Editoriale N. 1

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Periodico a cura dell’

Anno I, Numero 0

Sicilia Onlus

CELIACHIA E RICERCA: DA CAPO PELORO A CAPO LILIBEO Tali presentazioni sono quelle che rendono conto delle forme di celiachia del bambino in età scolare e degli adolescenti e, soprattutto, dell’età adulta. A questa età, anche in Sicilia c’è una sottostima diagnostica.

PROF. GIUSEPPE MAGAZZÙ

EDITORIALE Cinzia D’Agate Da anni ho fortemente desiderato creare uno strumento in più per poter comunicare con i celiaci, con le loro famiglie, con la classe medica, con i farmacisti, con le istituzioni ed oggi, grazie ad un motivato consiglio direttivo, ed al lavoro di due eccellenti professionisti, tutto ciò ha un volto e, con emozione, vi presento il numero zero del “Celiachia Sicilia News”. Il nostro periodico insegue l’obiettivo di informare, educare, conoscere e queste, infatti, saranno le tre parole chiave che c a r a t t e r i z ze r a n n o articoli e rubriche. Non proporremo temi già letti sul “Celiachia notizie”, perché protagonista sarà la nostra Sicilia e quindi, valorizzando l’operato dell’AIC Sicilia onlus, svilupperemo argomenti che garantiranno una identità, sempre più forte, ai celiaci siciliani. Sarà anche una severa autocritica su quanto ancora la nostra associazione dovrà realizzare, tra successi e sconfitte, ed una denuncia, fatta ad alta voce, verso l’indifferenza e l’insensibilità che ancora ruota attorno a noi. Uno spazio verrà riservato ai progetti di studio del Comitato Scientifico per stimolare la ricerca al fine di facilitare l’individuazione dei celiaci, prevenire le complicanze, monitorare le patologie associate, affinare e uniformare le metodiche, nel rispetto delle linee guida sulla Diagnosi e il Follow

up (G.U. del 07/02/08). La qualità della vita sarà un altro tema do minan te che occuperà le pagine del nostro periodico così, gli psicologi proporranno consigli e strategie da adottare e, passo dopo passo, seguiremo gli sviluppi del progetto Alimentazione Fuori Casa e dunque pasti “gluten free”, in qualità e sicurezza, sempre in più strutture. Il coinvolgimento delle I s t i t u zi o n i siciliane, dalle Aziende Sanitarie (delle nove province) agli Asses sorati (dalla Sanità alle Politiche Sociali), ci aiuterà a realizzare i principi e gli obiettivi contenuti nella Legge quadro sulla celiachia (123/05). Ampio spa zio dedicheremo alle attività associative tra convegni, manifestazioni, attività sportive e non mancheranno rubriche che avranno come “oggetto” il nostro palato, con gustose ricette di facile preparazione. Abbiamo creduto in questo progetto. Abbiamo lavorato assiduamente per realizzarlo, curandone ogni dettaglio con entusiasmo, determinazione e passione. È il primo germoglio di un seme amorevolmente piantato e che speriamo diventi un rigoglioso albero. Un noto adagio di Ezra Pound recita : Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui.”. Sottoscrivo.

La Sicilia è una regione nella quale c’è stato sempre un alto indice di sospetto tra i Pediatri, come testimoniato dagli studi pubblicati a fine anni 80, nei quali si dimostrava che la Sicilia insieme alla Svezia era l’area geografica con il più alto numero di celiaci diagnosticati per sintomi in età pediatrica. E’ probabile che questo dipendesse dall’elevato carico di glutine nella dieta e conseguente comparsa di sintomi più facilmente riconoscibili, il più spesso entro i primi 2 anni di vita, quali diarrea, vomito, scarsa crescita, addome globoso, che caratterizzavano la presentazione clinica “classica” della celiachia. Con il passare degli anni si è compreso che la celiachia oltre che con la forma classica, poteva presentarsi, in assenza di sintomi gastrointestinali, con ritardo staturale, anemia da carenza di ferro, alterazioni della mineralizzazione ossea, o, come detto prima, con malattie a carico di altri organi e apparati indotte con meccanismo autoimmune.

Basandosi su una prevalenza di celiachia dello 0,5%, è stato stimato che in Europa dovrebbero esserci circa 2 milioni e ½ di celiaci. Di questi, oltre i 2/3 non sono stati ancora diagnosticati. I disagi della mancata diagnosi per l’elevato numero di indagini alle quali le persone non ancora diagnosticate vengono sottoposte, l’elevato numero di

COUNCELING PSICOLOGICO Maria Moschetto, Psicoterapeuta L’AIC negli anni più recenti ha sostenuto diverse iniziative in ambito psicologico su tutto il territorio nazionale (sportelli di sostegno psicologico, centro ascolto telefonico, ricerche scientifiche..) parallelamente e in convergenza con quanto accade nella c om uni t à scientifica, in c u i s i producono lavori sempre più numerosi, centrati sulla valutazione dell’impatto emotivo che la celiachia ha sull’individuo e sul contesto familiare. Si è giunti ormai a un pieno riconoscimento del principio che ‘la celiachia non è solo una questione di dieta!’. Da quattro anni circa sono referente del servizio di consulenza

psicologica che l’AIC Sicilia offre ai propri soci e relativi familiari al fine di migliorare il benessere e la qualità di vita dei soci. La mia collaborazione si fonda su una netta opposizione a qualsiasi forma di ‘psicopatologizzazione’ d e l l a celiachia: non tutti i celiaci hanno bisogno del supporto psicologico, anzi, nella maggior parte dei casi, non è affatto necessario. E’ altrettanto im portante, tuttavia, non trascurare eventuali stati di disagio prolungati o di sofferenza psicologica imputabili ad una difficoltà di adattamento alla condizione celiaca.

complicanze, nutrizionali e autoimmuni (cioè malattie indotte da autoanticorpi, come, ad esempio, il diabete giovanile e la tiroidite), e i costi che ne derivano ai Sistemi Sanitari hanno spinto varie nazioni ad intraprendere iniziative per il riconoscimento dei celiaci non ancora diagnosticati. L’Associazione Italiana Celiachia Sicilia, nelle persone del suo Presidente e dei componenti il Consiglio Direttivo, ha voluto dare una spinta importante agli studi che avessero una ricaduta pratica per i celiaci e ha accolto molto favorevolmente le proposte del Comitato scientifico regionale rivolte a colmare il suddetto vuoto diagnostico. L’organizzazione di un Comitato scientifico, coordinato dal Consulente scientifico Regionale è stato il riconoscimento della storia assistenziale della Celiachia in Sicilia e l’espressione dello sforzo che si sta facendo per diffondere capillarmente in tutta l’isola dei punti di diagnosi e assistenza, che soddisfino dei requisiti minimi assistenziali. Pagina 2

L’AIC SICILIA E LE ISTITUZIONI Nicola Platania Siamo sempre più

I principi contenuti

convinti che gli

nella Legge sulla

obiettivi di una onlus

celiachia, la

devono essere

123/2005, sono in

compresi e condivisi

fase di attuazione,

dai rappresentanti

come dire: qualcosa

politici che dirigono le

è stato fatto ma tanto

nostre città e la

ancora si deve fare.

nostra Sicilia.

I primi segnali di

Dopo anni di rapporti

cambiamento sono

e di partecipazione in

ben visibili e la nostra

convegni sulla

determinazione –

celiachia e

anche alla luce dei

l’alimentazione senza

primi risultati – non

glutine, i dirigenti

può che rafforzarsi

delle Istituzioni

col passare del

siciliane hanno

tempo.

compreso ed in parte approvato le nostre istanze, concedendoci sempre più spazi e attenzione.

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continua dalla prima Con le finalità suddette, è stato organizzato preliminarmente un incontro di studio sulla diagnosi di Celiachia. In particolare è stato redatto un protocollo per standardizzare le modalità di prelievo dei frammenti bioptici duodenali per via endoscopica, il loro corretto orientamento e la descrizione istologica e sono stati discusse anche le modalità di refertazioni della sierologia e della genetica. In presenza del dott. Villanacci di Brescia e del dott. Not di Trieste, punti di riferimento internazionali sull’argomento, sono stati discussi questi argomenti tra i partecipanti, clinici, endoscopisti, patologi, laboratoristi, provenienti dagli Ospedali di tutta l’isola. A seguito di questo incontro sono stati redatti dei progetti di studio sostenuti dall’AIC Sicilia Onlus. Il primo trova la sua premessa nella possibilità che nell’ambito delle decine di migliaia di persone che si sottopongono ogni anno in Sicilia a endoscopia digestiva per disturbi nella parta alta dell’addome (dispepsia), possano esserci molti celiaci non ancora riconosciuti perché non sospettati. Vari endoscopisti di ospedali diversi siciliani della Sicilia Orientale, dopo avere discusso sui quadri endoscopici che potrebbero suggerire una celiachia, si sono aggregati in un progetto mirato a stimare se il riconoscimento o l’assenza di quadri endoscopici

alterati possano incrementare il numero di diagnosi o, al contrario, fare escludere la possibilità di una celiachia. I risultati sono stati discussi nel corso di diverse riunioni e verranno

L’intestino normale

inviati entro breve per la pubblicazione. Le conclusioni dello studio sono che solo il reperimento di quadri endoscopici caratteristici dovrebbe indurre a eseguire biopsie duodenali nel corso di un esame endoscopico programmato per motivi diversi dal sospetto diagnostico di celiachia. La standardizzazione, inoltre, del prelievo dei frammenti bioptici, del loro orientamento e della lettura dell’esame istologico dopo applicazione di tecniche di immunoistochimica ha comportato un notevole salto di qualità nella diagnostica della celiachia presso i Centri che hanno aderito. La diffusione di questo protocollo, tramite l’Assessorato Regionale alla Sanità potrà limitare le diagnosi non corret-

te di celiachia, che sono da temere così come la sottostima. Quest’ultima, stimabile in un 50% rispetto ai celiaci attesi in Sicilia, potrebbe essere colmata con due strategie o aumentando la sensibilità

L’intestino celiaco

dei Medici per la celiachia con il riconoscimento di tutte le forme cliniche, con uno screening di massa. Questo studio è stato avviato presso i Medici di Medicina Generale della Sicilia occidentale, a Trapani. Dopo un incontro per sensibilizzare un numero di Medici che rendono conto di circa 20000 assistiti, è stato fatto un censimento del numero dei celiaci conosciuti dagli stessi Medici prima del corso. E’ stato poi proposto di identificare tra i propri assistiti le persone con segni o sintomi clinici che potessero suggerire una celiachia, che si sarebbero sottoposti a determinazione di anticorpi antitransglutaminasi e, se presenti, a biopsie duodenali per via endoscopica. La resa in termini di reperimento di casi

di celiachia con questa strategia sarebbe stata confrontata con uno screening di massa nella stessa popolazione. I primi risultati di questo studio suggeriscono che almeno a Trapani il numero di celiaci conosciuti dai Medici di Medicina Generale, prima di avviare lo studio, è elevato e superiore rispetto a quello ottenuto con strategia di reperimento di casi, sulla base dei sintomi in altre Regioni, e che la ricerca di altri casi sulla base dei sintomi non accresce in maniera significativa la percentuale di casi di celiachia in quella popolazione. L’interesse di questi risultati risiede nel fatto che, per la prima volta, si dimostrerebbe che in una popolazione nella quale il numero di celiaci noti sulla base dei sintomi è elevato, uno screening di massa, finora ritenuto poco utile in altri contesti, potrebbe permettere di colmare la sottostima diagnostica. L’iniziativa dell’AIC oltre a realizzare degli studi che abbiano un’immediata ricaduta pratica per gli associati, ha consentito anche di attuare quello che dovrebbe essere il fine ultimo di corsi di aggiornamento riservati a figure professionali, cioè la valutazione delle modifiche del comportamento indotto dal corso stesso. Il proseguimento di tali attività del Comitato scientifico dovrebbe consentire una diffusione capillare dell’adozione dei criteri minimi per una buon assistenza nell’ambito della Celiachia.

L’ASSOCIAZIONE E LE ISTITUZIONI: UN CAMMINO COMUNE VERSO UN OBIETTIVO COMUNE

Palazzo dei Minoriti (sinistra) e Palazzo D’Orleans

Segue dalla prima Il maggior risultato raggiunto in Sicilia è la concessione di una sede a Palermo grazie, in questo caso, alla straordinaria sensibilità dimostrata dal Direttore Generale dell’AUSL 6 del capoluogo siciliano, Dott. Salvatore Iacolino e alla pertinace attività dei nostri rappresentati a Palermo, il consigliere Pippo Girgenti e l’attuale vice presidente dell’associazione, Anna Peri Calabrese che ha preso le parti del compianto marito Giovanni Calabrese al quale è stata dedicata la sede. “L’Associazione potrà contare su una sede confortevole che risponde

alle esigenze della comunità – ha sottolineato il manager dell’Azienda sanitaria, Salvatore Iacolino - sono stati eseguiti una serie di interventi che hanno consentito di offrire la struttura in condizioni di estrema sicurezza e confort. I locali sono stati concessi in comodato d’uso”. Un’altra nostra conquista è la firma di un protocollo d’intesa con l’AUSL 7 di Ragusa rappresentata dal direttore generale, avv. Fulvio Manno e grazie alla collaborazione del nostro referente di Ragusa, Ing. Gianluca Blandino. A Ragusa è inoltre in funzione l’ambulatorio del Servizio Provinciale Celiachia nei locali dell’RSA di Piazza Igea che accoglie i pazienti

celiaci della provincia iblea. Ed infine dobbiamo dar conto della promessa fatta dall’on. Giuseppe Castiglione, Presidente della Provincia Regionale di Catania, di impegnarsi, affinché venga prevista all’interno dell’azienda ospedaliera Universitaria Policlinico “Rodolico” di Catania, una sede attrezzata da affidare alle “cure” dell’associazione. A distanza di mesi la promessa – fatta dinanzi una platea di 600 soci in occasione del Convegno Regionale del 14 marzo 2009 - non si è ancora trasformata in realtà ma grazie alla nostra quotidiana opera di sensibilizzazione contiamo di ottenere quanto atteso nei prossimi mesi.

In altre regioni d’Italia l’associazione ha ottenuto finanziamenti e firmato accordi con gli enti territoriali nello spirito della L. 123/05. La Regione Liguria e la Regione Toscana, ad esempio, hanno stanziato dei fondi provenienti dal Ministero della Salute per l'istituzione di moduli informativi sulla celiachia nell'ambito di attività di formazione ed aggiornamento professionale rivolto ai ristoratori ed albergatori ( art. 5 comma 2 e 3 della 123/05). Procedura che a breve ci attiveremo di adattare alla Regione Sicilia.


ANNO SCOLASTICO 2009/2010

PARTE L’EDUCAZIONE ALIMENTARE NELLE SCUOLE

D

all’anno scolastico 2009/2010 partirà un nuovo progetto in Sicilia, grazie all’impegno della nostra associazione in collaborazione con l’Associazione dei Diabetici per promuovere la conoscenza del diabete e della celiachia nelle scuole primarie e secondarie. Iniziative simili sono state già condotte in diverse regioni italiane e proprio a queste esperienza l’AIC Sicilia onlus vuole ispirarsi per sperimentare un nuovo progetto che certamente coinvolgerà gli studenti e gli insegnanti ma anche le Istituzioni locali. Il sostegno dell’Assessorato Regionale

alla Sanità, l’Assessorato Regionale e Provinciale alle politiche Scolastiche consentirà infatti di porre le basi per la futura crescita del progetto. L’attuazione del progetto prevede una riunione preliminare che coinvolgerà le Associazioni, le AUSL territoriali e i dirigenti scolastici contattati attraverso l’Assessorato provinciale alle politiche Scolastiche, inoltre durante la presentazione del progetto sarà avviata la raccolta delle

continua dalla prima L’intervento

psicologico si

interventi di gruppo dove

affrontare il cambiamento

concretizza, nella maggior

rendere possibile la condivi-

richiede

parte dei casi, come un

sione

risorse non disponibili da

sostegno nel tempo, utile ad

pensieri

accompagnare la persona e

sciogliendo

il

intervento clinico richiesto in

la sua rete familiare nella

senso di inadeguatezza e

questi casi è dunque di

complessa fase di interioriz-

riattivando la capacità a

natura

zazione

malattia,

pensare in modo più libero

psicoterapeutica e travalica

eventuali

e creativo”, riuscendo ad

la celiachia stessa, che si

reazioni patologiche di iper-

attribuire

configura come il fattore

allarme o una tendenza al

all’evento malattia.

scatenante, come una “crisi”

rifiuto, alla negazione e al

Nelle condizioni cliniche in

da cui iniziare un trattamen-

promozione di azioni di tipo

cui

to.

psico-educazionali al fine di

rappresenta ‘l’ultima goccia

Per

fornire indicazioni pratiche

che fa traboccare il vaso’

fra le iniziative ‘in cantiere’

per aiutare il celiaco e la

allora la malattia e la dieta

nell’ambito

sua famiglia ad armonizzare

assumono

l’imminente

la gestione dei cambiamenti

singolare, che contribuisco-

una rete di psicologi che

e

no a perturbare equilibri già

possa fornire un contributo,

precari. In queste situazioni,

volontario, ma professionale

della

superando

mascheramento. ricerca

et

la

al.

ed

emozioni,

l’ansia

nuovi

e

significati

parte della persona. Il tipo di

più

marcatamente

da

(2004)

cattedra

Medicina

‘esperienze,

di

una

realizzata

Addolorato presso

In

di

l’attivazione

di

Interna

dell’Università Cattolica di Roma è emerso che ‘il sostegno

psicologico

si

rivela efficace nella riduzione dei sintomi depressivi e migliora l’adesione alla dieta nei pazienti che presentano ansia e depressione’. L’intervento psicologico si configura, inoltre, con la

a

prevenire

complicazioni

potenziali

nel

medio-

lungo termine. A

questo

tempo

in

progettiamo

AIC

celiachia

una

valenza

concludere,

creazione

in cui la sofferenza psicolo-

nell’ambito

gica, più o meno consape-

sezioni provinciali.

Sicilia,

volmente riconosciuta, pre-

realizzare

esiste

alla

celiachia,

segnalo,

psicologico

da

proposito,

di

l’evento

delle

di

singole

adesioni al progetto degli insegnanti che hanno in classe bambini celiaci e/o diabetici. Successivamente (settembre 2009), insegnanti (a gruppi di 15/20) seguiranno un percorso formativo sulla conoscenza degli alimenti, l’educazione alla salute e l’educazione alimentare (2 incontri della durata di 4 ore). Tali riunioni avranno l'obiettivo di trasmettere ai docenti le conoscenze necessarie sulle patologie e le tecniche per gestire al meglio le diverse situazioni che si dovessero presentare durante le ore scolastiche e gli accorgimenti da adottare per consentire la partecipazione dei ragazzi celiaci e/ o diabetici alle attività scolastiche comprese le feste, la ricreazione, i viaggi di istruzione, l'attività fisica. Nel corso dell’anno, su indicazione dei dirigenti scolastici, lo studio della celiachia

e del diabete potrà essere inserito nella programmazione didattica sotto forma di moduli interdisciplinari. Inoltre, potranno essere promosse lezioni sull’educazione alimentare, con particolare riferimento all’alimentazione dei celiaci e dei diabetici. Durante le lezioni, gli insegnanti, a discrezione dei dirigenti, potranno essere affiancati da esperti e/o volontari. Negli istituti in cui è presente la mensa scolastica, verrà promossa una giornata di alimentazione senza glutine anche per allievi non celiaci. L’incentivazione di un rapporto consapevole con questo tipo di alimentazione potrà, inoltre, essere integrata con laboratori di cucina per suggellare il percorso attraverso la conoscenza visiva, tattile e gustativa. Ove le strutture non consentiranno lezioni pratiche, le classi partecipanti dovranno rielaborare le conoscenze acquisite attraverso una rappresentazione creativa a tecnica libera, su suggerimento degli insegnanti. I lavori saranno presentati in una manifestazione conclusiva che ricompenserà le scuole che avranno aderito al progetto. I risultati del progetto saranno, infine, inseriti in un numero speciale dell’editoriale AIC Sicilia Onlus che verrà distribuito dalle scuole alle AUSL, al fine di presentare e promuovere il progetto per future edizioni.


ALIMENTAZIONE FUORI CASA: UN PROGETTO ED UN IMPEGNO COSTANTE

VI CAMPIONATO DI CALCIO

MEMORIAL LUCCHESI

Domenico Tribulato , Professionista AFC- Sicilia In virtù delle risorse del “5 x mille” destinate all’AIC Sicilia Onlus, ogni regione è stata dotata di una figura specializzata che, insieme ad uno staff composto per lo più da volontari, possa meglio supportare le attività del progetto nazionale AFC (Alimentazione Fuori Casa). Le attività che impegnano lo staff di AFC riguardano la individuazione di strutture interessate al progetto, la predisposizione e la realizzazione di corsi informativi, il completamento formativo e il monitoraggio periodico dei locali. Far parte della “Guida alimentazione fuori casa” quale operatore del settore alimentare, significa aver partecipato ad un corso informativo specifico per l’apprendimento delle tecniche di preparazione e somministrazione di alimenti senza glutine. Successivamente alla firma di un “protocollo di intesa”, con il quale si sottoscrivono gli impegni reciproci tra AIC ed il titolare del locale, i ristoratori, con cadenza periodica, vengono sottoposti a monitoraggi per verificare la precisa conoscenza

degli alimenti permessi, proibiti e a rischio in fase di approvvigionamento e rispettando alla lettera le norme che disciplinano la contaminazione degli alimenti destinati al celiaco. In qualità di rappresentate del progetto AFC per la Sicilia sarà mio compito collaborare alla realizzazione– interagendo con gli enti locali AUSL-SIAN – di attività di sportello per l’informazione sull’alimentazione senza glutine, e all’organizzazione di corsi di formazione ed aggiornamento per aziende di ristorazione e del personale sanitario, sviluppando progetti collaterali in scuole, istituti alberghieri, mense pubbliche, etc. Tutte le attività dell’AFC si ispirano alla legge n.123/2005 “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia” che indica tra le finalità previste dall’art. 2, l’inserimento dei celiaci nelle attività scolastiche, sportive e lavorative attraverso un accesso equo e sicuro ai servizi di ristorazione collettiva” e anche quelle delle “attività di formazione e aggiornamento professionali rivolte a ristoratori e ad albergatori”.

L’AIC SICILIA ONLUS è i s c r i t t a a l R e g i s t r o G e n e r a l e R e g i o n a l e d e l l e O r g a n i z za z i o n i d i V o l o n t a r i a t o DDR n. 2028 del 30.05.2006 SEDE LEGALE PRO TEMPORE: via Muscatello 4, 95125 Catania. Per tutte le informazioni, gli aggiornamenti e gli approfondimenti: www.aicsiciliaonlus.it AGGIORNAMENTO PRONTUARIO ALIMENTI: www.celiachia.it/aggiornamenti/modif.asp

Foto di gruppo per la squadra di calcio dell’AIC Sicilia Onlus. Al centro il presidente Cinzia D’Agate.

Celiachia Sicilia News Periodico a cura dell’Associazione Italiana Celiachia Sicilia Onlus Presidente: Dottoressa Cinzia D’Agate Direttore esecutivo: Dottor Nicola Platania Progetto grafico e impaginazione: Dottoressa Paola Mirone

DELIZIE DEL PALATO

IL LATTE DI MANDORLA Il latte di mandorla è un originale capriccio culinario che si ottiene da 200 g di mandorle fresche dolci e 2 mandorle amare sgusciate e pazientemente pelate, dopo averle fatte bollire in poca acqua per qualche minuto. Occorre pestare le mandorle pelate in un mortaio in modo da ridurle in una poltiglia, alla quale si aggiunge un bicchiere di acqua e si lascia in infusione per almeno tre ore. Il trito così ottenuto si filtra utilizzando un panno di garza che va strizzato energicamente. Pio si immergete nuovamente il trito nel liquido ricavato per dieci minuti e si strizzate ancora; l’operazione deve essere ripetuta per tre volte ed ecco il

prezioso latte. Il latte di mandorla può in seguito essere adoperato per la preparazione di bibite (diluendolo con acqua o latte e aggiungendo zucchero a piacimento) oppure utilizzato per la preparazione di dolci. In particolare, può essere impiegato nella preparazione della granita alle mandorle. In questo caso è necessario utilizzare ulteriormente 50 grammi di zucchero, 3 dl di acqua (un bicchiere e mezzo). Si versano in un pentolino i 3 dl di acqua e lo zucchero e si portano ad ebollizione per 5 minuti a fiamma bassa. Quando sciroppo si raffredda, si incorpora il latte di mandorla e due cucchiai del trito e si trasferisce il composto nel freezer per circa otto ore, sarà necessario rimestarlo di tanto in tanto, oppure basta porlo in una macchina per il gelato e dopo mezz’ora si avrà un’ottima granita.


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