Stagione Concertistica 2018_19
THOMAS DAUSGAARD direttore
HENNING KRAGGERUD violino
FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Maurizio Frittelli - Presidente Francesca Bardelli - Vice presidente Elisabetta Bardelli Ricci Elisa Burlamacchi Nazzareno Carusi REVISORE UNICO Vittorio Quarta
DIRETTORE ARTISTICO Giorgio Battistelli DIRETTORE PRINCIPALE Daniele Rustioni DIRETTORE ONORARIO Thomas Dausgaard
UFFICIO SVILUPPO E FUNDRAISING Ermanno Martignetti AMMINISTRAZIONE Simone Grifagni, Cristina Ottanelli UFFICIO DEL PERSONALE Andrea Gianfaldoni SEGRETERIA direzione Generale Stefania Tombelli direzione Artistica Tiziana Goretti, Giuseppe Loprete Corso Yo-Yo Chandra Ughi SERVIZI TECNICI ORCHESTRA Angelo Del Rosso OSPITALITÀ E SALA TEATRO VERDI Fulvio Palmieri Paolo Malvini PALCOSCENICO TEATRO VERDI Walter Sica, Carmelo Meli, Sandro Russo Alessandro Goretti, Sara Bonaccorso
DIRETTORE GENERALE Marco Parri DIRETTORE SERVIZI MUSICALI Paolo Frassinelli AREA COMUNICAZIONE Riccardo Basile | Ambra Greco
PERSONALE DI SALA Lisa Baldi, Anastasiya Byshlyaha, Pietro Carnera, Tommaso Cellini, Lorenzo Del Mastio, Elena Fabbrucci Alice Guerrini, Enrico Guerrini, Alessandro Iachino, Pasquale Matarrese, Andrea Nigro, Vieri Ulivi Valoriani, Sara Vivoli
XXXVIII STAGIONE CONCERTISTICA 2018 - 2019
Si ringrazia la Fondazione CR Firenze per le donazioni Art Bonus a favore della Stagione ORT 2018/19
 O IC
stituzioni
oncertistiche
rchestrali
THOMAS DAUSGAARD direttore
HENNING KRAGGERUD violino
LUCIANO BERIO
Requies, per orchestra
JEAN SIBELIUS
6 Humoresques per violino e orchestra op.87-89 I. Commodo II. Allegro assai III. Alla gavotta IV. Andantino V. Commodo VI. Allegro
JOHANNES BRAHMS
Sinfonia n.4 in mi minore op. 98 Allegro non troppo Andante moderato Allegro giocoso Allegro energico e appasionato
produzione con gli studenti del Corso Yo-Yo
Rai Radio
Concerto fiorentino trasmesso in differita da Rai Radio 3
FIRENZE, TEATRO VERDI
Registrazioni e produzioni audio a cura di SoundStudioService
FIGLINE VALDARNO, TEATRO GARIBALDI
giovedì 13 dicembre 2018 ore 21.00 venerdì 14 dicembre 2018 ore 21.00
THOMAS DAUSGAARD
Thomas Dausgaard è direttore principale della BBC Scottish Symphony Orchestra, direttore stabile dell’Orchestra da Camera Svedese e dalla prossima stagione sarà direttore ospite principale della Seattle Symphony. Attualmente è direttore onorario dell’ORT e della Danish National Symphony Orchestra, di cui è stato anche direttore stabile dal 2004 al 2011. È noto per i suoi programmi creativi e innovativi, per la bellezza delle sue esecuzioni e per il suo catalogo discografico ricco ed esteso, sempre molto ben accolto dalla critica internazionale. Nelle ultime stagioni la sua scelta dei programmi si è indirizzata molto sull’influenza esercitata dalla musica popolare e liturgica sulle composizioni orchestrali di alcuni compositori quali Beethoven, Rachmaninov, Sibelius, Nielsen e Bartók. Dirige regolarmente le più importanti orchestre europee: Orchestra Filarmonica di Monaco di Baviera, Gewandhaus di Lipsia, Staatskapelle di Dresda, Orchestra della Radio Bavarese, Konzerthaus di Berlino, Vienna Symphony, Chamber Orchestra of Europe, Mozarteum di Salisburgo, Royal Philharmonic e Philharmonia Orchestra, London Symphony Orchestra, BBC Symphony e Orchestre Philharmonique de Radio France. Oltre oceano ha cominciato la sua carriera come assistente di Seiji Ozawa e da allora
ha diretto Cleveland Orchestra, Boston Symphony, Los Angeles Philharmonic, Washington National Symphony Orchestra, Baltimore Symphony, Houston e Detroit Symphony, Toronto Symphony, Montreal Symphony Orchestra e altre ancora. Dirige regolarmente in Asia e Australia ed è stato ospite della Singapore Symphony Orchestra, della New Japan Philharmonic, della Hong Kong e della China Philharmonic, e delle Orchestre Sinfoniche di Sydney e Melbourne. Tra i numerosi festival internazionali che lo hanno visto sul podio ricordiamo i BBC Proms di Londra, i festival di Edinburgo, Salisburgo, il Mostly Mozart Festival del Lincoln Center, l’Enescu Festival e quello di Tanglewood. Incide da molti anni e tra i progetti con la Swedish Chamber Orchestra sono in corso un Ciclo Brahms e un “Brandenburg Project”, in cui i Concerti Brandeburghesi di Bach sono affiancati di brani contemporanei appositamente commissionati. Ha in corso di registrazione anche le Sinfonie di Bruckner con la Bergen Philharmonic Orchestra, con la Casa discografica BIS. E ancora Kullervo di Sibelius con la BBC Scottish Symphony Orchestra per Hyperion; un cofanetto dedicato alla musica orchestrale di Bartók sempre con la BBC Scottish Symphony Orchestra per Onyx; le Sinfonie di Nielsen
con la Seattle Symphony per la loro casa discografica. Tra le incisioni più recenti moltissimo successo ha ottenuto la Decima Sinfonia di Mahler nella terza versione Deryck Cooke con la Seattle Symphony Orchestra, segnalata da Gramophone Magazine come “Disco del Mese” e finalista per il Premio di Gramophone come “Disco dell’Anno”. In totale Dausgaard ha inciso più di 70 cd, che comprendono Sinfonie di Beethoven, Schubert, Schumann e Rued Langgaard, e un cd con l’opera orchestrale di Pelle Gudmundsen-Holmgreen con la BBC Symphony Orchestra per Da Capo. Opening Doors, la sua serie innovativa per BIS con la Swedish Chamber Orchestra, è stata universalmente lodata per il suo repertorio del 19simo secolo. È stato insignito della Croce di Cavaliere dalla Regina di Danimarca ed è membro della Accademia Reale di Musica in Svezia. Sempre curioso di apprendere, i suoi numerosi interessi vanno anche al di là della musica e comprendono l’architettura, il paesaggio, e una intensa fascinazione per la vita e la cultura di popolazioni remote. Vive in Danimarca a Copenhagen con la sua famiglia.
HENNING KRAGGERUD
Le straordinarie capacità artistiche di Henning sono il risultato della sua versatilità e passione per la musica, della genuina qualità del modo di suonare e della bellezza delle sue esibizioni. Le pubblicazioni pedagogiche da lui scritte confermano l’affascinante approccio alla musica, e nelle sue composizioni, arrangiamenti e improvvisazioni, ritroviamo lo spirito dei vecchi maestri come Josef Suk e Eugène Ysaÿe. È direttore artistico della Arctic Philharmonic Chamber Orchestra e artista in residence per la Kristiansand Symphony Orchestra in Norvegia e per la Poznan Philharmonic Orchestra in Polonia. Grazie alla sua duttilità performativa di solista e concertatore è invitato dalle più prestigiose orchestre al mondo, tra cui la Toronto Symphony, la Baltimora Symphony, la Danish National Symphony, la Tonkünstler Vienna, la BBC Scottish Symphony, la Tasmanian Symphony e le orchestre di Macao. La stagione in corso lo vede ospite per la prima volta della Deutsche Kammerakademie di Neuss am Rhein, dell’Orchestra della Royal Danish Opera e della Kuopio Symphony, mentre torna a esibirsi con la Helsingborg Symphony Orchestra, la Vancouver Symphony Orchestra, con la Camerata Salzburg e Janine Jansen al Mozartwoche di Salisburgo e in tournée in Germania.
Si esibisce regolarmente con violino e viola nelle principali sale da concerto e festival tra cui Wigmore Hall, King’s Place, Bruges Concertgebouw, Berlin Konzerthaus e Budapest kamara.hu festival, con artisti del calibro di Steven Isserlis, Joshua Bell, Lawrence Power, Leif Ove Andsnes, Håvard Gimse, Kathryn Stott, Natalie Clein, Christian Ihle Hadland, Christian Poltéra e Jeremy Menuhin. Oltre la carriera di solista performer, Henning è un prolifico compositore le cui opere sono eseguite da molti musicisti di spicco e orchestre in tutto il mondo. L’opera più rilevante del suo catalogo, sia per successo che per dimensione, è Equinox: 24 Postludes in All Keys per violino e orchestra d’archi. L’opera nasce dal desiderio di voler dare voce ai molteplici dibattiti storici sulle proprietà intrinseche delle chiavi musicali e sul loro legame con il tempo e lo spazio, interrogativi che hanno tormentato fin dal XVII secolo teorici, filosofi e compositori. Queste discussioni e idee hanno ispirato Henning e Jostein Gaarder, l’autore di Il mondo di Sofia, a collaborare con Equinox. Il lavoro comprende quattro concerti - Pomeriggio, Sera, Notte e Mattina - ognuno dei quali consiste in sei brani ciascuno (postludi), 24 in tutto. Questi postludi sono scritti su 24 tasti e rappresentano 24 ore e 24 fusi orari, portando l’ascoltatore in un tour
caleidoscopico attraverso il mondo e il tempo, e viaggiando musicalmente attraverso il cerchio delle quinte, iniziando in do maggiore. I postludi sono a loro volta gioiosi, tristi, effervescenti e strazianti. Jostein Gaarder dal canto suo ha scritto un’originale narrativa in 24 parti (24 chiavi) disegnando il viaggio nel tempo di un uomo, che mentre attende una diagnosi medica potenzialmente seria, decide di sfruttare al massimo le sue 24 ore di libertà visitando ogni fuso orario. L’opera è stata rappresentata per la prima volta nel 2014 al concerto di apertura del Northern Lights Festival di Tromsø, con la Arctic Philharmonic Chamber Orchestra, Henning al violino e la voce narrante di Gaarder. Nel 2017 ne ha fatto una versione per violino e pianoforte (per facilitare l’apprendimento e l’insegnamento) che è stata presentata in anteprima in Norvegia nel 2018 con la pianista Clare Hammond. Questo suo spirito esplorativo e curioso lo ha portato a interpretare nel 2016 il Concerto per violino di Johan Halvorsen alla prima mondiale del 21° secolo dell’opera al Risør Chamber Music Festival. Originariamente presentato per la prima volta nel 1909, il concerto fu successivamente considerato perduto fino alla sua riscoperta più di 100 anni dopo. Nel 2017 ne ha pubblicato una registrazione per l’etichetta Naxos con la Malmö Symphony Orchestra
e Bjarte Engeset. Nel 2015, ottiene la cattedra internazionale di violino al Royal Northern College of Music di Manchester e nel 2017 riceve una borsa di studio. Appassionato di educazione musicale, è professore al Barratt Due Institute of Music di Oslo, e quest’anno è stato membro di giuria al Menuhin Competition di Ginevra e al Leeds Piano Competition. La sua discografia include molte registrazioni per le etichette Naxos e Simax. Per quest’ultima ha inciso l’album Between the Seasons che include le Le quattro stagioni di Vivaldi intervallate dalle composizioni di Henning e le Sonate complete di Ysaÿe, registrazione che ha ricevuto il prestigioso premio CD Spellemann. Per ACT, ha pubblicato un disco intitolato Last Spring che ha esplorato le improvvisazioni sulla musica folk norvegese con il pianista jazz Bugge Wesseltoft. In questa stagione, i due artisti si esibiranno insieme in una performance al Jazz at Berlin Philharmonic. Nato ad Oslo nel 1973, ha studiato con Camilla Wicks ed Emanuel Hurwitz. Ha ricevuto il Premio Grieg, l’Ole Bull Prize e il Premio Sibelius. Henning Kraggerud suona un Guarneri del Gesù del 1744, fornito da Dextra Musica AS, azienda fondata da Sparebankstiftelsen DNB.
LUCIANO BERIO
(Oneglia 1925 - Roma 2003)
Requies, per orchestra
durata: 17 minuti circa
nota a cura di Luciano Berio Requies: un’orchestra da camera suona una melodia. Piuttosto, descrive una melodia: ma solo come un’ombra può descrivere un oggetto e una eco può descrivere un suono. La melodia si svolge incessante ma discontinua, attraverso ritorni e digressioni, attorno a un centro mobile e lontano, forse indecifrabile a chi ascolta. Scritto nel 1984 per l’Orchestre de Chambre de Lausanne, Requies è dedicato alla memoria di Cathy Berberian.
NOTE DI SALA
JEAN SIBELIUS
(Hämeenlinna 1865 - Järvenpää 1957)
6 Humoresques per violino e orchestra op.87 e 89 durata: 23 minuti circa
nota a cura di Gregorio Moppi Jean Sibelius è il primo, e più grande, compositore finlandese della storia. Riconosciuto da subito figura di riferimento per la sua patria, che dal 1897, quando lui aveva poco più di trent’anni, gli elargì vita natural durante una sovvenzione statale al fine di sollevarlo da qualsiasi incombenza lavorativa che potesse distoglierlo dalla stesura di opere nuove. Alle quali si applicò fino al 1926. Dopodiché diradò di molto l’attività creativa, tanto da smettere di scrivere nel giro di pochi anni, un po’ per ragioni di salute (fra le quali l’eccessiva dipendenza da alcool), un po’ perché consapevole dell’inattualità del suo lessico pervicacemente tonale, ancorato a una sensibilità di stampo romantico ormai antiquata. D’altronde, forse, per lui non sarebbe stato possibile far più di quanto aveva ormai fatto: uno stato giovane come la Finlandia, che stava a poco a poco costruendo la propria identità collettiva anche grazie all’espressione artistica, necessitava di una musica capace di parlare a chiunque con chiarezza e spontaneità. Importava la comunicazione piuttosto che la sperimentazione. E Sibelius l’aveva compreso, al punto da fondare la propria poetica sull’idea dell’«acqua pura», cioè su sincerità d’eloquio e immediatezza di significati raggiungibili attraverso l’elaborazione di un
immaginario sonoro evocativo di scenari naturalistici e saghe nordiche, contraddistinto da un’ispirazione intimistica, e da una tinta decisamente scandinava. Le sei Humoresques per violino e orchestra furono scritte nel 1917, eseguite a Helsinki nel novembre 1919 con l’autore sul podio e Paul Cherkassky solista, divise dall’editore in due serie da due e quattro pezzi stampate rispettivamente come op.87 e op.89, tutte quante riviste da Sibelius nel 1940. Concepite un decennio dopo il celeberrimo Concerto per violino, le Humoresques sono intese come ciclo unitario: il titolo ne caratterizza la natura bizzarra, rapsodica, dove l’espansività della danza e il virtuosismo strumentale (del violino sempre in piano piano sul tappeto dell’orchestra che lo sostiene) si alternano a episodi più introspettivi, impregnati di spirito nostalgico. Caratteri presenti, in compendio, già nella prima, la cui linea melodica zigzaga tra il grave e l’acuto, ora scappando via, ora frenandosi. La seconda invece è un esercizio acrobatico di bravura, su un filo teso a parecchi metri da terra. Nella terza, «alla gavotta», dell’orchestra suonano soltanto gli archi, suddivisi - i violini in sei gruppi, viole, violoncelli e contrabbassi in due: l’immagine sonora che ne viene fuori è quella di un Settecen-
JOHANNES BRAHMS
(Amburgo 1833 - Vienna 1897)
Sinfonia n.4 in mi minore op.98 durata: 42 minuti circa
nota a cura di Francesco Ermini Polacci to stilizzato e ironico, sul quale si imprimono sfrontati graffi modernisti. La quarta, sempre posata sui soli archi, sembra ondeggiare come un velario sottilissimo mosso leggermente dal vento. Quinta e sesta tornano a danzare, alla maniera popolare; eppure questa vivace serie di Humoresques termina sospesa, con un punto interrogativo in pianissimo.
A Brahms ci vollero venti lunghi anni di ripensamenti e di timori per potersi liberare dall’ingombrante eredità lasciata da Beethoven nel genere della Sinfonia, finché la sua Prima Sinfonia non venne finalmente presentata in pubblico, nel 1876. Quasi dieci anni dopo, quest’avventura si concludeva con la Quarta, suggello di un itinerario artistico che Brahms indirizzò a riconquistare quegli stessi valori formali da Beethoven profondamente rivoluzionati e disattesi dalla generazione romantica, da Schumann e Liszt per primi. Un approccio alla Sinfonia nel segno dunque della classicità, per quanto da Brahms vissuto fra i riverberi di un sentire squisitamente tardo romantico, fatto di umbratili malinconie e tinte autunnali, e con la tragica consapevolezza della fine di una civiltà; e non senza farvi anche avvertire la presenza misteriosa ed onnipotente di quella Natura da lui sempre amata: “È proprio questa la grandezza specifica del sinfonismo brahmsiano. Nella sua nobiltà eccelsa, nella platonica altezza e nel sublime si rispecchiano la purezza immobile del paesaggio d’alta montagna e l’incantato riverbero dei grandi ghiacciai, la salda forma dei monti e la loro possente concretezza”, ha scritto giustamente Massimo Mila, noto studioso e fra i più autorevoli esegeti di Brahms. Non c’era estate che Brahms non trascorresse fra le predilette
montagne, e fu così anche nel 1885, per la consueta villeggiatura che stavolta lo vide sostare nel paesino di Mürzzuschlag, in Stiria, ai piedi del monte Semmering: nella solitudine di quel rigenerante soggiorno estivo, Brahms riprese in mano un lavoro che aveva già avviato durante l’estate precedente, lo rifinì e portò così a termine quella che sarebbe diventata la sua ultima sinfonia. Inizialmente sottoposta all’attenzione del noto direttore Hans von Bülow, che per essa ebbe parole di entusiasmo, la Sinfonia n.4 in mi minore op.98 venne infine eseguita a Meiningen il 25 Ottobre del 1885, diretta dallo stesso Brahms e accolta da un successo sensazionale. Quella che è la più imponente, nelle dimensioni e nel senso espressivo generale, fra le Sinfonie di Brahms risulta in realtà essere costruita su un materiale musicale assai contenuto, sfruttato in tutte le sue possibilità e distribuito con un’abilità tale da garantire un solido senso di unità formale. La parsimonia efficacissima della mano di Brahms nel trattare la materia musicale appare evidente fin dall’iniziale Allegro non troppo, la cui chiave di volta è data da un motivo semplice, che scende e sale con fare ansimante, accompagnato da un senso di dolente malinconia. Un tema che dominerà l’intero movimento perché carico di sconfinate
potenzialità valorizzate da un’orchestrazione ricca di sfumature, affiancato da altre idee (fra le quali una che ha il piglio fiero di una fanfara) che in realtà derivano da quello, in un gioco continuo quanto intenso di rimandi ed allusioni che porta ad uno sviluppo del discorso serratissimo, fino a sfociare in una coda di disperata, ineluttabile tragicità. L’Andante moderato, con la sua aura da sogno, pare invece schiudere orizzonti di immacolata dolcezza: un tema nobile, enunciato dal corno, si rifrange nell’arcaica delicatezza strumentale di piccoli gruppi cameristici; poi, i pizzicati sullo sfondo lasciano d’improvviso il posto ad un canto disteso e solenne, sempre intonato dagli archi, uno squarcio radioso di struggente commozione che rimane fra le invenzioni melodiche più felici e toccanti di Brahms. Sottoposto anche a drammatici sviluppi, quel motivo dal sapore leggendario ascoltato fin all’inizio continua comunque a governare l’intero movimento, e risuona non casualmente anche alla fine come una voce epica che si leva in mezzo ad un’atmosfera di rarefatta contemplazione. Accenti rudi e bruschi scandiscono invece l’Allegro giocoso, nel ritmo baldanzoso di 2/4, momento turbolento che viene scatenato a pieno organico (suonano qui anche l’ottavino e il triangolo); accoglie tuttavia un episodio più aggraziato e lirico, espo-
sto ai violini e ornato dai fiati, certo nettamente in contrasto con la sfrontata ricchezza timbrica e l’orgiastica fisionomia ritmica che lo caratterizza in maniera così prepotente, fino alla corsa conclusiva. Nel grandioso finale (Allegro energico e passionato), Brahms eleva un vero e proprio monumento all’arte suprema della variazione, rifacendosi al temuto ma sempre tanto ammirato Beethoven (modello evidente è qui l’ultimo tempo della Sinfonia n.3, l’Eroica) ma anche a Bach: fondamento dell’immensa conclusione della Quarta Sinfonia di Brahms è difatti un motivo semplice e breve, preso in prestito, con una lieve modifica, dalla Cantata “Nach dir, Herr, verlanget mir” BWV 150. Con lo sguardo rivolto ai numi tutelari Bach e Beethoven, Brahms prende quel tema di otto battute e ne fa l’anima di una passacaglia, costruendoci cioè sopra una serie di variazioni portate avanti da un flusso musicale incessante, proprio secondo lo schema della tipica forma di danza seicentesca. Lugubre risuona quel motivo all’inizio, nei profondi accordi dei fiati, e da lì prende lentamente corpo la sorprendente serie di ben trentacinque variazioni, distribuite fra le più differenti famiglie orchestrali, sfruttate in ogni loro minimo dato melodico, armonico e ritmico, generatrici inarrestabili di idee ora dal profilo vigorosamente ritmico ora più tenera-
mente lirico: esse dilatano oltre l’impensabile le possibilità espressive di quel semplice tema. Il tutto per di più disposto secondo gli schemi rigorosi della gloriosa forma sonata, con le sue canoniche sezioni di esposizione, sviluppo e ripresa. Rivive insomma tutta una civiltà musicale nel Finale della Quarta Sinfonia di Brahms, una tradizione che Brahms celebra attraverso un colossale edificio sonoro portato fino ai suoi esiti più solenni e grandiosi, e per certi versi non privi di pericolo per gli esiti futuri. A quei valori Brahms pare appigliarsi, con il suo nobile pessimismo e non senza la consapevolezza che lo vede guardare ad un mondo ormai prossimo all’ineluttabile estinzione. Per dirla ancora con le parole di Mila: “La Sinfonia più rivolta al passato è la più tragicamente moderna”.
L'Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Composta da 44 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l'Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi di sua proprietà. Le esecuzioni fiorentine sono trasmesse su territorio nazionale da RadioRai Tre e in Regione da Rete Toscana Classica.
TRA BAROCCO E MUSICA D’OGGI Fin dagli esordi, sotto la direzione artistica di Luciano Berio, l'ORT ha avuto un occhio di riguardo per la musica del nostro tempo ed i suoi interpreti, facendone quasi una propria specializzazione; tale tradizione si è mantenuta negli anni fino a giungere al festival "Play It! La musica fORTe dell'Italia", eloquente manifesto di tale attitudine, che nel 2014 ha ricevuto il XXXIII Premio della Critica Musicale "Franco Abbiati" per la migliore iniziativa 2013. Ma già dal suo debutto nel 1980, sotto la direzione di Massimo de Bernart, la piccola Orchestra si impose per la sua versatilità e l'altissimo livello professionale che ne fecero in poco tempo una raffinata interprete del Barocco e del Classicismo come della musica del '900, con una particolare vocazione per i capolavori rossiniani ed un'attenzione alle partiture più rare e poco eseguite. Negli anni a seguire, cedendo alla tentazione di affrontare l'affascinante repertorio sinfonico destinato a organici più nutriti (anche grazie alla collaborazione con l'OGI e gli studenti dei Conservatori della
Toscana), l'ORT si è spinta oltre i confini della musica da camera, affrontando con successo i capolavori del sinfonismo romantico e tardo-romantico, da Brahms e Schumann a Čajkovskij, Mahler, Sibelius.
OSPITALITÀ & TOURNÉE Ospite delle più importanti Società di Concerti italiane, si è esibita con grande successo al Teatro alla Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, al Comunale di Bologna, al Carlo Felice di Genova, all’Auditorium del Lingotto di Torino, all’Accademia di S.Cecilia di Roma, alla Settimana Musicale Senese, al Ravenna Festival, al Rossini Opera Festival e alla Biennale di Venezia. Numerose le sue apparizioni all’estero a partire dal 1992 tra cui: Salisburgo, Cannes, Strasburgo, New York, Edimburgo, Madrid, Hong Kong, Tokyo per la rassegna “ItaliaGiappone 2001- 2002”, Lucerna, Münster, Hannover, nel giugno 2016 la trasferta in Sudamerica per una tournée di 6 concerti in Ecuador, Perù, Cile, Argentina guidati dal direttore principale Rustioni con Francesca Dego al violino e recentemente la trasferta a Villach con Martin Sieghart sul podio e il violinista Emmanuel Tjeknavorian.
DISCOGRAFIA Musiche di Schubert e di Cherubini con Donato Renzetti (Europa Musica), Pierino e il lupo e L’Histoire de Babar con Paolo Poli e Alessandro Pinzauti (Caroman), Cavalleria rusticana con Bruno Bartoletti (Foné), Il barbiere di Siviglia con Gianluigi Gelmetti (EMI Classics), Omaggio a Mina e Orfeo cantando tolse di Adriano Guarnieri con Pietro Borgonovo (Ricordi) e lo Stabat Mater di Rossini con Gianluigi Gelmetti (Agorà), Tancredi con Gianluigi Gelmetti (Foné), Holy Sea con Butch Morris (Splasch), Richard Galliano e I Solisti dell’Ort (dreyfus), Le Congiurate di Schubert con Gérard Korsten per la regia di Denis Krief, Concertone con Stefano Bollani (Blue Label), Omaggio a Puccini con Fiorenza Cedolins (Bongiovanni), il Requiem di Mozart con Gianluigi Gelmetti, Le sette ultime parole del nostro Redentore
in croce di Haydn, concertatore Andrea Tacchi; Play it! (2011) con musiche di Sylvano Bussotti, Carla Rebora, Riccardo Panfili per VdM Records; Giorgio Federico Ghedini con Daniele Rustioni (Sony Classical 2016), Goffredo Petrassi con Daniele Rustioni (Sony Classical 2018). È ormai imminente anche la pubblicazione del terzo disco della trilogia sul Novecento storico italiano, dedicato questa volta al compositore Alfredo Casella.
VIOLINI PRIMI
Daniele Giorgi * Virginia Ceri ** Angela Asioli Gabriella Colombo Francesco Di Cuonzo Marian Elleman Isak Lenza Susanna Pasquariello Marco Pistelli Angela Tomei
VIOLINI SECONDI
Chiara Morandi * Marcello D’Angelo ** Stefano Bianchi Virginia Capozzi Chiara Foletto Alessandro Giani Irene Maggio Federica Paduano
VIOLE
Stefano Zanobini * Caterina Cioli ** Federica Cardinali Alessandro Franconi Mateos Kovacaj Pier Paolo Ricci
VIOLONCELLI
Luca Provenzani * Augusto Gasbarri * Andrea Landi ** Elettra Mealli Anna Montemagni Giovanni Simeone
CONTRABBASSI
Amerigo Bernardi * Luigi Giannoni ** Salvatore La Mantia Nicola Memoli
FLAUTI
Fabio Fabbrizzi * Michele Marasco * Erika Macalli
OBOI
Alessio Galiazzo * Flavio Giuliani * Marco Spada
CLARINETTI
Marco Ortolani * Marco Torsani Chiara Spinelli
TIMPANI
Tommaso Ferrieri Caputi *
PERCUSSION Chiara De Sena
ARPA
Cinzia Conte *
CELESTA
Antonino Siringo *
* prime parti ** concertino in corsivo gli studenti del Corso Yo Yo
FAGOTTI
Paolo Carlini * Umberto Codecà * Daniele Tambellini
CORNI
Andrea Albori * Paolo Faggi * Gabriele Antonio Galluzzo Alessandro Giorgini
TROMBE
Donato De Sena * Miloro Vagnini
TROMBONI
Giorgio Bornacina * Luana Di Nardo Sergio Bertellotti
ISPETTORE D’ORCHESTRA E ARCHIVISTA Alfredo Vignoli
I PROS SIMI Stagione Concertistica 2018_19 APPUN DANIELE RUSTIONI TAMEN direttore TI
BEATRICE RANA pianoforte
24
DICEMBRE
CONCERTO DI NATALE
LUNEDÌ ore 17.00
GALÀ LIRICO DI CAPODANNO Le più belle musiche e arie d’opera di VERDI, MOZART, ROSSINI, DONIZETTI, PUCCINI, BIZET
KEREM HASAN
direttore ZIYU HE
violino musiche di Montalti, Mendelssohn, Beethoven
MOZART Le Nozze di Figaro, ouverture SCHUMANN Concerto per pianoforte e orchestra op.54 RACHMANINOV Sinfonia n.2 op.27
01
MARTEDÌ
GENNAIO ore 17.00
09
MERCOLEDÌ
GENNAIO ore 21.00
COMUNICAZIONI AL PUBBLICO IL TEATRO BELLA STORIA
CAMPAGNA MEMBERSHIP 18_19
Torna l’abbonamento dedicato ai ragazzi.
Tornano i programmi di Membership per offrire al nostro pubblico un’esperienza da protagonista. Ogni volta che saliamo sul palcoscenico per suonare ce la mettiamo tutta affinché la nostra musica sia per te e per tutti i nostri spettatori un momento unico e indimenticabile. Desideriamo che tu non sia solo uno spettatore, ma che sia parte della famiglia dell’ORT, per questo ti chiediamo di aiutar-
Terza edizione de IlTeatro?#BellaStoria! il progetto della Fondazione CR Firenze, che vuole offrire ai ragazzi dai 14 ai 19 anni la possibilità di scoprire il mondo del teatro: 9 appuntamenti per vivere l’emozione della sala che si riempie, le luci che si abbassano e le arti sceniche in tutta la loro bellezza. Un abbonamento speciale a 8 spettacoli a teatro – da scegliere in un calendario di 16 proposte che spaziano dall’opera lirica e la musica classica, al teatro di prosa e il musical – più un fantastico concerto pop a soli 40,00 euro. Un’iniziativa unica in Italia e lungimirante, volta a favorire l’avvicinamento dei giovani alle diverse realtà teatrali presenti a Firenze. Tra queste c’è anche l’ORT con due concerti della Stagione 2018_19 al Teatro Verdi di Firenze. Protagonisti degli appuntamenti i giovanissimi musicisti Erica Piccotti, solista al violoncello il 26 febbraio, e il pianista Alexander Malofeev nel concerto del 28 marzo. Tutte le info sull’acqusito sul sito www.ilteatrobellastoria.it
ci ad ampliare i nostri programmi e a raggiungere con la nostra musica ancora più persone. Insieme possiamo fare davvero la differenza: con il tuo dono potremo arricchire l’attività, i percorsi di educazione all’ascolto musicale per gli studenti e le famiglie e fare crescere il pubblico di domani. Scegli di partecipare attivamente al presente e al futuro dell’ORT! Diventa ambasciatore della nostra musica, scegli la forma di Membership che preferisci e scopri come donare sul sito www.orchestradellatoscana.it/sostienici
FESTEGGIA IL 2019 CON L’ORT GALÀ LIRICO DI CAPODANNO Una delle novità di quest’anno è il Concerto di Capodanno programmato per martedì 1° gennaio 2019. L’idea nasce dal progetto triennale sottoscritto con la Fondazione Festival Pucciniano che vedrà l’Orchestra impegnata in una produzione lirica del Festival e in altre collaborazioni concertistiche. Come ogni Capodanno che si rispetti, l’ORT celebra il nuovo anno con le più belle musiche e arie d’opera tratte da Don Pasquale, Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, Manon Lescaut, Bohéme, Gianni Schicchi, Madama Butterfly, Tosca di Giacomo Puccini, Italiana in Algeri di Gioachino Rossini, Nabucco, Rigoletto, Traviata di Giuseppe Verdi, Carmen di Bizet. Protagonisti Alessandro Corbelli, Roberto Scandiuzzi e i cantanti di Corso d’Opera (Lucia Filaci, Valentina Pluzhnikova, Leslie Visco, Rodrigo Ortiz Miranda, Costanza Fontana, Nina Zaziyants e Andrea Trueba). Sul podio il direttore fiorentino Maurizio Agostini. Il concerto è previsto in doppio appuntamento: ore 12.00 al Teatro Eden di Viareggio e ore 17.00 al Teatro Verdi di Firenze. Questi i prezzi di Firenze (già compresivi di prevendita): I SETTORE prima platea € 37,00 II SETTORE seconda platea € 32,00 III SETTORE fondo platea e I° ordine di palchi € 27,00 IV SETTORE galleria e II° ordine di palchi € 22,00 V SETTORE III° e IV° ordine di palchi € 17,00 VI SETTORE V° e VI° ordine di palchi € 12,00
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L’archivio completo dei nostri manifesti, e più in generale tutte le nostre grafiche, sono disponibili sul profilo Pinterest dell’ ORT, a partire dalla stagione 2013_14. Interessenti anche le altre bacheche che raccontano per immagini il nostro mondo www.pinterest.it/ortpin/
I PROGRAMMI SU ISSUU Tutti i programmi di sala, come questo che state leggendo, vengono pubblicati con qualche giorno di anticipo sul portale Issuu a questo indirizzo: issuu.com/orchestradellatoscana Chi vuole può dunque prepararsi all’ ascolto in anticipo, e comodamente da casa. I link dei rispettivi programmi sono disponibili anche nel nostro sito internet. I programmi resteranno sempre a disposizione del pubblico, e sono pubblicati a partire dalla stagione 2013_14.
LE FOTO DEL CONCERTO Sulla nostra pagina Facebook sarà possibile vedere nei prossimi giorni un’ampia selezione fotografica che documenta questo concerto. Sul nostro sito invece trovate una galleria fotografica completa su tutta l’attività dell'Orchestra della Toscana. Gli scatti sono realizzati da Marco Borrelli. HASHTAG UFFICIALI Per condividere efficacemente la vostra esperienza a teatro vi invitiamo ad usare #ORT #verdifirenze Su Instagram i profili ufficiali sono ort_insta teatroverdifirenze
CONTATTI FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA Via Verdi, 5 - 50122 Firenze | tel. (+39) 055 2342722 - 2340710 | fax (+39) 055 2008035 www.orchestradellatoscana.it | info@orchestradellatoscana.it Presidenza Maurizio Frittelli presidenza@orchestradellatoscana.it
Ufficio Sviluppo Ermanno Martignetti sviluppo@orchestradellatoscana.it
Direzione Generale Marco Parri Stefania Tombelli segreteria direzionegenerale@orchestradellatoscana.it Chandra Ughi Corso Yo-Yo yoyo@orchestradellatoscana.it
Ufficio del Personale Andrea Gianfaldoni ufficiopersonale@orchestradellatoscana.it
Direzione Artistica Giorgio Battistelli Paolo Frassinelli servizi musicali Tiziana Goretti segreteria direzioneartistica@orchestradellatoscana.it concorsi@orchestradellatoscana.it
Servizi Tecnici Angelo Del Rosso ufficiotecnico@orchestradellatoscana.it
Area Comunicazione Riccardo Basile | Ambra Greco ortstampa@orchestradellatoscana.it
PROGETTO GRAFICO ORT Mallet Studio IMPAGINAZIONE PROGRAMMA DI SALA Ambra Greco FOTO & ILLUSTRAZIONI Thomas Grøndahl (cop. 5, 6), Kaupo Kikkas (cop. 7), Marco Borrelli (15, 17), Marie Staggat (17), anomie (20) STAMPA Grafiche Martinelli (Firenze)
Amministrazione Simone Grifagni | Cristina Ottanelli direzioneamministrativa@orchestradellatoscana.it
Ispettore d’orchestra Alfredo Vignoli archiviomusicale@orchestradellatoscana.it Teatro e Servizi di sala Fulvio Palmieri | Paolo Malvini teatro@orchestradellatoscana.it
TEATRO VERDI Via Ghibellina, 99 - 50122 Firenze BIGLIETTERIA Via Ghibellina, 97 - 50122 Firenze (dal lunedì al sabato 10-13 e 16-19) tel. (+39) 055 21 23 20 www.teatroverdifirenze info@teatroverdionline.it
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