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LE “SONGS OF SURRENDER” DEGLI

U2

Il 17 di questo mese esce la nuova antologia della band irlandese, composta da quattro cd che ne riprendono il meglio in una nuova, magica versione

In questo periodo siamo invasi dalla marea montante della musica sanremese, pop che più pop non si può nelle diverse sfaccettature. Ammesso e non concesso che sia indispensabile resistere, quello che serve è una “rockaforte” con le fondamenta ben ancorate nel passato e “lo sguardo dritto e aperto nel futuro” di bertoliana memoria.

Allora chi meglio degli U2? Dei quattro eroi irlandesi che per anni hanno chiuso i concerti con Can’t Help

Falling In Love di sua maestà Elvis e che hanno reinventato il rock dopo la bufera punk, aggiungendo nel tempo tinteggiature grunge e deliri techno a ballate velenose e chitarre in bandoliera, a ritorni al passato e pulsioni in 4/4?

E U2 sia, grazie all’antologia Songs Of Surrender, la somma di 4 cd, ognuno pensato da un musicista del gruppo.

Il chitarrista The Edge, che si occupa anche della produzione, i ritmi Adam Clayton e Larry Mullen Jr. e il cantante Bono rielaborano ciascuno dei 10 brani del loro infinito repertorio, in collegamento diretto con il libro di memorie di Bono, titolato come l’album e diviso in 40 capitoli con altrettante canzoni come intestazioni. Durante il lockdown gli U2 hanno reimmaginato queste tracce con la volontà di guardare al futuro con “l’intimità che sostituisce l’urgenza del post-punk”, talvolta spostando le chiavi o immaginandole al piano, e di affrontare i testi di alcune canzoni, per completarle e renderle attuali. Capolavori come With Or Without You, One, Where The Streets Have No Name, Sunday Bloody Sunday, Pride e le altre vivono così in un universo diverso da quello in cui sono nate, mantenendo la stessa forza, lo stesso fuoco.

Oltre 450 musicisti prenderanno parte alla maratona musicale Crossroads, che per la 24ª volta attraverserà l’Emilia Romagna dal 3 marzo all’11 luglio. I nomi top di marzo: Bobby Watson al tour per il 70° compleanno il 7 a Piangipane (Ra); il nuovo trio di David Holland il 14 a Imola e quello di Joey Baron il 17 a Fusignano (Ra); i Quintorigo che suonano Mingus con Mauro Ottolini il 29 a Modena.

Da Non Perdere

Narratrice del travaglio morale che attraversa il senso della vita e le regole sociali, nel 1926 Deledda fu la prima italiana a ricevere il Nobel, finora l’unica a ottenerlo per la letteratura. La corregionale Crabuzza, originale cantautrice sarda già con i Tazenda e i Chichimeca, traduce in grande musica 10 suoi romanzi in Grazia, la madre, cd con un booklet di 50 pagine con vari saggi e i testi di Stefano Starace. Una scintillante interpretazione, a volte in dialetto, di temi senza tempo.

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