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CAÎTOTICA IÎAIIANA PER L'ORIENTECRISTIANG P A ! E T N O
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ANNO II . GIUSN(I SPRII,E
RIVIS,TA T?lf/tESTRALE
DELt-a ASSOCIAZIANE
IT, pER L'ORIENTE
CATT.
Mons. Archlm. Mareo DI DInEZIONE: COMITATO Mandalàr - Mons. Oan. Gluseppe Petralla - On. Dr. - Dr. Papas Matteo Sclambra Rosolino Petrotta Prof.
P. Giuseppe
DIRETTOR,E
Valenttni
R,ESPONSABILE:
PATERMO PIAZZA BELLII'II,3
S. J. Papàs Damlano
CRJ.SflANO
Como
SOMRflANUO Pa,ginB
tr)omande dei Lettori Prepararsl
al
(G. Peti"dlidj
Concilio
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a conclusiorìe delÌa fase pre-
Allocuzione Pontiflcia paratoria del Concilio :a
Chiesa nel prlmi
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Vaticano
sette Concili
(Don Emanuele
Lq,nne, A.S,E.) L'unlone
delle Chiese e il Conoilio Vaticano II
tervista
La Chiesa russa e il prùblema Floridi. Dlrcz, - IÈectaz. - Amm.ue:
I,'OR,IENTE
CRISTIANO
Palermo Piazza Bellinl,
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c.c.p. ?-8000 Palermo -
(Alessio
dell'Unione
S.J .\
Il Patriarcato
ASSOCIAZ. CATT. IT. PER,
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di Gheorghios Ma'ùrdkB\
greco-oltodosso di Antiocbia
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nello\ La
Pentecoste nella Dott.
Maiteo
Ufficiatura
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bizantlna
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Sciambre) l'Esa,:ca ApastoCalavassS' ir. p.)
Pionieîl dell'apostolato unicnistico: lico Mons. Giolgio
Abbonamento ordinario : Come pregano
i nostri
fratelli
cristiani
d'Oriente
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Italia L. 1.200 annue Fagina deu'A.c.I.o.c.
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Estero L. 2.000 annue NOTIZIARIO Sostenitore L. 3.000 annuo
Quali. osservatori no II?
verranno
aI Concilio
Vatica64
Notizie dal mondo cattolico Notizie
dalle Chlese orientali
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Bibliograf,a
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S P E D I Z I C N EI N A B B O N A M E N T Ú P O S T A L E .
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G F U P P O IV .:l
La presente rubrica, inlziata al principio di quest,anno, è stata accolta con vero interesse dai nostri lettori, prova ne sono le numerose lettere pervenuteci. Ciò incoraggia a continuarla" e a migliorarla, sicuri di fare con essa opera proflcua d.i divulgazione su questioni che riguardano l'Oriente Cristiano. Raccomandiamo sempre ai nostri lettori di essere brevi e chiari nelle loro domande e di scusarci se esigenze varie dovessero costringerci talvolta a rimandare ad altro numero la risposta ai loro quesiti nella riuista K Famtglid, l. IIo letto Cristiana t d.el 3 giugno L962, n. 22 Ld, ri.sposta data, ail un lettore che cfuiettreùa lnlormazioní ci,îca, iI d,uplice rna,tri,rnonlo in fito cattolico e in úto ortodosso, celebrato dd, Atene d,ana Pri,ncípessd, Sort,o d,i Grecia. E' esatta quella risposta? E. F. - Pescara Oltre a Lei, anche moltl altrl ci hanno posto la stessa domanda. Dlclamo sublto che la rlsposta dl ( Famlglla Cristlane D non chlarisee Io stato delle cose e qulndl non soddisfa I nostri lettorl. ( Famiglla Crlstiana D parla dl < rlto cattolico e rito ortodosso ). Ora non eslste propriamente nè un rlto cattollco nè un rito ortoclosso; ma, nel caso, un rlto romano e un rito bizantino-greco. E ambedue le cerimoaie, secondo il rlto roma,no e secondo ll rito lclzaotlnogreco, contrarlamente a quauto fa capire ( f'amlglla Cristiana D, sor}o nell,uso clella Cblcsa cattollca. In ltaua, per es., I fedeti della Dio(oosenza) e queul ali cesl dl Lungro Píana deglt Albanesl (Palermo) sono catpur seguendo 1l rtto blzantoliclssiml, tlno-greco, Il rlto nella presente questlone non c'entta; essendo, sla il tomano come ll bizantino, ugualriente cattoliparlare cl (non sl deve neÍrmeno aU
rlto praestantlor) e ammesst dalls Chlesa. Ne segue quindt cbe ai cattollcl non è protblto dl segutre il rito blzautine, ma vlene loro prolblto au presentarsl ad un ministro non cattollco. In Grecia, gll ortodossi seguono il rlto blzantino, ma I .loro saceraloti appartengono alla gerarchla della Chlesa ortodossa, e perclò ad una gerarchia non cattolica. Quhdl, se la gerarchia or0odossa fosse stata in comunione col ftomauo Pontefi.ce, no!, c,è dubblo che il matrlmo:rlo ln questlone sl Farebbe celebrato solamente col rito biiantino. Don Juan Carlos e Sona dl Grecia, per contrarre validdmente matrlmonlo, sl son dovuti presentare, a tenore del Can. 1063 E 1 del Codice dr Dtrltto Cauonico, dilanzi al ministro cattollco, dato che la Chiesa cattollca non rlco. nosce validc il eonsenso dato dagll sposl se non presso ll proprio notalo o teste quallfi.oato, come la glustamerxte ognl socretà per I propri contratti. E qui dobbiamo aggtungere che il matrlmonlo îra ba,ttezzatT. s'è valido, è sempre sacrameD.to (Cfr. C.J.C., Can. 1012). Oltre ad essere sacramento, il matrlmonio è anche contratto. come sacrame!,to dà, la grazia necessaria nell,lnterno deua famlglia; come contratto ha un duplice scopo: asslcurare la conslstenza deUa convlve!]za rDotrlnronlale all'lnter-
serva subito come in tutta quella luDgp epoca, gli scheml rappreseDtatlvi dei varl soggetti ln tutto lI mondo cristiano concordaD.o in modo sorprendente, e si evolvono parallelamente e concordemente. Ua cristiano allora poteva partlre -dalIa Georgla e andare ln Irlaoda o dalla Danlmarca in Etiopla e leggere sui mudelle Chlese, a chiare note, le stesse storte che sapeva leggere a casa sua. Ciò era dovuto aI fatto che i testi deua fede e della pieta cristÍana erarìo allora e meno auversiflcati, meno aumerosi, quindl tutti abbastanza notl aìmello aldel popolo cristlano. te gulale spirituall nei suoi teInoltre, anche le liturgia, paramentl, arredi, era sti, cerimorfe, molto meno divetsiflcata. Quindi anche I'arte flguratlva che a tutto ciò sl isplrava, aveva un volto se non unlco certo molto più afrne. Ma ll fatto decisivo che produsse la frattura fu il passagglo dell'arte, lì1 Ocal anonimato cidente, dal tradizionale persoD,allsmo, all'esaltazione deua flgura quasl prometelca deU'artista creatore; prima era la Clriesa comunita cb,e parlar va e cantava con la voce degli artisti, poi furono gli artisti cb.e vollero farsl sentire e ammirare (se non capire), prima dalla comuulta, poi da un ristretto numero dl lnlziatl. Da allora, ciascuD.o fece a modo suo, propriamente ecclee un'arte pittorica slale in Occldente non ci fu più, se non ridotta a pochi soggettl, oppure a soggetti modernl derivatl da apparizioni. questi giorni un 2. Ho aDuto îegalato in ln E percbè non avvenne altrettanto qîte bizantina. lnteressante Dolume di Orlente? e rni sona L'hn studiato attentemente degli oOltre al noto tradizlonalismo ùenute in mente itreltre osseraapioni, che rlentall, concorsero anche non pocbi tni perrnetto d.i sottoporui, pregand'oui d,i Concili clre si preo@uparono delle pituna cortese risposta. tura sacra come d'una espressloue del l, Perchè I'i,conografr,o, sacro è cosl, dtpenslero e del sentimento popolare. Ma Derso lî1, Oriente ed in Occid,erLte? sopratrutto valse io. Oriente iI non es2) Mt sèmbra clùe in oriente I'arte sacra serylsl afiermato 1l mlto personalistico non abbid latto lwteaoli, progressl. dell'artista-genio, deu'artlsta-creatore, E'ùeîo! Ma ciò non ha mantenuto I'arte bi8) Itu qu6to caso, può essere consiilerdta zantina ln un umile grado dl artlglaconTe espîessione d.i un umile grad,o nato? di artigidnato, dato ch.e nelle raîfr,911.Molte volte si; tuttavia non laa j.mperozaoni socre bizantine non spicca,, a dito l'affermazione dl verl geni cbe hatl'Dolore mio modo d,i aed,ere, il, d,ello no profuso nell'arte plttorica sacra, ola,rtista? tre Ie loro splccate doti di aftistl, anche M. S. - Palermo la loro profonda fede dl umili credentl. Sarebbe pluttosto da domandare pere ctò è avvenuto raraQuando infatti, ché I'lconogra,fi.a sacla occldentale, dal mente, f.rnavano i dipinti, essi soleva. ( preghiera d1... D. Gotico e specialmente dal Ftinascimento no usare la formula: ln por, sia cosi dlversa da quella antlca. Tlrtto c1ò, per concludere, costltulsce, Irxfattl chlunque cominci a studiale I'arcome tutti oggi lo ricoDoscono, I'afierte cristlana antica flno al Itomanico e mazioue di un'arte vallda come arte e flno a tutto ll BlzaDtlno compreso, oscome fatto spirltuale ecclesiale.
e, lnoltre, lr1 no della società îamillare seno alla società civlle o eccleslastica, come sua cellula; e, per quesfo, deve avere una ( forma t, cioè deve rlsultare ufrclalmente, E allora, perchè gì1 sposi si sono doorvutl presen@re dlnanzl aI ministro todosso? L'hanno fatto unlcamente per anche gll assicurare al loro matrimonlo efietti civlu- secoódo la Legge ellenlca. Anche 1n questo, gll sposl non sono venuEl meno a quanto prescrive 1l C.J.C., Can. 1063 E 3, in quanto ciò era Permesso, aDctiè se la loro comparlzione b.a comportato una cerimonla liturgica. Aggiungiamo - per concludere - che alue ortodossl ebe contraggono. matrlmonlo secondo il loro rito dinanzl al mlnistro non cattolico, contraggono m&valido, perchè essi non soD.o trlmonio tenutl alla forma giurldlca, cui lnvece sono tenutl I cattolicl, e, in Grecia, iI fìa tutti glt efiettl civiloro matrlmonio ll; sempre in Grecla, gode dl tuttt gli contmtto da effettl clvlll 1l matrlmonio due cattolicl, dinanzl aI sacerdote cattollca. Però, l'art" 1367 del Codice Clvile giretra due co stabillsce cbe 11 matrlmonlo di religlone mlsta, per avere gll effettl clvlll, r eve essere celebrato dinanzi aI mlnlstro ortgdosso. Nel nostro caso, non Der convenlenza ma per necessità, è avvenuto preclsemente cosl,
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g. QltaL '
sono Ie lingue
btúrgtrche?
A. C. : Blancavllla
(Catania)
La brevltà della sua domanda è comJensata dalla seguente esaurlente spleg€,zlone che, penslamo, scioglierà altre lmpucite a quella faftacl. dlúcoltà Proprlamente parlando non eslste nel Dlrltto Canonico Orlentale nessuna llngua llturgica ad escluslone dl altre, ma solo alcune llngue ctre sl sono afiermate storicamente e che, ln qualche rlto, vengono conservate con specla,le cura, spe( morte D, a precle se sono lingue ferenza dl altre. Ciò non per amore estetlco o sentimentale dl arcaismo, ma perchè le lingue morte non camblano facllmente, come le vlve, I slgnificatl del termlnl e delle frasi. La dellcaÎ"ezza e I'lmportanza del slgnlflcati delle espresslonl llturgiche, conservatrlci dl tantl dogml e concettl spirltuall, rlchledoDo pol che non vengano esposti a faclU mutamentl ch._ene potrebbero falsameate lg, comprenslone. Storlcamente, all'inlzlo tn tutta la Chlesa sl usava il greco, llneiua allora velcolare unlversalmente compresa anche pttr che non oggi dal popolo mlnuto, I'tnglese. Ma, glà nel sec. IV, non era ptù cosl. Comlnclarono allora ad apparlre traduzlonl ln latino, ln armeno, in copto (ossla eglzlano dell'epoca). pol in Occldente cl st fermò quasl ovunque al latlno che rimase per varl secoli quasl I'unlca llngua scritta e, per plù di dtecl secoll, I'unica llngud dotta comune, del resto abbastanza lnteulglblle anche a gente dl ben modesta cultura (predleatorl come S. Glovannl da Capestrano potevaao predlcare ln Germania nel secolo XV, senza lmparare il tedesco!). Invece, ln Oriente, I nuovl popoll sopravvenutl, che andavano costituendosl ln statl ilr) o meno autonoml, pur avendo accettato dal crlsttani antichi reuglone, cultura e rlto, trovavano magglor dif_ flcolta per la ltngua, e cosl sl ebbero le llturgie, speetalmente quella blzanilna, ossla costantlnopolitana, tradotte in varie lingue na'zionalt, f,n da clrca I'anno 1000. In teorlî, oulndl e a rlgor dl dlrttto, nulla vleterebbe che la llturgla sl traducesse nelle varle llngue nazionall, sempre però con cautela e controllo della autoilta. Praticamente ciò è avvenuto e awlene per gradl: st comincia con la traduzlone delle lezlonl delle Eplstole e del Vangell, pol sl agglungono le altre partl a voce sptegate, speclalmente quel-
Ie ln cul lntervlene ll popolo; ultlme le partl segrete riservate 6l clero. La conservazione delle antiche llngue ha ll vantagglo di mantenere a plù immedlate conoscenza, specle del Clelo, il penslero orlglnale crlstiano, e di costituire per I crlstlanl dl vastlsslme regloril, un legame senslblle di comprensione. Tuttavla non va negato che dove le cerlmonle sono uguall, Ia complenslone essenziale sl conserva, come può osservarsl nelle concelebrazionl di sacerdotl dello stesso rlto orientale, per esempio bizantino, ma di diversa llngua, ln cul clascuno a turno recita il suo brano nella proprla llngua, e solo nella consacrazlone tuttl usano lnsleme 1l greco.
4 Ho notato che i. sacerd.otí oîientaIi concelebrano e non dicono Id Santo, perchè? Me$a ciascuno singolarrnente, Com'era, o,nticd,'rnente? Il, sa,cerd,ote che colLcelebra applico, coîne Be celebrd,s$e d,a, solc? N. n. - Roma La concelebrazlone era ln uso anticamente lu tutta la Chiesa, ln Oriente e ln Occldente, quando le Comunltà crl.stlane erano dl una tale consistenza che sl potevano raccogllere tutte in un'unica basllica. per un'unica adunanza festiva (o altra), con a capo il loro Vescovo (o altro ecclesiastico digniore) circondato dal suo colleglo sacerdotale. Tale uso durò ovunque fino al Medio Evo inoltrato, Plù tardi, per servlre piì) grosse comunità, frazionate in varie. ore e in varle chiese, invalse in Occidente I'uso di celebrare clascun sacerdote singolarmente, rlmanendo la concelebrazione solo per iI caso della consactìazlone sacerdotale, nella quale I neo-oralinatl concelebrano con ll Vescovo. Invece ln Orlente, dove di sotito la popolazlone non è cosl numerosa, sl è conservato I'uso antlco. InoÌtre, l'indole essenzlale del precetúo festlvo non comporta proprlamente e dlrettamente I'assistenza .at S. Sri,crlflcio delia Messa, benst la partectpazlone alla pia adunanza ufficiale della Cc. munità. Tant'è vero che tutt'ora, cht, a ragione o no, non avesse assistlto nel glorno festivo, non vl può suppllre ln altro glorno, appunto perchè allora non c'è adunanza ufrciale, anche se c,è Messa. In Orlente sl fnsiste ancora su questo corxcetto: I'ulica funzione è lua-
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ghlsslma, e chiunque può arrlvare ad asslstervi almeno in parte, ha ademplto con clò al precetto; mentle in Occldente, da quando la Messa è stata ridotta alla sua forma breve attuale. è stato aache stabilito che pratlcamente al precetto sl soddisfl asslstendo alla Messa lntera. All'uso delle Messe lsolate conc€rse pure 10 devozione del sacerdotl monacl o frati, tant'è vero che Ie numerose cappelle o altarl laterali cominciarono ad lntrodursl appunto nelle Chlese monastiche. fnflne lnvalse I'idea deu'imp oytaD.za dell'lntenzlone del sacerdote celebrante, e qulnall questa sembrò plù assicurata se un solo sacerdote celebra; ma sl sa che nelle Messe concelebrate (compresa quella latina dell'ordinazione) ognl sacerdote può fare la sua intenzione cogll me se celebrasse da solo, a tuttl etrettl.
5. Per ragioni d/d,m.icízíd. ho daauto pa,rtecipare od, un lunerale d,à un ortodosso. Dopo Ie ceri,monid, rnl uenne ofrerto d,o, manginre un pezaetto d,i dalce bened,etto. Desid,ererei sapere che signifreo,to ha, quel d,olce d,lstribuito o;i paîteei,panti, aI Íunerd,le. A. B. Roma Sl tratta dl un rtto tipicamente orietltale, ploprio delle Chiese di rito bizantlno. Quel dolce sl cfriafiM KóÀuBd ed c fatto a base di grano cotto, con aggiunta dl zucchero, noci, mandorle, uva passa ed erbe odorifere. f <<coli,ui ) (il dolce ln questione) sono adoperatl oltre che per commemolare un defunto anche per onorare qualche santo: sl hanno eosl I coliDi iestiai e I eoliol rnortudrl (Cfr. De Meester. Iìituale-Benedizlorale blzantho. Roma 1930, pagg. 124-131). Det colfvi festlvl, è rlmasta qualche usanza anche in Occldente; ln Siclua, per questo dolce, a es,, suole dlstribuirst base dl grano. nella festa di S. Lucia, ed i collvl veDgono chiane,tl kcùcc\a>.
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L\rso dei collvi, chlamatl in epoca più l e m o t a K o t 3 K K r qo x o u x o r l 6 r c g i r l a l l a c cia nells sua orlgine ai pastl funebri ed a,lle agapi del cristianl del prlmi secoll, cbe, nobilitando antlche costumanze pagane, solevano distribulre i colivi ancbe ln segno dl elemosina agll indigenti. Assai lnteressante è l'origlne mlracolosa del colivi (Cfr. Migne, P. Ci. t. XXXIX, col. 1821-1840 e Nicephorl Callistl, Hist. Eccl. I, X, c. XII). Avendo ciullano l'apostata prescrltto che tutte le derrate allmentarl venissero portate sul mercato solo dopo essere state offerte aetll idoli, o almeno dopo essere state cosparse dal sengue delle vlttlme, i cristlani furono costrettl o a morire affamatl o ad assoclarsl. al culto idrolatrlco. Fu allorqa che Teodoro lì Tlrone, marlirizza,to LL 1? lugllo del 306, apparve ln sogno ad Eudosio, Vescovo dl Eucaite, e gti inglunse di mangiare e di fare mangiare el crlstianl ftumento bollito anzicchè quolsiasl cibo. Quel frumento boluto, chlamato collvl dagli abitanti dl Eucalte. fu relÍglosamente accolto dagli altri cristlani. A parte il racconto leggendario, I collvi assumono anche oggi un profondo significato mistlco: come il frumento per germogliare ha bisogno di essere sotterrato, eosÌ coloro cfre devono essere partecipl dell'eterna beatitudine, devono prlma subire la morte. euesto slmbollsmo è lsplrato al ben noto passo evangelico: (se ll grano di frumento caduto in terra non muore, non potrà produrre alcun frutto D (S. Giov. XII, 24). I colivl ve:ìgou.o portati ln Chlesa su un vassoio e si suole porre su di essi una candela accesa a simboleggiare l,immortalità dell'anlma. (Ed. Neli'Eucologio Rom., pag. 381) troviamo una preghiera per benedlre i colivi che vale e per la occasione del Santi e per I defunti. Oggl sl usa detta preghiera solo quando sl benedicono I colivifh onore dei Santi e vlene recitata alla flne del Vespro o della Liturgia. Per benedlre I collvi del defuntl, non sl usa plr) alcuna preghiera, dato che essi s"intendono santiflcati dau'tnsieme delle eerimonle e delle preghlere per i defuntÍ.
Prepararsi al Concilio
on I'Enciclica <<Poenitentiam a,gere>>,
pubblicata iI pnma luglio, festa d,el Preziosissimo Sangu,e- la d,ata non è caswale S. S. Giooanni XXIII hs rtwho alla cattolicitd un urgente e'uigoroso ,appello per una generale cro'ciatq,di preghi;erae di p,enitenza, come la mLglior prep'araeione al 'prossimo Concilio Ecumenico Vaticano II. Un Concilin è un fatto eminentemente spirituale. Di fronte a coloro ehe non di rado ne parlano in termi.ni profani, che meglio si add,icono ad un eaento p'olitico', iI Santo P,ad,relua uoluùo, &tLcor&una ao\ta, defr,nire inequiuoaamentsil sensoe lo sapo del ConChe questo straordinario auueniTnencì,lio. << to - ha scritto - produca quei lrutti salutart che sono nell'attesa dí tutti; e cioè un tn,Lera,aviuamentodella fe'deaattolica, un taLerifiorimento dì,cwi,td,s incre'm,entodel costume cristiano che risvegli anche nei fratelli separati un vivo ed efficacedesiderio di unità sincera ed opero,sa,in un unico ovile r sotto un solo pastore. AIle ultime parole, che abbiams ooluto sott olinear e, noi siamo p's.rticolarrnente sensibilí. II ritorno dei fr'atelli, separati all'unita ci setnbqad,aaa,eroiI frutto più cospícuo di quel <<rawiuarnentod,e'llaÍede cattolica>, di quel << inrifi.ori.mentodi caritù >>e di quell'<< cremento del costume' crì.stiano> clte sono gli scopi hnrnediati d,ella glori,osaq,ssiseDattcana. Non bastano duilque i contatti, per sè utilissimi,; non bastatn gli studì., tnd.ubbia-
nlentg necesseri; bisogna, sopra'ttutto, che ri.sptend,apiù oiaa la Îed'e, clle riarda più pu' rd e più generosa ta caritù', chs si rinnoui' it costume coms uno, aiDente testimonianza di quet chs può it Sangue (ti Gesù, Dotrontari'amentz sparsoper la nostra red'eneione' Ma ad ottenere s Questi scopi diretti e quet Írutto ind,iretto cfueè 1'Unione,sono neIo pi'antai, cessaris preglliera, e penlteneI'. << Apotlo irrigò; ma è Dio clte ha dato Ia crescita>>: cosi Paolo ai Corinzi (3,6)' L'a cre' scit'a spiri.tuateè prodotto di, graeia, e'la grazia si propi,zincon Ia supplica assi'duae con La mortifi.cazioneinteriore ed ssteriore. A questa nostra generazione in gren p'arts friuota, d,ispersa,d'i'aorat'adalla sete del piacere, d'igiuna ili pregh'i'erss di' penitenza, Poenitentiam agere>>Dl'rolesseI'Enciclica << si scuota, riare stimolo e sprone o."ceiocchè peric'olo, tornì' alle il misuri' pra gli occlri, propri'a coscienlonti d,ettagrazia, rinnoti La peccato s iÌnza Liberandosidat fariletlo del pegruand'osia e&rnrninars in notsitù'di aita: tu quat cosa i'mporta freni e rt'nunce pen'ose ma salutarl! < Se non Íarete penì'tenza - 'a'nrrnoni'un gi,orno Gesù - tutti egualrnents perirete >> (Lc. 13,5). E' 1)a,no, ed,è Îorse anche ipocri'ta,lamenta:rsi,d,elrafiredd'arnento delta tede altrui e d,el ritassamento dell'altrm costu'rne,se non da noi a raauits'arei.l calore della comi,ncLarno unions con Dio e s retld'ars cosùillibn'ta e Trutttiosa ln nostra oít.a d"a ind'urre credenti Celeste' e non cred,enti.6, gloríficare iI Padre per i eri'aiutare regale ta tna è Questa ditfi' lo16 rs assur(Is stianì' tutti a supero're sioní s a unirsí netta lede e ne!,|'amorecontro il solo ne'ni'co d'a eombattere" l'atei'srno empi6 e Proteíîorme. Giuseppe Petralia
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PONTIFICIA ALLOCUZIONE ll Ecumenico Valicano del Concilio a c0nclusi0ne dellafasepreparaloria
II2L giugno L962si sono conclusele ,adunanzeper il Concilio ecumenico. Il S. Padre, Gi,ouanniXXIII, ha riuolto a tutti i, membrit centrale un'afrabits allocuzioe consiglieri d,eltaCommission,e ne, ringr'aziandoliper I'apporto che, con la loro esperienzae it loro studio, hanno dato alla fase preparatoria del Concilio. <<...Conquesto settimo incontro dei componenti la Commissione centrale - h.a,esordito il S. Padre - il pe,riododi preparazione al nostro Concilio ecumenico Vaticano II prende termine in grande Letizia e comune soddisfazione. All'umile Servo dei servi del Signore è motivo di tenerezza lL úcordo del primo e spontaneo brillare della piccola favilla che doveva animare il Concilio Ecumenico, allorchè gli apparve dinnanzi agli occhi e nel cuore; e subito la trasmise 'in fraterna cohfldenza ai Signori Cardinali, 1à in quella Basilica di S. Paolo fuori le mura presso la tomba dell'Apostolo delle Genti, nella festa celebrativa della sua Conversione, il 25 gennaio del 1959. Occorserotre anni di buon lavoro, di fedele cooperazione: tre anni diciamo - dalla costituzione della Commissione Antepreparatoria (LT maggio 1959) atla costituzione delle dieci Commissionie dei tre Segretariati (5 giugno 1959)-: perseverante e silenzioso,ma assai proflcuo lavoro durante tutto il 1960; flno ali'arrivo, alla sua ora, in nobile servizio della grande e Superiore Commissione Preparatoria Centrale, sotto la presidenzadel Papa dal 12 giugno 1961alia data odierna. Veramente - amiamo ripeterlo - furono tre anni di magniflca, ediflcante attività, devotissima e ardente. Ancora poche ore; domani solennità del Corpus Domini noi rivedremo Ia flammella che già umilissima apparve presso la tomba di S. Paolo, dispiegarsi ormai grande flamma nella vastità splendente di piazza S. Pietro, dove un popolo immenso la solleverà
cantando intorno a Gesù, nella gloria del suo Divino Sacramento, conclamato al centro del mondo: mysterium frdei - mysterium unitatis - mysteriurn pacis. La ricorrenza, dopo tre anni, va dal tempio di S. Paolo, primo araldo dei Vangelo, alla Basilica di S. Pietro, Principe dell'apostolato, e Capo della Chiesa universaie. Essa non poteva esserepiù felice e piu grandiosa. Il primo, it più importante impegno per il successodi un Concilio Ecumenico è la sua studiata e perfetta preparazione. Domino et Deo gratias>>. Sempre,sempre <<benedicamus Che potevamo attenderei di meglio, nella misura delle umane possibiiità, a cui si aggiunse \a grazía del Signore, cosi abbondante e preziosa? Dopo questo punto di arrivo neil'ufficiale e ultimata prepàtàzione, seguiranno tre mesi di raccogiimento, sempre fervidi di lavoro per la Segreteria Generale e per Ia Comrnissione tecnico-organiz:zativa.Più intensa e viva sarà la cooperazione intima dd parte dei singoli Padri sparsi nel rnondo. Essi, inoltre, avranno modo di disporre il loro spirito leggendo,meditando e annotando gli schemi, che verranno inviati a tempo e a ciascuno. Più utile servigio al successopieno del Concilio nella sua celebraiionesolenne dall'l1 ottobre in poi, non poteva essere più gradito. Sarà bene che venga sollecitamente trasmesso alla nuova Segreteria Generale - o anche alla persona del Cardinale Segretario di Stato di Sua Santità - in via riservata, quanto ad alcuno dei Padri, attentis adiunctis, sembrasse più opportuno far conoscere. Tutto concorre a misurato accorgimentÓed a spirito di chíarezza,nelle migliori disposizioni a superare le difficoltà, ogni cosa trattando in pienezzadi pace. In queste ultime sedute furono esaminati gli schemi elaborati dalle Commissioni Preparatorie su importanti problemi deiia Teologia: relazioni tra Chiesa e Stato; necessitàdelta Chiesa; Ecumenismo; disciplina ecclesiastica;rapporti fra Vescovi e Religiosi; formazione dei Chierici; Scuole Cattoliche: AssociazioniCattoliche; Apostolato. Le Sottocommissioni degli Emendamenti e delle Materie Miste sono all'opera per rnettere a punto gli schemi discussi in questa uitima Sessione deila Commissione Centrale. An8
Pind,cotecd Vo,txcona. PaId, d.i Vittore di Bortolonneo. Sec. XVI. La CILíesa presentata a Cristo d,ai QoriÎei (l'egli Apostoli, Pietro e Po'oto.
Uniamoci al Papa, successore di Pietro, nella preghiera zelante perchè il Concilio Vaticano If possa offrire al mondo, nel|'auspicata unita dei cristiani, la radiosa visione del Corpo Mistiao reintegrato nella sua armoniosa bellezza, opérante nuovo vigore e nuova fecondità di bene.
che la Sottocommissionedel Regolamento è ormai nelia sua fase fi.nale. SeguendoiI complessolavoro di questi tre anni, quanta gioia e quanta serenità del Nostro spirito nel riievare ed ammirare quotid.ianamentelo sforzo intetligente, fervoroso e lieto, di quanti, Signori Cardinali, Vescovi, Moderatori Generali degti Ordini e Congregazioni religiose, Rettori di Università ed.Atenei Ecclesiastici, Pnelati e Membri del Clero secolare e
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regolare - ed in qualche modo di Personalità anche del laicato - hanno partecipato alla preparazione costruttiva di questa mystica turris alla quale ben si conviene I'augurio della pax et abuntlantia del Salmo 121! Le nostre intenzioni sono rette e limpide. Questa Santa Chiesa, che Gesù ha fondato, civitas Domini, si erge paciflca fra le diverse << turres > degli uomini, in molta parte tendenti a cio che non essendoricerca di gloria aI Signore - e 1o diciamo prescindendo dalle personali forse buone intenzioni -, diviene angustia e pericolo permanente per la pace del mondo. Noi intendiamo proseguire nel nostro buon lavoro, con tanta maggiore lena, dacchè vediamo disporsi e comporsi con decisione e con gaudio gli elementi atti ad assicurarne il deflnitivo successo. Secondo un dettame di antica saggezzz, <chi bene incomincia è alla metà dell'opera>. Noi siamo, per verità, ancora all'inizio: ma le eccellenti dimostrazioni già moltiplicatesi attraverso iI lavoro e le diseussioni di questi tre anni prima delle Commissioni particolari, quindi nella grande Commissione Centrale, hanno offerto al mondo intero lo spettacolo edificante di cosi viva devozione alla Santa Chiesa da parte di tutti, da lasciarci confldate, àîzi da assicurarci le risposte benigne dal Cielo alle voci di fraterna concordia e di sincera volontà di tutte le ancora vaste energie di cui la eredità di Cristo Gesù dispone, visibili ed invisibili, di ordine naturale e soprannaturale, temporale ed eterno. Sul puntb di vedervi partire, Venerabili Fratelli e diletti Figli, ciascuno per la propria diocesi, o per le varie forme d.el proprio ministero episcopale e sacerdotale, e anche un poco a sollievo delle prolungate fatiche ed a prepat'azioneal nuovo lavoro che qui vi attende, vogliate soprattutto trasmettere alle anime che avvicinerete non solo le ottime impressioni di quanto i vostri occhi videro, e del contributo che ciascuno ha potuto prestare alla preparazione de1 Concilio qui in Roma, ma ancora della chiara luce, diciamo non come di un quieto vespero,ma di un lieto mattino, che si annunzia per il prossimo ottobre sotto gli auspici della Madre di Gesù e Madre nostra. Suggerite a tutti di pregare, con sempre più acceso zelo, in unione col Papa, úelle varie forme che la sollecitudine pastorale meglio vi consiglia...>. GIOVANNI XXfiI
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C/rurn nei pzimi sette CanclLr
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La Chtesa ortodossa vlene spesso deflatta come la Chlesa del Sette Coneílí, cloè la Chlesa la cul fede venne stablllta nel prlml sette conclli ecumenlcl. Quale che sla ll valore teologlco attribulto a quesfl conclll dat dlversi teologt dlssldenil odlernl, non c'è dubblo che questl conclli sono rtmastl Ia norma dell'lnsegnamento e della dtsclplina dello Orlente blzantlno separato. Recentemente un gfovane teologo ortodosso, ll P. G. Meyendorfi, scrlveva dlfattl: ( Da parte sua, la Chlesa ortodossa sl dichiaîa fedele alla fede degll antlchl conclll - comune retagglo questo dell'Orlente e dell'Occldente crlstlanl - e ha conoscenza dl essere la Chtesa Una, dl cul questl conclll furono una volta l,espressione r (L'Egl. Orth., p. 40). La Chtesa ortodossa tbvero ha eonoscluto altrl conctll, che furoao per essa dl grande lmportanza (bastl pensare a quelll del secolo XIV o del secolo XVII); perÒ I prlml sette conclll ecumenlcl vanno conslderafl come quelll che hanno formato ln modo dennlilvo ll volto delta Chlesa orlentale separata. Cosl scrlve lo stesso P. Meyendorfr: <Storlcamente, tl pertodo det conclll ecumenlct rappresenta per glt ortodossl un perlodo norrnatìuo: allora tnfattl e aon nel decorso del perlodl posterlorl - cornel è ll caso per la crlstianlta occldentale - fu deflnlto per lo plù I'espresslone dogmatlca e canonlca della loro fede nell'aspetto che coúosclamo oggl r f lbid. p. 35). D'altronde per not eattollcl, benchè la Chtesa romana abbla avuto dutante I secoll posterlorl altrl numerosl conclll da essa constderafl come ecumenlcl, t pflml sette hanno tuttora un stgnlflcato del tutto speclale nel problema della rtunlone dell'Orlente separato con nol. In prlmo luogo,'questl prlmt sette sono conclll ecumenlcl comunl e al dlssldentl e a uol, come 10 ha notato ll Meyendorfi, e testlmontano la nosfra unlca e comuae fede. Dltattl hanno deflnlto I'esserrzlale della ConÍerenzo tenuta nerld, IVIII Settlrnana d,i preghlere e d,i stuitt Cristíotw} di Napoli (U-24 6ett. 196r).
per llOrlente
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fede crlsttana contro le eresle: la persona dl nostro Signore Gesù Cristo e ll mistero della sua Incarnazione. Dal primo Niceno del 325, che deflnlva la vera divinità del Figliolo, uguale e consustanzLale aI Padre' all'ultlmo del ?8?, che proclamÒ la legitttmltà del aulto delle immagini, c'è un unico movimento che sviluppa le conseguenze del dogma della lnabitazione del diyino nel mondo creato, tramite la persona del Verbo di Dio fatto uomo. Inoltre 1 priml sette conelll sl sono svoltt nell'epoca dei Padri della Chiesa e la tradtzione cattolica ha sempre attribuito a questo periodo (gti otto primi secoll) della vtta detla chiesa, un valore del tutto particolare. I Padri della Chtesa greca sono an'che i nostr.i; I concili celebrati nel periodo patristico conservano un sapore univelsale che, ln qualche maniera, li co4trappone agli altrl posteriorl. Difatti, come ha dlmostrato il Dvornik, questi sette primi sono rimasti per f intero medioevo I sette grandl, quali norme della fede cristiana. Cosicchè il Concilio dl Firenze, nell'edizione latina di Abramo di Creta, venne ancora Chiamato, Con I'approvazlone di Papa Clemente VII, I'ottavo ecumenico. Solo dopo aver perduto la speranza dell'unlone. con I gr€ct, 11mondo oceidentale annovererà. in modo deflnitivo i concill medievali latini tra gli ecumenici. Ora i sette priml, schiacctatl dal numero dei concili latini posteriori, su-biranno una certa svalutazione, in modo che recentemente alcuni teologi'cattolici hanno potuto mettere in dubbio il valore ecumenico dell'uno e dell'altro, come del II del 381 o del V (I e II Costantinopolitano). Dalla tradizlone unlversale greca perÒ i priml sette sono sempre considerati i sette grandl concill. E clÒ pel due ragionl principali: perchè sono i poncili ,che hanno deflnlto l'essenzlale della fede cristiana circa la persona del Salvatore e hanno codlflcato la dlsciplina della Chlesa' e perchè sono i conctli dell'epoca patristiea' I primi
sette Concili
nella
Liturgia
bizantÎna
Tuttavia c,è ancora un altro motivo: I Padri dei sette concili fanno parte della liturgia della chiesa. La nostra titurgia greca festeggia ciascuno di essi in giornl determinati con la dovuta solennità' L'origine di tau feste, durante I'anno llturglco, è molto anttca. Meno di sessant'anni dopo ll ccnelllo dl calcedonla,, nell'anno 518, veniva istituita in modo del tutto particolare Ia festa dl questo Concilio e dei tre precedentl. slamo nel perlodo dello scts.-ta dl Acaclo che separò I'oriente dalla comunione romana, a caglone dell'Enotikon deli'Imperatore,zenone, respinto da Papa Felice III. Morto perÒ I'Imperatore Anastaslo, sali sul trono, il 9 luglio del 518, un ardente cattolloo, Glusflno I. Nella domenica seguente, il 15 luglio, il popolo volle approfi'ttare della prima apparizlone in pubblico de1 nuovo imperatore per richlamare il rlstabilimento e della fede ortodossa e dell'unlone con la sede rofii&lt&; All'Isodos della s. Liturgia, quando 1I Patriarca Giovannl, in presenza dell'Imperatore e del Vescovl, stava per e-ntlare nel Santuario' { O l a
il popolo gli chlese, con alte grlda, dl restaurare la comunlone, dl anafemizzate Severo di Anttochia e di proclamare la fede dl Catrcedonla, esigendolnoltre che, all'indomani, 16 lugllo, venlsse celebrata una solenne sinassi ln onore del grande Concilio. Il Patriarca allora fece sallre sull,ambone ll diacono Samuele per parteclpare ai fedeli che questa sinassi sarebbe stata celebrata all'lndomanl: c Facciamo sapere a Vostra Carità che.domanl celebreremo la memorla det nostri Padrl, i Vescovi che si Tadunarono a Calcedonia e che, con quelll di Costantinopoli e d.i Efeso, hanno confeimato ll simbolo dei 318 Padrl radunatisi a Nicea. L'adunanza (cloè nella grande Chlesa di Santa Sofla). avrà - iuogo qul> Notiamo ehe, nell'lntento del Patriarca, questa celebrazionedel quarto Conclllo ecumenlco vlene intlmamente collegata a quella dei precedentl altrl Conctll ecumenlei, fin dal prlmo nlceno che stabili la fede crlstiana. La festa del Concillo di Calcedonia,celebrata per la prlma votta il 16 luglto 518, è dunque la prlma festa del eonclli. Dobbiamo osservare che, dopo 14 secoll, questa festa è rlmasta nel nostto calendario bizantlno alla stessa data. Nei Minei plù, recentl, è vero, come ln quelti in uso ai nostri giornl, questa festa del slnodo calcedonese e del tre precedentl, vi.ene .trasformata ilr una memoria det sei prtml conclll e: neniel, mentre la celebrazioneparticolare del Concllio dl Calcedonla viene rlportata al glorno 11 luglio, festa di S. Eufernia che confermÒ iL Tonos del Padri del IV Concilio. L'idea perÒ rlmane la stessa: sl tratta dl commemorare i sei concili che hanno sugellato l'unita. della fede della Chiesa..Per questa festa cantiamo ancor oggl tl Kontakion (attrÍbulto a Romano il melode) ma certamente contemporaneo agli awenimenti su riportatl: << La predicazione degll Apostoll e i dogmi del Padri hanno sugellato I'unlca fede per la Chlesa che, portando la tuniea della verita tessuta con la scienza dlvina, distrtbulsee e glorlflca U grande mlstero della pleta. >. (Cioè l'incarnazione del Verbo).
I primi
sette
Concili,
base
e fondamento
della
Chiesa
Ora è molto importante osservare che scopo preclpuo e primo dl questa festa è celebrare, in modo speelale,I quattro primi concili, quale base e fondamento della Chiesa. La fede d.ella Chiesa è riposta su questi quattro come sulla pietra quadrata. Hanno confermato la predicazione apostolica e i < dogmata >, cloè I'insegnamento della Chlesa. Questa idea del valore uni,co dei .primi quattro concill è rimasta, attraverso i secoli, un prlncipio fondamentale della dottrina ecclesiastica. Papa S. Gregorio Magno manifestava per questl quattro concill una venerazlone particolare, più volte rlscontrabile nei suoi scritti. E ciÒ mBrita dl essere notato, essendo Egli vissuto dopo ll V0 ecumenico. Per Liri, però, come per l'intera tradlzlone di tutto ll medioevo, i quattro primi concili vengono paragonati ai quattro Evangell ed Eglt, nella sua slnodica ai patrlarchi d'Oriente, cosi esplicitamente sl è espresso: <Sicut sancti evangelli quattuor libros sic quattuor concilla susclpere et venerari me fateor>. Poi, dopo I'enumerazlone di questi quattro, aggiungeva iI quinto ecumenlco e gli altri riconosciutl da un consenso universale. I J
L'ldea centrale era però sempre quella dl onorare I priml quattro come I quattro evangell. Contro di essl non si puÒ stabilire nulla. Il loro valore è unico ed lntangibile. Questo paragone tra t prlmi quattro conclll e 1 quattro vangell, che sl rlseontra plù volte nef suoi scrittl, passÒquale bdne comune dell'lrtera tradiztone medlevale. Per S. Gregorlo c'è pure un qulnto concilio, quello che condannÒ I tre cap,ltolt, ed Egll lo riconosce perchè ha confermato I prtml quattro. Ritrovlamo questo principlo ln S. Isidoro dl Sivlglla e in segulto nella letteratura canonlca e teologfca del secoll posteriorl, flno alla grande scolastlca. I prtml quattro conclll sono il fondamento della fede della Chiesa, come dlce lI Kontakion sopta citato. Questo fatto non menoma ll valore dogmattco e dlscipllnare del conclli posteriorl, perÒ I priml quattro rlmangono privllegiatl. Tra questl, 1l prlmo nlceno, tanto venerato da un Papa coÍie Leone Magno, viene ln prima linea; e sappiamo come la nostra llturgla greca festeggla eon predllezloue speciale ll suo ricordo. I quattro prlml ,concili, e ln modo partlcolare tl prlmo nlceno del 318 Padrl, hanno stabillto la fede della Chlesa. Sono essl I'espressione dl questa fede v1ssuta e formulata dalla Chiesa, dopo gli Apostoli e il Vangelo. Come ln questi secoll I prlml quattro concill hanno goduto dl un prestlglo lnsuperablle, eosl, ln epoca posteriore, dopo ll trionfo dell'Ortodossla nello 842, i primi sette sono divenutl la base dell'lnsegnamento dogmatlco e dell'organlzzazlone dlsciplùrare della Chiesa. Ecco dunque le ragionl per le quali I prlml sette eoncili hanno conservato un valore lncomparabile per I'apostolato dell'unlone. Ora conviene anallzzare alcunl aspettl della storla dl 'codestl conclll per percepire 1l lor profondo slgntficato eccleslologlco. Il primo fatto che colpisce colui che studia la storia del prtmi sette eoneill è che questl sono conclll orlentali. Tuttl e sette, dal prlmo all'ultimo nlceno, sono statl celebrati in Orlente; e, tranne quellci dl Efeso, a Costantinopoll o nel dintornl: Calcedonla, Nicea. Da questo punto dl vlsta geograff.co, sono conclll dell'Orlente. Ma sono orientall, inoltre, per la parteclpazlone del vescovl. La maggioranza dei Padrl del sette conelli è costttulta da gerarchl orlentall. Difattl, il prlmo ntrceno, nell'lntenzlone dell'Imperatore Costantino, doveva essere un conclllo dell'lntero mondo crtsttano. A questg scopo la posta ufpclale del governo veniva messa a disposlzione dei vescovl per facllitare loro 11 vlaggio flno alla lontana cttta, dl Nicea. Da notare però che I membrl dl questo conctlto sono, ln maggloratrza, Vescovl dl Palestúra, deU'Asla Mlnore, della Grecia e dell'Egitto. La rappresentanza oceidentale è quasi ridotta al legatl romanl e a due o tre vescovl delle Gallle. L'Afrlca, con le sue numeroslsslme sedl vescovlll, è pressocchè assente. Assente pure la Spagna cristiana, cloè la Betlca; assente I'Italla centrale e del Nord. Per queste reglonl sono presentl I soll legatl dl Roma con tl celebre Osslo,
Dr).-'> Paptro dì. Vtennr, - Attt iletr VI Concilto ec|l.lnenlco (dnno 680) rt'rme d'ei Pad'ri umile Vescovo dl Atene e Ledet, Concitio. In second,a riga, Ei Legge: sciovannl, gato del Trono apostouco deU'Anttca Itoma al Santo Concillo, approvando, ho nrmato D. Senlono Ze frnna îl'egl,t oltri Vescoai.
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vescovo di Cordóva e Cectltano dl Cartaglne, prlmate dell'Afrlca. Che a Nicea sl svolgesse un conclllo orlentale ne trovlamo un,altra ptova nel fatto che S. Oario dl Poitreffi, gia, vescovo da qualche anno, non sapeva nulla dl questo concilio. Lo dlce lul stesso (De Syn. 91, pL, 10, 845), benchè egll dovesse diventarne in segulto uno del più ardenti difensori. Nel secondo conellio ecumenico di Costanttnopoll, del B8l, il earattete orientale dell'assemblea rlsulta ancora ptù chlaro. Questa volta non cl sono neppure legatl romanl; e lloma,'fllo a Calcedonla, ha.praticamente ignorato questo concllio. A Efeso nel 431 la rappresentanza occldentale è anche nulla. Tuttavla S. Clrillo, àrclvescovo dl Alessandrla, preslede I'assemblea quale legato di papa Celestino. A Calcedonia, lnvece, e nel conelll posterlorl, ll vescovo dl Roma ha sempre mandato rappresentantl personall. Tutil sanno lo strano svolgimento del Vo ecumenlco e l'atteggtamento dl Papa Vigillo durante questo Concillo. fn verita, gia h questo II0 costantlnopolltano la rappresentanza dell'Qccldente sl faceva un po' plù fltta che nel preeedenfl. Con fl papa, I vescovl occldentali sono 25 clrca. PerÒ 1l ancora tl numero degli orlentall supera di gran lunga quello del latinl. Nel due ultlml conclli, I legatl romanl sono I soll rappresentantl della cristianita latlna. I priml sette conclll sono dunque anzltutto concill ortentalt. Trattano probleml orlentali.ln assemblee formate da vescovl quasl tutti orlentali. Vedremo plù ln là ctÒ che bisogna lntendere con la parola < orlentale > a proposito dei prlml sette conclll ecumenlcl. Questt costitulscono, prlma dl tutto, la gloria della Chtesa d'Oriente che, attraverso lnnumerevoll dlfficoltà., fece trlonfare, unlta a Roma, la fede trad.idonale, I'ortodossla cristiana. Roma
e le antiche
sedí orieotali
Slmbolo dell'Orlente unlto a Roma nell'unlca fede, questi sette conclll son'oanche da conslderarsl come un dlalogo'tra la Chlesa romana e I'Oriente crlstlano: la Chlesa romana, cloè nel senso stretto, la sede apostollca dl Roma, conscia dell'lndefettibiiita della sua fedq; e dl fronte ad essa,le vecchie chiese d'Orlente. Il Dvornlk ln una opera ragguardevole ha recentemente sottollneato la dlfferenza dl prospettiva tra Roma e l'Orlente attorno alla nozio.tre dl apostoliclta,. PerÒ senza menomare ll pregio delle analisi e delle concluslonl dell'emùrente studioso, posslamo notare che il prlmo grande storleo crlstlano, Euseblo dl Cesarea, coDosce quattro grandl < sedi apostoliche > attorno alle quall eglt svolge tutto ll raceonto della storla crlstlana. Queste sedi sono t quattro futurl patrtarcafl: Iùoma ed Alessandda, Antiochla e Gerusalemme.,L'lntera impalcatura della sua storia ecclesiastlca è fondata sulle llste eplscopall dl queste quattro grandi chlese, fln dagll apostoll. Cosl dobbiamo ammettere che ll celebre canone 60' del primo niceno, che deflnisce la glurisdlzlone dt Alessandrla dl fronte a Roma ed ad Antlochla, pur non facendo nessun accenno esplicito sull'orlglne apo-
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stolica di queste sedl, in realtà sl rlallaccia all'ldea comune dell'epoca, cioè che fln dagli apostoll queste tre sedl prln'cipall del mondo cristlano di allora godono dl una preminenza rlconoscluta da tuttl. Difatti ciÒ vlene confermato dal canone 70 dello stesso concllio che rlconosce I prlvllegi particolari della sede di Gerusalemme, martenendo tuttavla la glurisdlzione superiore del metropolita di Cesarea dl Palestina. A mlo parere conviene rlntracciare ln questo canone la rnano clello stesso Eusebio dt'Cesarea. Questi, difatti, nella sua Storia Eccleslastlca, cl racconta a proposlto della controversla pasquale del II0 secolo, che ovunque furono radunatl dei slnodl provlnciall per decldere la contesa. PerÒ egll ei dice espltcltamente che tl sinodo del vescovl dl Palestlna era prnesledutoda ?eofllo, vescovo di Cesarea, e Narclso, vescovo dl Gerusalemme. Lo storlco testimonia cosl che lI vescovo della città Santa godeva da tempo lmmemorablle dl un prlvileglo di onore speclale. Ora sapplamo che Euseblo scrlveva questi prlml llbri della sua Storia gla prlma della pace della Chiesa, ln un tempo quando non era ancora vescovo di Cesarea. D'altronde quando sl sa il ruolo che egll stesso ha avuto durante 1l prlmo concilio ecumenlco, non c'è da meravigllarsi che egli abbta voluto far sanclre 1l privlleglo d'onore di Gerusalemme che rlmontava all'epoca apostolica, pur mantenendo salvl I suol dirittl di metropoltta. Tutto sommato dobbiamo vedere nel canonl 6 e 7 di Nlcea, non una lnnovazlone del Padrl del concilio l:r materla dl organizzazione eeclesiastica, ma la sanzlone ufreiale di uno stato di cose, che risale alI'epoca apostoliea, cosl come d'altra parte riscontrlamo una corrlspondenza perfetta tra questl canonl e 1 documentl antlchisslml della storia della Chlesa che conosclamo tramite Euseblo. fn verlta, solo nel concllto dl Calcedonia la sede dl Gerusalemme rlcevera I'autonomla eccleslastlca completa per soddtsfare le ambizioni del turbolento Glovenale; perÒ questo svlluppo storlco era senza dubblo nella linea dei princlpl gla rlconosciuti da Euseblo come elementl prlmitivl dell'organizzazione eccleslastlca. . Il patriarcato
di Costantinopoli
e Roma
Rlmane 1l caso di Costanttnopoll. Dopo l'erudlto lavoro dèl Dvornlk, cut abblamo accennato, sapplamo ormal che la pretesa apostollclta, deUa sua fondazlone è un elemento del tutto secondario nello sviluppo deila sua autorità. Dal canone 30 del prlmo Costantinopolitano e dal cosl<letto 28" dt Caleedonia appare chiaro che le sue pretese sono di origlne polltlca. La cosa è troppo nota per lnslstervl. PerÒ come gia hanno osservato dlversl studiosi recentl, tra I qualt P. Herman, nel suo ottlmo studio di questo canone, la decistone del Padrl dl Calcedonla era nella Ilnea della glurlsprudenza orientale. Il canone 90 del concllio di Antiochta le deva un fondamento glurldlco, dato che I'lmportanza ecclesiasttca delle sedl episcopall doveva corrlslrondere all'lmportanza politlca delle cltta. Peraltro è anche da notare che Papa Leone Magno, che resplnse con tanta forza tl 280 canone, non conceplva l'orlglne apostollca delle sedl magglorl della Chlesa senza urtra certa relazione con f impor-
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tanza politica delle città,. Difattl una sua lettera ad Anastasio, suo vi,cario di Tessalonica, scrrtta cinque anni circa prima della famosa €ontesa ne dà la prova. Ad ogni modo, nel decorso dei secoll, il primato di Costantlnopoli, dopo quello dell'antica Roma, è dlventato un fatto ammesso da tutti. Si osserva di consueto clre I'accessionedl Costantinopoll a rango di seconda sede della Chiesa universale, cioè dopo Roma e prima di Alessandria, venne ratiflcata ufficialmente daÍ papi solo nel concilio antlfoziano de11'869e dichiarata in modo solenne nel concilio lateranense del 1215. PerÒ dobbiamo notare che nella prassi questo fatto era ammesso da Roma parecchl secoli prima. Dlfatti, benchè Roma abbia respinto con energia il canone 280 di Calcedonia, essa perÒ ha trattato .dell'Oriente. A quesempre con Bisanzio come se questa fosse la prima sto sviluppo delle cose ha contribuito un dopplo fatto: le liti cristologiche dei secoli V0 a VII' e I'invasione araba. Con le liti ,crlstologiche, cloè particolarmente con 1l monofisismo e il monotelismo, le due grandi metropoll dell'Oriente, Alessandria ed Antiochia, hanno perso la maggior parte delle loro energie e del loro prestigio. Con I'lnvasione araba tn Siria ed in Egltto si formarono detrle ehiese nazionali che .ctroncarono la loro comunione con la grande chiesa ortodossa e abbracciarono ll monoflslsmo. Oramai i due grandi patriarcati di Alessandria e di Antiochia, amputati delle chiese giacobitiche, hanno perso gran parte della loro antica autorita a prò di Costantinopoli. Cosl accade che nella storia posterlore il dialogo tra Oriente ed Occldente divenne per lo più un dlalogo tra Roma e Bisanzio. I grandi concili dal VIo all'Vllfo secolo sono concili bizantlnl; e per gli occidentall I'Ofiente e la Chlesa orientale, vennero clrcoscrittl all'orizzonte dl Costantinopoll. Le vecchle crtstlanita di Siria ed Egitto che pressochè lnteramente hanno respinto le formule di Calcedonia sono oramai fuori dell'ambito dell'impero cristlano. Nella prassi, la sede di Costantinopoli rappresenta I'Oriente con il quale Roma deve contare. La pentarchia
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Tuttavia se Constanttnopoll ha conqulstato questo prlmato, ormal indiscusso nella Chiesa orientale, clÒ non signiflca che I dirittl degli altri patriarcati siano stati aboliti. Questi invece conservano ln linea di massima la loro autorita., anche se essa nella prassl è strettamente dlpendente della Chlesa regina di Bisanzio. Due teologi greci, lntrepidl dlfensorl della fede ortodossa contto le eresie, e del resto tra I più ragguardevoll propugnatori dell'autorltà suprema dl Roma ln Oriente, hanno elaborato la far-nosateoria della Pentarchia: questl sono S. Masslmo Confessore e S. Teodoro Studita. Quest'ultimo parta ptù volte nei suoi scrltti contro gll iconoclastl del corpo a cinque eapi - cinque teste - che è la Chiesa. PerÒ quello ,che doveva dare a questa teoria del reglme oligarchico della Chlesa una forma teologica destlnata a grande fortuna fu
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NICEA - Chiesa della Dormizlone
un romano, forse di origine greca, dell,epoca di Fozio e NicolÒ I0, Ana_ stasio il bibllotecario. scriveva difatti nella prefazione agli atti del concilio antifozi4no dell'869: <siccome cristo ha disposto nel corpo suo, che è la Chiesa, tante sedi patriarcall quanu sono i sensl in un corpo mortale, niente manca all'lnsieme della chiesa se tutte queste sedi har.no una unlca volonta,, lo stesso come non manca niente al moto de1 corpo se tutti i cinque sensi godono della stessa salute eomune. siccome la sede romana è preminente tra di loro, è giusto di parago. narla aIla vista che è ll primo di tutu I sensl, essendo più acuto degli altri avendo la comunione con gli altri in grado più alto di quella che hanno tra di loro > (Mansi 16, 7). E molto interessante osservare che questa teoria venne elaborata da un fedele seguacedi Papa NicolÒ f0. CiÒ prova che essa esprlmeva un fatto della vlta della Chiesa ammesso da tutti e aweratosi durante i grandi concill della Chlesa. La Chiesa di codesto tempo era basata sul regime dei cinque patrlarcatt, tra cul la sede romana, occhlo vigilante, occupava un posto del tutto slreclale.
Sviluppo Occidente
della concezione pentarchica
in Oriente
ed in
Però è strano notare che questa teoria del clnque sensi del corpo della Chtesa, svlluppata ln modo perfettamente ortodosso da un occidentale quale Anastaslo, venne rlpresa plù tardl tn un senso inam-
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misstbile da paîte del bizanttni nella controversla anttrom'ana del XIoxII' secolo. Per un Pietro III0 d1 Antiochia e per un Niceta Seides' tutti i sensi del corpo, cioè I patriarcatl sono uguali; e Stoma nom è più quell'occhlo vigilante che dirlge il corpo. Invece in Occidente la teoria della pentarchia conosceva tutt'altro sviluppo. Alla vecchia teoria di S. Leone Magno e dei suoi successori della <<petrinità> delle tre sedi prlncipalt del mondo crlstiano antico: cloè Roma, Alessandria ed Antiochla, fondate da S. Pietro, vlene aggiunta questa idea che tutti i patriarcati orientali hanno in Roma il loro fondamento. Questa idea viene espÌessa nel termlne dl basilica patrlarcale che assumono le princlpall basiliche della citta eterna fln dall'alto medioevo. All'inlzio, questo vocabolo signlflca soltanto che sl tratta di una delle basiliche maggiorl a cui è contiguo un palazzo papale, allora chiamato < patriarchium >. PerÒ nei primi annl del secolo xlv incontriamo questa idea che i patfiarcati orlentali sono rappresentati a Roma nelle basiliche patriarcali. Il cardinale Giovannl Monaco scriveva ad esempio: <<Sicut totus orbis habet quattuor sedes patriarchales principales, sic et Roma sciliget stl Petri, sti Pauli, stae Mariae Maioris, sti Lau-' rentii extra muros quattuor habet ecclesias patriarchales. Et ecelesia episcopalis et major est lateranensls ut patriarchalis omnlum. Et slc concordo versus: Paulus, Vlrgo, Petrus, Laurentius atque Joannes, Hl patriarehatus nomen ln Urbe tenent >. (Cfr. Frutaz, Eph. Lit., LXVUI (1954)215) un autore del secolo XYI, U dotto agostlnlano Panvi:rio, nella stessa linea, rpîopolle la sua spiegazlone pelsonAle che rinforza ancora la .ldea del domlnio romano sui patriarcati orientall. EgIi difatti scrlve cosi, dopo aver rlcordato I'oplnlone di Glovannl Monaco: <<altera ratio quae mihi longe verisimilior vldetur est ut pel haec (qul instituta demonstraretur Patrlarcham, slve Pontlflcem R'omanum prinet caput tamquam est) appellatus Patriarcha et ipse aliquàndo cipem totius orbis ecclesiarum alios quattuor patrlarchas, qui sigillatim pér rous dioeceses totum orbem christianum regunt et gubernant, subditos habere, ac allls omnibus sedibus patrlarchallb{rs praeesse uC ecclesiae ipsius universatis unitas demonstraretur. Per quinque enlm ecclesia quinque patrlarchas lpsos, ld est Romanum, Constantinopolltanum, Alexandrlnum, Antlochenum et Hierosolymltanum, et hac ratlone univetsum terrarum orbem repraesentet, et ad ejus exemplar cOnstltuta fuerit, quum eas in Urbe habeat sedes patriarchales, quae sunt ln unlverso orbe terrarum > (ibid. 216).
Conclusione Tuttavia, come abblamo detto sopra, questa teoda della pentarchla' ricevuta dall'Oriente e dal mondo latino, e dl cui abblamo riportata una tardivlssima testtmonianza, pur mantenendosi attraversO I secoll e sancita dalt,autorità dei concill, rimase in realtà una veduta dl teorlcl' i j L i
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Nella prassl la vita della Chlesa all'epoca dei prlml conclli è un contlnuo dialogo tra I'Oriente, rappresentato da Bisanzio, e Roma. Dl consueto vediamo questo dialogo come la lenta preparazione della rottura del secolo XI. La realtà è ben diversa. E' vero che prima dello scisma definitlvo, una tensione endemica ha avvelenato le relazioni dell'Antica e della Nuova Roma. Tuttavia non si' puÒ trascurare ll fatto ,che, in flne del conti, è I'azione congiunta dell'Oriente e del Papato, meglio dell'Antica e della Nuova Roma, che fece trionfare la fede della Chiesa nei concili. Possiamo dunque concludere questa rapida esposlzione con le osservazioni seguenti: l' I sette prlml concill godono di un slgnlflcato del tutto particolare nella storia della Chiesa dl cui hanno deflnito la fede in punti essenziali; e tra questi I quattro primi hanno avuto tanto nell'Oriente greco quanto ne! medloevo latlno un prestigio insuperabile quale norma della fede della Chiesa indivisa alla stregua dei quattro vangeli. 2" I sette priml concili sono concili orientali. Lo sono per vari motivi e a titoli diversi. In essl è stata sancita l'organizzazione patriarcale che ebbe tanta importanza nella vita della Chiesa antica e eonserva tuttora 11 suo valore nel problema dell'Oriente separato. 3' Ma soprattutto I primi coDclli furono I'espressionedi un dlalogo tra Bisanzio e lìoma. Insieme attraverso difficoltà innumerevoli, tramite loro, I'Oriente bizantino in unlone con la Chiesa tomana, ha mantenuto e difeso la fede cristiana. Ecco il perchè I sette priml conelll conservano per I'apostolo detla unione un valore insuperabile. Sono la testimonianza dell'opera dello Spirito Santo nell'unica Chiesa dl Crlsto. DON EMANI]ELE LANNE, O.S.B.
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delleChiese L'llnione Ecumenico edil Concilio Vuticuno 2o presso Un'indcgine vuri esprnenti dellaChiesa 0rlodosss Russu e Romena [. ![[VB[KIS GHEOBSHI{IS
Seguitiarno a pubblicare altri risultati della inchiesta, prornxsa, dalla Redazionedella nostru Riuista, sull'importante tema dell'unione delle Cltieses d,etConcitioEcumenicoVaticdno II. Le'nztmeros'eletúere riceaute dai Lettori sull'argomento ci manifesta,no iI uiao interesse che questa inchiesta ha suspi,taúoe ci spronano a. comtinuarla s ad ailargarla. Finora ess,ssi è limitata ad, interrogare teoLoqi, professori di Uniuersitù.,rappresentanti del cler6 s semplici f,ede\i, yppart'enenti,alle Ch,i,ese OrtoCosse di. Gr,eoia, di Ruselin e di Romania; rna è n'ostrq,interczioneestender\a anche ad esponemti dt altre chiese orientali, cermequelle di Bulgaria, di Serbia, di Albania, di Alessandria, di Antio,chia, di Gerusal€?.tlrTts e di Constantinopoli, in modo da dare ai nostri Lettori un panorama iI più possibile cornpleto dell'atteggiam'ento attuale d,elleuarie Chiese Orto'dossesul problema delI'Unione. Un capitolo a parte sarù pure iiseroato ad un'a ind;aginegiù in corso presso esponenti delle anti'che chiese orient'aLi deì, Copti, degli' Etiopi, degli Armeni e dei Siri,,e s,arù.questo un contributo as-
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solutanxentenuoao ed originale, rícco di aíoo lnteressee di attualitd^ Le interuiste riportate in questo numero riguardano: t) b prtrna,'u,nd delle p'ersonalitù,ptù in oista della Chiesa Ortodossa,il capo stessodella Chiesa Ortod,ossaRornenq,,il patriarca Gíustíni,ano. Le sue risposte sons pond,erq,te,responsabili ed i,mprontate ad.un certo reo,lismo.Qualunque sia il giudiz,íoclrc si,aogli.adare di questo personaggio,che ha avuto una parte'ì,mportante nella storia religinsa del suo p&ese,noi credi,a,m,o alla sua sinceritù,.Le abbiama ri,portate'cosi come furono pro,nunci"ate,lasciando ai lettori dl larsene un gfud,izi.o;2) la seconda è di, un laico ortodÒsso rllsso, che lm conosciuto Lecarceri del reglrne comunista, che è statd un rnembro attiuo della chiesa ortodossd,russa clandestina e elle attualmente f s,parte detl,aeÍti,esaortod,ossal'ussa,d,elt'emigrazì,one.Le sue risposte,,alle nostrs domande rtsentoTto del dramma che attualmente oiaono moltl ortod,ossi,i'quati nelle cq,rceri si troaano franco a fr,arrcocon rnembrì, d,i attre cornunitù cristi,ane, sid, cattolielLs che protestanti, ed hanno ritrooato, nclla prolessione della Loro eroiea testirnonianza s Cristo,I'unLta della toro fede e la comuniane d,etla toro caritù,. Sono due aoci che a prima aista potrebbero sembrare antiteticlte ed inuece rìsultano uniaoclue. AseoLtiamals eon rispetto ed auspichiamo che in u4 prossítno dotnani essepossano Íondersi nell'uni,tù aiuificants del Mistico Corpo di Crlsúo. LA REDAZIONE
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Patriarca GIUSTIil|ANO ifARfNA
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lI Beatitudlne sua Giustlnlano Patrlarca MarinaènatoaEùamnlcul Valcea (Oltenia) tl 22 febbralo 1901. Studiò nel Semlnario eparclrlate della stessa citta,, quindi nella facoltà teologica cii Bucarest. Venne ordlnato sacerdote nel 1924, qulndl fu parroco prima a BabenlepolaRamnlcul Valcea, sede di EParchla. Nel 1945 venne dal S. vescovo eletto Sinodo vlcario della Sede Metropolitana di lassl, sucproposto ce:sfvamente Metropollta ed eletto della stessa citta'. Ii 26 maggto 1948, essendo sede vacante il Patriarcato dl Romanla, veniva eletto dal S. S1nodo su proposta della Assemble? nazlonale ecclesÍastica, ad Arclvescovo Metropolita dl Budi carest e- Patrlarca tutta la Chiesa Ortodossa Ftomena. Il 6 giugno dello stesso anno veniva solennemente lntrotizzalo.
A varie domande del Dr. Botisis, Direttore del giornale Akropolis di Atene, il Patriarca di Romania, Giustiniano, ha sosÌ risposto: Domanda: Si desidera sinceramente Iu unìone d,elle Cltiese? Con quali meezi essa uiene prornespa?
L'unione delle Chiese vuol dire - in ultima analisi - la realizzàzione del Corpo mistico di Cristo; in tal senso,essa è la risultanza di un vivo desiderio comune a tutti i cristiani e costituisce per quantÍ son divenuti parte integrante della Chiesa,cioè del Corpo mistico - attraverso il battesimo e la professione di fede nella SS.maTrinità - il dovereprecipuo per un lavoro che, richiedendo completa dedizione, è diretto alla tealizzazione di questo grande ideale. I mezzi che la nostra Chiesa ortodossa suggerisce da secoli ai suoi flgli sono la preghiera e la earità fraterna. In ogni espressioneliturgica della Chiesa ortodossaabbonda il richiamo aila preghiera per I'unione di tutti i cristiani. Cio fa si che gli ortodossi siano sempre preparati a desiderare sinceramente e decisamentéI'unione delle Chiese. La nostra Gerarchia, d'altra parte, cerca di non trascurare alcuna circostanza, per indirizzare ogni iniziativ a, da qualsiasi parte provenga, all'unità, tanto bramata. Domanda: Sf è regÍstrato gualche progresso in questi ultimi tempi?
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Nell'avvicinamento delle varie Chiese, specie in questi ultimi tempi, si sono registrati dei progressi veramente incoraggianti che dimostrano come l'idea dell'unione ha raggÍunto una certa maturita in molte Chiese. Mentre perÒ i protestanti lavorano alacremqnte in questo senso, la Chiesa 24
cattolica romana resta in disparte, ofirendo una formula di unione nella sottomissione incondizionata di tutte le Chiese al Romano Pontefice. E' necessario ricordare che, specie in seguito alle visiste reciproche e ai contatti.più stretti tra Ie Chieseortodosse,dopo la secondaguerra mondiale, si è realizzata tra gli ortodossi una stretta coesione,prima sconosciula, capaeedi far loro prendere posizione ed iniziative solidaii di fronte ai più gravi problemi odierni e quindi anche far loro affrontare il grave problema dell'unione delle Chiese cristiane. Domanda: Quali sono le diffr.coltd e coîne possonoesseresuperate?
Di fronte al problema dell'unità cristiana ci sono oggi sicuramente difficoltà enoimi ma non insormontabili. La posizione dogmatica su cui si basa ogni Chiesa, allorquando crede di esserela sola depositaria della verità, pensiamo che rimane l'ostacolo più grande in tutti i tentativi di unione. In materia di dogma non si puo scendere a compromessi.Pero i dogmi devono rappresentare la verità. Quando si trovano Chiese che non credono alla divinità dello Spirito Santo oppure negano la sua azione santiflcatrice nelle anime, riteniamo che tati posizioni non potranno mai eontribuire aila unità. Coscienti delle difficoltà per una unione delle Chiese su un piano ddttrinale, molti lavorano oggi su un piano pratico, in virtù di una azione comune, per la realizzazione di una vita morale e cristiana sulla terra. Crediamo che un'azione comune sarà veramente efficace e coronata da successo, quando sarà rinvigorita da una stessa dottrina che sia iI puro e genuino insegnamento del Verbo di Dio incarnato. Domanda: In conclusione,l'unione è possibilee a quale cond'iaione?
Nonostante tutte le difficoltà che si frappongono, l'unione non solo è possibile ma è anche necessariaperchè essarappresenta il desiderio stessodi Dio. It Signore Gesù ha pregato non solo per l'unione dei suoi discepoli ma anche per tutti quelli che credono in Lui. La preghiera del Salvatore, che esprime la sua intima volontà, deve costituire per noi tutti il faro che ci deve guidare nella vita. Ora come pensiamo di seguire la luce che emana questo faro nell'adempimento della divina volontà? Dobbiamo non solo pregare, ma mettere in atto Ia sua divina volontà; in
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particolare, la sua misericordia e il suo amore. Quando penseremo sinceramente all'unione e quando I'amore verso i nostri simili sgorgherà dall'intimo deÍ nostri cuori, quando faremo del tutto perchè <<Luicresca e noi diminuiamo> (Giov. ?, 30), allora i nostri sforzi riceveranno le benedizioni dello Altissimo che li rinvigorirà, e, in tal modo, si raggiungerà la vera unità. Non ci è dato di conoscerequando si arriverà a questo: abbiamo dunque il dovere di lavorare con ogni sforzo per la sua realizzazione.Riteniamo che non bisogna attendere tale evento nè da Congressinè da Concili, anche se utili e a volte necessari.Crediamo che la sola condizione per la vera unione delle Chiese è il ritorno sulla via che ha portato alla separazione dal tronco genuino della Chiesa, compresi dal profondo desiderio gti un! e gli altri per Cristo <per I'unità della fede e la comunione deilo Spirito Santo >.
Prof. IYAN VIADTMIRGROTOF Professore dl lingua russa nele leiteratura I'UÀiversitÈr lnternazioSoclall nale dl Studl ( Pro Deo > a Roma, stuclioso di questioni ue scrittore niologiche dÍ varle corrlspondente Riviste. Nato in Russia verso i1 1900, ivi fece I suoi studi clastuttl Per la sicl e linguisticl. sua avversione al reglme comunlsta subi il carcere ed iI campo di concentramento. Riuscito a fuggire daU'URSS nel ln 1942, si è rlfugiato attualed OccideBte a Roma.' mente abita Appartlene alla Chiesa Ortodossa russa dell'emigrazione, il cui centroèaJordanvllle(New York).
Egli mt ricevette ln un'aula dell'UnlverPro sità internazionale di studi sociali << Deo >, a lla Pola 12, ed alla mia domanda: <Che cosa pensate del problema dell'Unione delle Chiese e comn uedete iI prossimo Concilio Ecumenico Vatícano If? >, mi rispose cosi:
Io sono un semplice laico e non saprei dare una risposta teologica aIla vostra domanda. Non saprei quindi dirvi in che cosa consiste precisamente I'unione dett'echiese e come essa si possa canonicamente conseguire. Una cosa pero io so, che I'unione delle chieseè voluta dal Fondatore della Chiesa, Gesù, il quale flno allo ultimo ha pregato per questo ed ha raccomandato ai suoi discepoli di attuarla. Per noi quindi, umili discepoli di Gesù, il problema dell'unione delle chiese si presenta come un problema che tutti dobbiamo cercare di risolvere, non fosse altro che con il rinnovare la preghiera di Gesu: << Che tutti siano una sola cosa)>.
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Io appartengo, da quando sono fuggito dalt'URSS, alla Chiesa Ortodossa Russa dell'emigrazione, che. riconosce nel metropotita Anastasio il suo attuale capo ed ha come sede il monastero di Jordanville; ma prima, quando ero ancora in URSS, io facevo parte della chiesa Ortodossa russa clandestina. Questa chiesa clandestina di cui poco si sa in Occidente, non ha nulla a che vedere con la chiesa ufficiale russa; è anzi contraria ad essa, nel senso che non condivide il suo atteggiamento servile verso il regime comunista e slLgmatizza aspramente sia il patriarca che i vescovi per il loro comportamento. Ha anch'essa i suoi vescovi, i suoi sacerdoti, i suoi monaci e le sue monache, ma nessuno li riconosce.C'era per esempio un vescovo che faceva il ferroviere, sulla ferrovia transiberiana, e percorreva ogni settimana il percorso da Mosca a Vladivostok; nel giorno del riposo settimanale, dovunque gli capitava di fermarsi: a Celiabinsk, ad Omsk. a Novosibirsk, ad lrkutsk, egli si incontrava con i suoi fedeli, celebrava la liturgia, amministrava i sacramenti e ravvivava la fede. Ho conosciuto un altro prete, che faceva il falegname ed aveva cosÌ modo di avvicinare parecchi fedeli. Non saprei dire un numero, ma io credo che i vescovi e i sacerdoti della chiesa clandestina siano molti, data la frequenza con cui si possono incontrare. Essi sono stati validamente ordinatÍ ed ognuno di essi è preoecupato di lasciare un successore.Una rnonaca generalmente mantiene i contatti tra i fedeli ed il clero. Nel caso un prete venga arrestato o muoia,è lei che segnala un altro vescovo od un altro sacerdote cui rivotgersi. E' meravigliosa la solidarietà che regna fra i fedeli di questa chiesa clandestÍna e sono innumerevoli gli episodi'di vero eroismo che in essa sÍ veriflcano. La gerarchia della chiesa ortodossa ufficiale ignora questa chiesa clandestina, ma essa sa che la massima parte dei fedeli sono con questa. Mi perdoni questa lunga digressione sulla chiesa clandestina, ma essa era necessaria per rispondere alla sua domanda. Alla sua domanda su che cosa ne penso del problema dell'unione delle chiese, io Ie devo rispondere che nessuna speranza c'è che essovenga risolto dalla chiesa ufficiale ortodossa russa. La sua gerarchia è troppo intimamente legata al regime comunista ed ogni trattativa in questo campo è condizionata solo da ragioni politiche. Cosi è avvenuto
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per esempio per it Consiglio ecumenico delle chiese. Prima Ia gerarchia I'aveva avversato e combattuto, screditandolo come un rappresentante dell'imperialismo occidentale, perchè cosi le aveva ordinato il governo comunista; l'anno scorso Ínvece ha chiesto ed ottenuto di farne parte ed ha partecipato con una larga rappresentanza alle riunioni di Nuova Deli. Mi creda, non mi meraviglierei se domani sentissi dire che una delegazione della chiesa ortodossa patriarcale russa chiedessedi partecipare al Concilio Ecumenico Vaticano II, ma temerei molto se essavenisse ammessaanche solo in qualità di <ospite>.cio che la muoverebbea questo passonon sarebbero,infatti, motivi di ord.inespirituale o ecclesiastico,ma solamente motivi ed interessi di ordine politico. Ella vedrebbe questa Delegazione affivare con aerei speciali, messi a disposizione dal governo sovietico; assisterebbe,all'arrivo all'aeroporto, al saluto porto dall'Ambasciatore sovietico; vedrebbe questi delegati alloggiare in grandi alberghi a spese dell'ambasciata sovietica; assisterebbea grandi conferenzestampa, nelle quati }a Delegazionelussa si affannelebbe a dimostrare che essa è qui per la pace, per I'unione. Come contropartita essa non chiederebbenull'altro dalla chiesa cattolica che di astenersi dal combattere I'ateismo e d.i aderire ad una grande crociata per la pace universale e per it disarmo. La si inviterebbe pure a condannare il colonialismo ed. a limitare la sua attività missionaria. Le si direbbe che si tratta di pure formalità che non hanno nulla a che vedere con I'essenza del dogma. se la chÍesa cattólica accetterà questepremesse,non sarà difflcile arrivare ad un accordo e le si farà ventilare la possibilità che anche tutte le altre chiese ortodosseslave, come quelle di Romania, d.i Bulgaria, di Polonia, di Cecoslovacchiae di Serbia potranno trattare per una unione con la Chiesa Romana. Ma quale sarà questa unione? Sarà unnunione che la chiesa cattolica certamente si rifluterà di concludere, se volrà rispettare la memoria dei tanti suoi martiri che sono caduti per la difesa d.ella loro fede e di quelli che ancor oggi soffrono in catene, come vessiili insanguinati e gloriosi dello esercito di cristo. Inutiie quindi, anzi dannoso, porre il problema dell'unione detle chiese con la Chiesa ortodossa patriarcale russa. Quanto alla chiesa clandestina ortodossa, che vive ed opera in Russia, un dialogo potrebbe anche iniziarsi. Ma essa 28
è troppo preoccupata attualmente dal bisogno di difendersi per vivere e sopravvivere.La sua gerarchia, il suo clero, i suoi fedeli, sono tagliati fuori dal mondo, vivono la loro fede nella clandestinità, giorno per giorno, ignari di quello che sarà il loro avvenire e quindi nell'incapacità di porsi problemi cosi complessi come quello dell'unione delle chiese. CiÒ non vuol dire però che, se essi oggi non abbiano il tempo o il modo di discutere o di approfondire questo problema, ne siano assenti. A mio parere sono anzi quelli che preparano con le loro sofferenze nell'ora segnata da Dio, la riconciliazione della. grande famiglia cristiana. Sono stato testimone io stessodi quanto la comune sofrerenza per la fede abbia operato nei membri delle varie comunità cristiane. Ho visto poi ortodossi e sacerdoti cattolici e pastori protestanti, convivere nelle stessecarceri, recitare le stessepreghiere, prevenirsi gli uni gli altri con atti di cortesia, di stima e di vera carità e solidarietà cristiana. Io ho una grande fede nell'avvenire di questa chiesa clandestina e penso che il dialogo di carità iniziatosi nelle carceri costituisca la prima fase di quel processoevolitivo che, sotto la sferza delle persecuzioni, anche la chiesa ortodossa russa sta subendo. Puriflcata dal sangue dei suoi stessi flgli, resa piu libera dalle sue involuzioni secolari che I'avevano troppo ristretta entro i timiti delle sue concezioni nazionali, essasentirà prepoterite il bisogno, non appena le sarà concessodi uscire dalle sue catacombe, di incontrarsi e di riunirsi alle altre grandi comunità cristiane.Il problema dell'unione delle varie chiese in un'unica chiesa si porrà allora come una conseguenzalogica e gli ostacoli ehe oggi ci appaiono insormontabili, cadranno sotto I'impeto della nuova îorza spirituale I che animerà tutti i flgli di queste varie chiese. Diversa è invece I'impostazione del problema dell'unione delle chiese per quanto riguarda la Chiesa russa dell'emigrazione. Io non sono autotizzato a parlare a nome di questa chiesa, perchè sono un semplice laico e non so neppure quale possa esseresu questo argomento il pensiero dei suoi capi ge: rarchici. Il problema non e mai stato posto nè agitato in seno alla nostra ehiesa, come un problema urgente e di immediata attualità. Costretti a vivere da quasi quaranfanni a contatto con le varle ehiese cristiane d'Oceidente, c'è stata in noi soprattutto la preoccupazionedi conservaretutto quelIo che poteva considerarsi il patrimonio delle nostre tradizio-
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ni, del nostri usi, della nostra terra, da cui avevamo dovuto forzatamente allontanarci. Per questo iI problema della nostra unione con le altre comunita cristiane ci è sempre apparso come estraneo alla nostra particolare situazione di profughi e di esuli. Ci pareva di rinunciare a qualche cosa di noi, se fossimo venuti a contatto più vivo e più intimo eon le altre chiese. Forse è per questo che la nostra chiesa vive isolata anctre dalle stesse altre chiese ortodosse, tanto che non intende aver rapporti non solo con la chiesa patriarcale russa, ma nemmeno con la chiesa russa di Parigi, che dipende dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Con ciÒ non vuol dire che la chiesa ortodossa russa dell'emigrazione noh sia d'accordo nel considerare la disunione detle chiese come contraria alla volontà di Gesù. Anctr'essa infatti prega c per l'unione di tutti > e non ha nessun astio particolare contro la Chiesa Cattolica. Nella sua liturgla essa si distingue anzi per il culto speciale di cui circonda alcuni santi cattolici come S. Leone Magno, S. Gregorio Magno e soprattutto San Benedetto. Anche recentemente un arcivescovo ortodosso di questa chiesa si è reeato a Subiaco per pregare sulla tomba di San Benedetto. Forse il problema dell'unione non è stato posto dalla chiesa cattolica in termini chiari, C'è bisogno di di una chiariflcazione pregiudiziale. Occorrerà subito assicurare che unione non vuole dire fusione; ognuna delle due ehiese conserverà quanto ha di proprio; che si tratterà solo di trovare un accordo nella professione e spiegazione delle stesseverità. Devo dire perÒ che anche raggiunto questo accordo sara ben difficile che la nostra Chiesa compia un vero e proprio passo ufficiale per I'unione. Essa,anche volendolo, non lo puÒ 'fare, finchè si trova in stato di emigrazione. Perderebbe la stima dei fedeli rimasti in Russia; si direbbe che si è occid,entalizzata e, come tale, verrebbe respinta il giorno in cui, eaduto il comunismo, cercasse di ritornare in Russia. Vi sono quindi ragioni contingenti, che consigliano di soprassederealla soluzione di questo problema, almeno flno al giorno in cui la grande chiesa ortodossa russa, tutta nuovamente riunita, potrà afirontare questo problema ln maniera ufficiale e totale. Ci resta da rispondere alla vostra secondadomanda: Come vedete iI prossimo Concilio Ecumenico? Anche qui la mia risposta ha carattere puramente personale e tenete conto che
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viene da un laico che non ha molta esperienzain questo campo puramente ecclesiastico. Per me un Concilio, vuol dire una riunione di vescoviche sono ehiamati a deliberare su alcuni determinati problemi teologici e pratici. Questo è quello che io ho imparato, studiando la storia ecclesiastica. Si ftatla quindi di una cosa assolutamente normale, che si e veriflcata più volte nella storia sia della chiesa universale che delle singole chiese particolari. Visto cosi, il Concilio Vaticano II rientra in un avvenimento più o meno normale, ma interno della chiesa cattolica. Penso pero che nell'attuale momento la sua importanza trascenda i limiti della sola chiesa cattolica ed interessi più o meno tutte le comunità cristiane. Noi ci'troviamo quindi di fronte al problema deil'ateismo che minaccia tutte le fedi religiose e siamo quindi tutti interessati ailo studio di nuovi rnezzi per arginarlo. Oggi non si ftatla più d.i sollevare questioni su questo o quel dogma, non c'è piu iI tempo di'aumentare le nostre divergenze teologiche discutendo sull'opportunità di deflnire questa o quella verità, ma urge il bitogno di fare un fronte unico di tutti i credenti in Cristo per salvare I'eredità del suo divino messaggio.Sotto questo punto di vista iI Conciiio Vaticano Secondo puo quindi considerarsi veramente ecumenico, perchè riscuoterà certamente I'unanimità dei consensida parte di tutti quelli che anch'e indirettamente o come osservatori potranno prendervi parte. 'Non credo però che.questoConcilio possaaffrontare anche il problema della riunione dei cristiani. Secondome sarebbe anzi un errore se 1o volesse fare, perchè iI tempo non è ancora maturo. Ci sono molte premesse,c'è tanta buona volontà, ma ci sono ancora troppi punti da chiarire. I tempi oggi lavorano per I'unione, ma sono ancora troppo numerose e troppo vive le correnti che cercano di tener iiva la disunione. Noi ortodossi auspichiamo che questo Concilio segni una tappa per la costruzione di un mondo nuovo; ci auguriamo che essocontribuisca a riconnettere gli stami della fraternità infranta e ad additare a questa umanità tuttora rissosa ed inquieta la visione serenante di una chiesa, che al disopra delle voci, roche dalla rissa e dall'odio, faccia sentire I'invito pressante a ristabilire secondo la parola dell'apostolo Paolo, <<l'unitàdello Spirito nel vincolo della paceu (Ef. IV, 3).
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La Chiesa russa e il problema dell'uniolle 'r' Due fatti hanno earatterlzzato, negll ulttml tempi, l'atttvità, della Chlesa patriarcale di Mosca. Essi si riferiscono direttamente al tema sul quale sono stato invitato a parlare e sono: la richiesta del Patriarcato di Mosca di far parte del'Consiglio Mondiale delle Chiese e la ripresa di una violenta sampagna di accuse e calunnie contro iI Vaticano ed alti dignitari della Chiesa cattolica, compreso il S. Padre Giovanni XXilI. Nel 1948il patriarca Alessio ed altri patriarchi e rappresentanti di varie Chiese ortodosse, convenuti a Mosca in occasione della celebrazione del 500" anniversario dell'autocefalla della Chiesa russa. emanarono una dichiarazione su << I1 movimento ecumenico e la Chiesa ortodossa>, nella quale, tra I'altro si diceva: << Noi ci siamo messi completamente d'accordo nel constatare che la volontà di esercitare un'influenza sulla Chiesa ortodossa da parte dl altre confessioni ha oggi almeno due fonti difierentl. Da un lato i'autoritàr suprema della Chiesa romano-cattolica... Dall'altra il protestantesimo con il suo aspetto cosl vario, dlviso in sette a dlverse sentenze, avendo perduto coscienza della eternita e immutabilità dell'ideale cristiano, sl sforza nel suo disprezzo orgoglioso verso le istituzÍonl apostoliche e patristiche, ìdi incamminarsi nella via dell'opposizlone al paplsmo romano. Il protestantesimo cerca un'alleata per questa lotta nella Chiesa ortodossa, per poter diventare un'lmportante forza internazionale... Le mire del movimento ecumenico... non corrispondono, nel loro stato attugle, alf ideale del cristianesimo e agli scopi della Chiesa di Cristo, come li intende la Chiesa ortodossa... Il movimento ecumenico, come esso si manifesta neila presentazione del Consiglio ecumenico delle Chiese non serve alla causa della Chiesa di Cristo e ha troppo prematuramente resplnto ogni speranza per l'unione in una Chiesa, Una, Santa, Cattolica ed Apostolica... Mosso dalla preoccupazione di salvaguardare la propria esistenza e optando per la via del minimo sforzo, il protesf,antesimo si dà da fare per attuare un Unionismo astratto sul piano sociale, economico e an'che polltico. Nei suoi progetti di azione futura iI
Conferenad, tenuta nella K OttaùL, Settirnana, d,i preghiere Cristiano> úi No,poLi (17-24 sett. 1961).
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e d,i studi
per I'Oriente
movimento ecumenlco si basa sull'idea teorica della creazione di un nuor/o apparato esteriore, di una Chiesa ecumenica, istituzione nello Stato, iegata in un modo o nell'altro ailo Stato ed esercitante un'inlluenza temporale...>. In quelia stessa occasione,la eonferenza ortodossa di Mosca, presieduta dal patriarca Alessio, emanÒ un altro documento sul < Vaticano e la Chiesa Ortodossa>, nel quale si affermava che <(La Curia romana, con a capo il vescovo di Roma... ha travlsato la natura primitiva della vera dottrina del Vangelo... Dlsprezzando l'ordine formale dei Padrl e del VI Concilio ecumenico... i vescovl di Roma hanno attentato alla purezza della dottrina dell'Ortodossia antica e unlyersale, con I dommi posterÍormente introdotti sul F'ilioque e sulla Immacolata Concezione della Madre di Dio e specialmente con la dottrina, 'del tutto anticristiana circa la supremazia del papa nella Chiesa e circa la sua infallibilità... Per i vescovi di Roma, questi re dello Stato temporale, la politica è stata sempre la suprema iex. Essi furono sempre dalla parte del potenti di questa terra, contro i debo[ e gli oppressi. E ora, analogamente, I'attlvità del Vattcano è rlvolta contro gli. interessl dei lavoratori... Il Vaticano è stato uno degli istigatori delle due guerre imperialistiche ed oggi prende parte molto attiva a fomentare una nuova guerra e, ln generale, alla lotta politica contro Ia democrazia mondiale...)). Dal 1948 al 1960 ll patrlarcato di Mosca, pur non ritrattando mai le gravissime dichiarazlonl sopra rlferite, sl mantenne su dl una linea meno aggressiva. Nel 1956, durante una vislta agli Stati Uniti, il metropollta Nicola, allora braecio destro del patriarca di Mosca, interrogato dai giornallsti se ritenesse ancora Stalin un << santo )) e Pio XII un << anticristiano >, rispose seccato: (<Preferisco ora non ricordare cose spiacevoli, se furono dette >. Le parole contro Pio XfI erano state pronunciate dal metropolita in Mosca ii 26 agosto 1949.L'elogio a Stalin era stato fatto dal medesimo durante Ia seconda guerra mondiale: < Nel nostro duce - aveva detto il metropolita Nicola - i fedeli, insleme eon tutto 11paese rl'conosconoil più grande degli uomlni che abbia prodotto il nostro paese, colul che nella sua persona unisce tutte le qualttà, dei nostri eroi russi e grandi condottierl del passato, essl vedono ln lui I'incarnazione di tutto c'iÒ che di migliore e di plù chiaro costituisce la santa spirituale eredità del popolo russo, tramandata dagli antenati >. I contattl tra il Consiglio mondiale delle Chiese ed il patriarcato di Mos,ca furono ripresi nel 1954 quando questl rispose molto dettagliatamente ad una dichiarazione dell'Assembleasulla pace e il disarmo. Nell'agosto del 1958, ad Utrecht, tre membri del patriarcato moscovita s'incontrarono con una delegazione del Consiglio mondiale e decisero uno scambio di visite che sl andarono sempre più moltiplicando flno a che, l'11 aprile di quest'anno, con una lettera inviata al dr. W. A. Visser't Hooft, segretario generale del Consiglio, il patriarca Alessio poneva, per la Chiesa ortodossa russa, la candidatura a membro del Noi dichiariamo - scriveva il patriarca - il nostro consenso Consiglio: << con la Base del Consiglio mondiale delle Chiese così com'è espressanel JJ
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primo paragrafo della sua Costituzione. Noi dichiariamo che Ia Chiesa ortodossa russa corrisponde ai criteri d'indipendenza, stabilità, proporzioni ed ai requisiti concernenti le mutue relazioni con le altre Chiese, richiesti dalla Costituzione del Consiglio mondiale delle Chiese.Alcune statistiche sulla vita della nostra Chiesa sono date nell'ac'cluso memorandum... La Chiesa ortodossa russa ha sempre dato grandissima importanza ai probemi del mutuo avvicinamento di tutti i cristiani, ad una mutua profonda comprensione tra i cristiani ed al rafiorzamento della fratellanza universale,, delI'amore e della pace tra le nazioni sulia base del Vangelo... La Ohiesa ortodossa russa non solo ha sempre pregato e continua a pregare per il benessere delle sante Chiese di Dio e per I'unione di tutti, ma è pienamente determinata a portare il suo contributo al grande compito dell'unitÈr.cristiana sulla linea dei previi moAmicizia internazionale vimenti << Fede e ordine >, << Vita e lavoro >>ed << tra le Chiese>>che ora trovano ia loro comune espressione nelle differenti forme ed aspetti delle attività del Consiglio mondiale delle Chiese, ehe sono tutti diretti alla realLzzazionedegli scopi sopra menzionati > (cfr. The ecumenical review 1961,n. 4, pp. 514-515), Non è difficile notare le contraddizionÍ tra questa dichiarazione e quelia del 1948.Il dott. Visser't Hooft, annunciando in una conferenza stampa la candidatura presentata dalla Chiesa di Mosca, sulla quale dovrà pronunciarsi l'Assemblea det Consiglio, indetta per 18 novembre prossimo a New Delhl, tenne. a precisare che dal 1948 il Consiglio non aveva mutato la sua linea di condotta. ,A mutarla è stato, dunque, fl patriarcato moscovita. Perchè questo cambiamento? Alcuni hanno interpretato I'iniziativa di Mosca come un sintomo d'una maggiore libertà d'azione cbncessa dalle autorità sovietiche alla gerarchia ortodossa. Ma le gravi persecuzioni a cui sono sottoposti nell'Unione $ovieti,ca anche i nostri fratelli ortodossi non ml permettono di accettare una tale interpretazione. Il patriarca Alesslo nel memorandum aCcluso alla lettera a1 dr. Vlsser't Hooft dichiara che la Chiesa ortodossa russa conta 30 mila sacerdoti, ?3 diocesi, 20 mila parrocchie, 40 monasteri, 6 seminarl e 2 accademie teologiche. E' signiflcativo che egli non abbia indicato iI numero dei fedeli. Inoltre egli non dice iI numero dei seminari ridottisi, quest'anno da 8 a 6, appena pochi giorni dopo la sua dichiarazione è stato ridotto a 5, che dlversi vdscovi sono stati arrestati e processati e che centinaia di chiese vengono ,chiuse con i più assurdi pretesti. Non si tratta perciÒ di una maggiore liberta accordata dai comunistt al patrlarcato di Mosca. E allora di che si tratta? Di una manovra per sabotare gti sfofzi unionistici dei cristiani, specialmente nei riguardi di Roma? Non voglio affermarlo, ma moiti fatti m'indurrebbero a crederlo. Da quando il S. Padre espresseI'intenzlone di convocare un Concilio ecumenico, gli attacchi del patriarcato di Mosca contro la chiesa cattollca si sono moltiplicati 'con un crescendo impressionante. NeI 1960la rivista del patriarcato si scagliÒviolentemente contro i cardinall Ottaviani, Wendel, Montini, Spellman, Tardini e Tisserant. Del S. Padre Giovanni )OfiII cosÌ scrisse: <<Daprincipio tutte le azioni di papa Giovanni xxIII potevano sembrare indicatrici di una nuova politica vati-
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cana diversa dai mortificanti schemi tradizionali dell'assolutismo papa1e...Egli non rassomigliava ai tradizionali << Vj.cari di Cristo >>che tendono ad in'carnare in sè tutto L'orbis-tenarum. Ma la storia della chiesa romano cattolica ofire molti esempi di come i papi di R,oma, a seconda delle circostanze, abbiano saputo presentarsi umili... Iiioi guardiamo con riserva a papa Giovanni XXIII, nonostante il carattere pacj.flco delle sue dichiarazioni... >. E' chiaro in tutti questi attacchi l,inserimento della Chiesa di Mosca nella campagna anticattoiica scatenata dal comunismb ateo nelt'intento di dividere i fedeli dal papa e dai vescovi come accadde con le Chiese unite di Ucraina e di R,omania: le calunnie lan'ciate allora contro il metropolita Andrea Szeptyckyj, di santa memoria (la VII Settimana di preghiere, promossa dalla nostra Associazionenel 1957 a Palermo, feee voti per la sua beatifi.cazione),e contro I'episcopato cattolico ucraino e romeno non servirono però ehe a stringere i1 gregge attorno ai pastori dai quali fu potuto strappare solo con la violenza. E' doloroso dover constatare come la Chiesd di Mosca si presti ancora a si:"nili tentativi scisslonistici persino fuori dei conflni dell'Unione Sovietica, oggi, quando tutto il mondo cristiano è pervaso da un sincero anelito verso I'unione. Perchè il patriarca di Mosca volle visitare, nel dicembre scorsc, i patriarcati e le cristianità Cel Vicino Oriente. Per smorzare l'eco sus'citato dalla visita del dott. Fisher, conclusasi con I'omaggio reso al S. Padre? Anche qui non vogliamo essere categorici nelle nostre affermazicni. Ma allora perchè, proprio in quella occasione furono fatte tante dichiarazioni anticattoliche? D'altra parte chi può credere che un governo ateo, che perseguita e odia ogni religione, abbia messo a disposizione del patriarca di Mosca e del 'a reazione suo numeroso seguito un aeroplano ed imponenti mezzi flgli nanziari e abbia mandato incontrt negli aeroporti e nelle sale dei ricevimenti i suoi ambasciatori e i suoi funzionari solo per promuovere un pellegrinaggio o addirittura per scopi ecumenici? 1l
La rivista del patriarcato di Mosca apre la serie del suoi fascicoli Brest; tra ie del 1961 con un lungo articolo redazionale sull'unione di smentita' potrebbe essere una che ve n'è ivi aceumulate menzogne tante ritolsiano gli cattolicÍ ucraini da milioni e milioni di persone e cioè che natinella<<casapaterna))<alseguitodeiloropastori>!Menzogna!Menzopiena gna ancor più grave in bocca di coloro che sanno ed hanno meno ,cattolico venne ucraino vescovo coscienza di mentire: non un solo si sono dove del carcere via la tutti scelsero Pietlo, alla sua fedeltà a questi novelli , immolati o si stanno immolando per cristo. Gloria a 'difende martiri che additano a tutti i cristiani di oggi come Ia fede si compromessi' e senza senza tentennamenti e' Ed infatti, ciÒ che più lrrtta I nemici della Chiesa cattoli'ca purtroppo, gli stessi dirigenti del patriarcato di Mosca è -I'inflessibiinflessibilità iita o"t-prpato nelle cose riguardanti la fede e i costumi, politica' interferenza dominio, di sete che essi chiamano assolutismo, Larivistadelpatriarcatomoscovlta,permezzodelsuoredattorerepubblicato suua civiltà catsponsabile, ha iisposto ad un mio articolo malato di cecità irrimediabilmente << essere di toti,ca. oopo avermi detto paesl capitalisti occidentali > nei diffusa molto malattia anticomunista, e,dopoaverclassiflcatoilmioscrittotragliesemplali<<assaicuÍiosi professore all'accademia teolodi siudi psicopatologici>, il direttore, gicadiLeningrado,coslscrive,tlal'altro:<<IlVatlcanodevecompolitico della curia papale, ad[rendere che i fatti di avventurierismo dottidaiteologlpravoslavirussineilorointerventi,sonoifruttideuo assolutismodell'autorità,papaleedellaSuainfallibilità'..Ladottrina della sede rodommatica della chiesa romana sull'autorità mondiale piena di odio fede, della papa cose nelie mana e sull'infallibilità de1 versoilcomunismo,nellasuateaTizzazionepraticadiventamoltoperipuÒ rappresentare Ia R'oma colosa per I'umanità. Storicamente non ci si umapapale senza contemporanearrente rappresentarsi i flumi di sangue 'che ogni convinti siamo > potestatis Petri << "'Noi no versato in nome cattolicocoscienziosoatqualesianocarilapaceel'amorefragliuomini(equestinellaChiesacattolicasonomoltissimi)edalqua]e,contempolaneamentesiacaralaconservazionedellapienezzadelcristianedell'assolusimo dommatico, poggiante non sull'instabile fonddmento tismodell'autoritàedell'infabilitàpapale(IastoriadellaChiesaromananonparlainfavorediquestodommainventato.daigesuiti)ma tutto per impedire ai sulla dura pietra, I'uomo-Dio cristo,'.. farà, del dirigentidelvaticano,sofierentidtcecitaanticomunista'diattuare azionipolitichenoncompatibiliconl,altoinsegnamentodelsuoFonresta contraria a tali datore. La Chiesa ortodossa russa è stata e azioni...>>. vescovi, ora che At tentativo di dividere i cattoli'ci dal papa e dai siapplessailmomentosolennedell'aperturadeiConcilloecumenico la Chiesa cattolica I patìiarcato di Mosca aggiunge quello di screditare difronteatuttoitmondocristiano'Sen,èavutaunaprovanelgiugno1961aPtaga'alcosiddettoCongressocristianoindifesadellapapatriarcato di Moce e soprattutto nella presa di posizione ufficiale del scadifrontealprossimoConcilioecumenlco:flndatprincipio'scrive
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la rivista del patriarcato, la chtesa di Mosea << dichiarÒ dl considerare il concilio come un avvenimento interno della chiesa cattoÌica ro_ mana e che, da parte sua, essa non aveva ragioni d.i misohiarsÍ in questo afiare. 11 patriarcato ha espresso questa posizione riguardo al futuro concilio in virtù deila sua convinzione phe la sede rornana, pro_ elamandosi il ,centro delta verità cattotica e dell'unità ecclesiastica,non ha manifestato sino ad ora il desiderio dt rinunciare alle esigenze c|e, nel 1869,contrinsero i patriarchi orientali a resplngere la conìocazione del papa Pio rx per il concilio vaticano... >. Dopo aver accennato alla commissione per la chiesa orientale, presieduta dal card. cicognani ed al segretariato presieduto dal card. Bea, la dichiarazione di Mosca così prosegue: (<E'impossibile non tener conto clel fatto che il futuro concilio convocato nella situazione difficile creata dalla divisione del mondo e dalla corsa agli armamenti, non sara in grado di elevarsi al di sopra delle contraddizioni del nostro tempo per esprimere all'umani_ tà la necessaria parola di paciflcazione. oltre a ,ciò vi sono molte ra_ gioni storiche, politiche e psicologiche, per prevedere un orientamento dell'attivita del concilio tale che ne possa fare un'arma destinata a conseguire degli obiettivi polltici incompatibili eon lo spirito del cri_ stianesimo. cosi stando le cose, al non possumus ben noto della chiesa romana si oppone il << non possumus>>della chiesa ortodossa...Noi non possiamo essere d'accordo con le condizioni romane di questa unità, concepita come unità mondiale del cristiani sotto I'autorità del papa. E non slamo d'accordo per il fatto che N.s.G.c. prima dell'inizio della sua vita pubblica ha riflutato la tentazione diabolica del potere... Non è il potere, è l'amore che deve unire i cristiani. E' sulla fede di questa 'convinzione, che esclude una partecipazione di qualsiasi specie da parte nostra ai lavoii del nuovo concilio vaticano che il patriarcato cti Mosca risponde al card. Bea: non possumus!>. Non vorrei con questo quadro aver deluso I'aspettativa dei miei uditori. La chiesa russa è una chiesa imprigionata, che non è in grado di agire e di parlare liberamente. E' vero che nell'unione sovietica v'è una chiesa russa clandestina che non ha fatto atto di sottomissione al governo ateo, ed è anche vero che all'estero, tra gLi emigrati russi, esistono due giurisdizioni eoclesiasticheche non riconoscono.il patriarca di Mosca e che hanno ottime scuole teologiche; con questi teologi il colloquio non è cosl lmpossibile e la civiltà cattolica più d'una volta ha colto I'occasione di esporre it loro pensiero a proposito della dottrina riguardante la chiesa e il concilio. Resta perÒ iI fatto doloroso che ]a più grande chiesa ortodossa, quetla 'che raccoglie il più elevato numero di cristiani ortodossi si è già pronunciata contro il concilio e, Dio non voglia, forse si accinge a fare opera di disfatilsmo tra gii altri fratelli separati. Durante la conferenza panortodossa di Rodi (24 settembre - 1 ottobre 1961),la delegazione del patriarcato di Mosca. guidata dal gio_ vane arclveseovo Nikodim, cercÒ di impedire che I'assemblea approvasse la proposta di stabilire rapporti anche con la chiesa cattolica. Destò inoltre molta impressione la richiesta della stessa delegazlone che dall'ordine del glorno della conferenza fosse eancellato il ounto
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riguardante le missionl e la lotta all'ateismo e sostituito con quello relativo alla lotta per la pace e contro il razzismo. I rappr'esentanfi delle Chiese ortodosse libere, pe1 non aggrava're la situazione, accettarono la richiesta russa, ma andarono così deluse le loro speranze, espresse dal vescovo di Rodi ,spiridion nel discorso inaugurale: <che 1o Spirito $anto possa dirigere i pensieri e determinare le decisioni dei delegati, in modo da rÍspondere alla terribile crisi latente, dovuta alla gravissima situazione mondiale... e alle predicazioni sovversive dell'atelsmo moderno >>. L'assemblea generale del consiglio Mondiale delle chiede, riunitasi a New Delhi dal 19 novembre al 6 dieembre 1961,nella seduta plenaria del 20 novembre ammetteva a far parte del Consiglio 23 nuove Chiese. La Chiesa Ortodossa Russa veniva ammessa con 146 voti favolevoli, 3 contrari e 4 astensioni. An'che noi ci rallegriamo pér questo avvenlmento che acclesce in modo decisivo il peso degti ortodossi in seno aI consiglio. Ma non pcssiamo ncn condividere le preoccupazioni del segretario generale della chiesa Presbiteriana unita d'America che, al ritorno da una sua visita neil'URSS, osservava come uno dei probleml posti al Consiglio Mondiale dall'ammissione della Chiesa russa e delle chiese degli altri paesi.comunisti, è l'attitudine antiromana di queste chiese, mentre il ccnsiglio Mondiale stesso cerca di migliorare i suoi rapporti ,con R,oma. Ed infatti I'arcivescovo Nikodim, in un'intervista eoncessaaI rappresentante dell'agenzia di stampa cattolica tedesca durante il congresso di New Delhi, dichiarava: <si scrive spesso che 1a ChÍesa Patriarcale Russa coltiverebbe Sentimenti di inimicizia nei eonfronti della Chiesa di Roma. Posso affertri lre che ciÒ non aorrisponde alla realtà. G1i ortodossi russl nutrono i migliorl sentimentl fraterni gerarnei confronti della Chiesa oattolica, presa nel suo insieme dl
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chia e fedelt. Ma la Chiesa russa non approva l'attività che il Vaticano svolge in campo politieo. Sotto questo aspetto il Vaticano si mostra spesso ostile nei confronti del nostro paese. Noi, fedelÍ de1la Chiesa russa. stamo anche leali clttadini del nostro paese e amiamo con ardore la nostra patria. Perciò tutto quello 'che è diretto contro questo paese non puÒ migliorare i nostri rapporti reciproci. Noi disapproviamo questa attività politica della Chiesa cattolica e la condanniamo. Ma non siamo contro la Chiesa in quanto tale >. Come si vede. la dlstlnzione tra Vatlcano e Chlesa cattolica, sempre invocata da tutti Í nemici di Roma e del papato, poco serve a consentimenti fraterni > verso di noi, mentre la riafierrriata fermare i << < lealtà > verso il regime denuncia il triste stato in cui si trova il Patriarcato di Mosca. Non ,cl resta pertanto altro che elevare le nostre preghiere al Signore affinchè abbia pietà di loro e di noi: Kirie eleison, Gospodi pomilui! 'le Ma contemporaneamente dobbiamo anche agire, dimostrare con azloni I'unità. e la l:arietà della Chiesa cattolica. Quando i fratelli separati vedranno che i cattolici orientail non sono trattati eome cattolici 'dl seconda classe, che I'autorità, dei patriar'chl e le antiche tradizionl vengono rispettate, che nessuno cerca dl latiniq"zare ed occidentalizzare gli orientali, allora molti dubbl sulla sete d.i potere de1la Chiesa romana cadranno da soli. Anche noi abbiamo le nostre deficienze e dobbiamo riconoscerle per emendarcene: a chi desiderassefare un po' di esame di coscienza su questo punto eonsiglierei di leggere la conferenza tenuta a Dússeldorf il 9 agosto 1960dai patriarca melkita, S. B. Massimo IV. Durante un mio viaggio in U.S.A.' sfogliand.o I'annuatio della Chiesa ortodossa russa d'America, rimasl impressionato nel vedere quanti sacerdoti orientali cattollci erano tornati all'ortodossia con tutte le loro paffocchie perchè non si era voluto cedere su questionl secondarie, non certo dommatiche. In una grande metropoli ll vescovo negÒ il permesso di risiedere nella sua citta ad un sacerdote cattolico straniero recatcli in Ameriea per studiare in una universita, dei gesuiti solo penchè egli era un sacerdote cattolico orientale ammogliato: e sl noti che la moglie era rimasta in India! Grazie a Dio, da quando il grande pontefi.ceBenedetto XV eresse la pongregazione per la Chiesa Orientale vescovi e fedeli si vanno sempre più conformando a quella linea di amore e di rispetto per gli orientali, che è sempre stata promossa e voluta dalla Sede Apostolica. Il S. P. Giovannl per la sua stessa natura )>, x)$II ha detto che iI prossimo concillo, << constituÍrà <<un appello > ai fratelli separati a tornare all'unico ovile di Crlsto. Questo noi chiediamo ardentemente al Signore: che il mlra: bile spettacoio dell'unita. e della varietà della Chiesa cattolica dissipi ogni dubbio dalle menti dei nostri fratelli e Ii convinca che Rorna, lungi dall'essere animata da sete di dominio e dalla volonH, d'imporre la propria supremazia, altro non cerca che l'unione nella earità' in cerca ciÒ che è suo >, quella carlta, che << non è ambiziosa> e nemmeno << volontà' la divina unieamente ma vuole fare solo e ALESSIO FT,ORIDI S, J
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qreco-ortodosso di Antiochia ll Patriarcato ffiOR,IA Antíoc|t'ì'aha'unastorÍacrlstianarrakpiùluminoseditutto I'Ori,ente e risplend.e, fi,n d,at maitino detta ch'iesa, di una luce tutta singolare. Fu quí, lnÍatti, ehe per ta prima, aolta i seguaci d'i Cristo pose cominciarono a chíamarsi cristianí (Atti XI, 26); Íu qui ch'e Pietro Barquì e Paolo (Gat. che d'i II, 11) e lu Ia sua prima. se(t'eapostolicu naba (tìed,eroi,nizio atte Loro predicazioni e peregri'nazi'oni'apostoliche' (Atti XIIL 1-14; XV, 35-XVIII' 22). godeGid,alta fi,ne d,et II" secolola sed,eecclesiasti.cad,i antigclLi.a Siria deúo' chiese sulle non solo ìncontrastata ua cli una supremazia d'ella contrade d.elle fi.nitìme ch.iese anche sulle ma Patesti,na, e d,etla Asia Minore, d'ell'Armenid, e ilell'Osroene e perfi'no d'ella Georgia' Net III" secolo,in seguito atta rì,Íorma ammi'nistratioa introdotche pone\a sopra le prouincie una nuoÙo' superiore ta da Di,ocleei,ano unitù, chiamata < Diocesí>, antiochía era aenuta per ciÒ stesso a tro' aarsi a capo d,i. tutta Ia Diocesi d.etta d:ori.ente, che comprendeua allora 8 prouincie cosl d,enomínate: Patesti.na, Feni'cia, si'rio" cilicia' Mesopotam;,a, Isauri.o,,Arabia e cipro. E poichè I'amministrazione ecclesi,astica seguioa in gran pd.rte quetlq, ciuile, ne &DÙenne un arnplia:limento d,ella sua supremazia religiosa, cosichè, conL@app&re dalle (325), o'uo ste d,ei oescouí interaenuti q.t concÌtaD ecumenico dì Nicea Ínizio del IV" secolo Antíochia esiendeaa la sua giurísdì.zione su ben 150 sedi oescoailì. Nel secolo vo Ìncomi.ncì,aínaece ìl suo sÎaldamento. st' distacca d.apprima ta chìesa dì ci.pro, che nel eoncili.o d.i Efeso otti.ene lq' suo. inilipend.enza G3L); segue La chiesa Persiana, che in seguito o'tld' suq' ad.esíone a,ll'errofe d.ì, Nestorio sí, proclama nel 434 í'ndipendente; oieneFoinet4S|IaChiesadiGerusatemmechenelConci'Iíodì'Calced,oni.a riesce a Íar ri,conoscere i.l ti,tolo d,i sede patriarcale; poi, nel 489 Ia chíesa di armeni.a,, che in segui.to aTIa sua adesì'oneall'errore mo' nofr.sitasi costituisce in chiesa autonorna; per cui atla fr.ne d,e] secoto e vo. la grancle sede d,i Antiochì.a sí. aed,eua rid,oLLu numertcamente Antiochia i'n gruppo abítantí, piccolo d'i' ledeti, tan.ìtoríalmente aCl un e neí suoì, d'ìntorni'.
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PATRIARCAT 0 GRECO-ORÎ ODOiSS O di A$rrocfira (1962\ b . i Sede Patriarcale i
S.O" MetropolÍtana
All'iníeio del sec. VI anche questo gruppo si ued.euanoteaolmen_ te ridotto per iI passaggio d,i una buona parte d.i loro al|eresafl. monofi.si.ta ed alla nuouo chieso, istituita clat ùescot)oeretico Gidcomo Baradai e dq, Iui clenominata <<Giacobitq,>>. II paccolo gruppo di fed'eli, in gran parte d,i origine greca, r!ìnasto ledele q.l concilio d,i calceatonia e d.enominato per d.ispregio << melchita >>continuò ad, obbed,ire ar patriarca che d.o, questo momento assumerù iI nome di <<ortodosso>;mentre gti altri ps,ssati at monofí_ sisrno costituirq,nno un nu,oL)opatriarcato con sede pure in Aniiochiq, e chiamato << siro giacobita >. Le uicende del patriarcato ortodosso, di cui particolarmente ci interessictmo, si fanno d,a questo momento sernpre più oscure * cqusa della rotta dei patriarcrti gi,acobiti e d,iuentano ad.d,irittura tragúche durante l'inuasi,one araba d,el 688. Dat 609 aI 689 e d.at 702 u.I 742 Ia sede patriarcale ortad.ossad,i Antiochia Ju uacante ed. è in questo periodo che i moitaci, del gra,nde monastero d,i,s. Marone, ne q,pprofl.ttano, per staccarsi d,atta, chresu ortod,ossaantiochena, ei d,arsi, un proprio patriarca e costituirsi in chiesa autonoma denominqta.si < chiesa Maronita >. La ripresa di antiochia ila parte d,ei,Bieantini, ner 696permise arla chiesa ortodossa di riorganíezarsì, rna in seguito aIIa conquista della cittù da parte d.ei crociati, nel 1099 e arla i.nstaurazione d,i un principato lqtino, i patriarchi greci Jurono costretti q, Iasclare Antiochia ed a rifugiarsi a Costuntinopoli (1100-1269)mentre ad Antiochiu ae_ niaa installato un patriarcato lutino. Nel 1268 in seguito arla riconqui,sta di antiocrtia d.a parte d.el sultano di, Egitto ed aila cad,uta d,el principato e d,el patriarcato latino, i patriarbhi. gr:eci poterono ritornare neltq, loro sed.è,mq essendo stqta questa nel frattempo d,tstrutta d,agli inoasorir fr.nirono per frssorsi a Damasco. La lungq, dimora però dei patriarchi d,i antiochiq a cost ntinopoli aUeuq causato due graai conÉeguenp,e:r) Ia sostituzione del rito antiocheno, fi.no allora usato, con Ít rito bizantino e Is li.ngua grecq.; 2) l'introdueione dello scisma bizantino ed, it conseguente d.istq,ccod,ella Chi,esa Ortodossa di Antiochia dq Roma. Nel 1439, al Concilio di Firenze, I'unione con Roma Íu d.i. nuouo ristabilita ma non (Iurò che pochí, anni e cioè fino at L448. Net r4b7 essa lu di nuoÙo rípristinata presso pio II, ms, i successiuiq,auenimenti Iq Íecero presto dimenticareNel LELTAntiochia e la sirì,a cadd,ero-d,efinitiuam'entesotto ta d,orninaeione Turca che sí.protrasse fino at L920.In tutto questo periodo Iq, chiesa ortod,ossad,i antiochia perd.ette quasi completamente Id, sua autonomi'a e la di.rezione di essa uenne assunta d.ai patriarehi d,i costantinoporì,, che auaalend.osìd,etla loro particolure posi?ione presso la sublime Porta, rîusci,rono a far eleggere a quella sede solo titolari, d,i origine greca. Solo nel IB99 í, ledeli di orìgine sira riuscirono a lar eleggere uno di' loro Meleei.o IIo Dumanis, m,a Ia sua elezione non fu riconosciuta dagli altri, patriarchi di costantinopoti, dí Atessand,rtae d,i,Gerusarem-
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lne ed, egli d,ouette lottare tutta la uíta per sostenersi. AlIa, suq morte, net 1,906,penne sostituito da un altro ind,i.genoe d.a allora, nonostante I'opposieione degli altri putriarchi greci', i titolari lurono seTtupredi origine si.ra. Si succedettero nell'ordi.ne: Gregorio II Haddad (1906-1928);Arsenio II Hadd, (1931-t93D lq, cuí elezione per poco non fece scoppiare uno scisma interno; Alessandlo II Tahan (1933-1943);Alessandro III (1943-1958)iTeodosio,dal L958. Attuulmente, dopo l'elezione del nuouo patriarca Teodosio, aDaenuta ne,l,I95B tq, situazìone interna è noteaolmente mi'gliorata e si aauia alla normalizzazione. Un gruppo molto uttiuo ehe lauora per il rinnouatnento della chiesa ortodossa i.n Siria è quello Îorm'ato dul < Movimento deila gioventù ortodossa ataba >>,fondato nel 1942. In base alla Costituzione del 1929, 1l patriarcato greco-ortodosso di Siria è retto da un Patriarca, coadiuvato da un Sinodo e da una Assemblea generaie, di cui f anno parte tutti i metropoliti e i rappresentanti lai'ci delle varie Eparchie. o) It PAîRIARCA porta il titolo di: <<Patriarca di Antiochia' la grande città di Dio, di Siria, di Arabia, di Cilicia, di lberia, di Mesopotamia e di tutto I'Oriente >. La sua nomina deve awenire entro 40 giorni dalla vacanza del patriarcato e viene fatta da un'assemblea di elettori, composta di ecclesiastici e di laici, che propongono una terna di nomi. Tra questi i metropoliti, riuniti in Sinodo, eleggono il patriarca. Il patriarca deve avere lon meno di 40 anni, essere metropolita nel patriarcato di Antiochia e aver governato un'eparchia per almeno 7 anni. La sua residenza è a DAMASCO in Siria e si fa aiutare nell'amministrazione della sua archidlocesi di Damasco da due vescovi titolari. b) Il S. SINODO è I'assemblea di tutti i metropoliti sotto la presidenza del Patriarca. Esso si riunisce normalmente una volta all'anno per una quindicina di giorni, dopo la IV Domenica di Pasqua e tratta tutti g1i affari ecclesiastici inerenti i'amministrazione del patriarcato, vigila sulf insegnamento, i monasteri, la predicazione, eoc. c) L'ASSEMBLEA GENERALE è una specie di consiglio misto, composto da 38 membri, di cui 14 ecclesiastici (i 13 metropoliti e un saeerdote di Damasco), e 24 laici (un delegato per ciascuna metropoli, 3 per la città di Antiochia e B per quella di Damasco). Essa si occupa soprattutto degli interessi materiali della Chiesa' dell'amministrazione del benÍ ecclesiastici, dei rappofti con le autorità civili, eoc. Gli UFFIOI PATRIAIICALI hanno sede a Damasco, presso iI Patriarcato e sono retti d.a due vescovi ausiliari e da tre archimandriti,
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il. Gerusalemme. - Bosilica d,ella, Natitsitù,. Masaaci
raÍfiguranti
Id cittd, d,i Antioclli,. I
i con speciall sezioni per i fedeli di lingua araba, di lingua greca e di lingua turca. Dal Patriarcato dipendono inoltre: .
a) una seuola ecclesiastica superlore, che ha sede presso il Monastero deil'Assunta di Belement, presso Tripoli nel Libano. Vi insegnano B professori e conta ogni anno circa 30-40 alunni. b) 12 scuole popolari in lingua araba d.i cui 2 a Damasco, 1 ad Emesa, 1 a Laodicea, 1 a Epifania, 3 a'Beyrouth, 3 a Tripoli ed una a Tiro. c) 3 scuole popolari in lingua greca, dl cui 1 a Beyrouth, 1 a DamascoedlaTrÍpoli. d) 5 monasteri Ldi cui 4 maschili ed uno femminile, con un totaie di circa 30 monaci e 60 monache.
La STAMPA PATRIARCALE è rappresentata da 3 pubbllcazionl periodiche, tutte in lingua araba: a) << AN NIMAT > (La grazia), che è il Bollettino Patriarcato e si pubblica in Damasco, ogni mese;
ufficiale del
b) < AN NOUR,> (La luce), che è l'organo del << Movimento della Gioventù Ortodossa>. Ha la sua sede redazionale presso l'Arcivescovado greco-ortodossodi Beyrouth e si pubblica ogni mese. AL HARAKET > (I1 movimento), ehe è una pubblicazione c) << quindicinale di contenuto politico culturale. Atlo, datq, del L Gennaìo t962 íl Patriareato greco ortodosso di' Antiochia conxprendeua 18 eparchie, di cuí 6 ì.n Sirici, 6 nel Líbano, 1 ín Iurchia, L ín lraq, e 4 in Aînerlca.
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a) in
SIRIA
1) ARCHIDIOCESI DI A}ITIOCHIA, con sede a DAMAsco
(8.P.9)
Patriarcai S. B. îeodosio Vicari,o Patriarcale: Ignazio Hazim Vescoai Ausitiari: SergÍo, vésc. tit. di Seleucia Alessandro, vesc. tit. di Edessa Sacerdoti: 50; Parrocchie: 10; Fedeli: 10.000 2) METROPOLI DI BEREA E ALESSANDRETTA, ,con sedè ad ALEppO
.'
Metropolita: Elia, esarca della Siria settentrionale 'Sacerdoti: 10; Parrocchie; 10; Fedeli: 10.000
3) MBfi?,OPOLI DI BOSTRI con sede a SAIDA Metropolita: Basillo Samah Sacerdotl: 9; Parrocchie: 10; Fedeli: 10.000 4) METROPOLI DI EMESA, con sede ad HOMS Metropotita: Alessandro, esarca dl tutta la Feni,cia Marittima ,Sacerdoti: 16; Parrocchie: 16; ,Fedeli: 30.000 5) METRO-POLI DI EPIFANIA con sede ad Hi{MA Metropolíta: Ignazio, esarca della Slrta Orlentale Sacerdoti: f8; Parrocchie: 18; Fedeli: 20.000 6) METROPOLI DI LAODICEA, con sede a Lattakla Metropolita: Gabriele, esarca dl tutta la Teodoriade Sacerdoti: 20; Parrocchle: 23; Fedeli: 8b.000
b) nel LIBANO 1) METROPOLI DI ARCADIA, con sede ad HALBA Metropotíta: Epifanio, Esarca del Monte Libano Sacerdotl: 40; Parrocchie; 45; Fedeli: 2b.000 Monasteri: 2 con 6 monacl 2) METROPOLI DI BEYROUTH, con sede a REyROUT Metropolitai Ella, esàrca della Fenicla Marlttima. Sacerdoti: 15; Parroechie: 11; Fedeli: 1b.000 Monasteri: 3 di cui 2 maschilt oon 10 monacl e 1 Femm. con 20 monache
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ii I
3 ) METROPOLI DI BIBLOS, con sede ad HADETH presso'Beyrout Metropotits,: Elia, esarca del Monte Libano Sa,cerdoti: 65; Parrocchie: 110; Fedeli: 40.000. Monasteri: 4 eon 13 monaci' 4)
METROPOLI DI ELIOPOLI E DI SELEUCIA con sede a laAFfL Metropolita: Nifone, esarca delia Siria Orientale Sacerdoti: 22; Parrochie: 25; Fedeli: 20.000
5) METROPOLI DI TRIPOLI con sede a TRIPOLI Metropotita: Elios Courban Sacerdoti: 40; Parrocchie: 60; Fedeli: 25.000 I Monasteri 5," di cui 4 maschilĂ? ,con 10 monaci; 1 femm. con L4 monache 6) METROPOLI DI TIRO E SIDONE, con sede'a MERJAYOUM Metropotita: Paolo, esaica della Fenicia Marittima Sacerdoti: 28; Parrocchie: 32; Fedeli: 15.000
c) in
TURCHIA
1) METR,OPOLI DI'TARSO ED ADANA, con sede a MERSIN t
Metropolita: ' Sacerdoti: 2; Parrochle: 5; Fedeli: 2.000
d) in IRAQ 1) METROPOLI DI BAGDAD, con sede a Bagdad, Cdmp Keylani Metropolita: Fozio, esarca di tutta la Mesopotamia Sacerdoti: 2; Parrocchie: 2; Fedeli: 1.000
e) in AMERICA
l
i il
1) METROPOLI DI NE\ I YORK, con sede a New York, Brooklyn, 219-85 Street Metroptita: Antonio, ese"rcadi tutta l'America Settentrionale Sacerdoti: '12: Parrocohie: 72; Fedeli: 90.000
4b
2) METIÌOPOLI DI BITENOS AIRES in Argenuna, con sede a Buenos Alres, Cannlng 1261 Metropolíta: Melezlo, esarca dl tutta I'Argenttna Sacerdotl: 15; Parrocchle: 15; Fedeli: 30.000 3) METROPOLI DI RIO DE JANEIRO in Brasile, con sede a Rio de . Janelro, Gomes Flelre 569 Metropollta: Sacerdotl: 3; Parrocchle: 1; Fedell: 3.000 4) METROPOLI DI SAN PAOLO ln Brasile, con sede a San paolo, Appennlnos 902 Metropollta: Ignazlo, Prlmate ed esarca del Braslle Sacerdotl: 10; Partocchle: 6; Fedell: b.000
DtrLEGAZIONI PATRIABCAI,I D
DELEGAZIONE
PATRIAIì,CAIE
A
MOSCA, con sede a Mosca
(U.R.S.S.)Tel. Pereouloc 154 Delegato Patriarcale: glà Baslllo, Vesc. tlt. dl Sergiopoll 2) DELEGAZIONE PATRIARCALE DgL CENTR,O AMER,ICA, pTesso Ie comunltà arabe del Centro America Delegato Patriarcale: Mlchele, vesc. tlt dt Irenopoll 3) DELEGAZIONE TIAGO
PATRIAR,CALE NEL CILE, cgn resldenza a SAN.
Detegato Patrìnrcate: Metropollta Ella glà dl Tlro e Stdone (rlt.) 4) DELEGAZIONE PATRIAR,CALE IN AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA. DA, con sede a MELBOURNE, G 2 Slmpson Street U? Esarca: Glorglo Haydar
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S T A T I S T I C A D t o c E s l ANIIOCHIA
(Damasco)
ALESSANDRETTA (Aleppo) BOSTRI (Saida)
Vescovi
Sacerdoli P a r r o c c h i e
fedeli
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50
50
?5.000
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10
10
10.000
I
10
10.000
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18
18
LAODICEA (Lattakla)
1
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ARCADIA (Halba)
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35.000 20.000 25.000
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BEYROUTH
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ELIUPOLI (Z'arrlé)
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22
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25.000
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15.000 2.000
2
2
1.000
72
72
90.000
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30.o00
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6
3.000 5.000
EMESA (HomS) EPIFANIA (Hama)
BIBLOS (Hadeth)
TIRO (Merjayoum) TARSO (Mersin - Turshia) BAGDAD (Iraq) NEW YORK (U.S.A.) BUENOS AIRES (Argentina) RIO DE JANERIO (Brasile) SAN PAOLO (Brasile)
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437
510
450.000
BIBLIOGRAFTA AssEMANT J.s., Serzeschronologica putricffcharum, Antiochi.q,e,Romae 1BB1 TnsppnpRM., Dos Patriarcat aon Antioche Don seLnenEntstehen bis zurn Ephesinum 431,Wurzburg 1891 KoRor,svsnllQ., Antioche, in Dict. d'Hist. et Géorgr. III (1914) cc. 563703 BAUERK., Antíochi,a in der altesten Kirch.engeschichte, Tubingen L9L9 RrnaaNyA. M., Th,e Syrian Christ, London 1919 Varr,sÉ5., Antioche, in Dict. de Theol. Cath., I (1923) cc. 1399 ss. ALExANDRos P., Dcs Patriarch,at pon Antiochen, Leipzig Lg4L DEvREESSE R., Le patriarchat d'Antioche, Paris 1945 Papeoopour,os Cu., Storia della Chiesa d'Antiochia, (in greco), Atene 1951 Zevxr H., L6 grecs melkites en Islam, Harissa 1953 SnvenrosJ. MErRop.,Storia della chiesa sira in Antiochia, (in arabo) 2 voll. Beyrouth 195? FESTI:cTERES A. J., Antioche payenne et Chrétienne, Paris 1959 Hrivrnnor,ocsroN, úis Ekklesias tis Ellados, Atene 1962.
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< In questo glorno, ottava domenlca dopo Pasqua, festegglamo la Santa Pentecoste>.
Q* /7entecoòte Con queste parole, la Chlesa alla VI Ode del Canone nellnuffícíntura Blzantina, lnnograflco del Mattutino, procla-
ma all'assemblea dei cristlani. iI titolo della festa di Pentecoste. II riferimento alla Pasqua ha il suo motivo llturgico, concludendosi con questa solennità, il ciclo pasquale, che eompleta e perfeziona la resurrezione di Gesù Cristo, con la discesa dello Spirito Santo. Da ouesta domenica ha iniElo, nell'anno liturgico del rito bizantino, un nuovo ciclo che si esaurlra, con la susseguentequaresima. Il rleordo della Festività, Ebraica, trasformatasl ln solennità cristiana, per la partlcolare commemorazlone dellr discesa dello Spirito Santo sui timidi apostoli, ha conservato presso gli Orientali caratteristiche proprie alla semplicità della chiesa primitiva, permeate di dottrlna e di preghiera. il ricordo storico del miracoloso avvenimento della discesa del1o Splrito Santo sulla Chiesa e sui Fedell, con espressionl dl plù elaborata e completa forma dottrinale, si trasforma nella prassl e nella innografla bizantlna, in mirablle esaltazlone di tutte e tre le Persone della Santlssima Trinità,, Padre, Figliolo e Spirito Santo. r E questa forma di culto alla SS. Trinità, viene egregiamente espressanell'Idionelo dell'Imperatore Leone il Sapiente, che cosi scrive e canta: <Venite, o popoli, adoriinno la d,iuìnitù ìn tre persone: il Figlio,nel Padre, can Io Spírito Santo; poichè il Padre dall'eternitù, ha generato un fr.glío coeterno e che regna assì,erne,e lo Spirìto Santo che nel Pa'glorífi.cato d,re è con íl Figlio, unica poten?a, unica sostanea, unica dÍoinitd,, e noì tutti, adorandola dìciamo: Dio santo, che haí creato ogní coso,per lnez,zodel Figlìo con Ia. cooperazÍ,onedello Spì.rito Santo, Santo Íorte, per rnezzo d.el quale noi abbi.amo conosciuto lí' Padre e lo Sp,à rita Santo xenuto nel mondo. Santo ímmortale, Spirito Paracleto, che proce(Ied,al Padre e che riposa nel Figlio, Santa Trinitù, sia gloria. a Te>. La contemplazlone e Ia solennlzzazione di questo mistero fondamentale della rellgione crlstiana, nell'ufflclatura e nella consuetudine della Chiesa blzantina si puÒ dlvidere ln due partl:
bíznntínn
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tr i I I
i
a) Ls prima parte comprende le preghlere e le cerlmonie che han_ _ no luogo flno ai secondl vesprl, esprimentt grande giora e te'zia spirituale per ra grazia concessa alra chiesa con ra diseesa dello spirito santo. Le preghlere rnnografi,che eontenute in questa parte dell,ufficia_ tura sono opera dei Merodr prù no' della letteratura eccresi;;ìi*;quall zanllna, cosma il Monaco, Glovanni dl Arkla e u noto rmperatore di Bisanzio, Leone ll Saplente, ll guale nell,Id,iomet, ,opr" preclslone di terminl, ci da saggto dena "ip*t"to, "oo sua preparazione teorogica. b) La seconda parte, è costttuita dalra sorenne ufficratura vespertha' tutta pervasa da sentimenti dr penrrenza e sr concrude con re tre lunghe preghiere di umile espiaztone, che caso raro se non slngolare, nell'uso della chiesa blzantlna, vengono recttate ln ginocchio ln onore della SS. TriniÈ. Ner descrrverere caratterrsfiche dl questa grande festivita, preferiamo mettere rn risalto qualehe parte saliente, presa dan'ingente materia_ le contenuto nei libri liturglci. siamo sicuri di esibire elemenu nuovi e direl lneditl, appartenentt alla preghiera della chiesa di molti se_ coll addietro. n materrale dt questa fesflvltà, come dl tutte le altre fe_ ste appartenentl all'anno liturgico, ha flsionomie ben determinate e stablllte. ciò, del .resto, è €omune al canonr che regorano, non soto la preghlera, ma anche la letteratura, l'iconografia e la muslca deu'arte blzantlna. Prlma dl esamlnare ll eontenuto lnnograflco delta festivita odrerna, crediamo fare cosa gradtta esponendo la classtca espressione tcono_ graflca che la tradizlone dell'arte bizanttna el tramanda dl questo mlstero. L'iconografla ptù frequente della pentecoste ct "presenta I dodlcl Apostoll ln un consessosemlclrcolare, mentre da un centro posto so_ pra dl loro scendono delle striscie arcuate îormanfl complessìvamente eome una cupola che sono le lingue di fuoco. Taivolta è vlslblle lo splrito santo ln forma dl colomba. Molto plù frequentemente glt Apostoll sono .eomeln una esedra marmorea ad alta spalliera ed hanno nel mezzo una specie dt nlcchia oscura ln eui si vede o un piccolo personagglo coronato, col titolo dl <Kóopog ) magarl dletro a grate, oppure uno o due gruppetti di persone dr vario tipo e costume col tltolo dl l-À.6oocrxci qul.cín Padre e 'il Flglrolo non compaiono; la Madonna, benchè espressamente nomlnata nel testo neotestamentarlo, non compare quasi mal e solo molto tardlvamente. Ecco la splegazlone di questa lconografla: L'Esedra' rn cui ,stanno glr Apostoll è esemplata sul cosl detto Ambone siriaco, ossia una specie dl coro o presbitèrio ad alta spalliera, con abslde o esedra verso occldente, collocato al centro d.ella basilica su alta solea o plattaforma con gradlnata al centro, ,che vi lasciava come una plccola platea; serviva per le funziont di tipo ufficiatura o anche per | <ConcistorÍa> giudìziarl, pet L sinodt ecc.
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E' evldente qulndi che gll Apostolt vl sono ln rappresentanza derla chiesa, con sua presidenza.1l (óopogo meglio ilKoopoxpótapcprinceps mundí huius > di cui è detto che alla venuta dello spirito santo egli è già giudi,cato,vl sta come reo in platea. Le lÍngue e stirpi vi sono chiamate a sentire llKrlpuygc o predl_ cazione collettiva. Il Padre non appare perchè non è visiblle se non pet ll Figlio. Il Figlio non appare perchè ci ha mandato, come operante un altro AssÍstente: cloè lo Spirito, che nella sua efiusione forma come una eupola di protezione divina sulla Chlesa. Gesù .perÒ è presente nel suo Corpo Misflco adunato, ehe è la chiesa' Analogamente è presente Maria, la quale, come Madre di Gesù, è Madre della chiesa e quindt c'è tutto dl Lel dove c'è la chiesa, come dove c'è Gesù.
I) - CARATTERE GIOIOSO DELLA PEMTECOSTE A conslmill canonl sl adegua anche la preghtera ufficiale della Chlesa blzantina che contiene due elenrenti importanfl: 1) rnsegnamento dogmatico e rlferimenti scritturlsflcl proposti al fedele orante come argomento di elevazlone dell'anima e dl conremplazione del mistero. 2) Quasi a concluslone della preghtera, in forma umile e qualche volta timidamente nascosta, con brevissime espressloni, l'lrnplorazione della personale salvezza.
A) INSEGNAMENTO DOGMATICO Questa forma era ideata ed eseguita affinchè 1l Clero e I fedeli, che si recavano in chiesa e prendevano parte atilva alle celebrazionl liturgiche, hon avessero difficoltà, ad apprendere gti argo,menti fondamentall della d.ottrlna sulla ss. Trinità e princlpalmente sullo spirito Santo. ,A conferma di quanto sopra riportiamo I'Idiomelo ehe sl canta nelle Laudi del Mattutino: <Lo Spírito Santo, luce e oíta e sorgente sptìrttua.teoìaente; Spi.rito d,i sapienza, Spìrzto di seienza, buono, retto, intelligente, ilonxinatore, che purifr,ca, i, peccati; Dio e dipiníezatore, Íuoco che procede del luoco, che parla, che opera, che. distribuisce i carisní: a causa d.i Lui, tutti í, Proleti e glí Apostolí dí Dìo con ì Martírl, sono stati incoronati, Insorito prodígioso raccontol Insolita Ùisíonet ìl Íuoco Íu d,íuíso per la distribuzione d,ellegrazie! >. Una melodia conservatasi e tramandatasl nella tradizione delle Comunita Albanesl dl Slcilia, dl rlto bizanti:ro, con arcana delicatezza
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di formula melodica, mette ln risalto questa visione superna del fedele che contempla I'opera consolatrice dello Spirito Santo, a causa di cui si moltiplicarono i frutti della grazia e della santita sui profeti, sugli apostoli e sui santi. E ancora l'avvenimento storico che indica la discesa dello Spirito Santo sopra gli Apostoli, in procinto di iniziare la predicazione per la fondazione e I'ampliamento del Regno di Dio, viene illustrato con forma originale dall'anonimo autore dell' 'E{anomet}.&prgv del Mattutino: << Luce è il Padre, Luce è il Verbo, Luce anch.e Io .spirito Santo, it quale Íu tnandato agli apastoli sotto forma d,i tingue d,i luoco, e per lui tutto il mondo è Íllurninato per onorare ta Santa TrìnÌ.td,>. E la comunità dei fedell istruita nella dottrlna cristlana si appresta a cantare con Glovanni di Arklà le parole del suo inno e a rivolgere alla SS. Trinità I'omaggio di adorazione eosl: < Tutte Ie creature piegano il ginocchío d,Ínnanzi al paracleto e aI Figlío del Padre, per natura sguale aI pad,re. Esse, tufafti, hanna aisto nelle tre .Persone una sostanza realmente inaccessibile, eterna unica, poíchè Ia grazia d,etlo Spirito .Santo brilta come luce >. Ma gli innografl hanno anche cura d.i proporre all,attenzlone dei , fedeli, a maggior comprensione della dottrina trinitaria, tutti quegli elementi che nella scrittura costituiscono riferlmento, slmbolo e flgura di quanto si realizza in questa occaslone festiva. I riferimenti scritturisticl dell'awenimento storico sono messi ln maggior evidenza nel Aó[a xqÌ vùv del Vespro: < Quando, o Signore, haì mandato íl tuo Spi.ríto sopra gli Apostoti, seduti'(nel Qenacolo) allora í Figli d,eglì.Ebreì, spettatorî,, rimnsero colpítí di arnmirazìone. Essi, inîattí, ascoltapano mentre quettí parlaua,no le altre lingue straniere, secondo che lo Spirí.to Lora accord,al)a. per cui essendo essì illetteratí, diaennero sapientí e trascínand,o i, pop;oli aIIa Íede, esposerole cose d,iaine. O tu, che seì,apparso sultra terra e che.ei hai salaato dall'enore, Sìgnore, si,agloria a, Te>. La meraviglia degli spettatori per glt Apostoli illetterati che, per intervento dello Splrito, diventano ripleni di profonda sapienza di quelle cos€ rdi Dio, di cui si fanno efficaclssiml propagatori, viene proposta con forma sempllce, ma anche con dottrina chiara al fedeli partecipanti alla eerimonia liturgica. Un parallellsmo viene posto, pot, dall'anonimo autore del <<Aó€c xcri vúv del Vespro, trà la confusione delle llngue nella Torre di Babele, con I'armonla Èelle lingue della festività, odierna: < Le li,ngue una oolta- lurono conluse a, cq,usa,d,elta presunzi,one per la costrueione della torre (dí Babelò, ora inuece le lingue $ono state rì.empite dì. sapien?a peî la gtoria ilella eonoscen:zaiIì Dio>. < Allora Dio cond.annòglí empí per ìl peccato, ora Cristo ha, íltuminato I pescatori con Io Spírito, Allora, I'aÍonia îu ottenuta per puniziùne, ora I'armonía oìene rínnooata per la sah)ez?a delle nostre anhne >.
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Fermdglio d.i una cintura argenteú del costume si (Palermo) rafrt.gurante Io, SS. I'rinitd.
fernrninile
d,i piana
d,egli Atbane-
E neanche la rldicola insinuazlone della probabile ubriachezza vie. ne tralasciata dal Poeta Giovanni, che nell'Ode VII cosi canta: <<Quelliche non hanno conosciuto la aoce proîetice, gli insensati, parlaaano di ubriacheeza doauta aI uino, quand,o ascoltatsanoIe Jjngue straniere degli a,postoli. Ma noi ledeli., gridìarnb a Te, con d.iuina íspiraeìone,Creatore d,i ogní cose, sei.benecletto>.
B) ESPRESSIONI DI PREGHIERA Le strofe innografiche contengono sempre brevissime formule di preghiere, con cui si domanda a Dio, l'unica importante aspirazione delifuomo: la salvezza della propria anirna. Netì Oîxog del grande Romano il Melode, che si canta nello stesso mattutino, la formula di preghiera viene espressa,con più completezza: <<O Gesù, dona ai tuoi seraitori una, grande e d,ureaole .consola?ione, Tnentre i nostri spiri.ti, sono scorqggdati. Non tí separare d,al\e nostre anì,me in tribolazione, non tì allontanare dalle noshie menti in tentaeione, rna preoienzci sempre col tuo aiuto. Sii a noì uici.no, sii ,oì.cino, tu che seì douunque, ,come sei stato sempre Dicino ai tuoi, apostolt. .Uniscití oon queUi che tí desiderano o miserieordíoso, alfi.nchè, in tua unione, noi possiamo cantare e glorifi,co,re il Tuo Santisslmo Spi,rito >. Nel suo lirismo il Melode, con tocco magistrale, dà un'impronta di caldo fervore alla preghiera, che viene rivolta per la salvezza della propria anima. Con forza particolare si ,chiede I'aiuto onde meglio si possa conseguire questa salvezza eterna, con un effica'ceintervento dello Spirito Santo a cui si chiede speciflcatamente una << durevole consolazione >, assistenza << nella tribolazione >, la sua presenza nelle << tentazioni > e la vicinanza e I'unione con quelli che ardentemente Lo desiderano.
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rD oARATTERE
PENTTENZIALE DELLA iPEMTECOSTE
L'UfEciatura ehe contlene la forma penltenziale, ln occasione della dlscesa dello Splrlto Santo, vlene denomlnata:' I-ONYKAEIA ossia gezufl'essione. caratteristlca di questa cerlmonla vespertina è costituita dalle tre lunghe.,preghiere, che vengono recltate in gln.occhio, abitudtne assolutamente nuova nella prassl della Chiesa blzantina greca. Il carattere penttenzlale dl questa ufficiatura è contenuta anche nella natura stessa delle cerlmonle vesperali-notturne della liturgia bizantina. Infatti in questo momento si conclude Quel ciclo di Katú?\uorq etg rúvta almeno spirituale che ebbe ll suo inizio con la pasqua di Resurrezlone, il cui clima gloioso ha riempito tutta la preghtera del periodo pentecostale. ora questa atmosfera dl fesilvtta viene lnterrotta con ll vespro dell'odierna rlcorrenza. I llbri llturglci non cl indicano ll nome dell'autore di queste tre preghiere, ma una tradizlone raccolta da scrittort greci dal GOAR (Rltuale Graecorum. Venetiis 1730 pag. 606) Ie attribulsce al Grande San Baslllo. s) Lo pîímo preghlera è rivolta prùrctpalmente al padte: < O Sìgnore, senzo rnacchla, puro eterno í,naisíbíle'ínaccessíbíle, inesplicablle, ímrnutabíIe, lncontrnensurabile, paziente, Tu che solo haí I'imnoúabilitd e che abìtt la luce ínaccessíbìle, che haì, creato il cì,elo, la terra e iJ mare e tutto ciò che in essÍ è stato latto...>. Dopo questa parte iniziale clre earatteúzza I fltolt del padre, contlnua con quelle parole che esprimono la parilcolare forma penltenzlale della Solennlta odlerna: c Noi Tí preghiamo e Tí supptíehlarno, o Slgnore, anante d'egT uomlnl, Padre del Signore e Dlo Saloatore nostro Gesù Crtsto, che g, eausa dí noì uomìní e della, nostra salDez,zaè dísceso d,al cielo e si è ìnearnato dallo Spì,rlto Santo e da Maria sempre oergíne e gloríosa Madre d,ì,Dìo. EglÍ príma, ìnsegnÒ con le parole e pot cí h,a ístruí,to con le qpere. Quando'subl, la passione saloatrice, mostrÒ a noì potserî peccatori e índ,egni tuoì seroi ìf, rnod,ello dt ofirÍre a noÍ p\oeri peccatori e índegní tuoi seraì il modetlo dì, ofrrtre rc preghìere, a,bba,ssandoit capo e plegandn te gtnocchía per l, peccatí e per t'ignoranza del popoto. Tu, dunque, molto misericordÍoso e amante d,egli uominí, ascoltací, nel, gì,orno ln cul ti inuochíamo, specíalmente ìn questa gìornata d,i Pentecoste, ì,n cul, ilopo che nostro Sàgnore Gesù Crtsto è asceso nei .cielì, e si è ossiso alla d.estra,di Dio Podre, ha mand,ato sopra i, suol d,ìscepolì, e apostolt lo Spìrito Santo... E una preghlera che la Chlesa rlvolge al padre per domandare la consolatrice discesa dello Splrito Santo e per ottenere la concessione di quelle grazle dl eul la Chlesa ha tanto bisogno. I fedetl pol pregano onde ottenere le condizlonl mlgllorl per espiare I peccati della vtta passata. Il celebrante con accentl dl vivisslma fede e devozione lnsistè nel chiedere ll perdono del peccatl, la protezloue onde tutil slano messt
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sotto I'ombra della bonffi, divlna, la liberaztone dalla violenza del demonio con la forza che provlene dalla grandezza delle sue sante leggi e ln fi.ne la concessione del perdono a tutti quelli che sperano in Lui. E proprÍo in questi acr:enti di sincero pentimento per i peccati e nella implorazione dl forza, dl aiuto e dl protezione pór una vita cristiana migliore è tutto riposto il carattere penitenziale di questa ufficiatura. b) La seconda preghíero è dedicata alla Seconda persona della SS. Trinita. < O Signore, Gesù Cristo Dlo nostro, che haí d,ato ta pace a,gli, uorní.ni e ìl d,ono detto SpÌrito tutto Santo... E continua... < Oggi Tu hai inaiato píù manìlestamente questa graeÍ.a ai, tuoi Díscepolí e aì tuoi, Apostolí, e hd,i puri.ficato le :toro tabbrE, con le língue di luoco, per rne?zo loro tutto il genere ulnano, auend,o riceuuto Ia conoscenza di Dío nel proprio tinguaggio e col senso d,ell,ud,ìto, noi síamo stati, illuminati con Ia luce dello Spirtto e síamo statí tiberati, dall'errore, co?nedalle tenebre, e grazie a questa disgtersìoned.í tingue d,í luoco uisibite per una aírtù soprannaturale noì, abbìarno &ppreso a emlessarTl Dî,o assieme a,l Pad,re e allo Spirito Santo, una sala Dhsì,nitd,, una sola Potenza, una sola Forz,o,e una, sola Autorítù. < Tu, dunque splendore del Padre, impronta ínalterabíîe e i,mrnutabile d,ella sua sostanza e della sua natura, lonte della sapienea e d,eÀa grazia, aprì. anche & me peccatore le labbra e ìnsegnami come si cleue e per chl si'deDepreg&re...>. La preghlera iinsiste sempre nel concetto che Gesù Cristo è stato Colui che ha mandato agli uomini il dono dello Spirito Santo, come compimento della sua promessa. Lo Spirito Santo, poi, ha trasformato completamente gli Apostoli, che dlventano I più efficaci annunziatorl del, mistero più grande del Cristlaneslmo, quello della SS.ma Trinità. Il merito dell'annunzlo e della confessione che di questo mistero I cristianl esprimono viene attribuito solo a Gesù Cristo, considerato riflesso e impronta del Padre e rivelatore dello Spirlto Santo. r c) La terzs, preghlera vlene ancora rlvolta a: '
<Cristo Dìo nostro, sorgente aíoa e luminosa eternarnente sgorg&nte, lorza coeterna del Padre; Tu, che hai dnmírq,bilmente ad,empito tutta I'econornín per la sahsezzad,ei mortalÍ,... < Tu, Saplenza illustre del Padre, che tt seí rnanitestato granCle soccorrítore dí coloro che sono dì.spreezati e che íllurnìnì quelli che gíaccì,ono nelle tenebre e nell'ombra della norte. < T11, o Signore dell'eterna glorìa e Fí,glìo amato dal Pad.re celeste, Luce etería d,etta Luce eterna; Sote d,í giustieía, ascotta noi che ti preghî,amo e conceilì, il ríposa aIIe Aníme deì. tuoi serui, d,eí nostrÍ, padri e d,eì.nostrí tratelli deÍunti e degli altrí parentí secondo la carne e di, tuttí ì congi,unti della lede, d,ì cuì ora lacciamo memoria...
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<Tu, che ín questa grande e fl.nale glornata d,etla Pentecoste, hai riuelato a noi il nxistero della Santa, consustaneíale,coeterna,,indiuisi.bile e inconlusa Trinitd., con Ia aenuta e la presenzl, del so,nto e uiuifr.cante tuo Spi.rito, in îorma d,i li.ngue di luoco, sparse sui tuoi santù apostoli, Íacendoli euangelistà della nostra Íede e lì haì ind,ì,catocome confessori.e areldi delln, Ders,conoscenzq,di Dio. <<Tu, che in questa lesta perfetta e salutare, ti sei Clegnatodì uccogli,ere le preghiere espi.atri.ciper quelli che si troveno nell'Ad,e...>. Ai concetti ,generali espressi anche nelle altre preghiere, troviamo in questa terza preghira una novità veramente interessante: la commemoraziong del'le Anime dei deÍunti, e curiosità rimarchevole è il triplice ritorno di questa commemorazlone nella.stessa preghiera. Si implora per queste Anime la concessionedella pace e del riposo eterno. In questo momento, tutti i defunti ven€ono posti dinnanzi alla bontà inesauriloile della Santissima Trinità: i servi di Dio, le anime dei padri e dei fratelli, quelli che sono legati a rloi da vlncoli di sangue e quegli altri che sono a noi cari per i vincoli della comune fede. Il ricordo dei defunti in questa occasione è probabile che abbia la sua analogia nell'accostamento dei due termini: f1e0gc rpufi Il primonveOpcr è evidentemente riferlto- alla Tetza Persona della SS. Trinità,, di cui si commemora oggi Ia sua dÍscesa nel mondo; il secondo rpuXriinvece è riferito alla creatura umana, ehe a causa di questo principio spirituale venne creato ad immagine .e somiglianza di DÍo. Ma a causa del peccato originale e per i peccati attuali le anime sl sono rese debitrici di riparazione e di espiazione e ln questa occasione la Chiesa bizantina ne fa la ufficiale commemorazione onde tutte possano ottenere la pace e il riposo eterno. Crediamo di avere, esaurlentemente. delineato I'importanza e le caratteristiche della festa della Pentecoste,nella ufficiatura deila Chiesa Bizantina. Essa pur restando nei limiti della narrazlone neotestamentaria, viene sviluppata con senso di misurata oculalezza, per renderla aderente ai bisogni spirituali della Chiesa e del Fedeli, affinchè tuttl possano ritrarre da questa festività i migliofi beneflci. Come conclusione, penslamo che non sl possono ttovare parole migliori di quelle che i Padri della Chiesa hanno usato pér il licenziamento dell'Assemblea, alla flne della cerimonia liturgica: <Colui che annichílÒ se súessodal seno paterno e'prendendo lq' intera, nostra natura uTnana, diainizzandola, e dopo ascend,endonuoD&mente in cielo, si è ossiso alla destra di Dio Padre, ha inoiato sopra i d,íscepoli e gli Apostoli lo Spiri.to dioino, sa.nto, consustanziale, nguale in potenea, in gloria e i,n eternitd,, e per guesto hai illuminato loro e per mezzo loro tutto I'uniperso, Cristo nostro Dío aero, per I'intercessione d,etla tutta intemerata e tutta i,rnmacolata,sua Santa Madre, dei Santi., gloriosì,e celebrati Apostolì,,messaggerì,di Dío e portatori, dello Sptito e dì. tutti ì, Santi, abbi d,i noí píetù, e per la tua bontù. salDaci. PAPAS DOTT. MAT1fEO SCIAMBRA
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UNIONISTICO DELI'APOSTOIATO PIONIERI
émrto @poilolíco
.Wlort .Q íorgIa €a Ia,na,tt7 anni Si compiono, tra qualche mese, cinque di Esarca dei Cattollcl clalla morte del compianto di Grecia, S. E. Mons. Giorglo CaIarlto bizantino vassy, una delle flgure più spiccate e uno dei coìIapiù determinantl novlmento dell'intenso boratori mezzo secolo. dl quest'ultimo unlouistico Se si volesse rlassumere ln brevi parole la r,lograff.a e I'attività dl Mons. @lavassy si potrebbe direi KTutta una ùita d'ed'i'cata altr'apostoloto uniorl,í' stico! b Nato a Syra,, nelte Oicladt, ll 21 febbrato 1881, cresce e sl forma sotto Ia guida del Padrl dl- rito del p@dre, Nicola Calavassy, cattollco fervente e collaboratore missionari dell'Unlone delle Chlese. bizantino dl Costantinopoll, edltrlce dl varl dl sua proprletà, Cresce accanto al padre, nella tipogEfla (che fu il primo periodico cattolico.in perlodicl cettolici: I'(ANATOLID Grecla, fondato nel 1880) e ln segulto tl ( MESSAGGERO D, il ( TEMPO D e la ( s. cROCED per I bambini. ue contlnus AIla morte del padre ll glovane Giorgio, appena quindicenne, I'opera flno a che, cblamato al sacerdozio, entra nel Pontlflclo Collegio Greco S. Atanasio dl Roma per gli studt dl filosofla e di teologla. Orctlaato sacerdote lI 29 glugxro 1906, ll giovaDe papas lnizia sublto un lnlnapostolato che si corxcluderA a Zurlgo, fn terrotto periodo dl lntenso e fattivo predi' sua fatlca e la sua inlzlativa di quella che è stata I'ultlma complmento letta: Ia Cattedrale Cattollce dl rito bizantino di Atene, oggl prossima ad essere ultimata. nella plccola Comunltò Il suo operoso apostolato comlncla B Oostantlnopoll, dlretta da Mons. Isala Papadopulos. Assume per det Sacerdotl dl rito bizantlno breve tempo Ia misslo,le di Matgara (nella Tracla Orlentale) e sublto dopo vlene per suscitare l'lnteresse del catBelglo, in Olanda ed ln Inghllterra invlato.nel dl Costantinopoll. toUci dt queste nazioni in favore della Mlsslone unlonlstica d'Amerlca con la Scopplata la guerra, nel 1914, sl reca negU Statl unitl dal alutato ln ciò daUa g. Sede e Dersonalmente stessa mlsslone, lncoraggiato Sommo Ponteflce S. Pio X. Nomlnato Vescovo alÈ S. S. Benedetto XV, 11 15 agosto 1920 vlene consacrato neua Chlesa dl S. Atanasio ln Etoma da Mons. Papadopulos, Cla poco trasferltovlsl quale Assessore deue DovellÈ Sacra CongregiazloDe per la Cblesa da costantiDopoll orlentale. aU TurchlÈ con gfxrl,sdizlone sul cattoUcl di rtto blzantino Egtl vlene destlnato e di Grecia, a Costantlnopolt. Nel 1922, ln seguito alla efacuazione dell'Asla Mlnore dl ln Grecla e prowede al blsognl ur' migltaia di gireci, otga0t?'za lI loro trasferlmento gentl dl ben ?.000 di essl, merltandoBl dal Re Glor8úo II Ia Croce d'Oro dei Ca lièrl del ss. salvatore. Mette le basl del suo apostolato caritativo a Jannitsa, ln Macedonla, e ad atene, dove trasferlsce la oongregazlone delle suore della ( Pamper tagazzL e macarlstos D ed ll Plccolo Seminario. Crea Ad Atene I'orfanotrono Costrulsce del profughl. cll cabe popolari Der te famiglle costruisce un quartlere
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un decoroso edincio, a Vla Acharnon, 246, come sede det Sacerdoti di rito bizantino e delle varle Opere dell'Esarcato, ed altro granCte ediflcio, in Via Iacovaton 49, per Ie Suore della ( Pammacarlstos }). Fonda la tÍpografi.a e l,Ufrcto alella Buona ( CATHOLIKf D e a varie altre pubblieazioni Stampa, dando vlta al settlmanale di caíattere religioso, morale, culturale. La disastròsa guerra italo-greca d,el 1940 apre all'atttvttà carltativa di Mons. Cal.avassy e delle sue Opere un vasto campo di assl.stenza e di soccolsl in tutte la Grecla, ln favore degli afematl, dei malatl, dei bambinl abbaudonati, degti orfanl, del prlglonlerl, degll ebrcl persegultail del disoccupail e degu studentt. Sorge così il ( centro dl asslstenza della Divlna Prowldenza D dal quale scaturisce I'Ospeaùale deUa Dlvina Prowldenza Pammacarlstos D tuttora uno det migllorl e modernl Ospedall dl Atene. Dal suo zelo lnesaurlbile peÌ gll studentl lascono aDcbe un penslonato urtiversltari, un altro Penslonato per studeotesse universitarie, I'Assoclazione della Gioventù Cattoliea, maschlle e femmlnlle, due Colonle estive, per bambini e bambine, a Nea Macrl. Costlrulsce la Confrarernita delta ( PANAGHIA I ENOTRIA D (Ia SS. Verglue deU'Unione), I'Assoclazlone deUe InferBiere Oattollcbe, I'Assoclazlone delle Donne greche cattoliche. ecc. Merito singolare dell'lnoimentlcabile Esarc'a quello dl avere teauto teste. con impavidità apostolica, con dlgnltà, e con prestigio, alle gravt ostflità, mosseglt dal Governo greco e dalle gerarchle ortodosse quanio, Assata deflnitivamente tn Atene, nel 1932, la sede dell'Esarcato, crea le va,rie sue Opere rellgiose eat lnizia Ia rea,lizlzùziloîe alelle sue moltepliól lntzlative assistenziali e culturall, osillità. attenuatesi di fronte agli imponenti e larghi interventl e soccorsl scaturlti in favore del popoio greco dalle sue Opere, che hanno merltato I'alto riconoscrmento pubbllco del Governo e della Croce Rossa Greca. Ma Mons. Calavassy non si limita alla creazlone e all'lncremento delle Opere, partlcolarmente dt queue dl Atene, che per I secoll veDturl testimonleranno del suo gran cuore dl apostolo dell'Unione. Egll, tra I primi, aderisce con entusiasmo al sorgere, ln palermo, nel 1929, dell'Associazione Catrolica Italiana per I'Orlente Cristlano e ne sorregge, col suo consigllo e col suo appogglor i primi passi. Interviene persoDalmente, nel 1994, è Palermo e a Pla$a degll Albanesi, alle solennl celebrazionl del 20 centenarfo alel Seminario ltalo-albanese di Palermo e aIIa commemorazione del suo Fondatore, ll Servo dl Dio P. Giorgio GtJzzetta,. Gll ltalo-albanesl di Sicr[a rlcordano con gratitudlne 1I magistrale discolso pronunziato eommemorativo da Mons. Calavassy, la sera del B0 novembre 1994, nella Chiesa dell'Ollvella alla presenza del Card.. Lavitrano, dj. larga rappresentanza e del Clero palermltano dell'Eplscopato e di una llmmensa loila di fedell e dl rappresentanze civili e potitiche, e che diede il primo avvio alla inlziativa ateUa cre€,zlone di una particolare Diocesl per le parrocchie detle Colonle albanesi di Sicilla, sorta, pol, neu'ottobre 1937, con Bolla di S. S. Plo )(I. E non posslamo passare sotto sllerMio, a prova della sua attiva parteclpa. zione al nostro movrmento unronlstlco, che, r'el settembre 195?, il complanto Esar@ Apostollco dl Atcne aveva promesso dl prendere parte attiva alla vII settimana di preghiere e dl studl per I'Oriente Crlstlano con una sua relazione. Ma le condlzionl della sua sa,lute non glielo consentlrono e la sua relazioquasi suo testamento spine (che formerà oggetto di particolare pubbllcazlone) rituale, vi€ne letta nella prlma seduua solenne del Congresso, alla presenza e dopo ll discorso inaugurale, tenuto nella Chiesa di Casaprofesse di Palermo, da Sua, Santità Giovannl XXIII, aliora cardlnale Patriarca dl Venezla. Ci place chiudere queste brevl e rlconoscentl note ln memorla di Mons. Oalavassy, vero ploniere ed apostolo dell'Unlone, con le parole eplgraflche che pubblicata legglamo uella lmriaglJetùa corsmemorativa ln occaslone della sua morte: d,ella Secle Apostotríco Strenua ilvensùîe Promotore injaticabile ilell' Unione Intrepxd.o Postore del suo gregge . Dispensatoîe led,ele dell,a Caîità, d,i Crtsfu, t.
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p.
Comepregflnot nostriFrutelliCristiuni d'0riente
e Celeste, Paracleto, xì.1re, rò Flve0gcr tflq dì.nOei- Spirito
di verità, Tu che sei
cxq,é ncvtaXoù ncpóv,, xcxì rù
presente in ogni luogo e che
núvtq nì.r1póv, é Orloaupògt6v
riempi
ogni cosa; o tesoro di
&yo06v, xai (coflq Xoprlyóg, èì.- ogni bene .e datore di 0è xci oxrlvooov èv {pîv, xcÌ rcc0úpLoovtpAq &nò núoqq x4ì.îòog, xcxi o6oov, 'Aycx0É,tàg
vita,
vieni ed abita in noi e purificaci da ogni mEc:hia e salva, o Buono, le anime nosLre.
guXùS ftt-r6v.
Preghiera
di invocaaione
allo Spirito
Santo recitata dal Sacerdobe all'ini.
zio d.ella s. Liturgia.
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LA PAGINA DELL'ASSOC.CATT. ITAL. PERL'ORIENTE CRISTIANO
Ai nostri Delegati Dlocesanl segnallamo con particolare raccomandazÍone quanto segue: Data l'i.mportanza che aiene assumend.oogni gì'orno più il problema d,ell,Oriente Cristì.ano,Anche in oista (IeI prossì'mo Concilio ecumeni.ca, Ia nostra Associazì.oneha preqarato un gruppo di so'cerdoti' propagand,isti, aIIo scopo d,i illustrare at Clero e ai ledeti, con liturgie orientali e conferenee appropriate, t'attuate. situazione delle Chi'ese orientali i,n rapporto all'unione delle Chiese. per 1nÍorrns2ioni e rictuieste, scriuere alla segreteria, isiituito, per questospeciale seraizi.o,indirizeand'o: Segreteria Corsi di aggiornamento <<Or i e n t e C r i s t i a n o>>presso CURIA VESCOVILE di PIANA DEGLI ALBANESI (PAIETMO).
, + l ( *
RACCOMANDIAMO ahsamente aí, nostri^ Delegati, Diocesani' e a Quaderni di odente cristiano >. tutti i..nostri, amici d,i.propagand.arei << i'n corso d'i stampa it l" Quaderno che Come abbiamo giù annunziato è (origine - formazione - stato genere in orientali Le chiese tratterù: 1. attuale); 2. Chiese ortodosse (storia rito - dottrine); 3' Prospetto statistico e geogranco delle singole Chiese ortodosse; 4. Le Chiese ortodosse e il problema dell'unlone. PRENOTATE IL VOLUME, inui.andoci anche una sernplli.èecartoli'na. Esso sarò un manuale quanto maì utile per qua,nti Dorra,nnoavere una id,ea,esatta ed, obiettì.oa d,etle Chiese ortod.osse,una guida aa'Lda per i serninari.sti che uorra,nno seguire eon profitto íI corso di. teologia orientale. Aì, nostrí arnicì, o,bbonati che sí prenoteîo,nno, it Dolurne, corredato d.i numerose ì.ltustraeionì', sard cedutù al pre??'o ri'dotto di L' t200 an' zi.cchèa L. 1500.
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Il Rev.mo D. Angelo Altan, delta ,Curia patriarcale di Venezia e Deiegàto Diocesano dena nostra Associazione,ci invia, con un po' dl ritardo, una .interessante relazione sull,attivita da lui svolta a vene_ zia in questi ultimi mesi. La pubbrichiamo per intero, sicuri di fare cosa gradita anche agli altri numerosi Delegati che ci scrivono in merito ad inizlative che vorrebbero prendere nelre loro Diocesi e perchè sia loro di sprone, specie alla vigilia del concilio ecumenico vàtieano tt. rr Nostro s. padre, quand'era ancora il ca?d. patriarca Ftoncarlr, neua omeua pontincale tenuta a Fal,ima tl 1g maggio 19b6, con accento a'rJ.pirài, rl""cazione, disse cosl: (Sulle tlve della veneta laguna it culto per Te, îu sai Ma_ dre quanto sia grande e vlvo. MI|DoNNA DELL.À SALUTE Í veneziani ti invocano innanzl alre due fconi veneraflssime, ".VrÀOONN;-NTCOPEJA una ner suo Tempio incomparabile, l'altra sul prezlosissimo altare presso la tomba cti s. Marco. Ambedue venute datl'oriente Bizanti'o, .sono come due occhr buoni e splenalentl ala cul sorride il ruo Amore dl maatre deglt antichr cristiani di oriònte, appena superati io penso' dagli attuari flgrt dr venezia, anch'essl ormai deposltarl da ben sette secoli, di tanto tesoro )). E' sulla scla dr questi accenfl devotl cbe voue muovere 1 primr passr ra nostl? istituzione dl liturgla blzantino_greca. Domenlca 19 nov. 1961, quasl a prepaiazlone della festa mariana tanto cara ad ogni autentico flglio di venezla, furono esposd nella crìiesa pa""occhlale ileÍ carmini, ln visrone al fedeli, i sacrl strumenu paramenti e orientall necessarl alra cerebrazione ateua uturgia bizantina, lltustrail da appropridte dtdascaue. fI 22 successivo, ore 1g,45, st svolse in atmosfera di intensa spiritualità, la prlma cerebrazione deua s, Messa in rito blzantino-greòo, omchta per benevolo indulto apostotico, der sac, ariocesano don Angeto Altan, segretarro det centro dioc. ( ut unum slnt D e Delegato per l'Az. Naz, pro orlente cristiano (Aoroc). sua Ecc. Mons. otivottr, vescovo ausiliare, sedeva - come vuore il rlto orientare _ nel mezzo delra sacra aula, contornato atal crero e dar Doporo numeroso, attento e veramente devoto. Dopo ra proclafnazione der vangero det grorno che nel calendario bizantlno, comportava ra parabola delra dracma smarrita e ritrovata, sua Ecc. crisse &ppropriate parore di commento, lnustrando il signlflcato derl,Íniziativa neu,attuale vigilia ecumènrca; ebbe tra l'altro, questa bella e ferice appricazl.ne: (La mù, neta smarrita e ri.trcvata, delta parabora è ora, per noi, ra rrscoperia cne anaiamb facendo della meravigriosa liturgla orlentare, tanto ricca dl ìspressione e di sacro simbolismo eppure ancora tanto ignorat@! )) presenti Parecchl del sl a,ccostarono: uomini (ed erano molti), poi dorule cosl vuole glustamente il rito greco _ alla S. Comunlone sotto aànedue le specie direttamente intrnte nel calice sacerdotare. ciò destò visibile commo_ zione in parecchl fedeli. st concluse cor porichronion: fofmula augurale dl pace e serena longevltà,, all,indirlzzo paclre alel S. e delle Supreme Gerarchle. Da allora, la s. Messa greca ha luogo ogni mercoledl nella stessa chiesa e. arra stessa ora; c'è buon numero di federi alcuni del quali vengono da rontarxo. Presso Scuola Grande Carminl per parecchl lunedi (ore 21,1b) segulrono conferenze ilustratlve; la s, Messa fu esamlnata soúto triplice proalo clescrlttlvo, didascallco e slmbollstico. Mercoredi 6 dic. nonostante tempo assar rncremente, folto numero au fedeiÍ venne ad onorare lI grande vescovo e santo orientale: Nicotò di Mira, dtpinto fux pala una bella d'artare assleme alla celebre vergine siracusana, flglia deua Ma_ gna Grecia: s. Lucfa. Durante |rr-lcensazione epicrestca e il megatiiarió-1_ prefazio della Madonna) furono benectetti I tradrzionau pani ponendori sul catice e invocando la ss. Trinità, secondo n rttuare blzantlno per l'antidoroa. AIla flne, i panl benedetu furono distrlbutil ar fectell con appropriata formura eucorogica; fu cosl rlprodotta esattamente, a oDorg di g. Nlcolò, una flpica cerlmonia orieùtale.
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Particolarmente suggestiva la Messa dl Mezzanotte a Cafnd,an??,o; ll fogllo mensile ( La Madonna del Ca,rminl D del dlcembre 1961 (è la clrcolare del parroco Mons. Bevilacqua, presidente del Centro) portava questo awiso: (E' annunciato cl.e a Natale sarà, pubblicata la Botla di lndlzione del ConciUo Ecumenico Vaticano If. Quate spirttuale ausptcio aI feuce inizio dello straordinario awenimento, specie ln ordine alla tanto deslderata riunÍflcazione dl tuttl i credentl in Cristo, il Centro Dioc. UT UNUM SINT ha pensato che la prlms S. Messa del Nuovo Anno, sia celebrata a. Mezzanotte uella chiesa del Carmlni, in rito greco-bizantJno. La celebrazione, calcolanato la lunga fase preparatorla, avrà lnizio alle ore 28,4b:' come è esigenza del rito, la S. Comunlone velrà dlstribuita sotto le due specie ). L'intervento del fedeli fu assai superiore aat ogni previsloD.e; numeroslsslme le comunioni, soprattutto dl uomini e glovani; notata pure con gioia, la presenza, persone pratlca di notorlamente lontane alatla crlsilana. Sl concluse con la bella formula augurale del polichròdon. Per questa felice inizral,lva, Venezla ebbe I'onore di essere segnalata dal giornale-radio del 10 gennaio, fra le clttà d'ItaUa che hanno solennizzato l:tnizlo del 1962 con qualcbe rito grazioso o caratteriqtico e dl particolare slgnlncato splrltuale. Notevolmente intensa l'attivia, svolta cot concorso atei Laureati Cattouci e dello Studtum Catt. Ven. colr varle conferenze e liturgle, dal 18 genn. all'8 febbralo. Assal lnteressantl e frequentate le tre lezlorli tenute all'Ateneo Pio X ttal prof. don Germano Pattaro, docente di Patrologia ne1 Seminario p. su: (La Chlesa Ortodossa oggi; rlnasclta di pensiero e di vita religilosa; prospettive di diaIogo con la Chiesa Cattollca D. Altrettanto seguita coa attenzione, la conferenza di Sua Ecc. Mons. Domenlco Calojèras Amm. Ap. in Turchfa per I cattolici di rito blzantino, tenuta nel magnlflco salone superiore della rinnovata Scuola G. di S. Teodoro, presenti Sua Em. 1l Card. Patriarca, il Sindaco, l'Atcivescovo Armeno, ll Vescovo Aus. noncbè drstlnto e folto pubblico. Il tema: (Il Concilio Ecumenico e I'atteggtamento delle Chiese Ortodosse D trar,tato brlllantemente e con profonda competeîza, fir concluso dall'lllustre oratore con lusinghiera e appasslonata presentazione della flgura lrenica alell'attuale Patriaica atl CostantinopoU: Athenagoras Io, lasciarxdo 1g tuttf, 11 cuore aperto alle plÈ rosee speranze d'uDione. Don Altan ba tenuto lezlonl liturglcbe, illustratlve del rito blzantlno, nelle varie chiese ln cui andò a celebrare la B. Messa gÌeca; cbe veniva pure illustrata da url commentatore, legiona,rio di Marla. Fu celebrata ln diecl località, diverse, dalla chlesa di S. Zaccaris, presso I'altare dl S. Atanasio alla beUa chiesa dal tltolo signiflcatlvo, di S. Sofla; e dovunque Terreferma compresa, fu bene accolta, con soddlsfazlone del clero locale, anche dl chl aU'inlzlo aveva a,vanzeto qualche llserva d'indole pastorale. Le.richleste continuano e s'allargano ormai a varle parrocchle della diocesl, nelle varle foranle. prestata Particolarmente I'assisteDaa tldurgica dal aftp{ezza:ta e ammirota, eilovanl deUa Leglo Mariae del Carmini. Le due lconi (50 x 70): del Pantocràtor e della Tbeotòcos, in perfetto stlle bizantlno dlsposato a, Ileve tocco dl modernità, dipinte dal giovane artista prof. Casarìl su cornmlsslone del parroco di S. Giacomo dell'Orio, don Gino De Domlnlci ammle messe generosarnente a disposlzioDe del Centro dioc. furono rate da competentl e .lÈl popolo ovunque furono coUocate a rappresentare idealmente I'lconostasl. Fartlcolare lode va data a Mons. Att[io Vianello, parioco af S. SafvaOor, cfre ha voluto addirittura costruire l'lconostasl per la Messa bizantina celebrata nella sua chiesa la sera di sabato 20 genn. dinanzl ad una costr)icua, fotla di fedeli devotl che lranno potuto cosi gustare le varle fasi della liturgÍa orlentale, incorniciata lrx atmosfera dl vera suggestlvità e imponenza. Merlta pure partlcolare rlcordo Ia messa greca celebrata domenlca mattlna ln della Salute. presenti tuttl I Seminaristl cbe, già istruiti 21 genn. nella.basillca una precedente lezlone, hanno gustato tuttl, anche I piccollni, la comunione cou ambedue le specle; è rlmasto lndelebile Èella mente e nel cuore di trittl, u mc. a uncllcl diaconl, quando ll celebrante meoto assal cornmovente della comunlone
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cedeva loro il posto centrale della mensa, mano mano s'appressavano a rlcevere il sacro pane, a bere pol lt tripllce sorso nello stesso callce sacerdotale, mentre ll celebrante stesso ll abbraccie,va amorevolmente, sotto Io sguardo sorridente materno della Mesocandltlssa! popolo devoto, attento, lnteressato a caplre; dopo messa, quasi Ovunque: sempre, persone d'ognl ceto, attenclevano anche a lungo pur dl chledere e otperslno atissictenti vennero a manifestare I loro sentimenti tenere spiegazloni; di simpatla e dl adesione! Pure degine ati lode alcune comunltà, religiose femmlnilt, . ma soprattutto per la loro presenza e partÈ ma,schili (in testa a tutte, quella del cappucclni, litulglco-culturall). cipazÍone alle varle manifestazlonl momento clrDue rettort di chiese - uno dei quali, scettlco sino all'ultimo ca I'eventuale risponderMa del ( pubbuco D, rimasero invece tanto entusiastl, a che avrebbero deslderato sollecÍta ( replica D della stessa . sacro comptutl, fatti liturgia! la a tutta dopo aver assistlto attentamente lfD. venerando monslgnore, (Avevo una certa messa greca, ebbe a dlre con lncantevole stncerltÈr e umlltà: dal difrdenza verso questa messa; ( !) invece, mano rna,no, la seguivo, ho intulto gesti e dal procedere delle cerimorfe, qualcosa dl beuo cbe fa uedltare e che produce gusto spirituale >,. da Notevole pure, I'atmosfera di ammirevole gusto e lnteresse manfeÈtato uno scelto gruppo dl slgnorine (studenti, impiegate e casallnghe) si@ alla messa indice questo, di una partfcolare greca come alta precedente lezione lllustrativa; curata da lunga dur€,ta e dlvenuta quasl ( amottimamente sensibltità, liturgica biente D sotto saggia guida di zela'îte parroco (S. Gregorlo alall'Orio). romana e greca, sono complemetrtarl DaI cbe sl vede come le due liturgle: e del suo maggior affinaI'una atl'altra, a tutto vantagglo della vlta interlore mento splrltuale. a quanto affermò lI 15 sett. 1957 iI Tutto c1ò fa, pensare spontaneamente deua VII Settimana PIo Orlente CriPratriarca Roncallt nel dlsccrso inaugulale stia.no a Palermo: KLa, itefr,cienza, principale d,el' taaoro uni'onistico d,ell'oro' attua,' te è, ch'esso è,o^ncoro poco esteso lro te n7Lsse che pur sd'rebbero ca$q'cí di apprezza^îtror. SAC. ANGELO ALTAN
* * * I chterict salestanl dello studentato fllosoflco dl S. Gregorio (Catania)
ci scrivono:
I
partlcolare celebrato la festè di obblamo con fervore tutto ...ulttma,mente la relazlone. Sl lntztò la glornata del S. Atanasio, dl cui lnvlamo flnalmente 2 maggiio u. s. con la meclitazione su ( la volonta salvlflca di Dio D a cul segui la S. Messa in onore dl S. Atanasio. Sl è fatto tutto ll posslbile a6nchè I soci cllma di simpatla per d.el circoto trascorressero quel eliorno irr un particolare annunclo remoto della festa per una plù adeguata prepafal'Oriente cristiano: zione; esortaziòne alla preghlera e all'afietto per l'Orlente, fatta dal Slg. Dlrettore durante la ( buona Dotte D della sera precedente la festa; esposizlone di una grancle carta geogranca dell'oriente crlstlano e dl uqa artlstlca bacbeca cbe llpubbllcazlone ylncolo fra Oriente ed OccldenteD; lustrava l'espresslone (I\iaria, con una la, glornata Sl concludeva cenDi bloeiraflct su S. Atauaslo. dl alcunl ({Il D. De Luca' sul tema: conferenza del Slgnor Dlrettore, flteressantissima Conclllo ecumenlco Vaticano II e Ie vie dell'unlone nel penslelo del teologl or' aftodossl e ll nostro apostolato pro unione D. Da clò traspare Un po' del lostro le vacaJtze durante cbe però credlamo dl Doter DanÚestare fetto per l,orlente prossime...
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mffiz 0 6
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ossetoatozí oezzanno a0. Ccneìlìo
Z)aficano lt ?
E' stato reso noto che Mons. J. Willebrands, del Segretariato per I'Unione dei Cristiani, presieduto dal Card. Bea, ha intrapreso ultimamente dei viaggi all'estero allo scopo di conoscere ll pensiero dei Capi delle varie Chiese 'cristiane non cattoliche circa I'invio di loro rappresentantl al Conciiio ecumenico Vaticano II, in quatita dl osservatori delegati. 11 primo di questi viaggi lo portÒ in Turchia e in Grecia, dove si incontrÒ personalmente con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, AtenagorA, e eon l'Arcivescovo CrÍsostomosdi Atene, Primate della Chiesa ortodossa di Grecia. Un secondo viaggio lo portò invece in Gran Bretagna, dove visitÒ il Dr. Ramsey, Arciv. di Canterbury, Primate della Chiesa anglicana. fnfine a Ginevra, in oecasione della riunione delle Federazioni protestanti mondiali, verso la flne di aprile, Mons. Willebrands ebbe dei contatti con il Segretario Generale del Consiglio ecumenico delie Chiese, con i rappresentanti della Federazione luterana mondiale e della Chiesa riformata, e con altre personalità del mondo protestante. Quale è stato lo scopo dl questo viaggio, che, si puÒ dire, non ha precedenti nella storla della Chiesa? Perchè queste prese di ,contatto d'una Personalttà,romana con dei Capi del mondo ortodosso, anglicano e protestante? Si tratava di una lnehtesta molto importante e, nello stesso ternpo, molto dellcata: Ia S. Sede desiderava conoscere quali Comunità crjst'iane, nel caso di un invito uffielale, avrebbero accc.,ato dl lnviare csservatorl al prossimo Concillo eeumenico. Perchè questi sondaggi? domanderà qualcuno. Prlma dl tutto per evltare dei passl falsi e delle scortesle; ln secondo luogo, per non urtare alcuna suscettibilità e per rispettare la libertà di tutti. La S. Sede, infatti, pur desiderando vlvamenie cl:re i nostri fratelli separati possano seguire da vicino i lavori del Concilio, non vorrebbe estendere un invito che a quelle Comunità desidercse di essererappresentate con propri osservatori. La questione, che si è presentata in tutta la sua delicatezza flno da1 primo annunzio del Concilio, è stata oggetto di lunghe e delicate trattative.
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Gruppo dl Prelati delle Chlese dl Grecia e dl Buleiarla con alcunl membrl del segutto, 1n occasione di una receote vislta d.ella Delegazlone bulgara ln Grecla. Ne
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Nessuno ha mai dubitato, infatti, che Sua Santità Giovanni XXilI desiderasse di vedere arrlvare a Roma osservatori numerosl e qualificati delle varie Chiese. Era questo infatti il modo per iniziare url dialogo sulle reciproche posizioni sia dottrinali che pratiche e che sarebbe servlto a chiarire, atiraverso contatti personali, molti malintesi e falsi pregiudizi. Il Card. Bea ha dichlarato più volte esplicitamente che uno dei compiti precipui ilel prossimo Concilio consisterà appurlto nel presentare alcune verità, mal comprese,ln maniera più semplice, più chiara e più comprensibile per I nostri frateili separati. Si tratta di modiflcare non la sostanza delle verità dogmatlche, che resta immutabile, ma di rendere più comprer.sibile la 1,oroformulazione. ' Testimoni, per cosl dire, oculari della elaborazione delle costituzioni conciliari, gll osservatorl degli ortodossi saranno in grado di conoscexe 1l senso preciso di alcunl puntl controversl della dottrlna cattolica e potranno cosl informare esattamente le loro rispettive Comunità. Per questo infatti essi vengono chiamati osseîaatorí delegati. Come osseruatori, essi potranno seguire det dibattiti che sono riservati ai Padrt del Concilio, senza prendere parte nè alle discussloni nè ai voti; come delegati, essl seguiranno questi lavori, non a titolo personale, ma come rappresentanti ufficiali delle loro rispettive Comunlta.
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Notlzle recentl, mentre conferuiano che con I protestantl sembra tutto sla stato appianato e nessuna dlfficolta sl opponga all'lnvlo dl loro osservatori delegati al lavofl del Concllio, per quanto riguarda le Chiese ortodosse, corrono vocl assal contradittorle. Sembra, slano sorte ultimamente alcune lncertezze, in segulio a nuovl sondaggi condottt dal Patriarca ecumenlco presso I Capl delle altre Chlese ortodosse. Non sl esclude lnfattl che la ventllata posslbilta da parte della Chlesa ortodossa russa d'lnvlare suol rappresentantl, condizionando la loro presenz& al Conclllo ad alcune formalta, come glà è awenuto a Rodi, nel Congresso panortodosso del settembre 1961,costltulsca uno dei maggiori ostacoli per l'invio dl delegati da parte delle altre Chiese ortodosse. Per superare queste hcertezze, proprlo ln questo ultlmo periodo, Mons. Willebrands ha eompluto un nuovo viagglo in Orlente. Nol cl augurlamo che questo viagglo abbla un buon eslto; ma se malauguratamente dovesse awenlre che da parte delle Chiese ortodosse non fosse posslblle I'lnvlo dl osservatorl delegatl in rappresentanza di tutte e slngole le varle Chlese ortodosse, vorremmo sperare che almeno non manchlno osservatorl delle Chlese plù qualiflea'te. 'Il mancato invlo dl osservatorl delegatt di alcune Chiese ortodosse è da attribuirsi non alla cattlva volontà da parte loro, ma, come chiaramente precisato al Congresso .di Rodl, a particolarl situazloni politiche del momento. Al Congresso di Rodl, lnfatti, è risultata l'unita non solo teologica ma anche ecclesiastica delle Chlese ortodosse, per cui non è da pensare che questa unltà, possa essere infranta con I'lnvlo di osservatorl delegatl da parte dl alcune Chiese e non dl tutte. Altra prova dl questa uniÉ è data daUe visite fraterne scambiatesl recentemente dal Capl delle varle Chiese ortodosse.
In ognl caso sarebbe da ausplcare che, accanto agll osservatorl delegatl, non maneassero e fossero anzl numerosl e qualtflcati gll osservatori, a tltolo personale, speclalmente delle Chiese ortodosse ehe, quall ospitl, potrebbero essere lnvitatl e spesati da qualche movlmento unlonistico che abbla a cuore, ln una circostanza cosi solenne, come 1l Concilio ecumenico, dt fare loro conoscere ll vero volto della Chlesa eattoliaa e, nello stesso tempo, dl mostrare loro quale è I'afietto e ll rlspetto con óui essl verrebbero clrcondati nel caso dl una rlconcliazlone. Sarebbe questa infattl l'occaslone per lnlzlare con questl ospltl un dlalogo costruttlvo che dovrebbe portare a rlsultatl posltlvl.
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JUofizie
îal. manîo cattolìco
LA SOLENNE INAI}GURAZIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, avrà luogo l'11 ottobre, festa deua divina maternitÈ! di Maria. IJ'aUestimento della aula conciliare, che prevede di dover accogliere oltre 2000 persone, verrà predisposta nell'interno della basllica di San Pietro e occuperà tutta Ia navata centrale dall'ingresso all'altare derla Confessione per una lunghezza di ce[to metrl e una larghezza dl ventidue. All'lnizio dell'aula s sinistta saranno postl in primo piano gli staUi destinati al patrlarchl, leggermente distaccatl daeiU statU degll arcivescovt e vescovi; di fronte alla statua dl San Pietro, completamente scopelta, sl erigerà, la gradinata dei cardinall capace dl 88 seggi ricopertl di damasco rosso. Il tîono papate sarà posto davantl alla confesslone su dl una pedana alta due metrl cosl da domlnare I'lntera assemblea. A destra del trono, accanto alla statua di San Pietro sarà, posto I'altare mobile del cardinale ll,ampolla che potrà essere facilmente spostato aI centro per la celebmzione della Messa; sull'altare sarà uormalmente appoggiato il Vangelo aperto probabilmente nella stessa custodia che 91à, servÌ per iI primo concilio vaticano. Sel trlbune, tre per parte, capacl dl circa trecento persone saranno erette aI dl sopra deua gradinata e appoggiate ai piloni deUa basilica; servhanno per gli. luvitati. Dinanzi aI trono del Papa sarà. il tavolo della presldenza; a destra quelli della segreteria; fra lI trono e le gradlnate dei cardlnali 1I podio per I'ora,tore ufrciale. Gli archl fra le colonne sararuro chiusi da ampl panneggl. Nell'lntenxo della basillca saranno slstemati provvlsorl postl di ristoro e sanitarl; I servizl lgÍenicÍ invece verranno sistemati fuori delia basilica ma ln modo da essere facilmente accesslbili. La commlssione tecnlco-orgaîLzzatLaa sta pure studiando Ia preparazione di uuo speciale schedario per tutti I padrl concillòri e la sisternazloue degli apparecchl per Ie votazione secondo modenÍ crlteri meccanografici. CONCLUSE DAL CAR,D. COUSSA IN S. MAR,IA MAGGIORE LE CELEBR,AZIONI MAnIANE PER IL CONCILIO ECUMENICO. - Ad lniziativa della Pont. per propiziare Accaalemla Mariana Internaziorxale, sui lavori del Conctlio Ecumenico Ia protèzione della Vergine SS,ma, uella domenica 13 maggio, Apparizioíe della Madonaa dl Fatima, nella Basllica Liberiana, alle ore 11,30 è stata celebrata una sacra Llturgia solenne ln rlto blzantino-greco, pontificata, co!. I'assistenza del Pont. Collegio Greco, da S. Em. Flev.ma il Sig. CardÍnale Gabriele Acacio Coussa, Segretario della S, Congregazione della Chiesa Orientale, ll quale, al Vangelo, ba pronunciato I'omella lncentrata sulla divina maternitàr di Maria.. In questo venerablle tempio - l.a esordlto 1I Cardinale dedicato daUa pietà di papa S. Slsto alla maternltà divina della Madonna, conìmuove lI dover parlare della materulta, universale della nostra Madre celeste. Dopo aver illusúrato i fondamentl blblicl del domma della divina maternitÈr, di Maria e della dl Lel'' missione, quale collaboratrice della redenzione del genere umano, urìitamente aI Figlio, iI Card. padri Coussa si è soffermato a spiegare con la testimonianza dei più eminenti orientali ll singolare prlvilegio della maternitÈr di Maria e i beneflci effetti che sono scaturiti dall'ubbldlenza di Marla e dalla incarnazione del Verbo. Con profonda raglone ha affermato ll Cardinale I nostrl santi padri esultano nel considerare Marla maaue di Dlo, e con giubilc la salutano quale restituÍtrlce di letlzia e di gioia, aI mondo, non esltando ad asserlre che peÌ mezzo di Marla gll uomlnl sono statl ( divinlzzatl D. Ma per comprender€ ancor.megllo il privllegio di della divina maternlta Maria - ha proseguito ll Cardfnale Coussa - è necessarlo ritornare con, il pensiero alla scena, plena dr misterl,.del calverio, ove accanto a Gesù ln cfoce, è Maria che riceve dallo stesso Gesù, come figuo 1l discepolo prediletto, simbolo di tutta I'umanltA, In quel grave momeuto in cul Gestr, per lnflnito amore, compiva 1l supremo sacriflclo per I'umanità,, la maternltà, spirltuale dl Maria per gll uominl ebbe ll suggello e l'awlo. Da allora, lnfattl, Marla svolge il noblllssimo compito di ln ciascuno dl txol madre del crlstiani curando con cuore materno dl ripristinare per tuttl I llneamentl una gerarMla e uue sldel suo lgUo Cte6ù. Clò costitulsce
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cTtrezza, perchè attlaverso le moltepllci clrcostanze, abbiamo sempre un occhlo clre ci vigila, una mano materna che cl atirige, un potere che ci difende e ci solregge' si comprende come i santi padli h.a affermato iI cardinate In questa luce dal saclifleio suhanno salutato Maria ( depositaria dl tutte le grazie ) melitate a,vvlene irremo del suo flglio Gesù, <<provvidenza nostla ), perchè tutto ciò che per noi e con noi e votuto e diretto da questa Madre universale. ad alla conclusione I'Em.mo Porcorato IÌa esoltàto i plesenti Avviandosi eievare fervicle pregrriere a Dio, perchè tramite il potente patrocinlo di Malia, si degni di consolare i popoli cristiani ch"e soflrono per la fede, e i loro pastol'i' ali consolidare l'unità del1a ChÍesa e di assistele il Vicalio dÍ Cllsto e di profondere le sue cure materne per il felice esito del prossimo concilio Ecumenico. Tra i Pt'esuli che assistevano al Sacro Rito, gli Ecc.mi Monsignori Bucko' Sipovic, Katkofl,
e numerosi altri,
NELLACITTA'DIHABISSASoNoARRIVATEdirecenteSeimonache di diversi conventi aragonesi, baschi e dell'AndaluCarmelitane, rappresentanLi al sia, con il proposito di fonclare il primo conv')nto di Carmetitane appartenenti r.ito melchit€,. Si avlèt cosÌ una nUova comunitÈr claustrale di lito orientaÌe (P. '4 )' ( cRISTo E I TUOI F'IGI,I ), una interessante rubl.ica su}l,educazione cri. (rlvista quindiclnale della Pro Oivitate chlistiana dei fi.gli, è apparsa su IioccA stlana - Assist), preceduta e preparata da una larga inchiesta su un questionario lanciato in rrlezzo a genitoli di tutta Italia. Nei plossimi numeli di ROGCA i vall problemi proposti nel questionario (Ia famiglia, la scuola, le associazloni, 1a chlepusa, iI pad.re e la madre, Ia conoscenza dei figli, I'ed.ucazione alla libeltà, alla tezza, al\@,gioia ecc.) verranno presentati nella loro essenza e nei IoIo elementi rlsolul,ivi corredati dalle esperienze personali di genitori, mentle un celto spazio' peldi volta in volta, sarà riservato alle risposte indlvictuau intorno a ploblemi, ptessità, schiarimenti particolari, nelle stesse pagine deÌIa rubrica' .(Cristoettuolflgli))vuolesseled'unqueunarublicaeminentementepratica e apelta,: insigne lndaglne, orientamento, testimonianza, colloquio. (Pef in- cas. poforrnazioni e rlchieste di copie clella Rivlsta, fivolgelsi a: ROCCA stale 46 - ASSISI). A BRUXELLES (Belgio), iI 19 Maggio u. s. è piamente deceduto S' E' Rev'ma Mons. Paolo Meletieff, Vescovo cattolico russso che, nato e consacrato vescovo nell'( ortodossia ), fu ammesso in segulto nella Chiesa cattolica' (Sophiensaal), il 14 Apriie u' s'' ln una grande A MONACO DI BAVIERA dei cattolici del metropolita sala pubblica, st è celebrata la commemolazione ucraini, .S E. Mons. Giuseppe SlipyJ, Arcivescovo ali Lviv (Leopo1i), dl cui nel glacfebbralo u. s. rlcorreva iI ?oo compleanno, purtroppo in circostanze dolorose, pena del]'erga1a presule giÈr scontando sta 1? annl da chè i,insigne e venerato per inglustizia dai seDza-Dio. stolo, infllttagli LANuovASEDEDI(UNITASD.Roma.Giovedil?èstatainaugulatala nuova sed.e dell'Assoetrazione illterna,zionale ( Unltas D, sita nel palazzo Doria Pam30' La cerimonia phlli a P.zza Navona con l'ingresso da Via S. Maria 'iell'Anima, per I'unioè stata presiecluta dal card. Agostlno Bea, presidente del seglefaria,to ne dei crlstlani. che ba per scopo di L'( Unitas D è lrna associazlone cattolica intefnazionale dei cristiani. E' stae specialmente uomini degli per spirituale I'urione Iavorare ta fondata nel 1945 da un gruppo dl professorl e di scrittori, sacerdoti e Ìalcl; hagruppiinltalia,Belgio,Canadàr,Turchla,epubblicadal1946unarivistaomofrancese, inglese, ttaliano e spagnolo. Plesidente della nima in quattro edizloni: assoclazioD.eè 1l p. Carlo Boyer, S. J. sono anche gli ufrci della lega dl BreNet locali deila sede.di (unitasD dei cristiani di pregbiere in favore dell'unione ghiere ( pio unibne D, movimento quale estenslone degll scopi dello propagato dal frati francescani deil'atonement, (ANSA) àttavarto ( pro unione D.
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CIRCA I{A QUESTIONE DEGLI (OSSERVATORI NÒN OAITTOLICr) At CONcrlJro EcuMENrco qui un'autorevotÍssima vArrcANo rr, riportlamo dlchiara( zione del card. Bea. G1i osservatorl non cattolici ), dichiara l;eminentissimo porporato, ( avranno larghe possibiiità cli studiare e seguire il lavoro del concitio. Queste possibi.lità, evidentemente non saranno limitate all'assistenza alle sessioni davanti aI Papa, dove non si discute-piri, ma solo sl Leggono e votano formalmente testi già discussi e approvati ln una votazione preliminare. Essi potranno parteclpare ancrì.e alle sedute plenarie, cosldctette congregazioni genòr.ali dei padri conciliari, cioè dei caralinati e vescovi, d.ove si discutono ancora i testl già esamlnatl dalle diverse commissionl (non quelle Flreparatorie che esid€I concilio stono ora). Normalmente, salvo casi eccezionali, non assisteranno alle sedute detle commlssioni stesse, ma saranno informail anclle su queste per rr[ezzo d.el segretariato per I'unione, iI quale per. questo potràr invitare anche gli stessi padri conciliarl D. ( NON FARSI ILLUSIONI D DICE IL CARD. BEA - Circa 2.000 persone, rra cui il governatore civile del Tirolo, Tschiggfray, i1 borgomastro Lugger, il vescovo Rusch, 11 rettore dell'unlversltà, hanno ascoltato la confer.enza, che il cardlnale Agostino Bea ha tenuto a rnnsbruck, nella sed.e dell'olrera per I'educazione cattolica sul ( significato del concilio vaticano per l'unità del cristiani ). rI card.inale era giunto ln aereo da Monaco di Baviera, ed è stato pol ricevuto ctal capo dsllo stato austriaco, Schaerf; successivamente ha partecipato a una colazione data in suo orÌore dal nunzio apostplico, mons, Opillo Rossi. fn un'intervista alt,ageD.zia cattolica austriaca ( Kathpress ) egli ha dichiarato ctre mai 1'asFlirazlone ali una unlone di tutti I crlstianl è stata cosi vlva come ad.esso, ma cl'e bisogna . nFn farsi illusioni e non attentlersi questa unlone gia, al prossimo concilio: il conciuo, secondo i desideri del Papa, deve soprattutto creare uu,atmosfera migliore e le condizloni più favorevoll posslblll per I'attuazione della futura unltà )i IN POLONIA, la situazione della Chlesa, dopo la viol.azione dell'accordo del 1956 avvenuta ella flne dell'anno scorso, è anatata sempre più lnasprenClosl flno a sfociare iu una lotta subdola che mlra a distruggere totalmente ta libertÈr religlosa. Non è pefinesso, infatti, alla Chlesa svolgere una qualslasi attività orgarLizzatíya, come. per es. I'Azione Cattolica, I'apostolato laico, Ia benefi.cenza, e la istruzlone, la sua azlone vlene escluslvamente limitata alte funzioni del culto e delle sagrestle; I'lnsegnamento reltgloso nelle scuole è aboltto. IJn altro mezzo deua lotta del reglme contro la Chlesa è la pressione flscate, appositamente predisposta, su tutte Ie istituzioni dipendenti dalla Chiesa. Inflne, rq costruzione dl di nuove Chiese e l'istituzlone di nuove parrocchle è, di regola, vÍetata, e questo fìa una grande importanza nel centrl lndustriau, ai quail afluisce la popolazione delle c@mpagne, cb.e in tal modo resta prlva di ogini possibllttà di soddisîare gU obbtighi religlosl. I R,ISULTATI DEL CONGR,ESSO MISSIONARIO INTEÉNAZIC'Í\ALE. LA SIAMpa frarcese ha dedicato ampl commenti al risultati del congresso fnternazlonale missionario che sl è concluso domenica a Lioue- ( Le Monde )) rlleva clìe a cÌnque mesl di distanza dal Concilio Vaticano iI congresso ( ha mostrato con îotza, la, volontà di rinnovamebto che anima attualmente la Chiesa cattoltca dalla base al vertice. Il glornale conclude rilevando cbe è stata da tutti sottolineata la necessità, di mostrare la Chiesa come ente sovranazionale e noD. legata alla cultuta occidentale (( cb.e non è il canone della perfezione >. AI congresso erano presenti 1.500 delegati venuti da tutto il mondo; un gruppo di circa 200 persone con a capo Mons. Gluseppe Amici, presidente dell,unione misslonaria del clero in Italla e Mons. Beltraml, direttore nazionale dell'Opera mlssionari, rEppresentava I'Iùalia. - II maTchese PieT R,ECUPER,ATA DAIJ MARE UNA CITIESA BIZANTINA. Nicola Gargallo al comando della spedizione ( Sea Diver >, è rientrato nel porto di Slracusa con il carlco completo della chiesa blzantlna I cuÍ elementi architetto- J nicl, trasportatl da una rrave onerarla nel V seoìo d. C.. affondarono a causa d.i una tempesta nel mare all Siracusa.
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consegnato alla Soprlntendenza u carlco dl marmt è stato regolansente sDtlchlta. Nonostontelmlllequattrocentoannld'lritaÎdo,palecrrelachlesaverra, costrultaperospltareurlpiccolomuseodlantlchltàpaleoclistiane.
alle
del movimento per l'unita' del crlstiani è Stata oIA PAn,IGI, per lnlziatlva g,an|zzatadomenlcaaParigiunamanifestazlonecomprendentetml'altrouna rappresentazlonescenlcasuiventiconciuEcumenlcl.Lacerlmoniasièconclusa e con dei cristiani' col la suppltca alla Verglne dl Vladimir, simbolo dell'udt1, movlme[to del dtrettore quale Richard, I'Abbé della nel corso Messa santa una una allocuzlone. ( Per I'unltè D, ha pronunclato ILoARD'LIENART,vescovodiLilra,trlFrancla,illustrandoleflnautà,del ( Senza detto: ha del cristiani detl'unit5, Ooricilio Ecumentco, nel cordrontl sperare, che, con un colpo di bacchetta magica lI conciuo ottefrà la riconcillazlone dltuttÍlcrlstlald,nolvoeillamoclreessosegniunatappavelsollriavviclna. mento, la comprenslone, il mutuo rlspetto, I'amÍclzia fraterna' D' L,Ecc.MoMoNSIGNoRMELANoHuK,EsarcaApostoltcor}erlfedellucrai. nÍlnFrancia,haprocedutoalt&nomlnadeiconsultorlEsalcalleallaistitule parrocchie ucraine erette dl prima Istanza, Attualmente zione del Tribunate Centrl f,llllzlon&no comei aItle dieci ma a Llone, una e a Parlgl una sono due: quasi-parrocchle.L'Esarcatodlsponedilgsacerdoti,mentreilnumerodelfedeli è ctl 16.3?2 antme, per un complesso dt 5.450 fsmiglle' INcoRslcA,nella.ParrocchlaGrecadicaigese,perlasettimanasanta'a} flnedt'alutarellparrocoveechloedlmalfermasalute,sonostatlinviatl'per due saceldoti per Ia Cbtess orientale, lnteressamento della sacra conglegazlone Giovedi santo alla novelli. sacre Funzlonl sl svolsero con la masslma solennità dal DomeDlcadlPasqua.LestampglocalehafBttoecoallecerlmoniedlrltogreco.
Aofizie
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' II giÓTNAliStA AÎENAGOR,A SI' ( UNIONE D E ( UMTA'D If, PATRIARCA le glornati rlpolta ftaìlani pubblicato vall da servizlo nlccardo F,orte, ln un fatte ctal patriarca ortodosso Atenagora a proposito della seguertt dfcblarazionl fra ( untta, D e ( unlone )) delle chiese cristlane' dlitinzlone ( A mlo parere e oso credere che ll Papa sla concorde ln questo pensiero le nostre Chiese debbono afflancarsi dempre più strettaha detto Atenagora avviclnarsi nelle mente sul terreno dell'azione pratica, prend.ere lnlzlatlve comuni, in quepiù affratellate; sempre dl conserva insomma agtre loro manlfestazionl, maturo' frutto un comè mani glorno nostre nelle un sto modo I'unione cadrà clsono'lndubbiamente,delledivergenzeteologtchedeimodidlversldicone nell'azione; sÍderare berte cosg. Ma uniamocl nella carltÈt, unlamocl nell',amore I campl dell'atunlamocl sul terreno soclale nella coopeîazione cristiana tn tutti testa dl e dl aluto reclproco... st metta ll santo Padre alla tività, fllantroplca e dt cooperazione cristlana' ciadl rlscossa delb crlstlanla questo movllaento scurroserban.lolesueabltudinl,lsuolriti,lsuolabiti.Dalmovimentodiunil& terza grande branca della tà cristiana rxon deve essere esclusa, naturalmente, cristlaattà,quella.telprotestanti.nPapadovrebbepreDderel'iniziativadlque. stomovlmento:spetùaalul,comedire?dlguldarloD.Qulnatlhaprosegulto:(Io hollPapanelcuore,lostlno,loamomolto.Quandofuelettomlvennerosu. UitoiomenteleparoledelvangelodlsanGiovaild'1àdovedice:(vl{uun uomomandatodsDlocheslcbiamavaGlovanniD.r)alTrecentononc'eraptù 11 fatto che dopo tantl un uomo mandato cla Dlo cbe sl cblAmava Gloval'ni; ml sembra voglia dlre cbe è oncola quelsecolt st preseatl Glovanal sl Poltlflcato
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attende qualche cosa Ia voce atet cielo che annuucia colui dal quale Ia cristianitit alcunÍ messageii. Noi scamblati gli slamo ci scrtssi; grande. cose Queste di molto rlo avuto l,occasione dl mandare delle abbiamo del buoni amtcl ln Vaticano; . : >. { ANSA) confetterie turche at card Bea, al cal.d. cicognani, a mons. Testa. R,EI,AZIOMFRASTATOECONFESSIONIR,ELIGIOSEINJUGOSIJAVIAnazionale iugoslaLa commisslone per L'orgaîLzzazLorle dei poterl atell'assemblea vacbehaesaminatolaparterlguardantelerelazionifra]oStatoe}achiesa dlchlaradlaverrllevatocfÌe:(lamagigiolpartedellecomunità'religioselnJugoslavia,rendendosisempreplucontodellaposslbilità,deuanecessltàedella un atteggiadella collaborazione, h.anno adottato sostanzialmente mutua utilità di svÍpolttico' e pfocurano e soclale sistema del positivo riguardi nel mento e aIIa legge sulla sialla costituzione ioppu.u- la loro attlvltèr conformemente pure rllevato uel rapporto che le tuàzione giuridica delle comunità religiose ). Ha relazionisononormalizzateîtalostatoelachiesaoltodossa,lacom unltàislae altre comunità, reugiose di .minore lmportanza; mica. la chlesa prolestante ii rapporto le relazionl sarebbero migllorate anclÌe con Ia' chiesa ;"-*"do ;;p." della chlesa i rappresentantl cattolica dando luogo a contatti più frequenSi fra stessaequellidellost@toealtarisoluzionedialcunequestioniconcrete. ILPATR,IAR,CADIMoscA,comeèstatopreced'entemente,annunziato'ha un suo rappresentandeciso cli lnviare presso iI consiglio Monaliale delle chiese provvisorio all,alciprete te: il Santo sino.lo ha affldato tale mandato a titolo in Borovol cbe sarà, asslstito nel suo compito da Nicolal Anflnaguenov, vllaly qualitÈr, dl segretario alella delegazione ortodossa presso il consigllo' L'ARCIVESCOVoDICAN:IER'BUR'Y,dott'Mlchaelltamsevsiètratteuuto tlegiorniincontran.losiconl'Arcivescovooltodossoclisostomo,econnumelosl ^"*n"idelsantosinododellachiesagreca.Inuuaconferenzal,arclvesco. voanglie,anohafattoilpuntosullasituazionerendendoomaggioaquantimiesprlmend'o la speranza cb'e al Papa Giovanni xxIII rano all,unÍtà e speciahente i l c o"-.;; -' nciliocontrlbulràastringelellegamlfralechieseclfstiane' anglicano a Mosca. o"urirt" perl prossimi.mesi una visita, dell,arcivescovo hA iNdiPATR,IAR,CA DI ROMANIA, NET giOTNO di PASqIrA GIUSTINIANO, parolo alugurali ed tizTalo.aL suol fedell una lettera .pastorale, rivoleiendo calde quella pace a compiere ogni sforzo per raggiungere paternameDte esortandoli verachesolocllstopuòdareechelimaneSempreperl'umanitÈrtlavag}iata alla ltomania' Ira meta più d'oeint altro bene agognata' EgU, dopo un breve cenno devono concbe pace le vlrtir sono (L'amole, e la I'UnlOne I'altro: ha detto tfa t i n u a m e n t e p a l p i t a r e n e l v o s t r l c u o l l , p e r c h è p o s s i a t e r i c e v e r e i d o n i giorno dellaRelunxinn' di questo $urrezlone di cristo e la gioia tndicibue della Pasqua, (Ps' 118J 24)' Sono god'ere esso di e per rattegro'rci lI' Signore so che lLo' latto passò'per le ,vie passau quasi cluemila annl ea quando il salvatore sl incarnò, e della pace la Legge dell'amore, della fratellanza della Falestina, annunziando perl,umanitàsanguinanteperleguerreecolpite.lauelnglustizieedallaschlae i deslderi sfrenati del domivitu. L,odio ha awelenato àu animi .degli uomini nemici I'uno dell'altÎo. nio e della tlccllezza, li b; dlvlsi e sono cosl diventati gli uomhi, e di pace non sono state però La sete di amore, dl fratellanza fra dettuttosoffocateD'ell,animoumanoelafl.luclalutmitatanell'adempimentodl questisacriprinciplnonèmaivenutamenonell,illuminareilpensleloumano' glorni meravieiuosl ln cul t popoli si danDo Ed ecco che noi vlviamo adesso forse la-manounend'ogusforziperportaÍesullaterralldomlnlodell'amore,diun comuneefrsternolavoroedipaceche,pernoicristlani,sonoidivlnicoman. detla nostra redenzlone )' damenti CleUa fede e lo strumento E,MoR,ToAVAR,SAVIAllMetlopolitaTymoteusz,capodelìachiesaortodossaautocefalapolacca.Elettoallacarlcadalsinododelvescoviortodossipoa causa della opposizione lacchi, ll dott. Tymoteusz non venne mal consacrato non godesse Tymoteusz' governatlva. Sembra ctìe sua beatitudine dell'autolità
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deue simpatie e clella flducia dei rappresenùanfi sovietici, soprattutto rava a dare un carattere nazioàale alla Chiesa ortod.ossa polacca.
perche ml-
rL PATRTAR'OA ALESSTo rN JucoslAvrA - rI patriarca ortodosso cti Mosca e dl trrtte le Rqssie è giunto a Belgraclo in visita ufflclale per invito aler patriarca ortodosso serbo Guenl'an che lo ha ricevuto a,ll'aeioporto insieme a numerosi dignitari ecclesiastici. rl patriarca Alessio ha Evuto colloqul con i patriar.chi Gue.fman, cirilÌo e Giustinlano circa i compitl clelle crriese cristiane nel nostro tempo. Dopo ta vi_ slta in Jugoslavla il patriarca Aresslo si recberà, in Burgaria e in rìomania. R,APPOR,TI R,ELIGIOSI TR,A OCCIDENTE E ORIENTE. - UNIA dCICgAZiONC di 6 membri tlel Consiglio Ecumenico alelle chiese si è recata.iell;Unione Sovletica fermandosi una dozzina di giorni per vi,sltare varle città russe su invito del patrlarcato ortodosso di Moscà. euesta visita ha per scopo di studiare come la chiesa ortodossa russa, ch.e è membro cter consigrio ecumenico deue chrese ala pochi mesi, potrà collaborare alle varie attività, ill questo organismo. giorni Nei scorsl è stato pubblrcato dal patrlarcrìi Alessio e cirillo, rispettivamente capl deue chlesa ortodossa russa e dl quella bulgara, un comunicato congiunto nel quare è detto che le conversazioni avvenute tra l due prelati ( si sono svolte nello spirito di unanimità D e cb.e hanno a,vuto per oggerro specialmente le relazlonl delle due Chiese cristiane. I due prelati si dicrìiarano prontl a sostenere ognl inizlativa, che, sul piano cristiabo universale tenda ( a preservare la pace del mondo e a .instaurare ra coesistenza Eacíflca tra i popori ). IN VISITA A COSTANTINOPOLI I DIR,IGENTI DELLA COMUNTA' DI TAIZE" rl Priore e ll sottopriore d.ella comunltà, protestante di raizè hanno fatto visita al patriarca Atenagora. Nel corso d.el comunicato, fra l,attro è detto: ( il patriarcla ha confermato il suo alesiderlo di vedere intensiflcati i contatti tra l,oftod.ossia e i cristiani dl occidente. rnoltre egli ha tenuto ad affermare la sua flciucia nel positlvo contributo delta.comunità di raizè alla causa ecumenica, ed il suo en_ tuslasmo per i servizi da essi resi aI rlavviciD.a,mento delle Chiese. rL OEITEBRE MONASTERO BULGARO Dr RrrrA, è stato ..aziorlarLzzato e tra,sformato dallo stato in centro turlstico. Il monastero costituiva, dal decimo secolo, uno dei luoghf più lmpoúanti della vlta spiritu8le e religiosa delta chiesa Ortodossa bulgala. . ,..UN UOMO SAGGIo E LEALE: PAPA GIoVANNI XXIII, i M. Panteleimon Fortlnis, vescovo ortodosso ari chios (Grecia), in una conferenza stampa, rla esprèsso f invito e cald.amente raccomanalato ai giornalisti di evltare cu scrivere notizie che possono cortivare il vecchto fanatismo religioso, specialmente per ciò che riguarda t rapporil con l cattolici, ear ha deplorato, cerù espressioni dI .gusto, poco cattivo e rlspettoso, pubbricate sui giornari. nglt rra esal-tato l,opera ediflcante effettuata dai missionari cattolicl e nei confronti di papa Glovannl xxllr sl è espresso testualmente:,(un uomo saggio e leale che aJTra la cniesa c,orien_ te e cerca ogrii mezzo per unire le Chiese fra loro ).
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IL .sita
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PATIìIARCA cinque gioini
CIRILLO DI BITLGARIA ha compiuto al patliarca ecumenlco Atenagona.
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una v1_ {ANSA)
uNA SrcNrFrcATrvA ASSENZA - r paesi at'ortre cortlna non rr.anno partecipato alla cerimonia di rlconciliazione tenutasi nella cattedùale di conventry. La funzione, benchè protestante, aveva un carattere'universare polchè simbor.izzava f'unione di tutte le Chiese, ed I popoll della terra. La stessa cattedrale clistrutta 'dalle bombe naziste nel 1940, e rieatiflcata con sussidi iqv.iati da tutte Ie parti del mondo, tra cul la Gennania occidentale, vuole essere ll simbolo alella ricon_ ciliazlone fra I popoti. Per tale nagione è stata assai rilevata I'assenza delle detegazioni dei paesi comunlsti, che in un primo tempo aveva,no inviato la toro ad.esione - ln special modo la Bulgaria, e ta Jugoslavla - ma ch.e si sono astenute dal presenziare la cerimonla
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MEYENDORFF JEAN: La Chiesa La Ortodossa Ìeri e oggi (tit. or' << auiourEglise orthoeloxe hier et Brescia, Morcelliana' d'hui n) 1962- 11, 5 x 18,4- PP. 236 - Lire 700 PoBsiamo veramente ralleerarci dl questo breve -rna eccellente quadro che è quanto di meglio abbiamo avuto occasioqe dl Íncontrare dello stesso tipo' comune d.estlnato cioè a un pubblico esigente. ma culturalmente Ed è una alelle rare volte ln cui non capita di vedere un evidente punto di vista" ( Iatino > nello studiare' presentare e giud.icare la Chiesa Ortodossa, tanto che potremmo dire che 11 voluda metto puÒ esser le-tto ugualmente e da Ortdctossi senza che né Cattolicl gli unl né gli attri abbiano a sentirsi a disagio. lngiustamente è quanto mai esatl'a L'informazione ancbe se misurata (senza avarlzia) alla moie de1 volume; la valutazione storlca è centrata, ànche se comprensiva. Le prospettive per il futuro sono espresse con obiettivÍtà, e franchezza. la lettura soprattutto Conslgliamo (Dottrina e spirlcapitoli degli ultimi ecclesiologiche, contualltà,, Posizioni clusione) ctre soúo veramente profonde proflcuamente pase tall da illumlnare sato, presente, e se mal è possibile, arrche iI fufuro. buon apprezzato.re L'A. si dimostra delia Chiesa di tutti i valori spirituali Ortodossa, sa dire ancbe con franchezza quanclo i] torto stava Clall'altl'a parte; quasl si direbbe ciLe si ponga, nel onesto e ctello scientiflcamente Iimite nello spirito di una vera amicizia da,l punto dl vista della stessa chlesa ortodossa, Ma appunto percio egll sl ac-
di dlfe lealmente quisisce i] diritto quanto gli sembra onesto osservare di querle cbe ne sono le deflcienze, le da superare di necessità, le diffcoltà fronte alla, sto'ia che s1 evolve postulando anchg del sacriflcl come 11 ha giià rlchiesti a suo tempo in altri paesi' PuIe avendo letio con attenzione parola per parola questo lavoro, non avremmo altro d.a osseÌvare se non (a pag. ?6) la frase maldestra: ( La Chiesa ortod.ossa non conosce obbllgo per 1l sacerdote deUa quotldlana celeb'azione della Messa D, ch.e lascerebbe supporre che un tale obblielo sia altrove rlco' nosciuto, iI che propriamente non è. GIUSEPPE
VALENTINI
GUILLOU M.I\, O P', L'EsPrit de I'Oúhoiloxie gxecque et russe' Paris 1961 Lo studio alel noto paalre domenicano abbraccia CIue barti distinte. NeUa pr1lo splrito ma parte viene lumegglato nella sua epoca d'oro dell'ortodossia della lotta contro l'eresia e vle:le messo in luce I'apporto dei padrl orientali nello svlluppo e nella difesd del doelma' Nella seconda parte invece vlene esaminato 10 sforzo fatto da tutte le chle1l se ortodosse per conservare lntattc deposlto delle verità cosi tenaeenente consegnato aIIe formule dei priml sette concilÍ ecumenicl. Fra le tante delinizioni con cui si suole comunemente d.esignare la Chlesa ortodossa' la plù amblta alat fedetl di questa chiesa è queua di ( Ch.iesa dei sette Concili )' che. si deve E' in questa deflnizlone cercare oggl to splrito dell'Ortodossia sia greca che russa. ARISTIDE
BRUNEI,LO
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KOVACEVIC-JUJE P.F., Sintesi di Teologia Orientale dei Pravoslavi Roma Desclée 1960.
slzlonl, . è vero, sono ostlche e suonano maÌe alle orecch.l.e ciei fecletl orientali, in quanto ispirate al principio di superiorità dei rito tatlno l)erchè rtto alella ( Santa Ftomana Chiesa di tutte le ohlese Madre e Maestra >, tuttavla espagine rn 194 l,Autore tenta au clarsa è plù berilgna dl quelle di Innocencl un quaalro sintetico della dottrina zo IV e CU Clemente VIII. e del pensiefo dei teologi e del pensatoIl ltodota per la stesura d.e[a sua orl russl, quale appare da11e numerose pera ebbe molte facllitazionl ala Ileneopefe teologiche della chiesa orboalossa, detto XIV per consuttare t documerrti russa. Non era facile rlassumere in codegll arcblvi dl Propaganda Fiate ed ans1 poche pagine un argomeD.to cosl vache quelÌl dei s. ofrclo. Aiuti e consi_ sto e cosi lmportante, ma I'illustre au- - gu ebbe ancbe dal carcl. Domenico pas_ tore v'è riusci.to magniÉ.camente, graslonei, allore .bibllotecario alelta Vaflzle anche alla conoscenza clella lingua cana, La sua poslzione, poi, all Scrite della letteratura ecclesiastica ctel montore alla BibUoteca vailcana gU permetdo slavo. L'opera pur avendo intenallteva l'accesso a pubbticazlonl e clocumentÍ sclentlflcl e pur essenalo stata menti dl prima mano, cosicche la sua condotta con assotuta serletà ali riceropera, enche se ln molti puntf é supecbe ed oblettlvità dl giudizi, è accesrata e lacunosa, in molti altrl e ancora sibile anche al pubblico meno colto e valida, specle per quanto rlguarata i vocostltuisce un prezioso apporto per una luml II e IrI. Non dubltiamo clre siasempre maggtor conoscenza dl quella no stau questi I motivÍ cbe abblano tlcc}rezza dl pensÍero teologico e au aindotto la Casa ealitrice cli'Cosenza a scensiord spirituall che sl nasconde nelpresentare alle numelevoli rtchleste det_ I'an1ma slava.. Molto ben agglornata ta I'opera, ormaÍ irreperlbile nel mercato bibuografla e la disposizione del.la mallbrario, una riproduzio4e fotomeccaterla. nica. AR,ISTIDE BR,UNEIJIJO Sono tre vol.uml uno per ogni tibro, in cui é suddivlsa l,operà. Il prlmo, Boma 1758, è dedtcato allo stualto alelt'O_ rigine ed afiermazione greco del rlto in Italla durante Ia dominazione bizanRODOTA', PIETRO POMPILLO quindl tina, della successiva decad.enza I)ell'origine, progresso e staúo preoperata dalla politica normanna. Nel capltolo X, lI piu ampio, vengono enu_ sente del fiúÒ greeo in ltalia osmerate tutte e città, del Regno au Naservato dai Greci, Monaci basiliapoli tn cut dal sec. xr al sec. xvl st nl e Albanesi libri tre... - Roma, conserva il rito greco g accolgono quel_ lo .latho. Quall argomenti marginali 1758-1763. Riproduzione fotomeeca- vengono trattati: le vicenal.e cut anala_ rono so'ggette le provlncie clell'Itatia nica, Cosenza1961.3 volumi. merldionale e Slcilia e particolarmente le varie fortune del Bizanthl flno al Coloro che per qualsiasl motivo st sosec, X: quale autorlpà ecclesiastica rl_ no lnteressati del rito greco ln Italia conoscevano Ie Chiese detie sudatette franno certamente cióato e visto cltare provlncie flno aI sec. V[I; quale rito la pubblicazlone del ll,odotà da titolo di avessero osservato quelle Chiese flno atpretto stlle settecentesco. 10 scadere det sec. VIf. L'opera fu conceplta e pubbticata ln secondo il piano del suo tavoto lI Ito_ uu periodo ln cui la Sauta Sede modotà dedlca il seeonato volume, Roma strava un vivo interesse per i fealeu ali 1760, aI Progresso alel rito greco in ltarlto bizantlno ln ltatia, anzl tt Rodotà, lla, cioè al Monact grecl, che, stabtjitÍsl dice che ll suo lavoro gli venne ispirato ln ltalla. ed ofncianclo in rlto blzantho dallo stesso Ponteflce Benealetto XIV. nei loro monasterl, ne b.anno protratE sl €a la sollecitudine ali questo papn to l'esistenza mentre lnvece scompa Íva verso le comunltÈ1, all rito greco d'ttatia, dalle dlocesl. Nel -quaitordici caDitotl Sua infattt è la costituzLone Etsi pctln cut è suddtvlso 1l volume sl discorre storalis del L742, con la quate st prosucsessivamente della regota dl S. Baslmulga un corpo dl leggi rlferentesi llo e del suo lnfl.usso esercltato ln Ocproprio a quelle comunità,. Motte Cuspocidente. Della venuta in ltaUa cli mo-
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-nel mena.cl greci e alel loro affermarsl periodo di loro DeI al'Ita1ia. ridione splendore e della lo o decadenza' Un capitolo è dedicato al BasiUanÍ dl rito latino sortl in Spagna e aggregatl successivamente ai Basiliani d'Italia rlforln Congregazlone da mati e órdlnati Gregorio XIII. Il cap. XI, abbastanza prollsso, oltre brevi cennl sui monasterl grecl esistentl ai tempi dell'A', contiene un lungo sunto storico sul monasterò di S. Maria delle Grazle di MezzoJuso (Pa'lermo), sorLo nel 1648 COn statutl ber disposlzione tepartlcolail del nobile albanese An'lrea rtumeotutiu Reres. Due capitoli hanno per oggctto pratlcato 1l ritó cosidetto itaio-greco il cap' e inflne d'ItaliÈ dal Basllianl monast cl femdegli istituti XMratta minili con Clenomlna,zione baslliana' L'ayùîzs;t'a, turca nel Balcani fno all'occupazione delle terre costeggiantl lo orientale fia'nno determinato Adrlatico dl il moto mlgratorio riet sec. XV-XVI popolazlonl nelle terre italiane. Si formano cosl Ie colonle albanesl ne1 n'egno greche di Napoli e le varle eomunltà Naltaliairi: in altrl centri marlttlml poll, Ancona, Livorno, Messina; cargequestl profughi se, ecc. Naturalmente a cul Ii rito bizantino, segUolto tuttÍ noll tntencto4o ln alcun modo flnunziarè. Ecco, qulnd{, che ÍI rito greco' mentre sl estingueva nel centrl una' volta sottopostl a Bisanzlo, vlene ravvivato dalla presenza alelle nuove comunl' tà. Il RodotÈt ne110 stendere il terzo votrime d.ella sua storla stampato nel 1?63, ha inteso proprlo narraxe Ie vicende che franno accompagnato Io stanel suolo ltablursl dl queste comunltà llco e speclalmente trattare I probleúi connessi con la loro situazlone reUglo' latine e sa in mezzo alle popolazloni esterna del loro con la manifestazione culto dando anche un resoconto generate della loro conslstenza nel telnpo in cul scriveva. Da qul I'altra. parte del tltolo SÍoto presente det rito eireco ln Italia. L'opera del Rodotà ha blsogno dl essere rlvecluta e integrata. L'4. Ila certamente consultato I'archlvio di Propagaada Flde, ma quÍvi 1l materlale è tanto e sembra che non sia stato compiuto un metodico spogllo dei documenti. Sarebbe stato necessario raccoeiliere anche i documentl conservati' allora più che oggl, negll archlvl delle dlocesi aIle cul dipendeìÌze eranQ poste le comunità greco-albanesl per segulre piu da viclno e raccogliere magglorl datl sulle
vicend.e del rito greco, e questo ceftq'mente non è stato fatto. Inoltre vl e da considerare. che ormal due secoli sodell'openo passati daUa pubblicazlone ra e ln questo periodo nuovi avvenidomenti sono succedutl ed ultedori cumentÍ sono venuti alla luce clle lranl1o ll loro peso nella valutazione storica del rito greco in Itaalelle viclssitudini Ua- CiÒ non ostante I'opela del Rodotà' è rtmasta fnora l'unfca che ha trattato e, come I'argomento ln modo unitario abblamo detto, in moltl punti mantlene il suo va,lore e sia,mo eostretti a rlcorrervl.
M. P.
SPECIALISTI: Il mistero della morte - Versione it. di Madre Romana delle Conossiane - Ed. Paolina - Alba (Cuneo) 1958. Nelta comune attesa del grande r1cattolico nel mondo' lanclo splrituale che scaturirà dal prossimo ConciUo Ecupiù accarezzaÚa meD.ico, la prospettiva é certamente e più sofferta lnsleme le dl tutte quelta della Uniflcazlone chlese separate nel grembo-della clrÍesa Itomana. Segnl patesl della si:xcerità, di questo dottrlsentimento sono le autocritiche narle, le revlslonl dl alcuni giudizl stodel passato' un ricÍ sugll awenimenti nuovo attegciiamento complenslvo e carttativo, gîazLe a] quale I teologi lntend.ono vallcare il vallo profondo' cbe sec}:istiane daua para le varle comunità Sede di Pietro. XXIIIo., cosl ammirabilGIOVANNI mente animato tLa una vlsione storica oggettlva e serena del ponderoso problema, ha dato I'avvio unclale all'lntellettualità cattolica, perché rimuova tutte Ínconclule riserve e i risentlmentl dentt, lnutlu e d.annosl alla causa della' verità e dell'Unità. Sotto questo prospetto 1I valore del llbro ( Il mistero de]Ia morte > è notevote. EpperÒ questo non va letto dai sacerdotl soltanto per ll suo alto contenuto teologlco - pastorale e dal lalci soltanto perche possano affacclarsl con lncerta e dotta al mlstero lnformazlone teologlco ctelta vita e della morte: ba infatti tra I'altro un capitolo, quello sul Purgatorio, pag,. 224, cfle porúa un connon cblariflcazlone solo alla tributo
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deua verità! In oggetto, ma dottrinarla alel rapportl generali de1la Chiesa Cate soprattolica colle Chiese protestanti tutto con quelle Ortodosse, grazie a un riconoscimento schietto, generoso e rrasuperflue, terno di alcune preclusioni a suo tempo pocbe inoppoftunamente 1n re, alcunl sero. senza fondamento settori del pensiero e deUa prassl Roche accelerarono iI mana: preclusioni distacco ufficiale dell'oriente. E' una, messa a punto critlca deÌla unilateralitÈr della teologia cosistlca, deÌla Scolas'tlca dei primi sei secoli deÌ nostro secondo millennio, evidenzÍata da instoricistica una chiara lntuizione si.eme acuta e pacata, che fa onore al teologo cattolico; questi dl Iatto tende Ia mano alla teologiia orienta,l.e, la quale, proprio sulla questione del Purgatorio, (una di quelle appunto che maggiormente scatenò malintesi, incomprensi.oni e concol'se al]a rottura formale) è essosta,nzialmente almeno nei punti dalla nostra. senziali, indifferenziata Leggere'quindi iI volume non soÌo e dotarsi dl cultura religiosa,, ma è usclspire dÍ un re un po' dalle tistrette penîlero ermetico, chiuso, tutto pieno di sè nel suo splendore, per effondersi in una panoramica di piu largo iespiro umano, per affacciarsi a una fraterniúà plù lata e piir cristiana, senza per aIa nu1la della pienezza tro rinunziale della Verità, di cui Ia Chiesa Cattouca è infaUibile deposltaria e dispensatri.ce inesaurÍbile per tutti coloro, ch.e sono assetati dl Giustizia e di Sa,ntità. D, LUIGI
ALESSI
REV. J. M. SAUGET, scrittore della Biblioteca Vaticana per le lingue orientali: Bibliographie des Liturgies orientales - Roma 1962. (d.b.) - Nella rapida lntrodutlone 1'4. di .questo manuale espone I'originale del Iavoro iniziato come esercitazione dellg della vatlcana scuola dl biblioteconomia
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ed il metodo seguito nel sistemare 1 raccolti dal1o 15?2 numeri bibiiografici spoglio cti oltre 200 riviste scientiÍiche e pubblica,ti neue principall lingue occidentali. Non vengono segnalati I cataloghi dl le edizioni di libri liturmanoscritti, gici. Nonostante queste necessarie limit^ziotLl iI lavoro ha meritato un pa,rticolare eloglo da1 rev, Padre A. Raes, Orientale, Preside del PontÍflcio Istituto ed ora Prefetto della Biblioteca Apostc' iecentelica Vaticana. NeI ristampare i'tl mente t]. suo volume di Introductio IitTLrgio.nx ori,enta,Ieln, egll premette tra I'altro ( cfre non gli era sembrato necesla sario di aggiornare bibllograf,camente sua, opera perch.é sarebbe presto appalsa. una bibliograf,a liturgica orientale a cura del rev. J. M. Sauget D. segnalazlone del Questa signlflcativa proprio alunno dice il valore della paetle rÌella ziente raccolta bibliograflca seccbezza della sua pl'esentazione prende forma dell'articolazlone in unidici capitoll iiferentisi alle diverse liúurgie, Ogni capitolo sl suddivide ln paragrafl disposti con un ordine logico. Ad eliturgln storia; sempio : introduziorie, ed arredamento eucaristica; paramenti Iiturgico; Sacramentl, benedizionl ed esorcismi; ufficio divino, inni, canto; Ane feste; slnassari e calenno liturgico usi dari; IÌngua liturgica, terminologia; locali. di secontlaria lmporUn particolare tarrza puramente tecnico: avremmo desiderato l.'indicazione di inizio ed eventualmente della nne di ogni rivlsta. Rapidamente iI lettore avrebbe avuto sotto occhlo un panorama cronologico degll studi scientiflci ..di oltre mezzo secolo. Ci piace chludere Ia raplda presentazione isplrandoci alle parole lntrodutt:ve dell'autore. In questo clima dl vigilia concillare l'Occidente cerca dl istrupiù intensa,mente sulle rIccYrczze irsl della Chiesa OrÍentale, della sua preghiera e piu specialmente della sua Ll'turgii; questo lavoro ae faclllta il compito. all'autore E' I'augurio cbe formuliamo in attesa dl qualche altro altrettanto valido contributo di studio.
PUBBLIIGAZ[ON[ deII'ASS0CIAZIONE CATT0LICA ITAI.PER L'0RIE$TE CRiSTIAI{0 PIAZZABELLINI,3 . PATERMO ---o-
Manuale di preghiere per i fedeli di rito bizantino.
Con_
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