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Allegato a Meridiani Montagne n° 72 gennaio 2015 Editoriale Domus
Montagne
Cervino, Valsesia, Val d’Ossola, Val di Fiemme, Val di Fassa
Inverno Nella traccia di
Hervé Barmasse, Silvio “Gnaro” Mondinelli, Cecilia Cova, Antonella Confortola, Bruno Pederiva
Editoriale
Allegato al n. 72 di Meridiani Montagne Gennaio 2015 Direttore Responsabile: Marco Albino Ferrari Grafica: Martino Varisco, Iva Kolbah A cura di: Lorenzo Scandroglio Cartine e illustrazioni: Editoriale Domus/Legenda Stampa: NUOVO ISTITUTO ITALIANO D’ARTI GRAFICHE via Zanica, 92 – Bergamo Editoriale Domus S.p.A. – via Gianni Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (MI) Registrazione del Tribunale di Milano n. 541 del 7 ottobre 2002 Copyright 2015 Editoriale Domus S.p.A. È vietata la riproduzione totale o parziale del contenuto della pubblicazione senza autorizzazione preventiva dell’Editore. Per le fotografie pubblicate si ringraziano: Archivio Società guide alpine del Cervino; Archivio ATL Valsesia Vercelli; Archivio Distretto Turistico dei Laghi Monti e Valli; Archivio APT Val di Fiemme; Archivio Apt Val di Fassa; Hervé Barmasse, Consorzio Cervino Turismo (articolo Cervino) Cristian Gobbi, Thinkstock, N. Viotti (articolo Valsesia); arch. famiglia Scilligo, L. Scandroglio, P. Stoppini (articolo Val d’Ossola); A. Bonet, A. Campanile, A. Confortola, F. Modica, orlerimages.com (articolo Val di Fiemme); L. Battisti, R. Brunel, A. Costa, N. Miana (articolo Val di Fassa). Abiti e attrezzature: Si ringraziano Lorenzo e Valeria Manzinello fotografati da Marco Rolando
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er l’inverno e la primavera 2015 Montagne Outdoor torna con sci e racchette da neve - in alcuni casi anche con picche e ramponi da ghiaccio - ad accompagnare i lettori sui luoghi più belli (ben 36 le schede pubblicate) di cinque valli dell’arco alpino italiano che coinvolgono tre regioni: la Valle d’Aosta, il Piemonte, il Trentino. Da ovest a est siamo andati in Valtournenche (identificata nelle pagine che seguono con l’icona del Cervino), in Valsesia, in Val d’Ossola, in Valle di Fiemme e in Valle di Fassa dove Lorenzo Scandroglio, curatore del numero, ha individuato cinque alpinisti legati a quei territori e li ha intervistati, entrando nella loro traccia, per farsi consigliare le escursioni d.o.c. Si tratta di Hervé Barmasse, “figlio” del Cervino e interprete di un innovativo alpinismo esplorativo; di Silvio Mondinelli, valsesiano d’adozione e scalatore di tutti i 14 8000; di Cecilia Cova, prima e unica donna guida alpina della Val d’Ossola; di Antonella Confortola, olimpionica sciatrice di fondo che raccoglie l’eredità della grande tradizione fiemmese; di Bruno Pederiva, scalatore che in Val di Fassa, e non solo, ha scritto la storia dell’alpinismo degli ultimi 30 anni. l’Editore Maria Giovanna Mazzocchi
In copertina: salita scialpinistica alla Punta d’Arbola (3235 m) in Val d’Ossola (foto Lorenzo Scandroglio).
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Outdoor Inside La cima 4 perfetta Montagne
testi di Lorenzo Scandroglio
attorno al Cervino con HervĂŠ Barmasse
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Polvere e cristallo
in Valsesia con Silvio Mondinelli
Montagne del Lago Maggiore
in Val d’Ossola con Cecilia Cova
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Sci volando nel bianco
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Nella luce e nella neve
in Val di Fassa con Bruno Pederiva
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in Val di Fiemme con Antonella Confortola
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Le ali ai piedi
storie di skiatori formazzini
Austria Svizzera
Valtournenche Francia
Cervino
testo di Lorenzo Scandroglio
LA CIMA PERFETTA NOME: Hervé COGNOME: Barmasse NATO A: Aosta VIVE A: Valtournenche (AO) SEGNO ZODIACALE: Sagittario REALIZZAZIONE: prima solitaria della Sudest del Picco Muzio (Cervino) ATTIVITÁ: alpinista, esploratore LIBRO: “ll gran Cervino” di Alfonso Bernardi
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A 150 anni dalla prima salita di Whymper siamo andati attorno alla Gran Becca nella stagione della neve. Nella traccia di Hervé Barmasse.
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uanto conta la forma di una cima nell’apprezzamento che gli uomini le riservano? Se esiste un’idea di montagna, il Cervino è una di quelle che le si avvicina di più. E, forse, questo spiega molto della seduzione che esercita sugli uomini, non solo sugli alpinisti. Naturalmente c’è molto altro nella fortuna della quinta vetta in ordine di altezza delle Alpi. C’è la storia dell’alpinismo, con l’epica che ne ha segnato la conquista. C’è la letteratura, che
è conseguenza della sua bellezza e insieme causa del séguito che riscuote. Ci sono gli uomini, che in essa hanno visto qualcosa di più di una méta fisica. Uno di loro, in piena attività, è un local doc di Valtournenche (provincia di Aosta), figlio d’arte alla quarta generazione di guide alpine. Si tratta di Hervé Barmasse, alpinista che, oltre alle salite alpine ed extraeuropee, ha tracciato nuove linee e ripetuto le più difficili proprio sulla montagna di casa. A confermare che
A sinistra in alto, scialpinismo sotto i Breithorn con, in lontananza, da sinistra, la Roccia Nera, i Lyskamm, il Polluce e il Castore, cime sovrane del Monte Rosa. Qui sopra, sua maestà il Cervino con, a sinistra, la Testa del Leone e la Dent d’HÊrens.
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esplorazione e creatività sono ancora ben vive sulle Alpi, nonostante un’assuefazione mediatica che non ha risparmiato le montagne. Ci siamo messi sulle code dei suoi sci e l’abbiamo seguìto. Cos’è la Gran Becca per te? “Un riferimento intramontabile. La montagna perfetta”. Dopo gli anni dell’esplorazione e della difficoltà, ora ti concedi qualcosa sul facile? “Quasi tutti i giorni, perché ho capito di aver bisogno della natura e delle montagne in modo incondizionato, sempre e ovunque”. Quali sono gli itinerari di ski alp che consiglieresti al cospetto di sua maestà? “La prima gita che consiglio è la scialpinistica al Monte Zerbion (2722 m). Si parte dalla frazione di Promiod (comune di Chatillon) presso il campeggio Dalai Lama. La salita mantiene condizioni di neve ottime e ha pochi rischi di valanghe anche dopo nevicate abbondanti. Il panorama dalla vetta spazia dal massiccio del Monte Rosa al Cervino, dal Grand Combin al Monte Bianco al Grand Paradiso. Sei esattamente al centro della Valle d’Aosta. Dislivello 1230 metri per una difficoltà MSA e un tempo di percorrenza di 2 - 3 ore. L’altra gita che propongo è al Colle del Breuil (3345 m) con passaggio al rifugio Duca degli Abruzzi. La consiglio a chi vuole conoscere da vicino, quasi toccare con mano, il Cervino e la tridimensionalità della sua parete sud. Si parte da Cervinia in direzione rifugio Duca degli Abruzzi dove, dopo una breve pausa e un pezzo di cioccolato nero fondente, si riparte per
gli ultimi 500 metri di salita. Il dislivello è di 1448 metri per una difficoltà MSA e un tempo di percorrenza di 3 - 4 ore”. Quanto al freeride? Dove si può fare una bella sciata fuori pista non scontata? “L’itinerario che consiglio è ‘La diretta’ Chamois - Maen. Si raggiunge Chamois in funivia dall’abitato di Buisson provvisti di ski pass per poter risalire le piste sino all’ultima seggiovia. La finestra che vi si aprirà sul Cervino è unica. Da lì si prosegue sulla sinistra in pista, per circa 150 metri, per poi continuare con gli sci in spalla sulla cresta nevosa che separa la Valtournenche a nord, dai dolci versanti nella valle di Chamois a sud. La cresta nevosa va seguita fino al punto più alto. Ora prendete fiato, scattate alcune foto e, dopo un ulteriore controllo di artva, pala e sonda, iniziate a scendere sui pendii e nei vari canali in direzione ovest. Giunti alla piana della frazione di Maen (comune di Valtournenche) si può prendere l’autobus per ridiscendere a Buisson. Per chi non conoscesse l’itinerario consiglio di farsi accompagnare almeno una volta dalle guide alpine”. In generale preferisci la formula “impianti / discesa” o “salita con le pelli / discesa”? “Tra le due scelte non ho dubbi: salita con pelli e discesa. Boschi, pendii, cime e spazi in alta quota lontano dalla confusione. Oggi la solitudine in montagna sembra diventata un lusso per pochi”.
Qui sopra, scorcio del Cervino da una baita sul fondovalle. Nella pagina a fronte in alto, salendo al Monte Zerbion (2722 m). A fronte in basso, freeride nella polvere per Hervé Barmasse scendendo dallo Château des Dames. Qui a sinistra, scialpinismo in alta quota nelle vicinanze dei Breithorn.
Andiamo sul tecnico: una cascata di ghiaccio doc? “Senza dubbio il Cascatone delle Grandes Murailles. Non sarà la più difficile della Valtournenche, ma il Cascato-
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Qui a sinistra, arrampicata su ghiaccio. A fronte, sci di fondo a Champlève, tra Valtournenche e Cheneil e, in basso, boardercross a Plan Maison. ne, via aperta da Gian Carlo Grassi e Mauro Rossi nel 1986, è senza dubbio la più bella tra le linee di arrampicata su ghiaccio di questa vallata. Si parte da località Pesca sportiva - circa 2 chilometri prima di Cervinia – e si risalgono i pendii nevosi in direzione delle evidenti colate di ghiaccio che scendono dalla barra rocciosa delle Grandes Murailles. L’avvicinamento dura circa 60 minuti. Il Cascatone, per bellezza e maestosità, è inconfondibile: sette tiri di corda di puro godimento. Occorre fare attenzione al possibile distacco di valanghe spontanee dopo importanti nevicate o con il verificarsi di notevoli oscillazioni termiche”. Passiamo a un tuo itinerario personale, quello che ami di più nella stagione fredda? “Il Cervino (4478 m) in inverno. Più di qualsiasi altra via classica di ghiaccio e misto, ancor oggi, dopo 150 anni dalla sua conquista, rimane una salita di notevole impegno e dalla bellezza incomparabile. Scalarlo in inverno, dal versante italiano per la Cresta del Leone, rimane ancor oggi un’ascensione poco ripetuta. La relazione della via normale più corretta è quella della guida Buscaini. Il tempo di 8
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percorrenza è di 1 - 2 giorni. Il periodo migliore è marzo”. Che rapporto hai con lo sci di fondo? Quale itinerario consiglieresti? “Ottimo. L’ho riscoperto da alcuni anni e lo pratico con continuità alternandolo allo scialpinismo. La pista di Torgnon è sicuramente quella che preferisco seguita da quella di St. Barthélemy”. Calzi le racchette da neve? “Le uso spesso per accompagnare i clienti che non sciano e fino a pochi anni fa, prima dell’avvento dello ‘split snowboard’, erano obbligatorie per godersi una ‘surfata’ lontano dagli impianti”. L.S.
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ITINERARI CERVINO (AO)
SCIALPINISMO CHÂTEAU DES DAMES (3488 M) Località: Cervinia, Valtournenche Accesso: autostrada A5, uscita Châtillon / Saint-Vincent, quindi strada regionale 46 per Cervinia fino a 1 km dal paese. Partenza: 1 km da Cervinia (1950 m) Difficoltà: OSA Dislivello: 1540 m Esposizione: est Durata: 4 h 30 - 5 h Attrezzatura: normale dotazione scialpinistica Informazioni: www.guidedelcervino.com Descrizione: a 1 km da Cervinia scendere alla cava di sabbia, attraversare il torrente
FREERIDE PORTA NERA Località: Cervinia, Valtournenche Accesso: con gli impianti di risalita da Cervinia (2000 m) al Piccolo Cervino (3883 m) Dislivello positivo: 150 m Dislivello negativo: 1900 m Difficoltà: esperti - itinerario su ghiacciaio (consigliati l’accompagnamento di una guida alpina e l’attrezzatura da ghiacciaio) Periodo: fine marzo - aprile Servizi: impianti Cervinia - Zermatt - Valtournenche, www.cervino.it Informazioni: guide alpine del Cervino, tel. 0166.948169 www.guidedelcervino.com
Descrizione: si sale da Cervinia a Plateau Rosa e, da qui, al Piccolo Cervino. Si raggiunge, dapprima su pista, poi deviando a sinistra, il colle del Breithorn e, in falsopiano (con le pelli) si raggiunge e si supera la Roccia Nera. Arrivati al colle comincia la discesa: si effettua un lungo traverso che conduce ai pendii dello Schwarzegletscher. Attenzione ai passaggi tra i seracchi, anche con traccia evidente. Verso quota 3000 il ghiaccaio diventa meno crepacciato e si raggiunge il Gornergletscher. Lo si percorre fino alla strozzatura difficoltosa della fronte glaciale (2200 m), superata la quale, si segue a destra la mulattiera fino al ponte (1945 m). Si attraversa il fiume e si risale sulla pista.
SCI DI FONDO CHAMPLÈVE Località: Champlève, Valtournenche Percorso: anelli nei dintorni di Champlève Lunghezza: 1 km (per principianti) - 2,5 km - 3,8 km Difficoltà: tutte, dal facile al tecnico Servizi: bar, scuola sci Informazioni: www.cervinia.it - ufficio del turismo di Valtournenche, tel. 0166.92029. Descrizione: il centro fondo di Champlève a Valtournenche è una delle mete preferite dagli appassionati di questo sport in valle nelle vicinanze di 10
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Marmore e salire verso ovest. A quota 2400 imboccare un canalone che scende da sinistra e risalirlo fino a un fianco morenico. Scavalcarlo e immettersi nel vallone successivo. Si prosegue su ripidi pendii fino al colle di Vofrède che si lascia a sinistra giungendo su una sella glaciale che si percorre fino a una bastionata. Portarsi in direzione nord sotto il roccione Castelletto Whymper, alla base di un ripido canalino dove si lasciano gli sci. Risalirlo su roccia infida e portarsi sulla bella cresta a blocchi che si segue fino alla quota 3394 sullo spartiacque Valtournenche - Valpelline. Portarsi sotto l’ultimo salto e, con facile arrampicata, arrivare in vetta.
una delle cime più belle delle Alpi. Il centro, oltre a offrirsi agli specialisti della disciplina, ha le caratteristiche adatte a chi voglia avvicinarsi a questo sport sotto la guida di un maestro o a chi, già in valle per lo sci alpino e le vacanze invernali, voglia prendersi un giorno di pausa e dedicarsi al fondo in un ambiente di pregio naturalistico. Con un anello per principianti lungo circa 1 chilometro, un secondo di difficoltà media di 2,5 chilometri e un altro con una salita medio-difficile fino a 5 chilometri, il centro di Champlève completa l’offerta sportiva e turistica per la stagione della neve al cospetto del Cervino.
erdmannpeisker / Robert Bösch
Esame di maturità. Con la mente siete già in vacanza? Eh no! Ogni impresa inizia nella testa: le condizioni esterne sono adatte, ma l‘attrezzatura è sicura e affidabile? È stato controllato tutto? Solo a questo punto i nostri atleti del Pro Team scendono nella neve di Val Acletta! La nuova collezione Mammut Freeride non sta benissimo soltanto ai nostri atleti, ma anche a te. Provalo tu stesso! www.mammut.ch
ITINERARI CERVINO (AO)
CIASPOLE SANTUARIO CLAVALITÉ (2530 M) Località: Valtournenche Accesso: autostrada A5, uscita Châtillon / Saint-Vincent, quindi strada regionale 46 fino a superare il centro di Valtournenche e svoltare a destra in direzione di Cheneil. Si raggiunge il parcheggio sottostante la frazione di Cheneil e si comincia l’escursione. Partenza: Cheneil (2105 m) Dislivello: 511 m Durata: 1 h 30 (salita) - 00:45 h (discesa) Difficoltà: medio - facile Informazioni: www.guidedelcervino.com
CIASPOLE FENÊTRE D’ERSAZ (2290 M) Località: Torgnon, Valtournenche Accesso: autostrada A5, uscita Châtillon / Saint-Vincent, quindi strada regionale 46 fino ad Antey-Saint-André dove si gira a sinistra per Torgnon. Raggiunta la frazione di Mongnod si svolta a destra al bivio per Etirol dove poi si parcheggia. Partenza: Etirol (1557 m) Dislivello: 713 m Durata: 1 h 30 (salita) - 00:45 h (discesa) Difficoltà: medio - facile Informazioni: www.guidedelcervino.com
Descrizione: dal parcheggio seguire le indicazioni per il villaggio di Cheneil e attraversarlo. Proseguire sulla pista fino a una palina segnaletica semi sepolta dalla neve e oltrepassarla per una cinquantina di metri. Deviare a sinistra incominciando a risalire il bosco con una diagonale. Si raggiunge una piccola radura in mezzo ai larici e, da qui, inizia un tratto abbastanza impegnativo tracciato dagli sciatori in discesa che immette su una crestina spartiacque che riporta alla pista battuta. Seguire la pista fino al Colle di Fontana Fredda. Dopo aver avvistato l‘arrivo dello ski-lift, svoltare a sinistra e percorrere il tratto che separa il colle dal Santuario de la Clavalité.
Descrizione: si entra nel villaggio di Etirol e si svolta a sinistra fino a uscire dall’abitato e svoltare a sinistra per risalire il vallone del torrente Petit Monde. Si superano alcuni ruderi e la salita si fa più marcata. Dopo un piccolo salto si perviene agli alpeggi di Chancevella. Proseguire lungo la traccia di una strada agricola fino a rientrare nel lariceto costeggiando il torrente. Si oltrepassa un ponticello e si risale fino all’Alpe Loditor (1930) nei pressi della pista di sci di fondo. Si svolta a destra e si oltrepassa la pista di fondo. Raggiunta l’Alpe Palud, il pendio si fa più erto e difficoltoso, salvo un breve tratto, per poi condurre alla “Finestra d’Ersa” (2290 m).
ALPINISMO-CASCATE GRANDES MURAILLES
Materiale: normale dotazione da cascata e corde da 60 m. Difficoltà: IV/5 Località: Breuil Cervinia, Valtournenche Stile: cascata classica in montagna Esposizione: est Accesso: poco prima del Lago Blu Dislivello: 400 m individuare una strada che scende a Periodo: dicembre - febbraio ma sinistra verso una cava. Da qui dirigersi prestando attenzione alla stabilità del a piedi (a seconda dell’innevamento manto nevoso sovrastante possono servire sci o ciaspole), verso le Informazioni: www.guidedelcervino.it cascate. Il cascatone è la linea centrale. Descrizione: la cascata, ennesimo Avvicinamento: 1 h capolavoro di Gian Carlo Grassi (aperta Discesa: In doppia lungo la cascata nel 1986 con Mauro Rossi), è la linea utilizzando le soste di salita. simbolo della Valtournenche. Composta Le prime due soste sono da attrezzare su abalakov, le cinque seguenti, sempre da 7 tiri, si forma tutti gli anni ma è fattibile in pochi periodi a causa a destra della linea, sono su fix da dell’elevato pericolo di valanghe. 12 mm e maillon. 12
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ALPINISMO/GHIACCIO COSA ABBIAMO USATO
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GUANTI
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PICOZZA
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GPS
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Garmin MAP 64s
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ZAINO
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RAMPONI
CASSIN VECTOR NANOTECH
Marco Rolando
RINVII
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Austria Svizzera
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POLVERE E CRISTALLO
Dai 4000 alla bassa valle, dai ghiacciai alle nevi, la Valsesia entra nel cuore per sempre, come racconta “Gnaro”, l’alpinista degli 8000 conquistato dal Rosa
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uando parli di Valsesia (provincia di Vercelli) anche lontano dalle montagne, chi la conosce, cita l’alpinismo dei ghiacciai e il Monte Rosa (Alpi Pennine), massiccio visibile da gran parte della pianura padana costellato da numerose cime sopra i 4000 metri; i walser, coloni provenienti dal Vallese elvetico, lavoratori incomparabili delle terre alte e del legno che costruirono baite caratteristiche e bellissime; fra Dolcino, l’eretico medievale che predicava la semplicità e praticava la povertà delle origini cristiane. Luoghi, popoli, uomini, pratiche accomunati dall’essenzialità e dalla sobrietà. E quando vai in Valsesia anche oggi, nell’epoca dei bed and breakfast confortevoli e curati nei dettagli, del freeride paradise paradiso dello sci fuori pista e dei comprensori sciistici tecnologici, là dove la montagna sale fino a quote che rendono più difficile ogni forma di vita, ti trovi a dover fare ancora i conti con l’essenziale: prepari lo zaino col minimo, stai attento a non disperdere il calore, ponderi parole ed energie. L’alpinismo ha ancora a che fare con questo minimalismo pratico, anche quando si tratta di sport, come per il Trofeo Mezzalama, gara di scialpinismo nata nel 1933 che parte e arriva in Valle d’Aosta correndo sul filo dei 4000 del Rosa e che coinvolge l’alta Valsesia, le sue guide alpine, le sue genti. La Valsesia, da Romagnano (268 m) ad Alagna (1190 m) alla Punta Gnifetti (4554 m), dove sorge il rifugio Capanna Margherita, è lunga e varia, parte bassissima e si impenna altissima. Qui è cresciuto alpinisticamente quel Silvio “Gnaro” Mondinelli, bresciano di origini, che è stato il sesto uomo al mondo a salire senza far uso di ossigeno supplementare i 14 ottomila della terra. Alpinista e membro per molti anni del
NOME: Silvio COGNOME: Mondinelli SOPRANNOME: Gnaro NATO A: Gardone Val Trompia VIVE A: tra Gardone e Alagna (VC) SEGNO ZODIACALE: Cancro REALIZZAZIONE: 14 ottomila senza ossigeno ATTIVITÁ: alpinista e guida alpina LIBRO: “Sento un profumo che ricordo da sempre” di E. Ghelma e M. Strona A sinistra, arrampicata su ghiaccio ad Alagna con, sullo sfondo, il Monte Rosa.
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Sagf (Soccorso alpino della Guardia di finanza), è diventato a buon diritto “ambasciatore” della valle. Ci accompagna lui in questo “viaggio” offrendo ai lettori di Meridiani Montagne Outdoor i suoi consigli. Quali sono, nella stagione della neve, i tuoi luoghi preferiti qui in Valsesia? “Se non mi preoccupo del fatto che posso incontrare gente, vado a fare freeride con gli sci da scialpinismo alla Malfatta o allo Zube. Malfatta: salgo con gli impianti fino a Indren e raggiungo l’edificio del vecchio impianto che lascio sulla destra. La Malfatta parte da Punta Indren (3260 m) e arriva fino ad Alagna. Passo Zube (2874 m): si raggiunge dal passo dei Salati, dove si sale con gli impianti; qui si mettono gli sci e si scende verso il Gabiet, nella valle di Gressoney, da dove si risale con le pelli allo Zube. A questo punto comincia la discesa fuori pista in Val d’Otro, una secondaria della Valsesia, che porta ad Alagna. Se invece non voglio incontrare nessuno scelgo le valli laterali, come la Val Vogna, la Val Sorba, la Valle di Rima dove non esistono impianti e ci sono varie possibilità”. Gli scenari invernali sono il tuo pane, vero? “La mia natura mi ha spinto a fare il ‘pesta neve’ e il Monte Rosa, essendo soprattutto ‘alta montagna’ con neve, ghiaccio e roccia friabile, mi ha portato ad avere una certa confidenza con questo tipo di alpinismo con gli sci”.
A sinistra in alto, freeride sul Monte Rosa. A sinistra in basso, vista sul paese di Rassa innevato. Al centro, un versante da pennellare, sci ai piedi, con curve mozzafiato sul pendio del “Cavallo”, sotto la Capanna Resegotti. Qui sotto, ciaspolata a Riva Valdobbia, in Val Vogna.
Quali sono le caratteristiche dello scialpinismo e del freeride in alta Valsesia? “Il Rosa e la Valsesia hanno caratteristiche uniche perché si spazia dai 1500 ai 4500 metri, fantastico no? Lo scialpinismo e il freeride qui hanno confini sottilissimi perché la formula è un ibrido di ‘impianti - pelli di foca’.
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In alto, freeride e freestyle sul Rosa valsesiano e, qui sopra, scendendo dal Canale della Civera. A sinistra, ancora fuoripista nella polvere nel maestoso ambiente dell’alta Valsesia sciando verso Alagna.
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Per chi ha le possibilità economiche e non è un ‘purista’ c’è anche l’elicottero. Chi scia lassù, oltre alla normale dotazione di sicurezza (artva, pala, sonda), usa sci larghi con attacchi da scialpinismo. In questo modo, prendendo gli impianti e aggiungendo poche centinaia di metri di dislivello, si possono fare discese stupende. A volte anche gli scialpinisti utilizzano gli impianti, specie per evitare la bassa quota dove ad aprile comincia a scarseggiare la neve. Così facendo resta ancora molto dislivello, visto che le montagne sono tra le più alte delle Alpi”. Come te la cavi con gli sci stretti? “Fino a 17 anni ho fatto gare di fondo, ma poi ho scoperto la discesa. Ho visto che facevo meno fatica e mi divertivo di più, e allora ho appeso gli sci di fondo al chiodo...”. Tu che sei l’alpinista degli 8000, hai mai usato le racchette da neve? “Con le racchette da neve si fatica sia in salita che in discesa. Una volta ho portato una signora bellissima a fare gite con le ciaspole: durante quelle escursioni ho incontrato diversi amici con gli sci che mi invidiavano, mentre io invidiavo loro perché facevano curve sollevando la polvere. È proprio vero che non si è mai contenti! Però le racchette da neve danno la possibilità a tante persone che non sanno sciare di andare in montagna anche nel periodo invernale”. Qualche itinerario con le ciaspole firmato “Gnaro”? “Consiglierei la Val d’Otro, la Val Vogna, la cima d’Ometto (1912 m) sopra Scopello e Mera, il Monte Bo (2071 m) da Rassa o da Piode. I tempi di percorrenza possono essere abbastanza lunghi”. A chi ci si può rivolgere per dettagli e informazioni? “Agli uffici del turismo e delle guide in valle: www.atlvalsesiavercelli.it www.guidealagna.com”. L.S. 20
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Qui sopra, pronti a partire? Panorama dalle vette del Monte Rosa. A fronte in alto, curve nella polvere sull’itinerario freeride della Balma. In basso, gli impianti del “Monterosa Ski” alla stazione intermedia di Pianalunga, sopra Alagna.
ITINERARI VALSESIA (VC)
SCIALPINISMO TESTONE DEI TRE ALPI (2081 M)
Dislivello: 1164 m Esposizione: nordest Durata: 3 h (salita); 1 h (discesa) Attrezzatura: normale dotazione scialLocalità: Val Sorba, Valsesia pinistica Accesso: autostrada A26 Genova Informazioni: www.atlvalsesiavercelli.it Gravellona Toce, uscita Romagnano Sesia - Ghemme, strada provinciale 299 www.guidealagna.com Descrizione: gita che permette di esploin direzione Alagna. Poco oltre Piode, rare una valle isolata, soprattutto nella attraversare a sinistra il ponte sul fiustagione fredda. È fattibile durante l’inme Sesia, passare la frazione di Quare verno, quando l’innevamento è adeguato. e continuare fino al paese di Rassa. Dal paese si sale attraverso gli alpeggi Seguire la deviazione a sinistra fino a di Campello, Sorba e Sorbella, attraverso dove finisce la strada. boschi di conifere e faggi. Da qui il percorPartenza: Rassa (917 m) so si fa più impegnativo, puntando alla Lunghezza: 4 km Bocchetta dei Fornei, per poi, in cresta, Difficoltà: MSA raggiungere il Testone dei tre Alpi. Periodo ideale: dicembre - aprile
FREERIDE LA BALMA Località: Alagna Valsesia Accesso: stazione a monte del Funifor a Indren (3275 m). Vi si accede dal comprensorio Monterosa Ski Dislivello positivo: 2050 m Difficoltà: media Durata: 1 h 30 Periodo: dicembre - aprile Servizi: impianti di risalita Monterosa Ski www.freerideparadise.it www.monterosa-ski.com Informazioni: www.atlvalsesiavercelli.it www.guidealagna.com Descrizione: nel paradiso dello sci fuoripi-
sta, il Freeride Paradise, ci sono numerosi itinerari possibili, ma il più classico, molto amato dai rider, è la Balma: ampi pendii con infinite possibilità e varianti per ogni gusto. Dalla stazione di Indren si raggiunge il vecchio impianto della funivia e, da qui, si scende lungo il vallone del Bors. Dopo una lunga discesa si raggiunge l’alpe Bors, da dove si segue il sentiero estivo che porta al rifugio Pastore e alla cascata dell’Acqua Bianca. Il percorso prosegue su una strada innevata in direzione della località Wold, dalla quale è possibile raggiungere il centro di Alagna con una navetta. Necessario il kit antivalanga. Informarsi sempre sulle condizioni della neve e sull’apertura degli impianti.
SCI DI FONDO CARCOFORO
tra prati e boschi di abeti e larici. I tre anelli che lo costituiscono presentano dolci discese e morbide salite, Località: Carcoforo (1304 m), Val d’Egua disegnando intrecci nell’area tra Percorso: 3 itinerari ad anello l’abitato e i soleggiati campi di neve. Lunghezza: 10 km complessivi I tre percorsi sono adatti a fondisti di Difficoltà: facile, medio e difficile tutti i livelli: una pista della lunghezza Servizi: noleggio sci al “Centro sci di di 5 km con difficoltà mista, una da 2 fondo”, tel. 347.8729211 km molto facile, adatta anche ai Punti d’appoggio: principianti, e un’altra da 3 km mediobar Alpenrose, tel. 0163.95646; difficile, dove è possibile sciare sia con bar La Carcufina, tel. 349.3002375 la tecnica classica sia con quella libera. Informazioni: www.atlvalsesiavercelli.it Si dà così soddisfazione agli atleti che Descrizione: il centro fondo di Carcoforo vogliano trovare un terreno adatto ai è il fiore all’occhiello di questa loro allenamenti ma anche a coloro che incantevole località walser con meno dispongano di buona tecnica e di 100 abitanti. Gli itinerari si sviluppano preferiscano un approccio più soft. 22
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CIASPOLE ALPE LARECCHIO (1920 M) Località: Riva Valdobbia, Val Vogna Accesso: autostrada A26 Genova Gravellona Toce, uscita Romagnano - Ghemme, strada provinciale 299 in direzione Alagna; a Riva Valdobbia, superato l’abitato, svincolo in direzione Valle Vogna - frazione di Sant’Antonio. Partenza: Sant’Antonio (1380 m) Dislivello: 540 m Durata: 2 h 30 Difficoltà: media Informazioni: www.atlvalsesiavercelli.it Punti d’appoggio: rifugio Valle Vogna, tel. 0163.91918;
CIASPOLE FRASSO (966 M) Località: Scopello Accesso: Autostrada A26 Genova Gravellona Toce, uscita Romagnano Ghemme, strada provinciale 299 in direzione Alagna Valsesia Partenza: Scopello (659 m) Dislivello: 330 m Durata: 1 h Difficoltà: facile Informazioni: www.atlvalsesiavercelli.it Punti d’appoggio: ristoro Frasso, tel. 0163.72455 Descrizione: itinerario piacevole e alla portata di tutti, alla scoperta della più alta
tra le frazioni antiche di Scopello. Si può già partire a piedi, con le racchette da neve legate allo zaino, dalla piazza del paese. Si percorre la strada provinciale in direzione Varallo Sesia e si svolta sulla sinistra in Via Frasso. Da qui, seguendo le indicazioni, si imbocca la mulattiera che, con regolare pendenza, sale tra castagneti e prati. In circa un’ora si giunge a Frasso, frazione con un’esposizione favorevole al sole che offre un’ampia vista sul fondovalle, sui prati di Mera e sul paese di Scopello. Al rientro, possibilità di deviazione per la frazione Ramello, presso il ponte sul Rio Frasso. La ciaspolata è fattibile durante l’inverno quando l’innevamento è adeguato.
ALPINISMO-CASCATE RUSSIAN ROULETTE, LA CASCATA DI DSENDER Località: Val d’Otro Accesso: autostrada A26 Genova Gravellona Toce, uscita Romagnano Sesia - Ghemme, strada provinciale 299 fino ad Alagna Valsesia. Discesa: calata in doppia sulla via, soste in acciaio inox raumer Materiale: normale dotazione da cascata Difficoltà: TD sup. (III+/4+) Stile: cascata classica Esposizione: nordest Numero vie: 2 salite sullo stesso flusso, 24
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agriturismo Edelweiss, tel. 340.9786484 - tel. 349.0618821 Descrizione: itinerario suggestivo in Val Vogna, nel cuore dell’alta Valsesia, tra case walser e natura selvaggia. Il percorso si snoda dapprima su un sentiero che, con dolci saliscendi, costeggia il torrente Vogna, raggiungendo il caseggiato della Peccia. Da qui si prosegue in salita attraverso pascoli e lariceti, fino a raggiungere l’Alpe Larecchio che si trova su un pianoro attraversato da un corso d’acqua e dominato dal Corno Rosso. Lungo il rientro si può scegliere la variante attraverso le antiche frazioni alte della Val Vogna, storica testimonianza dell’insediamento della popolazione walser.
altre 2 nei pressi Dislivello: 200 m Periodo: dicembre - febbraio Informazioni: www.atlvalsesiavercelli.it www.guidealagna.com Descrizione: dalla frazione Resiga di Alagna, seguire il sentiero 203 per la Val d’Otro, piuttosto ripido fino al bivio che si incontra dopo circa 40 minuti. Si prosegue a sinistra e, in falsopiano, si raggiunge l’alpe Dsender. Già prima di arrivare al pianoro la cascata è ben visibile. Dall’alpe Dsender proseguire direttamente in falsopiano. L’avvicinamento richiede due ore da Alagna con innevamento scarso o nullo. Altrimenti utilizzare gli sci.
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NOME: Cecilia COGNOME: Cova NATA A: Domodossola VIVE A: Formazza (VB) SEGNO ZODIACALE: Scorpione REALIZZAZIONE: prima femminile della Diretta al Mittelruck ATTIVITÁ: guida alpina, gestore di rifugio e tecnica di elisoccorso LIBRO: “Wanda Rutkiewicz. La signora degli ottomila” di Gertrude Reinisch
MONTAGNE DEL LAGO MAGGIORE Svizzera
Val d’Ossola
Francia
In Ossola, nella stagione della neve, si può fare di tutto, spaziando dal facile al tecnico. Tra storia e presente, ci siamo fatti accompagnare da Cecilia Cova, rifugista e unica donna guida alpina del territorio.
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e montagne del Lago Maggiore, quelle della sponda piemontese che, dal Monte Rosa, si estendono fino alle Alpi Lepontine, sono alture discoste dalla geografia più nota delle valli italiane. Eppure la più alta parete delle Alpi, la Est del Rosa, è proprio quella che si innalza sopra Macugnaga, in Valle Anzasca (provincia di Verbania), e a queste latitudini sono fioriti alcuni villaggi alpini di rara bellezza, molti dei quali walser. In Val Formazza, estrema punta settentrionale del Piemonte, dal 1915 al 1936, “militò” il grande Torino dello sci,
come racconta lo scrittore ossolano Benito Mazzi nel libro “Gli invincibili della neve” (vedi articolo a pag. 64), quando le valli alpine in inverno si sfidavano a suon di sci e pelli di foca nel campionato (organizzato dalla Gazzetta dello Sport) chiamato “Adunata sciatori valligiani”. Con minore alone epico quell’eredità è stata raccolta da tanti appassionati che, oggi, partecipano alle scialpinistiche italo - svizzere dell’International Ski Tour (www. internationalskitour.it). Qui venne, nell’inverno 19381939, Mario Rigoni Stern a fare il corso “skiatori” della
Qui sopra, Cecilia Cova pennella le curve nella polvere della Nord del Clogstafel (2970 m), in Val Vannino di Formazza scendendo verso il rifugio Miryam (2045 m). Al centro, gli sci sporgono sul ripido prima della discesa dello stesso pendio.
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Qui sotto, Cecilia Cova sulla cima del Cistella (2880 m) in una foto di Giorgia Fiorio che ruba l’attimo.
Scuola militare alpina e, dopo la guerra, Ermanno Olmi documentò, filmandole, storie di guardiani di diga e di sfide sciistiche fra dipendenti dell’Edison Volta, antenata dell’Enel. Qui l’architetto Piero Portaluppi progettò quelle che sarebbero state ribattezzate con felice espressione le “Versailles dell’industria idroelettrica”. Dalla Val Cannobina e dalla Val Grande fino agli oltre 4600 metri del Rosa, di ghiaccio e di neve ce n’è abbastanza per fare di tutto in inverno. Molti i comprensori sciistici che fanno
alpina senza scorciatoie, con umiltà disarmante, facendo esperienza e riempiendo il curriculum con gradualità, senza scimmiottare ruvidità maschili e coronando un sogno dell’infanzia. Nel mondo delle competizioni di scialpinismo ha partecipato, fra l’altro, a due Trofei Mezzalama e alla Patrouille des Glaciers, giusto per toccare con mano il blasone della storia, come allenamento più che come fine ultimo: “preferisco sempre l’avventura, la ricerca, la montagna come natura selvaggia, come scoperta infinita e fonte di stupore”. Con sci e pelli di foca dove porti i clienti in Ossola? “Quando li accompagno sulle ‘mie’ montagne per delle scialpinistiche propongo spesso la Formazza e l’Alpe Devero. Talvolta la traversata che le unisce e che, nella sua estensione maggiore, dal Canton Ticino, in Svizzera, al Sempione, costituisce una haute route che non ha nulla da invidiare alla blasonata Chamonix - Zermatt”.
Al centro, ice climbing sulla “palestrina” dell’Alpe Devero e, nella pagina a fronte in alto, Riale in Val Formazza, dove sorge un rinomato centro fondo. In basso, salita scialpinistica in Val Vannino nel bosco del Sagersboden.
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riferimento alla community Neve Azzurra (www.neveazzurra.org). Per approfondire ci siamo fatti accompagnare da Cecilia Cova, prima guida alpina donna di un territorio di grande tradizione alpinistica. La gavetta Cecilia l’ha fatta fin da bambina, nella quotidianità montanara, non nell’eccezionalità dell’alpinismo. Poi è arrivato anche quello, con il padre prima, con il Cai (per il quale è stata istruttore) in seguito. Infine il soccorso alpino, l’elisoccorso e i salvataggi in quota, i 6000 delle Ande, il ghiaccio e il misto soprattutto. Cecilia è diventata guida
Quali sono le gite più sicure? “C’è il Monte Cazzola (2330 m), sopra l’Alpe Devero, oppure la Cima (1810 m), in Valle Vigezzo. Altrimenti dalla Valle Anzasca alla Valle Strona fino in Valle Bognanco (sul tracciato della storica gara di ski alp Tour del Monscera) si può trovare sempre una soluzione valida anche per le ciaspole”. Una scialpinistica doc? “La mia preferita in questi ultimi anni è la Nord del Clogstafel (2970 m), in Val Vannino di Formazza, quasi 1000 metri di parete con una bella pendenza, inversioni tecniche in salita e una sciata continua, spesso
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Qui sopra, con l’inviato del “Corriere della Sera” Lorenzo Cremonesi sulle code della nostra guida alla scoperta delle montagne ossolane in inverno. A sinistra, Cecilia Cova impegnata nella classica salita scialpinistica della Punta d’Arbola (3235 m) dall’Alpe Devero.
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nella polvere, in discesa. Le guide cartacee classiche non ne parlano perché questa è una alpinistica con gli sci, cioè si ispira a un modo moderno di fare scialpinismo che dà importanza alla sciata in discesa e al ripido”.
seggiovia di Valdo di Formazza si arriva facilmente in Val Vannino e, da lì, si aprono numerose possibilità, dall’Arbola al Clogstafel, dal Giove (3009 m) alla Cima della Freghera (2726 m)”.
Come ci si informa e come si arriva al Clogstafel? “Ci sono sempre più relazioni sul web, ci sono i rifugi dove informarsi e, prima o poi, arriverà anche una nuova guida cartacea. In Formazza, tra l’altro, grazie a Formazza Ski, c’è un sistema integrato di impianti / rifugi che è anche un laboratorio interessante per l’escursionismo che permette di riservare le energie all’alta quota: con la
Lo sci di fondo in Ossola ha grande tradizione: dove? “Sì ci sono tanta storia e tanti campioni, da Sisto Scilligo, che conquistò l’oro olimpico nel 1936, allo scialpinista venuto dal fondo giovanile Damiano Lenzi di Ceppo Morelli (Valle Anzasca) che ha vinto il Mezzalama nel 2013. I vivai sono buoni grazie a centri come quello della Val Vigezzo e come quello di Riale, sempre in Formazza: qui la quota permette di praticarlo già in autunno, tanto che le nazionali a inizio stagione lo scelgono per gli allenamenti”. E riguardo alle ciaspole? “Hanno ripopolato di un nuovo turismo, mai esistito in inverno, la media montagna. Nelle ‘nostre’ valli si praticano ovunque, per andare ai rifugi o per le gite con la luna piena. C’è anche il fortunato circuito ‘Ciaspolando tra laghi e monti’ che, all’Alpe Devero, fa numeri da cronaca nazionale”. L.S.
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Qui a sinistra, con sci e pelli tra le baite dell’Alpe Crampiolo (1784 m). A sinistra in alto, la traccia degli sci che conduce al belvedere della Val Vannino. Sotto, anche i guardiani delle dighe calzano gli sci da scialpinismo per raggiungere, “nuotando” nella neve fresca, Codelago, l’invaso sopra l’Alpe Crampiolo e l’Alpe Devero (1630 m). In basso, il formazzino Sisto Scilligo vince l’oro alle Olimpiadi invernali di Garmisch nel 1936 con la pattuglia delle Fiamme Verdi, primo titolo olimpico italiano in una specialità sciistica.
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ITINERARI VAL D’OSSOLA ( VB)
SCIALPINISMO PIZZO BANDIERA (2817 M) ALPE DEVERO Località: Alpe Devero, Valle Antigorio Accesso: da sud autostrada A26 per Gravellona Toce che poi diviene s.s. 33 del Sempione. Superata Domodossola, proseguire a destra per le Valli Antigorio - Formazza fino a Baceno. Da qui svoltare a sinistra per l’Alpe Devero. Partenza: Alpe Devero (1630 m) Difficoltà: BSA Dislivello: 1200 m Esposizione: nordest / sud Durata: 3 h 30 (salita); 1 h (discesa)
Attrezzatura: normale dotazione scialpinistica Informazioni: www.distrettolaghi.it Descrizione: da Devero ci si dirige a nord in località Cantone. Raggiunte le ultime baite si prosegue tra massi erratici e si sale in direzione del torrente che scende dai Piani della Rossa. Si percorre il canale dove scorre il torrente. Ai Piani della Rossa si prosegue a sinistra (est) entrando nel vallone morenico. A monte del vallone si continua a salire verso sud per un pendio che si fa più ripido e, nel tratto finale, costringe a delle inversioni che immettono al colletto tra il Monte Cervandone e il Pizzo Bandiera che si raggiunge percorrendo la breve cresta ovest. Discesa dall’itinerario di salita.
SCIALPINISMO PIZZO PIOLTONE (2610 M) VALLE BOGNANCO
Durata: 3 h 30 (salita); 1 h (discesa) Attrezzatura: normale dotazione scialpinistica Informazioni: www.distrettolaghi.it Località: Valle Bognanco Descrizione: da San Bernardo procedeAccesso: da sud autostrada A26 per re diritti e scendere al Rio Rasiga Gravellona Toce in direzione Domodossola attraversandolo su un ponte per risalire che poi diviene s.s. 33 del Sempione. sulla strada innevata fino alla fine dei Uscire a Domodossola in direzione Valle tornanti. Raggiungere l’Alpe Arza nel Bognanco. Seguire le indicazioni, supera- bosco in direzione nord e, da qui, piere il capoluogo di valle (San Lorenzo) e gare a nord ovest per arrivare all’Alpe arrivare fino alla fine della strada asfaltata Monscera. Salire al passo omonimo a San Bernardo, dove si parcheggia. (2103 m) e, da qui, il ripido pendio fino Partenza: San Bernardo (1630 m) alla vetta. Discesa per lo stesso Difficoltà: BSA itinerario oppure dall’Alpe Micalcesti Dislivello: 1080 m (1990 m) e dal piano del Lago di Arza Esposizione: est - sud fino a San Bernardo.
FREERIDE MONTE MORO - ALPE BILL VALLE ANZASCA Località: Macugnaga, Valle Anzasca Accesso: funivie Macugnaga - Monte Moro Partenza: dalla stazione a monte dello ski lift San Pietro (2854 m) Lunghezza: 3 km Dislivello negativo: 1100 m Difficoltà: media Periodo: dicembre - aprile Informazioni: ufficio Iat, tel. 0324.65119 www.macugnaga-monterosa.it; guide alpine di Macugnaga, tel. 393.8169380 www.guidealpinemacugnaga.it Descrizione: Macugnaga per gli amanti del 34
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freeride è un ambiente tra i più spettacolari delle Alpi. Zumstein, Jazzi, Colle delle Locce e Colle Bottiglia sono solo alcune delle cime e delle mete che gli amanti di cime e wilderness possono godere nell’ antico villaggio walser. Propedeutica a discese più impegnative (che il territorio dell’alta Valle Anzasca offre in gran numero), dove è opportuno affidarsi all’esperienza di guide alpine, è la pista della Meccia e il relativo fuori pista che, dal Monte Moro, scende fino all’Alpe Bill (1701 m) al cospetto della grandiosa parete est del Monte Rosa. Considerata la quota e le condizioni particolari del tracciato occorre informarsi sulla percorribilità. Dall’Alpe Bill si rientra a Macugnaga con la funivia.
FREERIDE MONTE CAZZOLA (2330 M) ALPE DEVERO Località: Alpe Devero, Valle Antigorio Accesso: con gli impianti di risalita da Devero Lunghezza: 3,5 km Dislivello positivo: 110 m (con impianti); 730 m (senza impianti) Dislivello negativo: 730 m Difficoltà: media Periodo: dicembre - aprile Servizi e informazioni: www.distrettolaghi.it - sciovie Alpe Devero, tel. 0324.619106 Descrizione: dalla piana dell’Alpe Devero raggiungere la seggiovia e salire fino
SCI DI FONDO SANTA MARIA MAGGIORE VALLE VIGEZZO Località: Santa Maria Maggiore, Valle Vigezzo Accesso: da sud autostrada A26 per Gravellona Toce che poi diviene s.s. 33 del Sempione. Superata Domodossola si imbocca l’uscita per la Valle Vigezzo. Proseguire sulla s.s. della Valle Vigezzo fino a Santa Maria Maggiore. Percorso: Santa Maria Maggiore Druogno - Malesco Lunghezza: 20 km Difficoltà: media Servizi: bar, spogliatoio con docce, noleggio,
allo ski lift sommitale (terzo impianto). Da qui (opzione facoltativa) con attacco da scialpinismo e pelli, salire verso l’evidente panettone della vetta, fattibile quasi con ogni condizione (dapprima si perde quota per una trentina di metri di dislivello per poi risalire). Iniziare la discesa verso gli impianti che, poi, vengono lasciati a destra spostandosi gradualmente verso una valletta a sinistra che si fa marcata man mano che si perde quota (itinerario scialpinistico del Monte Cazzola). Si raggiunge l’Alpe Misanco (1907 m), si superano le baite, si piega a destra e, da questo punto, si entra in un bosco più fitto (attenzione al greto del torrente a sinistra) per raggiungere nuovamente la piana dell’Alpe Devero.
innevamento artificiale, scuola sci. Punti d’appoggio: bar e ristorante Informazioni: www.distrettolaghi.it www.santamariamaggiore.info Descrizione: piste adatte a tutti nella cornice delle meravigliose cime dell’alto Piemonte. Il tracciato, adatto a principianti e agonisti, tocca le località principali della valle. Nello specifico 12 km sono facilmente percorribili anche da neofiti e amatori, mentre gli 8 km di collegamento tra Santa Maria Maggiore e Druogno si prestano solo a sciatori con buona preparazione. Il centro dispone anche di illuminazione notturna per una lunghezza di 2,5 km.
CIASPOLE VAL VANNINO DI FORMAZZA Località: Valle Formazza Accesso: da sud autostrada A26 per Gravellona Toce che poi diviene s.s. 33 del Sempione. Dopo Domodossola, all’uscita Valli Antigorio - Formazza, proseguire fino alla seggiovia di Formazza. Partenza: Alpe Sagersboden, stazione a monte della seggiovia (1770 m) Arrivo: Val Vannino, rif. Miryam (2045 m) / Lago Vannino, rif. Margaroli (2200 m) Dislivello: 300 m / 450 m Durata: 00:45 h / 1 h 45 Difficoltà: media fino al rifugio Miryam;
più impegnativa per il lago Vannino e il Margaroli Informazioni: www.rifugiomiryam.org www.rifugiomargaroli.it www.formazzaski.it Descrizione: dal Sagersboden si segue la ripida traccia sulla strada innevata in direzione Vannino superando alcune strette linee valanghive dove occorre prestare attenzione, specie dopo le nevicate. A monte del bosco la pendenza diminuisce. Si imbocca la deviazione a sinistra per il rif. Miryam (aperto tutto l’anno). Da qui, senza tornare indietro, si può proseguire fino al lago Vannino e al rif. Margaroli (aperto marzo e aprile). Si consiglia di informasi sulle condizioni presso i rifugi.
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ITINERARI VAL D’OSSOLA ( VB)
CIASPOLE MONTE PIOTA (1925 M) VALLE CANNOBINA Località: Gurro, Val Cannobina Accesso: da sud autostrada A26 per Gravellona Toce, uscita Baveno in direzione Verbania che si supera fino ad arrivare, seguendo la sponda del Lago Maggiore, a Cannobio. Da qui si lascia il lago e si sale in Val Cannobina fino a Gurro. Partenza: Gurro (812 m) Arrivo: Monte Piota (1925 m) Dislivello: 1115 m Durata salita: 4 h Difficoltà: facile, impegnativa solo la cresta finale
Informazioni: www.distrettolaghi.it www.sentieridelverbanocusioossola.it Descrizione: la Val Cannobina, sul limitare orientale della Val Grande, è valle selvaggia e remota. L’itinerario da Gurro (810 m) tocca il valico della Mergugna (1026 m), raggiungibile anche da Falmenta (675 m), cavalca la dorsale che si innalza dapprima in boschi di faggio, poi lungo piacevoli dossi, fino alla sella del Pian Bozzo (1730 m). Da qui, inerpicandosi su una cresta sinuosa, l’itinerario raggiunge la cima della Piota (1925 m). Il panorama spazia su Val Grande, Prealpi e Alpi, con vista sulla Est del Rosa. Scialpinistica classica, è oggi sempre più apprezzata anche con le ciaspole.
CIASPOLE MONTE FAIÉ (1352 M) VAL GRANDE
Informazioni: www.distrettolaghi.it www.parcovalgrande.it Descrizione: dal termine della strada si raggiunge il rifugio dell’Alpe Ompio (1000 m) lungo un’ampia e agevole mulattiera. Poi Località: Alpe Ompio, San Bernardino Accesso: da sud autostrada A26 per Gra- si sale in breve a un nucleo di rustici dove si ha una bella vista sul Lago Maggiore. Il vellona Toce, uscita Baveno in direzione Verbania. Giunti alla località Fondotoce, si sentiero quindi prosegue a mezza costa per raggiungere una sella nel bosco con, a prosegue verso San Bernardino Verbano e, dal paese di Santino, si svolta a sinistra destra, una croce su un poggio fra i faggi. Si sale a sinistra lungo la dorsale che per l’Alpe Ompio fino al termine della segna il confine del Parco Nazionale della carrozzabile. Val Grande. La dorsale si fa gradualmente Partenza: Ruspesso (937 m) più ripida fino ad arrivare sulla cima del Arrivo: Monte Faiè (1351 m) Monte Faiè che offre uno dei più bei panoDislivello: 450 m rami a 360° sui laghi Maggiore e d’Orta e Durata: 2 h sulle Alpi Lepontine. Difficoltà: media
CIASPOLE MONTE MASSONE (2161 M) VALLE STRONA Località: Chesio, Valle Strona Accesso: da sud autostrada A26 per Gravellona Toce dove si esce e si prosegue in direzione Omegna e Valle Strona. Si raggiunge Chesio e, da qui, si sale in auto finché si riesce verso l’Alpe Loccia. Partenza: strada tra Chesio (673 m) e l’Alpe Loccia (1107 m) Arrivo: Monte Massone (2161 m) Dislivello: da 1060 m a 1490 m a seconda dell’innevamento (la strada Chesio - Loccia non viene pulita dalla neve). 36
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Durata salita: da 3 h a 4 h 45 Difficoltà: impegnativo Informazioni: www.distrettolaghi.it Descrizione: salita molto amata dagli alpinisti di Omegna e, come scrive Alberto Paleari, “il panorama è di quelli che non si dimenticano. Vuole l’usanza che giunti in cima si suoni la campanella della croce”. Dalla chiesetta seguire la mulattiera lungo la dorsale pianeggiante fino all’Alpe Vecchia (1179 m). Si sale poi nel bosco all’Alpe Frera (1239 m) e per il ripido dosso che porta al Campallero (1563 m). Continuando sul costone, per balze e terrazze, e rimanendo sul suo colmo, si giunge sotto la cima. Qui la salita si impenna e si prosegue in cresta.
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CIASPOLE CAVALLO DI RO VALLE ANTRONA Località: Cheggio, Valle Antrona Accesso: da sud autostrada A26 per Gravellona Toce che poi diviene s.s. 33 del Sempione. All’uscita Villadossola seguire le indicazioni per il Parco naturale della Valle Antrona. Partenza: Cheggio (1500 m) Arrivo: Cavallo di Ro (1900 m) Dislivello: 400 m Durata: 1 h 30 Difficoltà: media Informazioni: www.distrettolaghi.it www.valleantrona.com
CIASPOLE ALPE SOLCIO (1751 M) VALLE DI VEDRO Località: Varzo, Val di Vedro Accesso: da sud autostrada A26 per Gravellona Toce che poi diviene s.s. 33 del Sempione. Superata Domodossola si prosegue in direzione Sempione e si esce a Varzo. A Varzo si seguono le indicazioni per San Domenico. Percorsi circa 4 km si giunge in località Maulone dove si parcheggia sulla destra, subito dopo la cappella votiva. Partenza: Maulone (937 m) Arrivo: Alpe Solcio (1751 m) Dislivello: 810 m Durata: 3 h
Punti d’appoggio: rifugio Cai Novara, tel. 0324.575977; albergo Alpino, tel. 0324.575975. Descrizione: Da Cheggio si sale nel vallone del Passo del Fornalino. Raggiunte le Baite dell’Alpe Meri Inferiore dirigersi a destra verso le sovrastanti baite dell’Alpe Meri Superiore. Da questo punto si segue in dolce pendenza una pista forestale per il rimboschimento, fino alla dorsale Cavallo di Ro, punto panoramico dal quale si può ammirare la Weissmies, il Pizzo Andolla, il Lago Alpe dei Cavalli, la Forcola, il Lago di Antrona, il Lago di Campiccioli e la dorsale che divide la Valle Antrona dalla Valle Anzasca. Rientro sullo stesso percorso, evitando altre varianti.
Difficoltà: media Informazioni: www.distrettolaghi.it www.rifugiocrosta.it Descrizione: escursione tra alpeggi e boschi in un ambiente molto bello e tipico della Val d’Ossola. All’arrivo all’Alpe Solcio è possibile ristorarsi al rifugio Crosta che è aperto tutto l’anno. Si può scegliere un rientro ad anello: informarsi sempre contattando il rifugio prima della partenza per avere indicazioni precise su percorsi e innevamento. Consigliato a escursionisti con un minimo di allenamento poiché il percorso, pur non essendo mai ripido e sviluppandosi su una larga pista (strada estiva) sempre ben battuta, presenta un certo dislivello.
ALPINISMO-CASCATE PALESTRA DI SAN MICHELE VALLE FORMAZZA
bosco a destra della bastionata. Materiale: normale dotazione da cascata Difficoltà: I / dal 2 al 4+ Stile: cascata classica Area: San Michele, Val Formazza Accesso: la bastionata si trova poco sopra Esposizione: est Dislivello: da 30 a 50 m la strada, salendo in valle da Periodo: dicembre - febbraio Domodossola verso le cascate del Toce Informazioni: www.distrettolaghi.it a sinistra, di fronte alla frazione di San Descrizione: larga bastionata in cui si Michele. Lasciata l’auto nell’ampio trovano numerose linee di salita, parcheggio presente ai lati della strada caratterizzate da ogni ordine di si raggiunge facilmente la base. difficoltà. Considerata la vicinanza alla Discesa: calate in doppia dalle soste a strada può risultare abbastanza spit o, per i monotiri più brevi, in moulinette. In alcuni casi le soste sono frequentata, anche perché il pericolo di valanghe è nullo. Ottima per muovere attrezzate con cordoni su alberi. i primi passi o per allenarsi. Volendo si può scendere a piedi dal 38
Outdoor Montagne
FASCIA
SCIALPINISMO COSA ABBIAMO USATO
LA SPORTIVA DRACO HEADBAND
GPS
GIACCA
Garmin MAP 64s
BERRETTO
LA SPORTIVA LATOK PRIMALOFT JACKET
LA SPORTIVA MUSE BEANIE
PILE
LA SPORTIVA POLARIS JACKET
GIACCA
LA SPORTIVA ESTELA PRIMALOFT JACKET W
ZAINO
CAMP M3 30 lt
PILE
LA SPORTIVA STARDUST PULLOVER W
ARTVA
(sotto la giacca)
MAMMUT PULSE BARRYVOX
GUANTI
CAMP G SWING
OROLOGIO/ Altimetro/ Barometro/ Bussola/ PRO TREK PRW - 3000/
BASTONCINI COBER TRESERO
ARTVA
(sotto la giacca)
MAMMUT PULSE BARRYVOX
BASTONCINI
LA SPORTIVA RST ALU SKIALP
PANTALONE
PANTALONE
LA SPORTIVA AURA PANT W
LA SPORTIVA CHALTEN PANT
SCI
CASCO
CAMP SPEED
SCARPONI LA SPORTIVA SPECTRE
RAMPONE
SCI
ELAN LHOTSE + attacco DIAMIR
CAMP TOUR NANOTECH UNIVERSAL
SCARPONI
SCARPA F1 EVO WMN
SONDA
CAMP SONDA LIGHT
PALA
CAMP ALU FIX
Marco Rolando
LA SPORTIVA RST ULTRALIGHT
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Austria Svizzera
Val di Fiemme Francia
Val di Fiemme
SCI VOLANDO NEL BIANCO
Il fondo in Val di Fiemme è una risorsa favorita dalla morfologia del territorio. Ne abbiamo parlato, fra sciate e ciaspolate, con l’azzurra olimpionica Antonella Confortola
L
a Magnifica Comunità di Fiemme (provincia di Trento) è una delle rare istituzioni di orgine medievale oggi ancora vive. Gran parte del patrimonio boschivo del territorio è gestito proprio da questo ente nel rispetto delle piante e degli uomini. L’argomento, apparentemente lontano dai temi dell’outdoor invernale, tocca invece da vicino chi va in montagna nella stagione della neve a praticare attività open air. Lo tocca nel piacere estetico generato in chi osserva le sue alture puntellate di abeti spolverati di bianco e nella maggiore sicurezza per la protezione dalle valanghe determinata dai boschi tenuti bene, facendo attenzione al taglio. Quante volte, guardando le immagini televisive delle falcate fondistiche della Marcialonga o dei Campionati mondiali, abbiamo per un attimo pensato alle foreste scandinave prima che la telecamera aprisse il campo sulle inconfondibili guglie dolomitiche del Latemar e del Catinaccio? Che da queste parti, fra gli undici comuni della Val di Fiemme attraversati dal fiume Avisio, a una quota media attorno ai mille metri, il fondo sia una passione contagiosa, lo si capisce dal numero di praticanti e dal fatto che la punta dell’iceberg arrivi a toccare il cielo con frequenza inusuale. Grazie a Franco Nones, Christian Zorzi e Antonella Confortola, tanto per fare dei nomi, la Val di Fiemme in questi anni ha visto entrare nelle sue case numerosi titoli e medaglie olimpiche. Lo si capisce dai chilometri di piste ben tenute e da strutture come lo stadio del fondo di Tesero. Anche qui però, nella terra del Tour de Ski (quest’inverno il 9 e 10 gennaio) e della Marcialonga, la granfondo da 70 km fra le valli di Fiemme e Fassa (il 25 gennaio), gli appassionati di sport invernali backcountry a tutto tondo trovano pane per i loro denti e ambienti ideali. Partendo dall’attività “principe” della valle, ci siamo fatti
NOME: Antonella COGNOME: Confortola NATA A: Cavalese VIVA A: Ziano di Fiemme (TN) SEGNO ZODIACALE: Bilancia REALIZZAZIONE: bronzo alle Olimpiadi, titolo mondiale di corsa in montagna ATTIVITÁ: atleta gruppo sportivo forestale LIBRO: ”Leggende della della Val di Fiemme”
A fronte, sulla pista Campiol al Passo Lavazè. Sullo sfondo il gruppo del Latemar.
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prendere per mano da Antonella Confortola, plurimedagliata atleta da sci stretti della Forestale con quattro olimpiadi all’attivo (da Nagano 1998 a Vancouver 2010), in estate molto attiva anche nella corsa in montagna. Antonella è affabile, alla mano come tutti gli sportivi veri.
A destra, ancora sulla pista Campiol al Passo Lavazè, con le Dolomiti, patrimonio Unesco dell’umanità, sullo sfondo. Qui sotto, la 50 km maschile a tecnica classica dei Campionati del mondo di sci nordico “Fiemme 2013”.
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Cosa fai in inverno oltre allo sci di fondo? “Mi piace il winter trail running (la corsa su sentieri invernali), la camminata su percorsi battuti con i bastoncini stile nordic walking invernale, la camminata con le ciaspole (soprattutto per accompagnare qualche amico), qualche volta lo scialpinismo e lo sci di fondo fuori pista”. Dove è possibile qui in valle praticare sci di fondo plaisir? “Si può andare al lago di Tesero dove, oltre alla pista ‘agonistica’ su cui si sono svolti i Mondiali 2013, abbiamo l’anello di circa un chilometro nella piana della partenza, adatto anche ai principianti. Da li si può proseguire per diversi chilometri sulla pista della Marcialonga, o verso Molina, in leggera discesa, oppure ancora verso Predazzo e Moena (in direzione opposta, in leggera salita) su pista accessibile a tutti. Si può anche salire al Passo Lavazè (1800 m) al ‘paradiso’ dei fondisti del centro Lavazè - Oclini con più di 80 chilometri di tracciati (collegamenti per Passo Oclini e per la zona altoatesina di Weissenstein) in un ambiente aperto, soleggiato e costellato di piccole malghe in cui fare uno spuntino”.
Qui sopra, alteti sulla spettacolare “Final climb” del Tour de ski, all’Alpe Cermis. Tappe finali della nona edizione, come sempre, in Val di Fiemme. Quest’inverno il 10 e 11 gennaio 2015: www.fiemmeworldcup.com.
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A destra, c’è anche il freeride in Val di Fiemme: powder a Bellamonte Lusia con, sullo sfondo, le Pale di San Martino e la catena del Lagorai. In basso, la fondista e olimpionica di Ziano di Fiemme Antonella Confortola.
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I tuoi must? “Mi alleno spesso a lago di Tesero, perché mi diverto di più su piste dure e tecniche, con tante salite, dove posso scegliere tra lunghezze da 2,5 - 3,3 - 5 e 7,5 chilometri. Si tratta di giri molto nervosi, con salite e discese veloci per fondisti abbastanza esperti, allenati bene. Itinerari di difficoltà 8 non esageratamente tecnici o pericolosi, perché sono sempre battuti alla perfezione. Il passo Lavazè è un altro dei miei must quando voglio fare un ‘lungo’ fino a Passo Oclini, oltre i 2000 metri, passando per malga Varena, con una salita molto lunga per raggiungere la parte più alta della pista ad Oclini, dove si vede un panorama fantastico. Questo itinerario, di difficoltà 8, non è molto tecnico perché la salita è regolare, ma bisogna essere ben allenati perché la salita è continua e lunga e l’altitudine si fa sentire”. Dove consigli di andare a correre in valle d’inverno? “In inverno scelgo degli itinerari vicino a Ziano, così parto da casa a piedi. Mi piace correre sui sentieri che percorro d’estate: salgo subito verso il pendio, sul lato sud della valle, dove di solito c’è meno neve. Per alcune centinaia di metri procedo in direzione monte ‘Polse’ fino a imboccare un tracciato abbastanza pianeggiante che arriva a Tesero, per poi abbassarmi e ritornare verso casa da un sentiero tagliafuoco”. La tua meta preferita con racchette e sci da alpinismo... “Parto da Ziano e salgo sul versante nord verso l’alpeggio di Sadole (1600 m) dove si erge il monte Cauriol (2485 m), su cui si è combattuta la Grande Guerra. In inverno, se c’è tanta neve, è pericoloso andare a Sadole per il rischio di valanghe. Quindi, a metà itinerario giro a destra in direzione Bambesta e salgo fino a un bel ‘baito’ rimesso a nuovo, che è anche una meta di ski alp”. L.S.
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A sinistra in alto, freeride a Bellamonte Lusia. Sotto, poltrona vip per ammirare l’affascinante e selvaggia Catena del Lagorai, meta di tante gite di scialpinismo. In basso, Antonella al Passo Lavazè nello scenario dolomitico del Latemar e del Catinaccio.
La Val di Fiemme ha ideato un eco-affare per il turista e per l’ambiente. Versando un piccolo contributo da 1 Euro a notte, gli ospiti degli Hotel “Fiemme Vallevviva” ricevono la FiemmE-motion Winter Card che comprende skibus gratuiti, divertenti animazioni per famiglie, suggestive attività oltre lo sci, come escursioni guidate e ciaspolate nella neve, ma anche sconti sui transfer e coupon giornalieri di un euro per negozi, ristoranti, rifugi, noleggi e scuole sci. Le settimane bianche o i week-end sulla neve si arricchiscono così di emozioni indelebili, fra panorami innevati di estrema bellezza.
www.visitfiemme.it
ITINERARI VAL DI FIEMME (TN)
SCIALPINISMO CIMA DI BRAGAROLO (2692 M) Area: Val di Fiemme Esposizione: nord Partenza: località Pulesi (1459 m) Arrivo: Cima di Bragarolo (2692 m) Dislivello: 1250 m Difficoltà: BSA Tempo di salita: 4 h 30 Informazioni: www.visitfiemme.it Descrizione: salita impegnativa nella stretta Val Bragarolo che porta a pendii aperti e a una cima panoramica. Serve innevamento abbondante e sicuro. Da Predazzo si segue la strada per il Passo Rolle fino al Lago di Paneveggio. Alla fine
del lago, a destra, si parcheggia in località Pulesi. Da qui si costeggia il Lago di Paneveggio in direzione ovest. Poco prima del ponte sul rio di Ceremana si imbocca una forestale sulla sinistra, che si segue fino alla baita di Pian di Ceremana (1540 m). Si abbandona la strada in direzione sud e si costeggia il torrente della Val Bragarolo. Si continua nella valle e, alla biforcazione di quota 2302, si tiene la destra, mentre a quella successiva si va a sinistra puntando alla vicina forcella. Poco prima della forcella si traversa a sinistra, raggiungendo in breve il bivacco Aldo Moro. Da qui si sale per il pendio nord ovest della quota 2692 e si arriva, sci ai piedi, fino in vetta.
FREERIDE SKI CENTER LATEMAR
La proposta prevede l’uso degli impianti: da Predazzo la Cabinovia Predazzo Gardonè e la seggiovia Gardonè Località: Val di Fiemme Passo Feudo; da Pampeago la seggiovia Accesso: con gli impianti di risalita da Latemar e la seggiovia Residenza. Giunti Predazzo oppure da Pampeago (Tesero) in cima agli impianti, dal rifugio Passo Lunghezza: 1500 m Feudo si sale in autonomia fino al rifugio Dislivello positivo: 350 m Torre di Pisa dove avviene il cambio Dislivello negativo: 900 m assetto per la discesa in direzione nord Difficoltà: esperti costeggiando i faraglioni del Latemar. Periodo: febbraio - marzo Servizi: Ski Center Latemar - www.latemar.it Si scende il canale che porta alla stazione a monte della seggiovia Absam - Maierl Informazioni: Scuola di sci Alta Val di dove ci si ricongiunge alle piste battute. Fiemme tel. 339.5707183 La salita al rifugio Torre di Pisa si effettua www.visitfiemme.it con sci e pelli di foca, il che richiede Descrizione: spettacolare discesa tra le appositi attacchi da scialpinsimo. guglie dolomitiche del Latemar.
SCI DI FONDO AL COSPETTO DELLE DOLOMITI Località: centro fondo Passo Lavazè, Val di Fiemme Percorso: Passo Lavazè - malga Costa Lunghezza: 9 km Difficoltà: media Servizi: servizio sciolinatura, spogliatoi con docce, parcheggi, strutture ricettive, sala adibita a premiazioni, punti di soccorso con radio-telefono, bar, ristoranti, noleggio sci e tute Punti d’appoggio: malga Costa, albergo Dolomiti, hotel Bucaneve Informazioni: www.visitfiemme.it, www.centrofondolavaze.com 48
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Descrizione: pista piuttosto tecnica, dolcemente sinuosa all’inizio, più impegnativa nei tratti centrale e finale. Per buona parte il tracciato è esposto al sole in ambiente naturale che ricorda i paesaggi nordici. Giunti a malga Costa, nel mezzo di un’ampia distesa di neve, si gode della vista sul Catinaccio, sul Latemar, sullo Sciliar, sulla Pala di Santa, sul Corno Bianco e sul Corno Nero. Alternando lunghi tratti di salita a quelli di discesa, oltre a sezioni pianeggianti, la pista ha le caratteristiche adatte anche a chi vuole allenarsi. Negli ultimi chilometri il bosco lascia di nuovo spazio alle distese innevate del Passo Lavazè.
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ITINERARI VAL DI FIEMME (TN)
CIASPOLE MALGA SASS E MONTE COGNE (2171 M) Località: Sicina, Val di Fiemme Accesso: da Cavalese si scende verso Segonzano e, all’altezza di Casatta, si imbocca la strada che sale a Valfloriana. Oltrepassato il borgo di Sicina, si segue la carrozzabile fino all’agriturismo Fior di Bosco (1245 m). Partenza: località Sicina (1300 m) Dislivello: 700 / 950 m Durata: 4 h - 6 h Difficoltà: facile fino alla malga; più impegnativa la cima Informazioni: www.visitfiemme.it
WINTER TRAIL SULL’ALTOPIANO DI LAVAZÈ Località: Comune di Varena, Val di Fiemme Accesso: Passo Lavazè Partenza e arrivo: centro fondo di Lavazè Percorso: continui saliscendi dolci Dislivello: 100 m Lunghezza: 5 km Difficoltà: facile Tempo di percorrenza: 2 h Periodo consigliato: dicembre - marzo Punti d’appoggio: albergo Dolomiti, hotel Bucaneve, malga Varena, malga Ora Informazioni: www.visitfiemme.it www.centrofondolavaze.com Descrizione: il sentiero parte dal par-
cheggio del centro fondo ed è adatto a tutti: singoli, famiglie e piccoli gruppi. Si sviluppa in leggera salita lungo le ampie, panoramiche radure del passo e i boschi di abeti e pini cimbri. Grazie ai continui saliscendi, il percorso è vario e divertente oltre che interessante dal punto di vista naturalistico. Il tracciato è innevato e battuto e permette di individuare qualche orma o, con un po’ di fortuna, di vedere animali che abitano questi luoghi. Durante la passeggiata è possibile fare tappa in malga per degustare qualche specialità locale prima di fare ritorno, percorrendo lo stesso tracciato, al Passo Lavazè.
ALPINISMO-CASCATE CASCATA DI CAVALESE Località: località Cascata, Cavalese, Val di Fiemme Accesso: dalla strada di fondovalle in località Cascata. Parcheggio a 20 metri. Discesa: le cascate da una lunghezza sono attrezzate con le soste per la calata e nei tiri di dry tooling con spit e catena Materiale: normale dotazione da cascata Difficoltà: da M6 a M11 Stile: cascata classica e dry tooling Esposizione: nord Numero vie: 6 50
Outdoor Montagne
Descrizione: si sale la carrareccia per Bait del Manz (1290 m). Attraversato il ponte si continua nel bosco. Si lasciano a destra le due stradine per malga Vernera e, a sinistra, la stradina per malga del Coston. Si prosegue per la strada principale fino all’agriturismo malga Sass (1970 m), che costituisce già una meta. Dalla malga si risale verso sud per poche centinaia di metri, quindi si devia sulla destra nel bosco in direzione del Passo di Mirafiori. Da questo valico, compreso tra il Monte Cogne e le Pala delle Buse, si sale a destra cercando i tratti meno ripidi del crinale e si raggiunge la croce del Monte Cogne, conosciuto anche come Cimati. Discesa sull’itinerario di salita.
Dislivello: 20 m Periodo: dicembre - febbraio Informazioni: www.guide-alpine.it www.guidealpinevaldifiemme.it www.visitfiemme.it Descrizione: la cascata, anche in condizioni di freddo ottimali, non si forma tutti gli anni a causa della grossa portata di acqua. Prestare attenzione alla pozza di reflusso del getto centrale perché è molto profonda e non ghiaccia mai. Sono presenti linee di arrampicata sia a destra che e sinistra della cascata. Le vie di destra sono molto facili, quelle a sinistra sono più verticali e, quindi, più impegnative. Possibilità di arrampicata serale/notturna (cascata illuminata).
WINTERTRAIL COSA ABBIAMO USATO
ZAINO
CAP
LA SPORTIVA BACKPACK ELITE
X-SOCKS SOMA CAP LIGHT
GIACCA
GIACCA
X-BIONIC SPHEREWIND WINTER JACKET Women
X-BIONIC SPHEREWIND WINTER JACKET
MAGLIA SOTTO LA GIACCA
X-BIONIC THE TRICK RUNNING SHIRT LONG SLEEVES Women
PANTALONE
X-BIONIC THE TRICK WINTER PANT LONG
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X-SOCKS WINTER RUN
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X-BIONIC THE TRICK WINTER PANT LONG Women
Austria Svizzera
Val di Fassa Francia
Val di Fassa
NELLA LUCE E NELLA NEVE NOME: Bruno COGNOME: Pederiva NATO A: Bolzano VIVE A: Pozza di Fassa (TN) SEGNO ZODIACALE: Cancro REALIZZAZIONE: discesa con gli sci della Nordest dell’Eiger ATTIVITÁ: guida alpina e maestro di sci LIBRO: “Tita Piaz - Il diaviolo delle Dolomiti” di Arturo Tanesini
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Al cospetto di cime leggendarie, nella Val di Fassa bianca, con l’alpinista Bruno Pederiva. Fra scialpinismo, cascate di ghiaccio e non solo...
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a Moena a Canazei la Val di Fassa (provincia di Trento) costituisce la prosecuzione orografica, crescente in altitudine, della Val di Fiemme in direzione nord est. Nel 2014 le celebrazioni del centesimo dallo scoppio della Grande Guerra hanno contribuito, affiancandosi al marchio di Patrimonio dell’Umanità, a riportare le sue Dolomiti (la Marmolada, il gruppo del Sella, del Sassolungo e del Catinaccio) sotto una luce storiografica fondamentale. Una luce che
fa risaltare le ombre degli accadimenti tragici di quella guerra (come di qualsiasi conflitto), delle giovani vite spezzate nel gioco assurdo di decisioni superiori, e che, quindi, dona profondità all’immagine di queste montagne che rischiavano di apparire troppo idilliache, di plastica, tanto sono belle. Montagne vere invece, su cui è passata la vita degli uomini. Montagne dove esistono ancora, specie nelle valli laterali, le malghe che fungono da malghe, e non sono - e forse non saranno
Qui sopra, freeride nel gruppo del Sella. A sinistra in alto, l’abitato di Pozza di Fassa con, in primo piano, la frazione di PÊra, punto di partenza di tante escursioni.
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mai - il travestimento cosmetico di qualcos’altro. Si può andare a divertirsi, a sciare, a ciaspolare, anche con questa consapevolezza, senza togliere leggerezza al gesto. Per questo abbiamo scelto di farci accompagnare da un alpinista non banale come Bruno Pederiva, lui climber e ghiacciatore delle origini che ha fatto la storia dell’arrampicata moderna in oltre trent’anni e che, da solo o con l’amico Tone Valeruz, è sceso con gli sci da pareti “impossibili” non solo sulla “sua” Marmolada. Cosa ti ha dato la Val di Fassa come alpinista e come guida? “Mi ha dato la Val San Nicolò con le diverse vie di piú tiri tra le quali ‘Terrore prima di sera’, ‘Tuoni & fulmini’, ‘Spigolo del traditore’, ‘Comun general’. Poi le cascate di ghiaccio, da quelle del Rio di Crepa (a Fontanazzo), a quelle di fronte alla funivia di Campitello, le cascate al Passo Pordoi e in Val Lasties. Tutte salite per primo quando l’arrampicata su ghiaccio non era ancora di moda”.
È possibile fare ghiaccio, freeride, ski alp di livello medio senza scadere nello scontato? “Non vorrei fare un elenco ma sono costretto, tante sono le possibilità. Partiamo dal ghiaccio, giusto per dare degli spunti: le cascate al Ciampac sono raggiungibili con gli sci in poco tempo; poi ci sono le cascate a Fontanazzo, lungo il torrente della Val di Crepa; quelle di Campitello e della Val Duron; le cascate del Pordoi e della Val Lasties che citavo prima e quelle sopra la cava a Pian Trevisan. Riguardo al freeride, con l’impianto del Sass Pordoi si possono effettuare le classiche Forcella, Val Lasties, Val Mezdí, Val Setus, i canali Holzer, Sass de Forcia, Soél, Val delle Fontane. Si può andare in Marmolada, sul versante nord del ghiacciaio, fino al Passo San Pellegrino e sciare sotto la funivia del Col Margherita; o al Belvedere, sempre sul versante nord, verso Arabba; oppure sul versante sud verso l’abitato di Penia; all’Alpe di Lusia passando sotto l’impianto le Cune o partendo dalla seggiovia Lastè. Scialpinismo infine: giro del Lagusel dalla Val Monzoni; Cima Bocche dal rifugio Negritella; giro del Catinaccio: rifugio Antermoia, Val Duron, Valle del Vajolet, Cima Scaliaret e discesa sul versante ovest; giro delle Cigolade dalla Malga Vaél a Gardeccia; forcella Marmolada da Fedaia e discesa in Valle del Contrin; Forcella del Sassolungo: rifugio Vicenza, Monte Pana con rientro con gli impianti del Sellaronda; forcella del Dente dal Col Rodella, con discesa al rifugio Vicenza, risalita al rifugio Demetz e discesa al Passo Sella”.
A sinistra, discesa nel freeride park del Col Margherita, al Passo San Pellegrino. In basso a sinistra, vista sul gruppo dei Monzoni e, a destra, freeride panoramico sulla Roda di Vael scendendo sul versante nord del Col Margherita, facilmente raggiungibile con l’omonima funivia.
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Qui sopra, uno scorcio sull’anello di fondo Masarè, in località Alochet, tra Moena e il Passo San Pellegrino. Qui a destra, una baita e il gruppo del Sella.
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I tuoi itinerari scialpinistici d’autore... “A dire il vero si tratta di itinerari tra scialpinismo, freeride e un pizzico di ripido. Il primo itinerario presenta una discesa impegnativa con pendenze fino a 35° e con un panorama a tutto tondo sulle Dolomiti e le Alpi: dal Sass Pordoi (2947 m), raggiungibile con gli impianti, si sale con sci e pelli al Piz Boé (3152 m), che è la cima più alta del gruppo del Sella. Da qui si scende sul versante est e poi a sud, per il canale della Val delle Fontane, fino a Pont de Vauz sopra Arabba.
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Un altro itinerario che trovo interessante è quello del Piccolo Vernel (2982 m) che si trova tra i due ‘giganti’ della Marmolada e del Gran Vernel. Dal Passo Fedaia (2053 m) si deve raggiungere la Forcella Marmolada e, da qui, per ripidi pendii, il Piccolo Vernel. La discesa si effettua per lo stesso itinerario dietro Col de Bous fino nuovamente al Passo Fedaia. La gita deve essere fatta solo con neve assestata perché presenta una forte pendenza (quasi 40°)”. Riguardo allo sci di fondo e alle ciaspole cosa mi dici? “Mi piace lo sci di fondo. Da giovane ho partecipato a due Marcialonghe e consiglio proprio il suo itinerario che percorre tutta la Val di Fassa e la Val di Fiemme. Oppure bisogna spostarsi al centro di Fondo dell’Allochet in Val San Pellegrino con tre anelli di diversa lunghezza e dislivello. Altrimenti c’é un anello di 2 km al Ciampac. Quanto alle ciaspole... ehm... le ho messe raramente! Proporrei da Ciampedie a Pian Pecei e, attraverso il bosco, al rifugio Gardeccia e al rifugio Vajolet”. L.S.
Qui sopra, cascata di ghiaccio del Ciampedie, sopra l’abitato di Vigo di Fassa, alle pendici del Catinaccio. A sinistra in alto, ciaspolando nella conca di Fuciade al Passo San Pellegrino. Sotto, scialpinismo nelle vicinanze del Sass Becè al Passo Pordoi. In basso, sci fuori pista nel gruppo del Sella.
ITINERARI VAL DI FASSA (TN)
SCIALPINISMO PASSO ANTERMOIA (2770 M) Località: fraz. di Pera, Pozza di Fassa Accesso: dall’abitato di Pera, località Muncion, fino alla Regolina. Oppure in funivia, da Vigo di Fassa fino a Ciampedie. Partenza: ristorante La Regolina (1578 m) o funivia del Catinaccio (2000 m) Difficoltà: BSA - OSA Dislivello: 1200 m da La Regolina - 800 m con la funivia Esposizione: sud - nord - est Durata: 6 / 7 h Attrezzatura: normale dotazione scialpinistica con i rampant Informazioni:
SCIALPINISMO VAL SAN NICOLÒ (2770 M) Località: Val San Nicolò Accesso: Pozza di Fassa Partenza: ristorante Soldanella (1416 m) Difficoltà: facile, adatto anche ai principianti o a chi voglia allenarsi Periodo ideale: dicembre - aprile Dislivello: 600 m Esposizione: ovest Durata: 3 h Attrezzatura: normale dotazione scialpinistica Informazioni: www.guidealpinevaldifassa.com
Descrizione: prima del ponte del ristorante Soldanella imboccare la strada innevata che risale lungo la riva sinistra del torrente San Nicolò fino alla malga Crocifisso. Giunti alla chiesetta, tenere la sinistra attraversando il ponte e, imboccando la strada che segue il corso della Val San Nicolò, si raggiunge la parte più bella del territorio, punteggiata da baite tipiche e contornata dal Gruppo dei Monzoni, sulla destra, e dai maestosi Maerins, sulla sinistra. Si può proseguire fino alla fine della valle per giungere prima alla baita Ciampiè (aperta anche in inverno) e poi alla baita le Cascate. Rientro lungo la via di salita.
FREERIDE COL MARGHERITA - FORCELLA GRANDA Località: Col Margherita, Passo San Pellegrino Accesso: dalla Val di Fassa si procede in direzione Moena; al bivio seguire per il Passo San Pellegrino. Superato il passo, continuare per 400 metri fino alla funivia del Col Margherita situata sul lato destro della statale. Lunghezza: 2 km Dislivello: 600 m Difficoltà: media Periodo: metà gennaio - fine stagione Servizi: noleggio sci - guide alpine 60
Outdoor Montagne
www.guidealpinevaldifassa.com Descrizione: raggiungere località Gardeccia e proseguire verso il rif. Vajolet seguendo la traccia della strada estiva; dal rif. Vajolet proseguire verso il rif. Principe, aperto già nei weekend invernali. Girare a destra e salire al Passo Antermoia (2770 m). Discesa sul versante nord fino al rif. Antermoia e, da qui, mantenendosi sul versante sud, raggiungere il Passo di Dona dove una ripida discesa porta all’inizio della Val di Dona. Risalire brevemente a sinistra verso il sentiero 578 dove si scollina per godersi la panoramica discesa verso la Val Duron. Raggiunto il rif. Micheluzzi, sciare lungo la strada innevata che porta a Campitello di Fassa.
e maestri di sci: www.whitespirit.pro Informazioni: tel. 333.2487834; tel. 347.9604086; www.whitespirit.pro Descrizione: dalla funivia proseguire, sci in spalla, verso sud ovest, dapprima raggiungendo la cima del Col Margherita, poi costeggiando la cresta. Superare l’ingresso del canale Holzer e proseguire 150 metri sulla cresta fino a vedere la sella dove inizia l’itinerario. La discesa si svolge sul versante nord per ampi pendii; scesi i primi 100 metri (i più difficili, pendenza massima 35°), tenere la destra passando ancora sotto il canale Holzer. Rimanendo sulla destra, proseguire per vallette e pendii aperti con poca vegetazione fino ad arrivare alla stradina che, a destra, riporta alla malga.
GROUSE-CREEK.COM
ITINERARI VAL DI FASSA (TN)
SCI DI FONDO ALOCHET Località: Alochet, Passo San Pellegrino Accesso: località Alochet, raggiungibile da Moena salendo per circa 10 km lungo la strada s.s. 346 del Passo San Pellegrino. Percorso: anello di fondo Masarè Lunghezza: 5 km Difficoltà: media Servizi: parcheggio gratuito; noleggio sci Alochet, tel. 339.2414636; lezioni di sci con maestro, tel. 335.7080845. Punti d’appoggio: bar ristorante baita Alochet, tel. 0462.573733. Informazioni: centro fondo Alochet,
CIASPOLE MONCION - GARDECCIA VAJOLET Località: Pera di Fassa, frazione Moncion Accesso: superato l’abitato di Pera di Fassa lungo la s.s. 48 delle Dolomiti, svoltare a sinistra e seguire le indicazioni per la frazione di Moncion. È possibile proseguire in auto fino alla località Soal. Partenza: località Soal (1350 m) Dislivello: 438 m (+ 249 m per rifugio Vajolet) Durata: 1 h 30 (+ 1 h 10 per rifugio Vajolet)
tel. 329.3179148, www.supernordicskipass.it Descrizione: il centro fondo Alochet (dotato anche di neve programmata), dà la possibilità al fondista di sciare a una quota media di 1700 - 1800 m nelle vicinanze del Passo San Pellegrino. Il centro dispone di quattro anelli, preparati per la tecnica classica e lo skating. La pista Masarè presenta un percorso di media difficoltà con saliscendi e due discese più importanti ma non particolarmente impegnative. Il livello di difficoltà spazia dal campo scuola alla pista nera (quella di Campo Dorso, utilizzata dalla nazionale italiana per ritiri e allenamenti).
Difficoltà: medio facile Informazioni: www.guidealpinevaldifassa.com Descrizione: calzate le ciaspole, partendo dalla base dei dirupi del Larsec, si procede su traccia innevata e battuta dalle motoslitte fino a raggiungere la conca di Gardeccia (1949 m). Qui è possibile fare sosta in uno dei rifugi circondati dalle cime del Catinaccio. Da Gardeccia si può proseguire lungo una strada innevata fino al rifugio Vajolet (2243 m), chiuso in inverno. La salita permette di raggiungere una terrazza naturale che domina la vallata situata ai piedi delle Torri del Vajolet.
ALPINISMO-CASCATE CIAMPEDIE
Informazioni: www.guidealpinevaldifassa.com Descrizione: la cascata si trova a monte del paese di Vigo di Fassa, alle pendici Località: Piz, Vigo di Fassa Accesso: a monte del paese di Vigo di Fassa, del Ciampedie. Dopo aver parcheggiato in località Piz, lasciare la macchina appena nei pressi del divieto di transito, procedere a piedi seguendo la pista da sci (stando prima del divieto di transito sulla destra. a lato) fino alla sua prima curva verso Discesa: lungo la linea di salita destra. Da qui si attraversa il bosco e Materiale: normale dotazione da si segue il corso del torrente. Dopo circa cascata 300 metri si guadagna la base della Difficoltà: da WI 4 a WI 5 con passaggi di cascata. La cascata, formata da diverse misto a seconda delle linee colate e da alcuni tratti di dry tooling, Stile: arrampicata su ghiaccio e misto è l’ideale per l’arrampicata in mulinette. Esposizione: sud Soste su alberi a monte delle colate. Numero vie: 4 L’esposizione a sud non garantisce Dislivello: 20 m sempre la formazione della cascata. Periodo: inverno 62
Outdoor Montagne
CIASPOLE COSA ABBIAMO USATO
CIASPOLA
GIACCA
GROUSE CREEK GC 200 BLU
GROUSE CREEK THEA
PILE
GROUSE CREEK ROSE
GUANTI CAMP G SWING
ZAINO
GROUSE CREEK REEF 28lt
GIACCA
GROUSE CREEK ASGAARD
PILE
GROUSE CREEK BART
PANTALONE GROUSE CREEK RUDOLF
Marco Rolando
PANTALONE GROUSE CREEK GIUSY
SCARPE
GROUSE CREEK BLACKBURN HW BLACK
CIASPOLA
GROUSE CREEK GC 200 ROSSA
BASTONCINI
COBER EDGE GRIP
SCARPE
BASTONCINI
COBER QUATTRO
GROUSE CREEK BLACKBURN HW BLACK
LE ALI AI PIEDI
Quando la “Gazzetta dello Sport” organizzava i campionati di sci delle origini e la squadra della Val Formazza vinceva senza rivali. Così fu battuta la prima traccia.
In alto, il campione formazzino Benigno Ferrera col figlio Leo al Lago Kastel nel 1930. A destra in alto, Sisto Scilligo, oro alle Olimpiadi di Garmisch, intervistato da Benito Mazzi. Al centro e in basso, ancora i campioni formazzini vincitori dell’Adunata Valligiani (tutte le foto sono tratte dal libro “Gli invincibili della neve” di B. Mazzi)
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Outdoor Montagne
Lo scrittore ossolano Benito Mazzi, nel 2005, scrisse un libro bellissimo dal titolo emblematico: “Gli invincibili della neve” (Interlinea). Il volume narra del primo avvento dello sci in Formazza e di come esso si sia trasformato, proprio in quelle lande di origini walser, in uno sport di successo (almeno dal 1915 al 1936, quando Sisto Scilligo vinse l’oro olimpico a Garmisch), tanto che gli umili montanari di questa valle ignota le “suonarono” di santa ragione agli skiatori di ben più blasonate località. Quella storia, mai uscita sufficientemente allo scoperto, merita di essere menzionata, anche per una significativa curiosità riguardante il principale quotidiano sportivo nazionale che, evidentemente, in quei primi scorci di Novecento, non aveva ancora “la testa nel pallone” : “nell’inver-
no del 1923 - si legge nel libro - la formidabile squadra della Val Formazza [...] aveva vinto a Ponte di Legno per la quarta volta l’Adunata Sciatori Valligiani, campionato fra le valli d’Italia organizzato dalla ‘Gazzetta dello Sport’, infliggendo sui 30 chilometri, [...] ben 13 minuti ai rivali di Cortina ‘Ampezzo...”. L.S.
Il terzo numero degli Speciali le Ande
CORDIGLIERE
BLANCA, HUAYHUASH, REAL In alto, sopra il cuore del mondo incaico, creste e punte ricamate di ghiaccio, multiformi come idoli antichi, si staccano dalla Terra. Qui risplendono di gigantesca bellezza le cordigliere tra Perù e Bolivia. L’esplorazione, il riscatto dei campesinos e le sfide impossibili su grandi pareti, la riscoperta in bicicletta della Gran Ruta Inca e i cammini su sentieri millenari. Grande reportage firmato da: Franco Michieli IN ALLEGATO LA CARTINA INEDITA
Cordigliere Blanca, Huayhuash, Real Carta
1:50 000
con estratti tematici
1:15000
▲ Itinerari: escursionismo, alpinismo facile e mountain bike ▲ I rifugi e le informazioni utili Allegato a Gli Speciali di Meridiani Montagne N° 10 Direttore Responsabile Marco Albino Ferrari - Errestampa (Orio al Serio - BG)
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