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Viene posata la prima pietra

E’ curioso prendere visione di quando deliberato dal Comitato direttivo riguardo all’organizzazione del dettagliato programma previsto per la festa della posa della prima pietra. A noi risulta strano il fatto che la cerimonia ufficiale fosse prevista per il giovedì, in un giorno infrasettimanale ma, probabilmente, ciò fu determinato dalla indisponibilità festiva delle autorità nonché dalla mancanza del servizio ferroviario nei giorni domenicali.

Il sunto dei verbali che seguono ci fa comprendere quali e quanti furono i problemi da affrontare, quali fossero i divertimenti di quei tempi e come, per certi aspetti, quei festeggiamenti non differissero molto dalle contemporanee feste paesane, se non per la presenza di molti animali, tra cui alcuni asini.

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E’ nel Comitato del 5 maggio 1909 che avviene l’approvazione del programma e dei divertimenti da tenersi nei giorni 2023 dello stesso mese per la festa della posa della prima pietra. Ecco cosa prevedeva il programma dettagliato di quel giovedì 20 maggio: ore 9,40 Ricevimento autorità; ore10 Posa prima pietra; ore 11 Inaugurazione del banco di beneficenza; ore 13 Corsa ciclistica dilettanti (Novate - Varese - Como - Novate); ore 13,30 Gara podistica dilettanti (Novate – Castelletto-ponte e viceversa); ore 20,30 Illuminazione fantastica degli edifici pubblici e privati.

Per la domenica successiva, 23 maggio, il programma previsto era il seguente: ore 13 Ricevimento dei corpi musicali; ore 13,30 Corsa degli asini; ore 14 Inizio del concorso delle bande; ore 15 Corsa dei sacchi; ore 16,30 Gioco delle pentole; ore 17,30 Concerto di tutti i corpi musicali in Piazza Vittorio Emanuele II (attuale piazza della Chiesa); ore 18,30 Premiazione dei vincitori delle gare e dei concorsi; ore 20,30 Illuminazione fantastica degli edifici pubblici e privati.

Naturalmente con l’approssimarsi della data dei festeggiamenti si intensificarono i comitati per meglio definire i dettagli dell’organizzazione.

Il Comitato si riunì giovedì 6 maggio 1909 per stabilire quali premi consegnare ai vincitori delle varie gare che si sarebbero tenute nella festa della posa della prima pietra. Si deliberò di convocare la Croce Verde (ambulanza) per la sorveglianza sanitaria. Si decise quali bande invitare: Bollate, Bovisa, Villapizzone, Affori, Dergano, Cusano, Cinisello, posa

Bruzzano, Niguarda, Saronno, Rho, Cornaredo e Baggio. Vennero poi assegnate le mansioni organizzative per le varie manifestazioni e discipline sportive.

Sabato 15 maggio 1909 il Comitato si riunì nuovamente, in modo tale che i vari responsabili potessero relazionare sull’andamento dell’adesione dei podisti, dei ciclisti, delle bande e delle autorità. Si stabilì su quale terreno effettuare la festa, il prezzo dei biglietti della pesca, si visionò il testo degli inviti, si decise chi dovesse affiggere i manifesti anche nei paesi limitrofi da cui sarebbero arrivate le bande.

Dietro sollecitazione del Presidente si deliberò di estendere l’invito al Curato locale ed al prevosto di Bollate.

Qualche Incomprensione Col Parroco

Ecco, quest’ultima notazione è molto curiosa. Ma come? Si è deciso dopo molte riunioni di invitare un Eccellentissimo Cardinale per la benedizione e la posa della prima pietra e solo adesso si invita il parroco di Novate?

Considerato che i due sacerdoti coadiutori di Novate, don Arturo Piazza e don Adolfo Mauri, ed altri sacerdoti - don Carlo Torriani, don Ernesto Restelli e don Carlo Galli - hanno sempre partecipato alle riunioni del Comitato, questa delibera dell’ultima ora fa comprendere che con la parrocchia è nata qualche divergenza. E che questo sia più che un sospetto lo conferma un’ulteriore delibera del successivo Comitato.

Prima dei festeggiamenti il Comitato si riunisce ancora martedì 18 maggio 1909, circostanza in cui si comunica che il materiale per la costruzione del banco di beneficenza è donato dalla cooperativa edificatrice e non da quella di consumo. Si comunica inoltre che la Congregazione di Carità di Milano ha concesso 1.436 metri quadrati di terreno a titolo gratuito.

Si dà notizia che la ditta “Ghilardi e Fedri” di Affori ha donato 15 marnoni di ghiaia e 10 di sabbia per la costruzione dell’Asilo.

Viene informato il Consiglio circa il comportamento del parroco ed incaricato il sig. Carlo Bassetti di “venire ad un accordo col parroco per eliminare ogni possibilità di incidente qualsiasi”.

Si dà mandato di scegliere le signorine per il banco di beneficenza e si indice la gara per premiare il portone e le finestre meglio addobbate ed illuminate.

La direzione delle Ferrovie Nord concede in via straordinaria la fermata alla stazione di Novate di due “diretti” nei giorni dei festeggiamenti. Si stabilisce una lotteria speciale per i premi di valore offerti dal Cardinale e dalle alte autorità.

Come detto, viene dato mandato ad un consigliere di trattare con il parroco affinché non crei “incidente qualsiasi”. Si tratta certo di un contrasto forte se qui si parla addirittura di possibili incidenti.

Marino Vaghi, sindaco dal 1907, carica che ricopre fino al luglio 1910, ha proceduto sempre molto correttamente e in maniera assolutamente laica.

I verbali vengono sempre redatti in forma “elegante”, pertanto non ci è dato di sapere esattamente quale fosse il “pomo della discordia”, però è possibile azzardare un’ipotesi grazie ad un documento stilato qualche anno dopo dal tenente colonnello dei “Regi Carabinieri” di Novate, il quale riferisce di don Bianchi al Commissario Reggente della Prefettura di Milano esprimendosi in questo modo:

“… Il Parroco di Novate Bianchi don Francesco… è persona intransigente specialmente verso i socialisti i quali cercano di togliergli quella supremazia che egli vorrebbe invece avere su quella popolazione…”(A. Todaro: Un mattone lungo un secolo - Archivio di Stato di Milano).

Inoltre, forse don Francesco Bianchi si aspettava che una volta costruito l’asilo, per la gestione, fosse interpellata la parrocchia.

Scelta del Comitato fu invece quella di costituire l’asilo in Ente Morale autonomo, direttamente gestito da un Comitato cittadino e non dalla parrocchia. E’ verosimile dunque pensare che questa fosse la causa dei dissapori.

Meno probabile, invece, che il motivo della discordia derivasse dalla scelta delle suore del Piccolo Cottolengo di Torino, piuttosto che di altra congregazione preferita dal Parroco.

Di queste cose una sera di quel ventoso maggio 1909 dovette andare a discutere il buon Carlo Bassetti col signor parroco, don Francesco Bianchi.

Giovedì 20 maggio 1909 avviene finalmente la cerimonia di posa della prima pietra. Così è narrato l’evento nel testo integrale del verbale relativo alla manifestazione. In esso sono contenuti anche i dettagli dell’ampolla in cui è stata riposta la pergamena peccato che manchino i parametri riguardo l’ubicazione esatta del primo manufatto in cui l’antica carta è stata deposta. Di essa però il verbale ci rivela i contenuti.

“Provincia di Milano

Comune di Novate Milanese

Comitato esecutivo per l’erigendo Asilo infantile

Verbale relativo alla cerimonia per la posa della prima pietra del costruendo Asilo infantile.

Regnando S. M. Vittorio Emanuele III

Per grazia di Dio e volontà della Nazione Re d’Italia. L’anno millenovecentonove questo giorno venti del mese di Maggio alle ore 10,20 in seguito ad inviti diramati dalla Presidenza del Comitato Esecutivo per l’erigendo Asilo infantile di Novate Milanese, nel terreno destinato per la costruzione dell’Asilo sito in via Garibaldi nella località a destra in prossimità al Garbogera, sono intervenuti i Signori:

Eccellentissimo Panizzardi Conte Comm. Carlo Senatore del Raegno e Prefetto della Provincia di Milano, in rappresentanza del Governo; Reverendissimo Mons. Don Luigi Casanova in rappresentanza di Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo di Milano; apposte sulla pergamena le firme dei presenti e precisamente dai Signori sopra indicati, la pergamena stessa nella quale trovasi scritta la seguente dedica:

“Oggi 20 maggio 1909 in Novate Milanese S. E. il Prefetto di Milano Conte Carlo Panizzardi Senatore del Regno pose la prima pietra per la costruzione dell’Asilo infantile deliberato dalla comune volontà del popolo novatese. E. E. il Cardinale Arcivescovo di Milano benedicente presenti i sottoscritti” (seguono le firme su annunciate).

Riparata da un tubo di vetro chiuso con sigillo del Comune viene depositata in apposito cofano coperto dalla prima pietra.

Quindi previa benedizione impartita dal Reverendissimo Mons.

Casanova don Luigi, l’Eccellentissimo Signor Panizzardi Conte Comm. Senatore del Regno, Prefetto di Milano, procede alla posa della prima pietra pronunciando un nobile discorso. Parole elevatissime vengono dette con forma smagliante dal

Sig. Carlo Cova Presidente del Comitato pro Asilo.

Letto, confermato, firmato.

Il Presidente.

Il Segretario M. Strucchi.”

Il verbale della cerimonia per la posa della prima pietra del costruendo Asilo infantile, descrive nel dettaglio tutta la manifestazione ma da esso non si evince in quale luogo esatto sia stata sepolta l’ampolla contenente la pergamena commemorativa dell’evento.

lascito Venino

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