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RIFIUTI ELETTRONICI? SMALTIRLI SI PUÒ, ED È SEMPLICE

I RAEE sono i rifiuti che aumentano più velocemente in Europa. Fatichiamo a sbarazzarcene e, così, riempiono i cassetti delle nostre stanze.

Ma una soluzione c’è

di Rita Nicosanti

Chiavette USB, vecchi telefoni, pc che non funzionano, cavetti di ogni tipo: alzi la mano chi, in casa, non “nasconde” in un angolino tutti questi dispositivi. Una caratteristica li accomuna: non funzionano. Si tratta dei cosiddetti RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Sono la categoria di rifiuti che più aumenta in Europa. Eppure, secondo la Commissione Europea, meno del 40% viene riciclato. Ma perché ci ostiniamo a tenerli in casa? Eppure smaltirli correttamente non è affatto difficile.

Questione Di Sigle

Prima di capire la corretta definizione di RAEE, è bene partire da un’altra sigla: AEE, ovvero le Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Si tratta di tutti quei dispositivi che utilizziamo nella nostra vita quotidiana: elettrodomestici, apparecchiature elettroniche, informatiche e quelle di illuminazione. Una volta che il ciclo di vita di queste apparecchiature volge al termine, ecco che gli AEE diventano RAEE, cioè Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. I RAEE hanno dei tratti distintivi tutt’altro che lusinghieri: si caratterizzano per un’elevata tossicità per l’ambiente e per il fatto di non es - sere biodegradabili. Non tutto però è perduto: queste apparecchiature, infatti, sono ricche di metalli come rame, ferro, argento e piombo, che possono essere riciclati e riutilizzati. E, con un corretto smaltimento, è possibile recuperare oltre il 90% dei materiali del vecchio dispositivo.

Una Definizione Allargata

Il 15 agosto 2018 è stata approvata la normativa “Open Scope”, che ridefinisce, ampliandola, la categoria dei prodotti che rientrano nella definizione dei RAEE. Fino a quel momento, infatti, rientravano in questa categoria solo elettrodomestici, computer, Tv, smartphone, lavatrici, radio, forni, frigoriferi e altri dispositivi elettrici ed elettronici (di ogni dimensione), guasti o arrivati a fine vita. L’Open Scope, invece, amplia la definizione di rifiuto elettronico, includendo anche i gadget tecnologici o le periferiche come le chiavette USB, i caricatori degli smartphone, le prolunghe elettriche e tutti i tipi di cavetti, che possono così essere smaltiti seguendo le stesse direttive e gli stessi “percorsi” riservati ai più tipici elettrodomestici.

Uno Smaltimento Responsabile

Liberarsi di questi “rifiuti” si può, ma è bene farlo in modo corretto. Ci sono tre opzioni. Il cosiddetto “Uno contro uno”, permette ai cittadini che acquistano un nuovo apparecchio di grandi dimensioni, come ad esempio una lavatrice o un frigorifero, di richiedere al venditore il ritiro di quello vecchio di cui vogliono disfarsi. Attenzione, l’elettrodomestico consegnato deve essere equivalente a quello comprato. Non si può, quindi, comprare un frigorifero e dare indietro una lavatrice. Se la consegna del nuovo prodotto avviene a domici-

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