Progetti EU di paesaggio

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PROGETTI EUROPEI DI PAESAGGIO i progetti di cooperazione territoriale europea del servizio pianificazione urbanistica, paesaggio e uso sostenibile del territorio

European Union European Regional Development Fund


Š 2013 REGIONE EMILIA-ROMAGNA Assessorato alla Programmazione territoriale, urbanistica, reti di infrastrutture materiali e immateriali, mobilità , logistica e trasporti. Alfredo Peri Direzione generale.Programmazione territoriale e negoziata, Intese, Relazioni europee e internazionali Enrico Cocchi Servizio pianificazione urbanistica, paesaggio e uso sostenibile del territorio Roberto Gabrielli

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Hanno collaborato alla stesura di questo quaderno: Daniela Cardinali Barbara Fucci Valentina Manzato Francesca Poli Laura Punzo Luisa Ravanello


a cosa servono i progetti europei?

Con questo libretto si vuole comunicare ed illustrare l’attività progettuale svolta in questi anni attraverso i fondi comunitari, per farne conoscere e meglio comprendere i presupposti, le finalità e i risultati. La Regione Emilia-Romagna promuove e partecipa attivamente ai Programmi di cooperazione territoriale europea (CTE) che favoriscono scambi di esperienze e di competenze, azioni di coordinamento e progetti congiunti di tipo transfrontaliero e transnazionale. Questa attività è strettamente intercorrelata, a livello regionale, al Documento unico di programmazione (DUP), approvato dall’Assemblea legislativa nel giugno 2008, strumento regionale che recepisce e attua la strategia e le priorità di attuazione della politica di coesione europea e nazionale. La progettazione europea rappresenta un’opportunità per la messa in gioco di risorse territoriali e culturali per ricercare soluzioni a problematiche comuni. I soggetti coinvolti sviluppano insieme un’azione progettuale partendo dai più diversi approcci. Questo processo, che prevede la costituzione di gruppi di lavoro e la firma di accordi prima della presentazione dei progetti, si configura come un percorso progettuale partecipato. Una volta approvato il progetto, nello sviluppo delle attività previste, si manifestano tutte le differenze legislative, procedurali, linguistiche, culturali, tecniche, economiche … ma, nella mia esperienza, posso dire che si è giunti sempre ad ottimi risultati specifici, a volte inferiori, a volte superiori alle aspettative iniziali ma sempre molto interessanti in termini di contribuzione alla politica di coesione. Nell’ambito delle funzioni del Servizio, l’euro-progettazione, passata e in corso, si configura come un’opportunità per approfondire temi specifici sulla qualità del paesaggio, sulla rigenerazione urbana e paesaggistica dei territori regionali, in un’ottica di cultura comunitaria funzionale ad una gestione integrata e partecipata dei processi di cambiamento. In questo periodo di crisi economica, il ricorso a fonti economiche europee rappresenta una delle poche strade possibili per studiare ed esercitarsi sui temi del paesaggio e, in generale, per rispondere ai bisogni della comunità.

Barbara Fucci

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GREEN.INFRA.NET Green Infrastructure Network

Il Green Infrastructure Network riunisce 12 regioni europee impegnate nella promozione e sviluppo delle reti infrastrutturali verdi. L’infrastruttura verde permette di conciliare la conservazione della biodiversità e la tutela del patrimonio naturale con le attività legate all’uso del suolo, quali l’agricoltura, la silvicoltura, le attività ricreative e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il fine ultimo è promuovere un’economia sostenibile, conservando l’ecosistema esistente e mitigando gli effetti negativi sull’ambiente dello sviluppo economico (come ad esempio la costruzione di infrastrutture per i trasporti e per l’energia). Il progetto è co-finanziato dal Programma Interreg IVC, Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale. Oltre alla regione Emilia-Romagna, partecipano al progetto: Consiglio Provinciale di Flevoland, in Olanda (coordinatore del progetto); Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Plovdiv (Bulgaria); Agenzia per lo Sviluppo Economico Regionale di Stara Zagora (Bulgaria); Agenzia per lo Sviluppo di Nicosia (Cipro); Centro Ambientale Regionale per l’Europa Centrale e Orientale (Ungheria); Contea di Fingal (Irlanda); Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Regionale (Lettonia); Comune di Ghajnsielem (Malta); Regione delle Azzorre (Portogallo); Provincia di Barcellona (Spagna) e Regione Valenciana (Spagna). Gli enti che partecipano al progetto condividono il principio per cui la salvaguardia delle aree che rientrano nella definizione di infrastruttura verde è importante, non solo perché esse contribuiscono alla tutela della biodiversità e alla riduzione degli effetti causati dai cambiamenti climatici, ma anche perché offrono ulteriori possibilità agli abitanti di disporre di luoghi per il tempo libero ed il benessere psico-fisico. Le conoscenze sviluppate nel corso del progetto saranno raccolte in una pubblicazione finale, che rappresenterà uno strumento per una continua promozione e valorizzazione delle infrastrutture verdi a livello europeo. Infine la conferenza finale in Olanda nel 2014 a sarà l’occasione per lanciare la Rete Europea dei saperi sulle Infrastrutture Verdi (European Green Infrastructure Knowledge Network).

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Per la Regione Emilia-Romagna, iI progetto GreenInfraNet costituisce un’occasione per riflettere e predisporre l’infrastruttura verde regionale. Lo sviluppo del progetto GreenInfraNet rappresenta un ambito ideale per discutere le interrelazioni fra strategia europea, Piano Territoriale Regionale e Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR). Infatti, le peculiarità che il PTR riconosce alla futura rete ecosistemica e paesaggistica inducono ad individuarla e definirla attraverso il PTPR e l’identificazione di un’infrastruttura verde regionale potrebbe rappresentare proprio uno dei possibili ambiti di rinnovamento del Piano Paesaggistico. Anticipando di un anno la posizione della Commissione Europea “Infrastrutture verdi – Rafforzare il capitale naturale in

Europa” (COM 2013-249), la Regione Emilia-Romagna, insieme ad altri enti europei, partecipa dal 2012 al progetto europeo GreenInfraNet che vede fra i suoi obiettivi la promozione di una rete europea di enti per lo sviluppo, appunto, delle Green Infrastructure. Il progetto costituisce la piattaforma appropriata per pensare un’infrastruttura verde a scala regionale, con questo scopo sono in corso analisi e studi sull’opportunità di impostare una infrastruttura verde che comprenda l’insieme dei beni paesaggistici, in particolare quelli di natura geomorfologica (fiumi, costa, montagne, …). L’infrastruttura verde potrebbe quindi arricchire di contenuti strategici l’aggiornamento del Piano Paesaggistico e rappresentare una positiva novità in ambito italiano.

Come suggerito dalla definizione stessa di questa rete, le politiche per l’infrastruttura verde dell’Emilia-Romagna non potranno attestarsi esclusivamente su aree tutelate a diverso titolo, ma dovranno integrarsi con le politiche agricole, della tutela delle acque, della pianificazione territoriale e urbanistica (DPEF 2014-2015, 3.5. Territorio e risorse ambientali).

TITOLO Green.Infra.Net Green Infrastructure Network TEMA Infrastrutture verdi PROGRAMMA Programma INTERREG IV C DURATA 2012-2014 REFERENTE Barbara Fucci PARTECIPANTI PER IL SERVIZIO Valentina Manzato Francesca Poli Laura Punzo ALTRI SERVIZI COINVOLTI: DG Agricoltura, Ambiente, Programmazione Territoriale CONSULENTI ESTERNI Andrea Filpa BUDGET TOTALE euro 1.585.165 BUDGET REGIONALE euro 103.495 WEB www.greeninfranet.org

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HYBRID PARKS Combining abilities, creating synergies and enhancing the performance of parks for sustainable development policies L’obiettivo principale di HYBRID PARKS è promuovere parchi e giardini pubblici come elementi chiave per uno sviluppo sostenibile a livello cittadino e regionale e per progetti di adattamento climatico, attraverso il potenziamento e lo sfruttamento delle loro capacità per fini economici, sociali ed ecologici. I parchi e i giardini storici e moderni sono spazi all’aperto curati intensamente e di elevata qualità che contribuiscono a rendere città e regioni attraenti, competitive e a consolidarne l’identità, oltre a migliorare la qualità di vita degli abitanti e dei visitatori. Politiche e programmi innovativi possono contribuire alla sinergia ed integrazione di diverse funzioni e servizi offerti dai singoli parchi. Nascono così i “Parchi Ibridi”, secondo il principio per cui due fonti di energia e due motori collegati intelligentemente l’uno all’altro possano supportarsi a vicenda, consentire lo sfruttamento mirato dei rispettivi vantaggi e raggiungere un potenziamento dell’efficienza e della sostenibilità. Il progetto, avviato nel 2012 grazie ad un cofinanziamento del Programma Europeo INTERREG IVC, riunisce 16 partner di regioni europee: Schloss Dyck Foundation - Centro per l’Arte dei Giardini e la Progettazione Paesaggistica (ente capofila), la Cancelleria della Renania Settentrionale-Vestfalia, il Consiglio Regionale della Renania e l’Associazione Regionale Westphalia-Lippe (Germania), i Comuni di Linköping e Lund (Svezia), il Comune di Paola (Malta), il Giardino Botanico della Slesia (Polonia), l’Università di Turku (Finlandia), la Regione dell’Egeo Meridionale (Grecia), le Regioni Umbria ed Emilia-Romagna (Italia), la Piattaforma dei Giardini della Bassa Austria e l’Associazione per la Protezione Ambientale (Austria), l’Associazione dei Parchi e dei Giardini della Bretagna (Francia) ed il Distretto di Cheshire West con il Comune di Chester (Regno Unito). Tutti i partner sono consapevoli delle diverse caratteristiche e delle potenzialità offerte da parchi e giardini per l’economia, la società e l’ecologia, ma anche per la riduzione degli effetti del cambiamento climatico e della conservazione della biodiversità. Il contributo della Regione Emilia-Romagna al progetto Hybrid Parks si focalizza sul tema degli orti urbani come elementi caratterizzanti il territorio ed il paesaggio locale. Gli orti urbani, infatti, sono aree fondamentali sotto il profilo ecologico ed ambientale e, grazie alle forti componenti sociali, culturali e didattiche intrinseche, rappresentano sia uno strumento per lo sviluppo sociale di politiche partecipative che elementi di trasformazione urbana ed ambientale per migliorare la qualità della vita ed i paesaggi locali.

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In linea con le priorità stabilite a livello europeo per lo sviluppo di città intelligenti e verdi e con i principi del progetto nazionale patrocinato dal MIPAAF, la Regione Emilia-Romagna partecipa dal 2012 al progetto europeo HYBRID PARKS, per la promozione dei parchi e giardini multifunzionali come elementi chiave di uno sviluppo sostenibile a favore delle comunità locali. L’adesione a Hybrid Parks deriva dagli studi promossi in un progetto precedente sull’agricoltura urbana e il paesaggio. Nell’ambito del progetto la Regione si concentra sul tema della multifunzionalità degli spazi verdi urbani e periurbani con particolare attenzione all’uso comunitario per la coltivazione orticola e ai fenomeni di riappropriazione culturale e coltura-

le di aree considerate marginali (DPEF 2014-15, 3.5. Territorio e risorse ambientali). Si intende valorizzare ed anche sviluppare l’agricoltura urbana come un uso del suolo urbano caratterizzante e qualificante il territorio ed il paesaggio locale ma anche rispettoso dell’ambiente e suscettibile di divenire spazi facenti parte dell’infrastruttura verde a scala locale. Si sta svolgendo la ricerca e catalogazione di iniziative attivate nel territorio: da esperienze di giardini e orti condivisi ad attività di divulgazione e sensibilizzazione, da progetti universitari a corsi di formazione. Le realtà che si stanno individuando attraverso questa analisi dimostrano come la popolazione emiliano-romagnola sia particolarmente sensibile al tema e numerose siano le

azioni intraprese con entusiasmo nel mondo dell’associazionismo e dagli enti locali, nella scuola e dalla comunità scientifica. Nel 2014 sarà avviato uno studio su come i regolamenti comunali stiano disciplinando questi spazi dedicati all’orticoltura, a orti e giardini comunitari, gestiti in varie altre forme, per trarne esempi e modelli da diffondere.

TITOLO Hybrid Parks TEMA Infrastrutture verdi PROGRAMMA Programma INTERREG IV C DURATA 2012-2014 REFERENTE Barbara Fucci PARTECIPANTI PER IL SERVIZIO Valentina Manzato Francesca Poli Luisa Ravanello BUDGET TOTALE euro 2.411.182 BUDGET REGIONALE euro 70.005 WEB www.hybridparks.eu

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REPUBLIC MED REprofitong PUBlic spaces in Intelligent MEDiterranean Cities Obiettivo del progetto è sviluppare e sperimentare una nuova metodologia per condurre studi tecnico-economici per il miglioramento della prestazione energetica nel patrimonio edilizio pubblico e per il miglioramento microclimatico degli spazi pubblici urbani attraverso possibili azioni di mitigazione delle isole di calore. Ogni paese ha due partner (uno “tecnico” ed uno istituzionale). Il Lead Partner è il Centre for Renewable Energy Sources and Saving, Pikermi, Attiki, Grecia. Oltre alla Regione Emilia-Romagna, partecipano: Fondazione Democenter-Sipe, Modena (I), Municipality of Piraeus (GR), Agence des Villes et Territoires Méditerranéens Durables, Marsiglia e Metropole Nice Cote d’ Azur, Nizza (FR), Valencia Institute of Building Foundation ed Energy Agency of Ribera, Sueca, La Ribera (ES), Energy Institute Hrvoje Pozar, Zagabria e Zadar County Development Agency, Zara, (HR). Sul tema degli edifici, il progetto fa riferimento alla recente Direttiva 2012/27/EU, per la quale, gli Stati Membri sono chiamati a riqualificare ogni anno il 3% della superficie totale degli edifici pubblici occupati da enti locali o regionali. Il settore pubblico è tenuto dunque a svolgere un ruolo esemplare per soddisfare i requisiti previsti al 2018. La riqualificazione energetica dello stock edilizio pubblico gioca un ruolo importante perché: è in gran parte obsoleto (non risponde ai requisiti delle recenti direttive); possiede un alto potenziale di risparmio energetico; influenza positivamente le condizioni di comfort climatico indoor e la produttività dei lavoratori; rappresenta una delle componenti di riferimento fondamentali per il trampolino di lancio delle future Smart Cities. La mitigazione delle isole di calore urbane (Urban Heat Island), rappresenta la componente più “sperimentale” del progetto: il tema è ancora poco indagato a livello nazionale e con circoscritte esperienze e letteratura a livello internazionale. Nel più generale obiettivo di sostenibilità dell’ambiente urbano, la riqualificazione degli open space, oltre a creare un ambiente più salutare e migliorare il confort climatico dei pedoni, migliora anche il confort “indoor”, riducendo la domanda di energia per il raffrescamento degli edifici nel periodo estivo, nelle città mediterranee. Sebbene sia ampiamente accettato che questi tipi di interventi siano tanto importanti quanto la riqualificazione energetica degli edifici, il quadro delle politiche europee rimane ancora piuttosto debole, riguardo agli indicatori di calcolo e ai requisiti tecnici, soprattutto se paragonati alla normativa per gli edifici. Il progetto si propone quindi di elaborare e sperimentare nuove idee per rafforzare e migliorare le attuali metodologie e, nell’ottica di implementare il criterio di efficienza energetica, in azioni di riqualificazione e standard di pianificazione. I benefici di questi nuovi approcci saranno evidenziati attraverso la sperimentazione della metodologia nei “Pilot projects”, che per la nostra regione saranno 3 edifici scolastici e 2 spazi pubblici da individuarsi preferibilmente nell’area colpita dal sisma nel 2012. Sulla base dei risultati derivanti dalla fase della sperimentazione, si elaboreranno raccomandazioni per le politiche di pianificazione ed indirizzi di carattere tecnico.

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Il progetto si inscrive nell’ambito dell’attività relativa alla elaborazione e promozione delle politiche per la sostenibilità e per la rigenerazione in ambito urbano (DPEF 2014-2015, pag. 46) contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo 3, cambiamenti climatici /energia (DPEF 2014-15, pag 18). Nella declinazione regionale, il tema della rigenerazione urbana, ricomprende il consolidamento strutturale degli edifici, l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio ed il miglioramento delle dotazioni territoriali (comprese quelle ecologico-ambientali). La mitigazione delle isole di calore e, più in generale, il miglioramento microclimatico degli spazi urbani, oltre che agire positivamente sulla fruizione degli spazi pubblici, può innescare un

circolo virtuoso, incrementando anche il livello di comfort indoor. Le politiche per la città esistente/consolidata, sia di carattere regolamentare, che urbanistico, contenute nei diversi strumenti di pianificazione comunale (RUE, PSC, POC, PUA), potranno beneficiare dell’esperienza derivante dall’implementazione del progetto. Ne potranno derivare utili indirizzi per l’attuazione delle politiche di riqualificazione e rigenerazione urbana, con riferimento agli edifici ed agli spazi pubblici. Concorreranno inoltre a meglio definire il compito delle “dotazioni ecologiche e ambientali” (previste dall’art. A-25 della LR 20/2000) nel preservare e migliorare le caratteristiche meteoclimatiche locali, ai fini della riduzione della concentrazione

di inquinanati in atmosfera e di una termoregolazione degli insediamenti urbani (mantenimento o creazione di spazi aperti all’interno del territorio urbano e periurbano, dotazione di spazi verdi piantumati, dotazione di bacini o zone umide, ecc.).

TITOLO Republic Med TEMA Riqualificazione energetica PROGRAMMA Programma MED DURATA 2013-2015 REFERENTE Luisa Ravanello PARTECIPANTI PER IL SERVIZIO Barbara Fucci Valentina Manzato Laura Punzo Silvia Rossi (*) CONSULENTI Kristian Fabbri (*) ALTRI SERVIZI COINVOLTI: Qualità urbana e Politiche Abitative Energia ed Economia Verde BUDGET TOTALE euro 1.906.262 BUDGET REGIONALE euro 144.042 WEB www.republic-med.euw

(*) da gennaio 2014epublic-

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MILD HOME My modular, Intelligent, Low cost, Do it yourself, nearly zero energy HOME MILD HOME è acronimo di “My modular, Intelligent, Low cost, Do it yourself, nearly zero energy HOME” ovvero “la mia casa modulare, intelligente, a basso costo, fai da te e a consumi energetici quasi zero”. I partners del progetto sono: Unioncamere Veneto (Lead Partner), BBI - Building Biology Institute Austria, EEE - European Center for Renewable Energy Güssing Ltd (Austria), BCCI Sofia - Bulgarian Chamber of Commerce and Industry, ELI - European Labour Institute e Sofia Municipality (Bulgaria), Caras-Severin County Council e ENERO - Centre for Promotion of Clean and Efficient Energy in Romania (Romania), Comune di Castelnuovo Rangone (Italia), Municipal Development Company of Milies S.A. (Grecia) e Szechenyi Istvan University (ungheria). Il nome stesso espone chiaramente la finalità del progetto, che vuole sperimentare, nei paesi partner, la realizzazione di eco-quartieri ad emissioni zero, con una gestione sostenibile dei rifiuti, delle acque e dell’energia realizzati a costi contenuti. Si vuole dimostrare che nuovi insediamenti a bassa impronta ecologica sono alla portata di gran parte della popolazione: uno degli obiettivi generali è far sì che gli edifici progettati nell’ambito di MILD HOME siano accessibili a persone con reddito medio/basso che aspirano a vivere in una casa nuova e con determinate caratteristiche in termini di prestazioni energetica e sostenibilità ambientale tout court, con costi contenuti. Uno degli aspetti peculiari del progetto è quindi il focus sulla sostenibilità economica degli interventi: attraverso la progettazione degli edifici, l’organizzazione di filiere locali, la definizione di modelli per la progettazione, sarà possibile incentivare l’uso della modularità e della prefabbricazione high-tech, semplificando le procedure di costruzione e con un eccellente livello di standardizzazione. Schematicamente, gli altri obiettivi del progetto sono: • creazione di una rete di esperti accreditati “MILD HOME”; • acquisizione di una profonda conoscenza dei mercati locali; • coinvolgimento dei Comuni dell’area europea sud orientale; • sfruttamento delle filiere di fornitura locali; • formazione (architetti/ingegneri); • adozione di modelli di “auto-costruzione”; • sinergia tra decisori politici e tecnici; • diffusione di un messaggio di accessibilità e convenienza; • coinvolgimento di tutti gli attori (politici, cittadini e investitori privati).

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In generale il tema della “casa ecologica”, pur se già ampiamente trattato e sperimentato, raramente è stato studiato in un più ampio panorama che riguarda la pianificazione “sostenibile” (ecologicamente ma anche economicamente) di nuovi insediamenti residenziali, più o meno integrati al tessuto urbano preesistente. L’approccio “olistico” di MILD HOME si rivela quindi molto interessante e stimolante e offre l’opportunità di lavorare in modo sinergico e raccordare politiche specifiche che in questo progetto vengono affrontate in modo integrato, secondo diversi concetti di sostenibilità. Il progetto fornisce infatti un modello di casa ecologia a impatto energetico quasi zero che: • utilizza materiali e filiere locali, e quindi si adatta alle spe-

cificità e tipologie locali; • riduce l’impatto del trasporto merci; • incrementa l’economia locale; • è progettata per essere realizzata a costi contenuti, e quindi • dà risposta alla domanda di housing sociale (per la vendita e per l’affitto), grazie alla standardizzazione e alla modularità, ed inoltre, per abbassare ulteriormente i costi • lascia spazio, almeno in parte, alle iniziative di auto-costruzione; • amplia lo sguardo dalla singola unità abitativa all’inserimento delle MILD HOME nella pianificazione urbanistica, verso l’obiettivo di eco-quartieri in cui non solo i singoli edifici hanno alta efficienza energetica e sono “sostenibili” ma tutto l’insediamento assume queste caratteristiche attraverso una

sapiente gestione, ad esempio, dei rifiuti, delle acque, delle aree verdi. Il progetto pilota di Castelnuovo Rangone potrebbe tra l’altro essere replicato, se opportunamente calato nei contesti urbani e paesaggistici specifici, in altri comuni dove sono previsti nuovi insediamenti residenziali. Nell’ambito delle politiche sulla riduzione del consumo di suolo è imprescindibile che gli eventuali nuovi insediamenti che potranno sorgere oltre i margini urbani abbiano almeno queste caratteristiche di sostenibilità. Altrettanto dobbiamo immaginare che anche gli auspicati processi di rigenerazione della città consolidata possano prevedere interventi di sostituzione edilizia in cui il modello delle MILD HOME potrebbe rimpiazzare tessuti ormai obsoleti e non sicuri.

TITOLO Mild Home TEMA Casa ecologica PROGRAMMA South East Europe DURATA 2013-2014 REFERENTE Barbara Fucci PARTECIPANTI PER IL SERVIZIO Laura Punzo Luisa Ravanello ALTRI SERVIZI COINVOLTI: Servizio Intese Istituzionali e e Programmi Speciali d’Area (Lodovico Gherardi) BUDGET TOTALE euro 1.674.168 BUDGET REGIONALE partner strategico senza budget WEB www.mildhome.eu

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URBAN EMPATHY Capitalizing for urban sustainability

URBAN EMPATHY si pone come obiettivo la valorizzazione e la promozione di progetti, conclusi o in corso, di cooperazione territoriale europea relativi allo sviluppo sostenibile nell’area mediterranea. I partner, amministrazioni e agenzie locali e regionali, centri di formazione e università (Ayuntamento de Málaga, ente capofila, Generalitat de Catalunya, Agència d’Ecologia Urbana de Barcelona, Regione Emilia-Romagna, Comune di Pisa, Provincia di Lucca, Comune di Genova, Agence des villes et territoires méditerranéens durables, Nice Côte d’Azur Metropole, Città di Stuttgart, Università Aristotele di Salonicco, Jožef Stefan Institute in Slovenia, Regional Education and Information Centre for Sustainable Development in Southeastern Europe), collaborano per diffondere in ambito europeo, adattare e migliorare strumenti esistenti e buone pratiche, offrendo ad amministratori e politici mezzi ed esempi concreti per sviluppare politiche efficaci volte alla sostenibilità urbana. Per garantirne un impatto concreto, prenderà il via un “dialogo strutturato” per riflettere con i decisori politici dell’area mediterranea, a vari livelli istituzionali, sulle problematiche ed i principali ostacoli che si incontrano nel processo di attuazione di politiche urbane sostenibili che discendono dalla programmazione Europea e per verificare il grado di trasferibilità degli strumenti e delle buone pratiche che il progetto intende promuovere. Nel corso del 2014 saranno organizzati una serie di seminari internazionali e due conferenze. In linea con la Carta di Lipsia sulle città europee sostenibili e la Dichiarazione di Toledo sullo sviluppo urbano si svilupperà uno strumento, elaborato nel corso del progetto, ovvero il “modello urbano sostenibile” (SUMO – Sustainable Urban Model) che permetterà di valutare il grado di trasferibilità dei progetti sulla base di una serie di fattori così da misurarne l’adeguatezza rispetto ai fabbisogni dei decisori coinvolti. In particolare, URBAN EMPATHY intende diventare una cassa di risonanza degli esiti dei seguenti progetti ai quali hanno partecipato gli enti partner sopra citati: CAT-MED Change Mediterranean Metropolis Around Time ELIH-MED Energy Efficiency in Low-income Housing in the Mediterranean MARIE Mediterranean Building Rethinking for Energy Efficiency Improvement CULTURE Cités UNESCO Laboratoires de Territoires Urbains Equilibrés ZEROWASTE PRO Promoting Zero Waste TEENENERGY SCHOOLS High energy efficiency schools in Mediterranean Area: Multi-issues platform EFFECT - Upgrading of Energy Efficient Public Procurement for a balanced growth of South-Eastern European area SUMPA-MED Sustainable Urban Mobility Planning Adapted to Mediterranean CITIES FOR MOBILITIES HYBRID PARKS Combining abilities, creating synergies and enhancing the performance of parks for sustainable development policies PAYS.MED.URBAN Alta qualità del paesaggio come elemento chiave nella sostenibilità e competitività delle aree urbane mediterranee PLUS Public Lighting Strategies for Sustainable Urban Spaces ENER SUPPLY Energy Efficiency and Renewables Supporting policies at local level for energy

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Nell’ambito del progetto Urban Empathy, la Regione EmiliaRomagna partecipa come ambasciatrice dei progetti a cui ha preso parte, ovvero PAYS.MED.URBAN (Programma MED) concluso nel 2011, ed HYBRID PARKS (Programma INTERREG IVC), attualmente in corso. Le azioni progettuali mirano a sviluppare una serie di proposte capaci di rafforzare la Cooperazione Territoriale del Mediterraneo, da promuovere e sostenere nel prossimo ciclo di programmazione europea 20142020. Allo stesso tempo il progetto intende consolidare una struttura permanente volta a connettere in una rete i soggetti politici e i decisori pubblici coinvolti. (DPEF: Area Strategica Territorio e risorse ambientali).

In un contesto internazionale, la Regione Emilia-Romagna svilupperà, in sintonia con i partner, una riflessione sulle politiche del territorio legate alla pianificazione urbanistica ed allo sviluppo sostenibile, oltre che sullo sviluppo delle politiche paesaggistiche (Programma di governo regionale 2010-2015: scheda programmatica Territorio e comunità, obiettivo 3 Sviluppo territoriale sostenibile). E’ richiesto inoltre un contributo per la diffusione di un sistema di indicatori urbani di sostenibilità, già in uso e monitorati, in Italia, nelle città di Genova e Pisa. Infine, insieme agli altri partecipanti italiani, la Regione si farà promotrice della diffusione dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio nell’ambito delle iniziative del

progetto, considerando il paesaggio come elemento indispensabile per migliorare la qualità della vita quotidiana delle popolazioni nelle aree urbane, spazi che costituiscono il focus di URBAN EMPATHY (DUP: obiettivo 8.1 - Valorizzare e promuovere le risorse ambientali e culturali a sostegno dello sviluppo socioeconomico).

TITOLO Urban Empathy Capitalizing for urban sustainability TEMA Politiche urbane innovative PROGRAMMA Programma MED DURATA 2012-2014 REFERENTE Barbara Fucci PARTECIPANTI PER IL SERVIZIO Daniela Cardinali Valentina Manzato Francesca Poli Laura Punzo Luisa Ravanello BUDGET TOTALE euro 1.140.000 BUDGET REGIONALE euro 85.000 WEB www.urbanempathy.eu

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PAYS.DOC Buone pratiche per il paesaggio

L’obiettivo generale del progetto PAYS.DOC – Buone pratiche per il paesaggio è stato il miglioramento della gestione e della regolamentazione del paesaggio mediterraneo, mediante l’identificazione e la valorizzazione di esperienze locali che costituissero “buone pratiche” per il paesaggio e servissero come modello per l’elaborazione di direttive e linee guida finalizzate a garantire l’adeguata gestione delle trasformazioni del paesaggio. Vi hanno partecipato le Comunità Autonome di Andalusia (ente capofila), Murcia, Valencia e Catalogna (Spagna), la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Francia), le Regioni Toscana, Umbria, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Basilicata (Italia), nonché la Prefettura Magnesia (Grecia). Il progetto è stato co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg 3B in area Medocc, con l’obiettivo di sviluppare e sperimentare i contenuti dello schema di sviluppo dello spazio europeo (SSSE) e della Convenzione Europea del Paesaggio, attraverso attività interdipendenti e comuni a tutti i 12 partners per la realizzazione di prodotti concreti secondo le quattro linee di attività prestabilite. Linea 1: Osservatorio virtuale dei paesaggi mediterranei incentrato sulla creazione di un Osservatorio virtuale come sistema di riconoscimento e osservazione dei paesaggi caratteristici del Mediterraneo, rappresentativo dei processi e delle tendenze che intervengono nella sua trasformazione. Linea 2: Catalogo delle buone pratiche e II Premio Mediterraneo del Paesaggio che riconosce a livello internazionale le migliori pratiche paesaggistiche in materia di piani, programmi e progetti, opere realizzate, esperienze di sensibilizzazione ed attività di comunicazione Linea 3: Portale PaysMed.net che ha visto l’attivazione di un sito web per facilitare gli scambi e la dinamicità della cooperazione transnazionale e per promuovere a livello internazionale il patrimonio paesaggistico, ambientale e culturale delle regioni mediterranee. Linea 4: Linee Guida per l’elaborazione di strategie e direttive comuni sul paesaggio, finalizzate all’applicazione negli strumenti di politica territoriale.

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La partecipazione del Servizio al progetto PAYS.DOC ha permesso di implementare le attività di monitoraggio e attuazione della pianificazione paesaggistica, territoriale e urbanistica regionale, contribuendo allo sviluppo di conoscenze e documenti utili per l’implementazione dell’osservatorio del paesaggio e del territorio. Nell’ambito del progetto sono state redatte tre pubblicazioni dal carattere internazionale. “L’Osservatorio Virtuale del Paesaggio Mediterraneo”, a cura della Junta de Andalucia, raccoglie informazioni e immagini secondo un sistema comune di riconoscimento dei paesaggi strutturate in una banca dati di informazioni e registri iconografici selezionati delle regioni partecipanti al progetto. Ogni scheda costituisce un punto d’osserva-

zione e interpretazione del paesaggio, leggibile con una metodologia condivisa e confrontabile fra i diversi territori. “Il catalogo delle buone pratiche“, a cura della Regione Toscana, raccoglie i progetti candidati, pre-selezionati dai comitati regionali, ed i vincitori del concorso internazionale 2° Premio Mediterraneo del Paesaggio, una selezione di esperienze europee capaci di esprimere creatività, dialogo con il contesto paesaggistico, efficacia nella comunicazione e diffusione dei valori del paesaggio. Il terzo volume, “Per una corretta gestione del paesaggio. Linee guida”, a cura della Generalitat de Catalunya presenta linee guida pratiche che offrono orientamenti e criteri per un’adeguata gestione delle trasformazioni del paesaggio, evidenziando problematiche e caratteristiche comuni delle regioni mediterranee nei

quattro ambiti strategici evidenziati dal progetto. Inoltre, la Regione Emilia-Romagna ha curato la pubblicazione di tre quaderni sul paesaggio diffusi a livello locale. “Paesaggi in divenire” rappresenta un’indagine sui caratteri strutturanti e sulle principali dinamiche di trasformazione del territorio regionale; “Agricoltura urbana” è una proposta di diffusione dell’agricoltura urbana come strumento di riqualificazione delle periferie, per il miglioramento della qualità paesaggistica dei luoghi urbani e della vita sociale nella città mentre “Nuovi paesaggi costieri” illustra percorsi di rigenerazione urbana e paesaggistica per le località costiere, densamente urbanizzate ed interessate dal turismo balneare di massa.

TITOLO Pays.Doc Buone pratiche per il paesaggio TEMA Qualità del paesaggio PROGRAMMA INTERREG IIIB area MEDOCC DURATA 2005-2007 REFERENTE Barbara Fucci CONSULENTI Elena Farnè Richard Ingersoll Barbara Marangoni Monica Sassatelli BUDGET TOTALE euro 1.532.000 BUDGET REGIONALE euro 87.000 WEB www.paysmed.net

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PAYS.MED.URBAN Alta qualità del paesaggio come elemento chiave nella sostenibilità e competitività delle aree urbane mediterranee Il progetto ha considerato il paesaggio come un capitale territoriale non trasferibile, fondamentale per uno sviluppo territoriale sostenibile e per il miglioramento della qualità della vita. Si è ritenuta l’alta qualità del paesaggio, intesa come patrimonio identitario, storico-culturale ed ambientale dei luoghi, una risorsa fondamentale per la promozione della crescita economica e della competitività delle aree urbane, per il miglioramento della coesione territoriale e della sostenibilità ambientale. Oltre alla regione Emilia-Romagna, i partner sono stati le Comunità Autonome di Andalusia (ente capofila), Catalogna, Mallorca, Murcia e Valencia (Spagna), le Regioni Basilicata, Lazio, Lombardia, Toscana, Umbria e Veneto, il CCDR Algarve (Portogallo), la Prefettura Magnesia (Grecia) e RECEP – European Network of Local and Regional Authorities for the Implementation of the European Landscape Convention come osservatore. Tutti i partner del progetto hanno collaborato strettamente per l’attivazione di sei differenti linee di attività. Linea 1: Osservatorio del paesaggio per lo sviluppo e la gestione di un sistema di riconoscimento ed osservazione dei paesaggi periurbani mediterranei, che si è concluso con la redazione di una pubblicazione internazionale di tutti i punti di osservazione analizzati nelle diverse regioni Linea 2: Catalogo delle buone pratiche che ha visto la selezione di piani, progetti, concorsi ed attività di gestione, sensibilizzazione e comunicazione sul tema del paesaggio periurbano con l’istituzione della terza edizione del Premio Mediterraneo del Paesaggio e la pubblicazione del relativo catalogo. Linea 3: Linee Guida, un volume per la gestione e l’individuazione di strumenti rivolti alle amministrazioni locali per orientare le trasformazioni urbane e periurbane nel rispetto dei valori paesaggistici. Linea 4: Azioni di Sensibilizzazione per l’identificazione di buone pratiche, seminari, workshop o laboratori per stimolare l’interesse delle amministrazioni locali e della società civile ai temi paesaggistici. Linea 5: Azioni Pilota ovvero un’azione sperimentale applicata in un ambito territoriale locale per contribuire all’implementazione dell’articolo 6 della Convenzione Europea del Paesaggio negli spazi periurbani o di periferia in trasformazione. Linea 6: Portale per la creazione e la gestione di una moderna piattaforma web dedicata ai paesaggi mediterranei ed alle iniziative progettuali implementate. Linea 6: Portale per la creazione e la gestione di una moderna piattaforma web dedicata ai paesaggi mediterranei ed alle iniziative progettuali implementate.

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Continuazione diretta di PAYS. DOC, il progetto PAYS.MED.URBAN ne ripercorre e aggiorna le attività contribuendo all’ulteriore sviluppo di conoscenze e documenti utili per ’implementazione dell’osservatorio del paesaggio e del territorio.

PAYS.MED.URBAN”, edito dalla Regione Emilia-Romagna, racconta l’esperienza di quindici progetti sperimentali, riguardanti paesaggi urbani e periurbani, sviluppati nell’area mediterranea in attuazione dell’art.6 della Convenzione Europea del Paesaggio.

Nell’ambito del progetto sono state redatte cinque pubblicazioni dal carattere internazionale, tutte liberamente scaricabili dal sito web regionale. In particolare si segnalano: “La sensibilizzazione al paesaggio”, a cura della Generalitat de Catalunya, è un vademecum sulle possibili strategie di sensibilizzazione al paesaggio accompagnata dalla descrizione di metodologie e dalla definizione di idee-chiave e “Paesaggi in divenire - Progetti sperimentali della Convenzione Europea del Paesaggio: metodi ed esiti del progetto

In ambito regionale, invece, è stata implementata la collana di quaderni sul paesaggio con il volume “Paesaggi contemporanei” che raccoglie una ventina di casi studio esemplificativi ed illustra le complessità e le eterogenie intrinseche agli ambiti periurbani, rappresentando entità ibride con grandi opportunità da valorizzare per il raggiungimento di un diffuso benessere sociale, economico ed ambientale. Inoltre, grazie alla partecipazione alle attività di lavoro e soprattutto al 3° Premio Mediterraneo

del Paesaggio, è stato possibile promuovere la qualità dei paesaggi locali, valorizzando e diffondendo alcuni progetti di tutela e valorizzazione ambientale finanziati dalla Regione EmiliaRomagna in base all’art. 49 della L.R. 20/2000 “Contributi per i progetti di tutela, recupero e valorizzazione”. Infine, la metodologia utilizzata nel progetto per la selezione di buone pratiche per la promozione del paesaggio sarà oggetto di studio ed approfondimento per il gruppo di lavoro internazionale di URBAN EMPATHY, un progetto di cooperazione europea avviato nel 2013.

TITOLO Pays.Med.Urban High quality of landscape as a key of sustainability and competitiveness of Medirettanean urban areas TEMA Paesaggi periurbani di qualità PROGRAMMA Programma Med DURATA 2009-2011 REFERENTE Barbara Fucci PARTECIPANTI PER IL SERVIZIO Valentina Manzato Francesca Poli CONSULENTI Elena Farnè Barbara Marangoni BUDGET TOTALE euro 1.633.332 BUDGET REGIONALE euro 170.828 WEB www.paysmed.net

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L.O.T.O. Landscape Opportunities for Territorial Organization Il progetto L.O.T.O (Landscape Opportunities for Territorial Organization), cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg IIIB, area CADSES, ha inteso fornire gli strumenti per interpretare, gestire e indirizzare l’evoluzione dei paesaggi europei attraverso la conoscenza delle sue dinamiche di trasformazione. Gli enti che hanno sviluppato il progetto, dal 2002 al 2005, sono la Regione Lombardia in qualità di leader partner, il Ministero per i beni e le attività culturali, le Regioni Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Veneto, Istria (Croazia), Università tecnica di Monaco (Germania) e, come osservatori, Istituto Urban Project (Romania) e Università Corvinus di Budapest (Ungheria). Il degli studi e delle sperimentazioni è una metodologia, di lettura interpretativa del paesaggio, che possa costituire un riferimento operativo condiviso per guidare e verificare le scelte di trasformazione, di ripristino e di valorizzazione del territorio. Questa metodologia è frutto dell’attiva e fruttuosa partecipazione di tutti i partner di progetto, attraverso un processo di condivisione mediato dalle diverse culture di base, dalle differenti scuole di pensiero, dalle varie lingue di origine, con il presupposto comune, promosso dalla Convenzione Europea per il Paesaggio, che tutto il territorio è anche paesaggio. Le scelte di trasformazione territoriale sovente non tengono conto dell’importanza della differenziazione, dell’identità dei paesaggi europei. Ci si è posti quindi l’obiettivo di indirizzare gli strumenti di pianificazione/progettazione territoriale attraverso un approccio integrato al paesaggio. La definizione della proposta metodologica è stata elaborata considerando i risultati ottenuti in esperienze già attivate, cercando di integrare i diversi approcci al paesaggio, tenendo conto degli strumenti e delle informazioni facilmente reperibili o acquisibili, sperimentando l’ipotesi di lavoro su situazioni reali, nella soluzione e gestione di specifiche problematiche territoriali locali o per la definizione delle scelte di valorizzazione territoriale. La metodologia prevede anche di considerare la percezione dei paesaggi da parte delle popolazioni attraverso differenziate forme di partecipazione.

L’esito del progetto è la messa a punto di un documento condiviso di Linee guida per una lettura ed interpretazione del paesaggio finalizzate ad orientare le scelte e la gestione paesaggistica delle trasformazioni territoriali.

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Il principale esito del progetto è stata la messa a punto di un documento condiviso di linee guida per una lettura ed interpretazione del paesaggio finalizzate ad orientare le scelte e la gestione paesaggistica delle trasformazioni territoriali.

della Regione Lombardia, costituisce non solo un documento metodologico ma anche un riferimento operativo per una lettura ed interpretazione del paesaggio finalizzate ad orientare le scelte e la gestione paesaggistica delle trasformazioni territoriale

I risultati del progetto nel suo complesso sono stati pubblicati in due volumi distribuiti a livello europeo. Il primo, “La gestione paesistica delle trasformazioni territoriali. Buone pratiche e conoscenze disponibili”, a cura del Ministero per i beni e le attività culturali che illustra la fase preliminare del progetto, relativa alla ricostruzione di buone pratiche e di ricognizione delle conoscenze disponibili in materia di paesaggio. Il secondo, “La gestione paesistica delle trasformazioni territoriali. Linee guida e casi pilota”, a cura

Alcuni lavori specifici e le azioni pilota organizzate dalla Regione Emilia-Romagna sono pubblicate in un CD “Buone pratiche per il paesaggio” e in due volumi: “Paesaggi. Interpret_AZIONI. Esperienze in Emilia-Romagna” racconta le esperienze dei quattro progetti pilota regionali che, attivando procedure non convenzionali di partecipazione e riflessione, hanno interessato contesti territoriali urbani o industrializzati, tradizionalmente esclusi dalla gestione del paesaggio mentre “Nuovi strumenti per la gestione del paesaggio

(Ambiti/Contesti/Buone pratiche)” illustra un metodo di lavoro e prefigura una nuova modalità di gestione in cui le politiche di settore, così come i piani o qualunque progetto di trasformazione del territorio, possano diventare essi stessi “progetti di paesaggio”. Le azioni pilota attivate nelle Provincie di Rimini, Modena e Reggio Emilia hanno innescato processi virtuosi di pianificazione e progettazione del paesaggio che ha visto coinvolti anche i Comuni di Quattro Castella, Canossa, Albinea, Nonantola e Pavullo Nel Frignano.

TITOLO L.O.T.O. Landscape Opportunities for Territorial Organization TEMA Linee guida per il paesaggio PROGRAMMA INTERREG IIIB area CADSES DURATA 2002-2005 REFERENTE Giancarlo Poli Barbara Fucci CONSULENTI Lucina Caravaggi Barbara Marangoni BUDGET TOTALE euro 1.821.900 BUDGET REGIONALE euro 823.000

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Fondo Europeo di Sviluppo Regionale INFOREGIO Politica Regionale EU http://ec.europa.eu/regional_policy/index_en.cfm regio-publication@ec.europa.eu

Direzione Generale Programmazione territoriale e negoziata, Intense. Relazioni europee e relazioni internazionali www.territorio.regione.emilia-romagna.it/paesaggio paesaggioer@regione.emilia-romagna.it


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