La Voce della Compagnia di Brescia, n. 5 -2015

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LA VOCE . DELLA COMPAGNIA DI S. ANGELA

Ottobre Novembre Dicembre 2015

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BRESCIA


VOCE DELLA

COMPAGNIA DI S. ANGELA DI BRESCIA OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE 2015

4 Via F. Crispi, 23 - 25121 Brescia Tel. 030/295675-3757965 Nihil obstat quominus imprimatur Aut. del Trib. di Brescia n. 24/69 del 5 sett. 1969 Direttore responsabile: D. Antonio Fappani Tipografia: Alfa - Brescia Poste Italiane S.p.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 nยบ 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia


Santo Natale 2015 Presepe di Casa Sant’Angela

La “Commissione Voce” augura un Santo Natale ed un sereno Anno Nuovo a tutti specialmente ai nostri collaboratori


La parola del Superiore

In preparazione al S. Natale nello spirito del Giubileo della Misericordia, la Compagnia di S. Angela “abbraccia il futuro con passione”, con i sentimenti ravvivati nel convegno del 480° di fondazione. A tale scopo ripropongo l’omelia che ho tenuto nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo.

“Continuate generosamente l’impresa incominciata”

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La giovane Angela Merici, mentre rifletteva sull’orientamento della propria vita, ebbe a Desenzano una visione: una scala univa la terra al cielo e su di essa salivano e scendevano angeli e vergini. Nel susseguirsi degli anni il desiderio di essere una vergine associata agli angeli per raggiungere il paradiso l’accompagnò fino a quando il 25 novembre 1535, 480 anni fa,

† Vigilio Mario Olmi

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La parola del Superiore confermò la scelta della verginità per il Regno, dando inizio con 28 amiche alla Compagnia di S. Orsola. Consapevoli di “essere state separate dalle tenebre di questo misero mondo e unite insieme per servire Sua Divina Maestà” in quel giorno per prime “resero grazie a Dio per il singolare dono”. Oggi, festa di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, anche voi unite insieme per celebrare il 480° anniversario della istituzione della Compagnia di S. Orsola, desiderate unirvi a S. Angela “rendere infinite grazie a Dio per avere a voi specialmente concesso dono così singolare”, vivendo lo stesso carisma secondo la Regola da lei preparata. E in questo rendimento di grazie, siete unite anche da un motivo in più, pensando a quante figlie di S. Angela dalle origini fino ad oggi hanno servito Sua Divina Maestà su questa terra, e che già si trovano insieme a S. Angela nella gioia del paradiso. Oltre al ringraziamento, consapevoli che S. Angela “adesso è più viva di quando era in questo mondo”, certamente desiderate anche rinnovare, col suo aiuto, il proposito di testimoniare nel mondo la bellezza e la dignità di essere state, come lei, elette a vere e intatte spose di Cristo Signore.

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- Stiamo celebrando l’Eucaristia nel santuario in cui è custodito e venerato il corpo di S. Angela, santuario costruito sull’antico cimitero in cui furono sepolti i primi cristiani della Chiesa bresciana e tra essi anche i primi martiri, tra cui i Santi Patroni Faustino e Giovita. E’ bello pensare che le vergini e i martiri del passato, ora onorano il nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, e intercedono per quanti si dedicano alla diffusione del Vangelo e alla edificazione del suo Regno nell’attesa della sua venuta.

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La parola del Superiore Nel brano del Vangelo abbiamo ascoltato la dichiarazione di Gesù: “Il mio Regno non è di questo mondo. Se fosse di questo mondo i miei servitori avrebbero combattuto per me. Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”. Volentieri perciò professiamo la nostra adesione alla sua dichiarazione insieme a tutti i cristiani che oggi rinnovano la consacrazione a Cristo Re. Voi poi confermate la vostra consacrazione verginale per vivere da vere e intatte spose del Figliuol di Dio. Vivendo coerentemente la professione dei consigli evangelici, ne siamo certi, sarete come “la luce posta sul candeliere per fare luce a quelli di casa”, nel presente contesto sociale, in cui le tenebre di questo misero mondo stanno oscurando la coscienza di molti nostri fratelli e sorelle, che purtroppo potrebbero cedere alla seduzione del maligno, della carne e del mondo.

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- E nel confermare il vostro amore a Cristo Sposo, rinnovate con serena fiducia i fermi propositi di castità, povertà ed obbedienza, con l’impegno di “avere in voi gli stessi sentimenti di Cristo Signore”. Infatti nel cuore della sposa arde vivo il desiderio di piacere allo sposo facendo propri i suoi stessi sentimenti. Ne ricordiamo alcuni. - “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai rivelato i misteri del Regno ai piccoli…. Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare”. Ebbene, per la sposa è vivo il desiderio di sperimentare la gioia dell’intimità con Cristo, che le rivela l’amore del Padre. Ciascuna perciò curi ogni giorno questi momenti di silenzio e di

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La parola del Superiore colloquio confidenziale con Cristo Sposo, per esprimergli la volontà di amarlo con fedeltà e di servirlo nei fratelli. - “Sarete riconosciuti come miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri”. Le vergini consacrate sanno che la carità è la virtù che qualifica il vincolo d’amore per Cristo; ma, per esperienza, sanno anche quanto sia difficile curare rapporti con atteggiamento benevolo, il volto sereno, la parola delicata e il tratto discreto. - “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; come vorrei che fosse già acceso”. L’amore di Gesù è per tutti e vorrebbe purificare, illuminare, riscaldare il cuore di tutti. Non sarà questo desiderio anche nel cuore della sposa? In ogni circostanza, in ogni rapporto, in ogni iniziativa, in ogni gruppo ella sarà testimone, animatrice, collaboratrice per tutto ciò che rivela l’amore di Cristo o che conduce all’incontro con Cristo. - “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei cieli”. La povertà qualifica la vergine, perché Dio è l’unico tesoro e dov’è il suo tesoro, là è anche il suo cuore. La povertà pone la propria sicurezza in Cristo, “che essendo ricco si è fatto povero per arricchirci della sua povertà”. E l’amore per il prossimo più che nel dare cose o denaro, si esprime nel dare attenzione, ascolto, pazienza, rispetto, per amore di Cristo che perdona e salva. - “Sono venuto per fare la volontà di Colui che mi ha mandato”. L’obbedienza porta sempre a privilegiare la volontà di Dio espressa nella Regola, nella vita comunitaria. Anche qui tutto per amore, in comunione con la Chiesa. Nella preghiera di Gesù l’invocazione “Venga il tuo Regno” è associata

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La parola del Superiore a “Sia fatta la tua volontà”. Curando questi e altri sentimenti secondo il cuore di Cristo, saprete sempre ringraziare il Signore per il grande dono con cui siete state elette, e in più avrete la gioia di comunicare anche a quanti incontrerete la certezza che Cristo Signore nel suo amore misericordioso aspetta tutti per perdonare e salvare; e chiede a tutti la collaborazione per diffondere il suo vangelo di salvezza, di speranza e di amore, il suo Regno di giustizia e di pace.

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- A conclusione del convegno ciascuna ritornerà nella propria comunità con la gioia nel cuore per avere sperimentato che il carisma di S. Angela è ancora vivo; con la sua freschezza e la sua fragranza alimenterà un nuovo tratto di strada insieme a tutta la Chiesa che sta per vivere l’Avvento con la singolare grazia del Giubileo della Misericordia. Teniamo vivo nel cuore il vincolo di comunione che è stato rinnovato in questi giorni nel nome e nel carisma di S. Angela. Potremo vivere con più sollecitudine l’ultimo periodo dell’anno della vita consacrata, “abbracciando il futuro con speranza” secondo l’esortazione della Madre: “Continuate generosamente l’impresa incominciata”. Ci assista, con S. Angela, la Vergine Immacolata; Cristo Redentore e Sposo ci conforti con la sua benedizione.

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La parola della Superiora

“... Tanto più sorelle mie, fa bisogno che siamo vigilanti quanto lo richiede la dignità dello stato, al quale siamo chiamate, d’esser spose e figliole di Dio... Però qui bisogna essere accorte e prudenti; poiché quanto più fatica e pericolo s’incontra, tanto più l’impresa che si fa è di maggior valore”. Che cosa è la vigilanza che S. Angela raccomanda alle sue figlie? Quante volte nel Vangelo Gesù raccomanda la vigilanza! Essa è la sveglia per la preghiera, altrove è la prudenza di non lasciarsi cogliere dalla morte impreparati, altre volte è la premura di lavorare e trafficare per l’anima...vigilate.... Per S. Angela la vigilanza è la custodia della propria dignità di persona consacrata. La dignità del

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“La vigilanza”

Mariarosa Pollini


La parola della Superiora nostro stato vuole che siamo in tutto degne di esso. Stiamo dunque attente che ogni nostra azione nell’intimità della nostra vita, o nei nostri rapporti con gli altri, sia degna sempre del nostro nome di Sposa di Gesù Cristo; “vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo salverai te stesso e coloro che ti ascoltano” (S. Paolo 1° Tim 4,1-5,2). La vigilanza è la cautela, che fa essere prudenti come i serpenti, che ci impedisce di cascare nelle reti che il demonio ci tende; quella vigilanza che ci fa essere sempre presenti a noi stesse e ci fa intuire come a un fiuto santo la sorpresa pericolosa. La vigilanza è l’essere sempre presenti a Dio. È quello spirito di raccoglimento e di unione con Dio che ci fa tutto spiritualizzare, che ci fa sentire il Signore, in ogni piccola cosa. Questa vigilanza è importante, ma più importante è la vigilanza creativa di bene, l’essere attenti a tutte le possibilità che si presentano per fare il bene. Dobbiamo essere creative di una salvezza tanto attesa da un mondo a cui non servono i nostri ragionamenti, ma che aspetta la rivelazione dei figli di Dio. La nostra dignità di Spose del Signore vuole che stiamo attente che Gesù sia sempre presente a noi e ci ispiri tutte le azioni nostre affinché siamo degne veramente di noi che abbiamo rapporti così intimi con Lui, e che, Spose del Re del cielo, siamo divenute del cielo le regine. Papa Francesco: La vigilanza è un atteggiamento cristiano. La vigilanza su se stessi: cosa succede nel mio cuore? Perché dove è il mio cuore è il mio tesoro. Cosa succede lì? Dicono i Padri orientali che devo conoscere bene se il mio cuore è in una turbolenza o il mio cuore è tranquillo..[...] Poi, cosa faccio? Cerco di capire quello che succede, ma sempre in pace. Capire in pace [...] Quando sono in pace, non c’è turbolenza: “Cosa è accaduto oggi al mio cuore?” E questo è vigilare. Vigilare non è andare alla sala di tortura, no! È guardare il cuore. Noi dobbiamo essere padroni del nostro cuore. Cosa sente il

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La parola della Superiora mio cuore, cosa cerca? Cosa oggi mi ha fatto felice e cosa non mi ha fatto felice? [...] La forza umanizzante del Vangelo è testimoniata dalla fraternità vissuta, [...] fatta di accoglienza, rispetto, aiuto reciproco, comprensione, cortesia, perdono e gioia. Però qui bisogna essere accorte e prudenti poiché quanto più un’impresa ha valore, tanto più fatica e pericolo comporta. Poiché quanta più fatica e pericolo si incontra tanto più l’impresa che si fa è di maggior valore. La prudenza e l’accorgimento che qui S. Angela domanda è la conoscenza esatta del nostro stato che, nella sua singolarità, è soprattutto uno stato di lotta e di difficoltà, e che perciò richiede dello sforzo. Certo che la persona consacrata la quale non si illude sulla difficoltà di perseverare, prepara nel silenzio della sua anima le armi della difesa, tempra le sue energie nelle fiamma dell’amore divino, studia con ponderata gravità le vie per cui arriverà all’assalto con la preghiera, con la mortificazione, si munisce di coraggio e di generosità, dà prova di prudenza e di accortezza.

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Alle sorelle ammalate

Carissime sorelle, gridiamo tutte insieme “Benedetto Colui che viene nel nome del Signore”. Sì, noi annunziamo che Cristo viene qui in mezzo a noi nella sua povertà, deposto sul fieno di una stalla, accettando la croce per salvare ciò che è perduto dal comportamento di noi creature. Dio si è fatto uomo perché noi potessimo vedere la sua umanità attraverso la quale giungere alla conoscenza del Padre: si fa uomo per amore dell’uomo. E’ facendo la volontà di Cristo che giungiamo a conoscere il Padre: “Se uno mi ama osserverà la mia Parola e il Padre mio l’amerà e verremo a Lui”. E’ confortante cogliere l’esperienza di coloro che hanno vissuto o ancora vivono, con la sofferenza di non aver ricambiato sufficientemente l’amore che Cristo ha manifestato nella cruenta passione e crocifissione. Ci è d’esempio una “centosettenne” ricoverata nella casa di Marone, che ci ha fatto partecipi della sua esperienza di amore semplice, ma profondo, con il suo “Compagno” come lei chiama un Crocefisso piuttosto grande che mostra a quanti la vanno a visitare manifestando il suo dolore di non averlo mai amato abbastanza. Un sacerdote missionario, recentemente, le fece visita; anche a lui presenta il “suo compagno” e lo invita a toccarlo. “Sente com’è freddo?” “Certo, è di ferro” le risponde “Vede, Padre, non sono

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Alle sorelle ammalate ancora riuscita a riscaldarlo, il mio amore è ancora debole”. Che lezione! Se la nostra disposizione interiore è quella di una tenace ricerca della gloria di Dio e il bene delle anime, il Signore non esiterà a “compiere meraviglie” (ce lo dice Sant’Angela) e la manifestazione del suo amore in noi ci renderà capaci di una reale convivenza degna di Lui. La presenza di Cristo nel nostro quotidiano, nella nostra semplicità di vita, nella nostra sofferenza, nel nostro bisogno di donarci come quando eravamo più efficienti sarà la condizione più reale perché LuiCristo possa trovare la culla del nostro cuore calda di Amore. “Abbiano Gesù Cristo come unico vero tesoro ed in Lui sia anche il loro Amore” (V Ricordo). La preghiera e la sofferenza renda il nostro Natale il Dono che sta nel cuore di Gesù per le necessità oggi estremamente presenti nel mondo intero e nella sua Chiesa. Gli auguri li cogliamo dal IX Ricordo che S. Angela ci ha donato.“Ora vi lascio, rimanete nella consolazione e abbiate viva fede e speranza, aspettando la grande ricompensa che Dio vi ha preparato”. Fraternamente Enrica L.

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Alle sorelle ammalate

Carissime ammalate, mi viene da dire che capire Gesù non è facile, forse a me piaceva di più lavorare per Gesù, e questo mi sembrava che bastasse; mi sono accorta quando la malattia ha bussato alla mia porta, è stato allora che ho capito che Lui voleva che camminassi dietro a Lui portando la mia croce. Care amiche ammalate, sono Teresa di S. Faustino di Bione mi è stato chiesto di scrivere la mia testimonianza sulla mia malattia e io, come sono capace, ho cercato di farlo. Noi ammalate abbiamo un compito molto importante quello di essere con Gesù e Maria non sul Tabor, ma sul calvario. Vi voglio raccontare la mia esperienza non per mettermi in mostra, ma per condividere con voi questa esperienza, la mia ribellione ma poi anche la rassegnazione che il buon Dio mi ha dato e anche la gioia pian piano di capire che non tutto viene per nuocere, ma ogni esperienza anche se dolorosa ci fa maturare e ci aiuta a capire il senso del nostro essere consacrate. Per noi Gesù non è solo il salvatore, ma anche l’amico, lo sposo, e ci vuole vicino a Lui per salvare l’umanità. Leggendo le vite dei santi, tutti hanno avuto malattie, sofferenze, ma hanno saputo camminare con Gesù anche nei momenti difficili e Lui li ha fatti santi. Nel dicembre del 2013 ho iniziato con tosse e stanchezza, diagnosi una bronchite, a gennaio 2014 dalla radiografia mi hanno detto che era broncopolmonite, ho incominciato a curarmi con antibiotici ma la tosse e il catarro invece di diminuire aumentavano, a febbraio al Radiologo che conoscevo chiesi. “ma che cosa c’è nei miei polmoni”?. Lui mi rispose “c’è qualche cosa che non va, ma io non sono medico”. Allora andai dal pneumologo, e chiesi: “mi dia qualche cosa per questa tosse piena di catarro”. Mi fece fare una Tac urgente con contrasto. Il primo marzo fui ricoverata, il giorno dopo mi tolsero 6 Kg di acqua

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Alle sorelle ammalate e poi esami accertamenti: il risultato tumore. Non è stato semplice accettare e siccome non sapevo di che natura fosse non dissi nulla in casa per non allarmare ma dentro di me c’era ribellione, tenni dentro questa cosa. Esami sopra esami, dopo Pasqua il verdetto: tumore maligno al polmone, ai bronchi e alla trachea; è stato un fulmine a ciel sereno. Incominciai una chemio con pastiglie fino a giugno 2015, ma alla tac di giugno altro verdetto: “Cara Teresa bisogna fare la chemio intera per vedere se possiamo fermare la malattia”. Credetemi: in queste circostanze non è stato facile accettare. Continuo a dire a Gesù “aiutami ad accettare la tua volontà, ti affido la mia vita, la mia parrocchia, l’unità pastorale, la mia Compagnia e dammi tu un po’ di forza e di coraggio”. Ora mi sento serena, è vero non tutti i giorni sono uguali, anche perché ogni giorno c’è sempre qualche cosa di nuovo, una trombosi e poi altre sofferenze, però so che Gesù lo sa dove mettere queste mie sofferenze per il bene. Sorelle carissime stiamo con Gesù e cerchiamo di non essere troppo di peso a chi ci dona un poco del suo tempo. Ciao a tutte e forza: lasciamoci guidare da Gesù e offriamo le nostre sofferenze anche per la nostra Compagnia. Tante sono impegnate e stanno lavorando in Compagnia, il nostro lavoro è questa offerta, con questo siamo di aiuto anche a loro. Con Lui avremo la forza per superare ogni cosa anche le nostre povertà. Teresa G.

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Spiritualità

La luce del Natale

La terra era informe e deserta, le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse.“Sia la luce” e la luce fu. (Gn.1,2-3). Tenebra e luce nella Bibbia rappresentano morte e vita. Dio sconfigge la morte e dona la vita fin dal primo momento della Creazione perché Lui stesso è Luce di vita e Amore senza limiti. Ma il peccato dei nostri progenitori ha il triste potere di far precipitare tutta la Creazione nelle tenebre. L’uomo, cacciato dal paradiso terrestre, non gode più della visione beatifica di Dio, conosce il dolore in tutte le sue manifestazioni, la fine della vita su questa terra non sarà più un dolce passaggio verso il Paradiso ma sarà dominata dal dolore. Chi ha rifiutato l’Amore di Dio, subirà la dannazione eterna. Elisabetta Girelli, nella introduzione alla sua Vita di Gesù Cristo percorre le vie della nostra salvezza fino al momento della comparsa del Figlio di Dio sulla terra. Nomina tutti i grandi personaggi dell’Antico testamento da Adamo fino alla nascita del Salvatore, cita i profeti che preannunciano la venuta di un Messia che porterà pace e abbondanza al popolo d’Israele. Tutto l’Antico testamento è attesa del Salvatore, “l’Avvento” di Colui che riporterà la libertà al popolo di Israele. Non muore la speranza di salvezza lasciata dal Creatore all’umanità: «una Donna schiaccerà la testa al maligno» (Gn.3,15) causa della caduta dei nostri progenitori.

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Spiritualità Dopo l’attesa di millenni si avvera la profezia del profeta Isaia. “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”. A Betlemme, nasce il Messia, Il Figlio di Dio, Gesù. Egli è “Dio da Dio, Luce da Luce” e “Per opera della Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo”. (dal Credo della S.Messa). Una nuova alleanza si è stabilita tra Dio e l’uomo, liberato dal peccato per opera di Gesù Cristo, l’Emmanuele, il Dio con noi che ci guida verso la salvezza eterna. Il Cristianesimo ora è illuminato dalla luce di Cristo che celebriamo nel Natale e nella grande Veglia Pasquale. Il Benedictus, il cantico di Zaccaria che preghiamo durante la liturgia delle lodi, dice:….. “Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte” (Lc.1,78-79) e noi, giustificati dal Mistero della sua nascita, passione, morte e Risurrezione, siamo diventati Figli adottivi di Dio e coeredi di Cristo nel suo cammino fatto di Amore fino alla Morte in Croce e di Risurrezione. Vedremo il suo volto splendente nella gloria unito a quelli che hanno creduto nell’Amore. Maria Adele P.

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Attualità

Nel mondo quindici milioni di bimbi invisibili

Nella Giornata contro l’occupazione minorile, l’Organizzazione internazionale del lavoro punta il dito contro quella che viene considerata tra le forme più nascoste di abuso di minori, perché, spesso, nel Sud del mondo viene socialmente accettata. Anche nel migliore dei casi, il piccolo non riceve cure adeguate né tantomeno formazione. Papa Francesco, nella Pasqua scorsa, ha definito “la tratta di persone, specialmente di minori, come la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo”. Nei 15 milioni di minori “usati”, 7 hanno meno di 14 anni; 8 svolgono mansioni pericolose e 300 milioni sono baby lavoratori come domestici; 11,3 sono bambine, ma oltre 10 milioni si trovano in condizioni di schiavitù. Quando si parla di questa realtà, il pensiero vola subito a situazioni lontane da noi: purtroppo non è così. Nonostante lo sviluppo economico e il progresso sociale in Europa, i fatti dimostrano che lo sfruttamento di minori, spesso a livello di lavoro domestico, è un fenomeno in crescita anche da noi. Lo dice A. Guichon, direttrice della O.A.I. l’organo internazionale che segue il lavoro Don Franco Frassine

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Attualità domestico. Certo, in India, Bangladesch, Perù, Filippine l’impiego dei bambini è permesso a condizione che il piccolo lavoratore possa andare a scuola e non venga abusato. In Europa i piccoli costretti al lavoro, sono spesso vittime di traffico illecito; capire quanti siano gli addetti al lavoro è difficile perché questi hanno paura di perdere quel guadagno o essere maltrattati dai “datori di lavoro”. La domanda di chi conosce la realtà è :”Perché le autorità sono spesso reticenti a intervenire?”. Molti degli sfruttatori riescono ad ingannare la polizia dicendo che i bambini sono loro parenti o che il loro modo di crescere i minori in affidamento, è legato alla loro cultura di origine. In Italia i minori che lavorano, lo fanno in particolare nell’ambito della cerchia familiare. E’ quanto emerge da un’indagine sul lavoro minorile realizzata dall’Associazione Bruno Trentin e da Save thè Children. Per il 41% dei minori si tratta infatti di un lavoro nelle mini o micro imprese di famiglia, un fenomeno probabilmente aumentato in questi anni di crisi: uno su tre si dedica ai lavori domestici continuativi per più ore al giorno, anche in conflitto con l’orario scolastico. Più di uno su 10 lavora presso attività condotte da parenti o amici, ma esiste un 14% di minori che presta la propria opera a persone estranee all’ambito familiare. Tra i principali lavori svolti dai minori fuori casa, prevalgono quelli nel settore della ristorazione (18,7%), come il barista o il cameriere, l’aiuto in cucina, in pasticceria o nei panifici, seguito dalla vendita stanziale o ambulante (14,7%), ma non manca il lavoro in cantiere (l,5%) spesso gravoso e pieno di rischi. In totale, a essere coinvolto in attività lavorative è oltre il 5% dei minori di età compresa tra i 7 e i 15 anni: circa 260mila preadolescenti costretti a lavorare a causa delle condizioni familiari, di un rapporto con la scuola che non funziona o

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Attualità

per far fronte da soli ai loro bisogni. Circa 30mila i 14-15enni a rischio di sfruttamento che fanno un lavoro pericoloso per la loro salute, sicurezza e integrità morale. Il quadro è preoccupante perché non c’è chi sottovaluti la conseguenza che un’intera generazione s’avventuri a dirigere – sia pure a titolo diverso – la società del domani. Non possiamo accampare scuse o giustificazioni: ogni giorno che passa il problema s’allarga e la soluzione si presenta difficile e onerosa, ma ognuno, a qualsiasi sito sociale, professionale, politico, religioso, appartenga, cominci a riflettere e a suo modo colga l’occasione di servire al meglio il Paese cui apparteniamo.

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Tra Noi

Assemblea inizio anno 2015

La convocazione dell’assemblea di inizio anno delle sorelle è nella cripta del Santuario di Sant’Angela. La presenza è di un buon numero di Figlie. Il saluto dei superiori, gli avvisi e la Giusy P. offrono le indicazioni per lo svolgimento della giornata! Infatti, anziché seguire lo schema ormai tradizionale, la commissione della Formazione, su consiglio della Superiora, ha proposto alle Figlie di prepararsi leggendo e meditando la lettera di Papa Francesco “A TUTTI I CONSACRATI” e l’inserto di Voce con la relazione del Superiore, sempre sui medesimi temi. Novità della giornata è stata quella di dividere le Figlie, in tre gruppi. Ogni gruppo, con una coordinatrice, aveva il compito di riflettere, meditare e eventualmente porre proposte su tre temi discussi, anche e soprattutto per la nostra Compagnia: 1) Guardare il passato con GRATITUDINE 2) Vivere il presente con PASSIONE 3) Abbracciare il futuro con SPERANZA. La traccia della lettera del Papa è stata il filo conduttore della meditazione, della condivisione e delle risposte!: NON AVER PAURA……perché IO sono con te. NULLA è IMPOSSIBILE….. La Speranza si fonda su Colui nel quale abbiamo posto la nostra fiducia che non delude e permetterà alla vita consacrata di continuare a scrivere una grande storia nel futuro sorretti dallo Spirito Santo!

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Tra Noi Che cosa ci attendiamo in particolare da questo anno di grazia della vita consacrata. Dio è capace di colmare il nostro cuore…..che autentica fraternità vissuta nelle nostre comunità alimenta la gioia! Troverete la Vita dando la Vita Troverete la Speranza dando la Speranza Troverete l’Amore Amando. Su questi pensieri e su questa traccia sono stati offerti spunti e proposte da parte dei tre gruppi, che a detta delle coordinatrici sono stati vivaci e partecipati. I tre prodotti fatti pervenire dalle segretarie sono raccolti dalla commissione per la Formazione che se ne servirà per disporre un programma, una verifica e una traccia di riflessione da offrire alle Figlie. La Santa Messa celebrata dal nostro Superiore ha fatto diventare preghiera tutti i buoni propositi e aspirazioni sorti nel cuore delle Figlie. Durante la Santa Messa sono stati ricordati gli anniversari di consacrazione ( 60°-50°-25°). Sant’Angela la nostra tanto amata Madre guidi i nostri cammini.

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Tra Noi

Convegno internazionale di Studi 21-22 novembre 2015

480° di Fondazione della Compagnia di Sant’Angela. Dalla celebrazione di una grande storia alla situazione presente e ai segni per il futuro “Né altro segno vi sarà... che l’essere unite e concordi”

Nel 480° di Fondazione della Compagnia di Sant’Orsola le famiglie Orsoline secolari e religiose si sono ritrovate a Brescia, nel Santuario di Sant’Angela Merici, per il Convegno internazionale di Studi: “Dalle celebrazioni di una grande storia alla situazione presente e ai segni di futuro”. E’ stato un momento di comunione e di condivisione dei percorsi e vissuti, nel quale abbiamo cercato di intuire insieme la chiamata dello Spirito oggi. La giornata di sabato si è aperta con la Celebrazione eucaristica al Santuario, per attingere dal Signore e dalla comune Madre Angela la Vita di Dio. Il Convegno poi è stato ufficialmente aperto dal caloroso saluto di Angiolina Pederzani, presidente del Centro Mericiano, e dall’intervento di Mons. Vigilio Olmi, Vescovo emerito di Brescia, che ha invitato a guardare il passato con gratitudine, a vivere il presente con passione e speranza nel futuro, ricordando la preziosità della vita Consacrata come essenziale nella vita della Chiesa. Questo convegno conclude idealmente un

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Tra Noi

decennale percorso di ricerca, che ha evidenziato la fecondità storica dell’esperienza mericiana e cercato di ricondurre a una visione organica la storia delle Compagnie e degli Istituti religiosi delle Orsoline. Accogliendo ora le sollecitazioni di Papa Francesco per l’Anno della vita consacrata, si è pensato ad un momento di riflessione, per cogliere nella propria storia la “scintilla ispiratrice”, quel nucleo incandescente che può dare frutti anche oggi, per vivere il futuro insieme, in un mondo in piena trasformazione. Nel primo intervento dal titolo “Spiritualità mericiana: elementi costitutivi del carisma”, Mons. Andrea Tessarollo, Vescovo di Chioggia, ha sottolineato che il carisma è una realtà viva e si coniuga con la vita stessa, ed ha raccolto alcune “perle” attorno alle quali si può riconoscere

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Tra Noi il carisma mericiano. - Dio vi ha concesso la grazia di separarvi dalle tenebre di questo misero mondo e di unirvi insieme a servire Sua divina Maestà (Reg. Prologo); l’essere unite insieme inteso non come struttura ma come relazione fraterna e condizione essenziale. - Il rapporto sponsale con Cristo, l’Amatore, vissuto in totale e reciproca appartenenza, nella verginità per amore, dentro l’orizzonte trinitario. - I consigli evangelici vissuti nella gioia e ricerca della volontà di Dio, in cui la prospettiva della vita futura – saranno regine in cielo – è meta di bellezza che attira e spinge a camminare. - Uno stile di relazioni nella Compagnia che riflette una vita nuova, illuminata da Cristo Signore, riconosciuto in una relazione personale, libera, che coinvolge l’integrità, con un’organizzazione molto semplice, l’unica raccomandazione mia che vi faccio e che siate concordi… apprezzandovi, aiutandovi, sopportandovi… Considerate quanto è importante tale unione e concordia, … desideratela, abbracciatela, cercatela con tutte le forze (Ultimo Ricordo). - La vita di preghiera non normata da una regola ma dall’impegno personale, perché in questi tempi pericolosi ... non troverete altro ricorso che rifugiarvi ai piedi di Gesù Cristo (Settimo Ricordo) . A questa relazione è seguito il saluto dell’Assessore alle Pari Opportunità di Brescia (nome..…….) che ha sottolineato la felice coincidenza della Compagnia, fondata il 25 novembre 1535, con la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne che, dal 1999, ricorre nello stesso giorno. Con Angela si condivide l’impegno, la preghiera, l’intercessione per tutte le donne del mondo, accanto all’invito a rallegrarsi insieme, nella concordia e nello spirito di comunione. Nella relazione seguente: Il carisma si fa storia. Dalla legittimazione della “terza via” alla “via monastica orsolina”: modificazioni e persistenze di un carisma, il Prof. Giampietro Belotti, ha ripercorso le forme che il

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Tra Noi

carisma mericiano ha assunto nella storia, interpretato e vissuto dalle varie famiglie orsoline, senza che se ne inficiasse la natura. Esiste un filo rosso che collega Angela alle varie famiglie orsoline, che attraversa la storia, non sempre documentato, ma che emerge come un fiume carsico ogni volta che i bisogni della realtà storica lo sanno interpellare. Si tratta di un carisma vitale e duttile, che ha saputo rinascere dopo ogni grande crisi, come è accaduto nella seconda metà dell’Ottocento quando ha fornito la base carismatica e spirituale a quella parte della nascente presenza femminile che si è espressa con la fondazione degli Istituti delle Orsoline e la rinascita delle Compagnie. Le origini stesse della Compagnia sono il risultato di un lungo cammino di acquisizioni, sconfitte, difficili riprese della fondatrice e del suo gruppo. Sono frutto di una vita di ricerca che ben si esprime nella metafora di Angela pellegrina, che la porta periodicamente ad abbandonare le proprie

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Tra Noi certezze per spostarsi, intraprendere lunghi e pericolosi pellegrinaggi assunti da lei a modalità di ricerca spirituale. Nelle sfide educative che ci interpellano oggi, l’augurio è che la vitalità del carisma, che si è incarnato nelle diverse forme storiche, continui a manifestarsi anche in futuro. Per interpretare il presente, ha fatto luce la relazione del Dott. Ivan Vitali: Dov’è l’uomo nella “Grande Transizione”: i caratteri della contemporaneità nella letture dell’economia civile, fra crisi economica e crisi valoriale. Dal 2007 è in atto una grande recessione, una crisi non solo economica ma antropologica, che si riverbera sulla nostra vita; unico scopo dell’impresa è il profitto, ma senza più gratuità né dono. Una delle risposte concrete a questa crisi è il recupero dell’economia civile, nata a metà del ‘700, come prospettiva culturale di interpretazione dell’intera economia. Si offre come economia di mercato non capitalistica e si appoggia su alcuni punti cardine: la persona, la reciprocità e fraternità, la fiducia, la gratuità, la competizione sana rivolta al bene comune. Possiamo chiederci che cosa c’entra questo con Sant’Angela? La risposta è che se il carisma ci chiede di rileggere le domande alla luce dei tempi, possiamo cogliere come gli elementi vitali presenti nel carisma mericiano possono declinarsi nella vita della persona concreta del nostro tempo e nelle sfide che è chiamata a vivere. E’ seguito poi l’intervento di Kate Dalmasso dell’Istituto Secolare di S. Angela Merici – Federazione e di Giusy Pelucchi, delle Figlie di S. Angela di Brescia che, a due voci, hanno intrecciato il tema Un anno per la vita consacrata…pensieri ed orizzonti per la strada mericiana. Kate Dalmasso ha sottolineato la genialità di sant’Angela che nel 1500 ha reso possibile una consacrazione nel mondo, di donne chiamate con la loro vita e tenerezza a portare Gesù, ed ha provocato l’assemblea con le parole di Angela: Gesù è ancora il primo e l’unico amore? Inoltre nelle nostre mani Dio pone ogni persona e siamo chiamate a

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Tra Noi rispondere con libertà, come Maria che pronuncia il suo sì con totalità e gioia, poiché non c’è libertà senza gioia. Ed ancora nella comunione, come donne capaci di fare “compagnia” – la compagnia del Signore – attive nel mondo in pace e concordia di cuore. Riprendendo le parole del segretario Cozzano siamo invitate a vivere la gioia della nostra chiamata, nel rinnovare noi stesse, desiderose di ogni bene, forti e liete dell’amore di Dio. Giusy Pelucchi ha fatto eco a queste parole riprendendo l’invito di papa Francesco alle consacrate “mi attendo che svegliate il mondo”; una tale missione non può essere assunta se non da donne liberate e libere, in veglia attiva e vigile. Questo ci preserva dal rischio dell’accidia, l’inerzia dello spirito che produce in noi una “psicologia della tomba” (Evangelii Gaudium 83); abbiamo bisogno di rinascere, di uscire dal guado e di tornare al Vangelo, sorgente di vita, di cui Angela è frequentatrice assidua. L’esame di coscienza e la preghiera allo Spirito ci aiutano nel discernere pensieri e sentimenti, come ricorda la ricca tradizione spirituale della Chiesa. E’ lo Spirito che sblocca in modo sorprendente situazioni difficili, che infiamma il cuore, tiene la coscienza vigile e gioiosa. La relazione si è conclusa con un invito: viviamo in un momento storico straordinario, in cui possiamo chiederci come trasformare ogni cosa, perché tutto diventi canale adeguato per far scorrere la grazia per il mondo attuale. Tenete l’antica strada…, ci suggerisce Angela, e fate vita nuova. Dopo un vivace dibattito in assemblea, la prima giornata si è conclusa con un pellegrinaggio nei luoghi mericiani di Brescia, che ha fatto ripercorrere i fecondi contenuti delle relazioni mattutine. Col cuore colmo di gratitudine diciamo grazie a Dio e ad Angela per la grazia della comunione nella diversità e della vita nuova che ci sta davanti come opportunità e cammino insieme. Suor Paola Angeli O.F.M.I. Verona

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Tra Noi

Pellegrinaggio

Lo scorso 27 settembre la Compagnia di S. Angela Merici di Chiari ha organizzato un pellegrinaggio al Santuario a lei dedicato. E noi clarensi, abbiamo partecipato numerosi a questo momento intriso di spiritualità con una S. Messa. Il motivo principale che ci ha accomunato è stato quello di vedere la realizzazione di un sogno che la nostra concittadina Agnese Vezzoli, Figlia di S. Angela, figura di spicco nella vita parrocchiale di Chiari, aveva nel cuore: una lampada accesa giorno e notte davanti al Signore. Passando dalla cella dove la Santa si ritirava e vedendo l’inginocchiatoio in un angolo, abbiamo immaginato per quanti progetti e per quanti desideri della Compagnia, con umiltà, Lei sia ricorsa al cuore di Gesù e quindi quante suppliche e sofferenze! Nell’aria si sentiva profumo di grazia, di ricchezza di Dio. La lampada per S. Angela è il canale che porta le preghiere dei Santi e che ha capo nel cuore di Cristo. Pensando poi, che la consacrazione di Agnese sia avvenuta il santo giorno di Pentecoste, la sua fiamma per noi rappresenta olio che consacra, olio che profuma, olio che risana e che illumina: lo Spirito Santo, come si legge nella lettera delle Figlie ospiti di Casa Girelli, luce nel buio della notte ed evangelizzatore del mondo. Cristina e Ottorina

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Tra Noi

Sant’Angela un carisma sempre attuale

Nonostante le innegabili difficoltà e fatiche che stiamo vivendo (il calo delle vocazioni, il secolarismo, il crescente relativismo) la speranza che la Compagnia possa continuare la sua missione e la sua testimonianza nella Chiesa, non viene meno perché abbiamo la certezza che la vocazione è dono di Dio, lui è fedele sempre e non abbandona chi in lui confida e chiede con umiltà e fervore! Infatti ci dice Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato, Io so di che cosa avete bisogno, fidatevi di me che sono la via, la verità e la vita. La nostra speranza, si fonda inoltre sulla promessa di S. Angela che la Compagnia non verrà meno. Proponiamo per il mese di gennaio, mese in cui ricorre la festa della nostra Santa, alcune testimonianze del pellegrinaggio fatto in settembre a Brescia sui luoghi Mericiani a riprova che il Signore rende grandi le piccole cose fatte con il cuore.

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Tra Noi

27 settembre 2015

Pellegrinaggio a Brescia, avete letto bene a Brescia. Siamo abituati a leggere di luoghi lontani sia in Italia che all’estero invece noi clarensi, circa 150, siamo partiti per Brescia: destinazione Santuario di Sant’Angela Merici in via Crispi. In occasione della presentazione del libro dedicato alla clarense Vezzoli Agnese, da parte del Prof. Mino Facchetti, nasce il desiderio comune di visitare il Santuario ove è ospitata la “Lampada”: concretizzazione della volontà espressa da Agnese e sorelle ospiti della Casa di Riposo di Marone. La lampada ad olio, deposta davanti all’urna che conserva le spoglie di Sant’Angela Merici, arde tutto il giorno. La forma allungata, ci ricorda una barca: una barca che solca il mare senza una meta definita ma grazie alla luce costante non perde mai la bussola e torna sempre in porto. Il mare siamo noi, donne, uomini senza distinzioni di età, sesso, razza; la luce è Dio che ci accompagna ed illumina la nostra vita anche se noi spesso spegniamo la luce e brancoliamo nel buio. Le Figlie di Sant’Angela Merici, chiamate affettuosamente Angeline, ci hanno accolto con calore, ci hanno fatto visitare i luoghi ricostruiti post seconda guerra mondiale ed è stata celebrata la Santa Messa. Abbiamo scoperto persone, cordiali, solari e devote ma concrete; calate nella realtà quotidiana che vivono nelle loro famiglie ponendosi però al servizio della comunità dedicandosi alla catechesi, ad opere di solidarietà, ad iniziative a favore della gioventù femminile secondo le intenzioni della loro Fondatrice. Che dire, grazie Angeline ora sappiamo qualcosa di più della vostra formazione e della vostra dedizione, grazie per la piacevole giornata liturgica terminata con un gradito buffet. Cinzia e Sonia

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Tra Noi

Il desiderio di Agnese

Ogni “desiderio buono” si fa il possibile per esaudirlo. La nostra cara Agnese Vezzoli, figlia di Sant’Angela, prima di tornare alla casa del Padre ne ha espresso uno tramite una lettera alla Superiora: “Perché nel Santuario di Brescia non facciamo ardere un lume, una lampada ad olio che bruci giorno e notte per presentare al nostro Sposo le intenzioni della Compagnia e i bisogni di tutto il mondo? Così collaboriamo con papa Francesco portando luce nel buio della notte!” Ora questo desiderio è realtà! Incaricato una coppia di artisti, ora la lampada arde davanti al corpo di S. Angela, vicino al Tabernacolo ed alla teca contenenti le ossa dei SS. Faustino e Giovita. Questo lume rievoca lo spazio storico di Brescia dove la Santa ha percorso le strade e incontrato tanta gente; sono poi incisi i 42 istituti delle suore Orsoline nel mondo. La fiamma è la nostra FEDE e dobbiamo impegnarci ad alimentarla ogni giorno affinché non si spenga mai! E così, girata la voce, domenica 27 settembre, appuntamento ore 14 al Palazzetto dove ci attendevano due pulman. Sorelle, fratelli, nipoti, cugini e familiari insieme alle ex ragazze di campagna e tante altre persone che han voluto e vogliono bene ad Agnese. Siam partiti per recarci al Santuario e festeggiare l’evento. Tanti sorrisi, tante emozioni, tanti ricordi visitando i luoghi dove S. Angela ha vissuto, ha pregato ed è stata vicina a tante giovani, essendo guida e punto di riferimento. Nel sotterraneo, che è la Chiesa primitiva, abbiamo ammirato i dipinti. Nella Basilica superiore la S. Messa celebrata da Monsignor Vescovo Mario Vigilio Olmi, che è rettore del Santuario. Per concludere le consorelle di Brescia ci hanno offerto un gustoso buffet nella veranda e nel giardino. Grazie per l’accoglienza a tutte! Ore 18 partenza per Chiari, con tanta gioia da conservare nel cuore e donare a chi incontriamo per strada. GRAZIE AGNESE PER QUESTA ILLUMINAZIONE! Adelaide Pedroni

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Tra Noi

Notizie dalla Valle Camonica

Domenica 11 ottobre c.a., abbiamo avuto la gioia e la fortuna di partecipare a Cevo alla festa del 60° di due consorelle, Domenica Monella e Madalì Ragazzoli, e così rendere gloria a Dio per il dono della consacrazione. Giungiamo a Cevo verso le ore 10.30. Le montagne imponenti con la cima dell’Adamello spolverata di neve, il paesaggio che accenna ai primi colori autunnali, la giornata luminosa ed assolata ci accolgono con il caloroso ed accogliente saluto del Parroco Don Filippo. Alle 11.00 ha inizio la celebrazione eucaristica semplice e partecipata che mette in evidenza la grandezza e la lungimiranza di S. Angela. Dall’omelia del Parroco risalta la vita donata dalle nostre consorelle presenti e da quelle che hanno già raggiunto la Patria celeste. Un comune denominatore accomuna queste vite: l’amore a Dio e ai fratelli, dono alla Comunità e alla Chiesa. L’emozione e la gioia di stare insieme mi suscitano un pensiero: il Signore fa cose grandi, sceglie le persone umili e semplici nei posti sperduti e lontani ( mi ritornano alla mente le periferie di Papa Francesco). Comunque però in ogni angolo della terra ogni uomo ha bisogno di essere amato e noi dobbiamo testimoniare l’amore per essere nella Chiesa a lode e gloria di Dio. Luigia L. e Consorelle

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Tra Noi Attualmente le Figlie di S. Angela (Angeline) di Cevo sono due: Maddalena Ragazzoli e Domenica Monella. Entrate come professe nella Compagnia nel 1955, quest’anno si preparano a celebrare il loro 60° di Professione; 60 anni di vita consacrata, volontariamente dedite alle molteplici attività di servizio e di apostolato parrocchiale: catechesi ai fanciulli, opere di carità, vigilanza negli oratori, assistenza ai sacerdoti, presenza attiva nelle confraternite (Apostolato della Preghiera, Santa Infanzia), diffusione della buona stampa, pulizia e decoro delle chiese, addette alla sagrestia ed al suono delle campane, servizi in istituzioni pubbliche (asili infantili, ricoveri per anziani, collegi, colonie...), secondo quanto indicato dalla Regola della Compagnia e ben evidenziato e convalidato dallo stesso Sommo Pontefice papa Paolo VI in un discorso alle Figlie di S. Angela del 22 agosto 1966: “Siete nate per un apostolato esercitato, direi, un po’ così, in ordine sparso, senza delle opere ben determinate...Fate del bene dove siete, ciascuna nel proprio campo, santificate il vostro stato, santificate la vostra famiglia, il vostro ambiente, il raggio di persone che avvicinate. Questa è la vostra missione e quanto bene l’avete saputa esercitare”. Dall’omelia di Don Filippo Stefani

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Tra Noi

Pensieri

Credere nel fare Scandalo! E’ difficile! Gesù lo definisce con una semplicità disarmante; allora è la mano che non dà, l’occhio che non vuole vedere. Visto così lo scandalo è qualcosa di terribilmente quotidiano, è la mentalità dello scandalo! Nasce così la pigrizia! Ma lo è perché è importante imparare a capire che è necessario rispondere a Dio! Chi non crede, magari farà lo stesso. E’ il modo per far tacere la propria coscienza! E’un modo per tradurre il credere nel fare di tutti i giorni E’ la mentalità del credente! E’ lo scandalo che si prova e si provoca proprio su questo: sul non dato, sul non visto. Il resto è comportamento comune.

Sfida esaltante Comunicazione e Misericordia! Una buona comunicazione infatti non può che aprirsi al dialogo, alla comprensione reciproca e alla riconciliazione dell’uomo con l’uomo e dell’uomo con Dio! Permettendo la nascita di incontri veri, autentici! In un tempo in cui tutto è fagocitato dalla velocità, comunicare con misericordia è recuperare il giusto significato dei gesti, per superare le incomprensioni e costruire la pace. Un buon punto per iniziare a vivere concretamente l’incontro fecondo tra comunicazione e misericordia.

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Tra Noi

La Porta importante Viviamo un tempo difficile e complesso in cui è facile la tentazione di voler chiudere la porta, difendere i confini, comunità cristiane, uomini e donne che si chiedono “cosa facciamo”? Papa Francesco ci illumina il cammino possibile, difficile, in salita, scomodo, carico di incognite, ma è la vita che il Vangelo offre da sempre a colore che hanno fame e sete di giustizia. La Chiesa è il popolo delle beatitudini, la casa degli afflitti, dei poveri, perché tutti possano trovare rifugio. Tra poco si aprirà la Porta Santa per il giubileo della Misericordia, un segnale positivo rispetto a tanti messaggi egoistici di chiusura e divisione, affinché possano aprirsi i cuori delle persone e le porte delle comunità cristiane. Ascoltare e lasciarci provocare dal Vangelo in uscita ci fa bene, ci guarisce dalle paure e dagli sguardi miopi e ottusi perché le nostre storie possano essere dono, esempio e profezia. Mariuccia G.

Carissime Consorelle, vi ricordiamo, nel rispetto della possibilità di ciascuna, di provvedere all’abbonamento di “Voce” verso la fine dell’anno o nei primi mesi dell’anno nuovo.

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Tra Noi

Notizie dalla CIM

All’incontro delle Superiore Maggiori e consigli, organizzato dalla CIM e tenutosi a Desenzano dalle Orsoline di S. Carlo, in via S. Maria il giorno 24 ottobre 2015 dalle ore 9.30 alle ore 13.00 sono presenti: Compagnia di Brescia e C. di Torino: Orsoline di S. Carlo, O. di Verona, O. di Somasca, O. di Gandino, O. dell’U.R. Dopo una breve preghiera con Maria, compagna di viaggio, si ricorda l’argomento all’o.d.g., che sarà oggetto di dialogo: come accostiamo il mondo femminile. Nella seconda parte della mattinata, verso le 12.30, la Superiora della C. di Brescia legge quanto Giusy Pelucchi, assente, ha preparato per illustrare ulteriormente la scelta del Convegno del Centro studi, che si terrà a Brescia nei prossimi 21-22 novembre. Seguiranno alcune comunicazioni da parte delle copresidenti CIM. Essendo già avvenuta la parte della narrazione (all’incirca tutti hanno mandato il loro narrato e ricevuto quello altrui), il dialogo inizia con molte considerazioni, personali e a nome della Compagnia o della Congregazione che si rappresenta. Fra le considerazioni più costanti: il mondo femminile, che sta vivendo sia in Italia che in altri Paesi, con grande difficoltà e fra mille problemi la propria identità, desidera ascolto, sicurezza ed equilibrio; cerca donne, modelli, contente del loro essere di Dio, testimoni. Si richiama il fatto che la pastorale (per chi frequenta la parrocchia) non corrisponde a quello che cercano (dopo la Cresima molte non frequentano più). La scuola dà invece, per qualche altra, molte occasioni di approccio,

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Tra Noi soprattutto di tipo umano. Importante è anche “formare” i nostri laici presenti nelle scuole. Si ribadisce ancora che la preadolescente e la giovane cercano guide spirituali. Una parte delle riflessioni è andata in ordine a ciò che il mondo della vita consacrata va maturando di sé: l’essere madri nello spirito, donne dell’ascolto. Nelle nostre istituzioni si cerca di snellire le strutture, di imparare nuovi linguaggi, di farsi più presenti nelle periferie, di semplificarsi. Nuovi o “vecchi” mondi (aeropaghi), da riscoprire sono: le coppie, la famiglia, il mondo dell’emigrazione. Madre Paola ricorda la possibilità per tutte noi di alloggiare a Gerusalemme, presso la loro nuova comunità. Ci potrà essere anche per le Congregazioni, come per le Compagnie, una “Confederazione”, in vista di mettere insieme ideali, forze e diversità? A differenza del mondo secolare, le religiose sono più “visibili” ma rischiano di essere meno inserite. Nell’identità consacrata, inoltre, si sottolinea l’aspetto della maternità spirituale e l’educativo, nonché il segno della fraternità, se pur espresso in modalità diverse. La vita consacrata, si aggiunge, sta passando il guado, ma ha bisogno di coniugare insieme le convinzioni e gli aspetti stabili e fondamentali della vita (l’aspetto della “casa”) e di intravedere e di inoltrarsi per strade nuove, di continuare a camminare (l’aspetto della “strada”). È importante il luogo teologico della quotidianità: oggi, dicono più voci, si deve tenere in considerazione, appunto, il quotidiano: non solo le attività o le opere che si progettano, ma anche gli incontri informali. Qualcuna ribadisce lo sforzo che si sta facendo e che è necessario fare, per recuperare il nostro essere donne consacrate, maturando nell’identità ed eliminando quegli aspetti “immaturi” che tanto fanno

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Tra Noi soffrire (scontentezze, gelosie …). Per diventare donne sempre più gioiose, libere. Poiché comunque si è dentro la realtà con le stesse difficoltà di tutti, più ancora che “imparare” linguaggi diversi, si può parlare il linguaggio comprensibile a tutti, che è quello dell’amore, della relazione. Ritorna per la maggior parte delle presenti la necessità di mostrare esistenzialmente che la vita ha un senso. Quale modello di donna incarniamo? A quale modello di donna tendiamo? C’è una ricchezza, data da Cristo, dal battesimo, dalla sua chiamata, che sta dentro di noi e che dobbiamo riscoprire. Questo ci dà il senso del modello di donna che da S. Angela attingiamo: una donna capace di relazioni libere e mature e profonde con tutti. Non dimentichiamo che si accostavano, ad Angela, era cercata! Sr Claudia e Carla, fatta una breve sintesi di quanto emerso, ringraziano dei numerosi e arricchenti interventi. Si passa a invitare le presenti o le Superiore, assenti e presenti per delega, all’Assemblea annuale CIM, non elettiva, che si terrà sabato 30 gennaio 2016, dalle ore 9.30, a Milano, in via Lanzone. In quella sede: verranno riprese le riflessioni del convegno di novembre, si riprenderà in considerazione lo Statuto, che dovrà poi essere approvato (con le modifiche già apportate o altre), si chiederanno suggerimenti per la “Tre giorni” che si terrà al Mericianum dal 25 al 27 agosto 2016. La seduta è tolta alle ore 13.00 circa: la maggior parte delle presenti fa ritorno alla propria abitazione, alcune si fermano a pranzo. Lucia B.

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Le ricordiamo

Maria Teresa Pezzotti Nata a Colombaro di Cortefranca il 10 dicembre 1928 Consacrata nel 1962 – Deceduta il 17 dicembre 2015 Carissimi Lasciamoci guidare dalla Parola del Signore, affinché, mentre affidiamo alla bontà del Signore l’anima della nostra sorella Maria Teresa, possiamo anche meglio comprendere ciò che il Signore ha voluto dirci attraverso la sua vita. Tutti insieme formiamo l’unica Chiesa, siamo membra gli uni degli altri e insieme camminiamo verso la stessa meta, ma ciascuno ha un suo compito, secondo il disegno del Signore, e, se lo accoglie, lo svolge man mano procede nel tempo fino al giorno dell’incontro con il Signore. La parabola delle dieci vergini ci avverte che non è sufficiente iniziare, ma occorre perseverare: alcune infatti sono sagge e alcune stolte. Ci chiediamo: - Come ci si deve comportare per imitare quelle sagge? Possiamo trovare una giusta risposta nella prima antifona maggiore dell’ottava che prepara al s. Natale: “O Sapienza dell’Altissimo che tutto disponi con forza e dolcezza, aiutaci a conoscere la via della salvezza”, proposta il 17 dicembre, il giorno stesso in cui Maria Teresa concludeva la sua vita terrena. Ci conforta il pensiero che l’Altissimo, abbia guidato Maria Teresa con la sua sapienza nelle varie stagioni della sua vita, tutto disponendo per renderla consapevole del suo progetto e aiutandola ad attuarlo. La Sapienza dell’Altissimo viene donata con il Battesimo. Ai genitori viene affidato il compito di alimentarla, con la consegna della candela: “ricevete la luce di Cristo”. Ad essi infatti è affidato il compito di educare alla fede il bambino appena battezzato, che è divenuto figlio

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Le ricordiamo adottivo di Dio e membro della Chiesa. Inizia in tal modo il cammino del discepolo alla luce della Parola di Dio. Durante il cammino con il sacramento della Cresima vengono effusi i sette doni, di cui il primo è la sapienza che sostiene l’impegno di conformarsi a Cristo e di aprirsi alla vocazione per dare pienezza di senso alla propria vita. In tal modo la giovane Maria Teresa educata alla fede in famiglia e nella Parrocchia di Colombaro alimentando l’olio della propria lampada poté discernere la volontà del Signore. Quando venne a conoscere il carisma della verginità per il Regno vissuto nella Compagnia di S. Angela, avvertì come rivolta a sé la parola del profeta Osea, che riferisce la voce del Signore: “La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Ti farò mia Sposa per sempre. Ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore.” (Os2,16 e ss). Sempre alla luce della sapienza, ella comprese come singolare dono tale proposta e decise di aderirvi: fece la prima professione dei consigli evangelici nel settembre 1962, quando era superiora Emma Arata, superiore mons. Luigi Fossati, mentre parroco di Colombaro era d. Mario Delaglio, fratello di P. Palmiro o.m.i., che ancora oggi è legato alla Compagnia. Stimolata anche dallo spirito del Concilio, aperto in quell’anno da Giovanni XXIII, volle assimilare il carisma di S. Angela con i suoi scritti, conoscere la storia della Compagnia, per maturare la consacrazione per sempre con la professione dei fermi propositi di obbedienza, verginità e povertà nel 1966. Ben presto le vennero affidati compiti di responsabilità nella Compagnia stessa: prima come direttrice di Casa S. Angela, poi come vicaria a fianco della Superiora Piera Corbetta. Con lei condivise l’azione promossa sotto la guida del vescovo mons. L. Morstabilini per definire il nuovo volto della Compagnia di S. Orsola: figlie di S. Angela, come ‘Compagnia diocesana’. Divenuta superiora nel 1980 portò avanti tale progetto fino alla dichiarazione del !992 della Congregazione per la Vita consacrata, che la riconoscerà istituto secolare “ante litteram”, secondo il suggerimento di Paolo VI.

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Le ricordiamo Nei 35 anni di superiora ebbe costante la preoccupazione di tener viva la comunione tra le figlie, la partecipazione all’azione pastorale diocesana e il rapporto con il mondo delle Orsoline, secondo l’esortazione di s. Paolo: “Se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è conforto derivante dalla carità, se c’è comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma piuttosto quello degli altri”(Fil.2,1-4). Con questo spirito ha favorito i rapporti con l’Istituto Federato Secolare e con tutti gli Istituti delle Orsoline dell’Unione Romana, e le Orsoline in via Bassiche in Brescia. Aderì e collaborò con le iniziative condivise con gli Istituti religiosi e secolari per promuovere una mutua conoscenza e comunione che raggiunse comunità presenti in tutti i Continenti E’ stato di grande conforto il riconoscimento espresso da Papa Francesco, quando nella lettera per l’Anno della Vita consacrata ha scritto: “Come sarebbe la Chiesa senza S. Angela Merici?” Mi pare doveroso poi evidenziare l’indole secolare del carisma di s. Angela, poiché la Santa istituì la Compagnia per le vergini che vivevano nelle proprie case e senza segni distintivi nel contesto sociale: lì sarebbero state come luce posta sul candelabro per far luce a quelli di casa, lì sarebbero state come profumo che si diffonde nell’aria. Questo aspetto della secolarità portò Maria Teresa ad attuare un progetto indicato da mons. Fossati e mons. Giammancheri, con l’istituzione del Centro Mericiano, approvato da mons. Bruno Foresti, con lo scopo di far conoscere il carisma di S. Angela e di contribuire alla promozione della donna e alla educazione umana e cristiana delle adolescenti e delle giovani. Come non riconoscere le molte iniziative promosse dal Centro Mericiano in questo settore, specialmente dopo gli interventi di papa Giovanni Paolo II sulla dignità della donna? Al cuore di ogni iniziativa, sviluppata durante 35 anni, si rileva sempre

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Le ricordiamo la cura della vita spirituale unitamente alla passione di tener vivo e diffondere lo spirito di S. Angela. Sempre alle figlie ricordare l’ammonimento della Madre di “rendere infinite grazie al Signore perché separate dalle tenebre di questo mondo, stessero unite insieme per servire Sua divina Maestà”. Ha svolto il suo servizio in modo umile, ma qualificato perché sostenere le figlie nella dedizione propria delle vergini, elette ad essere vere e intatte spose del Figliuol di Dio. Dopo 35 anni di guida della Compagnia, venne anche per Maria Teresa il momento della prova. Concluso il suo compito di guida, le forze fisiche incominciarono ad affievolirsi, il male si manifestò nella sua gravità; in pochi mesi l’avrebbe portato alla morte. Affrontò la prova nel silenzio e nel nascondimento. Ebbe la prudenza di mettere nuovo olio nel piccolo vaso. Ricoverata nella clinica S. Camillo ricevette l’unzione degli infermi e il viatico, così da essere pronta per accendere la lampada, quando sarebbe giunto lo Sposo. Dopo pochi giorni di assopimento, come se avesse sentito il grido: “ecco lo Sposo che viene”, andò incontro allo Sposo con la lampada accesa, pronta per celebrare le mistiche nozze. Sant’Angela aveva promesso che sarebbe stata presente all’incontro di ogni figlia con lo Sposo. Possiamo perciò pensare che quando Maria Teresa aprì gli occhi alla luce nuova, sia stata accompagnata da s. Angela e dalle venerabili Girelli all’abbraccio con Cristo Signore. Noi ora, pensando a Maria Teresa unita a Cristo Sposo, celebriamo l’Eucaristia per la piena purificazione della sua anima, unitamente al conforto per i Familiari, per le Figlie e per tutti noi qui presenti che abbiamo avuto il bene di conoscerla. Sia per noi come suo l’invito ad alimentare ogni giorno l’olio della nostra fede per camminare nella luce incontro al Signore. L’affetto che ci ha unito a Maria Teresa ci mantenga uniti anche nel far tesoro del bene che abbiamo ricevuto dalla sua amicizia e dalla sua testimonianza. † Vigilio Mario Olmi

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Le ricordiamo

Rocca Bruna Nata a Montichiari il 20 maggio 1921 Consacrata nel 1952 – Deceduta il 3 novembre 2015 Carissimi, è per me motivo di una grandissima gioia essere venuto a dare testimonianza a Bruna in questo cammino di fede spirituale, di una persona che ha vissuto nei lunghi anni della sua vita. Aveva sempre la vera coscienza del dono ricevuto nel Battesimo. Nessuno di noi vive per se stesso, perché ha ricevuto in dono la vita, non tanto la vita fisica, ma il dono della fede, il dono della grazia, il dono dell’essere Figlie di Dio. Vivendo insieme vent’anni ho ascoltato le sue varie esperienze, ma soprattutto il cammino di consacrazione come gradualmente sia entrato nella sua vita. Era il 1940: il tempo della guerra e ha trovato un padre spirituale a Castenedolo, Mons. Bosio, che l’ha guidata fino alla consacrazione nelle Figlie di Sant’Angela. Scoprì così la sua vocazione nella Chiesa, per la Chiesa a servizio dei sacerdoti e della comunità come dono. Non era solo la domestica, era la donna consacrata accanto al sacerdote. Coltivava intensamente la sua vita spirituale con due riferimenti grandissimi, alla Compagnia perché sapeva che lì poteva attingere linfa per il suo cammino di santificazione, e alla regola di Sant’Angela, che pur stanca leggeva ogni sera. Ringraziamo il Signore per il dono di Bruna che ha fatto alla comunità di Montichiari e alla Compagnia di Sant’Angela. Quando siamo arrivati a Salò, presso la Chiesa di San Bernardino, vedendo il quadro di Sant’Angela, è rimasta contenta e superando un po’ tutte le difficoltà, si è co:sì espressa “Il Signore mi ha fatto la grazia di vivere presso una chiesa dove la mia Sant’Angela ha fatto la sua prima esperienza di consacrazione”. Carissimi, ciascuno di noi raccolga quello che sente di più bello della testimonianza che ci ha lasciato questa nostra sorella. Grazie Bruna, grazie per quello che sei stata e soprattutto per il dono del cammino di fede che fa diventar bella e virtuosa la vita. Grazie Signore per avercela donata. Dall’ omelia di Mons. Franco Bertoni

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Organi Collegiali

CONSIGLIO COMPAGNIA 2015 – 2020 NOMINATIVO

RUOLO

INCARICHI

Pollini Mariarosa

Superiora

Barboglio Stefania

Consigliera

Incaricata Promozione

Boninsegna Flora

Consigliera

Incaricata Case

Coglio Adelaide

Consigliera

Incaricata Liturgia

Nodari Letizia

Consigliera

Economa e segretaria

Orlandi Pasquina

Consigliera

Pagani Lucia

Consigliera

Vicaria

Stella Clara

Consigliera

Incaricata Voce

Vezzoli Natalina

Consigliera

Incaricata Formazione

CONSIGLIO AMMINISTRAZIONE 2015 - 2020 NOMINATIVO

INCARICO

Pollini Mariarosa

Superiora

Mons. Vigilio Mario Olmi

Superiore

Boninsegna Flora Nodari Letizia

Rappresentante Consiglio Compagnia Economa

Mons. Francesco Andreis

Consigliere

Rossi Alessandro

Consigliere

Pedrazzi Elisabetta

Consigliera

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Organi Collegiali

RESPONSABILI DI GRUPPO 2015 – 2020 NOME

COGNOME

GRUPPO

LUCIA

BARUFFI

Botticino

PIERINA

BERTELLI

Borno Media Val Camonica

FLORA

BONINSEGNA

Verola-Cignano-Pralboino

VALENTINA

BORBONI

Padergnone e Saiano

ANTONINA

CAPUTO

Sebino/ Franciacorta

MARIA

CORBELLI

Marone Casa Girelli

MARIAEMMA

DANIELI

Zona Morenica del Garda

MARIATERESA

FENAROLI

Montisola

CARMELA

FUSI

Val Sabbia

ENRICA

LAMBERTI

Brescia città

MARISA

LOMBARDI

Brescia Centro Storico

CESARINA

MAIOLINI

Gussago

CATERINA

MAZZUCCHELLI

Alta Valle Camonica

LETIZIA

NODARI

Montichiari e Carpenedolo

PASQUINA

ORLANDI

Gussago

LUCIA

PAGANI

Zona Garda

MARIAROSA

PANIZZA

Pontoglio e Palosco

ROSA

POLONINI

Rezzato

ADELAIDE

COGLIO

Bagnolo-Leno-Manerbio

GIUSEPPINA

VERZELETTI

Travagliato

CAROLINA

VEZZOLI

Chiari

RITA

ZANARDINI

Bassa Val Camonica e Alto Sebino

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Celebrazioni

Solennità di Sant’Angela - gennaio 2015 Programma celebrazioni Triduo di preparazione Giovedì 21 gennaio ore 8.30 S. Messa Venerdì 22 gennaio ore 8.30 S. Messa Sabato 23 gennaio ore 8.30 S. Messa Vigilia Martedi 26 gennaio Martedì 26 gennaio

ore 9.00 Ritiro Plenario ore 20.30 Veglia vocazionale in Santuario

SolenniTà di SanT’angela Merici Pellegrinaggi a piedi organizzati dagli Amici di Sant’Angela: da oriente: partendo dalla località Grezze di Desenzano da occidente: partendo da Capriolo (Entrambi convergono nel Santuario di Sant’Angela per le celebrazioni eucaristiche delle ore 16,00) Mercoledì 27 gennaio orario delle celebrazioni liturgiche: Ore 7.30 S. Messa Ore 9.00 S. Messa con Lodi Ore 10.30 S. Messa – animata dagli alunni dell’Istituto S. Maria degli Angeli Ore 14.45 Rosario animato da Diaconi Permanenti Ore 16.00 S. Messa presieduta da S. E. Mons. V. Mario Olmi Ore 17.15 Vespri solenni Ore 18. 00 S. Messa

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Indice

Indice

La parola del Superiore (S. Ecc. Mons. Vigilio Mario Olmi) “Continuate generosamente l’impresa incominciata” pag.

3

La parola della Superiora (Mariarosa Pollini) “La vigilanza”

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8

Alle sorelle ammalate (Enrica Lamberti) Carissime ammalate (Teresa Giovannini)

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Spiritualità La luce del Natale (Maria Adele Papetti)

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Attualità Nel mondo quindici milioni di bimbi invisibili (Don Franco Frassine)

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20 22 28 29 30 31

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Le ricordiamo

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Organi Collegiali

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Solennità di Sant’Angela - Programma celebrazioni

pag.

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Tra noi Assemblea inizio anno 2015 Convegno internazionale di Studi (Sr. Paola Angeli) Pellegrinaggio (Cristina e Ottorina) Sant’Angela un carisma sempre attuale 27 settembre 2015 (Cinzia e Sonia) Il desiderio di Agnese (Adelaide Pedroni) Notizie dalla Valle Camonica (Luigia Laffranchini; Don Filippo Stefani) Pensieri (Mariuccia Goffi) Notizie dalla CIM (Lucia Baruffi)

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