4 minute read

Società

essendo madre. Le donne meritano di più.

CONFCOMMERCIO, TERZIARIO

DONNA E UNITER, INSIEME PER CERTIFICARE LA PARITÀ DI GENERE

Diffondere la certificazione della parità di genere fra le imprese italiane: è questo l’obiettivo della collaborazione fra Confcommercio-Imprese per l’Italia, il Gruppo Nazionale Terziario Donna, che rappresenta le imprenditrici, lavoratrici autonome e professioniste associate a Confcommercio - Imprese per l’Italia, e l’organismo di certificazione UNITER, fra i primi accreditati al rilascio della certificazione della parità di genere da parte di Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano. Certificare la parità di genere significa riconoscere l’impegno dell’impresa nel rendere più equilibrato il rapporto fra lavoratrici e lavoratori. Un impegno in linea con l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU e con il PNRR che, nell’ambito della Missione 5 “Inclusione e Coesione”, ha stanziato 10 miliardi di euro per promuovere una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ridurre il divario retributivo di genere attraverso la creazione del sistema nazionale di certificazione. «I dati italiani sulla parità di genere ci dicono che c’è ancora molta strada da fare», evidenzia Anna Lapini, presidente nazionale di Terziario Donna. Il gruppo di imprenditrici e professioniste «ha creduto da subito nella certificazione della parità di genere - prosegue - e si è fatta promotrice della misura insieme a Confcommercio e UNITER, perché è un sistema concreto per agevolare finalmente l’empowerment femminile». Il sistema di certificazione della parità di genere prende infatti in considerazione una serie di indicatori chiave che segnalano l’adozione, da parte dell’impresa, di misure operative per ridurre i divari di genere. Questi indicatori riguardano la cultura aziendale e la gestione delle risorse umane; le opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda; l’equità retributiva fra lavoratrici e lavoratori; la tutela della genitorialità e la conciliazione vita-lavoro.

Ma non solo: la certificazione di parità è «un meccanismo premiante, libero, non obbligatorio, e chi vi aderisce ha delle agevolazioni particolari», sottolinea ancora la presidente Lapini. Ai benefici in termini di reputazione, si affiancano infatti diversi vantaggi fiscali ed economici: uno sgravio contributivo dell’1% per le aziende; un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali per l’accesso ai fondi del PNRR; la riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione alle gare pubbliche; un criterio premiale nella partecipazione alle gare pubbliche. A questi vantaggi, il percorso di certificazione offerto da Confcommercio, Terziario Donna e UNITER aggiunge inoltre finanziamenti a copertura dei costi della certificazione e per la consulenza destinati alle imprese con meno di 250 dipendenti, con l’obiettivo di favorire la certificazione delle imprese medie e piccole. Il PNRR si pone infatti l’obiettivo di arrivare, entro giugno 2026, a certificare almeno 800 PMI. Un obiettivo auspicabile e realistico secondo la Presidente Lapini, al quale il progetto Confcommercio, Terziario Donna e UNITER sta già dando il proprio contributo.

La disparità di genere è un fattore culturale, che accompagna le donne per tutta la loro vita. Dai ruoli familiari alla scuola alla carriera alla pensione e oltre. Secondo la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, negli ultimi 10 anni i casi di violenza, abusi, truffe sulle over 65 sarebbero aumentati del 150%, arrivando a 2,5 milioni di vittime, spesso anche del silenzio. Quali sono tre obiettivi su cui puntare subito per intervenire alle radici del problema?

Nel nostro Paese l’onere del lavoro non retribuito, che sia di cura dei bambini, degli anziani, dei fragili o domestico in senso stretto come fare le pulizie o la spesa, è quasi completamente sulle spalle delle donne. Molte abbandonano il lavoro già alla nascita del primo figlio; precipitano in una spirale di dipendenza economica e psicologica che genera tensioni familiari e, nei casi più gravi, violenze di ogni genere. Per interrompere questo drammatico vortice, occorre riequilibrare i ruoli in famiglia, ma anche investire nell’istruzione e nella sanità pubbliche.

Quali misure concrete si dovrebbero adottare per realizzare questi obiettivi? Per riequilibrare i ruoli si dovrebbe innanzitutto migliorare e ampliare la regolamentazione dei congedi parentali e di paternità obbligatori. Inoltre, sarebbe fondamentale introdurre una dinamica di genere nei contratti nazionali collettivi di lavoro a tutti i livelli, cioè riconoscere che donne e uomini hanno bisogni diversi quando si tratta di incentivi alla produttività; “fringe benefit”, ovvero beni e servizi offerti dal datore di lavoro a lavoratrici e lavoratori in alternativa ai compensi in denaro; polizze assicurative. Purtroppo, infatti, le politiche economiche e del lavoro sono formulate prendendo come modello l’uomo - il famoso “homo oeconomicus” -, mai la donna. Allo stesso tempo, riequilibrare i ruoli significa anche offrire servizi adeguati, come gli asili nido, investimento fondamentale del PNRR, che dovrebbero essere obbligatori e gratuiti, con orari prolungati e flessibili per tutte le famiglie perché non sono un servizio per le madri, come si pensa comunemente, ma per i bambini e per la collettività. Così come lo sono

BENESSERE

A 360°

HOTEL SPA PISCINE CURE TERMALI SUBACQUEA APNEA

MILLEPINI

QUATTRO NOTTI IN HOTEL

Camera doppia

Pensione completa

Inalazione con acqua termale

Accesso SPA e piscine termali

THERMAL

SEI NOTTI IN HOTEL

Camera doppia

Pensione completa

Applicazioni di fango termale

Bagni termali con ozono

Massaggi terapeutici

Ingressi giornalieri alla SPA da € 340 a persona da € 720 a persona le scuole di ogni grado. Ecco perché la parità di genere passa anche da investimenti efficaci nell’istruzione pubblica, per migliorare la qualità dell’insegnamento ma anche per ampliare l’offerta educativa e i servizi connessi, come il tempo prolungato. Infine, le cure sanitarie di lungo periodo e la medicina di prossimità, al centro della Missione Salute del PNRR, sono temi di cruciale importanza per la parità se si considera che la cura dei familiari non autosufficienti o disabili, come abbiamo evidenziato, grava essenzialmente sulle donne. Da questo punto di vista, ritengo di vitale importanza che sia realizzata al più presto la riforma della non autosufficienza. Ma investire sulla sanità significa anche, e ancora una volta, garantire servizi di qualità per tutti e per tutte, e quindi equità, sociale e di genere.

PASQUA IN SPA

Camera doppia

Pensione completa

Massaggio Californiano 55’

Trattamento viso 55’

Esfoliante corpo 55’

Accesso SPA e piscine termali da € 759 a persona

PONTI DI PRIMAVERA ABANO-MONTEGROTTO

Camera doppia, 3 notti

Mezza pensione

Massaggio Scacciapensieri 25’

Trekking o Bike tour nel campo di tulipani

Accesso SPA e piscine termali

This article is from: