MaGia Cromatica opere da osservare ed indossare
Opere da osservare ed indossare di Marcello Caporale e Giada Zampar
“… il colore è un mezzo per influenzare direttamente l’anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima. È chiaro che l’armonia dei colori è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima. Questo fondamento si può definire principio della necessità interiore.”
Nell'agosto del 1910, a Murnau in Baviera, Kandinsky termina uno degli scritti più singolari del secolo. Si intitola "Lo Spirituale nell'Arte" dal quale ho tratto il passaggio che ho ora letto. Non è una dichiarazione di poetica, non è un trattato di estetica, non è un manuale di tecnica pittorica. È un libro in cui misticismo e filosofia dell'arte, meditazioni metafisiche e segreti artigianali si sovrappongono e si confondono, nel presentimento di un'arte nuova. Il colore, infatti, da sempre affascina e tormenta gli artisti. L’associazione culturale “Il Segno” di Gradisca d’Isonzo presenta, oggi 6 aprile 2018 al Caffè d'arte EMOPOLI, una originale esposizione artistica dal significativo titolo Ma.Gia Cromatica opere da osservare e indossare; si tratta di una esposizione - direi quasi alternativa - che coniuga gestualità pittorica ed abile creazione di monili decorativi. Marcello Caporale, artista la cui scrittura pittorica si distingue per l’accurata materialità cromatica nel flessuoso intreccio del segno e Giada Zampar, raffinata interprete dalla tecnica soutache: due diverse personalità che riescono a connettere, all’unisono, sensazioni e stimoli che si traducono nella magia che nasce dalla mutevole e personale interpretazione della materialità e del tema coloristico. Ogni colore ha propria vibrazione ed unico effetto psicologico di cui, molti di noi, sono inconsapevoli. Siamo, inevitabilmente, circondati dal colore e tale presenza si può tradurre in fenomeni impressionanti, basti pensare alla potenza del tramonto di un sole rosso. In altre occasioni, invece, il colore riesce a concretizzare il momento, l’occasione giusta per creare una atmosfera sottile, meditativa. L’espressione cromatica facilita, quindi, un percorso di scoperta di noi stessi, partendo dal presupposto che il colore è linguaggio, comunicazione, opportunità e creatività. La combinazione tra più pigmenti va quasi a creare una magica armonia – come teorizzava Vasilij Kandinskij – ed è proprio questo processo creativo che rappresenta, a mio avviso, il protagonista dell’esposizione di oggi. Il potere del colore fa parte dell’energia naturale dell’Universo. Quando impariamo a vedere oltre il mondo fisico manifesto cominciamo ad intuirne i principi che lo governano e ad avere una visione della bellezza e dell’interdipendenza di tutto ciò che ci circonda. Il colore ci avvolge come parte dello spettro di energie naturali che emanano dal
sole. Il colore pervade il nostro corpo, interagisce con le nostre energie. Tanto è vero che tali considerazioni erano proprie dell’antica saggezza, al punto da influenzare le scuole filosofiche greche di Pitagora e Platone. Il fascino delle immagini create da Marcello Caporale risiede nel sapiente accostamento tra la gestualità del segno, lo scintillio dei cristalli e la pennellata ricca di lucidi richiami cromatici. Ne derivano sinuose opere pittoriche i cui colori sembrano incontrarsi e scontrarsi mentre, sotto la loro superficie, va emergendo qualcosa di inaspettato: una vivida atmosfera che sembra quasi pulsare tra la superficie e la sfumatura della composizione cromatica. I lavori di Caporale non possono non rapire la sensibilità di ognuno di noi; essi racchiudono simbolici misteri che sta all’osservatore decodificare ed interiorizzare. Ogni colore utilizzato nelle opere qui esposte – e mi riferisco non solo alle tele di Marcello Caporale ma anche ai monili di Giada Zampar – suggerisce una propria forma, quella forma che sostiene e potenzia al massimo l’energia stessa del colore e ne costituisce un contenitore naturale. Più lo spettatore riesce a visualizzare il colore, a farlo proprio, più questo consente di aumentare la sensibilità al colore stesso. In tal modo, il rapporto di intimità da raggiungere con il colore sarà talmente intenso da preparare noi stessi non solo a “vedere” ma anche a “sentire” ed utilizzare l’energia dei singoli colori. E così le immagini ed i materiali che osserviamo - sia essi pittorici che ricercati gioielli sartoriali - si mescolano ai nostri pensieri. La delicata eleganza delle creazioni di Giada Zampar emerge da una particolare attenzione per il dettaglio e per i materiali preziosi. La tecnica utilizzata, chiamata anche Spiga Russa, consiste nell’incastonare perle e pietre di ogni forma e dimensione per il tramite di una fettuccia in viscosa o seta lavorata ad arte. Questa raffinata tecnica nasce nell’Est Europa, più precisamente in Russia e Polonia, e trova origine negli alamari tradizionali delle casacche militari e nei decori degli abiti degli Zar. Nel 1900 si diffonde prima in Francia, poi anche in Italia. Si tratta di pregiate realizzazioni, eseguite interamente a mano, che Giada Zampar affronta con la passione del maestro d’arte che espande la propria idea creativa partendo dallo schizzo di studio, per poi giungere alla composizione del monile, in un armonico assemblaggio di materiali e colore. Anche il colore, quindi, ha una innegabile qualità esteriore, ad indicare che l’uso dello stesso muove dall’anima ed oltrepassa la riproduzione materiale per poi approdare all’astrazione ovvero all’idea che ha dato origine all’opera o al manufatto. Il colore, quindi, ha sì qualità esteriori ma la sua ricchezza risiede nelle infinite risonanze interiori che accendono e sollecitano, sempre in mille modi diversi, l’attenzione di noi spettatori. Gradisca d’Isonzo, 5 aprile 2018 Manuela Ripellino
il colore è un mezzo per influenzare direttamente l’anima. Il colore è il tasto. L’occhio è il martelletto. L’anima è un pianoforte con molte corde.
Movimiento, Pasion, sangre y muerte... 99x112
plasticitĂ 25x25
Questo fondamento si può definire principio della necessità interiore.”
scarface 25x25
vanitĂ 85x65
È chiaro che l’armonia dei colori è fondata solo su un principio: l’efficace contatto con l’anima.
note d'autunno 86x69
formes de nervovita 70x52
“L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima.
fiore australiano 74x55
opificio77@gmail.com a cura di Brando Pettarin cell. +39 339 29 49 705