APPROFONDIMENTO
Un datore di lavoro diverso dagli altri Accomunati da un profondo senso di appartenenza e da un sistema di valori che guida le loro attività quotidiane, alcuni collaboratori del Gruppo Svizzero Paraplegici hanno voluto raccontarci quali sono le caratteristiche dello spirito collaborativo a Nottwil.
Tutto è nato da un’idea spontanea. La Jerusalema challenge aveva appena iniziato a spopolare sui social, quando, contagiati dal suo allegro ritmo, alcuni dipendenti del Gruppo Svizzero Paraplegici (GSP) proposero di parteciparvi, facendo del Centro svizzero per paraplegici (CSP) la prima azienda che ballasse sulle note del produttore discografico sudafricano Master KG. L’obiettivo: trasmettere gioia e senso di comunità. E magari concedersi una piccola pausa dopo la prima ondata di coronavirus. Al contempo, siccome a causa della pandemia era stato necessario annullare i festeggiamenti per il trentesimo anniversario della Clinica, cimentarsi nella sfida voleva essere un modo per ringraziare la popolazione. «Se le persone non possono venire da noi, allora conquistiamo i loro cuori con un ballo», spiegò Manuela Marra, responsabile Comunicazione e del Comitato organizzativo. E l’idea piacque! Fu così che il video, prodotto inhouse nel giro di pochi giorni e pubblicato a settembre 2020, raggiunse ben due milioni di persone.
Jerusalema challenge paraplegie.ch/ jerusalema Link diretto al video
6 PARAPLEGIA | M A R Z 0 2 0 2 1
Collaborazione reciproca «Fin dall’inizio è filato tutto liscio», afferma la responsabile Amministrazione da Sirmed, Katrin Oberlin, che si occupò di coordinare la coreografia. E aggiunge: «Quando tutti perseguono lo stesso obiettivo, è sufficiente poco tempo per raggiungerlo.» Un’esperienza che Katrin Oberlin vive tutti i giorni sul lavoro: questa collaborazione reciproca che trascende i confini dei vari reparti e
delle società affiliate è una tipica manifestazione di quello che chiamiamo lo «spirito di Nottwil». A chiunque lo si chieda, la risposta è sempre la stessa: ciò che unisce i collaboratori del GSP è avere una visione condivisa; sanno per cosa si stanno adoperando e vi riconoscono un senso di utilità sociale e di appagamento. Infatti, solo grazie alla stretta interazione di categorie professionali molto diverse tra loro è possibile raggiungere l’obiettivo di integrare al meglio le persone con lesione midollare. Sono queste le fondamenta dell’attitudine improntata alla stima reciproca vissuta in seno al Gruppo. La visione condivisa Così a Nottwil si incontrano soprattutto persone il cui criterio di riferimento è il risultato ottenuto per i mielolesi e che hanno il coraggio di percorrere strade non battute. Come ad esempio Andrea Violka di ParaHelp, la quale afferma: «Per me è espressione dello spirito di Nottwil il fatto che, in quanto infermiera, mi sia stata data la possibilità di dare vita all’idea della ParaCasa.» Nell’arco di due anni Andrea Violka ha fatto sorgere un appartamento in condivisione per quei giovani mielolesi che si trovano nella difficile fase di accesso al mondo del lavoro e di distacco da casa. «Veramente è il clima di lavoro che ha fatto fiorire il mio progetto. All’interno del Gruppo ho incontrato molte mani tese e il sostegno di tutti.» Lavorando con giovani adulti, l’infermiera diplomata SSS aveva riconosciuto la crescente domanda di una realtà abitativa che li aiutasse