STAGIONE CONCERTISTICA 2017 / 18
Concerto di Inaugurazione
DANIELE RUSTIONI direttore
ROMAN SIMOVIĆ violino
FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
UFFICIO SVILUPPO E FUNDRAISING
Maurizio Frittelli - Presidente Francesca Bardelli - Vice presidente Elisa Burlamacchi Nazzareno Carusi Claudio Martini
Elisa Bonini
REVISORE UNICO
Andrea Gianfaldoni
Vittorio Quarta
DIRETTORE ARTISTICO
Giorgio Battistelli DIRETTORE PRINCIPALE
Daniele Rustioni DIRETTORE ONORARIO
Thomas Dausgaard
AMMINISTRAZIONE
Simone Grifagni, Cristina Ottanelli UFFICIO DEL PERSONALE
SEGRETERIA
Stefania Tombelli (dir.Generale) Tiziana Goretti (dir.Artistica) Ambra Greco (Comunicazione) Chandra Ughi (corso Yo-Yo) SERVIZI TECNICI ORCHESTRA
Angelo Del Rosso OSPITALITÀ E SALA TEATRO VERDI
Fulvio Palmieri, Paolo Malvini PALCOSCENICO TEATRO VERDI
Alfredo Ridi, Alessandro Goretti Walter Sica, Carmelo Meli, Sandro Russo DIRETTORE GENERALE
PERSONALE DI SALA
Marco Parri
Lisa Baldi, Giovannella Berardengo, Anastasiya Byshlyaha, Tommaso Cellini, Lorenzo Del Mastio, Alice Guerrini, Enrico Guerrini, Michele Leccese, Pasquale Matarrese, Andrea Nigro, Vieri Ulivi Valoriani, Mario Venneri, Sara Vivoli
DIRETTORE SERVIZI MUSICALI
Paolo Frassinelli DIRETTORE COMUNICAZIONE
Riccardo Basile
CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE
XXXVI STAGIONE CONCERTISTICA 2017 - 2018 Concerto di Inaugurazione
con il contributo di
partner
CONCERTO DI INAUGURAZIONE DANIELE RUSTIONI
direttore
ROMAN SIMOVIĆ
violino in collaborazione con i Conservatori della Toscana
SERGEJ PROKOF'EV Concerto n.1 in re maggiore per violino e orchestra op.19 Andantino Scherzo. Vivacissimo Moderato
MAURICE RAVEL Tzigane, rapsodia per violino e orchestra (1924)
ALEKSANDR BORODIN Danze Polovesiane dal "Principe Igor" Danza delle fanciulle Danza degli uomini Danza collettiva Danza dei ragazzi Danza finale
IGOR STRAVINSKIJ L'uccello di fuoco, suite n.2 dal balletto (1919) Introduzione – L’Uccello di fuoco e la sua danza – Variazioni dell’Uccello di fuoco Danza delle principesse Danza infernale di Kascej Ninna nanna Finale FIRENZE, TEATRO VERDI
venerdì 27 ottobre 2017 ore 21.00 POGGIBONSI, TEATRO POLITEAMA
martedì 31 ottobre 2017 ore 21.00 concerto trasmesso in differita da Rete Toscana Classica
Registrazioni e produzioni audio a cura di SoundStudioService
DANIELE RUSTIONI A 34 anni, è uno dei direttori d’orchestra più interessanti della sua generazione, avendo ricevuto il premio come «Best Newcomer of the Year» all’International Opera Awards già nel 2013. Nel 2014 è stato nominato direttore principale dell’ORT, dopo aver ricoperto il ruolo di direttore ospite principale al Teatro Mikhajlovskij di San Pietroburgo e di direttore musicale al Petruzzelli di Bari, e dallo scorso anno è il nuovo direttore pricipale dell'Opéra National de Lyon (incarico decorso il 1° settembre 2017 con durata quinquennale). Ha studiato a Milano, dove si è diplomato giovanissimo in organo, composizione e pianoforte. Ha proseguito gli studi di direzione d’orchestra con Gilberto Serembe, continuando la sua formazione alla Chigiana di Siena sotto la guida di Gianluigi Gelmetti e alla Royal Academy of Music di Londra. Nel 2007 Gianandrea Noseda diventa il suo mentore e lo avvia alla carriera direttoriale con l’opportunità di debuttare al Regio di Torino, mentre alla Royal Opera House (Covent Garden di Londra) è assistente di Antonio Pappano, che lo segue nei primi passi. Oggi dirige regolarmente nei migliori teatri italiani, dal Regio Torino, alla Fenice di Venezia, ospite del Maggio Musicale Fiorentino e del Rossini Opera Festival a Pesaro.
Nell'ottobre 2012 ha debuttato al Teatro alla Scala con La bohème; vi è tornato per due stagioni consecutive con la nuova produzione di Un ballo in maschera nell’ambito delle celebrazioni del bicentenario verdiano e per una ripresa de Il trovatore nel febbraio 2014, registrata in video dalla RAI. Nel marzo 2011 aveva già debuttato con Aida alla Royal Opera House, dove è tornato qualche anno dopo con una produzione dell’Elisir d’amore di grande successo. Sempre nel Regno Unito ha diretto all’Opera North ed è stato ospite della Welsh National Opera per una serie di progetti, tra cui una nuova produzione di Così fan tutte e due opere belcantiste di Donizetti, Anna Bolena e Roberto Devereux, accolte da un clamoroso successo della critica. Ha debuttato negli Stati Uniti al Glimmerglass Festival con una nuova produzione della Medea di Cherubini; vi è poi tornato per il debutto alla Washington National Opera nel 2013 con Norma e per un tour con l’Orchestra dell’Accademia della Scala nel dicembre dello stesso anno. Nella stagione 14/15 ha fatto la sua prima apparizione all'Opera House di Stoccarda, alla Staatsoper di Berlino, all’Opernhaus di Zurigo e all’Opéra National di Parigi, dopo i debutti nella stagione precedente all'Opéra National de Lyon per una nuova produzione del Simon Boccanegra e alla Bayerische
Staatsoper con Madama Butterfly. Rustioni svolge un’intensa attività sinfonica: oltre alla collaborazione con l’ORT, ha già diretto le migliori orchestre sinfoniche italiane come l’Orchestra dell’Accademia di S.Cecilia, l’Orchestra Sinfonica della RAI e la Filarmonica della Scala. Ha inoltre diretto la BBC Philharmonic, l’Orchestra della Svizzera Italiana (a Lugano e in tournée), la Helsinki Philharmonic, la Bournemouth Symphony Orchestra, la London Philharmonic, l’Orchestre Philharmonique di Montecarlo. Nell'ottobre 2015 ha fatto il suo debutto con la City of Birmingham Symphony Orchestra, dove è stato immediatamente invitato a ritornare nelle stagioni successive. Nel 2014 ha diretto Madama Butterfly al Nikikai Opera per il suo debutto giapponese, seguito da concerti sinfonici alla guida della Kyushu Symphony Orchestra, mentre la scorsa estate, ha fatto le sue prime apparizioni al Hyogo Performing Arts Center e sul podio della Tokyo Symphony Orchestra. È tornato in Giappone nel febbraio 2017 per dirigere Tosca al Nikikai Opera e per una serie di concerti con la Toyko Metropolitan Symphony Orchestra. Oltre al suo debutto al Metropolitan di New York, la stagione 2016/17 ha visto Rustioni ritornare alla Royal Opera House, al Covent Garden per La traviata; ha inoltre diretto il Rigoletto l'Opéra National
de Paris, Cavalleria rusticana e Pagliacci all'Opernhaus di Zurigo e Eine Nacht in Venedig di Johann Strauss in occasione del Concerto di Capodanno all'Opéra National de Lyon. Per Sony Classical ha registrato un album di arie d'opera con Erwin Schrott alla guida dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna, mentre alla fine di settembre 2016 è uscito, sempre per Sony Classical, il nuovo CD dedicato a Giorgio Federico Ghedini e registrato proprio con l'ORT, al quale seguiranno altri due album dedicati a Petrassi e Casella previsti in uscita nel 2018.
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ROMAN SIMOVIC Il brillante virtuosismo e l’innata musicalità di Roman Simović lo hanno portato a suonare in tutti i continenti, calcando i palcoscenici delle più importanti sale da concerto del mondo, tra cui: Bolshoi Hall del Conservatorio Čajkovskij di Mosca, il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, la Grand Opera House di Tel-Aviv, la Victoria Hall di Ginevra, la Rudolfinum Hall di Praga, la Barbican Hall di Londra, l’Art Centre di Seoul, la Grieg Hall di Bergen, la Rachmaninov Hall di Mosca. I numerosi premi vinti in concorsi internazionali (“Rodolfo Lipizer” in Italia, Sion-Valais in Svizzera, Yampolsky Violin Competition in Russia, Henryk Wieniawski Violin Competition in Polonia) lo hanno imposto come uno dei più importanti violinisti della sua generazione. Come solista si è esibito con alcune delle maggiori orchestre al mondo (London Symphony Orchestra, Orchestra Sinfonica del Teatro Mariinskij, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Symphony Nova Scotia in Canada, Franz Liszt Chamber Orchestra in Ungheria, Camerata Bern, Camerata Salzburg, CRR Chamber Orchestra in Turchia, Poznan Philharmonia, Prague Philharmonia, Het Brabant Orchestra) con direttori quali Valery Gergiev, Antonio Pappano, Daniel Harding, Gianandrea Noseda, Kristjan Järvi, Jiri Belohlavek, Pablo Heras Casado, Nikolai
Znaider. Assidua presenza in alcuni dei più importanti festival internazionali (Verbier Festival, “White Nights” Festival di San Pietroburgo, Moscow Easter Festival di Mosca, Dubrovnik Summer Festival in Croatia, Festival di Portogruaro, Granada Music Festival in Spagna), collabora stabilmente con rinomati musicisti tra cui Leonidas Kavakos, Yuja Wang, Gautier Capuçon, Tabea Zimermann, Misha Maisky, Schlomo Mintz, François Leleux, Itamar Golan, Simon Trpčeski, Janine Jansen, Julian Rachlin. È anche un appassionato camerista ed uno dei fondatori del famoso Rubikon String Quartet. Molto attivo anche come educatore, tiene con frequenza masterclass negli Stati Uniti, Regno Unito, Corea del Sud, Serbia, Montenegro, Israele. È da alcuni anni l’apprezzato primo violino solista della London Symphony Orchestra dirigendone la formazione d’archi in tre incisioni discografiche per l’etichetta LSO. Tra le sue prossime pubblicazione discografiche, i Concerti di Čajkovskij e di Glazunov con l’Orchestra del Teatro Mariinskij e la direzione di Valery Gergiev. Suona uno Stradivari del 1709, generosamente donato da Jonhatan Moulds, presidente della Bank of America.
YOUTH ORCHESTRA YOUTH ORT
L'ORCHESTRA TOSCANA DEI CONSERVATORI
Per l'occasione la Fondazione ORT presenta in organico i giovani strumentisti ad arco selezionati lo scorso aprile nell'ambito del Corso di alta Formazione YO - YO (Youth Orchestra - Youth ORT).
Anche quest'anno si rinnova con grande piacere la partnership con gli Istituti musicali e Conservatori del territorio, con una proposta che vede impegnati accanto ai nostri professori, giovani studenti in arrivo dai centri di formazione di Firenze (Conservatorio "Luigi Cherubini") Siena (Istituto "Rinaldo Franci"), Livorno (Istituto "Pietro Mascagni") e Lucca (Istituto "Luigi Boccherini").
Sostenuto dal progetto "Sillumina Copia privata per i giovani, per la cultura" della SIAE con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il corso ha visto impegnati in questi mesi 10 ragazzi (4 violini, 2 viole, 2 violoncelli, 2 contrabbassi) provenienti dall'Italia e dall'estero in lezioni di preparazione musicale gestite dalle prima parti dell'Orchestra e incontri tenuti dalle cariche dirigenziali della Fondazione in ambito amministrativo e gestionale, offrendo loro l'opportunità di crescita formativa e di inserimento nel mondo del lavoro. Si tratta di un percorso completo, che approfondisce tutti gli aspetti che circondano il mondo della musica e delinea una visione del settore più ampia e aggiornata.
L'OTC, ovvero Orchestra Toscana dei Conservatori, è l'esperienza alla quale i Conservatori della Toscana hanno dato avvio dal 2014 e in cui le compagini delle singole orchestre di Istituto si fondono per dare ampiezza all'organico e poter offrire agli studenti e al territorio, formazione e produzioni. Questa esperienza rappresenta un raccordo tra la didattica e la professione, verificata anche nei progetti già in essere da alcuni anni con l'ORT: uno degli sbocchi professionali che la Toscana può offrire.
note di sala a cura di Francesco Ermini Polacci
SERGEJ PROKOF'EV (Sonzovka, Ekaterinoslav 1891 - Mosca 1953)
Concerto n.1 in re maggiore per violino e orchestra op.19 durata: 22 minuti circa
A poco più di vent’anni, l’enfant terrible Prokof’ev si era imposto come sfrontato innovatore della musica russa con il suo Concerto per pianoforte n.1, pagina caratterizzata da una furia ritmica scatenata fino ad allora impensabile su un pianoforte. Con il Concerto per violino n.1, scritto nel 1917 (ma eseguito solo nel 1923, a Parigi), Prokof’ev rifiuta invece quel piglio aggressivo, per abbracciare forme e contenuti di un gusto più classico. È anche questo un aspetto affascinante della sua sfaccettata personalità artistica, capace di creare una musica dai timbri crudi e dai ritmi feroci, talvolta graffiata dall’ironia, ma anche fatta di elegante trasparenza e luminose melodie, specchio dell’amore che Prokof’ev nutriva per Haydn e Mozart. Caratterizzato da una strumentazione essenziale quanto raffinata, il Concerto op.19 mostra come il compositore abbia saputo valorizzare le caratteristiche principali del violino, senza assegnargli un ruolo di sfrenato virtuosismo ma anzi orientandolo verso un lirismo assorto e delicato. Aspetto, questo, che emerge fin dall’Andantino d’inizio: il violino lo apre con una melodia sognante e quasi pudica, portata man mano verso le zone più acute ma sullo sfondo di un magico gioco di chiaroscuri creato dall’orchestra. Un secondo tema, esposto sempre dal violino, più contorto e frammen-
tato, non scalfisce affatto l’atmosfera sospesa e fiabesca dell’intero movimento, che anzi si chiude con una serena dissolvenza di flauto solo con arpa, archi e violino solista. Crea un effetto di diabolico contrasto lo Scherzo centrale, che chiede al solista abilità non comuni: è un abbagliante quanto sfrenato moto perpetuo, che si basa su un tema scosso da una giovanile esuberanza; sono sbalzi graffianti e ritmi sostenuti ad incorniciare le rapide, persino aspre volate del violino, tipici del Prokof’ev più vitale ed ironico. Il Moderato conclusivo riconduce al clima evanescente dell’inizio: il tema principale è, non caso, affine a quello che apriva il Concerto, e lo si ritrova nella voce del violino come un canto intimo ed etereo. Una breve sezione intermedia fa intravedere ancora una volta il ghigno ironico di Prokof’ev e la sua particolare predilezione per la meccanicità ossessiva dei ritmi, ma l’estesa conclusione finisce col ricostituire quella dimensione di lirismo rarefatto che è il tratto distintivo dell’intero Concerto. Dolcissima è la conclusione, fra impalpabili giochi d’eco ed un ultimo, luminescente assolo del violino.
MAURICE RAVEL
ALEKSANDR BORODIN
(Ciboure 1875 - Parigi 1937)
(San Pietroburgo 1833 - 1887)
Tzigane, rapsodia per violino e orchestra (1924)
Danze Polovesiane dal "Principe Igor"
durata: 11 minuti circa
durata: 12 minuti circa
Fu il folklore ungherese, con i suoi ritmi indiavolati e la sua ammaliante sensualità, a guidare l’ispirazione di Tzigane, “rapsodia da concerto” che Ravel completò nella sua versione originale per violino e pianoforte nel 1924; in quello stesso anno, ne approntò una versione che al pianoforte sostituiva l’orchestra, con risultati ancor più suggestivi. Un’atmosfera sonora ricreata dalla fantasia di Ravel, seguendo in particolare gli esempi di Liszt e di Brahms, che già al mondo ungherese si erano ispirati trasferendone accenti e melodie nella loro musica. La tradizione zigana diventa così per lui occasione per un pezzo apertamente virtuosistico, strutturato in due sezioni: un’introduzione lenta, dal carattere di improvvisazione, e una veloce, come una danza sfrenata. Il violino solo vaga così dapprima fra le sue meditazioni malinconiche e struggenti; poi, un’intrigante assolo all’arpa dà il via a una girandola di melodie suadenti e di danze vorticose, con il violino impegnato in un serie di travolgenti quanto spericolate variazioni che trascinano, senza tirar fiato, fino alle febbrili ultime battute.
Aleksander Borodin fu pianista e violoncellista autodidatta, poi flautista, ma anche medico e chimico rinomato. Legò il suo nome a quelli di Milij Balakirev, César Cui, Modest Musorgskij e Nicolaj Rimskij-Korsakov, dalla storia tutti riuniti assieme sotto il nome di “Gruppo dei cinque”. Protagonisti di una grande stagione artistica nella Russia dell’Ottocento, i Cinque cercarono di definire un comune indirizzo estetico con la precisa volontà di valorizzare, con la musica e nella musica, l’identità nazionale russa: di qui, l’attenzione da loro riservata alla riscoperta del rigoglioso patrimonio popolare russo, all’immediatezza realistica del canto contadino come alla forza suggestiva delle danze tradizionali, e la conseguente diffidenza nei confronti della musica occidentale. In realtà, l’ideale di una musica dal carattere nazionale risultò difficilmente raggiungibile, e ciascuno dei Cinque si trovò a percorrere strade assolutamente indipendenti. Se Musorgskij si rivelò così uno dei maestri del realismo più drammatico, e se RimskijKorsakov si impose per una sensibilità coloristica fra le più raffinate, il dottor Borodin seppe coniugare l’effusione melodica ad accenti epici, senza mai cedere alle tentazioni del sensualismo più coloristico. Una combinazione di elementi che emerge anche
dall’opera Il principe Igor, tratta da un grandioso poema epico del XI secolo (Il canto dell’impresa di Igor) che narra della sfortunata spedizione del principe di NovgorodSeversk contro i Polovesiani, temibile tribù di invasori. A questa partitura ambiziosa e di vaste proporzioni Borodin lavorò per ben diciassette anni, dal 1869 fino agli ultimi anni di vita, senza però portarla a compimento; in compenso, si dedicò all’ideazione e all’orchestrazione completa di alcuni momenti sparsi dell’opera, in previsione di loro esecuzioni in sala da concerto: fra questi, le celeberrime Danze Polovesiane, eseguite per la prima volta da sole già sotto la direzione di RimskijKorsakov nel 1879, e che da allora godono di un’affermata autonomia. È una serie serrata di danze che fa da spettacolare sfondo alla festa offerta dal Khan Koncak, capo supremo dei Polovesiani, a Igor e al figlio Vladimir, suoi prigionieri ma trattati con tutti gli onori. Seguendo le tracce di attenti studi sul folklore musicale polovesiano, Borodin inanella qui cinque rapidi quanto suggestivi pannelli musicali, che contrappongono di continuo una sensualità dolce e nostalgica ad un’impetuosa frenesia barbarica dei ritmi: sono momenti di innegabile fascino, fra i quali troviamo la delicata e sinuosa Danza
delle fanciulle iniziale, la scatenata Danza collettiva marcata da selvaggi timpani, la dionisiaca Danza finale, con la sua incontenibile eccitazione.
IGOR STRAVINSKIJ (Oranienbaum 1882 – New York 1971)
L'uccello di fuoco, suite n.2 dal balletto (1919) durata: 22 minuti circa
La nascita del balletto L’oiseau de feu (L’uccello di fuoco), ancora oggi una delle pagine più note di Stravinskij, si deve a Sergej Djagilev. Questo lungimirante impresario di nascita russa aveva creato a Parigi, nel 1909, i celeberrimi «Ballets Russes», coinvolgendo i migliori danzatori dell’epoca e operando una vera e propria svolta epocale nella realizzazione dei balletti, intesi come forma di spettacolo nata dall’accordo fra dimensione coreutica, arti visive e musica. In quel medesimo anno, Djagilev aveva già avuto modo di apprezzare il talento del giovane Stravinskij, ascoltandone con ammirazione lo sfavillante Feu d’artifice, e proprio a lui si era rivolto per una nuovissima creazione, un balletto in due quadri ispirato da un’antica leggenda russa. Compositore ventisettenne desideroso di farsi conoscere, Stravinskji non si fece scappare l’occasione: nell’autunno del 1909 era già all’opera, e il 18 Maggio del 1910 inviava da San Pietroburgo a Parigi la partitura completa de L’uccello di fuoco, l’ultimo suo lavoro scritto prima di lasciare la nativa Russia. Il balletto venne presentato all’Opéra di Parigi il 25 Giugno del 1910: fu un successo formidabile per Stravinskij, una serata all’insegna del grande evento che vide fra i presenti anche Marcel Proust e Claude Debussy. L’uccello di fuoco racconta del
mostruoso e malvagio gigante Kascej (il titolo originale della leggenda è proprio Kascej l’immortale), che custodisce nel suo giardino incantato un miracoloso uccello di fuoco. Quest’ultimo viene catturato dal Principe Ivan, che riceve poi dall’uccello di fuoco, in cambio della libertà, una delle sue penne d’oro. Tredici principesse, fra le quali l’amata di Ivan, sono tenute prigioniere nel castello di Kascej; il Principe cerca di liberarle, ma viene catturato dai mostri che sono di guardia e sta per essere tramutato in pietra, quando si ricorda della penna d’oro e, agitandola, si salva. Ricompare l’uccello di fuoco che con un incantesimo costringe Kascej e i suoi sudditi a una sfrenata danza, per poi farli assopire con una magica ninna nanna. È ancora l’uccello di fuoco a rivelare al Principe Ivan che Kascej può essere sconfitto rompendo l’uovo dove è racchiusa l’anima dell’orco: Ivan lo frantuma, e Kascej muore all’istante. Le principesse vengono così liberate, e Ivan si può solennemente unire in matrimonio con l’amata. Per questo balletto Stravinskij confezionò un abito strumentale assai variopinto e particolarmente esteso quanto a organico; per agevolarne l’esecuzione in ambito concertistico, ricavò dall’intera partitura una prima suite di pezzi con la medesima gigantesca orchestrazione (1911), poi una seconda (1919,
quella più diffusa e che viene proposta stasera) e una terza (1945), queste due invece caratterizzate da una strumentazione più contenuta. Seppur timbricamente alleggerita e costruita su una scelta di brani (che scandiscono comunque il senso narrativo dell’intero balletto), la Suite n.2 riesce a garantire tutto il fascino di una partitura evocativa e carica di suggestioni, dove Stravinskij fa rivivere il raffinato senso del colore, i seducenti profumi così ben assimilati dal maestro Rimskij-Korsakov; ma allo stesso tempo, disvela il suo infallibile talento e le sue personalissime concezioni, specie nel ritmo, che con lui si fa mobilissimo quanto espressivamente incisivo. Ad avviare la Suite è l’Introduzione, episodio cupamente delineato dall’ondeggiare di tinte scure, evocazione inquietante del giardino incantato di Kascej. Da qui si libra, magicamente e senza soluzione di continuità, L’uccello di fuoco e la sua danza, brevissimo episodio fremente e luminoso che a sua volta introduce le Variazioni dell’uccello di fuoco: brano iridescente e alato, solcato dalle eleganti volute dei flauti sul luccichio vivacissimo dei pizzicati, e increspato dall’incanto sonoro creato da flauto e arpa. Al blocco compatto di questi tre momenti distinti, segue la soave Danza delle principesse, con il suo andamento circolare e calmo: un
episodio imbevuto del più autentico spirito russo, quel misto di dolcezza e malinconia qui espresso da due temi (ripresi, pare, da una serie di canti popolari raccolti da Rimskij-Korsakov), presentati il primo dall’oboe e il secondo dai violini. La successiva Danza del re Kascej irrompe con tutta la sua furiosa e terribile forza ritmica: un vero e proprio scossone tellurico creato dalla batteria delle percussioni al gran completo, rafforzato dallo squillare minaccioso degli ottoni e mosso da una vitalità selvaggia. Il gioco continuo dei pannelli contrastanti prosegue con Ninna nanna, che evoca l’incantesimo disteso dal magico volo dell’uccello di fuoco sui mostruosi sudditi di Kascej: è un episodio cullante e soave, disegnato dalla melodia misteriosa del fagotto, e che talvolta interrompe il suo ipnotico passo aprendosi a radiosi squarci lirici. Sul pianissimo che lo conclude, si affaccia il corno solo, facendo trapelare una melodia nobile e solenne: è l’avvio dello spettacolare Finale, che Stravinskji costruisce come un trascinante crescendo e un continui caleidoscopio di colori. E quello stesso tema iniziale viene esaltato in tutta la sua forza ritmica, trasformandosi in fanfara: suona come campane a festa, scandendo così l’apoteosi della trionfale conclusione.
VIOLINI PRIMI
VIOLE
FLAUTI
Daniele Giorgi * Lorenzo Gentili Tedeschi * Virginia Ceri * Angela Asioli Patrizia Bettotti Camilla De Giovanni (yo) Francesco Di Cuonzo Marian Elleman Chiara Foletto Emma Lanza (yo) Marco Pistelli
Stefano Zanobini * Caterina Cioli ** Alessandro Franconi Khulan Ganzorig (yo) Tommaso Morano (yo) Pier Paolo Ricci
Fabio Fabbrizzi * Michele Marasco * Claudia Bucchini
VIOLINI SECONDI
Chiara Morandi * Stefano Bianchi ** Colomba Betti (yo) Gabriella Colombo Marcello D'Angelo Alessandro Giani Elena Gori (yo) Susanna Pasquariello
VIOLONCELLI
Luca Provenzani * Augusto Gasbarri * Stefano Battistini Leonardo Giovannini (yo) Matilde Michelozzi (yo) Giovanni Simeone CONTRABBASSI
Amerigo Bernardi * Luigi Giannoni ** Mattia Riva (yo) Margherita Vezzani (yo)
OBOI
Alessio Galiazzo * Flavio Giuliani * Alberto Grisafi (c) CLARINETTI
Marco Ortolani * Francesco Negrini * FAGOTTI
Paolo Carlini * Umberto CodecĂ * CORNI
Andrea Albori * Paolo Faggi * Filippo Chiavaroli (c) Gabriele Ricci (c)
TROMBE
Donato De Sena * Guido Guidarelli *
ISPETTORE D’ORCHESTRA E ARCHIVISTA
Alfredo Vignoli
TROMBONI
Federico De Simone * Edoardo Baldini (c) Stefano Centini BASSO TUBA
Nicola Pelli (c)
* prime parti ** concertino in corsivo (c) allievi Orchestra Toscana dei Conservatori
TIMPANI
Morgan M.Tortelli * PERCUSSIONI
Mattia Pia Sebastiano Nidi Giacomo Cirinei (c) Rémi Houlle (c) CELESTA E PIANOFORTE
Antonio Siringo *
in corsivo (yo) allievi corso Yo-Yo Youth Orchestra Youth ORT
L’Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Composta da 38 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l’Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi di sua proprietà. Le esecuzioni fiorentine sono trasmesse su territorio nazionale da RadioRai Tre e in Regione da Rete Toscana Classica.
TRA BAROCCO E MUSICA D’OGGI Fin dagli esordi, sotto la direzione artistica di Luciano Berio, l'ORT ha avuto un occhio di riguardo per la musica del nostro tempo ed i suoi interpreti, facendone quasi una propria specializzazione; tale tradizione si è mantenuta negli anni fino a giungere al festival "Play It! La musica fORTe dell'Italia", eloquente manifesto di tale attitudine, che nel 2014 ha ricevuto il XXXIII Premio della Critica Musicale "Franco Abbiati" per la migliore iniziativa 2013. Ma già dal suo debutto nel 1980, sotto la direzione di Massimo de Bernart, la piccola Orchestra si impose per la sua versatilità e l'altissimo livello professionale che ne fecero in poco tempo una raffinata interprete del Barocco e del Classicismo come della musica del '900, con una particolare vocazione per i capolavori rossiniani ed un'attenzione alle partiture più rare e poco eseguite. Negli anni a seguire, cedendo alla tentazione di affrontare l'affascinante repertorio sinfonico destinato ad organici più nutriti (anche grazie alla collaborazione con l'OGI e gli studenti dei Conservatori della Toscana), l'ORT si è spinta oltre i confini della musica da camera, affrontando con successo i capolavori del sinfonismo romantico e tardo-romantico, da Brahms e Schumann a Čajkovskij, Mahler, Sibelius.
OSPITALITÀ & TOURNÉE Ospite delle più importanti Società di Concerti italiane, si è esibita con grande successo al Teatro alla Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, al Comunale di Bologna, al Carlo Felice di Genova, all’Auditorium del Lingotto di Torino, all’Accademia di S.Cecilia di Roma, alla Settimana Musicale Senese, al Ravenna Festival, al Rossini Opera Festival e alla Biennale di Venezia. Numerose le sue apparizioni all’estero a partire dal 1992 tra cui: Salisburgo, Cannes,
Strasburgo, New York, Edimburgo, Madrid, Hong Kong, Tokyo per la rassegna “ItaliaGiappone 2001-2002”. Negli ultimi anni il concerto al Konzertsaal di Lucerna con Daniele Rustioni sul podio e Sergej Krylov al violino (maggio 2013); la doppia tappa in Germania (Münster e Hannover) con Francesco Lanzillotta e Benedetto Lupo solista al piano nel novembre 2014, e lo scorso giugno 2016 la trasferta in Sudamerica per una tournée di 6 concerti in Ecuador, Perù, Cile Argentina sempre guidati dal direttore principale Rustioni, con Francesca Dego al violino.
DISCOGRAFIA Musiche di Schubert e di Cherubini con Donato Renzetti (Europa Musica), Pierino e il lupo e L’Histoire de Babar con Paolo Poli e Alessandro Pinzauti (Caroman), Cavalleria rusticana con Bruno Bartoletti (Foné), Il barbiere di Siviglia con Gianluigi Gelmetti (EMI Classics), Omaggio a Mina e Orfeo cantando tolse di Adriano Guarnieri con Pietro Borgonovo (Ricordi) e lo Stabat Mater di Rossini con Gianluigi Gelmetti (Agorà), Tancredi con Gianluigi Gelmetti (Foné), Holy Sea con Butch Morris (Splasch), Richard Galliano e I Solisti dell’Ort (dreyfus), Le Congiurate di Schubert con Gérard Korsten per la regia di Denis Krief, Concertone con Stefano Bollani (Blue Label), Omaggio a Puccini con Fiorenza Cedolins (Bongiovanni), il Requiem di Mozart con Gianluigi Gelmetti, Le sette ultime parole del nostro Redentore in croce di Haydn, concertatore Andrea Tacchi; Play it! (2011) con musiche di Sylvano Bussotti, Carla Rebora, Riccardo Panfili per VdM Records; Giorgio Federico Ghedini con Daniele Rustioni (Sony Classical 2016). Sono già stati realizzati in sala di incisione altri due cd (sempre su etichetta Sony) dedicati rispettivamente a Alfredo Casella e Goffredo Petrassi; la loro uscita è prevista nel 2018.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
ENRICO DINDO direttore e violoncello
musiche di R.Strauss, Glazunov, Dvořák, Schumann
MERCOLEDÌ
8
novembre ore
FRÉDÉRIC CHASLIN direttore
GILE BAE
pianoforte
musiche di Chopin, Mendelssohn
21.00
GIOVEDÌ
30
novembre ore
21.00
COMUNICAZIONI PER IL PUBBLICO
REALTÀ AUMENTATA Desideri cambiare punto d’ascolto e immergerti in una dimensione percettiva completamente nuova? Qui all’ORT è possibile. Dopo il successo e la grande partecipazione nella scorsa stagione, ritorna e si riconferma anche quest'anno l'iniziativa rivolta al pubblico dell'ORT (abbonati e non) per chiunque voglia vivere un'esperienza sensoriale totalmente diversa. Realtà aumentata è l'occasione per cambiare punto di vista e di ascolto: durante i nostri concerti al Teatro Verdi di Firenze, quattro spettatori potranno sedere sul palcoscenico accanto ai nostri professori d’orchestra, seguendo il concerto in mezzo agli archi o ai fiati dell'ORT, ascoltando la musica da una prospettiva acustica diversa dal solito. «È stata un’emozione indescrivibile poter ascoltare la musica in modo completamente diverso, osservare da vicino i musicisti, scambiare quattro chiacchiere con loro prima dell’esecuzione e all’intervallo» Emanuela e Riccardo (Firenze, 19 maggio 2015)
Se sei curioso di cambiare punto di vista e d’ascolto e vuoi fare un’esperienza musicale inedita, contattaci e prenota la tua poltrona rossa sul palcoscenico. info e prenotazioni: tel. 055 2340710 - sviluppo@orchestradellatoscana.it
CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE
LE VIE DELLA MUSICA
XIII EDIZIONE 2017_18
Voglia di classica? Veniamo a prendervi a casa!
Tutte le strade portano al TEATRO VERDI
• Mugello • Val di Sieve • Chianti fiorentino 6 concerti + viaggio A/R in pullman
ILLUSTRAZIONE: Martina De Natale
a soli 85,00 euro info 055 2340710 int.3
con il contributo di
www.orchestradellatoscana.it
L'ORT COMUNICA | CANALI SOCIAL
NUOVO SITO INTERNET
AUDIO SU SOUNDCLOUD
Qui sono raccolte tutte le informazioni che riguardano l’Orchestra della Toscana. Trovate il calendario, le news con gli aggiornamenti, le anticipazioni, le foto gallery ed i dettagli di tutte le nostre iniziative. È anche il punto di partenza per i nostri canali social (Facebook, Twitter, You Tube, Pinterest e Instagram). Si possono scaricare materiali ed inviti ad progetti speciali: www.orchestradellatoscana.it
Sono disponibili sulla piattaforma di condivisione audio Soundcloud materiali che ci riguardano come le introduzioni ai concerti, gli interventi didattici e una selezione di brani dall'edizione 2015 del festival Play It! Ci trovate a questo indirizzo: soundcloud.com/orchestradellatoscana
I PROGRAMMI SU ISSUU
Sulla nostra pagina Facebook sarà possibile vedere nei prossimi giorni un’ampia galleria fotografica che documenta questo concerto. Più in generale, sul nostro sito trovate una foto gallery su tutta l’attività dell’Orchestra della Toscana, realizzata da Marco Borrelli.
Tutti i programmi di sala, come questo che state leggendo, vengono pubblicati con qualche giorno di anticipo sul portale Issuu a questo indirizzo: issuu.com/orchestradellatoscana Chi vuole può dunque prepararsi all’ascolto in anticipo e comodamente da casa. Il link è disponibile anche nel nostro sito internet. I programmi resteranno a disposizione del pubblico per tutta la stagione.
LE FOTO DEL CONCERTO
NEL GIARDINO DEGLI A tra Viole, Violini e altri Fiori dell'Orchestra
con Gregorio Mazzarese pianista e direttore Simone Genuini animatrice Chiara Foletto (violino e viola
TUTTI AL T TUTTI AL AL TEATRO VERDI TUTTI TEATRO VERDI Gli spettacoli del Sabato pomerig
BAMBINI € 5.00 ADULTI € 8.
Biglietti gà disponibili presso la bigliette
spettacoli delSabato Sabato pomeriggio pomeriggio per ragazzi e famiglie ore 16.30 Teatro Verdi e on line 16.30 su www.teatrover Gli Gli spettacoli del perbambini, bambini, ragazzi e famiglie ore
Non è prevista nessuna prenotazione te
9 dicembre 13 gennaio 17 marzo Biglietteria: gennaio marzo Via Ghibellina 97 g dicembre 9 dicembre 13 17 aperta dal lunedì al sabato NEL GIARDINO BUSTRIC 9 13 S SABATO 9GIARDINO 13 IL FAGIOLO MAGICO orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00 NEL DEGLI ARCHI BUSTRIC e la Musica del Libro DEGLI ARCHI e la Musica del Libro della Giungla Viole, VioliniDEGLI e altri Fiori 055 MAGICO 212320 ILtelefono: FAGIOLO NELtra GIARDINO ARCHI BUSTRIC e la Musica del Libro DICEMBRE GENNAIO SABATO
SABATO
SABATO
SABATO
SABATO
tra Viole, dell'Orchestra
operina Giungla in atto unico per soli, della
Violini e altri Fiori della Giungla "Il libro della giungla" suite
tra Viole, Violini e altri Fiori sabato con Gregorio Mazzarese dell'Orchestra dell'Orchestra pianista e direttore
SABATO
Simone Genuini
con Gregorio animatrice Mazzarese Chiara Foletto (violino e viola) pianista e direttore Simone Genuini animatrice Chiara Foletto (violino e viola)
BAMBINI € 5.00 ADULTI € 8.00 Biglietti gà disponibili presso la biglietteria del Teatro Verdi e on line su www.teatroverdifirenze.it BAMBINI € 5.00 ADULTI € 8.00 Non è prevista nessuna prenotazione telefonica.
coro, voci recitanti e orchestra operina in atto unico per soli,055 2340710 NELsabato GIARDINO DEGLI ARCHI BUST Fondazione ORT - Tel: Dania Morini coro, voci recitanti e orchestra "Il libro della giungla" suite info@orchestradellatoscana.it Alessandro Moro della tra Viole, Violini e altri Fiori per narratore e orchestra (1942) Miklos Rozsa e Giacomo Riggi per narratore e orchestra (1942) musiche di ideazione scenica e regia di
testi di musiche di
Bustric dell'Orchestra
musiche di Miklos Rozsa ideazione scenica e regia di Bustric
17
testi di Dania Morini www.orchestradellatoscana.it
direttore Carlomoreno musiche di produzione e allestimento
VolpiniMoro Alessandro e Giacomo Riggi
Fondazione ORT con Gregorio Mazzarese direttore Carlomoreno Volpini produzione e allestimento pianista e direttore Simone Genuini Fondazione ORT animatrice Chiara Foletto (violino e viola)
MARZO sabato
IL FAGIOLO MAGICO
"Il libro per nar
musiche ideazion
Biglietti gà disponibili presso la biglietteria del Biglietteria: Via Ghibellina 97 Teatroaperta Verdi dal e on line al susabato www.teatroverdifirenze.it lunedì Non èorario prevista nessuna prenotazione telefonica. 10.00-13.00 e 16.00-19.00 telefono: 055 212320
Biglietteria: Via Ghibellina 97 - Tel: 055 2340710 apertaFondazione dal lunedìORT al sabato orarioinfo@orchestradellatoscana.it 10.00-13.00 e 16.00-19.00 www.orchestradellatoscana.it telefono: 055 212320
BAMBINI € 5.00 ADULTI € 8.00
Fondazione ORT - Tel: 055 2340710 info@orchestradellatoscana.it www.orchestradellatoscana.it
Biglietti gà disponibili presso la biglietteria del Teatro Verdi e on line su www.teatroverdifirenze.it Non è prevista nessuna prenotazione telefonica. Biglietteria: Via Ghibellina 97 aperta dal lunedì al sabato orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00 telefono: 055 212320 Fondazione ORT - Tel: 055 2340710 info@orchestradellatoscana.it www.orchestradellatoscana.it
Con il contributo di Con il contributo di
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