Utilizzo di GIMP per la fotografia digitale Bianco e Nero

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I quaderni di Bianco e Nero

Utilizzo di GIMP per la fotografia digitale Bianco e Nero Metodi e tecniche di conversione dal colore al bianco e nero Paolo Del Signore


Il più famoso software a codice libero (ossia liberamente modificabile e liberamente copiabile) per la manipolazione delle immagini è giunto da poche settimane alla sua versione 2.4 (e spiccioli, ossia 2.4.1, 2.4.2, etc: va scelto sempre il rilascio più recente stabile, ossia non in sviluppo): mi è sembrata una buona occasione quindi per redigere questo quaderno, dedicato al bianco e nero digitale, intendendo con questo l'accezione più ampia possibile... Useremo in particolare GIMP sotto Windows, soluzione che personalmente adotto da qualche anno con piena soddisfazione. All'apertura GIMP non si comporta come i comuni software per Windows, che affollano lo schermo: si mette da parte, pronto alle nostre richieste: basterà infatti trascinare un file di immagini nella parte superiore di GIMP, ossia quella dove sono presenti i bottoni degli strumenti e subito verrà aperta...

Premendo Alt+Invio verrà visualizzata la finestra di informazione sull'immagine: qui a lato si possono vedere le informazioni relative al profilo colore da me assegnato, in quanto non incorportato all'immagine direttamente dalla fotocamera...

In questo caso, l'immagine proviene da una fotocamera digitale che non incorpora il profilo colore che utilizza: ho quindi dovuto assegnare successivamente il corretto profilo colore: si noti che questa operazione non è necessaria, ma è tuttavia importante nel caso si voglia partire da un'immagine il più simile possibile a quanto abbia realmente registrato la fotocamera. Tuttavia va sottolineato che la gestione del colore per i nostri scopi non è portata fino in fondo, in quanto la nostra immagine sarà processata in modo tale da risultare completamente differente: la trasformeremo infatti, usando vari metodi e conseguenti tecniche, in un'immagine in bianco e nero...


Il primo metodo che affronteremo è quello del "mixer canali"; questo sistema consente di definire, a partire da un'immagine a colori, secondo quali proporzioni la luminosità originale delle componenti RGB dell'imagine a colori sia riportata nella nuova immagine in bianco e nero. Ho scelto appositamente un'immagine apparentemente semplice, ma la cui trasformazione in bianco e nero può risultare difficoltosa. In termini generali mi piaceva mantenere vivido il verde del cespuglio, senza perdere né l'ombra del legno, né i massi sotto il pelo dell'acqua... Per rendere possibile il tutto ho considerato di alzare molto la componente verde (bisogna considerare che i nostri occhi percepiscono i colori secondo la seguente proporzione: 50% verde, 25% rosso, 25% blu, anche se questa sensibilità non è uniforme per tutti i punti dell'occhio stesso - ad esempio il rosso viene percepito moltissimo nella zona centrale dell'occhio ed il blu in una molto periferica), per rendere non solo la resa del cespuglio e dell'acqua naturale, ma anche per accentuarla un po'... In GIMP 2.4 il "Mixer canali" si attiva con: La prima cosa da fare è quella di attivare la modalità Monocromatica con l'apposito segno di spunta; poi, con un po' di pazienza ed alcune prove pratiche si giunge ad un compromesso, che, come vedrete, eccede il 100%, arrivando fino al 110%; come ora spiegheremo, questo non è un problema... Esiste infatti una funzionalità chiamata "Preserva la luminosità", ma questa funzione agisce su tutte e tre le componenti originali, diminuendole in modo proporzionale... Come risultato rischiamo un eccessivo appiattimento dell'immagine, cosa che non vogliamo. Il ragionamento fatto (sempre controllato dalla finestra di anteprima) è quello di diminuire fortemente la componente rossa, esaltare quella verde e mantenere un po' di componente blu per evitare un impastamento dell'acqua... L'immagine è quella di un lago vulcanico, il lago di Albano (o Castel Gandolfo a seconda dei campanilismi) in una giornata di fine ottobre, ad un'ora dal tramonto del sole. Queste informazioni, apparentemente inutili, ci occorrono invece per far emergere quelle sensazioni che abbiamo vissuto o che l'immagine ci narra e restituirle in modo adeguato anche in bianco e nero. Ora l'immagine appare soddisfacente, anche se il dettaglio della parte illuminata del legno sembra perdersi... Ma non potevamo non mettere quel minimo di rosso che purtroppo rende il nostro rosa semplicemente illegibile...

Dicevamo di quel 110%: cosa significa? Significa semplicemente che l'immagine finale che abbiamo ottenuto è complessivamente il 10% più luminosa dell'immagine originale. Bisogna dire che la luminosità generalizzata nel bianco e nero, si può assimilare percettivamente anche ad una perdita di contrasto; nel nostro caso questa perdita non appare coniderevole... Dal punto di vista tecnico questo metodo lascia l'immagine in modalità colore, anche se è percettivamente in bianco e nero. Questo è ininfluente ai sensi di una stampa chimica del nostro laboratorio colore preferito, quello per intenderci, che ci stampa anche le nostre foto a colori... E' poi utile anche per eventuali viraggi che si vogliano realizzare...


Il secondo metodo è invece abbastanza inusuale: si usa la decomposizione LAB in una particolare modalità e poi la si "fonde" in un unico livello; per fare ciò in GIMP 2.4 va usato: Deve essere poi selezionato LAB e spuntata la casella "Decomposizione in livelli": a questo punto dovremo spostare i livelli, in modo da avere, dal basso verso l'alto i livelli L, A e B. Che cosa contengono questi livelli? Contengono la Luminanza (L), la componente Verde/Giallo (A) e quella Rosso/Blu (B)... Si è visto che in molti casi è molto più facile operare con queste componenti che in realtà hanno più di un medesimo colore, piuttosto che con i colori separati, soprattutto per le proprietà percettive dell'occhio umano... Si parte da un "default", proposto qualche mese fa da me anche su un gruppo chiamato Gimp Users: LAB 100% "Normale", A 85% "Brucia" e B 57% "Sovrapposto"... Poi si varia la parte A, decrementandola fino ad ottenere il risultato voluto... Qui ad esempio ho messo la componente A al 66%... Il risultato è un bianco e nero pastoso, contrastato, ma che in effetti potrebbe avere il suo fascino... Un "trucco" in questi casi può essere quello di mitigare il contrasto della foto originale a colori usando le "curve": si otterranno risultati migliori e meno pastosi; anche il contrasto contrasto sarà più facilmente gestibile...

i Nel caso della decomposizione LAB, viene creata una nuova immagine, non più a colori, ma a toni di grigio.


Andiamo ad esaminare un altro metodo, la desaturazione. Desaturare vuol dire far scendere a zero la saturazione dei colori; tuttavia nell'ultima versione di GIMP, esistono tre differenti metodi per la desaturazione: la finestra recita testualmente: "Rimuovi i colori - Scegliere le sfumature di grigio basate su: Lucentezza, Luminosità, Media". In pratica si va a preservare nell'immagine quello che più ci interessa... Precedentemente la desaturazione in GIMP si basava solo sulla Luminosità, come avrebbe fatto il mixer canali con i settatggi a 33% per R, 33% per G e 33% per B. Possiamo vedere i tre differenti risultati di questo metodo; in alto la conversione per Lucentezza, a sinistra per Luminosità ed a destra per Media.

Lucentezza Luminosità

Media


In alcuni casi, è molto difficile ottenere risultati che ci soddisfino con la semplice conversione di un'immagine: spesso occorre modificarla preventivamente; le situazioni più classiche che ci costringono a questa manipolazione sono le seguenti: - l'immagine è molto contrastata e la conversione in bianco e nero “impasta” i grigi - l'immagine ha colori non accentuati, ma si vuole forzare un bianco e nero che tenda ad esaltare alcune componenti (ad esempio esaltare l'erba che si staglia su un muro marrone o rosso scuro) - si vuole intenzionalmente ottenere un bianco e nero non fedele all'immagine originale, realizzando così una conversione del tutto differente dall'originale; in questo modo, ad esempio, si possono realizzare effetti che simulino un'immagine low-key od un highkey... Ora vedremo il primo caso, un'immagine eccessivamente contrastata (l'originale è una diapositiva Sensia 100, scandita con un CanoScan 8600F), il cui contrasto sarà diminuito tramite le "curve"; una volta aperta la nostra immagine, apriamo lo strumento Diminuiamo il contrasto agendo sulla curva come proposto nelle immagini a corredo di questa pagina; in particolare stiamo alzando i livelli delle zone in ombra (parte di sinistra) ed abbassando quelli delle zone illuminate, lasciando invariati i toni intermedi.

Infine eseguiamo la decomposizione LAB, ricordandoci di riposizionare correttamente i livelli (come già spiegato nelle pagine precedenti); definiamo in questo caso i seguenti valori: B 57,0 % A 75,5% L 100%


Eccoci ora al secondo caso, un'immagine piuttosto scura, ma dai colori non accentuati, dalla quale si voglia giungere ad un bianco e nero che non scurisca troppo alcune componenti, in questo caso il verde. Si effettuino di seguito le seguenti operazioni: Si scelga poi la modalità di desaturazione per Luminosità; quindi si esegua: A questo punto selezionare la modalità "Sovrapposto" con la quantità al 50%, eseguendo infine l'appiattimento dei livelli (tasto destro sul livello più alto e poi "Appiattisci livelli", come mostrato nell'immagine accanto). Ora siamo finalmente pronti per effettuare l'effettiva conversione in bianco e nero, tramite il mixer canali; selezionare quindi spuntando "Monocromatico" e "Preserva la luminosità", definendo i seguenti valori: R 50%, G 100%, B -40%. Come potremo vedere, il verde non è scomparso, anzi si è accentuato, staccandosi leggermente dal rosso e dal rosa. L'immagine qui presa ad esempio rappresenta un caso di pastosità delle tinte: infatti è una diapositiva, una Fuji Provia 400F tirata ad 800 ISO e quindi con molta grana. Si deve considerare che la componente blu è quella che determina la maggior grana nella quasi totalità dei casi; qui la si è voluta attutire fortemente, sia per accentuare il verde, sia per diminuire la granulosità.

A sinistra in alto l'immagine originale, alla sua destra quella finale; qui accanto a sinistra si possono vedere le operazioni relative ai livelli e qui in alto quelle relative al mixer canali. Provate ad esempio a miscelare in modo differente i canali, cercando di non superare (nella somma algebrica) il 20% (anche se potrete sempre usare la funzione "Preserva la luminosità").


Eccoci ora all'ultima parte del nostro quaderno, in cui vedremo un caso di simulazione di low-key ed un altro di high-key. L'high-key si usa molto nei ritratti, quando si voglia evidenziare la delicatezza, talvolta la tenerezza di certe immagini; viene anche usata spesso nel nudo artistico, per valorizzare l'idealità dell'immagine. Il low-key si usa generalmente per enfatizzare la matericità, le sensazioni di oppressione o di tristezza. Nel primo esempio proposto effettuiamo un low-key che mantenga però i dettagli, enfatizzando sia il cielo nuvolo, che gli altorilievi decorativi sul mattonato; la tecnica è una decoposizione in livelli LAB (da effettuarsi come le scorse volte, L in basso B in alto); si definisce poi per B la modalità Sottrazione al 50% e per A una Bruciatura al valore 80%. Ora effettueremo un highkey con lo scopo di rendere leggermente sognante l'atmosfera: anche in questo caso effettuiamo una decomposizione in livelli LAB nel modo orami a noi usuale, usando però due nuove Modalità: per il livello B useremo Fusione Grana al 100% e per il livello A useremo "Solo toni chiari" al 66%: abbiamo perso una notevole quantità di dettagli, rendendo però "più leggera" l'immagine. Quella proposta è solo una delle possibili tecniche adottabili, forse la più controllabile: vi incoraggio a trovare altre soluzioni (ce ne sono varie) per ottenere risultati simili e magari anche migliori... Spero di non avervi annoiato: alla prossima!!!


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