IL MARE E L’UNITÀ D’ITALIA
Le Pesca a Taranto a fine ʻ800
Pescatori con nasse
Il ritiro della sciabica sulla spiaggia
Fondazione Marittima Ammiraglio Michelagnoli onlus Cultura del Mare e Ricerche Marine
La pesca delle cozze pelose nei pressi di Punta Pizzone
Elenco descrittivo dei prodotti che si ottengono nei mari di Taranto e degli strumenti ed arnesi principali che si adoperano nella pesca e nella raccolta delle ostriche
Tratto dall'Archivio di Stato di Taranto, Fondo Mar Piccolo B 21, Fasc.232 (fine '800) La tessitura del "tramaglio"
Rete n. 1
Rete n. 2
Rete n. 3
Intreccio dei vimini per la costruzione della "nassa"
Rete n. 4
Foto Archivio IAMC/CNR e Fondazione Michelagnoli - Taranto
Denominata Spirone per depositi di 28 occhi, cioè in ogni 66 centimetri di larghezza vi debbono essere 28 occhietti. Questa rete nella sua grandezza naturale è lunga metri 28,60 e larga metri 4,40 e pesca triglie. Detta Spirone di cocuzzi di 30 occhietti come sopra ed è nella sua grandezza naturale di metri 27,6 di lunghezza e di metri 5,50 di larghezza e, pesca pure triglie. Denominata Sciabica di 40 occhietti come alla rete n. 1, la stessa nell'adoperarsi viene attaccata a due lunghe zoghe che si tira dal lido, dopo situata lungo il mare, e raccoglie ogni sorta di pesce anche minuto. Appellata comunemente Bocco per deposito di 50 occhietti in ogni 66 centimetri di larghezza vi debbono essere 50 occhietti; e la stessa nella sua grandezza naturale è di metri 22 di
lunghezza e di metri 6,40 di larghezza e pesca sarde. Rete n. 5
Denominata Bocco per deposito di 55 occhietti come al n. 4 della lunghezza di metri 18,25 e della larghezza di metri 5,50 e pesca pure sarde.
Rete n. 6
Detta ancora Bocco per deposito e tiene 60 occhietti per ogni 66 centimetri di larghezza, e nella sua grandezza naturale lunga metri 18,25 e larga 5,50 e pesca sarde.
Rete n. 7
Appellata Scichichello, la quale è più piccola di quella detta Sciabica, che i pescatori la tirano in mare, stando in barca. Questa pesca è permessa nelle sole notti estive ed in un certo dato tempo.
Nassa n. 1 È una gabbia di giunchi di forma conica, che nella sua grandezza naturale tiene I'altezza di metri 1,20 e la circonferenza per dove entra il pesce
di cent. 65, con detta nassa si pescano, ponendo internamente le così dette cozzelle schiacciate, i gobbietti, le lappanelle e le piccole triglie. Essa si situa diaconalmente in fondo al mare con entro un peso tale da non farla andare a galla.
Ferro n. 1 È un ordigno col quale, radendosi il fondo del mare, si pescano i crostacei detti muricii, ovvero coccioli ricci gavatoni, però con tal ferro è proibito perché nel detto fondo, suole disturbare tutte le ovaie di ogni specie di pesci.
Nassa n. 2 È un'altra gabbia dalla forma come la prima, dell'altezza naturale di metri 1,60 e della circonferenza per dove entra il pesce di 0,60 cent. che si situa in mare similmente come la prima, ponendovi dentro le dette cozzelle, e si prende ogni specie di pesce bianco: cioè Orate, Voscioli, Salpe e Sargi.
Ferro n. 2 Appellasi Fiocina che, messa alla punta di un'asta lunga di legno, si lanciano i pesci.
Nassa n. 3 Gabbia simile alla prima dall'altezza di metri 0,95 e dalla circonferenza per dove entra il pesce di metri 0,30 e situandosi sul fondo del mare come innanzi si è detto, si prendono Cefali e Seppie, mercé un'esca che si pone dentro la detta nassa.
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Ferro n. 3 Che si appella Brancone col quale, situandosi come quella al n. 2, si estraggono dal fondo del mare taluni vermi marini che servono di esca nelle pescagioni. Ferro n. 4 Che dicesi Branca, che situata come innanzi, serve per estrarre le cozze dai loro depositi. Ferro n. 5 Che appellasi Brancuzzo, che situato ad un'asta come sopra si pescano i ricci, le ostriche, ed altri crostacei.
"U'mazzunare" pescatore di merluzzi