P
A
L
M
A
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stare in piedi nell’acqua delle tempeste ma nell’affrontare fermi il vento.
le voci del mare ritornano dalle onde rimbalzano dalle loro creste per infrangersi sugli scogli delle memorie di antiche storie di marinai persi in solitudini lontane
di orizzonti senza tempo sottovento giungono bagliori rumori senza colore vuote parole.
la luna di solitudine si bea e splende illuminando tra gli scogli le piccole onde del mare scuro. Luci accese.
accoglie i pensieri accorsi alla riva per salutare i ricordi ad asciugare sugli scogli.
la superficie instabile del mare emergono immobili le pietre dei sogni di un tempo. Andati lontano sull’orizzonte degli anni.
legati l’uno all’altro con le corde della speranza e della fatica. Piantati sul fondo degli anni sommersi spinti a riva dal vento dei rimorsi. E restano.
PALMAR