Around The Rock / 01

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around the rock — Premessa

Questo è il nostro Giro al Sas.

In questo momento però vogliamo ritagliare un

Il nostro viaggio attorno ad Arte e Musica

piccolo spazio per chi scrive, compone, racconta,

in regione, un percorso fitto di persone

suona ed esprime la vena artistica che pulsa appe-

e parole, suoni ed emozioni.

na sotto la pelle di tanti nella nostra regione.

Un viaggio nel sottosuolo della nostra città

Quindi sedetevi comodi, versatevi da bere, alzate

per scoprire chi, chiuso nella sua sala prove

le casse dell’impianto e preparatevi a leggere

o nei quadretti della sua Moleskine, cerca

di passioni e sogni.

un modo per esprimersi. Overground e AltroVerso sono due realtà che Purtroppo le montagne trentine hanno vissuto

si muovono su piani diversi, Musica e Poesia,

tempi migliori, ora siamo tutti chiusi in casa

ma con l’obiettivo comune di creare un movimento

e probabilmente la cultura e l’intrattenimento

culturale in regione, cercando spazi e situazioni

musicale di pub e locali notturni è giustamen-

dove gli artisti possano esprimersi, posti dove

te l’ultimo dei problemi per tantissimi.

trovare socialità e momenti di svago e divertimento per tutti.


Facebook: Overground Collective Instagram: overground.trento Mail: overground.trento@gmail.com

Facebook: AltroVerso Instagram: altroverso_poesia Mail: altroversopoesia@gmail.com

Overground nasce in una sala prove provinciale

AltroVerso nasce ad ottobre 2019 dall’incontro

attiva da ormai moltissimi anni, dove i ragazzi

di quattro debosciati che hanno in comune l’amore

si trovano per suonare e conoscersi. Si è perso

per la poesia performativa e l’urgenza di promuover-

il conto delle bands che hanno sudato e urlato in

la e condividerla sul territorio.

quelle salette, bands che in molti casi ora calca-

Tra gli eventi organizzati dal collettivo ci sono

no i palchi più importanti nella nostra regione.

i Poetry Slam, delle battle poetiche inserite nel campionato nazionale della L.I.P.S. – Lega Italiana

Come tanti musicisti emergenti sanno, i concerti

Poetry Slam, spettacoli di poesia performativa e ma-

underground bisogna organizzarli personalmente,

tinée poetici con colazione, in compagnia di artisti

senza booking o label alle spalle, girando per

ospiti da tutta Italia, workshop ed incontri for-

locali e conoscendo gente. Tutti fanno questo

mativi, con i quali raccontare ed esplorare più da

singolarmente, noi questo lo facciamo assieme

vicino il mondo della poesia contemporanea.

e ci divertiamo un sacco, abbiamo organizzato una ventina di date nel nostro primo anno di

A comporre gli AltroVerselli ci sono: Mattia Zadra

attività, e appena torneremo alla normalità

(scrittore, poeta e performer), Silvia Scarozza

ci troverai, come sempre, sopra e sotto il palco.

(poetessa e vice-coordinatrice L.I.P.S. per il

Se sei interessato a partecipare, organizzare

Trentino), Giorgio Guzzetta (poeta performer)

eventi, suonare, recensire e scrivere articoli

e Fabrizio Lettieri (poeta performer e batterista

per questo magazine e conoscerci, contattaci.

nelle band L’Opera di Amanda e Humus).

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Indice:

6 Intervista: Humus 11 TreNTINRADAr — Rumori Di Montagna 12 Recensione: Fiume — Deriva 14 Silvia scarozza — Pensieri Stropicciati 16 VERSI VERSUS VIRUS 18 Intervista: Big House 20

La bacheca di AltroVerso

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Il fumetto di SiVa & Rubrica Film

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Discalibur

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GLI EVENTI

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humus // alternative rock // trento

Intervista: HUMUS Dopo un Ep e un album siamo al secondo capitolo (di cui ancora non si sa il titolo), quanto è cambiato il vostro approccio alla musica nel corso di questi anni? Come avete vissuto questa evoluzione e com’è il vostro approccio in fase di composizione? Il nostro approccio negli anni è sicuramente cambiato molto. Cause principali: lavoro e impegni vari. Quando eravamo ggiovini avevamo un sacco di tempo per trovarci tantissimo e spesso cazzeggiare, tantissime prove ed entusiasmo alle stelle. Quindi diciamo che i pezzi nascevano “suonando”.

Ora siamo tutti molto impegnati, ma sicuramente tutta la nostra adolescenza e “gavetta”, chiamiamola così, ci ha permesso di capire chi siamo, cosa vogliamo, e come lo vogliamo fare. Quindi nonostante ci sia meno tempo a disposizione da passare tutti assieme riusciamo già a fare un lavoro strettamente compositivo che si concretizza in pre-produzioni home made fatte già abbastanza bene in vista delle registrazioni future.

Parlateci del vostro sogno più grande e dell’esperienza che vi ha segnato di più come band. Il sogno più grande sarebbe quello di poter suonare e basta. Sappiamo che non sarà mai così ma comunque cerchiamo di fare le cose meglio che possiamo dentro i nostri limiti. Parlando di esperienze che ci hanno segnati come band, una tappa importante è stato il primo RadunoRock a cui abbiamo suonato. Suonare in Val di Cembra è sempre bello e in valle ci hanno sempre supportati un sacco, ma è stato importante soprattutto

perché per la prima volta abbiamo suonato su un palco molto grande e per la prima volta abbiamo cercato di costruire un concerto, nel senso di “show”, quindi cercando di unire i pezzi, meno tempi morti tra un pezzo e l’altro, ecc.

Come trovate l’ispirazione per comporre musica e testi? Spesso ascoltando pezzi di altri gruppi che ci prendono particolarmente in quel periodo, oppure cerchiamo di immaginarci già come potrebbe essere il brano nuovo soprattutto in un contesto live. Facciamo il nostro meglio per cercare di combinare insieme tutti i nostri gusti, cercando di creare qualcosa che spacchi dal vivo e che non stufi all’ascolto di tutti i giorni. Non è facile creare una propria identità musicale al giorno d’oggi, ma noi ci proviamo comunque partendo dal presupposto di essere noi stessi e di fare quello che ci gasa. I testi descrivono situazioni di tutti i giorni, ci piace che siano evocativi e che possano avere interpretazioni diverse senza però essere ermetici o criptici. 7


intervista

C’è l’immagine idealizzata della Rockstar, raccontateci la situazione più Rock’n’Roll alla quale avete partecipato. Devo dire che siamo personaggi abbastanza tranquilli, non siamo proprio delle bestie rock, però una bella prova di rock è stato scendere fino in provincia di Salerno per una data secca. Ci invitano a questo festival, il Sound & Vision di Piaggine, figata. Praticamente, estate scorsa, 2019, partiamo la mattina prestissimo da Trento, ma tipo alle 4 di mattina e arriviamo giù in un orario imprecisato del pomeriggio. Posto stupendo in mezzo al nulla. Arriviamo e ci presentano lì ‘na teglia di pasta al forno, formaggi, mozzarelle, salumi. Ci sfondiamo di cibo buonissimo, poi si comincia a carburare per darsi la carica e finalmente suoniamo, cariconi, dai che spacchiamo. Non ci caga nessuno. Svuotazza. Finiamo e parte il dj e tutti si prendono bene, grande classico. Serata procede ma a na certa proviamo a metterci a dormire ma la camera dove dormiamo è accanto al palco che spara musica a volume illegale fino le 7 di mattina. Ovviamente non dormiamo un

cazzo. Ci alziamo, colazione, ringraziamo, baci a abbracci e ripartiamo per Trento. Tipo 2000 km così. Una bomba. Anche quando abbiamo suonato a Genova not bad. Suoniamo in sto posto e ci dicono di andare lì con calma che c’è tempo che si avrebbe suonato abbastanza tardi. OK! Facciamo il check e ci portano a cena a casa di uno dei ragazzi del locale, saranno state già le dieci di sera. Mangiamo sul tetto, letteralmente sul tetto, di una casa in centro a Genova (figata) e poi con calma torniamo al locale. Ci dicono che c’è ancora tempo. Allora andiamo a farci due passi. Alla fine abbiamo cominciato a suonare alle 3 di notte. Ci hanno spiegato che quello era il posto dove tutti i disperati finivano la serata quando altrove chiudeva tutto. Effettivamente era pieno di soggettoni. Poi vabbè non si contano i vari concerti in cui qualcuno di noi si era fatto qualche bicchiere di troppo con inevitabili interpretazioni un po’ free jazz delle canzoni. Ma tendenzialmente siamo dei bravi ragazzi.

Scritto con un tasso alcolemico tra 0.8 e 1.2 Se la vostra musica fosse un film, quale sarebbe? Difficile identificare un film. Come sempre, abbiamo gusti completamente diversi e siamo quasi sicuri che Palo sceglierebbe un film con Dwayne Johnson o Batman ma l’immagine perfetta che ci piacerebbe in qualche modo rappresentare è la scena de “Le Iene” dove Michael Madsen, sadico e bastardo, tortura il poliziotto nel garage: “Stuck in the middle with you” degli Stealers Wheel in sottofondo, violenza gratuita e un orecchio mozzato utilizzato come microfono - “Pronto? Mi senti?” -. Geniale. E se fosse un alcolico? La vodka Taiga! E’ una vodka austriaca che abbiamo eletto come sponsor ufficiale durante una trasferta vicino a Innsbruck.


humus // alternative rock // trento

Fine concerto, giro di shot, il barista appoggia la bottiglia sul bancone e dato che nessuno di noi parla veramente tedesco, abbiamo intuito fosse una sorta di omaggio della casa. Forse non lo era ma noi abbiamo fatto man bassa e potete intuire come sia andata a finire. è un distillato mediocre, la bottiglia è molto minimale (ricorda lontanamente la Absolut) e il sapore è tutt’altro che morbido e avvolgente. Siamo riusciti a trovarla in un supermercato di Verona e una volta scoperto il prezzo abbiamo capito tante cose. Facciamo una menzione speciale alla grappa del Napo (e alla grappa in generale), la vera benzina del progetto durante Cambia Voce, scritto con un tasso alcolemico tra 0.8 e 1.2. Ah! E le “forstine” da 0.2! Che consiglio dareste a voi stessi se poteste tornare indietro a quando il progetto era ancora un embrione? Che consiglio date a chi inizia ora a formare una band? Forse tornando indietro avremmo potuto spingere un po’ di più per suonare fuori regione nei primi anni. Purtroppo spesso per noi trentini è difficile uscire, non esistono

luoghi di riferimento e non esiste una vera e propria “scena”, ci sarebbe del gran potenziale ma rimane tutto molto ingenuo, quindi uscire a meno che non si faccia parte di una scena più ampia (es: hardcore) o non si è particolarmente intraprendenti può risultare complicato. Anche perché là fuori è pieno di stronzi come voi che scrive mail e messaggi a promoter e locali, ma se continui prima o poi qualcosa salta fuori. Quindi ci saremmo potuti sbattere un po’ di più da quel punto vista. Per quanto riguarda le nuove leve, suonerà trito e ritrito, ma il consiglio è quello di suonare e suonare e suonare. Magari iniziate con qualche cover se non avete del materiale pronto per creare un po’ di amalgama sonora ma cercate fin da subito di fare della roba vostra, di trovare un sound che metta d’accordo tutti. Passate tempo assieme in sala e fuori, andate a vedervi concerti assieme e sbronzatevi. Sappiamo che avete iniziato le take del nuovo album il 1° gennaio 2020, raccontateci l’esperienza mistica nell’iniziare così il nuovo anno e le vostre condizioni

psicofisiche di quella mattinata. Esatto, qui la banda si è un po’ divisa, tipo partita di calcio scapoli e ammogliati. C’è stato il rischio di ammutinamento ma alla fine abbiamo capito che, nonostante il grande sbattimento, era la cosa da fare. Siamo partiti presto la mattina da Trento con sosta a Bologna per recuperare il bassista. Lo studio è il Monolith Recording studio, a Vitulano, in provincia di Benevento, quindi tipo 9 ore di viaggio. C’è chi è stato bravo e la sera prima è andato a letto cercando di dormire qualche ora e ha iniziato l’anno fresco come una rosa, chi invece ha iniziato l’anno come un bidone dell’organico con zero ore di sonno e una balla da smaltire. Non vi diciamo chi ha fatto cosa ma per fortuna il nostro sponsor OKI ci ha aiutati. Siamo arrivati giù mega in fretta per il cazzo perché alla fine abbiamo iniziato il 2 pomeriggio, ma almeno abbiamo potuto cominciare ad ambientarci nel magico borgo di Vitulano, dove in una settimana abbiamo conosciuto tutto il paese e preso 10 chili a testa. 9


l’intervista: humus // alternative rock // trento

Il featuring dei sogni? Allora, qua penso bisognerebbe fare alcune distinzioni e dividere la risposta a più livelli. Primo livello. Ovviamente col fatto che cantiamo in italiano la roba più ovvia sarebbe avere ospite un cantante italiano, in quel caso la risposta non può che essere Manuel Agnelli. Gli after sono forse la band italiana a cui ci sentiamo più legati come sound. Ma qui stiamo ancora volando basso, saliamo di uno scalino. Secondo livello: Dave Grohl. Sa fare tutto e ogni roba che fa spacca il culo. Nirvana, Foo, QOTSA, Them Crooked Vultures, ecc ecc.. che vuoi dirgli? Ultimo livello. All’ultimo livello c’è LEMMY.

Consigliateci 3 Album che hanno cambiato la vostra concezione di musica. QOTSA – Songs for the deaf Refused – The Shape of Punk to Come Pantera - Vulgar Display of Power

Piccola parentesi italiana: Afterhours – hai paura del buio? Il teatro degli orrori – A sangue freddo Linea 77 - numb (gruppo del cuore del nostro batterista)

L’artista locale che consigliate a chi non conosce minimamente il panorama musicale trentino Ultimamente sono usciti due gruppi ruock che ci sono piaciuti molto che formano una sorta di gang della piana rotaliana, i Crinemia (power duo, che abbiamo avuto l’onore di sverginare chiamandoli a suonare con noi per il loro primo concerto) e i Cannibali Commestibili (trio rock stoner e compagni di etichetta). Due gruppi con batteristi cantanti (e fratelli) che fanno rock peso in italiano. Sono fighi musicalmente ma soprattutto a livello umano. Sono amici, sono presi super bene e li trovi sempre a ogni concerto. Menzione d’onore a Felix Lalù, il true cantautore trentino.

Le vostre news più importanti e dove la gente può scoprirvi?

Progetti futuri? Nella situazione attuale è difficile fare dei programmi su cosa ci aspetta. L’idea era di buttare fuori l’album prima dell’estate ma non potendo suonare dal vivo abbiamo deciso di posticipare l’uscita dopo l’estate per poter fare le cose con più calma. Vorremmo anticipare l’uscita con un brano di presentazione magari corredato da un video. Questa sarà la nostra prima uscita per un’etichetta, Overdub Recordings, che ultimamente ha fatto uscire altra roba trentina come i Cannibali Commestibili e i Point Nemo. Potete trovarci su Facebook, Spotify, Instagram, Youtube. Il batterista lo trovate su Tinder.

Grazie per le risposte! Ci si vede sotto al palco Grazie a voi ragazzi, e grazie per quello che fate, sostenere la musica underground in un territorio come il nostro, spesso ostile alla musica live e all’aggregazione. Grandi. Un giorno recupereremo anche quel concerto al Passion interrotto da ospiti indesiderati.


per pubblicare i tuoi rumors scrivici sui social o alla mail overground.trento@gmail.com

Enrico Merlin ci sta deliziando con le sue Merlinate online. capitoli quoti diani di cultura musicale a Tutto tondo, senza pregiudizi e discriminazioni. li trovate sulla sua pagina faceboo k: Enrico Merlin Mus ic.

I Rebel Rootz presentano il nuovo singolo, Everyday. Smart Lab allieta la nostra quarantena insegnandoci la cucina, la giocoleria, la botanica e numerose altre attivitĂ costruttive e non. Seguiteli per restare aggiornati e

I Patrick hanno pubblicato un freschissimo video per la canzone Summer, girato interamente con i loro telefoni, mostrando un’invidiabile selez ione di flora, fauna e strumentazione. @patricklovesp esto e Sono nati i Cannibali Digeribili, version

semi-unplugged addomesticata dei Cannibali

Commestibili, band stoner della Rotaliana. Contatti social: @cannibalicommestibili

acculturati.

Sei artisti emergenti e un produttore a Lavi s, un paese del Trentino , si uniscono per racc ogliere i fondi per la casa di riposo, colpita dal coronavirus.

Lavis Connection - Cant eremo per le strade (38015) Video sul cana le YouTube ilMulo.it

Point Nemo: Uscito il music video di Mescalina. 11 11


La recensione

Fiume — Deriva Un disco pieno di emozioni, ricco di sfumature, senza zucchero aggiunto e con un pizzico di cattiveria gratuita.


Di s.ughetto

Deriva è il primo album pubblicato dalla band Fiume nell’Aprile 2020, conta otto tracce totali ed è stato registrato e mixato da Fabio de Pretis e masterizzato da Mauro Andreolli.

La scelta dei suoni di chitarra è particolare e ricercata, rendendo il tutto innovativo e originale, e crea un sound riconoscibile che valorizza le ottime parti scritte dalla band.

Nel complesso è un album molto articolato, in cui si sentono influenze diverse, dal punk all’alternative, con innesti core riconoscibili, ma non pesanti all’ascolto, sfumature funk e pop, a volte un ambience leggermente psichedelica e alle volte leggermente etnica.

La voce è il collante che tiene assieme i pezzi dell’album; melodie mai banali, toni, spesso arrabbiati e malinconici, che rispecchiano l’andamento del brano e i testi; anche la scelta di effettistica e di raddoppi vocali è accuratamente pensata e sempre in funzione del brano.

Le parti ritmiche sono molto decise e non troppo complicate e il sound design di batteria e basso fa arrivare il pezzo direttamente all’ascoltatore, molto “in faccia” e rende il sound moderno.

Dall’album sono stati estratti due singoli: Arma da Guerra e Nuvole, pubblicati nel novembre e dicembre del 2019 su youtube, con video musicali in cui possiamo vedere la panchina che fa da copertina all’album.

Ultimo, ma non meno importante, il lavoro di produzione è su uno standard molto molto buono e moderno, cosa non poco importante. In conclusione: un gran bell’album, ricco di emozioni e di inventiva, un ottimo lavoro; non esattamente un disco pop, ma comunque accessibile anche ad ascoltatori inesperti e, allo stesso tempo, che non lascerà delusi gli ascoltatori più esigenti.

Stelle Sammontana: 4/5

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— silvia scarozza —

Silvia Scarozza, mezza ligure e mezza romana, nasce a Trento per uno strano scherzo del destino nel lontano 1989. Psicologa e ballerina, all’età di 30 anni si inserisce come poetessa esordiente nella scena del poetry slam italiano e non ne esce più. Scrive poesie e brevi racconti per l’infanzia, è attualmente la vice-coordinatrice trentina per la LIPS (Lega Italiana Poetry Slam) e fa parte del collettivo artistico AltroVerso, col quale organizza eventi culturali e campionati di poetry slam.


Pensieri stropicciati.

Normalmente,

Li guardo e penso

Un altro giorno,

Che non ho voglia di stirarli.

Un’altra me

Li indosserò così,

Si getterebbe via,

Svogliatamente,

Come una pallina di carta

Con le pieghe del cuscino

A far canestro nel cestino.

Ancora impresse

Si tirerebbe fuori nuova

Su ogni parola.

Da un cassetto, penna pronta.

Pensieri ingarbugliati.

Ma oggi no.

Mi guardo e penso

Questa me non può buttar via niente

Che non ho voglia di aggiustarmi.

Che poi dal niente non sa più ripartire.

E mi mostrerò così,

E allora avanti così:

Sciattamente,

Pensieri stropicciati, ingarbugliati,

Con le occhiaie e senza trucco

Logori e abusati.

Che ridano pure,

Parole usate e accartocciate.

Che stiano a guardare.

Pieghe, cuscino, occhiaie.

E ho solo me stessa,

Ma tu.

Questa me stessa,

No.

Da portare in giro. Non una migliore, Più fresca, più pulita, più brillante, Solo questa inutile matassa Di pensieri logori e abusati, Di parole usate e accartocciate.

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versi versus virus

In questo periodo di emergenza (e clausura) noi di AltroVerso abbiamo pensato a un modo concreto per aiutare coloro che sono impegnati nell’affrontare la crisi (e anche quelli a casa, nel combattere la noia e la mancanza di stimoli). Abbiamo quindi lanciato una campagna di crowdfunding sul sito produzionidalbasso.com, con la quale mettiamo in vendita il libro “Versi Versus Virus”, una raccolta di poesie che vede come autori tutti i performer che hanno partecipato ai nostri slam! Con 10 euro si potrà acquistare il libro, che verrà poi spedito per posta.

Con un contributo maggiore, inoltre, si potranno ricevere dei premi aggiuntivi, che troverete elencati sulla pagina della campagna di Produzioni dal Basso. L’intero ricavato verrà devoluto a un ente di assistenza in difficoltà, per aiutare e sostenere gli operatori sanitari e sociali che in questo periodo stanno lavorando ancora più duramente per far fronte all’emergenza Covid-19. Trovate tutte le info e i riferimenti sulla pagina Facebook di AltroVerso.

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l’intervista

di Michele Cainelli

Big House, l'ultimo rapper con lo stilo in Italia. Botswana Kid è l’ultima fatica del rapper e producer trentino Big House, nome d’arte di Gabriele Casagrande. Composto da 18 tracce, questo disco denota un enorme salto di qualità e una ulteriore maturazione artistica del rapper trentino, classe ‘93. Il disco, arricchito da numerose collaborazioni, tra cui quelle di Ares Adami, Naeto Slime, Compless, Scream e Drimer, alterna pezzi conscious a pezzi più “leggeri”, regalandoci anche un paio di tracce solo strumentali che non fanno però rimpiangere in alcun modo la mancanza del testo. Già dal primo ascolto si viene catturati dalla vibe artistica. Le influenze musicali più disparate, la qualità del suono e le strofe impattanti di Big riescono a trasportare l’ascoltatore nel mondo interiore dell’artista, a stabilire con lui un contatto empatico e a lasciarsi trasportare dalle strofe. In piena quarantena mi connetto in videochiamata con Big House per saziare la mia curiosità attraverso una breve video-intervista. Come nasce Botswana Kid? Qual era l’idea di partenza? Tutto parte verso fine 2018, in un periodo per me piuttosto buio. Sentivo dentro di me che “qualcosa era cambiato”, che dovevo scrivere per esorcizzare il dolore. Il primo pezzo scritto è stato George Condo; ho iniziato a sviluppare il resto del disco tramite alcune sessioni in studio a Brescia con Nost Nolli. Dopo qualche mese di stacco totale e di incertezza sui brani ho ripreso in mano il progetto, stravolgendo completamente il concept iniziale e lavorando sodo nel mio

studio tutti i giorni. Il nuovo concept e il titolo del disco nascono in maniera spontanea, quasi per caso. Botswana Kid è un viaggio che parte dal buio e si conclude nella luce più totale. Cosa credi che penserebbe il Big House di 5/6 anni fa di questo disco? 5 anni fa? Nel 2015 quindi. Al tempo stavo lavorando ad Amateur Ep assieme ai miei amici MaxiBong Classic; credo che il me stesso di allora non avrebbe mai immaginato di arrivare a questo livello, sarebbe orgoglioso di Botswana Kid.

Quali emozioni e sensazioni hai provato scrivendo e producendo questo disco? Il percorso che ha portato questo progetto alla luce si può definire come un’escalation di positività, fino ad arrivare alla versione di Gabriele più sorridente possibile. I pezzi rispecchiano il mood emotivo che ha accompagnato il percorso, passando da tracce “negative”, tristi, introspettive come Garda See e Sneakers Nuove a tracce più “positive” e solari come Africa, Heal Them o Top Off.


Qual è la traccia più importante, a cui sei più legato? Africa, bro, che tra l’altro è un pezzo in cui non rappo. È una hit urban, innegabilmente. Stiamo anche lavorando al video. Anche Flesha Joint è un pezzo importante. Ricordo di averlo scritto al buio nella mia cucina a Manchester, durante la fine del mio periodo di permanenza in Inghilterra. Lo ho scritto come sfogo, per buttare fuori tutto quello che avevo in testa, su un beat di Flesha (MC e producer di Verona). Inizialmente non pensavo di includerlo nel disco, poi tempo dopo, riascoltandolo proprio in compagnia di Flesha mi sono lasciato convincere e il pezzo si è aggiunto alla scaletta dell’album. Descrivi questo disco in un frase: Disco dell’anno! Se dovessi tatuarti addosso qualche barra del disco, quali sarebbero? La tua musica è leggera, la mia è leggenda. Già dal primo ascolto ci si rende conto che sia la parte strumentale sia i testi sono stati curati con grande attenzione; sembra che nulla sia stato lasciato

al caso. Quanto è importante la musica in questo progetto? E quanto i testi? 60% il beat, 40% il testo. Qual è il prossimo passo? Voglio continuare a spingermi oltre, a sperimentare e a fare musica. Forse nei prossimi anni diventerà più difficile. In ogni disco “ci butti dentro un sacco di roba”, ti spremi. Disco dopo disco lo sforzo emotivo e la strutturazione del progetto diventano più ardui. Tendenzialmente sono sempre un po’ scontento, sento il bisogno di fare ulteriori passi avanti, di ottenere di più. Direi comunque che per i prossimi 10 anni continuerò a fare questa musica. Al momento sto lavorando in veste di producer al nuovo disco di Ares Adami, con l’obiettivo di farlo uscire nel 2021. Consigli per ascolto: da mettere in play assolutamente in qualunque situazione in cui si necessiti di prendersi bene. Personalmente lo consiglio molto per i lunghi tragitti in auto se, anche voi come me, lavorate in culo al mondo. Questo disco è un viaggio, lasciate che vi porti dove deve.

Contatti social: Facebook: Big House Instagram: bighouze Disponibile su Spotify, Deezer, Tidal, Apple Music, Amazon Music. Per acquistare la tua copia fisica scrivi a bighouseisthetruth@gmail.com 19 19


la bacheca di altroverso demenziale di per sé, ma Bonafoni le dà il colpo di grazia definitivo: una battuta al giorno, senza senso di continuità, contornata da improbabili mise dell’attore (che interpreta tutti i ruoli), da tecniche registiche collocate tra il genio e la follia, e da una colonna sonora del tutto anacronistica. Da vedere! Tutte le puntate sul profilo Facebook di Gabriele Bonafoni.

Aperitivo Poetico !Quarantena Edition!

In ricordo di Luis Sepúlveda. Gabriele Bonafoni e la sua interpretazione di UBU RE

Gabriele Bonafoni, poeta, attore e slammer toscano, ci sta deliziando in questo periodo con una sua personalissima versione dell’opera teatrale Ubu Re (Ubu Roi, in lingua originale) di Alfred Jarry. L’opera, precorritrice del teatro dell’assurdo, è già

Rimaniamo un attimo in Toscana, per la precisione a Prato. Il bar Gradisca 1973 non ha voglia di rinunciare agli aperitivi poetici e, quasi quasi, neanche noi. Fortunatamente, in collaborazione con il collettivo artistico BIBENDUM, sono riusciti a portarli online. Come? Ogni sera alle 18:30, sulla pagina Facebook di Gradisca 1973, in condivisione sulla pagina di BIBENDUM, troverete un poeta della scena italiana di poetry slam a declamarvi qualche verso, bersi qualche bicchiere e condividere qualche chiacchiera.

Racconti da casa

Si torna in patria trentina, infine. Gli attori Maura Pettorruso e Stefano Pietro Detassis ci fanno

compagnia durante le giornate casalinghe con “Racconti da casa”, un podcast di racconti inediti, scritti da una varietà di autori diversi per genere e stile, letti ed interpretati dalle loro voci e accompagnati dalle sonorità di diversi musicisti che hanno scelto di partecipare al progetto. Tutto questo per “connettere - almeno virtualmente - le persone da casa a casa”. Ogni giorno, tra le 12 e le 13, un nuovo racconto! Potete ascoltare il podcast su Spotify (Racconti da casa/quei sogni nel cassetto) o sulla pagina Facebook (Racconti di casa).

La vicina diStanza

Maria Vittoria Barrella, attrice della compagnia teatrale La Burrasca, parla invece al popolo degli insonni, con i suoi contenuti online pubblicati rigorosamente a tarda sera. Con il progetto “La vicina diStanza”, Maria Vittoria mette insieme diversi tipi di narrazione (poesie, racconti, monologhi) raccolti e recitati da lei stessa, con altre forme d’arte (musica, fotografia, danza), mettendo in comunicazione artisti di ogni provenienza e intrattenendoci ogni notte con una storia diversa. Potete trovare i suoi video sulle pagine Facebook di Maria Vittoria Barrella e di La Burrasca.


il libro del mese ~ Amélie Nothomb Acido Solforico

~

Questo romanzo breve assomiglia quasi ad un episodio di Black Mirror. In un futuro imprecisato in televisione viene trasmesso un reality show dal nome piuttosto eloquente: “Concentramento”. Qui si trovano due strati sociali distinti, i kapò ed i prigionieri, i primi selezionati con un provino, i secondi scelti a caso per la strada e caricati sulle camionette. La gente da casa si indigna, la stampa insorge contro il programma, però poi tutti lo guardano. Rapido, schietto, asciutto, “Acido solforico” pare quasi una corsa sull’acqua in cui la scrittrice raramente scende oltre la superficie. Si tratta sicuramente di una lettura d’impatto, che porta a pensare alla società moderna e alle sue contraddizioni, ma nella quale, proprio a causa di questa fretta di raccontare, si riesce ad immergersi solo in parte, rimanendo soddisfatti ma ancora con un leggero languorino. Lettura consigliata: Sì, purché muniti di Ferrero Rocher

di mattia zadr a 21 21


Siva, AKA Simone Valentini, Trento, 25 anni. Fin da piccolo coltiva l’interesse per il fumetto e la musica e con il tempo diventano le sue principali passioni. La tematica comune dei suoi lavori è la ricerca costante dell’Io, scavando nel proprio mondo interiore mettendo nella condizione il lettore di immedesimarsi nei personaggi.

Fanzine #2 — 05/2019, contiene due storie brevi:

La Sconfitta che salva: tratta la non accettazione di se stessi e di come a volte le sconfitte possano salvare. Ugo: i capisaldi del racconto sono l’innocenza infantile, l’amore per i cani e come a volte dei fraintendimenti ci facciano arrivare a delle conclusioni affrettate

Giorno Zero — 09/2019, racconto, 178 pagine. Soila, un ragazzo apatico che soffre di atarassia fa la conoscenza di Zot, una strana creatura che sembra essere portatrice di sfortuna. Soila quanto è realmente succube di Zot e quanto è padrone delle proprie scelte? Questa è la domanda principale che accompagnerà il lettore e il protagonista per tutta la storia. Un lungo viaggio interiore ambientato in Italia, nel presente. Fanzine “Il futuro è una torre di sassi”

— 10/2019, fanzine prodotta a quattro mani da Siva e michelaelle, 24 pagine a colori di illustrazioni e fumetto. Il topic sono i racconti di adolescenza e di tutto quello che la caratterizza secondo la personale visione dei due autori.

Autoproduzioni:

Il maratoneta — 02/2020, racconto, 116 pagine. Iluma, un ragazzo triste in una Trento grigia e asciutta del ventunesimo secolo, insieme ai suoi fidati amici legati da un sottile filo rosso, si trova a doversi dare delle risposte. Ci vuole coraggio ad andare, ma mi vuole coraggio anche a rimanere. Un racconto di formazione, una ricerca dell’Io. “Alcune persone sono nella società senza essere nella società”.

Fanzine #1 — 01/2019, contiene due storie brevi:

Fanzine #3 — 04/2020, contiene due storie brevi:

Alieno: affronta la tematica del sentirsi senza nessun talento in particolare e della difficoltà di sentirsi appartenenti a qualcosa o a qualcuno, “se è vero che sono le piccole cose a fare la felicità, è vero anche il contrario, sono sempre le piccole cose che mi rendono triste” Make me Baa: è ispirato alla canzone “Make me Moo” dei Residents, parla dei pensieri che l’apatia e la noia della routine di tutti i giorni possono creare, come quelli del protagonista che si chiede perchè non possa essere una capra, le invidia, loro non piangono mai.

Nessuno: 2042, quattro miliardi di persone utilizzano un’app per riuscire a dormire. L’uomo è sempre più simile a un robot privo di sentimenti, ma Aldo non ci sta, vuole essere umano, così parte per un viaggio per sentire il rumore del che più gli piace, quello del mare. Come farà a mantenere il suo lato umano e a non venire sopraffatto dalla società ipercontrollata, sempre più simile a una dittatura in cui vive? Dermatillomania: un coniglietto carino con la maglietta dei Fugazi soffre di ansia e dermatillomania


Film discutibbili

A million ways to die in the west — 2009 Pistoleri, duelli, pelle rossa, morti cruente e Seth MacFarlane (il creatore dei griffin) come protagonista in questo western pieno di nonsense, sparatorie e demenza.

Jungle — 2017 Film tratto dalla storia vera di 2 avventurieri dei primi anni '80 in viaggio nella giungla del Sud America. Tutto precipita in brevissimo tempo in quello che sarà un incubo per la loro sopravvivenza. Ah, dimenticavo, il protagonista è Harry Potter (Daniel Radcliffe).

The Road — 2009 Se avete lo stomaco abituato al magone guardatevi Aragorn (Viggo Mortensen) in questo thriller/horror post apocalittico che metterà a dura prova il vostro concetto di etica e umanità.

c o n At t o r i i n c r e d i b b i l i

Film discutibili attori incredibili

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discalibur gli album nella roccia


Violent Soho Everything Is A-OK 2020 — Alt rock

Russian circles Station 2008 — post rock

l’Oper a di amanda Farfalle 2019 — Indie rock

Tr accia consigliata Pick It Up Again

Tr accia consigliata Harper Lewis

Tr accia consigliata Astronauta

Cr anio r andagio Come il Re Leone 2018 — Hip Hop

Jacob Collier Djesse Vol. 1 2018 — JaZZ

Mark Lanegan Blues Funeral 2012 — Alt rock

Tr accia consigliata Se Solo Potessi

Tr accia consigliata With The Love In My Heart

Tr accia consigliata The Gravedigger’s Song

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GLI EVENTI

Speriamo NESSUN CONCERTO che ‘sto casino per il mese di maggio finisca presto

TN

Dicono che Trento fosse vuota anche prima della quarantena

L'angolo dell'ottimismo: nonni, zii, colleghi e altre gente che ora non sei piĂš costretto a vedere


Maggio 2020

Quarantine Gourmet: Pasta maio e piselli In condominio non posso neanche suonare la batteria

Sport: allenarsi senza filmarsi, si può!

La parola all’esperto: “Dire andrà tutto bene non farà andare tutto bene”

Spegnete il pc e riposate gli occhi Torneremo di nuovo sui palchi, e sarà bellissimo. 27


AROUND THE ROCK è curato e gestito in maniera indipendente dalle associazioni Overground e AltroVerso. Se vuoi entrare a far parte del progetto scrivendo articoli e recensioni, disegnando vignette e illustrazioni, o se vuoi segnalarci novitĂ e uscite in ambito artistico — musicale, contattaci via mail overground.trento@gmail.com altroversopoesia@gmail.com

Graphic design: Andrea Lascala Illustrazione di copertina: Mirko Antoniazzi


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