iata’ dagli errori del passato ..............................................................................................................
Susanna Schimperna: “Sbagliato mortificare le comunità locali”
Secondo la nota giornalista, conduttrice radiofonica e televisiva, sulla linea ad alta velocità Torino-Lione si gioca un principio di ‘particolare’ che tende a schiacciare i diritti di territori, aree e regioni in nome di un non meglio precisato ‘interesse nazionale’ Susanna Schimperna, con il neologismo ‘Nimby’ si identifica l’opposizione da parte di componenti di una comunità locale alle opere di interesse pubblico sul proprio territorio (discariche, grandi vie di comunicazione, termovalorizzatori) che non si opporrebbero, tuttavia, alla loro realizzazione in altre ubicazioni: secondo lei è un fenomeno destinato a crescere? “Certo. E per tanti motivi. Intanto, ogni situazione è diversa: di questo, dobbiamo tener conto. Ci sono persone fortemente radicate nel loro territorio: comunità consapevoli, cioé a conoscenza di ogni particolare che riguardi sia il luogo in cui vivono, sia gli aspetti negativi dell’opera che si vorrebbe costruire o impiantare lì. E poi ci sono persone che gridano tutta la loro opposizione per principio, per rabbia, per frustrazione. Rabbia e frustrazione nascono dalla tristissima sensazione di non poter fare nulla, mai, di non essere ascoltati, di non avere potere sulla propria vita, sul luogo in cui abitano e
che giustamente considerano di loro proprietà. Allora, anche senza approfondire e, magari, andando dietro all’ultimo degli arringatori, esplode il malcontento per questa o quella cosa, per questa o quell’opera. Ma se manca una approfondita conoscenza di ciò che si combatte, esprimere la rabbia in questo modo non serve a nulla: non si potranno mai far valere le proprie ragioni”. Lei ha difeso a lungo le posizioni dei ‘No Tav’: perché
ritiene che non debba essere terminato un progetto che ha già subito molte correzioni proprio per andare incontro alle richieste delle comunità locali? “Provo a sintetizzare, ma con un avvertimento: non c’è una sola delle motivazioni ‘No Tav’ che, dietro di sé, non abbia documenti, ricerche, prove: 1) i luoghi in cui si vorrebbe il treno ad alta velocità verrebbero irrimediabilmente distrutti e bisognerebbe recarsi sul posto per capire che mostruosità sa-
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