Opzioni Binarie e Forex

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GUIDA AL FOREX A cura di http://www.e-investimenti.com/

MUOVERE I PRIMI PASSI NEL FOREX

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A cura di www.e-investimenti.com

INDICE CAP. 1: LA GUIDA PER I PRINCIPIANTI -

GENESI DEL FOREX (pagina 4)

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L ’ ABC DEL FOREX (pagina 6)

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IL GLOSSARIO DEL FOREX (pagina 8)

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LE NOZIONI DEL FOREX (pagina 18)

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WHAT ’ S FOREX? (pagina 19)

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LE REGOLE DEL FOREX (pagina 21)

CAP. 2: LA GUIDA PER GLI ESPERTI -

I PIVOT POINT (pagina 24)

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IL PROFITTO (pagina 24)

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L ’ EXPERT ADVISOR (pagina 25)

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GLI INDICATORI FONDAMENTALI (pagina 26)

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SETTAREIL PARABOLIC SAR (pagina 28)

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I GRAFICI (pagina 29)

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ALTRI CONCETTI FONDAMENTALI (pagina 30)

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A cura di www.e-investimenti.com

CAPITOLO 1

LA GUIDA PER I PRINCIPIANTI GENESI DEL FOREX Il Forex è una realtà “vecchia” oltre trent’anni. Era il 1971 quando nacquero i tassi di cambio fluttuanti. Il Wall Street Journal ha calcolato che, dieci anni fa, gli scambi del Forex superavano oltre i mille miliardi di dollari al giorno, una quantità ingente rispetto ad altri mercati finanziari statunitensi, come quello azionario che conta un volume medio di circa 10 miliardi di dollari e quello dei titoli di

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A cura di www.e-investimenti.com stato di “appena” trecento miliardi di dollari. Attualmente il volume di scambi del Forex è arrivata a traboccare quota 1800 miliardi di dollari al giorno. La situazione antecedente il 1971 era governata dagli accordi internazionali di Bretton Woods, stipulati tra le più grandi potenze nel 1944, che volevano evitare il trasferimento indiscriminato e senza regole dei capitali tra le nazioni. Furono così stabiliti i tassi di cambio tra tutte le valute e la moneta americana, il dollaro, e tra questa e l’oro. Andando ancora a ritroso, prima del 1944 vigeva il meccanismo del gold exchange standard che imponeva la valutazione di ogni valuta nazionale con l’oro, in modo da impedire ai regimi dell’epoca di dar vita a fenomeni inflazionistici. Questo procedimento, però, creò dei problemi, perché il sistema economico, nel caso in cui fosse risultato in crescita, avrebbe importato prodotti esteri con la conseguenza che le disponibilità d’oro nazionali si sarebbero prima o poi esaurite, che l’offerta di moneta dello Stato si sarebbe abbassata, che i tassi di interesse si sarebbero alzati fino al rischio di recessione del sistema stesso. E non finisce qui. La crisi economica avrebbe abbassato il prezzo dei beni nazionali a favore degli acquirenti esteri, innalzato le riserve d’oro e l’offerta di moneta dei paesi transnazionali e fatto crollare il loro tasso di interesse. Questo alternarsi di recessione in uno Stato e di arricchimento dell’altro fu interrotto dal primo conflitto mondiale che portò alla fine dei liberi scambi e dei trasferimenti d’oro. Al termine della seconda guerra mondiale, l’accordo di Bretton Woods obbligò i paesi aderenti ad accettare tassi di cambio tra le loro valute e il dollaro e tra il dollaro e l’oro e a rispettare il divieto di svalutare la propria moneta di non più del 10%, come strumento di politica economica per rafforzare il proprio ruolo commerciale. Gli scambi commerciali aumentarono nettamente nel periodo post – guerra grazie all’imponente trasferimento di capitali da un paese all’altro. Questo accordo rimase valido fino al 1971, cosicché le monete delle maggiori potenze mondiali non erano più obbligate a subire la conversione in dollari e conseguentemente in oro. Si diede più libertà al mercato, alle sue libere regole, al gioco delle forze della domanda e dell’offerta, alla formazione 4


A cura di www.e-investimenti.com dei prezzi in base ai volumi e al potere contrattuale. Tutto ciò comportò la venuta al mondo di strumenti finanziari e la cancellazione di regole che limitavano l’espansione spontanea dei mercati. Nel decennio successivo, l’avvento dell’informatica allargò i confini dei mercati: così gli scambi avvenivano tra i vari continenti, senza più fusi orari; dollari, yen, sterline e tutte le altre valute europee erano l’oggetto delle transazioni mondiali e il tutto in pochi istanti sempre e comunque con l’obiettivo (soprattutto degli speculatori) di fare soldi su soldi. Forex trova i suoi natali e il suo centro di maggior espansione a Londra, dove era possibile, grazie alla sua posizione longitudinale intermedia nel pianeta, controllare e governare le quotazioni dall’America al Giappone e sfruttare il mercato dell’Eurodollaro, già nato negli anni ’50 del novecento quando i danari sovietici guadagnati dalla vendita del petrolio (rigorosamente effettuata in dollari) venivano custoditi oltre l’Oceano Atlantico per paura che gli Stati Uniti potessero metterci le mani sopra. Milioni di dollari si trovavano così fuori i confini USA e attraevano gli speculatori di tutto il mondo profittatori della mancanza di regole e delle remunerazioni più alte. La capitale inglese è tuttora anche la capitale dei mercati finanziari: qui vi sono le sedi delle più importanti banche statunitensi ed europee, qui le quantità e i valori degli scambi sono così elevati che gli investitori più piccoli sono costretti a smontare baracca perché non possono permetterselo. Anche per loro, però, è possibile partecipare alle transazioni grazie alla scomposizione delle grandi unità inter – bank in lots più piccole.

L’ABC DEL FOREX Alla base del funzionamento del Forex vi è lo scambio di valuta. La valuta ha un valore, legato immancabilmente allo stato di salute economico di una nazione. Il termometro di questo stato misura numerosi indici, quali la crescita del PIL, l’inflazione, i

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A cura di www.e-investimenti.com tassi di interesse e tanti altri, considerati gli obiettivi di politica economica più importanti di ogni governo nazionale. Il più importante di tali indici è senza ombra di dubbio il tasso di cambio, che governa, appunto, il valore della valuta e le capacità economiche dello Stato di riferimento. Si definiscono, pertanto, gli andamenti di tali variabili e conseguentemente quello del valore di un’ipotetica valuta. Partendo dai tassi di interesse, questi possono essere denominati come i prezzi derivanti dall’incontro tra la domanda e l’offerta di moneta ed influenzare il possesso di una valuta in relazione al loro aumento: più sono alti, più sarà alto il suo valore e più remunerativa la sua detenzione. Il tasso d’inflazione, comunemente inteso come l’indice che misura l’accrescimento dei prezzi calcolato su un paniere di beni in un determinato periodo, ha anch’esso una relazione diretta con il valore della valuta di riferimento: pertanto, un aumento del tasso di inflazione comporta la contestuale crescita del prezzo della valuta. Il tasso di crescita del PIL, definito, invece, come l’indice che misura l’incremento dei beni e dei servizi prodotto all’interno di un paese in un anno solare, ha tendenzialmente lo stesso andamento dei due suddetti: se aumenta la produzione, più alto sarà il valore della valuta. Il deficit commerciale, infine, assunto come l’ago della bilancia delle transazioni internazionali che misura la differenza tra le importazioni e le esportazioni di un paese, è un'altra variabile fondamentale: qualora un paese importi più di esportare vuol dire che ha bisogno di comprare più moneta estera per pagare l’eccesso di prodotti importati: perciò il valore di questa valuta scenderà. Nessuno di questi fondamentali dell’economia va, tuttavia, mai considerato a sé stante, o meglio senza aver analizzato la situazione economica globale, le previsioni di mercato, l’aleatorietà del tempo e le politiche nazionali e sopranazionali. Pertanto ogni dato elaborato e calcolato va inserito

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A cura di www.e-investimenti.com nel sistema generale delle informazioni economiche: solo così si avrà una visione chiara, trasparente e sensibile dei mercati finanziari. Tra le basi del Forex, ce n’è una la cui conoscenza è necessaria per sostenere lo sforzo di un investimento, ovvero la scelta su quale di due tipi di analisi utilizzare per valutare al meglio le prospettive di profitto del mercato valutario. Non vi è un’opinione unanime su quale sia il migliore, ma avere una nozionistica di fondo di entrambi aiuta a comprendere l’opportunità di uno rispetto all’altro. La prima tipologia è quella dell’analisi fondamentale che prende in considerazione tutte le variabili di una società, quelle economiche, politiche, sociali, ecc., ossia tutto ciò che può determinare l’offerta e la domanda di un mercato, il benessere e la ricchezza di un paese rispetto ad un altro. Tutto ciò deriva dal pensiero per cui se uno Stato ha un sistema economico benestante e ricco, sicuramente avrà una moneta più forte rispetto a quella di uno Stato meno industrializzato, con un economia più debole, ecc. Pertanto tutte le informazioni riguardanti i diversi paesi devono essere valutate tenendo conto della fonte, dell’importanza e del contesto storico – economico globale. La seconda tipologia, invece, è l’analisi tecnica, cioè una valutazione più dettagliata del trend di una moneta rappresentata da un grafico. Qui i presupposti di un investimento diventano quindi il passato di una valuta, ma soprattutto le previsioni sulle sue quotazioni e quindi le aspettative di un risultato positivo. Grafici e andamenti sono gli strumenti amici dell’investitore e l’analisi tecnica permette di capire qual è il momento giusto per “dar via i propri soldi” sapientemente. Durante il percorso di un investimento, sarà facile imbattersi di fronte a chi pensa che sono solo le variabili economiche e politiche a determinare il mercato e che i grafici sono solo degli stupidi scarabocchi, o a chi pensa che è solo l’analisi tecnica che consente di avere una visione a lungo termine dei prezzi, delle quotazioni e dei trend delle valute. Il consiglio è quello di apprendere il più possibile e decidere “di testa propria”.

IL GLOSSARIO DEL FOREX 7


A cura di www.e-investimenti.com Per “masticare” un po’ di Forex, bisogna stare molto attenti alla terminologia che inevitabilmente si troverà di fronte. Innanzitutto, bisogna capire il funzionamento delle valute. Queste vanno convenzionalmente a coppia, la prima è chiamata valuta di base, la seconda contatore o quota di valuta. Per esempio, se si tratta del cambio EUR/USD, l’investitore acquista euro e vende dollari, ovvero si determina quanti dollari servono per acquistare un euro. Si passa ora a dare un’occhiata ai principali cambi presi in considerazione nei mercati finanziari: EUR/USD: Euro / Dollari USA, sovente denominato Euro; EUR/GBP: Euro / Sterline Inglesi, sovente denominato Euro Sterling; EUR/JPY: Euro / Yen Giapponesi, sovente denominato Euro Yen; EUR/CHF: Euro / Franchi Svizzeri, sovente denominato Euro Swiss; USD/JPY: Dollari / Yen Giapponesi, sovente denominato Dollar Yen; USD/CHF: Dollari USA / Franchi Svizzeri, sovente denominato Dollar Swiss oppure Swissy; USD/CAD: Dollari USA / Dollari Canadesi, sovente denominato Dollar Canada o C-Dollar; GBP/USD: Sterline Inglesi / Dollari USA, sovente denominato Cable; GBP/CHF: Sterline Inglesi / Franchi Svizzeri, sovente denominato Sterling Swiss; GBP/JPY: Sterline Inglesi / Yen Giapponesi, sovente denominato Sterling Yen; AUD/USD: Dollari Australiani / Dollari USA, sovente denominato Aussie Dollar; CHF/JPY: Franchi Svizzeri / Yen Giapponesi, sovente denominato Swiss Yen; NZD/USD: Dollari neozelandesi / Dollari USA, sovente denominato New Zealand Dollar /Kiwi. Di seguito, inoltre si provvede a dare un’esauriente panoramica dei vocaboli maggiormente usanti nel campo del Forex: Account – Il conto attribuito all’investitore tramite cui si registrano tutte le transazioni. Account Balance – Il saldo del conto, ovvero la quantità di denaro a disposizione.

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A cura di www.e-investimenti.com Accumulazione – Fenomeno per cui gli investitori prevedendo un rialzo dei prezzi acquistano sul mercato ed aumentano la propria quota di mercato. Ask (Lettera) - Prezzo al quale un operatore è disposto a vendere un determinato quantitativo di titoli o contratti. Balance – Somma di denaro in un conto. Banca Centrale – E’ l’autorità nazionale che gestisce la politica economica e monetaria (esempio, la Federal Riserve americana). Bar chart (grafico a barre) – Tecnica di rappresentazione grafica dei prezzi di mercato che tiene conto di quattro valori (Open, High, Low, Close) a seconda del periodo (minuto, giorno,settimana, mese). Bear – (Orso) Fase di mercato caratterizzato da una tendenza al ribasso. Benchmark - Indice rappresentativo della situazione dei mercati di ogni Paese. Bid (Denaro) - Prezzo al quale un operatore è disponibile ad acquistare una determinata quantità di titoli o contratti. Big Figure – Usanza linguistica degli intermediari che rappresenta le prime cifre di un prezzo di cambio, ovvero quelle che in un tassi di cambio difficilmente cambiano nel corso del tempo. Bollinger Bands – (Bande di Bollinger) Le bande di Bollinger costituiscono delle linee costituite in base al valore assoluto della deviazione standard della media mobile. Poiché la deviazione standard misura la variabilità media delle quotazioni, l’ampiezza della banda tenderà ad aumentare durante le fasi di mercato molto fluttuanti e a contrarsi in caso di variazione leggera dei prezzi. 9


A cura di www.e-investimenti.com Breakout – (Rottura) Punto di rottura o perforazione di una formazione o livello. Bretton Woods – E’ la cittadina statunitense dello stato del New Hampshire, nella quale nel 1944 oltre quaranta paese decisero di dar vita al Fondo Monetario Internazionale e a stabilire che tutte le valute dovessero essere convertite in dollari e quest’ultima in oro. Dal 1971, gli Stati Uniti posero fine a questo accordo. Broker – Intermediario che si limita a mettere in contatto due controparti senza assunzione propria del rischio. Bull – (Toro) Fase di mercato caratterizzato da una tendenza al rialzo. Cable – Denominazione usata per indicare la coppia di valute Sterlina Inglese/Dollaro USA, dal cavo utilizzato in passato per comunicare il prezzo delle due valute Candele – (Candlestick) Rappresentazione delle barre di prezzo d’origine Giapponese. Cross rate – Il prezzo di scambio tra due valute. Daily Trading – Vedi Position Trading. Daytrading – (Trading intraday) è quella attività di transazione che prevede l’apertura e la chiusura delle posizioni, sia al rialzo che al ribasso di una giornata intera. Dealer – E’ colui il quale agisce come principale o controparte per una transazione; effettua l’ordine di acquisto o vendita. Deficit – Bilancio negativo del commercio o pagamenti; le spese sono maggiori delle entrate.

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A cura di www.e-investimenti.com Denaro – Prezzo al quale un operatore è disposto a comperare un determinato quantitativo di titoli o contratti. Dip – Inaspettato e notevole ribasso dei prezzi. Distribuzione – E’ quel fenomeno per cui gli investitori, prevedendo un ribasso dei prezzi sul mercato, vendono i titoli o gli strumenti finanziari acquistati in precedenza (cioè quando i prezzi erano più alti). Divergenza – (Principio delle divergenze) Incoerenza tra l’andamento di un indicatore e l’andamento dei prezzi che avverte un’inversione di tendenza prossima. Doji – Barra o candela giapponese la cui caratteristica è di avere i prezzi d’apertura e chiusura uguali o quasi uguali. Drawdown – Perdita massima ottenuta da un sistema di trading o da una strategia operativa. Flat – Si è flat quando si ha una posizione chiusa nel mercato. Forex (Foreign Exchange – FX) Mercato spot delle valute. Future – Contratti a termine trattati sui mercati regolamentati relativi ad attività finanziarie quali azioni, merci, indici, valute ecc. Gap – Area del grafico libera da contrattazioni. Hammer – Figura al rialzo della (analisi per mezzo delle candele giapponesi) costituita da una candela con un piccolo body e una lunga lower shadow.

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A cura di www.e-investimenti.com Hedging – E’ la tendenza dell’investitore a coprire il rischio finanziario di un investimento in portafoglio, in particolare il rischio di un andamento in picchiata del mercato delle azioni. Ad esempio vende contratti Indica la copertura di un rischio finanziario. Per esempio un investitore pul vendere contratti future sull’indice di Borsa corrispondente Inflazione – Fenomeno economico per cui si verifica un incremento dei prezzi dei beni di consumo che vanno ad erodere il potere d’acquisto dei redditi o degli investimenti. Intraday – Nel corso della stessa giornata. Investitore istituzionale - E' l’operatore che, disponendo di quantità notevoli di capitali, effettua considerevoli investimenti sul mercato mobiliare. Investitori istituzionali - Sono fondi comuni di investimento, banche, società assicurative, fondi pensione: in poche parole investitori che dispongono di patrimoni elevati e che sono in grado di fare grandi investimenti. Ipercomprato (Ipc) – (Overbrought – o/b) Livello raggiunto da un indicatore relativo all’attuale prezzo di un determinato mercato. Le attese sono di una reazione dei prezzi al ribasso. Ipervenduto (Ipv) – (Oversold – o/s) Livello raggiunto da un indicatore. Le attese sono di una reazione dei prezzi al rialzo. Key reversal day (bar) – Avviene sui minimi o sui massimi di mercato, con un nuovo minimo o massimo, seguito da una chiusura di segno opposto e inferiore al giorno prima. Lagging indicator – Indicatori in ritardo; seguono in ritardo la serie (dei prezzi) di riferimento.

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A cura di www.e-investimenti.com Leading indicator – indicatore che possiede caratteristiche anticipatrici rispetto alla serie di riferimento. Leading indicators – Variabili economiche che sono prese in esame per prevedere la situazione economica (disoccupazione, indice dei prezzi al consumo, indici dei prezzi dei prodotti, vendite al dettaglio, guadagni,tassi, tassi di sconto, e tassi governativi). Lettera – Prezzo al quale un operatore è disposto a vendere un determinato quantitativo di titoli o contratti. Long – (Andare lunghi) Acquistare adesso per rivendere dopo ad un prezzo maggiore e speculare sulla differenza. Media Mobile (MM) (Moving Average MA) – Indicatore che prende in considerazione più prezzi attraverso e calcola una media temporale costante, in cui i valori passati vengono via via sostituiti con quelli più recenti. Ne possono derivare dei segnali operativi sia sugli attraversamenti del prezzo nei confronti della media mobile, che sui cambiamenti di direzione manifestati da quest’ultima. Il livello della media mobile rappresenta spesso un supporto o una resistenza. Margine – (Margin) Nella compravendita di strumenti finanziari è l’ammontare di liquidità richiesta (deposito), rispetto al valore nominale del contratto. Margin Call – La richiesta di un broker o un dealer per integrare i fondi fino ai livelli di garanzia su una posizione che si è mossa contro il cliente. Market maker - E' l’operatore che ha il compito di fare in continuazione proposte di acquisto e di vendita per determinati quantitativi di titoli.

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A cura di www.e-investimenti.com Option – (Opzione) Diritto dato al detentore dell’opzione di acquistare (call option) o vendere (put option), una specifica attività finanziaria (underlying), ad un prezzo predeterminato(strike price) entro una determinata scadenza. Le opzioni possono essere relative a singoli titoli azionari (stock option) o a contratti future(future option). Orso – Rappresenta la tendenza al ribasso di un mercato. Oscillatore – Indicatore che oscilla continuativamente al di sopra o al di sotto di un suo livello specifico di riferimento. Esempi sono gli indicatori di momento sia gli indicatori di forza. Overage – Profitto addizionale al di là delle aspettative. L’opposto dello slippage. Overnight – Una negoziazione che rimane aperta fino al giorno dopo. Over the count (OTC) – Denominazione data alle transazioni che avvengono sul libero mercato e non su una piazza di scambio. Pertanto si tratta di un mercato finanziario non soggetto alla regolamentazione di una specifica autorità e in cui vengono scambiate, generalmente per via telematica, differenti attività finanziarie quotate o non quotate in altre borse ufficiali. Pattern – Particolari rappresentazioni grafiche rispondenti a determinate caratteristiche la cui apparizione anticipa spesso significativi movimenti di prezzo. Pip – Parola usata nel mercato valutario per connotare l’aumento o la diminuzione minima del prezzo. Corrisponde al Tick del mercato azionario. Position size (Size della posizione) – Numero di contratti (lotti) aperti in una data posizione. Position Trading – Attività che prevede la tutela delle posizioni sul mercato overnight

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A cura di www.e-investimenti.com Pullback – Azione dei prezzi che avviene in occasione del breakout di un supporto o di una resistenza. Rally - (Rimbalzo) Notevole rialzo conseguente ad una generale discesa dei prezzi, o a un loro andamento orizzontale. Range – Forbice tra due livelli di prezzo, in genere il minimo e il massimo della seduta o del periodo considerato. Reaction - (Reazione) Una momentanea debolezza del prezzo che si manifesta dopo un movimento crescente. Resistenza – Vocabolo usato per denotare uno specifico livello di prezzo. Livello al quale un prezzo tendenzialmente crescente non aumenta più a causa di una forte pressione di vendita. Retracement – (Ripercorrimento - Ritracciamento) Movimento dei prezzi che va in direzione opposta rispetto alla tendenza precedente. Reverse – Inversione della posizione. Reversal – Inversione del trend. Ritracciamenti di Fibobacci – Concetto secondo cui i prezzi “ritracciano” parte del movimento fatto. Rollover – La chiusura di una negoziazione posticipata in avanti in un’altra data che implica il costo di questo processo basato sul tasso differenziale di due valute. Rumors – Voci di corridoio.

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A cura di www.e-investimenti.com Scalping – Serie di transazioni molto fitte, con molte operazioni di brevissima durata. Short – (Andare corti) Vendere contratti o titoli (senza possederli) per guadagnare riacquistandoli in seguito ad un prezzo più basso. Slippage – Costo che va ad aggiungersi ai costi stimati e quelli effettivi in una compravendita (Differenza tra prezzo immesso e prezzo eseguito ottenuto). Spike – Improvviso e ampio movimento dei prezzi in alto. Spike reversal bar – Vedi Key reversal bar. Spot – Una transazione che avviene immediatamente, ma i fondi normalmente passano di mano nei successivi due giorni. Spot price – Il prezzo di mercato corrente. Spread – Differenza tra due valori. Per esempio tra denaro (Bid) e lettera (Ask). Nel mercato delle valute rappresenta il prezzo di una transazione. Stocastico – Indicatore di momento. Misura il rapporto esistente tra il prezzo più recente e l’andamento di prezzo di un determinato periodo di tempo. Stop Loss – Livello di prezzo raggiunto il quale si liquida la posizione anche in perdita, con l’obbiettivo di proteggersi da ulteriori movimenti del mercato contrari alla direzione del proprio trade. Stop Order (Ordine Stop) – Un ordine di acquisto o vendita ad un prezzo prefissato.

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A cura di www.e-investimenti.com Supporto – Livello al quale un prezzo di solito decrescente comincia ad aumentare grazie alla pressione degli acquisti. Testa e spalle (Head and shoulder) - Figura di inversione dell’analisi tecnica classica. Tick – Minima escursione di prezzo. Tick by tick – Prezzo per prezzo. Time frame – (Dominio temporale) Unità temporale di riferimento nel trading o nella rappresentazione grafica dell’andamento dei prezzi. Possono essere giornalieri settimanali o mensili. Timing – L’identificazione del momento giusto per entrare o uscire dal mercato per ottimizzare i guadagni Toro - Indica la tendenza al rialzo di un mercato. Trade – Operazione di compravendita. Trader – E’ colui che effettua operazioni di compravendita di titoli o di altri beni di investimento o speculativi in nome e per conto proprio o come intermediario per conto terzi. Trading – Fare operazioni di compravendita, in un’ottica di operatività assidua sul mercato Trading range – Area entro cui i prezzi oscillano. Trading System – (Sistema di compravendita computerizzato) Insieme di leggi formalizzate e formule matematiche in base alle quali sono prese le decisioni operative relative all’acquisto o alla vendita di attività finanziarie. 17


A cura di www.e-investimenti.com Trend – Tendenza. Trend following – Che segue o sfrutta la tendenza di mercato. Trendline – (Linea di tendenza) Linee che congiungono su di un grafico una serie di massimi successivi al ribasso, o di minimi successivi al rialzo. Upmove – Movimento dei prezzi al rialzo. Volume – Quantità di contratti scambiati. Whipsaw (Falso segnale) – Falso segnale di una inversione di tendenza.

LE NOZIONI DEL FOREX Nel mercato Forex, la libertà di svolgere contrattazioni forward in merito ad una determinata valuta è illimitata per un anno, mentre quelle riguardanti le transazioni Spot hanno di solito validità nei due giorni lavorativi susseguenti la data cui l’operazione è stata effettuata. Il funzionamento del cambio a termine (forward) prevede che possa essere oggetto di trattazione o a sconto o a premio del cambio spot per speculare sulla divergenza nei tassi di interesse delle due monete in un determinato scorcio temporale. Gli “scommettitori” che hanno una visione più a breve termine del loro investimento preferiranno, pertanto, le operazioni spot e il meccanismo del Rollover; questo perché evidentemente speculare nel breve periodo ha i suoi lati positivi, tra i quali: 1) Nelle transazioni forward il guadagno sulla differenza tra denaro e lettera è sicuramente più alto ma vincolante per molto tempo, perciò basta mantenere e rollare una transazione spot quotidianamente e si avrà lo stesso guadagno in un breve termine; 18


A cura di www.e-investimenti.com 2) I guadagni registrati in ogni gioco del mercato dei cambi non possono essere messi in tasca se non al raggiungimento della data valuta. Se però nelle contrattazioni spot bisogna aspettare due giorni lavorativi, nelle contrattazioni forward l’attesa si prolunga a diverse mensilità; 3) Nelle transazioni a termine le variabili da cui dipende il rendimento positivo o negativo dell’investimento sono due: il trend del prezzo spot e il trend del forward spot rate. Perciò sconti e premi nei contratti a termine non sono fissati preventivamente. 4) Il mercato a termine è fortemente influenzato dalle politiche monetarie delle autorità nazionali che, per tutelare la moneta, possono decidere di abbassare i tassi di interesse a breve termine. Un eventuale tasso di interesse movimentato improvvisamente al ribasso può causare un soqquadro tra gli speculatori forward che rischiano di vedersi sì non più attorniati dagli investitori spot ma di aumentare il rischio del loro contratto. Infatti, in questi termini, gli intermediari possono optare di offrire spread a termine molto allettanti o, dall’altro canto, possono togliere dal mercato le quotazioni a termine.

WHAT’S FOREX? Prima di decidere di investire i propri risparmi nel mercato valutario del Forex, bisogna mettersi le mani in tasca, valutare le proprie disponibilità e il rischio che si corre in questo mondo allettante e redditizio. Il suo acronimo deriva da FOREign Exchange e tale nome sta ad indicare il funzionamento del mercato dei cambi in cui vengono acquistate e vendute le più svariate valute. Il prezzo di una moneta rispetto ad un’altra può essere chiamato tasso di cambio (propriamente in inglese exchange rate). La nascita del Forex parte dal presupposto che, se due agenti economici di due diversi paesi vogliono effettuare compravendite di

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A cura di www.e-investimenti.com prodotti e/o servizi tra di loro, devono comunque e sempre procedere contestualmente a regolare i loro rapporti di danaro nelle valute reciproche Oggi, più precisamente da oltre vent’anni, in realtà la ragione di fondo dell’istituzione di Forex non è più così all’ordine del giorno. Si è stimato, infatti, che circa il 90% degli scambi di questo mercato ha puramente motivazione speculativa. Questa tendenza è ancora più cresciuta perché Forex è un mercato senza confini (“over the counter”), che non ha una sede ben determinata e perciò gli scambi possono essere attuati tra due operatori nelle più sperdute parti del mondo. Non esistono neanche orari limite per le contrattazioni e, difatti, dal lunedì al venerdì 24 ore su 24 i protagonisti del mercato, banche, intermediari, società di gestione del risparmio e banche centrali, tengono ininterrottamente banco. Grazie ai canali di comunicazione, mass media e organi di stampa, poi, i valori delle valute vengono comunicati tempo reale in tutto il mondo. Forex è, in poche parole, un mercato globale aperto senza limiti di spazio e tempo dove ogni “amante del rischio” delle valute può comprare e vendere “a suo piacimento”. Fino a pochi anni addietro, questo mercato globalizzato era un’esclusiva di coloro che possedevano decine di milioni di dollari, quindi non alla portata di tutti, ma solo delle grandi banche e delle grandi società. Attualmente, invece, grazie alla diffusione delle tecnologie telematiche ed informatiche e soprattutto grazie ad Internet, gli investimenti nel mercato delle valute può essere fatto anche da piccoli risparmiatori grazie all’accesso offerto da molti intermediari. Insomma, ci sono tanti buoni motivi per decidere di investire in Forex: 1) non vi è alcuna commissione, né da parte dello Stato (in molti casi non vi è neanche tassazione sui redditi conseguiti su tale mercato) né da parte dei brokers (il cui guadagno è essenzialmente rappresentato dallo spread, cioè la differenza tra domanda ed offerta); 2) vi è la possibilità di operare senza intermediari, grazie al funzionamento diretto e confortevole del Forex tramite computer;

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A cura di www.e-investimenti.com 3) non vi sono limiti di orari e di spazio: il Forex è aperto 24 ore su 24, dal lunedì al venerdì, in tutto il mondo; 4) il mercato è difficilmente influenzabile, data l’enormità delle transazioni e la quantità degli investitori; 5) la leva, ossia il moltiplicatore ottenuto dal prodotto tra il margine e la leva stessa, può regalare anche ad un piccolo investimento grandi guadagni (tenendo conto dell’offerta dei brokers e dei movimenti delle somme); 6) le proprie vendite sono facilmente liquidabili grazie alla onnipresenza di acquirenti e all’immediatezza della transazione; 7) si possono simulare i propri investimenti grazie alla possibilità offerta da molti intermediari di disporre di appositi strumenti (grafici, tabelle, ecc) per prevedere il trend, i risultati, ecc.

LE REGOLE DEL FOREX Il funzionamento base del Forex è molto semplice: le valute vanno sempre a coppia. In sostanza se si compra una valuta se ne vene un’altra. La finalità della transazione è quella di fare una compravendita delle valute nella previsione che il tasso di cambio tra le due vari in maniera tale da far accrescere il valore dell’operazione (profitto) effettuata. Un esempio può essere fatto prendendo in considerazione il cambio EUR/CHF: se ci si aspetta che il tasso cambi si può dar vita a un’operazione long su tale coppia di valute. Normalmente in tutti i mercati vi sono delle serie legislazioni imposte dalle autorità monetarie governative nazionali e sopranazionali. Il Forex, invece, non avendo una autorità di riferimento, tali regole sono sottoposte ai vari regolatori statali, tra cui si possono citare BCSC,

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A cura di www.e-investimenti.com NFA, FSA, FSC, CFTC ed altre, e per tale motivo diverse di paese in paese. Tuttavia, vi sono delle convenzioni uguali ed inviolabili in tutto il mondo, che si andrà qui di seguito ad enunciare. A) In una coppia di valute la prima è chiamata valuta di base, la seconda o contatore o valuta quotata. Di solito, il dollaro statunitense è la valuta base di riferimento per molte quotazioni, anche se hanno molta importanza e, pertanto sono, utilizzate allo stesso ruolo anche il dollaro australiano (AUD), la sterlina dell’Inghilterra (GBP) e il nostro euro (EUR). Allo stesso modo di tutti gli altri prodotti oggetto di contrattazioni nel mercato finanziario, anche le valute hanno una domanda (bid) e un’offerta (ask). La domanda (bid) rappresenta il prezzo che un operatore del mercato Forex è disposto a spendere per acquistare una valuta di base dietro vendita della valuta quotata. L’ask è, invece, è il prezzo a cui l’operatore decide di liquidare la sua valuta base in cambio della valuta quotata. Lo spread sarà, infine, la divergenza tra ask e bid. B) Nel momento in cui si decide di aprire (open) una contrattazione si piazza un ordine di “entry”, quando si deciderà di chiuderla si piazza un ordine “exit”. Qualora si procederà ad acquistare la valuta di base si parlerà di posizione long, nel caso di vendita, invece, della valuta di base si parla di “short”. Una volta aperta la posizione bisogna dichiarare il prezzo bid o ask, ovvero quello che si è disposti a spendere per l’acquisto o a ricavare dalla vendita; il tipo di ordine e l’ammontare dell’acquisto o della vendita, ovvero dell’ordine stesso. C) Esistono tre tipologie di ordine: -

Ordine di mercato (o Market order): significa comprare al prezzo corrente del mercato (ask) o vendere al prezzo attuale stabilito dal broker (bid). Se pensiamo, ad esempio, che il cambio EUR/CHF sia di 1,2830/1,2835, quindi che si venderà euro e si comprerà dollari, allora il nostro intermediario piazzerà l’ordine di comprare euro a 1.2830 e a vendere 1.2835;

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Ordine stop (o Stop Order): è il caso in cui si decide di avere una posizione sul mercato solo nel caso in cui questo abbia gli andamenti previsti. Prendendo a riferimento il cambio EUR/ 22


A cura di www.e-investimenti.com CHF ci si aspetta che da 108.72 il tasso aumenti a 108.82; la cosa positiva è che si provvederà alla transazione solo se effettivamente il tasso è salito e non se è sceso; l’aspetto negativo è che si dovrà, però, comprare ad un prezzo meno vantaggioso. Lo stop order è generalmente consigliato nei periodi in cui si prevede che il mercato abbia un trend ina sola direzione; -

Ordine Limite (o Limit Order): tale ordine ha senso quando si voglia vendere ad un prezzo

CAPITOLO 2

più alto rispetto a quello attuale del mercato o, simmetricamente, qualora si voglia comprare ad un prezzo più basso di quello corrente. Il vantaggio di questa operazione è che si potrà guadare dalla vendita o risparmiare sull’acquisto, ma solo se la previsione sul tasso di cambio oggetto dell’ordine sarà corretta. Di solito, il limit order, è più prediletto quando si presuppone che il mercato di quelle valute avrà una posizione stabile prima di cambiare direzione (appunto quella che si prevede).

LA GUIDA PER GLI ESPERTI

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I PIVOT POINT I calcolatori Pivot rappresentano i prezzi che si ricavano dai dati del giorno precedente riguardanti il prezzo massimo, minimo e quello di chiusura. Questi livelli, ottenuti grazie a dei calcoli matematici, permettono di sapere in anticipo quale sarĂ la strategia operativa da seguire il giorno successivo, ma possono essere utili anche per frazioni piĂš piccole o piĂš grandi della semplice giornata lavorativa (ad esempio, ore o settimane) e sia sulle azioni che su altre tipologie di indici.

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A cura di www.e-investimenti.com Quando si parla di pivot point, si ottengono valori di supporto e di resistenza, ad esempio gli intermediari possono operare sui mercati al raggiungimento di un determinato livello di supporto e di resistenza, con relativi target, e così via. Altri analisti o broker, invece, possono operare al contrario, a seconda dei trend del mercato, al ribasso o al rialzo.

IL PROFITTO Veniamo ora alla parte più appetibile e interessante per ogni investitore: la determinazione del profitto. Sappiamo già che la finalità principale del Forex è quella di acquistare una valuta sperando (prevedendo) che il suo prezzo aumenti per guadagnarci sulla differenza. Tale differenza prende, appunto, il nome di profitto. Un esempio può chiarire le idee. Partendo dalla definizione di “pip” come l’unità utilizzata per misurare l’incremento o la diminuzione del valore della valuta, si ipotizza di trovarsi nella situazione di avere una quantità pari a 10000, un cambio EUR/JPY pari a 107,60 e che a fine giornata questo sia, invece, pari a 107,75. Lo scambio porta, a fine giornata, ad un profitto di 15000 yen giapponesi, che convertiti nella nostra moneta al tasso 107, 75 saranno pari a 139,21 (JPY 15000 / 107,75 = EUR 139,21*10000= 139210). Da questa operazione possiamo dire di aver guadagnato 15 “pips” (107,75 – 107,60 = 0,15).

L’EXPERT ADVISOR Gli EA (Export Advisor) sono il risultato, gli script, della linguaggio di programmazione Mql, appartenente alla piattaforma Metatrader. La dicitura di questi che possono sembrare “paroloni” sono invece l’ausilio più importante per garantire la tempestività reale delle transazioni. È una 25


A cura di www.e-investimenti.com particolare tecnologia che permette di operare automaticamente in base a parametri fissati dal programmatore e aggiornabili dall’utilizzatore. La facilità degli script EA permette a tutti di reimpostare, amministrare ed usare questa tecnologia, anche per gli utenti meno avvezzi, per i quali è prevista la possibilità di usufruire di script già impostati: basta solo scaricarli e salvarli su Metatrader. La reperibilità di questi strumenti è molto alta, dimostrandosi ormai essenziali e diffusissimi all’interno del mondo del Forex. Prima di scaricare l’EA, bisogna cercare sul web quello più adatto alle nostre esigenze; poi, si potrà procedere al download ed al salvataggio presso la piattaforma Metatrader, si aprirà il Metaeditor e si selezionerà “Apri” per scegliere l’EA che si era salvato prima. Si dovrà in seguito premere “compila” sulla schermata o schiacciando il tasto F5 della tastiera, si potrà così scegliere “Consiglieri esperti” dal menu “Navigatore” e ciccare su “Attacca al grafico”: e voilà, il nostro EA è correttamente funzionante. Sarà possibile attivare e disattivare la piattaforma, ottimizzarla ed avere i risultati desiderati in un batter d’occhio.

GLI INDICATORI FONDAMENTALI Ulteriori strumenti di ausilio nel mercato del Forex sono gli indicatori, che, nel loro insieme formano un vero e proprio sistema sinergico di informazione, consentono di avere

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A cura di www.e-investimenti.com anticipazioni sui comportamenti delle valute e di avere così tutto il tempo per reagire di conseguenza. Tra questi vanno ricordati: 1) il MCD, ottenuto dal calcolo combinato di tre medie mobili esponenziali, rispettivamente relative a 12, 26 e 9 quotazioni;

2) il RSI, indicatore altrettanto diffuso che può avere valori da 0 a 100 per segnalare se un mercato è tendenzialmente caratterizzato da acquisti, vendite e se ci saranno inversioni d’andamento;

3) l’ALLIGATOR, il più famoso in Italia, che rappresenta i movimenti e le posizioni da seguire sul mercato grazie alle cosiddette tre moving average: una linea blu (mascella dell’alligatore), una linea rossa (denti dell’alligatore) e una linea verde (labbra dell’alligatore). Qualora le tre linee si incontrassero (bocca chiusa – l’alligatore dorme), allora l’operazione da fare è chiudere la posizione. Una volta risvegliato l’alligatore, a

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A cura di www.e-investimenti.com seconda dell’apertura della sua bocca verso il basso o verso l’alto, si provvede ad operare short o long; 4) il PARABOLIC SAR, progettato dall’economista Wilder, che riesce a prevedere il momento di inversione di tendenza del mercato. Supponendo di possedere una posizione Long il Sar rappresenta proprio il punto di inversione, ovvero il momento in cui è necessario chiudere ed aprire un’altra posizione;

5) il

MOVING AVERAGE, che, tradotto in

italiano vuol dire media mobile, permette di apprezzare la media dei prezzi di chiusura più recenti. Tale strumento è necessario per fare previsioni sul prezzo futuro di una valuta. Si dice che il moving average consenta di spalmare l’azione del prezzo; di solito, più il prezzo viene spalmato più la media mobile tarderà a variare, più il prezzo varia più il moving average reagirà a tali variazioni. Vi sono vari tipi di indicatori moving average, tra cui il simple moving average e l’exponential moving average, che si provvede ad enunciare brevemente. Il primo è il più semplice indicatore di media mobile, difatti è il risultato del rapporto tra la somma dei prezzi di chiusura e i periodi considerati. Il suo difetto è quello di prevedere però in ritardo. A tale inconveniente ovvia l’exponential moving average che dà invece maggior peso ai periodi più recenti presi in esame.

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- Esempio di simple moving average

- Esempio di

exponential moving average

SETTARE IL PARABOLIC SAR Settare un Parabolic Sar è molto semplice. Bisogna seguire 4 passi: 1) si seleziona un cross, si prende come unità di misura temporale un’ora; 2) si clicca su “indicatori” e si sceglie “Parabolic Sar” per inserire i dati, passo pari a 0,02 e massimo pari a 0,2, si sceglie un colore a caso; 3) si seleziona “indicatori” e in seguito su “Moving Average”; si clicca poi su periodo pari a 10 e si opta nella sezione Metodo media mobile quello “Exponential”; 29


A cura di www.e-investimenti.com 4) sul grafico si vedranno così tre E.A, con medie mobili 10, 15 e 25. Il grafico così ottenuto permette di capire quale posizione assumere (long o short) e quale operazione effettuare (buy o sell).

I GRAFICI Gli strumenti utilizzati dagli analisti finanziari per rappresentare le quotazioni delle valute prendono il nome di grafici. Esistono varie tipologie di grafici, tra le quali spesso non è facile scegliere il migliore, anzi è più frequente che vi siano varie combinazioni per una rappresentazione più veritiera e fedele dell’andamento delle quotazioni. Volendo fare una panoramica sui grafici, si possono analizzare quello lineare, quello a barre e quello a candele. Il grafico lineare ha il merito di prendere in considerazione solo i prezzi di chiusura di ogni seduta e perciò da’ una visione generica dell’andamento delle quotazioni. Però, tale tipologia non è molto apprezzata in quanto estremamente sintetica e povera di informazioni, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo: basti pensare che non considera i prezzi di apertura e gli scostamenti durante la giornata.

Il grafico a barre, chiamato anche OHLC, invece, va a coprire i difetti del grafico lineare. Grazie ad una barra verticale, vengono registrati tutti i prezzi di apertura (open) e chiusura (close) ed i minimi (low) e i massimi (high) della giornata.

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Il grafico a candele, infine, copia le informazioni del grafico a barre, ma è arricchito da alcuni elementi grafici molto sgargianti: le candele. Il rettangolo della candela denota la divergenza tra il prezzo di chiusura e il prezzo di apertura e, a seconda dei colori di tale rettangolo, si capisce se vi è stato un trend positivo o negativo.

ALTRI CONCETTI FONDAMENTALI Oltre a tutto quanto suddetto, esistono altri concetti che non si possono non accennare. In questo breve paragrafo si parlerà di supporti e resistenze, trend e channels. Nonostante la frequenza con cui vengano usati nel mondo del Forex e del mercato finanziario che ha portato ad una distorsione dei loro significati, supporto e resistenza vogliono convenzionalmente dire che: qualora il mercato abbia un trend positivo e poi si abbassi, il maggiore valore che si è ottenuto prenderà il nome di resistenza; al contrario, quando il mercato ha un andamento al ribasso e poi si impenna positivamente, il minimo punto registrato prenderà il nome di supporto. 31


A cura di www.e-investimenti.com Nel funzionamento del mercato l’alternarsi di supporti e resistenze è un fenomeno normale, anche se il loro numero non è spesso prevedibile. Si parla poi di rotture di supporti e resistenze, un altro fenomeno che, nel grafico a candele, è rappresentato dalle ombre che circonda i rettangoli delle candele. Non è possibile neanche in questo caso prevedere quando un supporto o una resistenza si possano “rompere”, ma la cosa che si può fare è concepirli non come numeri ma come zone da individuare, più efficacemente, su di un grafico lineare. Inoltre, da ricordare sono due assunti per cui si dice che quando il mercato supera una resistenza, questa diventa un supporto e che tanto più i prezzi riescono a testare un livello di resistenza o supporto senza rotture tanto più invincibile diventerà l’area di resistenza o supporto. Il

trend

è

senza

dubbio

la

rappresentazione grafica più conosciuta

nel

mondo

finanziario, ma attualmente anche quella

meno usata per

due semplici motivi:chi la adotta come

grafico,

procede alla rappresentazione in maniera

corretta;oppure

non

applica il trend al mercato, invece di fare il contrario.Comunque il modo più comune di rappresentare un trend è quello di tracciare una linea lungo le aree di supporto per connotare un andamento positivo, oppure una linea lungo le aree di resistenza per connotare un andamento negativo.Non molto distante dal grafico del trend, è il channel. Creare un canale ascendente (rivolto verso l’alto) vuol dire tracciare sulla rappresentazione del trend una linea (con la stessa pendenza della linea del trend positivo) che sia tangente a tutti i punti di massimo.Creare un canale discendente (rivolto verso il basso) significa disegnare, invece, una linea (con la stessa inclinazione della linea del trend negativo) che tocchi i punti di minimo più recenti.Questa rappresentazione

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A cura di www.e-investimenti.com permette di avere subito cognizione visiva delle aree di prezzo in corrispondenza delle quali è conveniente comprare o vendere.

GUIDA AL FOREX A cura di http://www.e-investimenti.com/

Nota: Questo e-book può essere scaricato e ripubblicato sui siti web, a patto di citarne sempre la fonte e lasciarne inalterato il contenuto originale

Ringraziamo: http://www.meteofinanza.com - Guida alle OPZIONI BINARIE

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