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PICCOLO È BELLO? I COMUNI PIÙ VIVIBILI D’ITALIA

Sono più fortunati i cittadini di Siena o gli abitanti di Oristano?

Si vive meglio nelle piccole realtà o nelle grandi aree metropolitane?

Esiste ancora il divario tra Nord e Sud? Un viaggio ideale lungo la Penisola, tra molte conferme e qualche sorprendente novità

L’indagine Qualità della vita de Il Sole 24 Ore fotografa il livello di benessere sul nostro territorio esaminando 90 indicatori ufficiali, suddivisi in sei macro categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. L’edizione 2022 evidenzia le ricadute sulla popolazione degli eventi più scioccanti: la guerra in Ucraina (che non accenna a finire), il caro energia (che ha fatto schizzare i prezzi delle bollette) e un’inflazione mai così alta dagli inizi degli Anni ’80. Le fa- miglie italiane si sentono schiacciate e la pressione fa lievitare il divario Nord-Sud, peraltro endemico nel nostro Paese. Tutti fenomeni - accuratamente registrati dalla ricerca - di grande interesse pubblico, per i cittadini e per le Istituzioni.

Le tre città sul podio non sono una novità. Bologna, medaglia d’oro per il 2022, si aggiudica la vittoria per la quinta volta consecutiva. Firenze (già prima nel 2003) ottiene il terzo posto, mentre Bolzano, habitué della top 10, conquista la medaglia d’argento. In classifica balzano all’occhio Emilia e Toscana, con un brillante 9° posto di

Parma (e un 13° a Reggio Emilia), la rimonta di Siena e il +12 posizioni di Pisa che sale alla decima. A premiarle sono soprattutto i piazzamenti nelle categorie “Cultura e tempo libero” e “Ambiente e servizi”.

Non stupisce la leadership del Trentino Alto Adige, grazie anche al 5° posto di Trento, mentre la Lombardia rimane sempre tra i primi 30 classificati con Cremona (11ª) e Bergamo, quest’anno Capitale della Cultura insieme a Brescia, 14ª, seguita da Sondrio.

Non meraviglia neanche constatare il peggioramento delle condizioni delle città metropolitane, dove più dilagano fenomeni di inquinamento e delinquenza. L’ottavo posto di Milano si spiega con l’aumento dei canoni di locazione ma anche con il penultimo posto per le rapine in strada. Roma scivola al 31° posto perdendo 18 posizioni, soprattutto per il numero dei delitti denunciati e di scippi, chiaro segnale di insicurezza. Torino si colloca - insospettabilmente, ma non troppo, per la pessima qualità dell’aria e il numero di crimini denunciati - al 40° posto, seguita da Palermo (88ª) e Napoli (98ª). La prima per l’eccesso di beneficiari del reddito di cittadinanza, la seconda per la densità abitativa più elevata e per il record di rapine nella pubblica via.

Il rapporto privilegia le province più piccole, spesso maggiormente benestanti rispetto alle aree più grandi e popolose. Così, nella casistica “Ambiente e servizi” premia Siena e Aosta, nella categoria “Ricchezza e consumi” Belluno, seguita da Bologna e Bolzano, mentre Oristano scalza Pordenone in testa a “Giustizia e sicurezza”. A Bologna, prima in “Demografia, salute e società”, grazie ai parametri dei livelli di istruzione, seguono Modena e Roma. Alcune aree al Sud necessitano di interventi urgenti nel campo del digitale, delle energie rinnovabili, della sanità e dell’istruzione. È questo il caso di Crotone, maglia nera per la terza volta, che colleziona record negativi anche in tema di “Ricchezza e consumi” e “Cultura e tempo libero”. Le posizioni dall’81ª alla 107ª sono tutte occupate da città del Sud, incluse Salerno, Napoli, Foggia, Taranto e Reggio Calabria. Risalendo, le prime province non del Mezzogiorno in graduatoria sono Latina (80ª) e Frosinone (79ª), mentre Rovigo, prima del Nord, è 77ª. Tra le tante voci, molto interessante è il dato sulla speranza di vita alla nascita, che vede Firenze, Cagliari e Monza-Brianza sul podio e, ultime, Agrigento, Siracusa e Caltanissetta. Mentre tra le new entry troviamo un indice sulla qualità della vita declinata al femminile, basato su 12 parametri tra i quali occupazione, imprese, quote rosa e competenze nelle discipline scientifico-tecnologiche, campi in passato tradizionalmente “feudi” dell’uomo. Qui campeggia la provincia di Monza-Brianza, con uno dei tassi di occupazione femminile più alti del Paese e il record di giornate retribuite a dipendenti donne, seguita da Treviso e Cagliari. Mentre sono le province del Sud a governare la classifica più bassa con Cosenza, Napoli e Vibo Valentia. Ma è nel numero delle neolaureate che risiede il riscatto del Mezzogiorno, con Benevento, Avellino e Caltanissetta sul podio. E la terza età? Considerando tra gli altri parametri la presenza di orti ur- bani, farmacie, biblioteche e infermieri, possiamo affermare che è una fortuna essere anziani a Cagliari, Bolzano e Trento (prime tre), a Roma e Nuoro (al 4° e 5° posto), mentre qualcuno potrà rimanere sorpreso nel trovare a fine classifica - e dopo Messina e Vibo Valentia - Vercelli, Verbano, Lucca, Massa-Carrara e Pistoia (maglia nera per la qualità di vita dei senior).

La 33ª indagine sulla Qualità della vita de Il Sole 24 Ore certifica, ancora una volta, il primato di Bologna (nella foto d’apertura) come città più vivibile d’Italia. Al secondo posto, Bolzano (nella foto sotto), città che da anni frequenta la top 10 di questa particolare classifica. Terza posizione per Firenze (foto in basso).

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