A partire dlllla lrizzazione del '60 la sorte dci Cantieri era segnala incluttabilmcntc. Si poteva fermare l'estinzione? Le cose pOTevano andare di\"crsamcnrc? '
Dalla fine della guerra aUa posa della prima pietrA italsidcrinll, nessunll nuova soluzione \'cnnc sperimentata. Taranto negli anni '50 veniva considerata una , sorra di Capitale dci '\Iezzogiorno perché si bra incnxiata con la Grande Storia della Marina M ilitare. Lll città erA uscita dalla guerra con danni al tessuto urbano abbastanza contenuti e con tutto l'apparato in-
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Il "Premio Tar:lnlO", la più prcstlglosa operazione cultura1e di terra joruca, sorto in quegli anni con Ungarerri presidenre della giuria, venne scioccamente boicottato e anche la coeva " Fieni del "Iare" non dO\'eva avere sorte migliore. La " Fiera", che dO\'eva essere una grande opporhlOità per i Cantieri Tosi, si rivelò un sogno troppo ambizioso per la classe politica dci tempo. Nella memoria cittadina sono ancora presenti le storie dell'ArsemIe, ma gli 80 anni dci Cantieri Navali sono stati risucchiati in un buco nero, che non può restituire alle giO\~.tni generazioni alcun messaggio. La vicenda dei Cantieri è certamente conclusa. Ogni storia prima o poi finisce e non c'è niente da aggiungere. Pure su di essa si può tornare a riflettere.
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