Schiattarella, Pieri e Luci si raccontano
EDITORIALE
Pensieri di fine stagione
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Cari lettori, quando leggerete questo editoriale, l’estate 2011 sarà giunta al termine, lasciando un pizzico di amaro in bocca a tutti quelli che amano le lunghe estati, il caldo torrido, la tintarella e le tanto agogniate vacanze. Quindi, da ora in poi “gente” dobbiamo metterci l’anima in pace, si ricomincia, bisogna tuffarsi nel lavoro e concentrarsi, ognuno per raggiungere i propri obiettivi. Fra poco riaprono le scuole gli impegni e i sacrifici aumentato, i bambini, lo sport, l’ufficio, i colleghi e chi più ne ha più ne metta, ogni distrazione può rivelarsi fatale ! Ma dai, non sarà mica così drammatico? Beh, per alcuni di voi credo proprio di sì, io che per “malattia” non stacco mai, sentirò meno questa fatica, ma per chi si è lasciato andare, per chi ha messo un pizzico di superficialità in più dovuta all’estate e alle distrazioni, può diventare davvero pesante ricominciare. Sarò ritenuto un po’ “pesante” da alcuni di voi, ma voglio aggiungere un carico, come si usa dire in gergo, vi vorrei far riflettere su una situazione socio economica, che non è certo una delle migliori che abbia visto in passato. L’economia si regge su degli equilibri poco rassicuranti, sulla politica stendo un velo e passo, non perchè io sia di destra, di centro o di sinistra, ma perchè credo manchi una concreta e realistica presa di coscienza della situazione globale, da parte di tutte le forze in campo nessuna esclusa. I governi di molti paesi sono allo sbando non sanno neanche loro che strade percorrere, per rilanciare le loro economie, nel momento in cui stò scrivendo questo editoriale gli Stati Uniti stanno rischiando il collasso economico, privi delle risorse necessarie per sostenere la crisi dei mercati e lo stentare della tanto discussa ripresa finanziaria. In Tv ci sommergono di notizie contrastanti ogni giorno: oggi siamo a rischio recessione e gli Stati Uniti rischiano il fallimento. Domani invece, le borse guadagnano, tranquilli la
ripresa è sicura! Il giorno dopo ancora; oggi, le borse subiscono pesanti perdite, è il crollo dei mercati. Il giorno seguente di nuovo; state sereni, parla il capo stato di turno; ci stiamo incamminando verso la riprese. Ma qualcuno di voi ci capisce qualcosa? E i giovani... Che cosa stanno facendo i giovani? Loro che sono il Futuro, la nuova stirpe dell’umanità. Mi sembra abbiano perso il senso, lo scopo della loro vita, i valori, che non abbiano più una linea tracciata dinanzi a loro. NOI, gli abbiamo dato il benessere, lo scooter, la Minicooper, i Computers, l’iPhone, i tatuaggi, Facebook. Ora sì, siamo tutti “connessi” e quindi? Le nuove generazioni stanno vivendo tutti dei falsi obiettivi, cosa vogliono fare da grandi; gli Artisti, i Cantanti, i Ballerini, Show Girl/Man. Ma dove stiamo andando? O meglio dove ci stanno portando? Io mi faccio queste domande in continuazione, senza però riuscire a capire. Forse troppe informazioni distorte, troppa tv, troppa politica e pochi fatti. Dovremmo riflettere tutti su questo e magari cercare di modificare la rotta, credo che non ci farebbe male. Magari non possiamo cambiare le cose. Ma almeno prendendo coscienza di ciò che stiamo facendo, ci sentiremo meno impotenti e più protagonisti. Che questo sia un primo passo ? Perdonate la mia irruenza, la verità fa male, come mi diceva mio Nonno, ma è pur sempre la Verità ! Marco Gammanossi Direttore Commerciale
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COSTUME
07 2000/2011 22 Diana
PERSONAGGI & TENDENZE
10 Io? Ion! Un successo tutto livornese 45 Giacomo Favilla
STORIA DI COPERTINA
12 Vita da calciatore
SPORT
17 Giovane, ambizioso, attaccato alla maglia 55 Le arti marziali per tutti
STORIE DI SUCCESSO
18 Paolino Ruffini 34 Gianna Tani
MISTERO
20 La Toscana dei misteri
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MUSICA
26 Freddie e i Queen
MODA
30 M&M Jewels: creatività allo stato puro 39 Fashion Vademecum
HOT
32 Sex Toys
BENESSERE
37 Make up fai da te 40 Agrimony, per chi indossa una maschera
MEDICINA
39 La chirurgia estetica dopo gli... anta
MESTIERI
42 Il gran maestro dell’ago e del filo
BIOLOGICO
46 Cosmesi Eco-Bio 48 Biofficina Toscana
VIAGGI
52 La rivoluzione del “low cost”
Free Press Anno 1 - n° 3 Testata giornalistica iscritta al Registro Stampa del Tribunale di Livorno n° 06/2011 del 20/06/2011 DIRETTORE RESPONSABILE
Fabio Buffolino
DIRETTORE EDITORIALE
Simona Battini Pegaso Eventi e Comunicazione Livorno Tel. 0586 887017 - Fax 0586 210166 Email: info@pegasomagazine.com www.pegasomagazine.com GRAFICA E IMPAGINAZIONE
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Nuova Cesat Coop Via Buozzi, 21/23 50145 Firenze DISTRIBUZIONE
ARREDAMENTO
65 Mood-rooms: le stanze da vivere
ARTE
76 Il fenomeno artistico “Corrado Gai”
BAMBINI
73 Primi malanni di stagione: che fare? 74 Linda e lo specchio magico
60
Gigliotti Pubblicità s.a.s. P.zza Grande, 4 - Livorno Tel. 0586 892500 - Fax 0586 892321 Email: info@gigliottipubblicita.it www.gigliottipubblicita.it CREDITI FOTOGRAFICI
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FIORI & FANTASIA
80 Le piante “Stressbuster”
CUCINA
81 Torta al cioccolato e vino rosso
Extra
06 Pegaso Point 77 Cinema: Speciale ‘Breaking Dawn’ 78 Libri 79 Eventi 82 Oroscopo 25 - 28 - 50 - 56 - 66 - Pubbliredazionali
Schiattarella, Pieri e Luci si raccontano
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2000/201 1 Un flash back sugli avvenimenti
più importanti di questi ultimi 11 anni Questo articolo è fuori dai generis. Ripercorriamo insieme quanti avvenimenti e cambiamenti un giovane di 25 anni ha già vissuto. Dal 2000 ad oggi sono passati 11 anni, ed in questo arco di tempo di cose ne sono successe. Attacchi terroristici, catastrofi naturali, omicidi efferati, politica, sport, moda, cronaca rosa... In questo spazio temporale il mondo è davvero cambiato. Facendo una piccola indagine fra i ragazzi e frugando nei ricordi abbiamo stilato un elenco dei fatti che sono rimasti in particolar modo impressi nella nostre menti.
di Martina Capodicasa
Passaggio in Italia dalla Lira all’Euro. Entra in circolazione la nuova moneta. 30 gennaio. Cogne. Samuele Lorenzi bambino di tre anni massacrato con un corpo contundente. Unica indagata, processata e condannata fu la madre Anna Maria Franzoni. Questo fu uno dei casi di omicidi efferati che sconvolse l’opinione pubblica italiana.
Vede la luce il terzo millennio Sbarca in Italia, su canale 5 il reality show “Grande Fratello”. Basato su un format della Endemol olandese. Rivoluziona la tv italiana, che da lì in poi si baserà principalmente su questi tipi di contenitori televisivi.
11 settembre. Attentato al cuore dell’America, i terroristi di Al-Qa’ida, dirottano quattro aerei di linea. Due andranno a schiantarsi sulle torri gemelle di New York, il terzo sul Pentagono ed il quarto fu dirottato in una prateria, i passeggeri e piloti ebbero la meglio sui terroristi evitando così un’altra strage, a costo della loro vita. Vittime accertate in totale poco meno di 3.000 .
Nasce il sistema gratuito di telefonia basato su un network peer-to-peer. Skype da la possibilità di parlare da una parte del mondo ad un’altra, in tempo reale e di potersi vedere con la web cam.
7 ottobre. L’America sotto la guida del Presidente Bush dichiara guerra al terrorismo. Comincia la guerra in Afghanistan. 19 luglio. Durante i giorni del G8 nelle strade di Genova ci furono durissimi scontri tra i no-global e le forze dell’ordine. Durante una guerriglia morì un giovane manifestante, Carlo Giuliani.
12 novembre. Attentato suicida a Nassiriya contro il quartier generale dei Carabinieri, rimangono uccisi 19 italiani: 12 carabinieri, 4 militari dell’esercito, 2 civili iracheni. Un altro militare ferito nell’attentato muore tre giorni dopo. I feriti sono in tutto 140.
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4 febbraio. Il giovanissimo Mark Zuckerberg fonda un nuovo social network, Facebook. Il mondo della comunicazione si rivoluziona. 11 marzo. Attentato a Madrid. Una serie di attacchi terroristici, coordinati al sistema dei treni locali, fanno una strage nella stazione ferroviaria di Atocha. 191 persone rimaste uccise e 2.057 feriti. 26 dicembre. La terra trema. Un violentissimo terremoto di magnitudo 9.3 colpì l’Oceano Indiano a largo delle Coste di Sumatra. Il terremoto scatenò delle grandi onde anomale che sotto forma di immensi Tsunami colpirono le coste dell’Oceano Indiano. Vittime accertate 226.000. 2 aprile. Muore il tanto amato Papa Giovanni Paolo II. 9 aprile. Secondo matrimonio del principe Carlo con Camilla Parker Bowles. 2 novembre. Caduta del regime di Saddam Hussein. Il dittatore fu arrestato, processato e condannato a morte.
9 luglio. La nazionale italiana di calcio, sotto la direzione tecnica del mister Marcello Lippi si laurea campione del mondo in Germania. Estate. Dalla procura di Potenza parte l’inchiesta di Vallettopoli. Questa inchiesta ha coinvolto personaggi noti nel mondo dello sport, dello spettacolo, della politica e noti imprenditori, senza esclusione di colpi. Sotto accusa l’imprenditore Fabrizio Corona e il super manager delle star Lele Mora (attualmente arrestato per banca rotta fraudolenta).
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Viene lanciato sul mercato lo smartphone di casa Apple, l’ iPhone, un misto tra iPod e palmare. 13 agosto. Garlasco. Viene trovata uccisa nella sua casa, da un arma la ventiseienne Chiara Poggi. Unico indagato il fidanzato Alberto Stasi. 6 settembre. Muore Luciano Pavarotti, grande tenore italiano. E’ stato tra gli artisti più apprezzati in tutto il mondo grazie alla sua voce. 1 novembre. Perugia. Trovata priva di vita, uccisa con la gola recisa la studentessa inglese Meredith Kercher. Condannati per l’omicidio i suoi amici, Amanda Knox, Rudy Guede e Raffaele Sollecito.
12 gennaio. La terra trema di nuovo. Haiti terremoto catastrofico di magnitudo 7,0. Numero vittime 222.517. 15 aprile. L’Italia perde un grande personaggio. Muore Raimondo Vianello, che insieme a Bongiorno, Corrado, Baudo e Tortora sono considerati i padri fondatori della TV italiana. Il 21 settembre viene raggiunto dall’amore della sua vita, Sandra Mondaini 20 aprile. Incidente nel Pozzo Macondo piattaforma petrolifera, situata nel Golfo del Messico. Tale incidente provocò un versamento di petrolio in mare che durò per 106 giorni, fino al 4 agosto. 26 agosto. Avetrana. Sarah Scazzi viene trovata morta, strangolata in fondo ad un pozzo. Accusati per l’omicidio la zia Cosima e la cugina Sabrina Misseri.
11 marzo. Terremoto magnitudo 8,9, il massimo mai registrato in Giappone. Il terremoto ha provocato un enorme tsunami, a seguire lo scoppio di tre reattori nucleari. 17 marzo. Si celebrano i 150 anni dell’unità d’Italia 20 aprile. Ascoli Piceno. Trovata morta, uccisa con trentacinque coltellate Melania Rea. Unico accusato il marito Salvatore Parolisi. 29 aprile. Il principe William d’Inghilterra futuro erede al trono si sposa con l’ amata fidanzata Kate Middleton. 1 maggio. In seguito alla causa di canonizzazione Papa Giovanni Paolo II viene proclamato Beato. 12 luglio. Il principe Alberto di Monaco convola a nozze con la campionessa olimpionica di nuoto Charlene Wittstock.
5 / 6 novembre. Barack Hussein Obama, viene eletto il primo afroamericano a ricoprire la carica di Presidente degli Stati Uniti d’ America. Elezioni anticipate in Italia. Dal Governo Prodi , orientamento di sinistra, si passa a quello di destra (attualmente ancora presente) capitanato da Berlusconi.
22 luglio. Attentato in Norvegia. Un’auto bomba esplode nel centro di Oslo mentre un folle, Anders Breivik di 32 anni, spara all’impazzata a dei giovani laburisti ritrovatisi per un raduno sull’Isola di Utoya. In totale 90 morti. 6 aprile. La terra in Italia trema. Terremoto distruttivo a L’Aquila, di magnitudo 5,9. 308 vittime, 1.600 feriti. Danni stimati 10 miliardi di euro. 25 giugno. Muore una delle pop star più significative ed importante dei nostri tempi, Michael Jackson, dopo un arresto cardiaco.
23 luglio. Amy Winehouse, cantante inglese, controversa, fuori dagli schemi, viene trovata morta nella sua casa di Londra. La causa, i suoi eccessi di droga, alcol e pscicofarmaci.
8 settembre. Muore Mike Bongiorno, considerato il padre fondatore della tv italiana.
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Un successo tutto Livornese Paolo Scurci 36 anni, titolare della giovane azienda livornese ci racconta la storia del suo successo: mettere un’ orologio dentro un braccialetto. intervista di Marco Gammanossi
IO?
ION! Il braccialetto in silicone colorato con dentro l’orologio è nato da un idea vincente targata Livorno. Ha spopolato nell’estate del 2009, da allora le sue collezioni sono ai polsi anche dei Vip. Un’idea immediata quella di IO? ION! definita da molti geniale, come un oggetto che ha anticipato mode e stili di vita. Molti non sanno che l’idea è di un livornese e che la sua l’azienda è proprio qui in città. Tutto nasce da un viaggio ad Hong Kong per andare a visitare una fiera, dove l’imprenditore Paolo Scurci, rimane folgorato da un braccialetto particolare. Decide così di acquistarne un migliaio da portare in Italia e provare a commercializzarli. Ed è subito un grande successo. La formula vincente un design immediato, infinite colorazioni, collezioni che cambiano ad ogni stagione, materiali particolari, leggerezza estrema (l’orologio pesa solo 10 grammi) fino al plus più originale, ovvero quella sensazione di benessere e relax prodotta dalla Tourmaline, il minerale ionico che in abbinamento all’infrarosso, produce il 100% di ioni negativi, contribuendo alla salute del corpo, al rilassamento ed al bilanciamento elettrico della persona che lo indossa. Un prodotto assolutamente unico IO?ION? che ha risposto ad una precisa richiesta di mercato: uno stile immediato, giovane, con contenuti moda molto evidenti e dal taglio internazionale. IO?ION! è infatti presente in Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna,
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Germania, Austria, Grecia, Repubblica Ceca, Svezia, Finlandia, Stati Uniti e Australia. Vincitore di numerosi Design Award in tutto il mondo in particolare del Good Design Award in Korea (il più importante premio asiatico di design Coperto da Brevetto e Design Registrati), il marchio è oggi espressione di una imprenditoria giovane, come quella rappresentata dalla P.B.P. S.r.l. di Livorno, produttrice e distributrice del marchio in tutto il mondo. Noi incuriositi e fieri del successo imprenditoriale di un nostro concittadino, lo abbiamo incontrato e intervistato in esclusiva per il nostro magazine. Quando nasce l’idea? Da un viaggio in Cina che ho fatto ad Aprile del 2008. Mi recai a visitare una fiera di accessori rimasi colpito da un braccialetto in silicone. Decisi così di acquistarne un bel po’ per portarli in Italia e vedere se potevo venderli. Gli modificai il disegno, il packagin e i colori. I primi che portai andarono a ruba tra amici e conoscenti, di qui l’idea di cominciare a commercializzarli. Come è iniziata la commercializzazione? Abbiamo affidato a 25 agenti capaci la vendita. Pensate che i primi giorni i negozi ne vendevano 40/50 al giorno. Dove sono prodotti? Naturalmente visti i costi in Italia per la manodopera, la produzione la facciamo in Cina. Ma il design e il Packagin sono interamente Italiani: Italian-Style.
Per te cosa rappresenta IO?ION! Un prodotto che può indossare chiunque, questo mi da una grandissima soddisfazione personale. Tre aggettivi che definisco i punti di forza del brand IO?ION! Qualità, Innovazione e Design. Quali sono le difficoltà che hai incontrato? Purtroppo specie all’inizio, i titolari di molte attività tendevano a snobbare il prodotto in gomma (Silicone), è stata dura fargli capire la versatilità e la qualità che c’erano dietro il progetto IO?ION! A quanto ammonta il fatturato globale? A oggi che vendiamo in tutto il mondo e che abbiamo lanciato altri nuovi modelli, siamo vicini ai sei milioni di euro. Quali sono i progetti per il futuro? Stiamo sperimentando materiali e tecnologie alternative per lanciare a Settembre nuove idee e nuovi prodotti. Il prezzo dei prodotti? Uno dei nostri punti di forza è il prezzo modico, che mediamente si aggira tra i 15 e i 25 euro. Durante l’intervista la cosa che ci è saltata subito agli occhi è che Paolo Scurci, è una persona con molta, anzi moltissima umiltà, dote che non si vende al supermercato e che spesso si trova in molti imprenditori che hanno fatto centro con il proprio business. Perchè il successo non viene mai per caso. Questa è la Livorno che ci piace, quella di uomini che si lanciano, che amano le sfide che guardano al futuro e non si arrendono e che spesso, molto spesso, trovano il successo.
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Vita da calciatore
Schiattarella, Pieri e Luci si raccontano di Martina Capodicasa Questa volta la nostra storia di copertina è dedicata a loro: i calciatori. Visti però da un’angolazione inedita che va oltre le apparenze. Attraverso questo articolo vogliamo sfatare il mito, luogo comune del calciatore: soldi, bella vita e veline. Basta! Tutto questo lo abbiamo sentito dire centinaia di volte! In verità sono ragazzi semplici, con ottimi valori e principi, che svolgono un
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lavoro; sì, perché il calcio se vissuto e praticato seriamente, con la testa è un impegno, nasce da una passione, da un talento ma diventa poi nei casi più fortunati una professione. Grazie alla collaborazione con la società del Livorno Calcio, sempre aperta a nuovi progetti, siamo riusciti non tanto ad intervistare ma bensì a metterci a tu per tu con questi ragazzi capendo ed ascoltando le
loro emozioni e le sensazioni sul loro vissuto; il risvolto della medaglia della loro vita da calciatori. Quello che accomuna questi tre giocatori, è che si sono avvicinati al mondo del calcio giovanissimi tutti all’incirca all’età di sette anni. Le loro esperienze e le loro vite si sono poi diramate e diversificate fino a ritrovarsi a giocare nella stessa squadra, credere insieme in un obiettivo comune, vincere!
Pasquale Schiattarella Nato a Mugnano (NA) il 30 maggio 1987 Numero di maglia: 28 Centrocampista
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in da piccolo Pasquale “mangia” pane e calcio, all’ età di tredici anni dopo un provino fu scelto per andare a giocare nel Piacenza. “ Per me fu uno shock vero e proprio, andare a vivere dalla solare e allegra Napoli a Piacenza, nel nord Italia, dove ci sono usi, costumi e clima differenti. Infatti dopo un anno di esperienza piacentina torno dalla mia famiglia nella mia amata Napoli”. Anche perché, come giustamente Pasquale sottolinea: “13 anni è un’ età delicata e particolare, in cui sei ancora piccolo ma nello stesso tempo ti stai affacciando verso l’adolescenza, il divertimento con gli amici e i primi amori”. Pasquale decide così do non lasciare più casa. Dopo sei mesi con l’appoggio incondizionato della sua famiglia, si rende conto che la vita a Napoli non è sempre semplice e capisce che non può farsi scappare questo treno, che con ogni probabilità non ripasserà più. Raccoglie tutta
la sua passione per il calcio e il suo coraggio per ricominciare a volare il più alto possibile. Parte alla volta di Torino, dove svolge tutte le giovanili: “ questa volta è più semplice in quanto nella città Piemontese abitano i miei zii e i miei cugini materni” . Da qui è tutto in discesa; passa alla squadra dell’ Ancona, dove rimane per tre anni e dove si ambienta benissimo. “ Ancona città di mare e accogliente, simile alla capitale campana”. Quello che in assoluto a Pasquale in questi anni è venuto a mancare è sicuramente la sua famiglia, i genitori e gli adorati fratelli. Nel suo percorso nuovi legami di amicizia sono nati con ragazzi che come lui vivono per il calcio. “Legami fortissimi che vanno oltre l’amicizia che tutti noi possiamo avere nella propria città”. In questo caso loro condividono 24 ore al giorno insieme, aiutandosi e sostenendosi a vicenda; ed essendo lontani da casa si creano tra di loro dei piccoli nuclei famigliari.
“Per me il calcio rappresenta passione e non è solo una questione di soldi, come la maggior parte delle persone fuori dal calcio può credere anche per gli altri compagni il calcio è un sogno, dove c’è un obbiettivo da perseguire, alcuni ce la fanno altri no, qui entrano in gioco talento e costanza”. Il difensore del Livorno è molto soddisfatto della carriera che sta percorrendo, giocando in serie B. “Il mio obbiettivo è quello di arrivare nella massima serie, la serie A” . Un domani, ancora molto lontano, finita la sua carriera, lui continua a vedere la sua vita legata al mondo calcistico, in altri ruoli ed in altre vesti. Per quanto riguarda la sua vita sentimentale ci svela: “Ho intenzione di sposarmi prossimamente con la mia fidanzata originaria anche lei di Mugnano”. Al campionato di quest’anno Pasquale ci crede, la squadra punta con gli acquisti validi fatti dalla società e con l’esperienza e tenacia di Mister Novellino, alla promozione.
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Mirko Pieri Nato a Grosseto il 24 luglio 1978 Numero di maglia: 3 Difensore
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l bambino Mirko Pieri ha iniziato la sua scalata nell’olimpo del calcio con la sua prima squadra il Casole Pescatori, dove si recava con i suoi amici in bicicletta. All’età di 21 anni arriva il grande passo, il distacco definitivo dalla famiglia: il Perugia Calcio lo vuole nella sua rosa ed è proprio con questa prima esperienza fuori casa che Pieri lascia tutto, amici e famiglia. “Casa manca e mancherà sempre, anche dopo anni di carriera. All’inizio è puro divertimento e passione, ma con le prime difficoltà che un calciatore può riscontrare nelle varie società e nell’ambito calcistico senti che ti
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mancano gli affetti, quelli veri che ti possono aiutare quotidianamente, tutto questo però contribuisce a crescere e maturare prima dei ragazzi coetanei”. C’è un momento in cui un calciatore si rende conto che quello che fino a ieri era solo passione, può diventare un vero e proprio lavoro. “Impegni da seguire, orari da rispettare e presenze a cui non mancare. Il tuo club, la tua società diventano il tuo datore di lavoro a cui devi rendere conto devi rispettare delle regole come in ogni situazione lavorativa”. Mirko per quanto concerne la vita sentimentale, non sempre facile da gestire
per un calciatore, è stato fortunato. “Ho trovato l’amore e la compagna della mia vita a Genova, quando giocavo nella Sampdoria. Lei ha deciso per amore di lasciare tutto e seguirmi, ci siamo sposati il 29 giugno scorso”. Il sogno di Pieri è quello un domani terminata la sua carriera di calciatore, di rimanere nell’ambito calcistico come allenatore o dirigente. Ormai la sua vita è il calcio, dove è cresciuto e diventato uomo, senza di esso la sua vita sarebbe difficile, mancherebbe sempre qualcosa di fondamentale.
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ndrea ha iniziato a giocare in una squadra locale ma giovanissimo, all’età di undici anni arrivò una chiamata molto importante dalla Fiorentina; un’occasione unica per un ragazzo che sogna di sfondare nel mondo del calcio. Luci decide di accettare e rimarrà nella società per cinque anni, durante i quali non sentì un forte distacco dagli affetti familiari in quanto vicino a casa. Andrea, a cuore aperto, ci ha spiegato “Lo step più difficile nella carriera di un calciatore è all’età di quindici-sedici anni, quando sei adolescente e vedi che il tuo gruppo di amici i tuoi coetanei si divertono, fanno le prime esperienze e
te non puoi sostenere questi ritmi di vita, se vuoi riuscire a sfondare ed andare avanti con la carriera di calciatore. I primi tre anni da professionista sono i più critici, ci vuole tanta testa e forza di volontà”. Fortunatamente, quando si è trovato ad intraprendere “il salto di maturazione” di cui ci parla non ha trovato difficoltà in quanto la lontananza con la famiglia era un’esperienza già vissuta. “Inoltre quando ti trovi a cambiare spesso squadra nelle prime settimane c’è un minimo di riadattamento, ti senti un po’ spiazzato, ma poi la passione per questo sport accomuna lo spogliatoio e nascono così anche rapporti di amicizia duraturi nel tempo”.
Per il capitano amaranto il calcio rappresenta divertimento allo stato puro, lui si diverte e si emoziona ogni volta che scende in campo. Andrea pensate un po’ così giovane è già sposato. “Ho un figlio e diventerò babbo per la seconda volta a dicembre; ho trovato l’amore nella mia città natale, Piombino”. Inizialmente i problemi legati alla lontananza ci sono stati. “Non è facile vivere in due città distinte e non condividere la quotidianità, le cose più semplici con la donna che ami ”. Un domani quando sarà conclusa la sua brillante carriera, Andrea sogna di aprire un ristorante, un’impresa a gestione familiare, che coinvolga tutti i suoi affetti.
Servizio fotografico GIACOMO FAVILLA www.giacomofavilla.com
Nato a Piombino (LI) il 30 marzo 1985 Numero di maglia: 21 Centrocampista
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Giovane, ambizioso, attaccato alla maglia
Due ragazzi livornesi doc vestono per la prima volta la casacca amaranto. E promettono scintille. “Giovane, ambizioso, attaccato alla maglia, il nuovo Livorno sarà così, credi in noi, abbonati!” Questo è il motto coniato per la campagna abbonamenti 2011-2012 ed è questa la linea della rosa di quest’anno. Aspetto non indifferente da sottolineare per una squadra di
serie B,è il fatto che nella rosa di questa stagione sono presenti sei giocatori che facevano parte delle giovanili amaranto (Bardi, Dell’Agnello, Lignani, Rimedi, Bigazzi, Mazzoni). Questo deve essere motivo d’orgoglio per i tifosi livornesi. L’intento è infatti quello
Simone Dell’Agnello
Francesco Bardi
Nato a Livorno il 22 aprile 1992 Numero di maglia: 22 Attaccante
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imone è giovane, 19 anni ma il suo bagaglio di esperienza nel calcio è già notevole. “A soli 14 anni parto per Milano ed inizio a giocare nella primavera dell’Inter”. All’inizio è stata dura, in quanto Simone subisce un infortunio ed è in quel momento che la lontananza da casa e dalla sua famiglia pesa. Non si demoralizza, “mi rimbocco le maniche ” e riprende in breve tempo, cominciando così un’avventura durata quattro anni con ottimi risultati e tante soddisfazioni; 25 presenze, 16 gol. “In questi anni ho incontrato belle persone con cui ho rapporti tutt’ora e forse un giorno ritoverò ” . Simone ha vissuto grandi emozioni, anche con la Nazionale di categoria, come i Mondiali in Nigeria, e in Champions League con l’Inter a Monaco.
di fidelizzare i tifosi attraverso l’impegno e l’appartenenza al territorio, dato che il Livorno è una delle pochissime squadre ad avere molti toscani e diversi natali della città. Le due stelle esordienti che vestono la maglia amaranto: Bardi e Dell’ Agnello.
Nato a Livorno il 18 gennaio 1992 Numero di maglia: 33 Portiere
Questo giovane attaccante è felice di essere tornato a giocare nella sua squadra, che lo ha visto crescere, vicino a suoi famigliari e agli amici di sempre. Simone vive il calcio come un lavoro, un impegno serio, dove mette testa e tenacia ogni giorno, da conciliare con altre cose, altre esperienze che compongono la vita di un ragazzo. “Giocando ora nella mia città riesco a coniugare tutto al meglio, diversamente dagli anni precedenti, scanditi da continui viaggi, Milano – Livorno”. Simone ha voglia di dimostrare e far bene insieme alla squadra, per regalare a tutti belle emozioni.
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rancesco, dopo diversi anni in cui ha militato nelle file giovanili del Livorno Calcio, è riuscito con il suo impegno e talento a giocare nella prima squadra tra i titolari. Bardi ha avuto un esperienza di sei mesi nella primavera dell’ Inter “Questo mi è servito sia per crescere professionalmente, ma anche umanamente”. A diciannove anni, quindi molto giovane, si trova per la prima volta lontano dalla propria città e dalla propria famiglia: “una prova dura da sostenere, ma anche formativa”. Francesco si sente onorato di portare la maglia amaranto ed insieme ai suoi compagni ce la metterà tutta per portare la squadra in alto e dare delle soddisfazioni ai tifosi.
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paolino ruffini intervista di Simona Battini
Cinefilo, attore, presentatore, ma chi è veramente Paolo Ruffini? Un livornese che lavora nel mondo dello spettacolo che come nel cacciucco, il tipico piatto della nostra città, mette tutto insieme. Cerco di essere sempre professionale in qualunque ruolo mi trovo ad interpretare. E’ il pubblico che deciderà con il tempo in quale parte sarò stato più bravo e coinvolgente. Presto sarai in prima serata a fianco della Belen Rodriguez, puoi darci delle anticipazioni? E’ sì, Colorado è una trasmissione che vedo bene nelle mie corde e poi Belen … è bellissima,carina, ironica, oserei dire “ganza”, vedrò se riuscirò a farle dire qualche “Boia Dhe”. Come ha cambiato il successo l’uomo Paolo Ruffini? A volte sai, non è facile conciliare il successo con la vita privata io sono sempre me stesso nel modo di agire, sono riuscito a scindere le due cose. Come uomo sicuramente fare il lavoro che ti piace ti cambia nel senso che ti rende estremamente felice. Come ti vedi tra trent’ anni? In Baracchina a bere un bicchiere di “Vermentino di Bolgheri” davanti ad un antipasto di cozze insieme alla “mi moglie, spero”. Come vedete un ragazzo semplice sempre pronto allo scherzo al quale noi auguriamo di continuare così e volare sempre più in alto.
Chi è Paolo Ruffini?
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asce il 26 Novembre 1978 a Livorno: città che ama profondamente, in cui vive e dalla quale si allontana solo per esigenze lavorative. Nel 2000 si diploma in regia televisiva e pubblicitaria presso la “NUCT - Nuova Università Cinema e Televisione” di Roma. La prima apparizione al cinema avviene nel 1997 in Ovosodo di Paolo Virzì. Nel 2001 fonda l’Associazione Cinematografica che incarna e presiede: il Nido del Cuculo; diviene così produttore di eventi e rassegne, direttore artistico del Joe D’Amato Horror Festival, regista di documentari e di spettacoli teatrali (Dé Rocky Horror Picture Show e Ci devo pensare con Claudia Campolongo). Il Nido del Cuculo è conosciuto soprattutto per i ridoppiaggi in livornese di film celebri, con milioni di visualizzazioni su internet; e proprio ispirato
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al successo dei ridoppiaggi nasce per il teatro Io? Doppio! spettacolo interattivo con tanto di band in scena che ricorda i migliori “one man show”. Lo spettacolo, che per l’80% è improvvisazione con il pubblico, ha totalizzato nell’ultima tournée toscana oltre 316mila spettatori, mentre i canali di youtube hanno registrato un totale di cinque milioni di visualizzazioni. Nel 2002 la vittoria del concorso Cercasi VJ di Mtv lo porta a diventare uno dei volti più amati della rete musicale e per quattro anni è veejay e conduttore di trasmissioni come Select, On the beach, Special Sunday, Mtv Club Generation, Mtv Mobile Chart e Hit List Italia. Nel 2005 comincia una proficua collaborazione con quello che potremmo definire il suo “babbo culturale”: Marco Giusti; partecipa infatti al talk show demenziale Bla Bla Bla con Lillo e Greg; nell’autunno dello stesso anno scrive e conduce Stracult, quattordici puntate in seconda serata su Rai 2.
Nel 2005 partecipa a Natale a Miami al fianco di Christian De Sica e Massimo Boldi. L’anno seguente è protagonista di Non c’è più niente da fare regia di Emanuele Barresi, con Franca Valeri ed è sempre protagonista nel film natalizio campione d’incassi Natale a New York, al fianco di Christian De Sica, Claudio Bisio, Fabio De Luigi, Massimo Ghini e Sabrina Ferilli. Nel 2007 diviene volto di Comedy Central (canale di Sky) e conduce ogni giorno Amici miei, 60 puntate di comicità on the road. Nell’inverno recita a fianco di Alessandro Siani, Elisabetta Canalis e Marco Messeri in La seconda volta non si scorda mai di Francesco Raniero Martinotti. Sempre nel 2007 è nello studio di Scalo 76, la trasmissione giovanile di Rai 2 dedicata alla musica. Il 9 Maggio 2008 debutta il musical di cui è autore e protagonista 80 Voglia di…‘80! per la regia di Fabrizio Angelini: “un inno pop al decennio più ganzo che ci sia”. Viene confermato inoltre nel cast di Natale a Rio a fianco di Christian De
Sica, Michelle Hunziker, Fabio De Luigi, Massimo Ghini e Paolo Conticini sempre per la regia di Neri Parenti. Il 14 Ottobre 2008 debutta al Teatro Brancaccio Portami tante rose.it: un musical scritto da Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime con la collaborazione di Chicco Sfondrini e la regia di Marco Mattolini, in cui è co-protagonista a fianco di Valeria Valeri, Pierfrancesco Poggi, Fanny Cadeo, Claudia Campolongo e i ragazzi di Amici. Nel 2009 Carlo Vanzina lo chiama in Un’ Estate ai Caraibi. Nel 2010 esce nelle sale italiane La Prima cosa bella, in cui Paolo Ruffini interpreta un ruolo drammatico al fianco di Stefania Sandrelli, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi e Micaela Ramazzotti. La pellicola di Paolo Virzì è stata scelta per la candidatura italiana agli Oscar 2011, e per un soffio non è entrata a far parte della cinquina finale. Successivamente è uno dei protagonisti nel nuovo progetto del regista-sceneggiatore Fausto Brizzi, che vede la realizzazione di due pellicole gemelle: Maschi contro femmine e Femmine contro maschi. Nell’aprile 2011 è nelle sale italiane con il film C’è chi dice No, commedia diretta da Giambattista Avellino, che lo vede co-protagonista al fianco di Luca Argentero e Paola Cortellesi. Il 7 Ottobre sarà di nuovo al cinema con Ex - Amici come prima diretto da Carlo Vanzina. Il 10 Dicembre prenderà il via la tournée della commedia musicale Tre Cuori in affitto, con Justine Mattera e Arianna Bergamaschi, con la regia di Gianluca Guidi. Paolo colleziona film in VHS (ne ha circa 16 mila), e tatuaggi. Dal 16 settembre conduce con Belen Rodriguez la nuova edizione di Colorado, su Italia1.
ROSSORUBINO c a f f e t t e r i a
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La Toscana dei Misteri di Anna Campani
Il Castello di Lari (Lari - Pisa)
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iovanni Princi detto “Il rosso della Paola” perse la vita il 16 dicembre del 1922, la sua morte avvenne nel carcere in cui era rinchiuso per aver oltraggiato il regime fascista. Il mistero della sua morte, che si dice sia avvenuta per impiccagione, fu catalogato come suicidio. Nonostante la sua morte non convincesse nessuno, i familiari visto il clima decisero di non indagare. Nel 1962 il carcere dove morì “il rosso” fu chiuso ma il guardiano continuò ad abitare con la sua famiglia nella struttura. Proprio lui e i parenti affermarono di essere stati testimoni di eventi soprannaturali che si verificavano la notte del 15 dicembre (quando fu arrestato Princi). Eventi che facevano presagire che l’anima del Princi inquieta girasse ancora per il carcere. Forte vento, sibili, sbattiti di porte e rumori
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di catene rendevano l’atmosfera davvero inquietante e terrificante. Sono molte le testimonianze riguardanti questo luogo un ex inquilino dice che una notte fuori dalla casa ha visto un gatto nero e poco dopo ha udito un rumore sinistro il tutto unito all’apparizione di un ombra alta quanto un uomo. Un’impiegata comunale ha invece visto, durante una sessione di pulizie, vicino al tribunale un’ombra avvolta nella nebbia che attraversava velocemente le pareti. La testimonianza più clamorosa però è quella di una donna che dice di aver parlato con Giovanni Princi e che a suo dire gli abbia rivelato cosa davvero accadde quella notte. La donna dice che il Princi non si è suicidato, come fu dichiarato dai fascisti, ma fu ucciso dopo essere stato picchiato a sangue dalle guardie.
Il fantasma di Villa Rondinella (Siena)
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ituata pochi km fuori Siena l’ultimo mistero di questo nuovo numero di Pegaso è quello che racconta la leggenda di Villa Rondinella. Una villa che salta subito all’occhio, impossibile da passare inosservata a causa della sua bellezza. Fu costruita nel 1910 da Gino Chierici, per il proprietario Luigi Saverio Ricci, in stile liberty circondata da un grande giardino. Si racconta che Luigi Saverio non riuscì mai a godersi la villa perché i soldi a sua disposizione terminarono prima che i lavori fossero conclusi. Tanto che dovette vendere
la proprietà a suo Zio, anche lui un Ricci. Tutt’ora l’edificio dovrebbe appartenere a questa famiglia basti notare le molte R che campeggiano sulla villa. Luigi costruì la villa per la donna che amava ma non riuscì mai ad abitarla con lei perché morì poco dopo averla venduta allo zio. Le prime testimonianze di eventi sopranaturali si hanno alla fine della seconda guerra mondiale: strani rumori, porte che sbattono, il cancello che si chiude da solo, passi nel completo silenzio, quadri che prendono vita e un fantasma di colore verde. C’è addirittura un camionista che ha
dichiarato di aver dato un passaggio a un autostoppista e che questa l’aveva invitato per bere un caffè. Il giorno dopo saputo che quella villa era disabitata da anni il camionista era tornato nella villa trovando la tazzina che aveva utilizzato la sera prima. Un’altra storia sarebbe quella di alcuni ragazzi, che essendo in “gita”, si sarebbero fermati una notte a dormire nella villa. Nella notte uno di loro si sarebbe svegliato a causa di un rumore di catene e affacciandosi alla finestra avrebbe visto una sagoma verde che chiudeva il cancello.
Il Ponte del Diavolo (Lucca)
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u la contessa Matilde di Canossa a volere la costruzione di questo ponte, che si presenta a livello architettonico molto complessa e particolare. L’aspetto attuale è dovuto ad una parziale ricostruzione ordinata dal signore di Lucca Castruccio Castracani. E’ la struttura a “schiena d’asino” che ha dato vita alla leggenda. Si narra che l’architetto che doveva completare la costruzione del ponte era molto preoccupato di non riuscire a terminare in tempo il ponte, una sera, mentre sedeva da solo sulla sponda del Serchio a guardare il lavoro, pensando al disonore che avrebbe subito per non aver terminato il ponte in tempo utile, gli apparve il diavolo che gli propose un patto. La sua preoccupazione era così
forte da convincersi che la cosa giusta da fare era quella di accettare. In cambio della fine dei lavori, promise al diavolo di donargli l’anima di colui che avrebbe attraversato per primo il ponte. Il diavolo accettò e durante la notte, dopo aver completato i lavori, si mise in attesa della prima anima. L’architetto pentito del patto si rivolse a un prete che gli consigliò di mettere in atto uno stratagemma. Il giorno dell’inaugurazione tutti erano accorsi a vedere l’opera ma con grande sorpresa dei presenti e del diavolo stesso, il primo ad attraversare il ponte fu un porco cosicché il diavolo beffato si dovette accontentare dell’anima della bestia e ritirarsi nelle acque del Serchio. Da queste leggende il ponte prende il nome.
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di Martina Capodicasa
iana Spencer, una delle personalità più controverse del XX secolo. Bella e famosa, adorata come una diva ; mitica dea moderna. Si è scritto di tutto e di più sulla vita e la morte della Principessa Lady D. Dalla fama durante la vita il passo al mito dopo la morte è breve, soprattutto quando quest’’ultima è arrivata in maniera tragica ed inaspettata, per tutto il mondo.
Accenni biografici
Diana Spencer nasce il 1 luglio del 1961 a Parkhouse, figlia di Edward Spencer VIII Conte e Visconte Spencer e della Viscontessa di Althorp. Quarta di cinque figli Sarah, Jane, John e Charles. La famiglia degli Spencer è addirittura più antica e blasonata di quella dei Windsor. La madre di Diana Lady Frances lascia Parkhouse quando Diana ha solo sei anni per vivere con un facoltoso proprietario terriero. La giovane Diana, nel tentativo di condurre una vita il più possibile vicina, a quella dei suoi coetanei, si trasferisce in un quartiere residenziale di Londra. Si adatta a svolgere lavori anche non consoni ad una Lady, come la cameriera, la babysitter, e a dividere la sua casa con altre tre studentesse. Trova anche il tempo di dedicarsi ai bambini dell’ asilo a due isolati da casa sua.
L’incontro con il Principe Carlo
Nel 1977, una giovanissima Diana, presente ad una battuta di caccia, conosce Carlo che all’epoca frequentava la sorella Sarah. Ma la relazione tra Carlo e Sarah dura poco. I rapporti tra Carlo e la famiglia Spencer continuano in varie occasioni istituzionali; fino ad arrivare al 1980 quando Diana trascorse un fine settimana in campagna con il principe. Da lì in poi si susseguono una serie d’incontri fino a che il 24 febbraio del 1981 Buckingham Palace annuncia ufficialmente il fidanzamento tra Carlo e Diana. La casa reale aveva trovato finalmente una “sposa perfetta” : aristocratica, nubile e vergine.
Il matrimonio del secolo
Il 29 luglio del 1981 Carlo e Diana convolano a nozze nella cattedrale di Saint Paul. Questo non fu soltanto un matrimonio ma una rappresentazione storica. Un grande spettacolo fuori dal tempo, esiliato dalla realtà. Lei sposa fanciulla, planò di fronte alla cattedrale dentro una nuvola di tulle, già incoronata da un diadema con mille brillanti, pallidissima e palpitante dietro il velo virginale. Il vestito fu disegnato dagli stilisti Elizabeth e David Emanuel, coppia
di sarti semisconosciuti a Londra. L’abito era in taffetà color avorio adornato con pizzi antichi. Uno strascico infinito, otto metri di lunghezza, occupava l’intera scalinata della cattedrale. Cucito sul corsetto si nascondeva un ciondolo portafortuna a forma di ferro di cavallo in oro e diamanti. Il vestito è solitamente esposto presso Althorp House, a Northampton. Al matrimonio sono presenti 250 invitati illustri: ministri, presidenti, re regnanti e re spodestati. Ecco, con accanto il figlio Alberto, la principessa Grace di Monaco. L’Italia viene rappresentata dal presidente del Senato Amintore Fanfani con la moglie Maria Pia. Nacy Regan, scortata da dodici guardie del corpo. Londra è in preda a una sbornia collettiva di patriottismo, una febbre euforica e contagiosa. I negozi traboccano di souvenir che raffigurano gli sposi : magliette, strofinacci, tazze, cravatte, anche le bottiglie di latte hanno il tappo di stagnola con stampata la faccia degli sposi, la data e la scritta “Auguri”. Seguita in mondo visione da 800 milioni di telespettatori. Anche le misure di sicurezza adottate furono imponenti, in quanto l’incubo di Scotland Yard era rappresentato dal killer solitario. Per il mondo intero quel giorno era l’inizio di una fiaba diventata realtà. Solo anni dopo si è venuti a conoscenza dei demoni che erano già in agguato dietro a quel bacio dal balcone del Palazzo Reale.
Un anno dopo il 2 giugno del 1982 arrivò il primo erede diretto al trono William e due anni dopo il 15 settembre del 1984 nacque il secondogenito Harry. Loro erano la cosa a cui Diana teneva di più. Erano al centro della sua vita, il suo scopo principale consisteva nel rendere il più normale possibile la loro esistenza e prepararli al futuro ruolo. Grazie al suo comportamento informale, Lady D entrò subito nel cuore dei sudditi e del mondo intero.
Il declino di una favola …
Purtroppo il matrimonio tra il principe e la principessa non ha un lieto fine, inizia un declino vertiginoso, inesorabile, che non si placherà fino al divorzio. Tra i due si era insinuata fin dall’inizio l’ ex fidanzata di Carlo, (che il principe non ha mai smesso di frequentare); Camilla Parker-Bowles. Diana è stata sempre gelosa (a giusta ragione ) di lei, questo è stato uno dei principali motivi del deterioramento del loro matrimonio. A questo seguirono relazioni extra coniugali della Principessa, disturbi alimentari, come l’anoressia ma soprattutto la bulimia. L’ infelicità di Lady D era appena iniziata. Dopo diverse vicissitudini, tradimenti, di uno e dell’altro la coppia si separò il 9 dicembre del 1992 e divorziò il 1996. Nello stesso anno Diana ritorna a vivere nel suo appartamento in Kensington Palace e diventa da quel momento in poi un vero e proprio fenomeno mediatico per la sua eleganza e per il suo carisma.
Impegno sociale
Questo fu anche il periodo in cui la principessa cominciò a mostrare le sue eccezionali qualità a favore delle organizzazioni caritatevoli. Bella, impegnata, amica delle persone che incontrava e, grazie a un senso dell’umorismo spiccato, per nulla pretenziosa, diversa da chiunque altro fosse appartenuto alla famiglia reale, e questo era motivo di inquietudine della Regina Elisabetta e non solo. Nel campo del sociale Lady D fece veramente tanto, aiutò i meno fortunati e si battè nella lotta contro l’AIDS. Decisivo fu il suo contributo alla campagna per la messa al bando delle mine antiuomo. Diana si fece riprendere dalla stampa mentre ispezionava un campo minato della ex-Jugoslavia. Con la sua immagine aiutò soprattutto i bambini poveri dell’Africa e fu accanto nelle battaglie sociali più importanti a personalità del calibro di Nelson Mandela, il XIV Dalai Lama e Maria Teresa di Calcutta. Diana attraverso la fondazione istituita in suo onore “Princess of Wales Memorial Fund” continua ancora oggi ad aiutare molte persone in tutto il mondo.
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Lady D e il jet-set
La Principessa diventò icona di stile, attenta ai dettami della moda, Diana faceva tendenza. Versace Nessuno stilista aveva capito come esaltare il lato sexy e glamour di Diana, più dello stilista italiano Gianni Versace. Tra lui e la principessa si instaurò un ottimo rapporto di amicizia durante i frequenti incontri a Kensington Palace per le prove degli abiti. Il caso della vita ha poi voluto che morissero entrambi tragicamente nello stesso anno e a poche settimane di distanza.
Le amicizie di Diana
Dopo la morte di un suo caro amico, il cantante inglese Elthon Jhon s’ impegna attivamente nella lotta contro l’AIDS. Grazie a questo impegno Elthon Jhon ha modo di conoscere e frequentare la principessa Diana, e di stringere con lei una grande amicizia che durò fino alla morte di quest’ ultima. John Travolta e il ballo che rimase nella storia. Come non ricordare la foto che fece il giro del mondo. Nel 1985 Lady D si cimentò in un ballo alla Casa Bianca con l’attore John Travolta. L’ abito che indossò quella sera è stato battuto all’asta a Toronto per 800.000 dollari.
Il tragico epilogo
Dopo diverse relazioni ed amori, Lady D sembra ritrovare veramente la serenità e la felicità con il suo nuovo compagno Dodi al Fayed, figlio di Mohamed proprietario dei magazzini Harrod’s. Non è uno dei soliti colpi di testa, ma un vero e proprio amore. Fino ad arrivare al 31 agosto del 1997. Dopo qualche giorno trascorso in Costa Smeralda , la coppia si sposta a Parigi, presso l’Hotel Ritz. La sera del 31 agosto, dopo aver cenato presso l’ Hotel la coppia sale sulla Mercedes; Dodi, Diana, l’autista e la guardia del corpo. Dodi e Diana si trovano sui sedili posteriori accanto all’autista la guardia del corpo, che fu l’unico ad allacciarsi la cintura e l’unico superstite dell’incidente mortale. L’auto imbocca il tunnel dell’Alma ad alta velocità per seminare i paparazzi che erano partiti all’inseguimento, poco dopo l’auto si schianterà sul tredicesimo pilastro del tunnel. Dodi e l’autista muoiono sul colpo, la guardia del corpo riporta una serie di ferite gravissime ma si salva. Lady D riporta numerose fratture, tagli e una gravissima ferita, con una lacerazione della vena polmonare che ne provoca una forte emorragia interna. I soccorsi in ambulanza arrivano con mezz’ora di ritardo. La principessa viene portata in ospedale ed operata d’urgenza. Diana Spencer viene dichiarata deceduta alle ore 04:05 del 31 agosto del 1997, i primi dispacci delle agenzie stampa, si
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rincorrono in tutto il mondo “DIANA È MORTA”.
I funerali
Il 6 settembre 1997 per le strade di Londra si riversarono 3 milioni di persone. Innumerevoli mazzi di fiori furono deposti sia davanti a Buckingham Palace e sia di fronte alla residenza della principessa. I funerali furono celebrati nell’abbazia di Westminster, durante la cerimonia l’amico Elton John le dedicò la canzone “Candle in the Wind”. Diana era diventata quello che voleva essere da tutta una vita : LA PRINCIPESSA DEI CUORI. Cuori di tutte quelle persone comuni che l’hanno amata e continuano a farlo ancora oggi, Diana Spencer ha lasciato il segno, un segno indelebile nella storia di tutti i tempi. La principessa del Galles riposa ora ad Alhorp in Northamptonshire su un’isola in mezzo ad un lago, meta e luogo di pellegrinaggio per milioni di persone.
Inchiesta sull’incidente
Le inchieste furono avviate sia dalla polizia francese che da quella inglese, ed entrambe per vie diverse arrivarono alla conclusione che l’incidente fu scaturito dalla malevola condotta dell’autista Hanri Paul, il quale sotto uso di alcolici e psicofarmaci fu la causa dello schianto mortale.
Possibile coinvolgimento del MI6... Prove del loro coinvolgimento nell’incidente riguardano le dichiarazioni di un agente esonerato presso i loro servizi, che dichiarò che l’incidente fu eseguito da alcuni agenti del MI6 che utilizzarono un raggio laser per accecare l’autista, ciò conferma chi ha dichiarato di aver visto un forte bagliore subito prima dello schianto.
... e della famiglia reale
Si è ventilata l’ipotesi che il mandante dell’attentato alla vita di Lady D fosse l’ exsuocero Filippo di Edimburgo. Questa ipotesi fu avvalorata dal ritrovamento di una lettera scritta da Diana alcuni mesi prima della morte, in cui spiegava la paura di venire uccisa in un incidente stradale, orchestrato dal principe
Carlo. I motivi che avrebbero spinto la famiglia reale ad uccidere Diana sono da ricercare nella relazione che la donna aveva con Dodi al Fayed, di cui quest’ultima sarebbe rimasta incinta, un figlio di origine arabe che sarebbe diventato il fratello dell’erede al trono era molto scomodo. Le indagini ad oggi non si fermano: sembra tuttavia improbabile che si arriverà un giorno a conoscere tutta la verità. L’unica cosa certa è che Diana rimarrà nei cuori delle persone e nella storia del firmamento.
“Goodbye England ’s rose May you ever grow in our hearts” E.J.
L’Argento
Un nobile molto democratico di Simona Battini
Un Brand una certezza presso il negozio L’Argento in Piazza della Vittoria, 61 a Livorno, l’ azienda Argenterie Raspini si rappresenta con una vasta scelta di creazioni
Argenterie Raspini
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’Argento non è un’alternativa all’oro, ma una scelta ben ponderata. I gioielli realizzati con questo materiale possiedono un fascino particolare che li migliora con il tempo grazie a quella patina che li avvolge con la magia delle cose uniche. Da solo è uno spettacolo in oggetti di grandi volumi ma il suo biancore lunare sposa benissimo sia il diamante sia le pietre sintetiche. Sportivo, elegante o classico ogni creazione ha quella marcia in più che segue veloce tutte le mode da farlo preferire anche ai designer più esigenti. L’Argento è considerato un amico fidato che sa come accompagnarci in ogni occasione, che sa esaltare una mise in bianco quanto lasciarsi magnificare da quelle in nero.
“Siamo artigiani e creativi. Produciamo argenteria dal 1972. La nostra azienda si trova in Toscana, nel cuore della Val di Chiana, tra Arezzo e Siena. I nostri prodotti sono fatti a mano, con grande cura. Lavorati ad uno ad uno: ideati, disegnati, modellati, costruiti e confezionati esclusivamente all’interno dell’azienda. Crediamo che la personalità del nostro marchio, la forza del metallo ed il fascino del fuoco offrano sensazioni sempre nuove a chi sceglie le Argenterie Raspini, creando un vero rapporto di stima e amicizia. A noi interessa l’eccellenza del lavoro: amiamo sfidare noi stessi con soluzioni sempre più difficili. Solo così possiamo far sentire speciale chi possiede i nostri prodotti. Creare stupore e emozione è la ragione per cui lavoriamo. Il nostro motto è: “Fai cose belle e fallo sapere”. Perché le cose belle hanno un’anima e parlano a chi le sa ascoltare.”
L’ARGENTO GIOIELLERIA Piazza della Vittoria, 61 - Livorno Tel. 0586/882207 |25
Freddie & i di Anna Campani
«Anni fa ho pensato al nome Queen... È solo un nome, ma è molto regale e sembra splendido. È un nome forte, universale e immediato. Aveva un sacco di potenziale visivo ed era aperto ad ogni tipo di interpretazione. Ero certamente consapevole delle connotazioni gay, ma quello era solo uno dei suoi aspetti.» (Freddie Mercury)
uando una bambina di quattro anni entusiasta canta il ritornello di “We Will Rock you” canzone dell’ormai lontano 1977, comprendi che quella musica, la loro musica e la sua voce rimarranno per sempre nella storia di vita di ogni singola persona. Perché le loro canzoni passano di generazione in generazione senza perdersi mai, rendendo immortale lui, il leader di questa band storica, il grande Freddie Mercury e loro i Queen. Questo gruppo dei record è nato nel 1971 composto dal cantante e pianista Freddie Mercury, dal chitarrista Brian May, dal batterista Roger Taylor e dal bassista John Deacon. Nella loro carriera hanno veduto qualcosa come tra album e singoli 300 milioni di dischi. «Noi abbiamo suonato bene, ma Freddie era oltre e ha portato tutto a un altro livello.» (Brian May sull’esibizione dei Queen al Live Aid.). Basta questa frase del chitarrista della band per capire che Freddie era i Queen e che senza di lui, quell’eccentrico personaggio che sul palco era ineguagliabile, il successo di questo gruppo storico non sarebbe stato lo stesso. E pensare che nessuno si sarebbe mai immaginato che proprio lui quel ragazzo con i denti sporgenti (decise lui stesso di non correggere mai quel difetto per paura che cambiasse il suo timbro di voce) che frequentava la scuola d’arte di Ealing, che con squadra e righello fingendo che fossero strumenti cantava le canzoni di Jimi Hendrix, sarebbe diventato il RE del rock britannico. Fu proprio Freddie (il suo vero nome era Farookh Bulsara) ha scrivere delle canzoni che hanno reso grandi i Queen come “Bohemian Rhapsody” o come “We are the champions” quest’ ultima diventata l’inno per eccellenza delle vittorie. Freddie era un tipo egocentrico all’inverosimile, il palco con migliaia di fans davanti a osannarlo era la cosa che amava di più, adorava esibirsi roteando l’asta del microfono fingendo anche di suonarlo. David Bowie disse di lui che “Era una star che riusciva a tenere il pubblico nel palmo della mano” ed era vero, la sua voce non poteva che incantarti. La
sua vita fatta di eccessi e vissuta fuori dalle regole si dice fosse solo lo specchio delle molte angosce che Freddie portava nel cuore e che spesso esprimeva nelle parole delle sue canzoni. “L’eccesso fa parte della mia natura. Per me la monotonia è una malattia” disse in un’intervista. La consacrazione della band arriva nel 1975 dopo aver firmato un nuovo contratto con la EMI. Freddie e compagni si apprestano a scrivere un nuovo album, fu in questo album che il capolavoro Bohemian Rhapsody venne composto, per portare a termine questa canzone ci vollero ben tre settimane di registrazione, una solo per le parti vocali. L’allora manager dei Queen provò a convincere la band che la canzone durava troppo e che la traccia non era pubblicabile. «È stato un lavoro terribile: una settimana intera per cercare di realizzare le idee di Freddie. Ogni volta che m’illudevo di aver finito con i cori, arrivava e diceva: “Ho pensato di aggiungere ancora un po’ di «Galileo»» (Il produttore Roy Thomas Baker, riguardo la nascita di Bohemian Rhapsody). Il singolo alla fine vendette in due settimane 150.000 copie I Queen nel 1986 a Stoccolma inaugurarono il Magic Tour, che fu la loro tournée più spettacolare. In 26 date, la band raccolse circa un milione di spettatori; l’11 e 12 luglio suonarono all’ Wembley Stadium, davanti, in entrambe le serate, a 70.000 persone, per quelli che divennero due dei loro concerti più famosi. In questi concerti Freddie indossò la giacca gialla che con il tempo divenne simbolo indiscusso del cantante. Freddie concluse gli spettacoli cantando God Save The Queen, vestito da re, con pelliccia e corona, le immagini di Freddie vestito da Re sono senz’altro le più amate dai suoi fans oltre che a essere le più famose. L’ultima esibizione della band si tenne il 9 agosto nel parco di Knebworth; questo fu l’ultimo concerto di Freddie Mercury, che si esibì davanti a 120.000 spettatori. Nel 1987 Freddie Mercury abbandonò la sua vita pubblica e la stampa cominciò a parlare di un’eventuale malattia del cantante,
voci rafforzate anche dalle dichiarazioni rilasciate dai suoi amanti e dalle improvvise sospensioni dei concerti dei Queen. Mercury cercò di tenere il segreto della sua malattia fino all’ultimo per poi non poter più esimersi dal raccontare la verità nel 1989 ai membri della band. «Non penso che dimenticheremo mai il giorno in cui Freddie ci disse della malattia. Ce ne andammo via da qualche parte con la morte nel cuore.» (Brian May). La leggenda vuole che Freddie in fin di vita prima di lasciare questo mondo intonasse le note della famosa e meravigliosa “The Show Must go On”; anche se questa sia solo una leggenda ci piace pensare che sia stato così. Mercury morì a soli 45 anni per una broncopolmonite aggravata dall’AIDS i funerali, che si svolsero al Kensal Green Cemetery, furono celebrati da un sacerdote zoroastriano. Erano presenti soltanto 35 persone, ma ci vollero quattro carri funebri per trasportare i numerosi fiori. Quel giorno morì una delle stelle più luminose della musica internazionale, la sua voce continuerà ad emozionare intere generazioni e finché bambine di quattro anni canteranno le sue canzoni, tutti saremo consapevoli del miracolo che ancora lo tiene in vita.
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Il quartiere La 1Venezia, anima 2011, medicea cittàdell’Associazione di Livorno, è tra i‘Veneluoghi più Nei giorni e 2 ottobre perdella opera suggestivi Toscana. Qui riposano le cinquecentesche fortificazioni zia’ edell’intera internamente all’omonimo borgo labronico, si terrà a LivornoBuontala lentiane, i bastioni e le mura di pietrame listato, mentre fossi d’acqua e canali secolari festa“Venezia in Birra”, una spumosa due giorni patrocinata dal Comune cingono monasteri, chieseper ed celebrare imponenti ipalazzi. qui che i brulicanti traffici commerdi Livorno e ideata birrificiÈartigianali della Toscana e le ciali dimigliori allora,birre rifioriscono tra le viuzze della Venezia di adesso, dando nuovo slancio provenienti da tutta Europa. In occasione dell’evento, stand all’economia cittadina. Mentre infatti, grazie all’operato dell’Associazione Venezia, per la spillatura si posizioneranno all’interno del Quartiere invogliando il pubblico toscana alla degustazione, mentre i Centro menù che verranno proposti dai le la “Serenissima” si accinge a diventare Commerciale Naturale, tanti le ristoranti, osterie e dai pub della zona,hanno verteranno sul trasformato connubotteghe, imprese dalle artigiane ed i negozianti della zona da tempo bio pietanza-birra siacittadella nell’usovera stesso della bevanda nella ora preparazione il quartiere Venezia in una e propria, viva ad ogni del giorno e cibi, Èche abbinamento con leèvarie portate. I birrifici presenti delladei notte. qui nel che,suo oltre a pub e ristoranti, possibile trovare un vero e proprio Piccolo del premio salonesaranno di bellezza per laBirrificio cura deiClandestino capelli come (vincitore “Little Venice Hair”,‘miglior oppurebirra l’estroartigianale del 2011 di ispirazione angloamericana’), Birra Amiata, Birriso “Eklissi HairDressing”, diretto da uno dei più giovani hair stylist di Livorno. ficio Lilium, Birrificio Brunz e le industriali Carlsberg e Dab, mentre merNell’abbigliamento, sono presenti lo storico “Mercante di Stock”, all’interno del catini di abbigliamento, vintage, oggettistica e antiquariato si snoderanno quale le più importanti firme della moda vanno a braccetto con le grandi occasioni, lungo le antiche vie della Venezia insieme ad artisti poliedrici che animeil famoso “Benassi Outlet”, il cui sito espone dettagliatamente le marche più preranno la festa. Saltimbanchi, truccatrici, chiromanti e dj –set in costume stigiose in vendita, riservando anche una allo ci shopping on-line e iltorte popolaintratterranno il pubblico mentre per sezione i più piccoli sarà il gioco delle re “Alessandra Bimbi Outlet”, negozio specializzato nell’abbigliamento firmato in faccia e il Twister gigante. Il pomeriggio e la sera verranno organizzati dedicato ai più piccoli. Dopo lo shopping, l’oggettistica: virando verso “La Corte giri in battello lungo i canali ed i fossi della città con degustazione di birra Fiorita”, è possibile trovare complementi d’arredo e articoli decorativi d’impronta e aperitivi a bordo, mentre la sera di entrambi i giorni, oltre ai consueti provenzale, mentre deviando “Decor - La Plafoniera”, broccatelli mercatini, verrà allestitoalla unvolta palcodidove si esibiranno varie Livetra Band. Sa- e damaschi, può ammirare pregio ed“Venezia” arte modernista; l’approdo rannosi inoltre proiettatiantiquariato sui muri deldiquartiere immagini e filmatifinale condilagrafica/negozio partecipazione“L’AltroVerso”, viva del pubblico.il quale tra illustrazioni e creazioni è allo3D, studio di immagini coordinate, con la sue FotoGrafiche cuce pezzi di Livorno su ogni tipo di oggetto e di arredo. Infine, il meritato riposo: alla sezione nautica S. Jacopo, è rilassante giocare a biliardo, frequentare corsi di spagnolo, o confrontarsi con tornei di carte e tombola, mentre per un tour culturale è possibile prenotare giri in battello o regalarsi una visita al Museo-Casa Modigliani, il tutto tramite l’“Amaranta Service”. Ovviamente, se la macchina fotografica non dovesse funzionare, nel quartiere è presente “GV elettronica”, il quale, oltre ad occuparsi di componenti elettronici e strumenti di misura, è anche Tiscali point. (Luisa Bellopede)
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EffettoVenezia
Progetto Grafico l’AltroVerso Anna laura Bachini
365 giorni all’anno... Venezia in Birra
MeM Jewels Creatività allo stato puro
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er la loro presentazione è d’obbligo una domanda: può esistere il colpo di fulmine nell’amicizia? Per Matilde e Miranda è stato così, una bella sintonia e simpatia a pelle, ma soprattutto la stessa filosofia: creare uno spazio magico dove realizzare il desiderio di un gioiello che accompagni un momento di felicità, coccolare i propri clienti, farli sentire veramente al centro dell’attenzione. Siamo in piazzetta Goldoni e loro sono Miranda e Matilde, o meglio questi sono i nome “d’arte” che ritroviamo anche nel logo M and M jewels, ma si tratta di Valeria Pagni e Cristiana Galleni; il negozio è stato inaugurato ad aprile, presentandosi come uno spazio magico: dentro troviamo un grande albero ricostruito con il legno che il mare ci restituisce e la sua presenza sembra dirci in qualche modo che qui dentro tutto è possibile! Tracciando brevemente la loro biografia, possiamo dire che Cristiana Galleni è cresciuta “mangiando” pane e gioielli, in quanto appartiene a una delle famiglie più importanti di gioiellieri livornesi; Cristiana è riuscita, rispetto alla tradizione della famiglia a sviluppare progetti innovativi e idee nuove nell’ambito della gioiellerie e bigiotteria. Valeria ha avuto un percorso differente; ha sempre
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svolto lavori che esulavano dal mondo dei gioielli, anche se ha sempre coltivato come hobby la creazione di bijoux, fino ad arrivare a coronare il sogno di aprire un negozio tutto suo e della sua inseparabile amica Cristiana. Ognuna con una caratteristica e peculiarità differente, che insieme formano un connubio perfetto per dare al cliente un prodotto unico. Le parole d’ordine sono originalità, creatività sia per le creazioni ideate direttamente da loro con la possibilità di utilizzare i materiali più vari (bronzo, argento, rame, ottone,ma anche resine plexiglass, stoffa uniti alle pietre preziose o alle pietre naturali), sia nella scelta dei prodotti ideati da altri sempre con il fine di rendere ogni acquisto speciale. Anche riguardo alla location Miranda e Matilde hanno molte idee da realizzare assieme alle altre attività presenti nella piazza, creare cioè un borghetto Goldoni dove organizzare eventi di diverso genere: di beneficenza, di cultura, ma anche iniziative che coinvolgano direttamente le persone, come un torneo di bridge o una mostra fotografica o di pittura aperta a tutti con in palio premi offerti appunto dai negozianti, solo per fare alcuni esempi. Un modo insomma per rivitalizzare uno degli angoli più suggestivi della città.
a cura di Francesco Balestri Eccoci di nuovo a farci spazio in questo intricato mondo di termini del fashion system! Stavolta i termini usati appartengono in modo stretto a chi fa moda, tutte quelle persone che lavorano all’interno di riviste patinate oppure chi è protagonista in prima linea della creazione di quei bellissimi capi che durante le sfilate ci vediamo passare davanti.
Lo stilista Il lavoro dello stilista è forse la parte più creativa dell’ambito modaiolo. Questa figura professionale, in ascesa negli ultimi anni, è quella che mette in moto l’intero sistema quando si parla di moda. Lo stilista pensa l’abito. E lo disegna. Detto così sembra quasi un passatempo e non un lavoro. Che ci vuole mi metto li e disegno quello che mi passa per la testa! Non funziona però in questo modo. Alla base c’è sempre un’idea di fondo, qualcosa da cui partire e che successivamente verrà sviluppato oppure cancellato e cambiato. I motivi d’ispirazione possono essere più disparati. Colori, forme,correnti artistiche di vario genere e natura,cinema,letteratura. Chi esercita questa professione deve anche tenere conto che dall’inizio del suo lavoro al prodotto finale e all’uso che ne verrà fatto, saranno usati materiali e tessuti diversi per testarne la versatilità. Il suo prodotto deve essere vendibile, accettabile, utile…anche se spesso la stravaganza di alcuni di loro, come ad esempio Alexander McQueen morto più di un anno fa oppure Viktor&Rolf, va ben oltre ogni aspettativa. Dovendo far confluire queste idee in qualcosa di concreto e presentabile sulle passerelle di Milano e Parigi (le capitali della moda più famose al mondo), il lavoro dello stilista viene raggruppato con il nome di collezione (termine che verrà spiegato più avanti) seguito dall’anno corrente e dalla stagione che viene presentata. Il modellista E’ colui che all’interno della produzione di una collezione o anche di singoli capi ha la maggior responsabilità. Il ruolo del modellista è quello di disegnare i modelli degli abiti pensati dallo stilista, rendendoli indossabili. Tradurre in disegno tecnico e sartoriale quello che prima era solo uno schizzo. Questo lavoro consiste insomma nella totale sovrintendenza di creazione. Realizza i cartamodelli nella taglia base (solitamente la taglia 0), si occupa di individuare i difetti dei prototipi e porvi rimedio, sviluppa personalmente le taglie o con l’ausilio di programmi CAD (programma di computer grafica), anche se ancora c’è chi preferisce il caro vecchio tavolo, la matita, e la squadra. I suoi collaboratori sono ovviamente lo stilista, il responsabile CAD, il campionarista con cui decide i tessuti migliori, e il responsabile di produzione. Deve avere inoltre buona conoscenza del disegno tecnico, avvantaggiati infatti sono tutti coloro che hanno alle spalle un Istituto Tecnico Superiore, per la costruzione dei cartamodelli, un’ottima conoscenza delle formule geometriche, e avere il prospetto delle tabelle antropometriche ben stampate in mente. |31
SEX TOYS
Il giocare, l’improvvisare comportamenti fantasiosi, dare spazio ai propri desideri e bisogni, può e deve rappresentare un nuovo modo di vivere l’attività erotico-sessuale. di Mark Fortune
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ista la grande importanza che acquista il “gioco” nella sfera sessuale è necessario, quindi comprendere l’utilità dei noti “sex toys”, che da sempre sollevano, in una società tendenzialmente ipocrita e perché no bigotta, curiosità e sciocche incomprensioni.
Partiamo da qualcosa di soft: abbigliamento e accessori.
La “lingerie” femminile: è sempre stata considerata come particolarmente eccitante e stimolante nell’immaginario maschile. Non importa quale sia il tessuto, quanto la possibilità di fantasticare su ciò che si vede e quello che si deve immaginare. Gli indumenti più ricercati riguardano culotte, baby dolls, corsetti, jarretières, e stravaganti perizomi. Anche gli uomini possono usufruire di particolari indumenti intimi esaltando, quando indossati, parti dell’anatomia intimo-maschile. La maggior parte degli indumenti riguarda curiosi perizomi spesso di materiale lucido e apparentemente aggressivo come il cuoio e la pelle. Altro indumento particolarmente eccitante è il pantalone in cuoio che copre totalmente o parzialmente parti di gamba e di genitali, lasciando totalmente scoperta la zona dei glutei. Anche se appartenenti ad un preciso immaginario come quello feticistico varietà di tacchi e modelli di scarpa possono rappresentare particolari eccitanti durante i giochi erotici. Per gli accessori possiamo menzionare lacci, che possono essere di
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seta, raso, corda… e che se utilizzati per immobilizzare alcune parti del corpo (mani, braccia, piedi, gambe) possono stimolare una particolare eccitazione dovuta al ruolo passivo subito. La benda per gli occhi che da l’opportunità di lasciarsi andare fidandosi del partner e può essere non solo eccitante, ma sicuramente di rinforzo alla coppia stessa. Similmente possono essere utilizzate delle manette che, oltre a sollecitare una particolare passività nel ruolo sessuale giocato, vanno a stimolare fervidamente fantasie legate ai giochi di ruolo.
Continuiamo con i dilettevoli
Probabilmente tra i sex toys sono quelli più divertenti e diffusi in quanto suscitano ilarità e ironia. Nella maggior parte dei casi vengono utilizzati per fare dei regali originali e divertenti (feste di nozze, compleanni, anniversari…), ma anche per divertirsi in coppia utilizzando nello specifico il senso del gusto. Tra quelli più conosciuti si ricorda gli indumenti intimi fatti con le caramelle (candy g-string), l’inchiostro al gusto di cioccolato, la pasta e le caramelle fatte a forma di organo genitale maschile. Negli ultimi tempi sono molti i giochi da tavolo che evidenziano caratteristiche tipicamente erotiche. Giochi fatti con le carte (strip poker, hot memory), oppure quelli con i dadi. Tutti giochi che stimolano le fantasie di uomini e donne pronti a divertirsi e godere dei piaceri del corpo.
I singolari
In questa categoria si descrivono tutti quegli oggetti che difficilmente potrebbero essere annoverati nelle precedenti descrizioni, è semplice notare che nella maggior parte dei seguenti toys è rappresentato il piacere al maschile. Si tratta infatti di oggetti che servono per l’ingrossamento dell’ organo maschile, riproduzione di organi femminili in lattice (anche vibranti) e bambole gonfiabili.
E per finire il più comune
Concludendo: la varietà dei sex toys può stimolare realmente l’interesse ludico ed erotico della coppia, questo porta la stessa a maturare interessi e impegni diversi abbattendo sciocche routine e soprattutto può essere uno stimolo erotico e sessuale. A riguardo può essere necessario abbattere falsi preconcetti e stupidi moralismi. Dall’esperienza clinica è facile riconoscere alcuni imbarazzi quando si propone di visitare un sexy shop o una boutique erotica alla coppia con disagi sessuali, ma, dopo il superamento
della resistenza iniziale, è altrettanto facile riconoscere l’input necessario che avvia quel processo di cambiamento nella psicologia degli individui. La sessualità viene vista da un’angolazione diversa, probabilmente molto più libera e divertente. Il piacere viene sentito come parte necessaria e importante da condividere con il partner, ma cosa più importante da sperimentare senza freni inibitori. Unica regola insindacabile è quella di divertirsi e giocare liberamente nel rispetto di se stessi e degli altri.
Uno sguardo al passato già nell’età della pietra venivano usati oggetti chiamati dildos (ovvero oggetti di forma fallica, costruiti con vari materiali), a seguire nel periodo della Grecia classica, attraverso la testimonianza di una raffigurazione di un vaso greco ritrovato, viene mostrata una donna che pratica attività autoerotica per mezzo di un dildo . Anche i romani si avvalsero di questo tipo di oggetti erotici utilizzando per la loro costruzione vari materiali come il cuoio, l’osso e il legno. Inoltre, come non dimenticare Pompei e le stanze dove sono raffigurate scene di sesso: alcune di esse mostrano giochi erotici con i dildos. Oggi con l’avvento di nuove tecnologie e nuovi materiali viene dato il via alla reale commercializzazione dei sex toys. L’utilizzo del lattice ha consentito la produzione di dildo con questo materiale e anche quella dei primi stimolatori femminili. L’unione del dildo alla possibile vibrazione dette l’avvio ai primi “vibratori” o “vibromassaggiatori”. I primi apparvero nel 1869, quando un medico americano George Taylor brevettò un oggetto, che produceva un massaggio tramite una vibrazione fornita da un motore. Ordinare per corrispondenza oggetti ludici per l’attività erotica era il modo standard di vendere vibratori nella prima metà del XX secolo, successivamente le vendite iniziarono ad esseri anche al dettaglio con i primi sexy shop introdotti negli anni 60. Oggi la crescita della vendita dei sex toys trova spazio non solo nei sexy shop o boutique erotiche, ma sicuramente anche on line, quindi accedendo ancora più anonimamente via internet.
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Gianna Tani
E’ lei l’indiscussa Regina dei Casting in Italia, dai suoi provini sono passati la maggior parte dei talenti della TV , cinema, teatro e non solo. Nomi come: Michelle Hunziker, Simona Ventura, Ilary Blasi, Teo Mammucari e tantissimi altri, selezionati da Gianna in 25 anni di Casting Director presso Mediaset. intervista di Simona Battini
Gianna Tani a Livorno per una tappa dei suoi web casting. Cosa spera di trovare? Dei bravi artisti che possano usare il canale video come biglietto da visita. Sulla mia Web TV “ Gianna Tani web channel” caricheremo i video delle performance artistiche divise per categoria e regione. Qual è lo scopo? Realizzare una banca dati in modo da dare un’ opportunità totalmente gratuita agli artisti per poter avere una presentazione fruibile da tutti. Le aziende che cercano nuovi volti e nuovi talenti potranno scorrere i video e trovare quello che cercano. Siamo ormai arrivati alla fine della giornata di casting, secondo lei c’è qualcosa di interessante? Assolutamente sì, il livello in generale è stato buono e ho visto nella categoria musical e canto artisti che hanno delle buone chance alcuni di questi li vorrei portare al “Festival delle arti”. Il Festival, ideato da Andrea Mingardi che ne è anche direttore artistico, nasce per dare un occasione ai talenti di tutti il territorio nazionale. I vincitori riceveranno delle borse di studio che potrebbero essere utili per continuare a studiare. A proposito dello studio quanto è necessario avere una preparazione? Sicuramente ha un ruolo molto importante deve servire soprattutto ad aiutare i ragazzi a tirar fuori quello per cui sono predisposti e a mettere in luce la personalità. Quale è la “qualità” che non deve assolutamente mancare quando si parla di TV? Sicuramente il valore in assoluto che deve avere un artista è quello di “Spaccare lo schermo”. Ha mai scartato personaggi che sono poi diventati famosi? Mi è capitato di scartare artisti che si sono presentati al casting sbagliato, l’artista deve capire la tipologia di casting che sta affrontando e se proprio è nelle sue corde. La vediamo qui a fianco di suo marito, come è lavorare con lui? Da Dio, mi comanda (ride) in maniera gentile, siamo molto affiatati, l’unico neo è che non si smette mai di lavorare, anche quando siamo a casa spesso continuiamo a parlare di lavoro. Il libro Come nasce una star, una serie di consigli per tentare il successo… Sì una sorta di vademecum per presentarsi ad un casting e non sbagliare. Quello che tengo a sottolineare è che un casting si svolge nei giro dei primi sessanta secondi, per cui non dobbiamo fallire la presentazione, due le cose 34|
importanti : curare l’abbigliamento e avere chiaro quello che si deve dire. Quali sono i suoi progetti futuri? Creare un circuito di “Casting in Tour” da me diretti, incrementare la presenza sul web e per ultimo, ma non per ordine di importanza, dare vita ad un canale televisivo. Come vedete una donna che nonostante la molta esperienza e il notevole successo riscontrato ha ancora voglia di mettersi in gioco. Grande Gianna
Alessandro Bimbi a Livorno, all’interno dello Studio Musicnet in via Puini, 97 (Banditella), ha una scuola, L.M.A.B. - Laboratorio Musicale Alex Bimbi. Alessandro con la sua giovane freschezza ma anche con la sua già notevole esperienza porta una nuova didattica per il piano moderno, si rivolge a musicisti e cantanti che vogliono acquisire la pratica dell’accompagnamento e della musica d’insieme, ma anche ad adulti e bambini alle prime armi.
Nelle foto alcuni dei provini che si sono svolti lo scorso Luglio a Livorno. Nella pagina a fianco Gianna Tani segue con attenzione gli aspiranti artisti (Foto Giacomo Favilla)
Servizio fotografico GIACOMO FAVILLA www.giacomofavilla.com
Gianna Tani è in città grazie all’amicizia con Alessandro Bimbi Come nasce la collaborazione con Gianna? Conosco Gianna Tani da sei-sette anni, faceva parte della giuria del programma “La Carica dei Cento Celle” e fui scelto come unico artista toscano. Da quel giorno inizia il nostro rapporto artistico, ma anche personale. Scelgo di trasferirmi a Milano per frequentare il CPM (Centro Professionale Musica di Milano) dove ho studiato il piano e dove mi sono diplomato da poco più di un anno in Piano jazz sotto la guida di Massimo Colombo all’Accademia CPM diretta da Franco Mussida. Qual è il tuo obiettivo artistico? Il mio obiettivo è quello di fare il coach musicale ambirei ad entrare come “maestro“ in programmi che trattano di musica. Attraverso questa iniziativa dove vuoi arrivare? Mi piacerebbe mettere in piedi altre tappe in altre città perché ritengo che dare uno spazio gratuito ai giovani artisti sia un’iniziativa lodevole che merita il dovuto spazio e se poi tutto è firmato Gianna Tani ancor di più. Il riscontro di questi casting ? Abbiamo provinato 80 artisti, la maggior parte toscani, si sono succeduti sul palco cantanti, comici, attori, imitatori e modelle, è vero il numero sembra basso, ma in realtà sono stati preselezionati per cercare di avere il meglio e devo dire che sono soddisfatto.
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Make up fai da te Risparmiare sulla bellezza di Francesco Balestri Tutti vogliamo apparire al meglio e aprendo l’argomento bellezza, specie per la donna, viene naturale finire col parlare di cosmesi, ossia tutti quegli accorgimenti utilizzati per mettere in risalto i nostri tratti somatici. Come accade per gli abiti, i libri, l’arredamento ecc. anche la cosmesi è soggetta alle ferree leggi della moda. Arrivati in profumeria con tutta quell’ampia scelta di prodotti non sappiamo mai cosa scegliere. Quale sia il colore più adatto alla nostra pelle, quale sia il fondotinta che non ci irrita, quale sia la marca che più ci aggrada. Uscire dalla profumeria a mani vuote è quasi impossibile perché c’è sempre qualcosa che attira la nostra attenzione, con tutte quelle luci poi! Quello che però spesso ci scoraggia dal fare shopping folle e prendere quel profumo, quell’ombretto e quel mascara che ci piacciono tanto, sono i prezzi sempre troppo alti. Per fortuna la profumeria non è la sola risorsa che abbiamo per reperire i trucchi, ma è possibile risparmiare creandoli a casa.
Ecco alcuni semplici consigli per dare nuova vita ai vostri cosmetici:
Se avete uno smalto che magari vi è stato regalato, oppure che avete preso credendo che il colore facesse al caso vostro, che rischia di restare in un angolo, ricordatevi di non buttarlo! Acquistando uno smalto bianco o trasparente per pochi euro e mischiandolo con quello che non usate più è possibile dare vita a uno smalto tutto nuovo! Dosando le gocce è possibile decidere la tonalità, più chiara oppure più scura. In questo modo riutilizzare una cosa vecchia sarà molto più utile e divertente!
Scrub fatto in casa? Ecco come! Occorrente: • 2 compresse di aspirina (o una bustina). • Aloe vera in gel (reperibile in farmacia o erboristeria). • ½ cucchiaino d’acqua. • ciotola per miscelare. • piccola spazzola per pulizia viso. Come procedere: • Mettere le due compresse nella ciotola. • Aggiungere il ½ cucchiaino d’acqua. • Rompere le due compresse e mischiare per ottenere un composto omogeneo. • Aggiungere un poco di gel di Aloe vera e amalgamare lasciando qualche granulo, utile per l’effetto scrub. • Con la spazzola per la pulizia del viso adesso potete applicare la miscela sul viso compiendo un movimento rotatorio lento. E’ sconsigliabile il contatto con occhi e labbra.
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La chirurgia estetica dopo gli... anta Le prospettive di miglioramento estetico nelle donne “mature” a cura del Dott. Cristiano Biagi - Chirurgo Plastico e Dott.ssa Chiara Santerini - Medico Estetico
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ono donne tra i 45 e i 65 anni. Spesso si sentono improvvisamente cambiate, meno desiderate, cercate, guardate. Si accorgono che gli anni passano, che il tempo inesorabilmente modifica il loro aspetto esteriore, che quelli che fino a poco tempo prima rappresentavano i loro “punti di forza”, cioè gli elementi estetici di attrazione e su cui spesso basavano la loro sicurezza nei rapporti con l’altro sesso, stanno per svanire. Lo sguardo appesantito da fastidiose borse e occhiaie, un seno non più tonico, un addome rilassato, un collo che sta per cedere... Questi ed altri pensieri possono rendere la quotidianità meno serena. Ne parliamo col Dott. Cristiano Biagi, specialista in chirurgia plastica ed estetica, responsabile con la Dott.ssa Chiara Santerini di My Beauty Clinic, centro di chirurgia estetica, medicina estetica e laser di Pisa. “La chirurgia e la medicina estetica si rivolgono non soltanto alle giovanissime, dove le richieste sono prevalentemente quelle di un “cambiamento” spesso radicale del proprio aspetto esteriore (si pensi agli interventi di aumento del seno, di liposcultura e di rinoplastica), ma sempre più spesso alle donne “mature”, le quali non cercano uno stravolgimento del proprio aspetto, ma piuttosto un recupero delle qualità e delle caratteristiche che l’invecchiamento ha modificato”. “Dopo i quaranta anni la donna risente moltissimo dello stress che accompagna la sua vita , spesso divisa tra lavoro, figli e casa; inoltre si fanno sempre più evidenti i “segni” lasciati dalla o dalle gravidanze e dall’allattamento al seno: le mammelle sono “scese” e “svuotate”, si
sono accumulati chili in eccesso che nemmeno la palestra riesce ad abbattere, l’addome presenta spesso smagliature e cedevolezza.” Le donne sono quindi costrette a mascherare questi inestetismi con stratagemmi di vario genere, dall’indossare abiti ampi che nascondono il grasso in eccesso, all’utilizzo di reggiseni imbottiti o di trucco pesante. “Il volto infatti , più di ogni altra parte del corpo, mostra impietosamente l’eta: le rughe sono più marcate, le palpebre appesantite e le guance, con il collo, scendono verso il basso”. Secondo il chirurgo estetico Dott. Biagi “c’è chi punta sulle mammelle e chiede una mastoplastica additiva per recuperare il volume del seno; l’aumento non corregge la ptosi, cioè la discesa verso il basso delle mammelle, pertanto spessissimo si associa una mastopessi, cioè un lifting del seno. Altre donne si rivolgono a me per migliorare i glutei, le cosce e le ginocchia, richiedendo un intervento di liposcultura per eliminare gli accumuli di grasso e per ritornare ad avere un corpo armonico. Moltissime sono le addominoplastiche che eseguo quando la parete addominale ha ceduto: l’intervento permette di eliminare la cute in eccesso, ivi incluse le eventuali smagliature, e ridisegnare il profilo corporeo”. Queste donne finalmente riusciranno a indossare nuovamente un costume in due pezzi! Le problematiche legate all’invecchiamento del viso vengono affrontate spesso con trattamenti non chirurgici. Da noi in Italia è ancora molto diffuso una sorta di timore verso il lifting del viso e del collo. “La medicina estetica in effetti permette di migliorare mediante trattamenti non invasivi
l’aspetto della pelle del viso; le rughe con le metodiche basate sull’utilizzo combinato di fillers a base di acido ialuronico e di botulino vengono notevolmente ridotte”. “Questi trattamenti, tuttavia, producono risultati temporanei e non permettono di eliminare alcuni inestetismi come, utilizzando termini coloriti ma facilmente comprensibili, l’aspetto “a bull dog” delle guance o il collo “ a gallina”. “In questi casi io propongo sempre un approccio più globale e duraturo, quindi un face lift tradizionale o mini invasivo”. “Inoltre le blefaroplastiche, cioè l’intervento di ringiovanimento della zona oculare, sono sempre più richieste, allo scopo di ridonare allo sguardo un aspetto più giovanile e disteso, eliminando la cute in eccesso e le fastidiosissime borse palpebrali.” “Il desiderio di queste donne di riprendersi la propria femminilità è fortissimo, vogliono tornare a piacere e a piacersi, vogliono essere ammirate e guardate di nuovo - conclude il Dott. Biagi - meglio non aspettare ancora!
Il Dott. Cristiano Biagi e la Dott.ssa Chiara Santerini di My Beauty Clinic - Centro di Medicina, Chirugia Estetica e Laser Terapia. Via Gioacchino Volpe,78 Pisa - Ospedaletto Tel 0503143680 - 050981548 - www.mybeautyclinic.it
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Fiori di Bach
Agrimony Per chi indossa una maschera di Simona Battini
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arola di Bach: “Per le persone allegre, gioviali, piene di buon umore, che amano la pace e che sono disposte a rinunciare a molte cose, pur di evitare liti e discussioni che le manderebbero in crisi. Anche se in genere hanno dei problemi e sono inquiete, tormentate e stanche, sia a livello fisico che a livello psichico, sanno nascondere le loro preoccupazioni dietro l’umorismo e lo scherzo, e sono considerati degli ottimi amici da frequentare. Spesso fanno uno smodato uso di droghe e alcolici per stimolarsi e per aiutarsi a sopportare le prove della vita con allegria”. Agrimony appartiene alla famiglia delle Rosaceae, pianta erbacea perenne, con fiori piccoli e gialli lungo le spighe coniche terminali, fusto cilindrico (70 cm), foglie dentellate verdi e grigiastre; pianta delle regioni a clima temperato, del nord e centro Europa, che si ritrova lungo le strade, nelle scarpate ed in campagna
Quando si usa?
Agrimony è molto utile alle persone che dietro un atteggiamento allegro e spiritoso spesso celano paure, preoccupazioni, talvolta vere e proprie sofferenze profonde, che nascondo sia a se stessi che agli altri. La persona evita la solitudine e la copre con una vita socialmente ricca al fine di distrarsi nella compagnia degli altri. In questo stato d’animo l’ombra non è integrata, ci si rifiuta di vedere l’evidenza, gli aspetti negativi della vita, non si cerca il confronto con l’esterno; infatti si possono verificare sonni notturni agitati fino a disturbi di insonnia. Le personalità Agrimony possono presentare la tendenza a reprimere il loro disagio e le loro preoccupazioni mediante un forte uso di alcolici, pillole e una dieta squilibrata.
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Le persone che si riconoscono nel profilo del fiore di Bach Agrimony possono avere disturbi neurovegetativi come: coliti, gastriti, palpitazioni oppure problemi muscolari e nervosi.
Effetti dovuti all’assunzione del rimedio.
Il rimedio Agrimony consente l’espressione della sofferenza che sfocia nello sperimentare la vera apertura e finalmente la pace interiore, con grandi miglioramenti nell’armonia di coppia. Togliendo però bruscamente la “maschera”, questa personalità può precipitare nell’angoscia e si rivela quindi importante utilizzarle Agrimony insieme ad un fiore d’appoggio, qual è Sweet Chestnut.
I bambini Agrimony
Sono sempre allegri, non stanno mai con le mani in mano, sono circondati da amici che vogliono giocare con loro. Ma c’è l’altra faccia della medaglia: il bambino rifugge lo scontro (anche con i genitori) tanto da sembrare timoroso di ogni conflitto. Parla malvolentieri delle preoccupazioni. Per evitare una discussione è capace di mentire e, per precauzione, non svela mai i propri sentimenti. Può capitare, a volte, che disturba le lezioni in classe per fare troppo lo spiritoso, ricerca popolarità e approvazione. Non sa restare solo/a. Tende a raccontare piccole o grandi bugie per nascondere i propri conflitti. A livello fisico si può manifestare enuresi notturna, pianto facile ma anche facile consolazione. Agrimony può aiutare il bambino a sviluppare una maggiore apertura, ad ammettere preoccupazioni e difficoltà senza doversi nascondere dietro la facciata dell’allegria. Questo fiore stimola la sincerità permette di accettare le proprie debolezze e rafforza la disponibilità ad affrontare i conflitti.
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Il gran maestro dell’ago e del filo Il sarto, un lavoro creativo e ben remunerato che soffre, però, di un vero e proprio ricambio generazionale.
di Camilla Carli
l sarto è l’artigiano specializzato nella realizzazione di abiti su misura. Chi fa questo mestiere può lavorare come dipendente in un laboratorio di sartoria, essere impiegato in realtà produttive industriali oppure avviare un’attività in proprio. Ago, forbici e tanta fantasia. Sono le “armi” del sarto, un artigiano specializzato nella produzione di abiti su misura per donne e uomini: dal tailleur all’abito da sposa, dai pantaloni alla giacca, dal cappotto per l’inverno alla camicia stravagante per il cocktail e la cena con gli amici. Sia nella libera professione che nell’ambito industriale, il sarto è sicuramente una figura di spicco nella fase produttiva dei capi di moda, e spesso nella pratica si distinguono sarto per uomo e per donna. E’ una professione artigianale completa, capace di intervenire in tutte le fasi di lavorazione nella creazione di un capo di abbigliamento. Nonostante le nuove tecnologie vengano largamente applicate anche nell’attività sartoriale, specie nelle grandi aziende, la sua capacità di realizzazione mantiene un’importanza fondamentale, che lo rende insostituibile, e che fa sì che il suo intervento garantisca un alto livello di qualità al capo finito. Il sarto infatti è una figura specializzata, che acquisisce valore con l’esperienza, e sempre molto richiesta nel mercato. Competenze. Per fare il sarto occorrono competenze specifiche. Bisogna saper sviluppare e tagliare un modello, eseguire vari tipi di orli, tasche, colli, maniche ed asole, assemblare e confezionare le varie parti dell’abito. Una professione complessa, quindi. È anche importante la capacità di
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saper lavorare in gruppo (per esempio con lo stilista, specialmente quando si tratta di creare capolavori su misura per il gentil sesso). È fondamentale, inoltre, ascoltare sempre il cliente, le sue esigenze. Il confronto è il primo passo del lavoro di questo artigiano. Dopo aver capito a fondo le caratteristiche dell’abito da realizzare (dal tipo di stoffa alla foggia, fino ai tempi per la consegna finale) scatta la fase operativa: acquisto della stoffa, taglio della stessa anche con l’ausilio di un carta modello, cucitura, prova dell’abito e messa a punto definitiva con gli ultimi punti di cucito e il ferro da stiro. Le relazioni che si trova a stabilire variano molto a seconda dell’ambiente in cui si trova a lavorare: nelle aziende di abbigliamento è in contatto diretto con tutte le principali figure che intervengono nella filiera produttiva, mentre nei laboratori artigianali ha il totale controllo sulla produzione, coordinando personalmente il lavoro degli apprendisti e spesso sostituendosi, a differenza delle grandi aziende che
hanno figure specifiche, al modellista, al coordinatore prototipi o al controllo qualità. Il sarto è una persona costantemente aggiornata sulle tendenze della moda e sulle novità più recenti relativamente ai materiali utilizzabili e alle tecniche di produzione. Data l’ampiezza del suo ruolo, altrettanto ampie sono le conoscenze relative: dalle tecniche di confezione, alla merceologia, fino all’ottima conoscenza della storia della moda e del costume. Indispensabile sarà anche la conoscenza dei tessuti e dei filati, del disegno tecnico, e del ciclo di lavorazione, oltre che quella specifica dei macchinari che possono essere di ausilio nel suo lavoro. E’ necessario che possegga una buona dose di creatività, senso estetico, ottima manualità e facilità nei rapporti interpersonali. Requisiti indispensabili sono anche pazienza e precisione. Il lavoro del sarto inizia consigliando il cliente sul capo adatto e sul tessuto più idoneo per realizzarlo. Dopo aver preso le misure della persona deve realizzare il cartamodello
esercitazioni pratiche ed è caratterizzato da materie come Disegno professionale, Storia del costume, Modellistica e confezione. Un’altra opportunità formativa è offerta dagli Istituti Statali d’Arte che attivano l’indirizzo Moda e costume. Con il primo triennio, professionalizzante, si ottiene il titolo di Maestro d’Arte. Il successivo biennio di completamento porta a conseguire il Diploma d’Arte Applicata col quale si può accedere a tutte le facoltà universitarie. La scuola mira a formare una figura con capacità sia pratiche che teoriche, in grado di progettare e poi realizzare un’intera collezione. Si consiglia
di rivolgersi direttamente alle segreterie didattiche dei vari istituti per ottenere informazioni più dettagliate sulle possibilità formative disponibili. Gli enti di formazione organizzano molti corsi di Operatore delle confezioni, Modellista in CAD, Sarto teatrale, i quali vengono finanziati o riconosciuti dalle Regioni. Di solito tali corsi sono gratuiti e rivolti a persone di età superiore ai 15 anni, in possesso della licenza di scuola secondaria di primo grado (licenza media inferiore). Ma si diventa sarto anche attraverso un’altra strada, ossia il tirocinio presso l’atelier di un “maestro” disposto a svelare i segreti del mestiere.
per l’abito o adattarne uno già esistente, ricalcarne le parti sul tessuto, tagliarlo su misura e imbastire le prime cuciture. Il capo viene poi perfezionato facendolo provare al cliente, aggiustando i difetti dove necessario e aggiungendo le rifiniture (fodere, bottoni, cerniere lampo ecc.). Infine, l’abito viene stirato ed è pronto per la consegna al committente. Quando l’attività di sartoria si svolge presso un’azienda d’abbigliamento la confezione del capo è demandata a una serie di figure professionali diverse, ciascuna specializzata in una fase dell’operazione. Il sarto, in questo contesto, taglia o cuce l’abito secondo il modello ideato da uno stilista e preparato su carta dal modellista. “Purtroppo dagli anni ‘60 nessuno si è più avvicinato alla sartoria artigianale e ora il problema principale è il ricambio generazionale. Il rischio è la perdita di un grande patrimonio che ha dato vita all’alta moda italiana e che tutto il mondo ci invidia”, afferma Luigi Gallo, presidente della Camera Europea dell’Alta Sartoria, associazione che raccoglie una trentina di atelier di eccellenza. Oggi come oggi, per intraprendere una carriera nel mondo della sartoria ci sono diverse possibilità formative. Alcuni Istituti Professionali per l’Industria e l’Artigianato attivano un indirizzo “Abbigliamento e moda”: dopo i primi tre anni si consegue la qualifica di Operatore della moda, proseguendo col biennio successivo si ottiene il diploma di Tecnico dell’abbigliamento e della moda, col quale si può accedere alla formazione universitaria. Questo percorso di studi prevede molte ore di laboratorio per le
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GIACOMO FAVILLA di Martina Capodicasa
iacomo a primo impatto può sembrare un ragazzo timido ed introverso. Ma dietro questa facciata si nasconde un ragazzo pieno di talento, che del suo lavoro di fotografo-artista, nonostante la sua giovane età ne sa veramente tanto, vantando già una lunga esperienza nel settore e successi internazionali. Giacomo nasce a Livorno nel 1984 ed avvia la sua carriera di fotografo con alcune pubblicazioni su magazine nazionali come Digital Camera Magazine, Attico (rivista più importante del settore fotografico in Italia). Nel 2003 intraprende la carriera di fotografo professionista in esclusiva per un noto centro di video produzione e fotografia. Successivamente decide di fare una nuova esperienza professionale oltre che di vita, trasferendosi a Londra per circa un anno, entrando così a stretto contatto con il mondo della moda e con noti marchi di make-up artists e stylists. In questo periodo realizza numerosi book per modelle e attrici. Partecipa alla collettiva “Consumerism” presso London Photographer’s Gallery con un suo scatto di Fine Art (fotografia concettuale che esprime concetti con semplici immagini, minimal). Nel 2009 entra a far parte dell’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti ed inaugura la sua sede ufficiale con un nuovo studio fotografico a Livorno in via Ricasoli 108.
Giacomo oltre che nel campo fotografico opera con successo anche in quello della video produzione. Nella sua carriera ha realizzato numerosi video musicali selezionati per la rotazione quotidiana su canali televisivi (Sky, Music Box, Rocktv) raggiungendo la finale del Premio Italiano Videoclip PIVI. Ha realizzato video musicali per il gruppo “Bad love experience” (gruppo di successo livornese, che ha realizzato la colonna sonora dell’ultimo film di Virzì “La prima cosa bella”). Il video “Charleston” è stato uno dei nove video selezionati fra gli artisti di tutto il mondo, per il festival video ed arte E.V.A di Salisburgo, unico video italiano. Realizza delle interviste-video alle quali hanno partecipato artisti di rilievo quali Max Gazze e Simone Cristicchi, Francesco Nuti con cui sta portando avanti un progetto e Asia Argento per spot promozionale. Fotografo ufficiale del noto marchio internazionale Plastic Chic, ottenendo con le immagini realizzate per il brand, pubblicazioni sulle maggiori riviste internazionali di moda, come Vogue America, Cosmopolitan, Marie Claire, Velvet e affissioni pubblicitarie a New York e Miami. Realizza inoltre lo shooting di Ruffo Coli, per i cataloghi dedicati ai tessuti pregiati per l’alta moda (Channel, Balestra ecc… ). Progetto interessante è stato anche quello fotografico in mare “Dirty Under Water”. Aperti ancora oggi i contatti con Londra,
dove Giacomo ha ultimamente ottenuto un ulteriore successo presso il concorso “Polaroid Legs”; foto realizzate esclusivamente con una polaroid, come soggetto gambe di donna riprese in varie situazioni e modi, premiato da Impossible Project e Polaroid Art Italy. I progetti di questo giovane artista sono protagonisti di importanti esposizioni e selezionati per pubblicazioni di varia natura come Fashion Victim Magazine, Premio Fotografico ed altri. Giacomo Favilla è una macchina di idee inarrestabile, e il suo lavoro è sempre in divenire. Lo confermano i nuovi progetti in cui si sta cimentando, come: Laser Graffiti, murales realizzati su dei palazzi con una penna laser. Questo progetto ha riscosso un notevole successo, in quanto anche la gente comune poteva cimentarsi in maniera interattiva nell’opera artistica, dando spazio alla propria creatività. Progetto svoltosi ad Effetto Venezia, presso la Fortezza Vecchia e durante una serata presso il locale Calafuria. Il progetto Laser Graffiti è stato realizzato in la collaborazione con Simone Campanella. Inoltre Giacomo sta mettendo a nostra disposizione la sua bravura e professionalità come fotografo, nella realizzazione delle ultime due copertine di Pegaso Magazine. Il 13 settembre scorso al Milano Film Festival, Giacomo è stato premiato per il corto realizzato con Simone Campanella sulle Terme del Corallo per la FAI - Fondo Ambiente Italiano. In ottobre inaugurerà un nuovo studio fotografico a Milano in Via Demostene, 5.
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LA COSMESI ECO-BIO: Prendersi cura della propria pelle
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empre di più anche le grandi aziende e i grandi marchi propongono ai consumatori prodotti eco-bio. Vogliamo presentare una buona pratica locale di due ragazze appassionate che hanno deciso di utilizzare soprattutto i prodotti biologici della nostra regione per la loro linea cosmetica. Leggiamo dalle loro parole questa bella storia. Biofficina è una piccola azienda composta solo da noi due, Claudia Lami ed Eva Casagli. Eva, di Siena, laureata in Scienze Politiche con un dottorato in storia della modernizzazione e del cambiamento sociale in età contemporanea, Claudia, di Lucca, laureata in Gestione e Tutela dell’Ambiente Agro-Forestale. Appassionate di cosmesi ecobio entrambe, anche se con un diverso percorso alle spalle, ci siamo conosciute alla presentazione del libro (“Il profumo del mare” n.d.a) che ha scritto Eva ed è nata subito una bella amicizia. Nei mesi successivi Claudia si è laureata con una tesi proprio sulla cosmesi ecobiologica mentre Eva ha sviluppato ancora di più quello che era nato come un interesse personale...e da lì sono partiti i nostri progetti e i nostri sogni. L’idea era quella di realizzare una linea cosmetica ecobiologica buona per la pelle e per il pianeta, cercando di ridurre l’impatto ambientale reperendo le materie prime localmente con l’intento anche di valorizzare le risorse del nostro territorio. All’inizio sembravano essere solo idee, sogni e progetti che si fanno tra amiche....e invece dopo che abbiamo deciso di crederci sul serio e di lavorarci su, il sogno si è concretizzato. Dal 2010 abbiamo aderito a FRESCO IN CITTA’ il negozio di filiera corta di una rete di aziende biologiche toscane. A Livorno il negozio si trova in Via Corsica 59 e presenta un’ampia scelta dei nostri prodotti (Tel. 0586 811162)
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La Lavanda e l’Olivo sono tra le principali materie prime per realizzare cosmetici naturali
BIOFFICINA TOSCANA Prodotti eco-biologici
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bbiamo per ora una linea di 15 prodotti che comprendono detergenti per il corpo e per i capelli, prodotti per il viso, per il corpo e per l’uomo. Affidiamo la loro produzione ad un piccolo laboratorio vicino a noi, accreditato per la realizzazione di cosmetici ecobiologici certificati e che ci garantisce standard qualitativi elevati. Ci occupiamo personalmente dell’aspetto formulativo e di scegliere con cura presso piccoli produttori locali toscani materie prime pregiatissime da agricoltura biologica e biodinamica con cui creare i nostri prodotti, che profumiamo con oli essenziali di piante locali. Cerchiamo di perseguire sempre il “km 0” per limitare emissioni di CO2 dovuti al trasporto delle materie prime su strada. Per rendere la nostra scelta più eco compatibile evitiamo l’uso di involucri di cartone, etichette o foglietti illustrativi mentre per il catalogo ed ogni altro materiale informativo abbiamo optato per carta da Foreste Certificate FSC. Garantiamo ai nostri clienti prodotti buoni, innovativi e sicuri. Infatti è stata nostra cura acquisire la certificazione ICEA, la
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più importante certificazione dei cosmetici ecobiologici che garantisce l’assenza nel cosmetico di siliconi, parabeni, derivati del petrolio, conservanti cessori di formaldeide, sodium laureth sulphate, ecc. Abbiamo inoltre aderito a due certificazioni etiche: Vegan Ok che indica l’assenza di derivati animali nei prodotti e la certificazione Icea Lav “Stop ai test su animali” unica certificazione di livello europeo che ferma i test delle materie prime su animali. Da ultimo, ma non meno importante per la sicurezza, i nostri prodotti sono sottoposti a test dermatologici e a nichel test. La gamma di prodotti che comprende: detergente delicato/intimo, bagnodoccia aromatico, shampoo delicato, due tipologie di balsamo per capelli, 3 tipi di fluido corpo per esigenze diverse (elasticizzante, riparatrice e riattivante della circolazione), un deo roll on, uno scrub per il corpo, un’emulsione viso, un siero viso riparatore, un latte tonico per struccarsi, un gel da barba e una crema uomo… Per saperne di più: www.biofficinatoscana.com; www.frescoincitta.it
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Il corso si rivolge a tutti coloro che possiedono un diploma di Scuola Media Superiore e ad Estetiste, Infermieri, erboristi, Fisioterapisti,…Le ore totali sono 1200 suddivise in tre anni (220 ore all’anno + 540 ore di stage)
Corso di Scienze Kinesiologiche corso triennale La Kinesiologia, detta anche Neurologia Funzionale, è la scienza che studia il linguaggio del corpo. Non va assolutamente confusa con la Chinesiologia, che è semplicemente lo studio della meccanica muscolare. Il Kinesiologo valuta e corregge gli squilibri attraverso l’uso organizzato e contestuale del test neuromuscolare di precisione: molti tipi di stress possono essere affrontati e potenzialmente corretti kinesiologicamente.
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Percorsi formativi del settore medico-estetico: un investimento per il proprio futuro professionale
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on il termine dell’anno scolastico 2010-2011 sono giunti a conclusione anche due corsi di qualifica svolti dall’Agenzia formativa T Prisma sas: quello per Estetista e quello per Parrucchiere unisex. Le allieve, che hanno svolto un percorso formativo altamente professionalizzante, articolato su 1800 ore di lezione (una buona parte delle quali svolta sotto forma di stage applicativo), sono state esaminate da una Commissione provinciale della quale faceva parte anche un esperto del settore, in grado di valutare correttamente il grado di preparazione delle allieve. Entrambi gli esami di qualifica, sia quello per estetista che quello per parrucchiera, si sono articolati su tre prove: scritto, orale e prova pratica al fine di valutare la preparazione complessiva delle allieve e anche il loro modo di rapportarsi alle clienti (le prove pratiche infatti sono state svolte su modelle) in vista di un loro futuro ingresso nel mondo del lavoro. Molte delle ragazze, sia le neo-estetiste che le neo-parrucchiere, sono già state contattate da centri estetici e saloni del territorio per essere assunte: durante lo stage infatti le allieve hanno avuto modo di farsi conoscere e di migliorare notevolmente la loro preparazione, prenotando così il loro posto nel mondo del lavoro! I percorsi formativi di qualifica offerti da T Prisma sono di elevata qualità, tenuti da docenti con lunga esperienza nel loro settore professionale e con una notevole attitudine all’insegnamento, qualità
indispensabile per riuscire a trasmettere alle allieve le competenze necessarie allo svolgimento della professione. In sintesi, le qualifiche professionali svolte presso l’Agenzia formativa T Prisma si stanno rivelando sempre più un ottimo biglietto da visita per affacciarsi sul mondo del lavoro! T Prisma inoltre non offre soltanto corsi di qualifica, ma percorsi formativi specifici del settore medico-estetico: la Regione Toscana infatti, in data 26 marzo 2008 ha approvato, uniformandosi ad altre regioni della penisola, la legge n° 16 riguardante le Discipline del benessere e le discipline bio-naturali, che individua numerosi percorsi formativi da svolgere secondo una articolazione ben definita di argomenti e materie. La T Prisma offre proprio questo tipo di corsi che sono quindi all’avanguardia nel settore medico-estetico: corsi di naturopatia, posturologia, kinesiologia e altri. A questi si aggiungono percorsi di perfezionamento e corsi di specializzazione più classici come i corsi monotematici di massaggio e trucco, nonché un eccezionale corso-base per la ricostruzione delle unghie, che si terrà prossimamente con una docente master internazionale in nail art. Per maggiori informazioni su tutti i corsi organizzati dall’Agenzia Formativa T prisma o per le iscrizioni si può fare riferimento all’UFFICIO FORMAZIONE T PRISMA SAS di Castiglioncello o contattare il numero 0586.760901 o l’indirizzo e-mail auletprisma@gmail.com
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ISTITUTO UNIVERSITARIO SANTA RITA Castiglioncello (LI ) – Via dei Cipressi n° 56, Tel. +39. 0586.76.09.01 – www.unisantarita.org e-mail: direzione@unisantarita.org
La rivoluzione del “low cost” Per qualcuno le vacanze sono già finite ma oggi concedersi una vacanza o anche solo un week end in una delle capitali europee è alla portata di tutti di Camilla Carli
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e compagnie aeree cosiddette “low cost”, con le loro tariffe “bomba”, hanno rivoluzionato il settore dei voli. Una low cost (o “no frill” o “low fare”) è una compagnia aerea che offre voli
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a prezzi molto competitivi, eliminando, o rendendo a pagamento, gran parte dei servizi rivolti ai passeggeri (pasti a bordo, posti preassegnati,etc.). Concettualmente i voli low cost sono nati negli USA con
la Southwest Airlines nel 1971 e si sono poi diffusi in Europa all’inizio degli anni ‘90 inizialmente con la compagnia aerea irlandese Ryanair che ad oggi, insieme ad EasyJet, appartiene alle compagnie aeree low cost di maggior successo in Europa, operative su centinaia di rotte. L’odierna situazione di mercato vede in forte e costante crescita il settore dei voli low cost, nuove rotte vengono aperte quotidianamente dalle principali compagnie aeree. Per il futuro si prevede una forte crescita delle low cost anche nel segmento dei voli a lungo raggio, che rappresenteranno la nuova frontiera di sfida. E allora prendiamo il volo! E’ impagabile una romantica passeggiata autunnale insieme al proprio partner nei giardini del Castello di Praga o nel Parco Eduardo VII di Lisbona, per non parlare delle Ramblas di Barcellona, del meraviglioso muro di Berlino o della caratteristica Amsterdam. Tutte mete raggiungibili con un volo prenotato tramite una compagnia low cost ad un prezzo per tutte le tasche. Si può contare su partenze da molte città italiane, Pisa, Firenze, Bologna, Milano, Roma, Venezia...in base alle esigenze di ognuno. Da tutte le città di partenza è possibile scegliere svariate destinazioni e spesso succede che una diversa città di partenza cambia il costo del servizio (ad esempio con Ryanair la città di partenza più conveniente di solito è Milano (Orio al Serio). Allo stesso modo è possibile prenotare l’alloggio. E ce n’è per tutti “i gusti”. Esistono molti siti, da hotels.com a booking.com, expedia e molti altri, sui quali è possibile ricercare l’alloggio più consono al proprio tipo di vacanza: la ricerca può essere fatta per prezzo, per categoria, per posizione. Esistono gli hotel più adatti a famiglie con bambini, a gite organizzate, gruppo di giovani, viaggio di lavoro o dedicato allo shopping.
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Hejo Dojo Le arti Marziali per tutti Questo mese abbiamo intervistato il Maestro Emanuele Bozzolani e il Maestro Giacomo Taddei, docenti della palestra di Arti Marziali HEJO DOJO di via Salmi, 1 a Livorno (traversa di via Guarini - zona Picchianti) Iniziamo con Emanuele. Cosa insegni precisamente nel Dojo? Ju jitsu e Kick Boxing. Pratico il ju jitsu ininterrottamente da quasi trent’anni, e praticamente dal momento che ho iniziato ha fatto parte della mia vita in tutti i suoi aspetti. “Ju Jitsu” significa alla lettera “arte della cedevolezza” ma cosi’ detto è solo un concetto astratto. Il Ju jitsu è soprattutto “l’Arte del Combattimento”, “un mezzo” che permette di conoscere i propri limiti, portandoci pian piano a superarli ed acquisire maggiore fiducia in se stessi, grazie anche alla sua efficacia. Certo, ci vuole allenamento… e tanto , ma quale disciplina o sport non lo richiede per ottenere risultati? Qual è la tenuta per la pratica del Ju Jitsu? Serve solo un ji (kimono), un paio di guanti da combattimento e un po’ di volontà. Tieni anche corsi per i più piccoli? Si, certo! Dedico molta attenzione all’insegnamento ai bambini. Io ho iniziato a praticare quando ero molto piccolo ed ho potuto testare su me stesso i benefici apportati dalla pratica delle arti marziali e dello sport da combattimento. Se l’insegnante è quello giusto la disciplina può dare veramente tanto, infondere autostima, stimolare l’autocontrollo e la fiducia in se stessi. Forse la domanda è poco pertinente ma... il Ju jistu non è una pratica un po’ “violenta” per un bambino o che possa stimolare la sua violenza? Non credo proprio… La violenza corrisponde al non sapersi controllare, in qualsiasi campo e situazione. Nel ju jitsu e nella kick boxing ci sono regole ben precise da rispettare sia in allenamento che durante i combattimenti; il controllo delle tecniche portate che prevede il previo controllo della mente fa sì che il praticante, sia grande che piccolo, riesca ad essere lucido e preciso evitando forme di violenza… il che non si può dire di molti altri sport! Emanuele, parlaci della Kick Boxing La kick boxing a Livorno e’ molto conosciuta, ci sono stati molti campioni che con dedizione e duro allenamento sono riusciti a portare veramente in alto questa bellissima disciplina. Nel kick boxing ci sono diverse specialità: il full contact, la low kick, la shoot boxe, il point fight, e il light contact . Io ho sempre amato il point fight dove il combattimento
predilige le tecniche di agilità, la velocità e la spettacolarità, e visto che non vale il KO i punti vengono assegnati a chi colpisce per primo. Nel Dojo ho corsi di Point Fight, dove insegno sia agli adulti che ai bambini ed il panorama delle gare è veramente ampio, con la possibilità di combattere in tornei Internazionali ed a tutti i livelli. E’ vero che sei campione del mondo di Kick Boxing? Sì, ho vinto tre mondiali, tre europei, quattro coppe del mondo, una dozzina di campionati italiani nella specialità point fight. Ora sono il Direttore Tecnico della nazionale Italiana seniores di point fight e con mia grande felicità siamo tra le tre nazionali più forti al mondo. Ed ora passiamo a Giacomo….. tu cosa insegni? Insegno Krav-Maga. E’ un sistema di difesa personale Israeliano che significa “combattimento con contatto”. Nasce in Israele verso gli anni ‘40, venne creato come addestramento per l’esercito e fu tenuto segreto per quasi 30 anni. Verso la fine degli anni 60 venne adattato per essere praticato da tutti, uomini, donne e bambini. Negli anni ’80 il sistema approda negli Stati Uniti e verso la metà degli anni ‘90 si espande in tutto il mondo. Un sistema “militare” per donne e bambini? Precisiamo meglio… il settore militare ha un programma speciale che insegno solo a chi fa parte dell’esercito o alle forze dell’ordine, in corsi chiusi, perchè prevede tecniche che non possono essere rese note pubblicamente. Il programma “civile” è invece codificato per la vita quotidiana, ovvero per imparare a difendere se stessi o chi ci sta vicino, ma senza mai superare un certo limite che sconfina nella violenza gratuita. Per le donne tengo dei corsi specifici la mattina e all’ora di pranzo. In questi corsi mirati per un pubblico femminile c’è un grosso spazio dedicato a rafforzare la sicurezza
del soggetto davanti a situazioni di minaccia o di aggressione. La pedagogia nel Krav-Maga è importantissima ed io insegno ai bambini come passando attraverso il gioco si possono acquisire tecniche utili a “difendersi”. Da quanto lo pratichi e che livello hai raggiunto? Pratico il Krav-Maga dal 1998, dal 2004 sono il rappresentante per l’Italia della Federazione Europea di Krav-Maga, il Direttore Tecnico Nazionale dell’Associazione Italiana Krav-Maga e da poco sono entrato a far parte della Commissione Europea per il rilascio della cintura nera e della cintura nera 2° Dan. E anche tu sei campione del mondo? Si, ho praticato Ju Jitsu per 25 anni. Ho vinto il campionato del mondo di Ju Jitsu nel settore DemoTeam nel 2002, e 5 campionati Italiani. E da dove nasce la vostra collaborazione? Emanuele ed io ci conosciamo da una vita, amiamo nello stesso modo le arti marziali che oramai fanno parte di noi e della nostra vita. Ci è sembrata una buona idea unire le nostre esperienze per creare qualcosa di particolare, qualcosa che fa la differenza! Insomma, solo arti marziali all’ HEJO DOJO? Si, siamo un Dojo, esclusivamente un Dojo… che in giapponese significa “luogo dove si segue la via”. Attraverso le nostre discipline cerchiamo di indirizzare i nostri allievi verso “la via della conoscenza di se stessi”, delle proprie potenzialità. Inoltre da settembre collaboreremo con la Palestra Sunset che aprirà sul viale Italia, dove era la pizzeria Pulcinella. La palestra è guidata da Daniele Furiani e da Valerio Perullo (3 volte campione del mondo di strappo e slancio con Kettlebell). Allora tutti all’HEJO DOJO da settembre? Certo! E vi aspettiamo! Tutti i corsi partono da lunedì 5 settembre. A presto!
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Generazione Crossover di Marco Gammanossi
Ford Kuga
136 cavalli a 4.000 giri, abbinato al cambio manuale Durashift a 6 rapporti. Coppia, prestazioni e potenza in ogni condizione di carico, sottolineando che questo motore genera livelli di coppia elevati (320 Nm a 2.000 giri e 340 Nm in condizioni di over-boost temporaneo per agevolare i sorpassi). I dati dichiarati dalla casa riportano valori di accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,7”, velocità massima di 180 km/h, e consumi di 8,1 l/100km nel Ciclo urbano; Extraurbano 5,4; Combinato 6,4. Le emissioni di CO2 sono 169 g/km. Interessante anche il sistema di trazione integrale intelligente AWD (All-Wheel Drive), che interviene “silenziosamente” solo quando è necessario. Il listino attuale della casa prevede 3 motorizzazioni: il 2.0 TDCi da 140 CV è abbinato alla sola trazione anteriore 2WD con prezzo chiavi in mano (IPT esclusa) della versione base di 28.000 Euro, l’allestimento Titanium costa 1.500 euro in più. La versione a trazione integrale AWD è disponibile con il 2.0 TDCi da 163 CV con prezzi da 29.500 euro, mentre la Kuga equipaggiata con il motore benzina 2.5 da 200 CV parte da 31.000 euro. Garanzia di 2 anni chilometri illimitati.
Kia Sportage
Kia Sportage
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l termine crossover deriva dall’inglese e significa accavallare: questo termine si usa per definire la natura non ben definita di un’autovettura, mettendo in evidenza che si tratta di una auto a cavallo fra due tipologie di vetture tradizionali. La Kuga della Ford, o la Kia Sportage, ma anche lo Skoda Yeti, considerato il crossover per eccellenza.
Ford Kuga
Comfort eccezionale, grande guidabilità, silenziosità di marcia , un motore molto performante e una tenuta di strada da prima della classe nella sua categoria. In sintesi questa è la Kuga, il cross-over targato Ford. Kuga è equipaggiata con il propulsore Ford Duratorq TDCi 2.0 che eroga
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Nuova generazione per lo Sportage della coreana Kia che rinnova il proprio SUV compatto con un design innovativo. Moderni motori diesel e benzina Euro 5 a basso impatto ambientale, una gamma di modelli a due e a 4 ruote motrici con ricchi equipaggiamenti. Forme pulite, linea di cintura alta, fiancate marcate da nervature, gruppi ottici di grandi dimensioni caratterizzano lo stile del nuovo crossover che evidenzia personalità e robustezza, segnando un salto di qualità notevole rispetto alla versione precedente. Aiutano a dare slancio alla vettura anche le dimensioni che crescono di 9 cm in lunghezza, 5,5 in larghezza mentre si riduce l’altezza del tetto di 6 cm e migliora del 7% il coefficiente di penetrazione aerodinamico. A beneficiare della “taglia” maggiorata sono anche gli spazi degli interni, più accoglienti grazie anche al passo incrementato di 4 cm, più accessibile grazie alle porte più grandi e l’ampiezza del vano di carico che ora dispone di un volume di 564 litri (1353 con i sedili posteriori abbassati). Molto pulito e razionale il design della plancia dalle linee morbide e avvolgenti. Kia Motors adotta per il suo crossover compatto due motorizzazioni a benzina 4 cilindri: il nuovo 1.6 ad iniezione diretta da 135 Cv con cambio manuale a 6 rapporti e il 2.0 litri da 163 Cv, con distribuzione a fasatura variabile (CVVT) abbinato ad un cambio manuale a 5 rapporti.Due anche i propulsori turbodiesel 4 cilindri common rail: il 1700 ha una potenza di 115 Cv e coppia massima di 255 Nm, il 2000 eroga una potenza di 136 Cv e 323 Nm di coppia. I consumi dichiarati dalla casa sono rispettivamente di 4,8/4,9 litri per 100 km nel ciclo extraurbano e 5,3/5,5 litri nel ciclo combinato. Abbinati entrambi ad un cambio manuale a sei rapporti sono omologati Euro 5 e dotati di filtro antiparticolato di serie.
LML Star
lo scooter indiano all’italiana
Ricordate i mods inglesi degli anni Sessanta? Vivevano per almeno quattro cose: gli abiti sartoriali dal taglio impeccabile, la musica soul, lo “sballo” al sabato sera e i loro scooter rigorosamente Italian style. Da personalizzare attraverso modifiche al motore, selloni a gobba, vistosissimi specchietti retrovisori e soprattutto carrozzerie dalle spregiudicate combinazioni di colore. di Mark Fortune
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hi è nostalgico dei tempi in cui uno scooter a ruota bassa e cambio manuale riusciva a riflettere l’animo (gaudente) del suo possessore, troverà pane per i suoi denti sul sito web di Lml Italia: l’azienda casertana, esclusivista per il mercato europeo del ciclomotore Star prodotto dall’indiana Lml Ltd, fino a questo momento è l’unica azienda che ti permetta di personalizzare on line, fino all’ultimo dettaglio, il mezzo che stai acquistando. Sei un classicista dell’immaginario anni Sessanta? Puoi optare sulle tonalità avocado, avorio, arancio e giallo «cab» della linea Vintage. Detesti passare in osservato? Prova con il lilla della linea Glamour. Se cavalchi il modello Bicolor fai poca fatica a immaginarti a scorrazzare sul lungomare di Brighton a caccia di flirt, mentre per osare di più ci si può sempre concedere la variante Art, ricoperta di decalcomanie stelz e floreali vagamente hippie. A ciascuno il suo. La possibilità di configurare in assoluta libertà il proprio Lml Star fino si è rivelata la carta vincente del brand che unisce l’India all’Italia. «La funzione – spiega l’ad di Lml Italia Tommaso Valentino – è attiva da gennaio di quest’anno. In una manciata di mesi 1.800 utenti hanno salvato il proprio scooter personalizzato e 250 di questi lo hanno già avuto consegnato». Il sistema è semplice, intuitivo e per giunta non complica neanche più di tanto i tempi di consegna: «Tocca aspettare – continua Valentino – giusto qualche settimana in più rispetto al modello di serie».
da trent’anni è titolare di alcune concessionarie di motocicli e ciclomotori di varie marche. Nel 2008 dall’India gli arriva la proposta di diventare distributore esclusivo degli scooter Star per il mercato europeo. «Una proposta– racconta l’imprenditore casertano presidente del marchio – colta all’inizio soprattutto per gioco». Ma il gioco ci mette poco a diventare roba seria: Lml passa dai duemila mezzi commercializzati tre anni fa agli 8.100 scooter del 2010. Al termine di quest’anno, con l’imminente entrata in commercio dei modelli 4T 200 a carburatore e a iniezione, si prevede di arrivare a un fatturato di 25 milioni. Davvero niente male per una Pmi che, tra manodopera diretta e indiretta, dà lavoro a 75 persone. Il futuro ecologico. Una Pmi che non rinuncia a innovare: tra gli obiettivi dei prossimi anni figura la produzione della Star Electric, uno scooter a emissioni zero che funziona interamente a batteria. Sempre strizzando l’occhio a un futuro ecocompatibile per le due ruote, è in ballo anche il progetto di motore ibrido che possa consentire il passaggio dall’alimentazione a combustione interna a quella a batteria. Un mezzo del tutto libero di circolare nelle zone a traffico limitato, oltre a essere personalizzato fino all’ultimo bullone. Stai a vedere che i vecchi e vitaioli mods da qui a breve si scopriranno tutti ecologisti.
Da Kanpur a Caserta. Assai curiosa in ogni caso la vicenda imprenditoriale che ha trasformato Montedecoro, piccola frazione del comune casertano di Maddaloni, nella capitale europea dello scooter vintage personalizzato. Tutti sanno che a partire dagli anni Sessanta celebri marchi italiani di settore delocalizzarono nel sub-continente himalayano la loro produzione e, al termine delle partnership con i terzisti indiani, questi ultimi si sono ritrovati spesso a continuare a produrre “in proprio” modelli parecchio simili a quelli un tempo realizzati per le committenze europee. Proprio in virtù di questo particolarissimo business, la Lml Ltd di Kanpur grazie al modello “Star” ha in breve raggiunto posizioni di leadership nel mercato nazionale, con quote importanti pure in Nord Africa. Da qui la sfida di approdare in Europa… con un piccolo grande aiuto dalla famiglia Valentino. Quando il gioco si fa serio. Domenico Valentino, padre di Tommaso, |60
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Mood-rooms: le stanze da vivere Al giorno d’oggi siamo abituati ad arredare le nostre case in modo convenzionale. Ma cosa succede se il normale concetto di “stanza” viene rivoluzionato e arredata secondo un criterio più artistico e creativo? di Francesco Balestri
U
n tempo le famiglie che compravano casa pensavano di ricreare attorno a loro quell’ambiente rustico e familiare tanto caro ai genitori. Qualche anno fa c’è stata l’era dell’arredamento moderno, spazioso, colorato, luminoso e con superfici lisce e lucide. Recentemente l’era del minimal, quel tipo di arredo ridotto all’essenziale, adatto a quel tipo di persona che ama l’ordine estremo, l’eleganza sobria, rinunciando a fronzoli e decorazioni. Minimal anche in senso economico! Forse per questa eccessiva ricerca della perfezione, forse per assomigliare sempre più ad un ambiente chic, nasce nell’ultimo periodo una tendenza di arredamento e uso della casa in totale disaccordo con quanto avvenuto in precedenza: le mood-rooms. Letteralmente camere dello stato d’animo. Consiste principalmente nell’utilizzare tutto ciò che in quel preciso momento ci emoziona e ci suggerisce qualcosa. Parte tutto da un’idea di base, sviluppata via via secondo la sensibilità di chi abita quella casa o quella singola stanza. Prendiamo ad esempio Via col vento. In questa pellicola ci sono vari tipi di arredo dai più “poveri”, a quelli più lussuosi della villa dove Rossella vive con Rhett. Possiamo quindi arredare casa nostra con ampie tende dai colori damascati e dalle pareti bianche, oppure utilizzare mobilia
che richiama all’epoca coloniale dai colori sabbiati come il profondo sud degli Stati Uniti d’America. E poi chi di noi non conosce il film Guerre Stellari? Volendo ricreare nella nostra camera un ambiente simile possiamo giocare sui colori base bianco, nero e grigio come le navicelle spaziali. Per l’illuminazione usare dei faretti nascosti a case circolare, lampade fluo, neon e led come le spade laser dei Jedi. L’oggettistica potrebbe comprendere miniature dei personaggi dei film. C’è anche chi addirittura riesce a reperire attraverso siti internet le armature dei soldati dell’Imperatore e gli abiti utilizzati per le riprese da indossare durante raduni sparsi per il mondo. Funzionando come canale mentale di ispirazione le moodrooms vengono utilizzare da scrittori, poeti e stilisti. Come? Con lo stesso principio ma senza nessun obbligo di dover seguire per forza qualcosa di già esistente. Io scrittore, o io disegnatore di
moda, lasciandomi ispirare da tutto quello che mi circonda (luci, colori, dettagli) ritaglierò una porzione di stanza dove inserirò il materiale che mi serve per entrare nello stato d’animo per creare abiti, creare un romanzo, far nascere versi poetici. Questa metodologia ha il vantaggio di poter essere utilizzata da chiunque con i materiali che abbiamo a disposizione e senza spendere un soldo, basta saper cercare tra le cose che abbiamo in casa. Scriviamo un articolo che riguarda le religioni e abbiamo bisogno di qualche visualizzazione? Bene, possiamo allestire dei piccoli scaffali che raffigurano personaggi biblici, raccogliere testimonianze di chi ha vissuto esperienze mistiche o collezionare piccoli rosari o statuine che ci fanno pensare a un dato orientamento. Scriviamo un romanzo le cui protagoniste sono delle bambine della vita di tutti i giorni? Perché non allestire allora parte della nostra mood-room come quella di una bambina piccola? Con i suoi giochi, i suoi disegni, le sue bambole? Ogni volta che entriamo in questa stanza possiamo immaginare di essere in un mondo e in una vita che non è più la nostra! C’è forse qualcosa di più stimolante che poter vivere di continuo in luoghi differenti?
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Relais Cala dei Mori
Relais Cala dei Mori Arcipelago di Monti Residence Marilia Ville in Antignano Porta a Mare
Vivi il mare tutto l’anno! L’estate è finita? Vuoi continuare a sentirti in vacanza anche quando hai finito le ferie? Vuoi provare a vivere in una villa a picco sul mare? C’è un posto a pochi minuti dal centro di Livorno dove potrai rilassarti alla fine della tua giornata di lavoro: lo splendido Relais Cala dei Mori. Immerso nel verde con esclusivi riservati appartamenti indipendenti, forniti di tutti i comfort. Potrai rilassarti sull’ampia terrazza sul mare, godendo di splendidi tramonti. Questo è il posto ideale per vivere l’indimenticabile esperienza del mare d’inverno. Nel Relais Cala dei Mori vi sono appartamenti di varie grandezze e sono disponibili per periodi brevi, medi o anche tutto l’anno. L’ampio parcheggio privato, il servizio di pulizia e il cambio biancheria, Sky sono solo alcuni dei servizi offerti. Se ti abbiamo incuriosito, questa è l’occasione giusta, chiama ora per informazioni il numero: 3353916801 e se vuoi visita caladeimori.com.
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Arcipelago di Monti
Relais Cala dei Mori Arcipelago di Monti Residence Marilia Ville in Antignano Porta a Mare
La tua casa ideale? Se hai sempre desiderato vivere in una dimora immersa nel verde ma comunque a due passi dalla città, oggi puoi: L’Arcipelago di Monti, una villa esclusiva, nel bosco sopra Antignano, divisa in sette eleganti appartamenti indipendenti, ognuno diverso dall’altro ma tutti con grandissime terrazze e vista incantevole. Si, la particolarità di questa casa è proprio la sua bellezza, che nasce da una estrema linearità nella progettazione abbinata alla natura circostante, disordinata, mutevole e bellissima. A tratti, la linearità viene addolcita con tocchi in forte contrasto, come il caldo delle pietre a vista e le ringhiere a disegno sinuoso e ammaliante. Circondata da uno splendido parco, dove potrai passeggiare all’ombra di rigogliosi lecci per poi uscirvi e arrivare direttamente al miramare. Questa è una casa ideale, che abbina la qualità di vita presente con l’esigenza-necessità di fare ottimi investimenti per vivere il futuro in tranquillità. Anzi, proprio le tecnologie usate per costruirla, tra cui i doppi impianti termici rendono oltremodo piacevole il comfort abitativo e riducono veramente ai minimi i consumi energetici. Vieni a trovarci e senza impegno e saremo lieti di farti conoscere l’arcipelago di Monti. Per appuntamento: 3355915801 e se vuoi visita impresaeprofessione.net
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Primi malanni di stagione: che fare?
paradiso dei bambini
Conoscerli e combatterli con rimedi omeopatici e naturali di Cristina Carenza
A
rriva l’autunno e con l’abbassamento delle temperature il corpo dei nostri bambini è più esposto agli attacchi esterni. Di seguito troverete una piccola guida ai malanni di stagione, suddivisi in rimedi omeopatici e classici rimedi della nonna. In più ci teniamo a sottolineare che la migliore prevenzione da adottare per i nostri cuccioli è una corretta alimentazione, fatta di frutta, verdura, fibre e tanta acqua; vestire i bambini a cipolla e non coprirli troppo e non esagerare con il riscaldamento nelle case, al massimo 20 °C.
Influenza. La sindrome influenzale è
scatenata da particolari virus che hanno la capacità di modificarsi nei mesi, rendendo così difficile la possibilità di sviluppare un’immunità contro di essi. Il più delle volte va ad attaccare le vie respiratorie sia alte che medie. Il riposo è assolutamente l’arma migliore per combattere l’influenza. Sintomi. Raffreddore, mal di gola, dolore alle ossa, malessere generale, febbre, tosse stizzosa che si trasforma in grassa. Rimedi omeopatici.Ribes nigrum,Aconitum napellus, Belladonna, Ferrum phosphoricum. Rimedi della nonna. Mantenere alta l’idratazione del bambino con acqua, thè verde, brodo di pollo e decotto di aglio e zenzero. Fare delle spugnature di acqua e alcool e tenerlo il più spogliato possibile, evitando gli sbalzi di temperatura.
Mal di gola. I virus che provocano mal
di gola sono di diverso tipo, abbiamo i coxsackievirus, gli adenovirus e l’herpes simplex, ma il più pericoloso è quello provocato dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A. Quest’ultimo se curato male può provocare il reumatismo articolare acuto, malattia che va a colpire le articolazioni e l’unico modo per combatterlo è l’assunzione per via venosa di antibiotico a base di penicillina o amoxicillina. Sintomi. Dolore a deglutire, febbre alta, linfonodi ingrossati, possibile presenza di placche. Rimedi omeopatici. Phytolacca, Munostim. Rimedi della nonna. Gargarismi per più volte al giorno di aceto di vino bianco o limone puro e pennellature con tintura pura di Propoli, bere tre bicchieri al giorno di decotto di malva.
Otite. Si tratta dell’infezione causata
dallo pneumococco che coinvolge la cassa del timpano e le trombe di Eustachio, che sono i condotti che mettono in comunicazione l’orecchio con la parte alta della gola. E’ frequente nei primi anni di vita e la sua massima incidenza è tra gennaio e marzo. La cura raccomandata dalla maggior parte dei pediatri è quella di assumere l’antibiotico. Evitare assolutamente l’inserimento di olio caldo nell’orecchio. Sintomi. Pianto, gonfiore dei lobi, irrequietezza, febbre alta, perdita dell’appetito e comparsa di una sostanza biancastra nelle orecchie. Rimedi omeopatici. Echinacea, Belladonna, O.T Kind, Viburcol. Rimedi della nonna. Tappare le orecchie con della lana vergine ed effettuare degli sciacqui con farina di lino.
Raffreddore. Il raffreddore colpisce almeno otto volte all’anno i bambini di età tra uno e sei anni ed è provocato dal rinovirus che va ad aggredire la mucosa nasale. Non esistono cure specifiche per il raffreddore, ma solo dei rimedi rivolti ad attenuare i sintomi. Sintomi. Naso che cola con grande produzione di muco, tosse catarrosa e a volte febbre modesta. Rimedi omeopatici. Allium Cepa, Euphrasia, Arsenicum Album, Mercurius solubilis, Sambucus, Nux vomica. Rimedi della nonna. Lavaggi del naso con acqua di mare, suffumigio con acqua calda, salvia, fiori di camomilla o eucalipto e naturalmente tante spremute di agrumi.
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Linda
e lo specchio dei sogni di Anna Campani
L
inda fin da bambina era sempre stata una grande sognatrice. Volava facilmente con la fantasia, creando nella sua testolina paesaggi sconosciuti e amici immaginari. Gli piaceva far finta che tutto quello che la sua fantasia gli faceva vedere fosse realtà e non semplice immaginazione. C’era un
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oggetto a cui Linda teneva molto, era uno specchio antico appartenuto a sua nonna, uno specchio che giaceva impolverato nella casa in montagna della sua famiglia. Era di forma ovale con una cornice in ferro battuto scuro ormai corroso dal tempo. Un giorno sua nonna durante una delle tante gite in montagna con la sua famiglia gli disse
“Questo è uno specchio speciale bambina mia, ti fa vedere soltanto ciò che desideri veramente”. La mamma non credeva a questa storia ma Linda sì, e ogni volta che si recava in montagna il suo primo pensiero era correre davanti a quello specchio e ammirare il riflesso dei suoi sogni. Non pensava alle vacanze natalizie ai regali o alle lunghe sciate sulle piste innevate, lei correva sempre come prima cosa nella cantina impolverata dello chalet e si specchiava con ammirazione. A sette anni la prima volta che vide la sua immagine riflessa nello specchio vide se stessa vestita da pompiere, in quegli anni sperava davvero di intraprendere quel lavoro un giorno anche influenzata da uno dei suoi cartoni preferiti “Grisù”. A nove anni Linda specchiandosi vide se stessa vestita con un camice bianco intenta a curare un piccolo cagnolino, desiderava davvero diventare un veterinario, ma dopo pochi giorni dal suo arrivo in montagna il suo cane Doghy morì e lei non vide altro che lui con la coda scodinzolante nello specchio, per il resto della vacanza. A undici anni Linda non andò in montagna ma sapeva perfettamente cosa avrebbe visto nello specchio, ovvero, lei che faceva la maestra in un asilo. Gli anni passavano, e ogni Natale, ogni vacanza vedeva Linda crescere, trasformarsi, fino a quattordici anni quando vide se stessa con un computer e una penna tra le mani, mentre scriveva di storie fantastiche e mondi sconosciuti. Purtroppo la famiglia di Linda in un giorno di giugno decise di vendere lo chalet in montagna e con esso lo specchio dei sogni. Passarono anni e Linda divenne grande si sposò e diventò mamma, un giorno decise di tornare su quelle montagne e in quella casa che i suoi genitori avevano venduto, l’affittò insieme al marito e al piccolo Nico e una notte non riuscendo a dormire si diresse in soffitta dove sotto un lenzuolo bianco riposava lo specchio della sua infanzia. Presa dalla nostalgia tolse il lenzuolo che lo ricopriva e si specchiò, davanti a se non vide altro che il suo riflesso.
Il fenomeno artistico “Corrado Gai”
in collaborazione con la Direzione Editoriale della rivista “Arte a Livorno...e oltre confine”
Da sx il Direttore della rivista Arte a Livorno e il Sindaco di Livorno Dott.Alessandro Cosimi il giorno della presentazione del Manifesto del Surregailismo © Foto Andrea Tosi
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n una città come Livorno, dove la pittura la si respira in ogni angolo da sempre, parlare del “personaggio” Corrado Gai, è diventato un argomento che ha sempre acceso dibattiti , con scambi di vedute ed opinioni più o meno critiche. Non parliamo di un artista anziano, con una lunga carriera pittorica, ma di un giovane promettente, che in pochi anni, è salito alla ribalta, bruciando velocemente le tappe, affermandosi negli ambienti culturali, ed attirando le attenzioni di un collezionismo sempre alla ricerca delle “novità”. Per Corrado, fare e vivere l’arte, ha un significato profondo, che va al di là di semplici forme e colori. Nelle sue creazioni ci sono pensieri, emozioni, stati d’animo, ma soprattutto, una filosofia di vita. Una serie di eventi espositivi (Piacenza, Piombino, Castiglioncello, Livorno, Londra e Lituania tanto per citarne alcuni), lo hanno inserito di diritto nell’élite dell’arte livornese e non solo. Su di lui sono stati realizzati servizi giornalistici e televisivi, organizzate importanti mostre personali, ed il suo modo di fare arte, è stato premiato in occasione di manifestazioni nazionali. La sua immagine si è consolidata con l’uscita di pregevoli cataloghi d’arte che lo hanno accompagnato in tutte le sue innumerevoli esposizioni. Alla presenza delle maggiori autorità cittadine, primo fra tutti il Sindaco di Livorno Alessandro Cosimi e l’Assessore
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alla Cultura Mario Tredici, nel Teatro Quattro Mori di Livorno, nel 2010 è nato il “Manifesto” del Surregailismo, una tappa questa, che ha amplificato ulteriormente le attenzione dei media sul personaggio Gai. Diverse Gallerie hanno creduto all’estro dell’artista, a partire dalla Galleria In Villa di Castiglioncello, che ha sempre sostenuto l’opera di Gai, fino ad arrivare, ma solo in ordine temporale, allo Studio D’Arte dell’Ottocento di Livorno , che ha promosso la mostra “Il Surregailismo e l’arte a confronto”. Dopo alcuni mesi di riposo “spirituale”, Corrado è tornato in tutta la sua dinamicità, presentandosi alla grande, all’interno della storica rassegna Rotonda 2011, giunta quest’anno alla sua 59° edizione. Il pubblico, numeroso anche in questa edizione ( circa 30.000 visitatori nelle quindici giornate di esposizione), è rimasto sicuramente sorpreso dalla poliedricità di Gai. Accanto alle classiche opere pittoriche e alle suggestive sculture, che da alcuni anni, sono inconfondibili e vero e proprio “marchio” di riconoscimento di questo artista, abbiamo potuto ammirare la sua nuova linea di arredamento denominata “Desplosign”. Una nuova e parallela chiave di lettura, all’interno del linguaggio artistico di Corrado.
Qualcuno sicuramente avrà storto la bocca nel vedere tavoli da fumo, pareti di appartamenti, angoli di bagno, da lui elaborati e realizzati, pensando, che un artista, per essere tale, deve rimanere coerente al suo modo di fare arte. La forza di Corrado è proprio qui, l’essere riuscito a creare, in maniera parallela, una linea d’arredamento, che può piacere o non, ma che comunque, è arte anch’essa. Certamente, pur essendo frutto di un unica mente artistica, le due cose, devono comunque viaggiare su due binari separati, e all’occasione, unirsi. Siamo certi che con il tempo, come già successo in passato per le sue opere pittoriche, la sua “Desplosign”, entrerà ben presto nelle case di coloro che l’arte la sentono e l’apprezzano.
Breaking Dawn di Anna Campani
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i sono storie d’amore epiche, che rimangano invariate nel tempo, che emozionano intere generazioni. Storie d’amore che ti strappano il cuore come quella di Renzo e Lucia, quella di Re Artù e Ginevra, quella di Antonio e Cleopatra. Queste coppie sono state raccontante in mille versioni sia al cinema che in televisione e ci commuovono ancora adesso a distanza di anni. A questa lista però è giusto aggiungere un’altra coppia che forse non sarà storica come quelle citate fino ad ora, ma che ha fatto e farà impazzire altrettante generazioni: stiamo parlando di quella storia sincera, romantica, intensa di due persone che la natura non vuole unite, ma che tanto è il loro desiderio di stare insieme che vanno contro ogni aspettativa del destino e si amano fino alla fine, è proprio il caso di dire “oltre” la morte. Stiamo parlando di Edward e di Bella, della loro favola narrata prima tra le pagine di un libro e poi riprodotta sul grande schermo. Grazie alla penna della scrittrice Stephenie Meyer, Edward Cullen diventa un vampiro romantico, sexy ed irresistibile, sfatando il mito dell’ uomo delle tenebre arcigno e dannato. Un’altra indimenticabile protagonista è Bella. Giovane ragazza della porta accanto, che con la sua apparente semplicità, per natura invece controversa ed introspettiva conquista il protagonista , iniziando con lui una storia di amore senza tempo e confini. Il 16 novembre, a distanza di più di un anno dall’uscita di Eclipse, torna sul grande schermo la favola del vampiro e dell’umana che vogliono stare insieme contro tutto e tutti, andando contro quel ragazzo affascinante, che ama Bella fin dal primo sguardo scambiatosi, nascondendo anche lui un segreto sopranaturale, Jacob. Un triangolo che diventerà ancora più intenso nell’ultimo capitolo Breaking Dawn. Uno dei film più attesi dell’anno sopratutto per il matrimonio e la luna di miele dove Edward e Bella, lasciano da parte l’innocenza per esplorare altre sensazioni. I fans sono già in trepida attesa e contano i giorni che li separano dall’uscita del film. Grazie a Robert Pattinson e Kristen Stewart , il pubblico si emozionerà nuovamente, e a sentire quella sensazione quasi di abbandono che la fine di una saga spesso porta. Anche se manca ancora un film, ci rendiamo conto che Edward e Bella sono cresciuti, che noi siamo cresciuti con il loro amore, quell’amore che tutte le fans della saga sognano di vivere.
L’ATTESA NELLE PAROLE DELLE FANS In Collaborazione con il sito internet twilightfansitalia.com CHIARA B (Fondatrice del Sito): A Novembre sarò con Bella lungo la via che la porterà all’altare dal suo Edward, a Rio de Janeiro durante la loro infuocata luna di miele. Vivrò tutte queste emozioni perché oramai sono legata con un filo indissolubile a questa Saga; perché grazie a Twilight ho incontrato, e continuo ad incontrare attraverso il fansite che amministro –Twilight Fans Italia- persone magnifiche che, come me, si emozionano ogni giorno”. CHIARA M.: Ormai per me è una vera ossessione, una droga, Non riesco più a vivere senza tutto questo. Dal primo libro ho sempre sognato un amore impossibile come questo, ho sempre sognato di vivere in un mondo di vampiri e licantropi. Di sapere che esiste un amore forte, un amore per cui si farebbe qualunque cosa e si è disposti a essere qualsiasi cosa”. ANNA: Il 21 novembre 2008 la mia vita è stata colpita dalla Twlight Saga. Da quando avevo 15 anni a oggi che ne ho 18 sono molto orgogliosa di essere cresciuta con questo grande fenomeno mondiale. CRI: Le mie sensazioni non so se riuscirò a descriverle. Ogni volta che mi trovavo fuori dal cinema ero come una forsennata mi prendevano per pazza. Non vedo l’ora che esca Breaking Dawn ma vorrei anche che il tempo rallentasse un po’, è passato tutto troppo in fretta.
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Scelti per voi: LIBRI
a cura di Anna Campani
UN REGALO DA TIFFANY
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Una romantica vigilia di natale, le luci di New York e il destino, quello di due uomini che a distanza di poco entrano da Tiffany per regalare qualcosa di speciale alla propria fidanzata. Per uno di questi è il regalo che cambierà la vita, un anello e una promessa fatta sotto l’albero. Per sbaglio però i due regali vengono scambiati e il fantomatico anello si trova al dito della fidanzata sbagliata. Ethan cerca di recuperare l’anello ma non sarà semplice, un destino che forse per queste coppie ha in serbo altri scherzetti.
IL LINGUAGGIO SEGRETO DEI FIORI AUTORE Vanessa Diffenbaugh EDITORE Garzanti PAGG. 359 PREZZO € 18,60
Victoria ha paura di quello che prova, ha paura di amare e di essere amata, paure che spariscono quando entra nel suo personale giardino segreto a Portero Hill, San Francisco. I fiori hanno la voce che lei non riesce a tirare fuori. A diciotto anni fa la fioraia grazie a una madre che gli ha insegnato il linguaggio dei fiori, ma questi non bastano a toglierle dal cuore un senso si colpa permanente. Soltanto un ragazzo misterioso, che sembra conoscerla da sempre, può riuscirci. Una storia di coraggio e speranza.
MESSAGGIO PER UN’AQUILA CHE SI CREDE UN POLLO
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Determinazione, sicurezza, voglia di emergere e di cambiare vita. Trovare la forza in noi stessi. Questo messaggio di Anthony De Mello aiuta a comprendere se stessi e nei momenti delicati a tirar fuori la grinta. Un uomo trova un uovo d’aquila e lo porta con se, lo fa schiudere e poi crescere con tanti pulcini, finchè un giorno l’aquila adulta alza gli occhi al cielo è vede i suoi simili volare in alto e capisce così di poter essere di più.
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Eventi
Modà in concerto al Mandela Forum di Firenze 17 Ottobre Il nuovo attesissimo tour dei Modà Viva i Romantici 2011 live sul palco del Mandela Forum di Firenze Music... Ale a Buti - Pisa 22 Ottobre La manifestazione ha come fine la presentazione e la relativa promozione al pubblico delle nuove tendenze giovanili nel campo della musica e, non meno importante, la raccolta di fondi da destinare all’Associazione Alessandro Lupoli Negramaro in concerto al Mandela Forum di Firenze 30 Ottobre Arriva anche in Toscana il nuovo Casa 69 Tour Waiting for Christmas a Marina di Pietrasanta - Lucca 16 Settembre Non una vera mostra mercato di Natale, ma un’anticipazione di atmosfera e colore della più gradita e attesa festa dell’anno per l’edizione speciale del Country & Garden Show Mostra di pittura di Maurizio Biagini a Livorno 16 Settembre In Piazza Goldoni dalle ore 18.00 esposizione di quadri del pittore livornese accompagnata da aperitivo organizzato da M&M Jewels, Dulcamara, San Martino e Galleria d’arte Goldoni Sabopiù ad Arezzo 24 Settembre Il Salone Nazionale è ormai riconosciuto dagli operatori come un luogo di eccellenza nel quale viene presentato in maniera ottimale il concetto dell’idea regalo Maremma Food Shire a Grosseto 24 Settembre Un’iniziativa di valorizzazione dei prodotti agroalimentari tipici e di quelità delle imprese della provincia di Grosseto, che favorisce la conoscenza e l’apprezzamento di tali eccellenze in Italia e all’estero Fiera Internazionale della Ceramica a Firenze 1 Ottobre Si potranno trovare oggetti di uso e arredamento, sculture e bijoux in ceramica: dall’immediatezza del raku, alla solidità del gres, dalla vivacità e docilità della maiolica, alla ricercata qualità del lustro, e la raffinata porcellana Dolcemente Pisa 2011 1 Ottobre Il tema guida della VI edizione sarà il lato dolce dell’Italia: per valorizzare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia Dolcemente raddoppierà l’area espositiva ospitando una selezione di artigiani provenienti dalle altre regioni italiane
Expo Model Show ed Elettropoli a Pontedera - Pisa 7 Ottobre Expo Model Show ed Elettropoli, una grande manifestazione fieristica dedicata al modellismo, sia dinamico radiocomandato sia statico, elettronica e informatica Tuscany Wine ad Arezzo 8 - 10 Ottobre La vetrina della produzione vinicola toscana nella quale i più importanti produttori toscani incontrano il pubblico degli appassionati e gli addetti ai lavori del settore. Harborea - festa delle piante e dei giardini d’Oltremare a Livorno 14 Ottobre Esposizioni dei migliori vivai italiani, piante esotiche e rose rifiorenti, laboratori di giardinaggio creativo, stages di composizione floreale e attività culturali 4x4 Fest a Marina di Carrara - Massa-Carrara 14 Ottobre Torna il Salone Nazionale dell’auto a trazione integrale: un appuntamento nel quale il mondo del 4X4 è al centro dell’attenzione Expo Sposi 2011 a Lucca 14 Ottobre Anche quest’anno la fiera si svolgerà presso il Real Collegio: stand di aziende affermate ed esperti per organizzare un matrimonio da sogno Fiera di San Luca a Pontedera - Pisa 15 Ottobre Oltre 150 spazi espositivi presenti con oggetti di artigianato locale, accessoristica tecnico-generale, autoveicoli, servizi e prodotti per la casa e il giardino Livorno Food - Nh Grand Hotel Palazzo Livorno 22 e 23 Ottobre Il percorso enogastronomico più importante della costa tirrenica. Oltre 50 espositori ci allieteranno con degustazioni di prodotti tipici dello “stivale”. NH Grand Hotel Palazzo - Viale Italia, 195 - Livorno. Orario: Sabato 11.00 -22.00 Domenica 10.00 - 21.00 Ingresso: intero € 10.00, ridotto € 8.00 per ragazzi fino a 16 anni, associati AIS e New Wine Sommelier nonché abbonati AS Livorno Calcio e possessori del biglietto dell’ultima partita giocata in casa.
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Festival del Gusto 2011 TERZA EDIZIONE
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Le piante “Stressbuster”
Sono piante antistress e in quanto tali possono rendere migliore l’aria, alleggerire le tensioni e promuovere il benessere psico-fisico a casa e in ufficio.
a cura di Susanna e Selene Vaccaro
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a natura non fa nulla di inutile, ha scritto Aristotele nella Politica. A dargli ragione, molto tempo dopo, sarebbe stata addirittura la Nasa che, grazie a una ricerca durata oltre 20 anni, ha attribuito a una cinquantina di specie di piante qualità fantastiche per la vivibilità degli appartamenti. Mettere un ficus in camera o tenere una rigogliosa gerbera in salotto non è solo questione di arredamento ma di salute. È il 1980 quando gli scienziati americani iniziano a sperimentare un sistema ecologico per purificare l’aria all’interno delle navicelle da mandare in orbita. Si scopre così che certe piante d’ appartamento rimuovono da un ambiente chiuso il 50% delle sostanze tossiche, come il benzene o la formaldeide, che altrimenti circolerebbero libere nell’aria. Queste particelle vengono assorbite dalle
foglie e convogliate dal fusto alle radici dove i microrganismi presenti le metabolizzano e le eliminano. Prendete una GERBERA o un CRISANTEMO: se non resistono più di qualche giorno e cominciano ad afflosciarsi, è ora di dare una ripulita all’aria di casa. Il FICUS, quello con le enormi foglie verdi, protegge dalla formaldeide, contenuta nella carta da parati ma anche nei tessuti. Lo SPATIFILLO elimina le tossine dell’acetone, mentre la DIEFFENBACHIA maculata riduce i veleni emessi da pitture, adesivi e sacchetti di plastica. E in ufficio, in particolare per la sala delle stampanti, è preziosa la DRACENA, che assorbe il tricloroetilene, presente in tutti i toner. Altre piante speciali sono le FELCI, i CACTUS, le TILLANDSIA, gli ANTURIUM, le ORCHIDEE e molte altre.
RIVOLGITI AD UN PROFESSIONISTA La fioreria Le Meraviglie di Alice, risponderà con gentilezza e precisione a tutte le tue esigenze e ti aiuterà a vivere la tua casa, o il tuo ufficio, con più armonia.
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INGREDIENTI: 200 gr di burro 300 gr di zucchero 70 gr di cacao amaro o cioccolato fondente 1 bicchiere di un buon vino rosso 4 uova 1 bustina di lievito per dolci
PROCEDIMENTO: Per prima cosa bisogna creare una sorta di crema di cioccolato al vino. Se usate cioccolato, prima tritatelo in un mixer insieme allo zucchero. Aggiungete poi il burro a pezzetti a frullate il tutto. Otterrete un composto molto compatto, che metterete in un pentolino per far sciogliere il tutto a fuoco lento. Una volta che il composto si è sciolto, aggiungete il bicchiere di vino. Lasciate cuocere il composto a fuoco molto lento per qualche minuto senza mai farlo bollire. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire. Mentre la crema si raffredda preparate la base per la torta, unendo la farina, il lievito e le uova. A questo composto unite poi la crema al vino e cioccolato, tenendone però da parte un bicchiere che useremo dopo. Trasferite il tutto in una teglia imburrata e infarinata e infornate a 180° per 30 minuti. Una volta che la torta è cotta, fatela intiepidire e toglietela dallo stampo, e poi versateci sopra il bicchiere con la crema al vino che avete tenuto da parte. In questo modo la torta la assorbirà restando morbida e saporita.
Torta al cioccolato e vino rosso a cura di whitedarkmilkchocolate.blogspot.it
I ricordi della stagione estiva sono ancora freschi nelle nostre menti, ma settembre è arrivato e con lui l’estate se ne va... Dobbiamo abbandonare i vestiti leggeri e coprirci. Settembre è tempo di vendemmia e di vino e quindi vi propongo questa torta al cioccolato e vino per scaldare un po’ i vostri cuori. Per farla avrete bisogno di un buon vino che dia un ottimo aroma alla vostra torta. Basta un bicchiere, magari quello che avanza da una bottiglia stappata per cena. Nel mio caso ho usato un vino toscano, un rosso di Montalcino.
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settembre-ottobre duemilaundici
In amore: alcune cose che il partner vi nasconde vi predisporranno male nei suoi confronti. Ma a volte le “non verità” hanno anche lo scopo di non ferire chi si ama. In questo periodo nel lavoro non avrete i piedi ben saldi per terra, infatti accoglierete i nuovi input con eccessiva superficialità. Cercate di fare più attenzione. Il vostro fisico appare piuttosto indebolito e potreste essere esposti ai raffreddori.
Vi ostinerete ad avere ragione e non vorrete ascoltare quelle degli altri. Dovrete trascorrere più tempo con il partner. Il lavoro oltre ad offrirvi grossi vantaggi nasconde anche dei pericoli nascosti di cui verrete a conoscenza. Superateli agendo con determinazione. In questo periodo vi sentirete energici oltre misura e sarete pervasi da un ottimismo davvero trascinante. Sarete in ottima forma.
Sarete di ottimo umore perché noterete i primi segnali di un cambiamento positivo. Le vostre parole romantiche saranno ricambiate con infinita dolcezza. Nel lavoro vi verrà proposta un’interessante opportunità. Non siate ostili alle novità, superate le resistenze ed accogliete il cambiamento. Attenzione! Dovrete evitare gli ambienti climatizzati che possono causarvi dei dolori cervicali.
Una piccola incomprensione tarderà a risolversi a causa del vostro orgoglio. Il distacco vi farà solo soffrire quindi fate voi il primo passo. Nel lavoro qualcuno tenterà di danneggiarvi: non perdete tempo a scoprire chi è ma impegnatevi a consolidare la vostra posizione e a produrre risultati validi e visibili a tutti. Per il vostro benessere dovreste cercare di allontanare quei pensieri che vi procurano ansia e tristezza.
Nella vita di coppia sentirete che manca ancora qualcosa affinché la vostra relazione sia perfetta, ma non sapete cosa. Vorreste che il partner vi desse sempre stimoli nuovi e interessanti. Svolgerete brillantemente un compito e verrete premiati. Cercate di non montarvi troppo la testa e date invece prova della vostra continuità. Gli Astri vi consigliano di alimentarvi con tanta frutta che contiene vitamina C.
Sarete molto propositivi e pieni di iniziative che vorrete intraprendere. Avrete l’opportunità di scoprire i lati positivi del partner. Dovrete avere molta pazienza a causa dell’invidia dei colleghi che cospireranno contro di voi per mettervi in cattiva luce. Per quanto riguarda la salute le stelle vi consigliano di non esagerare negli sforzi ma di preferire delle fatiche minori e più costanti.
La persona amata è diventata tutto il vostro mondo e vi state estraniando dalla realtà esterna. Non dovreste limitarti in questo modo perché è sempre pericoloso. Nel lavoro vi aspetterà una grossa delusione dovuta a un’attività che non andrà a buon fine ma riceverete aiuto da un superiore. Salute: fate una vita troppo sedentaria e questo potrebbe causarvi problemi alla colonna vertebrale. Muovetevi di più.
In amore cercherete di mantenere a tutti i costi una situazione immutata, nonostante sappiate benissimo che è arrivato il momento di cambiare. Le vostre qualità professionali riscuoteranno il consenso di un vostro superiore che noterà le vostre doti artistiche e creative e vi proporrà delle idee per metterle a frutto. Prendete del tempo per voi e dedicatevi alle cose che avete sempre voluto fare: costituirà per voi un ottimo diversivo.
Con il vostro partner tenderete a comportarvi in modo impulsivo e nevrotico, ma poi accorgendovi del vostro errore saprete recuperare ricoprendo il partner di tutte le attenzioni possibili. La vostra ambizione vi porterà a pretendere molto dalle vostre capacità e questo vi costerà parecchi sforzi. Valutate bene fin dove potete arrivare altrimenti i risultati vi deluderanno. Attenzione a non eccedere con i peccati di gola.
Il partner vi metterà alle strette e voi non sapendo come reagire tenderete ad innervosirvi; poiché non avete nulla da nascondere, dovreste mostrare trasparenza. Nel lavoro sottovaluterete un problema e tenderete ad affrontarlo con superficialità. Fermatevi e valutate attentamente quali sono le implicazioni. Cercate di allenarvi e di tenervi in forma,un po’ di movimento è sufficiente per non avere i muscoli intorpiditi.
Avrete l’opportunità di frequentare un’altra persona nella quale vedete doti che vi affascinano e penserete anche di rompere la vostra relazione: non è tutto oro ciò che luccica! Nel lavoro vi attende un periodo faticoso e sarà la vostra presunzione a condurvi a non concludere affari importanti. Se potete rimandate gli appuntamenti. Attenzione al nervosismo e all’agitazione di cui siete preda ultimamente.
Un po’ di stanchezza vi renderà un po’ meno reattivi del solito. Vi prenderete del tempo per riflettere sulle vostre esigenze. Non darete ascolto nemmeno alle persone di cui vi siete sempre fidati e questo vi potrebbe portare a commettere degli errori davvero grossolani. Gli astri vi invitano a svagarvi un po’: una gita vi aiuterebbe a ritemprarvi restituendovi le energie perse.
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22-23 Ottobre
Sulla bocca di tutti.
LivornoFood
Festival del Gusto 2011 TERZA EDIZIONE
Viale Italia, 195 - Livorno Apertura al pubblico: Sabato 11.00 -22.00 Domenica 10.00 - 21.00|84