Bloody days

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COMUNICATO STAMPA GRUPPO D’INTERVENTO GIURIDICO – VENETO & COORDINAMENTO PROTEZIONISTA PADOVANO, 20 NOVEMBRE 2016

BLOODY DAYS Il massacro delle volpi può essere fermato domani

Volpe. Foto Stefano Bottazzo, LIPU Padova “People have the power” canta Patti Smith. Il potere di sognare, di governare, di lottare per allontanare dal mondo gli impostori. Non è uno scherzo, il massacro delle volpi in Provincia di Padova e in tutto il Veneto può essere fermato già da domani, perché non ha alcuna buona ragione di esistere. Nelle zone di ripopolamento e cattura (Z.R.C.) del Padovano, in soli tredici anni, dal 2000 al 2012, sono state uccise 1.532 volpi dagli agenti della Polizia Provinciale e dai loro amici cacciatori degli ambiti territoriali di caccia (A.T.C.). Le ZRC rappresentano il 9% del territorio agro-silvo-pastorale padovano.


VOLPI UCCISE DALLA PROVINCIA DI PADOVA NELLE Z.R.C. Totale 2000-2012: 1.532 volpi uccise 350 304 300 229

volpi uccise

250 200 200 150 100

87 66

59

2000

2001

112

96 70

73

2003

2004

73

84

79

2007

2008

50 0 2002

2005

2006

2009

2010

2011

2012

anni

Fonte: Provincia di Padova, Deliberazione della Giunta Provinciale N° di Reg. 70, seduta del 20/05/2013 “Piano di controllo numerico della volpe nelle zone di ripopolamento e cattura nella Provincia di Padova per il triennio 2013/2015” Quanto previsto dall’art. 11 della Legge regionale veneta 9 dicembre 1993, n. 501 è espresso più chiaramente dalla Provincia di Padova: “Le zrc sono aree protette istituite per favorire la salvaguardia di fauna di interesse venatorio che poi viene utilizzata per ripopolare i territori cacciabili” (nota prot. n. 0149234/16 – 10/11/2016). Prosegue la Provincia nella medesima comunicazione: “[...] l’obbiettivo del piano di controllo è la non presenza del canide all’interno di questi istituti... il fine del controllo è impedire che questi predatori opportunisti causino danni al patrimonio faunistico (venatorio NdR)...”. Queste le parole della Dott.ssa Emanuela Fasolato e del Dott. Giorgio Tocchetto. È esattamente quello che andiamo dicendo da tempo: si giustifica la caccia (alla volpe) con la necessità di proteggere la caccia stessa https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/10/23/polli-da-fucile-cosi-laprovincia-di-padova-favorisce-i-cacciatori-con-i-nostri-soldi/. Una petitio principii, un ragionamento circolare. E le tautologie piacciono anche a Vincenzo Gottardo, consigliere provinciale delegato all’Agricoltura e alla Polizia Provinciale che in un confronto televisivo con noi ha detto testualmente: “Perché a loro volta le volpi sono portatrici e causatrici di problematiche connesse all’esistenza delle volpi nei territori.” Mah?! (min 17.00 trasmissione di Telenuovo, Padova in Diretta, “Cinghiali: abbatterli o tutelarli” https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/05/03/confrontotelevisivo-protezionisti-provincia-di-padova/). Insomma, non vi è più alcun dubbio: le volpi vengono uccise perché non uccidano le lepri e i fagiani che devono essere uccisi dai cacciatori. Demenziale. Ne abbiamo parlato lungamente qui https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/01/08/red-e-toby-vittime-dei-cacciatori-e-dello-stato/ qui https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/01/10/la-botte-piena-e-la-serva-ubriaca-della-regione1

https://www.regione.veneto.it/static/www/agricoltura-e-foreste/LR_9_dicembre_1993_n_50.pdf


veneto/ e qui https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/10/23/polli-da-fucile-cosi-la-provincia-dipadova-favorisce-i-cacciatori-con-i-nostri-soldi/. Ma ammesso e non concesso che la riduzione della densità di lepri e fagiani sia da imputare alle volpi, c’è qualcuno che ha fatto degli studi? Beh qualcuno sì: « Da un’indagine statistica promossa dall’Ufficio studi faunistici e realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste2 basandosi sui dati relativi ai censimenti eseguiti dalle riserve di caccia ed al prelievo venatorio degli anni 2003-2007, è emerso che la Volpe non influenza sostanzialmente le dinamiche di popolazione della Lepre e che per la conservazione di quest’ultima gli abbattimenti in deroga per il controllo delle popolazioni di Volpe non sono particolarmente utili. » Queste le parole di Dario Colombi, Flavio Roppa, Franco Mutinelli e Massimo Zanetti nel Volume “La Volpe. Aspetti ecologici, biologici e gestionali in Friuli Venezia Giulia.”3 E infatti il significato originario dell’aggettivo “opportunista”, riferito alla volpe, sta a significare proprio la sua capacità di utilizzare diverse fonti alimentari in proporzione alla loro presenza nell’ambiente: mangia anche frutta e bacche quando sono disponibili in primavera ed estate! Mica solo lepri, fagiani o starne!

Volpe che mangia una pesca (foto S. Vaccher). Tratto da Colombi D., Roppa F., Mutinelli F., Zanetti M., 2009. La Volpe. Aspetti ecologici, biologici e gestionali in Friuli Venezia Giulia. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Udine: 1-36. Abbiamo quindi dimostrato che cacciatori e Provincia di Padova mentono quando affermano che le volpi causano danni al patrimonio faunistico. E del resto la volpe è un animale autoctono che, a pieno titolo, ha il diritto di vivere in questo territorio perché fa parte della fauna che da sempre abita i nostri ambienti! “E come la mettiamo con le volpi nel pònaro4 e con la rabbia silvestre?” Dirà qualcuno, magari in malafede. La risposta è contenuta proprio in un parere che l’ISPRA inviò alla Provincia di Padova: “Per ciò che concerne gli impatti predatori della Volpe sui piccoli allevamenti di animali di bassa corte (es. pollai NdR), si suggerisce di promuovere e incentivare la corretta stabulazione diurna e notturna degli animali in siti dotati di adeguati sistemi di protezione, in accordo con l’attuale quadro normativo nazionale che 2

Craighero T., 2007. Studio delle relazioni tra le dinamiche di popolazione di Volpe (Vulpes vulpes) e Lepre (Lepus europaeus) nell’ambito della gestione venatoria in Friuli Venezia Giulia. Tesi di laurea triennale, Anno Accademico 2006-2007. Università degli Studi di Trieste. 3 Colombi D., Roppa F., Mutinelli F., Zanetti M., 2009. La Volpe. Aspetti ecologici, biologici e gestionali in Friuli Venezia Giulia. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Udine: 1-36. 4 Pollaio in dialetto veneto


impone di dare priorità all’utilizzo di metodi incruenti per il controllo dei danni causati dalla fauna selvatica alle attività antropiche.” (Parere ISPRA Prot. n. 001559/T-A 17del 13 gen. 2010 protocollato dalla Provincia di Padova con numero 0006309/2010 – 14/01/2010) In due parole: recintare adeguatamente i pollai!

Polli tranquilli e protetti da recinzione (foto S. Candotto). Tratto da Colombi D., Roppa F., Mutinelli F., Zanetti M., 2009. La Volpe. Aspetti ecologici, biologici e gestionali in Friuli Venezia Giulia. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Udine: 1-36.

Pollaio protetto da recinzione, Monselice (PD) Ebbene sì, l’art. 19 comma 2 della Legge 11 febbraio 1992 n.157 recita: “Le regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo, esercitato selettivamente, viene praticato di norma mediante l'utilizzo di metodi ecologici su parere dell'Istituto nazionale per la fauna selvatica. Qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia dei predetti metodi, le regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali.”


Quali sarebbero allora i metodi ecologici che la Provincia di Padova ha messo in campo prima di passare ai piani di abbattimento? Nessuno! E del resto, come abbiamo visto, non si può ascrivere alcuna responsabilità alla volpe. Una presa in giro insomma.

Esempio di metodo ecologico: recinzione anti-intrusione predatori realizzata da privati a protezione di un gran numero di animali da cortile. Nessun miracolo dell’ingegneria è servito, solo un piccolo accorgimento! Veggiano (PD) Quanto alla rabbia silvestre chi, in malafede, alle porte del 2017, sostiene che bisogna abbattere le volpi perché possono contrarre e trasmettere la rabbia, non meriterebbe nemmeno due righe di risposta. Ma per completezza rispondiamo. Nel secolo scorso, a seguito della comparsa di alcuni focolai di rabbia in Europa, una campagna di sterminio delle volpi attraversò tutto il Continente. Fucili, trappole, tagliole, bocconi avvelenati, gas cianuro nelle tane occupate da femmine di volpi con piccoli: una sagra degli orrori! Per anni la malattia infettiva si diffuse nonostante lo sterminio sistematico delle volpi fosse compiuto proprio allo scopo di arrestare l’epizoozia. I primi risultati si ebbero nel 1978 nel Canton Vallese (Svizzera): era stato prodotto il vaccino antirabbico.5 Tre anni dopo la zona era esente da rabbia. Al contrario, decenni di massacri non solo non portarono a niente ma addirittura divennero concausa della diffusione della malattia! Infatti le volpi sono animali territoriali e in quanto tali condizionano la dispersione di altri animali della stessa specie. La caccia libera dei territori in precedenza occupati e così favorisce l’immigrazione di altre volpi provenienti da aree adiacenti. Come risultato la velocità di diffusione della malattia aumenta!6 E infatti oggigiorno, in caso di rabbia (remota possibilità), la prevenzione si basa sulla vaccinazione preventiva (pre-esposizione) e soprattutto le indicazioni sono quelle di far sì che “la densità della popolazione vaccinata rimanga prossima alla capacità portante (quella massima sostenibile dall’ambiente), in modo da limitare al minimo gli spostamenti delle volpi, soprattutto giovani, alla ricerca

5

Consiglio C. 1990. Diana e Minerva. Una critica scientifica della caccia. Borla, Roma, 288 pp. Consiglio C. 1990. Diana e Minerva. Una critica scientifica della caccia. Borla, Roma, 288 pp. MCDONALD David W., 1980. Rabies and wildlife: a biologist’s perspevctive. Oxford University Press, 151 pp. 6


di nuovi territori. È pertanto importante che nelle aree soggette a vaccinazione vengano limitati o evitati i prelievi venatori i quali rischiano anche di causare la morte di soggetti già immunizzati.”7 A scriverlo è la Regione Friuli Venezia Giulia dove potrebbero arrivare casi di rabbia provenienti dalla Slovenia, a loro volta provenienti dalla Croazia e così via. La caccia dunque, ancora una volta, è solo dannosa, sotto tutti gli aspetti. Abbiamo visto che la Provincia di Padova in tredici anni ha ucciso 1.532 volpi. Ma come si è svolta nel tempo questa “nobile attività” e quali sono i nomi dei mandanti di questo massacro? E soprattutto, in quale situazione ci troviamo oggi? 

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Determina del Dirigente responsabile del Settore Ambiente-Caccia e Pesca della Provincia di Padova Livio Baracco Nr di riferimento 261/1 6/2002: la Provincia uccide le volpi, nel biennio 2002-03, con caccia in tana e fucilate nelle zone di ripopolamento e cattura (dove vengono immessi lepri e fagiani) e fino a 500 metri dal confine delle stesse; Determina del Dirigente responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Padova Livio Baracco Nr di riferimento CI2/7 363/2004: la Provincia uccide le volpi, nel triennio 2004-06, con caccia in tana e fucilate nelle zone di ripopolamento e cattura e fino a 500 metri dal confine delle stesse; Determina del Dirigente responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Padova Livio Baracco n. di reg. 184 del 25/1/2007, n. di prot. 11012 “Controllo numerico delle volpi per il triennio 20072009 nelle zone di ripopolamento e cattura, zone limitrofe ed aree di rispetto”: la Provincia uccide le volpi con caccia in tana e fucilate nelle zone di ripopolamento e cattura e fino a 500 metri dal confine delle stesse; Determina del Dirigente responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Padova Livio Baracco Nr di riferimento CI2/4 184/2007 del 25 gennaio 2007: elenco delle zone di ripopolamento e cattura maggiormente dotate di lepri dove le volpi devono essere uccise; Determinazione del Dirigente responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Padova Livio Baracco Nr di riferimento CI2/5 238/2008 del 30 gennaio 2008: anticipazione del periodo di uccisione delle volpi al mese di gennaio nelle zone di ripopolamento e cattura e a 500 metri dalle stesse; Determinazione del Dirigente responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Padova Livio Baracco Nr di riferimento CI2/24 869/2008 del 12 marzo 2008: aggiunta di altre zone di ripopolamento e cattura dove le volpi devono essere uccise. Firmata dal Funzionario Delegato dott.ssa Emanuela Fasolato; Deliberazione della Giunta Provinciale N° di Reg. 410 seduta del 17/12/2009 N° di Prot. 198783 “Piano di controllo numerico della volpe nelle zone di ripopolamento e cattura e aree limitrofe della Provincia di Padova per il triennio 2010-12”. Parere favorevole alla regolarità tecnica: Livio Baracco. Giunta Provinciale approva ad unanimità: Barbara Degani, Roberto Marcato, Massimiliano Barison, Gilberto Bonetto, Leandro Comacchio, Fabio Conte, Mauro Fecchio, Arianna Lazzarini, Enrico Pavanetto, Domenico Riolfatto, Roberto Tosetto; Deliberazione della Giunta Provinciale N° di Reg. 17 seduta del 28/01/2010 N° di Prot. 16275: approvazione del “Piano operativo di controllo della fauna selvatica delle specie volpe” che prevede maggior coinvolgimento di ATC e cacciatori. Giunta Provinciale approva ad unanimità: Barbara Degani, Roberto Marcato, Massimiliano Barison, Gilberto Bonetto, Leandro Comacchio, Fabio Conte, Mauro Fecchio, Arianna Lazzarini, Enrico Pavanetto, Domenico Riolfatto, Roberto Tosetto; Deliberazione della Giunta Provinciale N° di Reg. 70 del 20/05/2013 “Piano di controllo numerico della volpe nelle zone di ripopolamento e cattura nella Provincia di Padova per il triennio 2013/2015”: la Provincia uccide le volpi con caccia in tana e fucilate nelle zone di ripopolamento e

Colombi D., Roppa F., Mutinelli F., Zanetti M., 2009. La Volpe. Aspetti ecologici, biologici e gestionali in Friuli Venezia Giulia. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Udine: 1-36.


cattura e fino a 500 metri dal confine delle stesse. Parere favorevole alla regolarità tecnica: Miledi dalla Pozza, Dirigente del Settore Ambiente. Giunta Provinciale approva ad unanimità: Barbara Degani, Massimiliano Barison, Gilberto Bonetto, Leandro Comacchio, Fabio Conte, Mauro Fecchio, Roberto Marcato, Mirko Patron, Enrico Pavanetto; Decreto del Presidente della Provincia Enoch Soranzo N° di Reg. 12 del 30/01/2015: convalida ed estensione temporale del “Piano di controllo numerico della volpe nelle zone di ripopolamento e cattura per il triennio 2013-16”. Parere favorevole alla regolarità tecnica: Renato Ferroli, Dirigente Settore Ambiente-Caccia e Pesca; Decreto del Presidente della Provincia Enoch Soranzo N° di Reg. 108 del 16/09/2105: contributo di 2.000 € all’ATC PD2 per il triennio 2015-17 per il rimborso spese dei coadiutori (cacciatori) per il carburante, poiché l’ATC PD2 mette a disposizione una microtelecamera per l’ispezione dei cunicoli delle tane di volpi e tassi; Decreto del Presidente della Provincia Enoch Soranzo n. di reg. 90 del 08-07-2016 “Piano di controllo numerico della volpe nelle zrc della Provincia di Padova per il triennio 2016-2019”.

Ecco dunque i nomi dei mandanti delle stragi e anche la conferma che, tutt’ora, è esecutivo un piano di sterminio delle volpi nel territorio padovano, firmato da Enoch Soranzo e valido fino alla fine del 2019. Poi dovrà essere nuovamente rinnovato. Ma quanto guadagnano tutti questi dirigenti per trascorrere il loro tempo a firmare sommarie condanne a morte di innocenti? Questo lo stipendio percepito da Mr. Livio Baracco, come si ricava dallo stesso sito della Provincia di Padova http://www.provincia.pd.it/uploads/migrated/legge69-2009/a29cf9c821b517c0b3060a9c3123fe460526-7fe7.pdf

Ah però, alla faccia della caccia gratis! E poi ci sono gli stipendi dei politici, i rimborsi spese per i cacciatori (coadiutori), gli stipendi degli agenti della Polizia Provinciale incaricati di ammazzare le volpi, ma anche gli stipendi dei dipendenti ISPRA chiamati ad esprimere un parare su questi piani di abbattimento e che di norma li ratificano... e anche i tecnici faunistici da pagare. Già perché è vero che la Provincia non ha mai fatto un censimento delle volpi in Provincia di Padova e sostiene che « un censimento esaustivo della volpe è tecnicamente impossibile da svolgere », però il parere ISPRA prevede che venga comunque valutato il trend della popolazione. « Un monitoraggio che consiste nell’effettuare dei percorsi campione di 100 km nelle ore notturne all’interno delle ZRC e contare le volpi avvistate. » come ci spiegano, sempre nella nota prot. n. 0149234/16 – 10/11/2016, i dipendenti della Provincia di Padova Emanuela Fasolato e Giorgio Tocchetto. Risultato di questi monitoraggi?


numero volpi ogni 100 km nelle z.r.c.

NUMERO VOLPI AVVISTATE LUNGO 100 KM NELLE Z.R.C. DEL PADOVANO 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 2010

2011

2012

2013

2014

2015

anni

3 volpi ogni 100 chilometri? 9 volpi ogni 100 km? Significa che, nel migliore dei casi, viene avvistata una volpe ogni 11 km di cammino e non in tutto il territorio agro-silvo-pastorale padovano – spesso composto da campi deserti coltivati intensivamente che non presentano segni di vita – ma nelle sole zone di ripopolamento e cattura dove si concentrano tutti gli sforzi e i denari per i miglioramenti ambientali (per cercare di tenere alti i livelli di lepri, fagiani e starne, tanto per cambiare...). Quindi, nei luoghi migliori (il che è tutto dire...) da un punto di vista ambientale della Provincia, troviamo una volpe ogni 11 chilometri percorsi o anche una volpe ogni 33,3 chilometri percorsi. 30 km è la distanza che separa Padova da Vicenza tanto per capirci. 11 km è come andare da Padova a Montegrotto Terme o da Padova a Fiesso d’Artico! Mah?! Sentiamo dire spesso che dovremmo addirittura ringraziare i cacciatori che “prestano la loro opera” volontariamente. Che poi abbiamo visto che tanto volontariamente non è visti i rimborsi carburante e munizioni per i “coadiutori”. Nelle varie delibere si legge che ai cacciatori degli ambiti territoriali di caccia basta una telefonata o addirittura un SMS (Deliberazione della Giunta Provinciale N° di Reg. 17 seduta del 28/01/2010 N° di Prot. 16275) per avvertire che stanno andando ad uccidere una volpe appena avvistata in una zona di ripopolamento e cattura. Anzi, basta anche una telefonata il giorno dopo dell’uccisione e due righe per raccontare come è andata (se è stato divertente, ecc.) Provate a chiedere ad un calciatore amatoriale se sarebbe d’accordo che gli affittaste gratis il campo da calcio su cui giocare con gli amici, il pallone da calciare e magari gli pagaste anche la benzina per recarsi al campo... Ma soprattutto, l’art. 1 comma. 1 della Legge 11 febbraio 1992 n.157 dice che “La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale.”. Questo significa che quelle volpi che stanno uccidendo sono mie, tue, sue, di tutti noi, di tutta la collettività: sono un patrimonio e un bene comune! E volendo andare per il sottile, i cacciatori pagano una licenza di caccia annuale che ha validità “dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio” (art. 18 L. 157/92). Le volpi che massacrano a febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e fino alla terza domenica di settembre, sono volpi che tutti noi regaliamo a queste persone squallide.

E allora, “People have the power”... « Dove c'erano deserti ho visto fontane, l'acqua sgorgava come crema e noi andavamo a spasso là assieme e non c'era nulla di cui ridere o da criticare e il leopardo e l'agnello dormivano assieme davvero abbracciati ». Patti Smith.


Dì alla Provincia di Padova che la deve smettere. Con le buone o con le cattive, la deve smettere. Ricordati che il massacro delle volpi può essere fermato domani. Gruppo d’Intervento Giuridico – Veneto Coordinamento Protezionista Padovano Memorizza i nomi e i contatti degli attuali mandanti del massacro delle volpi in Provincia di Padova: Renato FERROLI8 Direzione del settore ecologia, Direzione ad interim del settore caccia e pesca, agricoltura, cave e polizia provinciale e-mail: renato.ferroli@provincia.padova.it Tel: 0498201860 Enoch SORANZO9 Sindaco Comune di Selvazzano Dentro (PD) Presidente della Provincia di Padova Email: presidente@provincia.padova.it Tel. : 049 8201140 - 1123 Vincenzo GOTTARDO Vice Sindaco - Comune di Campodoro (PD) Consigliere delegato della Provincia di Padova con Deleghe a: Patrimonio, Formazione, Manifestazioni Sportive, Sicurezza e Polizia provinciale, Agricoltura email: vincenzo.gottardo@provincia.padova.it EVENTUALE TESTO PREDEFINITO PER EMAIL: Al Presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo, Al Consigliere delegato a Polizia provinciale e Agricoltura della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo, Al Dirigente del Settore Ambiente – Caccia e Pesca Renato Ferroli, e per conoscenza a tutti i Consiglieri della Provincia di Padova: fabio.bui@provincia.padova.it, gianni.berno@provincia.padova.it, luigi.bisato@provincia.padova.it, massimo.campagnolo@provincia.padova.it, davide.gianella@provincia.padova.it, anna.lazzarin@provincia.padova.it, silvia.mizzon@provincia.padova.it, nunzio.tacchetto@provincia.padova.it, angela.temporin@provincia.padova.it, elisa.venturini@provincia.padova.it, manuel.bianzale@provincia.padova.it, mauro.fecchio@provincia.padova.it, mariella.mazzetto@provincia.padova.it, andrea.recaldin@provincia.padova.it, domenico.zanon@provincia.padova.it. Buongiorno, chiedo l’immediata revoca del Decreto del Presidente della Provincia Enoch Soranzo n. di reg. 90 del 08-072016 “Piano di controllo numerico della volpe nelle zrc della Provincia di Padova per il triennio 20162019” e di ogni altro decreto/delibera/determina a danno delle volpi su tutto il territorio agro-silvo-pastorale padovano comprensivo quindi delle zone di ripopolamento e cattura. Chiedo anche di cancellare ogni 8 9

http://www.provincia.pd.it/index.php?page=art-uffici http://www.provincia.pd.it/index.php?page=presidente-soranzo


accordo preso sulla cattura e l’uccisione delle volpi con gli ambiti territoriali di caccia e con i cacciatori soci degli A.T.C. La sistematica uccisione delle volpi nelle Z.R.C. del Padovano e fino a 500 metri dal confine delle stesse viene condotta nell’interesse esclusivo dei cacciatori per mantenere elevati quantitativi di lepri, fagiani e starne con cui ripopolare il territorio destinato alla caccia programmata. Io ripudio questo comportamento e questa prassi e faccio altresì presente che da un’indagine statistica promossa dall’Ufficio studi faunistici e realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste basandosi sui dati relativi ai censimenti eseguiti dalle riserve di caccia ed al prelievo venatorio degli anni 2003-2007, è emerso che la Volpe non influenza sostanzialmente le dinamiche di popolazione della Lepre e che per la conservazione di quest’ultima gli abbattimenti in deroga per il controllo delle popolazioni di Volpe non sono utili (Craighero T., 2007. Studio delle relazioni tra le dinamiche di popolazione di Volpe (Vulpes vulpes) e Lepre (Lepus europaeus) nell’ambito della gestione venatoria in Friuli Venezia Giulia. Tesi di laurea triennale, Anno Accademico 2006-2007. Università degli Studi di Trieste.) In assenza di un’immediata revoca di tutti i decreti/delibere/determine sull’uccisione (ciò che viene denominato “controllo”) delle volpi in provincia di Padova, vi anticipo che presto prenderò parte ad una mobilitazione popolare contro tutti voi. Saluti firma


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