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Portfolio di Laurea Univeristà I.U.A.V. di Venezia Corso di Laurea in Scienze dell’ Architettura Marzo 2015 Ottavio Paponetti


Credo sempre che, nella vita come in architettura, se cercavamo una cosa non cercavamo solo quella, […] ma è certo che il compimento andava oltre l’architettura ed ogni cosa è soltanto la premessa di ciò che vogliamo fare. Aldo Rossi, Autobiografia scientifica




Indice

Luce ed ombra

1

Cielo privato

11

Rimarginare

23

Marghera digitale

35

The Mix city

4

Bodega 22

4

The snake

4

Riverebero

4

Dodici chiavi

4


Luce ed ombra. Un padiglione per il Museo Duca di Martina

UniversitĂ I.U.A.V di Venezia Laboratorio di progettazione 1 Prof. Francesco Venezia Villa Floridiana, Napoli




Lezione di sintassi Nel primo esercizio architettonico, l’attenzione si rivolge in particolar modo alla comprensione della sintassi e della grammatica architettonica. Segni di un linguaggio senza tempo, il muro ed il pilastro si articolano nell’atto del dar forma. In

Planimetria del sito, il rapporto tra la facciata del padiglione e quella della villa neoclassica


Pianta; prospetto posteriore


0 M

1

2

4

6


Sezione BB’

Sezione AA’

A

B’

B

A’

0

2

4

8

12





Cielo privato Rifugio personale di trentasei metri quadri

Universidad politecnica de Madrid E.T.S.A.M. Unidad de Proyecto 4 Prof. Alberto Campo Baeza Lg Chao Lauriero, Lisbona



Una casa sul tetto dell’ Atlantico Immaginare uno spazio per la nostra intimità ci pone dinanzi alla potenza dell’ architettura nel creare immagini, prima tra tutte, l’immagine dell’ uomo. La casa sonada rappresenta più che un esercizio architettonico, la ricerca dell’ introspezione, la necessità di una corrispondenza tra l’io e lo spazio. Candido volume puro, la casa cubica è un desiderio di solitudine, la sola cosa che si possa contemplare con lo sguardo è il cielo. Priva di finestre ad altezza uomo dalle quali osservare il paesaggio, la casa si ancora al margine del tetto attraverso una terrazza di forma pentagonale, regalando l’unica vista possibile, quella della baia di Lisbona e dell’ Atlantico.


Inquadramento, planimetria del tetto


0

1

2

4

6


Restituzione mongiana; vista della terrazza sulla baia


Sezione prospettica, pianta del primo livello


0

1

2

4

6


0

1

2

4

6 Diagrammi delle aperture, pianta del secondo livello (soppalco)






Vista dall’accesso al tetto


Rimarginare Delimitazione del centro storico di Pienza

UniversitĂ I.U.A.V di Venezia Laboratorio di progettazione 2 Prof. Carlo Palazzolo Pienza



La perdita del margine Il valore dei centri storici è uno dei punti chiave del dibattito architettonico italiano. Per una città, spesso, la perdita del margine è più pericolosa della perdità del centro, ed è cosi, che la periferia, le costruzioni dei nostri giorni si pongono nei confronti del nostro patrimonio storico-artistico in maniera inadeguata, operazioni progettuali derivanti da giudizi superficiali e poco attenti alla realtà del luogo, all città. Con questo progetto di due edifici ad uso residenziale si cerca di tracciare nuovamente un confine, di esplicitare una differenza. Le lunghe mura in tufo sono espressione di un giudizio sul luogo, della creazione di una distinzione netta, ricostituendo il margine nord del centro storico; mentre i due volumi che poggiano su esse si articolano quasi a comporre una nuova porta urbana, meccanismo d’accesso alla città-museo.


Le nuove mura della cittĂ ed i due edifici residenziali


0

10

20

40

60

100



Sezione longitudinale del centro storico. Nelle pagine successive: diagrammi e vista del vuoto prismatico tra i due edifici.


0

5

10

30

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Sezione trasversale del centro storico


0 M

5

10

30

50


Planivolumetrico della cittĂ , le nuove mura ricostituiscono il margine nord del centro storico



Marghera Digitale Metodologia operativa per un ex spazio industriale

UniversitĂ I.U.A.V di Venezia W.A.ve 2013 Prof. Sandro Marpillero Marghera



Un nuovo paradigma Porto Marghera, ex polo pionieristico dell’ industria italiana, rappresenta da sempre un problema tangibile, estremamente complicato da affrontare. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una massiccia riconversione di siti ex industriali, spesso il cambio di destinazione d’uso ha trasformato luoghi di produzione materiale in luoghi di produzione culturale. Durante il workshop estivo, con la collaborazione del Bronx Museum di New York, abbiamo cercato di riflettere su un concetto di biblioteca più ampio, non più luogo di regole ben stabilite ma potenziale luogo d’interazione. Partendo da un’illuminante esercizio, quello della costruzione delle Boxes, ciascun gruppo ha reinterpretato le dinamiche comuni dei luoghi che producono cultura. Marghera Digitale è un progetto che mira a conservare la preziosa memoria industriale di Porto Marghera, lasciando praticamente inalterate le caratteristiche architettoniche della banchina Molini. Il fulcro del progetto è sostanzialmente un upgrade tecnologico, convertendo gli ex edifici industriali in un parco del digitale in continuo fermento. Mentre il parco del digitale rappresenta un polo d’attrazione per le univeristà veneziane, il nuovo modello di biblioteca-centro culturale tiene conto delle dinamiche sociali del luogo, una serie di iniziative provvedono infatti ad integrare una corposa fetta di popolazione emarginata all’interno di questo meccanismo socio-economico, sognando di poter un giorno risolvere le conflittualità di questo luogo emblematico.

I tre oggetti chiave dell’ esercio delle Boxes: il meccanismo, il velo ed il prisma in vetro; veduta interna del box, gli oggetti sono parte integrante di questa piccola architettura



Alcuni frammenti del video Marghera Digitale illustrano una serie di temi / attivitĂ chiave del progetto



L’interno di uno dei vecchi silos,ora spazio espositivo, trasformato attraverso la costruzione di una rampa continua che lo attraversa a tutt’altezza



Toxic Moonlight, scenario digitale per la banchina Molini



Mix City An hybrid scenarios for Marghera

UniversitĂ I.U.A.V di Venezia W.A.ve 2014 Prof.ssa Eva Franch Marghera



c

a b

66 62 91 51 77 61 62 61 13

0 0 9 6 7 1 2 0 3

64 44 94 34 44 64 67 64 96

0 0 8 0 2 0 0 0 0

13 13 45 43 17 22

0 0 3 0 0 0

96 13 65 46 66 26

0 3 0 0 0 7

0 0 0 100


Imagine through mapping In un mondo globalizzato, l’architettura è forse l’unica disciplina che ci permette di comprendere e relazionarci ad un quadro socio-economico molto complesso e variegato. Il valore culturale di un progetto risiede infatti anche nello spirito critico rispetto ad un modello di società, ad un popolo, ad una cultura a cui si riferisce. Possiamo parlare di una vera e propria cultura globale? E di un’architettura globale? Attraverso una ricerca sull’ evoluzione storica e sule trasformazioni sociali di quaranta porti nel mondo, il ws di OFFICE US riflette sulla possibilità di comprendere il problema di Porto Marghera in una maniera più ampia, all’interno dei meccanismi globali che definiscono gli spazi portuali. The MIX City è un progetto per uno scenario ibrido di Marghera, che lega la piccola scala delle residenze alla sublime grandezza dell’ industria ormai decaduta, trasformando la città in un luogo di complesse relazioni, in parte casuali, in parte calcolate. Il luogo dell’eterotopia.


Conflicts, Usuers and Boundary of Lisbon Bay



Bicycle and Pedestrian mobility

Railway


Public green space

Multifunctional building

waterways










Bodega 22 Storia di un cadavere squisito

Universidad politecnica de Madrid E.T.S.A.M. Proyecto 5 Prof. Javier Maroto Cali, Colombia



0 Km

1

2

4

n


Incertezza calcolata L’ex stazione di ferrocarril Bodega è situata in una posizione strategica all’interno del tessuto urbano di Cali. Lunga poco più di quattrocento metri divide letteralmente due quartieri della città: la comuna 3 e la comuna 4; inoltre la stretta vicinanza con il fiume fa si che il parco lineare antistante sia un vivace punto d’interesse. La struttura a telaio in calcestruzzo e travi reticolari è stata completamente svuotata e riutilizzata come involucro del nuovo centro polifunzionale, che si configura come uno spazio in continua trasformazione. La biblioteca costituita da travi vierendeel e l’auditorium sospeso alle travi in acciaio del nuovo telaio aggiuntivo, sono gli unici volumi che dimostrano una certa prepotenza, strutturale e volumetrica; il resto del progetto si compone di interventi puntuali che mirano alla flessibilità di questo spazio, alla sua capacità di trasformarsi nel tempo, grazie ai Talleres de desarollo, ovvero unità lavorative che si occupano delle parti pop-up del nuovo centro culturale.

Object path (Program)

Territory / Axis / Boundary

Nature





0

5

10

20

30

50

70

n





0

5

10

20

30

50

70

n








Studenti serpenti. Una panca per i giardini dell’ ex cotonificio veneziano.

UniversitĂ I.U.A.V. di Venezia Atelier La Panca Venezia






0 cm

50

100

200

300




D β7 374,1

C β7

B2 B4 B6 B8 B 10 B 12 B 14 B 16 B 18 B 20 B 22 B 24 B 26

C1 C3 C5 C7 C9 C 11 C 13 C 15 C 17 C 19 C 21 C 23 C 25

304,4

204

242

303,9

D2 D4 D6 D8 D10 D12 D14 D16 D18 D 20 D 22 D 24 D 26

372,8

B β7

248,3

211,3


H

G

I

A

D C B

A β7 INIZIO

4,3

7

39,3

0

A1 A3 A5 A7 A9 A 11 A 13 A 15 A 17 A 19 A 21 A 23 A 25

7

42

0 FINE




El Paraguay Struttura baricentrica in 70 pali di legno

Università I.U.A.V. di Venezia W.A.ve 2012 prof. Javier Corvalan Isola di Sant’ Erasmo, Venezia




Costruire e sperimentare L’ obbiettivo di questo workshop estivo è la costruzione di una struttura temporanea di dimensioni ridotte. Adottando le modalità di un vero e proprio concorso interno, il workshop si propone di realizzare una struttura baricentrica, in equilibrio su un solo punto d’appoggio. Il progetto qui presentato è il vincitore del concorso interno, premiato dalla giuria per la sua logica costruttiva. Necessitando solo di tre tagli e ventisei nodi, questa struttura di tetraedri è stata costruita mediante un importante lavoro di sperimentazione sui modelli in scala, limando e affinando la costruzione empiricamente step dopo step. Costruita in situ, la struttura in pali di legno viene irrigidita e stabilizzata mediante l’utilizzo di corde e vecchie camere d’aria. Un’installazione site-specif che ha regalato ai bagnanti di Sant’Erasmo una piacevole sosta ombreggiata.





Dettagli della struttura a tetraedri; nodo rinforzato con vecchie camere d’aria








Riverbero Suggestioni visive nell’ opera di Carlo Scarpa

Università I.U.A.V. di Venezia Rappresentazione e rilievo dell’ architettura Prof.ssa Malvina Borgherini




Teatro di segni L’ introspezione del lavoro di Carlo Scarpa ha sempre preceduto per me, gli esiti formali del suo lavoro, per quanto meravigliosi. Nella sua architettura ho


Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 1949




Gipsoteca di Canova, Possagno, 1957


Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 1949 Negozio Olivetti, Venezia, 1958



Dodici punti di chiave Studio e realizzazione di una volta a reticula catalana

Universidad politecnica de Madrid E.T.S.A.M. Taller de construccion gotica/primavera 2014 prof. JosĂŠ Palacio



La standardizzazione del gotico Il taller de construccion gotica offre da anni all’interno della E.T.S.A.M. la possibilità di un’esperienza incredibile, quella di un vero e proprio cantiere gotico. Durante la primavera ci siamo occupati dello studio di una volta molto particolare, la volta tardo-gotica a dodici punti di chiave illustrata nel trattato di stereotomia catalana Llibre de Trasas di Joseph Ribes. Le basi, i conci e le chiavi, sono stati modellati a mano adoperando le tecniche e gli strumenti propri della canteria gotica, affiancando il lavoro manuale a sessioni di lavoro CAD e 3D attraverso le quali è stato più semplice controllarne l’effettiva realizzazione. La volta è stata realizzata con un particolare tipo di gesso alleggerito ed è stata in mostra alla 15° settimana dell’architettura di Madrid.


costruzione parametrica della pianta; disposizione spaziale delle chiavi e delle basi


Assonometria; diagrammi delle basi e imposta degli archi












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