PAOLO CALDAROZZI
DATI ANAGRAFICI E PERSONALI. indirizzo. telefono. cellulare. e-mail. data e luogo di nascita.
curriculum vitae
Via G. Leopardi, 15_22076_Mozzate (CO)_Italia 0331 831515 340 9719651 paolocaldarozzi@alice.it 3 giugno 1986_Como
ISTRUZIONE E FORMAZIONE. date. nome e tipo di istituto di istruzione. qualifica conseguita.
ottobre 2013 Politecnico di Milano_Dip. di Ingegneria Civile e Ambientale Certificatore Energetico di Edifici Protocollo “Cened”
date. nome e tipo di istituto di istruzione. qualifica conseguita.
febbraio 2013 Politecnico di Milano Bovisa_Facoltà di Architettura Civile Abilitazione all’esercizio della professione
date. nome e tipo di istituto di istruzione. corso di studi. qualifica conseguita.
2009_2012 Politecnico di Milano Bovisa_Facoltà di Architettura Civile Corso di Laurea Magistrale in Architettura Laurea Magistrale in Architettura_voto 110/110 Città Lombardia: nuovi ruoli per Milano sulla direttrice N-O
date. nome e tipo di istituto di istruzione. corso di studi. qualifica conseguita.
2005_2009 Politecnico di Milano Bovisa_Facoltà di Architettura Civile Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura Laurea di Primo Livello_voto 108/110 Spazi espositivi come luoghi di relazione
date. nome e tipo di istituto di istruzione. qualifica conseguita.
2000_2005 I.T.C.G. Don Lorenzo Milani_Tradate (VA) Diploma di istruzione secondaria superiore ordine tecnico_geometra_voto 82/100
ESPERIENZE PROFESSIONALI. date. nome e indirizzo del datore di lavoro. tipo di azienda o settore. tipo di impiego. principali mansioni e responsabilità.
novembre 2013_dicembre 2013 FSB Architettura Studio di progettazione Collaboratore alla progettazione Stesura di elaborati architettonici ed esecutivi
date. nome e indirizzo del datore di lavoro. tipo di azienda o settore. tipo di impiego. principali mansioni e responsabilità.
aprile 2013_settembre 2013 Matteo Fantoni Studio_via Rosales, 5_20154_Milano Studio di progettazione Collaboratore alla progettazione Stesura elaborati architettonici_presentazioni_maquette
date. nome e indirizzo del datore di lavoro. tipo di azienda o settore. tipo di impiego. principali mansioni e responsabilità.
dicembre 2011_gennaio 2012 Politecnico di Milano Tirocinio interno Elaborazione di modelli di architettura come momento di sintesi di un lavoro progettuale comprensivo di analisi storicocritica
date. nome e indirizzo del datore di lavoro. tipo di azienda o settore. tipo di impiego. principali mansioni e responsabilità.
ottobre 2008_dicembre 2008 Arch. Edoardo Gianni_via della Boschina, 5_22070_Fenegrò (CO) Studio di progettazione Collaboratore alla progettazione Stesura di elaborati architettonici ed esecutivi
date. nome e indirizzo del datore di lavoro. tipo di azienda o settore. tipo di impiego. principali mansioni e responsabilità.
giugno 2004_luglio 2004 Studio MAD S.S._Corso Bernacchi, 73_21049_Tradate (VA) Studio di progettazione e rilievi topografici Disegnatore_collaboratore alla progettazione Stesura di elaborati rilievi architettonici
ALTRE ESPERIENZE. date. esperienza.
date. esperienza.
PUBBLICAZIONI.
LINGUE STRANIERE. date. nome e tipo di istituto di istruzione. qualifica conseguita. CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI. capacità e competenze relazionali e organizzative. CAPACITÀ E COMPETENZE TECNICHE. sistemi operativi. applicativi di elaborazione testi. sistemi CAD. motori di rendering. adobe creative suite. disegno manuale. PATENTE O PATENTI.
febbraio 2014 Partecipazione Concorso 1° Design Award “Accendi la tua Idea” per la progettazione di un tavolo in legno massello RIVA 1920 Industria Mobili S.p.A. gennaio 2008 Vincitore del Primo Premio alla “Mostra dei Progetti Didattici della Facoltà di Architettura Civile”_Cesano Maderno (MI) “Aula Consiliare e spazi collettivi integrano il complesso di Palazzo Arese Jacini” “Architettura Civile. La Scuola di architettura della Bovisa. La sua identità e le sue prospettive.” Angelo Torricelli_Araba Fenice_dicembre 2008_Milano Mostra delle attività didattiche dei Laboratori di Architettura e di Urbanistica_III Anno maggio 2009 Centro studi J.F. Kennedy_Rho (MI) Certificazione TOEIC (Test of English for International Communication)_voto 650/990 (Listening 310/495_Reading 340/495) Buona capacità relazionale e organizzativa all’interno di un gruppo di lavoro Windows (ottimo) Pacchetto Office (ottimo) Autocad 2D (ottimo) 3D (ottimo)_Sketchup pro (ottimo)_3DSMax (sufficiente) Vray per Sketchup (buono)_Mental Ray per 3DSMax (sufficiente) Photoshop (ottimo)_Indesign (discreto)_Illustrator (discreto) Cened+ (buono) Buona padronanza del disegno manuale tecnico Patente B_automunito
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.lgs. 196 del 30 giugno 2003.
TEATRO SPERIMENTALE MILANO MILANO_A.A.2005-06 PROFESSORI_L. CARUZZO, G. COPPADORO COLLABORATORI_M. CERIOTTI, D. MARIANI, V. ZANUSO La connotazione meccanica, fortemente radicata al quartiere industriale della Bovisa, è quello che traspare se osserviamo l’esterno dell’ex capannone industriale oggetto dell’intervento. Un sistema di rampe si avvolge intorno ad un montacarichi che genera spazi alternativi di rappresentazione teatrale. Un portone scorrevole in acciaio si apre per offrire allo spettatore scorci di paesaggio industriale dall’interno dell’aula teatrale vera e propria, caratterizzata da un sistema a pavimento di pedane mobili che, se alzate o abbassate, configurano episodi differenti. Il piano terreno svolge la duplice funzione di foyer e spazio mostre, la caratteristica che subito affascina lo spettatore è la grande “pancia” che si vede fuoriuscire dal solaio, un contenitore ligneo che ospita al suo interno i meccanismi di elevazione delle pedane mobili. Una scala a chiocciola dalla pianta ottagonale distribuisce i due piani del sistema teatrale, oltre a divenire parte della scena al piano superiore. La presenza della figura ottagonale, riconducibile in pianta nella scala appunto, nelle rampe esterne e nel volume espositivo al piano terra sono un chiaro rimando alla tradizione turrita lombarda. sezione trasversale.
viste interne piano terra.
viste interne piano primo.
vista sistema teatrale.
AULA CONSILIARE CESANO MADERNO CESANO MADERNO_A.A.2006-07 PROFESSORI_L. A. PEZZETTI, F. BONFANTE
COLLABORATORE_V. SALVATO
Al fine di completare le dotazioni attualmente presenti all’interno del sistema pubblico nel centro della città, la Sala Consiliare si propone come elemento conclusivo di una serie di edifici (già di per sè architettonicamente compiuti: Palazzo Arese Borromeo, Palazzo Arese Jacini e l’Oratorio del Transito) con l’obiettivo di integrare funzioni amministrative, culturali ed espositive. L’Aula Consiliare, allineata al fabbricato degli Uffici Comunali (cui è legata mediante un passaggio aereo) e rivolta verso il vicino campo scolastico, mira a proporsi quale nuovo spazio polifunzionale aperto al dialogo tra cittadinanza e Amministrazione Pubblica. La funzione Principale dell’Aula Consiliare si coniuga alla possibilità di ospitare conferenze, mostre, convegni, anche in relazione al vicino campo scolastico. L’ipotesi tipologica dell’impianto centrale “ab quadratum” origina dalla riflessione di Louis I. Kahn sul rapporto tra configurazione e idea, esemplificato dalla Unitarian Church di Rochester. La Sala Consiliare è un’aula a doppia altezza, con balconate, collocata al centro del primo livello ed è interamente circondata da un deambulatorio, articolato verso l’esterno in forma di nicchie e stanze che, mediante pareti mobili, consentono di ospitare
spazi di riunione o percorsi espositivi. La figura generata da questa sequenza di stanze coincide con la metrica strutturale dell’intero edificio, dove setti in cemento armato scandiscono al contempo gli spazi interni, i partiti di facciata esterni, il disegno e le aperture del coronamento. L’interno dell’Aula Consiliare è un ambiente raccolto in cui la luce che filtra dall’alto suggerisce un senso di “sacralità” del luogo di riunione. Anche l’accesso avviene in modo scenografico e rituale, sia attraverso la scala esterna sia mediante le scale interne all’aula stessa che, come due grandi lanterne vetrate, conducono la luce dalla copertura attraverso l’aula sino al piano terreno. Concepito come una piazza coperta, il piano terra presenta, pareti completamente vetrate su tre dei quattro lati, così da consentire la visuale del parco fin dalla strada. L’interno è stato studiato al fine di prevedere eventuali mostre temporanee ed è caratterizzato dalla sola presenza di una maglia di pilastri disposti lungo il perimetro di una serie di gradoni a spirale, posti in corrispondenza della proiezione del solaio della Sala soprastante. Una serie di servizi e spazi secondari completano la distribuzione al piano terra.
planimetria generale_piani terra.
prospetti.
spaccato assonometrico_sezione longitudinale.
pianta piano primo_sezione trasversale.
PADIGLIONE ESPOSITIVO FAUSTO MELOTTI MILANO_A.A.2007-08 PROFESSORI_M. FERRARI, G. CRESPI, M. BANDERALI, C. MARCHEGIANI, C. GUAZZONI
COLLABORATORI_M.G. APPIANI, M. BASEGGIO
L’area presa in esame per la collocazione del padiglione espositivo è quella porzione di terra della periferia Sud - Est milanese, che da Rogoredo, passando per San Donato e San Giuliano Milanese, con i loro relativi canali, pianure, ed infrastrutture ne caratterizza fortemente il luogo. Partendo quindi, dall’analisi urbana del territorio, fino ad arrivare allo studio di un artista, Fausto Melotti, scultore di Rovereto del Novecento, si è giunti a progettare un’aula in cui esporre al meglio le sue opere, sia dal punto di vista di illuminazione, sia per il percorso espositivo che si vuole intraprendere, consapevoli delle molteplici differenze di materiali, colori e dimensione della sua lunga produzione artistica. E’ un progetto che cerca di instaurare un collegamento univoco tra le opere esposte al suo interno e l’aula che le contiene. Un rapporto univoco tra contenuto e contenitore, tra interno ed esterno, per conferire quella giusta armonia tra opera esposta e luogo architettonico fortemente ricercata. Il tema del confronto, dell’affaccio verso un unico punto comune, il rapporto tra i ballatoi e tra le loro opere, sono tutti argomenti presenti in questo progetto, dovuto ad una volontà sempre continua di relazione tra le
varie opere di Melotti prodotte nel corso degli anni. Infatti durante la sua produzione artistica non vi sono stati mai dei momenti di cesura, ma l’artista ha sempre prodotto opere differenti anche negli stessi periodi. I teatrini, opera bidimensionale di limitata grandezza, sono posizionati all’interno di teche appoggiate al muro, in modo tale che siano visibili solo frontalmente, in una sequenza ritmata dai setti, a differenza delle opere in ottone, poste a seconda dell’altezza, colore e materiale su piedistalli, all’interno o all’esterno, distanziate l’una dall’altra per avere una migliore illuminazione e una giusta “pausa spaziale” tra di esse: ci si può girare intorno, osservarle dall’alto verso il basso e viceversa. Si è creato quindi uno spazio centrale a tutta altezza che faccia da diaframma e nello stesso tempo da legante tra le due realtà che vi si affacciano, realtà non a sé stanti, ma che quindi si relazionano ed entrano in comunione tra di loro. Lo spettatore inoltre con una serie di collegamenti tra i due ballatoi ne percepisce le differenze, le analogie, e nello stesso tempo si sente partecipe e al centro di un mondo artistico, in un percorso quasi musicale.
viste esterne.
viste interne.
pianta piano primo.
sezione trasversale.
RESIDENZE CINISELLO BALSAMO CINISELLO BALSAMO_A.A.2007-08 PROFESSORI_E. BOSIO, S. ZARDONI, M. BIGOZZI, W. SIRTORI COLLABORATORE_M.G. APPIANI E’ importante capire come ci si deve relazionare con un contesto urbano esistente, in modo tale da far comunicare l’insediamento futuro con quello precedente, da creare unione e non distacco, che ci sia continuità e non frattura, che ci sia dialogo e capacità di sintesi.Un progetto principalmente residenziale che si rapporta con il tessuto urbano, con gli spazi pubblici e con l’introduzione di funzioni commerciali a piano terra, che servono a collaborare con la grande quantità residenziale. Il progetto è costituito principalmente da tre edifici in linea, di cui uno, richiudendosi su se stesso, propone una permeabile semicorte. Le stecche, alte tre piani, sono servite da un sistema di ballatoi. La permeabilità è uno degli elementi più presenti in questo progetto, tenendo conto anche dei limiti imposti dal tessuto urbano. Osservando le due strade pedonali di unione con piazza A. Gramsci, si è cercato di prolungare questa continuità anche verso gli uffici comunali creando degli spazi coperti porticati. La posizione di questi spazi collettivi non è casuale, ma cerca sempre di mettersi in relazione con i possibili movimenti degli abitanti. planivolumetrico.
schemi alberature_pavimentazioni.
sezione longitudinale.
pianta piano primo.
alloggi tipo.
RESIDENZE VERCELLI VERCELLI_A.A.2009-10 PROFESSORI_E. COSTA, A. COSSOVICH, D. DEROSSI COLLABORATORI_masterplan_S. ARDEMAGNI, F. FORTUNATO, V. MORELLI, G. PORTA, V. SALVATO, E. SPADONI COLLABORATORI_progetto_V. SALVATO L’area di intervento si colloca nella parte est della città, in una zona al limite tra città storica consolidata, rafforzata dalla presenza non secondaria della caserma Garrone, e la campagna tipica di questo territorio, ricco di corsi d’acqua fondamentali alla coltivazione di riso. La difficoltà di trovarsi di fronte ad un’area “tagliata” in due parti dal passaggio del canale Cervetto, oggi utilizzato come canale di scolo di acque reflue e scarichi industriali; ragion per cui è stata prevista un’opera di depurazione delle acque e riqualificazione degli argini al fine di migliorare la qualità di un ambiente naturale ricco di qualità ma evidentemente non valorizzato. Scopo principale del progetto è stato quindi quello di cercare di instaurare un rapporto diretto tra la città ed il canale Cervetto relazionandosi comunque sempre con l’edificato circostante. La continua volontà di creare un’area permeabile (pedonale e ciclabile) non isolata dal resto dell’intorno ha permesso di sfruttare le valenze mostrate da quest’area, dimostrandone le potenzialità e la capacità di fungere da collante tra città storica e campagna. schemi viabilità.
viste prospettiche.
sezione longitudinale.
planimetria generale_piani terra.
pianta alloggi piano primo.
sezioni longitudinali.
particolare tecnologico.
viste prospettiche.
CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE TREVIGLIO CARAVAGGIO TREVIGLIO CARAVAGGIO_A.A.2010-11 PROFESSORI_S. PROTASONI, F. PERGALANI, V. PIATTI COLLABORATORI_M. BASEGGIO, G. CAZZANIGA, G. PORTA, V. SALVATO Il tema del progetto nasce di pari passo con l’analisi del territorio, votato principalmente alla lavorazione agricola. La presenza dell’Istituto Tecnico Agrario nella vicina città di Treviglio non ha fatto altro che confermare l’idea di progetto, ovvero la proposta di un Centro di Studi Ambientale. Il progetto consiste in un sistema di edifici disposti lungo un muro perimetrale, vero e proprio “recinto” costruito, all’interno del quale viene dato rilievo alla lavorazione ed allo studio delle principali colture lombarde. Ovviamente il muro perimetrale non rappresenta un enclave chiuso, bensì una “parete attrezzata” che si spezza o scompare nei punti in cui non ha ragione d’essere. L’ala ovest ospita il complesso scolastico, con la presenza di aule, laboratori, spazi di studio e un’aula magna. L’ala est a sua volta è costituita da una serie continua di aule espositive, uno spazio di vendita iniziale e da un’emeroteca specializzata sul tema dell’ambiente. La “parte costruita” si conclude nell’angolo sud-ovest del progetto dove, una torre espositiva panoramica, permette di cogliere differenti punti di vista dello spazio circostante, ponendosi comeLandmark sul paesaggio. analisi_centri storici_infrastrutture_rogge_cascine_recinti.
schemi insediativo_funzionale.
selezione colture.
planimetria generale_piani terra.
viste prospettiche_serra_museo.
particolari pianta_sezione.
schemi visuali sul paesaggio_percorso ciclabile.
vista prospettica_torre.
CENTRO DIREZIONALE MILANO MILANO_A.A.2011-12 PROFESSORI_P. BONARETTI, M. CANESI, M. BIAGI, N. LONGARINI, C. PAVESI COLLABORATORE_E. SPADONI Oggetto del lavoro è lo studio della direttrice Nord-Ovest di Milano all’interno di un quadro economico-urbanistico di dimensioni più ampie. Le aree prese in considerazione sono pertanto quelle interessate dall’attuale stazione Garibaldi F.S., Scalo Farini, Bovisa, Expo 2015. Si propone in questo senso di dare a Milano un ruolo chiave rispetto ad un nuovo sviluppo del paese e ad una sua nuova collocazione nella divisione internazionale del lavoro. In questa nuova configurazione territoriale, viabilistica e ferroviaria, Garibaldi risulta avere un ruolo centrale come baricentro di Milano Città Lombardia ed essere chiave di volta per tutte le relazioni regionali, nazionali e internazionali (immediata connessione con le infrastrutture a scala strettamente urbana, regionale, nazionale ed internazionale). Si sceglie quindi di operare sulla stazione stessa per un suo potenziamento e miglior funzionamento in previsione di un consistente aumento dei flussi di transito. Il progetto è quindi un grande foro sospeso, che include al proprio interno attività legate alla stazione, spazi per uffici del terziario specializzato, i servizi connessi ad esso, ed ulteriori attività civiche. inserimento fotografico.
planivolumetrico.
assonometria.
sezione trasversale.
piante quota +12.00_+16.50m.
prospetti esterni.
prospetti interni.
piante quota +39.00_+43.50m.
modello_scala 1:500.
viste assonometriche.
prospetti.
modello_scala 1:200.
viste assonometriche.
prospetti.
RESIDENZE SERIATE RIUSO MAZZOLENI CONCORSO DI PROGETTAZIONE SERIATE (BG)_2013 Oggetto del concorso è l’elaborazione masterplan per la riconversione del sito industriale di Seriate, proprietà della Mazzoleni S.p.A. Il Progetto promuove la creazione di un luogo multifunzionale in cui fondere arte e mestieri ed esperienze ludico-sociali; la volumetria sviluppata attraverso uno schema a corte, consta di tre blocchi con altrettanti tre livelli fuori terra sfalsati verso l’esterno in modo da minimizzare l’impatto volumetrico sulla piazza interna e creare una circolazione esterna protetta. Protagonista è il verde che permea la corte sino a sfociare in una grande piazza caratterizzata da lievi movimenti terra e specchi d’acqua. Le diverse piantumazioni a medio e alto fusto continuano l’outline volumetrico perpetrando la comunicazione visiva tra il cuore pulsante dell’intervento e l’intorno. Gli edifici sono protetti da una pelle dinamica che funge da manto energetico utilizzando tecnologie attive (fotovoltaico e solare termico), nonché raccolta delle acque piovane ed ombreggiamento passivo. Il velo continuo crea, inoltre, uno spazio di incontro al di sotto del quale si sviluppa una socialità che fa da cerniera tra gli edifici e lo spazio collettivo della piazza esterna. aerofotogrammetrico intervento.
sezione tipo.
modello_scala 1:500.
analisi intervento riqualificazione fiume Serio.
planivolumetrico_modello_scala 1:500.
RIVA 1920 CONCORSO DI IDEE: IL TAVOLO RIVA 1920 MOBILI CANTU’_2014 Un tavolo può sembrare una delle cose più banali della terra, e forse per molti lo è: un piano, quattro gambe negli angoli, ed il gioco è fatto! Forse. Dal durame di un albero nascono molti oggetti, preziosi o meno, utili o no, ed un tavolo è uno di questi, utile senz’altro. Un po’ meno lo sono tutti quei frammenti irregolari, a volte taglienti, spesso fastidiosi, che si separano dall’oggetto finale ma che ne conservano la stessa anima. Sì, le scheggie. Una volta raccolte si possono riutilizzare in tanti modi. Ma perché non ancora in un altro tavolo? Ed allora si riparte, con un procedimento che ci accompagna da secoli. Un nuovo piano orizzontale, si prepara lo spigolo, e ne montiamo una, proprio come se fosse una comune gamba utilizzata pochi attimi prima. Ma ci accorgiamo di un errore. Non funziona allo stesso modo, è più debole, si inclina. Già. Un errore. Ora abbiamo capito che le scheggie fanno della coesione fra loro la dote sulla quale procedere per la costruzione del nostro tavolo. Ed alla fine ci riusciamo. Osservando la costruzione ci rendiamo conto di come quell’intricato groviglio di legno, all’apparenza inutilizzabile, in realtà è solido, baricentrico rispetto al piano orizzontale e attento a non intralciare i suoi futuri utilizzatori. particolare supporto.
vista render.
prospetti.
pianta.
viste render.