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Cari Fratelli, porgo ad ognuno di voi il mio saluto fraterno, il saluto del Consiglio generale e l’augurio di “buon lavoro” da parte di tutti i Fratelli della Congregazione. Dopo l’Assemblea regionale dei Paolini di Corea e dopo il Capitolo provinciale in Spagna, siete voi ora che, come parte della Congregazione, vi riunite in Capitolo Provinciale. Stiamo iniziando un’attività umana di programmazione, ma – come ha ben precisato il Superiore provinciale Pe. Valdir nella sua omelia durante la celebrazione eucaristica di questa mattina – essa deve essere realizzata con motivazioni soprannaturali. Non siamo solo un’assemblea di programmazione, siamo apostoli che elaborano un progetto di evangelizzazione nella comunicazione con la comunicazione di oggi per il Brasile. Questo Capitolo provinciale è una nuova pagina della storia della Congregazione e della Famiglia Paolina in Brasile. Ci sentiamo continuatori di un’opera che ha una storia che ci precede. Il primo pensiero doveroso, pertanto, deve essere rivolto a tutti coloro che ci hanno preceduto nel vivere in carisma paolino in Brasile: il beato Giacomo Alberione, nostro amato Fondatore, i primi Paolini che sono giunti in questa terra, poveri di risorse economiche ma ricchi di fede e di ideali apostolici, le varie generazioni di Paolini che si sono succedute e che ci permettono oggi di essere quello che siamo. Con riconoscenza dobbiamo dire il nostro “grazie” e lodare la Provvidenza per la generosità di tanti che “hanno faticato per il Vangelo” predicato con la comunicazione. Se a tutti deve andare la nostra gratitudine, a quanti hanno ricoperto a vari livelli il servizio dell’autorità occorre manifestare il nostro rispetto, in particolare verso il Superiore provinciale Pe. Valdecir Conte, il suo Consiglio e i Fratelli che hanno collaborato con il Governo provinciale ricoprendo incarichi di autorità canonica delegata. Rivolgiamo un pensiero riconoscente verso i Fratelli più anziani della Provincia e verso quanti vivono nella sofferenza fisica: ancora una volta ho potuto costatare che da parte dei responsabili vi è attenzione, cura e assistenza fraterna. Il Capitolo provinciale che state celebrando è un avvenimento che si inserisce nel contesto della Chiesa universale e della Chiesa del Brasile. La Chiesa universale ha appena iniziato la celebrazione dell’Anno della fede per ravvivare, dopo cinquant’anni, l’attualizzazione del Concilio Vaticano II e, in questi stessi giorni, si sta svolgendo l’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”.


Questi due avvenimenti che sta vivendo la Chiesa universale hanno lo scopo di riscoprire l’identità missionaria di ogni battezzato e della Chiesa intera: “Evangelizzare è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare” (Paolo VI, Evangelii nuntiandi, n. 14). Se la ragion d’essere della Chiesa è “evangelizzare”, la nostra Congregazione, come parte del Popolo di Dio, ha la stessa missione: evangelizzare nella comunicazione con la comunicazione. Perciò tutta la programmazione capitolare dovrà tener conto della nostra ragion d’essere nella Chiesa: evangelizzare. Tutti i problemi della vita “interna” della Provincia dovranno essere messi nella prospettiva della vita “esterna” (l’evangelizzazione): non possiamo chiuderci in casa perché essere “apostoli” significa “essere inviati” in mezzo alla gente. Il Documento finale della Conferenza di Aparecida, punto di riferimento per la Chiesa Latino-americana e del Caraibi e il testo Diretrizes gerais da ação evangelizadora da Igreja no Brasil 2011-2015, approvato dalla Conferenza Episcopale del Brasile, sono il contesto di Chiesa continentale e locale nei quali dobbiamo inserire la nostra programmazione pastorale con il nostro specifico carisma per i prossimi quattro anni. Il vostro Capitolo provinciale è un avvenimento che si svolge nel contesto della Congregazione e della Famiglia Paolina. Quando una Provincia si raduna, in un clima spirituale e di preghiera, per pensare e decidere insieme, ne trae beneficio tutto il “corpo” della Congregazione. Il progresso di tutta la Congregazione, tenendo conto della nostra diffusione nei cinque continenti, si realizza con il progresso di ognuna delle 18 Circoscrizioni. Insieme a tutte le altre Istituzioni della Famiglia Paolina stiamo vivendo il secondo anno di preparazione al giubileo del 2014: è un’opportunità storica per crescere nell’unità della stessa spiritualità e nella convergenza degli apostolati specifici. In questo secondo anno dobbiamo osservare insieme come siamo stati continuatori creativi dell’opera del Primo Maestro nel vivere come “famiglia”. Il Capitolo provinciale è un avvenimento della storia della Provincia Brasile che si innesta su una storia precedente, soprattutto sugli ultimi quattro anni di vita, per osservare ciò che bisogna migliorare e quanto si deve programmare come una novità. Ogni Capitolo, se vuole essere celebrato nello spirito paolino del “protendersi in avanti”, non si ferma ad analizzare il passato, ma ha l’intelligenza del futuro. Ogni Capitolo, se vuole essere un progresso, deve saper continuare e migliorare ciò che è stato realizzato bene, correggere dove è necessario e proporre il nuovo dove occorre.


Il IX Capitolo generale ci ha dato l’esempio della mentalità necessaria per la progettazione che state iniziando: poiché siamo apostoli, tutto dobbiamo “fare per il Vangelo”; la missione è il polo di convergenza di tutti gli altri aspetti della vita paolina. I veri protagonisti del Capitolo, direbbe il Primo Maestro, sono “gli uomini di oggi da salvare con i mezzi di oggi” in Brasile. Non cambiamo la nostra identità: siamo apostoli di Cristo anche quando siamo suoi discepoli per imparare ad organizzare la nostra vita missionaria con la spiritualità e la preghiera, con la proposta vocazionale e la formazione, con la vita comunitaria e i voti religiosi, con il servizio dell’autorità e la gestione delle risorse. Raccontando ad altri l’esperienza di questo Capitolo, sono sicuro che potrò dire che i Paolini del Brasile hanno voglia di futuro e vivono tutti gli aspetti del carisma paolino “protesi in avanti” nell’evangelizzazione. Due celebrazioni paoline fanno da cornice alla nostra settimana di programmazione: oggi, 22 ottobre, il ricordo del beato Timoteo Giaccardo e, domenica prossima, la solennità di Gesù Cristo Divino Maestro, Via, Verità e Vita. Motivi in più che si fanno percepire la dimensione soprannaturale dei nostri lavori: essere - come dice il nostro Padre San Paolo – “collaboratori di Dio in Cristo”.


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