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XXXVI stagione concertistica
Concerto di Natale
PETER GUTH
direttore e violino "Saluti da Vienna"
fondazione orchestra regionale toscana
Direttore generale
Marco Parri
Direttore servizi musicali
Paolo Frassinelli
Direttore comunicazione
Riccardo Basile
Ufficio sviluppo e fundraising
Elisa Bonini
Amministrazione
Simone Grifagni, Cristina Ottanelli Ufficio del personale
Patrizia Brogioni, Andrea Gianfaldoni Segreteria
Stefania Tombelli, Tiziana Goretti, Ambra Greco Servizi tecnici Orchestra
Angelo Del Rosso
OspitalitĂ e sala Teatro Verdi
Fulvio Palmieri, Paolo Malvini Consiglio di Amministrazione
Maurizio Frittelli presidente Francesca Bardelli vice presidente Elisa Burlamacchi Nazzareno Carusi Claudio Martini Revisore Unico
Vittorio Quarta
Palcoscenico Teatro Verdi
Alfredo Ridi, Walter Sica, Carmelo Meli Sandro Russo, Alessandro Goretti Personale di sala
Lisa Baldi, Alessandra Biagiotti, Anastasiya Byshlyaha, Tommaso Cellini. Lorenzo Del Mastio, Enrico Guerrini, Chiara Giglioli, Michele Leccese, Pasquale Matarrese, Andrea Nigro, Sara Spinicchia, Mario Venneri, Giuseppe Zarcone
XXXVI stagione concertistica 16_17
direttore artistico
Giorgio Battistelli
direttore principale Daniele Rustioni direttore e compositore in residence Tan Dun direttore onorario Thomas Dausgaard
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stituzioni
oncertistiche
rchestrali
Concerto di Natale
Saluti da Vienna
PETER GUTH
Le più belle danze e i meravigliosi valzer della Vienna di Strauss, Suppé, Stolz, Lehár
direttore e violino
piombino, teatro metropolitan
martedì 20 dicembre 2016 ore 21.00 poggibonsi, teatro politeama
mercoledì 21 dicembre 2016 ore 21.00 lucca, teatro del giglio
giovedì 22 dicembre 2016 ore 21.00 figline valdarno, teatro garibaldi
venerdì 23 dicembre 2016 ore 21.15 Firenze, Teatro Verdi *
sabato 24 dicembre 2016 ore 17.00 * concerto trasmesso in differita da Rete Toscana Classica Registrazioni e produzioni audio a cura di SoundStudioService
in collaborazione con il Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze
FRANZ VON SUPPÉ
ROBERT STOLZ
Leichte Kavallerie, Ouvertüre (Cavalleria leggera)
Gruss aus Wien (Saluti da Vienna) marcia op.898
JOHANN STRAUSS
FRANZ LEHÁR
“Im Sturmschritt” (A passo di carica) polka veloce op.348
“Ballsirenen” valzer
(1819 -1895)
(1825 -1899)
da Indigo und die vierzig Rauber (Indigo e i quaranta ladroni)
(1880 -1975)
(1870 -1948)
da Die Lustige Witwe (La vedova allegra)
JOSEF STRAUSS
Freut euch des Lebens (Godetevi la vita) valzer op.340
(1827 -1870)
JOHANN STRAUSS Gitana-Galopp, op.108
Mein Lebenslauf ist Lieb' und Lust (La mia vita è amore e piacere) valzer op.263
JOHANN STRAUSS
JOHANN & JOSEF STRAUSS
(padre1804 -1849)
Im Krapfenwald'l (Nel bosco di Krapfen) polka francese op.336
Ohne Sorgen! (Senza preoccupazione!) polka veloce op.271
Pizzicato-Polka
Kaiser-Walzer op.437
EDUARD STRAUSS
Perpetuum mobile (Moto perpetuo) scherzo musicale op.257
Mit Vergnügen! (Con piacere!) polka veloce op.228
(1835 -1916)
JOHANN STRAUSS An der schönen, blauen Donau (Sul bel Danubio blu) valzer op.314
Il concerto del 22 dicembre, in programma al Teatro del Giglio di Lucca nell'ambito dei Puccini Days, prevede anche due arie tratte da "La bohème" di Giacomo Puccini, interpretate dal soprano Rossella Bevacqua
PETER GUTH Lo straordinario modo di coinvolgere musicisti e pubblico insieme, e di dirigere imbracciando il violino secondo la tradizione di Johann Strauss, ha reso Peter Guth noto a livello internazionale perché trasmette la gioia della musica ovunque egli appare. Ha costruito un'eccezionale carriera nei più grandi centri musicali al mondo, ospite, come specialista per la musica viennese, di oltre cento orchestre sinfoniche e prestigiosi festival tra cui la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, la San Francisco Symphony, la Tonhalle Orchestra Zurich, la English Chamber Orchestra, e i Virtuosi di Mosca di Vladimir Spivakov. Tra l'ampia discografia, il cd Strauss of North, con musiche del danese Hans Christian Lumbye, ha vinto il British Music Retailers Award, mentre le registrazioni alla guida della RSO di Vienna sono state valutate come le migliori della Marco Polo-Strauss Edizion. Nel 1978 ha fondato la Strauss Festival Orchestra Vienna con cui ha intrapreso varie tournée in tutto il mondo, divulgando l'interpretazione autentica della musica viennese. Ottiene consensi entusiasti anche da parte del pubblico in Asia (Giappone, Cina, Taiwan e Corea del Sud), Russia e in Europa orientale. Ha accompagnato importanti voci soliste, è stato direttore musicale della First Vienna Operetta Festival in Giappone e diretto nuove produzioni di operetta nei teatri d'opera internazionali. È stato protagonista più volte nei Concerti di Capodanno alla Tokyo Suntory Hall. Si
esibisce regolarmente in Russia: a Mosca nella Sala Grande del Conservatorio, nella Čajkovskij Hall, nel Dom Musiki, per l'apertura dei Vienna Days, e a San Pietroburgo con l'Academic Symphony Orchestra, nel festival estivo "The Grand Waltz" del Museo Hermitage e al Saint Petersburg State Theatre (divendandone nel 2007 direttore ospite principale), dove conduce operette e serate di gala annuali con star internazionali. Ha studiato a Vienna, in seguito è stato
Saluti da Vienna note di sala di Gregorio Moppi per tre anni a Mosca come allievo di David Oistrakh e ha fatto la sua prima apparizione internazionale, come solista con il Vienna Trio, vincitore del primo premio al concorso ARD di Monaco. L'attività d'insegnamento, le pubblicazioni sulla metodologia del violino moderno, il grande interesse per la musica contemporanea, così come il ruolo di primo violino ricoperto alla RSO di Vienna, sottolineano e caratterizzano la sua versatilità. Nel 2006 riceve il Golden Sign of Merit della Città di Vienna. Ospite consueto della formazione toscana, torna all'ORT in occasione dell'appuntamento natalizio con il programma, Saluti da Vienna, presentato al New York Lincoln Center per una serie di concerti tra Canada e Stati Uniti, e grazie al quale è stato nominato direttore artistico per la TV-Galas a Vienna, nel 1999 con Gregory Peck e nel 2013 con Maximilian Schell e Frederica von Stade come padroni di casa. Il programma ci conduce nelle grandi sale da ballo pubbliche della capitale austriaca, dove per tutto l’Ottocento e fino alla Grande Guerra si ballavano valzer, polke, galop, quadriglie composte a getto continuo dalla dinastia Strauss – il padre Johann, i figli Johann junior, Josef, Eduard – e dagli operettisti Franz von Suppé, Franz Lehár e Robert Stolz, scomparso quarant’anni fa. Sembrerà per un attimo di trovarci, in anticipo, al Musikverein di Vienna per il concerto di Capodanno trasmesso in mondovisione.
Il destino degli Strauss di Vienna era la musica. Johann Strauss (1804-1849) fu il primo della famiglia a restarne folgorato. Figlio di tavernieri, al pentagramma lo iniziarono i suonatori ambulanti che passavano dal locale dei suoi. A cinque anni ebbe in regalo un violino su cui si esercitò a ricreare i motivi popolari dell'epoca. Allora nessuno avrebbe mai pensato che il suo avvenire sarebbe stato quello, tanto più che i genitori lo avevano avviato a un mestiere che avrebbe potuto garantirgli di che campare bene in età matura, il rilegatore. Niente da fare: l'incontro con un certo Polischansky, violinista amico di casa, e le lezioni da lui impartitegli segnarono il suo futuro. Cominciò così, alle soglie dell'adolescenza, a guadagnarsi da vivere ingaggiato da questa o quell’orchestrina per far danzare la capitale asburgica, una città dove, in strada, ci si poteva ancora imbattere in Schubert o nell'imbronciato Beethoven. Il salto di qualità, Strauss lo fece quando si unì al quartetto di violini dell'amico Joseph Lanner, un gruppo che man mano lievitò fino ad arrivare a dodici strumenti; e Strauss ne divenne vicedirettore. I nomi di Lanner e Strauss presero a girare, si moltiplicarono le scritture, la musica che componevano veniva pubblicata (in doppia versione, orchestrale e per pianoforte solo) e di conseguenza li rendeva ancora più noti. Questi pezzi spesso erano redatti a quattro mani, costruiti secondo rapidi automatismi da catena di montaggio per rispondere alle incessanti richieste del pubblico. Arrivò però il momento in cui i due si separarono: causa, forse, malintesi
non chiariti e l'impellente bisogno di denaro da parte di Strauss. Che fondò una sua orchestra, contendendosi con l’ex amico il favore dei viennesi. Nel 1830 Strauss aveva alle sue dipendenze 200 musicisti, tutti polistrumentisti, che ogni giorno, suddivisi in vari complessi, lavoravano contemporaneamente su più fronti, toccando vertici di spiccata maestria esecutiva, di flessibilità ritmica, di corposità sonora. Al 1839 data il Gitana-Galopp (il galop è una polka veloce eseguita a conclusione dei balli di società) su temi spagnoli, o pseudospagnoli, che Strauss conobbe per averli ascoltati in un balletto del compositore francese Daniel Auber, La Gitane, arrivato allora a Vienna dopo l’esordio a San Pietroburgo. Ma è il valzer la danza su cui si fissa il marchio Strauss, indelebile. La sua ossatura è costituita da un susseguirsi fascinatorio di decine e decine di un-due-tre che per esser fatti come si deve (alla viennese, alla Strauss) necessitano di una leggera, quasi impercettibile anticipazione del secondo battito. Dapprima ospitato nelle sale da ballo e nei salotti, con gli Strauss il valzer cresce nelle proporzioni e nelle ambizioni musicali, trovando adeguata collocazione anche in sala da concerto. Fiorisce nei decenni che vanno dal Congresso di Vienna allo scoppio della Grande Guerra. Nella sua declinazione viennese si compone solitamente di tre parti: una introduzione, una sequenza di quattro o cinque valzer, la coda nella quale possono ripresentarsi i motivi già sentiti. E proprio a un valzer è legata la fama imperitura della ditta Strauss, An der schönen, blauen Donau («Sul bel Danubio blu»). Ne è autore il figlio di Johann, Johann anche lui (18251899), un altro Strauss che andò incontro al suo destino musicale malgrado i veti
paterni. In questo caso fu la madre a instradarlo verso il violino, di nascosto dal genitore sempre in giro per concerti, il quale, troppo tardi venuto a conoscenza dell’inganno, non poté che accettare il fatto compiuto e adattarsi a subirne la concorrenza. Alla morte di Johann senior, Schani (il nomignolo con cui era conosciuto Johann junior) assunse la direzione di un’orchestra Strauss unificata. La genesi del Danubio blu non è legata a qualche suggestione naturalistica (come si potrebbe credere dal titolo e come farebbe pensare l’attacco dell’introduzione, evocativo di bagliori su una superficie liquida dal placido corso), ma a un’immagine letteraria. A una lirica di Karl Isidor Beck, poeta romantico austriaco: «E ti ho visto graziosa, giovane, che porti un mondo di dolore, dove i nostri cuori sono sempre sinceri, dove la nostra ricchezza è sempre stata, sul Danubio, sul bel Danubio blu». Da quest’ultimo verso Schani prese spunto per il titolo del valzer composto nel 1867 su commissione dell’amico Johann Herbeck, direttore dell’Associazione corale maschile di Vienna. Assieme alla versione orchestrale, Strauss ne approntò una per coro virile e pianoforte su un testo sconclusionato di Joseph Weigl ispirato alla nuova illuminazione stradale della città. Fu tuttavia a Parigi che il Danubio blu assurse a simbolo di un’intera civiltà. «Si deve soltanto accennare alle prime tre note della triade di re maggiore [re – fa diesis – la, incipit del primo dei cinque valzer che costituiscono il Danubio blu] che tutte le facce s’accendono di subito entusiasmo», dice Eduard Hanslick, il più autorevole fra i critici musicali austriaci del tempo. Del gennaio 1870 è Freut euch des Lebens («Godetevi la vita») richiesto dalla Società degli amici della musica di Vienna per
inaugurare la Sala d’oro del Musikverein, quella dove ogni Capodanno si tiene il concerto dei Wiener Philharmoniker trasmesso in mondovisione. Mentre il Kaiser-Walzer («Valzer dell’imperatore») è un omaggio a Guglielmo II di Prussia in occasione dell’apertura di una nuova sala da concerto a Berlino, nel 1889. In realtà il titolo dovrebbe essere «Valzer degli imperatori», poiché la composizione intendeva soprattutto ricordare la visita di stato di Guglielmo a Francesco Giuseppe, sovrano d’Austria. Non soltanto valzer produceva Schani. Il Perpetuum mobile, del 1861, è una vorticosa spirale di musica pensata per mettere in luce la bravura dell’orchestra. Potrebbe non aver mai fine. Perciò, per terminarla, da Strauss in poi molti direttori usano voltarsi al pubblico e dirgli, in dialetto viennese, «Und so weiter...», e così via. Im Krapfenwaldl («Nel bosco di Krapfen») è una polka francese infarcita di richiami ornitologici che nel 1869 venne ascoltata per la prima volta in Russia, ma a Vienna le venne dato il titolo che evoca una zona boschiva fuori città. In Sturmschritt! («Carica!») è una polka veloce – così veloce da volersi misurarsi addirittura con il cancan di Offenbach - che Strauss ricavò nel 1871 dalla rielaborazione di melodie della sua prima operetta, Indigo e i quaranta ladroni. Un altro Strauss che non poté evitare l’appuntamento con il destino fu Josef (1827-1870). Avrebbe fatto volentieri l’ingegnere, professione per cui era assai dotato - aveva perfino inventato una macchina per la pulizia stradale - ma l’impresa di famiglia lo chiamò e lui, seppure a malincuore, non si sottrasse, dirigendo e componendo. Nel programma odierno compaiono tre suoi pezzi del 1869. Mein Lebenslauf ist Lieb’ und Lust
(«La mia vita è amore e piacere») ha il sapore tipico dei valzer straussiani. Con la polka veloce Ohne Sorgen («Senza preoccupazioni!»), Josef festeggiò la guarigione da un malanno fisico e psicologico. E la Pizzicato-Polka, che prescrive archi suonati senza archetto, è confezionata in coppia con il fratello maggiore Johann per farci pace dopo un periodo di incomprensioni professionali. Anche l’altro loro fratello Eduard (18351916) non mancò all’incontro con il destino. Per due volte. La prima quando la sua intenzione di dedicarsi alla carriera diplomatica si smorzò sotto le pressioni di Schani: studiò dunque la musica, si dedicò all’arpa e poi a guidare l’orchestra di famiglia (la polka veloce Mit Vergnügen, «Con piacere», è del 1884). La seconda nel momento in cui, accorgendosi del crepuscolo dell’Austria imperiale e insieme delle sue sfolgoranti serate danzanti, sciolse l’orchestra e ne bruciò l’archivio. L’esempio degli Strauss attirò adepti. Come l’istriano Franz von Suppé, radici italiane, studi di giurisprudenza a Padova, che diede il via alla tradizione dell’operetta viennese: l’ouverture di Cavalleria leggera, 1866, gode fortuna universale dacché Disney la fece dirigere a Topolino nel cortometraggio L’ora della sinfonia. Come Franz Lehár, ungherese, che di valzer morbidissimi e seducenti intesse la Vedova allegra, rappresentata la prima volta a Vienna nel 1905. E come gli Stolz di Graz, Jakob e Robert: quest’ultimo, epigono di una «felix Austria» ormai disintegrata, autore di decine di operette, dal 1940 ebbe una brillante carriera fra Broadway e Hollywood.
Orchestra SINFONICA del Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze L’Orchestra del 'Cherubini’ di Firenze è l’espressione più alta del ‘Sistema Orchestra’, creato nel 2005 all’interno del Conservatorio, nell’ambito delle classi di esercitazioni orchestrali e formazione orchestrale. È composta dagli studenti dei corsi più avanzati sia del vecchio che del nuovo ordinamento, e svolge una regolare attività di produzione, che include decine di concerti all’anno, in collaborazione con il coro e con altre orchestre e solisti dell’istituto di alta formazione musicale, oltre a varie collaborazioni sia in Italia che all’estero. Da segnalare la registrazione di alcuni importanti dvd, pubblicati e diffusi dalla De Agostini di Spagna, tra cui il Requiem in do minore e la Marcia funebre di Cherubini, il Deutsches Requiem di Brahms e la Messa da Requiem di Verdi. Altri fondamentali impegni della formazione sono stati l’esecuzione del Requiem di Mozart presso la Basilica
di San Lorenzo in Firenze e per il prestigioso ‘Festival di Pasqua’ di Roma; la rappresentazione dell’opera corale La casa dei lupi al Teatro La Pergola di Firenze; l’esecuzione dei Carmina Burana, unitamente al coro del Cherubini, presso il Verdi di Firenze e altri siti tra cui il concerto presso l’Università La Sapienza di Roma lo scorso ottobre, dove ha riscosso una calorosa accoglienza da parte di un folto pubblico. Tra le novità, è capofila del progetto della Regione Toscana, inauguratosi nel 2015, l’Orchestra dei Conservatori della Toscana (ne fanno parte l’Istituto Boccherini di Lucca, l’istituto Franci di Siena e l’istituto Mascagni di Livorno). Ha all’attivo importanti collaborazioni, tra cui quella con il Teatro dell’Opera di Firenze, e quella con l’ORT.
VIOLINI PRIMI
CONTRABBASSI
TROMBE
Paolo Gaiani * Patrizia Bettotti ** Stefano Bianchi Gabriella Colombo Marcello D'Angelo Francesco Di Cuonzo Marian Elleman Alessandro Giani Marco Pistelli Gianluca Stupia
Amerigo Bernardi * Luigi Giannoni ** Eugenia Barone Guido Gargani
Donato De Sena * Guido Guidarelli *
VIOLINI SECONDI
Chiara Morandi * Chiara Foletto ** Enrico Bernini Benedetta Servino Angela Tomei
FLAUTI
Michele Marasco * Guido Pratesi Ottavino
Niccolò Landi Angela Lorubbio
Stefano Zanobini * Pier Paolo Ricci ** Caterina Cioli Alessandro Franconi Khulan Ganzorig VIOLONCELLI
Luca Provenzani * Augusto Gasbarri * Francesco Canfailla Lorenzo Phelan Giovanni Simeone
TIMPANI
Morgan M.Tortelli * PERCUSSIONI
Gianmarco Franceschini Remi Houlle Alberto Marcantonio
OBOI
Alessio Galiazzo * Marco Del Cittadino CLARINETTI
VIOLE
TROMBONe
Stefano Bellucci *
Francesco Negrini Luka Boskovic
arpa
Cinzia Conte * Ispettore d’orcheStra e archivista
Alfredo Vignoli FAGOTTI
Paolo Carlini * Umberto Codecà * CORNI
Andrea Albori * Paolo Faggi * Alberto Bertoni Davide Bardelli
* prime parti ** concertino in corsivo gli allievi del Conservatorio Cherubini di Firenze
COMUNICAZIONI PER IL PUBBLICO
TORNANO I CONCERTI APERITIVO AL RELAIS S.CROCE
Nuove opportunità per i soci Unicoop Firenze
Rinnovata anche per la Stagione 2016-2017 la partnership con Unicoop Firenze che ha scelto di sostenere ben 5 produzioni dell’ORT. E per celebrare questa collaborazione saranno riservati ai soci Unicoop Firenze sconti su biglietti di ingresso ai concerti al Teatro Verdi di Firenze (€ 14,00 anziché € 16,00 per i posti in platea I ordine di palchi; oppure € 11,00 anziché € 13,00 per galleria, II e II ordine di palchi acquistando i biglietti concerto per concerto). Ma non finisce qui! L’ORT ha inoltre pensato ad un mini abbonamento a 5 concerti al Teatro Verdi di Firenze al prezzo speciale di € 55,00 (posti II settore) che può essere sottoscritto già dal mese di dicembre 2016.
Riproposti la scorsa stagione dopo un’assenza di quasi dieci anni, i Concerti Aperitivo della domenica mattina hanno ottenuto subito uno straordinario successo! Grazie alla collaborazione con il Relais Santa Croce, ritornano a Gennaio con tre appuntamenti da non perdere, presso la Sala della Musica dell'Hotel con ingresso da via Ghibellina, 87. Dopo il concerto (ore 11.00) seguirà un aperitivo. Protagonisti i Gruppi da Camera dell'ORT: 29 gen NON SOLO OPERA (OrtEnsemble), 5 feb I FIATI ALL'OPERA (Quintetto a fiati dell'ORT e Alessandro Riccio), e 12 feb NON SOLO MOZART (I Solisti dell'ORT). Concerto + aperitivo € 10,00 Biglietti acquistabili presso la Biglietteria del Verdi e online su teatroverdionline.it Scopri tutti i programmi su orchestradellatoscana.it > calendario > I concerti aperitivo
I prossimi appuntamenti
bÖer 11 roland direttore
GENNAIO
mercoledì veronika eberle ore 21.00 violino
musiche di Schubert, Schumann, Beethoven
23
GENNAIO
lunedì ore 21.00
DANIELE RUSTIONI direttore
FABIO FABBRIZZI flauto musiche di Salieri, Ibert, Fauré, Mozart
29
GENNAIO
domenica ore 11.00
I Concerti Aperitivo al Relais S.Croce
NON SOLO OPERA OrtEnsemble
brani strumentali da Rossini, Puccini, Verdi
un progetto
con il patrocinio di
infochat
346.0687210
CoNTATTI FONDAZIONE ORCHESTRA REGIONALE TOSCANA
Via Verdi, 5 - 50122 Firenze tel. 055 2342722 | 2340710 fax 055 2008035 www.orchestradellatoscana.it Segreteria info@orchestradellatoscana.it
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TEATRO VERDI
Via Ghibellina, 99 - 50122 Firenze Biglietteria Via Ghibellina, 97 - 50122 Firenze orari dal lun al sab 10-13 e 16-19 festivi chiuso tel. (+39) 055 212320 fax. (+39) 055 288417 www.teatroverdionline.it info@teatroverdionline.it
Ufficio Comunicazione ORT IMPAGINAZIONE
Ambra Greco Foto
Nancy Horowitz (copertina, 6), Fabrizio Darmanin (10), Felix Broede (13) stampa
Grafiche Martinelli (Firenze)