(1962)Oriente cristiano anno1

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&mmOnrgmm ll - il.I GENHAIO. AANZO I9รณ2

CATTOTICAITATIANAPERL'ORIENTE CRISTIANO P A [ E R M O


0nueure CInusdmwo ANNO II GEtfmto- M[[20 1902

nlVlSTA

TRIMESTRALE

DELLA ASSOCIAZIONE

CATT.

IT, pER L'ORIENTE

MONS. ATChIM. MATCO COIVIITATO DI DIR,EZIONE: Mandalà - Mons. Can. Gluseppe Petralie - On. Dr. - Dr. Papas Matteo Sciambra Itosolino Petrotta Prof.

P. Giuseppe

DIRETTORE

Valentlnt

RESPONSABILE:

PALERMO PIAZZABE!LINI,3

S. J. Papàs Damlauo

CRISTIANO

Como

SOMBIARIO Paglna Domande det Lettorl

1

Il Concllio e I'Unlone nella dl Maria (G. Petralia) Il

( Motu

Proprio )

luce

della

maternità, o

sull'apertura

del Concilio

S. E. Mons. Gabrlele A. Coussa, dlnale di S. R. C. (T. K.)

rxominato

Car-

I ritl e le tradlzionl delle ComunltÈr orlentall nellft Commissione Centrale Prepalatoria per il Concilio Eeumenico La Chiesa nei Padri Urbinq, S. J.) Dtrcz. - Redaz. - Amm.ne: IISSOCIAZ.

CATT. IT. PER'

IJ'OR,IENTE CRISTIANO' Palermo

Plazza Bellinl,

3 -

c.c.p. 7-8000 Palermo Abbonamento ordinario : Italla

L. 1.200 annue

Estero t. 2.000 annue Soste[ltore

L. 3.000 annue

orlentall

(P. Ignazio

Ortiz

12

ile 18

L'Unlone delle Chiese e iI Conclllo Vatlcano II tervlsta di lvikos A. Papadoulos)

(In-

27

Crisostomos IL nuovo Prlmate della Cfriesa ortodossa di Grecia (Papàs Poolo Go,rò) Il

Patrlarcato Brunello)

greco-ortodosso dl

Preparazione liturgica Oliviero Raquez\

Alessandria

alla Pasqua blzaIrtiîà

(é. (Don 49

Plonierl dell'Apostolato unionlstico: zetta, (r. p.) Come pregano I nostri

fratelli

P. Giorgio GuzÀo

crlstianl

d'Oriente

Pagina deU'A.C.I.O.C. NOTIZ:AR,IO I1 Card. Agostino

54 3J

Bea per l'untta

Notlzie

dal mondo cattolico

Notizle

dalle Chlese orientalt

dei crlstlanl 59

Eeparàte

Blbllogr&fls

S P E D I Z I O N EI N A B B O N A M F N T O P O S T A L E -

65 0g

G H U P P O I V


Iniziamo con questo primo numero del secondo anno della nostra Rivista una speciale Rubrica dedicata ai tettori che ci hanno inviato o ci invieranno le loro domande su ouestloni e coseriguardanti I'Oriente Cristiano. Le risposte saranno necessariamente brevi, cercheremo pero di esseresufficientemente chiari ed obiettivi. Ai lettori raccomandiamo pure brevità e ehiarezza nel porre Ie loro domande. 7. Leggo con molto inter)sse l(1 Dostra niubta <<Oriente Cristidno n e d,allo, suct lettura specie d,el n. 4 d.er t961, decricq,to qlla' settimencl orient&Ie d,i Nclpoti, è Sorto in nxe il desicl'erio cti poter coIIcLborq're piit attiuantente slt'0,tr)ostolato pro oriente cristia,no, Desid,erei 1ni !enisse suggerito ch.e cosa, in pratica potrei |are, Fa,ccio presente' che sono uno stud,ente uniDersat&rio. A. M, - Napo]i Esiste in ltalia, nn dal 1929. l,Assoeiazione cattouca Italiana per I'ofiente Cristiano (A.C.I.O,q.) che Iìa appunto lo scopo di convogliare tutte le forze dei cattolici praticanti per portare un contributo di conoscenza più approiondita dei nostri îratelli separati d'Oriente. Scopo delt'A.C.LO.C., com,3 si legge nello Statuto di essa, è: a) diffondere la conoscenza dell'Oriente Cristj.ano pel nezzo di opere cti cultura, conferenze, lezioni, ecc.; b) invitare i cattotici ita_ liani a particolari preghiere per it rito1,no de]l'Oriente Cristiano in seno aila Chiesa cattolica e per it tl.ionfo deila Fede cattolica sui suoi rìemici., che tan_ te sofferenze causano ai crecienti in Cri_ sto Redentore e Signol.e;c) promuovere cel.ebrazioni liturgiche nei vati rÍti orien_ tali; d) sostenere le opere di apostotaio eattolÍco a favore dell,oriente cristiano a, particolarmente, aiutare la formazioDe dl saoerdoti nei Seminari e Collegi ortentrli d'Italia. - possono appartenere

all'Associazione tutti cololo (eccl.esiastici e taici) che desiderano coc,Iierare per i santi flni crre essa si propoire. perciÒ, aderendo au,A.c.r.o.c., si vienl ad. aumentare la sua forza e quincìi a cob.tribuire al raggiunEimento dei suoi sco_ pi. ognuno di noi puo esser.eo sentirsi una piccoia cosa, ma è ,laua somma cli queste varie unità che il problema cleÌlo oriente cristlano trover'à più facilmente la sua soluzione.

2. Eono l.Ln greco orrorrJ.s3o residcnte attudlnlente in ltalid; seguo con sirn'patid iI aostro rnouimentore mó, permetto inDil,rúi questo estratto dallc:, Riuista <<ECCLISIA>>che è il Boll.ettino Ulrtciale dellcr Chiesq Ortod,ossa di Greciq., del I Febbraio 1962, nella Fluaj,e si parkt della ConÍeîenea tenuta dal CL,rd. AmIeto Cicogn@ni a,lla Settim.tno Orientale d,i Nclpoli d,el SetteÌnbre 1961 e deside_ rerei conoscere il Vostro.pehsiero in pro_ posita. ,1. L. - Messina Ci dispiace che cla farte detla Ri_ vista ufnclale deua chiesa ortodossa, di Grecia, sempre normatmente così seria e bene informata, sia venuto un appunto così poco riguardoso verso una personalità cosi distinta come l.,Em mo Card. clcognani e sia, stata clevara contro la Chiesa cattotica un'accusa di contraddir_


sl ln un argomento di cosÌ grave importanza e attualità. per intero ut.ù nostra Riportiamo traduzione del brano iu questione: ( Non è la prlma volta che iI Vaticano si contraddice da se stesso. cosÌ :rrentre ala una . anche recentemente, parte manifesta delle disposizionl ( amichevoli) verso la Chiesa Ortodossa Orientale, dall'altla non esita a permettere la pubblicazlone sull'Osservatóre Romano d'una vioìenta requisitoria contro'l'Ortodossia e contro Bisanzio. Si tratta di uno studlo del Cald. Amleto Cicognani, ne1 quale sono state rlvan8.ate vecchle e irragiorìeyoli accuse contro Bisanzlo cristiana.. Cosi si constata ancora un& volta che non esistono presso i Romano-cattolici delle intcnzioni .iincere per artivare ad un'lntesa con L'Oriente- Ma è lnutlle far notare clÌe :renza una tale sincerità, nessun progresso potrà essere proseguimento reallzzalo nel di un qualsiasi sforzo di riavvicinamento fra le due chlese....) L'unica cosa cfi.e pos;tarno pensare è che l'a1'tlcolista non abbia letto con sumciente attenzione quell'articolo, dove nessuna riesumazlone ./iene fatta di vecchie accuse ma, sutla base delle ultlme conclusioni delta crltica storlca più obiettiva viene ripresentata con tono molto pacato la ttiste storia della separazione delle due. chtese. La stessa parola ( equivoco ) piit volte ripetuta dalt'Emtnentissimo studioso sta 3 dimostrare che Egli non intendeva îare ( ...una requisitoria contro l,Ortodos3ia e contro Bisanzio >, ma solianto mettere in luce che tutto queUo che è avvenuto è stato frutto pir) che di mala,nimo, clÍ una displacevole incor-nprensione da una Parte e dall'altra. D'altra parte sappiamo, da altre fontl,.che questo penslero rrnche se riportato'in una Rivista che si presenta co_ me tl Bollettino Umciale rteua Chiesa Ortodossa dl Grecia, non rapFresenta il penslero ufficiale cli essa, nè della maggior parte dei suoi rappreseÌttanil più quallflcati, ma soltanto I'opinione per_ sonale di un redattore. 3. Desid,ererei, sapere quo,nti sozoo gti Oitodossi in lt@Iia e se esistono chiese o pdroechie ortodosse. R,.S _Bari . Non esiste una statistica umcble cle_ gli Ortodossi in ltalia. L,uttima che ab_

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biamo è quella clel 1931, dalla quale risultava che essi erano 6.081, Ma dopo Ia guerra 1l loro numero è certamentc aumenteto e non si è Ìontanl dal vero se oÀgi sl può calcolare che essl $l agglrlno sul 30.000. In maggioranza sono grecr, ma non mancano russ1, rumenl, bulgari, albanesl, serbi. e atabi. I Greci ortodossi hanno noye parrocchie nel]e seguentl città: 1) R,oma; 2) Napoli; 3) Venezia; 4)Trieste;5) Genova; 6) Brindisi; ?) Ba:'i; 8) Barleltai 9) MÍlano. I Russi OrtodossÍ hanno 4 part'occhie: una dlpendente dal S. Sinodo della Chiesa russa dell'ernigrazione di Jordanville (Nevi York) e 3 dipendenti datt'esarcato russo dl Parigi, che è in comunione con iI Patriarcato ecumenico di Costanttnopoli, Nessuna delle chiese ortodosse russe in Italla dipend.: o è ln comunione con la Chiesa Patriarcale di .Mosca, Le città,, sedi di queste p&rroccfrie sono: 1) Roma; 2) Firenze; 3) San Ilemo; 4) Bari.

4. Ho appr$o che quest'e.n'rw gtri Ortod,ossi celebrq,no lo. Pasqua. la, donenica 29 Aprile, q, difrerenae dei la,tinx clle la celebrano tra domenica anteccdente. PerclLè questa d,ifrerenzo,? M. C. - Milano La differenza di data fra la chiesa orientale e quella latina circa ls celebrazione pasquale è dovuta princlpalmente al fatto cbe gli Orientali, anctre se hanno accettato e seguono in pratlca il calendarlo gregoriano, per la Pasqua usano ancola il calendario gÍuliauo, 11 quele, come sÍ sa, è in ritardo di 13 giorni rispetto al ca,lendario gregoriano perchè oltre al 10 giorni soppressi dalla rlforma gregoriana andata ln vlgore il 5-15 Ottobre 1582, si sono aggiunti i B glorni degli anni secolari 1700, 1800, 1900, considerati annl bisestili dal calendario giuliano e anai secolari dal caletìdario gregoriano. Inoltre nel computo per deter-minaÌ'e ii plenilunio dl Marzo v'è una seconda va,rlante fra Latinl ed Orlentali_: mentre. lnfatti, I Latini seguono un clclo di 16 annl, gli orientall ne usano uno di 19. Ne consegue che ogni tanti annr la data della ceLebrazione della pasqua colnclde nello stesso giorno per Latini ed Orientali, ma per lo piir e6sa c&de in glornj del mese differenti. Ambedue le chlese però, dopo I'accordo ragglirnto rl eonct-


lio di Nieer (325) contro I cosidetti ( quartodecimani )) che volevano celebrare le Pasqua nel glorno anniverserlo della morte dl Gestr, aL 14 rj'so,n, ln qualunque giorno della settimnna cadesse, concordafono perchè Ia Pasqua venisse sempfe celebrata dl Domenlca è da a]lora tanto g]i Ortodossi che i Latinl celebrano la Pasqua dl Domenica, e precisamente nella Domenica seguente il plenilunio primaverile. Solo che ia clifferenza di compUtazione di questo plenilunio, dovuta alle cause sovraindicate, comporta la differenza di data deua su1 celebrazione.

5. Aom,e si cÍLia'ma quel eopri.cdpo che portd.no i sdcerdofi greci e che signifiedto ha?' c. T. - venezia ComunemeD.te si cb.iama cdlintafkion ehe è urìa, parola greca composta ,fi Kqì.úîîo che vuol dire ( nascondere ) e aùyi1v che vuol dlre ( nuca )) perchè ol'iglnariamente era molto più largo e ta parte inferiore copriva la nuca, arrivando al collo. E' chiamato anctLe cefi7ilafkio'tL perchè fatto da pelle di camrnello. Attualmente ha invece una forma ciÌfndrlca che fa pensare al tocco che usa, ao i magistrati th molti paesi occidentell. Presso i Greci, i Bulgari e i Rumeni il calimafki termina con un piccolo bordo sporgente alta cima, mentre presso i Russl il calimafki ò tutto unito, fin1sce in punta ed è sofrce. I monaci, gli archimandrlti, i vesco_ vi e i patriarchl coprono il calimafki con un velo nero, che l'icade sulle spallè e che si chiama KepanokalmxaÍkir>. I chierlci inferiori portano un copricapo ldentlco al calimafki. ma senza bordo superiore. Non ha alcun signiflcato particolare oltre quello di un coprieapo che come U berretto a croce dei sacerdoti latini, ha un uso ta,nto llturgico che ext1.aliturglco.

6. E' uero che Dí sono in ltali& d.ei sacerdoti cd,ttolicî, d,i rito orientd,Ie che sona sposdti? D. Z. - Torino Ir1 Italia ecistono attualmente due dioeesi dl rito blzantino-greco, unÀ a

Lungt'o, ln provincia dl CoÉènza. Gd uar, a Piana degli Albanesi, ln provincla ttt Palermo. L'una e 1'aitrà sono state erct te dalla Santa Sede per sowenlre al bl_ sogni spiritualt di quei fealell, ln gratr paîte profugfri clau,Albenia, rifugiausi in ltalia vet'so la flne del sec. XV per sluggire alle persecuziont dei Turchl. Essi .h.anno per continuato sccoli a coD.servare i loro riti. ta toro Ilngua e I loro costumi. Era naturalé che.la Chiesa Cattotica rispettasEe te loro _tladizlonl, fîa le quall quella riguar_ dante iI matrimonio dei saceldofl, che è proprla dei sacerdoti di rito orlentale anche cattolici. In reaita, non sono mEl stati moltl I sacerdoti Cli queste Dloccsl ad usare di questa facoità, ect oggl si pUò dlre siano quasi scomparsi t prcti sposati. Ma la facoltà, sussiste tuttorr, purchè perÒ il matrimonio preceda I'or_ dinazione sacerdotale; ln nessun caso é ammesso il matrlmonio dl un sacerdote già consacrato.

1. Ho notd.to che gli orientati Íanno ll segno della Croce in un m,odo itifrerente d,al nostro. Ciò costituisce d,ifrerenzL sostanèid,Ie? Ho notdto ancofa che essi non uso,no Ia genufl,essi,one, perchè quertd d,ifreîenzl,? L. D. _ Mitano I fedeli di rito bizantino fanno ii segno della croce unendo il pollice, I'in_ dice e iI medio dclla mano ctestra (sim_. bolo deÌ]a Ss. Trinità) e portandoll alla, fronte, dicencto le parole; net noÌne ctel Padre; al petto, aticendot e d,el Figtio; a]la spalla destra, dicendo: e del Santo; alÌa spalla sinistra, dicendp: Spirito. Co_ sì sid. Dopo tufto it fatto che i fecteli dl rito bizantino porilno ta mano aI lato destro pdma che al slnlstro, Ilon costituisce sostanziale difierenza, data f identità de[a formula. II fatto. poi, ciel. la differenza del segno di Croce, prlma a destra e pol a sinlstra, ci può aachc spiegare dal modo cll seguire ll s&cerdote nel suo gesto bencdizionale, ebe va da sinislra a destre. Da notare che anche ls Chiesa lati_ na preticò quest'uso f,no el templ dl Innocenzo III (Cfr. p. L. CCXVII. Cot. 825). Come segno di adorazionc, i feateli di rito bizentino non usano te gcnu_ fl.essione, ma la ( Metània r. Vfene chl&_ r f l . a t 8 "m e t a , n i a , d a l g r e c o ! € î q v o é o


psrere, mi ricredo, llli pento, t:muto mi converto), per indicare che questo atto di adorazione viene íatto sopratconsitutto dalla mente. La metania ste ln una piccola o profonda (a seconcada le circostanze) inclinazione'del po, accompagnata dal segno della crobreve pl'ece e, quasi sempre, dalla gihiela: ( O Dio, abbi pietà di me, chè sono peccatore!) (Cfr. S. Luca XVIII, 13). in poche clrcostanze i solamente greci usano stare in ginocchio. Essi si inginoccbiano per recitare Ie lunghe bellissime preghiere di invocazione allo Spirito Santa nel Vespri della Pentecoste, perclì.è iI rituale di detta festività viene considerato penitenziale. (Cfr. Goar. Ediz. Venezia. 1730. :)ag. 605).

8. E' Dero clle i JedeLí di rLLo bizdrll:ino celebrq,no lo S. M6sd, c.nche su rr!tctri non consacrclti? Mi è s'"ato spíegato clle e$i us|,no taluolt1, un peaèo d,i stofra che chionrdno (<Antim,insion ù: in che cosd consiste? M. A. - Milano i

Tutti i sacerdoti di rito bizaniino, coÌne quelll di rito latlno, celebrano i'l S. Liturgia su aLtari consacrati. Ta-.volta i saceÌdoti di Iito bizantino celebraio eu altrari poÌtatili ma, in questo tlleaso, usano porvi. I'Antilnension l: vece deiia Mensa)l come quelli di :itc Iatino vi pongono Ìa pietra Eacra. . Nelle Chiese bizantin-^ tlcviamo, il1 genel'e, uR solo altare a Îol'ma quadrafa. L'AntinLínsion, cfìe vi.ene posto sull'.ìltare. al di sotto dei sacl'i Dúni, consiste in un pezzo di stoffa (50-60 centimetri quadrati circa) sul qr:ale sono l'amgurati. quasi sempre, e la deposizione. di nostl.o Slgnore e gli strumenti della passione. Come già !o indica i1 -l;o]J;je, I'Antininsion è destinato a fare . le veci di un altare consacrato. Nell'4ntiminsion sono racchiuse delle rellqìrie ali Santi. II Vescovo 1o consacra solenne. mente con cerimonie simiti a quelle the si usano per la consacrazione dl un altère. ,l. partire da un'epoca piutto3t,o rècente, 1 greci usano porle I'Antiln:nsio'n su qualsiasi altare, sia esso consacrato o no; menlre salebbe sumciente usare per un altare consacl'ato 1l sol() Erlnróv { = Corporale), come provano le rubriche che accompagnano Ie pregrìiire del rjacerclote nella S. Liturgia. Queste rubilche lnfatti indicano a quale momento r,

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corporale deve stendere il celebrante sull'altare, ma non îanno.rnenzione elelI'Antinlinsion, evidentemente perchè va da sè che il S. Sacriflcio viene sempre offerto su un altaì'e consaclato. AttuaImente il Corporale è usato principalmente per proteggere I'Antitlúnsion. sLud.ente lLtliuersiLa'rio 9. Sono uno greco ortodosso. Mi è stq'to Lieito da' ún coltegd ca,ttolico ron'Lano clLe iI Pdpa' ha ld,tto cancellq,re d'61 calerldctrio ,iturgico Ia festI' d'i' S. Gior.lio. Ciò ILQ' desteto in me m,oltcr lnerd'Díglio, enche peîchè in Grecid', nlict patraa, iI culto per iI sdnto è molto d'ifruso. Cogì tlt'tte Ie Chiese d,ed,icate& questo santo e tlLtti cotoro che si chiamo,no Giorgio dourebbero rinnegd,re iI loro pl'trono e cdnrbiare nonre? Di clle coso' îi ttcltt&? G. K. - Messina . Le rispondiamo subito ohe Lei e anche iL suo collega cattolico possono Jontj.nuaÌe a pregare iI Signore e ad impÌorare gt'azie per intel'cessione ctel glorj.oso mat'tire, S. Giorgio. Infatti, anche dopo ta riforma liturgica cui lei accenna, Ia Chiesa latina non ha inteso canceÌlare dal martirologio S. Gicrgio. Detsolàto provvedimento, poi, riguarda mente il rito latino. I l'iti orientali, Jnche quelli cattolici, continuano a conservare 1e loro antiche tradizioni. L'anlrica vensrazione che il mondo cristiano tf ibuta a S. Giorgio, e in Oriente e in Occidente, dopo tutto, non è stata dalla Chlesa Latlna che ridimensionata, €ssendo stata declassata liturgicamente !a festa det Santo. E ciò Perchè, in Occidente, specie dopo il Concilio di Trt:nto, sl era a poco a .poco esagerato sul culto del Santi, e spésso a tal ;)un';o 4a dlsorientare quello cfre e stato ed è lo spiÌito llturgico della Cbiesa, col soppiantare addirittura, qualcfìe volta, aìlche ta festività detla domenica. D'altre parte, I'agiografla telativa al ÍJanto, mescolata a molta leggenda, è .'imtsta selnpre nel corso del secoli assai disctt.:sa. Sappiamo clie Papa Gelasio ne al)provo ii culto ne] 494 e PaPa Gregorio Mngno compose in suo onore una preghiers. La festa di S. Giorgio continuerà a ricorlere i] 23 aprile anche per i fedeli di rito latino. E Lei, che si chiama Giorgio' potrà invocare con fiducia :1 banto, :i quale resterà, sempre pronto a ve!ìlre in suo aiuto e in aiuto di tutì;l qijel:i che sono suoi devoti.


Xl 1oncil,ioe l,'ùdnione al'l,olot, otel,l,a maternità lti Ttl,aria

el giorno sq,cro alla Maternita

di Ma-

ria - ll ottobre 1962- si aprirù,, ne\a Basilica Vaticana e nella solennita d,ella líturgia cattoli,ea,il Concilio Ecumenico Vaticano II. La scelta di tal ginrno e di tal Íesta ha un sdpore,e perchè no?, un intento unionistico. Poi,ehè,sin dalle originl, cristi.ane,non u'è rlna, uerita più uniuers,almenteafrermata, sia nell'Oriente sia nell'Occid,ente,che la Maternita di Maria. E S.S. Giouanni XXIII lo ha ricordato aI nlondo ricoltegand,oLa d,ata prescelta << aI grand,e Concilio d,i Ef eso, che ebbe somrna importanza nefia storia della Chiesa>>. Ad Efeso, infatti, lu d,eflnito e cons&crato per i secoli il titotro di <<Theotókos> gid comune e lermo nelta led,e d,ettaChiesa. << Madre di Dùo>>dunque. Ma .anche << Mad,re degli uomini >>,poichè con lo súessoaTnore la Vergine Benedettq concepì e gen,erÒil Cristo fisi,co e it Cristo mistico. Ella è perciò, conr,e ebbe a chiamarla Pio XII nella enciclica <<MysticiCorporis>>, Ia,<< Madle, delle membra >>. Ld, quo,lcosa suggerisce graai medi.tazioni al cuore sensibile del aredente che ued,e,ancor oggi, molte


rnembra del Corpo staccate, innaturalmente e con grdue loro danno, dall'unita uiuific,ante della Chiesa. Che la Madre di Dio e Madre d,ell'umanitù, nella cui luce soauissima sara conuocata la più grandiosa assemblea di Vescoui che la storia ricordi, interceda potentemente presso il Figlio suo perchè finalmente abbia cornpimento la sua accorata inaocazione al Padre: <<Ut sint consu'tnnlz.ti in unum>>. Che tutti i cristiani siano perfezionati nell'unita; e tutto il Corpo mistico, reintegrato nella sua drmoniosa bellezzs,, ne abbia nuoao uigore e nuoDa Íeconditd. di bene. Il.Papa esorta - con quella paterna dolcezza che s'impone,più di un cornando - clte a,Il'approssimarsi di un'assLse cosi solenne, tutti i credentL intensifi.cTtlno le lorg preghiere a Dio psr iI ,Jelice esito di un eaento a cui tutti, nelll, Chiesa, sono oiuarnente interessati: iL Pa,pa e i VescoDi con un impegno diretto e personale, i ledeli. con i troro bisogni e le loro attese. Anche noi, dalls pagine di questa riaista, raccogliendo deuoti l'appello del Papa, Io ritrasmettiamo ai nosúri lettori, ouunque si troaino, a"ffi.nch,è,nei mesi che ancora ci sepdrcLnodal Concilio s durante i lauori delte sessioni concitiari, non cessino d,i pregare ogni giorno per l'unione. Modesti, osseraatori di tanto auuenimento, noi, non osiamo far preuisioni sulla parte cfte ,aard. rtel ConciTio il problema dell,a riunifi.cazione dei fratelli separati. Sappi.arno pe'rò con certezza che it problemd è nel cuore del Papa, dei Vescoui, di tutta la cristianitù. E ciÒ basta ad alimentare la nostra più conlidente sperd,nza. Giuseppe Petralia


ll Santo Padre annuncia il <Motu Proprio> optrturadel,loncilio ĂŠcunenico sul,l,' Il 25 dicembre deilo scorso anno 1961,festa della NativitĂ di N.S.G.C.,traducendo in atto una decisione lungamente maturata nel Nostro animo, e soddisfacendoinsieme la co-


mune attesa del mondo cattolico, con la Costituzione ApoHumanae salutis > abbiamo indetto per il corrente stolica << Concilio Ecumenico Vaticano II >. anno la celebrazione del << presente, considerazione,allo scopo di dopo attenta Al partecipanti al Concilio Ia possibilità di predisporre dare ai in tempo ogni cosa,siamo venuti nella determinazione di stabilire per il giorno 11 del prossimo mese di ottobre I'inaugurazione del Concilio Ecumenico Vaticano II. Abbiamo scelto tale data per questo motivo soprattutto, perchè essa si ricollega al ricordo del grande Concilio di Efeso, che ebbe somma importanza nella storia della Chiesa. All'approssimarsi di un'assise cosi solenne, non possiamo fare a meno di esortare ancora una volta tutti i Nostri flgli ad intensificare sempre più le loro preghiere a Dio per il fetice esito di questo evento, a cui siamo intenti insieme coi Nostri venerabili Fratelli e diletti pigli, direttamente impegnati nei lavori di preparazione del Concilio stesso,e unitamente a tutto il Clero e popolo cristiano, che vivamente Io attendono. I frutti che ardentgmente desideriamo da questa celebrazione,sono soprattutto questi, che la Chiesa, Sposa di Cristo, rinvigorisca sempre più le sue divine energie e nella mÍsura più vasta ne estenda la beneflca infl.uenza nell'anÍmo degli ubmini. In tal modo, v'è altresi motivo di sperare che i popoli, volgendo più flduciosamente lo sguardo a Cristo, lumen ad.'revelationemgentium, - quelli specialmente che con tanto dolore vediamo soffrire a motivo di sventure, discordie e luttuosi conflitti - possanoflnalmente raggiungere una vera pace, nel rispetto dei diritti e dei doveri reciproci. Perciò, dopo matura deliberazione, - fnotu proprio e in virtù della Nostra autorità Apostolica, stabiliamo e decretiamo che iI Concilio Ecumenico Vaticano II abbia inizio il giorno 11 di ottobre del corrente anno. presso S. Pietro, il 2 febbraio 1962,festt Dato a Ro7'I'10., d,ella Purifi.cazione della Beata Vergine Mdria, anno quarto del Nostro Pontificato.


S. E. Mons. Gabriele A. COI|SSA .Jegrelario d"llo

Sacro Congrugazione per lo Chi"so

Orienlale

nomínato Cardinale dt S, R. C. con grande gioia abbiarno uccorto Ia notizía d,ert'ereaaeioneqila digni'tù. cardinarizia di Sua Ecce\enea Reu.ma, Mons. Gabriele Acacio coussa, dell'ordine Busitiano aleppino, arciaescouo titolare di Gerq,pori di' .siria, segretariato d,ella sacra congregaeione per ta, chiesa orienta.re. Leone Gabriere coussd, è nato in Aleppo (siri.ù iI B0 agosto rg97. AII'etd di quattordici qnnL seguend.oIa chiamuta d.et signore, entral)q, nell'ordine Basiliano ateppino. Da altorq, aueua inieio per lut una uita Iaboriosa, nella quale i ricchi talenti e te abbondanti grazie incontra_ Da.no un& generosa corrispondenea, Nel dicembre tgt? egli è a Roma nel pontifi,cio Coltegio greco di s. Atanasio; nel maggio LglD segue iI Rettore e alcuni altri qlunni d.el collegio ad Einsiedeln, Tter tornare nuoaamente a Romq ner nouembre 19L6 quale alunno d,et pont. Coilegio Urbano <<d,epropagand,a Fid,e>>. Quiuí compi,e i suoi stud,i frrosofi"cie teorogici, raureand,osia pieni. uoti, in filosofia e S. Teotogi,a. II 2a dicembre 1920riceae d.alremani, d,i,Mons. pepod,opouros,alrora Assessoredella s. congregaaione per to, chiesa orientate, l,ord,inaeione sacerdotale ne'lla chíesa d,i s. Atanasio. euindi pcrssacome q,runno, nel Pont. seminario Rornaito per gtì stud,í Giurid,ici,, ond.e Jrequentare it Pont- Istituto <<lltrìusque Juris>, conseguend,oa pieni uoti la taurea in Di.ritto Canonico. Terminati glí stud,ì nel t922, riparti per iI Libano, oue gli, aenne affr.data la di,reeione d,elto scorasti,cs,tod,er proprio ord.ine, ricoprend,o inoltre, a sori uentotto anní, la caríca di assistente ilel medesirno ord,ine. Nell'ottobre der 1929 è nornínato membro-d,eregatod,er pq,triq.rca,e derl'Episcopato nercrtita neila cornmissìone per gti stud,i preparq.tori deu,' codifrcaeìone d,el Diritto canonico orí,entate, stabilend.osi, perciÒ a, Roma^


A pa,rtire d.al LgSl egtí aíene nominato, successìaamentediÍensore d,etuíncolopressolesacrd,RonxanaRota,prolessored'iDirìttoCanonico orientate presso iI Pont. Istituto <utriusque Juris> Assistente e poi segretario d.etta Pont. commíssione per la redaeione del codice di Diritto Canonico Orientale, AatsocatoRotale, consultore della S' Congrega'zíone per la chiesa ori.enta,le,prolessore dì Diritto canonico presso il Pont, Istì.tuto <Utriusque Juris> d'l Laterano, Segretarío deha Pont' commì.ssì,oneper I'interpretaeione autentica d,et cod,ice di Diritto canonico, membro d,ettaPont, Commissione per la Russia e, infr'ne, '{ssessore dellú ,5. Congregazione per la Chíesa Orientale. In cosìlunga carrìera, it nuoub Em.mo Card,inale,si è d.istinto per Ia sus' Dasta scienea nel cq'rnpo canonico, (come testimoniano le sue nunxerose pubblicazionù, congiunta ad una proÎonda urnìltù e ad una' attr aent e sernplici'td', Per ricompensare tali sernizi, resi alla, Chiesa, S. S. Gioaanni XXIÍI gti aotle conleri,re d,í persona, it L6 aprile dello scorso anno, la consacraeione episcopale, ilurante ta S. Liturgía d,a tui celebrata secondo iI rito bizantino nella cappetta sÍstina, e, nell'agosto successiuo,lo pro' mosse Pro-Segretarì.o d,e\\a S. Congregazione per lq, clliesL orientale: gesti, che lurono giustamente ì.nterpretati corne una proua della stimu d,et Sa.ntoPadre Per'Mons. Coussa. L'eleaaeì,one d.i Mons. Coussa a,tta d,ignitd, Cardinaliaiu è speci'almente per noí d.i rito bizantì,no un moti,uo d,i gratitudine, dí gioia e di speranza. Gratltudine 1)erso il santo Pad,re che ha uoluto testi,moniare cosi la suo,particolare simpatia e beneuolenzo,uerso I'Oríente cristiano. Gioia net ued,ereuno d.í noi conquístare, grazie allo, sua salda airtù e alla sua proloncla scì.enèa,I'atnmirazione e la fr.ducia della chiesa, cosi d,a meritare questo atto riconoscimento. Speranza nell'auaenire: < A ben guardare, cliletto fr'glìo, nella aostra persona sono rì.chiamatì,e splend,enti tre punti d,i DíDo interesse, d,i tieta 8perctned...>.La Consacrazionedel nuoao vescoÙotit. di Gerdpoli d.í sì.rìa è un punto lwnínoso d,í richiamo e ili ì.ncoraggiamento per tutti' tern't'ine Sueste parole ríaotte d,at santo Pad.re a Mons. coussa, dl signi'ficato' mq'ggior un oggi d,etta Consd,craeioneepiscopale, a,ssu'nxono Il fr,gtio autentìco iL,oriente, I,,tromod,ì fr,d.uciad,ell'occidente, sarù,, sullo esempio d,el suo ì,tlustre pred,ecessore,Bessarione, un elemento costruttiao per I'unione. La, Chiesa d,'oriente è si.cura di trouare in Lui iI suo îedele intervrete. T.K

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ne.LLaCommissione CenftaLe p zepazatazia pez iL Concil.io écume.nico NeigiornilB-19-20gennaioscorso,pressolaCommissione centrale Preparatoria del concilio Vaticano II, sotto Ia presidenza dell,Em.mo cardinale Decano, Eugenio Tisserant, sono stati trattati gli argomenti che riguardano le chiese orientali. Relatore ne è stato I'Em.mo cardinale Amleto Giovanni cieognani, segretario di stato di sua santità, nella sua qualità di Presidente deila commissione per le chiese orientali. L'attenzione dei Membri e dei consiglieri della commisL'Osservatore sione centrale - giusta il resoconto appalso su << particolarmente ingennaio è si Romano > dei giorni 19 e 20 teressata dei seguenti argornenti: a) I riti nella Chiesa. b) I Patriarchi Orientali. c) I rapporti nelle funzioni sacre fra i eattolici e i cristiani orientali non cattolici. d) L'uso detla lingua locale nella Liturgia orientale' e) L'amministrazione dei Sacramenti. si tratta di temi certo molto interessanti non solo per gli aspetti storici che essi riflettono, ma anche per le influenze beneflche che possono esercitare sugli stessi non cattolici. L'interesse delta commisione centrale nello studio dei problemi posti da1 Cardinale Amleto Giovanni Cicognani - è doverosodirlo - verte unicamente sui cattolici orientali e non

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gtà sui non cattoliei. Pero, data ta vicinanza d.i mentatità, di vita, di usanze religiose tra i cattolici e i non cattolici orientali, una decisione che riguarda i cattolici puo avere delle ripercussioni immediate, di simpatia o .di diffidenza, anche tra i non cattolici. Su ognuno dei predetti argomenti - premette <LfOsservatore Romano > - tentiamo di dire una parola di spiegazione, onde meglio entrare nel cllma del futuro Concilio, eon una conoscenzaper quanto è possibile esatta, anche se esterna, dei singoli problemi posti all,esame della Commissione Centrale Preparatoria.

I riti nella Chiesa 'Con la parola rito si indicano innanzitutto il modo, l,ordine, la regola con cui vengono celebrate le varie funzioni sacre. Si puo intendere anche, con iI termine rito, Ie cerimonie più o meno solenni con cui si svolgono le funzioni o con cui si festeggiano le ricorrenze religiose. In parte, quest,ultimo senso è stato modiflcato dal nuovo Codice delle Rubriche per il Messale e il'Breviario Romano entrato in vigore il 1o gennaio 1961. Finalmente, in senso più stretto, la parola rito signifi.ca il complesso di prescrizioni e di consuetudini riguardanti il culto, e in definitiva la stessaliturgia, in uso in un qualunque territorio limitato della chiesa o presso alcuni ordini religiosi. Si ha cosi, per prima, ta distinzione tra riti occidentali e riti orientali. Sono noti, ancor oggi, tra i riti occid.entali: il < rito romano >>,che è il più largamente diffuso in pressochè tutta la Chiesa latina; il < rÍto ambrosiano >>,usato solo nella diocesi di Milano; e in forma più limitata, il << rito mozara,bico>>, per lunghi secoli praticato in Spagna ed.oggi solo piu conservato nella cappella del Corpus Domini della Cattedrale di Toledo; e il < rito lionese>, pressochèassimilato aI rito romano in questi ultimi tempi. Sono scomparsi il rito'galicano, il celtico-irlandese ed altri diversi. Vigono poi tuttora, eon leggere varianti del rito romano, i riti propri degli Ordini religiosi, quali Íl Certosino, il Benedettino, il Domenicano e il Carmelitano.

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I principali riti praticati ai nostri giorni .nella Chiesa orientale sono: I'alessandrino, I'antiocheno o siro-occidentale, iI costantinopolitano o bizantino, il caldeo o siro-orientale, lo armeno, avente poi ciascuno derivazioni con nomi diversi. Il Codice di Diritto Canonico protegge e difende le particolarità dei riti, facendo obbligo ai fedeli di praticare quel rito nel quale sono stati batlezzati, proibendo ai sacerdoti di fare del proselitismo per il passaggioda un rito ad un altro, vietando il cambio di rito senza consenso d.ella Santa Sede. Questo vuol dire che la Chiesa considera uguali in dignità tutti i riti; e nulla di per sé impedisce che possanosorgere anche in futuro riti nuovi che corrispondano a particolari esigerLzedÍ popoli e di situazioni religiose. Certo è che la diversità dei riti non stona affatto nella unità della Chiesa e non rompe quella eualifi.cafondamentale che è la cattolicità. Anzi: la Chiesa, salvi i principii detla fede, della morale e della disciplina, nell'obbedienza all'unico Pastore che è il Romano Ponteflce, rispetta tutte Ie tradizioni,,i costumi, le lingue, le caratteristiche dei singoli popoli, adattandosi alle loro esigenze.Di più: Ia Chiesa si fa un dovere di inculcare ai suoi sacerdoti e ai suoi fedeli, a qualunque rito appartengano, il dovere della conoscerrza,del rispetto, della stima reciproca, coefficienti sostanziali per una piu profonda unità di fede e di amore nel Cristo.

I Patriarchi Orientali . Si deve fare, per prima cosa, una precisazione che è una enunciazione di principio: due soli sono i gradi Cella Sacra Gerarchia di istituzione divina circa la potestà di giurisdizione, il Sommo Ponteflce e I'Episcopato ad esso subordinato. I Patriarchi, pertanto, della Chiesa orierrtale che si vedono riconosciuta dalla tradizione e dal Codice un'autorità superiore a quella dei Vescovi, considerano questa loro particolare potestà di giurisdizione originata unicamente da istituzione ecclesiasticae, di conseguenza,intetamente sottomessa'all'autorità del Sommo Ponteflce. Questo stabilito, la Commissione Centrale ha esaminato, con lo spirito più largo e fraterno che immaginare si possa,lo 14


schema illustrato dall'Em.mo Card. Amleto G. Cicognani, per un riconoscimento,anche sul piano esterno, sia per I'esercizio dei poteri e sia per le precedenze formari, deila dignità dei Patriarchi orientali. rl loro prestigio è infatti legato ai ricordi storici delle loro antiehisime sedi, molte delle quali di origine apostolica. Primi fra tutti, i Patriarchi di costantinopoli, di Alessandrie d'Egitto, di Antiochia e di Gerusalemmela cui autorità è stata ammessa dai primi concili. Già il concilio di Nicea, nel 325, riconosceva una speciale supremazia ai vescovi di Alessandria e di Antiochia; il Concilio di Costantinopoli,nel 3g1, aggiungeva ad essi il vescovo di costantinopoli divenuta nel frattempo capitale del'rmpero. il concilio di calcedonia, nel 451, riconobbe i poteri patriarcali anche al vescovo di Gerusalemme. Con I'andare del tempo, si crearono vari patriarcati per ogni singolo rito: abbiamo cosi ancora oggi i patriarchi di Antiochia per i siri, i Maroniti, i Melchiti; quelto di Babilonia per i Caldei; quello di Cilicia per gti Armeni; quelio di Ales_ sandria per i copti. Abbastanza recente è invece il patriacato latino di Gerusalemme. Quanto si è detto, va inteso per i soli patriarchi orientali cattolici che hanno comunione con Roma e la cui elezione deve sempre essereapprovata dal sommo pdnteflce. Altra origine ed altro aspetto hanno perciò i patriarcati della chiesa iatina, per i quali tutto più o meno si riduce al titolo: queìlo di venezia che deriva dal patriarcato di Aquileia, che a sua volta risaliva alla flne del vr secolo; quello delle rndié occidentali con residerazaa Madrid, creato, dopo la seoperta dell'America; da Leone X; quelto di LÍsbona concessonel 1?-16 da clemente Xr; quello delte rndie orientali dato in titolo all'Areivescovo di Goa da Leone XIII nel 18g6. r rapporti nelle funzioni sacre fra i cattolici e i cristiani orientali non cattolici rl fatto stesso ehe sia stato studiato questo argomento mette in evidenza lo spirito improntato a sentimenti di carità e di fraternità che prepara il Concilio Vaticano II.

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in partiNon è il caso di parlare di sgelo nei rapporti piuttosto iI easo di colare con gli orientali non cattolici; è Giovanricordàre il monito spessoripetuto dal Santo Padre ciò che di preferenza ni XXIII di ricercaré ciÒ che unisce a divide.orasalvinaturalmenteicasidiveraeresiaedimalafede nello scisma, sono molte le possibilità che specialmenbe per prela vita moderna offre per incontrarsi, per conoscersi' gareinsiemed.afratellilostessoPadrechestaneicieli'per stimarsi a vicenda, per volersi bene' La strada dell'unione è lunga e difficile; non si distrugge in poco tempo iI cumulo d'i prevenzioni e di pregiudizi che fare è proi secoli hanno accumulato. Ma il primo lavoro da prioquestochelaCommissioneCentralecistaindicando:toposgliere di mezzo tutti EIi ingombri e Ie incomprensioni è che cio di sibili, evidentemente senza rinunciare a nulla ogn: sostanziale.Il Signore non puo fare altro che benedire sforzo comPiuto in questo senso'

Uuso della lingua loc'ale nella liturgia orientale Datempoimmemorabilelevarieliturgieorientalihanno un eleusato lingue diverse. La lingua non è evidentemente pur rappresenmento sostanziale nelle questioni religiose, di unità e un tando, una unica lingua, un valid'o coefficiente mezzoefficace di più esatta espressionedelle'verità' La chiesa ha sempre usato un largo senso di comprensione perleparticolariesigenzedeicattoliciorientalilasciandofaper caso ancotta ai Patriarchi e ai Vescovi di giudicare caso che I'opportunità di eventuali modiflche' Semai, di Non si tratta ora di restringere tali facoltà ma, e' Concilio del enunciarie in forma piu solenne in occasione supremo scopo se è il caso,di allargarle, tenendo presente che quali' fin dove alle anime delle della Chiesa è la santincazione è possibile, deve essereappianata la via della salvezza' è- il cuore Molte possono essere le lingue, ma uno solo che sale al Po ehe prega Dio ed una sola la voce dei flgli amore' dre, fusi nella stessa fede e nello stesso 16


L'amrninistrazione dei Sacramenúi I MembrÍ e i Consiglieri della CommissioneCentrale sono tornati a studiare gli aspetti che chiameremmo disciplinari degli stessi Sacramenti già esaminati: il Sacramento della Cresima, delia Penitenza e dell'Ordine. Ripetiamo che pero qui si tralta deil'amministrazione di tati Sacramenti nella Chiesa cattolica orientale, ove vigono consuetudini diverse che non nella Chiesa occidentale. Ai tre sopra citati si è aggiunto poi il Sacramento del Matrimonio, soprattutto per cio che riguarda le rLozzetra cattotrici e ortodossi. Anche se per antichissima tradizione, nella Chiesa orientale sono i sacerdoti stessi che amministrano la Cresima, secondo il Concilio di Firenze e il Concilio di Trento, ministro ordinario di tale Sacramento è il Vescovo, mentre iI semplice sacerdote ne può essere il ministro straordinario. Cosi pure Ia CommissioneCentrale, quasi in concomitanza corLcio che in proposito aveva discussoper I'amministrazione della Cresima nella Chiesa occidentale, ha esaminato I'opportunità che si continui a dare la Cresima subito dopo il Battesimo come usano per vecchia consuetudine i sacerdoti orientali, eccetto gli italo-gréci e i maroniti. Già abbiamo notato come si insista anche nella Chiesa occidentale perchè si amministri la Cresima prima della Santa Comunione, senza pero risalire ai primi giorni di vita dell'infante. In proposito un'istruzione della Sacra Congregazionedei Sacramenti dei 1932 rileva che il conferimento della Cr.esima prima della Comunione << sia opportuno e piu conforme alla natura e agli afretti del Sacramento della Confermazione>. Uguale richiamo faceva nel 1952 I'Assemblea dell'Eplscopatc francese, precisando la opportunità di non ritardare la Cresima dopo l'età dei sette anni circa.

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nei Tadri Qriental,i"'

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La Chiesa, Vergine pudlca, ha difierito per lunghi secoli la contemplazibne calma e metodica della sua bellezza. L'ecclesiologia, come ,capitolo della Teologia cattolica, si inizia soltanto nel medioevo, Ito un primo tempo per ribadire i diritti della chiesa all'investitutra dei vescovi dinanzi alla prepotenza dei principi secolari, e più tardi, nel secolo XV, per chiariflcare il primato del1a Sede Ftomana' messo in ltte De Ecclesia> vero e prodai conciliaristi. Per trovare, poi un trattato << prio, bisogna arrivare flno al secolo scorso, illuminato dalla dottrina ec,clesiologica del Concilio Vaticano I. Il lavoro è tuttora incompiuto e molti si àugurano che iI prossimo sinodo Ecumenico apporti luce chiara sull'Ímportante capitolo dell'Episcopato non ancora sufflcientemente studiato e deflnito. Se però la Chiesa non ha svolto io studlo metodico della sua costituzione che nell'età modetna, ciÒ non vuol dire che Essa non ne abbia avuto la consapevolezzafrn dalle sue originl. 1. LA TEOLOGIA GIUDEO-CRISTIANA Recenti studi sulla Teologia detta giudeo-crlstiana arricchiti anche dalle stupefaeenti scoperte dei manoscritti di Qumran, hanno splegato come per la prima genetazione dei giudeo-cristiani impregnati di dottrina del Vecchio Testamento e .delle categorie teologiche del giudaismo precristiano, fosse un compito naturale e facile quello di plebs Dei >>le lodi e le catrasferire atla Chiesa cristiana la novella << ratteristiche del < popolo di Dio >>esaltàte dai prqfeti nell'Antico Testamento. Israele era, secondole espressioniprofetiche, lo sposodi Yahve,

(L) conferenzd, te,nuta tueltd <<VIII Settlm,and cti. preghiefe Cristianar> d'i Napoli (1?-24 settembre 1961)

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e il,i stuil.i per I'oriente


la VÍgna eletúa del Slgnore, la Citta. costrulta in alto, iI gregge di Dio. 1l Nuovo Testamento aveva rargamente applicato queste stessemetafore al nuovo Regno di Dio, la chiesa del cristo. rl pastore d'Erma, scritto in uno stile apocalittieo, tipicamente orientale, è il più notevole rappresentante dell'ecclesiologia giudeo-cristiana. Nella prima visione, 2, Erma scrive: <<Mentretali cose consideravo e riflettevo in cuor mio, vedo dinanzi a me un gran seggio bianco, fatto di lane ,candide come la neve. E venne una donna anziana in veste splendidissima. aven[e un libro in mano, e si sedette sola e mi salutÒ: Salve, Erma >. Ma soltanto nelia seconda visione viene svelato il mistero di queila donna anziana: << Mentre dormivo poi, o fratelli, mi fu fatta una rlvelazione da un gio_ vane bellissimo che mi diceva: La vecchia, da cui prendesti il libretto, chi credi che sia? Io dico: la Sibilla. - Ti sbagli, dice, non è vero _. Chi è dunque?, dico. La Chiesa, dice. Dissi a Lui: perchè allora è vec_ chia? - Perchè, dice, fu creata prima di tutte le cose: per questo è vecchia, e per questa il mondo fu ordinato >>. che la chiesa sia in qualche maniera esistita fln dai giorni della creazlone è un'idea accennata da s. paolo (Ef. 3, g-10) e dall'Apocalisse (21, 1-2), afiermata da s. Clemente Iìomano (14, 2) e da s. fgnazio di Antiochia, iI quale parla della chiesa << predestinata prima dei secoii ad esseie in ogni tempo > (Ep. ad Eph. 1, 1). euesta primordialÍtà della chiesa, che troverà ancora qualche eco presso s. Agostino (Enarr. in ps. 90' 2' 1) e s. Gregorio Magno (ep. 1, 34b) riusciva.particolarmente cara ai giudeo-cristiani, abituati a vedere nel cristianesimo una realtà accennata o iniziata nell'Antico Testamento. Lo stesso Erma (Vis. 3, 4) vede nella chiesa, eretta come una torre sulle acque del battesimo. una replica perfetta della creazione del mondo ln mezzo alte acque. sia nella creazione del mondo che nella formazione della chiesa interviene il potere del Verbo, deila Parola del padre. La Chiesa è, quindi, secondo la visione dei giudeo-cristiani, l'espansione rigogliosa del popolo d,Israele e I'erede dei suoi privilegi. Non sono mancati dei gnostici i quali hanno fatto un (<eone> di quella chiesa spirituale, preesÍstente alla materia. Anche Ia Genesi (2, 4) riecheggia nell'affermazione paolina (Ef. b, 25-32) che la Chiesa. è la Sposa di Cristo, afiermazlone prolungata e arricchÍta presso i Padri orientali, specie i siri, i quali svlluppano I'immagine nuziale della Chiesa sposata a Cristo, novello Adamo, per la cui unione viviflca la Chiesa diventa Madre dei viventi e quindi no_ vella Eva. come è bello in questo contesto teologico il seguente brano di Clemente Alessandrino: << Uno è il Padre di tutti, uno anche il Verbo di tutti, anche lo Spirito Santo è uno, e lo stesso dappertutto, ed una sola vergine diventa Madre. Mi piace chiamarla chiesa. solo questa Madre non ebbe latte, perchè essa sola non diventÒ donna, ma è vergine e insieme Madre, pura come vergine, amabile come madre: chiamando i suoi flgli, li nutre col latte, eioè coll,istruzione puerile >. (ped. 1, 6). La Chiesa primitiva si considerÒ come continuatrice del Vecchio Testamento e pereiò si oppose sia a Marcione che voleva respingerlo quasi forza antitetica, sia alle pretese dei giudaizzanti i qualt si osti-

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... '.;

supenavano a difendere I'obbligatorietà delta Legge mosaica ormai proclamato viene incisivamente Molto rata d.alla perfe,zione evangelisa. d a S . I g n a z i o a n t i o c h e n o : < < E ' a s s u r d o p a r l a r e d i G e s i r C r i s t o egiudessene1 re giudaizzante. Perchè non è il cristianesimo che ha creduto ogni daismo. ma il giudaismo nel cristianesimo, nel quale'è convenuta (Ep' 10, 3)' Magn. ad > Dio lingua che crede in 2. LE NOTE DELLA CHIESA Quandolnunedifleioappaionodeilecrepeperieolose,sistudia la chiesa, consapevole con cura 1a struttura del fabbricato. cosi anche ribadita al sorgere insistentemente e deila sua unitÈr,, I'ha fortemente e III dell'era cristiail nei secoli pullutarono gnosttche che delle sette perchè rimangono attr*. S. fgou"io Antiocheno loda i fedeli di Smirne taccatialladottrinad.elCristo<<nell'unicocorpodellasuachiesa> (1,1).Ermaladescrivequaleunicatorre,nellaqualetutteleconnes<< 1 popoli che ablsure delle pietre rcombaciano (cfr' Vis' 3, 51)' Tutti tanosottoitcielo,iqualiascoltaronoecredettero,furonochiamatine] pertanto il sigillo' ebbero una sonome del Figliuolo di Dio. Fticevendo ,)^

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Ia anirna e una sola mente, e unica dlvenne la loro fede e unlca ia carità, e col nome portarono anche gli spiriti delle vergini: per que_ sto la costruzione della torre si fece di un sol colore, lucente come ll sole. PerÒ dopo essere pervenuti all,unità e essere diventati un solo, 'corpo, taluni di loro macchiarono se stessi, e furono esclusi dalla progenle dei giusti e divennero di nuovo quali erano prima, anzr, certamente peggiori >. (Sim. 9, 4). euando I'indocilità. dei corinti ai loro << pre_ sbiteri >>mette in rischio il principio di autoritèr e quindi |unità inscindibile della chiesa, s. cremente Ftomano scrlve ai riottosi esorf,andoli a non << promuovere la seduzione contro i presbiteri ) (4?, 6); ed è notissima l'inslstenza con cui s. rgnazio prescrive di sottostare al proprio vescovo.(Ep. ad Trall. ?,2; ad philad. g,2). L'unità della Chlesa riposa, secondo s. rreneo, sull'unita della fede, la quale viene indistintamente predieata presso tutti i popori, e << come il sole, ,creatura di Dio' è unico e ro stesso in tutto il mondo, così ra luce, ra predicazione della verita, risplende dovunque e ilumina tutti gli uomini che vogliono giungere alla conoscenza della verità > (Ad. haer. 1, I0, Z). A ragione qulndi il vescovo di Lione si scaglia contro gri gnostici inventori di nuove teorie tn contrasto con la sola dottrina insegnata nella chiesa dai legittimi vescovl, i quaii sl ricollegano agli inviatl dal cristo. cosi nel magistero tradizionale I'unita va lndissolubÍImente "portoti unita all'apostolicita, e chl non vuole essere fedele all,unica dottrina va cacciato via dalla chiesa, gelosa custode della dottrina di Gesù (cfr. Ad. haer. 3, 4, l; 4, BB, 1). per Clemente A,lessandrino è chiaro che << la vera chiesa è una, nonostante cerchlno dl smembrarla ln molte eresie> (Strom. ,1, L7, 107,8-4) ed Origene ha proposto, nell,introdu_ zione del suo capolavoro << sui principi > la norma dell'unico magistero della chiesa: <<Poichèsono morti quelri che pensano insegnare d'accordo con cristo, mentre alcunl di essi insegnano delle cose diverse da quelle precedenti, siceome d'altra parte si conserva la predieazione ecclesiastica tramandata dagli apostoli attraverso l,ordine della su.ccessione e si mantiene costante flnora nelle ,chiese,sola è da cred.erequella verità che per niente sl scosil dalra tradizlone eccresiastica e apostolica> (1, praef. 2). rnseparabilmente connessa con la nota dell'unita, i padri orientali hanno rlconosciuto quelta della cattolicita. va da sè, infatd, che essendo la chiesa una e ins:indibile, è desilnata essa sola ad estendersi per tutto ll mondo. san cirillo di Gerusalemme, spiegando iI proprio simbolo battesimale, cosl fllustra la cattoticità, della chiesa: << Essa viene chiamata cattorica perchè è difiusa per tutto rorbe flno agll ultimi connni della terra, e anche perchè insegna universalmente (<<cattolicamente >>)e tntegralmente tutti t dogmi che devono arrivare alla conoscenzadegli uomini, sia sulle cose visibili che sulle invisibilt, sulle celesti e sulle terrestri; e anche perchè sottomette tutte le stir_ pl degli uomlni all'ortodossia, principi e sudditi, dottt e ignoranti; e perchè generalmente (< cattolicamente >) cura e guarisce tutte le spe_ cie di peccati commessi dall'anima e dal corpo > (Hom. cat. 1g, 23). perciÒ nel visitare una città, non bisogna chiedere vagamente del tempio

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chlesa cattollca, perchè questo è il nome prodel signore ma della << questa prio dl santa e Madre di tutti noi > (ib.' 18' 26). La santità, della Chlesa fu anch'essa subito riconosciuta fln dai primi Padri, ma furono Ie accuse mossele nel secondo secolo ad ispirare agli apologetÍ orientall le più belle lodi all'onestà, e moralità dei cristiani ln ,contrasto con la corruzione d,ella società. pagana. San'Ireneo osserva con profond.o intulto che questa vitalitàr, giovanile di ogni virtù caratteristica d.ella Chiesa si deve alla preserrza in essa dello Spirito santo, del quale invece sono privt quelli ct:e non accorlono alla Chiesa, ma st allontanano dalla vita con le loro erronee idee e pesslmi atti. < Perchè - conclude egli - dove sta la Chiesa, quivi è anche 10 Spirito di Dio; e dove sta 1o Spirito di Dio, quivi è la Chiesa e ogni grazTa;ora, 10 Spirito è verità,> (Adv. haer.,3,,24, D.Inoltre, come elogio della santità dei costumi cristiani sullo sfcndo della perverslone pagana, basti ascoltare quanto scrive Origene cÒntro Celso: < Ora, se qualcuno, pensando saggiamente, deve concedere che niente dl buono c'è fra gli uomini senza I'intervento di Dio, con quanto più flducia non deve afiermare ciÒ riguardo a Gesù, poichè nel fare il confronto fra i costumt vecchi e nuovi di quelli che hanno aderito aUa dottrina di Cristo, osservera a quante immondezze, a quante ingiustizie, a quante passioni essi sl siano abbandonati prlma che fossero < lngannati >, come dlcono celso e i suoi simili, e avessero abbracclato questa dottrina che secondo 11 loro parere è la rovina della vita umana, e (lnvece) dacchè sl sono sottomessi a quella dottrina ,come siano diventatl più giustl, più assennati e più forti, e come alcuni di loro' sia per amore a una fnfiezza esimla, sta per servire più 'castamente alle cose dlvine' st astengoho perflno dal piaceri sessuali permessi dalla legge > (1' 26). Le note della chlesa sono state 1 punti ecclesiologici più afiermati e iuustrati dai Padri greci nei quattro primi secoli cristlani. Lo stesso sorgere di eresie, che abbandonando la tradizionale dottrina apostolica tentavano dl rompere I'unità della Chiesa, distruggendone insÍeme l,universalità, fu l'occasione prowidenziale per mettere in rilievo le note della chiesa, una, cattolica e apostolica. E queste tre note, promulgate nel simbolo Costantinopolitano 1n occasione del Concilio di calced.onia, sono state addirittura <<definite >, come il simbolo di cui fanno parte. Anzi, esse sono la sola deflnizione dommatica in materia propriamente eccleslologlca fatta in tutto il periodo patristico. La stessa nota della < santità> non compare nel simbcjlo costantinopolitano quasanta >>figule fu deflnito a calcedonla, benchè la fede nella chiesa << quello di Gelocale in e già Apostollco>, rasse nel cosidetb <simbolo rusalemme. ,commentato dal suo vescovo San Cirillo. 3. IL PR,TMATO DEL PAPA oltrechè dt questi ptlastri della chiesa, t Padrl greci si sono resi consapevoll dl altri suol elementi strutturall, e ll hanno testiflcati' ma soltanto quando se ne ofiriva loro l'occasione, senza mal arrlvare ad una vera deflnizlone dommatlca.

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Sarebbe lungo raccogliere quesil testi sparsi un; pò dappertutto e che oecasionalmente toccano ll tema ecclesiologico. E' più chiaro e ovvio che I'esistenza e l'autorità dei vescovi è stata più volte asserita fln dal tempo dei Padri Apostolici, e gia è stata ricordata qualche si_ gnÍfi.cativa espresslone di s. rgnazio Antiocheno, secondo il quale non sl concepisce ia chiesa locale senza il veseovo locale. Ma nei testi anteriori si dlceva anche che la chiesa era una, e quindi non un semplice eonglo, merato di Chiese locali. E, a questo proposito che sl afferma il primato della Sede Ftomana, some vertice unico dell'unita,, e come colei che presiede a tutta la ohiesa. E' notevole il fatto che un tale primato sla stato attestato - sempre occasionalmente - non meno dai padri greci che dai latini. si capisce che queglÍ scrittori abbiano parlato del primato quale esso era allora esercitato e non quale ora esiste, come governo e comando efiettivo, centrale di tutta la chiesa, manteriuto dal Papa e dalla curia romana con un regime fortemente cer,ltalizzato. fnvece in quei primi secoli Ia Sede Ftomana iutervenlva negli afiari delle altre chiese locali soltanto fur momenti di emergenza, ln casi di appello, quando aweniva qualche eresia o apostasia di particolare gravità,, e, dal secolo IV in poi, nei Concili Ecumenici, al quali era presente attraverso i suoi legati e le cui decisioni essa sl riservava di ratificare. r trattati della chiesa valutano con minuzlose analisi l'lntervento di san clemente Romano negli afiari della chÍesa di corinto --:- anch'essa apostoltrca - considerato come un cenno del primato romano; aggiungono la testimonianza commossa dl sant'rgnazio Antiocheno, che saluta la Chiesa << che presiede nella regione del Romanl >, e <presiede sulla carita>, più probabilmente, cioè < sul regno dell'amore > ehe è la Chiesa universale, e cgncludono con sant'rreneo che tutte le chiese nel loro insegnamento devono andare d'accordo - oggi d.iremmo <sintonizzare > - con la chiesa trtomana, per la plù grande autorità, (propter potiorem princlpalitatem) di essa. Quegli stessi trattati ricord.ano che quando San Dionisio Magno Alessandrino fu accusato presso il suo omonlmo vescovo di Roma di aver scritto espressionl meno ortodosse, senu il dovere di giustiflcarsi e dl correggersi dinanzi all,autorita, romana. Il diritto poi di appello alla Sede det papa, sanzionato dat canoni 3-5 del concÍlio di Sardica (84$, fu ampiamente esercitato da[ii orfen_ tall; cosl, San Giovanni Crisostomo, Euterio di Tlana, Elladio di Tarso, Flaviano di costantinopoli, Eutiche e Teodoreto d.i ciro, il quale scrive al Papa: << A voi infatti spetta ll prlmato per tutti I tltoli. Io attendo la sentenza della vostra sede apostolica > (ep. 118 pG. 83, 1316). Fra gll appelii, il più commovente è quello di San Giovanni Crlsostomo il quale, inlquamente deposto dalla sede di costantinopoli e cacciato in esilio, si rivolge flducioso, come a sua ultima salvezza, a papa fnnocenzo f, al quale scrlve: <Affinghè questa perturbazione non si estenda per tutta la terra che è sotto ll sole, Ti prego di scrivere che questi atti così lnglustl fatti da una sola parte in nostra assenza, mentre noi non respingevamo 1l giudizlo, non hanno valore, come infatfi non ce I'hanno per la loro proprla natura; che quelli che hanno agito cosl inglustamente siano sottopostl alla sanzlone delle leggl ecclestastiche:

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e fate si che noi. ehe nè siamo stati convlnti nè accusati nè trattati come rei, possiamo godere d.ellevostre lettere e delta vostra carità come anche di quella di tutti gli altri, come prima>> (ep. 1,4 PG. 52,534). Si noti ehe I'appello al tribunale di Roma viene fatto dal vescÒvodi costantinopoli, e cioè di quelta sede che dal I concilio costantinopolitano, nel 381, era stata proclamata la prima sede, quanto all'onore, dopo quella di Roma. I passi intrapresi da Innocenzo I in favore del Santo esule non riuseirono subito fruttuosi. Il Crisostomo, perÒr ancora una Per volta gli scrive pieno di affiizione, e allo stesso tempo di flducia: << quel che dipende dalla vostra buona voiontà tutto sarebbe ormai sedato e 'corretto e tutti gli scandali sarebbero stati rimossi e le Chiese godrebbero di una pace sincera e tranquilla; e tutto andrebbe loene,e le disprezzate leggi e le violate costituzioni dei Padri sarebbero state vendicate... Si tratta di una lotta che lnteressa quasi tutto il mondo in favore delle Chiese abbattute e prostrate, in favore dei popoli dispersi' del clero vessato, dei vescovi esiliati, dei canonl dei Padri calpestati. E perciò una e più volte preghiamo il vostro zelo che quanto più forte è la tempesta tanto più grande sia la sollecitudine... Questa (la vostra carità) è il nostro muro, questo il nostro porto senza marosi, questo i1 tesoro di innumerevoll beni, questa la causa del gaudio e di un meraviglioso piacere > (2 PG. 52, 536). Non è vero che si sente un vivo rimpianto nel leggere con quale aecorata nducia 1l più grande vescovo di Costantinopoli chiede aiuto al vescovo di Roma? Un altro fra i più illustri Padri greci, San Cirillo Alessandrino,.si è rivolto al Papa San Celestino mettendolo al corrente della grave eresla di Nestorici, ll vescovo di Costantinopoli, e domandando il suo intelvento autorevole per togliere un cosi dannoso malanno dalla Chiesa. Se fosse Ma incolpevole il silenzio, dice San Cirillo, avrel preferito tacere. << Poichè Iddio ci chlede dl essere vigili in queste cose e una lunga consuetudine delle Chiese persuade di comunicarle alla Tua Santità, selivo per obbligo, e ti faccio sapere che Satana sta ora sconvolgendo tutto e accanendosi contro la Chiesa di Dio > (ep. 11, Pg. ??, B0)' La preminenza della Sede Romana viene più particolarmente riconosciuta nel prirni sette concili e'cumenici, eccettuato il V, che fu iI trionfo del cesaropapismo di Giustiniano, e tenendo conto che il I di Costantinopoli, celebrato senza carattere ecumenico e in assenza dei legati romani, fu sanato ln radice, per quel che riguarda iI simbolo' soltanto nel Concilio di Calcedonia. Nel I Niceno, i Padri seguono la direzione di Osio, considerato come portavoce della sede romana. Nella prima seduta del Concilio di Efeso, celebrata da San Cirillo Alessandrlno e i suoi senza f intervento dei commissari imperiali, allorchè i Padri greci stanno per condannare in contumacia Nestorio, pensano di dare esecuzionealla preeedente senCostrettt dai canoni e daltenza del sinodo romano, e cosi afiermano: << vescovo di Ftoma...> Celestino, nostto collega Padre e la lettera del Santo (Mansi 4, ltz$. Quando poi nella seconda seduta del Concilio di Calcedonia fu letto il tomo dl san Leone Papa a Flavlano, I Padri l',accolsero eon grandi acclamazlonl fra le qualt quella di: <Pietro ha parla-

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to per mezzo dl Leone >, la quale basta per convlncercl che lI primato romano non veniva riconoscluto quale semplice fatto politico-ecclesiastico, come è stato recentemente scritto, ma come un dlritto derivante dalla suceessionedel primato d.i pietro. f Padrl del IU Concilio di Costantinopoli (6g0_g1)dicono di < ac_ cogliere a braccia aperte > sia il suggerimento fatto dal papa Agatone all'imperatore bizantino sia la, proposta sinodale a\anzata dal precedente concilio Lateranense .(Denzinger zg9). Nel rr concilio Niceno (?g?) il patriarca bizantino Tarasio, dopo aver ascoltato ta lettera di papa Adriano r intorno alla venerazione d.elle lmmagini, dà cosi.il suo vouo: << colui il quale fu circond.ato dalla luce di cristo e ci generÒ per mezzo del Vangelo, Paolo, Apostolo veramente divino, scrlvendo at Rcmani e venerando il loro zelo per la vera fede nel vero cristo, cosi dice: La vostra fede viene predicata in tutto I'orbe. E' giusto che anche noi aderlamo ad una tale testimonianza, mentre invece riteniamo temerario opporvici. PerciÒ mi sembra che Adriano, primate dell,antica Ftoma e ;successoredegli attestati principi, ha scritto ,chiaramente e verltieramente sia ai nostrl imperatori sia alla nostra modestia confermando e dichiarando essere giusta l'anflca consuetudine della chiesa cattolica. E perciò anche noi, indagando nella scrittura, e cercando di argomentare e di dimostrare, e ispirati anche alle prescrizioni dei padri, cosl 1o abbiamo confessato e cosi lo confesseremo; stiamo d'accoÍdo e con_ fermiamo l'autorità, delle lettere che sono state lette... rl santo sinodo disse: tutto il santo sinodo erede cosi, e cosi insegna > (Mansi XIrI, b39 A-C). vorrei chludere queste testimonianze con quella veraniente splendida dl san Teodoro, ll celebre rinnovatore della vita monasilca nel cenobio di Studion, nei sobborghi di Costantinopoli. san Teodoro studita è soro di quarche anno posteriore al periodo patristico - visse fra la metà d.er sec. vrrr e que[a der rx ma si puÒ dire che egli raccolga la più perfetta teologia greca elaborata dal Padri. ora, scrivendo al papa pasquale r, alorchè imperversava il secondo ieonoclasmo, cosi lo scongiura a intervenire in favore dell,ortodossia: <<Ascolta,o capo apostolieo, pastore preposto da Dio alle peco_ relle di cristo, portiere del regno dei cieri, pietra della îede sura quale è stata edifi.cata la chiesa cattolica. perchè tu sel pietro, e onorl e possiedi il trono di pietro. Lupi feroci hanno lnvaso l,ovile del Signore... Quindi dall'occid.ente,tu imitatore di Cristo: Sorgi e non rigettare fino alla flne (ps. 48,2D. A te ha detto cristo nostro Dio: E tu quando sarai di ritorno confermerai i tuoi fratelli (Lc. 22, 32). Ecco il momento, ecco il luogo: aiutaci tu che sei stato destinato a questo da Dio: tendi la tua mano in quanto sarà possibite: chè hai la potestà, da Dio come conseguenza del primato sopra tutti, nel quale set stabilito > (Pg. 99, 1152-53). CONCLUSIONE Non ho avuto la pretesa, dato anche lo scopo di questa confe_ îenza, di ricordare tutti i testi dei padri orientall ,che si rlferlscono

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alla chlesa. Essl sono numerosl, ma per 1o più occaslonali' Ho cercato In ordi cogllere in essi quello che è ptù importante e caratteristlco. primitiva teologia della dine dl tempo, ho accennato all'eccleslologia giudeo-cristiana. Poi, e come felice risultato de1la lotta contro gli ereiiei e gli innovatori, l,afiermazlone dell'unità, cattolicita e apostolicit6, simbodella chiesa elevata alla categoria dt deflnizione dommatica nel ho sintetizzato Flnalmente calcedonla. a lo costantinopolitano deflnito - sui 1l pensiero dei Padri greci - polchè i siri non ne parlano afiatto Le Unlversale. primato della sede Romana, quale vertice detla chlesa perÒ si deve signiflcative. molto e testimonianze sono state numerose riconoseere che a partire dal I Concillo di Costantinopoli, ma specialmente dal 28" Canone dl Calcedonia, promulgato da un concilio ormai molto ridotto e mal approvato dalla Sede Romana, comincia a farsi strada un coneetto adulterato del primato romano, che vlene conslderato come una semplice conseguenza del primato politico della città' sl ,capisce che una tale ldea corrotta poteva servire ai maneggi - sempre plù forte rivale della della seconda Roma - costantlnopoll anche I lunghl periodi dl spiegano si cosl Lazlo. del Roma decadente patriarcato bizantlno scisma che lnterruppero I rapportl normalt fra il primato cesaropapista e VI. V Questo e la Sede Romana durante I secoll pensiero genuino dei Padri il rappresentare polltica dal lungi è a base il orfentali. Esso, purtroppo, doveva agevoLare i1 deflnitivo distacco fra sl' legPadri! ai Ritornlamo Romana. patriarcato blzantino e la sede pia fede con ,cul furono comèiu*o i loro scritti con quella serena e luce plù pura della prlmitlla troveremo meditazione loro Nella iosti! gli ortodossi venerano I Santi va tradizione cristiana. E poichè tuttl rlvelate, vogliamo sperare verità; delle Padri conìe autorevoll testimonl penetrazione del loro libri, con I'aiuto I'attenta e profondo studio che il dello Splrito Santo, possa additare 1 caratterl e la bellezza dell'unica, nel suo cattolica e apostolica, Chiesa dt Cristo, bramosa di abbraclare 1 cristiani' tutti grembo materno IGNAZIO ORTIZ DE URBINA S. I. Vlce Preside del Pont. fstltuto Orientale di Roma

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delleChiese L'Unione Voticuno 2o Ecumenico edil Concilio presso edi Russiu di Grcciu dellaChiesu 0rtodossa vari esponenti Un'indugine I I I K ( ) ST . P [ P [ D O P ( l U T O $

Continuiamo 'a riportare i risultati' della inclti,esta pro'mosso.dalla Redazione della Nosttra Riuista per $ar meglio conoscere ai nostri soci e lettori la mente dei nostri tratelli, Ortodossí sul problema dell'unione. Pubbli,chiamo i,n questo nunxero le risposte d,ate d,a ,alcune personalitd, della clt'iesaortodossa d,i Grecia e' di Russia, attualmente residenti Cosa pensate del proin ltalia, alla domanda': << blema dell'unione delle Chiese e corne vedete il Concilio Ecume'nicoVaticano? >> Le risposte non sono tutte eguali, nè tutte ottimiste. Si ued;rd,anai eome De ne sia una, quella det oecchio arclri.mand,ritaSimeone',Rettore della Ch,iesaOrtodossa russa dí Vi'a Palestro in Ratna d.a 46 d,nni, clte (Iibsente d,alle aItre. Ma si tratta di punti di uista, chB rispecchiano particolari situazioni. In realtù, anch'e in queste risposte corne in quelle riportate nel nurnero precedente una è I'ansid. che le peruade, uno è i,l desiderio clte le ispir,a; una è la aolont'd che le aníma: collaborare tuttí perch'èsi crei' un clima dí eomprensione,di mutua conoscenza.e di reciproco risp,etto, presupposti necessdrl perchè cad,ano diffi,denze,si clv\ariscano pregi.udizi,e si giunga alla auspicata riunione delle due chi'ese più aenerande di tutta la Cristiani,td,. LA R,EDAZIONE

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fuoDEsTosATMAKORAS Archimandríta

da circa I Rettore annl della Chiesa Ortodossa gleca di .S. Andrea, ln Roma, Via Sardegna 154, nato nella lsola di Tinos (Grecia) il 1890. Fece I cllca suol studl a Geîusalemme e ancora glovane passò ln Francla aloie della venne incaricato al asslstenza rellgiosa greci ortodossl ivi resia denti. Fu dapprima Parigl e pol a PoIt de Bouc, dove fu Parroco per vari annl della chiesa ortodossa dl Santa Caterina. NeI 1954 su dell'Ambasciata lnvito dl Grecia presso Ia Repubblica lta,liana, venlre a Itoma, come Rettore della nuova chÍesa grega di S. Andrea, costruita ln Via Sardegina 154. EgU dipdnde gerarchidaII'arcivescocamente greco ortodosso vedo per I'Europa OccidentaIe facente capo al Patriarcato di Costantitxopoli, il eui titolare rlsiede a Londra, Dawson Place 8,

Egli mt rtcevette nella sala adiacente alla Chiesa greca, di €ui è Rettore dal 1954, in Via Sardegna 154 ed alla mia domanda: <Cosa pensate d,elproblema dell'unione delle clli.esee con'teoedete il Concilio Ecume' nico Vatícano? > i! venerando archlmandrita, mi rispose cosl:

<Quasi tutta la mia vita I'ho Passata in Occidente, a contatto con i cattolici e con la Chiesa Cattolica e sono quindi in grado, come Pochi, di dare risposta spassionataalla domanda che mi ponete. 11 Problema della unione delle chiese Può non essere sentito da chi nato in un Paese ortodosso, vissuto sempre in quel paese, accanto alla sua chiesa, non ha avuto modo di provare come sia doIoroso e penoso talvolta, vivere in un altro paese,dove la maggioranza degli abitanti segue un'altra chiesa e, pur avendo comune con questa tante verità, praticando quasi la stessa dottrina, gli stessisacramenti, lo stesso culto; si ha I'impressione di essere degli isolati, dei tollerati e talvolta anche respinti e degli scansali. fo non posso dire nulla contro i miei fratelli molti amici fra di loro e qui in Rcma ho cattolici, conto anzi avuto modo anche di conoscere alcuni prelati, che si sono sempre dimostrati molto cortesi e molto rispettosi nei miei riguardi. Ma queste buone relazioni esterne, si sente che non bastano e che da una parte e dall'altra si desidererebbeche potessimoveramente abbracciare e riconoscerecome veri fratelli in Cristo, facendo cadere quel diaframma di equivoci e di incomprensioni che ci divide. In questo seRso1o non ho mancato di fare tutto ciÒ che potevo non solo con i miei fedeli ortodossi residenti qui a Roma, ma anche con i miei confratelli ed alcuni vescovi di passaggioqui per Roma. La prima

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visita che io facevo fare loro era la Basilica di san pietro e poi insistevo anche perchè si recasseroin vaticano a ved.ereiI Papa e qualche volta io stessomi interessai per fare avere roro delle udienze particolari. Non sempre essi accettavano il mio invito, qualche votta si meravigliavano e non riuscivano a capire che interesseavesseper loro, ortodossi,vedere il papa. Per me invece quella visita aveva uno scopo preciso: far conosceremeglio che cos'era la chiesa cattolica e far cadere molti di quei pregiudizi che tuttora ci tengono divisi. Nessun tentativo di unione si potrà fare se prima non cerchiamo di eonoscerci,d.i stimarci e di comprenderei. per futto questo però occorre del. tempo e della buona volontà,. Ecco perchè io penso che l'unione delle due chiese non possa attuarsi se non dopo un periodo di fraterna coesistenza. euesto periodo dovrebbeiniziarsi con uno scambio d.i visite cteidue più grandi esponenti delle due chiese: il patriarca Atenagoras ed il Papa Giovanni. Già si conoscono,già c'è stato uno scambio di messaggi,d.i auguri; c'è stato anche una missione pon_ tiflcia presieduta da Mons. Testa che si è recata a costaniinopoli, ora ci vorrebbe una venuta a Roma in forma ufficiale del patriarca di costantinopoli. Anche se si vorrà classiflcare questa visita, come s'è fatto per quelle di altri capi di chiese, come'd'una visita di" cortesia e di amicizia, nessuno potrà valutare quale ripercussione essa potrà avere nel clero e nei fedeli ortodossi.Non è, nè potrà esserela visita della riconciliazione e dell'unione, ma sarà la visita che creerà un clima di fraternità e di più intima carità e rispetto fra i catto: lici e gli ortodossi.Perchè se i due capi s'incontrano, nulla vieterà che s'incontrino anche i vescovi,i sacerdoti e i fedeli delle due chiese. si avvierà cosi un dialogo, che dapprima avrà come oggetto le diversità liturgiche, disciplinari, rituali ed ecclesiastiche delle due chiese, perchè queste sono le prime che appaiono. rncontrandoci, infatti, e vedendo che vestiamo in maniera diversa, che celebriamo i riti sacri in mod.odifierente, che non osserviamo le stesse feste, ecc., è naturale che per prima cosa ci si domandi il perchè di queste d.ifferenze. euando gli uni e gli altri ci saremo convinti ehe essehanno una pari veneranda ragione di essere,perchè ambedue hanno origini molto antiche e rappresentano mod.i storici diversi di esprimere la stessa fede, cadrà una prima difficoltà che ora ci tiene divisi e ci fa apparire come membri di due chiese di-

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verse. Ma perchè questo awenga occorre un certo periodo di tempo, d.urante il quà,leci abituiamo a convivere pur seguendo ciascuno i propri usi e costumi particolari. La mia oplnione quindi è che l'unione delle due chiese possa attuarsi solo dopo un period.opiù o meno lungo di fraterna, amichevole e rispettosa coesislenza. 11 secondo atto da compiere è'quello di confrontare Ia nostra fede. E' questo un lavoro'riservato particolarmente ai teotogi ed alte alte gerarchie ecclesiastiche.Le nostre divergenze sono in gran parte frutto di equivoci, ingranditi dalla diversità di linguaggio e d.alla animosità spesso fanatica che in passato ha carattefizzalo la nostra polemica. In realtà sono molto più i punti di eonvergerlza che quelli di divergenza. Ab' biamo in comune le stessefonti della Rivelazione: la Bibbia e la Tradizione; basterà risalire a quelle per trovare un punto di aceordo. Le difficoltà più gravi in questo capo saranno quelle che riguardano il concetto della chiesa ed il Primato del Papa di Roma. Ma qui oltre che alla TeologÍa ed alla Trad.izione bisognerà fare appello alla storia ed alla evoluzione storica di questi due punti di divergenza. TJna volta flssata quale sia stata la volontà di Gesù nel fondare la sua chiesa, bisognerà, seguire il suo sviluppo storico e tenere conto delle circostanze diverse che hanno portato le due grandi comunità cristiane, la cattOlica e la ortodossa,a darsi una forma organizzat|va diversa. Si tratta d'i questioni complicate, dati i diversi punti di vista d.a cui vengono affrontate ed anche qui occorre tempo, molti incontri, varie chiariflcazioni e soprattutto molta obiettività. Concludendo non vedo immediata nè facile h soluzione problema dell'unione d.ellechiese, come atto flnale di riapd.el paciflcazionee di riunione; ma vedo invece maturo il momento per iniziare un dialogo e dare vita ad un periodo di coesistenza; nel quale ciascuna delle due chiese continui u rtggersi ed a goverriarsi second'ole norme e gli usi propri, con le proprie gerarchie, le proprie circoscrizioni ecclesiastiche;ma siano ambedue animate da uno spirito fraterno di vicendevole carità, di reciproco rlspetto, di mutua comprensionee di sfQfzi congiunti per appianare le difficoltà, chiarire le divergenze e prep atate, in coneordÌa di spiriti e unità d'intenti, Io awento tanto braitato della riunione di tutti nell'unità del Corpo mistico di Cristo Nostro Signore. JO


Quanto alla seconda domanda sul Concilio Ecumenico Vaticano, devo subito correggere l,espressione<< ecumenico>>, in qua-nto per noi ortodossi esso non puÒ essere considerato tale. Noi consideriamo questo Concilio come un grande avvenimento, che avrà certamente una portata ecumenica, perchè ad esso guardano con comprensibile interesse tutte le ehiese cristiane del mondo, ma che diventerà veramente ecumenico, quando tutte queste chiese cristiane che oggi ad essoguardano come estranee, saranno invitate ufficialmente a parteciparvi. Cosa questa ehe allo stato attuale delle cose mi sembra alquanto lontana dal rcalizzarsi. Il momento non è ancora maturo, nè per i cattolici, nè per gli Ortodossi e forse ancora meno per i Protestanti. Ad essoparteciperanno in veste di osservatori i rappresentanti di molte di queste chiese non cattoliche, ma sarà dagli argomenti che Ín esso saranno trattati e soprattutto dalla soluzionedi alcuni particolari problemi come quello dell'autorità dei vescovi e del primato del papa, che in definitiva dipenderà il buon esito < ecumenÍco> di questo Concilio. Gli osservatori allora riferiranno alle proprie chiese e se, come auspichiamo, ritorneranno con una buona impressione di esso,allora veramente si iniziera un periodo nuovo ed il Concilio Vatieano aprirà un'era nuova.

Archímandríta SfMEONE, Rettore della Chiesa Russo Ortodossa di Roma. Nato lo Russia nel 1884, ha conseguito nel 1904 la laurea in Lettere presso I'Università di Mosca e quella in Teopresso I'Accadelogia mla Ecclesiastica di Mosca. Sl trova a Etoma dal 1916 ed ha avuto fln da principio una parte importante nell'asslstenza e sistemazione dei numerosl profughl russl, rffuglatlsi 1n Italla dopo la rlvoluzlone sovie-

Egli ml ricevette in una sala adlacente alla chiesa ortodossa russa, sltuata ln Vla Palestro 74 ed alla mla domanda: <Che cosa pensate del problerna dell'uníone d,elle chíese e coTne oedete ll prossírno Conetllo Ecumeníco Vatì.cano ff? >, egll ml rispose cosl:

Non ho molta flducia in una prossima soluzione del problema dell'unione delle Chiese. Direi anzi ehe

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nell'attuale situazione non vedo proprio come possa tealizzatsi. Sono 46 tlca del 191?. Benedetvol3 anni ehe mi trovo a Roma, ma mi soto XV Io iicevette te in udienza Privata e no sentito sempre come un isolato ed da lui ebbe aluti ed 1I1ho avuto pochissimi rapporti con iI carichi Per una asslal otgaîlazùtù stenza mondo cattolico. Conto buone amiprofughi russi. A questo pure s'incontrò scopo cizie con alcuni Prelati Vaticani ed piu volte con Mons' Euanche con qualche Eminentissimo genio allora Pace1li, Nunzio ln Geîmanla ed Cardinale, ma con essi non si è mai ebbe pure cta questi aluparlato del problema dell'unione delti ed lncoraggiamentl. deua fa Eeili Parte le Chiese.Anche con il Collegio PonCbiesa russa dell'emitifi.cio Russo di Via Carlo Cattaneo graz.io'îe, che ha 1l suo sentro prlncipale a llew ho avuto contatti sempre amichevoli, York e riconosce come anche se satrtuari.Sono stato alla 1osuo capo attualmente lt AnastasÍo. metfopolita ro chiesa in occasioned.elfunerale di Non ha alcun contatto qualche comune amico, ma nessuna con la Chiesa PatrlarcaIe russa di Mosea, 11è conversazione venne mai fatta su con I'esarcato russo-orquesto tema. todosso di Parigi, dlpendente dal patrÍarcato di PersonalmentePensoche è megiio Colx I Costantinopoli. membri della Chiesa Palasciar le cose come stanno. I cattotrlarcale russa non ,1]uò Iici seguono la Chiesa cattolica, gli concelebrare; neppure son I membri dell'esarOrtodossi quella Ortodossa, ciascuno sato I rapporfl sono mecon i suoi riti, i suoi usi. L'importanao rigidl. Nessun legame lo ute è che tutti si sentano uniti nel Sinlsce all'Ambasclata rusgnore e mantengano rapporti di fra8a dl Roma ed egli vicon le ve unlcamente ternità e di carità. offerte che rlceve dal suol fedell. Il loro nuL'unione delle chiese io la vedo mero sl aggira attualsolo come una convivenzaftaterna di mente sul 150, ln gran parte russi, ma non comunità gerarchiche, autonome, inmancano anche bulgaÈ dipendenti che raccolgonofedeli di un rl, romenl, serbl, ecc. determinato territorio e si reggono su particolari e proprie costituzioni' chiese nel senso di una fusione delle unione Parlare di di tutte le chiese cristiane in un grande organismo presieduto dal Papa di Roma, io penso sia una cosa impossibile a realizzarsi. Eccoperchènonpossorisponderechenegativamente alla. sua prima d.omanda.si tratta, le ripeto, di una mia opinlone personale, anche perchè la mia chiesa dell'emigrazionenonhaancoraespressounasuaopinioneufficialeinpro-

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posito; ma penso che la massima parte dei 22 vescovi russl ortodossi, che attualmente costituiscono la sua gerarehia e che sono dispersi in tutto il mondo, se venissero interrogati, non risponderebbero.diversamente. Quanto alla sua seconda domanda: <<Comevede il pros_ simo concilio vatieano? >, la mia risposta è alquanto diversa. ro vedo con simpatia questa riunione in concilio straordinario della Chiesa Cattolica, perchè io ho molta stima della vitalità e delle risorse spirituali della chiesa cattolica. Qui in Roma, nei 46 anni di mia permaîerLza"in questa città, a contatto quotidiano con tante manifestazÍoni di fede religiosa, posso dire di essermi fatto un concetto molto grande della chiesa Romana. Leggo con interesse quasi tutti i giorni l'<<osservatore Romano>, seguo con attenzione quello che avvÍene nel mondo cattolico e spero quindi che il prossimo concÍlio contribuisca efficacemente a dare nuovo impulso di vita religiosa. rl concilio vaticano avra certamente delle ripercussioni anehe fuori della chiesa cattoliea, anche fra noi ortodossl e fra i protestanti; ma essonon sara nè un concilio ecumenieo, nè il concilio dell'unione. Per essereecumenieo vi dovrebbero partecipare tutti i vescovi, specialmente quelli delle chiese ortodosse,che lnvece ne sono esclusi.per essereil concilio delI'unione bisognerebbeche fossero chiarite prima da una parte e dall'altra le reciproehe diffidenze ed incomprensionl e si potesse quindi affrontare con spirito libero da pregludizi le dÍvergenzeehe esistono nel campo dottrÍnale. In eonelusioneio penso dÍ essere ormai troppo'vecchio per poter vedere qualche novlta in questo eampo. Si tratta in_ fatti di problemi troppo grandl e tronpo complessi per poter confidare in una loro prossima soluzione. puÒ darsi che la buona volontà degli uomini, ispirata ed aiutata dalla grazTa del Signore, possa anehe abbreviare i tempi, rna mai cosi da sanare completamente dei dissidi ehe durano da troppi se_ eoli. Ineomlneiannointanto a volerei bene, a parlarei, a seambiarci le nostre opiniont ed a vivere in pace fra di nol: se attueremo questo, avremo gia poste delle buone basi per una più efficace collaborazione e per una eventuale unione.

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Dott. MTLZiADE MOUTSIOS, .Dírettore delllUffício Consolarepresso l'Ambasciatagreca a Roma. Nato nel 1913 a Gianfece i Blna, nell'Fplro, suol pirlml studi nella cit&, natale e poi passÒ rd Atene, dove per qualcbe tempo fu aluruxo della scuola ecclesiastlca del ltizaÌion. Abbandonata la carriera ecclesiastica, sl lscrlsse aU'Unlversita dl Atene e consegul la laurea :n giurispruderxza. Entrò pol neua carrlera diploFatica, ne percorse I earl gradl, ed attualmente occupa . il posto

Il Dott. Moutslos è quel che si dlee un uomo cordlale, dall'aspetto slmpatlco e dalla conversazlone facile. Egli mi rlcevette ne1 suo ufEcto di Via Mercadante 36 in.Roma, all'Ambasclata greca, ed alla mla domanda: <Come oed,etell problema dell'unione delle Chi,esee ch,e cose pensate del Concilío Ecumenico Vaticano tf?>, mi rlspose cosl:

<< Seguo con vivo interesse tutto cio che si fa per l'unione delle chiese cristiane, perchè annetto molta importaîza alla soluzione di questo problema. Il fatto delle divisioni cristia: di Dlrettore dell'ufieio ne è per me un fatto anacronistico, Consolare presso I'Amstoricamente superato e teologicabasclata greca a lèoma. mente superabile. Per esempio, per di questloni Studioso religlose s1 è fatta una noi ortodossila concezionedella chienon corlune cultura in sa è storicamente ancorata alla eonquesto campo, cosl da cezione vigente al IV o V secolo d.opo poter sostenere una buona discussione in Cristo. L'Episcopato di allora affidÒ materia. Egll è anche in qualche modo L'organizzazione eEpitropo della Chiesa sterna della Chiesa all'imperatore Ortadossa di S. Andrea in Vla Sardegna a Roed al potere civile. Ne consegulun inma, dipendente dall'Amserimento della chiesa nella vÍta cibasciata greea. vile e politica dei vari Stati che si formarono dopo il crollo dell'impero bizantino. rI codice civile divenne anche il codice ecclesiastico e tale stato di fatto durÒ flno ai nostri giorni. In Grecia, per esempio, solo nel L947la Chiesa ha potrito d.arsi una sua óostituzione; ma anche questa non del tutto indÍpendente, come se n'è avuta una prova recentemente, in occasionedella nomina del nuovo arcivescovodi Atene. In Occidente, invece, deve la Chiesa latina ha potuto più facilmente rendersi indipendente dal potere civile, l'evoluzione esterna della chiesa ha avuto tutta un'altra soluzione. Il primato del papa di Roma non ne è che una conseguenzalogica e naturale.

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Ora, quando si parla di unione delle chiese bisogna tener conto di questa concezionee situazione di fatto. Superarla o risorverla in breve tempo non è cosa faeile. Secondome quello che importa prima di tutto e soprattutto è creare una coscienza unionistica, cioè far comprendere ai fedeli della Chiesa ortodossa e della Chiesa cattoliea, che la situazione attuale è superata e che occorre trovare una soluzione a questo annoso problema. Ma per questo non basta che le alte gerarchle si muovano e che i teologi si incontrino e discutano; è necessarioche Ie massecristiane se ne convincano e perciò occorre parlarne con insistenza ed agitare fortemente il problema. Non bisogna dimenticare che le grandi idee trionfano solamente quando cessanodi esseremonopolio di pochi teorici o di isolati movimenti, ma diventano idee di massa e'si impongono come postulati alla vita quotidiana. Una volta creata questa coscienzaunionistica, oceorrerà, attendere quAlche tempo prima di passare all'attnazione dell'unione. Sarebbe sommamente imprudente approflttare delI'interesse e dell'entusiasmo suscitato intorno a questo problema da parte delle masse per concludere un'unione alla quale le masse non sono ancora preparate. Il concilio di Firenze puÒ insegnare qualche cosa al riguardo. E' necessario quindi, secondome, un periodo più o meno lungo di preparazione diretta, mediante uno scambio fraterno di comuni esperienze sia teologiche che di organizzazione ecclesiastica. Le differenze rituali, disciplinari, liturgiche, canoniche che esistono attualmente fra la Chiesa cattolica e le chiese ortodosse devono lentamente non fare pÍù impressione alla massa dei fedeli ed esserespiegate come peculiarità delle sÍngole chiese. La massa infatti si impressiona più di una differdnza liturgÌca che di una divergenza teologica. Ne abbiamo avuto un esempionoi ortodossi della Grecia, quando la nostra gerarchia decise,nel Marzo 1924,di adottare il calendarÍo gregoriano al posto di quello giuliano. Ne successesubito uno scisma, quello dei paleohimerologhiti, che dura tuttora. Superata anche questa secondafase preparatorla,I'unione potrà, dirsi matura ed allora occorrera,concordare il modo pratico per attualla. Secondo me il modo ordinario sara la convocazionedi un grande concilio ecumenico, nel quale verranno approvate ad unanÍmità, le conclusioni raggÍunte nel frattempo dai teologi e dai canonisti. Nulla vieta che la pre-

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sÍdenza di questo concilio sia assegnata al Papa di Roma, ma non sarà egli solo a decidere. Gli atti dovranno esseresottoscritti da tutti i vescovi presentl, secondo l'anzianità di elezione e senza differenza tra orientali e occidentali. Il Con0ilio dowà conchiud.ersicon una grande concelebrazioneliturgica' che dia al mondo cristiano la prova della raggiunta concord.iae qon un abbraccio di pace scambiato sinceramente dai eapi delle varie chiese, che assicuri le masse dei fedeli che la unione segnata non verrà più rotta. Quanto alla seconda sua domanda sul concilio vaticano, le dico subito che io vedo in questo awenimento, un fatto di straord.inaria importa,ruza.Tutti noi ortodossi siamo ansiosÍ di sapere quali saranno gli argomenti in essotrattati, perchè sarà appunto dalla qualità degli argomenti trattati e dalla soluzione ad essi data datla chiesa eattolica, che quella ortod,ossae le altre chiese cristiane potranno trane le loro conclusioni. Io vedo quindi necessariala presenza di rappresentanti anche delle altre chiese eristiane, i quali possano seguire da vicino La Eattazione dei vari argomenti e riferire coscienziosamentealle loro chiese.Se non se apriranno le porte ai rappresentanti di queste chiese, il concilio rimaffà un fatto interno della chiesa cattolica, che potrà passare quasi inosservato alla massa dei fedeli non cattolici' Mi pare però che flnora qualche cosa si sia fatto in questo senso e si abbia intenzione di ammettere numerosi osservatori delle altre chiese. vale anehe qui quello che dicevo prima per fl problema dell'unione d.ellechiese; se le masse non saranno informate e se I'opinione pubblica non sarà convenientemente interesesata, il concilio rischià di,deludere l'attesa dei più. Le massehanno un loro intuito ed è utile dire che questo non è iI concilio dell'unione. Essechiedono che il concilio ponga anche questo problema e lo affronti. Tutti sanno che essonon potrà risolverlo, ma il concilio non può mandare delusa l,aspettativa di mitioni di fedeli, sotto pena di veder fallito I'esito stesso del Coneilio-

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I'elezione del nuovo Primale della Chiesa Orlodossa di Greeia

Alene, febbreio l9ól

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Temlstocle lfatzista-, vrou, .oeieil Cr{sostomos If, Arcivescovo dl Atene e Pilmate della Grecla, è nato ad Aidinion. nell'Asia Minore, nel 1880. Finiti gli studl al cinnasio Pittagorio, nella isola dl Samos, è entrato nella Scuola di Ifalki a Costantinopoll. Pasèò quindi a studiare presso l'Universltà . di Losanna. Flniti gll studl, venne ordinato diacono dal Metropollta di Dr&ma, Crisostomo, che, trasferendosl a Smirne, lo condusse ln quella sede. Nel 1910 è stato consacrato Vescovo e a€. seànato come Coadlutore e Smlnle.

Dopo Ia rinunzia del già Arcivescovo di Atene, Jacovos, il gaande SÍnodo decise di procedere senz,altro all'elezione di un nuovo Primate delIa Chiesa ortodossa autocefala di Grecia. Fino al giorno stesso dell'elezione non si poteva prevedere chi sarebbe stato il << Degno >, trovandosi gti elettori perplessi tra due nomi preferiti: quello dÍ Crisostomo, Metropolita di Cavala, e l'altro dell'Archimandrita Kotsonis, Professoredi Diritto ecelesiastico nell'Università di Salonicco. PRELIMINAR,I PER L'ELEZIONE Fin dalle 8 del mattino del 14 febbraio c.a., una folta moltitudine di ehierici e di.fedeli asslepava la piazza

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Nel 1913 il Patriarca di Costantinopoli Io promosse alla metropoli dl Ftladelfla, in premlc paalla sua attlvità per lo stesso triottlca; motivo, il comandante mllltare turco Rahmi Bei lo condannò a morte, condanna che non venne esegulta per lo fntervento delle Potenpresso i.l ze straniere Bel. Nel 1919, trasferlto alla Metropoll dl Efeso, vi rlmase flno al 1922, quando avvenne Ia sconntta del Grecl, e potè salvarsi grazLe all'lntervento delI'Ammiraglio iaglese. Giunto ad Atene si occupò dei profughl suoi compatrlotl, come Apocrlsario del Patriarca Cli Costantinopoli, tI qua1e gll conferi la Metropoli di Vgria e Naoussa. NeI 1924 gI1 venne amdata ]a MetropolÍ di Fitippi e Napoli. Nel settembre scorso gli fu afrdata la presidenza del Sinodo di Rodi, che dlresse con slngolate saggezza. Questa sua attlvità fu I'occaslone di una piir larga conoscenza dei problemi delIa Chiesa, ma anche di grande prestiglo verso la sua veueranda persona.

antistante Ia Cattedrale di Atene e le vie adiacenti. Circa duecento poLLzziottitenevano I'ordine alle dirette dipendenze del Capo della Polizia, Karabetsos. Non mancavano fotoreporters, giornalisti e radiotecnici. aspettando la venuta dei Metropoliti e del Ministro dei Culti, Kassimatis. Verso le 8,15,poliziotti in abito civile entrarono nelia Cattedrale per perquisire minutamente il Templo, secondoI'usanzadeila Legge. Al centro del Tempio erano disposti, in forma di rettangolo aperto verso la Porta Santa dell'Iconostasi, 60 seggi destinati ad accogliere gli elettori, che non tardarono a venire. Tre altri seggi erano situati dinanzi alla Porta Santa: uno per il presidente della Gerarchia, il Metropolita Crisostomo di Cavala, il più anziano nell'ordine; un secondoper Íl Segretario, il Metropolita Panteleimon di Limnos, il più giovane nell'ordine; il terzo per iI Minlstro dei Culti, Kassimatis, il solo laico, fungente da Procuratore reale. Alle 8,55 tutti i Metropotiti si trovavano al loro posti,'iI Ministr.o dei Culti arrivÒ alle 9,13. Subito dopo venne chiusa e sigillata la porta esterna del Tempio dal Comandante della Polizia, Sotiropoulos. Si potè quindi procederealle 9,1ball,elezione vera e propria.

L'ELEZIONE Tutti concordano nell'affermare che questa elezione è stata la più seria e anche la piu breve fra quelle fin qui tenutesi. Difatti, dopo quattro ore e mezza,come Areivescovodi

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Atene e Primate della Grecia, venne eletto il Metropolita di Cavala e Filippi, Mons. Crisostomo fI, con b4 voti su b?, raggiungendo la percentuale pir) alta che si abbia mai registrata Ín simili circostanze. Questo sufiragio cosi concorde è valso a fugare ogni precedente dubbio, dovuto agli ultimi avvenimenti, circa la unita dei singoli componenti la sacra Gerarchis, e a riconfermare. con una garanzia ancor più salda, il prestigio che gode l'Autorità ecclesiastica, ridonando nel contempo serenità e flducia all'animo profondamente religioso dei fedeli. L'elezionesi e svolta nella maniera più regolare. Dopo il suggello del Tempio, è stata data lettura dei nomi dei presenti, confermati man mano dallo stesso Ministro dei Culti, Kassimatis. Il numero degli elettori era di bT; erano assenti due Metropoliti, per causa di malattia: Panteleimon, di Salonicco; e Filimon, di Ghition. Era anche assente it Metropolita di Argolide, Crisostomos, perchè dissenziente circa il sistema con cui vengono fatte le elezioni. E' stata quindi recitata I'invocazione allo Spirtto Santo perchè assistessegli elettori nell'elezione del << Migliore > dell'Aristos - tra loro. Subito dopo, iI Ministro Kassimatis, nel rivolgerti parole di saluto ai Metropoliti, ha úenuto a sottolineare ta legislazione vigente circa l,elezione d.ell'Arcivescovo. Si è cosi iniziata la prima fase dell,elezioneper la scelta del << Triprosopon >, cioè della terna di nomi fra i quali si sarebbe poi scelto il migliore. Si noti che nel Triprosopon possono anche comparire nomi di chierici, purchè abbiano le necessariedoti. Siccome gli elettori erano molti, questa prima fase è durata tre ore consecutive. I primi risuttati sono stati i seguenti: Cavalas Mons. Crisostomo, voti 3g; Kitrous Mons. Barnaba, voti 19, e AlexandroupoleosMons. Joakim, voti 18. Questi tre entrano nel Triprosopon. fn seguito sono statÍ estratti i nomi delle seguenti persone, escluse dal Triprosopon: Maronias Mons. Timoteo, voti 12; Archim. Geronimo Kotsonis, voti 14; Kozanis Mons. Dionisio, voti 12; Spartis Mons. Kyprianos, voti B; Samou Mons. Ireneos, voti 6; Ilias Mons. Ghermanos, voti 6; Hydras Mons. Procopios, voti 6: Korinto Mons. Procopios, voti 4; patron

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Mons. Costantinos, voti 4; Mytilene Mons. Jacovos, voti 3; Kalavriton Mons. Giorgio. voti 2; Mantinias Mons' Ghermanos. voti 2: Argolidos Mons. Crisostomos. voti 2; Thiras Mons. Gabriele, voti 1. Da questo primo scrutinio si poteva già essere certj Jell'elezione del Metropolita di Cavala, Mons. Crisostornos. L'IILTTMO SCRUTINIO Qresta volta tutta Ia Gerarchia, unita in un sol corpo' non esito a dare la preferenza al migliore. si è proceduto. senza tardare. al secondo scrutinio, col risultato straordinario di 54 voti su 5?, e con dtre astensioni; un voto è stato usegnato all'Archimand.rita di Aiexandroupolis, Mons' Joa kim. di 92 anni, probabilmente dallo. stesso Mons. Crisosto mos, eletto,Arcivescovod.i Atene e Primate di tutta Ia Grecia. Awenuta I'elezione, il neo etetto ringraziò i suoi confratelli e ricevette le ovazioni che tutti tennero ad esprimergli. Subito d.opo,Crisostomo trI cedette la Presidenza al più anzlano nell'ordine, il Metropolita Procopios di Hydra e, indirizzandosi ai membri della Gerarchia, parlÒ così: < L'elèeione testè t'Dl)enutd,,in uirtù d'ello Spirito Santo, pront, che Noi, umi'ti Vescoui, abbiamo oggi rafrorzato come una torre le,mura i,namoaibiti,che contengonQla nostra ch'iesa d,agli assc.tti d,egti'aauarsd'ri, abbiamo congi'unti' i' legami d.i,acci.aiod,etta carita in cristo aigente tro, noi., della riuerenzúed,ell'onoreco'tnepured'eltasinceracri'stianacollu'borazione, aÍfi"nchè Ia nostra santa clúesa rtacquisti il Íulgore, l'onore e Ia gtoria che aaeaa i,n passato>. ACCOIIATE PAROLE PER L'UNIONE DEI CRISTIANI Perquantoriguardal,angosciosoproblemadell'unione' nel suo discorso progTamrna, il neo Primate di Grecia si è eosi espresso: < .....altro soggetto elt"e',assi'Itapressantemente i nostri cuori è i.t probtema dei rupporti d,eltanosú:rachíesa ortodosestere. L:'ard,entedesicleríodell'unios0,con quette eterod,osse' ne di queste chíese è comune anche a noi ortodossi che non 40

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cessi"a,rna,,precisa,rnentenetle preghiere ufficiali riaotpe al si'gnore, d'i interced'ere per ,unione d,i tutti. Tra grí srorzi compiuti per raggiungere questo scopo, ta nistra*CLr"ro ,r_ iod,ossa,oltre, atle preghier::eaiae e sincere at Signore, d,d,un positiao apporto, compi,end,o ogni sÍorz," lirlríri" perchè i rnalintesi uengano progressiaamente etiminati e aÍfincne fo Spirito d,i Cristo regni, nei nostr,i mutui rapporti, senz,a,per al'ro deaiare d,alla nostra Fed,eortod,ossa, che noi ì,ntendia_ |na conseraa,recoTne,Ia pupitla d,ei nostri occhi. Lo stessoaa detto per iI Consigtis,Mond,iated,etls Chiese, d,i cuì.lan parte tutte Ie nostre Chiese ortod,osse, contribuend,o can d,ei rap_ present'anti, alra per un d,ornani d,et crtsfia_ .c_orlaboraeione nesimo pratico. Altro soggetto di interess" g*àritl;, coaeer_ nente esclusiaamenteIe Chiese órtodosse,, sono Ie eonÍerenze panortodosse d,i Rod,i ctue,in îuturo, si prefiggono la d,iscus_ sione, in una assembTeapiù larga di membri, e tla d,ecisione sugli argomenti proposti ed, approaatt a Roii.- ri si:gurto cr sard, lq, presa d,i posizione rigua.rd,o Ie d,ecisioniufficiati che s&r&nno discussenel presinod,o.AIla fine, con l,afito d,i Dìn, Ia detertninazione d,efi,nitiaq in seno ad, un conci,Iio ecu_ menico. Lo stud,io d.i questi probremi e sia iim;;";;;" anche pressod,i noi >. DEGNO, DEGNO, DEcNo! Mentte le campane della Cattedrale suonavaRoa festa, arle

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nunziato aria folla-y_'li.; dei fedeli it risuttato deil,elezione: "r_ criso_ stomos ff, nuovo Arcivescovo di Atene primate e della Gre_ cia. I sacerdoti, che erano intervenuti in numero ,tìugr".r_ de, entrarono nel Tempio assiemeui t.O.ti griaando:-u a*io., Axios, Axios! > cioè << E, d,egno!>. Il neo eletto, ritto davanti alla porta Santa dell,Attare, . sente ora ra lettura del <Mynima >, cioè I'annunzio de[,erezione, a cui risponde assentendoper.la scelta della rou p.r_ sona' Ringrazia quindÍ, profond.arnente commosso,la forla dei fedeli, esprimendo loro il grande sollievo che prova dopo le ultime-prove e dispiaceri aéfle quali è stata vittima la Chiesa di Grecia' Ar termine del discorso viene intonato ii u eotychronion > (ad multos annos). 4l


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COMMOVENTE OMAGGIO Uscito dalla Cattedrale, prima di recarsi al sacro Palazzo il neo Arcivescovo volle onorare la memoria del Metropolita di Smirne, Crisostomo, che subi il martirio durante la cat'astrofe del 1922 e la cui statua si trova nel piazzale della Metropoli di Atene. Crisostomo di Smirne fu infatti il suo padre spirituale: fu lut che lo ordinò sacerdote,dandogli il proprio nome d.i Crisostomo; fu lui che lo fece decidere di partire da Smirne per non essere, al par di lui, impiccato dai turchi. Inginocchiato, I'Arcivescovo Crisostomo II recito devo0amente il < Trisaghion >>,mentre dai suoi occhi scendevano calde lacrime. Dopo questo commovente omaggio, I'Arcivescovo si diresse verso i sacri Palazzi dove era ad attenderlo il Vicario d.el seggio vacante, il Metropolita di Mantinia, Mons' Ghermanos, il quale saluto il nuovo Arcivescovo e Io accompagno nella grande sala dei ricevimenti' Fino a tardo pomeriggio i fedeli sfllarono davanti aI capo della loro chiesa per esprÍmerGli la loro gioia e il loro sollievo per I'esito felice dell'ultima tragedia vissuta da tutto it corpo della Chiesa ortodossa greca.

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LA < DIAVEVAIOSIS > La < Diavevaiosis> (giuramento) è un atto di attesta_ zione da parte del nuovo Arcivescovo, fatto dinanzi al Re e nel quale Egli assicura che adempirà i suoi doveri con tutta la sua Îotza d'animo e che non si allontanerà dai sacri canoni, sia degli Apostoli che dei Sinodi, e che manterrà intatta la tradizione. Inoltre Egli assicura il Re della sua fedeltà verso Ia Maestà Reale, obbedienzanella Costituzione greca ed alle Leggi dello Stato. Sabato 17 febbraio, I'ArcivescovoCrisostrcmoII ha prestato giuramento alla presenza del flglio del Re, Costantino, Reggentedurante I'assenzadet Re Paolo, nella Cappella deila Residenza reale. La cerimonia ha preso il tono di grande festività. Venivano alla mente i tempi dell'Impero bizantino, quando ii trasferimento dal Palazzo arcivescoviie a quelo reale era un solenne avvenimento pubblico. Le vie, dalie quali doveva transitare I'Arcivescovo e il corteo che lo accompagnava,erano gremite da una immensa folla. Alle 11,50l'Arcivescovo, seguito da un folto gruppo di Metropoliti, .{mbasciatori, Ministri, dal Sindaco d.i Atene, Tsukalas, dal Segretario del Santo Sinodo e da altre personalità, uscendo dal Pa\azzo reale si reco in Cattedrale, dove iI Segretario del Santo Sinodo diede lettura del Decreto reale di riconoscimento del neo Arcivescovo e dei documento del Santo Sinodo per I'avvenuta elezione. Avvenuta an che l' intt onízzazione, I'Ar civescovo Crisostomo II, salito in trono, tenne iI suo primo discorso ufflciale in cui traccio iI programma del suo pontiflcato. Questo programma, come abbiamo sopra riportato, eontiene tre punti principali, cioè: la formazione del Clero, la unione della Chiesa greca con le aitre Chiese cristiane e col Consiglio Mondiale delle Chiese e Ia preparazione del presinodo ortodosso. Dopo I'omelia, il coro ha cantato la << fimi > cioè I'acclamazione << ad multos annos > e la cerimonia ha avuto termine. Papàs PAOLO GARO'

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diAlessandria greco-ortodosso ll Pa[iarcato STOR,IA: It patrinrcato greco-ortodosso d.àAlessandria occupa od'esso il, seeond,o pgsto nella gerarchìa d'ette chiese orto(Iosse e pî,ene subito dopo quelto d,i Costantinopoli, ma anticanente esso ero considerato come |a sed.ecristiana píù irnportante di tutto I'Oriente' Fonitata la ehi,esa d"Alessandrio,, corne uuole la tradieione, dallo stessoeoongelisto S. Marco ed illustrata d,alta d,ottrino di un S. Clemente Alessand,rino, d,i un origi:ne e speciahnente di un s. atanasio, il debeltatore d,ett'eresiag1iaù1, essa,era, in breue d'iaenuta, a causa a'nche della sua posiaione geografr,ca e d,elta particolare preminenaa politica, la capì' tate relígíoso d,í tutta queltg xssta regione ctue ciuilmente ero conosciuta nel sec. IV con íl nome d,ì, DiOcesí d'Egitto e che abbracci&Do religiosarnente beh,9 prouincie ecclesiastiche e circa un centina'io di sedi oescouili. Purtroppo s'tto netd d,el sec. V un graae colpo al suo prestigio oenne lnîerto dalla condanna clel suo patriarca Dioscoro, nel Coneilio di catced.onia d,el 45t, & c&u1a d,ella suú ostinaaione nel zsoler sostenere lo eresia di Eutiche e lo scismo che ne segui poco d,opo, con la Îormazíone d.i una chiesa nazionale monofi,sito d.enominata < copta >, frnl per oscurare tctatmente il prestigio d,ella.leneranela chiesa apostolica d'Alessand.rid,,spezzando ì,n d,ue I'ontica sede po,triarcale e da'nd'o aita a due distintí patriarcotiz il putriarcato monofr,sita, copto lorm.ato d'alla stragrand,e maggioranza dei |edeli d,i,rezea egiziana ed, il patriarcoto grecoortod,osso,Jorrnato d,a una sparuta minoranza di îedel,i d,i razza greca e d,enominati perciò dai prlmi col nomígnolo di < melchiti > o sensi' dello imperatore bizantino. La storía dí questo piceolo gruppo d,i Îedeli,, stretti aI loro patrì,arca rî,masto îed,ele aue d,ecisíonì d,et concilio d,í calcedonin, è uno stori,a dolorosa d,i totte e d,i resistenza tenace che sì potrae d,al 452 fino agli inizi del secolo d,ecirnonono, Ucciso ll, suo pîìno patrì.arca Proterío peî opera del monofr'sitt fé51) proprío aí pieiti d,ell,,altare, anche gIì. funmedi,otí successorì.non ebbero una pita lacì,Ie e motti d,i essi pagarono la loro adesione alla Íede ortod,ossad.l Catcedonla, con lo morte, l'esi,lío o la departazione. Plù graae sÌ lece la loro situazione nel 6L9 ín seguíto a,ll'occupazàone persiand, e oddíritturo ímpossibí,teta loro soprau)h)enzg dopo íl 638

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ìn seguì'to all'ìnzsasìone araba. I melchítl, consíd.eratì d,agli intasori conxe amicí, deí grecí, douettero prendlere la oía d,ett,esítìoe lo stesso loro patríarca doaette rifugiarsi a cÍpro. per quasi un secolo,d,opolq. rnorte del patriarca Pietro /I (652) la sede patriarcate rnetchita, rim,abe aacante e lu soltanto aerso il 740 che Id, gero,rchl,a melch,ita potè nuouamente ríorganiazarsÍ e rìprend,ere possesso d,ì, atcune chíese d,ì Atessand,ria. Alcuni d,eí suoi aescoui lí notiamo ín questo periodo partecípare at vil. Concílío Ecumenì.co d,t Nicea Q|D e aotare contro l'ìconoclasmo. Dall'810 aI 1054 la chiesa melchì,ta dí AlessandrÍa sì accosta sem&re più o d'ifendere le posízioní delta chí,esa bíeantina contro la ch,iesa rornana, allineandosi onch'essa sulla stroda dello scìsm,oc)on Boma, anche

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seuffr.cìal'mentenonsipossofr'ssareunadq'ta'ehesancìsca'conunpub' btico atto o documento I'aouentt'ta' scíssi'one' Nell4SSunrs,ppresentanted'elpatriarcaFì'toteodiAlesss'ndria poco dopo sull'esemsottoscrísseA Íì,renze IA Îormula d,ell'unione, úna metchíta d,i alessandrì,a ripudi,ò ta chíesa anche costantínopolì, ai iio píù cotnpíuto' l,unìone e d,a attora nessun altro tentatiuo dì uni.one lu parte dei Turch'i' da Net L517,in seguÍto alla conquìstq' d'etl'Egitto ipatríarclt'ímetchitid'ì,Alessand'riaperseroqu:asicompletamentelaloro loro residenza abituale iid,ípend,enza, tanto che molti d,ì, essì,ebbero la, a Costantinoqoli. sotoaguì,ni,zid,etsec.xD(tachiesametchitad,iAlesso'ndriapotè riprenderelasuaa,utonomíaed'ì'suoipatrì'archì'poteronodefr'nitiDa'menteristabì,|írsiad,Atessandria.Fraíprì,ncipatìriorgani,eza'tori'd'el it Pap-iirl,or"oto greco_ortodosso di Atessand,ría, d.e'ono nunxerarsi eresse relì,giosa, lq, Dì.ta irìarca soîronîo ty .(18?0-1ggùche i,ncrementò nuol)ecappe|Ieeriord'ínÒleflnanzeecclesiastìche;itpatriarcaFozio (1900-1925)cuì,si'cle\elalond'aaioned'etted,uerì.aiste<EktesiastikosFaros>e<<Pantainos>,tuttoraesistentí;ì'lpatriarcaMeleei'oMetarakis pg,tridrcale: (1926-1933)che funao un setninarì,o e lo' grande bíblì'oteca' itpatríarca'NicolallElsanghelidis(1934-1939)cheÍeceapprouarell patriarca Cristonuouo statuto Fer t'elezíone d,el po'trì'arco'e t'attuale non poche afrrontare d'ouuto ha Íoros II Danielidts, etetto net t939, che a c&usa ortoùossa comunitd' stessa' goDerno colta ihe d,íÍfi,cottd' si'a col per due quari sono i suoì, d.eí etnica îed.eli, d.i1)isione d.etra iià"iot*""te terzí grecí e peî un terzo índigeni' recentemente Tatí d'iÎfr'cottd,perd'Urano tuttora e si sono aggrauate conTln,aptertarotturatraì]patriarcaCrì'stolorosed'ilS.Sinodo.

SITUAZIONE ATTUALE Attua|.menteì'Ipatrì'arcatogreco-ortod'ossodi'Alessandri,aCof||pfvt|'. distrìbui'te: d.e una sedepatríarcale ed' ll sed'ímetropotì'tane così

a) in EGITÎO 1) SEDE PATRIAR,CALE DI AIESSANDRIA Patrlarca dl AlessanPatrÍ.arcaz Sua Santità Crlstoforos II, Papa e P'O'B' 2006) (R'esid' Alessandria I'Afrlca tutta di drla e Vlca,ríopatrìarcaleperAlessand'rla:Batnaba'vescovotit'diMareotide, (resld. monastero di S' Saba) vescovo tit' di Babllonia Vì,carío Patttarcale per lt Calro: IlaÌlo' (resid. monastero di S' Nicola) Metropolítì, cornponenti ìt S' SÍnodo: to

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Gll ulfr,cì patrtarcatì comprend.ono due dtsthte sezronl, una con sede ad Aressandria, l'altra con sede ar cairo. Ambearuesono presiedufl dar rispetttvl vicari patrlafcari, assistlti da un Arcicancelliere e da vari addetil. Conta: 19 chiese e 2? sacerdofl e dlaconi ad Alessandrla 14 Chiese e 23 sacerdofl e diaconi al Cairo Presso la sede patriarcale di Alessandria sl trovano: a) la Biblioteca patriarcale b) l,Istituto di Studl Orientalt c) la Tipografla patriarcale organo ufficiale del patria.rcato è ra Rivrsta < pantainos >, che si pubblica ognl mese Direttamente dal patriarca dipendono: a) la scuola patriarcale di Subra (Catro) b) varie altre isfltuzloni carltative ed asststenzialt I Monasteri sono E a) Monastero b) Monastero c) Monastero d) Monastero e) Monastero

dt S. Saba ad Alessandria di S. Nicola al Cairo di S. Giorgio al Cairo vecchta di S. Nicola a Raehitl esarchico di Odessa in U.R.S.S.

I fedeli sono circa b0.000 2) METR,OPOLI DI PELUSIO Metropolita: S. B. parthenios (restd. porto Sald) Parrocchie: 6; sacerdoti b; Fedeli 1b.000 3) METR,OPOLI DI LEONTOPOLI Metropolíta: S. B. Costantino (resid. fsmailia) Parrocchle: 11; sacerdoti 6; Fedeli 10.000 4) METR,OPOLI DI ERMOPOLI Metropolita: S. B. Evanghelos (resld. Tanta) Parrocchie: 8; sacerdoti 5; Fedelt 8.000

b) nel SUDAN 1) METR,OPOLI DI NUBIA Metropotita: S. B. Synessios(resid. Khartoum - p.O.B. 4?) Parrocchie 1?; sacerdoti 11; Fedell 10.000

c) in ETIOPIA 1) METROPOLI DI AXUM Metropolita: S. B. Nicolas (resld. Addls Abeba _ p.O.B. 336) Parrocehie: b; sacerdoti g; Fedell 5.000

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d) in LIBIA 1) METR,OPOLI DI CARTAGINE Metropolita: S. B. Parthenlos .(resld. Tripoli) Parrocchle 13; sacerdoti ?; Fedeli 3.000 e) in AFRICA CIENTRALE 1) METROPOLI DELL'AFRiCA CENTRALE Metropolita: S. B. Cyprianos (resld. Elisabethville - Congo) Parrocchie 9; sacerdoti 7; Fedeli 5.000 f) in AFRICA OCCIDENTALE DI ACCRA METR,OPOLI D Metropolìta: S. B. Eustathios (resld. Yaoundè - Cameroum) Parrocchle: ?; sacerdoti 3; Fedeti 3.000

g) in AFRICA O&IENTALE 1) METR,OPOLI DI IRENOPOLI Metropotita: S. B. Nicolas (resid. Dar-E1-Salam) Parrocchie B; sa.cerdoti3; Fedeli 5.000

h).in SUD AFRICA 1) METROPOLI DI JOANNOPOLI Metrop.: S. B. Nicodemos .(res. Johannesbourg, ? Wellington R'oa) Parrocchie 10; sacerdoti 11; Fedell 10.000 STATISTICA RIASSUNTTVA Fedeli: 120.000 Epanchie: 11 Vescovi: 13 (1 patrlarca, 10 metropolltl e 2 Vescovl auslliari) Parrocchie: 127 pacerdoti: 120 Monasterl: 5 con clrca 90 monacl AR,ISTIDE BRIINELLO

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prepnrrzíone líturgícn

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'poaqu*

bísnntírtn

Il tempo liturgico che precede Ia festa della Pasqua è diviso dai bizantini in quattro periodi. Esso viene chiamato anche tempo del Triodion, dal nome del libro liturgico che contiene le diverse ufficiature. * * * Il primo periodo, più importante e più antico, è quello del celebre Triduo pasquaie (grande Venerdi, grande Sabato e Domenica di Pasqua), durante iI quale si commemora la passione, la morte, la dimora nel sepolcro, la discesa agli inferi e la resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. *

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1

fl secondo sl svolge nei giorni che precedono questo santo triduo, dal sabato prima delle Palme al grande Giovedi incluso: è un tempo-di preparazione intensa al.la degna celebrazione dei misteri della salvezza. Si susseguonoparticolarmente gli ultimt atti della vita terrestre del Salvatore. Commemorazione della resurrezione di Lazzaro, ingresso a Gerusalemme nel giorno delle Palme, ed inflne, nei primi giorni della grande Settimana, le ultime istruzioni di Gesù a cui fa contrasto I'opposizione dei Farisei, ma nifestata sempre più chiaramente. Nel grande Mercoledì.,spicca Ia commovente flgura della Maddalena, la peccatrice pentita, in contrasto con quella di Giuda, irrigtdito nel suo tradimento. Quest'ultimal rimane, pol, presente, come retroscena, in tutta ta commemorazione della Cena. nel grande GiovedÌ. La preparazione ivi rcalizzata non è dunque una meditazione a carattere individuale e al di fuorl del tempo; anzi cL educa alla contemplazione dei gesti storici che hanno piano piano condotto il Salvatore {elle nostre anime ad afirontare direttamente I'opposizione delle forze del male ed a trionfarne nella sua Croce. * , r ' l

fl terzo periodo è quello della euaresima propriamente detta, e dura esattamente quaranta giorni. rnizia col lunedl che precede il mercoledi deue ,ceneri secondo il rito romano, chiamato lunedi della prima settimana, e flnisce col venerdl della sesta settimana che precede la domenica delle Palme. fl troparion clte inlzla il vespro di questo venerdi, lo spiega molto bene: <Arrhtand.o al termine d,elta euaresima, utile

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q,Ile nostre ffiú,rne, ti d,omandi.amo, Arnico degli uomíni, di' poter eontemplare a,nehe lo, santa settirnana della tua Passione, a fr.ne di glorifr,cd,re in essd, te tue grand,i, opere e le tue ínefrabilì, disposi'zioni a nostro riguard,o>. Al contrario dei giorni che precedono direttamente il sacro triduo' questo periodo è consacrato ad un lavoro più direttamente lnteriore ed individuate di puriflcazione dei nostri peccati: <quaresima utile aIIe nostre anime >, è scrltto nel tropariol, sopra eitato. Questa puriflcazione è considerata eome necessaria per poter approfittare spiritualmente dei beneflci della celebrazione pasquale. Cosi il terzo troparion delT'Orthros (mattutino) del primo giorno della quaresima: <Inízì,amo líetamente il Sacro d,igì'uno e lacciamo risplendere i raggi d.eì santi cornandamenti. di. Cristo, nostro Dío: la magnifr'cenea d,elta caritd., la luce d.ella preghiera, l& pureez& della castitù e la toraa del coraggio. Cosi i.llumì.nati. cÌ. aauicínereno alla santa Resurre?ione d,et tereo giorno che porta al rnondo l'incorruttíbì.1ítd'> lJn alfia troperipn dice ancora: < Inìzianxo con ardore'questo tempo di digiuno ed impegniamocì, nelle lotte spirituali. Purifichiarno la nostra anima ed iI nostro corpo. Digiuniamo neí cibÌ. e di,gíuniamo pure nelle passioni e sazi.amocí d,elle oirtù dello spi.rito. Quando sarelno pertetti in esse, diuenteremo d,egni di' contemplare l,a aeneranda Xtassionedí Cristo nostro Dio e d,i rallegrarci. spi.ritualmente della santd' Pasqua>. (Prinxa Don?enica di Quaresima,. Vespro. III troparion). Questo lavoro di puriflcazione è espresso in numerosissimi tropari, ehe ne rlpetono senza mal stancarsl I principall temi. Primo tema: la coscienza del nostro stato di peccatori e di tutte Ie sue conseguenze. L'anima ngstra si trova in un oceano dl peccati, ha camminato nelle tenebre dell'ignoranza, non ha compiuto nessuna azlone veramente e pienamente buona, ha macchiato la tunica blanca del suo battesimo. I peccati ci hanno profondamente feriti e ci siamo resl schiavi della tirannia delle nostre passioni, trascinati nella corrente delle nostre trasgressioni. Questa attitudine è pericolosissima, sia perchè la nostra anima oggi è gia quasÍ morta, sia perchè il giudizio flnale si avvicina e la deflnitiva condanna ci minaccla. ì.t tempo lauoreuole éd' it giorno della La Quaresima appare come << permette dalla schiavitù del peccati e di sbarazzarcÍ saltsezea>>che ci di preparare una ealda apologia per il giorno del giudizio. La llberazione dei peccatl si opera in due modi complementari. Dobbiamo fare uno sforzo personale per sottomettere tutta la nostra persona, antmo e corpo, alla giusta ragione, e cioè alle regole di vita insegnateci dal Signore. Sforzo dunque della volontà per ottenere ciÒ che gli anztani chlamano continen4a oppure temperanza. Questa virtù sl esercita specialmente col digiuno, che non si limita alle restrizioni alimentari. bensi sl estende ad un dlstacco di tutti i placeri che ci legano al beni terrenl: azloni, parole'e pensieri cattivi. Pù partlcolarmente cl raccomanda di allontanarcl dalla nostra volontà e dl cercare dt seguire ln tutto I'insegnamento dei comandamenti divini. Questo sforzo negativo ha termlne flnalmente in un felice eslto: I'uomo purlflcato è reso capace delle sante contemplazionl.

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Lo sforzo personale non è però sufficiente per liberare le anime. L'uomo lasciato in balia delle sue proprie forze è accecato d.alle tenebre delf ignotanza.,solo cristo può portarglÍ ia luce e la santificazione dei comandamenti, bisogna ,che Egli lo aiuti a seguirlo fedelmente. L'anima deve dunque tendere instancabilmente verso il signore. Egli solo gli può tendere la mano come a pietro, che s'inabissava nelle acque, o come all'adultera, dominata clai peccati. Numerosi insegnamenti ed abbondantÍ flgure vengono ad illustrare questi temi e ad incoraggiare la nostra anima. Cosi, ad esempio, le commemorazionf domenicali di s. Giovanni climaco, autore della famosa < sca'laParad,isi>>,la cui lettura è prevista e rac,comandata cturante la quaresima; di santa Maria, celebre penitente egiziaca, che è preposta a modello della nostra conversione verso Dio. La più importante di queste commemorazioni è quella che si fa nella terza domenica di quaresima e nella settimana seguente. Essa si chiama: <l'adorazione d.ella Ss.ma Croce >>.Abblamo detto. fln dallo inizio, che lo scopo flnale di tutla La quaresima è di contemplare degnamente la veneranda passione di cristo nostro Dio e di gioire spiritualmente della santa Pasqua. La ,celebrazioned.ella festa della s. croce. al centro di questa preparazione, è come una caparra d.el d.onoflnale. ri* compensa per gli sforzi già compiuti e punto di partenza di un nuovo slancio che deve condurci più avanti nella vita spiritqale. La preziosa presenza della croce del signore nel fervore dei nostri sforzi ci incoraggerà, conducendocl finalmente alla piena rivelazione del mistero di Dio" * * * rl quarto ed ultimo periodo è quelo delle quattro domeni,che che precedono la quaresima, e pereiÒ spesso chiamato <prequaresima>>. Esso ha come scopo di inquadrarci nell'esatto spirito del1a quaresima. sviluppa prima i teml evangelici del Fariseo e del pubblicano, e del Figliol prodigo, nei quali ci rivela il nostro stato di peccatori. I1 Flgiol prodigo siamo noi; negando ciÒ, cadiamo nella pericolosa superbia del fariseo e ci allontaneremo dalla misericordia che ha giustificato il pubblicano. La terza domenica di preparazione è dedicata alla seconda parusia e all'ultimo giudizio: messi d.avanti alle nostre responsabilità, è proposto alla nostra meditazione l'ineluttabile giudizio a cui non potremo sottrarci. Finalmente questo ciclo di preparazione si chiude eolla evocazione dell'espulsione dei nostri primi genitori dal paradiso. La dolorosa nostra situazione attuale deve accedere Ín noi l,ardente d.esidrio di riacquistare il paradiso perduto. t

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- concluendo, possiamo ammirare I'armoniosa successionedi queste dleci settimane che annualmente vengono a ricordare al crlstiano btzantino il dovere di sottrarsi alla bufera del mondo in cui deve vivere. vengono a rlpetergll I grandi insegnamenti cristiani, permettendogli di sottomettersi ad una puriflcazione interna ed esterna. Durante quaranta giorni, egli può contemplare la grande opera di salvezzadel Redentore per la quale egli si unisce al suo signore, morendo dl nuovo con Lui e rlsuscitando con Lul. Don OLTVIERO RAeUEZ

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UNIONISTICO DELL'APOSTOLÀTO PIONIERI

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dl anrrodi @io 'p QiorgíoQuzzetta Il Servo di Dio P. Giorgio GlJzzet'la' nacque a Piana degll Albanesl (Sicilia) il 23 aprile 1682, gioral Gran Marno dedicato neua Cfriesa Orientale tire S. Giorgio. (Dei ngli ali Lorenzo G]uzzetta, (scriveva il D'angelo nel 1?98) due, Calogero e Francesco, diveqnero sacerdoti e poi. parroci aii Piana; e un altro, Seraf,no, abbracclò Ia vita religiosa presso i Padri Agostiniani Scalzl, ascendendo fino all"alta carica di Deflnltore Generale del suo Ordine; fra tutti si distinse maggiormente e fu dl lode, dl riverenza e di ogni onore iI più degno iI nostro Giorgio, il quale dalla netura sorti un lngegno sovraDo ed un cuore in cul germogliò il seme dl tutte le vlrtù D. I1 P. Glorgio fu alunno del Seminario Arcivescovile dl Monreale e pol sacerdote deu'Oratorio Filippino di Palermo. del giovane chierico, Nelle sue biografle vlene rlcordato Io zelo patticolare prossimo al sacerdozlo,. nell'impertfre lezionl giratuite al giovani suol conclttadini, avviandoli agli studi e al sacerdozio: alcunl di questi discepoli dlvennero pol sacollaboratorl. cerdotl e furono suoi prediletti In quel templ netla Comunlta, albanese di Siciiia non esisteva alcun Istltucon quanto danno per la to per la formazione deÍ sacerdoti dl rlto bizantino, ne sofirivano i venerandi è facile argulre: di quelle popolazlonl vlta spirituale ritl orientali, Ie buoue trl6dlzlonl patrie relrgiose, gli studi albanesl, che andavano decadendo rapidamente. Le disposizionl ecclesiastiche allora vigeDtl che favoriv&no alla graduale scomiI passaggio di queUe popolazioui al rito latino contribulvano parsa di queste oasi di rito bizantiDo in Slcilla. ( La ProwÍdeîza volle scriveva nel 1956 il Vescovo Mons. Per'lxiciaro per'ò salvare il rito bizantino ln questl Comunl,.. ed essa si servÌ di un uomo iI P. Giorgio Gvzzet"lar>. umile, povero, privo di mezzi, ma grande per virtu: Eglll, attraverso tenace e lungo lavoro e sacriflcl di ognl genere, fondava uel 1?34 ll Semina,rio per gll albanesl di Sicilia, tuttora floreÉte; apriva nel 1716 dl rlto greco; lnaugurava nel 1731 - con Ia una Congregazione di Padrl Filippinl collaborazione del P. Brancato - il Collegio di Maria per I'educazione della gioalbanese, anche questo florente. Lavorò per ìa creazione del ventu femminile Vescovado greco di Sicilia, che si realizzò nel 1784, dopo la sua morte: anclte nel 1937, deve consit'attuale Dlocesi bizantina di Plana degli Albanesi, istituita derarsi frutto lontano delle fatiche del nostro Servo di Dio. dedicò cure particoIl P. Guzzetta - leggiamo lt1 una recente biografla lari per ravvi\rare e far riflorlre il rito gireco tra gli albanesi d1 Sicilia; ma tutto questo EgIi índirízza,va ad un altissimo ideale missionario: iI rltornq delle Chlese orlentall separate alla unltÈÌ, cattolice. ( La Chiesa non eonsidera meno cari e meno leciittimi i suoi flgli di rlio orientale neÍ confronti di queut dl rlto latlno, essenalo non la forma estenla del culto quella che deve unlre, ma la fede nell'unica verlta e Ia unlone flliale attorno al Padre comune D, Il P.Giorgio Guzzetta,, vero Frecursore dell'apostolato unionÍstÍco per l'Orlente Cristiano, più cti aiue secoli addietro, sosteneva I'utilitÈr della creazione di un .ramo di giesultl di rito orientale, da implegar€ nell'orlente crlstiano, progetto allora rltenuto lrreallzzabile. ed ora, da varl anni, realtà.

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EgIi stesso, peraltro, aveva dato l'esempio, glà nel 1?16, fondando, come si è detto, in Piana degli Albanesi, una Congregazlone dl padri Fillppini di rito greco, purtroppo scomparsa con le leggl eversive del 1866. Con egual zelo e con le medesime alte flnalità mlssionarie àveva inizÌato le p1'atiche per fondare un Seminarlo di rito greco a Corfu e altrovè, iri Grecia, qualche Congregazione nlippina di rlto greco. I suoi palpiti di amore e le sue paterne sollecitudini si estend.evano non soltanto agli al.banesi di Sicilia, mà a tutti i frateui separati d'Oriente e speclalmènte ai greci, che in quei tempi in gran numero giungevano a palermo o vi rlsledevano per ragloni. di studio e d1 commercio, l1 D'Angelo, suo biografo, nel 1?98, così. scriveva: ( I1 P. Giorgio però non fu zelante in sommo grado per gli interessi e vantaggi splrituali del suoi amatl Albanesi di Sicilia, ma ancora per tutti 1 Greci scismatici di Oriente >. ( Quindi quei levantini i quali venivano in palermo, tutti da Lui eran !rartatl come altrettantl suol fl91i, cortesemente accogliendoti, proteggendoli, loro somqualche somma di denaro per poter proseguire i loro trafflci e negozi, mlnistrando e cooperandosl, mercè Ie protezionl deUe Corti dl Francia e dell'Impero, che dal Turco fosssero pirì umanamente trattati ,. ( Cosi a sè mirabilmente ll affezionava e ll rend.eva cari, ed a suo intendimento soavemente disponeali a conoscere I loro etrori e ad obbedire e rispettare la Chiesa dl Roma... D. ( Comandava perciò al superiori e agll alunni del suo Seminario Albanese clae andassero spesso a visitarll, verso 10ro sl mostrassero cortesi, d.olcemente Ii trattassero, soavemente li lstruissero e li anlmassero a frequentare la parroccfria dei Greci ). ( Tutti quegli Ecclesiastlci pol, Vescovi, Abati, Rellgiost, Sacerdoti. che dall'oriente portavansl in Palermo, venlvan da Lul benignamente accolti e faceali albelgare nel suo Seminario... )). ( Ne' qul credo doversi omettere la somma souecitualine del Servo dl Dio verso gtt ospiti odentali. Egli volea che I Minlstrl del seminario ben Ii trattassero e dagli alunni fossero lispettatl ed ossequlosamente venerati D. ( una volta alle sue orecchie arrivò che uno dei seminaristi trattò da scismatico un sacerdote orientale, 1I quale conviveva nel Seminarlo Albanese ). ( Incontanente ordinò che cacciato fosse da quel luogo, sebbene ciò non si esegul a prieghl dl alcuni. Ma avendo fatto venlre a sè iI glovine alunno. con emcacia lo riprese e dissegll: Sappt, o flglio, che mia mira è stata nel fondare it seminario non la santiflcazione solamente del nostri Nazlonali, ma di chiamare altresi al seno della chiesa cattolica quel poveri Grecl scismatici, I quati vtvono negli errori di Fozio, Non istare dunque nell'avvenire ad usar verso loro del rlmproveri, acciocchè non si scoraggiassero dl convlvere ln semlnario, ma sil con esso loro carltatevole ed amoroso D. E poichè la carità fraterna, piir che le dlspute teologiche e le disqufsizioni storlche, feranno Íl miracolo dl affrettare la sosplrata unlone, è abbastanza facile scorgere ln questo episodio di squisita carità alel p. Glorgio nel confronti clei fratelli cristiani separatl (ancora più che nelle sue sorprendenu attlvità a,postoliche ( pro orlente D da Lut fondate) gli elementi per dee nelle moltepllci istituzionl finlre di perfetta attualttà I suoi programml e le sue direttive di azione missioprecursore dell,atnarla, che cl consentono di chiamarlo autentico lunglmirante tuale movimento ecumenista e degli odiernl metodi di apostolato unlonlstico che, specialmente durante I plu recentl ponilflcati, e soprattutto sotto I pressanti appeui e Ie ardite lniziative del regnante ponteflce Glovanni xxrrr, stanno splanando Ia strada alle più belle speranze per Ia realizzazione dell'( unum oviìe r. rI servo di Dio P. Glorgio Guzzetta mori ln odore di santità il 21 novembre del 1756 a partinico. Le sue spoglie mortali riposarono per lunghi anni nella cripta della clÌiesa dei PP. Fillppini di I,alermo e nel 1952 - ln accoglimento di antlco e vivo desÍderio del clero e del popolo dl piana degll Albanesl - vennero trasferite in quella chiesa cattedrale, essendo ( nei vou di tutil che luce di santità che ancora, dopo oltre due secoli, sempre plù promana dalte vlrttr e dalte opere del p. Giorglo Guzzetta, possa presto rifulgere sugli Altart '. î. p.

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pIegmoi nostriFrutelliCristiuni dl0riente Come

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@i".óvupqe

lffitM)T. aéonorvcx, n PM-rignora,

Sposa diviOeov Aóyov toîg dvOpónotq, tfi na; che con il tuo misterioso oou xurloet, Èvóocxocl parto hai unito ii Verbo Dio ncxpcxòó(ql xcxì r1v dnooOeîoqv qúotv toú agli uomini ed hai ricongiunyévouq f1p6v toîg oùpavfotg ou- to aI cielo la nostra natirra . . .f1nóvtotv t6v Xpto- che n.e era stata discacciata.. vútpcxocx, trcvÓv tò xctcqúytov, pq Pòe).Ú- Tu che sei il rifugio di tutti €n pe tòv dpcrptco).óv. . . Kcì. i cristiani, non disprezzat rne tòv oòv Yióq xaì {p6v Aeotótr1v peccatore,.. E, facendo uso dei di madre, scon' xcrÌ.Kúptgv, { pqtptxfr oou noP- tuoi diritti giura il Figliolo tuo, Signore e énotg Xpr,:pévq,òuoónqoov, ivcx dvoi{1 x&5roì. tù qù.av0pconcx Padrone nostro, che dischiuontrdylvu tflq cxùtoú&ycOótr1toq. da anche a m e le pietose vi Koì rópeoó pot dei óq èì.er1gc^lv,scere della sua bontà..' E sii xai oupna04g, xciì qù.óycx0oq,èv serripre per me pietosa, compèv tQ ttcxpóvtt picp,0epp4 tpo- passionevole e. benigna; nella tùg t6v èvav- vita presente,' valida Protetotútrg xcxipor1Oóq, ttolv èqóòoug&notetlt(ouo'cx,xcxì trice ed aiuto; resPingi gli atpe, tacchi dei nemici e guidami a npòq ocoqpícxvxcx0oòr1yoOoú xai èv tQ xctpQ tflq è{óòou Pou salvezza. Nell'ora della morte, r1v &Oì.icxvprou t{.tuXqvrreptétou- abbi cura della povera anima ocx,xcl tùg oxotetvùg órpetgtdlv mia e allontana da essa Ie tenovqpdrv òatpóvcovrróPPcoaùtflq nebrose apparizioni. dei malièv òè tfr qoPePQ gni demoni; nel giorno del dneÀ.crúvouo<x' giudizio, strappami all'eterna iFépg tiq xploeo:q,rqq cxicovlou pe puopévq xotróoec,:q,xcÌ tf,q cond.anna e fammi erede del &nopprltou òóelq toO oo0 Yto0 Ia gloria del Figliol tuo e Dio xct Oeo0 f1p6v xì.qpovógov Pe nostro... .. dnoòetxvúouocx.

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(Dala

Compieta)


LA PAGINA DELL'ASSOC.CATT. ITAL. PERL'ORIENTECBISTIANO A VENEZIA, per inlzlativa del Delegato Patriarcale Prof. D. Angelo . Altan,'sotto gli auspici del Centro Diocesano <<Ut Unum sint>, il 22 nov. scorso anno, nella Chiesa Parrocehiale Carmini, in atmosfera di intensa spiritualità, si svolse un avvenimento eccezionale e molto toccante: la celebrazione di una S. Liturgia in rito bizantino-greco, officiata dal medesimo Prof. Don Altan, alla presenza del Vescovo Ausiliare S. E. Mons. Olivetti e numeroso popolo, attento e devoto. L'Ecc.mo Mons. Olivetti ha commentato I'Evangelo del giorno, concludendo con l'esortazione ai fedeli presentl di cooperare con la preghiera per il ritorno dei cristianl separati d'Oriente all'unità cattolica. Molti fedeli si sono accostati alla S. Comunione sotto 1e due specie. La S. Llturgia in rito greco viene celebrata nella medesima Parrocchia dei Carmini ogni mercoledÌ alle ore 19. Dal 27 novembre in poi, ogni lunedi, si tengono conferenze iltustrative sulle Chiese e sui Riti orientali nell'aula Giovanni XXIII della Scuola Grande dei Carmini. Rlngraziamo il Rev.mo Mons. Ermenegildo Fusaro (S. Rocco dei Sari - Venezia) per la generosa ofierta inviatecl. A PIANA DEGLI ALBANESI, 1l 21 nov scorso, nella Chiesa del Seminarlo si è svolta I'annuale cerlmonia oommemorativa del suo Fondatore, il Servo di Dio P. Giorgio Guzzetta. Hanno coneelebrato la S. Liturgia i cinque novelli Sacerdoti che avevano rlcevuto la consacrazione sacerdolale nei giorni precedenti a Piana e a Pa,Lazzo Adriano, e cioè papas Giorgio Andrea Guzzetta, Papas Vito Stassl, papas Nicola C. Bufato, Papas Sotir Ferrara e Papas Ignazio Parrino. Presenti l'Ecc.mo Mons. G. perni'ciaro e i dirigenti dell,Assoc. per I'Oriente Cristiano, i1 Clero e gli alunni del Seminario con molti fedeli. A SAN GREGORIO (Catania): it Circoto pro Oriente << S. Atanaslo > dello Studentato fllosofico Salesiano, nel celebrare I'Ottavario per l,Unita della Chiesa, ha dedicato particolari premure spirttuali per lo specifico flne del ritorno dei cristiani separati d'Orlente.

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Nella riunione plenaria degli iscritti al Circolo è stato deciso di tenere ogni mese una riunione dedicata allo studio e alle preghiere per I'Oriente Cristiano e di celebrare con partÍcolare solennità la festa di S. Atanasio, Dottore della Chiesa e Patrono del Circolo. A NOLA (Napoli) in oceasione del X anniversario della elezione 'della episcopale dell'Ecc.mo Vescovo Diocesi Mons. Adolfo Binni, per per iniziativa del nostro Delegato I'Oriente Mons. Domenico Vacchiano, è stata ,celebrata,nella Cappella del Seminario, una solenne Liturgia pontiflcale dall'Ecc.mo Mons. G. Pernicidro, Direttore Naz. deila nostra Associazione, assistito da vari sacerdoti del Clero di Piana degli Albanesl. Presenti gli Ecc.mi Mons. Ant. Cece, Vescovo di Ischia e Mons. Guido Sperandeo, Vescovo di Calvi e Teano, già, alunni del Seminario di Nola. Presenti inoltre il Capitolo e ii clero della città, e gli alunni del Seminario. * * * Nelle seguenti Diocesl sono stati nominati dai rispettivl Ecc.mi Ordinari i Delegati Diocesani per I'Oriente Cristiano qui elencati: Ferrara: Mons. Elios Giuseppe Mori Via Montebello B. Genoua: Sac. Emilio Meli Parroeo di S. Carlo di Cese - Genova. Otranto (Lecce): Can. AntonÍo Yizzi Seminario Arclvescovlle. It

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A1 notrl Delegati Dlocesanl segnaliamo con particolare raccomandazlone quanto segue:

Data I'importanzache viene assumendoogní gíorno più problema dell'}ríente Crístiano,anche ín vísta d,el prassiil la nostra Associazioneha preparato mo Concílioecunteníco, un gîuppo di sacerdotipropagandístiallo scopo dí illustrare al Clero e ai fedeli, con líturgie orientali e conferenzeap" proìpriate,I'attuale sítuazionedelle Chíeseoríentalí ín rap. porto all'unione d,elleChiese. Per ínformazíoníe richieste, scrivere alla segreteú&, Segreteria istítuita per questo speci,aleservizio,índiúzzand,o: "0riente presso Cristiano,, CURIA di aggiornamento Corsi

(Palermo). ALBANESI di piANADEGLI VESC0VILE


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Í

I Cardinale Agostino Bea pez A'Unità àei Czìstìanì L'EnL.mo Cq,rd,inale Agostino Bed,, Presid.erlte d,el Segretdrio,to per I'Unitù, dei Cristidni, con giouq,rlile lerxore, oltre q, soste'ÌLere Ie faticlLe d.ell'alto e

d,elicato uifi,cio aifrd.a,togli dd,Ua fid,ucia d,el So?nmo pontefrce, bq, anche spolgend,O, nei îno.ggiori centri d,i Europa, con I'apostolato

d,ella parola, to s14;a. ntissione per d,ifrond,ere it pensiero e iI progro,mna d.el Se_ gretq,riato, che è pensierO e progro,TÍLn1,d, della ehiesa e CeI Papd, sui tnezaí, e sulle possibilitò, d,i a.frrettare iI sospira.to qiorno in cui si, rea.liz,z,erù Ia, unitit Cristo.

d.i t,tltti

i batteazotí

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qui o,ppresso aL Riportiano cune notiz,ie ali cronaca d,i questi ultin'Li mesí rilerentesi u, questo intenso dpostolato d,ei uenerand,o Porporato. A STRASBIIRGO, neUo scorso settémbre,'si è svórto un congresso del (Movi_ mento Giovani seminaiisti di Francia ) con La partecipazione di seminaristt bergl, olandesi,. svízzerL e tedeschi. rl tema geD.erale der congresso: ( il sacerdote mlnistro derl,unità D s' Em. iI Card. A. Bea ha trattato '' tema: ( t sacerdote mfnistro deua Unione dei Cristlanl D.

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Il giusto modo di procedere nel lavoro unionlstico - ha detto l'Em.mo Card. Bea la coscienza del grave dovere di svolgere tale lavoro. suppone anzltutto Ia preghiera; quindi una Bisogna poi conoscere i mezzí da usare: anzitutto profonda, Ieale, slncera caritèr; inflne grande prudenza e fi.ducia soprannaturale, ( fede che trasporta le montagne )). GIi ostacoli non sono nè pochi nè piccoli, ma ( l'Apostolo dell'Unione ) poggia sull'lrreslstiblle azione di Cristo e deUo Spirito Divino della UnitÈ1,. A FRIBURGO, neu'Aula Magna dell'UniversitÈr, il Card. Agostino Bea, PreConcilio sidente del Segretariato per I'Unione dei Cristianl, ba parlato su: (II EcumeD.ico e I'Unione dei Cristiani ) e, successivamente, sempre nell'Aula Magna al servlzio deU'Univerìsità, su: ( II lavoro accademico di ricerca e d'insegnamento deli'Unione dei Cristlanl )). A ZUnIGO frpo Frigurgo, iI Card. Bea ha tenuto sullo stesso argomento della Faaltra importante coD.ferenza, nella sala del Congresso con I'intervento coltà Teologica protestante. n Pastore Vogalsanger ha reso omaggio aI Principe della Chiesa, ricorda,ndo che I'ultimo saluto un po' slmile a questo, risale al 1521, quando Zuinglio, nou ancora passato alla Riîorma, aveva rLvolto parole dr benvenuto aI Card. Schiner. Concludendo la sua csnferel]za - 1l cul uditorio era in buona parte dl pro1I Card. Bea accennava ai frutti che si attendono da questo grande testantl avvenimento deUa ChÍesa, che è il Concilio Ecumenico, rilevando in particolare, le difficoltà che si oppongono ch.e sarebbe altrettanto sbagliato di sottovalutare all'Unione, quanto di rimanere inattivr di fronte agll ostacoli. ( Seguiamo dunque - terminava il Card. Bea - con nducia e coragglo, con i di tutti amore, con preghiera, peDitenza e lavoro la via che porta alla-Unità ba,tlezzatl in Cristo ),

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pro Deo, iI 14 gennaio ha avuto ]uogo A ROMA, per iniziativa de]l'Università a 43 nazioni diverse e a 18 diverse corI'incontro di cento persone appartenenti anglicani, ebrei, buddisti, renti religiiose: cristianl cattolici, ortodossl, protestanti, ecc. con 10 scopo di K attetuuore e confuciani, sclntolsti, musulmani, bramini, clLe si, oppongono a una, feconil'a conDiUenza Xvs, i" popoli>. spegnere gIí ottriti . La riunlone è stata presleduta. da S. Em. il Cardinale Agostino Bea, Presldente del Segretariato per I'Unità, del Cristiani, ed ha avuto inizio con una cerimonia religiosa in rito orientale. E' proseguita una ( agape fraterna ) nella quagli le Ie conversazioni amichevoli ebbero come tema l'unione e l.'amore di tutti Prima di dl razza, dl religione e di ldea politica. uomini, senza distinzione sedersi a tavola ognuno fu invitato di \recitare nella propria lingua una pregihiera di amore e di unlone nelle relaal Dio Onnipotente ed eterno, unlco princlpio zfoni unane. rlsoD.anza blla séttimana di A PARICII ques'anno è stata data parttcolare preghiere per l'unità della Chlesa. II cardinale Bea, presidente del segretariato per l'unità, ha tenuto una conîereîza, alla quale erano presenti piu dl 4.000 persone nella grande Sala della Mutualità, Assistevano lI card. Feltin, aîcivescovo di Parigi, 1I nunzio mons. Bertolli, ,il past. Boegner presidente onorario dela federazione protestante di Francia e ortodosse. Il cardinale Bea e numerose personalità sia cattollche che protestantl ha detto fra I'altro che il Secondo Concilio Vaticano ( non può ancora essere quello dell'unità ma sl pone la questa prospettiva >, Dopo aver affermato cbe iI di ordine dogmatico, iI caîdlnale Bea ha prelavoro del concllio sarà soprattutto cisato: (Non sl tratta di cercare un compromesso per la dottrina rivelata da Dto, ma di conoscere piir chiaramente.la verltà tutta intera e di rlcercarvi gli elementi che hanno maggiore ÍmportarMa per I fratelll separatl a flne di dissipare i malintesi nati dalla terminologia e dalle circostanze storiche >. ' In un ealitoriate pubblicato alal ( Figaro D I'accademico dl Francia Wladimiro il tema D'OEnesson aveva accennato alla conferenza del cardinale Bea trattando (Verso t'unità det crlstianlD. L'articolista aveva scrltto: (Il Papa gli ha aîfldàto iI segretariato dell'unltà dei cristiani, uno dei maggior organl dell'orga'nizzazLorLe del Concilio, e cb.e soprawiverà al /:nncllio stesso. Nessuno era più qualiflcato del

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card.inale Bea per svolgere questo compito. Egli è nato in un paese dove cattolicl e protestanti vivono insleme; la sua conoscenza della teologia protestante è beu nota e la flducia che due Papi gti f]anno concesso gli conferisce una palticolare autorità morale D. SU(CIVILTA'CATTOLICA)ILCARD.BEAsidomanda:Checosapossiamo aspettarcl ed augurarci dal concllio Ecumenico? gli sfolzi per il layoro unlonistieo. moltiplicherà II concilio E risponde: II Porporato, detineate ]e basi sulle quali iI Concilio potlà, favorire tale lavolo di marcia sulle quali i gluppi e i singoli membli unionistico, tlaccia le direttrici della Chiesa vi possono collaborare e cioè: di calità nelle retazioni con i fratelll separatl; a) un deciso attegglamento b) I'esempio di una vita spiccatamente religlòsa e mor:ale; separati in quei campi che noD c) una fraterna collaborazione coi fratelli in questo si inconbrano il pensielo impllcano nessuna questione dottrinale: del Papa e i suggerimenti del Consiglio Mondiale delle Clìiese; . d) conversazioni coi fratelli separati in materÍa dogmatica fla specialisti, cioè teologi dell'utla e dell'altra parte; e) Ia preghierq, in union€ con Ia preghiera sacerdotale di Gesl) grlsto: (Pasiano una. d,re, tl, prego per quel'Ii che creal'eranno in Íne, affi'nchè tutti coso, sola! >> (iN GCIMANIA) E DI TR,IBINGEN DI HEÌDELBERG NELLE UMVERSIfA' iI Card. Agostino Bea, Presid.ente del Segretariato per l'unione dei cllsitlani, nello scorso îebbraio, ha tenUto una confereniza sul tema: (II Concilio e l'Unione dei e cristiani ) che ha suscitalo un vivissimo interesse negli ambienti universitari, tra i professori della rinomata Facoltà teologica evangelica. attendere dal conci( sarebbe un'utopia - ha detto l'Em.mo Polporato iI Collcilio po( Iio Vaticano fI \a realizza,zione Clell'unità, cristiana. Tuttavia ( necestrebbe iufonclere nei cristiani di tutte Ie confessionl la convinzione della sità dell'unitÈr cristiana e una sincera eflcace volontà, cli promuoverla > ARoMA,INUNAcoNFEIlENzASTAMPAall,AssociaziotledellaStampa estera I'Em.mo Crard.. a. Bea ha dichlarato cbe (il concllio Ecumenico non vuole deUa Chiesa CattoUca, ad essere solo esclusivamente un fatto intelno timitarsi ma vuole preparare - benchè a lunga scadenza - I'unione di tutti í b/àttezzatl di tutti i cristlanl. è oggi rIba aggiunto ( Questa unione dei 900 milioni c1i cristiani chiesta 1lon soltanto da ragioni religiose, ma anch.e da ragionl puramente umane come quelle relative alla difesa della pace e per il bene dell'umanità ). Circa i rapportl con Ie Chiese separate il Card' Bea ha anche detto: ( La situazlone oalielna degti inviati deÌIa chiesa anglicana e della chiesa riformata tedesca è di osservatoli non umciali, che mantengono contatti personali col Segretariato. CoI Patriarca Ecumenico ortodosso Atenagora i rapporti - ha aletto il Car( è piutdinale - ( sono ottimi )); ta questione di una visita di Atenagora a Roma tosto una questione di lelazioni tra il Papa e iI Patriarca, che fra 1l Segretariato è lI Patriarcato siamo in relazione: 1I resto verrà,>. A giudizio dell'Em.mo card. Bea iI lavoro del segretariato per l'unione continuerèr anch.e dopo iI Conciuo.

Aoilzìe.

)a0. monìo

cattolico

(Ingbilterra)' ha annunr,'ARCIVESCOVO MONS. HEENAN DI LMRPOOL, e del Galles, è ciato che,, su decisione della gierarchia cattolica dell'Inghiltelra un comitato per promuovere I'unitèr. cristlana, ed assecondare gìli stato costituito sforzl del segretarlato conciliare per I'unità, presleduto dal cardinale Bea. Di'questo Mons. Murphy, comltato sarà, presidente lo stesso arcivescovo Heenan, e membri: Mons. Cashman' vescovo di CliÎton' vescovo cli Shrewsbury, Mons. Rudderham, e Mons. Holland, coadiutore di Portsmouth. vescovo ausiliare cti westminster,

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Mons.Heemanbadichiaratocheilcomitatoèstato"o"titl,itoconlacal. daapprovazionedelPonteflcee},incoraggiamentode]cafdinaleBea.(conceda D l o _ h a a g g Í u n t o l , a r c i v e s c o v o d i L i v e r p o o l - c h e i l t a v o r o d i q u e s t o c o m i t a t quanti o e a mostrare a serva a rendere plù prolondi ]a fede e I'amore dei cattoiicl

si

t r o v a n o f u o l i d e l l a C l r i e s a l a d e t e r m l n a z i o n e d e l ] a g e r a r c h i a d i p a r t e c i p a l e a l l o (ANSA) ,"to put"rllo ati papa Giovanni ). ILCENTR,ODISTT'DIODELI,AR,USSIACRISTIANAdiMIIANOhAtCNUtO a flne agosto Ia sua IV Setttmana dl studio' partlcolare riguardo alla Ilanno tenuto relazioni di questionl ecumenicb.e con P. Scalfl, P. Modesto, M' F' Marchese' P- Peano' ortoalossia russa P. Virgulin, l.a celeìlrato una A BOLOGNA, in San Petronio, presente 11 card' Lercaro' ai fepaihe Antonio Koren s. J.; illustrando messa il rettore del (Ftussicum>, delilevicissitudlnicleicattolicineipaesiasiaticld'oltlecoftinaeneu'URSS,il celebrante.badettoÎral'a]tro:(Ilmarxismoateo,capacesolodiesprlmerela fotjza,btulaematerialecheglihaconsentltodisommergeleescbiantaleintere comunitàreligiose,ènemicodichlarato,acellimoeirriconciliabile,delcristianeproprio La rorza, soprannatulale Simo. Esso non crecle nella grazia eppule Sarà parola't)j che emaD.a Clalla croce di Oristo.a Clire I'ultlma AvlENNA,dalsallssettembre,sisonosvoltelesolennlcelebrazionlpell fugglti Mechitaristi' il 1500 annfversarlo dell'arrivo tn quella capitale austriaca, dei da - r _ Trieste A v i " , , o 'dulante l r e l i g Í o slai dguerra e l l a c o nnapoleonlca' gregazionehannounaf'ofentecomunltà,con piir di venti seminaristl 'Iurchia.

provenienti

partlcolar'mente

dal lJibano' dalta siria

e dalla

IMelchitaristi.tiviennasÍsonoreslparticolarmentebenemeritinellalstluzi.oneelementareemediatragliArmenidelvicino.ofiente,dovehannodivelsi Istltuticheeiodonoottimafama,comeÍnEgitto,inT\rrchiaedancheinAmerica' La loro scuola in Bulgaria fu soppressa nel 1947 dai comunisti' che provvede a pubblicazioni A Vienna. posseggono una grancle tipograna' e un Museo ricco dl diverse' lingue 5 in altre anch.e non solo i,n aîme!.o ma armeni' q,r*ati oi artistl b,rmeni, monete preziose ed antichl manoscdtti G' Bucko' PER LA CHIESA DEl, SILENZIO domenica ? ottobre S' E; Mons' VisitatoreApostolicopergllUcralni,dell'EuropaoccÍdentale,hacelebratoln 'tella ( Salus Populi R'omani r> una S' s. Maria Maggiore, ttavanti all'Imma€iine Lilurgia in rito bizantino-ucralno. PresentlvarierappresentanzedelleNazlonidellachiesadelSilenzio,molti rellgiosl, sacerdotl e ÎedeU. pietra del iI 13 ottobre scorso è stata postd la prima A GROTTAFERRATA xv presso la nuovo ediflcio destlnato a sede del Pontiflcio seminario Benedetto Ven. Abbazia Greca di S. Maria. QuestoseminarioèsortonellglSpervolontÈrdisuaSantitàÌBen'edettoxv dis.rÀ.E.affidato,perladlrezioneel'insegnamento'airev'miMonaciBasiliani della Cong.regazione d'Italla. S. E. MONS.,ANdTCA IL PRIMO VESOOVO SALESIANO DI R,ITO ORIENTAI,E, Sapelak,vsitatoreApostolicodegllUcrainiinArgentina'haricevutolaconsada S' E' Mons' Giovannl crazione episcopale neua Basillca Vaticana, lI 15 ottobre Bucko,Alciv.tlt.dlLeucade,visitatoreApostolicodeguUcralnlnell'Europaoc. G' Bukacko e Mons' cidentale, Conconsacrantl sono statl le loro Eccellenze Mons' Vlaclimlro Malanczuk. nneoconsacratoèilSo0vescovosalesianoeilprimoVescovosalesianodl rÍto orientale, nato nel 1919 a Wola (Ucraina)' complutigustudlellcenziatosllnDi.lttocanonicopressoilPontlflcio Ateneosalesiano,daoltrel0annlslèoccupatodell,asslstenzareligiosaaiflgli degliucrainlprofughlinEuropa,rac€oltlnelsemlnarloucralnosortoalùoma' ln Via Boccea, a cura della S. Coneiregìazlone Orlentale'

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. IL

FRANCESCANO

P. GIOR,GIO

nazionale

dell'Albania,

memorato

nell'Università

90o anniversario

è stato

FISHTA,

POETA com-

solennemente

di Roma in

occasione del

della sua nascita. II discorso celetenuto dal ch.mo Prof. Glno Botti-

brativo è stato glioni, dell'UniversitÈr di Bologna. La rivista albanese ( Sheizat ) ha pubbllcato

per

intel'essante Numero Unico con artie ricold.i d.i numerose personalitÈr, e cul-

l.'occasione un coli, studi,

tori di studi albanesi. II P. Fishta era nato il 23 ottobre 1871 a Flshba, frazione di Tloshani, nei pressi di Scuiari, ed ivi è morto - tra il cordoglio di tutta la Nazione albai1 30 dicembre 1940. Opera sua principale nese ( Lahuta

e Matcis )

(iI liuto

del]a montagna)

poema

ep1co.

I

iI P, AIÍTCdO POhI S' J., è MOTTO A UN DOTTO R,ELIGIOSO ORIENTALISTA, Roma, il 23 ottobre. II compianto P. Pohl è stato professore di assiriologia e di storia del vecchlo Testamento. sin dal 1930, nel Pontiflcio Istituto Biblico; infaticabile promotore rivista ( oriendegli studi sutl'Antico oriente, nonchè direttole dell'impoltante talia ) nella quale; con emj.nenti collaboratori di tutto il mondo' favorÌ 10 sviÌuppo degli studi scientifici deli'Antlco Oriente sumerico, semitico ed egiziano' IL SINODO DELL'EPISCOPATO Rev.mo P. Neof,to Edelby, dell'ordine fermata dal Sommo Ponteflce.

iI GRECO-MELCHITA hA EICttO AI'C:\CSCOVO Basiliano Aleppino. La elezlone è stata con-

A LIONE, alla presenza del Card. Arciv. Gerliel e del due Presuli orientali iI ( Foyel Ol.iental D deMons. Metetieff b Mons. Malanczuk, è stato. inaugulato dicato a S. Basilio, per I'assistenza spirituale dei cattolici dl rito orientale della regione e per inc ementare, presso i cattolicl di rito latlno, lo studio e Ia conoscenza dell'Oriente Crlstiano. di rlto grcco hanno tenuto A BEIRUT, i Vescovl detla Chlesa cattollca iI sinodo annuale, aI quale hanno preso parte ancbe i superiori degli ordini l'unione delle Chiese monastici. Sono state esaminate varie questioni lifl.ettenti delle crl.stiane, Ia preparazione del prossimo Concilio Ecumenico, il raffolzamento relazioni con le altre comunità cristiane, Io sviluppo dei seminari, l'unif.icazione eccleslastici e atcuni usi liturgicl. I1 sinodo si è tenuto sotio Ia pfedel tribunali sidenza del patriarca Maxlmos IV ed ha delegato alcunl suoi membÌi a incontralsl Paolo MeouchÍ per esaminare lnsieme alcune questioni col patriarc4 maronita il sinodo ha approvato Un messagglo da inviare alla conferenza comuni. hnne mapanortodossa di Rodi, messaggio , che costltuisce una de]Ie plù lmportanti (ANSA) nifestazioni di unità, tra i crlstianl. CALDEO, che prima aveva sede a IL SEMINARIO PATRIARCALE stato trasferlto a Baghdad, sede patriarcale e Capitale deu'Iraq, in locali I lavori Cli costruzione del nuovo Semlnario cominceranno al piu del Malabar, dirigerlo sono gtà arrivatÍ a Baghdad ii Padrl Carmelltani cano il rito caldeo malabarese. I SemÍnaristi sono per iI corrente anno scolastlco 41.

Mossul, è provvisori. presto. A che plati-

L'ESARCA APOSTOLICO DI GRECIA, MONS. GIACINTO GAD, il 5 dicembre, aI Teatro Duse di Genova, ha parlato sul tema ( Il Concilio Ecumeniilo su]Ia via deÌIa cittÈt degli ortodossi D, aIIa presenza del Card. Siri e deUe maggiori. autolità e provlncia e di esponenti dell'Azione Cattolioa e del mondo culturàle.

6L


( Le relazloni delle gerarchie eccleslastlche ortodosse all'annuncio - ha detto Mons. Gad sono state improntate ad autentica simpatia per i] gesto di papa Glovanni XXIII at qualè ofirono una disponibllità interiore vefso Ia sperata unità, quale prlma non si era maÍ rlsconrrata. La relaztone dei fedell delle Chiese ortodosse dissidenti è stata ancor piir spontanea e più decisiva: essi guatdano alla unione con una speranza piri immediata, perchè meno legati a complessj. o pregiudizi di natura strettamente dottrlnale; espreFsione di questo stato d'animo e la popolarità, fra i fedeli deUe Chlese oltodosse, che b.a ormai acqur.tato Papa Giovannl XXIII, che da molti è detto ( 1I nostro Papa ). quella del papa e quela Mons. Gad. ha concluso citando due dichiarazioni, del Patriarca Atendgoras di Costantinopoli. Papa Giovanni, parlando degli ortodossl, ha aletto: (Essi sono d.elìa nostra famiglia e,'sia pure leparati, restano nostri fratelli amati: flnchè essl non cesseranno di dire iI Pater Noster saranno nostri fratelli D. II Patriarca Atenagoras, ln .una lntervista a,ll'ageîzia cattolica parlando di Giovannl XXIII ha detto: (Noi siamo fraaustriaca (Cathpress), telli l'uno per I'altro: Pietro e Andrea erano fratelli. L'uno operò a Rc,ma, I'altro in Grecia. Così dovremmo fare noi, cattolicl e ortodossi, collaborare come fratelli. La porta è aperta, dobbiamo soltanto entrare ), AII'Ecc,nxo Mons. Gad. - colpito a Genol)a, subito d,opo Id sua coÌLîerenaa, d,a graoe injermità auguriaÌno rapid,a guarigione ed, eleaid,nLo Doti d,I Signore per chè egli possa, presto essere restituito o,l. suo Íecondo iLpostolato in Atene. E' MOR,TO A BEIRUT ll gesuita P. Renato Mouterde. noto orientatista, uno ( S. Giuseppe ) di Beirut, e dei iondatorl della scuola di diritto deu'Università direttore della rivista di cultura araba ( Al Macriq D. LTARCMSCOVO DI PARIGI, S. Em. iI Caral. Feltin, tra istituito un ( Segetariato Diocesano per I'Unità Crl,qtiana D col quale intend.e favorire la parteper 1a restauîazíorle deu,unità, di cipazÍone del clero e dei fedeli all'apostolato tutti i crisúiani. Assistente Ecclesiastlco del Segretariato è stato nominato i] p. Dumont. IL PATR,IAR,CA MAR,ONITA CATTOLICO, S. B. Mons. Paolo Meouchi, è stalo insignÍto dal Presidente della Repubblica d'Italia dell'onorÍncenza di cran Croce al merlto, Le insegne all'eminente Capo della Chiesa maronita sono state consegnate dall'Ambasciatore d'Italia a Beyrouth.

visita

A ISTAMBUL il Card. Franz Koenig, Arclvescovo di Vienna, è otato ricevuto dÍ cortesia dal Patriarca Ecumenico Athenagoras.

in

IL REV. P. EUGENIO AGOSTINO HORNYAK, deU'Ordine Baslliano dl S. Glosafat, è stato elevato aua Sede titolare vescovile Cli Ennotrtis e deputato Auslliare dell'Em.mo Card. William Godfrey, Arcivescovo di Westiminster, Esarca Apostollco per i fedeli ucralnl residentl in Inghilterra e nel Galles. L'ESARCATO BIZANTINO DELLA GRECIA, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, ha ottenuto dal Minlstero dei culti il permesso dl costrulre la chlesà deua Santissima Trinità, che sta sorgendo ad Atene ln Via Acharnon 24.6, L'Esarcato dl rito blzantino in Grecia Don lra molti fedeti, ma ln compenso Ila varle opere di carità: un ospedale con 150 lettl, un centro per studenti e due per studentesse ed una casa per L8O tagazze profughe. (ANSA) A TEHnAN, nel quartiere Darwazè Kavzin, dove vlvono numerosi cristiani (caldei) e molti separatl, per iniziativa assiri-cattolicl di S. E. Mons. G. Cheikho, Arcivescovo caldeo di Sena e Tehran, è stata posta la prima pietra e già sono ln corso i lavori per la costruzione di una nuova Clrlesa caldea, con la benedizione e l'lncoragglamento del Sommo Ponteflce Glovannl XXIII. DEGIJ UCRAINI (U.S.A,) A],LA CIIIESA METR,OPOIJITANA DI PHILADELPHIA Baè sùato elevato,' dal SaJrto Pectre, g, E. Mons; A'rlbrogio Semysbyn, dell'ordine

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siliano dr s. Giosafat, attualmente vescovo dell'Eparchia ucraina di stamford, afrdata orà a s. E. Mons. G. schmoncriuk, già vescovo Ausitiare dei compianto Metropolita Mons. Rohachevsky. uN cRuppo Dr sl rNNr rNEDrrr Dr SANT'EFREM è stato recentemenre pubblicato per ra prima volta dal p. Aktmian, Melchltarista dl vienna neua rivista ( Handes Amsorya ,': ce ne dà notizta il p. Graffin, dtrettore crel1a ( patrologia orientaris ) in un suo articolo su |orient syrien, dove egli riporta la traduzione di sette inni facenil parte del complesso suddetto. NELLA CHIESA CATTEDR'AL5 DI UR,BANIA (PCSATO) S. E. MONS. BUKAtKO, Arcivescovo ucraino di Bergrado, ha celebrato una s. Liturgia in rito bizantino_ slavo alla presenza del vescovo diocesano, der olèro e di molti fedeli, ai quari alla flne ha rivorto brevi parole c1 rlngrazlamento chiedendo preghiere per ra sua Diocesi e per I'Oriente cristiano. rNFoR'MAzroNr R'ELrcrosE DELL'ANSa dà notizia che probabilmenre il concilio Ecumentco sl occuperà - tra |artro - dela introduzione delra ringua votgare parte nella derla Messa atetta ( d.er catecumeni r; arelra concelebrazione da consentirsi, in alcuni casi, anch.e nel rito ratino; d.er manienimento permanente del segretariato per I'unità, dei cristianl e deua creazione dl un organismo anarogo presso la s. congregazione per la chiesa orientare ovvero ra formazione d.i un unico segretariato o Dlcastero ecclesiastico analogo a ( propaganda Fiate D, I PIìOFUGII R'USSI R,ESIDENTI A R,OMA, iN NU,''ETO di O]trE d.,ECENIO, hanno festeggtato ra solennitÈÌ di Natale nel salone der pontiflcio rstituto Rus_ sicum, intorno al venerando Vescovo Mons. Metetieff, che in precedenza aveva celeblato ra s. Liturgia e - con commovente omeria - aveva rievocato Ie glorie cristiane del popolo russo, eesortando i presenil a conservare gerosamente nel cuor il tesoro Clella fede e delle sacri tradizioni. AD AMSTERDAM, in Olancia, col 10 gennaio è uscito il primo numero atetta rrvista quindiqloare ( Ecumenrcus D diretta dal p. Jan c. Groot, deregato de1 cardinale Alfrinc per gli aflari ecumenici. rI p, Groot è stato a Nuova Derhr uno dei cinque osservatori cattolici inviatl dal segretariato per l,unione conciliare del. crlstianl. L'OTTAVAITTO Dr PREGTTTERE per l,unlone dei cristiani non è stato mal celebrato con tanta consapevorezza come in quest,anno 1962. cattorici e non cattolici sono andatl a gara ner promuovere cerimonie rengiose, conferenze, incontri interconlessionali, II 18 gennaio, prlmo giorno deu,Ottavario, Sua Santità Giovannt XXIII ha celebrato la S. Messa con questa intenzione: ( che 1r signore affretti il compimen_ to dei comuni desiclerr manifestati con Ia pratica crel]'ottavario per 1,unità crei crlstianl D. (RoccA) rL p. DoMENTCO CALOYERAS o. p., Amminrstratore Apostouco ctert,Esarcato cattolico dl rtto bizantino di costantinopori, 1l 20 gennaio scorso, ha Denuf,o nella sala cateriniana di Torino, una conferenza su ( Dimcoltà, e speranze per l'unione dei cristianiD particolarmente di queur dissidenil d'oriente. A MADRTD è stata inaugurata una chiesa dl rito orientale con una s. Lltur_ gia in rito melchita celebrata da S. E. Mons. Fitippo Naaba, Vescovo ali Beirut. La chiesa è sorta per lniziativa derla ( opera, pro oriente crrstiilno ) che ha creato anche un ( Centro di studi orientall ). NELLA FESTA LTTURGTCA DI S. GIOVANNI CRTSOSTOMO, U 2? sennalo scorso, 1l Papa è drsceso nelta Baslrica vaucana e pregare presso l,urna del,erolco e glorloso Arclvascovo dl Costantlnopoll.

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;>E1trLA CHiESA DEL SILENZIO, domenica.11 febbraio, è stAta celebrata da s. E. Mons. Basllio crlstea, vescovo rurneno, la S. Liturgia ln rito blzàntino-Iumeno nella Cappella Borghesiana della Basilica di s. Malia Maggiore in Roma, con largo lntervento di rappresentanze e dÍ popoU.

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eifeco-ollentale di Leopoli (ucraina) s. E. MONS. JOSYF SLIPYI, Metropolita arrestato nell,aprlle del 1945 lnsieme ag'u altri vescovl dello stesso rito. e conpressi dannato ai lavori forzati in Siberla, trovasl oggl seglegato a Ruszewka, nel dl Mosca. L'( Osservatore homanÒ ) del 17 febbraio, nella ricorrenza Clel suo 700 un artlcolo di prima pagina, nel compleanno dedica aI venerando Metropolita quale vengono ricordate Ie sue benemerenze verso Ia Cbiesa e iI suo inl;-iepido ed eroico contegno in difesa della fede cattolica. nel suo setlantesimo Romano ,> conclude I'osselvatore oggi, .tilnque genetliaco, iI pensiel.o ri,conoscente e cofirL'tno$o d,el\e cattolic"Ltù sì L-olge al Ùenerand,o ArciÙescol)o, ai, suoi Confratelli netfEpi,scopd.to e nel Sa'cerTozio, o'i led'eli oppressi e o,l loro muto eseÌnpio. NELLA CATTEDRALE DI SANT'ELIA DI BEIIIUTI, IA MAItiNA dl dOMENiCA Patliarca gleco-ca,ttolico' ha proce25 febbraio, s. B. Mons. Maximos Mayegh, e duto aIIa consacrazione di Mons. Neonta Ectelby Clell'Ordine Basiliano Aleppino era assistilo Vescovo ausiliare di S, B. il Patrlarca greco-cattolico. Sua Beatitudine di da Mons. Maalouf, Arcivescovo dl Baalbek, e da Mons. Nabaa, Al.civegcovo quasi tutti i ttietro I'icónostasi si erano.raggluppati all'altale, BeÍrut. Attorno vescovi greco-cattolici e i Superiori generali di varl Ordini religlosÍ della comunità' per. uN.{ NUOVA EPAROIIIA UCRAINA si è degnato di erigele iI santo Padle fedeli uclaini climolanti negli Statl Uniti. La nuova Eparchia lra sede a Chicago IU. in e porta iI titolo di s. Nicola dt chicago degli uclaini. Ha 45.000 fedeli distlibuiti 2g parrocchie e ? missioni,. con 41 sacerdotÍ, 4 monasteri di Padri Basiliani di s. Giosafat e 4 Comunità di Reugiose. NEf,LA CATTEDRALE DI RA\rENNA nel corso di una ricognizione alf intelno aIla luce un plezioso sa,rcofago ln del grande altare maggiore, è stato riportato secolo, contenente, seconmarrno greco risalente alla flne clel V o all'inizio deM do l,isct'izione eslstente, i restt di nove santi vescovi e quellL di s. ursicÍno' protomartire ravennate. S. EM. IL CARD. ERNESTO RUFFINI, Arciv. di Palermo, Ammin' Apost' di e piana degli Albanesi e Presidente dell'Assoé. catt. ItaI. per l'Oriente cdstiano Membro della Pontiflcia commisstato nominato, da sua santità, Giovanni xxul, sione Centrale Preparatorla del Concilio Ecumenico Vaticano II' AL CAMPO INTER,NAZIONALE DI AGAPE Si è SVOItA rrNA TiUNiONE fTA CATVi hanno palteciBato iI domenicano P. Beaupère, i.l Vescovo tolici e protestanti. visselt Hooft e un centiortod.osso Emilianos Timiadis, iI Pastore protestante nàio di persone delle tre confessioni. EcuTema: la terza Assemblea ecumenica di Nuova Delhi e 1l ooncilio menico Vaticano II. Il p. Beaupèie ha esposto con estrema c1Tatezza il punto di vista cattolico presentando una posizione di apertura e una volontà di dialogo che ha meravigliato tutti I partecipanti. in varie conferenze teBATTTSTA DI PAIìIGI, S. GIoVANM .Af, cIR,coLo dèl i1 tema ( unità nute nelle ( glornate annuali D del 1961 è stato trattato Cristiani e conversione del mondo )' interessante Le conferenze sono state pubblicate tn volume. Particolarmente Ia conf€renza dl P. Jean Danlelou s. J.: egli dlmostra che I'unità, del cristlani non è soìtanto un problelGà brterrto del crlstlaneslmo, ma investe I'avvenire del mondo.

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AD 'ADDrS-ABEBA è stato aperto un nuovo seminario teorogico intitolato alÌa sa'ta Trinità. destinato arà rormazione at ctero dera chiesa erropica e affidato a'la direzione- aler vescovo ur,,,"tto nrorr". Terenig potadia. Crre per un_ dici anni ha ctiretto il Seminario t"àr"gl". i"*"rro cti Beyruth. ALL,OSPEDALE (.BO_TKÌN ) DI MOSCA e spirato _ dopo lunga _ |antico malattia Metropolita dl Kokoma ai-x.iiituu Mons. Nikotaj. aveva ?3 anni arla flne del 1960 aveva rasciato " ta carica di capo dera Diocèsl di Mosca in seguito a disaccordó cor patriarca etessio, litirandosÍ in ,ro *ool"t""o l'iferia della capita.e. cierla pe_ IL ( GIOR'NALE DEL PATR,IA*CATO DI MOSCA ) dÈI,NOtiZiE dEI OONCiI'O la clìiesa ortodossa russa, crre dElè stato tenutà netta scorsa estate rreì di san Serglo a zagorsk. oa rz monastero anni ú;;";* ptir tenuto atcun conciÌi.o. sto è stato eonvocato per confermare eue_ le decisioni già prese dar s. sinocto e cioé: aumento del numero del membri p"t-uo".riidel s. sinodo; riforma dere costi_ tuzioni eccresiastlcrìe nlguardanti r" p""*i"na; ingresso deÌra chiesa russa nel dette chiese; ;.il;r;;;;". al consresso panciistiano fflJt:it"r."r";Tenico aeua AD ISTAMBUL, noveto Arcivescovo

neua Chiesa Cattedrale degll Armenr g."go"i.ni

di Kumakpi, è stato intronizzato il À rurctria Mons. chnork Kalustian.

Assistevano arla sorenne cerimonra il Goverr,a'ore e ' Myfti d,rstanbut pr€sentante de''rntern'un-io 1r rapApostolico ; q;;Il; del patriarca Ecumemco, ' cran Rabbino e i membri alel Corpo "orr"oiur".---IL PATR'IAR,CA DI ATENAGOR,A, AI d,O,,'ENiCANO .COSTANTINOPOLI P. LE Gailrou, che gli fece visita ner viageio oi-.iio.oo ara Nuova Delhi, affiarÒ un cestino di d.olcirorientati da portare-il-prpr.^"" A NUOVA DELrrr, il giorno 26 novembre, -aeìfe durante ìo svotgimento Terza Assembtea det Consiglio derla IvfonAiafe -"""""istico CfÌrese. i partecipanti aÌt,Assem_ blea stessa' non potendo avere un comune, perchè non avevano tutti ra stessa fede nelr'Eucaristia, "À"tiriafu iig,anizzato un servrzl. d1 comumo_ ne secondo ' rito angtióano, al sr"ru u"t*""; invitatl a partecipare ( tutti coe membìi

::ff o}:i#n

.battezzati

"o*""i"u"ti

deue chiese ;É;;;"

ar corìsr-

c:rca 1500 persone ricevettero rl pane e n vino della ( c"iru n; per motivi d1 coscienza vari delegati non vi hdnno^p".l""ipoto. rn particolare si sono asrenu. ti t rappresentanti della chresa onodtrs-sa. La chiesa siro-ortoarossa der Marabar '' 28 novembre, e ra chiesa orto..ssa greca t 30 novembre' a ro10 yolta nun.ro-à"e;,rrizzato ra celebrazione di sorennl Liturgie alle quari hanno invitato t aeregaii- de'e varie chiese protestantl, assistere, ma non a rlcevere ta aar S. Eucarisùa, r''AR'Cr-vr'Scovo ca dal 1957, è morto,

TtEocLETOS Dr ATENE. -ciisr Ca,Do ateta chiesa ortodossa cre_ ad Atene a seguil.'di ca"oiaca, al'età di 71 annl, S' B. ATENAGOR'A I, PATR'IAR,CA ORTODOSSO DI COSTANTTNOPOLI dichiarato d.i essere plotlro a recarsi hA a Roma ( se porrà esser certo crre verso ra sua mano si srenderà ;",:fJ"fff;uli "rttgo. Nessuna precisazlone sull,enttta Oetta Otcniarazione. Tuttavia si apprende da parte ortodossa si ha 'intenzron" che ai p"""eolare a Roma un piano per 'un.. ncazione arer patriarcato ortoarosso ai óolrìaoinopori con ra chiesa cartouca e un vescovo come rappresentante permanente ari quelta uhresa presso tlt tT#ri

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'IL PATRIARCA GERMAN. Capo della Chiesa Ortodossa serba, è stato. Der 15 giorni, nella Russia sovietica. Ha fatto visita al Patrlarca Alexis, Capo della Chiesa a visltare la Chiesa ortodossa Jugoslava. Ortodossa russa, invitandolo AD ALESSANDRIA D'EGITTO si è svolto il solenne raduno dei :rlstlani deue diverse confesslonl per riaffermare iI desiderio dell'unità, e pregare per essa. Il raduno si è svolto nella Chiesa del Patriarcato armeno ortodosso Undici ecclesiastici deue diverse correnti lessero brani scelti della S, Scrlttura riferendosi aU'unità in llngua araba, greca, ,îrancese, con pregb.iere ed inni sacri. La cerimonia si chiuse con la recita in comune de} Pater nostel'. IL PATRIARCA ORTODOSSO DI GER,USALEMME umciale a Londra aI Primate anglicano dottor Ramsey.

BENCdICIOSIìA fAtto

VISIIA

ufficiali con il i rapporti LA CHIESA RUSSA ORTODOSSA ha ristablÌito patri.arcato ortodosso di Alessandria. II patriarca di Mosca e di tutte Ie Russie, un ( ambasciaAlessro, ha inviato, presso iI patriarca greco ortodosso cristoforo, ( titolare de]14 Chiesa Filarere, il quale è stato nominato tore )), l'archimandrita russa ortodossa dl Alessandria e rappresentante personaie del patriarca di Mosca Alessio D. L'Archimandrita Filarete, giunto ad Alessandria, h2r reso visita aI governatore deua città, Seddik Abdel Latif, ed aÌ segretario di Staro per gll afrari municipali e rurali, Hussein Sobhi, rimettendo loro dei doni da parte del patriat"ca Alessio c umciale, ( i saluti ed ossequi deÌ trasmettendo loro, come è detto nel comuniclto per la ra,tîiarcà dl Mosca e di tutte 1e Eùussie, come pure i suoi ringraziamenti ospitalita ricévuta nel s'ro soggiiorno ad .Alessandria Io scoîso anno ]. Fu appunto nel corso della visita del patriarca. Alessio che si decise di aprire ad Alessarìdrla una (ANSA) rappresentanza Dermanente della Chiesa russa ortodossa. LA CHIFSA ORTODOSSA IN RUSSIA incontra seinpre maggiori difficoltà, pe" quest'anno infatti risutta chÍuso un altro suo semlnario, queuo di soprawivere: Saratov, soppresso dopo che furono soppressi quelli di Stavropol e dl Klev. I seminari ortodossi aperti in Russia sono oggi: I'Accademia e seminarlo di Mosca a Zagorck, I'Accademia e semtnario ali Leningrado, iI seminario di Minsk, il seminario di Odessa. 11 seminario della Volynija a lruck. Come è noto in ltussia non pochi ortodossi, sacerdoti e fedeli, rinutano la obbedienza at patriarcato di Mosca considerandolo troppo ligio a1 governo comunista ateo: ouesti dlssidentl sono clandestini e se scoperti, vengono carcerati. - (ANSA) IN GER,MA1VIA E NEL BEI,TRA I CR,ISTIANI OR,TODOSSI RESIDENTI GIO sta Suscitando molto interesse la traduzione in lingua slava del liDro (Gesl) il Cnsto D di KarI Adam uscita per iniziativa ctel Foyer Qrlental Chrétien Fro Russia. 5ù copie del volume sono state donate àll'Arcivescovo ortodosso Giovanni, di San Francisco, perchè vengano distribuite al suol sacerdotl e servano per Ie trasmlssloni ractlofonlche di ( Voix de I'AmérÍque )). CHIESA COPTO ORTODOSSA: Si hA NOtiZiE dAl NUOVE ATI|IVITA'DELLA" Cairo di clue recenti lniziative che mostrario che la Chiesa copto ortodossa cerca La facoltà di teologia copta ortodossa le sue antiche tradizionl. di approfondire ha orgalLízzàlo un corso d'insegnamento religioso superiore per laici; 1l corso dura materie deUa teologila, delia stolia della tre anni e comprende le tradizionali Chlesa e della liturgita. La facoltàù ha aleciso dl ammettere anche le donne. Inoltre di studi copti superlori, dopo varl anDl dl lavoro, ha fatto incidere cÍnl'Istituto que dischi llturgici che rlproducono Ia Messa copta di San Basilio, che gli ortodossi I tradizionall' dagll strumenti contlnuano a cantare per intero, accompagnati cembali e i trlangoli. Il rlto copto, poco conosciuto, conta in Egitto circa 5 milloni di fealeli; è la comunltA cristiana plù numerosa del Medlo Orlente. Anche I (ANSA) crlstlÀni d'Etiopla appartengono a questo rlto.

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Ecrrro. Nell. spazio dl circa cinque anol, la coronia erlenrea crEgitto si è ridotta a 45.000 membri (invece di 120.000). si pfevecle che col rltmo attuare, la cifra dei membri potrà ridursl a 10.000 ln due anni. La colonia avrà arlora perduto i suoi quaclri e i capitari che assicuravano nno ad oggi il mantenimento delle scuole, ospectali, dispensari e opefe socrali. con questa. prospettiva, il patriarcato greco ortodosso di Alessandria avrà ancora una ragione d,essere? Interrogativo questo che già è stato posto e ch.e si pensa di risolvere col trasferire questa sede del patriarcato verso I'Africa centrale. ciò nonostante, neuo scorso giugno, Ia stampa greca constatava con arrrarezza, che ( si è molto esagerato su questa questione degli ortodossi. africani e nulla. di serio è stato fatto per far fruttiflcare quetlo che già esiste ). FRANCTA. L'Esarcato russo den'Europa occidentare (di giurisdizione der patriarcato ecumenico di costafitinopoli) ha annunziato per il prossimo autunD.o u'.a Assemblea diocesana. euesta notizia è stata accorta con gioia dai numerosr cristiani russi residenti in Francla, cb.e erano morto preoccupati per Ia sorte di questo Esarcato. GERUSALEMME. Ekklisia del 1 gennaio 1962 pubblica delle notizie secondo cui il patriarcato russo ha ln progeti;o ra fonctazione cll un orcline *onu"ti"o p"" i Luoghi santi. Esso sarebbe composto di giovani sacerdoti crre farebbero un soggiorno di un anno in parestina prima cri ricevere una nomrna presso quarsÍasÍ posto' della chiesa. russa. rI patriarcato di Mosca si propone di sottopore 1l suo piano aI Patriarcato di Gerusalemme, aggiungendovi la promessa d.i restaurare alcuni degli antichi monasteri oggi abbandonati. N€Ilo stesso tempo verrebbe aiutato economicamente il patriarcato cti Ge_ rusalemmè e l,ortodossÍa ritroverebbe iI suo antico lustro in Oriente_ Ekkrbia' augura che questi sforzi siano animati cla intenzioni . sinoere e pure per lo sviluppo deÌI'ortociossia. a tal proposito, l,organo ufrclale detla chiesa or-, todossa di Grecia, scÍive: <r capi deua chiesa ortocrossa greca clevono slare ln guardia per norì trovarsi di colpo di fronte a posizioni sgractevoll che potrebbero in maniera irrimediabrte diminulre e mettere in cattiva luce il p"u"iigio d"uu Chiesa ortodossa ). Ricordiamo dhe l'Arcivescovo Nlcodemo dr Jarosrav e di Rostov è sraco per un breve tempo capo della missione russa in Israele. A PROPOSITO DEI FESTEGGIAMENTI PEL IL MILLENAR,IO DELLA GR,ANDE LAUR'A DEL MONTE ATHOS scrive ( rrenikon D che ricorre nel 1963, la stampa greca è da qualche tempo Breoccupata. rn proposito Ekklisid, atel 1 gennaio 1962 (organo unciale della chiesa ortodossa cti Grecia) fa suo 1l voto già espresso rn un quotidiano ateniese della sera second.o 1I quale re festi\,ltà non devono solo consistere in visite, viaggi, banchetti e discorsi, più o qeno rmprovvisati, ma devono produrre qualeosa di più duraturo. un comitato ésecutivo for_ mato da persone appartenenti ali'elite spiriruate ed intellettuale clovrebbe con l',occasione., varorizzare i tesori spirituali di questo grand.e centro dell,ortodossia. L'annuario del|Associazione di studi bizantini cti Grecia, di cui è direltore it Proî. Nicota Tomadakis, ha annunziato (Vot. g0 _ 1960-1, pag. 694) che ll VoI. 92 (1963) sarà, esclusivamente dedicato agri studl concernenti Ia santa Montagna. La preparazione del volume che il Monastero benedettino dl chevetogne (Bergto) conta di pubblicare i.n occasione all questa memorabile data e per it quate molti specialistl hanno assicurato la loro coltaborazione è già in tase avanzati ati lavoro. il 27 giugno 1961, una lettera alel patriarca Arexis di Mosca, indrrÍzzata aJ Patriarca ecumenico, Atenagora, e relativa al monachesimo del Monte Athos, îu letta nel corso di una sed.uta del Santo Sinoato di Costanifnopo[. sotto il titolo .L4 Deritù, storica suua santa Montaina cr,etl'Athos, ln Archion Ekkl.ke Kdnon d,ikeu, 16 (1961), pag. 125_1g6,il metropotita di Lemnos, Mons. Basilio Atesis, fa riferimento alt'articolo di R,. Dneprov, ia sorte di, Giud.a, comparso in ZMP; 1953, n. 5, pag. bb-61, a proposlto del Monastero cli S. pante_ leimon, che mette in dubbio resistenza del famoso atto del 1169 cor quale Lo_ renzo, Katlgumeno del Russl a xylurgu, rÍcevetrc ll monastero del ?essàlonlcese, I'a,ntico Rosslkon (paleomonastrt).

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Un altro studio concernente gli slavi nel Monte Athos è comparso recentemente a cura di M. Stavros Papadatos, Le penetrd,zioni sldúe nella' Sd'ntd' Mon'ùagna e Ie loro conseguenze politiche e lega,Ii. (Ipirotikì Estia - Glannina, 1961). Iakovos di Filadelfla Una commlssione patriarcate, composta dai Metropoliti e Emiliano atl Seleucia, s'è recata in febbraio nella Santa Montagna per studiare sul posto I nezz| per risvegliare I'interesse per I'ideale monastico e aumentare le vocazioni per i monasteri atoniti per i quall si teme Ia scomparsa' direttore delle chiese armene di Terrasanta, MONS. KEVORI( KALUSTIAN, è stato acclamato da un'assemblea di ecclesiastici e di laici, in CostantinopolÍ, patriarca degll armeni gregoriani di Turchia, dopo ]a morte de1 Patriarca llarakin KaLciaturian. L'elezione è stata salutata dal suono delle campane delle chiese armene della città,. MONS. PAULUS si è ORTODOSSO DELLA FINLANDIA IL METROPOLITA recato a Costaninopoll per fare Vlslta di omaggio aI Patliarca ortodosso "f.tenagolàs' Secondo I'ANSA i due Prelati hanno esamlnato Ie relazioni tra la Chiesa MOns. Paulus, la domenica, laa concelebrato Ortod.ossa flnlandese e iI Patrialcato. una solenne Liturgia al Fanar, con prelati dello stesso Patrlarcato. lt1 suo onore dato dal console Finlandese il MetroDurante un ricevimento polita PauIUs ha avuto incontri Con altli Prelati oltodossi greCi ed armeni, e con Prelatl anglicanl. AL LA CHIESA ORTODOSSA RUSSA DISPOSTA AD INVIARE oSSERVITORI degli aflari esteri Nicodemo, incalicato VATICANO II. Il metropolita coNcILIO che de1 Patriarcato rnoscovita, nel colso di una recente intervista, ha dichialato la Chiesa nussa è disposta ad invlare alegli osservatorl al Prossimo Concilio Vaticano II, qualora, però, non venga fatto nulla che sia diretto contro la Chiesa Russa e Ia Russia ( nostra patria ). ( sento, ha aggiunto Nicodemo, che Giovanni. XXIII è un uomo dal cuore aperto D. L'AR,OIVESCOVO DI CANTORBER,Y VISITER,A' OOPó TASQUA IL PATRIARCA ECUMENICO ATENAGORAS. II Dott. RaÍrsey, Arcivescovo di Cantorberv, $a Atenagoras I, di rendergli visita accettato I'invito del Patriarca dl Costantinopoli, il 2 maggio subito dopo le feste pasquali. Il dott. Ftamsey partirà, per Istambul e si fermerà flno aI 6 maggio. Nel viaggio ctl ritorno a Londra passerà pel Atene dove sarà, ospite dell'Arcivescovo Crisostomo, nuovo primate di Grecia. It Primate ct'Inelhilterra ha accettato anclre t'invito della Chiesa R'ussa e si recllerèr a Mosca sempre nel corso di quest'anno. L'Arcivescovo atÍ Cantorbery si augura che nel quadro di una ( lunga tradizione di amlcizla tra Ìa chiesa ortodossa e Anglicana D, qFesti contal,ti personali preparino la via a discussionl teologiche tra le due confessioni. Ricordiamo che al momento del Congresso di Rodi del 1961' le Chiese OrCleI giorno del prossimo pro-Sinodo todosse hanno aiecÍso dl mettere all'ordine con le Chiese della Comunione Angilicana. I'avviclnamento LA CHIESA ORTODOSSA RUSSA HA INVIATO UN RAPPRESENTANTE PROVVISORIO PA,ESSO II, SEGRETAR,IAITO GENERALE DEL CONSIGLIO MONDIAI,E DEI,LE CIIIESE. II Santo Sinocto della Chiesa Ortodossa Russa ha deciso dl inviare un rappresentante permanente presso il Segretaliato Generale del Conslglio Mondiale deue chise a Ginevra. Questo rappresentante avrà la dienità episcopale. provvisorio, Nel frattempo 11 santo sinodo ha designato come fappresentante I'arciprete Vitaly Bolovoi. Vitaly Borovoi ha 46 ;ìnnl. Egli Ù alalla Bielomssia, l'arciprete Originario è plofessore all'Accademla Teostato ordinato sàceldote nel 1944 ed attualmente logica dl Leningrado e membro detl'ufrcio delle relazloni con l'estero del Patrlsrcato dl Mosca.

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dovend.osi cercare prove storictre su vaquasl sto campo e di vasta Portata inevitabllmente si incorl'e in inesattezze di fatto o di interplet'azlone' Tanto era necesario premettere aIquesto I'esposizione deÌI'idea giusta di - pp. 141 - L. 1200 Libro e della sua dimosbra,zione ardltamente tentata dal Tultio, perchè ]a crllica che non Possiamo non farne non negli La scoperte di Dio neue cost e invalidare quanto dl buono c'è sembri Ia via seavvenlmentl è indubbiamente nella tesi, e quanto di bellamente sugpossracrlala da Dio stesso perchè noi gestivo in molle visuati che prospetta Lo giungere quaggiu alla sua conoscenLa tesi è questa: le esaspel'ate concome za. E' pertanto lavorÌo necessario trarie posizioni del Cristianesimo Orienpremessa logica ad ogni vita spirituarale, specialmenLe Ortodosso e specialiscoie, e nelto stesso tempo aflascinante simamente Russo ala una palte e del a clre oltre me londamento ' a speranza Protestantesimo dall'a1tl'a, temporaneadelfede, e come giÈr un preciustamento mente furono prodotti di tcisma, ma di crlsl Ia contemplazione celeste. cause piuttosto funzionalmente conPiù facllè la vÍa attravllso Ia da superare attraverso l'elidenza cosi dificile cose' più delle ottenuta dal rispettivl valoli, che non templazione e interpletazione studlo o"tro di disfaclmento; i segni dei templ orao*it nelle une' costanti mai stanno a mosLrare che ia crisi é àI"tr too""i-entl: e facilniente clase Ie antimonle giunta a maturità, L--loro pr"""otazione lasciano ln generl e specie' si cora essere sviluppata, arriccbitn' ed aptia""nrfi pil) a nostro agiio o più comprofondita, ma le sue lip,ee fondamentaJo.a.t" maggior li ci sembrano ben impostate. L'A' tracItetamente; gll altri, nella loro srussono molto di un Profllo di Giovannl *óuitita, cia dapprima ;;;i;tè semplif,XXIII, prima e dopo I'elezlone aI ponpiJ ^rft " nostra osservazione' tiflcato, alla luce dei suoi rapportl con cazione e classincazrone' ad attrit cristiani separati orienbali. Più ampla Perciò si è sempre esitanti all'inè riservata ell'esame delle trattazione buire alla stori6, e specialmente di sciendel Conctdell'annunzlo ripercussioni terpretazione storica, il tttolo esatla' neinvlti unlonlstici lio e del ripetuti ze, o almeno quelio di sclenza avgli ambienti del patriarcato ecumenlco E' Perclò anche grande ardire o dl e di altri patrlarcati' dl Costantinopoli viarsi sutte orme di S. Agostino o di De Maistre per fare delL'indagine si estende poi' nella terza eo.t""t che di'guida, questo libro flotrà servire la storia universale teologÍ3a' Può darsi benlssimo che 'si intuisca di suggerimento; e cl auguriamo cbe ln degli avvenimentÍ' altra edizlone proceda con migliore in,'satto il signiflcato insufflformazione e cautela logica e pastorale' ma le prove possono l'isultare incompleta' 3ienti come un'induzione de1Gíuseppe valentinr oppure, più grave ancora agli efietti perchè' li persuasioac, non protianti'

TULLIO GIOVANNI: La Chiesa g la crisi mondille ì)resente- MlLanc' Istltuto Propaganda Libraria, 1961

69


AVELINO. y.esfuerzos v las

-

desunidos

Cristianos unionistas:

lglesias

Sociedad

ANDRÉS-

Y ROMERO

ESTEBAN

de

educación

XXIII

Jlran

ortodoxas.

alla preghlcra, alla oomprèRsione, all8, dettcatezza delta earità. In questo' ln fondo. si comprenderà '"utta I'azlone e io stlte ati Glovannt XXIII.

<-Atenas >>'

1961, in-16", PP. 312. 60 Pts' geneSu questo argomento, sia in ed è rale sla in particolare, esiste 91à aumento una letteratura in contlnuo copiosa e recente. L'autore ha iI merito e cli sver teotato di- averla studiata potrà anuna prima rapida sintesi. Esss per la :er ievtdenàa di dimostrazione e del Panorama, I'A' è stato ;immetria portato a Prestar loro. Ciò, acu occhi del lettore che non raglone sappia -sé, all tante cose rendersi potrebbe indebolire la' tesi' Più aa gra,ve, in questo momento in cui, se in altro mai, è necessario avere e mostrare la massÍma comprensione e consideaca'ttolici' porazíoîe verso i fratellt riuscitrebbe, certo contro I'intenzione' re scottante. quindi che, Piuttosto Concludiamo dire che, .nella Dobbiamo tuttavia eIlorme impresa assuntasl dall'A. ln così breve spazio, numerose sono Ie lnesatrtezze storiche e non poche le occasioni nelle quali assume ad argomento fatti o ldee che potÎebbero assumersi in senso opposto. Basti dire che sia la come oftodossla sia iI Protestantesimo, grandi fatti storici e oome complessi potrebbero ridifrcilmente dottrinali, dursi a quella semplicità di linee che, glunta a maturità, e le antinomie, sotùo. Ia guida di Dio, vanno avviandosi verso Ia risolúzione in un giiusto mezzo, clne è quello cattolico più consapei Propri valori.vole di tutti Ne siamo ben persuasi, anche ad opera del nostro A. che non manca di fornire il lettore dl parecchi buoni argomenti, parte, alla Cfriesa russa in patria ed a quella in esillo, ai teologl e ai pubblicisli eireco óitodossÌ, alla chiesa copta' thfine I'A.-analizza globalmente I'attegagli giamento degll ortodossi dlnanzi e sulle posslbilità appelli unionistici Segue un'appendiconcréte dell'unione. ce ion parecchi documenti' E' un volume che schiurle ampi orizallo studio, zonti e slringe soprattutto 7^

G, Cdprile S.I-

(Orv. Catt.)

Madrid,

rio

e il Mercuriano,

giografia

bizantina,

< Boliettino

della

Grottaferrata>, pagine

Mercu-

Il

SALETTA:

VINCENZO

Problemi

ali a'

estratto Badia

XIV-f,V

Greca

dal di

(1960-61)

94.

centrale' (P.8.) Oltre a,l Problema Clell'antico I'ubicazlone che concerne monastero dl San Mercurio ln Calabrla' t'A. tratta del monactresimo a Taurlana' detia regione mercuriana, del inonastero dl S. Nazario, dei castelli dl Semlnara e prodi San Martino, e fornisce, or:ì' dl posito ed ora soltanto di passagglo, nosantl e beati poco noti deullta; liui" "u quau gli Eli:i runlore' lla meridionale, dt Reggio e Speleota, i Fantino ed altrl. Nel volumetto sono (liscussl'varl aftrl probleml che la conoscenza del luoehi e deile fonti, che I'A. possiede ln grad.o eminente, mostra sotto una luce nuova e piena dl interesse. Alla ff.ne iI Lettore troverà I'indice completo del no' mi e delle cose notevoli (occati nel corso detlo studio e un'gsauriente nota blbliograflca con la descrizione Clel codici Non 'cè consultati. e d.el m.anoscritti dubbio che con la fatica del Saletta la ha îa;tfo un passo agiografla bízaîtiîq avantl,

S. B. Mons.

PAOLO PIETBO

MEOUCHI: L'Unità della Chiesa . ECizione < Oikoumenikon> 1961 Sotto questo titolo - :€stretto dalla rivista ( Oikoumenikon }} vol. II - quaderno ? del 1961 - è uscito il testo delIa ( Lettera pastorale D dl S B. Mons. Paolo Pietro Meoucbi, Patriarca MaÌoe di lutto l'Orlente' nita di Antiochla In questa Pastorale il Patrlarca 'facenclosl poÉavoce dello appello- del


iixrll Sommo Ponteflce Glovannl per la problema del ritorno Cli. queste chlese celebrazlone del Conclllo Ecumenico dlsidentl alla unità cattolica e con uD. yatlcano II - con ispirata ed etevata quadro statistico, molto ben aggloraato perola - rlevoca la fedeltà perenne del_ dei fedeli cattollci e non cattollci . ati Ia Chlesa maronlta alla rJnltà della]Fe_ rito orlentate. Il volumetto merita atifde csttolica e allè Comunlone con la fuslone ed è auspicablle una sua traSede Apostolica - e ql lntrattiene sul duzione ln lingua ltallana. (Uiltà tema: ,deua Chiesa, supremo deslderlo di Cristo e profonda asplra_ zione del cristiani, sln dal primi tempi. r del crlstianeslmo, quando esst eranò perseoeranti flell'insegnarnento d,egli A_ postotri, nella Cornuníone îra.terna. nello spezzo,re it pane e netle preghíere. SCRULTZE 8., îeologia y Latina Il docuruento - largamelxte dotato di . fèologia Orisntal, Barcellona 1961. rlchlaml evangellcl - sl .)onclude con ud appello ai crlsflant dt ( ìavorare per la uiltà desiderata col penslero, Col sacri_ Il volumetto dl p. Schultze è preflclo, e con la carità,.. r. zioso, perchè st puÒ dire è unico nel suo genere. Esso contiene, infatti, una r. p. serle dl studi che l,illustt'e professore del Pontificio fstituto Oriertale aveva pubblicato in varie riviste itatiane e straniere e che trattarxo Cegli orientaDE VRIES W., Die Orientalischen menti della Teologia orientale speclal_ mente in quest,ulúimo periodo. Sl sa Kirchen, Wurzburg 1960. ancora poco in Occioente cteglÍ :. sviluppÍ troppo deì dogtrlla e delta Ctottrina teo_ loglca degli Orientali Ortodossi e m&n_ professore L'lllustre (rel ponttficio Cano tuttora studi dl Teologic compB,_ Istituto Orlentale, ben noco per numerata, che mettano in risalto i varl punrose altle .pubblicazionl su questo argo_ tl ln cul la Teologla. cattolica concor_ mento, hit raccolto,qul 9 articoll suue da con quella ortoatossa, ed. j puntl in Chlese Orientali, da lui pubtllcafl sulcul esse dissentono, E' da augurarsi che la Riiista.{Cathotica Unior, Dopo un lavorl del genere suscitino un sempre rapldo sguardo alla storla della formaplir vasto lnteresse ed jnalucano EloDe dei yarl gruppi Cli cbiese orlen_ I teo_ logl occidentali cattoltci a ded:carsi con tali, ln seguito ai vari scismi che dtla_ maggior impegno a studi dr teolo'gia nlarono la venerand.a cristiarxità oriencomparata,, specie.in vista del prossimo tale, I'A. traccia un quadro delto stato Concillo Ecumeúico, in moalo da flssa_ attuale deu'orlente cristiano, lllustran_ re un punto d,incontro ,?on I nostrl fra_ do le Liturgie, il Dtritto, Ia pietà e la 'separatt r tellt it'Oriente. Teologi? delle chlese orlentali non cattouche. Termfna con un capltolo sul Arl.stid,e Brunelto

71


QUADERNII d i 0 r i e n t e1 r í s t i c n o

E in torto di stampu íl primo Quuderno della Collana

,,ONIENTE CNISTIANO,, Questoprímo quad'ernotratterù: 1' Chíeseorientali in genere ( \rigine

Fortnazione stato attuale); 20 Chiese

(Storía - rito'dottríne):30 ortod,osse

Ptospetto statísticse

geografrcodelle síngoleChieseortodosse;40 Le Chieseortod,asseed il prcblema dell'unione' II volume, conedato di numeroseillustrazionee cartine costituisceil quadropíu completoe piit aggiorna' geogrufi,che, esso to della sítuazíoncattuale d,elle varíe Chíeseorúodosse; saraunmanuale quantomai utíle e pratico per quantívoman' no farsi un'idea íl più possibile esatta ed obíettíva delle Chieseoríentali separate,alla vígilia de! Canci,lioecumeníco. ' II volume sarù posto ín vendita al prezza dí L' 1500; agli abbonati a a quanti ne facciano ríchiesta entro il 30 o/0, giugno c. a. sata fatto uno sconto del 25


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