaele Scicchitano maître de ballet Ludovic Party video Matteo Carratoni
direzione artistica Roberto Casarotto direzione generale Luciano Carratoni spettacolo realizzato con il sostegno di
parte del programma Fast Forward - Performing Arts Fund NL
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INNE Iván Pérez Progetto Bolle
giovedì 28 luglio h 21.2o venerdì 29 luglio h 21.2o sabato 30 luglio h 21.2o Le Bolle Nardini Bassano del Grappa (VI) ARCHITETTURE DEL CORPO PRIMA NAZIONALE
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Ritorna il tradizionale progetto del festival che ambienta nuove creazioni di danza nell’architettura contemporanea delle Bolle Nardini. Protagonista quest’anno la compagnia di Iván Pérez, coreografo di origini spagnole basato in Olanda, acclamato per il suo stile fluido e per la capacità di creare spettacoli di forte impatto fisico e profondità emotiva. Nel suo lavoro Iván esamina costantemente la complessità del corpo umano e la sua dimensione relazionale. Toccato da una serie di eventi personali che lo hanno messo a contatto diretto con dei lutti nella fase iniziale della sua esistenza, ha maturato l’idea che il nostro modo di affrontare la vita discende dagli incontri che facciamo. Da quando nel 2011 ha iniziato a sviluppare il proprio segno coreografico ha scelto di affrontare una ricerca sulle potenzialità del corpo che ridefinisce se stesso attraverso il movimento e le infinite possibilità di interazione con l’ambiente circostante. Grazie a diverse collaborazioni con artisti e compagnie di danza, ha sviluppato un’eclettica modalità di lavoro rintracciabile nelle sue coreografie che spaziano dal solo al duetto a veri e propri spettacoli di compagnia. Nei Paesi Bassi Pérez ha collaborato, tra gli altri, con Michiel de Regt, Josh Amstrong, Michael Nunn, William Trevitt, Ramón Gieling. Cresciuto artisticamente come interprete del prestigioso Netherlands Dance Theater, Iván Pérez ha conseguito una laurea in coreografia presso la Rey Juan Carlos University ed è stato premiato con numerosi riconoscimenti internazionali. È stato coreografo associato al centro coreografico Korzo in Olanda, e ha firmato con successo alcune creazioni per: Netherlands Dans Theater,
Compañía Nacional de Danza, Balletboyz, Ballet Moscow, Dance Forum Taipei, ZfinMalta Dance Ensemble, River North Dance Chicago e Leipzig Ballet. Oltre al citato impegno con la casa di produzione Korzo, è stato nominato coreografo associato anche da ZfinMalta Dance Ensemble per il periodo 2016-2018. I suoi spettacoli sono rientrati in programmazioni e palcoscenici internazionali tra i quali Sadler´s Well Theater a Londra, The National Theater of Taipei e l’Auditorium Theater della Roosevelt University a Chicago. Pérez è anche uno dei coreografi partecipanti al progetto europeo Pivot Dance. Nel 2016 ha fondato INNE Iván Pérez, insieme al manager Joriene Blom. Questo ha dato avvio ad una nuova fase della sua carriera che prevede, oltre alla creazione di spettacoli compiuti, lo sviluppo di un dettagliato procedimento di ricerca e di documentazione della pratica artistica, che passa anche attraverso la programmazione come curatore, ma si basa soprattutto sullo studio e la divulgazione pubblica di metodologie di lavoro. Acclamate in tutta Europa, le sue creazioni sono state descritte come potenti, intime, viscerali, intense e sensuali. Tutte queste componenti, sia metodologiche che di ispirazione artistica, convergeranno nella creazione originale che Iván Pérez andrà a realizzare in dialogo con l’unicità delle Bolle Nardini. Il lavoro verrà costruito in loco, tenendo conto delle caratteristiche architettoniche, dei diversi volumi e della particolarità dei materiali impiegati da Massimiliano Fuksas per creare un luogo che è già di per sé un’autentica opera d’arte.
coreografia Iván Pérez danzatori Christopher Tandy Inés Belda Nácher Kim-Jomi Fisher Jefta Tanate musica Rutger Zuydervelt supporto drammaturgico Christopher Tandy
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Cie Marie Chouinard
Jérôme Bosch: le jardin des délices domenica 14 agosto h 21.0o Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) COREOGRAFIE D’AUTORE PRIMA NAZIONALE
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Fresca di nomina come direttore di Biennale Danza Venezia per il triennio 2017/2019, già definita “femme sauvage du Québec” per la sua danza rude e selvaggia e al tempo stesso poetica e sensuale, Marie Chouinard è l’unica coreografa che poteva cimentarsi con l’universo onirico e misterioso di Jérôme Bosch. Del resto le sue creazioni sono considerate: “un’odissea attraverso la storia dell’umanità”. In trentasette anni di attività, di cui venticinque con la sua compagnia, la Chouinard ha realizzato più di cinquanta produzioni coreografiche, performance, opere vocali, installazioni e film. Ha esordito come danzatrice e coreografa nel 1978, guardando sempre alla danza come un’arte sacrale. La sua è ormai una compagnia di culto della scena mondiale. Questa nuova creazione, ispirata proprio all’opera del celebre pittore fiammingo, sarà presentata in anteprima il 4 agosto, nella città natale di Bosch: ‘s-Hertogenbosch, che sta celebrando il 500o^ anniversario con eccezionali eventi. Subito dopo lo spettacolo sarà a Bassano, dove Chouinard ha già presentato le sue più importanti coreografie nel cartellone di Operaestate tra il 2013 e il 2014. Il dipinto a cui si ispira per questo originale lavoro è “Il giardino delle delizie”, capolavoro assoluto ed emblema riconsciuto del pittore olandese, oggi conservato al Museo del Prado di Madrid. Un trittico al contempo spaventoso ed erotico il cui riquadro di sinistra, dai colori tenui, raffigura Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden, mentre il pannello di destra, dai tratti più tetri e oscuri, rappresenta i dannati tra le fiamme dell’inferno. Al centro si colloca il Giardino delle Delizie, luogo scelto dalla coreografa per dare corpo ai suoi movimenti destrutturati, per far vivere ai danzatori quello stato di pura estasi che emerge dalle figure umane ritratte. È questa solo una delle
suggestioni colte dalla Chouinard. Nel dipinto infatti sono presenti innumerevoli scene e personaggi bizzarri. Volendo si potrebbero passare ore ad osservare tutti gli esseri, umani e non, tratteggiati da Bosch. Alcuni personaggi giocano disinvolti in acqua o sul prato, altri interagiscono tra di loro in piccoli gruppi, altri ancora cavalcano strani animali. Senza dubbio l’opera è un trionfo di fantasia assolutamente unico nel suo genere. Interessante notare come gli esseri umani siano proporzionalmente molto più piccoli rispetto agli animali e come, tra loro, siano presenti anche svariate figure con la pelle nera. Alcuni animali sono rappresentati invece come vere e proprie divinità, come ad esempio il grande uccello seduto in trono (nella tavola dell’Inferno) intento a cibarsi degli esseri umani. Il mostro, reca sul capo un calderone, a mò di cappello e per questo è stato identificato dalla critica come il Principe dell’Inferno. Concludendo, le attribuzioni e le ipotesi sono numerose, resta il fatto che il Trittico del Giardino delle Delizie è davvero un’opera esemplare; capolavoro assoluto di precisione e di inventiva. L’interpretazione generale del dipinto, data la scarsa quantità di informazioni sull’autore, spazia tra diverse materie: alchimia, religione, astrologia ma anche folclore e studio del subconscio umano. Il risultato è una moltitudine di personaggi e scene che rendono Jérôme Bosch un pittore sempre attuale, tanto da ispirare, all’inizio del XX secolo, i primi surrealisti e oggi il linguaggio delle arti performative contemporanee, che trovano nuove chiavi e nuovi spunti per celebrare il talento di un grande artista in un evento imperdibile per gli amanti di tutte le arti!
coreografia Marie Chouinard musiche originali Louis Dufort danzatori Sébastien Cossette-Masse Paige Culley Valeria Galluccio Leon Kupferschmid Morgane Le Tiec Lucy M. May Scott McCabe Sacha Ouellette-Deguire Carol Prieur Megan Walbaum
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Compañía Sharon Fridman
All Ways - Creazione per Arte Sella lunedì 15 agosto h 19.0o martedì 16 agosto h 19.00 Arte Sella Borgo Valsugana (TN) ARCHITETTURE DEL CORPO PRIMA NAZIONALE
La nuova creazione di Sharon Fridman, uno fra i più talentuosi coreografi attivi oggi in Europa, è uno spettacolo inedito ambientato nella natura, tra le opere di Arte Sella. Un musicista e 5 danzatori creano un suggestivo incanto in cui la danza estremamente fisica e poetica di Sharon Fridman entra in dialogo con suoni ed elementi naturali, sculture di legno e di pietra. Corpi e musica per un progetto ideato appositamente per l’inspirante museo di Art in Nature, che si sviluppa senza l’impiego di energia elettrica, alla luce naturale secondo un approccio all’arte profondamente ecologico. Una performance fatta di intensità fisica che si basa sulla tecnica del contatto. Una creazione ambientata realizzata con la collaborazione dei suoi danzatori, chiamati ad esibirsi in una serie di interventi in dialogo con lo spazio, fisicamente potenti e attraversati da immagini di rara bellezza. ”Dare un significato al movimento attraverso la tecnica: questo è il punto di partenza del mio modo di concepire la danza. Nelle performance che compongo il contatto fisico è molto forte. Fa parte del mio modo di esplorare i limiti emotivi e compositivi. È una metafora delle relazioni, uno strumento che ti permette di sviluppare la sensibilità verso gli altri”. Le parole di Sharon Fridman, danzatore e coreografo di punta della danza contemporanea israeliana, classe 1980, originario di Haifa ma dal 2006 residente a Madrid, dove ha fondato la sua compagnia Projects in movement (ora Compañía Sharon Fridman), hanno la stessa carica sanguigna e passionalità che sprigionano i suoi lavori, in cui si ritrovano tanto folklore israeliano e spagnolo quanto
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danza contemporanea e balletto. Tra i suoi maestri cita “mia madre, dalla quale ho imparato a trasformare la vita in danza, e Noa Wertheim (direttore della Vertigo Dance Company) che mi ha insegnato un nuovo modo di sentire le cose, pieno di passione e significato”. Ma anche Pina Bausch e Ohad Naharin, “coreografi che hanno portato nuove idee e modi di comunicare”. La passione per la danza che scatta a 8 anni, gli studi di classica e contemporanea in un kibbutz a Pardess Hanna-Karkur, suo villaggio natale, poi l’avvio professionale nel ’99 con la Tadmor Dance Company, a Tel Aviv, fino ai giorni nostri con la creazione della sua compagnia e di lavori ormai cult come “Cover red” e “Carlos & me”. Stefania Cubello (Vogue Uomo)
coreografie Sharon Fridman interpreti danzatori della Compañía Sharon Fridman coproduzione Compañía Sharon Fridman CSC Casa della Danza di Bassano
Arte Sella: the contemporay mountain. Un processo creativo unico, che nell’arco di un cammino più che ventennale ha visto incontrarsi linguaggi artistici, sensibilità e ispirazioni diversi accomunati dal desiderio di intessere un fecondo e continuo dialogo tra la creatività ed il mondo naturale. Nel tempo, più di 300 artisti si sono avvicendati in questo percorso, consegnando alla Val di Sella ed alle cure dell’Associazione Arte Sella il loro lavoro; Arte Sella è così diventata sempre più una possibilità, un luogo, un’occasione di sperimentazione e di crescita creativa in continuo dialogo ed ascolto con i mondi della musica, dello spettacolo, della fotografia e della cultura nelle sue molteplici sfaccettature. 39
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Cullberg Ballet (Deborah Hay/Laurie Anderson) Figure a Sea
martedì 23 agosto h 21.0o Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) COREOGRAFIE D’AUTORE PRIMA NAZIONALE
Il Cullberg Ballet riesce a sfidare l’esperienza del pubblico della danza e con le sue nuove collaborazioni internazionali cambia la mappa della coreografia contemporanea. La nuova creazione riunisce 23 danzatori della compagnia con la guida di due eccezionali figure delle arti dello spettacolo: la coreografa Deborah Hay e la compositrice Laurie Anderson. Grazie a questo incontro cult tra due dei più grandi nomi dell’arte contemporanea, prende vita un progetto originale e imprevedibile. “Figura a sea” rappresenta una sfida senza limiti, all’intelligenza dei danzatori, alla bellezza e alla velocità. Pensate al mare. Cosa vedete? Il palco come un mare di infinite possibilità. Un danzatore in un mare di possibilità infinite. Un flusso di indefinito, per i danzatori e per il pubblico, che condividono uno stesso spazio e uno stesso tempo. La coreografa americana Deborah Hay ridefinisce continuamente il suo concetto di danza. Con radici nel teatro sperimentale Judson Dance Theatre dal 1960, autrice di culto tra i creatori contemporanei, è stata fra i primi a usare schemi di movimento naturali, tecnica che oggi è pietra miliare nella storia della danza. Durante la sua lunga carriera ha lavorato, tra gli altri, con Merce Cunningham e ha creato coreografie per artisti come Mikhail Baryshnikov. ”Ciò che il mio corpo può fare è limitato - afferma Deborah Hay - ma questa non è una cosa negativa, perché attraverso ogni coreografia mi libero da tali limitazioni. Scrivere per la scena è dunque il modo che ho scelto per riformulare e comprendere il mio corpo”. Il 5 maggio del 2015, il Ministro della Cultura e della Comunicazione francese ha assegnato a Deborah Hay il titolo di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere.
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Laurie Anderson è una performer, musicista e scrittrice statunitense, o per sua stessa definizione, “una narratrice di storie”. È una delle principali animatrici della scena d’avanguardia newyorchese. I suoi lavori spaziano dalla musica alle performance multimediali passando per il teatro, le installazioni museali e la spoken poetry. Inizia a suonare il violino in tenera età e nei primi anni settanta, dopo essersi laureata in scultura alla Columbia University di New York, si dedica alla performing art. In una delle sue prime esibizioni, che si svolgevano in strada, suonava un violino che, grazie a un registratore nascosto all’interno, produceva dei loop di suoni che si sovrapponevano alla musica eseguita dal vivo. Durante l’esibizione indossava un paio di pattini, le cui lame erano immerse in due blocchi di ghiaccio. Con il passare del tempo il ghiaccio si scioglieva e Laurie smetteva di suonare quando non era più in grado di stare in piedi. Tra i suoi lavori più celebri: “United States 1-4”, “Mister Heartbreak”, “Empty Places”, “Stories from the Nerve Bible” e “Song and Stories from Moby Dick”. Nel 1981 acquista popolarità con il singolo “O Superman (for Massenet)”, composizione minimalista che raggiunge inaspettatamente il secondo posto nelle classifiche pop britanniche. Laurie Anderson ha collaborato con lo scrittore William S. Burroughs, con il regista Wim Wenders e con molti musicisti fra i quali citiamo Brian Eno, Peter Gabriel, Philip Glass, Jean Michel Jarre, Bobby McFerrin, Lou Reed, Dave Stewart e John Zorn.
coreografia e direzione Deborah Hay compositrice Laurie Anderson set and lighting design Minna Tiikkainen danzatori Ulrika Berg, Anand Bolder, Barry Brannum, Alexandra Campbell, Eleanor Campbell, Jac Carlsson, Eszter Czédulás, Agnieszka Sjökvist Dlugoszewska, Tilman O’Donnell, Samuel Draper, Unn Faleide, Anne Hiekkaranta, Katie Jacobson, Paolo Mangiola, Eva Mohn, Gesine Moog, Vera Nevanlinna, Anna Pehrsson, Adam Schütt, Daniel Sjökvist, Vincent Van der Plas, Tiran Willemse co-produzione Zodiak, Center for New Dance, Helsinki, Finland. Peak Performances @ Montclair State University, New Jersey, USA. Balletto di Roma, Rome, Italy. Centro per la Scena Contemporanea Comune di Bassano del Grappa, Bassano del Grappa, Italy CCAP, Stockholm, Sweden Supported by the Italian Cultural Institute, Stockholm
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Francesca Foscarini
Good Lack - Palazzo Pretorio mercoledì 24 agosto h 19 e h 21 Palazzo Pretorio Cittadella (PD) COREGRAFIE D’AUTORE PRIMA NAZIONALE coreografia e danza Francesca Foscarini musiche Tom Waits Jacques Offenbach videoinstallazione Fiorenzo Zancan accompagnamento alla ricerca Ginelle Chagnon cura tecnica Luca Serafini promozione e comunicazione: Cristina Perez Sosa poduzione VAN co-produzione CSC Casa della Danza di Bassano Centro Jobel Residenza Teatrale
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Negli spazi suggestivi del Palazzo Pretorio di Cittadella Francesca Foscarini ambienta una nuova creazione: “Good Lack - Palazzo Pretorio”, un trittico composto da: “Back Pack - John Tube - Let’s Sky”. La creazione entra in dialogo con la particolare architettura e con i diversi ambienti del palazzo. Il risultato è un viaggio dentro spazi fisici ed emotivi tenuti in stretta connessione dal talento compositivo dell’autrice. Coreografa indipendente e danzatrice molto versatile, il suo percorso formativo è segnato dall’incontro con maestri molto importanti della scena nazionale e internazionale con i quali ha modo di approfondire il linguaggio della danza contemporanea e dell’improvvisazione, arricchendo e personalizzando il suo linguaggio espressivo e interpretativo. Inizia la sua esperienza professionale con Aldes di Roberto Castello. Significativi per la sua formazione di danzatrice, sono stati i progetti promossi da Operaestate nell’ambito dei quali, tra gli altri, studia con: Emio Greco, Yasmeen Godder, Carlotta Sagna, Nigel Charnock, Simona Bertozzi, Sharon Fridman. Vince numerosi premi e riconocimenti nazionali ed internazionali tra i quali il Premio Equilibrio 2013 per l’interpretazine di “Grandmather”. La giuria, presieduta da Sidi Larbi Cherkaoui, riconosce oltre alla sua qualità tecnica fortemente sviluppata, anche la sua grande sensibilità emozionale, la sua forza scenica e la sua capacità di creare una personificazione unica e originale come interprete. Questo premio le ha permesso di scegliere Yasmeen Godder come coreografa internazionale per la creazione del solo inedito “Gut Gift”.
Cycling Dance
No Limita-C-Tions/Dance Well e Danz’autori italiani domenica 4 settembre
dalle h 11.00 alle h. 17.00
da Bassano del Grappa (VI) a Borgo Valsugana (TN) ARCHITETTURE DEL CORPO ESCLUSIVA DEL FESTIVAL con i danz’autori Marco D’Agostin Francesca Foscarini Giorgia Nardin Fernando Pasquini Francesco Saverio Cavaliere Siro Guglielmi Fabio Novembrini Eleonora Pifferi Roberta Racis Vitttoria Caneva Yuri Locci Camilla Monga Diletta Sperman Giulia Vidale con i danzatori della Rete No Limita-C-Tions e gli artisti di Dance Well - Progetto Parkinson
Terza edizione del progetto che vede disseminato lungo tutta la ciclabile del Brenta, un inedito programma di danza. Tra Bassano e Borgo Valsugana, lungo i 50 chilometri della ciclopista che attraversa la vallata, oltre 50 danzatori saranno impegnati in una serie di performance di danza ispirate ai luoghi e alla storia. Un modo originale per vivere lo straordinario paesaggio che il pubblico attraversa, in bicicletta, intercettando apparizioni e azioni coreografiche del tutto inusuali. Protagonisti per questa edizione un gruppo di danz’autori che si stanno affermando sulla scena nazionale ed internazionale come Marco D’Agostin, Francesca Foscarini e Giorgia Nardin ma anche artisti legati a importanti compagnie nazionali come Fernando Pasquini, Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Eleonora Pifferi, Roberta Racis fino a giovanissimi alle prime esperienze autorali come Vitttoria Caneva, Yuri Lecci, Diletta Sperman e Giulia Vidale. Con loro anche i danz’autori della Rete No Limita-C-Tions e gli artisti di Dance Well - Progetto Parkinson. L’iniziativa intende valorizzare il territorio della pista ciclabile inserendo nel palcoscenico naturale una serie di eventi mossi dai più diversi temi e interpretati dai più diversi linguaggi coreografici. Incontri di vario genere che ogni spettatore troverà sul proprio cammino, costruito pedalata dopo pedalata, in un inedito Tour de Danse, che vede vicinissimi danzatori e pubblico. Un’occasione imperdibile per i tanti appassionati di bicicletta ma anche per chi ama vivere un’esperienza artistica assolutamente unica nel suo genere. 43
Dance Raids Feltre
No Limita-C-Tions/Dance Well e Danz’autori italiani sabato 10 settembre h 21.0o Centro Storico Feltre (BL) ARCHITETTURE DEL CORPO PRIMA NAZIONALE con i danz’autori Tiziana Bolfe Briaschi Roberta Racis Eleonora Pifferi Vitttoria Caneva Yuri Locci e con i danzatori della Rete No Limita-C-Tions e gli artisti di Dance Well Progetto Parkinson
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Seconda edizione di Dance Raids a Feltre, in un centro storico dove si respira l’arte e la storia di una delle città più antiche del Veneto. All’interno delle mura della città, tra palazzi carichi di storia e splendide piazze, giovani e talentuosi danzatori ambienteranno le loro più recenti creazioni. Una pratica innovativa per incontrare i pubblici più diversi, animando la città con segni di danza contemporanea al di fuori delle convenzioni teatrali e degli spazi deputati, immergendosi nei luoghi della quotidianità, negli spazi pubblici, nei paesaggi urbani. Tiziana Bolfe Briaschi coregorafa veneta è architetto, danzatrice e dancemaker. Nata a Thiene nel 1983, inizia lo studio della danza nel 1991 e consegue poi i diplomi di danza classica, presso l’Accademie Princesse Grace di Montecarlo. Ora sta cercando di dimenticarli per affrontare il suo corpo di danzatrice in una nuova consapevolezza attraverso la danza contemporanea. Dal 1996 è stata interprete e performer per Compagnia Lucy Briaschi (IT), Collettivo Cinetico (IT), Rachel Krishe-Duenas (UK), Tabea Martin (NL), Eva Recacha (ES), Underbasement (IT). Nel 2010 crea “Diatesi”, il suo primo lavoro autoriale finalista al GD’A Veneto e con il quale, nello stesso anno, partecipa alla Vetrina della giovane danza d’autore del network Anticorpi XL. Nel 2012 è parte del progetto internazionale “SPAZIO european network for dance creations” ideato dall’International Choreographic Arts Centre di Amsterdam. Oscillando tra danza, arte e architettura, con Cecilia Bronzini nel 2006 realizza un’installazione, esposta alla Columbia University a Chicago e al MaXXi di Roma.
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teatro Ideale sviluppo di programmi da molte edizioni attivati da Operaestate, da “I sapori del teatro” ai progetti ambientati nei luoghi d’eccellenza delle “città palcoscenico” al recupero delle radici letterarie venete, EXPLORANDO è il percorso che meglio identifica, per la sua 36^ edizione, il festival diffuso. Cene spettacolo e degustazioni spettacolari, nuove creazioni e speciali ambientazioni, scandiscono una bella estate alla scoperta di paesaggi e sapori con percorsi studiati appositamente per gli spettatori più curiosi. Del resto l’intreccio tra la tradizione evocata da spazi teatrali inconsueti, fatti di paesaggi incontaminati o recuperati, e lo sguardo sul contemporaneo, del racconto dell’oggi in tutte le sue contraddittorie sfumature, è sempre stato presente nella programmazione di Operaestate, anche se con forme e modalità differenti. Un’importante direzione di lavoro, per un festival costantemente alla ricerca di orizzonti imprevedibili da scrutare, e di sfide inedite da lanciare agli artisti e al pubblico. Teatro e musica si alternano in una felice sintesi, che vede la presenza di protagonisti amati dal pubblico come Marco Paolini e Giuliana Musso, alle prese con autori in grado di raccontare il cambiamento dei costumi e del paesaggio, tra presente e futuro, con un forte radicamento in territorio Veneto come Gianfranco Bettin e Francesco Maino. Uno sguardo sul passato è invece quello di Mario Perrotta, che ripercorre le vicende della Grande Guerra con un evento ambientato tra le trincee di Asiago, nei luoghi protagonisti di quel dramma immenso, mentre La Piccionaia riflette sul profugato di ieri e di oggi. Gian Antonio Stella propone invece il suo personalissimo bignami sul rapporto tra cibo e potere, accompagnato come sempre dal cantautore Gualtiero Bertelli e dai musicisti della Compagnia delle Acque. Il cibo sarà ancora protagonista nei lavori di Pino Petruzzelli, della compagnia L.I.S. e di Mataz Teatro, il primo indagando il mondo del vino tra sudore e passione, gli altre due proponendo delle inconsuete cene spettacolo: una misteriosa e sensoriale, l’altra ironica e colorata di arancione. Gioca invece con le parole Vasco Mirandola che propone una serata farcita di aforismi, calembour, nonsense e disguidi semantici. Infine Kinkaleri con la loro “Butterfly” mescolano danza teatro e opera per portare anche al pubblico dei più piccoli l’incanto della grande lirica. Per completare il ricco programma di teatro Luca Scarlini racconterà l’opera dello scenografo Francesco Bagnara, tra scene di teatro e suggestivi giardini all’inglese. Una storia, come le altre, fortemente legata al territorio e ai luoghi che le andranno ad ospitare. 46
Mario Perrotta + Teatro Stabile del Veneto Kinkaleri Vasco Mirandola Marco Paolini Musso/Artuso/Laquidara/Piccola Bottega Baltazar Gian Antonio Stella/Gualtiero Bertelli La Piccionaia L.I.S. Luca Scarlini/Laura De Silva Pino Petruzzelli/Teatro Ipotesi Marco Artusi/Mataz Teatro
Mario Perrotta + Teatro Stabile del Veneto Milite Ignoto + Una notte sull’Altipiano sabato 16 luglio dalle h 14.00
ascese e visita alle trincee h. 21 “Milite Ignoto”
Monte Zebio - Lunetta di Zebio Asiago (VI) LA GUERA GRANDA un progetto di e con Mario Perrotta con la partecipazione degli allievi attori dell’Accademia Palcoscenico del Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale Emanuele Bettari, Alberto Bucco, Maria Celeste Carobene, Alice Centazzo, Fabio Dessi, Eleonora Marchiori, Marco Mattiazzo, Federica Chiara Serpe, Valeria Tagliavini, Daniele Tessaro, Gaetano Tizzano, Michele Tonicello, Leonardo Tosini tratto da “Avanti sempre” di Nicola Maranesi e da “La grande guerra, i diari raccontano”, un progetto a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi per Gruppo Editoriale L’Espresso e Archivio Diaristico Nazionale evento realizzato da Permar Associazione Culturale e Comune di Asiago con il sostegno di Fondazione Archivio Diaristico Nazionale / Teatro Stabile del Veneto - Teatro Nazionale / Opera Estate Festival / Regione del Veneto - Centenario Grande Guerra / Associazione Guide Altopiano / La Piccionaia - Centro di Produzione Teatrale / dueL
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“(...) Questo evento nasce dall’esigenza - sempre più presente negli ultimi progetti - di appropriarmi a fondo della materia che sto trattando mettendo mani, corpo e voce tra le ‘cose vere’, scendendo dal palcoscenico e percorrendo lo stesso suolo dei miei protagonisti. (...) perché uscire dai teatri e invadere gli spazi della vita significa, per me, ritrovare l’essenza prima del fare teatro, significa offrire una visione altra di quei luoghi e delle vicende che in essi si svolsero, significa fare cortocircuito tra finzione e realtà. Il 16 luglio 2016 inviteremo il pubblico a partire ai piedi dal paese di Asiago per raggiungere i 1680 metri di Lunetta di Zebio (...) il percorso sarà esso stesso spettacolo, costellato da interventi di giovani attori che, apparendo e scomparendo tra gli alberi del bosco, daranno corpo e voce ai soldati di cento anni fa, alle loro partenze cariche di speranze, esaltazioni patriottiche e incoscienza di ciò che sarebbe accaduto. Il pubblico così, si troverà già immerso nei pensieri di quegli uomini e nell’aria tesa di quei luoghi in attesa che deflagri il conflitto. Giunti in sommità, gli spettatori potranno raggiungere le trincee fortificate di Monte Zebio, per ascoltare altri brandelli di vita (...). Sarà la luce del giorno che va scemando a condurre il pubblico verso il declivio di Lunetta di Monte Zebio dove, nella sospensione dell’ultimo tramonto e con l’altopiano sullo sfondo, inizierà il soliloquio del “Milite Ignoto” e delle cento lingue del suo vocabolario, tante quante sono le esistenze che porta dentro di sé. Finito lo spettacolo centrale, gli spettatori inizieranno la loro discesa notturna tra i boschi, accompagnati per l’ultima volta dagli stessi soldati che li hanno accolti di giorno durante l’ascesa e nelle trincee. Ora però, quei soldati hanno occhi disillusi, ogni patriottismo è svanito e niente di ingenuo è potuto restare, perché ora sanno cos’è la guerra e le sue conseguenze (...)”. Mario Perrotta
Butterfly Kinkaleri
mercoledì 27 luglio h 21.15 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) MINIFEST liberamente tratto da Madame Butterfly di Giacomo Puccini progetto, realizzazione Kinkaleri con Yanmei Yang Marco Mazzoni produzione Kinkaleri Teatro Metastasio Stabile della Toscana in collaborazione con FTS Fondazione Toscana Spettacolo con il sostegno di Regione Toscana spazioK. Prato
“Butterfly è una favola sentimentale intensa, triste, dolcissima, tragica, che può far riscoprire l’opera lirica come forma epica e attuale di rappresentazione, accompagnando il pubblico di giovanissimi nei territori vivi della musica, della scena, dell’immaginazione. Uno spettacolo in cui opera e coreografia si sovrappongono in uno stile originale e affascinante. (...) La messinscena di Kinkaleri è essenziale, i segni che definiscono lo spazio sono realizzati con lo scotch, che è usato come strumento per disegnare. Ma bastano poche linee per avere una trasformazione significativa che suscita molta attenzione da parte del pubblico di bambini. La casa dei protagonisti è fatta di linee di nastro carta, la superficie del palco è nera ed è ripresa con una videocamera dall’alto. In scena si assiste a una doppia danza: una è strisciante, composta da figure che a terra sembrano marionette stese, l’altra, proiettata sul fondale, trasforma i corpi in figure verticali. I piccoli spettatori si appassionano da subito alla dinamica dello spettacolo: osservano la costruzione della scena, partecipano quando vengono chiamati a interagire, rimangono incantati davanti al canto delle arie dolorose e intense dell’opera (...). I bambini nel pubblico giocano con Kinkaleri e, sommessamente, suggeriscono, provano a indovinare, buttano qualche idea su cosa possa diventare il disegno una volta terminato: ‘un arcobaleno? sono nuvole? una casa? una vela?’. Poi sarà un albero, una strada, un ponte, le montagne del Giappone(...). I bambini seguono la storia, ne capiscono la verità e la ferocia, ne capiscono qualcosa in più. Senza didattica e con il teatro: un’opera fatta di danza, di scotch, di ombre”. Nicola Ruganti (altrevelocita.it) 49
Vasco Mirandola Carpe Diem
mercoledì 27 luglio h 21.2o Piazza Villa Molvena (VI) EXPLORANDO di e con Vasco Mirandola con le musiche e i rumori dal vivo di Flavio Costa
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Poesie, aforismi, calembour, nonsense, disguidi semantici, associazioni libere, parodie, giochi fonetici, il gusto per la sterzata comica con leggerezza e gentilezza. Partendo dalle sue pubblicazioni: “Non urlare che mi rovini il prezzemolo”, “Il solito Tram Tram il 16 il 16”, “Carpe Diem Trote Gnam”, Vasco Mirandola, con l’ ineccepibile accompagnamento sonoro del maestro Flavio Costa, ci guida in un divertente excursus sugli autori che hanno giocato con le parole, dai primi del novecento a oggi. “In un’epoca in cui per dire ‘Mi piace’ basta fare click su un pulsante, voglio utilizzare qualche riga per parlarvi di qualcosa che mi piace. Quando abbiamo scoperto che nel loro piccolo anche le formiche si incazzavano, noi splendidi quarantenni eravamo poco più che ventenni. Già, sono passati più di vent’anni da quando Gino e Michele, con Matteo Molinari, ci hanno regalato il primo volume di quella strepitosa saga umoristica ed è da quel libro che voglio partire per il mio ‘Mi piace’. Tra quelle cinquecento battute ve n’erano alcune, scritte da Vasco Mirandola, che colpivano la mia fantasia di giovane semiologo, di studioso alla ricerca dei curiosi meccanismi del senso: ‘Gli ho prestato orecchio per mezz’ora circa, poi visto che ci teneva gliel’ho regalato’; ‘Il primo amore non si scorda mai, resta sempre intonato’; ‘Tu cerchi qualcuno che finisca per AMARTI, io finisco per ASCO IRANDOLA’. Su queste ed altre freddure scrissi un saggio di filosofia del linguaggio e rimasi in attesa di un nuovo libro del grande Mirandola. Ebbene, ho atteso tre lustri, ma il libro è arrivato, si intitola ‘Carpe Diem Trote Gnam’ e... Mi piace”. Alessandro Perissinotto (La Stampa)
Marco Paolini
Numero Primo (studio per un nuovo album) venerdì 29 luglio h 18.30 sabato 30 luglio h 18.30 Tagliata della Scala Primolano di Cismon del Grappa (VI) EXPLORANDO con Marco Paolini testi Marco Paolini Gianfranco Bettin produzione Jolefilm
Altra ambientazione particolare per un’anteprima del nuovo lavoro di Marco Paolini: un vecchio forte della prima guerra mondiale, che si raggiunge attraverso gallerie appena restaurate, accoglierà un racconto inconsueto per il “narratore” per eccellenza, scritto assieme a Gianfranco Bettin. Sul filo della memoria, Paolini recupera il protagonista dei suoi “Album”, biografia collettiva degli ultimi trent’anni, e racconta di un padre e di un figlio in viaggio nel Nord Est italiano, tra le nevrosi della modernità, l’invadenza della tecnologia e alcuni scenari fantascientifici. Più ancora di ieri, quando gli “Album” raccontavano soprattutto storie d’iniziazione, questo nuovo lavoro dell’età matura tende a parlare in modo diretto di oggi, della realtà attuale, drammaticamente alle prese con una pervasiva rivoluzione tecnologica. “Numero primo” racconta di un futuro probabile, fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. Il titolo fa riferimento al soprannome del protagonista, figlio di Ettore e di madre incerta, protagonista di una storia ambientata in un prossimo futuro e per questo confinante con la fantascienza. Esiste una tradizione di fantascienza in letteratura e nel cinema, ma a teatro non è molto diffusa. Paolini e Bettin, coautori di questo lavoro, sono partiti da alcune domande, di cui la prima è: “Qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie?”. Quella presentata al festival fa parte di una lunga serie di anteprime nel corso delle quali, come al suo solito, Paolini metterà a punto, a contatto diretto con il pubblico, una precisa struttura narrativa, in cui all’attore-autore monologante tocca il compito di rendere credibili cose possibili domani, ma che oggi appaiono inverosimili. 51
Musso/Artuso/Laquidara/Piccola Bottega Baltazar Cartongesso
domenica 31 luglio h 21.20 Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) EXPLORANDO dal libro di Francesco Maino (Premio Calvino 2013) con Mirko Artuso Giuliana Musso Patrizia Laquidara Giorgio Gobbo e Sergio Marchesini della Piccola Bottega Baltazar musiche Piccola Bottega Baltazar regia Mirko Artuso produzione e organizzazione La Corte Ospitale Ass. Cult. Bel.Teatro (PD) in collaborazione con Teatro del Pane - Villorba (TV)
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Francesco Maino ha scritto un libro d’inesorabile potenza, con cui ha vinto il Premio Calvino 2013. “Cartongesso” è un’invettiva viscerale e drammatica contro il nostro tempo, contro il Veneto attuale e contro un intero Paese, l’Italia tutta. Michele Tessari è un avvocato che avvocato non vuole essere, ex necroforo, affetto da un disturbo bipolare, intrappolato nella vita come una cavia isterica ma consenziente, persino complice. Un ‘complice debole’ del mondo in cui è immerso. Il disfacimento della sua terra si rispecchia in quello della sua esistenza, inquinata da un odio “che cammina come l’infezione, dalle caviglie alla bocca”, dove si trasforma in grido. E quel grido investe la classe politica, le carceri, la giustizia, il sistema universitario, giú giú fino ai singoli individui, fino al narratore stesso, affetto dagli stessi mali contro cui si scaglia. È un grido modulato da una scrittura apocalittica, con una portentosa violenza evocativa. Non c’è consolazione in queste pagine, nessuna catarsi, solo letteratura. E, in letteratura, coraggio è soprattutto raccontare la verità. “Questo è il paese delle cose che stanno morendo. No. Questo è il paese dei corpi. Un paese pieno di corpi. Corpi che si svegliano morti, escono morti di casa, tornano morti; corpi che parcheggiano, scendono, sputano, corpi che si salutano, sbadigliano, bestemmiano sempre, fatturano. Corpi camminanti”. Giuliana Musso, Mirko Artuso, Piccola Bottega Baltazar e Patrizia Laquidara si immergono nelle pagine di questo intenso romanzo e ne escono con forza, ironia, comicità e altrettanta rabbia; con il desiderio di riscatto e riconciliazione verso il mondo descritto da Maino e così ferocemente ferito.
Gian Antonio Stella/Gualtiero Bertelli
La Tavola e il Potere - In vino veritas, in cibo identitas venerdì 5 agosto h 21.00 Giardino Chiesa di San Vito Marostica (VI) EXPLORANDO di e con Gian Antonio Stella voce narrante Gualtiero Bertelli voce, fisarmonica, chitarra COMPAGNIA DELLE ACQUE Maurizio Camardi sassofoni, flauti etnici Paolo Favorido tastiere Domenico Santaniello contrabbasso, violoncello Giuseppina Casarin voce Rachele Colombo voce, chitarra, percussioni Gershwin Spettacoli distribuzione
Più cibo hai e offri, più potente dimostri di essere. L’analisi del potere passa anche attraverso una vera lente rivelatrice, quella del rapporto fra i potenti e il cibo. Perché succede spesso che questi si autodefiniscano e si autocelebrino tali attraverso cosa e come mangiano. Gian Antonio Stella, giornalista e scrittore di uno dei libri che ha riscosso più successo negli ultimi anni, “La Casta”, presenta “La Tavola e il Potere: in vino veritas, in cibo identitas”, accompagnato come sempre dal cantautore Gualtiero Bertelli e dai musicisti della Compagnia delle Acque. Ripercorrere questa storia ‘attovagliata’, magari mettendo a confronto la sobrietà dei padri costituenti (Dossetti, Lazzati, La Pira, Fanfani, tanto per citarne alcuni) che vivevano come monaci nella comunità ‘del porcellino’ e le cene di oggi spesso nei ristoranti più sfarzosi, vuol dire ricostruire anche le vicende politiche del Paese. E’ un tema, quello dei modi a tavola e della sociabilité o della sua negazione, che attrae l’attenzione di filosofi, antropologi, storici, sociologi. Ma sin dall’antichità, e nelle più diverse culture, i modi di assumere cibo erano ritenuti capaci di rivelare le attitudini individuali e sociali dentro una comunità. In molte culture, fra le quali quella occidentale, il fatto che la bocca sia sede della produzione di parola e dell’assunzione di cibo ha reso ancor più simbolico tale rapporto, soprattutto per gli strati più alti e potenti della società. Il banchetto è sempre stato il cuore della nostra esistenza e se è vero che in vino veritas, in cibo identitas: le ordinanze anti kebab e il polentone contro i fast food sono un modo per ribadire l’adesione ai valori della tradizione alimentare e quindi per emarginare chi non li condivide. 53
La Piccionaia (Carlo Presotto/Diego Dalla Via) Memorie del nostro fugimento sabato 6 agosto h 16 e h 17 Monte Cimone Tonezza del Cimone (VI) EXPLORANDO PRIMA NAZIONALE SILENT PLAY un’esperienza in prima persona dalla parte di chi fugge e di chi assiste testo Carlo Presotto Diego Dalla Via con Carlo Presotto Paola Rossi Matteo Balbo Lucia Ferraro Anna Novello produzione La Piccionaia in collaborazione con Non alla Guerra media partnership Urbanexperience
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L’intera popolazione di Tonezza fu costretta a lasciare il paese durante la grande guerra, oggi Tonezza ospita decine di ragazzi nordafricani... Per ogni storia esistono “noi” e “loro”. Due mondi diversi, due modi diversi di ballare di guardarsi, di alzarsi e sedersi. 100 spettatori indossano delle radioguide, metà è sintonizzata su un canale, metà su un altro, due “bande sonore” diventano due mondi, due narrazioni destinate a confliggere. Due storie parallele tratte da testimonianze biografiche di esperienze di conflitto, il conflitto lontano e quello vicino. Alcuni attori distribuiscono oggetti e propongono agli spettatori, che rimangono totalmente liberi se seguire o meno spostamenti e movimenti secondo la tecnica del ‘Silent Play’, altri agiscono tra il pubblico, attore e spettatore di sé stesso. Lo spettacolo parte dal tema degli stereotipi e dei pregiudizi, portando gli spettatori a sperimentare direttamente come il gruppo possa influenzare le relazioni ed i comportamenti, fino al conflitto, la violenza e l’emarginazione. Lo spettatore si trova a decidere personalmente se attivarsi e reagire, oppure se subire ed adeguarsi. Una proposta teatrale che nasce dalla lunga esperienza di palcoscenico unita ad una altrettanto approfondita esperienza di conduzione di laboratori teatrali con i giovani da parte di Carlo Presotto. Qui affiancato dalla scrittura immaginifica di Diego Dalla Via, che con lo strumento della radioguida, messo a punto nel progetto di sperimentazione ‘Silent Play’, propone una innovativa modalità di rapporto tra attori e spettatori, integrando azioni fisiche e voci registrate, colonna sonora e musica dal vivo.
L.I.S.
Soup - cena sensoriale lunedì 8 agosto h 21.00 Villa Razzolini Loredan Asolo (TV) EXP(L)ORANDO CENA SPETTACOLO di Antonella Cirigliano Daria Tonzig con Antonella Cirigliano Francesca Amat Sara Vilardo tecnica e sound design Fabrizio Orlandi Taddo Sergio Taddei con la collaborazione degli studenti del Triennio di Scenografia e Arti visive di NABA
Una surreale cena-spettacolo dove, in modo sempre diverso, performer-camerieri servono “pietanze diversamente commestibili”. Il pubblico è invitato a sperimentare un rito collettivo di partecipazione intorno al tema del cibo: sente odori, riceve suggestioni e illusioni. Il tutto condito con domande che affondano nel nostro passato: memorie di cibi, di ingredienti, di preparazioni, di esperienze che, nutrendoci, si fanno corpo con noi. Siamo ciò che mangiamo: carne, poesia, musica e tramonti, corse in bicicletta e foto ricordo. Un gioco che condurrà gli spettatori in un ambiente sconosciuto, in senso sia fisico che psichico. Ad attenderli gli abitanti del luogo, inquietanti e ridicoli, capaci comunque di trasformarsi... forse sono personaggi presi in prestito dal mondo animale, ma anche esseri che raccontano storie. Storie di innamoramenti, di inganni, di equivoci che portano alla creazione di un percorso legato all’identità e alla sua frammentarietà e caducità. Ognuno è invitato a partecipare, ma l’intento del LIS è di creare un senso di collettività, di condivisione, a partire dalla riflessione sul nostro corpo nel mondo e nella relazione con gli altri. Dolce, salato o piccante? Attraverso una serie di giochi simbolici, si trasforma in chiave profana un consolidato modello di conoscenza sacra. Si diventa materia, cibo, si trasforma il nostro corpo in organo di conoscenza. Tutto sarà spezzato, mischiato, condito e consumato con chi, per una sera, ci siede accanto. L.I.S. Laboratorio Immagine Sensoriale è formato da Antonella Cirigliano e Daria Tonzig che si avvalgono di collaboratori su aree specifiche, prediligendo la multidisciplinarietà di linguaggi diversi: installazione, arte, musica che si incontrano nella scena della live performance dove spazio e tempo non hanno più i codici tradizionali. 55
Luca Scarlini/Laura De Silva La vita è un fondale dipinto martedì 9 agosto h 21.00 Villa Imperiale Galliera Veneta (PD) EXP(L)ORANDO AVVENTURE DI FRANCESCO BAGNARA TRA SCENE DI TEATRO E GIARDINI ALL’INGLESE di e con Luca Scarlini Laura De Silva soprano Roberto Rossetto pianoforte in programma arie di Vincenzo Bellini “La farfalletta” “La ricordanza” “L’abbandono” “Malinconia, ninfa gentile”
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Francesco Bagnara è una figura fondamentale dell’opera romantica, artefice di scenari lirici che hanno segnato il repertorio di Rossini e Bellini, specialmente. Nacque a Vicenza nel 1784, di umili natali. Esordì come decoratore di camere; fu poi condotto dal suo protettore, conte Germanico Angaran, a Venezia, dove studiò con Giuseppe Borsato, aiutandolo nella decorazione di palazzi e negli scenari che dipingeva per il Teatro La Fenice. In breve tempo, poiché i suoi scenari riscossero notevole successo, il Bagnara divenne lo scenografo ufficiale della Fenice. In poco più di vent’anni d’attività nel Teatro veneziano avrebbe dipinto, secondo il suo elogio funebre, circa 1100 scenari. La sua opera per il palcoscenico fu però destinata a scomparire presto, nel fuoco della gran produzione che voleva sempre nuovi titoli. Fortunatamente sul versante pittorico restano al Museo Correr gli album di acquerelli che ha realizzato, concreta testimonianza della sua opera “effimera”. Il Bagnara deve inoltre la sua notorietà all’ideazione di giardini all’inglese. Inventava fabbricati rustici e rovine, laghetti artificiali e ponticelli, montagnole sormontate da chioschi ed erbosi avallamenti. Creò il giardino Revedin a Castelfranco, quello della villa imperiale a Galliera Veneta ed alcuni altri nel Veronese. Anche se la sua opera più rinomata fu il giardino Papadopoli ai Tolentini a Venezia. Proprio nel giardino della Villa Imperiale l’avvincente storyteller Luca Scarlini evocherà l’opera di un grande artista del teatro e del paesaggio, accompagnato dal soprano Laura De Silva che eseguirà una selezione di arie composte da Vincenzo Bellini, autore al cui successo Bagnara contribuì con le sue fantastiche messe in scena.
Pino Petruzzelli/Teatro Ipotesi
Storie di uomini e di vini - Io sono il mio lavoro mercoledì 10 agosto h 21.00 Teatro Don Paoletti Valstagna (VI) EXP(L)ORANDO di e con Pino Petruzzelli produzione Teatro Ipotesi
Un grande affresco della storia d’Italia, dagli anni 30 ad oggi, visto attraverso gli occhi di chi lavora la terra. Dionigi, il protagonista dello spettacolo, è chiamato a ritirare un premio per un suo vino. Nell’ora che lo separa della cerimonia ripercorre le tappe della sua vita in una sorta di “Posto delle fragole” bergmaniano. E’ il racconto di un piccolo produttore. Piccolo ma straordinario. Il racconto delle sue lotte per arrivare a produrre un vino da sogno. Utopico, forse. Un vino in cui passato e presente, tradizione e modernità si fondono dando vita a qualcosa da premiare. Un vino capace di racchiudere in sé memoria di piccola e grande Storia. Il vino di Dionigi racconta della civiltà che lo ha prodotto e per questo rimanda, attraverso profumi e sentori, alla sacralità del vino. Ovvero la natura unita al lavoro dell’uomo. La straordinaria epopea di Dionigi si muove tra la grandine di agosto e la siccità, tra una burocrazia asfissiante e declivi da dissodare, tra i richiami di un posto fisso in una qualche industria cittadina e muretti a secco da rimettere in piedi. In questo mare il nostro Dionigi sa bene che la sua sopravvivenza risiede nell’essere insieme contadino, imprenditore e anche un po’ artista. Lo spettacolo diviene così un affresco sul valore etico del lavoro. Un’etica da tramandare alle future generazioni come la più preziosa delle eredità, perché il lavoro ben fatto, oggi come ieri e come domani è sempre frutto di un forte legame tra generazioni. Dionigi è un vignaiolo e non separa il lavoro dalla vita ma le fonde insieme in un rapporto d’amore. E l’amore non divide ma unisce. Ci sono lavori che non possono prescindere dall’amore, così il vino di Dionigi prima che di mandorla e liquirizia, sa di fatica, sudore, storia e voglia di resistere e di amare, malgrado tutto. 57
Cena Arancione (Orange is a fake) Marco Artusi/Mataz Teatro lunedì 5 settembre h 21.00 Ristorante Da Doro Solagna (VI) EXPLORANDO PRIMA NAZIONALE CENA SPETTACOLO di Marco Artusi con Eva Rossella Biolo Marco Artusi musiche in scena Andrea Wob Facchin Samantha Giordano produzione Dedalofurioso coproduzione Operaestate Festival Veneto
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Il festival è un viaggio attraverso territori emotivi e luoghi fisici, che negli anni ha visto in scena esperienze artistiche diverse, tutte accomunate da un forte radicamento ad una terra fertile come il Veneto. Una terra capace di far germogliare arte e pensiero, cibo e cultura. A partire dai cibi di colore arancione come la carota, i crostacei, la zucca o il pomodoro, tutti proposti in un’originale cena spettacolo ideata per il festival. Una serata teatral-gastronomica che mescola i piaceri della buona tavola con racconti ironici sulle contraddizioni che attraversano la nostra vita, e anche i cibi che mangiamo. “È ora di dirlo chiaro e tondo: l’arancione è una grande illusione! Il colore ha addirittura avuto bisogno del frutto, l’arancia (un incrocio per di più!), per essere riconosciuto come tale! E questo è forse il più banale dei misteri: come spiegare, per esempio, che la carota non è arancione? Che gli Orange non erano dei re e nemmeno olandesi? Che dopo la mezzanotte, la zucca non è più una carrozza per andare ai balli di corte? E ben più grave, che le isole Orange dei Pokemon non esistono? Ci vorrà tutta una cena per rintracciare le ramificazioni di questo imbroglio passando, fra il serio e il faceto, per i maggiori sostenitori di questo colore come Osho (gran maesto degli arancioni) o percorrendo sentieri che ci porteranno dentro paesaggi psichedelici del Yellow Submarine (d’accordo, non è arancione, ma è pur sempre la mamma del nostro!). In questo viaggio, saremo accompagnati da un altro colore, il blues, perché, come dice Van Gogh: Non c’è blu senza il giallo e senza l’arancione”. Marco Artusi
Cena Arancione
Marco Artusi/Mataz Teatro lunedì 6 settembre h 21.00 Ristorante Da Doro Solagna (VI) EXPLORANDO PRIMA NAZIONALE CENA SPETTACOLO xxxxxxxxxx
Un inedito viaggio teatrale su un antico treno a vapore che partirà dalla stazione di Bassano e, lungo la Valbrenta, farà tappa nelle stazioni di Carpanè e Primolano. Un viaggio fantastico tra parole e immagini, divertimento e poesia, in compagnia di una bizzarra famiglia, un’acrobata e uno stralunato capostazione. Assaporando, ad ogni stazione i prodotti del territorio e poi via, a bassa velocità, gustando appieno i panorami mutevoli della valle, grazie all’Associazione Carrozza Matta e all’Unione dei Comuni della Valbrenta. Viaggiare sui binari della storia, osservare la vita scorrere fuori dal finestrino, rivivere la nostalgia dei viaggi a carbone. Tutto ciò con Carrozza Matta è possibile, grandi e piccini di oggi si scoprono emozionati dallo sbuffare della locomotiva e dal lento sferragliare dei grandi movimenti meccanici, si fanno cullare all’interno delle vecchie carrozze in legno di terza classe. Scompartimenti di un tempo, dal fascino ancestrale che sanno riproporre quel viaggiare nella storia, quel viaggiare assieme vicini e gomito a gomito, su panche in legno di vecchie carrozze secolari. All’interno dello scompartimento un susseguirsi di idee, di magie, di canti e di stupore dove gli ospiti, affascinati e intrattenuti, spalancano gli occhi sbalorditi da piccoli finestrini che li riportano nel tempo dell’infanzia. Il nostro Orient-Express della Valle del Brenta, un treno popolare e di simpatiche persone che saprà coniugare non solo cultura ferroviaria, ma tradizioni, sapori e luoghi incantati a scene teatrali studiate con cura, per dar vita ad un viaggio davvero speciale, unico e indimenticabile. Signori in carrozza... si parte !!! 59
musica Programma denso anche per la musica dove il Festival ha intessuto collaborazioni e progetti volti alla formazione dei giovani artisti, alla loro presentazione e al loro sostegno, oltre che allo sviluppo di nuovo pubblico. MASTER & YOUNG è il titolo scelto per segnalare la presenza di grandi maestri accanto a giovani e giovanissimi musicisti, emersi solo di recente sulla scena della grande musica. E non poteva che essere Uto Ughi, insieme ai Solisti Veneti di Claudio Scimone ad inaugurare questo programma, uno fra i più acclamati musicisti del nostro tempo che da sempre dedica molte energie ai giovani e alla cultura musicale nel nostro paese. Giovanissimi poi i protagonisti che si susseguiranno, tutti incoronati in prestigiose competizioni nazionali e internazionali. Per un progetto in collaborazione con il Teatro La Fenice: i pianisti Alberto Ferro, ventenne vincitore dell’ultima edizione del Premio Venezia e Axel Trolese laureato nella stessa edizione con il Premio Casella. Vero enfant prodige del violino è invece Giovanni Andrea Zanon, al festival con un’altra giovane star della musica classica: la pianista Leonora Armellini. Il programma del festival si completa anche con il progetto che Bassano ospita dal 2014: il CAMPUS DELLE ARTI, straordinaria esperienza di formazione musicale in residenza che per 2 settimane accoglie giovani e giovanissimi musicisti, offrendo percorsi formativi di alto livello. Nel ricco calendario ricordiamo gli appuntamenti con il celebre pianista Konstantin Bogino in una serata tutta dedicata al geniale musicista Erik Satie nel 150o della nascita e con il violinista Ivos Margoni, 17 anni, vincitore del Premio Campus 2015. Per il BASSANO in JAZZ, inaugurazione con Bassano City of Jazz che per un’intera serata riempirà di note ogni angolo e via del centro di Bassano. Per proseguire con il trio Hobby Horse formato da Dan Kinzelman, Joe Rehmer e Stefano Tamborrino in un progetto che assembla influenze free jazz, ambient, rock e elettronica. Si conferma anche la partnership con Veneto Jazz con una tre giorni dedicata ai giovani talenti e con un eccezionale concerto del “singer songwriter” inglese di origine italiana Jack Savoretti. Per finire con il nuovo progetto di Saverio Tasca con il quartetto AlterArco che sviluppa il tema della rinascita e della ricostruzione dopo un conflitto. Completano il programma una serata dedicata alla storia della musica a cura di Pipa e Pece, una intorno alle arie d’opera, orchestrata da Luca Scarlini, e due sul tema della Grande Guerra: I blues delle Alpi e Sui sentieri dei soldati del Grappa. 60 60
Bassano City of Jazz Pipa e Pece e Milano Saxophone 4tet I Blues delle Alpi Kinzelman/Rehmer/Tamborrino Uto Ughi/I Solisti Veneti/Claudio Scimone Ivos Margoni/Sergio Merletti Konstantin Bogino & Friends Axel Trolese Giovanni Andrea Zanon/Leonora Armellini Quintetto di Fiati Alberto Ferro Luca Scarlini/Artisti lirici Saverio Tasca & Alterarco
Bassano City of Jazz Suoni nella Città mercoledì 13 luglio h 21.00 Centro Storico Bassano del Grappa (VI) BASSANO IN JAZZ BIG BAND UNIPD Alessandro Fedrigo (direttore) Ezio Torassa, Andrea Coletti, Giulio Dalla Mora, Annalisa Agostini, Luigi Quintieri e Alessandro Dotto (sax) Riccardo Vidotto, Ludovico Rinco, Emanuele Resini e Benedetto Ruperti (trombe) Marco Convertino, Francesco Salodini, Marco Michetti e Zago Mattia (tromboni) Giordano Giordani /Elia Gamba (piano) Stefano Bassato (chitarra) Alessandro Arcuri /Graziano Martello (basso) Leo Degli Innocenti/Fabio De Pascale (batteria) 4SOUL4 Stocco Antonio (basso) Fabio Rampazzo (chitarra) Roberto Forestan (piano) Giovanni Soave (batteria) Michel Mercurio (sax) INTERPLAY TRIO Massimo Parolin (chitarra) Francesco Botter (contrabbasso) Gabriele Grotto (batteria) JAZZ CONVERSATIONS 4TET Alessandro Busnardo (batteria) 62
in collaborazione con Confcommercio Mandamento di Bassano del Grappa
Un’autentica invasione pacifica a tempo di musica, per riempire la città di suoni e melodie nel corso di un’intera serata. Un esercito di trombe, sax, chitarre e batterie si danno appuntamento a Bassano per sfidarsi a colpi di note. Improvvisazioni e jazz standard, risuoneranno nelle piazze e nelle vie, nei luoghi simbolo della città e in quelli più inediti, per un ricchissimo programma che farà di Bassano, per una sera, la città del Jazz. Inediti incroci di armonie che si rincorrono da un lato all’altro della città in un ideale dialogo tra strumenti. Francesco Ranieri (pianoforte) Michele Feltrin (contrabbasso) Valerio Fallico (flauto traverso)
GRANAIO CLUB Ares Bizzotto (batteria) Nadir Bizzotto (basso)
BEL TEMPO QUARTET Mauro Facchinetti (chitarra) Veronica Zatti (voce) Massimo Fracasso (tromba) Federico Pilastro (contrabbasso)
INPUT DUET Pierpaolo Pontarollo (contrabbasso elettrico) Giovanni Barbieri (live electronics)
FLYING VOICE Isabella Griffante e Manuela Simoncelli (voce) Nicola Barzon (contrabbasso) Franco Todesco (pianoforte) NIGHT DREAMERS Gianpaolo Bordignon (sax) Leonardo Franceschini (chitarra) Giulio Ravazzolo (contrabbasso) Alessandro Barcaro (batteria) CHERCHEURS DU SON Laura Colosso (voce) Francesco Pollon (piano) Massimo Cogo (batteria) Michele Todescato (contrabbasso)
JAM C QUARTET Juri Busato (chitarra) Carlotta Scalco (voce) Mauro Lovato (sax baritono) Andrea Dal Molin (contrabbasso) STANDARD FOR TONIGHT Valerio Zanchetta (batteria) Diego Rossato (chitarra) Nicola Ferrarin (contrabbasso) Ferro Milone Giovanni (sax) FRANCESCO BORDIGNON QUARTET Francesco Bordignon (contrabbasso) Sean Lucariello (tromba) Niccolò Zanforlin (piano) Alberto Privitera (batteria)
Pipa e Pece e Milano Saxophone 4tet Strappatempo
giovedì 14 luglio h 21.20 Rive del Fiume Brenta Campolongo sul Brenta (VI) EXPLORANDO LA MIRABOLANTE AVVENTURA DELLA STORIA DELLA MUSICA con Giorgia Antonelli Damiano Grandesso (sax soprano) Stefano Papa (sax contralto) Massimiliano Girardi (sax tenore) Andrea Mocci (sax baritono) regia Titino Carrara drammaturgia musicale Giovanni Bonato drammaturgia teatrale Giorgia Antonelli Titino Carrara
Un appuntamento lungo le rive del fiume Brenta per ascoltare un’inedita storia della musica. Una caccia al tesoro dei suoni del tempo: dal genio di Mozart a quello di Rossini, dal canto gregoriano al rock dei Queen, da Beethoven ai cori alpini. Un viaggio per riscoprire l’universalità della musica, per ritrovare assieme un tempo dedicato all’ascolto. In scena la musica del Milano Saxophone Quartet, ensemble musicale eclettico che si sta imponendo sulla scena nazionale ed internazionale, si fonde alla parola di Giorgia Antonelli, interprete ed autrice del racconto. La regia di Titino Carrara dà vita ad una partitura teatral-musicale dove gli attori diventano musica e la musica diventa teatro, in un continuo scambio di linguaggio fra la voce e le infinite sonorità di quattro sassofoni. La storia narra di un tempo lontano, quando la terra era avvolta da un manto sonoro. Suoni e musiche carezzavano uomini e cose, si sentivano ovunque: in un fiore che schiude, in un abbraccio rubato, nel fuoco del camino. Un’armonia di istanti sonori incoraggiava la vita. Poi iniziò il cantiere della Città Verticale di Vetro: una quotidiana sfida al cielo coi suoi bracci meccanici che costruiscono ogni giorno piani su piani. Ai piedi della Città di Vetro si è stratificata una corazza di cose buttate via: è la Città Nera. Mila vive al milionesimo piano della Città di Vetro e conosce solo il suono frammentato della tecnologia; Dore, nella sua tana sotto la corazza, respira solo il suono soffocato della sopravvivenza: non hanno mai sentito le musiche delle piccole cose. Ma un giorno entrano in contatto grazie ad un telefono di barattoli e corde teso da una Città all’altra. I loro sogni, le loro emozioni si rincorrono lungo il filo e poco alla volta danno vita a una piccola musica sospesa tra i due mondi. Ma le due Città continuano a spingere in direzioni contrarie, una cresce ed accelera, acuta e affilata, l’altra rallenta, profonda e brutale, le due forze opposte spezzano i suoni che divengono stridore acuto, rumore sordo, e il meccanismo si inceppa, la terra si svuota... il tempo si strappa. 63
I Blues delle Alpi
Veneto Contemporaneo domenica 17 luglio h 18.3o Alpe Madre Solagna (VI) LA GUERA GRANDA direzione artistica e regia Marco Iacampo interpreti Marco Iacampo cantautore Ricky Bizzarro cantautore Erica Boschiero cantautrice Alberto Gesù cantautore Alberto Muffato cantautore Massimiliano Cranchi cantautore Alessandro Grazian cantautore Irene Barichello lettrice Ulisse Schiavo cantautore Sergio Marchesini fisarmonica responsabile di produzione Simone Fogliata
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Il progetto Veneto Contemporaneo in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale ha scelto di andare a recuperare le radici della musica popolare e di riproporre in una nuova veste “folk” i brani storici tramandati dall’inizio del secolo ai giorni nostri. Lo spettacolo intitolato “I Blues delle Alpi”, frutto di una residenza artistica di tre giorni sul monte Grappa, coinvolge cantautori, musicisti ed interpreti veneti di nuova generazione. Sul palco viene eseguito un repertorio composto da canti degli alpini e di montagna. La scaletta comprende letture musicate, storie di guerra e brani celebri della tradizione corale come “La Tradotta”, “Tapum”, “Sul Cappello”, “Sui monti Scarpazi”, “Stelutis Alpinis”. “I Blues delle Alpi” attorno ad un nucleo principale di artisti, una sorta di ‘nocciolo duro’, viene modulato di volta in volta come uno show a geometrie variabili, modulabile anche in base ai diversi contesti territoriali. Le composizioni tradizionali vengono reinterpretate con nuove sonorità, prevalentemente chitarre, voci e fisarmoniche, con lo stile tipico dei cantastorie e del folk. Privati in parte dell’aspetto corale, i brani in scaletta manterranno la propria essenza legata alle vicende umane, una valenza che trascende il tempo e le modalità espressive. Caratterizzati da fortissima umanità e con la loro semplicità narrativa, i canti di montagna rappresentano quello che in un’altra cultura è il blues. L’evento è arricchito dalle testimonianze scritte della vita degli alpini in trincea durante la Prima Guerra Mondiale, lette da Irene Barrichello. La narrazione, tratta da diari di guerra e testimonianze di chi era in prima linea, soprattutto il grande classico di Jaher “Con me e con gli Alpini” rappresenta l’anello di congiunzione tra i vari brani proposti.
Kinzelman/Rehmer/Tamborrino Hobby Horse
lunedì 18 luglio h 21.20 Chiostro del Museo Civico Bassano del Grappa (VI) BASSANO IN JAZZ Dan Kinzelman woodwinds, electronics, voice Joe Rehmer double bass, electronics, voice Stefano Tamborrino drums, percussion, electronics, voice
Incrocio coinvolgente tra improvvisazioni ipnotiche e dinamicità esplosiva, la musica proposta dal trio formato da Dan Kinzelman, Joe Rehmer e Stefano Tamborrino nel loro progetto Hobby Horse, varca i confini di genere con influenze free jazz, ambient, rock e sprazzi di musica elettronica. Il repertorio proposto consiste principalmente in pezzi originali, composti appositamente per la formazione, con l’aggiunta di brani tratti da Tom Waits, Robert Wyatt e Thelonius Monk. Mescolando un senso melodico delicato e sottile, dinamiche esplosive ed un interplay pressoché telepatico, Hobby Horse ha sviluppato un suono profondamente originale, frutto di un percorso di ricerca intrapreso già dalle prime performances del 2010. In seguito all’acclamato CD “Eponymous” (Parco della Musica Records, 2013), e la raccolta “Lives” uscita nel 2015 con Musica Jazz, il loro nuovo lavoro “Rocketdine” è un disco potente, che pur stupendo per la sua sua carica innovativa, non tradisce le aspettative del pubblico e della critica. Tenebrose atmosfere elettroniche, vamp evocativi e violente esplosioni di energia vengono unite attraverso una sottile corrente di lirismo a delicate parentesi narrative che più si avvicinano alla musica da camera. Composizione e improvvisazione si dispiegano in direzioni imprevedibili ma consequenziali, eliminando quasi del tutto l’assolo tradizionale in favore di un dialogo ricco e profondo in cui le scelte timbriche, dinamiche, melodiche e armoniche, assumono un ruolo di pari importanza. Il risultato è un’esperienza di ascolto sorprendente e affascinante, difficile da categorizzare o definire: in poche parole, unica. 65
Uto Ughi/I Solisti Veneti/Claudio Scimone
Della virtù e della fantasia martedì 19 luglio h 21.2o Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) MASTER & YOUNG Giovanni BASSANO (1558 - 617) Quattro Fantasie (1585) Fryderyk CHOPIN (1810 - 1849) Variazioni per ottavino e archi sul tema del Rondò “Non più mesta” dalla “Cenerentola” di Rossini solista Clementine HOOGENDOORN SCIMONE (ottavino) Girolamo SALIERI (1794 - 1838) Introduzione e Variazioni per clarinetto e archi su un tema dell’Opera “Edoardo e Cristina” di Rossini solista Lorenzo GUZZONI (clarinetto)
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È il concerto inaugurale del percorso dedicato alla grande classica, un vero e proprio avvenimento musicale, che unisce il talento di uno fra i più acclamati musicisti del nostro tempo, un grande direttore con la sua celebre orchestra e un programma d’eccezione. Uto Ughi con i Solisti Veneti di Claudio Scimone proporranno alcune pagine musicali di inarrivabile virtuosismo. Una inaugurazione affidata a uno straordinario protagonista delle vicende musicali, culturali e politiche del nostro paese, che ha sempre dedicato e continua a dedicare molte energie ai giovani e alla cultura musicale nel nostro paese. In apertura di programma, un omaggio al progetto che Operaestate dedica all’anniversario shakespeariano, rivelando anche uno speciale “intreccio dark” tra il Bardo inglese e Bassano: la celebre “Dark Lady” di tanti sonetti sarebbe infatti Aemilia Bassano, discendente della famiglia di musicisti originari della città del Grappa, trasferitisi a Venezia e poi in parte chiamati alla corte di Londra. Giovanni Bassano invece discende da un ramo della famiglia che rimase a Venezia, diventando direttore dell’ensemble della Basilica di San Marco. Fu il musicista più influente per l’affermazione delle musiche di Andrea e Giovanni Gabrieli e scrisse un’opera fondamentale per la comprensione della prassi esecutiva del tempo. Seguiranno, di Chopin, le Variazioni per ottavino e archi sul tema del Rondò “Non più mesta” dalla “Cenerentola” di Rossini, compositore che Chopin amava moltissimo e che conobbe a Parigi. Con il Concerto per violino e orchestra BWV 1041 Bach ci regala la più sublime altezza del suo genio strumentale. Siamo intorno al 1720, in un’epoca
nella quale l’inesauribile vena lo spingeva a scrivere per il violino, anche in una sorta di competizione con il nostro Antonio Vivaldi: una rivalità a distanza, tutta giocata sugli spartiti che circolavano in Europa. In questo concerto, una dialettica straordinaria si svolge tra strumento solista e ensemble: dal primo movimento, con una varietà spettacolare di modulazioni, all’Andante centrale basato su un basso ostinato, contrapposto ai luminosi fraseggi del violino solista, fino al terzo e ultimo movimento, con passaggi sempre più virtuosistici, in cui la dialettica si fa via via più stringente e ricca di invenzioni melodiche. E qui è davvero evidente la vicinanza con lo stile di Antonio Vivaldi, in un crescendo di bellezza melodica italiana, dove il cimento e la maestria strumentale del compositore veneziano sembrano avere conquistato il cuore e la mente di Bach. Non poteva mancare con Uto Ughi, probabilmente il più difficile brano per violino solista mai composto nella storia della musica. Di Giuseppe Tartini, la Sonata per violino in sol minore, detta anche “ Il trillo del Diavolo” che, secondo la leggenda, deve la sua ispirazione a un sogno fatto dal compositore in una notte del 1713. Si chiude il programma con la splendida e scintillante rivisitazione dei temi della “Carmen” di Bizet, dovuta al grande virtuoso del violino Pablo de Sarasate. Una trascrizione che si inserisce in quel filone di elaborazioni di temi d’opera frequentato da tutti i grandi protagonisti del concertismo ottocentesco: composizioni ricche di virtuosismi ideate proprio per mettere in evidenza tutta la maestria tecnica dell’esecutore.
Johann Sebastian BACH (1685 - 1750) Concerto in la minore BWV 1041 per violino e orchestra 1: Allegro non tanto 2: Andante 3: Allegro assai solista Uto UGHI (violino) Giuseppe TARTINI (1692 - 1770) Sonata in sol minore g5 “Il trillo del Diavolo” per violino e archi 1: Larghetto affettuoso 2: Allegro (“Tempo giusto della scuola Tartinista”) 3: Andante 4: Allegro solista Uto UGHI (violino) Pablo de SARASATE (1844 - 1908) “Fantasia sulla Carmen” op. 25 per violino e archi solista Uto UGHI (violino)
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Ivos Margoni/Sergio Merletti Campus delle Arti lunedì 25 luglio h 21.2o Chiostro del Museo Civico Bassano del Grappa (VI) MASTER & YOUNG Ivos Margoni (violino) Vincitore del Premio Campus delle Arti 2015 Sergio Merletti (pianoforte) Niccolò Paganini Cantabile per violino e pianoforte Johannes Brahms Sonata F.A.E. Jules Massenet Meditation da Thais Fritz Kreisler Preludio e Allegro nello stile di Pugnani in mi minore per violino e pianoforte Piotr Ilic Ciaikovskij da Souvenir d’un lieu cher op. 42 per violino pianoforte Meditation/ Scherzo/ Melodie
Pablo De Sarasate Zigeunerweisen op. 20
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Un giovanissimo artista apre il programma dedicato ai musicisti emergenti nell’ambito della classica: il violinista Ivos Margoni, nato a Roma nel 1999, studia il violino dall’età di 6 anni ora si sta perfezionando con Marco Fiorentini e con Mariana Sirbu, nel frattempo ha vinto importanti concorsi e prestigiosi riconoscimenti come il “Premio Campus delle Arti 2015” di Bassano del Grappa. Sarà accompagnato al pianoforte da Sergio Merletti, classe 1983 e già considerato un astro nascente del panorama musicale Italiano. La serata si apre con un coinvolgente “Cantabile“ di Paganini. Tra le opere per violino e pianoforte che Brahms permise di tramandare ai posteri, bisogna annoverare una particolare sonata, scritta in collaborazione con Albert Dietrich e Robert Schumann. Si tratta della Sonata F.A.E. che i tre compositori completarono in soli dieci giorni per fare un omaggio-sorpresa al comune amico Joseph Joachim, giovane violinista di grande talento. La serata prosegue con un estratto da la Suite per violino e pianoforte, “Souvenir d’un lieu cher op. 42“ di Ciajkovskij il cui pezzo introduttivo “Meditation“, è di tale straordinaria bellezza da venire normalmente eseguito isolatamente. Completano il programma brani di Massenet, De Sarasate e Kreisler. Il Campus delle Arti nasce nel 2004, e dal 2014 si trasferisce a Bassano: è un progetto di formazione residenziale dedicato a giovani musicisti. Ogni anno, per due settimane, corsi di base e di perfezionamento accolgono ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 25 anni, tenuti da musicisti di chiara fama, attivi in Italia e in Europa. Valorizzare i talenti è fra gli obiettivi del progetto che, in collaborazione con il Conservatorio Cesare Pollini di Padova, sostiene i giovani artisti emergenti con percorsi formativi dedicati e l’avvio alla carriera concertistica, offrendo anche la possibilità di registrazioni discografiche professionali e di tenere concerti in Italia e all’estero.
Kostantin Bogino & friends Satie e dintorni lunedì 1 agosto h 21.00 Chiostro del Museo Civico Bassano del Grappa (VI) MASTER & YOUNG Kostantin Bogino (pianoforte) Viktor Bogino (pianoforte) Miomira Vitas (soprano) Erik Satie Chanson (text populaire du XVIII siecle) J’avais un ami Elisabeth von Herzogenberg Le saint hermite (chanson populaire du XVI siecle) Germaine Tailleferre Trois chansons de Jean Tardeu: “Recatonpilu”, “Petite flamme”, “L’eternel enfant” César Franck Quintetto in fa minore 1: molto moderato quasi lento 2: lento, con molto sentimento 3: allegro non troppo,ma con fuoco
Un altro maestro della grande classica come Kostantin Bogino, impegnato anche nel progetto formativo del Campus delle Arti ospitato a Bassano, dedica gran parte della serata al geniale musicista Erik Satie, nell’anniversario del 150˚^ della nascita. Personaggio leggendario, amato per il suo spirito bizzarro, irriverente e acutissimo, Satie è considerato oggi uno dei “Santi Protettori” di tutta la concezione moderna dell’arte. Progressista e conservatore. Colto e bizzarro. Ironico, iconoclasta, sarcastico. Ancora oggi, ascoltando le sue opere, risulta difficile definirne i confini, in quell’ambiguità che le fa apparire serie e giocose allo stesso tempo. Satie scrisse alcuni capolavori in grado di resistere al vaglio dei secoli ma, nonostante questo, la sua produzione vocale continua a non godere dell’attenzione che meriterebbe. La leggendaria eccentricità di queste deliziose chansons spazia dalla più rigorosa introspezione a vere e proprie pièce teatrali in miniatura dai toni estremamente tranchant. L’originalissima personalità che pervade molti dei suoi brani per pianoforte più famosi, trova espressione anche nei due interventi vocali inseriti in programma, autentiche chicche tutte da riscoprire. Lo stesso spirito e la stessa derivazione popolare è presente anche nelle chansons firmate da Elisabeth von Herzogenber e Germaine Tailleferre, che risentono dell’irriverente infuenza di Satie. La seconda parte del programma presenta invece il “Quintetto in fa minore” di César Franck, caratterizzato da introduzioni lente, da dense costruzioni cicliche, da quei rimorsi, quei ritorni, quelle resurrezioni inattese nelle quali l’autore crede di vedere un elemento unitario e fortemente umano. 69
Axel Trolese Virtuosi Talenti giovedì 4 agosto h 21.00 Chiostro del Museo Civico Bassano del Grappa (VI) MASTER & YOUNG Claude Debussy Sei Epigrafi Antiche 1: Pour invoquer Pan, dieu du vent d’été - Modéré - dans le style d’une pastorale (fa maggiore)/ 2: Pour un tombeau sans nom - Triste et lent (re minore)/ 3: Pour que la nuit soit propice - Lent et expressif (do maggiore)/ 4: Pour la danseuse aux crotales - Andantino - souple et sans rigueur (do maggiore)/ 5: Pour l’égyptienne - Très modéré (mi bemolle minore)/ 6:Pour remercier la pluie au matin - Modérément animé (atonale)
Ludwig van Beethoven Sonata op. 57 in Fa minore “Appassionata” 1: Allegro assai/ 2: Andante con moto (re bemolle maggiore)/ 3: Allegro ma non troppo
Aleksandr Skrjabin Sonata n. 9 op. 68 “Messa Nera” Moderato quasi andante/ Molto meno vivo/ Allegro molto/ Alla marcia/ Allegro/ Presto/ Tempo primo
Maurice Ravel Tombeau di Couperin 1: Prélude - Vif (mi minore)/ 2: Forlane - Allegretto (mi minore)/ 3: Menuet - Allegro moderato (mi minore)/ 4: Rigaudon - Assez vif (do maggiore)
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Classe 1997, Axel Trolese si è diplomato in pianoforte nel 2014 con Lode e Menzione d’Onore al Conservatorio “Monteverdi”. È vincitore del prestigioso “Premio Alfredo Casella” al “Premio Venezia 2015”. Il suo stile è caratterizzato da una “ricerca sofisticata, controllo impeccabile delle dinamiche e della timbrica e da una forte individualità interpretativa”, come specificato nella Menzione d’Onore del diploma conseguito all’Istituto Monteverdi di Cremona sotto la guida di Maurizio Baglini. Axel Trolese studia oggi al Conservatoire National Supérieur de Paris nella classe di Denis Pascal e si perfeziona al contempo con Roberto Prosseda e Alessandra Ammara. Ha seguito le masterclass di Aldo Ciccolini, Piero Rattalino, Lya De Barberiis, Wolfram Schmitt-Leonardy, Giovanni Bellucci. Il suo portfolio concertistico, sia in veste di solista che in importanti collaborazioni cameristiche, vanta già apparizioni di grande prestigio, dall’Amiata Piano Festival alla Fenice di Venezia, dal Teatro Ponchielli di Cremona al Verdi di Pordenone. Propone in apertura di programma, l’impressionismo in musica di Debussy con le sue “Sei Epigrafi Antiche”. Della durata di poco più di 13 minuti, sono caratterizzate da accordi sospesi e atmosfere rarefatte, secondo scelte arcaiche e diatoniche rispondenti a sonorità astratte. Al centro della serata l’Appassionata, “la più beethoveniana tra le Sonate di Beethoven” e la Nona di Skrijabin, insuperabile nella sua struttura di crescente complessità e tensione. La chiusura è invece affidata a Ravel e alla sua “Tombeau de Couperin” che, seppur dedicata agli amici morti in guerra, è musica mirabilmente intelligente, ricca di sfumati segreti, limpida e a tratti allegra e ironica nella vivacità popolaresca.
Giovanni Andrea Zanon/Leonora Armellini Le età della musica venerdì 12 agosto h 21.00 Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI) MASTER & YOUNG Giovanni Andrea Zanon (violino) Leonora Armellini (pianoforte) Robert Schumann Sonata per violino e pianoforte n. 1 in la minore, op. 105 1: Mit leidenschaftlichem Ausdruck (la min.) 2: Allegretto (fa maggiore - fa minore - fa magg.) 3: Lebhaft (la min. - la magg. - la min.)
Camille Saint-Saëns Rondò capriccioso Andante malinconico Allegro ma non troppo
Johannes Brahms Sonata n. 3 in re minore per violino e pianoforte, op. 108 Allegro (re minore) Adagio (re maggiore) Un poco presto e con sentimento (fa diesis minore) Presto agitato (re minore)
Henryk Wieniawski Polonaise n. 1 in re maggiore
Giovanni Andrea Zanon, classe 1998, suona il violino da quando aveva due anni e viene ammesso al conservatorio di Padova a 4 anni, come mai era successo in Italia. Nel 2012 si laurea alla finale del concorso “Wieniawski-Lipinski” in Polonia, dove mai nessun italiano era arrivato. Debutta alla Carnegie Hall di New York nel 2013, primo premio assoluto al concorso di Novosibirsk, fra i più prestigiosi al mondo, vi riceve anche tutti i premi speciali previsti. Dal 2014 si trasferisce negli Stati Uniti per studiare con Pinchas Zukerman alla Manhattan School di New York, dopo aver passato la selezione per il “Master of Art” di violino, su oltre 3.000 concorrenti provenienti da ogni parte del mondo. Quello che è considerato uno fra i maggiori talenti musicali che il Veneto ha prodotto negli ultimi anni è qui accompagnato al pianoforte da un’altra giovane star della musica classica: Leonora Armellini, anch’essa vincitrice di importanti premi e concorsi come il “Premio Venezia” e il “Premio Chopin” di Varsavia, attribuitole per l’eccezionale musicalità e bellezza del suono. Il primo brano in programma, la Sonata n. 1 in la minore di Schumann, si distingue per il suo afflato romantico, espresso dal violino con morbidezza di accento e senza enfasi. Si prosegue con il Rondò capriccioso di Camille Saint-Saëns, uno dei brani per violino più eseguiti per la sua piacevolezza melodica e il suo infallibile effetto. È dunque la volta della Sonata n. 3 in re minore di Brahms, dalla nobile compostezza formale ed affettuosa intimità espressiva. Per concludere con la brillantezza musicale della Polonaise n. 1 in re minore di Henryk Wieniawski. 71
Quintetto di Fiati
Sui sentieri dei soldati del Grappa sabato 13 agosto h 16.00 Casara Andreon Campo Solagna di Pove del Grappa (VI) LA GUERA GRANDA Stefan Dorfmayr clarinetto Alessandro Simoni flauto Giorgio Bellò fagotto Andrea Martinella oboe Fabio Forgiarini corno musiche Joseph Haydn Divertimento in Sib Wolfgang Amadeus Mozart Divertimento n. 14 Franz Danzi Quintetto op. 56 n. 2 in g-moll Ferenc Farkas Antiche Danze Ungheresi
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Casara Andreon è stato luogo di guerra, ancora segnato da trincee, cunicoli e posti di osservazione. Un anfiteatro naturale nel silenzio, ideale luogo della memoria dove un gruppo di valenti musicisti italiani e austriaci propone un programma che spazia tra il classicismo e il primo romanticismo fino alle radici della musica popolare ungherese. Paesaggi musicali in un paesaggio incontaminato che cent’anni fa fu segnato da terribili suoni di guerra. Le orecchie che si sforzano di intercettare i suoni circostanti, non ne riconoscono la natura. Proiettili e bombe anonime, senza un volto da maledire prima dell’ultimo respiro. E aerei che scaricano tonnellate di esplosivo dal cielo e navi che sparano cannonate a centinaia di metri di distanza. Per contrastare la memoria di quei suoni sordi la scelta di far risuonare oggi la bellezza della musica, in onore di tutti coloro che per l’insensatezza dell’uomo un giorno hanno smesso di ascoltarla. Il Quintetto di fiati, protagonista di un progetto che è ormai tradizione per questo luogo fortemente simbolico del Grappa, è formato da giovani musicisti provenienti da diverse esperienze ma tutti già affermati e attivi in importanti ensemble cameristici e orchestre sinfoniche nazionali e internazionali, soprattutto dell’area mitteleuropea. Stefan Dorfmayr, austriaco, del 1993, suona il clarinetto dall’età di 8 anni e ha partecipato con successo a diversi concorsi musicali. Giorgio Bellò, bassanese del 1990, diplomato al Conservatorio di Castelfranco, sta proseguendo ora i suoi studi a Vienna e nel contempo ha al suo attivo una intensa attività concertistica. Alessandro Simoni, marosticense del 1992, diplomato in flauto al Conservatorio di Vicenza, sta anch’esso proseguendo i suoi studi a Vienna, ed è attivo in diverse formazioni orchestrali e di musica da camera. Fabio Forgiarini è diplomato in corno al Conservatorio di Udine, collabora con numerose realtà musicali anche con strumenti d’epoca. Andrea Martinella è diplomato in oboe al Conservatorio di Udine e si è perfezionato all’Accademia del Teatro Alla Scala in corno inglese sotto la guida di Renato Duca.
Alberto Ferro Virtuosi Talenti
mercoledì 17 agosto h 21.00 Chiostro del Museo Civico Bassano del Grappa (VI) MASTER & YOUNG Ferruccio Busoni Sonatina n. 4 “In diem nativitatis Christi MCMXVII” BV 274 Sergej Rachmaninov Variazioni su un tema di Corelli op. 42 in Re minore 1: Andante (Thema), 2: Poco più mosso, 3: L’istesso tempo, 4: Tempo di Menuetto, 5: Andante, 6: Allegro ma non tanto, 7: L’istesso tempo, 8: Vivace, 9: Adagio misterioso, 10: Un poco più mosso, 11: Scherzando, 12: Allegro vivace, 13: L’istesso tempo, 14: Agitato, 15: Intermezzo, 16: Andante come prima, 17: L’istesso tempo, 18: Allegro vivace, 19: Meno mosso, 20: Allegro con brio, 21: Più mosso Agitato, 22: Più mosso, 23: Coda (Andante)
Dmitri Shostakovich Sonata n. 1 op. 12 1: Allegro/ 2: Meno mosso/ 3: Adagio.Allegro/ 4: Adagio. Lento/ 5: Adagio/ 6: Meno mosso/ 7: Moderato/ 8: Allegro
Goffredo Petrassi Toccata per pianoforte Igor Stravinsky/Guido Agosti Tre movimenti da “L’Uccello di Fuoco” 1: Danse infernale/ 2: Berceuse/ 3: Finale
Alberto Ferro, giovanissimo pianista (classe 1996) tra i più talentuosi emersi negli ultimi anni nel nostro paese, è l’ultimo vincitore del prestigioso Concorso Pianistico “Premio Venezia”. A soli 19 anni ha già conquistato un secondo posto sul podio del Busoni, il Premio della Stampa internazionale e il Premio speciale Haydn. Il suo mentore è Epifanio Comis, che lo ha portato al diploma con massimo dei voti e lode al Bellini di Catania, e che ancora cura il suo perfezionamento presso l’Accademia Pianistica Siciliana. Alberto Ferro ama essere stimolato dal suo Maestro a ricercare una visione musicale globale, trattando il pianoforte come una grande orchestra sinfonica. Vladimir Ashkenazy, durante una masterclass, ha apprezzato la sua esecuzione di composizioni di Rachmaninov. Si è esibito da solista e con l’orchestra in Italia, Austria, Croazia, Danimarca, Romania, Ucraina e Russia. Propone un raro programma tutto dedicato al novecento con un Rachmaninov di inebriante sensualità, la trascinante tensione di Shostakovich, un Busoni dall’equilibrio raro e perfetto e la sintesi esemplare di Petrassi, fino al celeberrimo “L’uccello di fuoco” di Stravinsky, nella trascrittura per pianoforte di Guido Agosti. In tutta la musica di questa inarrivabile opera di Stravinsky si notano smaglianti raffinatezze di scrittura e straordinarie invenzioni strumentali, oltre ad una vibrante incidenza del ritmo e a una scoperta asprezza di timbri puri. Il quadro della “Berceuse” ha un andamento lento ed un carattere suadente, mentre il “Finale”, pagina fiammeggiante e veloce, esprime il più marcato tradizionalismo del tardo Ottocento ed è prossimo, sotto molti aspetti, alle conclusioni di tante opere sinfoniche e liriche del repertorio russo, tra presente e passato. 73
Luca Scarlini/Artisti lirici Castelli... in aria
domenica 4 settembre h 18.00 Castello dei Maltraverso Montebello Vicentino (VI) LIRICA D’ESTATE con Luca Scarlini narratore e artisti Lirici nell’esecuzione delle arie: soprano Io so le tetre immagini dall’opera Il corsaro di Giuseppe Verdi Al dolce guidami dall’opera Anna Bolena di Gaetano Donizetti L’aria della follia dall’opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti Col sorriso d’innocenza dall’opera Il pirata di Vincenzo Bellini tenore E lucean le stelle dall’opera Tosca di Giacomo Puccini Eccomi prigione dall’opera Il corsaro di Giuseppe Verdi Oh castel paterno dall’opera I Masnadieri di Giuseppe Verdi baritono Ecco la fatal mia donna dall’opera Macbeth di Giuseppe Verdi Vien Leonora dall’opera La favorita di Gaetano Donizetti
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Un originale racconto in musica sulle arie più belle da celebri opere ambientate tra le mura di un castello: dalle verdiane Macbeth, Il Corsaro e I Masnadieri, a Lucia di Lammermoor, La Favorita e Anna Bolena di Donizetti, alla Tosca di Puccini… Il tutto ambientato tra le mura del Castello dei Maltraverso che domina Montebello e legato dal racconto del drammaturgo e storyteller Luca Scarlini. L’Imperatore Federico I di Germania dona ad Alberto Maltraverso, nel 1154, il castello sul colle di Montebello e lo investe del titolo di Conte. Questo il primo documento certo sull’esistenza di una roccaforte su quel colle che si protende a dominare la ricca pianura sul confine tra Vicenza e Verona. Verosimilmente la fortezza doveva esistere già da molto tempo, e la stessa investitura imperiale potrebbe riferirisi ad una sanatoria ‘di fatto’ della situazione o un innalzamento di rango della ricca famiglia dei Maltraverso. Nel XIII secolo il castello è tenuto dai Carraresi, signoria padovana, ma il borgo ed il castello stesso vennero assediati e saccheggiati più volte dai veronesi. Nel 1313 il castello passa a Cangrande della Scala che s’impegna in un radicale restauro e rinforzo. Per breve tempo tutto il territorio, e quindi anche il castello di Montebello, è in mano alla signoria milanese dei Visconti. È infine la volta dei veneziani che dal 1400 riuniscono tutto il territorio veneto di terraferma nello ‘stato da tera’. Il castello perde l’importanza strategica e nei primi anni del cinquecento viene smantellato quale fortezza militare, nel tentativo di non offrire appoggi logistici agli invasori. Successivamente il manufatto venne ceduto a privati e trasformato in prestigiosa residenza signorile. Ai suoi piedi, nel 1796, si tennero sanguinosi episodi tra l’esercito napoleonico e truppe austriache.
Saverio Tasca & Alterarco Novae Terrae
venerdì 9 settembre h 21.00 Piazza De Fabris Nove (VI) LA GUERA GRANDA Saverio Tasca marimba ALTERARCO Josè David Fuenmayor Valera violino Giuliamaria Menara violino Martina Pettenon viola Giulio Padoin violoncello immagini Fabio Zonta
Dopo “L’Uomo che Cammina” dedicato alla grande guerra, il gruppo affronta la questione del dopo, di ciò che segue il drammatico evento, la rinascita, la ricostruzione. “Novae Terrae” sviluppa questo tema con le composizioni di Saverio Tasca a colloquio con le immagini del fotografo Fabio Zonta. Per illuminare particolari dell’oggi, provenienti dal passato o in antitesi con esso, attraverso il suono e l’immagine. Ciò che di magico si nasconde nelle pieghe del presente è la materia che questo nuovo progetto intende portare alla luce. Saverio Tasca consegue il diploma di strumenti a percussione con il Maestro Facchin al Conservatorio “A. Pedrollo” di Vicenza, studia allo Sweelinck Conservatorium di Amsterdam e con musicisti quali David Friedman, Robert van Sice e Thierry Miroglio. A Concorsi Nazionali per percussionisti è miglior classificato in trio (’88) e come solista (’89) e al Concorso Summertime in Jazz di Prato è primo classificato (’95). È attivo come compositore, anche di colonne sonore. È al fianco di Marco Paolini (teatro) e scrive per diverse ensembles. Ha composto un concerto per Vibrafono e Orchestra d’Archi e brani solistici per vibrafono - uno dei quali (Market Day) ha vinto il terzo premio al concorso di composizione per percussioni 2004 indetto dalla Percussive Arts Society (USA) -, tutti editi dalla Honey Rock Publishing (USA), eseguiti con successo in concerti (anche dall’Orchestra dell’Arena di Verona) e concorsi. Oltre che nei più importanti festival in Italia, ha suonato in tutta Europa e Sud Africa. È docente di ruolo al conservatorio di Vicenza. 75
JACK SAVORETTI TRIO venerdì 2 settembre h 21.00 Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano del Grappa (VI)
Un rocker amante del soul, un autore melodico che conosce il blues, un artista pop che ama l’avventura. Tutto questo è Jack Savoretti, italiano d’Inghilterra, nato da un padre genovese e una madre tedesca, “singer songwriter” dell’ultima generazione e uno dei protagonisti della rinascita del cantautorato britannico. Dopo il tour estivo italiano dove ha presentato il nuovo album, “Written in Scars new edition”, arriva a Bassano nella formazione più intimistica del trio, portando sul palco le atmosfere e i suoni che l’hanno consacrato come migliore nuova proposta internazionale (On Stage Awards 2015).
Veneto Jazz FestiVal
è Un proGetto e.M.a.Y.t eUrope MUsiC award For YoUnG talent
16/17/21 lUGlio
Chiostro del MUseo CiViCo
Bassano del Grappa saBato 16 lUGlio - 21.30
tinY orChestra
pasqUale paterra troMBa FliCorno ed eFFetti GioVanni Bertelli Chitarra ed eFFetti GUest: MassiMo MorGanti troMBone ed eFFetti
doMeniCa 17 lUGlio - 21.30
ViGnato BrUnello ColUssi trio
presentazione nUoVo alBUM “UpriGht tales” Filippo ViGnato troMBone rosa BrUnello ContraBBasso lUCa ColUssi Batteria
GioVedì 21 lUGlio - 21.30
lUCa aleManno trio
lUCa aleManno ContraBBasso ClaUdio Filippini piano niCola anGelUCCi Batteria
inGresso € 8,00 preVendita: www.GetiCket.it inForMazioni: Veneto Jazz Jazz@VenetoJazz.CoM MoB. 366/2700299 www.VenetoJazz.CoM
Premio del pubblico 2015
Premio del pubblico 2015
Ivos Margoni | Bach, Paganini, Kreisler 27|07 h21.20 Chiesaviolino di Santa Maria in Colle* Ivos Margoni violino | Bach, Paganini, Kreisler I MAESTRI DEL Chiesa POLLINI 26|07 h21.20 dell’Angelo Mirko organo Cal tromba | Musiche del periodo barocco 26|07 Ballico h21.20 ChiesaDiego dell’Angelo STRUMENTI IN CONCERTO
STRUMENTI IN CONCERTO Allievi Masterclass Campus | programma in definizione
28|07 Chiesa dell’Angelo Allievih21.20 Masterclass Campus | programma in definizione 27|07 h21.20 di Santa Maria in Colle* STRUMENTI IN Chiesa CONCERTO I MAESTRI POLLINI 27|07 h21.20 ChiesaDEL di Santa Maria in Colle*in definizione Allievi Masterclass Campus | programma
Mirko Ballico Diego Cal tromba | Musiche del periodo barocco I MAESTRI DEL organo POLLINI
29|07 Chiesa dell’Angelo Mirko h21.20 Ballico Diego Cal tromba | Musiche del periodo barocco 28|07 organo h21.20 Chiesa dell’Angelo PROGETTO POLLINI | Satie et ses amis STRUMENTI IN CONCERTO 28|07 h21.20 Chiesa dell’Angelo Simultaneo del Conservatorio diin Padova AllieviEnsemble Masterclass Campus | programma definizione STRUMENTI IN CONCERTO
30|07 LuogoCampus da definire ** Allievih18.30 Masterclass | programma in definizione 29|07 h21.20 Chiesa dell’Angelo POLLINI | Satie et ses amis GRANPROGETTO GALÀ con cena 29|07 h21.20 Chiesa dell’Angelo Simultaneo Ensemble del Conservatorio di Padova Assegnazione Premio del Pubblico 2016 PROGETTO POLLINI | Satie et ses amis 30|07 h18.30 Luogo da definire ** di Padova Simultaneo del Conservatorio 31|07 h10.00Ensemble - 22.00 Sala Da Ponte - Hotel Palladio GRAN GALÀ con cena
CAMPUS MUSIC DAY 30|07 h18.30 LuogoPremio da definire ** Assegnazione del Pubblico 2016 La città che suona GRAN GALÀ con cena
31|07 h10.00 Sala Da2016 Ponte - Hotel Palladio Assegnazione Premio- 22.00 del Pubblico
CAMPUS DAY 31|07 h12.00 SalaMUSIC Da Ponte - Hotel Palladio La città- che suona 31|07 h10.00 22.00 Sala Da Ponte - Hotel Palladio SPETTACOLO DI TEATRO MUSICALE CAMPUS MUSIC DAY Genevieve de Brabant Erik Satie 31|07 h12.00 Sala Da Ponte - Hotel Palladio La cittàSPETTACOLO che suona Miomira Vitas e Viktor Bogino voce narrante, DI TEATRO MUSICALE Lorenzo Rüdiger direttore Genevieve de Brabant Erik Satie 31|07 h12.00 Sala Da Ponte - Hotel Palladio Miomira Vitas Viktor Bogino voce narrante, Coro e Orchestra deleTEATRO Campus delle Arti SPETTACOLO DI MUSICALE Lorenzo Rüdiger direttore
Genevieve de Brabant - Erik Satie
Coro e Chiostro Orchestra del Arti 01|08 h21.20 delCampus Museo delle Civico* Miomira Vitas e Viktor Bogino voce narrante, KONSTANTIN BOGINO & FRIENDS h21.20 Chiostro del Museo Civico* Lorenzo01|08 Rüdiger direttore Satie e dintorni KONSTANTIN BOGINO FRIENDS Coro e Orchestra del Campus delle& Arti Satie e dintorni
01|08 h21.20 Chiostro del Museo Civico* KONSTANTIN BOGINO & FRIENDS Satie e dintorni INFO www.campusdellearti.eu | +39.347.8628781 INFO www.campusdellearti.eu | +39.347.8628781 * Ingresso con biglietto acquistabile presso boxoffice Opera Estate Festival. * Ingresso con biglietto acquistabile presso boxoffice Opera Estate Festival. ** Per il Galà, al numero 0424.529845. ** Per informazioni il Galà, informazioni al numero 0424.529845. INFO www.campusdellearti.eu | +39.347.8628781 * Ingresso con biglietto acquistabile presso boxoffice Opera Estate Festival.
direzione artistica Angela Chiofalo
25|07 h21.20 del Museo Civico* STRUMENTI IN Chiostro CONCERTO 25|07 h21.20 Chiostro delINAUGURAZIONE Museo Civico* CONCERTO DI | Allievi Masterclass Campus | programma| in definizione CONCERTO DI INAUGURAZIONE
23 luglio / 2 agosto 2016
STRUMENTI IN CONCERTO Allievi Masterclass Campus | programma in definizione Allievih21.20 Masterclass Campus | programma in definizione 26|07 Chiesa dell’Angelo
direzione artistica Angela Chiofalo
23|07 h21.20 dell’Angelo * 23|07 h21.20 ChiesaChiesa dell’Angelo *
ANTEPRIMA CAMPUS FESTIVAL 25|07 h21.20 Chiostro del Museo Civico* ANTEPRIMA CAMPUS FESTIVAL Diana Gabrielyan pianoforte | Ravel e Debussy Diana Gabrielyan pianoforte | Ravel e Debussy CONCERTO DI INAUGURAZIONE | Premio 24|07 del pubblico 2015 dell’Angelo h21.20 Chiesa 24|07 h21.20 Chiesa dell’Angelo Ivos Margoni violino |IN Bach, Paganini, Kreisler STRUMENTI CONCERTO
bassano del grappa - vicenza xii edizione bassano del grappa vicenza xii edizione 2323luglio / 2 agosto 2016 luglio / 2 agosto 2016 direzione artistica Angela Chiofalo
24|07 h21.20 Chiesa dell’Angelo STRUMENTI IN CONCERTO Allievi Masterclass Campus | programma in definizione
CAMPUS DELLE ARTI CAMPUS DELLE CAMPUS DELLE ARTI bassano del grappa - vicenza xiiARTI edizione
23|07 h21.20 Chiesa dell’Angelo * ANTEPRIMA CAMPUS FESTIVAL Diana Gabrielyan pianoforte | Ravel e Debussy
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lirica La produzione lirica è all’origine del festival. Del suo nome e della sua storia. Non a caso la prima edizione, datata 1981, è stata ambientata in una villa veneta, la Villa Comello di Rossano Veneto, collocata al confine di tre province: Vicenza, Treviso e Padova. Le stesse tre province alle quali appartengono gran parte delle 40 città dove si sviluppa l’edizione 2016 del festival, anche se il progetto si è ormai esteso fino alle provincie di Belluno e di Trento. Un programma che nasce con la produzione operistica e che da subito si contraddistingue per la vocazione ad intessere reti con altri enti e istituzioni impegnate negli stessi ambiti, un impegno nato proprio con la lirica e che si è concretizzato nel programma regionale di promozione LI.VE. (Lirica Veneto) e con le collaborazioni intessute con gli altri soggetti veneti produttori di lirica. La creazione del progetto LI.VE. (lirica veneto), ha l’obiettivo di promuovere il teatro lirico con la creazione di un “sistema regionale” per lo sviluppo in qualità e in quantità della programmazione operistica. Un programma innovativo per consolidare e diffondere lo spettacolo più legato alla nostra tradizione. Un progetto ideato da quattro città, tutte con una lunga e antica tradizione nella produzione operistica e sostenuto dalla Regione del Veneto che ha fortemente favorito il loro accordo. Un progetto che ha avuto il suo avvio nel 2008 ed è proseguito fino ad oggi con la realizzazione di diverse coproduzioni che hanno avuto un ottimo riscontro sia di critica che di pubblico. Già 8 anni quindi di collaborazione del tutto condivisa, modalità tra le più impervie perché appunto non si tratta di scambio tra teatri ma di coproduzioni vere e proprie dove ogni particolare viene condiviso dai soggetti che vi partecipano, mettendo insieme sì le diverse anime artistiche ma anche le competenze e le originalità di ognuno in una sintesi che frutta costantemente buoni risultati. I tre Comuni di Bassano, Padova e Rovigo per il 2016 hanno concordato di rinnovare la collaborazione con le medesime modalità, per la coproduzione dell’opera IL FLAUTO MAGICO di Wolfgang Amadeus Mozart. I soggetti coproduttori sono tutti impegnati nel progetto e nella condivisione di scelte artistiche, modalità produttive, impegno economico. La STAGIONE LIRICA del Festival, che resta solidamente uno dei punti cardine dell’intero progetto culturale, avrà dunque la tradizionale apertura AUTUNNALE con la presentazione di questa prestigiosa produzione. 78
d’autunno
Il Flauto Magico
Il Flauto Magico
di Wolfgang Amadeus Mozart venerdì 7 ottobre h 20.30 domenica 9 ottobre h 15.30 PalaBassano Bassano del Grappa - VI LIRICA D’AUTUNNO
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“Il Flauto Magico” (titolo originale “Die Zauberflöte”), è un ‘Singspiel’ in due atti musicato da Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Emanuel Schikaneder e con il contributo di Karl Ludwig Giesecke. La prima rappresentazione avvenne al Theater auf der Wieden di Vienna il 30 settembre 1791 con lo stesso Schikaneder (Papageno) e Josepha Hofer (Regina della notte) diretti dal compositore. La rappresentazione ebbe molto successo, ma Mozart morì nello stesso anno in cui venne allestita la prima volta. L’ultima composizione teatrale di Mozart, è una favola meravigliosa, ambientata in un antico irreale e fantasioso Egitto. Tamino è un giovane principe che non conosce l’amore, non sa cosa sia il pericolo e non ha ancora scoperto la saggezza: solo grazie alla musica del suo flauto imparerà cosa significa diventare adulti, abbandonare l’istinto dei sensi e lasciarsi guidare dalla saggezza e dall’onestà, conquistando così l’amata Pamina. Buio e luce, ragione e sentimento, maschile e femminile. “Il Flauto Magico” è una fiaba filosofica, dove importanti insegnamenti illuministici sono tradotti in un linguaggio musicale, per natura universale, accattivante e perfettamente fruibile da un pubblico di ogni età. La storia all’apparenza sembra semplice. Il malvagio Sarastro ha rapito la principessa Pamina; sua madre, la regina Astrifiammante, ha chiesto al valoroso Tamino di andare a riprenderla, superando le avversità grazie al Flauto Magico. Durante il viaggio però Tamino, insieme al potere benefico che la musica del Flauto ha sulle belve feroci e sui nemici, impara a guardare il mondo con occhi diversi; la storia allora si trasforma: in realtà Sarastro
è un uomo saggio, che ha salvato Pamina dai desideri di vendetta della terribile madre. La vera sfida è dunque imparare a mantenere il cuore saldo, combattendo contro le proprie paure e non contro gli altri. La musica è l’elemento magico che pacifica l’animo e che sprona Tamino e Pamina a sconfiggere paure ancestrali come l’acqua e il fuoco, per renderli infine un uomo e una donna saggi e forti. Per questa coproduzione del festival la novità è l’affidamento del progetto di allestimento per l’ideazione di regia, scene e costumi, a un trio di giovani uomini di teatro, già impegnati in recenti produzioni che hanno riscosso l’unanime plauso della critica (non ultimo il “Così fan tutte” dell’estate bassanese 2015). Il regista Federico Bertolani, lo scenografo Giulio Magnetto, il costumista Manuel Pedretti, tornano a collaborare per questa nuova messa in scena de “Il Flauto Magico” che verrà interpretato, nel loro allestimento, come una favola metropolitana con forti accenti contemporanei, partendo dall’assunto che anche al suo apparire non venne considerato affatto un’opera misteriosa, scritta per una ristretta cerchia di iniziati, ma bensì per incontrare un pubblico più vasto possibile, attingendo a piene mani anche alle tradizioni del teatro popolare. Un rinnovato impegno per il sostegno al “rischio” culturale, tra le principali responsabilità di Operaestate che anche in questa produzione conferma la sua vocazione, unitamente al consueto coinvolgimento di giovani artisti e collaboratori nella realizzazione dell’opera.
musica Wolfgang Amadeus Mozart libretto Emanuel Schikaneder con il contributo di Karl Ludwig Giesecke maestro concertatore e direttore Myron Michailidies regia Federico Bertolani scene Giulio Magnetto costumi Manuel Pedretti ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO CORO LIRICO LI.VE. coproduzione LI.VE. Città di Bassano/OperaFestival Città di Padova - Città di Rovigo/Teatro Sociale
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danza
&
teatro
B.motion è il progetto internazionale di ricerca e sviluppo della danza contemporanea e del teatro più innovativo che nell’arco di 10 anni è diventato un punto d’incontro a livello nazionale e internazionale per la più giovane scena del teatro e della danza, per gli operatori che la programmano e la sostengono, per la critica più attenta ai nuovi linguaggi, infine per un pubblico giovane e preparato che frequenta il festival bassanese. Dal 25 agosto al 3 settembre il programma 2016 ospiterà in tutto 24 appuntamenti di cui 10 in prima nazionale. Invariata la formula con una prima parte dedicata alla DANZA contemporanea internazionale e la seconda al TEATRO italiano di ultima generazione. Il progetto ha avuto avvio nel 2006 e si è consolidato negli anni, grazie alla sua progettazione densa di spettacoli, incontri, residenze, approfondimenti. Bassano quindi come crocevia di esperienze e ricerca, grazie alla presenza di molti e qualificati operatori, artisti e critici provenienti da tutta Europa. Un segno evidente dell’apertura al confronto internazionale ma anche dell’impegno per la promozione e la valorizzazione dei talenti emergenti, locali e nazionali. Il cartellone raccoglie una selezione eccellente di giovani artisti della scena italiana ed europea. Molti dei progetti proposti sono sostenuti e coinvolti nelle numerose attività del CSC/Centro per la Scena Contemporanea di Bassano. Generato dal festival, opera tutto l’anno attraverso programmi di residenza, formazione e sostegno ai talenti più promettenti. Il valore del lavoro svolto è stato riconosciuto anche dall’Unione Europea con il record assoluto di ben 11 progetti assegnati: 7 già conclusi e 4 ancora attivi. Sulla scena i migliori talenti del territorio si alternano a presenze europee di altissimo valore artistico. Spazio anche a una serie di meeting che approfondiscono temi artistici e gestionali, con una particolare attenzione alla progettazione europea, dove il festival di Bassano continua ad essere un case history di successo. 82 82
danza Il Mondo in Movimento
Come sempre B.motion danza si fa specchio del presente, ospitando alcune esperienze artistiche provenienti da ogni parte del mondo. Progetto di punta dell’edizione 2016 è la creazione commissionata a quattro coreografe di diversa provenienza geografica sul tema dello “Stabat Mater”: Yasmeen Godder (Israele), Giorgia Nardin (Italia), Melanie Demers (Canada) e Yoko Higashino (Giappone). Una riflessione di carattere spirituale, sulla maternità e sul femminile in generale, magnificamente ambientata in tre piccole chiese sparse per Bassano. Luoghi di raccoglimento, che emanano una forte sacralità e sapranno dare ulteriore carica emotiva a quattro creazioni artistiche di sicura intensità. Significativa la presenza al femminile per tutto il festival che vede, oltre alle quattro già citate, altre danzatrici, soprattutto italiane, accompagnate da Operaestate nelle varie fasi del loro percorso autoriale, anche con sostegni alla mobilità nazionale e internazionale e inserimento in progetti europei. Si tratta di Chiara Frigo, Simona Bertozzi e Francesca Pennini con il suo Collettivo Cinetico. Diversi i temi indagati, che vanno dal declino della cultura occidentale alla ricerca di una possibile mitologia contemporanea fino all’utilizzo di un diario privato come pretesto per costruire un’impossibile archeologia del movimento. Ad arricchire il programma anche i lavori di compagnia che vedono nuovamente protagonista le coreografe Yasmeen Godder e Giorgia Nardini, fornendo un quadro completo della loro geniale capacità compositiva. Il fronte maschile invece sarà ottimamente rappresentato da una pattuglia di artisti internazionali dotati di grande talento, che portano in scena un vocabolario gestuale ricco e articolato, dimostrando una freschezza artistica che saprà incuriosire il pubblico. Si tratta di Dario Tortorelli (Paesi Bassi), Igor Urzelai e Moreno Solinas (UK), Andreas Costantinou (Danimarca) e Christos Papadopoulos (Grecia). Completano il programma la restituzione di uno dei progetti europei vinti dal CSC Casa della Danza “Dancing Museums” che raggruppa cinque artisti provenienti da Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria e Francia. 84
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Novembrini/Suggate/Schumacher/Murillo/Julien Giorgia Nardin
Yoko Higashino Chiara Frigo
Yasmeen Godder MĂŠlanie Demers
Christos Papadopoulos Simona Bertozzi Igor & Moreno
CollettivO CineticO Dario Tortorelli
Yasmeen Godder
Andreas Constantinou Giorgia Nardin
Novembrini/Suggate/Schumacher/Murillo/Julien Dancing Museums: Old Masters - New Traces giovedì 25 agosto h 14.30 e 17 Museo Civico Bassano del Grappa (VI) danzatori Fabio Novembrini (Italia) Lucy Suggate (UK) Connor Schumacher (Olanda) Juan Dante Murillo (Austria) Tatiana Julien (Francia) mentore Betsy Gregory (UK)
«This work programme has been funded with support from the European Commission. This communication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.»
Conclusione italiana del progetto europeo “Dancing Museums: Old Masters - New Traces”, fra gli ultimi vinti dal festival, che mette in relazione centri della danza di Parigi, Londra, Vienna, Rotterdam e Bassano con i rispettivi musei: dal Louvre e MAC Val alla National Gallery, alla Gemäldegalerie di Vienna, dai Musei Boymans van Beuningen ai Musei di Bassano e di Arte Sella. Al Museo Civico di Bassano gli spettatori verranno invitati a seguire nuovi itinerari tra la meraviglia delle opere d’arte, attraverso originali visite guidate ideate dai coreografi. “Dancing Museums” è promosso da cinque prestigiosi centri europei della danza: La Briqueterie - Centre de développement chorégraphique du Val de Marne (FR), CSC - Comune di Bassano del Grappa (IT), D.ID Dance Identity (AT), Dansateliers (NL) e Siobhan Davies Dance (UK). Finora il progetto ha sviluppato una ricerca comune in cui i centri coreografici, i servizi didattici dei musei e gli artisti coinvolti, sono stati impegnati a definire e attuare nuove strategie per lo sviluppo del pubblico tramite l’interazione tra la danza e le arti figurative. Un modalità originale e innovativa di fruire la danza contemporanea attraverso un’intrigante giustapposizione di forme artistiche e di fonti di ispirazione. The event is the outcome of the closure residency of the European project “Dancing Museums: Old Masters – New Traces” in Bassano. The project connects the dance centres of Paris, London, Wien, Rotterdam and Bassano del Grappa, and their museums. At Museo Civico in Bassano, the audience will be encouraged to follow new itineraries among the marvellous works of art, through unique visits led by the five choreographers.
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Giorgia Nardin Italia Stabat Mater
giovedì 25 agosto h 20.00 venerdì 26 agosto h 20.00 sabato 27 agosto h 20.00 Chiesetta dell’Angelo Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE COPRODUZIONE DEL FESTIVAL coreografia Giorgia Nardin con le performer di Dance Well Progetto Parkinson Daniela Scotton Eva Boarotto Anna Maria Scodro Giuseppina Toniazzo musica Antonio Vivaldi “Stabat Mater” assistente Cristina Bacillieri Pulga
Lo Stabat Mater è una preghiera cattolica - più precisamente una sequenza - del XIII secolo attribuita a Jacopone da Todi. Prima della Riforma liturgica era utilizzata nell’ufficio del venerdì della settimana di passione, e popolarissima era soprattutto perché accompagnava il rito della Via Crucis e la processione del Venerdì Santo. Un canto amatissimo dai fedeli, non meno che da intere generazioni di musicisti (si pensi solo a Scarlatti, Vivaldi, Pergolesi, Rossini, Liszt, Dvorak). Per B.motion 2016, il festival bassanese ha commissionato a quattro coreografe di diversa provenienza geografica una creazione sul tema appunto dello Stabat Mater. La prima ad essere presentata è la coreografia di Giorgia Nardin, creata per alcune danzatrici di diverse età partecipanti al progetto del CSC Casa della danza di Bassano: “Dance Well- ricerca e movimento per Parkinson”. Progetto che, oltre ad animare due giorni alla settimana le sale del museo con le lezioni di danza, ha generato una vera e propria compagnia di danzatori, già impegnati in diverse produzioni presentate sia al festival che in altri contesti. Un’indagine sul femminile intensa e accorata, che offrirà l’ennesima occasione per rivelare il talento compositivo di questa giovane autrice italiana già molto apprezzata in Europa. Stabat Mater is a XIII century catholic pray, credited to Jacopone da Todi. It is a song loved by the worshippers and by generations of musicians (Scarlatti, Vivaldi, Pergolesi, Rossini, Liszt, Dvorak). The first artist who tackels the project created by the festival starting from this theme is Giorgia Nardin, who involves some of the dancers of “Dance Well – Ricerca e Movimento per il Parkinson”. 87
Yoko Higashino Giappone Stabat Mater
giovedì 25 agosto h 16.00 venerdì 26 agosto h 16.00 sabato 27 agosto h 14.30 Oratorio di Cà Erizzo Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE COPRODUZIONE DEL FESTIVAL coroegrafie e interpretazione Yoko Higashino musica Toshio Kajiwara stage art OLEO (Michio Nagata) produzione Antibodies Collective musica Giovanni Battista Pergolesi “Stabat Mater”
L’originalissima Yoko Higashino, con Antibodies Collective, crea per il festival un lavoro originale ispirato dalle note dello “Stabat Mater” di Pergolesi. Un’interpretazione nipponica in cui elementi tecnologici si fondono ai virtuosismi del linguaggio coreografico. Una sintesi che genera nuovi modelli interdisciplinari, al confine tra le arti visive e le arti performative. Passato e futuro si sovrappongono con esiti sorprendenti. Antibodies Collective è un collettivo di di artisti giapponesi uniti dall’idea di sviluppare nuovi modelli interdisciplinari per la creazione dinamica di eventi e installazioni che mescolano diverse espressioni della performing art contemporanea. Esaminano, infatti, come varie discipline possano relazionarsi, intersecarsi e interagire, attraverso una serie di esperimenti e ricerche che sono pensati per culminare in eventi performativi, workshop con le comunità e altre pratiche che contribuiscono alla crescita culturale, sociale ed educativa della realtà in cui lavorano. Antibodies si è costituito nel 2015 ed è formato da artisti basati a Kyoto, è diretto da Yoko Higashino e Toshio Kajiwara, già fondatori della celebre compagnia Dance Company baby - Q. The unique Yoko Higashino, with Antibodies Collective, creates for the Festival a piece inspired by the music of “Sabat Mater” by Pergolesi. It is a Nipponic interpretation, in which technologial elements merge with the virtousity of the choreographic language. It is a synthesis that generates new disciplinary models, at a point where visual and performative arts meet, where past and future overlap with surpising outcomes.
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Chiara Frigo Italia West End
giovedì 25 agosto h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) coroegrafia Chiara Frigo interprete Amy Bell testo e drammaturgia Riccardo de Torrebruna disegno sonoro Mauro Casappa disegno luci Moritz Zavan Stoeckle costumi Anna Lombardi comunicazione Giulia Galvan produzione Zebra Cultural Zoo coproduzione Act Your Age, Carrozzerie N.O.T (Roma) Sostenuto da CSC Bassano, Nederlandse Dansdagen (Paesi Bassi), Dance House Lemesos (Cipro), DID Dance Identity (Austria), Inteatro Festival (Ancona), Teatro Fondamenta Nuove (Venezia) sostegno al progetto C.ia Naturalis Labor
Chiara Frigo torna al festival con un lavoro avviato all’interno del progetto europeo “Act Your Age”, che indaga il declino della cultura ocidentale. Lo sguardo dell’autrice però non intende essere drammatico, anche perché ha le cadenze del tip tap. Attraverso il suo ritmo e la sua leggerezza questa performance vuole onorare le ceneri e la rinascita, percorrendo una traiettoria di citazioni, affrontando le inevitabili domande del perché ci si senta occidentali, facendo i conti con un’aria di sconfitta che a volte spira nella quotidianità. “Ci sono dei semi ai quali saremmo disposti a dare un seguito, e su quali possibilità di rinascita daremmo prova del nostro coraggio? Sì, se qualcuno ce lo chiedesse, proprio oggi che non sembriamo più equipaggiati per puntare alla pienezza e alla gioia”. Sono questi i temi indagati nell’ultimo lavoro di Chiara Frigo, coreografa e perfomer, legata a doppio filo al festival sin dalla vittoria del premio GD’A Veneto con “Takeya”. Nel 2009 è invitata a partecipare al progetto di Operastate Choreoroam, e dal 2010 è impegnata in progetti internazionali nati da collaborazioni tra Operaestate Festival Veneto, SNDO di Amsterdam, Circuit Est di Montreal, Dance Center di Vancouver e il Creative Forum di Alessandria d’Egitto. Nel 2011 vince il bando Residences de La Caldera (Barcellona) ed è scelta per rappresentare l’Italia al Fringe Festival di Edimburgo 2012. Chiara Frigo is back to the Festival with a work developed within the European Project “Act Your Age”, that enquires the decline of the Wester culture. The point of view of the artist does not mean to be dramatic, indeed it is animated at tap-dance rhythm. Through its rhythm and lightness, the performance aims at the toatality and joy of rebirth, rather than resigning to defeat. 89
Yasmeen Godder Israele Common Emotions giovedì 25 agosto h 22.30 venerdì 26 agosto h 19 e 22.30 CSC Garage Nardini Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE coreografia Yasmeen Godder co-direttore artistico e drammaturgia Itzik Giuli interpreti Shuli Enosh, Dor Frank, Ayala Frenkel, Uri Shafir, Ari Teperberg, Ofir Yudilevitch scene e constumi Gili Avissar costumi Adam Kalderon luci Omer Sheizaf sound design Tomer Damsky musica Gustav Holst, Richard Strauss, Tomer Damsky produttore esecutivo Guy Hugler tour internazionale Dalit Itai, Gal Canetti co-produzione Theater Freiburg (Germany), Centre chorégraphique national de Rillieuxla-Pape (France),director Yuval PICK and The Diver Festival (Israel). COMMON EMOTIONS was supported by “Störung/Hafraah”, a project by Theater Freiburg and Exzellenzcluster BrainLinksBrainTools of the University of Freiburg, funded by the German Federal Cultural Foundation and Stiftung Deutsch-Israelisches Zukunftsforum.
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Cosa ci fa partecipare ad una cerimonia sociale? In che modo la performance, come esperienza condivisa, può influenzare le nostre relazioni con gli altri? Queste domande ispirano la nuova opera di Yasmeen Godder, che torna al festival dove ha presentato molte sue recenti creazioni. In questa 6 artisti, condividono il palco con degli ospiti, scelti tra il pubblico, infrangendo in modo semplice ed originale la quarta parete. Nata a Gerusalemme Yasmeen Godder si è trasferita a New York con la sua famiglia all’età di 11 anni dove si è diplomata in danza presso la Tisch School of the Arts. Nel 1999, è tornata in Israele scegliendo come sede la città di Jaffa. Da allora i suoi lavori sono stati presentati al Suzanne Dellal Dance Center di Tel Aviv, e hanno girato i più importanti teatri e festival del mondo. Ha vinto numerosi premi incluso il prestigioso Bessie Award di New York nel 2001. Finora ha creato sette coreografie da serata: “Hall” (2001), “Sudden Birds” (2002), “Strawberry Cream and Gunpowder” (2004), “I Am” (2006), “Love Fire” (2009), oltre a “Two Playful Pink” (2003) e “Singular Sensation” (2008), entrambe presentate con straordinario successo a Bassano. What makes us take part to a social cerimony? In what way can a performance, intended as a shared experience, influence our relationships with others? These questions are inspired by the new piece of Yasmeen Godder, who makes her return to the Festival, where she presented many of her recent creations. In this last work, six artists share the stage with some of the guests of the audience, destroying the fourth wall in a simple and original way.
Mélanie Demers Canada Stabat Mater
venerdì 26 agosto h 14.30 sabato 27 agosto h 14.30 domenica 28 agosto h 14.30 Chiesa dell’Annunziata Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE COPRODUZIONE DEL FESTIVAL coreografia e interpretazione Malanie Demers
Terza opera ispirata allo “Stabat Mater”, il lavoro di Melanie Demers parte da alcune suggestioni personali. Artista cosmopolita, sempre attenta a conciliare creatività ed impegno sociale, da alcuni anni lavora alla creazione di un centro culturale ad Haiti, per recuperare le sue radici caraibiche. Nel Canada, dove risiede e dove si è formata, è considerata oggi tra le coreografe indipendenti di maggiore talento. Fin dall’inizio, il suo lavoro ha incantato per originalità, intensità e complessità. Lo stile coreografico di Melanie Demers contiene alcuni elementi di fantasia e giocosità, anche se l’approccio che ha nell’indagare la contemporaneità tende per lo più ad esplorare le zone oscure della condizione umana. A volte leggeri e freschi, a volte più intimi e aspri, i suoi pezzi sintetizzono alla perfezione uno sguardo sul presente che mescola sapientamente energia esplosiva, sensualità esacerbata e intensità drammatica, creando un mix efficace e coinvolgente. In questa commissione proposta dal festival il punto di vista che porterà questa artista così complessa, per radici culturali e linguaggio coreografico, pone al centro gli squilibri tra un occidente opulento in via di disgregazione e un terzo mondo perennamente a rischio di sopravvivenza. Third work inspired to “Sabat Mater”, by Mélanie Demers is a piece that draws inspiration from some personal suggestions. The cosmopolitan astist that is attentive to merging creativity and social commitment. Since some years she is working to create a cultural centre in Haiti, to recover her Carribean roots. In Canada, where she lives and developed as an artist, she is now considered one of the most talented indipendent choreographers. 91
Christos Papadopoulos Grecia Elvedon
venerdì 26 agosto h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE coreografia Christos Papadopoulos danzatori Georgios Kotsifakis Ioanna Paraskevopoulou Chara Kotsali Nandi Gogoulou Ermis Malkotsis Epameinondas Damopoulos musiche originali Coti K light design Miltiades Athanasiou tecnico Michael Jasinski
«This work programme has been funded with support from the European Commission. This communication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.»
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In scena sei danzatori creano un’armonia fatta di rimbalzi e sottili micro-movimenti, componendo l’immagine mutante di un unico corpo che agisce sulla scena. Ispirato a “Le Onde” di Virginia Woolf, questo lavoro distilla le narrazioni intrecciate del romanzo in un’intensa meditazione sul trascorrere del tempo. “Elvedon” lo fa scorrere in avanti, lo guida con ritmo preciso, sposta e trasforma schemi di movimento. Come nel testo della Wolf i corpi descrivono lo stato liquido e mutevole dell’esistenza, l’infrangersi del nostro mare interiore contro la durezza della materia solida, delle cose che restano immutate nel mondo. Il risultato è una specie di travaso di emozioni che tocca la sensibilità dello spettatore, abbattendo i riferimenti di spazio e tempo come solo l’arte sa fare. Autore della coreografia è Christos Papadopoulos, artista laureato presso la School for New Dance Development (SNDO) della Amsterdam School of the Arts nel 2003 e presso la Scuola Drammatica del Teatro Nazionale di Grecia nel 1999. E’ membro fondatore della compagnia di danza Leon and the Wolf. I suoi progetti personali includono: OPUS (work in progress) / Porta Teatro 2016, Elvedon / Porta Teatro, ARC per il Dance Festival di Atene 2015. On stage there are six dancers who define an armony created by bouncing and subtle micro-movements, composing the shifting image of one body that acts on the scene. Inspired by “The Waves” by Virginia Woolf, this work condense the intertwined narrations of the novel, in an intense meditation on the passing of time. “Elvedon” makes it flow forward, guiding it with precise rhythm, moving and transforming movements schemes.
Simona Bertozzi Italia
Prometeo: il Dono (secondo quadro - estratto) sabato 27 agosto h 14.30 e 17.00 Museo Civico Bassano del Grappa (VI) progetto Simona Bertozzi Marcello Briguglio ideazione e coreografia Simona Bertozzi Interpreti Stefania Tansini Simona Bertozzi musica Francesco Giomi pogetto luci Antonio Rinaldi produzione Nexus 2015 con il contributo di MIBACT e Regione Emilia Romagna Fondo per la Danza d’Autore/ Regione Emilia-Romagna con il sostegno di Cango/ Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza
In questo secondo quadro coreografico del progetto “Prometeo”, la riflessione sulla natura del dono attualizza il valore mitologico di colui che ruba il fuoco agli dei per darlo agli uomini. Il lavoro porta lo spettatore ad addentrarsi in una traiettoria d’indagine, espressa da un linguaggio che, nella sostanza del gesto e del movimento, si fa luogo della visione e delle mutevoli corrispondenze fra le immagini. Nella sostanza ogni gesto e ogni movimento, esprimono un senso di ribellione e di sfida. Simona Bertozzi conferma qui il rigore di un linguaggio ipnotico e avvolgente. L’autrice, dopo studi di ginnastica artistica e danza classica, approfondisce la sua formazione in danza contemporanea tra Italia, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra e lavora, tra gli altri, con Tòmas Aragay (CIA Societat Doctor AlonsoSpagna) e dal 2005 al 2010 con Virgilio Sieni, prendendo parte a tutte le produzioni della compagnia. In qualità di performer free lance collabora con Laminarie Teatro, Fortebraccio Teatro, Cristina Rizzo. Dal 2005 conduce un percorso autoriale di ricerca e scrittura coreografica, creando lavori, in forma solistica e con diversi gruppi di danzatori e performer, che hanno circuitazione nazionale e internazionale. In this second choreographic framework of the “Prometeo” project, the reflection on the nature of the gift brings to live the mythological aspect of Prometheus, who stole fire from the Gods and gave it to mortals. Every gesture, every movement becomes the vision and the shifting correspondences between images of rebellion and defiance. Simona Bertozzi confirms the rigours of a hypnotic and enveloping language. 93
Igor & Moreno UK Idiot-Sincrasy
sabato 27 agosto h 19 e 22.30 CSC Garage Nardini Bassano del Grappa (VI) coreografi e interpreti Igor Urzelai e Moreno Solinas musiche Alberto Ruiz Soler artista associato Simon Ellis light designSeth Rook Williams scene e costumi Kasper Hansen voice coach Melanie Pappenheim realizzazione costumi Sophie Bellin Hansen organizzazione Sarah Maguire commissionato da The Place con il sostegno di Arts Council funding through Grants for the Arts con il supporto di Yorkshire Dance, Cambridge Junction CSC Casa della Danza Bassano, Aerowaves TIR danza, BAD Festival
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Igor Urzelai e Moreno Solinas, sono due danzatori residenti a Londra, ma attivi e conosciuti in tutta Europa e non solo. Si incontrano per la prima volta nel 2006, successivamente studiano insieme alla London Contemporary Dance School - The Place di Londra dove, nel 2007, iniziano a collaborare. Le loro creazioni sono caratterizzate da un interesse specifico per il corpo in movimento e l’immediatezza dell’azione come strumento per veicolare significati, idee, desideri. “Idiot-Syncrasy” è la loro prima avventura coreografica come duo. Si tratta di un lavoro sull’impegno e la perseveranza in cui l’esplorazione della danza diventa elemento scatenante del cambiamento. Con “Idiot-Syncrasy” i due autori intendono rivendicare il ruolo del teatro come luogo di aggregazione e allo stesso tempo di indagine delle possibilità catartiche dello spettacolo dal vivo. Accolto con successo da pubblico e critica, lo spettacolo, che ha debuttato nel 2013, ha già ottenuto importanti riconoscimenti. Annotano Igor & Moreno a proposito di questa esperienza: “Volevamo cambiare il mondo con uno spettacolo. Ci siamo sentiti due idioti. Poi abbiamo cominciato a danzare, a saltare, a cantare. Abbiamo rivisitato le nostri tradizioni sarde e basche. Abbiamo continuato a saltare. Ora promettiamo di continuare, di non mollare, di fare del nostro meglio.” Igor Urzelai and Moreno Solinas are two dancers based in London but known and active all around Europe. “Idiot-Syncrasy”, that saw its debut in 2013, is their fist choreographic adventure as a duo. It is a work on commitment and perseverance, that uses dance as the element that triggers change. Their creation are focused on the outrightness of the action as a way to convey meaning, ideas and desires.
CollettivO CineticO (Francesca Pennini) Italia 10 miniballetti
sabato 27 agosto h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) regia, coreografia, danza Francesca Pennini dramaturgia e disegno luci Angelo Pedroni Francesca Pennini musica J.S. Bach, B. Britten, Cher, G. Frescobaldi, G. Ligeti, H. Purcell, F. Romitelli, J. Strauss. assistenza organizzativa Carmine Parise co-produzione Le Vie dei Festival Danae Festival CollettivO CineticO residenza stabile Teatro Comunale di Ferrara
«This work programme has been funded with support from the European Commission. This communication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.»
Lo spettacolo è un’antologia di danze su musica barocca, in bilico tra geometria e turbinìo, dove l’elemento aereo è paradigma di riflessione sui confini del controllo. Correnti e bufere, ventilatori e droni, uccelli e grand-jeté diventano allegorie sul legame tra coreografia e danza in un’indagine che rimbalza - con la sottile ironia che costituisce una cifra ricorrente nel lavoro del gruppo CollettivO CineticO - tra la ripetibilità del gesto e l’improvvisazione, tra la scrittura e l’interpretazione. A fare da spartito un quaderno delle scuole elementari di Francesca Pennini, con decine di coreografie inventate e mai eseguite. Una macchina del tempo per un’impossibile archeologia che si declina sulla scena in una serie di strampalate possibilità. Il corpo viene messo alla prova da torsioni e acrobazie, passando dalla plasticità ginnica alla dinamica più vaporosa ed effimera. CollettivO CineticO nasce nel 2007 e lavora negli interstizi tra danza, teatro e arte visiva. La compagnia è residente stabile presso il Teatro Comunale di Ferrara e ad oggi ha prodotto 31 creazioni ricevendo numerosi premi: MESS Best Young Theatre Director 2014; Premio Rete Critica come miglior artista italiano 2014; premio Danza & Danza 2015 come migliore coreografa e interprete. The performance is an anthology of dances on baroque music, torn between geometrical and whirling figures. Streams and storms, fans and drones, birds and grand-jeté become allegories on the relationship between choreography and dance. The trace is a elementary school notebook that belongs to the author, where she took notes of tens of choreographies that were never exectuted. A time machine that brings us back to a timeless time, where the absurdity of movement is represented. 95
Dario Tortorelli Paesi Bassi D No Body. Installed domenica 28 agosto h 14.30 e 17 Museo Civico Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE coroegrafia Dario Tortorelli interprete Adi Amit produzione DIVEinD in co-produzione con Conny Janssen Danst WArd/waRD - Ann Van den Broek
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Dario Tortorelli è un coreografo/visual-artist italiano residente nei Paesi Bassi. Il suo lavoro è frutto di una costante ricerca sull’immagine perfetta, incarnata da un personaggio ideale: Romeo Heart. Il suo scopo è “diventare il personaggio”, dando vita a qualcosa di irreale e irraggiungibile. Del resto se la società ci obbliga ad interpretare dei ruoli, a trasformarci continuamente senza conoscere o mettere in discussione la nostra vera natura, perché non inventarsela di sana pianta un’identità. Dal 2009 ha sviluppato così questa sorta di Avatar artistico protagonista di una serie di performance che mescolano icone contemporanee, cultura pop, film noir, surrealismo, sacro e profano, costruendo immagini di grande potenza visiva. Nel 2014 crea HARY +++++ per il Nederlandse Festival di Maastricht, un lavoro per performer ultrasessantenni. Dal 2015 è iniziato un nuovo ciclo di ricerca, basato su una serie di opere in cui il coreografo cerca l’identità di Romeo Heart non più nel suo ma nel corpo di un altro interprete. Le opere sono chiamate “D NO BODY” alludendo alla possibilità di diventare pienamente il carattere. Sempre nel 2015 ha creato “Armare Un Uomo” per B.motion danza con i partecipanti del Progetto Dance Well. Dario Tortorelli is an Italian choreographer/visual artist based in the Netherlands. His work is the outcome of an ongoing research on the perfect image, embodied by an ideal character: Romeo Heart. His aim is to become this character, something so surreal and unreachable. Since 2009 has been developing this artistic avatar through his performances, as the touching one relised with the dancers of Progetto Dance Well in 2015.
Yasmeen Godder Israele Stabat Mater
domenica 28 agosto h 16 e 18 Oratorio di Cà Erizzo Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE COPRODUZIONE DEL FESTIVAL coroegrafia Yasmeen Godder consulenza musicale Tomer Damsky interpreti Shuli Enosh Dor Frank Ayala Frenkel Uri Shafir Ari Teperberg Ofir Yudilevitch
La creazione per il festival di Yasmeen Godder si ispira all’immaginario delle Deposizioni che nella storia dell’arte hanno dato vita alle più diverse e originali rappresentazioni. Frutto di commissioni, voti, donativi o semplici decorazioni, le raffigurazioni delle Deposizioni si possono trovare in qualsiasi ambito artistico-geografico: dalle prime attestazioni figurative paleocristiane, senza pretese stilistiche, sino ai primi esempi di una certa valenza artistica. Da Giotto a Minjun passando per Caravaggio e Beckmann, la Deposizione dalla Croce appare uno dei racconti più “gettonati” nella storia dell’arte degli ultimi sette secoli. Gli artisti visivi che si accostano oggi a questi temi scelgono una linea narrativa sempre più estranea ai testi evangelici. Il loro interesse è rivolto al linguaggio prima ancora che al soggetto, così il soggetto diventa un pretesto per sperimentare un linguaggio. Con lo stesso approccio, adattato alle arti performative, la coreografa israeliana mette in scena gli interpreti della sua compagnia che, sulle note vocali di un cantante danzatore, propongono alcune coinvolgenti immagini inconografiche, prevedendo anche alcuni momenti di interazione tra artisti e pubblico. Yasmeen Godder’s creation for the Festival is inspired to the immaginary of those depositions that in the history of art, have found the most diverse and unique representations. The Israeli choreographer presents the interpets of her company who, on the vocals of a dancer singer, offer engaging iconographical images, as well as including some interaction between artists and public. 97
Andreas Constantinou Danimarca The WOMANhouse domenica 28 agosto h 19.00 CSC Garage Nardini Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE COPRODUZIONE DEL FESTIVAL coreografia Andreas Constantinou danzatori Dani Mariblanca, Sofia Karlson, Hilde Sandvold, Sarah Armstrong musica Antonio Vivaldi, Nirvana, Chopin, Death Token musica Andreas Constantinou hair and design Michael Cornege light design Peer Mariboe tecnico Jeppe Corht consulenza creativa Noelia Mora Solvez, Jeppe Nilsen coproduzione BORA BORA - Dans og visuelt teater, Danseværket, Denmark, The Danish Arts Council, Aarhus Arts Council
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Questa coreografia vede 4 interpreti femminili, dotate di forza atletica, trasformarsi in uomini. Agendo come tipici maschi stereotipati - con la barba e tutta la gestualità dell’immaginario machista - si muovono tra lotta e frenesia. “The WOMANhouse” è il racconto di quella stessa mascolinità vista dalla parte femminile, e incarnata da un affiatato quartetto di danzatrici in incredibile mimetismo virile. Cosa vuol dire essere uomo? E’ la stessa cosa che essere maschile? Il nostro corpo definisce il genere? Dove inizia il maschile e finisce il femminile? Lo spettacolo vuole mettere in discussione la mascolinità più convenzionale, proponendo un viaggio attraverso le identità di genere, che non mancherà di sorprendere e sollecitare dubbi e domande. Andreas Constantinou è un coreografo, regista e artista poliedrico. Si è esibito e ha presentato le sue performance in teatri, gallerie e festival in tutta Europa e in Asia dal 2003. Ha studiato e si è laureato al Trinity Laban Conservatoire di Londra nel 2003. Dopo la laurea ha lavorato e collaborato con compagnie e artisti come: Kitt Johnson X-act, Punchdrunk, Athina Vahla, CandoCo Dance Company e Uniform. All’inizio del 2003 ha fondato Hhimherandit.productions. This choreography presents four female interpreters, gifted with atlethic strength, transform into men. Acting as stereotypical men – with beards and the gestures of the typical macho – they move in a sort of frantic fight. The performance aims at questioning the conventional masculinity, suggesting a journey through the identity of the gender that won’t cease to surprise and evoke doubts and questions.
Giorgia Nardin Italia Season
domenica 28 agosto h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) PRIMA NAZIONALE COPRODUZIONE DEL FESTIVAL coreografia Giorgia Nardin danzatori Lien Baelde Frida Giulia Franceschini Mark Christoph Klee Lautaro Reyes musica Luca Scapellato LSKA drammaturgia Merel Heering light design Dennis Doescher tecnico Luca Serafini promozione Enrica Vigna realizzazine costumi Anna Resta mentoring Igor Dobricic casting Merel Heering Giorgia Nardin co-produttori K3 - Zentrum für Choreographie Tanzplan Hamburg CSC Casa della Danza di Bassano Associazione Culturale VAN TanzHaus Zürich
“Season” può essere visto come un viaggio attraverso le sensazioni. Un baccanale, un raduno che coinvolge il troppo, l’estasi, l’emozionante. In questa celebrazione vi è una costante trasformazione, gli esecutori sono impegnati infinitamente nell’organizzazione e nella disorganizzazione di se stessi in forme transitorie. “Season” può essere visto come un oggetto, che allo spettatore è concesso di ammirare come si potrebbe ammirare un dipinto, una statua, una scultura. La luce, la pelle, le pose, potrebbero evocare un immaginario bucolico. “Season” può essere visto come un viaggio attraverso le sensazioni. Il lavoro offre una cornice ai danzatori nella quale esaminare sentimenti di gioia e di venire a patti con essa, in tutte le sue sfaccettature. “Season” indaga il tema del piacere, parla di eccesso, di abbondanza, di opulenza, che sono sensazioni strettamente legate al piacere. La ricerca propone questa abbondanza in scena. Il piacere sta lì, nel riconoscere quest’abbondanza e nel ritrovare anche qualcosa di molto semplice, quasi primario. Giorgia Nardin firma un’importante commissione internazionale che la vede alla guida di un groppo composto da quattro danzatori, confermandosi autrice di grande talento. “Season” can be seen as a journey though sensations. A bacchanal, a gathering that involves the excess, the exctasy, the exciting. “Season” can be seen as an object, that the spectator is allowed to admire, like you would stare at a painting or a sculpture. Giorgia Nardin owns this commissioned work, affirming her place as great author. 99
teatro Monsters & Co.
Sbatti il mostro in prima pagina! E’ la legge della sopravvivenza. Per vendere più giornali. Per fare più audience. Il mostro ci affascina, ci inquieta, ci spaventa e ci attrae. Vogliamo guardarlo da vicino. Vedere fino a che punto può arrivare. Sfidarlo e provocarlo per metterlo alla prova. Il mostro vive intorno a noi. Il mostro vive dentro di noi. Non serve umanizzarlo, trovargli degli alibi, delle attenuanti. Il mostro resta mostro, nonostante tutto. Ma allora quale può essere il punto di vista specifico del teatro, per raccontarlo senza retorica né vojerismo? Forse l’unica via è sospendere qualunque forma di giudizio. Provare a mettere in scena alcune tipologie umane e farle parlare. Dare voce a uomini di diversa natura: uomini rivoluzionari, uomini violenti, uomini immorali, uomini normali, uomini diversi, uomini che uccidono, uomini che sopravvivono, uomini che crescono. B.motion Teatro prova a raccontarli tutti questi uomini, questi mostri potenziali. E per farlo raduna un gruppo di artisti tra i più interessanti della scena italiana ed internazionale. Alcuni per la prima volta al festival come Michele Sinisi, Saverio La Ruina, Tindaro Granata e il gruppo de Gli Omini. Altri che proseguono il loro rapporto privilegiato di affiancamento come Roberto Latini, Caroline Baglioni, ma sopratutto i F.lli Dalla Via, Babilonia Teatri e Anagoor, senza perdere lo sguardo sui nuovi talenti del territorio, quest’anno rappresentati dall’esperienza di Amor Vacui. Ognuno di loro sceglie di declinare il tema con l’unicità del proprio linguaggio e con la varietà dei temi trattati. Si spazia dal femminicidio alle degenerazioni del sistema educativo, dai misteri della psiche umana alla spettacolarizzazione del dolore, dalla disgregazione del modello familiare tradizionale alla complessità nel riuscire a crearne di alternativi. E poi i mostri che albergano nei classici del teatro di tutti i tempi, da Shakespeare a Dante a Pasolini, usati come pretesti per parlare della follia contemporanea. Il risultato sarà un caleidoscopio di forme teatrali. Un raro concentrato di talento, per provare a guardarci dentro, per imparare a tenere a bada il mostro. Quel lato oscuro che, volenti o nolenti, alberga dentro ognuno di noi. 100 100
Roberto Latini Michele Sinisi F.lli Dalla Via
Scena Verticale
Caroline Baglioni Amor Vacui Gli Omini
Tindaro Granata Babilonia Teatri Anagoor
Roberto Latini
Amleto + Die FortinbrasMaschine lunedì 29 agosto h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) di e con Roberto Latini musiche e suoni Gianluca Misiti scena Luca Baldini luci e tecnica Max Mugnai drammaturgia Roberto Latini Barbara Weigel regia Roberto Latini organizzazione Nicole Arbelli foto Fabio Lovino produzione Fortebraccio Teatro in collaborazione con L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino ATER Circuito Regionale Multidisciplinare Teatro Comunale Laura Betti Fondazione Orizzonti d’Arte
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“AMLETO + DIE FORTINBRASMASCHINE è la riscrittura di una riscrittura. Alla fine degli anni ‘70 Heiner Müller componeva un testo che era liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare. Oggi, tentiamo una scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmachine di Heiner Müller. Lo facciamo tornando a Shakespeare, ad Amleto, con gli occhi di Fortebraccio, con l’architettura di Müller, su un palcoscenico sospeso tra l’essere e il sembrare. Intitoliamo a Fortebraccio il nostro sguardo sul contemporaneo, la caccia all’inquietudine nel fondo profondo del nostro centro, per riscriverci, in un momento fondamentale del nostro percorso. Ci siamo permessi il lusso del confine e abbiamo prodotto da quel centro una deriva. Una derivazione, forse; alla quale riferirci nel tempo, o che probabilmente è il frutto maturo di un tempo che già da tempo è il nostro spazio. Di Heiner Müller conserviamo la struttura, la divisione per capitoli o ambienti e componiamo un meccanismo, un dispositivo scenico, una giostrina su cui far salire tragedia e commedia insieme di cui die Hamletmaschine è modello e ispirazione: Album di Famiglia/ L’Europa delle donne/ Scherzo/ Pest a Buda/ Battaglia per la Groenlandia/ Nell’attesa selvaggia/ Dentro la orribile armatura/ Millenni. Ci accostiamo alla potenza della sua intenzione trattandolo come un classico del nostro tempo. La riflessione metateatrale e quindi culturale e quindi politica che ci ha sempre interessato, la capacità del teatro di rivolgersi a se stesso, alla sua funzione, alla sua natura, per potersi proporre in forme mutabili, mobili, è la voce dalla quale vorremmo parlare i nostri suoni. L’Amleto è una tragedia di orfani, protagonisti e antagonisti di un tempo in cui i padri vengono a mancare. Questo ha a che fare con la nostra generazione, anche pasolinianamente, con la distanza che misura condizione e divenire, con il vuoto e la sua stessa sensazione, fino a Fortebraccio, figlio, straniero, estraneo e sopravvissuto”. Roberto Latini
Michele Sinisi Riccardo III
martedì 30 agosto h 21.00 CSC Garage Nardini Bassano del Grappa (VI) da William Shakespeare di e con Michele Sinisi collaborazione alla scrittura scenica Francesco Asselta Michele Santeramo voce off Peter Speedwell direzione tecnica Alessandro Grasso suoni Claudio Kougla assistenza alle scene Daniele Geniale segreteria Lidia Bucci produzione Teatro Minimo Pontedera Teatro
“(...) Ad attendere dietro la porta del teatro non aspettatevi di trovare il fratello di re Edoardo IV, né lo storpio conte di Gloucester, niente grandi cerimonie né abiti quattrocenteschi, in sala c’è un dolore acre fatto di disinfettante e vernice spray, c’è la schizofrenia coatta dello scarto della società, c’è la dimensione dell’emarginazione. This is true, not false. Non è necessario conoscere l’intricata genealogia regale britannica, né studiare la trama del famoso dramma storico shakespeariano, per scoprire il Riccardo III di Michele Sinisi bastano i primi versi: l’intero spettacolo è condensato nel monologo iniziale del protagonista. Riccardo è il villain per antonomasia, colui che vuole essere tale, dacché è condannato a essere diverso dagli altri e pertanto li odia e li disprezza con tutto sé stesso (...). Come ogni emarginato ripercuote dentro di sé l’abbandono, fino a scindersi in due anime, una crudele contro l’altra; e così esplode (...). Il Riccardo di Sinisi potrebbe essere un clandestino, un black bloc, un attore caduto in rovina: è un orfano della società, storpio di attenzioni e accoglienza, egli blatera il suo monologo con testardaggine e livore, ci inciampa e ci ritorna. In questo sottosuolo di umori, l’unico arredo di scena - un freddo tavolo in acciaio - si fa luogo di sfogo, parole e disegni vengono scritti e cancellati in continuazione in un finto movimento che è contorsione vertiginosa della psiche. Tutto prorompe di esalazioni pungenti, urla e boati, ma la stanza si riempie soltanto di un’eco vuota che sottolinea lo scarto interiore. (...) Uno spettacolo-performance che rimacina le parole originali - in inglese - determinato a restituire loro una voce più profonda e aperta. Ma ad emergere è soprattutto la violenta e schietta fisicità che mostra verità senza artifici, stratificando dure ma necessarie consapevolezze (...).” Giulio Sonno (paperstreet.it) 103
F.lli Dalla Via
Drammatica Elementare (J e W della città di K) martedì 30 agosto h 22.30 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) COPRODUZIONE di e con Marta Dalla Via Diego Dalla Via direzione tecnica Roberto Di Fresco produzione Fratelli Dalla Via in collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale e il sostegno di Operaestate Festival Veneto
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“Siamo soli. Ci mettiamo a scrivere. Abbiamo due ore per trattare l’argomento e due fogli di carta a disposizione. Alla fine delle due ore ci scambiamo i fogli; ciascuno corregge gli errori di ortografia dell’altro con l’aiuto del dizionario e in fondo alla pagina scrive: Bene o Non Bene. Se è Non Bene gettiamo il tema nel fuoco e cerchiamo di trattare l’argomento nella lezione seguente. Se è Bene possiamo copiare il tema nel Grande Quaderno. Per decidere se è Bene o Non Bene abbiamo una regola molto semplice: il tema deve essere vero”. da “Trilogia della città di K” di A. Kristof “Sappiamo leggere, scrivere, far di conto. Siamo intelligenti ma non ci applichiamo. Siamo espulsi da ogni scuola di ordine e grado. Siamo stati traditi da chi ci doveva tutelare, come Hansel e Gretel. Dopo questo rifiuto abbiamo trovato un altro posto dove studiare e l’abbiamo distrutto come fosse marzapane. E’ così che si è sviluppata in noi l’idea che la salvezza potesse essere in un originale modo di rinominare il mondo. C’erano una volta la A di ape, la B di barca, la C di casa… Abbiamo cambiato queste regole e per noi la A è di Attacco all’America, la G di Grande Guerra, la M di Merenda Macrobiotica… Sabotando il Devoto-Oli, il Sabatini-Coletti, il Castiglione-Mariotti, arrampicandoci su una struttura di tautogrammi e acrostici abbiamo scritto una favola scolastica che racconta il nostro desiderio di giocare con la “materia prima” parola. Drammatica elementare: un dissacrante abbecedario contemporaneo in forma di racconto”. Marta e Diego Dalla Via
Scena Verticale (Saverio La Ruina) Polvere (Dialogo tra uomo e donna) mercoledì 31 agosto h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) di Saverio La Ruina con Saverio La Ruina Cecilia Foti musiche originali Gianfranco De Franco contributo alla drammaturgia Jo Lattari contributo alla messinscena Dario De Luca aiuto regia Cecilia Foti disegno luci Dario De Luca audio e luci Mario Giordano realizzazione quadro Ivan Donato organizzazione e distribuzione Settimio Pisano produzione Scena Verticale con il sostegno di Comune di Castrovillari si ringrazia il White Dove di Genova Premio Lo Straniero 2015 Premio Enriquez 2015 alla drammaturgia Premio Enriquez 2015 Miglior Attore Premio Annibale Ruccello 2015 alla drammaturgia
“Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco” (da un’operatrice di un Centro antiviolenza). “Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce”. Saverio La Ruina “(...) Un testo di stupefacente violenza che viaggia su un tappeto di falsa pacatezza, falsa comprensione, falso amore”. Magda Poli (Corriere della Sera) “(...) Perfetto risulta Saverio La Ruina nella parte di Lui, perché, insieme con la grande bravura d’attore, ci mette quel suo aspetto innocuo e quella sua faccia indifesa e dolce: assolutamente spiazzanti e urticanti (...) Siamo, allora, di fronte a un testo che adotta con sapienza ed efficacia gli stereotipi dei più consunti luoghi comuni per rovesciarli subito nella paralisi della canonica ideologia maschilista e familista (...) uno spettacolo ad un tempo intelligente, illuminante e coinvolgente”. Enrico Fiore (Il Mattino) 105
Caroline Baglioni/La società dello spettacolo Gianni
mercoledì 31 agosto h 22.30 CSC Garage Nardini Bassano del Grappa (VI) ispirato alla voce di Gianni Pampanini di e con Caroline Baglioni supervisione alla regia Michelangelo Bellani, c.l. Grugher assistente alla regia Nicol Martini luci Gianni Staropoli suono Valerio Di Loreto organizzazione Mariella Nanni produzione La Società dello Spettacolo residenze artistiche Auditorium Santa Caterina (Foligno InContemporanea) L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino vincitore Premio Scenario per Ustica 2015 vincitore Bando In - Box 2016
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“(...) Per iniziarci al suo ’Gianni’ Caroline Baglioni comincia da un’esplosione di scarpe spaiate sulla scena, un’esplosione di segni, di frammenti che, nel corso dell’ora di monologo, andranno a formare la linea sottile che divide il dentro dal fuori, il presente dal passato, il ricordo dal racconto, due spazi scenici che equivalgono ad altrettanti spazi, passaggi esistenziali. Come la vita di quello zio Gianni che faceva un po’ paura, perché strano, perché altro rispetto alla borghese normalità: una lotta continua tra poli opposti, tra attrazioni contrastanti, una ricerca costante di pace nell’analisi della differenza tra vivere e non vivere, tra amare ed essere amati, ’tra bene e male, tra scoppiare o scopare, tra masturbarsi e comportarsi’. (...) Nel 2004 la Baglioni trova tre cassette in cui lo zio, vent’anni prima, aveva inciso la sua voce, raccontato le sue giornate, i suoi pensieri purissimi, senza vergogna, senza pudore, come rivolto a un amico immaginario, a sconfiggere quello stato di solitudine che ci accompagna dalla nascita alla morte. ’Gianni’ (Premio Scenario per Ustica 2015 e Premio In-box 2016) è il risultato, profondo ed emozionante, di un lavoro di metabolizzazione del vissuto, dell’uomo, di una biografia intima e personale che, nella metamorfosi data dalla condivisione, diventa indagine sulla società e sulla natura dell’essere umano. L’attrice e drammaturga, in un semplice e leggero vestito rosa, restituisce vita e anima a Gianni, filtrandolo con una delicata prospettiva femminile che niente toglie all’intensità oscura della narrazione; la sua presenza fisica è potente e totalizzante e, grazie a un equilibrato e denso spartito di gesti, coreografie e musiche, riesce a rendere la voce rotta del protagonista tanto vicina, pungente, straziante. (...)” Giulia Focardi (recensito.net)
Amor Vacui
piscina (niente acqua) giovedì 1 settembre h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) ANTEPRIMA NAZIONALE COPRODUZIONE DEL FESTIVAL di Mark Ravenhill traduzione Luca Scarlini regia Lorenzo Maragoni con Marta Dalla Via Silvio Barbiero Eleonora Panizzo Andrea Bellacicco allestimento scenico Alberto Nonnato coproduzione Operaestate Festival Veneto realizzato con il sostegno di Carichi Sospesi
La messa in scena di “piscina (niente acqua)” nasce dall’incontro tra il regista Lorenzo Maragoni e Mark Ravenhill, uno dei più importanti drammaturghi europei contemporanei, avvenuto alla Biennale College di Venezia del 2014 durante il workshop “Laughing on Ibsen”. In quell’occasione è nata l’idea di tradurre e mettere in scena per la prima volta questo testo, inedito in Italia ma molto rappresentato in tutta Europa. È la storia - raccontata in prima persona dagli attori/performer al pubblico - di una festa in “piscina (niente acqua)” svoltasi anni fa, quando i protagonisti erano giovani e artisti, e delle sue drammatiche, grottesche e ironiche conseguenze. Una storia di invidia e di ipocrisia, di occasioni mancate e di frustrazioni latenti. Loro, in scena, sono quattro (ex) artisti che hanno scoperto di avere meno talento di quanto pensassero; lei (assente) è quella di loro che ce l’ha fatta. I confini tra un personaggio e l’altro, e dei personaggi rispetto agli attori che li interpretano, sono fragili; la relazione con il pubblico è aperta e diretta. È possibile allora raccontare tutto, fino in fondo, di quello che è successo dal giorno di quella festa, dal giorno di quella piscina, non risparmiandosi nessuno dei dettagli di questa macabra storia sempre sul punto di finire in tragedia, sempre sul punto di diventare commedia. “piscina (niente acqua)” contamina dark comedy, teatro di narrazione e scrittura sperimentale, dando vita a un testo dai molti livelli, dalla affascinante portata metaforica e al tempo stesso immediato e concreto. Cosa siamo disposti a fare, per rendere la nostra vita un’opera d’arte? 107
Gli Omini
La famiglia Campione giovedì 1 settembre h 22.30 CSC Garage Nardini Bassano del Grappa (VI) di e con Francesco Rotelli Francesca Sarteanesi Luca Zacchini produzione Gli Omini residenza artistica Associazione Teatrale Pistoiese con il sostegno di Regione Toscana vincitori Premio Rete Critica 2015
Questa è l’ora di una famiglia come tante. Lo sguardo su un corridoio come tanti, che dà su una porta chiusa. I nonni aspettano di morire, i genitori sono troppi, i figli continuano a girare a vuoto. Ma uno di loro domani parte, abbandona il posto di combattimento. Un altro invece ha scelto un viaggio diverso, si è chiuso nel bagno, dietro quella porta. E’ da una settimana che non esce, e non parla. Ma mangia, state tranquilli che mangia. Dieci sono i personaggi. Tre le generazioni a confronto. Tre gli attori visibili in tutto. Così che il gioco si sveli pian piano e che ognuno sia nonno, padre e figlio di se’ stesso. Così che il ritratto dell’oggi, delle piccole province, della gente di valle, della famiglia campione, si astragga dalla realtà, rimanendo sospesa nel tempo. La famiglia Campione ha alle spalle un percorso fatto di indagini e laboratori, un progetto che ha coinvolto cinque comuni della provincia fiorentina e più di ottanta giovani. Così i personaggi sono dieci, ma assumono i modi, le parole, le storie di centinaia di persone conosciute per strada. “(...) Hanno un ritmo stralunato, sospeso, una narrazione che procede a zig zag, per fughe in avanti e improvvisi rallentamenti, per spirali che si sovrappongono a seconda delle generazioni che stanno parlando. In questa famiglia ’allargata’ (...) risuona il buon senso pedante dei vecchi, la rivalità maschile, l’ansia rassegnata dei giovani. E su tutto quello stato di torpore, di umile dignità, di provincialismo e perbenismo, di incombente sconfitta”. Andrea Porcheddu (glistatigenerali.com)
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Tindaro Granata Geppetto e Geppetto venerdì 2 settembre h 21.30 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI) scritto e diretto da Tindaro Granata con Alessia Bellotto Angelo Di Genio Tindaro Granata Carlo Guasconi Paolo Li Volsi Lucia Rea Roberta Rosignoli regista assistente Francesca Porrini allestimento Margherita Baldoni luci e suoni Cristiano Cramerotti movimenti di scena Micaela Sapienza organizzazione Paola A. Binetti coproduzione Teatro Stabile di Genova Festival delle Colline Torinesi Proxima Res si ringrazia la Rassegna Garofano Verde – XXII edizione Roma
“Tony e Luca stanno insieme da diversi anni: sono una famiglia. Per essere una famiglia felice basta che due persone si amino. Per essere una famiglia ’davvero’ felice c’è bisogno di portatori sani di gioia: i bambini. Tony vuole diventare padre. Luca vuole aspettare. I due vanno in Canada, e come il primo papà single della storia di tutte le storie, Geppetto, ’fanno’, ’fabbricano’, ’costruiscono’, ’creano’ il loro piccolino. Geppetto e Geppetto tornano in Italia con il loro figlio Matteo. Matteo cresce con amore e amore e amore. Passano trent’anni. Il giorno del ventennale della morte di Tony, Matteo rivendica qualcosa al padre Luca, vomitandogli addosso tutto quello che gli ha causato crescere in una famiglia non ’normale’. Lo accusa di qualcosa che è mancato. Luca si difende, ma qualsiasi cosa dica, agli occhi di Matteo, sbaglia. I due si scontrano e si odiano e si ammazzano di botte e urlano e spaccano mobili e lasciano l’uno alla solitudine dell’altro. E’ difficile essere figli di gay, ma è difficile anche essere padri di figli normali. Un giorno Matteo andrà, Geppetto ritornerà, l’altro Geppetto perdonerà, come in una famiglia ’normale’.... questa non è la storia universale di tutti i figli nati da coppie omosessuali. Non è la storia di una bandiera spinta dal vento del ’pro’ o da quello del ’contro’, chi se ne frega! Questa è la storia di un papà che vuole fare il papà e di un figlio che vuole fare il figlio. E’ il desiderio di un Geppetto di farsi amare da un figlio che non è sangue del suo sangue. E’ il desiderio di un ragazzo di ritrovare una figura paterna, vissuta nell’assenza di una figura materna, che lo possa accompagnare nel mondo degli adulti senza il peso della mancanza”. Tindaro Granata 109
Babilonia Teatri Progetto Purgatorio sabato 3 settembre h 21.00 Teatro Remondini Bassano del Grappa (VI)
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Purgatorio è la consapevolezza che il teatro non può più essere concepito come macchina spettacolare, in un tempo in cui l’evoluzione tecnologica da una parte e la scarsità di risorse di cui il teatro gode dall’altra, lo rendono un luogo inadatto a costruire grandi apparati. Purgatorio rivendica al teatro il suo ruolo di iniettore dialettico, capace di aprire degli squarci sul presente, senza offrire risposte o soluzioni, ma mettendo in moto dei processi volti a creare uno sguardo critico su noi stessi. Purgatorio è un non luogo in cui ognuno è libero di essere e di manifestarsi occupandosi di sé e degli altri, ma senza preoccuparsi del mercato, dei numeri e della burocrazia. Senza dover rendere conto a nessuno della propria bravura e della propria produttività, impegnandosi soltanto per il gusto di fare bene una cosa, senza che il proprio fare sia oggetto di valutazione e motore d’ansia. Purgatorio è un progetto di teatro focalizzato sul processo. Dove al centro non sta esclusivamente lo spettacolo-prodotto, ma la rete di relazioni che il teatro è in grado di innescare. Dove l’incontro e la conoscenza reciproca vengono prima della tecnica. Dove al centro sta la possibilità di mettere in circolo all’interno del tessuto sociale dei germi in grado di stimolare il bisogno di incontrare le differenze. Dove sia il lavoro di chi sta in scena sia la fruizione dello spettatore trovano il loro senso nella possibilità stessa che il teatro offre di entrare in relazione. Il teatro per noi viene inteso come mezzo di integrazione sociale. Vogliamo raccontare il mondo di persone con diverse abilità esaltando le loro competenze, ma soprattutto facendo esplodere il loro bisogno di esserci. Il loro bisogno di gridare con rabbia e con calma, con ironia e con gioia la loro fame di vita. Purgatorio vuole dar voce alla loro necessità di raccontarsi e di trovare un posto nel mondo attraverso quel racconto.
Crediamo in un teatro delle persone, specchio della società, un teatro che da una parte offre alle persone coinvolte nuove possibilità di espressione (verbale, fisica, emotiva, fonetica) e reinserimento sociale, rimettendo al centro la complessità della persona, e dall’altra apre spiragli di riflessione e conoscenza per il pubblico, a contatto con spettacoli in cui formazione, integrazione ed elaborazione artistica convivono attivamente anziché appartenere ad ambiti e mondi separati.... Enrico Castellani e Valeria Raimondi Àlex Rigola direttore della Biennale Teatro a Venezia ha conferito il Leone d’Argento a Babilonia Teatri con la seguente motivazione: “Per essere sempre alla ricerca di un messaggio positivo in tempi e situazioni in cui sarebbe facile fare il contrario. Per i loro spettacoli, strumento di sensibilizzazione rispetto alla complessità della nostra società. Per la sensibilità verso i più svantaggiati. Per la sensibilità nel trattare tematiche complesse senza abusare dei drammi reali degli interpreti. Per fare del loro teatro uno strumento di inclusione sociale. Per un teatro che mostra a noi spettatori una realtà che non sempre è visibile. Per la loro umanità. Per essere terapeutici. Per la loro pazienza. Per saperci emozionare. Per la loro bellezza scenica. Perché rappresentano un collettivo teatrale che non sempre è stato considerato come si meritava. Con questo premio vogliamo valorizzare e ringraziare in particolar modo il loro lavoro ma anche tutte quelle compagnie e quegli artisti che ogni giorno si svegliano per dare il meglio di sé a persone più bisognose. Perché sono necessari al mondo del teatro. Perché sono necessari al mondo. Per l’eccellenza della loro ricerca drammaturgica verso nuovi percorsi scenici”.
con Babilonia Teatri e Daniele Balocchi, Maria Balzarelli, Chiara Bersani, Carlo Trolli, Paolo Terenziani | collaborazione artistica Stefano Masotti e Sara Brambati | un progetto di Babilonia Teatri e ZeroFavole | organizzazione Alice Castellani | scene Babilonia Teatri | luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton | costumi Franca Piccoli | foto Eleonora Cavallo | produzione Babilonia Teatri | con il sostegno di Fondazione I Teatri di Reggio Emilia | con il contributo di Fondazione Alta Mane Italia (AMI) Fondazione Manodori | produttore esecutivo La Piccionaia scs residenza artistica La Corte Ospitale di Rubiera La Biennale Teatro di Venezia L’Arboreto Teatro Dimora di Mondaino |
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Anagoor
L’Italiano è ladro sabato 3 settembre h 22.30 CSC Garage Nardini Bassano del Grappa (VI)
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Nel 1955 viene pubblicato, in un fascicolo di «Nuova Corrente», un frammento de “L’Italiano è ladro” di Pier Paolo Pasolini. Si tratta dell’unica traccia a stampa di un poema plurilingue dalla marcata connotazione politica e dall’allure sperimentale, che aveva conosciuto una lunga gestazione depositata in numerose redazioni nell’arco di un periodo compreso tra il 1947 e la seconda metà degli anni ‘50. L’opera sembra configurarsi, specie da un punto di vista stilistico e tematico, come uno degli antecedenti, e forse il più diretto, delle esigenze rappresentative espresse dall’autore in “Ragazzi di vita” e per certi aspetti anche nelle “Ceneri di Gramsci”. Allo stesso tempo questo lavoro, che ha occupato Pasolini nei suoi anni cruciali, nonostante sia passato quasi inosservato, è senz’altro un testimone rappresentativo della stagione poetica degli anni ‘50, sia nel contesto dell’opera pasoliniana, sia in quello della storia politica, culturale e letteraria in cui essa si inserisce (per l’apertura alla rappresentazione delle classi popolari, e la tendenza alla narrazione). Senza voler venir meno alla ricchezza che emana dalle carte recuperate del laboratorio pasoliniano, questa presentazione de “L’Italiano è ladro” non vuole essere una riduzione, semmai tenta di restituire il fervore e la complessità di una scrittura in ebollizione e di un pensiero e di una lingua che stavano allora diventando sistema e visione. E tenta di illuminare la virulenza teatrale che sembra pulsare sotto il verso poetico: una violenza drammatica, chiamata in causa dal senso tragico dell’opera: un terremoto che separa, come la faglia le zolle contrapposte, due ragazzini, nell’estate della loro prima adolescenza; un terremoto che pur avendo le Venezie come
epicentro, ha l’intera Italia come orizzonte. Una presentazione dunque che sceglie di mediare tale complessità comparando le diverse versioni del testo e illustrando il laboratorio del poeta friulano, per facilitare una più completa comprensione storica e letteraria del contesto e dell’oggetto poetico, prima di lasciare la lingua libera di rompere gli argini, travolgere l’orecchio come un torrente che trascina con sé trasformazioni recenti e dolore antico, e capace di scavare con inarrestabile potenza il proprio inaudito Carso nel cuore e nella mente di chi ascolta. La compagnia Anagoor nasce nel 2000 a Castelfranco Veneto, su iniziativa di Simone Derai e Paola Dallan, ai quali si aggiungeranno successivamente molti altri, facendo dell’esperienza un progetto di collettività. L’attore Marco Menegoni e Mauro Martinuz, al suono, sono presenze fondamentali nel percorso di Anagoor. Hanno presentato i loro lavori nei più importanti festival italiani (Biennale Teatro di Venezia, MiTo, Sagra Musicale Malatestiana di Rimini, Napoli Teatro Festival) e in Inghilterra, Danimarca, Portogallo, Francia, Bosnia.
L’ITALIANO È LADRO di Pier Paolo Pasolini UNA TRANSIZIONE IMPERFETTA voci Luca Altavilla Marco Menegoni mediazione Lisa Gasparotto suono Mauro Martinuz regia Simone Derai
Luca Altavilla ha lavorato con Elio De Capitani, Ferdinando Bruni, Paolo Poli e Damiano Michieletto. Attualmente è diretto da Fabrizio Arcuri in “Materiali per una tragedia tedesca”. Marco Menegoni, esponente storico di Anagoor, ha al suo attivo decine di interpretazioni e partecipazioni a spettacoli. 113
Attività Collaterali/Formazione Summer School
Il CSC/Casa della Danza propone un ricco programma estivo di formazione per danzatori e coreografi. Le attività formative sono condotte da maestri qualificati e si rivolgono a danzatori di diversa esperienza, dai professionisti ai più giovani, e comprendono anche la visione di spettacoli e incontri con gli autori. La Summer School si articola in: 1) B.CLASS Dal 25 al 28 agosto, durante le quattro giornate di B.motion danza, i coreografi ospiti del festival e del programma Aerowaves, condurranno delle classi aperte dalle 12 alle 14. La partecipazione alle classi è gratuita con prenotazione obbligatoria e priorità riservata ai possessori della B.motion Card. 2) NOLIMITA-C-TIONS WORKSHOP La rete di insegnanti di danza contemporanea No Limita-c-tions promuove, sempre durante B.motion danza, 3 workshop: il primo con Chisato Ono (Contemporary Dance & Improvisation - 24, 25, 26 agosto), e gli altri due con Jorge Crecis (Contemporary dance Floorwork dal 24 al 28 agosto e When Performance Goes Right - il 27 e 28 agosto). Per informazioni e costi: tel. 348 8895771. 3) CHOREOGRAPHIC RESEARCH WEEK Dal 22 al 29 agosto, una settimana intensiva di ricerca per coreografi, focalizzata sulla drammaturgia della danza. Le attività includono studi di drammaturgia guidati da Peggy Olislaegers e Merel Heering, dialoghi con coreografi e professionisti della danza, e includono la partecipazione a lezioni di danza, performance, eventi, conferenze, introduzione ai progetti europei Pivot Dance e Dancing Museums. I partecipanti assisteranno inoltre agli eventi di B.Motion danza dal 25 al 28 agosto 2016. Il corso sarà in lingua inglese, la frequenza è obbligatoria e il numero di partecipanti è limitato. Il corso ha un costo di E 400, oltre alla B.Motion Card di E 30 (da acquistare in biglietteria), che permette l’accesso a tutti gli spettacoli di danza della sezione B.Motion. 4) MINI-B.MOTION PROJECT Dal 20 al 23 agosto: percorso di formazione dedicato a giovanissimi danzatori (8-13 anni) condotto nell’ambito del programma dedicato alla danza contemporanea di B.motion. Il percorso prevede sia la visione di spettacoli sia classi pratiche. Costo E 40. 5) TEACHING COURSE ON DANCE WELL In collaborazione con la Casa di Cura Villa Margherita di Arcugnano (VI), centro d’eccellenza per il Parkinson della NYU Fresco Institute for Italy, nasce una proposta di teaching course di danza del tutto innovativo, con una formazione sia scientifica che artistica, per operatori che vogliono proporre l’approccio Dance Well, pratica di danza rivolta a persone con Parkinson. Il Teaching Course Dance Well include un intensivo sulle basi scientifiche sulla riabilitazione del Parkinson (19-20 agosto), un intensivo sulla pratica artistica, la partecipazione a convegni ed eventi (22-28 agosto) e meeting scientifici, approfondimenti e work shop (11 settembre-30 novembre) con rilascio di attestato di partecipazione ECM previa verifica. Il corso ha un costo di E 550. PER INFORMAZIONI E ADESIONI Ufficio Operaestate tel. 0424.519804 mail: promozione.festival@comune.bassano.vi.it
B.meeting
Attorno alla densa attività residenziale e progettuale del CSC Casa della Danza e alle numerose reti attivate e partecipate, si sviluppano una serie di incontri su nuove prospettive e nuovi scenari per la danza contemporanea. 1) SYMPOSIUM DANCE WELL 25 agosto ore 11.30 Museo Civico Incontro focalizzato sulla pratica della danza per persone con Parkinson in ambienti artistici, gallerie e musei. Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto europeo Dancing Museums. Modera Peggy Olislaegers. Partecipano: Sara Houston, Monica Gillete, Daniele Volpe, Eva Boarotto, Giulia Baldassarre e altri ospiti internazionali. 2) SYMPOSIUM DANCING MUSEUMS 26 agosto ore 11.30 Museo Civico Incontro moderato da Peggy Olislaegers in cui verranno condivise esperienze di danza nei Musei come fonte di ispirazione per il processo creativo coreografico e nuove progettualità per i diparti-
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menti educativi dei musei, con l’obiettivo finale di definire diverse e innovative modalità di coinvolgimento del pubblico. Ospiti: Gill Hart (Head of Education della National Gallery di Londra), Anne Sophie Vergne (Service Education et Formation del Museo Louvre di Parigi), Yasmeen Godder (coreografa) e altri ospiti internazionali. PER INFORMAZIONI promozione.festival@comune.bassano.vi.it / tel 0424 519804
Audience Development
Il lavoro sul pubblico è al centro delle azioni promosse dal CSC/Casa della Danza e Officina Teatro. Si concretizza attraverso una serie di iniziative mirate e legate a determinate specifiche tipologie di audience: 1) DANCE COMPANION Nell’ambito del progetto europeo Pivot Dance, si sviluppa, in collaborazione con il corso triennale di contemporaneo del Balletto di Roma, una nuova iniziativa dedicata al pubblico della danza. 14 giovani danzatori, si offriranno come speciali accompagnatori, invitando gli spettatori ad assistere insieme alle rappresentazioni di danza in programma e a discutere e condividere le rispettive impressioni subito dopo gli spettacoli. 2) AUDIENCE CLUB Durante tutto il Festival di danza sarà attivo l’Audience Club. 15 spettatori dallo scorso anno hanno intrapreso un percorso che, fino al 2017, li porterà a vedere eventi di danza contemporanea, incontrare artisti e operatori del settore, riflettere e sviluppare una risposta critica alle opere a cui saranno esposti, partecipare alla formulazione di feedback, entrare in contatto con gli audience club di Londra e Maastricht, assistere a prove aperte e laboratori, entrare in dialogo con giornalisti e scrittori e in generale a esporsi alla cultura della danza contemporanea. Iniziativa realizzata all’interno del progetto europeo Pivot Dance. 3) ABCDANCE Non solo corpi, ma anche volti, parole, immagini, suoni, opinioni, storie, memorie. Questo è ABCDance, un progetto che racconterà la danza non solo dal punto divista di “chi la fa” ma anche e soprattutto di “chi la vede e la vive” dall’esterno. Si concretizzerà con il blog www. abcdance.eu che sarà a Bassano durante Operaestate Festival e B.motion. 4) TIPSTHEATER 1-2-3 SETTEMBRE TIPStheater è la piattaforma social dedicata al teatro e alla danza. In occasione dell’edizione 2016 di B.motion Teatro, TIPStheater intende sostenere le strategie di audience development engagement messe in atto dal Festival con alcuni interventi mirati per favorire il coinvolgimento del pubblico e il dialogo con gli artisti. Gli interventi di TIPStheater si orienteranno sul coinvolgimento dal vivo e in digitale del pubblico. 5) ABBECEDARIO: B.AUDIENCE 2016 Realizzato in collaborazione con Color Teatri il percorso è uno sviluppo di AUDIENCE LAB, il laboratorio sperimentale per giovani spettatori della Stagione Teatrale Città di Bassano 2015/16 programmata al Teatro Remondini, insieme al percorso B.AUDIENCE realizzato nell’edizione 2015 di B.MOTION. Si presenta come un breve approfondimento dedicato al teatro contemporaneo, in particolare in relazione al programma del festival B.MOTION Teatro 2016, e avrà l’obiettivo di creare un gruppo di spettatori curiosi del quale faranno parte anche i giovani spettatori che hanno partecipato ad AUDIENCE LAB 2016. La proposta intende intrecciare, nutrire ed approfondire i diversi livelli della fruizione dello spettacolo teatrale: il livello emotivo, il filosofico-concettuale, il gusto, l’impatto socio-culturale. Attraverso degli incontri di approfondimento, confronto, dibattito ed attivazione del gruppo, il progetto mira a formare spettatori attivi, attenti e protagonisti, stimolando la curiosità, il senso critico, la capacità di analisi ed osservazione, il desiderio di scambio. Il gruppo sarà guidato nella visione di alcuni spettacoli del programma, e stimolato ad approfondirne i contenuti, attraverso momenti di riflessione o confronto sugli spettacoli a cui ha assistito. Gli incontri si svolgeranno presso Color Cafè il 30 agosto, 1 e 3 settembre in corrispondenza degli spettacoli scelti: “Riccardo III”, “Drammatica Elementare”, “Piscina (no acqua)”, “La familia campione”, “Progetto Purgatorio” e “L’italiano è ladro”. PER INFORMAZIONI promozione.festival@comune.bassano.vi.it / tel 0424 519804
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This work programme has been funded with support from the European Commission. This communication reflects the views only of the author, and the Commission cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained therein.
I PROGETTI EUROPEI
Operaestate/CSC è sempre più riconosciuto a livello europeo come centro privilegiato per la promozione delle arti performative. A confermarlo la vincita di 11 bandi dell’Unione Europea tra il 2010 e il 2015: 6 per il programma Cultura 2007/2013, 1 sul programma LLP Leonardo da Vinci e già 4 sul nuovo programma Europa Creativa 2014-2020. I progetti già conclusi e che hanno generato straordinarie occasioni di mobilità internazionale, formazione e creazione di produzioni originali per la nuova scena regionale, nazionale ed europea sono: CHOREOROAM EUROPE progetto biennale di ricerca coreografica e mobilità artistica. ACT YOUR AGE progetto biennale di promozione del dialogo intergenerazionale e dell’invecchiamento attivo attraverso l’arte della danza. SPAZIO: A EUROPEAN NETWORK FOR DANCE CREATION progetto biennale di alta formazione nella danza contemporanea in relazione con le nuove tecnologie. EDN MODUL-DANCE progetto quinquennale promosso da EDN: il network europeo delle Case della Danza di cui il CSC di Bassano è partner dal 2011 (unico soggetto italiano), per il sostegno ai creatori di danza. LÉIM progetto biennale a sostegno della più giovane generazione di operatori culturali della danza: curatori, programmatori e manager. COMMUNICATING DANCE progetto biennale per lo sviluppo di competenze nella comunicazione delle arti performative. MIGRANT BODIES progetto biennale di ricerca sulle migrazioni e sui relativi impatti.
I PROGETTI IN CORSO SONO:
Aerowaves progetto Platform
Coordinato da Aerowaves di Londra con altre istituzioni provenienti da 34 paesi dell’Europa geografica tra cui il CSC/Casa della Danza di Bassano del Grappa, il progetto Platform (nuova misura di sostegno di Europa Creativa 2014-2020) ha l’obiettivo di dare continuità all’azione di Aerowaves, hub europeo per la promozione della danza volto a scoprire i nuovi lavori di artisti emergenti e promuoverli a livello transnazionale. Ogni anno rispondono al bando di Aerowaves oltre 500 giovani compagnie da ogni parte d’Europa e la rete si propone di selezionare e diffondere le migliori proposte. 116
EDN progetto Network
Coordinato dall’EDN (European Dancehouse Network), la rete delle Case della Danza Europee tra cui il CSC/Casa della Danza del Comune di Bassano del Grappa. Il progetto Network (altra nuova misura di sostegno di Europa Creativa 2014-2020) dell’EDN, propone cinque obiettivi strategici volti allo sviluppo professionale degli artisti in tutta Europa: perseguire la stabilizzazione della rete e contribuire alla sostenibilità delle nuove strutture emergenti, migliorare la visibilità del linguaggio della danza e di EDN a livello europeo ed extraeuropeo, promuovere la cooperazione tra i membri e lo sviluppo del modello di Dancehouse, facilitare lo scambio tra le attività dei membri EDN e un più gran numero di partner di progetto.
Dancing Museums Old Masters - New Traces
Progetto di cooperazione tra cinque centri europei dedicati alla danza, oltre a Bassano: La Briqueterie - Centre de développement chorégraphique du Val de Marne di Vitry-surSeine presso Parigi, D.ID Dance Identity di Vienna, Dansateliers di Rotterdam, Siobhan Davies Dance di Londra e otto musei: la Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti di Vienna, il Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, la National Gallery di Londra, il MAC / VAL di Vitry-sur-Seine e il Louvre di Parigi, i Musei di Bassano e Arte Sella di Borgo Valsugana. ll progetto svilupperà una ricerca comune in cui i centri coreografici, i servizi didattici dei musei e gli artisti coinvolti, saranno impegnati a definire e attuare nuove strategie per lo sviluppo del pubblico tramite l’interazione tra la danza e le arti figurative.
Pivot Dance
Progetto di cooperazione tra tre festival e centri europei dedicati alla danza, oltre a Bassano: The Place di Londra e Nederlandse Dansdagen di Maastricht. E’ dedicato alla creazione di opportunità di crescita professionale, di creazione e mobilità di eventi, per giovani coreografi e giovani manager, impegnati nella danza contemporanea e nella ricerca di nuove forme di dialogo e di coinvolgimento del pubblico.I tre centri europei svilupperanno iniziative internazionali a sostegno della creazione artistica, della promozione e presentazione di spettacoli di danza. Un focus in particolare è dedicato all’incontro con il pubblico e al coinvolgimento dello stesso nei processi creativi e nei feedback, oltre che nella rappresentazione degli spettacoli.
Dance Well ricerca a movimento per Parkinson Il progetto, ideato e promosso dal CSC Casa della Danza di Bassano, è sostenuto da Only The Brave Foundation della famiglia Rosso. Avviato dal 2013 grazie al progetto europeo Act Your Age, sviluppa l’approccio metodologico ideato dai partner olandesi di “Dance for Health & Parkinson” che negli ultimi anni hanno identificato benefici e miglioramenti nella malattia, collegati alla pratica artistica della danza contemporanea. Rivolto a danzatori e persone affette da Parkinson o mobilità ridotta, investiga l’impatto che la pratica regolare della danza può avere sul sistema neurologico, sulle prestazioni fisiche e sullo sviluppo della malattia. Così da novembre 2013, ogni lunedì e venerdì mattina, al Museo Civico di Bassano danzatori e persone col Parkinson, insieme sperimentano strumenti e attività che consentono di vivere un’inedita esperienza di apprendimento e benessere. Dal 2015 la pratica si è estesa alla Casa di Cura Villa Margherita di Arcugnano dove è anche iniziato uno studio scientifico per la misurazione dell’impatto di “Dance Well” sulle persone con Parkinson. Dall’inizio 2016 viene promossa anche a Schio, a cura della Fondazione del Teatro, sempre con gli insegnanti di “Dance Well”. E ovunque con grande partecipazione e altrettanto gradimento. 117
in
Rete
EDN, European Dancehouse Network Il CSC/Casa della Danza di Bassano è membro dell’EDN, l’European Dancehouse Network, la prestigiosa rete europea delle Case della Danza. E’ il primo e finora unico centro italiano ad essere accolto nel network che comprende alcuni fra i centri più rinomati e attivi nella scena della danza contemporanea europea. La missione dell’EDN è quella di promuovere e sostenere gli artisti e la loro crescita artistica e professionale. Le iniziative promosse si sviluppano sia nell’ambito della formazione, della ricerca, del sostegno alla creazione e alla mobilità artistica, sia nella promozione e formazione costante di un pubblico nuovo e diversificato. Aerowaves Aerowaves è un network europeo che riunisce specialisti di danza provenienti da 34 paesi dell’Europa geografica impegnati nel monitoraggio e nella promozione del lavoro di giovani coreografi. Fin dall’inizio, i giovani selezionati hanno partecipato al Resolution Festival al The Place di Londra oltre a partecipare a molte altre occasioni di visibilità in giro per l’Europa. Per la prima volta nel 2011, le prime 22 compagnie selezionate sono state presentate al 1o Aerowaves Spring Forward Festival che si è tenuto a Lubiana. Nel 2012 la seconda edizione del festival si è tenuta a Bassano del Grappa all’interno di B.motion, nel 2013 a Zurigo, nel 2014 a Umeå in Svezia, nel 2015 a Barcellona e nel 2016 a Pilsen. Anticorpi XL Da oltre dieci anni il Network Anticorpi XL rappresenta un esempio concreto e significativo di promozione della giovane danza d’autore. La rete coinvolge teatri, festival, circuiti, operatori del settore che condividono l’ideazione e l’attuazione di svariate “azioni” volte alla formazione, alla promozione, allo sviluppo e alla pratica di una cultura originale sulla danza d’autore e di ricerca. Grazie alla “messa in rete” delle risorse di ciascun partner e alla condivisione di alcune linee guida che comprendono diverse modalità di supporto agli artisti si vanno a creare delle occasioni concrete per diffondere e osservare la giovane danza d’autore. Finestate Festival 6 festival di arti performative con una comune sensibilità verso le arti contemporanee hanno deciso di mettersi in rete per moltiplicare le proprie potenzialità. Il network è composto da: B.motion/Operaestate Bassano, Castel dei Mondi Andria, Short Theatre, Terni Festival, Contemporanea Festival Prato, Approdi Cagliari. Nel 2016 la rete prevede diverse azioni che coinvolgeranno anche Bassano grazie al sostegno dell’Institut Français e di Nuovi Mecenati. In-Box In-Box è un esperimento unico in Italia: una rete di teatri, festival e soggetti istituzionali che seleziona e promuove le eccellenze teatrali emergenti nella scena contemporanea. Concretamente, In-Box vuole sostenere la distribuzione di questi artisti offrendo loro la possibilità di far circuitare i propri spettacoli a condizioni economiche dignitose e in contesti adeguati. Un lungo lavoro di selezione ha individuato 4 finalisti e tra questi Operaestate ha scelto il progetto di Caroline Baglioni. Associazione Scenario Operaestate Festival Veneto è membro dell’Associazione Scenario: organismo nazionale fondato nel 1987 allo scopo di valorizzare nuove idee, progetti e visioni di teatro. L’associazione è stata una delle poche realtà in Italia a porsi il problema, attraverso l’istituzione dell’omonimo Premio biennale, di una ricognizione sistematica del nuovo e di una più attenta risposta alla straordinaria domanda di teatro posta dalle giovani generazioni. Sono 40 i soci distribuiti su tutto il territorio nazionale legati dalla comune volontà di sostenere e promuovere i linguaggi più innovativi. Progetto Li.Ve. La produzione operistica è all’origine di Operaestate e la sua evoluzione ne accompagna storia e trasformazioni. L’impegno degli ultimi anni si è rivolto in particolare alla creazione di un polo regionale con i teatri e le municipalità venete impegnate nella produzione lirica: Città di Bassano, Rovigo, Padova e Teatri e Umanesimo Latino di Treviso. Fortemente sostenuto dalla Regione, ha tra i suoi obiettivi la promozione del teatro lirico per lo sviluppo in qualità e in quantità della programmazione operistica del nostro territorio. 118 118
CITTA’ DI BASSANO DEL GRAPPA Assessorato alla promozione del Territorio e della Cultura
il
Musei Biblioteca Archivio
Bassano del Grappa
Magnifico
Guerriero
JacopoBassano aBassano orari dal martedì al sabato 9:00 / 19:00 domenica e festivi 10:30/13:00 e 15:00/18:00 chiuso i lunedì non festivi e a Ferragosto Per informazioni: 0424.519901/904 info@museibassano.it www.museibassano.it
Bassano del Grappa, Museo civico dal 19 gennaio 2016
Incanto delle Vesti Venerdì 14 ottobre h 20.30 Museo civico - Salone Dalpontiano I Musei Civici di Bassano del Grappa, in collaborazione con l’Associazione Culturale Ispirazione, rendono omaggio alla storia del costume del Cinquecento, con una serata-spettacolo dedicata alla vestizione di un cavaliere e di una dama del Secolo d’Oro. L’evento è legato all’esposizione “Il Magnifico Guerriero”, l’opera di Jacopo Bassano recentemente ospitata nel Salone Dalpontiano, che con gli altri dipinti del Museo Civico sarà protagonista nella descrizione del magnifico “Incanto delle Vesti”. ingresso euro 10.00 prenotazioni: 0424 519901
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Centro per la Scena Contemporanea
Casa della Danza
A partire dal 2007 la Città di Bassano del Grappa comincia a definire compiutamente, sia in senso progettuale che fisico, gli spazi della sua progettazione dedicata al contemporaneo nelle arti della scena. Nasce così il CSC, Centro per la Scena Contemporanea, condiviso e sostenuto dalla Regione del Veneto, attraverso un apposito accordo di programma. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere, in accordo e in rete con altri soggetti regionali e in dialogo con le maggiori realtà nazionali ed internazionali, i linguaggi del contemporaneo nei diversi campi delle arti sceniche. Così, oltre a sviluppare l’attività legata al teatro performativo (fisico, di immagine o di parola), nasce e si consolida il progetto CSC-Casa della Danza. Entrambi sono ispirati dalla necessità di dare stabilità all’innovativa politica che la Città di Bassano del Grappa ha attivato e perseguito negli ultimi anni, diffondendo la sua progettazione e programmazione lungo tutto l’arco dell’anno, promuovendo giovani artisti, la loro mobilità, la circolazione delle loro creazioni in diversi contesti, dal locale al transnazionale. Contribuendo all’emersione e alla valorizzazione di una scena veneta che, grazie anche al progetto bassanese, si è imposta a livello nazionale e internazionale fra le più innovative e originali, come non accadeva da molto tempo. Tutto questo grazie a una accorta e meditata politica di networking fra soggetti: festival, teatri, centri, operatori (regionali, nazionali e internazionali) che condividono i medesimi obiettivi e azioni e animano le molte reti alle quali il CSC partecipa e che in molti casi ha contribuito ad attivare. Diventando ambasciatore della nostra cultura e dei nostri talenti all’estero, promotore di giovani artisti di ogni parte del mondo e dei nuovi linguaggi di cui sono interpreti. Perché l’innovazione è un’altra parola d’ordine del progetto bassanese, una ricerca continua che coinvolge artisti e pubblico, che propone esperienze estetiche ed approfondimenti, che intreccia conoscenze e contemplazione, rappresentazione e paesaggio. Per far emergere i transiti tra la memoria e la necessità del nuovo, per un necessario equilibrio tra passato e futuro, tra la migliore tradizione e l’irrinunciabile contemporaneità. Una progettazione culturale che ben si integra anche con l’identità del festival diffuso che ha l’ambizione di definire un vero e proprio distretto culturale evoluto, vale a dire un ambito territoriale che, grazie ai suoi attivatori culturali, può ridefinire la sua vocazione anche negli ambiti sociale ed economico oltre che culturale. Nella consapevolezza che la capacità innovativa alla quale sono chiamate le economie postindustriali dipende dalla capacità di creare un ambiente sociale favorevole alla produzione e alla circolazione di conoscenza. Tra il 2011 e il 2016 ben undici fra le progettualità del festival e del CSC dedicate alla danza, sono state sostenute dai programmi Cultura, Creative Europe e Lifelong Learning Programme dell’Unione Europea, qualificando il CSC tra i centri più attivi e innovativi in Europa.
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Progetto Residenze
Durante tutto l’anno il CSC offre l’opportunità a numerosi coreografi nazionali e internazionali di usufruire di residenze presso i diversi spazi performativi disponibili, per sviluppare progetti di ricerca e di creazione di nuovi spettacoli. Gli artisti ospiti vengono spesso coinvolti in attività di formazione offerte gratuitamente a danzatori e coreografi del territorio. A fine residenza, viene presentata una prova aperta a un pubblico interessato all’incontro e al confronto con gli artisti impegnati nel processo creativo. Tra ottobre 2015 e agosto 2016 il CSC ha ospitato in residenza i seguenti artisti: ... Katarìna Dietzovà (NL/CZ) ... Camilla Monga (IT) ... Gabriele Valerio (IT) ... Marco d’Agostin (IT) ... Orlando Izzo (IT) ... Collectif Utilitè Publique (CH) ... Merel Heering (NL) ... Daniele Ninarello (IT) ... Stellario di Biasi (IT) ... Monica Brunello e Danielle Oke (IT/Australia) ... Riccardo Buscarini (IT) ... Silvia Gribaudi e Tara Cheyenne (IT/Canada) ... Simon Ellis e Shannan Bott (UK/Australia) ... Tereza Ordovà (CZ) ... Nicola Galli (IT) ... Francesca Foscarini e Ginelle Chagnon (IT/Canada) ... Lara Russo (IT) ... Jasna Layes Vinovrski (HR/DE) ... DD Dorvillier (FR/USA) ... Ivan Perez (NL)
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Centro per la Scena Contemporanea
Casa della Danza
European Dancehouse Network (EDN)
Dal mese di giugno del 2010 il CSC - Comune di Bassano del Grappa è membro affiliato all’European Dancehouse Network. Il network comprende alcuni dei centri più rinomati e attivi nella scena della danza contemporanea europea ed è nato con lo scopo e la missione di promuovere e sostenere artisti attivi nell’ambito della danza e la loro crescita artistica e professionale. Connessione - Sviluppo - Sostegno sono le parole chiave che ispirano i membri partner e il loro impegno in attività che attraversano le frontiere e consentono il raggiungimento di risultati non perseguibili singolarmente. La condivisione di esperienze e di opportunità tra i diversi membri, sono la base su cui si fondano le progettualità che il network promuove nei diversi paesi in cui opera. Le organizzazioni coinvolte nell’EDN sono impegnate in un costante dialogo su tematiche artistiche, organizzative, culturali, sociali e politiche legate alla danza e allo sviluppo internazionale della cultura della danza. Le iniziative promosse si sviluppano sia nell’ambito della formazione, della ricerca, del sostegno alla creazione e della mobilità artistica e sia nella promozione e formazione costante di un pubblico nuovo e diversificato. Il network è impegnato a livello internazionale nella disseminazione delle diverse esperienze acquisite, al fine di sostenere lo sviluppo di tutte le realtà dei propri membri. Nel 2009 EDN ha ottenuto il sostegno dell’Unione Europea per lo sviluppo del progetto pluriennale Modul-Dance e nel 2014 il riconoscimento e sostegno di European Network nell’ambito del programma Creative Europe. I membri del network europeo delle Case della Danza (EDN) sono: Dance Base – National Centre For Dance Edinburgh (Uk)/Dampfzentrale Bern (Ch)/Sadler’s Wells London (Uk)/Kino Šiška Centre For Urban Culture Ljubljana (Si)/Trafó- House Of Contemporary Arts Budapest (Hu)/Dansateliers Rotterdam (Nl)/Tanec Praha (Cz)/Stuk Kunstencentrum Leuven (Be)/Dance City Newcastle (Uk)/Hrvastki Institut Za Pokret I Ples / Zagreb Dance Centre (Hr)/The Isadora & Raymond Duncan Dance Research Center (Gr)/The Place London (Uk)/Tanzquartier Wien (At)/Tanzhaus Zürich (Ch)/Tanzhaus Nrw Düsseldorf (De)/Tanssin Talo/Dance House Helsinki (Fi)/O Espaço Do Tempo Montemor-O-Novo (Pt)/Mercat De Les Flors Barcelona (Es)/Maison De La Danse Lyon (Fr)/Klap Maison Pour La Danse Marseille (Fr)/K3 – Zentrum Für Choreographie | Tanzplan Hamburg Kampnagel (De)/Hellerau – Europäisches Zentrum Der Kunste Dresden (De)/Devir/Capa Centro De Artes Performativas Do Algarve Faro (Pt)/Dansmakers Amsterdam (Nl)/Dansehallerne Copenhagen (Dk)/Dansens Hus Stockholm (Se)/Dansens Hus Oslo (No)/ Dance Ireland Dublin (Ie)/Stegi – Dance House Lemesos (Cy)/Dance Gate Lefkosia Cyprus (Cy)/Danceeast – Jerwood Dancehouse Ipswich (Uk)/Centre National De La Danse Paris (Fr)/Cdc – Centre De Dévelopement Chorégraphique Toulouse (Fr)/ Csc – Centro Per La Scena Contemporanea Bassano Del Grappa (It)/Art Stations Foundation Poznań (Pl)/Adc – Association Pour La Dance Contemporain Genève (Ch)
Progetto LIFT
Lift è un progetto di accompagnamento alle scelte di formazione professionale internazionale rivolto a giovani danzatori e coreografi di età compresa tra i 16 e 20 anni. Il progetto si articola in almeno due incontri al mese a Bassano del Grappa, di sabato pomeriggio, e ha una durata di 24 mesi. Il percorso intende offrire delle occasioni di incontro con i direttori di alcune delle più rinomate scuole e accademie europee, con insegnanti internazionali che introducono le diverse tecniche di studio della danza contemporanea e ricerca coreografica, la partecipazione a rassegne e festival, la visione di spettacoli e lo sviluppo di metodologie di articolazione del feedback, oltre all’orientamento ai diversi programmi di studio all’estero. CSC collabora per i progetti di formazione e ricerca con numerosi partner internazionali. Lift è offerto gratuitamente a 25 partecipanti e richiede la frequenza obbligatoria. 122
Symposium – Dancing Museums EU Project – 25 e 26 agosto 2016 Dal 19 al 24 agosto il Museo Civico di Bassano del Grappa accoglie numerose iniziative, performance e meeting. Due le conferenze in programma per l’edizione 2016 di B.Motion danza: il 25 agosto, alle 11.30 in Sala Chillesotti del Museo Civico, in programma il Symposium Dance Well; mentre il 26 agosto, stesso orario e luogo, si terrà il Symposium Dancing Museums; entrambi inseriti nell’ambito del progetto europeo Dancing Museums, che riunisce centri della danza di Parigi, Londra, Vienna, Rotterdam e Bassano, con i rispettivi musei, per cercare nuovi modelli di fruizione delle visite museali e nuovi format coreografici in spazi espositivi, e che conclude la sua sezione italiana di residenze artistiche proprio durante B.Motion 2016. Il Symposium Dance Well, dal titolo “L’impatto della danza per il Parkinson in contesti artistici (Musei, Gallerie d’Arte...)” è focalizzato sulla pratica della danza per persone con Parkinson in ambienti artistici, gallerie e musei, moderato dalla dramaturg e professionista internazionale di danza Peggy Olislaegers, vede tra i relatori anche esponenti della ricerca scientifica, accanto a coreografi e artisti: Sara Houston, Monica Gillette, Daniele Volpe, Eva Boarotto e altri ospiti internazionali. Il Symposium Dancing Museums ha per titolo invece “La Danza nei Musei, ispirazioni per la pratica coreografica e per i dipartimenti educativi dei musei”: anch’esso moderato da Peggy Olislaegers, vedrà condivise esperienze di danza nei Musei come fonte di ispirazione per il processo creativo coreografico e nuove progettualità per i dipartimenti educativi dei musei, con l’obiettivo finale di definire diverse e innovative modalità di coinvolgimento del pubblico. Tra i relatori anche Gill Hart (Head of Education della National Gallery di Londra), Anne Sophie Vergne (Service Éducation et Formation del Museo Louvre di Parigi), Yasmeen Godder (coreografa) e altri ospiti internazionali.
Rete Anticorpi XL
Il Network Anticorpi XL è la prima rete italiana dedicata alla giovane danza d’autore. Coinvolge attualmente 32 operatori di 15 Regioni e da dieci anni rappresenta una delle più significative “buone pratiche” della scena in Italia, un esempio concreto e significativo di promozione della “più nuova” generazione di coreografi italiani. Anticorpi XL è una rete di operatori che condividono l’ideazione e l’attuazione di azioni attraverso la messa in rete delle risorse di ciascun partner e che si avvale del coordinamento organizzativo e finanziario dell’Associazione Cantieri. I partner del Network XL svolgono un importante ruolo di scouting nel proprio territorio regionale di riferimento e sottoscrivono delle linee guida condivise che comprendono diverse modalità di supporto agli artisti, come seguire da vicino i processi di creazione, favorire la mobilità, creare occasioni per diffondere e osservare la giovane danza d’autore. Fanno parte del Network Anticorpi XL: Anticorpi – rete di rassegne, festival e residenze creative e Aterdanza rete di promozione per l’Emilia Romagna, circuito Amat per le Marche, circuito Arteven e Centro per la Scena Contemporanea-Operaestate Festival per il Veneto, Mosaico Danza-Interplay e Fondazione Piemonte dal Vivo per il Piemonte, Teatro Pubblico Pugliese per la Puglia, Associazione CTRC Teatro Pubblico Campano per la Campania, Artedanzae20 e C.L.A.P.Spettacolodalvivo per la Lombardia, Teatro Akropolis per la Liguria, Fondazione Teatro di Pisa, Armunia, Fondazione Toscana Spettacolo e Associazione CapoTraveKilowatt per la Toscana, ERT - Ente Regionale Teatrale Del Friuli Venezia Giulia per il Friuli Venezia Giulia, Triangolo Scaleno Teatro per il Lazio, ACS Abruzzo Circuito Spettacolo per l’Abruzzo, Fondazione Orchestra Haydn-BolzanoDanza/Tanz Bozen, Circuito Danza del Trentino-Alto Adige/Südtirol – Centro Servizi Culturali Santa Chiara e Associazione Incontri Internazionali di Rovereto-Oriente Occidente per Trentino-Alto Adige, CeDAC Sardegna e FIND-Festival Internazionale Nuova Danza Di Cagliari – Coop Maya per la Sardegna, Basilicata 1799-Festival Città delle 100 scale per la Basilicata. 123
Centro per la Scena Contemporanea
Officina Teatro
A completamento della progettualità dedicata ai linguaggi del contemporaneo e sviluppata nel corso di tutto l’anno dal CSC Casa della Danza, si aggiungono le attività del CSC Officina Teatro dedicate specificamente ai linguaggi teatrali. E’ un modo per formalizzare il ruolo che il CSC ha svolto in questi anni nella promozione dei giovani talenti teatrali, soprattutto a livello regionale e nazionale, contribuendo in maniera determinante alla crescita e al consolidamento di tanti nuovi artisti e di compagnie emergenti. Uno sforzo costante di affiancamento e accompagnamento che sempre con maggiore convinzione CSC Officina Teatro intende proseguire e potenziare anche in futuro.
Sostegni e coproduzioni
In un periodo sempre più difficile dal punto di vista economico il festival non rinuncia a una delle sue vocazioni principali: il sostegno alle compagnie di ultima generazione. Un impegno ancora più importante e decisivo in un momento in cui, terminata la fase di “nuove promesse”, questi gruppi rappresentano in modo concreto e tangibile, visti i risultati ottenuti, il futuro del teatro italiano. Quest’anno lo sviluppo produttivo e di sostegno alle realtà venete si concentra proprio sui tre gruppi che meglio hanno incarnato la vivacità e la varietà di segni della scena regionale: Fratelli Dalla Via, Anagoor e Babilonia Teatri. In particolare rispetto questi ultimi è da segnalare il prestigioso riconoscimento internazionale assegnato loro da Biennale Teatro conferendo l’ambito Leone d’argento che per la prima volta è andato ad un gruppo italiano. Di contro gli altri due gruppi sono stati programmati in contesti di rilevanza nazionale, come il palco del Piccolo Teatro di Milano. Ma Officina Teatro non smette anche di guardare al nuovo e quest’anno concentra la sua attenzione sulla compagnia Amor Vacui coproducendo il suo nuovo lavoro con l’augurio che possa ottenere successi analoghi.
Attività di formazione
Negli ultimi due anni l’attività di formazione si è concentrata soprattutto sull’audience development nella convinzione che la sfida più grande sia proprio quella di avvicinare un pubblico sempre più numeroso e preparato ai linguaggi del contemporaneo. Il progetto di accompagnamento individuato quest’anno si intitola ABBECEDARIO ed ha l’obiettivo di intrecciare, nutrire ed approfondire i diversi livelli della fruizione dello spettacolo teatrale. Attraverso degli incontri di approfondimento, confronto e dibattito il progetto vuole creare un gruppo di spettatori attivi, attenti e protagonisti, stimolando la curiosità, il senso critico, la capacità di analisi ed osservazione, il desiderio di scambio. Durante il percorso verranno raccolti in un quaderno comune gli spunti di riflessione, le immagini e le parole utilizzate per stimolare il confronto al fine di costruire insieme ad artisti e spettatori un comune ABBECEDARIO che serva da traccia del dialogo costruito per la creazione di un terreno di comunicazione e di un linguaggio comune.
Rete In-Box
In-Box è un esperimento unico in Italia: una rete di teatri, festival e soggetti istituzionali che ricerca, seleziona e promuove le eccellenze teatrali emergenti nella scena contemporanea. Concretamente, In-Box vuole sostenere la continuità della ricerca artistica e la dignità economica del lavoro delle compagniei. Agire a sostegno della distribuzione significa supplire in parte ad una mancanza cronica del sistema teatrale italiano: la possibilità per le compagnie di far circuitare i propri spettacoli a condizioni economiche dignitose e in contesti adeguati. Per fare questo In-Box offre un tour di repliche a cachet fisso, visibilità presso operatori e stampa, anche grazie alla vetrina nazionale di In-Box dal Vivo, confronto con il pubblico in contesti molto diversi fra loro. Un lungo lavoro di selezione ha individuato 4 finalisti e tra questi Operaestate ha scelto il progetto di Caroline Baglioni “Gianni” che è stato inserito nel programma di B.motion Teatro. 124
Premio Scenario
E’ indubbio che in questi ultimi anni la nuova scena artistica veneta ha dato segni di una vitalità fuori dal comune, sul versante del teatro e della danza contemporanea. Il punto di svolta si può collocare nel 2007 con la vittoria dei veronesi Babilonia Teatri e la segnalazione di Pathosformel (studenti allo IUAV di Venezia) al Premio Scenario. Un ruolo determinante in tal senso è sicuramente quello svolto dai soci locali dell’Associazione Scenario: organismo nazionale fondato nel 1987 per valorizzare nuove idee, progetti e visioni di teatro. L’associazione è stata una delle poche realtà in Italia a dare ascolto, attraverso l’istituzione dell’omonimo Premio biennale, alla straordinaria domanda di teatro posta dalle giovani ge-nerazioni. Oggi raccoglie 40 soci distribuiti su tutto il territorio nazionale e divisi in Commissioni Zonali: quella del Nord-Est è composta da CSC-Operaestate Festival Veneto di Bassano del Grappa, La Piccionaia - I Carrara di Vicenza e CSS di Udine. L’evoluzione della presenza di progetti provenienti dal Nord-Est all’interno di Scenario è un indicatore significativo di questa ritrovata vivacità artistica. Dopo Babilonia e Pathosformel nel 2009 si segnalano i trevigiani Anagoor. Nel 2011 altro premio speciale assegnato al progetto presentato da 3 artisti veneti Francesca Foscarini/Giorgia Nardin/Marco D’Agostin. Nel 2013 i vincitori sono ancora veneti, si tratta dei vicentini Fratelli Dalla Via, artisti sostenuti anch’essi negli anni dal festival che con “Mio figlio è come un padre per me” vanno ad aggiungersi al ricco palmares di artisti veneti attraversando l’intera penisola con grande successo. E arriviamo così all’ultima edizione, quella del 2015, con le veronesi di Mab.teatro finaliste con “Biancarosarossa”.
Finestate Festival
L’esigenza di trovare forme di collaborazione partendo dalle sensibilità comuni verso le arti contemporanee e le arti performative in genere, porta alla creazione di Finestate Festival composta da cinque soggetti italiani: B.motion/Operaestate Festival Veneto - Bassano, Contemporanea Festival - Prato/Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi, Festival internazionale della creazione contemporanea di Terni, Short Theatre - Roma e Approdi di Cagliari. Il network, che condivide il periodo di svolgimento tra fine agosto e inizio ottobre, si è costituito nel 2012 al fine di moltiplicare le potenzialità che consentono di raggiungere traguardi al di fuori della portata del singolo festival, attraverso la condivisione di alcuni obiettivi: - stimolare la cooperazione tra festival in Italia; - ragionare intorno a forme ibride dell’arte performativa che vadano al di là della distinazione tra i generi del teatro, della danza o delle arti visive; - favorire mobilità e circuitazione di artisti internazionali in Italia e viceversa di artisti italiani a livello internazionale; - facilitare la collaborazione tra artisti di provenienze e di ambiti diversi; - sviluppare un mercato unico delle arti performative in Europa; - attivare la relazione tra i festival e gli istituti internazionali di cultura presenti in Italia. Nel 2012 Finestate Festival ha promosso in Italia nell’ambito del programma TransArte, avviato dall’Institut Francais diverse compagnie tra cui Philippe Quesne / Vivarium Studio. Nel 2013 è stata la volta di Julie Nioche nell’ambito di France Danse e di Lotte van den Berg, grazie alla collaborazione con l’Ambasciata dei Paesi Bassi. Nel 2014 Ivana Muller per la Francia e Martin Schick per la Svizzera. La collaborazione è proseguita anche nel 2015 e 2016. 125
Section subsection
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cinefesti
val
Vacanze a Bassano Operaestate Festival Veneto con Vicenza è e gli Albergatori di Bassano, offrono una promozione speciale per tutto il periodo del festival.
.
La promozione comprende tariffe speciali per: il pernottamento in camera doppia per persona: - in 3 stelle 1 notte a 35 euro e 2 notti a 65, - in 4 stelle (riduzioni consultabili direttamente sul sito www.operaestate.it);
.l’ingresso ridotto agli speciali eventi di spettacolo che il festival propone; .un poster di Bassano in omaggio; .pinacoteca l’entrata gratuita ai musei della città: il Museo Civico con la sua straordinaria ricca di oltre 500 opere dal XIII al XX secolo tra cui numerosi dipinti di Jacopo da Ponte, la sezione canoviana con monocromi, bozzetti e stampe ed altri inestimabili capolavori e i Musei di Palazzo Sturm: Museo della Ceramica G. Roi affacciato sul Brenta, testimonianza della grande tradizione artistica e artigianale del territorio e il Museo della stampa Remondini che racconta 200 anni di storia della civiltà dell’immagine europea tra metà ‘600 e metà ‘800.
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val
Bassano del Grappa Giardino Parolini Thiene Parco di Villa Fabris Schio Palazzo Toaldi Capra Dueville Busnelli Giardino Magico Marostica Giardino della Biblioteca e Castello Superiore Bassano del Grappa Oratorio di Villa CĂ Erizzo Luca Gallio Filmfestival del Cinema italiano Opere prime
127
cinefest ival Bassano del Grap pa
info: 0424 524214 - www.operaestate.it Tutti i film in programma nelle varie arene
avranno inizio alle ore 21.30 nel mese di luglio e alle ore 21.00 nel mese di agosto. Biglietto intero E 5 Biglietto ridotto E 4 Abbonamento per 10 film E 35
Giardino Parolini ven. 1 luglio
giov. 14 luglio
merc. 27 luglio
di P. Docter
di A. Haigh
Redivivo
Inside Out
.......................
.......................
Revenant
di A. González Iñárritu
ven. 15 luglio
.......................
.......................
di B. Howard, R. Moore, J. Bush
Room
The Lobster
sab. 16 luglio
ven. 29 luglio
sab. 2 luglio
Per amor vostro di G. M. Gaudino
dom. 3 luglio di Y. Lanthimos
....................... lun. 4 luglio Dheepan
Zootropolis
....................... Il ponte delle spie di S. Spielberg
.......................
Una nuova vita
dom. 17 luglio
.......................
di P. Virzì
di J. Audiard
mart. 5 luglio
Non essere cattivo di C. Caligari
....................... merc. 6 luglio
Tutto può accadere a Broadway di P. Bogdanovich
....................... giov. 7 luglio
Dio esiste e vive a Bruxelles di J. Van Dormael
....................... ven. 8 luglio
Amy - The girl behind the name di A. Kapadia
....................... sab. 9 luglio Mustang
La pazza gioia
....................... lun. 18 luglio
Il condominio dei cuori infranti di S. Benchetrit
....................... mart. 19 luglio Marguerite di X. Giannoli
....................... merc. 20 luglio Brooklyn di J. Crowley
....................... giov. 21 luglio
Perfetti sconosciuti
Bella e perduta di P. Marcello
.......................
.......................
A Bigger Splash di L. Guadagnino
lun. 11 luglio
.......................
di C. Kaufman
Francofonia
Anomalisa
....................... mart 12 luglio
Veloce come il vento
lun. 25 luglio
Il Louvre sotto occupazione
di A. Sokurov
.......................
di M. Rovere
mart. 26 luglio
merc. 13 luglio
Sotto La Sabbia
....................... La corrispondenza di G. Tornatore
.......................
Land Of Mine di M. Zandvliet
.......................
di C. Gay
...................... merc. 24 agosto The Idol
di H. Abu-Assad
......................
.......................
......................
di S. Hopkins
lun. 1 agosto Iqbal
Bambini senza paura
di M. Fuzellier e B. Payami
....................... mart. 2 agosto Il caso Spotlight di T. McCarthy
.......................
...................... Il club
di P. Larraín
sab. 13 agosto Julieta
di P. Almodóvar
...................... dom. 14 agosto Il piccolo principe
ven. 5 agosto di N. Kawase
....................... sab. 6 agosto
The Danish Girl di T. Hooper
....................... dom. 7 agosto
Lo chiamavano Jeeg Robot di G. Mainetti
.......................
Al di là delle montagne di J. Zhang-Ke
...................... sab. 27 agosto
Fuocoammare di G. Rosi
...................... Mandarini
......................
di T. Haynes
ven. 26 agosto
lun. 15 agosto
....................... Carol
......................
dom. 28 agosto
......................
Lui è tornato
giov. 4 agosto
Florida
di M. Osborne
Alice attraverso lo specchio
Le ricette della Signora Toku
di A. McKay
Un vero amico è per sempre
di P.hilippe Le Guay
di J. e E. Coen
dom. 24 luglio
giov. 11 agosto
Truman
ven. 12 agosto
dom. 10 luglio
.......................
di D, O. Russell
mart. 23 agosto
Il colore della vittoria
.......................
La grande scommessa
Joy
......................
giov. 25 agosto
Race
sab. 23 luglio
Ave, Cesare!
merc. 10 agosto
La corte
di S. Mordini
di D. Wnendt
.......................
......................
Pericle il Nero
ven. 22 luglio di J. Favreau
di L. Nemes
di F. León de Aranoa
dom. 31 luglio
...................... di C. Vincent
......................
.......................
di D. Boyle
mart. 9 agosto
sab. 30 luglio
Perfect Day
Steve Jobs
lun. 22 agosto
Il figlio di Saul
.......................
dom. 21 agosto
di A. Gomez-Rejon
di L. Abrahamson
giov. 3 agosto
Il libro della giungla
Quel fantastico peggior anno della mia vita
......................
di P. Genovese
.......................
lun. 8 agosto
giov. 28 luglio
di D. Gamze Ergüven
.......................
128
45 Anni
di J. Bobin
Tangerines di Z. Urushadze
...................... lun. 29 agosto Pelé
di J. e M. Zimbalist
mart. 16 agosto
......................
di H. Koreeda
Appena apro gli occhi
Little Sister
...................... merc. 17 agosto
mart. 30 agosto
Colonia
Canto per la libertà
......................
......................
di F. Gallenberger
giov. 18 agosto Sole alto di D. Matanic
...................... ven. 19 agosto
The Dressmaker Il diavolo è tornato
di J. Moorhouse
...................... sab. 20 agosto Tra la terra e il cielo di N. Ghaywan
.......................
di L. Bouzid
merc. 31 agosto La sposa bambina
di L. Hallstrom
...................... dom. 4 settembre Human
di Y. Arthus-Bertrand
......................
cinefest ival Thiene
info: 0445 804745 - www.comune.thiene.vi.it
sab. 23 luglio
giov. 3 agosto
dom. 14 agosto
Redivivo
di J. Kurzel
di J. e E. Coen
Revenant
di A. González Iñárritu
......................
Oscar
di D. Dellai
................ sab. 9 luglio Il ponte delle spie di S. Spielberg
...................... dom. 10 luglio
The Danish Girl di T. Hooper
...................... merc. 13 luglio Everest
di B. Kormákur
...................... giov. 14 luglio Io e lei
di M. Sole Tognazzi
...................... ven. 15 luglio
Inside Out di P. Docter
sab. 16 luglio
......................
......................
di Y. Lanthimos
Dobbiamo parlare
dom. 24 luglio di D. Matanic
The Lobster
...................... dom. 17 luglio
Star Wars VII
Il risveglio della forza
di J.J. Abrams
...................... merc. 20 luglio The walk
di R. Zemeckis
...................... giov. 21 luglio
Tutto può accadere a Broadway
giov. 28 luglio di S. Rubini
...................... ven. 29 luglio Snoopy & Friends
giov. 14 luglio
mart. 26 luglio A Bigger Splash
di L. Guadagnino
.................
.................
dom. 17 luglio
giov. 28 luglio
................. mart. 19 luglio Non essere cattivo di C. Caligari
di P. Almodóvar
The Dressmaker
......................
......................
La corrispondenza
sab. 20 agosto
Il diavolo è tornato
di S. Martino
giov. 11 agosto
sab. 30 luglio
di G. Tornatore
dom. 21 agosto
ven. 12 agosto
Spotlight
Perfetti sconosciuti di P. Genovese
...................... Suffragette
...................... Il segreto dei suoi occhi
di J. Moorhouse
.........................
......................... Il caso Il libro della giungla
di T. McCarthy
.........................
di J. Favreau
......................... Carol di T. Haynes
...........
................. di G. Nunziante
.........................
Julieta
di B. Ray
merc. 27 luglio
Quo vado?
di M. Osborne
Il piccolo principe
dom. 7 agosto
.........................
Perfetti sconosciuti di P. Genovese
.........................
......................
merc. 27 luglio
Palazzo Toaldi Capra
.................
Tangerines Mandarini
ven. 19 agosto
di R. Howard
Il film dei Peanuts
info: 0445 531700 - www.cineforumschio.it
dom. 31 luglio
mart. 9 agosto
di B. Howard,
Easy Rider
Thelma e Louise
.................
.................
Zootropolis R. Moore, J. Bush
di T. McCarthy
.........................
Le origini di Moby Dick
sab. 13 agosto
......................
Joy di D. O. Russell
di Z. Urushadze
Heart of the Sea
di S. Gavron
di G. Tartakovsky
lun. 15 agosto
sab. 6 agosto
ven. 22 luglio
Hotel Transylvania II
.........................
giov. 18 agosto
dom. 31 luglio
......................
Ave, Cesare!
di P. Sohn
di P. Bogdanovich
cinefest ival Schio
Il caso Spotlight
ven. 5 agosto
Sole Alto
......................
mart. 12 luglio
....................... Il viaggio di Arlo
Parco di Villa Fabris ven. 8 luglio
Macbeth
Mustang
di D. Gamze Erguven
Il ponte delle spie di S. Spielberg
.................
................. mart. 2 agosto La felicità è un sistema complesso di G. Zanasi
................. giov. 4 agosto Room
di L. Abrahamson
................. sab. 6 agosto Irrational man di W. Allen
................. dom. 7 agosto The Danish Girl
di D. Hopper
giov. 11 agosto Assolo
di L. Morante
................. ven. 12 agosto Brooklyn di J. Crowley
................. merc. 17 agosto Il bambino che scoprì il mondo di A. Abreu
.................
giov. 18 agosto di R. Scott
sab. 19 agosto Heart of the Sea Le origini di Moby Dick
di R. Howard
................. dom. 21 agosto Kung-fu Panda III di J. Yuh
e A. Carloni
................. mart. 23 agosto Fuocoammare di G. Rosi
.................
di T. Hooper
.................
................. 129
info: 3457079215 - www.dedalofurioso.it * ingresso libero o a offerta libera
cinefest ival Dueville
sab. 9 luglio
mart. 26 luglio
Captain America Civil War
CAI - selezione
......................
merc. 27 luglio
(Live: Interpreti del Silenzio)
CAI - selezione
Non essere cattivo
......................
TrentoFilmFestival
......................
di G. Rosi
merc. 16 luglio
Room
di A. Russo
Busnelli Giardino Magico
mart. 12 luglio
ven. 17 giugno Francofonia di A. Sokurov
.................... mart. 21 giugno Artico!
Immagini da ascoltare
di G. Fossà
.................... giov. 23 giugno
Lo chiamavano Jeeg Robot di G. Mainetti
.................... ven. 24 giugno Amy
The girl behind the name
di A. Kapadia
.................... sab. 25 giugno Perfetti sconosciuti di P. Genovese
....................
film dal
lun. 27 giugno Scacco Matto nel Bronx di A. Hughes
...................... mart. 28 giugno
....................... The Danish Girl di T. Hooper
Unlearning
......................
di L. Basadonne, A. Pollio,
sab. 16 luglio
G. Basadonne
X-Men: Apocalisse
..................... merc. 29 giugno
di B. Singer
film dal TrentoFilmFestival
.....................
ven. 12 agosto The epic Everest il mistero di
Mallory e Irvine
di J. Noel
sab. 13 agosto
di C. Caligari
giov. 4 agosto
Fuocoammare
...................... dom. 14 agosto
di L. Abrahamson
Corti in sala
......................
mart. 16 agosto
ven. 5 agosto In motocicletta sulle Dolomiti di L. Rubelt
(Live: Interpreti del Silenzio)
...................... Searching for a Sugar Man di M. Bendjelloul
...................... merc. 17 agosto
......................
Perfect Day
sab. 6 agosto
......................
di F. Leòn de Aranoa
La pazza gioia
......................
......................
CAI - selezione
Benvenuti ma non troppo
TrentoFilmFestival
......................
di Merian C. Cooper, Ernest, B. Schoedsack
merc. 10 agosto
(Live: Interpreti del Silenzio)
merc. 20 luglio
Viaggio da paura
mart. 23 agosto
di P. Virzì
sab. 2 luglio
film dal
Alice attraverso lo specchio
......................
di J. Bobin
...................... mart. 5 luglio CAI - selezione
Il figlio di Saul di L. Nemes
film dal TrentoFilmFestival
mart. 19 luglio
......................
......................
sab. 23 luglio Oscar
di A. Leclére
ven. 19 agosto The Grass
......................
di A. F. Mostafa
Cowspiracy
......................
(Incontro Cultura Vegana)
giov. 11 agosto Leoni di P. Parolin
di K. Andersen e K. Kuhn
......................
......................
di D. Dellai
...................... info: tel. 0424 479101 www.cineforumarostica.it
cinefest ival Marosti ca
Doppia programmazione per Marostica che propone una classica rassegna estiva e un progetto monografico sul cibo.
mart. 26 luglio Kung-fu Panda III di J. Yuh
e A. Carloni
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mart. 2 agosto ven. 29 luglio
Perfetti sconosciuti di P. Genovese
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Castello Superiore Sapore di Cinema Biglietto 6 euro Abbonamento 20 euro. Inclusi piccoli assaggi di prodotti tipici in tema con i film. Info: tel.0424 524214
130
mart. 9 agosto Zootropolis
Giardino Biblioteca Robinson Crusoe di B. Stassen
e V. Kesteloot
giov. 4 agosto La pazza gioia di P. Virzì
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di B. Howard, R. Moore, J. Bush
.................. ven. 12 agosto Land of mine
Sotto la sabbia di M. Zandvliet
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Una selezione delle migliori pellicole che hanno come protagonista cibo ed eros in varie declinazioni
lun. 25 luglio
lun. 1 agosto
lun. 8 agosto
lun. 22 agosto
Amore, cucina e curry
Mangiare bere uomo e donna
Come l’acqua per il cioccolato
Per incanto e per delizia
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di L. Hallström
di A. Lee
di A. Arau
di F. Torres
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria tel. 0424. 529035 - info@villacaerizzoluca.it
400 anniv ersario
cineShakespeare
Oratorio Villa Cà Erizzo
Bassano del Grappa
o
shakespea
riano
Le opere del più grande autore teatrale di tutti i tempi interpretate da grandi artisti del cinema di tutti i tempi.
lunedì 27 giugno 2016 h 21.30 OTELLO di Orson Welles (UK, 1952)
martedì 28 giugno 2016 h 21.30 ROMEO + GIULIETTA di Baz Luhrmann (USA, 1996)
mercoledì 29 giugno 2016 h 21.30 RAN (ispirato al “Re Lear”)
di Akira Kurosawa (Giappone, 1985)
giovedì 30 giugno 2016 h 21.30 MOLTO RUMORE PER NULLA di Kenneth Branagh (UK, 1993)
giovedì 1 settembre 2016 h 21.30 AMLETO di Laurence Olivier (UK, 1948)
venerdì 2 settembre 2016 h 21.30 IL MERCANTE DI VENEZIA di Michael Radford (USA, 2004)
sabato 3 settembre 2016 h 21.30 GIULIO CESARE
di Joseph L. Mankiewic (USA, 1953)
ANNI
INSIEME
FILM IN CONCORSO
WWW.GALLIOFILMFESTIVAL.IT
ANTONIA di Ferdinanto Cito Marino LA BUONA USCITA di Enrico Iannaccone I NOSTRI PASSI di Mirko Pincelli MEDITERRANEA di Jonas Carpignano UN POSTO SICURO di Francesco Ghiaccio BANAT - IL VIAGGIO di Adriano Valerio DUE EURO ALL’ORA di Andrea D’Ambrosio IL BAMBINO DI VETRO di Federico Cruciani MIRIAM - IL DIARIO di Monica Castiglioni SENZA LASCIARE TRACCIA di Gianclaudio Cappai I RACCONTI DELL’ORSO di Samuele Sestieri e Olmo Amato MONTEDORO di Antonello Faretta FRAULEIN UNA FIABA D’INVERNO di Caterina Carone
scarica e colora i disegni dei Minifest su www.operaestate.it
mart. 5/7 Bassano Quartiere Firenze merc. 6/7 Rosà Frazione Travettore ven. 8/7 Galliera V.ta Villa Imperiale sab. 9/7 Borso del G.a Sede Alpini Semonzo mart. 12/7 Cassola Piazza Aldo Moro merc. 13/7 Bassano Borgo Zucco giov. 14/7 Rosà Quartiere Seminarietto sab. 16/7 Nove Piazzetta del Museo dom. 17/7 Riese Pio X Parco della Poesia dom. 17/7 Bassano Teatro al Castello T. G. mart. 19/7 Bassano Quartiere 25 Aprile merc. 20/7 Rosà Frazione San Pietro sab. 23/7 Santorso Parco di Villa Rossi dom. 24/7 Dueville Busnelli Giardino Magico mart. 26/7 Cassola Parco Giochi San Zeno
Barabao Teatro I musicanti di Brema Alberto De Bastiani Fortunato e i 3 capelli d’oro... Fondazione AIDA Pippi Calzelunghe Gruppo Panta Rei Il mago di Oz La Piccionaia Gnam! Stivalaccio Teatro Ucci! Ucci! I Teatri Soffiati La Principessa rapita Centro Teatrale Corniani I tre Porcellini La luna al guinzaglio Un mare di plastica Stivalaccio Teatro La Bella e la Bestia Bambabambin Arlecchinate CTA Gorizia Cip Cip Bau Bau Campsirago Residenze E io non scenderò più Orto Teatro Pippo e Girasole Il Gruppo del Lelio Peter Pan
merc. 27/7 Bassano Teatro al Castello T. G. Kinkaleri Butterfly giov. 28/7 Marostica Vallonara Alberto De Bastiani Pinocchio ven. 29/7 Rosà Frazione Sant’Anna T. San Marco/T. delle Quisquilie Storie di Gianni sab. 30/7 Rossano Veneto Parco Sebellin Teatrino dell’Erba Matta Raperonzola mart. 2/8 Bassano Quartiere Campese Ludus Musicae Blu, l’aquilotto... merc. 3/8 Galliera Veneta Villa Imperiale L’Aprisogni Cappuccetto Rosso giov. 4/8 Cassola (S. Giuseppe) Parco Amicizia Fondazione AIDA Il filobus n. 75 ven. 5/8 Rosà Frazione Cusinati Theama Cinque regine tutte per me sab. 6/8 Lusiana Piazzetta Marchi Sara Allevi Storie, forbici e farina mart. 9/8 Rosà Quartiere Nuovo Ludus Musicae La Principessa dei Pavoni merc. 10/8 Bassano Quartiere San Vito Ullallà Teatro Mela Velluto giov. 11/8 Bassano Teatro al Castello T. G Compagnia Simona Bucci Il gatto con gli stivali merc. 17/8 Bassano Quartiere San Michele Calalatela Cuore di paglia giov. 18/8 Marostica Castello Inferiore Ullallà Teatro oZ giov. 18/8 Dueville Busnelli Giardino Magico Gli Alcuni Il gattone senza stivali sab. 3/9 Montebello V.no Castello dei Maltraverso Stivalaccio Teatro In giro per il mondo
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DiegoBao LiciaViero AlePop
Foyer Teatro al Castello “Tito Gobbi” Bassano Per orari apertura mostra: consultare il calendario spettacoli di Opera Estate
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