ANNO , - N.4 OîTOBRE
-
DICEMBRE
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CATTOTICAITALIANAPER L'ORIENTE CRISTIANO P A L ERM O
Snmuuenusmuo RIVISTA
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AsSOc.
lstl ffiognt- DrsEnBnE PALERMO
PER
TR,MESÍRA'LE DE.LLA CATT. ITAL'ANA
CR'ST'ANO
L'OR'ENTE
P I A Z Z A B E I L I N I , 3- P A I . E R M O
Comitato d,i Di.rezione Mons, Archim. Malco Mandalà - Mons- Can' Gil'lseppe' Petralla - On. Dr Rosotino Petrotta - Dr' Papas MetS J' teo Sclambra - Prof. P' Giuseppe Valentinl E".sponsabile Dlrettore Papas DÈmlano
Como
9ommario VIII
SETTIMANA
bella e fruttuosa
settimana Udienza
pontfflcla
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Segîetarlo
Cicognani,
Amleto
dell'Em.
Card.
Cli Stato
di Sua Santltà
dell'Em.mo
Notiflcazione
(G. Petralio'l
al Congressisti
inaueiurale
Dlscorso
CRISTIANO
PER L'OR,IENTE
5
pag.
7
Card. A. Castaldo, Arclv. p'a'g'' 26 Pag. 32
della Settimaua
Omaggio alla tomba IX
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pag' G'
.dl Napoli cronaca
pag'
SETTIMANA
pag. 49
del Card. Lavitrano
PEN, L'ORIENTE
CRISTIANO
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prosi;ímo nurnero le conPAg. 51
R,AVENNA NEL 1963 clelle Cbiese ed il Concilio Ecumenico vadí To.kis F. Cristopoulos) ticano II0 (Intervista
l,'unlone
NotÍziario Onorlflcenza
Pontinch
Associazione
Riuista, aaend,o nel Fre-
Pag. 65
sente tr attato arnPiamente d , e t t aV I i l
p'eB. 72
Direzione - ftedazione - Amminlstrazione CR,ISTIANO ITAL. PER, L'OR,IENTE CATT. ASSOCIAZ. Palermo Plazza Belllnl, 3. - c. c. p. ?-8.000 PalerEo Abbonamento l '
ordtnarlo - Itaua - Egtero t aorteultorc
Spedizione
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gbboaerncnto
Ilre 1,200 annue ure 2.000 annue llre 3.000 I'Dlue
poetele
suete rubriche della nostra
pag. 58
all'on. Dr. Rosolino Petrotta,
Segreta,rio della nostra
Abblamo ri.mandato aI
- Gruppo
IV
Settimana.
Orientale dí Na.poli.
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VIII SETTIMANT, DIPBEGHIERE E DI STUDI PER I'ORIENTE CRISTIANO
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Settimana bella e fruttuosa
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te Cristiuno >>contiene la cronistoria d,ella ott,uua Settimana di preghiers s d,i stud,i te_ nuta a Napoli dal t7 al 24 del settetnbrescorso. Ma forbs l'attento lettors rischierebbe di smarrirsi nella selaa dei particolari e di non cogliere il senso unitario di quette intense giornate se qualcuno, che ne Íu testimone e(t attore, non I'aiutassec (<aed,ere>. Diciamo subito che è stata una Settimana bella e fruttuos&, do, cui Ie nostye anime si sono sentite illumi.nate s arricchite. Abbiamo assistito a splend,id,etiturgie orienta,-' li nei d,iuersi ri,ti: bizaùtino-gÍ,eco, bizantino-slauo, etiopico ed,armenoi €, accostandole alle liturgie occtdentali, abbiamo potuto contemplaré Ia regale bellezza della Chiesa Cattolica nello splendare dells sue << uesti uariopinte >. Abbiamo pregato eon le parole calde e immaginose di San Giouanni Crisostomo, di San Basili,o M,agno, di, Sq,n G,regoriol'Ittuminatore, che ltanno creato in noi Ie disposizioni migliori per approtondire,
nelle giornate di studio,la conosceneae I'atnore dell'Oriente. Oratori specializzatihanno percorsocon passoesperto la lussureggiantestoria d'elle Chie;e orientali; € coss nuoÙeci hanno saelato, utili a una più aperta comprensione di quelte situaziani complesses di'quei problemi sottili che prepararono la doLorosasepo.razione tra I'Oriente e Roma: I'antica s ind,efettibileRoma d'i Pietro, cui prima il ce' saropapismo bizantino e poi il cesaropapis'mo nxoscoDitq.opposero in termini politici - i più estr'anei cioè alla costituzione e missione d.etta Chiesa - iL prestigio di una secónd,ae di una terza RomaL' ampia orazions inaugur ale dell'Em.mo Card,inal Segretario d,i Stato documentgua, con serena targhezza d,i ttisione, i numerosi equiuoci clt'e prouoc&rono Io scisma di Fozio e quello'ormai noae aolte secolaredi Michete Cerulario. Un contributo stori'co di primo Clt'i'esadei ord.ine alta ricostruzione d,ella << D' Emabenedettino il sette Concili>>d'aaa penetrante e nuele Lanne nella sua d'otta lezione, nelta quale i Più ard'ui aspettL d'el d,ialogoRoma-Oriente nei primi tre o quatnetro'secoli e d'el d'ialogoR'oma-Blsanzùo in (d'al 38L Foi) gti attri sei secoli s rttzllo 1)ennero lurneggiati' con ampio riconoscimenfu A,ettebenemerenzeacquistatedalle Ch'iese orientali neltd, precisazione (Iei dogmi tri'ni''t/La'insieme con clú'ara tari e cristologici, d,imosVrs'zioneùi un Íatto Ípndamentq'le; ch.e cioè I'Oriente, pri,ma d'ella separa'zione' prenonostante questioni' troppo ulnane di stì,gio, non mise mai in d'ubbio, anzi ineqri,uocamente riconobbe it primato giuri'sd,izíonated,etla Sede dí Roma' AIte retazionì. storico-d'ogmatíche altre contorno, illustranti o aspettL pe!,aceuano "ri.ferì.ci del probt'emn - quali i rapportl' tra
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I'Oriente e l'Italia,'tra I'Oriente e lq Campania - o la ricca gamma dei riti orientatri. E qui e'rnergeDa un altro rileuantissi.mopunto di dottrina, giù, conaalid,q,todaLUautoritù, di Pis XII: che nella Chiesa o'è pieno d,iritto d,i cittadina,nzy per tutti, i'riti, sbocciati d.al pecutiare genio d,ei popoli, purchè non si oppongano alla ueritù, riaelata; e a tutti i riti compete egual,e digni,td; si.cchè gieînmcli il Cattolicesimo potrebbe identifr,carsi con iI rito latino (Io ha notato S.S. Giooanni XXIII nel suo Messaggio'a Sua Em.es,RuÍfrni) mentre iI Pontefr,ceRomeno, trascendendo tutti' i ritt, tutti li assumenella ecumenicitd,della Chiesa. Ma aI di Lù deù consid,ereualirisuti,atlt cons.eguitisul piano degli studi, la Settzmnna di Napoli ne ha, raggiunto uno che merita particolare rilieao perchè è quello cui particolarmente' si tende: una nuouu flammata si è accesaper I'Ori,ente crì,stiano. Se ne laceuano interpreti, sul fr'nì'redelta Settirnana, gli Em.mi Cardinali RuÎfr.ni e Castaldo. Bisogna drndre I'Oriente, ha detto in sostanza iI nostro aenerato Pastore, perchè d,alt'Oriente è a noi aenut& la luce detrCri' stì.anesimo.Dall'Oriente sono aenuti íl Red,entore Diaino, Maria sua Mad,re, gti' Apo' stoli, la lingua saard, in cui iu edmposto il Nuooo Testamento; dall'Oriente Ia gloriosa sch,ierad,eiPadt"i, Atanasio, Crisostomo, Basiti,o,Gregorio (Ii Nazianzo e Gregori'o di Nìssd,,Efrem, Giouanni Damasceno e molti altri, che t'anto splendore dì' sapieneo'e di santitd. úrraggiarono sul mondo. E iI Cartl,. Castald'o,nell'appassionata o' melia con cui commentaaa nel meraoigl'ioso Duomo ta Ísstosa liturgia conelusiaa, ri' trouaaa abbracciati netla Chiesa Una, San' ta, Cattotica, Apostolìca, nata dalla rupe in'
sanguinata del Calt:ario, Oriente e Occid,en_ te insieme, second,oIq. preghiera e il d,esid,erLo dí Cristo. Forse I'amore ci rend,e,eccessiaarnente ottimisti, rna noi riteniatno che con ta Set_ timana di Napoli si sia, compiuts un attro passo innanzi aerso l,agognata unione, in conformitù ai aoti di Colui che noi amiamo giù. deflnire il <<papad,ell'unitù,>. << E' per Noi motiao di conforto e d,i d,ot_ ce speranz,a - ha sc,ritto recentetnente S. S. Giouanni XXfII neltraenciclica <<Aeterna Dei Sapientia>, per il XV centenario d,ellatnorte di s. Leone Magno _ ro spettacoto d,ei generosi e costanti sforzi che d,a uarie parti 'si fanno, allo scopo d,i riccjstituire quell'unitù unche uisibile d.i tutti i cristiani, che d.e_ gnamente v'ispond,aalle intenzisnL ai co_ mandi e ai aoti der saraatore>. L'AssociaaioneCattolica ltatiana per Lo Oriente Cristiano.tLq,Ig sgopod,i promuovere e rnoltiplicare questi << generosi, e costanti, sforzi >>Dersola grand,emeta. E LaSetti.rnana di Napoli ci- appale, a úre mesi (ti distqnza. come un' ulteriore tappa raggiunta. GÍuseppe Petralia
Vttt 9ettinana di f;reghieree dí gtudi Per l'0riente lristiano N A P O L I , 1 7 - 2 4 . ' ' E T T E M B R E1 9 6 1
/'udienze
pntíliéh ai aotErcssistiaplle geuiwna
Il Santo Patlre, Giovannl XXUI, st lntratttene ,pe Pernlclaro, .Direttore Nazio&ale deU'A.C.LO.C.
Qrientale di Nopoli
con le LL. EE. RR. Mons. GluseB_ e Mons. Gregorio Hlndiè.
dell'A.OJ.O.C. Preslden còngfesststt. attorno all'Em.mo Card. Rufrtxl,. Presldente ' i nella sala delle udlenze a Castelgandolfo'
It Santo Pad,re, Gì.ouanni XXUI gl.r., 'che fin dal 18 luglio c'a' a?)eua benedetto ì, tanori d,etla Settimd,nt,con la preeî,qsa lettera indirìzzata all'Em.rno Sì,g.Ca,rd. RuÍfr'ni, nostro. Presidente; lettera a fi,rma d.el cornpianto Card,. Tard,ini, e dq' noì Pubblí.cata nel passato numero di' <Oriente Crì,stiano>, íl 21 settentbte riceaeaa ín Ca,stetgandolÎo i partecípantì alta Settimans., guìd.atí d'allo stessoErn.mo Presìdente. Netta mernorabile ud,ì.eneait santo Padre si d,egnaua ricordare i uenti anni d.elta sua rsita passatí < in contatto con ì, Îrúteuí d,i oriente sia con quetli che sono uniti con la sed,eapostolica,sia con glí altri>' Dì.tuttí Egti afrermaua d.l tenere in cuore un rÍ.cordo bl.eno di tenerezzo. Rìferend,osí ai primi, Sua Santì'td, q,nxaau,ríleaare che essi parla'no sl al' tre ling,ue, eleuano al signore la preghì,era con parì.etd, rnírabile d,i oenera,n|Lì ritì., ad,ottano nell'esercízio d,el m|nì,stero pastorale Íorme partìCotart/ ma il loro euore lta un solo patpito all'unisono csn quella d'ella santa Ma.ilre chiesa. In reattd, Pietro e Paolo e gt:i altri. Apostolì, cuí îanno splendente corona ì, Dottori e i Maestri d,ì spirito ptù segnalati sono dì. casa così ì.n Oriente come ín Occìdente, A protezione oalidissim'a e a sicura ilirezíone dì uita e dí apostolato cattolico' << Recenlementg, oolenilo consdcrare un a.utentì.cofr,glto dell'oriente cristiano, íI Papa I'ha Íatto ín tingua e liturgì.a greca, per dq,re rinnooata; attestazione d,Í.eguale paternítd., che sÍ stende amabì'le ed ì'ncora,ggìante su tuttì Í, fi.gtì d,eltaehiesa. Ed íl Îatto ebbe lí.etissi'marisonanza>. (da < L'Osservatore Romano >)
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Discorso inaugurale dell'Em.mo Cardinale
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Qúando il grande apologista lreneo, discepolo di Policarpo, Vescovo di Smirne, esaltava ne1 secolo secondo il primato spirituale di Fùoma, la sua voce non rivestiva un tono polemico e non suscit,ava reazioni di sentito contrasto, ma incontrava inyece un consenso ecumenico, inter-il penSiero pretando essa della cristianità orlentale ed occidentale. potiorem < Ad hanb enim Ecclesiam-Roma-propter princiÉalitatem necesseest omnem convenire Ecclesiam...in qua sempei... conservata est ea, quae.est ab Apostolis traditio > (Aduersus H,aereses,lib. III, c. 3). $ede della Cattedra di Pietro, Ftoma, nel pensiero della cattolicità del secondo secolo, rappresentava il vertice di convergenzà dei credenti in Cristo Gesù per una sovranità spirituale di magistero 'e. d.i giurisdizione che le proveniva dal primalo di Pietro. In essa si era sempre conservata intatta e genuina la tradizione, quanto cioè gli Apostoli ave-' vano autorevolmente consegnato ai successori, per cui ciaconvenire >>,vale a dire conscun cristiano avrebbe dovuto << sentire nella fede, in armonia'di pensiero, con Roma. L'affetmazione di Ireneo esprimeva una certezza cattolica che aveva avuto precedenti conferme e che in seguito troverà nuove espressloni sempre nel mondo orientale.
Lo stesso Orlgene, pochi anni più tardi, condannato ad Alessandria dal Vescovo Demetrio, fa appello al giudizio di Papa Ippolito ed Ìntraprende Fer questo, nel 2L2, un viaggio, allora tutt'altro che agevole, verso la citta, eterna dove assiste con intima soddisfazione ad un sermone di lppolito, come assicura S. Girola,mo.nel eapitolo LXI del De oi,ris illustribus. I Padri di Calcedonia (451), disapprovando la condotta di Dioscuro, cosi si esprimono: <Dioscuro tra ardito,di fare un Concilio - iI latrocinio Efesino - senza il permessodella Sede Apostolica > (Mansi, VI, 581). Ed il VII Concilio ecumenico (7BT) rigetta il consessoiconoclasta del ?45, che aveva osato arrogarsi la prerogativa di ,ecumenicità,con espressione simile: << Come puÒ essereecunienico se non vi è stato il concorso del Papa dei Romani? > (Mansi, XIII, 208). Socrate, 1o storico del V secolo, nella sua Storia Eccle' siastica (II, 1?) dichiara con energia: < Non si deve, contro l?awiso del Vescovo di Roma, Iegiferare sulle Chiese >. , Ma si ,ascolti ancora una parola, aceotatp e sofferente, eppure piena di flducia, quella di Sofronio di Gerusalemme che, alf inizio del 600,oppressodalle insidie dell'eresia monotelita, invia a Roma Stefano, Vescovodi Dora, con il seguente impegno: 5 Percorri tutta la terra flno a giungere alla Sede Apostolica, dove si trova il fondamento della fede ortodossa; di' alla santissima Persona di questa Sede tutte le nostre difflc,oltà, e non cessare di supplicarla flnchè la Sua s4pienza Apotolica e divina, pronunzi la sentenza vittoriosa e distrugga canonicamente e dilaceri la nuova eresia >>(Mansi, X, 869). Questi spunti sono già sufflcienti per fare anche solo intravvedere quanto fosse allora sentita dalle cornunità orientali t'unità con Roma ed il primato del Successoredi Pietro, e,come radicata e universale fosse questa credenza per cui a riguardare oggi la separazionedei fratelli orientali, cosiddetti <<ortodossi>, si rimane-amaramente sorpresi e riesce difficile spiegarsi come, pur restando uniti nella fede in Cristo Gesù, essi non < convengano> più, non'< consentàno> più, dopo tanta unanimita di adesioni, con la Sede Apostolica. Eppure la divisione ed i motivi che I'hanno determinata, sono forse meno profondi, a ben esaminarli, di quanto possa sembrare a tener conto della loro diuturnità, che anzi una I
intima fraternità ha continuato sempre ad intercorrere tra noi e I'Oriente separato, proprio nel senso sottolineato dal Santo Padre Giovanni XXIII, Che in un indirizzo agli Orientali ha loro rivolto una espressionericca d.i bene,volenteamabilità: Ego surn loseph frater aester. Come I'antico patriarca Giuseppe, divenuto ormal I'uomo gi fldueia del faraone, nel rivedere i fratelli spinti ai ricolmi gra4ai dell'Egitto dagli'stenti della carestia, sottolinea i naturali vineoli della earne che il tempo della lontanànza non aveva potuto cancellare, eosi Giovanni XXIII ha d.esiderato richiamare I'attenzione sui fraterni vlncoli spirituali che le difflcoltà e le incomprensioni non possono annullare, per invitare cattolici e dissidenti a riformare quell'atmosiera di . vicendevole comp-rensioneed effettiva c.afitèt"in cui è facile ritrovare llunanime consenso circa quelle verita, ln=sè indefettibili ed intangibili dagli umani eventi, ctre un tempo costituivarro comune e pacifico patrimonio. Del resto,'nell'anima d.egli stessi orientati non unlti a Roma è latente, ma vive I'accennato sentimento di fraternità,. nè manca di manifestarsi quando una ,particolare circostanza di sentito rilievo lo richiami, come è awenuto alI'annuncio da parte del santo padre del concilio Ecumenico Vaticano fî, che ha suseitato r-ei fratelli separati sinceri eonsensi e spontanee risposte di entusiasmo, sufflcienti a.mo_ strare che essi hanno accolto I'awenimento quasi- impresa e vicenda di loro pertinenza Segno manifesto che vive nei lciro spiriti un fondamentale e mai depennato anelito di unità, inerente d.el résto alla fede in Gesù Cristo: <pro eis rogo... ut unum sint>, ed. un magnetico orientamento, ragione di rasserenante sicurezza, verso la Sede Apostolica. Alla convinta attestazione di freneo, a cui. seguiva allora ecumenica risonanza, fa oggi riseontro l,appello univer-. salq del regnante Pontefice, anch'esso accompagnato da favorevole'ecor per cui è lecito sutrrporr€ckre una. fond.a.mentaie fraternità sia sempre rimasta in vita nonostante secoli di separazione e che le ragioni, ehe I'hanno spessoofiuscata e ridotta al silenzio, non siano tanto in sè irriducibili quanto legate piuttosto alla.scorrevole contingenza delle mutevoli vicende.
ci vien fatto allora di considerare anzitutto le caratteristiche proprie della cristianità separata d'Oriente con i rnotivi che spiegano la quasi millenaria divisione da Roma, per poi sofiermarci sulle <<ragioni di fratellanza>, elmsdovrebbero costituire argomento di. flduciosa riflressione_e_suggerimento d.i caritatevole azione, proprio a confema della felice presentazionedel santo Padre: Ego sum loseph, frater aester.
II'Cardinatesegretorioil'istútopronunciaítil'iseorsoìnaugurale
2. La CsrnsA DEr sETTEColrcrr,r Dalla prima assise ecumenica di Nicea del 325, in cui contro I'eresia ariana, flno aIsi chiarÌ Ia dottrina trinitaria
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I'altra parimenti tenutasi a NÍcea nel 787, che-deflnl la fede cattolica circa Ia veneraziQne delle- immagini, vengono enumerati sette Concili ecumenici in cui I'Oriente e I'Oecidente si trovano pienamente concordi e procedono-di pari,, passo nella formulazione della verita e nella difesa dagli errori. L'inflltrazione della cultura ellenica, l'esclusivismo delle scuole, le personali rivalità, danno motivo alla presentazione dei primi errori, e I'Oriente, volta per volta, è vigile sugli spalti, assistito e coadiuvato dal Sommo Ponteflce, per assÍcurare la ptrezza e la chiarezza del depositum Fidei', per mettere a punto le ful$ide'definizioni sulla divinità del F'iglio di Dio, sull'unità personale del Cristo, la dualità delle nature e delle volontà, la maternità divina della Ver$ine, iI culto dei Santi, ieri come oggi cardini intangibili della fede e fonti imprescindibilÍ delta sapienza teologica, della vita liturgica e dell'ispirazione misticaNicea, Efeso, Costantinopoli, Calcedonia; nomi,legati ai fasti gloriosi della vita detla ChieSa,sono lurninosi ed insostituibili indicatori di rotta di cui andiamo riconoscenti debitori alla sapienza ed alla santità dell'Oriente che, in quelta prima giovinezza, assisteva ad una rigogliosa floriturb di Dottori e di Santi; lo stesso Credo, familiare espressione di fede e tessera di riconoscimento dei credente, è legato a quei nomi fn quelle solenni radunanze I'Oriente s'incontrava con Pietro ed i suoi Successori,è, come già Paolo con Cefa a Gerusalemme, aveva modo di trovare nel suo 'primato spirituale la gara4zia del proprio pensare, la sicurezza del cammino, unica,condizione di progresso; e costituisce, Quindi, indiretta conferma dell'autorità del Sommo Pontefice it fat-' to ehe l'Oriente separato si sia come fermato proprio li, dove inizia il suo dissenso con Pietro, e chiaramente lo esprime la presentazione da essoadottata: <<laChÍesa d.ei sette Concili >. ' Perehè dei <<setteConcili>, e non degli <otto?, se anche I'VIII Conciiio, quarto di Costantinopoli, fu tenuto in Oriente nell'869-70? Accenneremo appena alla risposta, che ha valore storico più che attinenza al nostro dire, ricordando che 11VIII Concilio, richiesto dal Patrlarca lgnazio e dall'Imperatore
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Basitio pei decidere la sorte dei chiericÌ ordinati da Fozlo accetto i canoni discÌplinari di un precedente Sinodo Romano. fatti conoseere a Costantinopoti dai legatl pontiflci, ove si stabiliva la loro degradazione. Col ritorno perÒ di Fozio alla Sede Patriarcalé e con la sua sussegirente riconciliazlone con Papa Giovanni VIII, nel Sinodo dÍ S. Sofia, dl eomune accordo, gli atti dèll'V[I Concilio furono distrutti per cui gli OrÍentali lo considerano non avvenuto; avendo poi un altro motivo per dimenticarlo, la scabrosa controversia cioè circa la giurisdizione della Bulgaria, 'che essi aviebbero voluto aggiudicare al Patriarca di Costantinopoli e che rimase invece, per la sua vicinanza, eon I'Illirico, legata a Roma. DeI resto, anche in Occidente I'V[I Concilio fu riconoscÌuto come ecumenico solo alla flne del secolo xr, quando I'avvenuta rottura consigliava di riprendere quei canoni disciplinari. Come"ben si comprende, qui sÌ respira già difflcoltosa atmosfera di lotta e di scissione, ed è proprio alle che la prepaJarono, ed ai <<motivi>,che la <<qtrcostanze>>, spiegano, che desideriamo ora accennare,
3. L'reurvoco Polrrrco: > fi, CrsenopAprsMo- BrsRwzro < sEcrrNDAFtowrR Bisanzio, prima che Costantino per ragioni di strategia e di difesa dell'impero vi stabilisse la capitale, era un piecolo centro, ecclesiasticamentedipendente da Eraclea, e solo sulla flne del secolo terzo si parla di vescovi in quella sede. 'il protoctita o La ieggenda secondo cui I'Apostolo Andrea, primo chiamato, avrebbe inviato un Vescovo a Bisanzio è
piuttosto
ra presenzadelrimperatoree di rutri gri
organismi"X?irlr"3;" centrali che gli fanno circolo, l:importanza della capitale cresce ogni giorno, aumenta il numero della popolazione in misura straordinaria, ed. il suo prestigio eclissa quello delle sedi circostanti come Efeso, Eraelea, Antiochia' L'irnperatore nel pieno esereizio della sua potestà leglslativa, giudiziale, ed amministrativa, emette editti e pro-
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nuncia sentenzeche spessoriguardano materie spettanti I'autorità religiosa, e non manca di dare . dÍrettive e suggerimenti a vescovi e monaci compiacenti, che ne sollecitano I'inopportuno parere Il fasto della corte esercita infatti naturale attrattiva anche nel ceto ecclesiastico,e la speranza di ottenere Frivilegi e favori, di cui I'imperatore largheggiava nell'intento di attorniarsi di uomini servizievoli, muove verso il palazzo di Cesare una folla di vanitosi e di deboli. L'imperatore si dà premura di proporre adunanze ecclesiastiche e concili per la disamina di questioni contro- troverse, a cui spesso interviene moderandone la discussione ed indicandone la soluzione, cosÍcchèegli ha buon giuoco nell'apparire patrono della religione, autorità beneflea e paciflcatrice, irel presentarsi al popolo sotto la luce del Delensor Ecclesiae,mentre l'autorità papale, lontana e ignara, non ha facile possibilità di esprimersi. Sono trascorsi pgchi anni dal trasferimento a Bisanzio che già l'imperatore indiee nel 381 il second.oConcilio ecumenico, e come unica autorità ne regola la procedura e lo svolgimento: il Papa interverrà soltanto pòr la flnale conferma. . Un tale înteresse dèll'Imperatore nelle cose reltgflobe gli procurerà il t:itolo di IsapostoZo,eguale agli Apostoli. Simile impostazione poteva facilitare il nefasto errore di interpretare il bene della Chiesa in confcjrmita ad hte"essi politici e personali, per una confusione di competenze, che ogni qual volta si è riproposta nella storia, ha sempre condotto al deprecabile risultato di vedere eonculcdti it potere spirituale e la necessaria libertà del suo esercizio. Contro il principio di Cristo che libera I'interiorità delle coscienzeda qualunque potere terreno: Date ,a Dio quel ch,e è di. Dio; si lascia aperto il regno di Dio, la Chiesa, alle indebite intromissioni dell'autorità umana, e sotto' questo profllo, anche la separazioneorientale appare eome un particolare momento del conflitto tra regno di Cesare e regno di Cristo, tra potere terrestre e poteré eterno, tra idea cattolica e idea nazionale. Da Costantino a Michele III, da Eusebio di Nieomedia a Fozio, la Chiesa d'Oriente assiste quasi senza interruzione
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a polemiche e contese tra postulati cattolici .difesi dal vescovo di Roma, successor'edi Ptetro, ed assiomi nazionali sòstu"uti dall'imperaloré, che trova spessonel Ves'covodella capitale un occondiscendentecollaboratore' Lotta che al llorira, ed anche a Bisanzio' conosce le sue vittime ed i suoi eroi, non disposti a cedere alle ingiunzioni imperiali, come i sommi Pontefici silverio, vigilio, Martino I, ed i santi Patriarchi Eutichio .(565), Germano (729), Nioceforo (815) Igna2io (858). , Il continuo intervenire indebito de$'imperatore nella sfera religiosa ingenera nella mente dei più la convinzione della necessità e rettitudine di questa azioyre,e, procedendo equivooltre nel confuso pensiero, si giunge at d.ichiarato << quello vedere di com'è co politico )>, cosÌ 1o chiamiamo legata la suprema giurisdizione spirituale alle sorti dell'Impeio e d.i Roma imPeriale. Come l'imperatore di Bisanzio continuava la missione e la gloria dei piedecessori, e si chiamava imperatOre Romano, cosi costantinopoli diveniva erede dei fasti e delle prerogative della città èterna e presto s'insigniva del titolo di secunda Rorno". Mentre, sulle rive del Tevere, spopolate e calpestate da dominatori barbari, misterlose voci sussurra;vano canti dÌ vittorie ormai tramontate da secoli, e la città languiva nel ricordo d.i lontani triortfl, sulle sponAé Oet BoÉforo la civiltà latlna ritrovava nuovi fulgori proprid come poetava un Anonimo de.l secolo vrr rivolgendosi a Roma: Deseruere tui tanto te tempore reges cessit ad Graecos nomen honosque tuum r in te nobilium rectorum ne4o remansit ingenuique tui rura Pelasga colunt Constantinopolis fl.orens nova Roma vocatur; moenibus et muris, Roma vetusta, cadis. (MURATORI,
Antiwi'tates
italíco.e Meclíi Aeoi' Mllano
1?38, 6 v')
Si fa strada pertanto, incerto all'lnizio ma poi sempre più chiaro, il penqiero ctre Bisanzio, legittima erede dell'Impero, lo fosse anche della suprema gerarchia ecclesiastica, che, avendo Roma cessato di essere capitale, doveva nuova )>. trasferirsi alla Roma <<
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Il Papa d'altra parte -'pqnsavano eolà - aveva goduto flno allora della massima potestà, non tanto come successoredel Principe degli Apostoli, ma per essersi insediato nel cuore dell'Impero, per cuÌ, la nuova Roma svuotando la promessa di Cristo f.atta a Pietro, concederà al 'Papa un primato di priorità, e di onore, ma non di vera giurisdizione. Siamo giunti cosi, per impercettibile e nel contempo irremeabile procedimento, alla piena espressione dell,equivoco politico che vede iI primato del Sommo Ponteflce condizionato dall'Impero di Roma, per un insieme di motivazioni terrene che sono in netta antitesi, anzi, annullano lo spirito religioso della rivelazione nuova. A conferma di questa mentalità otrrai invadente, il patriarca Giovanni VI[, il Digiunatore (588), assumerà il titolo di Patriarca Ecumenico, già prima adottato come appellativo di solo onore, a cui fa riscontro in Occidente iI Seraus serDorurnDei preso da Papa Gregorio Magno in quello stesso periodo. Si profilava cosi il concetto di una d,iarch,iareligiosa, che indeboliva e metteva al margine la rilevante idea << di eattolicità >, con la conseguenzadi presentare il papa eome totalmente dedito agli interessi dfOccidente, spesso in contrasto con quelli orientali, e, d'interpretare sotto questa lu- . ce awenimenti politici ed eventi storici, che trovavano l,una contro I'altra le due sponde del mare nastrum. Un grido d'indignaziono e di protesta si levo in Orienquando te, Papa Leong IfI, disperando di trovare nel BasiIeus un valido difensore contro i Longobardi, chiamò in vi- , ta il Sacro Romano fmpero imponendo sul capo,di Carlomagno, nella notte di Natale delt'800, la corona irnperiale: Un usurpatore barbaro èra stato preferito all'unico legittimo detentore del .supremo potere politico, a cui Ftoma aveva osato sottrarsi con gesto di abbandono e dl quasi provocatorio tradimento, eontro il sacro convincimento del-, l'unicità del capo civile: una fid,es, unurn baptisma, unurn '*o*;:K'altri avvenimenti storici, quali le crociate, la presa di Costantinopoli, mentre in Occidente rivestono flnalita religiose ed umane insieme, e s'inseriseononello scorrere dir quella evoluzione europea che prepara I'età mÒderna, in O-
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riente sono sefiipre riduardati come ofresa di un'autorità sacra non Più riconosciuta. L'h,marosentimentodellamancatacornprensione,naturale reazione all'accennata interpretazione degli eventi' rende sempre più celere quel processodi <altontanarnento>, grandezza a eui in precedeîza [rLa smodata convinaione di aveva già fatto compiere molta strada. Ben si comprende come il popolo subissepiuttosto passivamente questo nascere e erescere di eontrasti e rivalità procon Ftoma, in cui I'autorità civile e religiosa orientale cedevano di comune accordo, e si sia trovato, lnconsapevole di questioni sottili disgiunto dalla sede Apostolica senza troppo awedersene.
4. L'neuwoco cANoNrco A giustifl caziotte dell,accennato progressivo dlstacco non manca lo sforzo, inizialmente timido e poi sempre più dichiarato. di dat, v[ta a nonme legislative ohe deflniscano con accento duraturo la nuova posizione di grandezzia acquigiusita dà Blsanzio, e la sua conseguente sottrazione alla risdizióne di Roma. Già col 3. canone del concilio costanlinopolitano primo si stabilisce con afiermazione misurata, e dal punto di il vescovo di covista cerimoniale anche legittima, che << il vescovo di dopo stantinopoli avrà un, primato di onore 'Ftoma>con il risultato di riconoscere a quella città, già semplice suffraganea di Eraclea, una certa supremazia su tutti I vasti territori dell'impero bizantino, e di permettere una mossa felice a chi sperava di assegnare alla nuova, Roma un vero primato di giurisdizione. Poeo più di mezzo'secolo è sufficiente perchè a Calcedonia si còmpia un risoluto passo innanzi, tacendo questa onore >, F€f attribuire alvolta l,attenuante espressione di << la sede patriarcale di Costantinopoli un primato di giurisdizione sull'Oriente. Non oecorre rilevare quanta riconoscenza debba la chiesa a quel Coneilio che conflguro deflnitivamente, dopo NiL6
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cea ed Efedo, llesserb divino ed umano di Cristo, pienamente approvando la formula di Papa Leone; ma dopo che la maggior parte dei Vescovi, più di 500, si era ritirata dal luogo delle riunioni, un gruppo di 150 si raccolse in adulaarLzasupptementare ed. al corpus conciliare di 27 canoni, ormai definito e sottoscritto, ne aggiunse un ventottesimo che veniva a sanzionare ed in certo senso ad attuare le ambizioni imperiali e Patriarcali. Roina sÌ oppose all'ingiustiflcata addizione perchè contraria al 6" canoùe di Nicea e ai dirittÌ delle altre Chiese dell'Oriente (Epist. ad Anatolittm, Mansi, Il-Í, 26), e proprio per questo ritardo di due anni I'esplicita. approvazione dei eanoni, del resto anticipatamente ratiflcati in quanto fossero stati conformi alla formula inviata, e vi s'indusse solo spinta da un motivo pastorale qual era quello di non offrire ai monoflsiti il pretesto d'interpretare a proprio favore il siIenzio papale, come chiaiamente si esprime Leone nella lettera a Marciano: <Poichè gli eretici abusano del mio silenzio per la loro opposizioneal Concilio > (P. L., 54, 1027-1030). Il canone 28" di Catcedonia divenne ormai una sicura premessa, spesso invocata nelle diseussioni degli anni successivi, per conclusioni favorevoli al primato di Bisanzio, e lo si trova ripetuto e confermato nei Concili posteriori, come il Trullano 'del 692 -: canone 36 - e I'V[I Concilio ecumenico, che portava a compimento e confermava ampiamente i supposti-diritti e le aspirazioni della sede patriarcale di CostantinoPoli. Dopo la conferma del Trullano, tutte te collezioni gre: che. e talvolta anche le latine, riporteranno il 28" canone di Calcedonia, ed. è tanto evidente il sottile germe di separazione ivi contenuto che su esso si fonderanno diverse Chies-e autocefale nazionali per legalizzate iI loro susseguente distacco da Bisanzio. Era da pensarlo che un tale processo volesse trovare úna giustiflcazione anche in opportune formule canoniche; esse, tuttavia, non ne rappresentano i motivi radicali e"determinanti, sefnpre legati all'immediatezza degli interessi personali e sociali, ma ne costituiscono piuttosto la fase conclusiva e I'arrivo flnale.
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6. L'neurvoco REr,rcroso , Dopo aver precisato I'insieme delle diverse circostanze che contribuirono a formare l'atmosfera di divisione sopra delineata, è ora il momento di aecennare alle vere fasi delI'allontanam.ento, anche per stabilire quanto il disaccordo dottrinate fosse determinante. Temporanee disunioni si erano veriflcate con lo scisma ariano (34,3-379), con quello determinato dalla deposizionedi S. Giovanni Crisostomo (404-415)e più ancora con la totta d.elPatriarca Acacio che duro buona parte del secolo v (484519); seguelo scisma dei Monoteliti (640-681),mentre più superfi.ciali furono i dissensi al tenepo degli Ieonoclasti (726787). E' soltantó con il Patriarca Fozio che in Occidente si è soliti parlare di vera separaziotte, che diverrà compiuta e deflnitiva con Michele Cerulario (Giugno-Luglio 1054); ma I'afiermazione necessita di opportuno chiarimento, A ragione della riconciliazione di Fozio, personaggiostimato e venerato in Oriente Cancelliere del'fmperatore Michele III e suo confldente, Fozio da semplicelaieo.assurg:e,d.'un tratto alla Sed.epatriarcale d'Oriente (Dicembre BbB),avendo modo così di esercltare il più ampio infl.u,sso,anehe perchè ,insignito di profonde conoscenzeletterarie e flIosofiche che gli permisero di awiare correnti di pensiero di rilievo, e di preservare colla sua < Biblioteca > opere greche altrimenti perdute, mentre Bisanzio prendeva a far tesoro delta cultura classica. Disapprovato dal Papa come usurpatore, réstÒ sul Seggio Patriarcalé flno alla salita al trono dell'imperatore Basilio, ed in tutto questo periodo egli non risparmiò, spesso anche con metodi non del tutto franchi e lineari, insinuazioni ed addebiti, attacehi e rimproveri, come quello relati.vo aL Filidque, per cui anche se la sua rottura fu ricornposta, da essa si sprigiono un vero clima di crisi òhe alimento forti sentirnenti di antagonismo. E si rilevi come i motivi della sua avversione siano determinati più che tutto da supposti diritti personali non riconosciuti, e solo di rincalzo ed a giustiflcazione si faccia appello a contrastanti punti di dottrina
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GIi animi disorientati e satur.i di riserve verso Roma, ed il clima teso, servirono da docili ed inconsapevoli strumenti a Michele Cerulario (1043-1058),alla cui limitata cultura ed accesa natura, non tornava discara una deflnitiva separazione che donasse la più larga indipendenza al suo potere patriarcale. Anche qui gli elementi umani Ín giuoco non furono pochi; la Sede Apostolica, ehé in_quella prima metà spiritualmente povera del secolo XI aveva visto salire sulla Cattedra di Pietro, circa quaranta Papi, con I'elezione di Leone IX Ponteflce santo e solerte, si avv.iava,ad un rinascente prestigio; e cio irtbarazzava i pensieri vanitos{ del Cerulario che, d'altro canto, aveva interessati motivi di dÌspiacere per la politica normanna nell'Italia meridionale, non'troppo rispettosa delle proprietà greche, e della stessa famiglia del Cerulario, in quella regione. \ A tutto cio si aggiungano le intemperanze del Cardinale Umberto di'selvacandida, che non godeva certo della flessuosa natura del diplomatico, e si giungerà cosl. ad un distacco non più colmato, in cui motivazioni umane e di Ètorica contingenza furono prevalenti e deterrninantl
?. fwrnrrrnRorrA rnarrnrttÀ Brevi considerazioni flnali sul delineato sviluppo della vita della Chiesa d'Oriente ci prestano I'opportunità di stabilire quei motivi di unione che, anche se silenziosl, sono r1masti sempre presenti, e che l'ora attuale, inddbbiamente propizia, suggerisce di riproporre ad una serena rÌflessione perchè tornino ad essereefflcaei ed operanti. Ed il discorso ci riporta la dove, nei prlmi secoli del cristianeSimo , un'alleatrza di forze dislinte ma eollegate permetteva una salutarp osmosi di atte.glgiamentl di fede e di approfondimenti del pensiero rivelato che tanto bene ha portato a Oriente ed Occidente. Poi maturarono gli equivoci e la conseguenté atmosfera di divisione; ma si ponga subito mente come fossero legati alle particolari strutture sociali e politlehe dell'epoca e come oggi, superati ormai deflnitivamente quei sisteml, non
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vi sia ragione che possa giustificare Ia continuità di una eredità tanto PQco felice. Inoltre, ed è quanto più importa, le ragioni terrene, in sè del tutto aliene ad una visione religiosa, hanno pesato in maniera d.eterminante, ricorrendo alla divefsità di fede solo per trovare una giustiflcazione ad interessi ed egoismi' impedimenti i più tenaci per una costfuttiva disamina dottrinale e teologica Va ancorar sottolineato che il popolo fedele, all'oscuro delle vere determinanti sempre contraffatte, si è trovato separato dal venerato centab della cristiaqità senza troppo avvedersene,per cui è d.overosoI'impegno di ridonare alla sud, fede il completo contenuto, come il redento da Cristo ha ragioni di attendersi. . fraternità dei primi tre secoli dichiaqata La sincera e della Chiesa toccava il campo strettamente proprio della fede, per cui l'Oriente offriva il pensiero illuminato dei suoi Dottori e l'esempio dei suoi Santi, per domandare a sua volta a Roma la guarentigia e la sicurezza della propria dottrina. La scienza teologica prende triavVio dai grandi Padri dell'Oriente, ed Atanasio, Basilio, Grégorio di Nissa e di Naziartzo, Giovanni Crisostogno, Cirillo e Giovanni .Damasceno,, qono solo i nomi più noti, e già prima di essi il crtistianesimo aveva conosciuto i suoi trionfl ed aveva annoverato i primi Apostoti e Martiri proprio nella terra della sua aurora: I'Oriente. Roma viene invocata come deflnitivo ayallo e conclusivo giudizio, ad. assicurare la chiara verità delle proposizioni di fed.e; ed è un coro concorde, già ascoltato all'inizio del nosÈrodire, che invoca spessocon ansia impazÍente la flnale deliberazione,che metta a tacere ogni controversia. < Vi facciamo conoscere quanto abbiamo fatto -'scriper vostra invono I Vescovi di Calcedonia a Papa Leone -----: formazione e per la conferma ed it consensoa cio che è stato compiuto > (Mansi, VI, 150).E I'imperatore Marciano, durando da due anni iI silenzio del Papa a causa dell'aggiunta surrettizia del canone 28', lo supplica a fat pervenire I'atSiamo sorpresi che dopo due anni non tesa approvazione: << abbiamo ricevuta alcuna risposta di Vostra Clemenza, da
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leggere 'nelle Chiese e portare alla conoscerazadi tutti. Alcuni partigiani dell'errore di Eutiche.sono indotti dal silenzio Vost'ro a dubitare se Ella approvi le decisioni del Concilio > (Mansi, VI, 215). L'approvazione di Ftoma, per il suo carisma di cattolicità, è sentita dall'Oriente come indispensabile, ed è ragione di sofferenza e di profondo abbattimento ta eoscienzadi essere disgiunti dal cuore della Chiesa ' Il Patriarca Paolq IV, ritirandosi dalla Sede di Costantinopoli alla fine della lotta iconoclasta, si lascia andare a queste amare espressioni: << Piaeessea Dio che non fossi mai questo perchè, queSta Chiesa è nella tortura salito su seggio, esséndo separata dal resto della cristianità >. ,A queste fanno eco le parole del successoreTarasio, che 'accettando di divenire patriarca disse alltlmperatrice Irene: << A causadel disaccordotra Oriente ed Occidente da ogni parte si getta ifanatema contro Costantinopoli; il solo rimedio è di convocare un Concilio ecumenico per ristabiiire I'uirità della ChÍesa> (Theophanes, ad, annum 6276). Ed il Pontiflcato Romano è sempre pronto ad intervenire eon azione solerte ed attenta per assieurare alln Chiesa intera ed in particolare all'Oriente I'unità della fede e della disciplina; onde si puo'affermare, sulla base di un docrrmentato giudizio storico, che la Chiesa senza la Sede Apostolica non avrebbe sopravvissuto, e I'Oriente non avrebbe alimentato quelle limpide fonti di vita spirituale a cui attingiamo tuttora. Ignazio,che in una lettera aLPapa Nicola I (11 dicembre86?) palesa uguale convincirhento: < Vi sono molti medici per le malattie del ma ve n'è uno solo, il Papa, per it corpo "corpo, dl Cristo, cioè la Chiesa> (Mansí, XVI, 4?). Non è senza commozione sincera il ricordo della solleeitudine provvida di Papa Gregorio Maglro, che da una ltalia immiserita dalle invasioni barbariche e da una Roma spopolata e ridotta in povertà, elargisce aiuti per la costruzione in Gerusalemme di un ospizio per pellegrin-i, ed'invia Giovanni Climaco, egumeno del Monte Sinai, coperte di lana e denaro per quanti sostano nel monastero per il ritiro spi-
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rituale (Lettera del 1 settembre 600,Regesúadi S. Gregorio, X, 2, Jaffé 1792). Sono questi motivi di fede e di carità. mai venuti meno, e sempre valevoli perche intrinsecamente legati al messaggio di Cristo, che oggi devono essere ripresi e considerati con amabili disposizioni d,animo, perchè dalla loro ma_ tura riflessione, illuminata ed assistita dallo spirito di Dio, risorga nei cuori I'aurora dell,unità, ricca di promesse per la Chiesa. << Fratres, rememoramini pristinos dies, in quibus illu_ minati, magnum eertamen sustinuistis > (Epistola della Messa di San Gennaro, Eb., î0,32); è proprio questo l,invito she rivolge la chiesa oggi, alla vigilia dell'attesa assise ecumenica: richiamare alla memoria le ragioni di fede. ed i moúIvi di necessità che hanno semplie stat{ilito I'unifine tra occidente ed oriente, e mettere in dimenticanza, cohsiderandoli come definitivamente superati, antagonismi, difn_ denze e lotte, che tanti frutti amari hanno fatto assaporare. Ben si puo concludere che nessuna responsabinia aet_ I'accaduto e da attribuirsi aJra viventi generazioni, e che se ci sentiamo fratelli coi fedeli dei primi secoli - sl dlca pure con quelli della chiesa dell'unità o della chiesa dei sette concili r- tali dobbiamo dichiararci e sentirci, in crlsto Gesu, con tutti e ciascuno dell'Oriente cristiano. Valga l'Ottava Settimana di preghiere e di studi per I'oriente ad imprimere sempre più quei sentimenti di speranza vivamente espressi nella _Lettera inviata dal compianto Segretario di Stato, Cardinale Domenico Tardini, per la circostarLza,e costituisca un fervido richiamo 'aua preghiera, all'azione, allo studio reru,rn oríentalium sÌ insistentemente promosso e raceomandato dagri ultimi sommi ponteflci, a buona scerta ed uso federe di mezzi diretti a megrio conoscerci e amarci, perchè sempre piu si attui l,ardente , invocazione di Gesù, ra sua grande- profezia per la chiesa: Unum ooite et unus pastor.
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CASIALD0 Card. dell'Em.mo Notificazione ARC'VESCOVODI NAPOI.I
<L'ottava Settimana di preghlere e dl studl per I'Oriente Cristiano,'che sarà celebrata prossimamente, in Napoli, dal 1? al 24 settembre, raccoglie piamente e tramanda religiosamente, come di. rimbalzo, di tempo in tempo, la accorata preghiera d.i Gesù al Padre, con l'analogo comando agli Apostoli, ut unum sinl, l'i.nui,to del Santo Padre, le ansie materne della Chiesa, col fraterno sentimento dei cattolici tutti per le comunità cristiane separate o dissidenti. TaIe celebrazlone: D fa eco aI Comando del Salvatore; ID accoglie doveÌosamente l'invito
del Sommo Pastore;
IID segue fi.Iialmente lè ansie materne'della fraterno sentimento dei'cattolici.
Chlesa e rafiorza il
I "O"íA'O*' IlmotlvodominantedellasublimepreghieracheGesùelevòal Padre, nel Cenacolo, prlma dl subire la sua passione, è l'unità della nuova famiglla spiritirale, da Lui fondata, cioè della Chiesa: <<ut unum sint >. momento' Questo voto ardente del cuore di Lul, per la solennità del patriprezioso un trasmette che .assume il carattere di testamento, questo eredlvino piena dl cosclenza ebbe nascente monio. La Qhiesa glt ditariò messaggio, come vlene rilevato dalla insistenza con cui della pensiero necessità la e iI Apostoli richiamano per tuttl i credenti più ooita,. minacciando |a maledizione dl Dio ai seminatori di scismi; e guida sacrl dei ancora dalla vlta vtssuta dai pllmi cristiani sotto la Pastori: erano, si legge neglt Atti deglt Apostoll, un cr!'ot.solq ed una, anima sola. L'ECO AL COMANDO DEL
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Concetto e sentimehto di unlta trovarono presto la loro espresslone nella formula del simbolo, dove sl professa < unam. sanctarn, eatholì'cam, ap ostoli.carnEccte sì.arn>. Ma il voto di Gesù ebbe una dolorosa smentita dalla debolezza degli uomini attraverso i secoli. Le passioni umane, indivlduali o nazionalistlche, hanno purtroppo tentato di lacerare la veste inconsutile della unica Chiesa, ed oggi ogni cuore sinceramente crlstlano sanguina, dàvanti al fatto.di una separazione ehe dura da riove secoli, come sanguina davantl ad una frantumazione tra battezzall, nel nome di Gesù Cristo, qual:è la confusa e contradittorla situazlone delle sette protet.,i' stanti, avulse dalla Chiesa vera, da circa quattro secoll. Tutto clò è in mantfesta antitesl col pensiero e eon le azioni di Gesù Cristo e dei suoi apostoli. Infattl è San Paolo che descrive, ln maniera completa e vivace it piano della salvezza dell'gomo, nella luce di una misteriosa ma reaJe solidarietà, che stringe gli uomini all'unico Salvatore, e Mediatore tra clelo e terra, Gesù Cristo, e per conseguenza fa.degli uomini una sola cosa in Cristo. La stessa dottrina del Corpo Mistico è I'attuazlone con I'esperienza di quella misteriosa solidarietà pensata, invocata ed attuata da Gesù Cristo in seno all'umanita peccatrice. L'INVITO DEL SOMMO PASTORE Conttnuatrice del'la misslone dpgti Apostoll, mandati da Dio a convertire tutte le .genti, la Chiesa non puÒ disi:rteressarsi di coloro ahe sono lontani da Lei e dalla volontà. di Gesù, ehe volle e vuole I'unita dei suoi fedeli nell.a sua unica Chlesa. La storia della Chiesa registra diversi interventl in questo senso. Nel Concilio secondo di Lione (12?4) furono appunto invitate delle Chiese ortodosse di Oriente e si stabili una certa unione, che durÒ poco. 'solenne, nel Concilio di Firenze (1439), L'invito fu ripetuto in forma più patriarchi Prelati orientali e 1o stesso e alti dove convennero molti Imperatore dl Costantlnopoli. Si afiermÒ soleni:emente I'unione, ma .anche questa durÒ poco. Rientratl in Oriente,i Prelati tornaropo presto allo scisma; I rnotivi determinanti furono anche di carattere politlco. Al Concillo di Trento, convocato per la gravlssima crisl protestante, a un certo punto furono invilati-anche gli orientali, ma non lntervennero. Pio IX mandò un invito ai Prelati ortodossi d'orlente in occasione del Concilio Vaticano, ma I'invito non fu accolto. E non migllore rlsultato ebbe un invito fatto da Leone XIIf. L'eslto negativo di questi inviti det Padre comune non scoraggla ha da Dio I'inearico di chiamare tuttl sulla via della salvezza. cht Il nostro Santo Padre Giovannl XX[I, pur condannando le aberrazionl contro la fede e i molti disordini morall che travagtlano ll mondo, con la Sua parola di amore, di unità e dl pace ha aperto il cuoré della crlstladÈ e dei popoli ttrtti alla speîa,nza'. Tuttl nol rlcordlamo l'lnteressamento del Santo Padre Glovannl del stro Pontlflcato per I fratelll separat'1. Nel XXm fln .dall'lnlzio
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prlmo suo dlscorso, ehe fu quello pronunzlato nella stessa cappella sistlna, prlma che fosse aperto ll Conclàve, che lo aveva ,eletto, e tras'messo per radio a tutto 1l mondo il 29 ottobre 19'bg,Egli rivolse ai frateui separatl un paterno appello pieno di carltà, lrvltandoli'alla casa del Padre comune, conslderandola come -casa propria perchè gia prima onorata deua dottrlna .e della virtù del loro antenafl, ispirandosl, nel suo aecorato invlto, alle parole'stesse della preghlera di Gésù < ur. unum slnt ). E lo stesso paterno invtto rlpete nel suo primo messaggio natalizio a tutto il mondo nella antivlgilia di Natale del medestmo anno 19bg. E pol ancora il 25 gennalo lg5g, festa della converslone dl saa paolo, invocando la protezione della Madonna e det santi protettori ùeua crriesa sui suoi proposit'l di santo lavoro, ricordava ancora fra questt propositt: < un rinnovato lnvito al fedell delle comunltà, separate a segulrlo anehe esse amabllmente in questa ricerca di untÈ e dl grazla, a cui ta"nte anlme anelano da tutti t punti della terra > Questi propostti e questo invtto del santo padre, cosl pienr di amabilita e dl fede sono stafl accolfl e vissufl con simpatia da tutto il mondo cattolico.
UAMORE DELLA CHIESA E DEI CATTOI,ICI SEPARATI.
PER, I FR,ATELLI
Non puÒ avere Dlo per padre, chi non ha la Chlesa per madre, dlce San Ctpriano (De unitate Ecclesiae Catholicae, cap. 6). La Chiesa è il Corpo Mistico di cesù Crlsto. Eglt, Gesù, è ll capo; tra 1l capo,e le membra eslste una cosciente e vltale solidarietà. il distacco provoca una sanguinante e lacerante ferita dl cui il. corpo ln generale non può non awertire Ia sofierenza. L'lnvito allfunlone è ta rlvelazlóne dell'angoscia di una madre, a cui sono stati strappati i flglt, e trasferiti in luogo di solitudine e di dimentlcanza; la'loìrtananza e la costanza dello strappo in un perseverante dolore, cui è impossibile lo adattamento. Ed è questo dolore aI quale non è lenimeirto il tempo, ma inasprimento che rende più vlvace il richtamo, più afigttuoso I'abbraccio del ritorno. E' ln questa luce ed t:r questo calore di sentimenfl che NapoU, clttà, ardente dt fede e dai palptti sincerl di carltà,, accoglie la settimana per l'OrÍente Cristlano. . Le sue accoglienze sl infervorano nelle notizle storiche dei suol Iegami culturall, politlct, commerciall e rellgiosl con l,orlente, in parùlcolare con la Chlesa brlentale greca. Nello studio del Calendario Marmoreo Napoletano (D( secolo), un nostro degnlsslmo ed indlmentlcabile cultore dl storia napoletana Mons. Mallardo scrlsse: < Il carattere lbrido del Marmoreo è perfettamente rlspondente al momento ed all,ambiente: esso è un monumento di un tempo e dl una ctfta h cui florlsce < graeca latlnaque pars sacerdotalls r ed ln cul < laiel simul cum clericls assldue communl prece graece latlneque psallunt Deo> (Mallardo, <Il Calendarlo Marmoreo dt Napollr. Edizionl Llturglche - Rona, pag..2fiD.
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Questo veniva scritto per giustiflcare la primitiva esposizione del Calendario Marmoteo di Napoli nella Basilica di San Giovanni Maggiore, la quale censerva notizie di indubbio yalore storico di esserestata tra la -II metèr del secolo IX e la prima metà del secolo X particolarmente cara alla famiglia ducale; in essa, nell'abside, difatti trovÒ sepoltura Ia nuora di un duca di Napoli, madre del Prefetto Gregorio e del Levita Attanasio, conoscitore perfetto d.e[a lingua e di letteratura greca e devotissimo.con la sua famiglia di Santi Greci. Fu proprio questa Basilica conslderata la più adatta Éer la promulgazione di un tale testo in cui I'oriente si incontrava e si saldava con .l'occidente, l'antica tradizione. Iatina veniva conservata e messa a base, ma tenendo conto abilmente delle esigenze dei rapporti con I'oriente. Questo fatto e queste considerazioni autorevolmente scritte in relazione ad un prezioso monumento napoletano stanno a testimoniare i rapporti antichi e attivl specialmente tra Chiesa greca ed occidente in Napoli. Monasterl e monaei greci, chiese intitolate a Santi greci, versioni di testi agiograflci greci, salmodia greca, clero in parte greco, sono tutti elementi della grecità, della primitiva chiesa napoletana, nella quale tuttavia l'elemento romano si afierma con chiara ed indiscussa priorità di tempo e per più ampia portata. E' una grecitèr.che sarebbe antistorico non afiermare, ma che sarebbe errato interpretare come una dipendenza della Chiesa di Napoli dalla Chiesa di Costantinopoli. Essa è efietto delle trasmigrazioni monastiche divenute imponenti nel periodo tconoclasta, degli scambi commerciall, dei rapporti politici sociali con I'oriente , dell'atteggiamento, per un certo periodo della corte ducale; ma la tradizlone ecclesiastica di Napoli è dalle origini romana. I suol Vescovi con gli sforzi da essl compiuti in ogni tempo, dai più lontani ai più vicini, di avere un clero formato per dottrina teologica e liturgica alla scuola di Roma, stanno a testimoniare lo spirito di Roma che animÒ sempre la vita della Chiesa napoletana. Queste considerazioni di carattere storlco e liturgico ed altre ancora che potrebbero derivare dallo studio epigrafico o iconografico, mentre stanno a testimonlare un passato ln cui Napoli tanto declsamente tenne unlti oriente ed occidente in una comune attestazione di religiosità e di fede, affiorano spontaneamente quasi a confortare la opportuna celebrazione ehe Napoli si prepara a compiere di un convegno per l'Oriente'Cristiano. E' un passato ,che sta a documentare la legittimltà delle speranze di un ritorno. Napoli seppe accogliere con amore l'oriente perseguitato, Napoll vuole infervorare nell'amore i palpiti per un oriente cristiano separato. Ed ora, venerabili fratelli e figliuoli dilettissimi, a noi che cesa tocca fare? Certo non le discussioni, che saranno riservate ai competenti, teologl, storici, apologistl, ma Ia preghiera. A tutti noi spetta attendere e con affettuosa flducla le direttive che verranno dal Papa nella pienezza della sua suprema autorità e datla gerarchla, unita dt mente e di cuore con Lui; direttive che rappresenteranno gli sviluppi del primÍ atteggiamenti che confermano Íl desiderio comune di una unità di pensiero e di vita, come Gesù ha tanto
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mostrato di desiderare. I1 nostro dovere dl cattolici è di pregare per ottenere dal Signore questa santa unità: pregare più di quanto non abbiamo fatto finora Un secondo dovere è di amare e di sentire plù profondamente in noi f importanza" e il grande valore dommatico-morale d.ella cristianita nella ehiesa una, santa, - eattolica, ,apostolica, romana.. Stiaho desti particolarmente I Sacerdotl, affinchè mentre prediehlamo e lnvochiamo l'unione con I fratelli, nulla trascuriamo per quanto è in noí per illuminare I nostri fedeli a guardarsi dall'errore e a non indulgere a ideologie religiose confuse o lontane dalla verità evangellca mettendo in perlcolo gli insostiúuibili valori della Rivelazione crtstiana. Siamo tutti impegnatt nel sentire la responsabilltà di andare un po' più verso il vero e il bene; siamo più virtuosi,.convinti che un miglioramento nella nostra vlta sarà, motivo di conqulsta fra gli altri. Amiamo la Chiesa, se vogliamo che gli altri vengano alla Chlesa, accresciamo Ia nostra flducia nella vitalità della stessa, dedicando alle sue affermazloni le nostre energie ed il nostro zelo. Sarà cosl plù facile iI passaggio dei fratelll separatl se l'ammirazione della ,carita sara, il pungolo per 1o abbracclo della verita. L'apostolato del sacrtfl.cio e delle virtù crlstiane accoppiato alta preghiera assidua sonò le premesse per l'avvento dello unico Regno dl Cristo, comprendente tutti i templ e tuttl i luoght. Dall'orlente all'occidente risplenda l'unico sole di verità che illuminl e rlscaldi; illuminl con la sua luce, riscaldi nel suo fuoco le cui flamme non fanno male, .nè si consumano.. Il fervore suscltato dal Concilio Ecumenico annunziato dal Santo Padre trovl rispondenza nella nostalgica azione, concorde e costante, di tuttl i figli per preparare nella preghiera e favorire con la virtù lo amplesso fraterno tra Ie braccia della Madre comune: l'una, Ia sanla, la cattollca, l'apostolica Chiesa di Roma. E nel fervore di tale auspicio, invocando tl divlno favore sugli incontrl sacerdotali del prossimo convegno e con viva fi.ducta nella azione dI preghlera e di buon esempio di vtta cflstlana, cÒn cul i fedeli di questa cara Archidiocesi di Napoll e quelli altrettanto cari della Diocesi di Pozzuoll vorranno sufiragare le ansie soavlsslme del Santo Padre e della gerarchla, a sgstenere i proposltl e a rallegrare nbl Signore le dolcissime attese, impartiamo di cuore la pastorale benedizione nel nome del Padre e del Figliuolo è dello Spirito Santo.
CRONACA DETLASETTITvIANA Com.e era stato preannunzidto, sì è saolta a Napoli dal 17 eI 24 settembre scorso Ia, VIil Settimana d,ì,preghiere e di studi per I'Oriente Cristiano, ind.etta d,al nostro oenerato Presid.ente, l'Em.mo Signor Card,ìna,teErnesto RuÎfi'ni, Arcí.aescoztodi, Paternxo e Atnminístratore Apo' stolico di Piana degli Albanesi. Essa è stata preeeduts, d,a un cicto'd,i celebraaioni liturgiche e di. èonlerenze su.ll'uní,one,compiuto d'a d'ue nostri niì'ssì,onarí: i Reo.di Ari' stìd,e Brunello e Pietro Masi. It 31 agosto, a Vena'lro, it L setternbre essi celebrano la S. Liturgia in rito bì;eantino nel Duo'tno d,ì Isernia, gremita dí Îedeli, alla presenza delto stesso Ecc.mo Ordinari.o, Mons. Giovanni Lucato; It 3 settembre a Formia - netta Chiesa d'í,S. Teresq',- d'a'uanti a' nurnerosa foila, ben preparata dal zelante R'ettore; It 4 a SessaAurun\o, parlano aì gíooani detla FUCI, al clero e nelta Ca,tted,rale a nuinerosa Îolla, presente S. 8.. Reo.nto Mons. Gaetano De Cicco; ì,15, presentati al popoto d'a S. E. neunno' Mons. Matteo G. Speran' deo, celebrano nelte Catted'rate dì, Teano; quind'i parlano a aarie Cornuni.td, religiose d,ella diocesi'; ì.t 6 cetebrano a Cai.azeo nelta Catted.ra,te; il 7 a Capua, nella Chiesa d,i Monteaergine; il t0 a Pi.gnataro Maggiore e a Sparaníse; i'l giorno tl a Castetta,rnrnare(Ii Stabíq; it\ tZ o' Sorrento, alla presenea dÍ' molto Clero e alell'Ecc. Ordi.narto, Mons. C. Serena; íl l',celebrano a Nola, alla presenza ilell'Ecc.mo Ordi'nario, Mons' A. Binnl, che aaeua,prepurato personalfnente ta maniÎestazí.one d'et clero e d,i nurnerosissirni 'cetebrano Îedeli; aarie titurgie ad' Acerra, presen:ti S. E. Reo.,Mons. it L7 N. Capasso; il Capì.tolo Catteilrale, nu,rneroso Clero e molto popoloL'Em.rno Arciuescouo d,i Napoti, it Sig. Ca.rd. Atlonso Castaldo diede alt'iniziatiua it più compteto ed, entusíastico appoggio, partecipando pefsonalmente a quasi tutte Ie sed'ute e alle oa,rìe manifestazloni. Anche le Autoritd, ecclesiastíctued.etla intera Reóione, te Autorítù cÍ.oÍli, a cÒnx,Ínciared,a s. E. íI Preletto d,ella Prooi.nci,a,Ie Autorì.tù nitítari, il.Suestore, motti sacerd,oti, religi1si, suore e leieì dì, ogní ceto presero parte aIIe uarie maníÎestazíonì ind,ette per Íar meglio conoscere ed' amarè l'orì.ente. TEMA DELLA SETTIMANA: < La Chiesa Una-Santa-CattolÍca-Apostolica nella tradizione dell'Oriente CÎlstiano >. venne suolto con ricchezza ilí argomenti storici'ed, oríginatitù di esposíeioned,a ìnsí,gnì'maestri ecclesiasticí., ìtalianl e stra'nierL L'INAUGURAZTONE lu Preced'uts, dalla Notì'fi'cazione sopra riportata che sua Enúnenza, Rea,ma it. stg. card.. castald,o apeua riootto at ctero e on kAeU d,elte d,ue dioeesì, d,i Napotí e d'ì' Pozeuolí.
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La sorenne inauguraeione d,etra,prìma parte d,erla settimana aauenne ir pomerìggio d,eua Domenica 1? settembre neua Basitiea d,i, s. Restituta aI Duono, alla, presen?,ad,el Card,. Castallo, d,ette LL.EE.RR. Mons. vittorio Longo, Ausitiare d.i Napolì, Mons. saloatore sorrentino Ausiliare dí Pozzuoti, d.et Capítoto MetropotÍtuno, d,i numerosi pretati,, Sacerdoti, Suore e popoto, celebrÒ Ia. Diuìna Liturgia ìn rito bizantino-greeo |Ecc.mo Mons. PERNICIARO, che, fi.nito ít Sacrifi.cÍo Eucaristíco e recítata da Mo.ns. Jooíne Ia preghíera d,ì,Bened,etto XV dí î.m. per IUNIONE, prése ta pirola rì,eordando Yinteresse d,eÌ,Rornaní pontefi.cÍ per I'oríenie crìsti,ano. Prendendo, poì, lo spunto d,alta Encì,clica < Rerum Orientalìun > dell'o'nno L92g dì pio xI d,i s.m., che inuitaua ír mond,o cattotico ad, occuparsi delle cristianítd orientarí separate, rieuocÒ a. rapid,ì e precísi ce4ni, le oríginí e ra storia d,eT'<< Associazíone cattorica ltaliana per l'Orí.ente Cristiano>>,sorta net tg29 per iníeitiua di un gruppi dl ,o""r_ dotí e laíci' di pÍana d,egti AtbanesÍ e con ta bened.ìeior" rio"oraggî,mento d.errnaí d,ìmenticato card,. Luigí Laoitrano d,ì s.m., "che ne d,iuenne il Primo Presidente e, poi, Iu it primo titotqre d,erta nuoóa Diocesid,i rito Orientq.le in Sicilia: pìana deglÍ,Atbanesì. Ricordò le precedentì SETTIMANE stlrottesìd,a,t lgì0 in poi, a palermo (anno LgB0), siracusa (1931), venezi.a eg}4) Barí (198À), Firen?e (1938)' Milo'no (1940),parertno (lgb?). euesta itì parermo nenn'e inaugurata dall,allora Card.inale Roncatti, pittrí,arca dì Veneeia, sali,to, t,anno appresso sul Trono pontîficìo col nome d,i Giouanni XXilI. sottorineò r'irnportanza che assume questa VIII íETTIMANA per I'interaento der card'. a. G. cicognani, segretarìo d,ì stato ii sua santìtù, e concluse una. card.a elortuàn"" o-t"u;;;;;;r;'pZrcnè se_ "én guissé le Dar'ìe celebrazioni titurgíche e te sed.ute d,Ì,stud,ío-arto scopo pregare per d! i nostri lratetti separatí e apprend,ered,a,ttauiua tsoce-di insigni n'aestrí ro stato d,etta questione rerígìosa orìentare i nostri lratelli separatì, d,i Oríente. " "onor""r" seguì Ír Eeu.mo Mons. Giuseppe pETRALTA, canoníco derta cq,ttedrale di Palerrno e prolessore dí sacra scríttura ner sem,í,narío Maggìore di querla cittd, che trattÒ il temui <La sacra Liturgia vincoror di unità tra i cristiani >. Dimostr.ò come ro, Li.turgÍa rinane ír aìncoto píù satdo e più tsiuo tra i fedeli cattoricí e quetrì d.ertetsarìe chiese sepaiate ar oriinfe. ena_ rizzò la Lì'turgí,a sucramentale, sacrìficare e Laud.atìuo d,et Rito Bízantino, íl pÍù difruso tra Í rítí, orientalí, rurneggiand,one ra identíta. sostaneíare con la Liturgîa Romana, pur con certe dìfieren?e e cara,tteriiii"n". za aari,etù î,a risplendere ancorq, meglio ,I,unítù e la rende ptti a,tiiaente ed irítere.ssante._Sì fermò particolarmente sul feraore at púta marlana cnà caratterieza Ia chiesa orìentare e che ha nello, < parc,òusìs> e nelr,< aca,thístos > la sua alta espressìone, concruse ponend,o raecento su d,ue ragíanì che îanno d,etta Liturgía ìl oíncoro dÍ unìtù tra i crÍstianì. ta prima perchè eostìtuisce ta testímonÍanea concreta d.ett'unitd, d,etta,ehiesa neí secolÍ,anteriofi atto scisrna e nerlo stesso tempo ra pìattalorrna, cornune per ir d,esíd,eratoìn_ corttro tra, Oríente ed Oecìd,ente; Ia second,aperchè nelta Lìturgía ta aoce
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dei ca.ttolí,cÍ,e d,eì,frafulli separatl tropa la'espressíone pì;ù alta e più eîfi.caceper attuare.I'ardente ooto di Gesù: <Che tuttì sì,anouna cosa sola... che sì,anoperÍetti.' nell Ani.td,>. '
LUNEDI' 18 Settembre: al nattino, nelle paríe Chíese di Napolì sono state celebrate d,elle Dioì,ne Liturgie ín rito bíantino-greco, con la partecipaeìone d.í numgrosi. ledeli, clte oenÍtsano ì,struití d,a un sacerilote, ìI quale spìegaua.le aarie cèrìmonìe e Ie fasÍ del Sacrificío Diuino nella SS.ma Eucarlstia. AtIe'ore 11, oenne tenuta una Lezì,oneilal Rev.no Papas Damiano COMO, Canoni,eo deúa Cattedrale dì, Píana d,egli Albanesí e d,írettore iTeIla nostra Rì,oista <Oriente Crìstiano>, sTrl terne,: <La.Liturgia della Chiesa Bizantina >. Iníziò it suo d,ì,scorsocol rìIezsare che, assìstend.o ad, una Liturgia bi?,antìna, colpísce maggìortnente il latto che essa è rima,stq, pressocchè nel suo .stato prirnitìuo: il che pwÒ essere.spíegatodal carattere del popolo or.ients,le, che non am;d í cambì.amentì.ed è con.profonda riluttanza che appórta modi,fr,cheal suo modo di aìoere. La taoola. del Sacri.fr.cíoín forma quadrata, la concelebrazione, íl ministero del dis.cono, la Comunione sotto le d.ue Specie, riportano il nostro pmsiero aerso secoli ormai Lonf,ani, q1"+q,ndo I'imperatore Costantino dette la libertd alla Ch,Íesa e trasferì la sua resídenea a, Bìsanzio. I símbotísmì, assaí,frequentì'nelta Liturgìa bìeantina si armonÍzzano Íelicemente con il carattere degti Oríentali. Come, cIeI resto ha latto Gesù nella sua atta terrena: cì, ha ofrerto fiLoltì 6em.pi.ín tal senso. : Orientati ed, Occidentati hanno, quind.i, una origine comune, e la Liturgia ne tornisce Ia dimostrazione più sempLce e più lacile. Queste ulficiature liturgiche sono una testirnonianz,aper it passato e, ai nostri giorni, costituiscwto un segno di allacciamento per coloro che cercd,no l' unitd, dei, cristiani MARTEDI' 19 Settembrei sono proseguite, net mattino, Ie Diuine Liturgie celebrate in altre Chiese dí, Napoli, col concorso di un numero ctescent.ed.i fedeli, che si oa.nno senrpre pí,ùinteressando tt Rito ori,enta.le. Nel pomeriggio lezì.onedel Reu.mo Papàs Salvatore SCURA, Parroco dì'ilaccarízzo Albanese (Dlocesi dì Lungro, in prooincia di Cosenea), sul tema: < Ufficiature ed Inni mariani nella Chiesa bizantina >>. La (Ieaozione alla Madonnd. <Stella sorta ìn Oriente>, e-d,i cui I'Oriente sì allì.;etònel.suo prirno sorriso, è testi.moníata d,alle aarìe.uîfr,ciature che ta ChÍesa orientale celebra, in suo onore e dat latto che non oì è Uîfi,cto d.i qualsiasì solennì,td, o îesta d,otsenon sia riseruato atla Maclre Ceteste un posto ilí, onore: ogni complesso li.turgieo ogni tettura d,i,tropari, ognì, canto di Canone sí chìude con un motiuo alla Vergine, íl < Tlleotochíon > dalla ispirazìone sempre cosl rí.cca e aaria. L'oratore ha rícord,ato ì. Canoní, d,et < Theotoca,rion > (eornposizíone in onore d.elta Vergine SS.ma). Non per nutta gtì ori.entati sono stati chì.arnatì i < d,e\oti detta Madonna> ed ì, Grecl <Ftloparthenì>, cì.oè<a,mantì. delta Vergíne>
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S. Em. tI Card. Cicognani arriva alla Stazione di Napoli
(19 sett. 1961)
La deuozione alla Madonna, cornune aí cattolící ed, a.í fratetlì, separatì afrretti, la ricostÍtuzi,one della unitù d,ei crístiani attorno atta Cattedra di Pietro. Arriva il Cardinale Segretarlo di Stato alle ore t7,ZB, ailo, stazì,one di Napoli MergeUina: Sua Emi,neneaReaerend.issimaiI Signor Card,inale Amleto Gìouanni Cicognani era acco?npagnatod,at suo Segretario partícolare Mons. De NicolÒ. Sono a riceuerlo le pìù atte Autoritd, d,elta proDinciat il Prefetto, íl Questore, il comandante d,er terrìtorio militare, it Vicari,o Generale d,ell'Archíd,iocesíMons. Erberto D'Agnese, in rappresen-
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taneo, d,l Sua Etnínenza ìI Sìg. Card. Castaldo; S, E. Mans. Perni,cia,ro, I'On.le Petrotta, ed. attri rappresentanti ciaiti e milítari. Mons. Vicario Qenera,le riaolse breoi parote d,i omaggio a nome del Card.. Arcitsescol)oe d.i tutta l'Archidiocesi d.i Napotì, e con un corteo d,i macchìne I'Em.mo Cicognani aènne accompagnato aI Palazzo ArcioescooíIe, ilou'è stato riceuuto d.at Card,. Castuldo, dí cui è stato grad,itissimo ospite. MERCOLEDI' 20 Settembre: a,lle ore l0 in Cattedrq.le il, Card. QICOGNANI tenne it d,íscorso inaug,urale d,etla Settírnana propriarnerite d,etta,d,iscorsoche è stato sopra riportato per intero, d.atantí ad. una lolta d,i Autori:tù., Ctero, Retigiosi e fed.eti. Erano presentl: gti Eminentissimi Card. Rulfr.ni e Castaldo, una uenti.na di, Yescouì,tutte l'e Autoritù ciaili e militari, il Cqpitolo metropolititno, ecc. Alle ore t9 netta Basilica d.i Santa Restituta ha impartito Ia Benedizione Eucaristicu S.E.R.Mons. G. M. SPERANDEO,Vescouodi Calui-e Teq,no,iI quete hq"'riuotto, prirna detta Bened.izione,una feruid,a esortaelone ai presenti perchè pregasEero per íl ritorno det frafuUi separati di Oriente att'unitd detla' C\i.esa. GIOVEDI' 21 Settembre - giornata dedicata a San Gennaro, Patrono di Napoli. Alle ore 10,30nelta Cappella d.et Santo Martire al Duomo ebbe inieio iI solerine Pontifrcate'in rito qrnleno celebrato da S. E. Mons. Gregorio HINDIE', Arcit;escouod.i Ped.actoe,assistito d.ai sacerdoti e clai seminaristi d.elPonti.fieio Collegio Arnxeno di Roma ehe hanno eseguito i canti tr adizionali'Litur gici. a.r'm,eni. Alla fi.ne d,etlaS. Liturgia iI Celebrante ha d,ístribuito l'<anti.d,ororl> (o pqne bened.etto)ai. numerosi VescoDi,Pretati, Sacerd.oti,retigiosi e fed,eli che con proîondo, d.eaozioneauea&no assistito el sacro rito, per loro, tutti, completumente nuouo ed interessante. Indi, Mons. Francesco DE SIMONE, Cqnoni.co di Napoli, tenne un teruoroso discorso su: <<L'intercessionedi San Gennaro e l'Unità dei Cristiani >. r L'Oritore-,esord,íua d,ícenetoche pur non esistenilo'relazioní p'articolari. tra i,t Santo Patrono d,i Napoti e te'Chiese d'Oriente, tuttauìa un legame unùsa il martirio di S. Gennaro e il suo sangue miracoloso con le terre cristiane di Orìente, in quanto la. sua. luminosa fr,gura d,ì.martìre si, a\Iínea con Ie non Tneno lumìnosé fr.gure deí martìri orientali..nella scia purpurea del Sangue di Cristo- Vi è pure un eontatto, anche se non storico, tra S. Gennaro e Paolo di Tarso, perchè proprio a Pozzuoli, elooe S. Paolo sbarcò per predícare all'Italia il Vangelo di. Cristo, ínieìÒ la oia d.et martírio che d,ouevo,portarlo alla sua d,ecapitazìoneín Roma, S. Gennaro attinse h. forza per imitare ìt grand.e Apostoto d.e\e GentÍ, per subi.re colne Lui la, d.ecapìtaeìone su una pìetra prosplsciente ì.1 mare di Pozzuolì. Ma oltre at tegane d.et martìrio, S. Genna.ro brìIla corne <d,efensor fr,d,eì> non solo perchè diîese la Fed,e dì, Crí.sto in oita, e perchè anche d.opo morta, col meretsìglì,osae singolare prod.ì,gìoilel suo sangue ehe sl
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Una seduta dÍ studio
nella Basi[ca
di S. Restituta
liqueld, continua ad essere uno d.ei più eloquenti testìmoni d,elta oeridicitù, della fede di Cristo. L'Oratore terminansaíl suo discorso ricoLlegandoi ricprd.i d,i S, Gennaro con Ia nuoaa Chiesa costruita a Co,pod.imontesutle cqteconxbeche per secolí conserDd,ronoil corpo d.i S. Gennaro e che ricopia perlettarnente le linee archìtettoniche detla Basitica d.i ,5. Pietro in Roma, m,entre nell'inter,no sí aenero,sotto il titolo dí Regina,d,eUaChieso.- forse unico nel mondo - Ia SS. Madre dì, Dio. Alle ore L7 nella Basilica di Santa Restituta, d.estinata a sede deila Settinana, ha auuto inizia la prima sed,utad,i stud,io. Dopo la lettura ilelle nurnerose ed autoreaoli adesioni peraenute da ogni parte d'Ita,lia, e .dall'Estero, aiene d,ata Ia parola aI primo oratore d,ella giornatd,, it Rer|. P. Ignazio ORTIZ DE URBINA S.I. Vice presid,e d.el Pontifi,cio Istituto Orientale d,i Roma, ìX,quale soolge la sua relaeì,one su < La Chiesa nel Padri Orientall >. ' L'Oratore ha ínìzìato la sua conferenza, Íaeend.o ossen)are che l:a Chíesd ha. difrerito per lunghì secoli lo stud,ì.ometoilico d.elta sua costítueione. PerÒ giù t PadrÍ occasionalmente ne henno testimoniato le carat:terì,stì,che.La prinxa generd?ione deì Padrì grecÍ, sotto t'ìnfl.usso della
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atta Chì'esa d'ì' Cristo dhserse ímteotogia, gìud'eo'crìsttana, ha apnttca'toit popoto cl'Isiaele' d'\ cui' ta ihiesa è masì'ní giù' prima otíl'#"i;"'à'í Padri gnostíche' sette d'ette prolungamento. Píù t'ard'i sotto l'incalzare la sua led'eltd' al rnessa'ggio greci hanno riba.d'ito l'initù d'etta Chiesa' queldei vescol)íe ta cattoticitd' d,i apostolico trd.smessonrfi;iroal,"lone sono Chiesa della note Le Spirito Santo' l'uni.ca, Chíesa sana'niiià dafio uni'oerch'ì'esa d,elta L',uni.tù state d.efr,nitenet sr*lito ai cirt""tinopolí. detta-Sed'e Romana -abbon(Ianternente sale ha corne 1)erticil- e'iÀit" prì'mi Concitii' Ecumenici' g'""i d'aí testifi'cuto d'aì Pad'ri dei Po'dri sre" ioisu'to che-.lo studio sereno ' Forrnula o gti "on"iulíài"' orientali' ci ageooti Ia ri'anione d'i tutti è ít Reo'mo Mons' Vitale DlE ROSA, Second,ooratoreóLtli sii'"ota Magat 'Napotì e 'Pro-Pre6ìd'e d'el Seminario >' Canoni'co d'etta Cattelrit" li'npetenàa' sú KNapoli e I'Oriente--Cristianonel giore. Egti porto, argomentí "o'l d'i Napolí' ricaadndo Accenna atta grecìtù'-iitto'Chíesa 'iàÀe,o tLturgico' e agiografi'co tetterario, . p"patt Paolo GARO" d'irettore iLel gíornale Altro Ora,to'" i"o'-n"'' < La chiesa Greca e 11problema della - < Kathotiki > d'í Aten'e, c;;;; ;";.;
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Unione >. Gre' sintesi i' rapporti esistenti tra Dopo ax)ere ríeuocato in brel)e corn'" e poritico àulturale' net cam'po religì'ioso' cia'e rlapoli n"' o*'ili'intelimpuko-.c\rc ha d'outo i] rnoulnlnto pa.rts. d.el-liiia" merciate, Ponil Pietro d'i e salito,netta' Catted'ra Iettuate unionistico ii siaaobalortod'osso mond'o nel arnato tefr.ce Gi'ouannt i}C(ti, tai'to stimato-ed lungo 8ogsuo il (Iimostrate d'urante canico per l;a sua o'inil e carìf! Detegato Apostotíco' La conoacaziane giorno in'Bulgari'a, i'm quati'tù d'i e II lr'a Qestato tsiuissirno ìnteresse poi. d,et Conci'tio zcu^'eil'co Vaticano chi'esa cui Grecì'a,Ia ín specÌalmente protsiuissirnaattesa ," iill"'lór)rcnt" " tra le Chiese consorelle e i p'estl'gio goai nótliorc Autocefata accolto hanno "n" at atene e d'i Satonicco' iin"'iita 'la fessorid.i,teotosta aLii sì'm'patia' ogni con uoce d'el Papo
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Pozzuoli
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ln rlto
blzantino-slavo
VENERDI' 22 Settembre: giornata in onore di S. Paolo'Apostolo. Alle ore 10,30,o Pozeuolì è stata oÍfi'ciata una solenne Diui.na Liturgía ín rì.to bizantino-staúo, netta Chì,esa d,ell'Istituto Maria Inxnxa'coIata. Assí.steuanoil Carl. Castaldo, Arcioescotso d'í Napoli e Vescoao di Pozzuoli, Mons. Sorrentino, VescoDoAusilio're e Vicario Generale per Pozeuoli.,altri Ecc.mí Vescouì.e Prelati, Sacerdoti e ledeli. Offi,ciaaa Mons. Mirostvn Merusan con altri ci.nque sacerdoti ucraini. dei, Pontifi'ci CoIIegi Ucraini in Roma. II suggestìuo rlto eucarísti,co è stato g'ccoÌnp&gnato dalle d'olci poliÍonie titurgiche trad,ieionalì ucraine d'ella schola cantorum'd'et Semina.îio (Icraino Minore.di Rona, retto dai PP. Salesiani di ri'to ucrai'no. Il Eeu.mo Celebrante dopo Ia benedi'eionefinale della S. Li'turgia ha riuotto breuì,e commotsentiparole. Ha latto seguito I'Ecc.m.oVescottsAusiliare Mons. Sorrentino esprimendo i uoti di tutti che con la preghiera e Ia carítd. si posso perueníre o' quella sospírata unitd' della Chiesa, che oggi più che m.ai è nelle asplrazioni d'i tutta Ia crÍstianitù. It Rel).rnoMons. DIILLA MONfCA, d,el Clerp di Pozzuolì, ha sttolto il L'unità delÎa Chiesa in San Paolo >. tema su: << L'Oratore, rifacend,osi al concetto di <<Regnod.i Dio> preannunzìato dai Proleti e annunei.ato d,q'Gesù e distingwendo tre signifr.cati del Regnci: soterì,ologico - escatologico - e glorioso, ha tatto coincidere il coneetto dì < Chiesa > col prì.mo d'eì,tre signì.fi.cati e ne ha iltustrato la costituzionee le naturu, atla tuce det pensiero d.i San Paoto. Net pomerì.ggio,'atle ore L7, nella BasíIica dí S. ResbÍtuta a Nq'poli, sem.pre píù afrotlata d,i led,etÍ' relìgiosi, sacerd'otí, settimanalisti si suolge la seconda sed.utad'ì stud.io.Primo oratore è il Reu. P. Emanuele LANNE OSB., Vi.ceRettore det Pontìficio Cotlegio Greco d'i Ronxa, i,I quate tratta il tema su: <<LaOhiesa nei primi sette Concili>. tOratore inízia col d,ire che tanto per l'Oriente leps,r&to quanto per ta Chíesa,Cattotica ì. sette primi Concili Ecumenì,ci hanno conseruato un si,gnífrcatod.el tutto speci,ale.Questi sette primi sono Concili conxunì trd, i d,issid,entìe noì,. Difafti defr.nirono l'essenzinle d'eUa Îed,e cristi.arya contro ie eresìe.'Inoltre sì' sono sooltà nell'epoe& dei Padrì della Chiesa a cai.ta tra(Iizíone cattolíca ha sempre attrìbuìto un oalqre del tutto particola,re. Quqstí sette primi sono rimastÍ per I'í'ntero lIedio Euo i sette grand,i Concili, quali norme d,etla Íed.e d'ella Chiesa Sìmboto d.ell'Oriente unito a Rorna nell'unì'ca fede, questí Concili sono anche d.a considerare corne un díalogo tra la Chiesa Rono'na e lo Oriente Cristiano. Segue la relazíone del neD.no Mons. Gianfrancesco ARRIGHI, det Segretariato per I'unìone d,ei Cristìani su: <L'unltà della Chiesa nella varietà dei riti >. LiOra,tore spiega ed íllustra il sìgni.fr'cato della parola <<ri'to> nel senso non iottanto di uso ti'turgî'co particolare, rna comprendente tutte Ie ìstituzionì, trad,ìzî,onali e legì.ttirne che sono e d,ebbono essère conserua'te 'ìn seno alta comunitù, cattolíca. Le Chiese otientali hanno consen)úto ìntatto í,1 senso del MÍstero líturgico, quale espressi.one'più alta e pìù Inottre le cond'ì'zioni storiche chè han' perletta d,el Mlstero d.ella satrsezea,. no segn&to la aita delle Chìese dí Orìente, le qualì r'írnangono ancora'
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oggi testimonÍ, delle grandì cit:iltd, del bacino nleiliterra.neo; ha,nno deto a queste Ch,ieseun sensoproÍoncto d,i presen?,q, detta Chiesa nelle terra e nelle storia di-quelle regioni.. L'ultimo oratore i, Rev.mo P. Teodoro MINISCL Archì.mandri.ta Oritinario d,el rnonastero greco di GrottafeTrata, saolge iI terna: <{Il monachesimo orientale in Campanla >>. L'Orutore, dopo atsere rnesso i.n rili.etso l'esístenea, di, un .monach.esi,rno orientale a Napoli e(I in Carnpania, ne addita t'importanaa quale !attore di unítù in un punto dí sutura tra il mond,o orientale e quello occidentale, quele lq, Campanía, dooe nel Medìo Euo si ÍneoÌttrarono due c.iailtd,: quella. latino-carolì.ngia protseniente d,al nord, e quella orientalegreca rifluente dal sud. SABATO 23 Settembre: giornata in onore'della SS. Madre di Dio A Pompei, nel Santuario della Madonna, q,lle ore lA3O, ebbe luogo iI Pontifrcale in rito etiopico celebrato d.o.S.E.R. Mons. .facob GHEBRE JESUS, Vescoao Ordinante i,n Roma, assistìto daì PP. Cappucci.ní d,i rito etiopico e dagli alunni del Pontificio Collegio Etiopico in Vaticano.
Sa,ntuario d,i Pompei .23 sette'Ìnbre -
Il
pontlflcale
in
rlto
etlopico
Hanno assístito nurnerosi Vescoai, Sacerd,oti e popolo. Tenne u,nq,conlrnoaente Omelì,a S. 8. Mons. Aurelio SIGNORA, PreIato d,í Ponxpei che partò sz: < Maria SS.ma vincolo di unltà, tra i Cristiani >.
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A Napoli, a,lle ore 17, nella Bo,sili.cs,d,i,Santa Restituta, aenne tenuta la quartq ed,ultima sessionedi studi alla presenzo.degli,Em.rni'Cardinali . Ruîfi,ni e Castatdo, d.i nunerosi Vescot:i,Clero e Íedeli. IL reD.'moP. GAGOV, Conrsentuale di nazionalitd, bulgarq,,.e Froîessore d,ettuPontifr.cia'Facoltù Teologica d,i.San Èonarseniura in Roma, I Patriarcati d'Oriente e loro ha letto la seguente d.ottu relaeione su: << sviluppo storico >>. L'Oratore d,ice che ltorigine d,ell'Istituto Patriarcale netla Chiesa d,'Oriente è legata alla consoranea di particolari esigenee dell'ordinamento e dell'amminístrazione ecclesiastica, e non a contrasti ed opposieione all.a Sede d,i Roma. I contrasti e l'opgtosiztone,aenuti in seguito, sono il fratto amaro d'una. graduale euoluzione, che potrem'mo èlùianxare trasformismo o corruttela potitica e a@nno ascritti più atta ingerenea clr,enon alle.mire specifi'che dell'Autoritù. cioile nelle cose ecclesi&sti,che, d,ei Patriarchi per sottrarsi ail'Autoritd centrale d.i Roma od ùpporsi al Papa. 4. parte questa dolorosa constatazione negq,liDa,Ia storia puÒ segnalare, a tutto merito e uanto dei Petriq,rchi d'ella Chiesa orientale uno stato d,ì,.coseenorrnemente positiuo: quello d'aÙer gaputo e potuto ntantenere eon la loro dottrinq. e trenxa.ndare con ìI loro zelo nella Chiesa orientale ít Deposito delta Do;ttrina riuetata sostanzialmente intatto. It Pad.re Alessio FLORIDI 5.1., red.attore d.ella <Ciuittd Cattolica>, parland,o sul tema: << La Chiesa russa e iI probleYna dell'unione >, /ra d,etto che due latti hanno caratte,rizzato negli ultimi tempi, I'uttiaitù d,et Patriarca,to d,i Moscu: ta richiesta presentata d,at Patriarca Alessio dì Íar parte d,el Consìglio mondi.ale delle Chiese e la ri'piesa di una oiolenta canxp&gn&(Ii accuse e calunnie contro,il Vati.cano ed elti dignitarì, d,ella Ch:issq cattslica, cornpre:so iI Santo Padre Giouanni XXÍIL. . L'Oratore ha rìcord,atoit giud,iai,oestremamente negatiuo, pronunciato net L948 d,at Patri.arcato d,i Mosca,, nei confronti, del moui'mento ecumenico e del Consi:glio mondiale delle Chiese: 5 il mouimento ecu' rnenico - scriaeoa allora la ripista d.el Patriarcato -, così come esso si maniÍesta nella presentazione d.el Consiglio ecumení,co delle Chiese, non serue alla causa clella Chiesa di Cristo... MQsso dallo, preoccupaeione di e optundo per la aia d.el minimo sîorco, salaaguaril&re la propria esí.stenz,a, íI protestantesimo si dù dd Íare per attuare un unìoni.smo astratto sul píano soeìale, econornìco ed anche pol,itìco>, Perchè, sì,d,omanda padre Florídì., la Chiesa di Mosca ha cumbiato il suo atteggiamento nei conJronti. d,el Consiglio mond.i,ale delle Ch.iese? Non certo per una maggìore tibertd, accord&tale d,at regi.me ateo comu-. ni.sta,.Inîatti d,a un anno a questa parte, non pochi Descovi ortodossi russi sond stati priaati deúe loro sede, processd,ti.e conda.nnati e centinaia d.ì.ehÌese sono state chiuse con, í. più s.ssurd,ipretestì. Sembra inoece che le autorítù soaì.eticheabbiano aîfr.dato al Patriarcs,to di Mosca iI eompito d,i sabotare glí sforzi uuníonístíci che si stanno lacend,o, d.a più parti, d,ai cristÍani; atrtaaigì,ti;ad,etConcilÍo Vatícano II. LIn Íatto notìto grave: it rifi,uto uffi.ciale d,et Patriarcato d,i Mosca d.i rnandare osseraatorì,a.l prossàrnoConcl,Iio ecurneníco.
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VALENTINI' uttimo relatore d'etla giornata, it R'ep' P' Giuseppe prolessored.etL,Uniuersitd'diPalerrno,che-hapartatosultemal,<<Ilrito -*r.""oggi s'intende, i" ituiiu r. EgIi precisa che ogni rito inteso co,nxe n o n è c f u e i ' t r i s u t t a t o d , e l t a t u n g a t r a d , i , z i o n e , d ' e t l a c u r a p a s t o r l diÍ'le,del parti'colari; tatttotta' quanto alla sua à""ii t"""t" delle uq'rje Cni"," culturali' prestigi'o che per ragioni spiriluati,, Íusione, il risultqto d'et potiticie, esso poteua irra'd'iare' Cosi è aauenuto che' perfr,no estetiche, giù i riti nella'Chiesa' come non er&no all'Tniaio quand,o, d'iuersiflcatisi neg,Italia'merid.ionale ed.Insulere, speciatmente J s,irnponessein ltalia, parzialmente greca circa il seit rito greco in poporazioni d,i'tiniua solo i.n popolaeioni ancora poi risostituisce to coto ri e pot, aat secolo x in d.i cornpetizioni inaero stori;a, una Fu it lati'no. solo'parzi.almen'te latine, d.Ltenpo' proseguo in ma atl'iniei.o, ed,a.nche d'imóiustizie e soprafrazioni reali?zezione una' inottre e arricchimenti; anclte (li rnutue "o*p,:ín'ioni clei aari elementi in un d.el aero cattolicismo nell'unitd, che è iicchez,?,o, uguaglianza in un corpo corpo orgúnico, e non póuertù qualì'tatiua d'i inorganico' tttitnana orientate ha tetto i Mons, JOVINE d'el Corni'tato della Se t l o t i d ' e l C o n g r e s s o e d ' h a t e t t o u n t e l e g r a l n m a i l e l l , A r c i u e s cla o,D iRauenIXo dSetti'. it uoto di ttedere na Mons. Balilassarri cin it quale accoglie nel ai'Si"ai per t,Oiiente Crístiano cla celebrarsi mana d,i preghiere " 1963o Raaenna-
porcle
îr conclusione Aelt é^'mo
Cotî'
é'
Ru{ltoi'
prcsiìente îelL'A' C' I' O' C' Ruffr'ni' nella sua-Sy:L.if.1d'i PreSua Eminenza' it Card'. Ernesto per t'Ori'ente Cristiano e di sidente ilell'Associazione Cattolíca ltatiana d'i Piana d'egti Albanesi' conAmministratore Apostotico d'etl'Eparchia e d'iscorsod'enso d'i dati' ìllustratipi cluileua te sed'ute af sfuAio cÓn un tsibrante d.elte più liete spero'nze' prima ?t&rte, una. sintesi d,elte relaziorii It suo d,iscorso]í,-l"lli Oratore descriueaa am'piq'mensuolte d,agti orútari írece'aentl" L'En't"mo ser)arate d"Orì'enle' a comì'nciare te la situazí,one attuale d'elte Chíese nuctei d'i rito arnl'eno' siriaco d.ai gruppi nestoriani i Àonofr'sfta.e:.d'a! at rito bizantino, appartenenti, cristiani e copto,sino atta moitiiuarne d.i !50 nil'ioni' clt'e-si contano in numero d'i ci'rca che proòocarono Ia doloquind'i, le rlbiru*era, .cause Sua Emínenza e di' d'issensq.ch'e incontro sui eulllili rosa separ(Eione e ,.'"-nirÀori piano e I'Oriente separato' sia sul intercorrono tra ta Cnl'àio ClaÍ'tottea sono preualenti tnolto conclud'end'o ctue d,ogrnatico sia sul pioni-ù'iu'gico' tsi'TaIe d'iuíd'ono' quetti ci che a ì.Qunti che cí uniscono in- òonfronto Em'tno dall' ainlra' 'ttutíratu parttcolareggiatamente dissensi ' sione conlortante desli stessi Pad'ri otientati' í' Betatore. Atta tuce ;:;;;";;;;'" to'l fr'ne s' E necess,'ri'o essere risotti' d,ottrínatì, possono' anzi d'ebbono' sce' serenitd' partí' con te ambe d'a uno stud,io approlonAit;o, cond'otto' ara da Pregiudizi,
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II Card,inele accennaua, atle prí,ncipali aeri,tù' cattoliche non accettate d,ai teotogi <ortodossi> in euid.entecontrasto con tutta tra più classica'trad,ieione orientale. I d'ogrni d,ell'Imnacolata Concezione e della Assuneione.hanno lulgide testimonianze nella dottrina di S. Efrem, <cetra d,elto Spirito Santo> d,i S. Sofronio patriarca d,i Gerusalemme, di S. Gerrnano patriarca di Costantinopoli, di .5. Giouanni Ds'masceno e di rnotti attri; sono a,nche cetebrati eloquentemente dalle liturgie ori'entali, le quati sono tutte un cantíco d,ì gloria alla Sem.pre-Dergine,alla Tutta' se,nta, alla Theotòcos. Quanto at Primato di giurìsCízione e al dogna dell'i'nîallibilitù, pontifrcia, ta storia d,ei sette prirni Concili documenta con suÎfr'ciente chiarezza e unanimitd. colne su ambeilue i punti I'Oriente non ebbe mai dubbi, anzi o,l vesco1o d,i Roma si appellÒ sernpre nelle ricorrenti controuersie d,ogmatiche e d,isciplinari: così fecero atanasio e ciri.Ilo di alessqnd,ria, cosl. Gi.oaanni Crisostomo e Flatsi.ano di Costantinopoli. Anche i Conciti ecumenici q;sunsero oalore dalla. presenzclper delegazione e dalI' approua,?ione d,el PaPa. Quanto atte d.ifierenze lì'turgi'che, esse non ronxpono ma integrano e rend,ono più belta I'unitd, sostanzíale, anzí I'id.entitù' di Îondo, quale sptend.e sì,anel Sacrtfi,ci.od.ella Messa sia neí Sacramenti e netta piegh,iera. L'ultima parte del (Iì,scorsotu un appassionato grido d,'amore xter I'OrÍente Cristiano, d,ond,esono aenuti a noi Cristo Redentore, la Madre d,i Dío, gti Apostoti, 10,lingua greco,in cui lurono scritti, sotto diuina i'spira?ione, i li,brí d,el Nuotto Testamento, e infi.ne i, massimì. Padri della Chiesa. Per l'esperíenza acquìsito, ín più d,i quind.ici anni d'i contatti con la Eparchia d,i Pidna, d.i cuì ha promossÒgl'interessi spirituali quale Amminístratore Apostoli.co, Sua Em.z,a esprilneua la sua profond'a e comn1,ossd, ammirazione per qLla.ntod,i bello e di toccante è nei riti bizantini. Auspiceoa perciÒ una rnaggiore conoscenzae un più sincero &nlore tra cattotici, e <orto(lossi> percllè Ia riunificaaione - per la quale esistono oggi cond,izioní più propÍzi'e che moi - sard' lrutto soltanto dí conoscen?a,e d,'amoîe. . Successiaarrcnte nella Chiesa Catted,rale, aIIa presenza d.ei'd'ue Eminentissimi Porporati RuÎfini. e Castaldo e deglí altri Ecc.mi Vescoui, Mons. Paoto SAVINO, Ausiliare di Napolì ha dettato la rnedítazione conclusioa e(t írnpartì,ta la solenne Bened'ieione Eucaristì'ca.' DoMENICA 24 Settembre: Giornata di chlusura. Alle ore 1Q,30,nella Cattedrale ebbe luogo l'ultima Diuìna toiturgia Pontífr.calea conclusìone della VIII Settimana. Dall'Arcioescouado rnosse una lunga, processì,qne: I Seminari Arciuescouíli dì, Napolì, il Capitolo Metropolitano, íl Clero bizantino ed i.I Card,. Castaldo, seguito da una grancle Íolla raggiunsero la Cattedrale, doo'erano ad attendere nuTnerosoclero, con a capo uari Veseoai e personalìtd, ctuìIí e mìtítari. Notati tra, gti altri, S. E. Jertsotino, Ministro d.etla
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i i
Un gruppo di fedeli deùa Diocesi bizantina di Lungro (Calabria) nei loro caraLteristici costumi atbanesi assiste nel Duomo di Napoli aI
Pontifr.cale di
chiusura (24 sett. 1961).
L'Em.mo Card. Castaldo, gli Ecc.rnì Vescouie i Conlebranti si recano in Duom,o per il solenne Pontificale dì, cltiusura (24 settembre 1961).
S. Em. fl Card. Cestaldo tra gll Ecc.ml Vescovl concelebrantl
(24 settembre
1961)
Marína MercantÍ.\e, t d,írígentí d.tocesa,ntdell'A.e., deputati e senatori della CanpaTyia. Hanno concelebrato: S. E. Mons. Mele, Vescooo di Lungro; S, E. Mons. Perníciaro, Ilescoao Ausitiare di Pì,ana deglí Albanesi; I'Aîchi'înan' drìta Teod,oro.Miníseì, Abate Ordínario d'í,Grottaferrata; ed altri' dodíci saeerd.atí dí rìto bíeantìno italíanì e straníerí, Seruìaano all'Altare ed eseguhtano ì. cantí glí alunní d.el Pontìfrcio Collegìo Greco dí' Roma. It Card,. Castald.o, che ha assistito clal trono, ha. bened,etto i:, popolo eol trtcerì.o, cot d,ì,cerìoe con il Vangelo, pronunzÍ4'ndo ung coîwnoaente Omelia: < In un clima dt alta spiritaulttà - dlsse Îra I'altro l'Em.mo Card. Arctvescovo -, troviamo la glusta concluslone della VUI Settimana pro Oriente Crlstiano, svoltasi cosl bene a Napoli, ln questa Lfturgia solenne greco-bizantlna, che invlterebbe plù alla meditazione ed al raccogltmento che ad un discorso. Ma 1l ctlma dt fraternita, I'inviSo del Papa e l'ansia dei nostrl cuori ci triorta a commentare tl tema: unam, sanctam, catholicam, apostolicam Eccleslam. Nel dtsegno di Dlo, dopo la Redenzione, ognl essere umano svolge la sua esistenza come lo svolgersi della giornata. E' una trama meravlgliosa: all'alba la luce che avanza... e poi, vlene iI meriggfo con i suoi splendori... ed il tramonto, con Ie dellcate sfumature. In ogni esistenza v'è un clelo per lo splrtto; appare un trtttico, una trtlogia, la SEl.maTridta un fflonfo di armonle.
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L'uomo è ,completo poichè si awiclna alfUomo-Dlo. E nel Batteslmo 11Sacerdote pone sul capo del battezzando la stola e nel prlmo passo nella chiesa gli fa ripetere il credo... credo nella : Chlesa, ,una, santa, eattolica, apostolica. Nella nostra vita la Provvtdenza ci ha dato una guida: la Chiesa. Ordinazione dinanzi al Vescovo pronunziamo la nostra professione di attaccamento alla Chiesa. E, nella stessa Consacrazione Episcopale, v'è Ia professione di fede del neoeletto afl'unam, sanctam, catholicam' apostolicam Ecclesiam. Tre volte facciamo solennemente la professione di Fede, e confessiamo fedeltà alla vera Chiesa di Cristo. Nella nostra vita la Prowidenza ci ha dato una guida: -la Chiesa. Ma quale Chiesa? Quella di Betlem, non quella che seguiva Gesù, ma la Chiesa che scendeva dal Golgota... e noi ei spieghiamo perchè la 'come il Divin Chiesa dev'essere perseguitata, oltraggiata, crocifissa Fondatore,
NúpoIì -
Duom,o -
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24 settembre
-Vî
momento
del solenne Ponúiflcale di rito bizantino-greco
pontifr,co,tedì chlusura (24 settembre) L,Em.nro ca,rd,.Arciu. dí Napori.tra í concelebrantL d,opo itr sotetune
.meravigliosa le note della E dopo di aver spiegato in una sintesi chiesa, I'Em.mo cardinale prosegue: <<La chiesa è cristo! Gesù ha detto, un giorno: quì ai.d'etme ai.(Ietet Patrem; noi possiamo ripetere: qui oid.et Ecclesiam aid,et christum. Ma quale chiesa? la cattolica! Il giudaica, fondamento della Chiesa è la roccia di Pietro, non quella greca, latina od orientale. La Chiesa vince il tempo e lo spazio, essa è forza non debolezza. LerazzeedipopoltsonouniflcatinontantoinAdamo,maperla fede, per la flnale unità nell'Uomo-Dio >. L'Em.mo Cardinale Arcivescovo parla dei tre Patroni della Settimana. d.icendo: <Maria. Essa è la creatura unica. Poteva D10 fare una donna, plù grande dl Marla, ma non l',ha fatta e la vergine rimane una
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nel mondo. E la sua sanÉta? Gratla prena. A Ler s'rnchina tutto il mondo. rl suo culto è cattorico: l'abblamo senflta rodare i" u"go" greca. Maria $s.ma ha guidato glt Apostoli di ieri e dl oggi. Lei nelle lotte alla Chiesa e nei trionfi è sempre la Madre e Maestra >. s. Paoro- L'Apostoro delre gend, ll persecutore di ieri convertito sulla via di Damasco, ha predrcato queua fede che. è una. La verità è una, e l'Evangelo annunzia la verita. paolo era cosi unito al Maestro da poter dire: vivo ego iam non ego vrvit vero rn me Ct*rtrrr-n q..sta unione in cristo l'ha portata, con la Missione di vero Apàstoto, in tante partl del mondo e non ha ricusato di sanzionare fl marurio la sua predicazione e l,attaccamento alla Chlesa nascente "on >. <s.,Gennaro. il sangue del Martire invitto e nostro patrone è vivo, dinanzi a noi. n martirio di s. Gennaro è stato afiermazrone della unttÈr della chiesa, è prova dt santità, è rnsegna per tutte re genti, è fedeltèr alla Chiesa >. sua Em.za 1l card. Alfonso castaldo illustrando, rn brevi ma chiare espressionl que.ste affermazioni è passato alla conclusione, dicendo tra l'altro: <<Lachiesa napoletana ha ii vanto clt aver sempre v"] scovi e sacerdoti dt rlto greco. rn questa stessa cattedrale """o]to vi erano le due ufficiature; la ratina e la greca. E mentre ro scisma dt Fozio st arelineava sulla chiesa, Napoll incominciava ad avere le sei chìese cattotìche: SS. Apostoll (gbD; S. Giorgio MagC. (9b?); S. Maria Magg. .(gBZ); S. Paolo Mass.. (992); S. Restituta (1008); S. Glovannt Nragg. tiòzel. ot_ fattt Paolo Diàcono scrlve del vescovo greco s. sotere, cté'sieau nurra Cattedra di S. Aspreno: Híc constìtuit Ecclesiam Cathoticarn SS. /posro_ lorum. r vescovi di Napoli non solo hanno accolto con tutto l,amore I fra. , telu fuggttt dall'oriente, ma tra'l nostri predecessorl cl sono vescovl greci. rl mio euore è verso l'oriente, eome lo era il cuore dei mlel predecessorl>. A] termine det pontífi,cale sí rilormò il corteo per ríaccompagnare ìl,card. castaldo ín episcopìo doue tuttì ha,nno ríaorto parole al irofonaa rìconoscenea all'Erninenfissirno. arcipescol)o di Napoti xter ra signorititù d,elle accoglienze e per te paterne ed, a,rnoreaolí prernure perso tuttà ì settímanalisti. t
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Vescovl
e setúimanalistl
a Forio
d'Iscbla
Omaggio alla lomba del Cardinale Lavítreno Con l'omnggio alta tonba d,et Cardinate Luigî Lauítratto, lond,a,tore, anima.tore e primo presid,ente d,ell'Assocíazì,oneCattotic& per l'O.riente, Cristìano, íl quale tanto impuls.o diede al mouírnento negli annì, in cuì. afrrontare la Westione.oríentale era opera pionieristica, una larga ro,ppresentanaa dell'Assoclazi.one Cattolì.ca per I'Oriente Crì,stiano guí.d,ata da Sua Ecc. Mong. Gìuseppe Pernlclaro, Direttore Na,z. d,ell'Associazì.one, d,a Sua Ecc. Mons. Matteo Sperandeo, Vescooo di CalDi e Teu,no,d,a Mons. Egìdì,o Jouine Segretarío del Cornítato della Settímana Orìentale di, Na.polí deì, delegatì è rappresentanti, delle d,íoeesibì.aantine, d,i Lungro e d,i Piana deglì, Albangsí, si concluse nella maniera più d,egna la Settimana. il fofto gruppo di ecctesiasticì coi quali era anche it nostro segretarlo onoreoole RosolÍno Petrotta îurono riceautî. il 25 sett. a Ischi.a dal Vescoao delta Dìocesi Mons. Antonio Cece e accornpo,gnato in aisita ai ourÍ centrì dell'tsola, ínizía,ndo d,a Ischì,a, Ponte per Píed,imonf,e,B&rano, Buonopane, Fonta,na, Serrara S. Angelo Panea e sostand,o a Forio, iloae îurono accoltí dal clero locale e da. una larga rappresentanza deí citta,d,int. Nella basítica dì S. Marí.a'd,i Loreto, ooe rìposano i restí. mortatí del complanto Cardinale Lutgì Laaitrano, S. Ecc. Mons. Pernícìaro co'mînernoraoa,it d,eîunto porporato e ne rícordapa le benernerenze a laDore d,elYapostoleto per I'Oríente CrÌstíano e per la Conunítd, di rito bíaantíno eslstente ín Sí.cllía per la quale ìl Cardinale Laaàtrano Dolte Ia, creazlone detta dì,ocesàdí Piana d,egtàAlbanesl. I so,cerilotl presentl celebranano una cerìmonía lìturgìca, dí sufrragío ín ríto greco btzantÍno. Infine ll Vescoao d,í Ischìa Mons. Cece rìngrazìiaoa t presentì per iI trìbuto dí rÍconoscenza reso all'illustre cíttadì.no d,ell'lsola dì Isehía ed aueoa nobíli espressíoní d,í adeslone alle atttntfù, sxolte d,alla Assocìazì,oneCattolíca per I'Oríente Crlstlano.
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La Direzione dell'ACIOC ciompieì'l doaere di rintnooare le e's'pressionid,ettu proprio, tsitta gratt;tudine a quanti si sono cooperati per la riuscita rella Settimana, e innanzitutto all'E.mo Sig. Card. ArcioescouoAlfonso Castaldo, che lua uoluto ta Settln^and.,I'ha, sostenuto ed appoggtata generosamente,dando esempio di quella caritù. senza li.miti, che sola potrd' sa'no'reil grande d,íssid,ioúra I'Oriente e I'Occid'ente. La nostra gratitudi.ne ua, nelLo sÚessotempo, a tutti i Suoi collaboratori, aI Rets.moCapitolo Metropolita,no, al Reu.mo Capitolo della Cappelta d,i S. Gennaro e al ri,manente Clero detla nobile Cittd (Ii Napoti, e principalments all'ilt.mo e Reu.mo Mons. Erberto D'Agnese, Vicario Generate d,ett'Archi(Iioeest6e all'infaticabile R'e:u.mo tUfons.Egidio Jouine, tseraamima d'etla Settimana. Vogli,amo,tnoltre, Íar gi.ungeretl nostro più sentito ringrazamento a tutti gti Ecc.mi Arciuescoai e Vescot:idella Regione Cd,mpana,clue hanno preso parte attiua alla .Settimana ed hanno accolto entusiasticaments.nelle Loro Sedi i nostri propagand,isti, permettendo loro di mettere o,I corrente del..Era)e problema i f edeli' delle aarie dioce,si. It nostro ringraziamento aero e sentito aa pure 0, tutti gli Oratori, che hanno saolto cosù 'brillantemente loro i ternii, suscitando tanto intdresse e rich,iamando l'attenzione. dei parteciponíi sul fi,ne (Ietta nostrd opera.
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2o
tX Settímana
DI PREGHIEREE DI STUDI PER I.'ORIENTECRISTIANO
nel /9G
a Rooouuo
S. E. Reu.rna Mons. Salaatore Bald,assorri, Arciaescooo dì; Rauenna, accolto entusiastícamente ta proposta. che la prossàrna Settimana si teng'a nel t963 ìn quella Cittù, che ta,nti lega,mÍ ebbe nel passato con it uicino Oríente CristÍuno e che conseraa tuttora fra le sue mur& i, monumenti più ínsigni dell'arte bizantína. L'Ecc.no Areíueseotso,fln da,l mese dì settembre, ha nomÍ,nato lo apposito comitato, che ha gid, iniziato il laaoro d,i preparazione alla îutura Setthnana; ed ha, inoltre, riaolto al, Clero e ai Jed,eti d,elt'Archid,iocesí la seguente notifi,cazione: 'ha
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< Oggi sj chiude a Napoll la < Settlmana nazionale per I'Oriente Cristlano >; nella stessa sede si comunica ufflcialmente che la prosslma settirnana nazlonale si terrà a Rayenna nel 1968. E' con profonda soddisfazione che ne diamo l'annuncio, perchè fu sempre nostro vivissimo desiderio che la nostra Ravenna avesse tale onore, cosi. bene rispondente alla sua storia. Ringrazlamo il Signore per questo dono che cl fa, e rùrgrazio chi con tanta sapienza e de\ieatezza, ha pensato alla nostra città per un tanto awentmento R,avenna merÍtava tale scelta per la sua storia! Forse anche alla origine del nostro Cristianesimo c'è qualche cosa di Orientale; certo un nostro Vescovo del IV secolo, Severo, confessava con coraggio la vera fede al Conclllo dl Sardica, dinanzi a tanta parte dell'episcopato orientale; dal V seeolo in poi le nostre relazioni con l'Oriente sono intensissime. Basti ricordare Ptòr Crlsologo e la sua celebre risposta ad Eutiche, non pochi nostri gloriosi monumentl, l'intervento di Ravenna nella lunga serie delle questioni cristologiche tlptche dèU'Oriente, persino la corrispondenza di un nostro Arcivescovo con iI Patrlarca Fozio. A chiudere questa prlma parte della nostra storla orientale c'è un degntssimo fi.glio dl Ravenna, Pler Damiano, vero aposlolo dell'unlone. ,
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Ma un'altrà ragione ci allieta per questa settlmana: ben sappiamo quando si aprirà il Concilio Ecumenlco Vaticano II; ma non credlamo fantasia sperare che' nel 1963 saremo ln atmosfera conciliare. Ora tra gli scopi del Concilio c'è la questione orlentale. Oh, se il Signore ci riservasse la dolcissima giota di vedere nel nostro meraviglloso S. Vitale qualche eosa di nuovo: di abbragciare i nostri fratelli di Oriente sedutl con noi in santa unità a1la Mensa del padre! Desideriamo che la . preparazÌone alla grande settimana sia una preghiera sola: < ut unum slnt >. Le nobíli parole dí S. E. Mons. Bald.assani ci dì.cond quale erdente caritù Egli nutra nel cuore per i nostri, lratelli il,Orìente. Noì, sappiamo che questa carítù t'ha nutríta fi.n dagti annÍ d.etla sua gì,oaentù. Alunno del Pont. Seminario Romd,no d,el Laterano, Egli assistette alla îunzione della consacrazì,one epíscopale dell,allora, Mons. Angelo Giuseppe Roncalli. Il giouane semìnarísto sí incontrò in quetta occasíone con ít sonto Vescoao di, rito bìzantino, Mons. Isaía Papadopulos, allora Assessored,ella Sacra Congregazíone per la Chìesa Orientale, che conoertìto alla Chiesa Cattolìea, aDeaa non poeo sofrerto per I'uîtíone, anche fisieam,ente. Il Semì,n:arista Baldassarrì rhsolse a Mons. Isaía la dornanila che ríaela il d,esid,erioche gid, nutríaa nel cuore: < Eccellenza, c,è speranza che si aaverí il'unì.one d,ell'Orìente a Roma? ' Il oenerand.o Vescooo, quasi ispirato, rispond,eaai < Speriamo nel Sígnore. Il Vescouo che è stato ora consa,crato and,rù come Vísitatore Apostolico ln Bulgaria. Egli ha un crr,ore graule ed ard,ente. possiamo molto aspet!,arci d,alla, Sua operd...!> La proleeia ilel santo Vescouo sí è ín' parte auaerata. S. E. Mons. Baldassarn, che l'tua ledelmente conseruata net d,í lut cuore ouole ora elfr.cacemente collaborare con CotuÍ,, che Crlsto ha posto & reggere la Sua Chiesd. a reali,z,za,îIa, interamente.
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L'Unione delleChiese presso Un'indugine i principuli esponenti delluChiesu 0rlodossn di Greciu di TIIÍIS F. GINISTOPÍIUT(IS
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AI fi.ne di. meglio lar conoscereai nostri soei e lettori la mente úei. nostri lratelli <<Ortodossi> sut probtema d,elL'unione,pubblichiam,o aIcune risposte d'ate da personalitù della Chiesa Ortod,ossad,i .Grecia alla d,amand,a: Cosa pensate del pro,blema drell'unione delle Chiese e come vedete il Concilio Ecurnenico Vaticano? domanda loro riuolta dal Dr. Takis F. CristoPoulos. Il Dr. Takis F. C.ristopoulosè un giornalista, ortodosso, appartenente alla súessaCh,iesa Ortod,ossadi Grecùa,Ìna coÌne'noi animato d.atd,esiderio di laaorare alacre,mente per la grande per arriuare, i,n un giorno non lontuno, e,lco,ltsq, 'la, realizzazione d,et uoto supremo d,i Cristo: <TJt ornnes unum sint! > Dalle a,arie 'rispostei. tettori si accorgeranno che pressoi nostri lratetli d'Ori,ente trouiamo lo súesso d,esid,erio tiaissimo, la stessa aspiraeione all'unione, che sentiamo noi; e con gioia potran, no constatare che anch,2essi, cornenoi, fureganoinsistentemente per questo santo scopo. , Che C'risto Signore, per I'intercessione'de'lla Tutta Santa Sua Madre, accolga le comuni preghi,ere ed esaudiscai comuhi. oati.! LA REDAZIONE
I N T RO D V Z I O N E II d"i,ssid,iotra te d,un anticlte chiese cristi"ane.la cattoliea romana e la ortod,ossaorientale, cominciÒ a presentarsi 'in forrna più graue nell'857, quando, salito q,l trotuo patríar-
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ca,l.edi Costantinopoli Fozio, segui uno scd,Tnbiodi scornuniche lra il Papa e il Patriarca. It te;tttatiao di sanare il d,issid,iottra te d,ue chiese, tntrapreso nel L054, da Costantino iL Monomaco, inaece di dirninuire ta rottura, I'aggr,aaòe la rese defi.nitiua. Da allora h,on sono mai, mancati tentatiai d,i unione, specie quand,oat motiuo religioso si accoppiaaa la sperdnza di un aiuto politico e militare da porte dei cristiani d'occid,ente atla trabaltante barca d,ett'ImperoBizantino. Il principale di questi tentatiuí ebbe luogo nel t439, in occasione d.et Concilio d,i Firenze, aI quale (Ia parte (Ielle chiesa orientale parteciparono le ptù illustri personalitd delI'epoca,,con a, capo lo súessoimperatore' Gioaanni VI PaIèotógo e it patriarca Giuseppe,clLe,pur essend,ornotto aecc'Ítio, non badò alle Íatich,e d,i un cost faticoso uiaggio, per quell'epocd,,e morù durante i laaori del Concilio. AI loro seguito' erano i teologi Gennadio Scolario, che diaenne po'd,il primo patriarca^ ecrnnenico, dopo la caduta di Costantinopoli; Manco Eugenio, metnopolita di Efeso, eh,e fu un farmtico a.Duer'sariod.etl'unùonee Bessarione, metropolita di Nicea, più tardi cardinale e per poco non díaentato papa di Roma (L). Le d,ue parti dopo lunghi e spossanti dibattiti fi"nirono per mettersi d,'a,ccardo,formulando I'Atto dt Unione. Ma I'aauenitnento non ebbe risultato pr,atico, giaechè a Costantinopoli quella u:nione non.Íw riconosciuta e la caduta della citta, i,n mano ai Turclti, auuenuta L4 anni d,opo,pose te'rmine ui successiaitentatioi di unione. I secoti che seguùi:onoaid,eroacuirsi ancortpiù iI d.issùd,io le due chiese,a,ccrusadi una polemica sempre più acre tr,a fra i te;otogid,etled,uechiese, che fecero scorrere fiumi d'inchiostro, nel tentatiuo di difendere ognuno lu sua tesi e di di,mostrare che la aeritd, staaa tutta e solo dal\a propria parte. Atta polernica Denne poi ad, aggiungersi it lanatismo b ta malafede, che non hanno niente a che f,are con la aera Íed,e cristiana, ed ecco il perchè del perdurare della ditsisionenelIa Chiesa di Cristo (2). Oggi ci troaiamo di fronte od una, nuoaq, realtd, stor'ica. Il cristianesim,odeae afrrontare problemi urgenti,'di so.praaaiaenea e di rinnotsazione mnrale. Gli, orizzonti si' ssno
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La Kapnlkarea.
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a.ltd.rgati,iL contatto tra i popoli, malgrado la ealamitù delle guarre, ha maggi,ormenteauaicinato gli uomini'. Il mondo si è rimpicciolito, poichè i aiaggi si sono resi' più lacili e le comunicazioni più br'eai. Nuoai popoli si pflesentano &l prosceni.od,ella storia e nuoDe idee si difrondono. Ora Ia cristianita, d,i Íronte a questi fatti nón puÒ continuare ad, essere diaisa; essa d,eue essere unita pé,r poter intraprend,ere una grand,e battaglia per il ristabilimento dei, aalori tnorali e per la di,frusionedell'eterno 'Irlessaggioeaangelico. Se esistono ancora d'ilfr'denzeed incomprensioni, conseguenza naturale d,etta millenaria frattu'ra che ha tenute separate te d,uepi.ù grandi parti della cristianitd', queste deI)ono scoînpari)re,per d.ar tuogo inaece ad una larga collabo' razi,oneper iI ristabilimento della aera unitd' cristianaNegli uttimì, cinquant'anni i, tentatiai di unione delle aarie chiese cristiane ftanno dato pita aI cosidetto <<Morsi-
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rnento ecurnenico>>. Dql prima appetto d,et 1g70,tancíato ad, Edimburtgo dat Congresso Mondiale d,ei Mi.ssi.onari, sono sortì, oari mooimenti, fra i quati quello <<Fed,e ed, Ord,ine> e quello <<Vita's Lauoro> clre nel 1948ad Amstúrd,amsi unirono per d,ar aita al <<ConsigtioMond,iale d,etteClriese>. A questo consiglio oggi aderiscono quasi 200 chiese ortod,osse, angticane e protestanti e ad, esso recentemente ha ad,erito anche la chiesa russa, ed altre chiese d'oltre c6rtina. Essa ha tenuto und, second,a,assembleagenerale ad, Euanston nel L954ed o.r'0,,laterza grand,eAssembleaa Nuoaa Deti in Ind,ia, nel' Nouembre-Dicembre1961.(3) Uno dei benefiei efretti. d,i questornouirnento ecurnenico e statc) quetlo di otaer nxer,soa contatto esponenti,di chiese che non si conosceuanatra loro, eliminand,o Ia Íredd,ezzaehe esisteuu nei ldro rapporti ed instaurand,o inue'ce unt, cottabor,azionepratica, anche med.ianteaiuti reciproci. Tutto questo h.a certamente contribuito ad afrrett,g.re I'ora d,el,Lariunione, anche se sia d,ifficile preued,ersquand.o e corne essa potra attuarsi. It Concitio Ecuntenico Vaticano Z', di, cui è piua I'attesa in tutto il monda anche rwn cattalica, contrlbuira certamente a Íar passi auanti in questo campo. Fórtunatamente a capo délle due più antiehe chiese cristiane stanno oggi due uomini, noti per l'arnpiezzu d,elle loro id,e'e,lorniti antbedue di lunga espe'rienzapastorale acquistata nei uari paesi del mando in cui hanno abi,tato, d,i una profond,a cultura s sopra,tutto tutte e due animati da profond,o spirito cristi,ano. Se si riuscira a mettere da parte in queSto momento il peso lordo d,i tante passi.onie animositd, clte hanno graaa.to sulla triste storía di oltre un mittennio e se si riaccend,era,nno inaece le luci della carita che auuolsero te d.ue chiese nei primi albori d,ell'er,q. cristiana, non sard, d,i,îfr,ciletrovare la soluzione dell'annoso e d,olorosoprobtema. Ed, una aolta risolto it probterna fra ta chiesa cattotica ronlq,nl. e la chiesa ortodossa oricnt,ale, d,ietro un esempio si ltlminoso, non tatrder&nno a segui,re anche te altre. Per inforrnare i suoi Lettori su| pensiero che d,el problema dell'uni,one d,ettechi,esee d,el prossimo concilio ecurnenico, aatieano hanruo i seguaci d,ella ch.ì,esaortodossa, la 5b
Di,rezione di qnesta Riuista mi ha fatto I'onore di, alfi"darrni I'incari.co di interaistare alcune delle più note pgrsanalitd. d,ella Chiesa ortodossadi Grecia, per sollecitare d,a esseuna risposta ín proposito. Sono tieto pertanto ili poter inizi;are con questo nurnero Ia mia callaboraeiomea cod,estaRiuista, riportand,a alla lettera, quitnto ho potuto ,apprend,ered,atlaaiua uoce d,egliinteraistati.
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ProÍ. PltNAGHfoTtS NfCOIAOS TREBEIIIS
emerlto Professore lell'Unlversità, di Atene, a Stemnftza dl lato nel 1886. Ha fiortinia fatte i suoi studi presso la Facoltà, dl Teoloaleu'Universltà di sla Atene. Nel 1939 venne nomlnato OrdiDarlo dl Teoloeiia pastor'ale nella Università di Atene. Nel 195? Iasciò l'insegnamento per ragglunti Umitl dt etè. Attualmente è socio fondatore dell'Assoclazlone (zolD e coilaboratore della rivista omonima; è stato' delegato d9l S. Sinodo della Grecla alla Cohnxisslone della Scuola cateehistica ad Oslo nel 1936 e del Consiglio mondiale delle Chlese Ed Évanston nel 1954. ( La celebraLIBRI: zione della Divina Eucaristla nei primi ctue secoll (192{I - (La celebrezlone del S. BattesimoD (1925) - (eesù dl NazarethD (1928) - (Studt Apologettcl D (B vol.,
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Egll mi ricevette nella sua modesta casa in Via Asclipiu 133 in Atene, ed alla domanda: < Come afrrontate il problema d,ella unàone d,elte Chiese e corne ued,ete i,l Coneltio EcurnenÍco Vaticqno? >, l! venerand.oMaestro, che altre volte sl è occupato di questo problema (4), ml rispose cosi:
Non vedo aneora vicina'l'uni'one delle chiese, ma penso che per un miracolo della Divina Provvidenza, essa possa felicemente attuarsi. Si tratta di una questione diffieile da risolvere, ma non impossibile, poichè <ciÒ che è impossibile agli uomini è i Possibilea Dio >. Da quello che si chiama < movimento ecumenico rr,non attendo altro che i Protestanti ci conoscano meglio e che noi ortodossi ci aggiorniamo sul ' loro pensiero e sulla loro esatta direzione. Di conseguenzacon-questi eontatti diminuiranno i risentimenti del fanatismo e le reciproche diffidenze, ed aumenteranno invece i sentimenti di fiducia e di carità. Tuttavia per la desiderata unione, si presuppone la
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I, ..1930; II, 1936; III, 1938) - (Catechetica) (1931) - (Omiletica) (1949) (Esempi di predicazione contemporanea) (1933) - (Le tre liturgle seconalo i Coatici di AteneD (1935) ( Il materialismo storico)) (1935) - (Appunti alle Epistole di Paolo r) (193?) - (L'ispirazione della Sacra Bibbia ) (1938) - (Il piceolo euqologioD (1950) - .Appuntl sul Nuovo Testamento > (8 vol. 1950-56) - ( Splegazlone del SaIterio) (1956) - (Nuovo Testamento D (1957) ecc.
unione degli stessi protestanti tra loro, únione che non vede oggi facile. Quanto al prossimo Concilio Ecumenico delta Chiesa cattolica roman [4, oceorerà vedere quali eonclusioni e decisioni esso trarrà, circa, per esempio,. I'autorità del papa nella Chiesa e le sue relazioni verso gli altri veseovi.Sarà Egli il solo vescovoe gli altri vescovi attingeranno da lui la loro autorità e giurisdizione? Sarà primus inter pares >>,come lo riil << conosciamo anche noi ortodossi, oppure il suo primato sarà non solo primato di onore ma anche di giurisdizione?
Bisogna, infatti, sottolineare che il punto principale, anche se non il solo, per cui sono divisi gli ortodossi dalla chfiiesa cattolica r,omana, sta appunto nella inconciliabilie difflcoltà del primato det Papa. Se si potrà superare questa difflcoltàr,,facilmente si potrà trovare un accordo anche per Ie altre difflcoltà che tengono divise le due chiese. i
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Prof. BASfLlOX. ,OANNIDIS
Prof. ordin. dell'Universltà di Atene. Nato a .Premeti nel Nord Epiro nel 1896. Ha studiato presso La Facoltà di TeoIogia nel Seminario di Chalchis (Coqtantlnopoli) e presso le Universitèù di Oxford e dl Berlino. NeI 1937 Libero Docente e. dal 1940 Professore dl Esegesi straordinario del N. T. all'Unlversltà,
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Egli ml :"lcevette nel súo Ufficto dl Dtrettore Generale dei culti al Ministero delI'Educazione Nazionale, con molta ,cordlalita, ed anche a lul posi la domanda: < Cosa pensate d,el probtema d,ell,unione d.ette Chiese e conxe aedete it Concitio Ecr.tmenico Vaticq,no? >. Egli, dopo averml detto che sul tema da me. propostogli, aveva scrltto anche su altre riviste (b), ml rispose cosl:
<... il problema della collaborazione per I'unione delle chiese costituisce non solo I'aspirazionedi ogni vero cri-
dl Atene. Dal 1942 aI della 1952 Ordinario stessa materia nell'UnÍversltà, di salonicco,. dove è stato anche Ftettore nel 194b-1949. Dal 1952 Ordinario di Ermeneutlca e di Esegesi del N. T, nell'UnÍversitÈt di Febbralo Dal Atene. Genera1957 Direttore le dei culti aI Mlnistero Nazlodell'Educazione nale. Attualmente membro del Comitato Centrale del Consiglio mondiale deUe chlese; del Comitato Faith and Order; vicepresideate delinternal'A,ssociazione crlstiano-musztoîaLe sulmanai è stato DeIega.to del S. Sinodo della GrecÍa al Congressi del Consiglio mondiale delle chiese ad Amsterclam (1948), Evanston (1954); delegato della Grecla a,I di Congresso Blzantino Palermo f1951) ed el Congressi cristlano mudel , Libano sulmani (1954) e del Cairo (1956) ( L'Apostolo LIBRI: Paolo e i fllosofl stolcl D (196?) - (rl misticismo deu'Ap. Paolo e Ie idee rellgiose e le tendenze del periodo ellenlstico )) (1956) - ( L'iD.segnameutó del N.T. sulla divina grazlar> (1940) - (II ltuovo comandamento dell'amore e 1l suo inno nell'Epistola I ai Cor. Cap. 13)) - (Il Vangelo e ll problema soclale> (1947) = (Il regno di Dio secondo l'insegnamento del N.T. D (1956).
stiano, ma esso si presenta . come il bisogno più urgente della nostra epoca. Non è una cosa placevole il vedere le varie chiese cristiane divise in tante chiese,in lotta Ie une con le altre e tendenti a rappresentare ii Cristo ed il suo Vangelo, ciascuna alla sua maniera. Nessunainfluenza potranno esercitare queste chiese sul mondó, flnchè saranno cosÌ divise. Il mondo oggi sta attraversando una grande crisi. Tutte le forze morali che cercavano di appoggiare una vita civile e tranquilla, sono'crollate.L'interesse,la forza bruta,L'antagonismo, la paura e I'inquietitudine regnano dapertutto. La rellgione cristiana è la sola speranza di salvezza e di prosperità del mondl. Ma il mondo si è allontanato dal cristianesimo poichè le chiese cristiane non lo attraggono più con la loro predicazione, fatta debole, a causa della rottura delle loro forze, minate dalla divisione. I tempi quindi richiedono urgentemente la collaborazione e l'uniéne delle chiese.'Le due più antiÒhe chiese sorelle,la cattolica romana e fa ortodossa,possonopiù facilmente arrivare ad una collaborazione e forse anche all'unione. Poetrissime sono le divergenze che le separano e molto più invece sond le rassomiglianzeche le uniscono.Abbiamo la stessa gerarchia, gli stessi
santi sacrame,nti, i medesimi santi, la stessa venerazione per la S. Trad.izione,la stessa vita ascetiea e monastica, perchè dobbiamo stare divisi? SoIo iI demonio si compiace di questa situazione. Occorre senza indugio e senza sottintesi o scuse di
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prestigio e di precedenze,ehe I'attuale ponteflce ed il patriarca Atenagoras trovino la strada che deve portare alla collaborazione ed inflne all,unione. Se esiste amore sincero nell'animo di tutti, niente è difflcile! Il primo passo da farsi è quello di costituire un grande comitato, composto di ortodossi e di cattolici romani, sacerdoti e laici, il quale studi e veda che cosa occorre îare subito e che cosa in seguito di tempo, quando le questioni e le loro soluzioni sàranno più mature. I governi del mondo lavorano intensamente per la collaborazione e la pacificazione dei popoli, occorre che anche i capi delle chiese li seguano nella realizzazione di questo grande ideale del nostro tempo, mediante la unione d.i tutte le forze cristiane, in modo che, con la eollaborazione di tutte le chiese vengano affrontati i prineipali problemi del nostro tempo. Se si attuerà questo primo passo, cioè il positivo riavvicinamento delle due più grandi ed antiche chiese, poi la strada si preSenterà più facile per nuove iniziative unionistiehe. euesto vuole il Cristo. Lo Spirito Santo con gemiti inenarrabili entro l'anima di tutti i veri cristiani, ci spinge ad afirontare questo problema. Fino aquando noi resisteremo a questi saggi incitamenti? Noi godiamo molto per lrindizione del Concilio Ecumenico Vaticano, poichè anche se, come è stato detto, in esso saranno afrrontate principalmente le questioni e i problemi che riguardano la vita e I'attività della Chiesa Cattotiea Romana, da tutte queste questioni apparirà come la loro trattaziorre sarà utilissima per tutti, in quanto si vedranno quali siano te principali soluzioni cristiane ai problemi attuali dell,umanità. Fra questi problemi il più importante certamente per una Chiesa cristiana, come la grande e veneranda Chiesa Cattolica Romana, è la divisione delle chiese. Non è possibile perciÒ che essa non tratti anche questo tema. Altrimenti saranno prive di forza le risoluzioni e le sue opinioni, cirea l,attuale situazione. Chiunque, infatti, potrebbe allora porsi questa domànda: che fanno le chiese per. riparare le cose di casa loro? Noi ortodossi attendiàmo l'iniziativa della grande Chiesa di Ftoma,perchè essametta in moto le forze uniónistiche delle chiese. Noi 4on sappiamo che cosa ne pensino i competenti di
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qUesta chlesa circa,l2lnvito di'osservatori da parte della chiesa ortodossa al Csneilio Eeumenico Molti. suol indizi ci dicono perÒ che clò avverrà e noi facclamo'yoti che sl arrivi veramente ad attuare questo primo rnagnifico passo.
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Prof. PANAGHIOÍfS I. BRATSfOT|S
Membro dell'Accade'' mra - dl Ateae. Neúo a Tebe nel 1889. Ha fatto. I suol studl'presso la .tr?coltà. dl Teologla. nel-. lTlniversltàr dl Atene ed ln quelle dl Lipsia e d! Jena (1915-1924); NeI' 1924 Llbero Docente di Esegesl alel 'N. T. rxella Unlversltà; dl Atene; dal 1925 al 1928 Professore strsordiaarlo e Fal 1928 Ordln&lo dl Introduzlone al V.T. e di Ese. gesl paleotestamentarla .secondo I Settantq, Nel' 1955 eletto membro ordtnaito delltAccademla dl Atene; Àodo aleu'Accadenla dl Bruxelles, membro ordinarlo del Comitato centrale de! Conslglio mondlale delle ( bonochtese; Dóttòre .rls causa.l dell'Ilntverstta di Glasgow; membro deua Socletà di stud1 del N.î. dl Odord; fu delègato del sinodo della' cblesa grece al congressl del ConslgU deue cblese "uondlall (Oxford rggD, ialmuur.199?, Amsteîdst[ so 1948, Evanston. 1954. Rettore dell'ItniversttÈr dl Atene 1956-1956;
Alla mla domanda: < Come pone íl problemn d,ell'unlone dette Ch,íesee come tsede il Concílio Ecumenico Vatìcano? >, rlspose cosl:
<...L'unione del credenti trova il suo fondamento nella preghiera etle Cfisto Gesù rivolse al suo Eterno padre, proprio alla vigilia della sua crociflssione, come ci viena riferito nel 40 Vangelo, secondo Giovanni, nel quale cltre che quella preghiera, è contenuta anche l'ultima volontà di Gesù. f peccati degli uomini hanno divisa Ia Chiesa di Cristo, facend.o a pezzi I'inconsutile sua veste. Oggi tuttavia su tutta questa vecchia pagiina di storia eeclesiastica, questa scissione appare ancor più vergognosa e dolorosa, poichè da una parte sl sono maggiormente eoa[zzate le forze nemiche del, cristianesimo e dall'altra si sono acuiti in quest'ultimo periodo gli attacchi delle altre religioni, ed in partieolare deil'fshm e delle altre religioni dello Estremo Oriente. Di fronte a quesúo doBpio pericols; occorre rlcorrere alUaiuto sppranna:-.
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( Contrlbutl LIBRI: Biblic+> alla storia (1918)-(GlovanniBatprofeta > tista comè (1921) - (Note suII'EPistola di Paolo a File(1923) - (Ira moue) massa popolare giudaica nel vangeloD (1923) ( La donna nella Blbbla> (1923) - (Le pa-rabole del signore e la (1924) -ì nuova criticar ( Fu Gesù Crlsto socialista?D (1925) - (L'impotiàlrz del V.T. D (1928 e 1953) - (I Salml graduall clel Salterlo )i (1928) - (Anglicani e Ortiodossi> (1931) - (II soclalismo crlstiano ed 1l móvimento tnternazionale crlstianoD' (1933) ' . < Introduzioile al V.T.) (193?) - (La Teblogia greca durante etli ultimi 50 anniD (1948t - (L'Apocalisse di Giovannl.D (1949) - (La validità delle ordinazioni anglicane}) (1939) - (Eccle- . siaste > (1951)l Altri-. articoli in periodlcÍ e riviste greche e stranlere.
turale della preghiera con la quale iI Divins Fondatore della Chiesa ha r pregatq per I'unità di tuttiri eredenti in Lui. Quindi occorre risvegliare questa confortante flducia, che mai forse come oggi risuona da un cdpo all?ltro della cristianità, il richiamo comune all'unione delle chiese. Questo richiamo si rivotge oggi anche a tutta la Chiesa Ortodossa, la quale nella sua Liturgia tutti i giorni prega < per I'unione di tutti >, e cosi pure alla Chiesa eattolica romana ed al Consiglio mondiale delle Chiese. Dobbiamo riconoscere che questo 'clÍma che si è venuto creando oggi in maniera cosÌ felice come non mai, anche se non porterà imrnediatatnente allà unione delle chigse, avià per lo meno servito a far sentire .maggiormente il-desiderio dell'unione. Per intanto esso ha portato i fedeli, sia pure sotto la pressione di fattt e di awenimenti esterni, a pensare seriàmente a questo triste stato di cose ed a conoscersimeglio; mentre lè chiese
sono state spinte ad. unire il loro sforzi, procedendo alla fondazione di un consiglio mondiale delle'chiese, a scambi di vedute fra teologi, alla riunione di sÍnodi ecclesiastici,eec. Fra tutte queste iniziative, la più importante è quelta del.la fondazione del Consiglio mondiale delle Chiese, del quale fa parte anche la nostra chiesa e dal quale recentemente ha chiesto di far parte anche la chiesa russa, e altre chiese ortodosse di oltre cortina. i Purtroppo da questo consiglio è rimasta flnora assente la più grande chiesa cristiana,,la Cattolica Romana. Certamente il riavvicinamento con questa grande ohiesa trova un ostacolo in alcuire riserve da essa avanzate e che ci pare non sia conveniente riportare qui.
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Ora è necesario ehe fra le due più antiche e, più vicine chlese, la ortodossa orientale e la romano-cattolica, si inizi un rìavvicinamento, aIIo scopodi conoscercimeglio e di meglio comprenderci. Questo lavoro di riawicinamento penso che, per iniziarsi seriamente, debba awenire in un primo tempo non in maniera ufficiale, E)et mezzo di contattl, convenientemente preparati, eon incontri e scambt di vedute fra univèrsità e facoltà teologiche, da eondursi da ambo le parti, con reciproco rispetto e carità,'senza la quale non è possibile una vera comprensione. E qui ricordiamoci delle parole d'ell'Apostolonella EpistoComprendiamocivicendevolmente in eccessodi la agli Ebrei: << buone opere >. di arnore e Non dimentichiamo che fra queste due chiese si è prodotta una frattura ultra millenaiia, la quale fu aumentata ed aggravata non soltanto da divergenze dogmatiche, rrra anche da altre questioni di carattere storico e da tutto un seguito di altre cause ed atteggiamenti ostili. ora questa frattura non si puÒl,entaredi sanare con risultati concreti, Senon mediante rinnovate prove e manifestazioni di buona volontà, di sincera carità e Larghezzadi vedute; per mezzo di incontri ben pre- . parati con lo speciflcoscopodi conoscercireciprocamente,non soltanto come persone, ma anche circa il pensiero teologico e I'attività delle singole chiese. Questi incontri devono avvenire con chiarezza dí intenzioni e in spirito di cristiana amicizia, evitando i trabocchetti, le insidie, le frecciate ironiche e le intemperanze dei giornaiistl, lasciando da parte ognt linguaggio offensivo e tutte qgefle questioni sia interne che est,erne,trequali-sogliono essere sfruttate per gettare discredito zulle singole chiese. Non dimentichiamo quello che è avvenuto a Rodi due anni fa, a causa dene lntemperanze dei giornalisti, durante iI convegno al quale parteciparono teologi ortodossi e romano-cattolici. Quanto al Concilio Ecumenico Vaticano; sulla base di quanto è apparso lo scorso anno sulle colonne del periodico Life >, dirÒ che questo concilio è ,un fatto cattolico inglese << puramente interno. della chiesa cattolica romana e che secondo il concetto della chiesa primitiva, non puÒ appellarsi < conl cilio Ecumenlco ).
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ctò tuttavra non rnrol dlre che: il,,nondo. cattolico ed in particolare ra-chiesa ortoaossa;; ;;i"t.riisiioìr"rr*"; che in questo 'coniìuo mente e per I'importanza del temi saranno trattati e per le conclusioni chgverrànno tratte e le diehiarazionl che verranno pronunciate. E questo interessamento delle altre. chiese, non e solo in= dlretto, ma diretto; non è solo negativo, ma positivo; non è solo importante per ogni singola chiesa non cattolica, ma per I'intera ecumene cristiana. Anche se esso non riguarder.a in partieolare lo seottante problema del riavvicinamento delte chiese, da essoperÒ si potranno avere le premesse Fler arutare la soluzione di questo problema. come teologo ortodosso poi, io auguro ard.èntemente e spero' confldando dapprima in Dio e poi nella carità verso cristo e nella sagezz-aed esperienza della chiesa cattolica romana' che, contrariamente a quanto è pvvenuto nel passato concilio vaticano ( 1870),in questo prossimo concilio vaticano seeondo,non aumenteranno nè si a,ggra\rerannoi punti di di_ vergenza fra le più grandi e ver-erande chiese, ma si creerà invece un clima di calore, non solo per una più felice collaborazione tra loro; ma anche per una coÌIaborazione con il consigiio mondiale delle chiese >.
N O T E 1. - rrDo studlo fondamentale sulla personalta, dl Besserione può constaterarsi lI Ubro dl ACEILLE ICIRO: BE,S,SARIONE IL GRECA, due vol. Atene 194?. 2. - una breve storia sulla .dlvlsione.delle due vecchte chiese, scrltta da un greco ortodosso teorogo è quella dr JoIrN KARMrRrs, The schism oi the Roman ClLuîclLr pubb. ln (Ttreologhlar vol. XXI (19b0). una bibllografia fondamentare sul movrmento. per l"ttnità della. gSigsa ha pub_ bllcato recentemente arlsude Bnrnetto: Blbliogrofr.o, wu,Unitù d.eu.a cniesa, nel .Perlodico (,OllcownenikoÌt r anno 10 vol. 2, quad, ? pp. 6E_?2. 3 - A. ALrvJsATos,, conternpaîo,meì terltatíoi iti umtone, Atene lg8? - B. JoaN.Nr-. Drs' r, Lo cowresso ilet consiglìo d,eu.e chiese. ad, aÌnsterda,m, sarÀicco 1949. coNSrGLrO MONDTALE delle. ctrrESE :. Gesit cristo tuÒe det ,nondo, Atene 1961. 5 P. TREBELAS, Dogrna,ti.cq, d,el\a, chíesa ortodosso ca,ttotóca,.vol.2 paei. g16 ss., vol. 10 e 20 Atene 1959, vol. g0 Atene 1961. 6 - B. JOANNIDIST, t, 10 Congîessa d,ì Arnsteîdafl4 Saloaiei:o.1gil9! L'Lninne ttelle chíese: re lnil,icaaioni d,el, vàtícano a,lre autorfta, eceresiastrche rocarí sur mooítnento eeu.menìco *De ,noti,one oeeurnenìee,, giad,icaúe da,tr: ' optnione ortod,ossc., galonicco tg50. yggríse L'unlon èr.e orthodoîe et ite taglrse co.thorique .romatne; Estrat. de 10511-1954; ltgttse et les-Egltses Dp. Bgl-BB8; rtprodotto ltr cnccuJa-r.ciucrlo 1954 . Il' 20 congîesso'del constgrto mond,ì.ale itezle chlese.oit Elanstcrn, salonlcco lg5s nel pefloel. (Grego.rlos palamssD Anno gg (19b5).. L'rnitù' d'ello chlesa seconda l'Apostolo pcolo (estr. del vohrmc drorFrc Aslr_ cas altvlsatog, Drof, della Fac: dl îeot. rrnlv. o a*nei aú*rel%
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-4.o Cosfituzione :4postolìca
. .H u m a n € s a l u t i s > fet
la conoocazìone îel
Concilio
écameníco
la coNatate' ha flrmato e promulgato I1 Santo Paitre,.nella 4attlnata,di Apostolica < gumanae .salutis D per la convocazlone del Concilio EcUstltuzione menico vaúicalo II in una data det 1962 che sarà a suo teinpo stabillta. ricorda, lnnanzi tutto, Ie parole di Gesù: ( ab.biate flducia : io Il docunento b'o vinto il riondoD, qulÌxdl pi.osegue: ( La Chiesa oggl asslste ad una crisl in atto deua società. Mentle llumadi una g;ravità e .a./Jùrtiez'za immensa nitÈr è aua svolta cti un,era nuova, compiti attendono la-Chiesa, 4ome nelle epocùle plù traglche della sua storia. Si txatta' e perenni dell'Evangelo di mettere a eontatto con le -energle vlvlncatrici infatti, il mondo moderno: moudo cb.e :sl esalta delle sue conquiste nel eampo tecnlco e rda scientiflco, ma che porta anche .le .conseguenze di un ordine .temporale, cIIe taluni si è voluto rTotg,aîíz?.aîe presclndendo da Dlo.'. VITALITA'
ODIERNA
DELLA
CHIESA
alla .chlesa, vediamo ctle essa non è rimasta se poi volgiamo I'atteaztone ma ba seguito passo per passo lnerte spettatrlce :di fronte a questi awenimenti, -si è. posta socla,Ii; det popolt, iI progresso scientlflco, le rivoluzioni l?voluzlone e negatrlci della fede; ha visto contro Ie ideolagie materialistiche decisanente inflne dal suo seno scaturtre e dispiegafsi immense enelglie di apostolato, di predi un clero sempre più ghiera, di azlone itx tutti I campl, da parbe, anzltutto, vlrtù, e, pol, da parte ai un laicato all,aLtezzù d.ella sua mkslone per dottrlna-e che si è fatto sempre plù consapevole clelle sue responsabtlitàÌ in seno alla Chlesa' e ln partieolar modo del suo dovere di eollaborare ,con la Gerarclria ecclesiastica' .mol,{ ctò si agglungono Ie lmmense sofierenze di lntere crtstlanitÈt, per cul una della Ia coerenza latci suggellano Ctl Pastori, ali sacerdoti e ammilsbile titudine propria fede,.subendo pelsecuzione Cti ogni genere e rlvela,ndo eloisml non certo inferiori a quelli dei periodi più glorlosi deua cbiesa. cosicchè se il mondo appare profonalamente mutato, anche la comunltà, crlstlana è tn gran parte trasformata' {inhtellettualElente e rlnnovellata,: si è; gioè, soclaÙnente fortfflcata.Jtelrunltà, i ctmenti. puriflcata, cosi ala essere plonta a tutti vigortta, l&teriormente IL'CONOILIO
ECUMENICO
VATICANO
II
un mondo ehe dvela un grave stato Davantl a questo dlrplice spettacolo: di iudigenza splrituale, e. la Ohlese di.Crlsto,,arlcora'cosi.vibrante.di.vitalitÈr,'Noi, fln da quando sallmmo .aL supremo ,Pontifica.to, .nonosta.ate La nostra indegnltÈr e per un tretto deua.dlvlna Prow,ldenza, sentlmmo sublto urgeute ll.dovere di chla-
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mare a raccolta I Nostrl f,gli,. per dare alla Cbiesa la possibilità di contribuire pitr effcacemente alla soluzione del problem.l. dell'età moderna. per questo motivo, accoglienclo come veD.uta dall'alto urur voce intima del Nostro spirito, abbiamo ritenuto essere ormai maturi i tempi per' ofirire alla chiesa cattolica e al monclo iI dono di un nuovo concilio Ecumenlco, ir agglunta ed in continuazione della serie dei venti grandi concili, riusciti luago i secoll.una vera prowidenza celeste ad incremento dr grazia e dl progresso cristiano. r,,eco gioiosa cne ha suscitato lI suo. annuncio' seguito dalla parteclpazione orante di tirtta la Chiesa e ala ulo îervore nei lavori di preparazione veramente incoraggiantel come pure l,interessamento ,vivo o almeno l'attenzione rispettosa anche cla parte atel non cattoltci e pe$ino di non cristiani, hanno d.imostrato nelta maniera pir) eloquente come non sla sfuggita a nessuno I'importanza storica clell'awenimento. rl prossimo concilio pertanto st riunlsèe r'elicemente e in un momento in cut Ia Chiesa avverte piu vivo iI desiderio di fortiflcare ia sua fede e di rimirarasi nella propria stupenala unità,; come pure sente più urgente il dovere ati ctaie meggiorè emcienza alla sua sana vltalita, s.fiipromlrovere la santiflcazione dei suoi membri, la; .diffusioqe deltra veritÈu rivelata, llt coqsolioarrrento clelle sue strutture. questq Sarà unà atimostraziore delta Cblesa, semplq vivente e sempré giovane, Che 'sente il ,rltmo del úempq, cbe in,ogni secolo sl oina cli.nuovo splendore, irrad.ia ' ,nuove l]ocr, rcA)Vza nuové conqrriste, pur: festanalo qem.pre identica a se stessa, fe_ dele all'íÍuhagine divida lmpressa sur suo vòtto oatto sposo, che lama e proregge, Cristo cesù. rn un, momenqo, pol, di generosi e crescentr sforir che da varie parti si fanno allo sqolo di ricostituíre,qúeua unttà vislbite dl'tuttl i cristiani, che tisponda ai voti del clivin Redentore, e ben naturale cbe ll prossimo concilio tu premesse au chiarezza dottrinale.e. di carita. vicendevole, cb.e rend.eranno"o*porti ancor plù 'vivo nei fratelli separ",ti il desiderio dell,auspic&to ritorno au'unità, e ne spianeranno la vla. : . Al moJ'do, indne, smarrito, confuso, ansloso sotto la continua minaccia di nuovi spaventosl conflÍttt, il prossimo concilio è chiamato ad offrire una possibilità per tutti gli uomini di buona volontà'di ayviare pensieri e propositt di pace: pace che può. e deve venire soprattutto dalle reattà, splrituari e soprannaturati, atella intelligenza'e della cosci.enza umana illuminate € guicl,ate da Dio, creatore e , Redentore delt'umanità. PR,OGRAMMA
DI .LAVON,O DEL
CONCILIO
da Noi tanto attesi dal concilio e su cui cosl sovente amlamo {uesti frutti soffermarci, suppongono un vasto prograrnma ati: lavoro che si sta ora preparando. Esso rigualda I problemi dottriaalt e pratlcl pitr corrlsponderrtl alìe eslgenze deua Berfetta conformità all'inségnamento crlstiano, aal ediflcazione e a, sefrizio del Corpo mistico e della sua missione soprannaturale, e oioé: il Libro Sacro, la veneranda Traatizlone, 1 sacramenti, la preghiera, Ia dlscip/ina ecclesiastica, le atttvità, caritative ed assistenzlali, I'apostolato laice, gu orizzónti missionari. Quest'ordine sopranhaturale deve riflettere però tutta la sua eff.cacia anfhe sull'altro, quello temporale, che finisce tante volte per essere purtroppo il solo che occul)a e preoccupa I'uomo. Anche in questo campo la chiesa ha dimostrato di voler essere sfuIater et Mdgistro,>, secondo le espressionl del Nostro lontano e glorloso . antecessore rnnocenzo rrr, pronunclate in occasione del concillo Latelanense IV. Pur non avendo finalttà dtrettamente terrestrl, essa tuttavia non può clislnteressarsl nel suo cammlno del probleml e alei travaglt atl quaggiù. sa quanto giovino al bene clelltauima quel .mezzl crle sono atu a rendere plù umana Ia vita ai singoli uomlni. ehe devono essere salvau; sa che, vlvincando I'orcline temporale con la luce dl cristo, rlvela pure gll. uomtnl a se stessl, ll conduce cloè a scoprire in se stessl il proprio essere, la proprla dtgnità, il proprio fine. Di qul Ia presenza vlva della chiesa oggi estesa agll organlsml ùrternazionali, dl ttiritto o qul dl fatto; e dl I'elaborazlone de[a sua dottrtna socfale riguardante Ia famiglia, la scuola, tl bvoro, la socleta, clvlle, e tutu I probleml connessi, che ha erevato ad un prestlglo altbsrmo il suo magtstgro, coÈe ta voee più autorevole, inùerprete
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IT S. PE.I'TE Gioùanrli'
KNIII
frrma Ia Costituzione Apostolicd' <<Hurna,nae Sq,Iutis >
gu e det doveri di tutti ed asseritrlce clellfordlne morale, e vindice dei dirittt politiche. comunltà tutte.Ie. esserl umani e di . In tal modo I'infl.uenza beneflca deue deliberazioni conclliari, come NoI Yiva. e penemente speria,m.o,-dovrÈt rluscire a tal punto dà tovestire di luce cristiana la trare di fervorosa energla spirituale non solo I'intimo delle anime, ma ancora massa colletttv& atelle umane attlvità, D. f
INVITO
ALLA
PRÉGTÎIER,A
iI Papa ricorda ll lavoro preparatorlo svolto dalle varié comA questo.punto missloni e, successivameutte, dà I'annunclo della Convocazione del Concilio. Inflne, dopo aver esortato ancora una volta I fedeli a pregare per iI concilio prosegue: delle chiese I cristiani altlesì tuttl ( A questo coro di preghiera lnvitiamo vorrà tornale pure a loro vantagglo. \Toi separate aa noma, perchè ll concillo pace' sapplamo che moltl dl questl ngli sono ansiosi di un rltorno di unità e di e la preghiera cli crlsto al Padre. E sappiamo anche ebe secondo I'lnsegnamento pochl I'annunclo d.el c-oncitto non solo è stato da loro acoolto con letizia, ma non per 11 suo felice esito, e delle loro hanno già pro.mèsso di offrire le loro,preghlere cristiaComunitÈr per segulrne da vfcino t lavort... D. ( Sl rlpeta cosi nella Îamiglia na lo spettacolo degli Apostoli radunatl in Gerusatemme, dopo I'Ascensione.di Gepensù aI Cielo, quando la chiesa nascente si .trovò tutta unita in. comunione di slero e dl preghlera con Ptetro e attonùó a Pletro, Pastore degll agnel1 e delle pecorelle D.
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[a Conterenza Pan-or]odossa di Rodi
S. S. .A,TENAGORA Fetrlarca
Ecumenico
dl
Costantinopoti
Priîno Íra queuÍ, d.el, suo ra,ngo, Egli eserclta un prinq,to il,'onore. He giurisd,izlone. sull,o pîopúa Diacesi (Comunìtù greca d,t Tltîcúa, cLeI Monte Athos, d,el Dode"a1Lneso e d,, Cretal e su alcune Eparctuìe e pd,rîocch.te d,ella Diaspore (Europa accid,errtole, AÌneriCa e Austîq.Iin\. I Patuiaîclll itri Antiochia, Alesso,nd,ria e Gerusale'tn tue (presso I quati EgIi st è reca,ta nell'inoerno scorso per preparo,re pdnortodosso Iiincontro d,í nodi, il,el setteÌnbre 1961) Gri hq,nno sempre tributato gli otlori dovutt aL suo îango; anche iI Patrtarea di Mosee ha ràconoscíuto pubbtrlcamente iL suo prinato d.i onorè. Egl,t sí sforza d,l rid,o,re aIIa, sua Seèl,e ll htstro a,ntichlssino e, nei suoi cl,iscorsl e nelle sue intervìste, si înostîa Íerlnornente coùalnto della, necessitù d,ella unione lîa i cristlanl.
l,a domenica 24 settembre scorso * scrlve la cRocca} - mentre nel Duomo dl Napoli si concludeva.con la solenne celebraziodé di un porxtlff.cate di rito bizantlno-greco la ( Settlmana di preghtere e di studi per I'Oriente 'Rodi Crlstlano D a sl iniziava la Conferenza Pan4rtodossa indetta alal Patriarca Ecumenico ctl Co$tantinopou.S. S. Atenagora I. fn quella domenica I'Occidente e I'Orlente sI ritrovavarxo accomunatl nella stessa preghiera innalzata, al Padre dei Cieli ( Ut unum sint D. , A Napou, durante lo svolglmento della fastqsa Liturgia di san Glovannl Crisostomo concelebrata da 18 sacerdotl dl rito bizantiuo, ltallani e stranierl, intorno al Venerandi Presull di rito bizantido tt'Italia, S. E. Mous. Giovanni Mele della Diocesl di Lungro (Calabria), S. E. Mons. ciuseppe Perniclaro, della Diocesi di piana degll Albanesi (Sicilla) e ateu'Archimandrita di qrottaferrata (Ito ma), Sua Emlnenza il Cardlnale Arclvescovo Castóldo di Napoli teneva I'omelia, rlcordando le glorie bizantine. della Chleso Napolttana e sottolineando 1I dovere dl tutti i cattotlci cll pregare per la Urlione. A Rodt, alla stessa ora, un solenne corteo si muoveva dal ialazzo del Metropolita per recarsl nella Cattedrale della EvangboltgF mos (Aununctazlone) per dare lnl-
zlo, con urxa solenne Llturgla celebrata .r4l Metropoltta del luogo, Mons. Spifldtone, al lavorl dena conferenza pan-ortodossa. Ancbe daua chlese Metropolitara di Rodl sallvano al Ctelo fervlcle pregblere per l,Untone. Alla conferenze - lnctetta ed organlzzata sotto le dlrettive del patrtarca Ecumenico dl costaEttnopoll, e cbe sl è svolta a Rodl clal 24 settembre al 10 ottobre' hanno preso perte t Delegatt dl quasl tutte le chlese ortodosse: presentlr:
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..-..'t ,
rI
presrdente
dena conferenza panortodossa di Rodi, s. E. Mons. Metropolita di Cavalla, al termine delte S. Liturgia.
crisosromo,
Delegati degli antichi patriarcati di costantinopoli, di Aressanarria, di Antiochia e di Gerusalemme, dei patriarcati più recenu dt Mosca, di serbia, di Rumania, di Bulgaria, délle Chiese-autocefate dt Cipro, di crecia, delle Chiese autonome di Polonia e Cecoslovacchla. Erano presenti, in qualtta dt invttatt come osservatori, i delegati delle antiche chiese orientali non oitodosse, croè della chiesa copta, delra chiesa etiopica, delra chtesa armena, delta chiesa sira d,Antiochia e ài quella del Malabar. Assistevano pure rappresentanti della chresa anglrcana d,rnghilterra e de_ gli Stàtt Uniti, nonchè del consiglio u"r_u,,i"o delle chiese, più un apparte_ nente alla chiesa alei vecchi cattolici, a titolo pe".olratu. De'a Chiesa cattotica Fùomana, cb.e non è"u tnvitata, erano presentl in quarità' "'u specialisfl e dr drrettori "t*t, di riviste il I,. \Menger, reitattore capo de K Ld, Croiiîr>, it p. Atanasio Van ""o*u,,i"nu, Druyven p.er il Monast""t d; én";:i#;; e della rtlvista Klrenikon>; il P. Duprey aet slminario cti s. Anna au Genlsalemme anctre per ta rivfsta up:?"_!"_grí?"i" p. Emmanuel Junscrausen, cn eUàl-' atel Monastero benedettino di Nlecteraltaicn tsavierai ancb.e per ra rrvista <Und, sdncta>i il P. Dumont per ll Centro K.Istina>, ai pariei.-' ufficrarmente presente 1l Mintstro der; pubblica rstruzione deua Grecla s. E. Stratos. Ne'a stessa secluta sono sta, comunrcati at'assembrea i messaggi di saruto lnviati ar c*po della chresa dr san tommaso-iet ualarar (rndta),.ar vescovo d.ei Vecchi cattollcl deUa Svlzzera, Curie,-all,arcivescovo dl Canterbury, al segretario del ''nsigrio ecumenico dl Grnevra e ad altre personauta der mondo cristiano. Il Metropolita ";; chrysosromos, nerra sria ,rio"u"ion"il;;";;, espresso Ia speranza che questo incontro dl Rodi possa avere come risurtato una maggioré coesl.ne dr tutto il mondo ortodosso eo aprire ra straaa ad una soluzione del probleml teologrcr e socralr. successivamente, i capi àerre delegazioni ed i rappresentan_ ti de'le chlese orrentart, banno pronunctato'-briut di."o""i per esprlmere la loro soddÍsfazione di trovarsi con r loro fraterti ortodossi e per lnvocare ra benedizrone del Slgnore sul Iavori di congresso, tappa storica nelh storia della -questo Chlesa ortodossa. L'osservatore delegato aat consiguó iondiale dete chlese, ha sottorÍneato il sigxxiflcato alel congresso ed ha formulato vofl per il felice eslto alet lavori.
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, La . presidenza della Conferenza è stata assunta dal Metropolita di Cavalla S. E. Mons. Crisostomo, ln rappresentanza del Patriarcca Ecuhenico Atenagora di Costàntinol)oli, Dell'umcio cll presidenza facevano pure parte i rappresentanti dei .)Patriarchi di Antiocbia, dl Alessandria, di Gerusalemme, quel]o di'Mosca e t rappresentantl deÌie Chiese Autocefale di Rumania e di Serbia, perche Sui lavori. veri e propri d.ella conferenza si hanno scarse informazioni Ie riunioni si sono tenute a porte chluse. Dalle notizie diffuse cta varie agenzie si apprende tuttavla che la prima llunione fu dedicata alla formazione dei sei comltati di lavoro e alla sceita Clegli argomenti e temi ati stuatio. I sei comitati di la,voro erano composti di sei membri ciascuno. Il prlmo, presieduto da mons. Parthenios, del patriarcato di Alessandria, studiò t teml relativl al (dogma e alla fede); iI secondo presieduto da mons. Iginatios aIeI patriarcato di AntioclÌia, aveva le questioni relative (alla disciplina e ortodossia nel mondo); 71 terzo, presieduto da mons. Aristobod del patrlarcato di Gerusalemme doveva studiare ((ìe relazloni fra Ie Chiese ortodosse); il quarto comitato che aveva a capo mons. Nikodlmos del patriarcato di Mosca aveva amda,te,le questioni (teologiche e sociallD; Il quinto preslealuto da mons. Damaskinos dele€iato del metropolita di Serbia aveva allo studio (Ie relazioni dell'ortoclossia con Ie Chiese orlentali); inflne il delegato del metropollta ali Rumania, mons. Justln, studiò col sesto comÍtato Ie (relazioni dell'ortodossla con le Chiese occidentali). . La. commissione per lq relazionl con le Cbiese occidentall fra convocato per per comunicare loro: le it giorno seguente gli osservatorl cattolici. e protestanti proposte che si ritiene ali inserire all'ordine CteI giorno alel prosslmo pre-sinodo, e pér chiedere la loîo. opinione. La conferenza ha tenuto l'ultima riunione venerdi per approvare i1 messaggio aI mondo ortodosso che è stato pubblicato.sabato. Esso tra I'altro dice: (Coscietuti d,ella, nostrd, alta responsabilitù Derso Dio e uerso .gli uamini. d,ichiariamo d,i atsere esarninato in spirito d,i concord,ia Íraternd, e d,i aaere uncrnalnente d'eciso pre-sinodo. LdsciÚno questa conle questioni clLe saro,nno sottoposte 0,1 Íuturo d'eltd, forèa rLetla led'e, nella. spq,ra,nzd, e nell'd'more, conuÌnti ferenaa Íorti,ficati d,ell'unità lra le mostre ClLiese ortoil,osse. Salutiamo in cwità, tutti i nostri fratelli d,ett'Oriente coi qua,li ci, unisee t'aÍfrnitd' èl"anima e d,i' pensiero d'a secoli, e a,nche i, nostri îia,teui atell'Occiclente con i quo'Ii non abbid'mo md"i cessato d'i cotlqborI're second,o iI cpmatud'drlento del Sígnore il quo'le Duole che noi siamo tutti unitirr. Il nressaggio dà notizia poi delle questioni che saranno sottoposte al pre-sinod.o e ch.e coffispondono generlcamente. agtri argomenti andati a ciascuno déi sei comitati di studlo. Clrca le relazioni con Ie Chiese occidentali (cattolica, anglicana ed episcopale) Ia conferenza na espresso iI voto che le relazioni stesse si svilupplno specialmente con d.iscussioni fra teologi, (affinchè I'ortodossia pafiecipi plir largamente al movlmento ecumenicó cristlano}. La conferenza ha inflne ac4ettato due proposte dai russtr: I'appoggio delle Chiese agli iateali d1 paee e la posizlone dell'ortodossia contro. la discriminazlone razzialet circa Ià preparaztone del pre-sinoclo Ia conferenza norÍ ha accotto 1a proI negoziati per corri.spondenza posta russa e ha invece iteciso che eontinueranno e Chlese autocefale per la codl Mosca ed altri patriarcati fra iI patrlarcato orgaLrzz€"l'ore. del comitato stituzione. , Come appare da tutto ciò, e come si fa osservare da coloro che l1anno segulto i lavori della conferenza, lo scopo della riunione era modesto; ma f importanza. della riunione stessa è stata maggiore allo scopo; lmporlanza dovuta al fatto i rappresentarxti di tutte Ie gerarchie'orto' che.per la prima votta si sono riuniti cattollci e protestan-ti; d.osse e che si sono avutl contatti anclre.con (osservatori) col peri cattblici erano presenti, cofne si sa, a tltolo p.rivato, rna naturalmente messo della Santa Sede. Circa le relazioni delle Chiese ortodosse fra loro sembra cÌìe, a parte qualche scontro con le atelegazionÍ alei paesi.sovietici, che cercavano dÍ tirare. la discussione pare abbiano dimostrato che non sul piano politlco, per il resto le trattazionl esistono fra le Chiese ortoalosse dissensi profonall. Anche gli osservatorl delle altre di questo fatto dato che (I'unità Chiese avrebbero messo in rÍlievo I'importanza ln seno all'ortodossia è, lrn primo passo verso una gperanza di unità fra tutte le (ANSA) Chiese cristianeD.
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)
I prelo,ti d,etù Cúeso
Ortod,ossq, Russd, escono d,at Vi.gvabt .Bhaaan d,i Nuoaa Dethi,
La lll Assemblea Generale del Consiglio Mondiale delle Ghiese a Nuova Delhi Il 6 dicembre si è. conclusa a Nuova Delhi I'assemblea del Consiglio mondiale delle Chiese (W.C.C.), inaugurata iI 18 nóvembre. I 1200 delegati di 198 'Chiese (ortodosse, protestanti, anglicane) hanno, fra I'altro, deciso la fusione tra Í1 Consiglio deue Chiese e iI Consiglio missionario lnternazionale e hanno ratiflcato I'ammissione, nell'organismo ecumenico, delle Chiese russa, rumena, bulgara e polacca. Per 1a prima volta erano presenti in veste umclale cinque osservatori cattolici. Circa ta funzione del W.C.C. vlene sottolineato quanto iI Dott. Visser t'Hòoft, (... Non posSegretario generale, disse in proposito nella sua relazione inizialej ,giamo dire che la fraternità di cui godiamo oggl nel Consiglio Ecumenico esprima pienamente quell'armonia di cui Paolo parlava... Per quanto ci sia dato talvolta ctalla grazia ati Dio di rendere una testimonianza comune, non lntenaiiamo ancora della Chiesa, par-dire che nel campo della fede, della vita, della costituzione Iiamo con una sola voce. Tutiavia Lo scopo del Consiglio Ecumenico non è dl diventare quel corpo unico dotato d'una sola voce chiaia, ma consiste piuttosto nelI'aprlre la via in vista della manifestazione più totale di quet corpo sul piano IgBa,Ie come su.quello morrdiale. Nessuno dice che si tratta di una super-clìiesa centtalizzata in moclo rigorosamente uniforme. Si tratla invece nè pir) nè meno di ciò che i] Nuovo Testamento mostra chlaramente che I'unità, in Cristo non significa nè I'uniformità nè la centralizzazíorae, Il _Consiglio EcumenÍco delle Chiese è un movimento cristocentrico o non è nulla. Siamo preoccupati deU'unità di cui Cristo è I'autore, deU'uni.tà che esiste in Lui e che Egili dona al suo popolo... Ci rimane un'immenso lavoro da fare tutti insieme: preparare splritualmente le nostrè Chiese a un'azione ln vtsta d(ìll'unità )). (ANSA)
7T
ONORIFTCENZA DELLÀ.
P-ONTIFICIA NOSTRÀ
A.L
SEGRETARIO
ASSOCIAZIONE
Oto, (Dr. R"?olino Dglrolla Il Santo Padre, u mezzà dt bigltetto della Segreteríadí Stato del 16 sett. 1961, sí è degnato d,i nominare íl nastro Segretario,0n. Dr. BosolinoPetrotta, Commendatoredell:'Ar. dtne di S. GregorioMagno,Tale norninavuole essere, certamente, íl úconoscimento dei merití acquistatidal h, Petrotta ín quaranta anni di attivitù, lavorando prima col fratello, il compia;ntoPapas Gaee príncipalmentano, in difesa delle istituzioní siculo-albanesí, te del Semínarío,e collaborand,o,poi, con il Cardinale Lavitrano, di í. m, prí'mo presidente dell'A.CJ.0.C. Il/la tale nomína vuole essere,ínoltre, un ríconoscimen' to ufficíale della importanzà che la Chiesa'vuole dare allo nostra giovane Diocesi e al movimento<pro ?ríente> sue nellosúessotempo,vuole essereun' af' scitatodall'A.C.1.0.C; fermazíonedella sicuraspeîanzache la Díocesíe I'Associazio' ne, sottoIo guída dell'Em.rno Sig. Ca,rd.E' Euffini, pottàran' no il lotro valido contributo alla grande causa dell'Uníone, díventata così attuale pet volere dí Gíovanní'XXlll, gl. r, LA. DIREZIONE
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CRISTIANO PER L'ORIENTE ITALIN,NA CATTOLICA ASSOCIAZIONE PTAZZA BELLINI, 3 . PALERMO ---o|-
m0te)kHTHTI0Î quottil'lono',
Otrtre t6 LitlrrglL potrete
con
esso segulre
seconèLo lL rtto
bízantino:
Llturglche
apprezzerete
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sl' suolgono
,neglío le bellezze iti tnÈ
neltre uÍflclature
stirndbatre Dalore corltenute
e itreltre Eeste'
il,eltre Donenìche
le cerimonle
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E' uu manu&le di pleghlere formato ln 180, stampato nel 1960 daua Scugla Tipograflca Salesiana di Palermo su carta colof pagllno, a 3 colori, ricco di illusirazioni lntonate allo stlle orientale del libro; legatura robusta, snodata, copertina in plastlca con sovrastampa
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