ExpoBici Magazine 2012

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Anno MMXII - n. 2 del 31.08.2012 - Periodico di informazioni economiche, statistiche, turistiche e culturali - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (CONV.IN L.27/02/2004)� - Art. 1, comma 1, DCB Padova - 0,10Ÿ a copia - Aut. del Trib. Padova n.193 del 16/4/1960 - Direttore resp.: Patrizio Zanella - Iscr. al ROC n. 13418 - Direz. Redaz. Amm. PadovaFiere SpA - Via N. Tommaseo 59 - 35131 Padova - Tel. 049840111 - Fax 049840570 - www.padovafiere.it - email: mail@padovafiere. it. - Stampa: Mediaprint Srl Via Brenta 7, 37057 San Giovanni Lupatoto VR.



BENVENUTI

Conferme a 360° per una edizione 2012 ancora più grande: a Padova dal 22 al 24 settembre Padova al primo posto per numero di imprese nel settore bici Novità assoluta sarà l’EXPOBICI TEST DAY, occasione unica per testare tutte le novità del mondo bici nel Parco Regionale dei Colli Eugenei

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l 2011 ha confermato ExpoBici come “LA FIERA” del settore ciclo in Italia. E se si pensa che Padova si colloca al primo posto su scala nazionale con 67 imprese nel settore bici, non poteva non essere la città del Santo culla di questo grande evento. La massiccia partecipazione di marchi d’eccellenza italiani e stranieri ha fatto salire a 500 il numero degli espositori, ma i risultati sono stati eccellenti anche e soprattutto grazie al bagno di folla che ha invaso i padiglioni fieristici nei tre giorni di manifestazione, con la presenza record di 42.000 visitatori di cui 10.000 operatori professionali registrati. In virtù di questi eccezionali risultati, le conferme per l’edizione 2012 non si sono fatte attendere, cominciando ad arrivare numerose fin dal mese di ottobre: “Le aziende vogliono ottenere il massimo dalla loro partecipazione ad ExpoBici programmando con grande anticipo la loro presenza in fiera per assicurarsi una posizione di primo piano. – commenta il Direttore di PadovaFiere Paolo Coin. – Questo è il segno di quanto ExpoBici abbia saputo venire incontro alle esigenze promozionali del comparto, riportando in Italia un grande evento fieristico di riferimento”. Ma gli organizzatori non intendono fermarsi qui, e annunciano grandi novità e iniziative collaterali che arricchiranno di contenuti e di opportunità la quinta edizione di ExpoBici. Tutti i riflettori saranno puntati sulla prima edizione dell’EXPOBICI TEST DAY. Venerdì 21 settembre i visitatori avranno l’occasione di pedalare all’interno del Parco Regionale dei Colli Euganei: un’area circondata da panorami mozza fiato che offre condizioni ideali per testare tutti i tipi di bicicletta - dalle mountain bike ai modelli strada. Dealer, giornalisti di stampa tecnica e generica, dettaglianti, o anche semplici appassionati, potranno avventurarsi in brevi percorsi o su tragitti più impegnativi, esplorando la fitta rete di percorsi ciclabili, toccando con mano le ultimissime novità dell’industria del ciclo. E dopo una giornata di fatiche i riders potranno rilassare i muscoli e la mente in una delle

SPA del Bacino Termale Euganeo, la più grande stazione termale d’Europa, o godersi semplicemente il panorama dei colli davanti ad un bicchiere di ottimo vino italiano. Altra novità della prossima edizione sarà la nuova sezione VIRTUAL EXPOBICI: una vera e propria fiera virtuale collegata al sito di ExpoBici, all’interno della quale le aziende avranno la possibilità di promuovere i propri prodotti di punta per un intero anno. I prodotti degli espositori virtuali verranno promossi tramite attività di marketing virale sui social network, creando un contatto diretto con l’utente che, tramite una contact form, avrà la possibilità di richiedere notizie ed informazioni tecniche. I visitatori avranno modo di visionare preventivamente i prodotti che poi troveranno in fiera, programmando in modo accurato la loro visita alla manifestazione. Allo stesso tempo le aziende espositrici avranno a diposizione un’ulteriore vetrina promozionale e di business per implementare ulteriormente i risultati della loro partecipazione ad ExpoBici. Dopo il successo del 2011, al via anche l’edizione 2012 dell’ EXPOBICI INNOVATION AWARD: nell’intento di premiare le aziende che si impegnano nell’innovazione dando al settore ciclo l’impronta di vitalità e dinamismo che lo contraddistingue, metteremo insieme una giuria di giornalisti, dettaglianti, esperti di design, di marketing e di materiali innovativi per premiare i prodotti che disegneranno le tendenze del futuro nelle categorie MTB, road, urban e e-bikes, componenti e accessori, abbigliamento e bike4fun. La premiazione delle aziende vincitrici e segnalate si svolgerà domenica 23 settembre nell’area eventi di ExpoBici. QUALCHE DATO ECONOMICO NAZIONALE Il mercato della bicicletta non conosce crisi e l’export Made in Italy registra una crescita a due cifre: +16,6% nel 2011. Una bella boccata d’ossigeno per un settore che , in controtendenza, è cresciuto del 2,5 per cento e che conta 657 fabbriche di bicicletta: Padova prima in Italia con 63 imprese, Vicenza con 57 attività e Cuneo con 44.

L’elenco esositori, aggiornato in tempo reale, è visibile al link: www.expobici.it/lista-espositori

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TEST DAY

Test Day

Percorso Strada

“è sempre stato un nostro obiettivo quello di arrivare alla realizzazione di una giornata dedicata esclusivamente al test dei nuovi modelli presenti in fiera, segno dell’ulteriore evoluzione della manifestazione in un prodotto fieristico che risponde alle crescenti esigenze di promozione delle aziende, e alle necessità di un consumatore sempre più evoluto ed esigente” – commenta Paolo Coin, Amministratore Delegato di PadovaFiere SpA

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xpoBici: iniziano i preparativi per il nuovo ExpoBici Test Day - la novità assoluta della prossima edizione il 21 settembre 2012 a Galzignano Terme Arrivata alla sua 5° edizione, ExpoBici si prepara a fare un ulteriore salto di qualità proponendo ai professionisti del settore, ai giornalisti e a tutti gli appassionati di bicicletta, una nuova entusiasmante occasione di toccare con mano e sperimentare direttamente le performance dei prodotti che si troveranno nei negozi nel 2013. Il nostro team di esperti ha identificato nell’area del Parco Nazionale dei Colli Euganei, meta preferita dai bikers per le uniche caratteristiche della zona che offre straordinari percorsi per tutti i tipo di bicicletta, la meravigliosa cornice naturalistica all’interno della quale si svolgerà il primo ExpoBici Test Day. Nello specifico sarà la zona di Galzignano l’area deputata ad ospitare la giornata di test, che si svolgerà venerdì 21 settembre dalle ore 10.00 alle ore 16.00. I bikers avranno a disposizione tre percorsi: STRADA, il percorso si snoderà tra Galzignano e Arqua’ Petrarca passando davanti alla villa Barbarigo, sarà sempre un percorso vallonato con uno strappo in salita e una lunghezza di circa 14 km. Il tracciato sarà particolarmente vario con una serie di salite e discese che metteranno alla prova le caratteristiche di leggerezza, velocità e reattività dei mezzi testati. CROSS COUNTRY: dedicato agli amanti della mountain bike, sarà un anello della durata di circa 40 minuti (con una variante breve per chi è meno allenato!) che salirà da Valsanzibio attraverso il ‘’Calto Callegaro’’ o 7 Guadi fino alla cima del monte Gallo, per poi scendere per il sentiero fino alla Villa Barbarigo. Il tracciato solleciterà i mezzi in zone sterrate e single track, facendo toccare con mano la qualità degli ammortizzatori e le prestazioni tecniche delle novità 2013. GRAVITY: per tutti gli amanti del brivido, dedicato ai bikers più esperti ed audaci, la risalita meccanizzata avvera’ lungo la Strada Cengolina fino al Passo Roverello e di li’ continuerà’ fino alla cima del Monte Gallo, per poi imboccare una discesa di circa 2 km, per provare l’emozione della pendenza ed apprezzare al meglio le

Iscriviti on-line: www.expobici.it/testday

performance di biciclette dedicate agli appassionati di enduro. L’iniziativa è aperta a tutti i bikers, ai dealer e ai dettaglianti, e a partire dal mese di maggio sarà possibile effettuare sul sito internet di ExpoBici la preregistrazione per partecipare al Test Day: basterà compilare il form on-line per poi ritirare il giorno dell’evento il braccialetto identificativo presso il desk della segreteria, ed avere accesso a tutti i paddock delle aziende partecipanti. Il Consorzio Terme Euganee metterà inoltre a disposizione dei partecipanti dei pacchetti di soggiorno alberghiero presso i bellissimi hotel delle Terme, a metà strada tra Padova e la location prescelta per il Test Day di ExpoBici. Dopo una giornata di fatiche i riders potranno così rilassare i muscoli e la mente in una delle SPA del Bacino Euganeo, la più grande stazione termale d’Europa, o godersi semplicemente il panorama dei colli davanti ad un bicchiere di ottimo vino italiano. Il giorno dopo aprirà la 5° edizione di ExpoBici dove appassionati e operatori del settore troveranno la più grande vetrina italiana dedicata al settore ciclo.

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Padova,non solo fiera... uno scrigno di tesori artistici Chi partecipa ad un evento a Padova, non potrà farsi mancare una visita all’elegante cuore cittadino, ricco di splendidi esempi di architettura medievale, rinascimentale e moderna: un luogo in cui si respira un’atmosfera singolare, che unisce ritmi metropolitani a tradizioni millenarie

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adova è anche la città degli affreschi: fra i suoi tesori i cicli pittorici di Giotto alla Cappella degli Scrovegni, di Giusto de’ Menabuoi al Battistero del Duomo e di Andrea Mantegna alla Chiesa degli Eremitani. Il tour di Padova può poi contemplare una sosta al famoso caffè Pedrocchi, una visita al Palazzo della Regione e una tappa alla storica università. A soli 500 metri dalla stazione ferroviaria e a 30 chilometri dall’aeroporto di Venezia, la Fiera di Padova è facilmente raggiungibile anche per chi si sposta in auto: si trova a 5 minuti dal casello autostradale di Padova Est. Specifici servizi navetta e shuttle service per gli aereoporti con prenotazione on line possono essere messi a disposizione di espositori e visitatori. Ottima la proposta della ricettività alberghiera: tre hotel di categoria superiore sono situati a cento metri dal quartiere fieristico. Chi vuole fare un tuffo nel verde e concedersi una serata di relax, può

scegliere gli hotel dell’area delle Terme euganee, ad appena 20 minuti di auto dalla città. Il Consorzio di Promozione Turistica di Padova mette a disposizione dei clienti di PadovaFiere un pacchetto di servizi gratuiti e personalizzabili. La pianificazione dell’evento può essere effettuata completamente via web, attraverso un software dedicato che consente anche la possibilità di gestire online le iscrizioni, gli accreditamenti e i pagamenti. Lo staff del Consorzio è poi a disposizione per la gestione delle prenotazioni, per la pianificazione della sistemazione alberghiera e per l’organizzazione di visite guidate. Accanto alla possibilità di programmare escursioni, la proposta di serate gastronomiche o di gala: fra le location proposte, anche alcune eleganti ville palladiane. Tutte le prenotazioni possono essere effettuate via web.

A soli 30 chilometri da Venezia La città di Sant’Antonio si trova in una posizione strategica: in mezzora o cinquanta minuti da Padova sono raggiungibili tutte le altre città venete, che possono essere esplorate con escursioni di mezza giornata o di una giornata. Alle porte della città è situata la splendida cornice verde dei Colli Euganei, dove è possibile concedersi momenti all’insegna del relax e della scoperta della natura. Città d’acque, Padova offre anche possibilità di escursioni fluviali: una gita in battello fino a Venezia è un’occasione per conoscere più da vicino le eleganti ville venete che caratterizzano la Riviera del Brenta.


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ExpoBici – Come arrivare e dove parcheggiare Raggiungere il quartiere fieristico di Padova è semplice con l’auto, con la bici, e con i mezzi pubblici

In auto

Per chi proviene dall’Autostrada Venezia Milano (A4) le uscite a disposizione sono due: - Padova Est: per chi arriva da Venezia è la prima uscita a disposizione. Appena usciti dal casello troverete le indicazioni per la fiera, che dista appena 4 km, circa 7 minuti di auto in condizioni di traffico normale. - Padova Ovest: è la prima uscita per chi arriva dalla direzione Milano. Usciti dal casello potete seguire le indicazioni per la fiera, oppure prendere la scorciatoia: seguire Via Po in direzione Padova, imboccare il Cavalcavia Camerini, proseguire per Via Annibale da Bassano e Via Avanzo, dopo aver passato la ferrovia, che trovate sulla vostra destra, imboccate il Ponte Verde mantenendo la sinistra, al termine del ponte vi troverete davanti all’entrata del Padiglione 11. - Padova Sud: è il termine della Bologna - Padova (A13) per chi arriva da sud. Dal casello, che dista 15 km dal quartiere fieristico, seguite le indicazioni per la Fiera imboccando la tangenziale. Prendete l’uscita n° 18 e proseguite seguendo le indicazioni Fiera.

In treno

La stazione ferroviaria di Padova dista 700 m dall’entrata del padiglione 11, in 8 minuti a piedi potete comodamente raggiungere il quartiere fieristico. Appena usciti dalla stazione (uscita Centro Città) girate a sinistra e proseguite sempre dritti imboccando il Viale Della Pace, che comincia subito dopo la stazione delle corriere. Di fronte a voi troverete l’ingresso della Fiera. Padova è posizionata sull’asse ferroviario Torino Trieste ed è quindi ben servita e facilmente raggiungibile in treno. Dista da Milano 2 ore, da Bologna 1 ora e mezza e soltanto 25 minuti da Vicenza e Venezia, città dalle quali esistono frequenti collegamenti con l’asse ferroviario da e verso Roma.

In aereo

L’Aeroporto Marco Polo (Tessera) di Venezia è il più vicino. Da qui si può raggiungere Padova nei seguenti modi: - In Pullman con Bus Italia: partenze da consultare sul sito di Expobici. Il pullman ha una fermata davanti all’ingresso del padiglione 7, chiedete informazioni all’autista.

- AirService - taxi collettivo: servizio della cooperativa RadioTaxi di Padova con prenotazione telefonica 24 ore dall’orario di partenza o dall’arrivo del volo al numero 049/870.44.25 www.airservicepadova.it/ I parcheggi per i visitatori attorno al quartiere fieristico di Padova: Parcheggio Nord PadovaFiere: ha l’ingresso in Via Goldoni dal cancello contrassegnato con la lettera E. Ha a disposizione 1.000 posti auto. La sosta giornaliera ha un prezzo di 6 euro. L’ingresso più vicino è quello del Padiglione 6. Parcheggio Interrato PadovaFiere: ha a disposizione 700 posti auto, l’accesso del parcheggio si trova in Via Rismondo dal cancello contrassegnato con la lettera L. La sosta giornaliera ha un prezzo di 6 euro. L’ingresso più vicino è al Padiglione 7. Parcheggio Pace: ha a disposizione 240 posti e l’accesso situato in Viale della Pace n°30, la laterale di Via Goldoni che porta alla Stazione Ferroviaria (la via potrebbe non essere segnalata dai navigatori a causa della sua recente apertura). La tariffa oraria è di 1.40 euro. L’ingresso più vicino è al Padiglione 11. Parcheggio Mantegna - Via Murialdo: a soli 350 m dall’entrata del padiglione 7 del Quartiere Fieristico, ha a disposizione 340 posti auto ed una tariffa oraria di 1 euro. L’ingresso più vicino è al Padiglione 7.

Parcheggio Tommaseo: situato in via N. Tommaseo N°56A, ha disposizione 200 posti auto e dista solamente 500 m dall’entrata del Padiglione 11 del Quartiere Fieristico. Ha una tariffa oraria di 1.40 euro. L’ingresso più vicino è al Padiglione 11. Parcheggio Padova Centro: situato in Via Trieste n°50, ha a disposizione 700 posti auto. Dista solamente 500 m dal Quartiere Fieristico che si raggiunge con una breve passeggiata di 10 minuti. Usciti dal parcheggio troverete la segnaletica pedonale che vi indirizza verso la Fiera: l’entrata più vicina è quella del Padiglione 11 in via Goldoni. Presentando il biglietto d’ingresso di ExpoBici alla cassa del parcheggio avrete una tariffa agevolata di 6 euro per l’intera giornata. Parcheggio La Cittadella: situato in Via Zamboni n°2 ha a disposizione 1.100 posti auto. Dista 1,5 Km dal Quartiere Fieristico ed è dotato di un bus navetta gratuito ogni 10 minuti che vi accompagnerà all’entrata del Padiglione 11. La tariffa giornaliera è di 6 euro. Parcheggio Padova Est/Palasport San Lazzaro: è situato in Via San Marco, a circa 4 km dal Quartiere Fieristico, dal Casello di Padova Est è facilmente raggiungibile prendendo l’uscita n° 18 della tangenziale seguendo le indicazioni Fiera. Ha a disposizione 600 posti auto ed è attivo solo nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 settembre. E’ dotato di un bus navetta gratuito ogni 10 minuti che raggiunge la Fiera e che vi accompagnerà di fronte al Padiglione 11. La sosta in questo parcheggio è gratuita.

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EXPOBICI 2012 - Padiglione 7 - Stand 173


INTERVISTA

Paolo Coin Amministratore Delegato di PadovaFiere Spa, grazie alla sua grande passione per la bicicletta è nata ExpoBici, il più grande appuntamento italiano dedicato al settore ciclo

Che contributo pensa possa dare l’utilizzo della bicicletta nell’attuale momento di crisi economica? La crisi che stiamo vivendo ha proporzioni e tempi difficili da stimare, non precipiteremo in un nuovo Medio Evo economico ma certo saremo in qualche modo costretti a riflettere sul nostro quotidiano e a modificare alcune abitudini imposte da un consumismo esasperato che ora ci sta presentando il conto. Dovremo fare un po’ di selezione e in un futuro più intelligente e meno “bulimico” la bici occuperà un ruolo di primo piano nella mobilità, nel tempo libero ed in una gestione più sana del nostro corpo.

Come aumentare la ciclabilità, e l’impatto che questo può avere su un territorio, e ancora, a cosa fa pensare la bicicletta, in positivo e negativo, e dove portano i ricordi delle prime pedalate: abbiamo deciso di chiederlo a 5 opinion leader, che a vario titolo, e in diversi ambiti, si occupano di bicicletta.

Per la sua esperienza che tipo di impatto può avere l’incremento della ciclabilità per un territorio? Nel Nord Europa la bici ha rivoluzionato la mobilità delle Grandi Città. Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam non sono le Capitali del Sole ma la bici si è integrata alla perfezione ed è la protagonista di sistemi di trasporto che hanno dovuto limitare lo strapotere delle automobili per poter sopravvivere. In Italia i risultati sono molto meno incoraggianti e se le piccole e medie realtà come Ferrara, Padova, Bolzano e simili hanno raggiunto livelli ciclabili importanti nelle grandi Citta come Roma e Milano la mobilità in bici resta una pericolosa utopia. C’è da imparare e serve una piccola grande rivoluzione culturale nell’approccio alla mobilità. Vediamo purtroppo tutti i giorni che alcuni si muovono nel traffico con la legge del più forte mentre dobbiamo arrivare al rispetto dei più deboli, siano essi pedoni o ciclisti. E’ importante il rispetto delle regole ma la vera civiltà sta nel rispetto della persona. In Germania alle 8 della mattina vedi tanti bambini anche piccoli andare a scuola in bici da soli perché gli automobilisti prestano grande attenzione. Non mi piace dover essere esterofilo ma da noi non succede e lo dico con cognizione di causa visto che cerco di muovermi in bici quanto più possibile. La bici poi ti permette di vedere e vivere dimensioni diverse e di scoprire che fuori dal traffico e dai grandi flussi celebrati dal Turismo tradizionale c’è un’Italia altrettanto meravigliosa da valorizzare e da difendere.

Quali pensa siano gli interventi più urgenti ed efficaci per aumentare l’uso della bici? Devo dire che in alcune realtà si sta già facendo molto, la nostra ad esempio è una Regione fortunata. Le infrastrutture dedicate sono importanti e l’organizzazione di percorsi e di un Turismo della bici è decisivo. Il consumo di qualità e il piacere che dà la scoperta dei territori in bici è la scintilla che può far esplodere il mercato e che può elevare il livello di un “parco bici” oggi fortemente condizionato dalla sicurezza stradale e dai furti. Serve che la gente usi la bici e ne riscopra l’assoluta positività e che le economie sociali ed industriali che la bici può generare integrino definitivamente questo mezzo nella mobilità quotidiana. La bici era il mezzo di trasporto per eccellenza dei bambini, dei giovani e degli anziani e deve tornare ad esserlo ma questo deve avvenire in una contesto di sicurezza e rispetto, la cronaca purtroppo oggi drammaticamente ci insegna che non è così. Pensando alla bicicletta: un pensiero positivo e uno negativo Della bici ci si può innamorare e a volte questo offusca anche una equilibrata capacità di giudizio. Il pensiero negativo è che in bici è facile farsi male e a volte, purtroppo, anche tanto, nel traffico il ciclista è l’anello più debole. Il suo primo ricordo legato alla bicicletta Io seduto sulla canna della Bianchi di mio nonno contadino per le strade di campagna di un Friuli che sembra lontanissimo col sacco di erba medica per i conigli, la borsa con l’acqua e il vino sul manubrio e lui che a ogni, dolorosa, buca mi ripeteva “Duro!”. E quel bambino piccolo piccolo che si sentiva grande.

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INTERVISTA

Ivo Rossi Vice Sindaco della città di Padova e Assessore all’urbanistica - mobilità - città metropolitana - comunicazione e politiche dell’innovazione. Da anni il suo lavoro ha portato Padova ai primi posti per la ciclabilità nelle classifiche nazionali Che contributo pensa possa dare l’utilizzo della bicicletta nell’attuale momento di crisi economica? Al di là della crisi, una fase che può accentuare questo aspetto, credo che le città per potersi muovere in modo intelligente abbiano sempre più bisogno della bici soprattutto quelle di pianura come la nostra perché in un raggio di 7/8 chilometri la bici è competitiva rispetto all’automobile. La bici impiega lo stesso tempo di un’auto e se pensiamo ai tempi di ricerca del parcheggio, non c’è paragone. Usare la bici è la scelta di uno stile di vita che cambia le città migliorando non solo la qualità dell’aria, ma anche l’atteggiamento delle persone e la qualità estetica della città. Per la sua esperienza che tipo di impatto può avere l’incremento della ciclabilità per un territorio? L’impatto è decisamente positivo e l’uso della bicicletta va incentivato fin dai primi anni di età. E’ indispensabile che le città si dotino sempre più di piste ciclabili e questo significa immaginare l’organizzazione e lo sviluppo della città con la stessa modalità con cui se ne è pensato lo sviluppo in funzione dell’auto: la bicicletta deve avere la stessa dignità della presenza dell’auto in città e se per trent’anni si è pensata la città in funzione dell’auto, oggi lo sviluppo deve essere accompagnato da una identica dignità nei confronti della bici. Quali pensa siano gli interventi più urgenti ed efficaci per aumentare l’uso della bici? Un impatto decisamente positivo è l’attivazione di una rete intelligente che passa anche attraverso l’uso del bike sharing vale a dire un uso amichevole del contesto urbano. Credo sia importante anche aumentare lo standard di sicurezza per ciclisti e attivarsi per prevenire i furti che rappresentano un forte deterrente all’uso della bicicletta. Penso alla creazione di parcheggi di destinazione in modo tale da poter mettere al sicuro al propria bici e anche alla possibilità di una targa per bicicletta come deterrente per i ladri.

Pensando alla bicicletta: un pensiero positivo e uno negativo Il pensiero positivo è la libertà che la bici restituisce. Il pensiero negativo è legato al fatto che spesso i ciclisti non sono educati all’autodisciplina sia nei confronti degli altri utenti della strada, e penso ai pedoni, sia nei confronti propri e penso al fatto che col buio molti di loro non sono visibili. Occorre una maggiore educazione stradale ed educazione civica il che significa anche bici sempre in ordine con segnali che rendono visibili. Una bici non è fatta solo di ruote pedali e manubrio. Il suo primo ricordo legato alla bicicletta Il mio ricordo è legato alle prime gare dei Giochi della gioventù negli anni Sessanta. Erano le olimpiadi dei bambini ed erano vissute così. Conservo la foto del ministro Gui che mi dà la medaglia perché sono arrivato settimo. Direi che è il primo ricordo di un’avventura che continua ancora.


INTERVISTA

Marino Finozzi Assessore alle Politiche del Turismo della Regione Veneto, da anni punta sul ciclo turismo per dare un altro asso nella manica alla prima regione turistica in Italia

Che contributo pensa possa dare l’utilizzo della bicicletta nell’attuale momento di crisi economica? Il Veneto ha una grande tradizione ciclistica: è terra di celebri campioni cresciuti nelle numerose associazioni ciclistiche amatoriali. Il ciclismo è uno sport che conquista e appassiona bambini e non più giovani; moltissimi sono gli amanti della bicicletta in Veneto che non rinunciano a questo mezzo e gli imprenditori veneti, sempre attenti ad individuare le esigenze del mercato, hanno creato una rete di imprese del settore caratterizzate da una catena produttiva completa. Un vero made in Italy che nonostante la crisi e le difficoltà di cui soffrono tutti i settori produttivi cerca di rimanere competitivo. La passione per la bicicletta è fonte di stimolo e di crescita per questo settore e tutto il suo indotto. Per la sua esperienza che tipo di impatto può avere l’incremento della ciclabilità per un territorio? Se penso alle grandi città del Nord Europa dove l’uso della bicicletta è quotidiano e prevalente rispetto agli altri mezzi e al grande senso di civiltà e di attenzione all’ambiente che caratterizza i cittadini di queste realtà non posso che augurarmi che l’incremento della ciclabilità per il nostro territorio sia anche motivo e stimolo per una nuova coscienza ambientale, di riscoperta, valorizzazione e salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico e culturale. Quali pensa siano gli interventi più urgenti ed efficaci per aumentare l’uso della bici? Permettetemi di parlare da amministratore di un settore trainante dell’economia veneta quale è il Turismo. La Regione Veneto, offre molte risorse per chi vuole trascorrere le proprie vacanze in bicicletta. Splendidi paesaggi e percorsi dedicati a chi ama il ciclismo e la natura. Dalle montagne, passando per le splendide colline pedemontane fino alle zone costiere, il Veneto offre molteplici

possibilità di fare cicloturismo. Per le famiglie e per gli sportivi. Incrementare l’uso della bicicletta oltre a essere una scelta giusta per la salute della persona e per quella dell’ambiente è anche una scelta conveniente. Gli interventi più urgenti soprattutto per il settore turistico, riguardano il collegamento sul territorio: bisogna rendere i mezzi pubblici accessibili alle biciclette in modo da rendere raggiungibili tutti i siti turistici della nostra splendida Regione. Pensando alla bicicletta: un pensiero positivo e uno negativo Un pensiero positivo è senz’altro “la lentezza”. L’idea di muoversi liberi nel territorio, con ritmi rilassati rispetto alla quotidianità. Viaggiare potendo sentire i suoni e gli odori del territorio che si attraversa, pervasi dalla bellezza che questo Veneto sa offrirci. Un pensiero negativo mi riporta, invece, alla sicurezza stradale. Da una parte sono ancora troppi i ciclisti che non usano le piste ciclabili ove queste esistono mettendo in pericolo le proprie vite e quelle degli automobilisti e dall’altra ci sono ancora zone non servite da queste fondamentali infrastrutture. Il suo primo ricordo legato alla bicicletta Il mio è stato un vero e proprio battesimo del sangue: ero molto piccolo quando lassù in montagna in una malga vicino ad Asiago tentavo di imparare ad andare in bicicletta con la vecchia Bianchi di mia madre. Avrei dovuto calcolare meglio la velocità nella discesa, finii aggrovigliato ad una recinzione in filo spinato…

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Fa’ la strada giusta!

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Antonio Dalla Venezia Presidente della FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta

Che contributo pensa possa dare l’utilizzo della bicicletta nell’attuale momento di crisi economica? In Italia l’uso della bicicletta ha ancora dei margini di espansione notevoli, basti pensare al divario tra le percentuali del centro-nord Europa e le nostre. La crisi economica e l’aumento del costo della benzina possono far scoprire la bicicletta e i suoi vantaggi a molti che oggi usano l’auto. Per le famiglie questo si trasformerà in un risparmio sensibile ed immediato. Se i nuovi ciclisti saranno correttamente indirizzati all’acquisto di biciclette di qualità, anche i produttori e i rivenditori italiani ne avranno un guadagno immediato. Ma i guadagni maggiori sono quelli derivanti dalle conseguenze positive dell’uso quotidiano della bicicletta: il miglioramento del traffico con minore perdita di tempo, il miglioramento della salute pubblica e la minore necessità di investire in infrastrutture costose legate al traffico a motore.

FIAB, L’unica organizzazione italiana ad avere come finalità principale la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico, in un quadro di riqualificazione dell’ambiente (urbano ed extraurbano). FIAB conta 15.000 associati su tutto il territorio nazionale

Per la sua esperienza che tipo di impatto può avere l’incremento della ciclabilità per un territorio? L’impatto non potrà essere che positivo. Accennavo sopra alla riduzione del traffico. Il beneficio più facilmente misurabile sarà la diminuzione del numero di incidenti, di morti e di feriti. Ma minor traffico significa anche miglioramento dell’aria, quindi della salute pubblica. A questo si aggiungeranno gli effetti positivi in termini di riduzione delle malattie cardiovascolari e di quelle legate al metabolismo. Chi usa la bicicletta tutti i giorni gode di migliore salute e diminuisce i giorni di assenza dal lavoro per malattia. Infine, anche le strutture per la ciclabilità generano economia, per la loro costruzione e manutenzione e il cicloturismo, come dimostrano le esperienze tedesche e austriache, è un grande volano economico, specialmente per le zone più trascurate dal turismo classico di massa. Quali pensa siano gli interventi più urgenti ed efficaci per aumentare l’uso della bici? Sicuramente l’istituzione di una Direzione Nazionale della Ciclabilità presso il Ministero dei Trasporti o dell’Ambiente, Direzione che definisca obiettivi chiari,

risorse certe e verifiche periodiche sui risultati raggiunti. In questo momento nessuno è in grado di dire a che punto siamo arrivati, quanti italiani si muovono quotidianamente per recarsi al lavoro, a scuola o semplicemente per svago in bicicletta, nessuno conosce lo stato delle ciclabili nel nostro paese e da troppo tempo non ci sono contributi economici per realizzare le infrastrutture per la ciclabilità di cui abbiamo estremamente bisogno. Una cabina di regia nazionale, sul modello delle esperienze europee più avanzate sarebbe in grado di determinare una svolta positiva. Pensando alla bicicletta: un pensiero positivo e uno negativo Il pensiero positivo è che la bicicletta è simbolo di libertà e modernità. Non è un caso che persone in bicicletta o anche biciclette da sole appaiano in un sempre maggior numero di spot pubblicitari. Il pensiero negativo è legato al numero di decessi e di feriti che si potrebbero evitare nel nostro paese solo se si attuasse una politica dei trasporti diversa e più efficace dal punto di vista della sicurezza degli utenti non motorizzati. Ma non solo, la congestione della città, l’inquinamento atmosferico e l’insicurezza percepita e reale, in particolare nelle grandi aree metropolitane, rende più difficile il rapporto tra il cittadino e il proprio territorio mettendo in crisi, di conseguenza, l’elemento identitario che ha sempre caratterizzato l’organizzazione sociale delle nostre comunità. Il suo primo ricordo legato alla bicicletta La mia prima gita scolastica, al tempo delle medie, gite che allora, senza problemi, si facevano in bicicletta, e la delusione di non avervi potuto partecipare per un’improvvisa e quanto mai inopportuna influenza che mi ha costretto a letto per alcuni giorni. Il “capo gita” era un prete di campagna, insegnante di religione, che come gran parte dei parroci di allora si muoveva in bici e macinava chilometri di strada per effettuare i propri spostamenti quotidiani.


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INTERVISTA

Kevin Mayne Direttore allo sviluppo di ECF – European Cyclists’ Federation

Che contributo pensa possa dare l’utilizzo della bicicletta nell’attuale momento di crisi economica? La questione bicicletta è chiara: fornisce mobilità, impiego, salute e divertimento a prezzi contenuti e in modo sostenibile per l’ambiente. Istituzioni pubbliche, a livello locale, regionale e nazionale, che investono nella ciclabilità verificano un ritorno dell’investimento nel giro di 1-3 anni, i risultati migliori rispetto a qualsiasi altra scelta in termini di trasporto e salute pubblica. Oggi che i governi si trovano ad avere risorse limitate devono smettere di investire in soluzioni che non hanno futuro e cominciare ad investire nella ciclabilità.

ECF è la Federazione Europea delle associazioni ciclistiche e dei loro membri, e la voce internazionale dei ciclisti nella società civile. ECF coordina mezzo milione di persone, 60 organizzazioni in oltre 40 paesi. Dalla sua fondazione nel 1983 ECF ha avuto come obiettivo di promuovere la ciclabilità come mezzo di trasporto e ricreativo sostenibile e salutare. Le sue radici sono in Europa, ma le sfide che si propone di affrontare sono globali

Per la sua esperienza che tipo di impatto può avere l’incremento della ciclabilità per un territorio? Sappiamo che l’impatto economico del cicloturismo è enorme. Porta i turisti in posti ignorati dal turismo di massa, il ciclo turista spende giornalmente più di ogni altro tipo di turista, e migliora l’ambiente e l’immagine del territorio che frequenta. E’ dimostrato inoltre che le città che riducono il traffico su automobile e aprono i centri storici esclusivamente a pedoni e ciclisti hanno un’economia locale più vivace delle città congestionate dal traffico.

Quali pensa siano gli interventi più urgenti ed efficaci per aumentare l’uso della bici? Se si vogliono mettere in atto provvedimenti che rivitalizzino le città bisogna cominciare a mettere in discussione il diritto delle auto di rubarci le nostre strade. La crescita più consistente in questo senso viene da città che combinano le due politiche, riducendo l’impatto negativo delle auto e migliorando l’ambiente (riduzione dei limiti di velocità, rimozione delle auto parcheggiate abusivamente, allargamento delle aree a traffico limitato, incentivo alle domeniche ecologiche). In seguito si promuovono i tragitti ciclabili verso il centro città assicurando strade ciclabili di alta qualità dalle aree residenziali, e numeri massicci di parcheggi bici che accolgano i ciclisti all’arrivo. Pensando alla bicicletta: un pensiero positivo e uno negativo Un sorriso: i ciclisti sorridono di più. La pioggia – a volte capita! Il suo primo ricordo legato alla bicicletta Le gare di triciclo con i miei fratelli.

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INTERVISTA

Linus Sei stato per anni un grande appassionato di corsa. Cosa ti ha fatto passare dalla corsa alla bici? All’inizio è stato il bisogno di concedere una tregua a gambe, caviglie, articolazioni. Noi atleti improvvisati abbiamo un perverso senso del dovere, centrato più sull’accumulo che sulla qualità, e spesso dimentichiamo che ci serve di più recuperare che perseverare. La bicicletta è un buon compromesso, anzi una splendida alternativa. Continui a praticare entrambi? Continuo a praticare entrambe, ma a seconda dei periodi una ha il sopravvento. Da aprile a luglio pedalo tre o quattro volte alla settimana e corro una sola volta, massimo due. Da settembre in poi l’equazione si rovescia.

ExpoBici “chiama” Radio DeeJay e... Linus “risponde”! La sua passione per la corsa la conosciamo tutti. Del suo nuovo amore per la bici ne sapremo di più durante la quinta edizione di ExpoBici. Lui è Linus, ospite d’onore della rassegna, che dalle frequenze di Radio DeeJay, con il programma “DeeJay chiama Italia”, tra battute e approfondimenti, è diventato un punto di riferimento dei podisti. Ma da un po’ di tempo tra le sue passioni c’è anche il ciclismo. E quale occasione migliore per parlare al mondo della bici se non quella della più grande fiera italiana internazionale dedicata alla bicicletta! Ecco un’anteprima di quello che gli abbiamo chiesto sulla sua passione per la bicicletta

Che differenza c’è tra correre e pedalare? La bicicletta è infinitamente meno traumatica, più meditativa, più varia. Si può fare molta fatica o quasi per niente, dipende da noi. La corsa ha sempre una parte fisica logorante. Certo, la prima richiede molto tempo, il secondo è una sorta di sport tascabile. Si può fare sempre e comunque. Che posto ha nella tua vita andare in bicicletta? Sempre più importante. Me ne sto innamorando ogni giorno di più. E ho la sensazione di essere anche ricambiato, nel senso che è bello vedere crescere le proprie capacità mano a mano che si familiarizza col mezzo.

Pedali per tenerti in forma o per rilassarti? O per entrambi? Purtroppo non conosco il significato della parola relax. Sono vittima dell’obbligo di fare, aumentare, sperimentare, migliorare. Si chiama forma? Forse no. Quanto tempo dedichi alla bicicletta? Una volta facevo 2.500 chilometri all’anno di corsa, ora sono diminuiti e non vado oltre i duemila, forse meno. In compenso ho aggiunto la strada in bicicletta, quest’anno dovrei toccare quota cinquemila. Che non sono nulla se visti da soli, ma sommati a quelli a piedi... Musica e bicicletta: la tua playlist delle più belle canzoni ispirate alla bicicletta La più bella è sicuramente Il bandito e il campione di De Gregori, la vera storia di Girardengo e del suo sfortunato amico Sante Pollastri. Poi Bartali di Paolo Conte, sempre dedicata al ciclismo eroico. E Bycicle Race dei Queen. Una parola per definire il tuo rapporto con la bicicletta Feticistico e spettacolare. Mi piace da morire l’oggetto e mi fanno impazzire i paesaggi che permette di scoprire.

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TURISMO

In sella si parte! Facile e divertente scoprire il Veneto e i suoi meravigliosi paesaggi a ritmo lento. Come? Inforcando semplicemente una bicicletta, il mezzo più ecologico, economico e salutare!

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ercorsi adatti a tutti gli amanti delle due ruote e della natura, questo è il territorio veneto: dalle montagne alle colline, e fino alle zone costiere, si attraversano luoghi unici. Luoghi che raccontano una lunghissima storia, ricchi di testimonianze architettoniche, di splendidi scorci naturali, di cultura e tradizioni, luoghi dove si possono ancora assaporare i prodotti genuini della nostra buona terra.

Sono quattro gli itinerari cicloturistici selezionati all’interno della Rete Escursionistica Veneta e si snodano su ciclovie sicure e segnalate: uno va dal Lago di Garda a Venezia, un altro è un percorso circolare che tocca tutte le province, un altro ancora segue il litorale veneto e l’ultimo dalle Dolomiti raggiunge il mare. Visto la lunghezza, i percorsi possono prevedere più tappe e vi faranno scoprire alcuni degli angoli più magici della nostra bella regione.


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Viaggiando lenti. Alla scoperta dei mille volti della regione Gli angoli, le peculiarità, le delizie enogastronomiche del Veneto sono talmente tante che per apprezzarle è sempre consigliabile rallentare il ritmo e soffermarsi su quanto si posa davanti agli occhi. Niente di meglio che inforcare la bicicletta e scegliere tra gli itinerari e le escursioni messi a punto dalla Regione Veneto e che portano alla scoperta di paesaggi emozionanti tra montagna, collina, pianura, aree termali e zone d’acqua. Questi nuovi percorsi son raccolti nel dettagliato roadbook per cicloturisti: un manualetto fresco di stampa distribuito gratuitamente in tutti gli uffici turistici regionali (disponibile anche in inglese, francese, tedesco). Inoltre dalla sezione itinerari del portale turistico www.veneto.to si potranno scaricare i dati GPS dei percorsi ciclabili nel formato Kmz e Gpx per navigatori satellitari. Quattro gli itinerari per apprezzare da vicino tutte le principali attrattive del territorio regionale, toccando in più giorni le città capoluogo e i luoghi più belli. Il percorso numero 1, si snoda su percorsi ciclabili sicuri dal Lago di Garda a Venezia e passa per Verona, Vicenza, Padova, concludendosi nel capoluogo di regione. Il percorso numero 2, invece, propone un itinerario circolare tra Padova, Treviso, Asolo, Bassano del Grappa e Vicenza, in un cerchio magico che vi farà scoprire la pianura e la pedemontana veneta. Il percorso 3 è la via del mare: copre il litorale veneziano da Bibione, Portogruaro, Caorle e Jesolo, passa poi per Chioggia e Rosolina Mare e termina addentrandosi nel Polesine, fino a Rovigo. Il quarto percorso porta il cicloturista dalle vette dolomitiche di Cortina d’Ampezzo e Calalzo di Cadore verso Belluno, prosegue per Vittorio Veneto (Tv) e si ricongiunge al percorso circolare numero 2. Per vacanze più brevi o nei weekend i cicloturisti possono invece scegliere tra sette escursioni. Dalla Lunga Via delle Dolomiti ai Colli Euganei, dalla Ciclovia delle Isole di Venezia ai paesaggi del Palladio, per finire con gli affascinanti percorsi d’acqua dell’Anello della Donzella sul Po, del GiraSile sul Sile e della Ciclovia del Mincio.

Informazioni sul sito turistico www.veneto.to


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TURISMO

3Dolomiti e Montagna Veneta L’innovazione per il cicloturismo si fa in 3D 3Dolomiti nasce dalla sinergia tra Consorzio Dolomiti, Regione Veneto, Arpav e Consorzio Bim Piave. E’ uno strumento interattivo che mette a disposizione le bellezze e le opportunità turistiche delle Dolomiti per tutti quelli che, nel programmare una visita a questo meraviglioso comprensorio montano, patrimonio dell’Umanità UNESCO, vogliono cominciare a goderne anche dalla poltrona di casa propria. Scaricabile on-line dal sito www.3dolomiti.it, questo software permette, tramite la tecnologia 3S RTE, di visionare il territorio delle Dolomiti in forma tridimensionale, con cartine tecniche, grafici di vie ferrate e sentieri, percorsi escursionistici e ciclabili, piste da sci, strutture ricettive, eventi e offerte turistiche di tutti i tipi e per tutte le tasche. Tutti i percorsi possono essere percorsi virtualmente, verificandone la difficoltà e le caratteristiche, individuando anche i punti di interesse, ristoro e rifugi lungo il tragitto. Non solo i tragitti GPS segnalati sono compatibili con tutti i sistemi di navigazione in commercio, e quindi scaricabili e salvabili su qualsiasi tipo di navigatore.

Attraverso il sito si ricevono costantemente gli aggiornamenti, con dati che provengono da fonti ufficiali e certificate. Il sistema è pensato per dare servizi a quella che è diventata una vera community, ovvero quell’utente evoluto che non accetta una vacanza programmata a “a sua insaputa”, ma che vuole essere il vero tour operator di se stesso: per andare alla scoperta di itinerari fuori dai grandi flussi del turismo tradizionale, per confezionarsi su misura la vacanza o anche solo un breve week end. 3Dolomiti è un prodotto pensato sia per chi decide di esplorare la montagna a piedi, ma è anche apprezzato dai ciclisti, che siano essi appassionati di bici da strada o di MTB. Il DVD di 3Dolomiti verrà distribuito gratuitamente presso lo stand della Regione Veneto nel corso di ExpoBici 2012, e in anteprima verrà presentato il novissimo DVD “Alpi Estive 3Dolomiti e Montagna Veneta”, con una grande novità per tutti gli appassionati: i percorsi MTB che ripercorrono i percorsi della Grande Guerra.

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« Nessuno può dire che le nostre bici manchino di carattere »

Eden Park vestiti Gilles Lapierre.

Gilles Lapierre, il Boss con carattere in abbondanza.

Le nostre bici all-mountain Zesty e Spicy parlano da sole. Il loro successo è tanto consistente quanto la loro polivalenza ed efficacia. Nel 2012 Lapierre va ancora più lontano superando le aspettative per questi due modelli di riferimento: nuova tecnologia OST+ e un nuovo telaio in carbonio ancor più leggero, performante e confortevole. Il risultato? Dalle DH Marathon più avvincenti alle Enduro più radicali, qualunque sia il tracciato, sarai in grado di farlo tuo (non è vero Mr. Vouilloz?)!

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TURISMO

Dal Lago di Garda a Venezia Conoscere il territorio in bicicletta è una forma di turismo sostenibile che regala scenari inaspettati. E il Veneto ti sorprende con i suoi tesori artistici, culturali, gastronomici e le bellezze naturalistiche. L’itinerario che si estende dal Lago di Garda a Venezia tocca anche le province di Verona, Vicenza e Padova. Con partenza da Garda (Verona), antica cittadina che si affaccia sul lago, il percorso collega diversi tracciati ciclabili che, sulla via naturale dei fiumi Adige e Brenta, portano fino alla terraferma veneziana. Imboccata la ciclabile dell’Adige, che termina a Verona, si incontrano esempi dell’arte romanico-veronese e si attraversano le terre dei pregiati vini Bardolino e Valpolicella, mentre sul tratto che collega a Vicenza si ammirano le splendide ville palladiane. Da qui si prosegue sulla ciclabile della Riviera Berica per raggiungere Padova, custode dei capolavori di Giotto e del Mantegna, da dove si riparte in direzione di Venezia ripercorrendo l’antica via del Burchiello, lungo la riviera del Brenta con le sue splendide ville venete. Ultima tappa Mestre, dove si lascia la bici per raggiungere Venezia con i mezzi pubblici.

L’anello del Veneto Questo percorso cicloturistico si sviluppa in maniera circolare e tocca le province di Venezia, Padova, Vicenza e Treviso, passa per la Pedemontana e per alcune tra le città più belle del Veneto. Partendo dal Lido di Venezia s’imbocca la Ciclovia delle Isole della laguna e si giunge a Chioggia. Visitato il centro storico, si prosegue lungo l’argine del Bacchiglione e, passando per le Corti benedettine di Correzzola (Padova), si arriva fino agli stabilimenti termali più antichi d’Europa, le Terme Euganee. Da qui si può in poco tempo raggiungere il centro di Padova. Seguendo ancora il Bacchiglione, in un paesaggio ricco di ville e dimore storiche, si arriva a Vicenza e al suo centro storico Patrimonio dell’umanità UNESCO. Dopo una sosta in città, si riprende verso la Pedemontana vicentina. Ad attenderci Marostica e Bassano del Grappa, la prima famosa per la partita a scacchi, la seconda per il Ponte degli Alpini del Palladio. Pedalando tra dolci colline si giunge infine in provincia di Treviso. Asolo è uno dei ‘’Borghi più belli d’Italia’’, mentre la vicina Maser ci offre Villa Barbaro, opera palladiana che custodisce preziosi affreschi del Veronese. Passando per Montebelluna e il vicino Montello, si arriva poco dopo a Treviso. Dalla capitale del radicchio rosso, sfruttando la ciclovia del GiraSile, si ritorna nuovamente in laguna.

L’itinerario che si estende dal Lago di Garda a Venezia tocca anche le province di Verona, Vicenza e Padova. il percorso collega diversi tracciati ciclabili che, sulla via naturale dei fiumi Adige e Brenta, portano fino alla terraferma veneziana

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CANNONDALE SUPERSIX EVO ULTIMATE Heft 3/2012 Das beste Rad der Welt *notengleich mit Storck Fascenario 0.6

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TURISMO

Dalle Dolomiti a Venezia Dagli spigolosi paesaggi delle Dolomiti alle distese pianeggianti della laguna, i panorami che si incontrano in questo suggestivo itinerario cambiano dolcemente, passando attraverso i morbidi versanti delle Prealpi trevigiane. La scoperta del Veneto, una delle regioni più variegate d’Italia, parte da Cortina d’Ampezzo e tra verdissimi boschi si arriva a Calalzo di Cadore con grande comodità. Da Belluno l’itinerario prosegue con la discesa lungo il corso del Piave in direzione del Cansiglio, da dove si raggiunge la fertile regione dell’Alpago. Tutto il percorso è costellato di piccoli paesi dov’è custodita la prelibata tradizione culinaria. Il Passo del Fadalto porta a Vittorio Veneto (Treviso) e al Museo della Battaglia che raccoglie numerose testimonianze della Grande Guerra. Ripresa la strada, che incanta con i suoi scorci sul mondo rurale, si arriva a Conegliano con il suo bel castello medievale. Dopo Susegana e Montebelluna si giunge a Treviso, centro culturale con preziose meraviglie architettoniche collegato alla laguna veneziana da un bell’itinerario lungo il fiume Sile.

Via del mare Il lungo litorale veneto è caratterizzato da paesaggi da sogno: dagli scenari del Delta del Po alle valli da pesca, dalla Laguna di Venezia alle lunghe spiagge di sabbia dorata, sino alle foci dei fiumi Sile, Piave, Livenza e infine Tagliamento. L’itinerario parte dal centro storico di Rovigo, città dalle numerose testimonianze di un passato fiorente. Subito dopo ci si dirige verso Adria e il Delta del Po, un’area popolata da numerose specie di uccelli acquatici - in particolare il fenicottero rosa - che hanno stabilito il loro habitat tra le canne palustri e i salici. Dal Delta del Po si risale verso Chioggia, “la piccola Venezia”. Da qui si continua verso nord e si raggiunge il tratto di litorale rinomato per le lunghe spiagge di fine sabbia dolomitica e le verdi pinete, meta prediletta dei tanti turisti che ogni estate affollano le località di Cavallino-Treporti, Jesolo, Eraclea Mare, Caorle. Da questa cittadina, dopo aver ammirato l’incantevole Santuario della Madonna dell’Angelo, il nostro viaggio si avvia alla conclusione, lungo piste ciclabili che attraversano paesaggi agresti e rigogliose pinete, e termina al faro di Bibione, alla foce del Tagliamento.

La scoperta del Veneto, una delle regioni più variegate d’Italia, parte da Cortina d’Ampezzo e tra verdissimi boschi si arriva a Calalzo di Cadore con grande comodità

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TURISMO

Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria

Italia da vivere in bicicletta C’è il mare con centinaia di chilometri di coste incontaminate, ci sono le montagne delle Alpi e degli Appennini, le colline verdi ricoperte di girasoli, vigneti e uliveti

LOMBARDIA

C

i sono i borghi antichi che raccontano storie di vita vissuta. C’è il buon vino di qualità, ci sono le prelibatezze della tradizione culinaria e il calore e l’affetto della gente. In ITALIA, c’è tutto questo e molto altro... Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte e Umbria, attraverso un progetto interregionale su cicloturismo e altri itinerari in corso già dal 2009, propongono di scoprire le eccellenze dei propri territori in bicicletta, in maniera più autentica e sostenibile, per un viaggio all’insegna della qualità della vita, delle esperienze e delle emozioni. Itinerari già segnalati, bike hotels, servizi al ciclista renderanno la vacanza in bici piacevole e appagante. Troverete lo stand collettivo del progetto cicloturistico interregionale all’interno di ExpoBici 2012, Galleria 78 – stand 7P-9.

Per informazioni: www.turismofvg.it www.turismoinliguria.it www.turismo.regione.lombardia.it www.turismo.marche.it www.piemonteitalia.eu www.regioneumbria.eu

umbria


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friuli venezia giulia

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piemonte

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dove siamo

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expobici innovation awards

Anche quest’anno tornano gli EXPOBICI INNOVATION AWARDS dove vengono premiate le aziende che si impegnano nell’innovazione, dando al settore ciclo l’impronta di vitalità e dinamismo che lo contraddistingue

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bbiamo formato una giuria di giornalisti, dettaglianti, esperti di design, di marketing e di materiali innovativi per premiare i prodotti che disegneranno le tendenze del futuro. I prodotti saranno suddivisi nelle seguenti categorie: MTB, road, urban/e-bikes, componenti e accessori, abbigliamento

e bike4fun. Il premio è aperto a tutte le aziende del settore ciclo e la partecipazione è gratuita. Le aziende avranno tempo fino al 31 agosto 2012 per far concorrere i loro prodotti migliori. La giuria si riunirà il 6 settembre: a quel punto sapremo quali sono i prodotti ciclo più innovativi che troveremo nei negozi per la prossima stagione 2013.

I prodotti premiati saranno esposti in un’apposita area all’interno di ExpoBici. La premiazione delle aziende vincitrici e segnalate si svolgerà sabato 22 settembre nell’area eventi di ExpoBici.

Premiati edizione 2011 n La categoria bici da strada è stata vinta dalla Ridley con il modello Noah Fast, che prevede freni integrati nel telaio, con un sistema innovativo di lamine che dirigono l’aria lontano dai raggi, migliorando l’aerodinamica. Un prodotto studiato, provato e testato in galleria del vento, e dal nome rappresentativo, FAST (Future Aero Speed Technology).

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expobici innovation awards

I VINCITORI DELL’EDIZIONE 2011 DEGLI expobici inn

n Nella categoria “Componentistica e Accessori” due le segnalazioni, una per la “qualità tecnica” a l’SLR Monolink Friction Free, la neo nata di Selle Italia, e un’altra per il “livello di innovazione” a Integra di 3T, un sistema che permette di avere in un unico prodotto, cardiofrequenzimetro, gps e numerosi rilevamenti elettronici utili per valutare al meglio il proprio regime di allenamento. n Tra le Urban/E Bikes a vincere è stata Essegi Compositi, con una bicicletta di alta gamma, in carbonio, pieghevole, certamente riservata a un pubblico molto esigente. Due le segnalazioni in questa categoria: Italwin per il “livello di innovazione”, assegnato alla linea Ducati E -Bikes, e Bellabici per la “qualità del design”, ricercato e intrigante. n Nella categoria abbigliamento, vittoria a parimerito per Assos e X-Bionic. Assos of Switzerland con il pantaloncino FI 13


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Cycling Shorts, che ha stupito per il progetto di sviluppo e promozione del prodotto. Il body Bib Tight Windskin di X-Bionic ha spiccato invece per quanto riguarda la qualità dei materiali e la tecnica di produzione. n Tre le segnalazioni in questa categoria: per il “livello di innovazione” Lazer Helmets che ha portato un casco al cui interno sono presenti due magneti per fissare gli occhiali che permettono un maggiore comfort. Carrera Eyewear è stata premiata per la “qualità tecnica” grazie al suo prodotto realizzato in sinergia con la storica azienda Safilo. Sidi Sport ha conquistato la segnalazione per la “qualità del design” grazie alle scarpe Ergo Carbon Vernice, esteticamente accattivanti. n Tra la componentistica e gli accessori, la vittoria è andata a VISION con i comandi del cambio dal design ergonomico: Vision Metron Alloy Shifter. Un prodotto pensato per rendere confortabile la posizione delle mani del corridore sulle leve di cambio. Questo design unico elimina la necessità del ciclista di spostare le proprie mani dalle estensioni, in modo da mantenere una posizione completamente aerodinamica anche nel momento del cambio. n Per ultima ma non meno importante

nella categoria Bike4Fun vince Lemond Revolution Indoor Bike Trainer, un rullo per allenarsi comodamente a casa, durante l’inverno o la pioggia, apprezzato molto da alcuni giudici che avevano già avuto occasione di provarlo personalmente e apprezzare l’elevata qualità tecnica.

n Nelle bici da mountain bike il vincitore è stato Sarto Telai, che ha presentato l’ MT29R, un telaio artigianale, fatto in Italia, un piccolo gioiello studiato per le nuove ruote da 29’. Nella stessa categoria l’ 8HP FULL ha valso la segnalazione per “Valutazione d’insieme del prodotto” per l’italiana FRM Bike Technology.


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FUTURO

IL MEGLIO DELL’INNOVAZIONE OGGI PER UN DOMANI MIGLIORE

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er il mondo di domani c’è spazio oggi grazie al talento degli studenti dello IUAV – Facoltà di architettura di Venezia - che realizzano soluzioni di ogni genere per migliorare il nostro futuro. Il meglio dell’innovazione sarà alla portata di tutti durante ExpoBici con la mostra di alcuni prototipi che lasceranno a bocca aperta tutti i visitatori della manifestazione: da Reverse, veicolo in grado di muoversi agilmente sia sul terreno che in acqua a Regata che consente il trasporto personale mediante i movimenti della voga alla veneta.


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FUTURO

Tricì

triciclo pieghevole ammortizzato Gabriele Venturato

Dimensioni modello prototipo scala 1:1 altezza 1050 mm lunghezza 1680 mm profondità 890 mm

REGATA

Voga alla veneta su strada Jacopo Stefan

Dimensioni modello prototipo scala 1:2 altezza 800 mm lunghezza 450 mm profondità 650 mm


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QUID

mezzo di trasporto a propulsione assistita ed assetto variabile Gabriele Venturato

Dimensioni modello prototipo scala 1:3 altezza 600 mm lunghezza 620 mm profonditĂ 230 mm

FELIX

spostamenti eco-compatibili orientati all’incremento della sicurezza nella circolazione su strada Chiara Silvestri Pamela Palagi

Dimensioni modello prototipo scala 1:1


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dove siamo

Aprite i vostri orizzonti a paesaggi fuori dal tempo.

In Basilicata vi aspettano aziende agrituristiche immerse nella natura, alberghi, alloggi in piccoli centri o nel cuore delle città lucane, tutto al servizio di chi ama spingere sui pedali e godere della bellezza di un territorio unico e indimenticabile. Dai boschi rigogliosi del potentino ai paesaggi lunari del materano, dalle spiagge sabbiose dello Jonio alle coste frastagliate del Tirreno, dai verdi pascoli dell’Appennino alle gialle distese di grano delle vallate. Itinerari accattivanti alla scoperta di gusti tipici e natura incontaminata, sempre in sicurezza per bikers e mountain bikers.

www.basilicatabikehotel.it | www.basilicatamountainbikehotel.it


FUTURO

FIN BOAT

Imbarcazione a propulsione umana Elia Borgato

Dimensioni modello scala 1:5 altezza 130 mm larghezza 450 mm profondità 710 mm

REVERSE

Veicolo anfibio a propulsione ibrida Manuel Mingardo

Dimensioni modello: 1:5, altezza 220mm; lunghezza 60 mm; profondità 200 mm Descrizioni e caratteri innovativi: maggiore accessibilita’ nel territorio

Reverse è un veicolo, in grado di muoversi agilmente sia sul terreno che in acqua. E’ un mezzo biposto semplice ed essenziale, caratterizzato da un telaio in alluminio simmetrico che ne permette la “bidirezionalità” e una ottimale distribuzione delle masse. La “superficie” trasparente in policarbonato ruotabile sul telaio può assumere due posizioni diverse; quella superficie ha funzione di cupolino, utile nell’uso terrestre per ripararsi dagli agenti atmosferici, mentre quella inferiore

con funzione di scafo permette la galleggiabilità e la funzione acquatica. E’ dotato di sterzo anteriore con funzione di timone e ruote motrici equipaggiate da cerchioni “palettati” che garantiscono una discreta propulsione anche in acqua. Un unico mezzo, due funzioni, da sfruttare e godere appieno, perché non inquinante, e in grado di divertire e soddisfare gli amanti della natura, garantisce una maggiore libertà di movimento nel territorio e una più completa ed esaustiva “immersione” nell’ambiente.

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NEWS I protagonisti della campagna #salvaiciclisti ad ExpoBici 2012 per promuovere una mobilità più umana e soprattutto sempre più ciclabile

IL LIBRO

Leggi il Manuale di Ciclocospirazione di Salvaiciclisti

SALVA I CICLISTI

La bicicletta è politica di Pietro Pani verrà presentato ad Expobici 2012 Chiarelettere, Reverse pagine 192 - euro 7,90

#salvaiciclisti #salvaiciclisti è una campagna nata su iniziativa di 38 blogger per chiedere alla politica azioni concrete per la tutela di chi sceglie di rinunciare all’automobile per i propri spostamenti quotidiani

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egli ultimi 10 anni 2.556 ciclisti sono stati uccisi sulle strade italiane e circa quattro volte tanto è il numero di pedoni che hanno perso la vita nello stesso periodo. Queste cifre non sono accettabili per un paese civile ed è per questo motivo che in breve tempo la campagna si è convertita in un movimento di opinione che lo scorso 28 aprile ha portato ai Fori Imperiali a Roma 50 mila persone che hanno dato vita alla più grande manifestazione della storia a sostegno della ciclabilità. L’obiettivo primario del movimento #salvaiciclisti è rimettere al centro degli spazi urbani le persone sottraendolo in modo progressivo alle automobili in modo da rendere le città italiane più vivibili. Questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso: 1. la promozione della ciclabilità e dell’uso dei mezzi pubblici 2. riduzione generalizzata della velocità massima all’interno delle aree urbane a 30 km/h 3. la lotta al parcheggio selvaggio 4. la progressiva chiusura al traffico motorizzato dei centri urbani

5. la promozione di una cultura della legalità sulla strada Ad oggi il movimento #salvaiciclisti ha ottenuto la presentazione in Parlamento di un disegno di legge per la salvaguardia di tutti coloro che usano la bici, l’adesione di tre regioni e di oltre cento comuni al proprio manifesto che stanno operando per lo sviluppo della mobilità su due ruote sotto il controllo vigile degli attivisti presenti su tutto il territorio nazionale. Ma soprattutto il movimento è riuscito a veicolare un sentimento di comune appartenenza tra tutti coloro che sono stanchi di sentirsi ostaggio del traffico e di una mobilità sempre meno umana. Non ci stancheremo mai di ripetere che #salvaiciclisti non è un movimento di ciclisti, ma è un movimento di cittadini che usano la bicicletta o vorrebbero utilizzarla se solo non avessero paura di farlo. Se vuoi unirti al movimento #salvaiciclisti puoi partecipare al gruppo di discussione su Facebook che conta su quasi 20.000 membri: facebook.com/groups/salvaiciclisti e seguire gli aggiornamenti su www.salvaiciclisti.it

“Forza @salvaicilcisti! È una bella iniziativa. Rendere le città più “ciclabili” costa relativamente poco e migliora la vita di tutti” Lorenzo Jovanotti su Twitter, 7 marzo 2012 “Il 2 febbraio 2012 ho saputo del lancio della campagna Cities fit for cycling del ‘Times’ di Londra e, contattati una trentina di blogger che si occupano di ciclismo, ho chiesto loro di replicare l’iniziativa. ‘Chiamiamola #salvaiciclisti’ ho proposto. ‘Lanciamola tutti insieme alle 12 dell’8 febbraio.’ È stata la prima critical mass digitale della storia. Abbiamo stupito tutti.” Pietro Pani SCHEDA Cos’è #salvaiciclisti? Questo è il racconto in prima persona di chi ha avviato la campagna in Italia. Un esempio unico di partecipazione democratica, che ha portato in piazza migliaia di persone. Un movimento nato dalla rete, arrivato alle prime pagine dei giornali e nei palazzi del potere. Una lotta politica pacifica ma determinata, perché città più vivibili sono il diritto di ogni cittadino. Con scritti di Edmondo De Amicis, Curzio Malaparte, Dino Buzzati, Andrea Camilleri Con un intervento di Bruno Gambarotta AUTORE Pietro Pani è lo pseudonimo scelto dall’autore di questo libro per evitare qualunque possibilità di identificare la campagna #salvaiciclisti con chi semplicemente ne ha raccontato la storia e le dinamiche che sono alla base del fenomeno.


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Cyclelab sbarca in Italia il gruppo franceSe sceglie expobici per presentarsi

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iamo lieti di annunciare l’arrivo sul mercato Italiano del gruppo Cyclelab, con le sue tre insegne di negozi specializzati ciclo : Culture Vélo, Boutycicle e Vélo Station. Con quasi 150 punti vendita indipendenti, ma che si avvantaggiano dell’ utilizzo dei servizi e delle suddette insegne, il gruppo Cyclelab, fondato nel 2000 dal suo attuale Presidente, Denis Briscadieu, è leader in Francia nel competitivo mercato distributivo d’oltralpe. A dirigere la filiale italiana sarà Luca Brischetto, che da 23 anni opera nel mondo della bicicletta e che ha recentemente terminato il suo rapporto di collaborazione con la Ridley, dopo 9 anni di successi, a livello internazionale. Da alcuni mesi, il progetto Cyclelab viene presentato alle aziende dei marchi leader,

presenti sul mercato Italiano, molte delle quali già sono partner di Cyclelab in Francia, affinché possano estendere la loro partnership anche sul mercato Italiano e prendere parte a questo progetto che, negli anni, rivoluzionerà la distribuzione attraverso il negozio ciclo specializzato. Il 12 e 13 di giugno i Managers di una quindicina di queste aziende hanno accettato l’invito di Cyclelab ed hanno partecipato, in Francia, alla presentazione del progetto Cyclelab Italia, rimanendo estremamente colpiti da quello che hanno visto e favorevoli che le stesse cose si potranno fare anche sul mercato Italiano, in un momento difficile, ma di opportunità in cui, al punto vendita specializzato, sarà sempre piu’ richiesto di organizzarsi per rispondere al meglio alle sfide del domani.

Per la presentazione ufficiale ai negozianti Italiani ed, in parte, al grande pubblico, Luca Brischetto ha scelto il salone ExpoBici di Padova, dove Cyclelab Italia avrà uno stand e terrà conferenze di presentazione specificatamente indirizzate ai negozianti e/o a coloro che vorranno fare della passione per la bicicletta un’opportunità di professione. Le conferenze si terranno nelle giornate di domenica 23 e lunedì 24 settembre, alle ore 10:00 e 15:00, presso la sala 8C (soppalco padiglione 8). E’ già possibile prenotarsi, per tutti coloro che sono interessati a conoscere i servizi che Cyclelab offrirà anche ai negozianti Italiani, scrivendo una e-mail a: luca.brischetto@cyclelab.eu, oppure telefonando al numero: 035 957292


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ANTEPRIMA EDITORIALE

Cycle! Una nuova idea che sovverte gli standard delle riviste di genere con contenuti originali che pongono al centro chi pedala; con una grafica d’effetto, fresca e brillante; con obiettivi chiari e perseguiti con passione

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ycle! pagine d’autore dove: - l’uomo viene prima della bicicletta; - la passione viene prima della mania; - l’immagine, i testi, la grafica sono protagonisti di qualità; - la memoria del ciclismo è la storia di tutti noi; - le due ruote sono un’opportunità per il nostro futuro; - il turismo si muove dolcemente.

Che cosa è cycle!

‣ cycle! è un nuovo progetto editoriale che parla di bicicletta. Ma non di bicicletta e basta. ‣ cycle! racconta storie di uomini e di biciclette. Di strade e di viaggi, e di quanto sia molto più bello il mondo visto da una bicicletta. ‣ cycle! parla di chi va in bicicletta per lavoro, per fare la spesa, per raggiungere la scuola. ‣ cycle! racconta di chi ha corso, ieri o tanto tempo fa, il Giro, il Tour, la Milano-Sanremo. Di quelli che hanno vinto, di quelli che hanno perso per un niente, di quelli che non sono mai arrivati. Delle loro facce e delle loro maglie. ‣ cycle! segue gli sguardi e i pensieri di chi, per gusto o per sfida, ha fatto, o sta facendo, il giro del mondo in bici. ‣ cycle! mostra le mani dell’artigiano che lavora ai più bei telai del mondo. Del progettista che disegna ruote nella galleria del vento. Mostra come si taglia il cuoio di una sella o come si stampa il carbonio.

e cosa non è cycle!

‣ cycle! non riempirà le sue pagine di cronache e di risultati di gare ciclistiche. ‣ cycle! non parlerà di accessori, di VAM o di diete, di profili antropometrici, di miglioramento delle performance, di classifiche di Granfondo elencate fino al millesimo arrivato, di consigli medici o di alimentazione. ‣ cycle! non descriverà itinerari e strade cavandosela con un “prendi a destra o vai a sinistra” o “qui metti il 39 per 28, là il 52 per 21”. ‣ cycle! non è mania della bicicletta. ‣ Cosa si trova in cycle! ‣ Testi di autore – scrittori, saggisti, giornalisti sportivi e non – e servizi fotografici eseguiti appositamente. ‣ Un’impaginazione pulita, ariosa ed elegante che mette il più possibile in risalto le belle immagini. ‣ Una confezione editoriale che invoglia nel tempo a collezionare i numeri di cycle!

I contenuti di cycle!

Numero uno - Settembre 2012 Editoriale Portfolio - di Umberto Isman Il gruppo e le maglie di Gino Cervi Maglie, figurine, cartoline tutto quello che ha fatto gadget nella storia del ciclismo italiano Scatto fisso di Umberto Isman Un reportage “black & white” sulle corse clandestine notturne a Milano Artigiano italiano, accento americano di Guido P. Rubino Un vis à vis con Crisp il più “titanico” telaista in circolazione La Raleigh rossa e l’Avocatt - Un racconto di Gianni Brera Pedalare nel 2020 - di Albano Marcarini Cosa ci attende nel futuro della bici? Via col Vento - di Albano Marcarini Da Venezia a Torino: un progetto “controvento” Perona , Terruzzi e un tandem d’oro - “Macchine” da museo per pistard d’altri tempi Pedalare nell’aria sottile - foto di Umberto Isman, testi di Claude Marthaler Un viaggio a pedali da Manali a Leh «Marcel en selle» - di Guido P. Rubino Sopra o sotto è sempre sella: il dietro le quinte di un’azienda leader nella roduzione di sellini per bici Africa e brùgole. - «La corsa più pazza del mondo nel Paese più bizzarro del mondo». Il Giro del Rwanda - di Marco Pastonesi, foto di Mjrka Boensch Bees Si salvi chi può... ciclisti per primi - di Mario Brovelli Siamo andati a Roma a vedere come si salvano i ciclisti!


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Il mestiere del ciclista Gioie e dolori dell’ingegnere in bicicletta Collana: La biblioteca del ciclista/16 – Ediciclo Editore

Il ciclismo professionistico visto con l’occhio colto e acuto di Marco Pinotti, corridore e ingegnere. Pinotti racconta il suo mestiere di corridore professionista affrontando tutti i temi – agonismo,psicologia, tecnologia, etica – del mondo del ciclismo contemporaneo. Professionista dal 1999, corrispondente per giornali e riviste, è l’unico corridore ciclista in grado di scrivere un libro senza doverlo dettare a un ghost-writer

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orrere in bicicletta per lavoro è una cosa seria, quasi una vocazione. Le pagine del Mestiere del ciclista, attraverso il racconto di Marco Pinotti sono una vivida fotografia del quadro del ciclismo contemporaneo, visto dall’interno, dalla pancia del gruppo. Come sono cambiati in questo ultimo decennio i tempi e i modi delle gare, dalla topografia delle strade alla geografia del mondo delle corse, che porta i professionisti a correre per tutto l’anno dalla California al Qatar, dalla Malesia alla Brianza, dalle Fiandre all’Australia; e come sono cambiate le relazioni tra gli attori del ciclismo di oggi – corridori, ma anche direttori sportivi, meccanici, organizzatori, giornalisti, sponsor ecc., una sorta di Internazionale viaggiante restituita con schietta e critica oggettività. E poi la trasformazione delle competenze e dell’organizzazione: dall’allenamento all’alimentazione, dall’attenzione ai dati biomeccanici e agli “strumenti del mestiere” e ai loro materiali tecnologici sempre in evoluzione. Senza per questo dimenticare che il ciclismo rimane uno sport ad alto tasso di umanità: le emozioni, dalle paure allo stato di eccitazione, che si provano nel corso di una carriera di una gara; l’esperienza di uno sport individuale e collettivo nello stesso tempo; il rispetto di una “platea di spettatori” che non può fare a meno del contatto diretto tra appassionato e campione; la consapevolezza di essere gli eredi di una lunga tradizione di passione popolare; e infine, lo sguardo attento sul mondo attraversato pedalando di corsa, ma con attenzione. Marco Pinotti, bergamasco, è ciclista professionista dal 1999. Specialista nella cronometro, è stato cinque volte campione d’Italia della specialità (2005, 2007, 2008, 2009 e 2010); ha vinto una tappa al Giro d’Italia del 2008 (la cronometro Cesano Maderno-Milano) e numerose prove di cronosquadre. Nel Giro del 2010 si piazza 9° nella classifica

generale. Al Giro del 2011, il 27 maggio, all’indomani della tappa Morbegno San Pellegrino Terme, che sulle strade di casa lo ha visto protagonista di una coraggiosa fuga e secondo classificato al traguardo, per le avverse condizioni meteorologiche cade rovinosamente contro uno spartitraffico fratturandosi il bacino. Con un sorprendente recupero lampo, il 21 settembre, con pochissimi giorni di allenamento alle spalle, partecipa al Mondiale a cronometro di Copenaghen, classificandosi 26°, un piazzamento che è quasi una vittoria, viste le condizioni. Dopo aver gareggiato per quattro anni con il team americano HTC Highroad, Pinotti nella stagione 2012 correrà con la maglia della BMC Racing Team, al fianco di Cadel Evans, Philippe Gilbert e Thor Hushovd. Laureatosi in ingegneria gestionale, Pinotti scrive da anni per l’“Eco di Bergamo” e per riviste specializzate di ciclismo. Pinotti dixit “Perché della bici non ho mai la nausea, non arrivo mai al punto di non poterla più vedere.” “Il mondo del ciclismo ha preso più coscienza del male del doping e vuole combatterlo, invece altri sport lo seppelliscono. Ma il fenomeno del doping colpisce la società in generale”. “Bisogna… fidarsi della bici… Più gente usa la bicicletta, più gente avrà voglia di usarla”. “La bicicletta è libertà e indipendenza negli spostamenti”. “La cronometro? Silenzio, parlano le gambe”. “Il traffico è il nemico numero 1 del ciclismo. È la causa della crisi di vocazioni fra i corridori”. “Sulla Roncola faccio i test per sapere come sto, è il mio oracolo di Delfi: non sbaglia mai. Da Almenno, quei 7 km al 7,8% medio posso farli a occhi chiusi”. Dicono di lui Pinotti, il ciclista ecologista: «Si buttano 1.500 borracce in ogni tappa del Giro

e solo la metà viene raccolta. I corridori possono fare molto di più». (Paolo Tomaselli, Corriere della Sera) «E’ un colto Pinotti, laureato in ingegneria gestionale: lui, ma non solo, contribuisce a rinnovare l’immagine del ciclista. Fatica, sudore, quelli erano e resteranno sempre denominatore comune, ma c’è anche l’addio a qualche verbo avventuroso di un tempo». (Luigi Panella, La Repubblica) «Marco Pinotti, primo signore in rosa di questo Giro, non sa solo pedalare. È uno dei pochi ciclisti laureati (in ingegneria gestionale), si occupa di sindacato (nell’Associazione italiana corridori), è giornalista pubblicista (scrive regolarmente su quotidiani e periodici), marito e papà (di un bimbo di 2 anni), nonché ambasciatore del ciclismo pulito. “Si vince e si guadagna meno, ma si vive molto meglio con se stessi”. In realtà una forma di doping l’ha coinvolto, anzi ne è testimonial: è il “doping ecologico” del preparatore e motivatore argentino Omar Beltran, che aiuta a sfruttare le potenzialità della mente e le risorse psicofisiche dell’atleta. Alle quali Pinotti aggiunge una vita da fachiro della bici, da asceta del ciclismo, “perché vincere senza barare è possibile”. Un paio di anni fa al Tour offrì provocatoriamente il proprio stipendio annuale se lo avessero mai trovato positivo all’antidoping. E nella vita, come in bici, è un cronometro: non sgarra mai, nessun vizio, cura estrema della dieta e degli orari. “Eppure della bici non ho mai la nausea”». (Giorgio Viberti, La Stampa) «Sarebbe stato come per Gilbert vincere la Liegi, per Totti segnare all’Olimpico, per Panatta conquistare il Foro Italico. Invece Marco Pinotti non è stato profeta in patria: secondo». (Marco Pastonesi, La Gazzetta dello Sport, dopo la tappa Morbegno-San Pellegrino)


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EDITORIA Alberto Fiorillo

No bici

Collana: La biblioteca del ciclista/18 – Ediciclo Editore Un libro contro la moda che sfrutta la bicicletta come icona di molti status symbol (ecologisti, dandy, anarchici, superuomini ecc.). Un libro contro i ciclisti che, segretamente, vorrebbero restare una cerchia ristretta per crogiolarsi nell’idea di essere gli unici detentori del sapere, i soli in grado di salvare il mondo… Pungente, informato, autoironico, riflessivo, Alberto Fiorillo addita tutte le mode e le manie del mondo della bicicletta, cercando di riportare la “macchina perfetta” al ruolo per cui è nata: mezzo di trasporto

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osa frena l’uso della bicicletta in città? Gli automobilisti, certo. Risposta facile e scontata. Sono pericolosi, fanno paura, monopolizzano lo spazio disponibile sia quando camminano sia quando stanno fermi. Poi ci sono i sindaci. Anche questa è una risposta facile e scontata, dal momento che i sindaci fanno davvero poco per la mobilità ciclabile. Questo libro, però, punta il dito anche contro una categoria apparentemente al di sopra di ogni sospetto: i ciclisti. Se fossero proprio loro a contribuire all’insufficiente diffusione di questo mezzo di trasporto? In NO BICI Alberto Fiorillo scruta talvolta seriosamente e talvolta con ironia (spesso con autoironia) il caleidoscopico mondo dei pedalatori, le diverse tribù in cui si divide, i suoi vizi, le manie e le fobie arrivando a una conclusione a prima vista paradossale: molti ciclisti - sia tra quelli urbani che tra quelli sportivi, sia tra i cicloviaggiatori che tra i feticisti del mezzo - vogliono rimanere in pochi: solo così il loro pedalare potrà apparire eroico, solo così potranno alimentare la loro epica sfida con l’odiato automobilista, solo così potranno dimostrare a se stessi di essere unici, originali, alternativi. Alberto Fiorillo, 45 anni, giornalista, vive a Roma. È portavoce e responsabile aree urbane di Legambiente, scrive per il Venerdì di Repubblica, cura Ecosistema Urbano, il rapporto annuale sulla qualità ambientale delle città pubblicato dal Sole 24 Ore. Versatile ed eclettico, ha pubblicato una serie di racconti su Linus, diversi fotoreportage sul calcio africano e per Rai3 ha sviluppato la sceneggiatura di una serie tv. Non ha l’automobile. Ma non è una scelta. È la sua vecchia Volvo che ha scelto per lui. A un certo punto la macchina – ribattezzata Prestige per via dell’esagerato consumo di

greggio - ha deciso di piantarlo in asso. Di punto in bianco. Mentre cercava un’auto usata ha cominciato a spostarsi in bicicletta, con il carsharing e con il taxi. E si è reso conto che poteva tranquillamente fare a meno della macchina di proprietà, risparmiando qualche euro, lo stress della manutenzione e soprattutto quello del parcheggio. Per altro ha smesso anche di andare in piscina (non gli era mai piaciuto troppo quell’anda e rianda nell’acqua), tanto il movimento è ora assicurato dalle pedalate quotidiane. Cerca, con moderazione, di fare opera di proselitismo spiegando che la bici è un mezzo di trasporto. Insieme al collega Paolo Casicci ha appena scritto Scurriculum (Aliberti), un saggio sulla demeritocrazia, mentre firmandosi con un alias (la Rana), ha realizzato insieme a migliaia di utenti del social network il virtual book collettivo Caro Papi Natale. «Sogno città senza bici. Senza quelle bici ritratte sui manifesti pubblicitari col compito di offrire una sbarazzina e giovanile scenografia ai piazzisti di telefonini, conti correnti, polo di piqué, addirittura automobili. Senza quelle bici promesse come premio all’automobilista fedele, ché vincere una bici coi bollini del carburante è un po’ come aggiudicarsi una bibbia a una gara di bestemmie. Senza quelle bici filanti dei campioni del Giro, del Tour, della MilanoSanremo, che appena finisce la gara s’infilano nel suv, la contemporanea e cafona corona d’alloro testimone di successi e vittorie. Senza quelle bici straboccanti di glamour dei vip che piacciono tanto a giornali e paparazzi pronti a immortalare l’atletico passatempo di ciclopresidenti, cicloattori e ciclostar che prima consegnano

un bel cheese all’obiettivo e poi, svoltato l’angolo, raggiungono comodi la loro destinazione sul sedile posteriore di una berlina. Senza quelle minimaliste e fighette dei ruotafissati, che sono più capi d’abbigliamento che veicoli: non ti portano, si portano. Così come qualche anno fa si indossavano i pattini in linea e ancora prima lo skateboard. Ecco, appunto, la bici è molto trendy, fa molto cool, è innegabilmente fashion, è l’abito del dandy, è ecologica ed economica, è una quotidiana manifestazione urbana di protesta, uno slogan anticapitalista, un motus symbol, una critical mass, il tratto distintivo dello snob e della sciura, la recente e immacolata icona dei pubblicitari, il simpatico gadget per l’assiduo cliente, la strenna di una raccolta punti, l’attrezzo dello sportivo, il Giro d’Italia, il trattamento dimagrante, l’antitrombotico naturale, il giocattolo del bambino, la compagna di passeggiate, persino un’idea filosofica, un mantra, il paradigma della lentezza o della velocità umana e non motorizzata, il tramite per riscoprire il proprio territorio, il proprio corpo, il proprio io. Nonostante tutto quello che è o rappresenta, nella stragrande maggioranza delle città del nostro Paese, l’uso della bici resta marginale, inconsistente, impalpabile. O magari resta marginale, inconsistente, impalpabile anche a causa di tutti i significati, le metafore, i simboli che hanno esageratamente appesantito la macchina più leggera che esista. Insomma, sogno città senza bici. O meglio, sogno città dove le bici siano unicamente, semplicemente, banalmente mezzi di trasporto».


NEWS

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Storie e idee di biker che cambiano il mondo Tutte le novità del mercato in anteprima, i reportage delle gare più importanti, la tecnica, la scuola e tutto quello che vorreste sapere sul mondo delle “ruote grasse”: www.365mountainbike.com

Tutti i mesi in edicola click@anteprime

TESTO Cristiano Guarco | FOTO franzfaltermaier.com e Cristiano Guarco

TESTO Luca Masserini FOTO Matteo Ganora

TESTO Luca Masserini FOTO matteocappe.com

*ROSE 2013 La gamma 2013, presentata durante due splendidi giorni passati con l’amico e collaboratore Luca “Ghiglio” Ghigliani e con lo staff Rose a Jovenceaux in Alta Val Susa, mantiene gli elementi caratteristici della lunga storia e tradizione di questo marchio. Troviamo nuovi modelli insieme a cambiamenti nello stile della grafica e nei colori, per un impatto estetico molto più forte.

Hard Corner

TEST

////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////// Innovazione e passione stanno dietro alla rinnovata gamma del marchio tedesco leader nel mail order

LAPIERRE

DH TEAM

La gamma è quanto mai completa e copre tutte le esigenze del moderno mountain biking, segno che Rose attribuisce la giusta attenzione sia all’evolversi del mercato sia alle richieste e ai feedback dei propri utenti. In breve, abbiamo due nuovi modelli e altrettanti aggiornamenti, insieme a un terzo che sarà presentato alla prossima Eurobike di fine agosto.

SAPESSE, CRANKWORX, È IL PIÙ GRANDE FESTIVAL DELLA MTB

GEOMETRIA

NOVITÀ

La principale novità della gamma è la Root Miller, una trail bike 29er. Provata durante un anello sulla Strada dell’Assietta e sul Sentiero dei Cannoni, dagli emozionanti panorami, ci ha lasciato la positiva impressione di una riuscita combinazione tra comfort e scorrevolezza. Non ci addentriamo nei dati tecnici limitandoci all’escursione di 120 mm per il carro posteriore a quattro bracci con giunto sui foderi bassi e alle già citate ruote “grandi”. Buona parte del merito va alla geometria bilanciata, con un angolo di sterzo aperto ma non troppo per una 29er. Altra novità che non abbiamo provato è l’arma per il 4x, riproposta dopo un’attenta revisione compiuta grazie all’apporto di Joost Wichman, team manager e rider del Rose

GOD BLESS CRANKWORX PER CHI NON LO

ANGOLO STERZO �°�

ANGOLO SELLA �°�

ALTEZZA BB �mm�

CARRO �mm�

INTERASSE �mm�

ORIZ. VIRT. �mm�

MONDIALE E SI TIENE

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NELLA MECCA DELLE MECCHE, WHISTLER.

L’apparenza inganna… Ai più sembrerà solo la nuova livrea 2013 ma a ben guardarla scopriremo come diversi interventi l’hanno resa ancora più competitiva

BELLO, MA UN PO’ FUORI MANO PER NOI

NON È UN UOMO A CASO

Non mi dilungherò nel raccontarvi chi è Nicolas Vouilloz, la rete è sicuramente la fonte migliore per scoprire in un baleno di chi stiamo parlando. La sua esperienza è qualcosa di unico al mondo e Monsieur Gilles Lapierre se lo tiene ben stretto. Nico è passato da “semplice” uomo immagine a collaudatore full-time per tutta la gamma mtb: va in bici tutti i giorni, fa gare di ogni tipo principalmente di enduro e le vince - compra bici di altri marchi per testare le altre tecnologie e si interfaccia di continuo con gli ingegneri di Digione, dove ha sede l’Head Quarter Lapierre con tutti i cervelloni e il reparto di ricerca e sviluppo. Nico è estremamente preciso e puntiglioso, lo dico perché lo conosco da un decennio e ho la

Andi Heimerdinger “La mountain bike è innanzitutto il mezzo per il nostro divertimento sportivo offroad. Oggetto ad alto contenuto tecnologico e come tale deve soddisfare specifiche ben precise per ogni suo campo d’utilizzo. Solo la giusta combinazione di un buon progetto, setup degli ammortizzatori e assemblaggio può regalare grandi soddisfazioni nel suo utilizzo.”

EUROPEI… fortuna di girare ogni tanto con lui. Un tipo umile, timido, che sa esattamente ciò che vuole e in bici dovreste vederlo, pare una farfalla. A supporto di quest’uomoenciclopedia un Team internazionale con atleti abituati al podio, parlo di Blenkinsop, Cole, Thome e Bruni, quest’ultimo davvero promettente.

L’EVOLUZIONE CONTINUA

Da un lato ci troviamo con la bici di due stagioni fa che perde valore, come del resto quasi tutto in questo mondo… (pensiamo a telefoni e computer), dall’altro la frenetica ricerca all’innovazione ci permette di girare sempre più forte e migliorare il nostro piacere di guida. Al di là dei 2 cm in più di escursione rispetto a prima, e di conseguenza un cinematismo diverso che aiuta il mezzo a essere più stabile nello

scassato, credo che la novità più attesa riguardi la taglia in più. Prima due, adesso tre. Per darvi un’idea i top tube e gli interassi saranno rispettivamente per le taglie small, medium e large di (mm): 563, 583 e 603; 1.166, 1.186 e 1.206. Il movimento centrale è stato aumentato nelle dimensioni per garantire una maggior rigidezza in una zona molto soggetta a flessioni, soprattutto in vista di un Pendbox che concentra proprio lì tre perni. E sempre per contenere le flessioni, difetto riscontrato immediatamente quando è stata presentata la versione precedente, dei nuovi forcellini e perno passante che diminuiscono la flessione del carro. Il triangolo principale rimane in alluminio Supreme 6 e il carro, come prima, in carbonio.

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SEGNI PARTICOLARI ABBIGLIAMENTO Casco Troy Lee Designs Mascherina adidas Maglia Lapierre Shorts Lapierre Guanti Troy Lee Designs Protezioni Troy Lee Designs Scarpe Five Ten Filippo Proserpio, rider italiano supportato nel dirt jump, ci ha accompagnato insieme all’intero staff Rose lungo la due giorni passata sui sentieri di Alpi Bike Resort, con sede all’Hotel La Fontaine di Jovenceaux.

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PENDBOX

Non potrebbe che essere il sistema a pendolo, che isola le forze create dalla sospensione sul tiro catena per un’elevata efficacia della pedalata.

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Passaggi a Nord Est. Speciale veneto in bicicletta

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assaggi a Nord Est - periodico di informazione su mobilità e infrastrutture da anni affronta, con il giusto grado di approfondimento reso scorrevole da un linguaggio divulgativo e da numerose immagini, le tematiche attinenti alle grandi e piccole opere infrastrutturali che consentono, con la loro realizzazione, da un lato di mantenere il tessuto produttivo del nordest competitivo a livello nazionale e internazionale e dall’altro di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Recentemente la rivista, a seguito dell’accelerazione data dalla Regione del Veneto nel processo di valorizzazione del cicloturismo, ha focalizzato l’attenzione sul tema degli itinerari cicloturisti. Dopo l’uscita, nel settembre del 2011, del primo numero speciale dedicato alle escursioni cicloturistiche, Passaggi a Nordest si presenta ora al pubblico degli appassionati di cicloturismo, ma non solo, con lo speciale “Veneto in bicicletta”; 65 pagine ricche di immagini, cartine dettagliate e schede informative che presentano sette escursioni cicloturistiche (una per provincia) e quattro itinerari. Uno strumento che da la concreta possibilità di muoversi nel territorio regionale in bicicletta potendo usufruire di una rete integrata di percorsi ciclabili che consentono di apprezzare nella loro integrità e con i giusti ritmi le bellezze naturali e architettoniche di cui il Veneto è ricco. Lo speciale porta in allegato una card USB contenente i percorsi scaricabili su GPS e le cartine di dettaglio utili per orientarsi negli spostamenti.

Due giovanissimi che stanno facendo un culo così ai big: parlo di Antoine Messere e lo sconosciuto, almeno fino a questa edizione (2° classificato), Leo Delfour Barrascq, che si mette in tasca la wildcard per il Crankworx di Whistler


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Biketrend

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Per confrontare le performance della propria azienda

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Il progetto Biketrend inizia l’attività nel Marzo del 2012 con l’intento di fornire informazioni sistematiche e periodiche sul mercato delle biciclette in forte evoluzione qualitativa negli ultimi anni

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razie alla selezione di un campione significativo di imprese e all’utilizzo di un questionario a domande chiuse, prende avvio l’indagine, denominata Outlook Biketrend, i cui risultati consentono di pianificare le strategie di posizionamento nel mercato della bici e interpretare le dinamiche congiunturali ed evolutive del settore. Gli imprenditori e gli operatori economici possono interpretare nel breve periodo l’evoluzione del mercato di riferimento attraverso le statistiche e le analisi sui dati di previsione relativi ai prodotti, alle esportazioni, alla partecipazione alle fiere... Obiettivi Biketrend ha l’obiettivo di monitorare l’attività dei principali produttori/distributori di biciclette e componenti italiani, fornendo agli imprenditori e agli operatori del settore un benchmark utile ad interpretare l’evoluzione del mercato. Biketrend è uno strumento con cui confrontare periodicamente le performance della propria azienda con quelle dei competitors attraverso le dichiarazioni raccolte in modo sistematico. Outlook Biketrend rappresenta il principale sistema di indagine per l’analisi economica del settore, sia per dimensione del campione che per estensione territoriale. Metodologia L’universo di riferimento dell’ indagine Biketrend è rappresentato dalle aziende distributrici e produttrici di biciclette, componenti ed accessori. L’indagine conoscitiva viene effettuata su un campione significativo di operatori del settore attraverso un’indagine mixed mode (CAWI, CATI). La rilevazione CAWI avviene attraverso il portale www. biketrend.it, con l’accesso riservato all’azienda mediante username e password.

TAB.1 LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEL CAMPIONE DELLE AZIENDE

Outlook Biketrend è l’osservatorio sul mercato della bici alimentato dalle dichiarazioni dei produttori nazionali di bici e componenti. Outlook Biketrend fa parte del più ampio contenitore Biketrend gestito da Giplanet s.p.a allo scopo di promuovere eventi, ricerche, workshop relativi al mercato della bici. In particolare Outlook Biketrend ha l’obiettivo di monitorare l’attività dei principali produttori/ distributori di biciclette e componenti italiani, fornendo agli imprenditori e agli operatori economici in generale un benchmark utile ad interpretare l’evoluzione del mercato. E’ uno strumento con cui confrontare periodicamente le performance della propria azienda con quelle dei competitors attraverso le dichiarazioni dei produttori raccolte in modo sistematico. Outlook Biketrend rappresenta il principale sistema di indagine per l’analisi dell’economia del settore, sia per dimensione del campione che per estensione territoriale. L’universo di riferimento è rappresentato dalle aziende nazionali che producono bici e componenti di biciclette. La rilevazione statistica su un campione di circa 350 aziende è effettuata attraverso un’indagine mixed mode (CAWI, CATI): i risultati della prima rilevazione riportano le


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informazioni di 77 aziende. Il progetto statistico e le analisi sono state curate da AdM analisi di mercato di Mario Gallon Padova

TAB 3. LO SVILUPPO NEL BREVE/MEDIO PERIODO PER TIPO DI BICICLETTA (Percentuale delle dichiarazioni di andamento)

STRADA

Di seguito si forniscono alcuni esiti significativi della prima edizione di Outlook-Biketrend svolta nel Mese di Maggio 2012.

Produzione Estero Fiere

TAB.2 I MODELLI SU CUI SI CONCENTRA LA PRODUZIONE/FORNITURA DI COMPONENTI (Percentuale di aziende che assegnano

Cataloghi Agenti

Bici elettrica 40%

Bici da cicloturismo

Triathlon

Showroom

MTB

Bambino

il primo posto al modello indicato)

L’indicazione importante che si può trarre relativamente alla domanda di mercato, è che esistono segmenti di prodotto molto definiti. Certamente il comparto della bici elettrica e generalmente quella da città rappresenta il segmento con maggior quota di produzione e con maggiori possibilità di sviluppo. Questo è confermato anche dalle indicazioni della tabella 3. dove, quasi all’unanimità (87%), si riconosce alla bici elettrica un futuro decisamente positivo.

Bici da cicloturismo

4%

Bambino

4%

City Bike

3%

Bici elettrica e Urbana pieghevole; Citybike e Bici da cicloturismo; MTB, Triathlon e Strada; Bici da bambino e MBX.

La bici da strada è aggregata al gruppo MTB e Triathlon anche se il suo mercato è decisamente stabile quasi ai livelli del segmento bambino.

48% 75%

21%

22%

5%

75%

8%

87%

14%

28%

21%

BMX

Sportivo su strada

1° 2° 3° 4°

48%

Triathlon

MTB

Importazione Telai

L’analisi multivariata, nello specifico l’analisi delle corrispondenze, mette in relazione contemporaneamente diversi tipi di informazioni al fine di evidenziare graficamente affinità e discordanze, ma soprattutto le dimensioni privilegiate che nel nostro caso sono rappresentate da mercato e tipologia prodotto. Nello specifico, a conferma e integrazione, dell’analisi descrittiva, emergono 4 gruppi (affinità) di prodotto che confermano le previsione di sviluppo secondo la seguente classifica:

26%

City Bike

Urbano pieghevole

Nazionale

Componenti

28% 23%

Bici elettrica

Web Eventi Mail

CITY BIKE CICLOTURISMO ELETTRICA URBANA Abbigliamento

Sportivo su strada

33%

22% BMX

Accessori

35%

21%

Radio TV

MTB

Riviste

Urbano pieghevole

16%

BAMBINO

TRIATHLON

58% 39%

29% 13% 7%

40% 50%

33%

21% 54%

61%

DIMINUZIONE

STAZIONARIO

32%

AUMENTO

TAB 4. LE PREVISIONI DI SVILUPPO SECONDO L’ANALISI MULTIVARIATA DEI DATI

BMX


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DALLE AZIENDE

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X-BIONIC® Bike Wear 2013 X-BIONIC® EffektorTM Power Bike: la compressione giusta per un rendimento fisico migliore

L

o sviluppo in Svizzera è garanzia di nuove tecnologie e di stile raffinato. Dal punto di vista estetico la nuova linea X-BIONIC Bike Wear è aggressiva proprio come le salite del Giro d´Italia. Dal punto di vista tecnico, i dettagli raffinati della tecnologia Effektor fanno di questa linea la prossima generazione del segmento premium. Inoltre dal punto di vista climatico i pantaloni e la maglia entusiasmano con una gestione sensazionale della temperature. Ci sono giorni in cui non si riesce a vincere. Così almeno vuole un antico e amato detto del mondo del ciclismo. E questo varrà anche in futuro. Perché è vero che la tecnologia X-BIONIC Effektor aumenta le prestazioni in modo scientificamente provato, ma lo permette anche ai vostri avversari. (v. x-bionic.com/cerism per lo studio condotto dall’Università di Verona) Vantaggio n° 1: Partial Kompression e fascia Neuro-Response. Migliore è l’irrorazione sanguigna della muscolatura che lavora, maggiore è il rendimento fisico. X-BIONIC la ottimizza con la sua rivoluzionaria compressione: grazie alla ripartizione della pressione ad opera di appositi canali, si crea infatti un efficace meccanismo di climatizzazione. Inoltre, la fascia Neuro-Response sull’ampio bordo privo di silicone a fondo gamba esercita una pressione in grado di aumentare le prestazioni, mettendo i recettori in stato di preallerta. Così i muscoli reagiscono più rapidamente agli stimoli, aumentando sia le contrazioni sia la reattività.

Vantaggio n° 2: Sistema 3D-BionicSphere® per il mantenimento della temperatura corporea a 37 °C. In salita o in volata si suda enormemente, mentre in discesa o procedendo in gruppo ci si raffredda velocemente. Con le sue camere e i suoi canali, il sistema tridimensionale brevettato presente sulla schiena e sul torace offre al ciclista la temperatura ideale per rendere al meglio. Rinfresca e riscalda a seconda della situazione, permettendo di risparmiare energia preziosa. Vantaggio n° 3: Fondello che non cucito sul tessuto, ma integrato all’interno dello stesso. I pantaloni costituiscono l’interfaccia tra l’atleta e la bici. Il fondello è decisivo sia per il comfort di seduta sia per la trasmissione della forza. Per fare in modo che entrambi gli aspetti funzionino in modo ottimale, X-BIONIC® ricava, all’interno dei pantaloni, un apposito spazio in cui inserire e cucire a mano il fondello in un secondo momento. Un lusso che si sente.

Colore, taglie, prezzo Bike Effektor Power Shirt Green Lime/Pearl Gray S, M, L, XL, XXL euro 159 Bike Effektor Power Bib Tight Short Black/Green Lime S, M, L, XL, XXL euro 229

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DALLE AZIENDE

In anteprima italiana ad ExpoBici:

GRAZIELLA UNA STORIA ITALIANA

L

a bicicletta pieghevole Graziella nasce nel 1964 dal progetto creativo dell’italiano Rinaldo Donzelli. Il profumo di libertà e l’aria sbarazzina degli anni ’60 si rispecchiano nell’eleganza di questa bici raffinata destinata ad entrare nella storia. La primissima serie del 1964, prodotta a brand Bottecchia dall’azienda Carnielli di Vittorio Veneto (Tv), si distinse subito per la sua straordinaria praticità ed il suo stile made in Italy. Robusta, pieghevole ed unica, la Graziella poteva essere comodamente riposta nel portabagagli delle macchine utilitarie; da piegata occupava infatti uno spazio di 75x60x30 cm per un peso complessivo di 16 kg. A metà degli anni ’90 il brand venne acquisito dalla storica azienda italiana Bottecchia Cicli, oggi artefice del rilancio sul mercato della Graziella, l’unica ed originale bicicletta pieghevole che è entrata nella storia delle due ruote italiane dagli anni ’60. IL DESIGN Il rilancio del brand Graziella è un progetto iniziato due anni fa, un progetto completamente italiano affidato al rinomato studio Volpi di Varese, che ha ideato, grazie alle indicazioni della Bottecchia

ed a ricerche sui valori del brand, l’esclusivo design della nuova Graziella. Tecnologia e tradizione si fondono nel nuovo design che riflette l’anticonformismo ed il carattere distintivo del modello originale. Anche il logo, rispetto all’originale del 1964, é stato rielaborato secondo un progetto di restyling che mantenesse inalterati l’originalità ed il carattere unici del marchio. Dal colore blu Graziella, al lettering fino alla finitura lucida, tutto ha un gusto retrò interpretato in chiave moderna, senza dimenticare che il marchio rappresenta e rappresenterà sempre l’unica originale Graziella dal 1964. La nuova Graziella si configura ancora una volta come un simbolo elegante e raffinato della creatività italiana destinata ad entrare nella storia delle due ruote. Una bici fashion, con connotazione giovane e trendy, indicata per tutte le fasce d’età. La bici perfetta per tutta la famiglia... la degna erede della mitica Graziella degli anni ’60. LA BICI La nuova Graziella, contraddistinta dal design inconfondibile del telaio che

reinterpreta in chiave moderna lo stile anticonformista degli anni ’60, sarà disponibile in tre esclusive colorazioni: il Bianco Brigitte, il Blu Salvador e il Nero Passion. L’elemento distintivo, rimasto inalterato rispetto allo storico modello, è il visual con la “G” incastonata nella famosa forma esagonale, elemento che viene riproposto sul campanello, sulla sella, sui cerchi e pressofuso a rilievo sul telaio. Caratteristica particolare della nuova Graziella è il faro anteriore a led integrato nel telaio. Il marchio Graziella® è di proprietà della Bottecchia Cicli srl Per informazioni Ufficio stampa: Gusella adv srl Dott.ssa Irene Benetazzo irene.benetazzo@gusella-adv.com 049/717110

TC MOBILITY

B

olzano, sede di Università trilingue e industrie ad alto livello tecnologico, artigiani formati da scuole di livello, ricca di infrastrutture al servizio di una cultura ambientale diffusa e ben radicata sul territorio, piste ciclabili e montagne, rappresenta luogo ideale per lo sviluppo di moderni sistemi di mobilitá a basso livello ambientale. È per questo contesto che TC MOBILITY sviluppa da oltre 10 anni le sue biciclette FRISBEE e DINGHI, in un continuo processo di miglioramento. In tutte le stagioni migliaia di utenti usano questi mezzi per assolvere alle proprie esigenze di spostamenti quotidiani, avendo trovato una valida alternativa allo spostamento in auto o moto. www.frisbee.eu

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Gaerne: G-Chrono eleganza ad alte prestazioni

2

012, un anniversario importante per GAERNE, che festeggia i cinquant’anni dalla fondazione e presenta G.CHRONO: un concentrato di estetica e tecnologia. Questa nuova calzatura da ciclismo, è stata studiata per esaudire fin nei minimi dettagli le aspettative del ciclista più esigente: Leggerezza: è una calzatura super leggera, soli 275 gr, con un peso ridotto del 25% rispetto al modello precedente (peso riferito a mezzo paio in taglia 43); Comfort: è una calzatura senza alcun punto di pressione, grazie all’innovativo sistema di chiusura Boa, garanzia di precisione, resistenza e praticità. Il Sistema di Chiusura brevettato BOA L5 è composto da due avvolgitori micro regolabili e un cavo in acciaio inox inossidabile. La combinazione di questi elementi permette di ottenere una chiusura uniforme e veloce, inoltre, grazie all’assenza di fascette di velcro, permette una maggior circolazione dell’aria sulla parte anteriore del piede. Boa Technology garantisce

l’avvolgitore e i cavi del sistema di chiusura Boa per tutta la vita utile del prodotto. Traspirabilità: La tomaia in microfibra, con foratura a laser e gli inserti in rete posizionati lateralmente, unitamente alla nuova linguetta anatomica “Light Wind Tongue” garantisce un’ottima traspirabilità e un microclima ottimale. Ventilazione: La nuova suola in full carbon “EPS LIGHT WEIGHT FULL CARBON SOLE” garantisce assoluta leggerezza ed un’elevata rigidità, inoltre lo spessore ultra-sottile, consente al piede di posizionarsi ad una distanza minima dal pedale, esaltando al massimo la spinta del piede durante la pedalata, senza dispersioni di energia. Due canalizzazioni posizionate sulla suola garantiscono una perfetta ventilazione del piede durante la corsa. Inserti di gomma antiscivolo nella parte posteriore e anteriore della suola, offrono sicurezza durante la camminata. L’inserto posteriore è intercambiabile. Suola compatibile con tutti i pedali a sgancio rapido. Tallone (Heel Cup): un tallone

Lee Cougan

C

ross Fire 29” wheels. Un nuovo telaio XC full carbon con geometria compatta e gran maneggevolezza. Unisce il vantaggio delle ruote maggiorate alla leggerezza di un telaio di altissima gamma. Lo sterzo conico con base da 1.5 pollici e il movimento per sistema press-fit rendono il telaio adeguatamente rigido nella parte frontale e in grado di favorire la guida nel modo ottimale. Sospensioni con travel di 100mm anteriore e posteriore. Disponibile in tre diversi livelli di assemblaggio.

in carbonio di nuova concezione, con prese d’aria esterne, dalla forma anatomica e realizzato in materiale plastico iniettato per essere indeformabile. Il cupolino è antiscalzante e antitendinite. Nella parte posteriore alta, gli inserti reflex consentono un’ottima visibilità in scarse condizioni di luce.

U CONTROL HEEL SYSTEM Esclusivo sistema di controllo del tallone, che ne garantisce la corretta posizione durante la corsa, evitando che la calzatura scalzi. La nuova suoletta interna HIGH COMFORT INSOLE è ultra leggera e offre un ottimo comfort, è inoltre traspirante ed intercambiabile. COLORI: bianco, nero, blue, rosso. PREZZO AL PUBBLICO: Euro 319,00 G.CHRONO è stata designata dai ciclisti professionisti come la miglior scarpa sul mercato, non perdere l’occasione e provala presso i rivenditori Gaerne!

Basso

B

asso Laguna 2013 prende una linea nuova, completamente ridisegnata con una particolare attenzione anche all’estetica verso le taglie più piccole pur mantenendo le sue ormai pluridecorate geometrie “Basso Race Design”. Telaio full carbon Torayca TR50 e MR60 con nuove forme, il carro è più compatto e il tubo verticale segue la curvatura della ruota. Il passaggio cavi e’ interno e il movimento centrale adotta lo standard 86,5 mm per press-fit. Disponibile in 6 taglie e 5 varianti colore in versioni con finitura lucido/opaco. Gran liberta’ di scelta negli assemblaggi in grado di soddisfare tutte le esigenze.

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DALLE AZIENDE

frw

Dalle zone colpite dal terremoto dell’Emilia Romagna, la vicenda di un’azienda che compete fondendo innovazione e tradizione

C

i sono momenti, nella storia di un paese, in cui le peculiarità delle sue persone emergono in maniera inequivocabile e spesso straordinaria. Esempi lampanti della determinazione e dell’orgoglio emiliani arrivano quotidianamente dalle zone devastate dal terremoto. E ci sono storie, come quella di Claudio Brusi, che dimostrano come questi valori possano portare a risultati di eccellenza. Intuito e grinta, ma anche infinita passione, talmente grande da far nascere un’azienda. E il caso di Freewheeling, un’azienda di biciclette ed accessori sportivi fondata a Ravenna nel 1986 da Claudio Brusi e dalla moglie Liliana Raimondi. Appassionato ciclista e uno dei promotori del fenomeno mountainbike in Italia nei primi anni Novanta, il patron di Freewheeling vince la sua scommessa e diventa distributore unico italiano dei marchi americani di biciclette Diamondback e Marin. Grazie alla sua dedizione nel lancio di questa nuova disciplina, che comprendeva la sponsorizzazione ed il supporto di atleti e squadre promettenti, ha ottenuto in pochi anni moltissimi successi internazionali fino al raggiungimento del Campionato del Mondo 1997. Così, in poco tempo, al posto del negozio di biciclette di Claudio Brusi si delineava una realtà commerciale di spicco, destinata a crescere sempre di più negli anni a venire. Nel 2003 nasce il marchio FRW (diminutivo di Freewheeling) bicycles e il sogno dell’appassionato ciclista Claudio Brusi prende forma: una linea di biciclette mountain e strada

di propria produzione, dal design esclusivo e dai contenuti tecnologici all’avanguardia, dimostrando che l’eccellenza non era prerogativa solamente dei marchi storici e delle grandi multinazionali. La formidabile crescita dell’azienda e la notorietà del marchio degli ultimi anni sono una conseguenza della costante ricerca della qualità del prodotto, riconosciuta e testata, oltre che dallo stesso Brusi, dai team amatoriali diffusi su tutto il territorio nazionale e dalla fitta rete di dealers fidelizzati. Oggi Freewheeling, con il marchio FRW mantiene fede alle premesse di dieci anni fa, realizzando biciclette caratterizzate da contenuti tecnici ed estetici di assoluto riferimento, progettate e realizzate in Italia. Italiana è anche la ‘mano’ autrice del design dei modelli FRW: Jonny Mole, l’agenzia di Cittadella (PD) che da oltre dieci anni si è imposta come trendsetter nel panorama dello sport e del ciclismo in particolare. L’orgoglio per le origini emiliane del marchio traspare anche dal catalogo della collezione 2013, curato sempre da Jonny Mole, nel quale i modelli vengono presentati nei luoghi dove quotidianamente Claudio ed il suo team di tecnici testa i nuovi prototipi, svelando parte del background che si cela nella loro progettazione. La massima performance e la realizzazione in Italia sono i valori chiave di questo marchio che sicuramente deve parte della sua eccezionalità al DNA di una terra, patria di marchi come Ferrari, Ducati, Lamborghini e Maserati, legata da sempre alla velocità.

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PEDIGREE XC. GEOMETRIA VERSATILE. AFFIDABILITÀ GT. ,IT ! /< KW[\Z]Q[KM JQKQ LQ K]Q Q JQSMZ[ [Q XW[[WVW Å LIZM *QKQ KWUM TI BI[SIZ +IZJWV !: 8ZW · ]V X]ZW [IVO]M LI @+ 5IZI\PWV M[\ZMUIUMV\M KWVNWZ\M^WTM [QI QV OIZI KPM []Q [MV\QMZQ XQ \MKVQKQ /ZIbQM I \MKVWTWOQM KWUM T¼1VLMXMVLMV\ ,ZQ^M\ZIQV · QT [Q[\MUI LQ [W[XMV[QWVM JZM^M\\I\W M ]T\ZI MNÅ KQMV\M M QT .WZKM 7X\QUQbML +WV[\Z]K\QWV · QT XZWKM[[W XZWXZQM\IZQW /< LQ XZWL]bQWVM LMT KIZJWVQW IT\W UWL]TW · [Q W\\QMVM ]V \MTIQW M[\ZMUIUMV\M TMOOMZW M LQVIUQKW 8MZ I\TM\Q KWUM +uKQTM :I^IVMT LMT <MIU /< ;SWLI ·KW[z ^MZ[I\QTM KWUM TI JQKQ KPM XMLITI

ZASKAR 100 CARBON 9R PRO


www.gaerne.com

www.nerobrand.com _ photo by studio nova

> CARBON G.CHRONO < peso: 275 grammi

_made in Italy


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