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DACCI IL 5

LO TRASFORMEREMO IN RICERCA D’ECCELLENZA PER LA CURA DEI TUMORI

Sostenere la ricerca scientifica per trovare nuove cure per i tumori è facile come dare un 5 e non ti costa nulla. Quest’anno quando fai la dichiarazione dei redditi destina il tuo 5xMille a Fondazione Umberto Veronesi

5xMille a Fondazione

CODICE FISCALE

Umberto Veronesi Nella casella: “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università”

5xmille.fondazioneveronesi.it

Curiosit

Quando inventò l’e-mail nel 1971, Ray Tomlinson usò la chiocciola, @, un simbolo che sembrerebbe risalire al Medioevo, quando a Venezia era impiegato per indicare la parola anfora, in relazione all’unità di misura.

1 UN ROBOT AVVOCATO? SÌ, NO, FORSE

Avrebbe dovuto debuttare a febbraio l’algoritmo “forense”…

Doveva debuttare a fine febbraio difendendo il suo primo cliente da un’accusa di eccesso di velocità. “DoNotPay” - questo il nome dell’avvocato “robot” - non è entrato in aula a seguito, pare, delle minacce ricevute al suo sviluppatore, Joshua Browder. “DoNotPay”, però, non è un vero e proprio robot: è un algoritmo gestito dall’Intelligenza Artificiale che può suggerire ad un avvocato dotato di auricolari le argomentazioni da proporre durante il processo. Un progetto ambizioso, ma che ha sollevato un vespaio di polemiche.

2 REALTÀ VIRTUALE, AUMENTATA O MISTA?

Sono diverse fra loro: vediamo in cosa differiscono

Quale realtà preferite: virtuale, aumentata o mista? Ma soprattutto, in cosa differiscono? Con visori, sensori e periferiche, la realtà “virtuale” (VR) consente un’esperienza immersiva, mentre quella “aumentata” (AR) si basa su informazioni che si sovrappongono a quanto si vede (come accade con Google Maps o con gli occhiali smart). Quella ibrida (MR) è un mix fra aumentata, virtuale e reale: attraverso un visore consente di vedere non solo la realtà vera aumentata con dati, ma anche componenti o avatar con cui interagire.

3 VIAGGI SPAZIALI E IBERNAZIONE, UN FUTURO VICINO

Non più fantascienza, ma scienza in fase sperimentale

Non c’è stato film di fantascienza negli ultimi decenni che non abbia narrato il sonno e il risveglio di equipaggi in viaggio nello Spazio. Di recente, ricercatori dell’Istituto di Tecnologia Avanzata di Shenzhen (SIAT), in Cina, sarebbero riusciti ad indurre uno stato di ipotermia controllata in primati non umani. Ovviamente, si è ancora distanti dall’ibernare esseri umani, ma adattare il processo potrebbe essere in futuro la chiave per lunghi viaggi spaziali. Senza contare che i vantaggi potrebbero essere molti altri in campo medico.

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DEEPFAKE, il lato oscuro dell’IA

Quando l’Intelligenza Artificiale può manipolare la realtà

Già nel 2017, circolando sui social, intaccarono la reputazione di molte persone famose e mostrarono tutte le loro rischiose implicazioni. Il termine “deepfake” - nato dalla fusione tra le parole inglesi “deep learning” (apprendimento profondo) e “fake” (finto) - indica una tecnica per la sintesi dell’immagine umana basata sull’IA che sa produrre falsi molto credibili, combinando e sovrapponendo immagini e video. La prova? Circa il 50% delle persone coinvolte in un esperimento con "deepfake" erano convinte di aver assistito ad un filmato vero.

Finisce il 2 marzo il Mobile World Congress, la fiera dedicata al settore “mobile” più importante del mondo. Quest’anno sul palco di Barcellona sono presentati tanti nuovi prodotti (www.mwcbarcelona.com).

2023 E PENSIONI: COSA CAMBIA DAVVERO?

QIntrodotta “quota 103” e prorogate “opzione donna” e Ape sociale. Riforma strutturale rinviata al 2024 uando potrò andare in pensione? E con quanto? Ogni anno le domande dei lavoratori sono sempre le stesse, soprattutto in fase di approvazione della Legge di Bilancio. Sono ormai trascorsi più di dieci anni dalla tanto vituperata riforma Fornero e da allora si sono susseguite ben nove “salvaguardie” e diverse misure sperimentali per favorire il pensionamento, con il risultato che districarsi tra le norme previdenziali è sempre più difficile. Anche la Legge di Bilancio 2023 non ha di fatto dato l’addio alla riforma Fornero: restano invariati i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi) e alla pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne). Il Governo, annunciando una riforma strutturale del sistema previdenziale nel 2024, si è per il momento limitato all’introduzione di “quota 103” e alla proroga di “opzione donna” e Ape sociale.

Dopo “quota 100” e “quota 102”, che restano valide per chi ha maturato i requisiti rispettivamente entro il 31/12/2021 e il 31/12/2022, la nuova Legge di Bilancio introduce, in via sperimentale per l’anno 2023, “quota

103”, ossia la possibilità di accedere alla pensione con 62 anni e almeno 41 anni di contributi. Restano ferme le finestre mobili di tre mesi per i lavoratori del settore privato e di sei mesi per il settore pubblico e l’impossibilità di cumulare reddito da lavoro e pensione fino al compimento del 67° anno di età. A queste limitazioni però se ne aggiunge un’altra, decisamente più severa: l’importo della pensione non potrà essere superiore a cinque volte il trattamento minimo (€ 2.818,65 per il 2023) per le mensilità di anticipo rispetto al compimento dell’età pensionabile di vecchiaia.

Anche “opzione donna” è stata prorogata, ma con requisiti più stringenti. Potranno accedervi le lavoratrici con 60 anni di età e 35 anni di contributi maturati entro il 31/12/2022, ma solo se appartengono a tre specifiche categorie: caregivers, lavoratrici con una percentuale di invalidità civile pari o superiore al 74%, lavoratrici in forza o licenziate da imprese in crisi. È previsto uno sconto di un anno sul requisito anagrafico per ogni figlio, entro un massimo di due anni. Per le lavoratrici appartenenti alla terza categoria, invece, il requisito anagrafico è fissato 58 anni a prescindere dal numero dei figli. Prorogata per il 2023 anche l’Ape so- ciale, un’indennità corrisposta fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia a lavoratori in stato di difficoltà che abbiano compiuto almeno 63 anni di età, abbiano un’anzianità contributiva tra i 30 e i 36 anni e rientrino in una delle categorie individuate dalla normativa (lavoratori che svolgono mansioni gravose, invalidi civili con una percentuale pari o superiore al 74 %, lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione che abbiano esaurito il trattamento di NASpI o equivalente, caregivers).

Tra norme transitorie, misure sperimentali e proroghe, è partito anche il cantiere per l’annunciata riforma delle pensioni che dovrebbe vedere la luce nel 2024. Come si legge sul portale istituzionale del Ministero del Lavoro, il ministro Marina Calderone ha innanzitutto anticipato la volontà di ripristinare il nucleo di valutazione della spesa previdenziale, per monitorare in modo efficace la situazione economica e consentire una revisione sostenibile del sistema pensionistico vigente. «La razionalizzazione dei sistemi di accesso alla pensione che ci proponiamo di realizzare risponde alla volontà di dare certezze a quanti, dopo una vita di lavoro, si interrogano rispetto alle effettive prospettive pensionistiche», ha affermato il ministro Marina Calderone, che ha aggiunto: «Serve un quadro chiaro e stabile di norme affinché i singoli possano scegliere come eventualmente provvedere a integrare gli assegni, con congruo anticipo e in maniera sostenibile».

Ci auguriamo che le parole del ministro Calderone si possano tradurre in fatti concreti. Questo non solo significherebbe fornire risposte chiare ai dubbi di molti lavoratori, ma rappresenterebbe una spinta verso quell’azione di educazione previdenziale già annunciata nella riforma Fornero e oggi indispensabile per garantire la sostenibilità del nostro regime pensionistico.

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