Speciale RAI Uno “Scommettere sull’Italia”: Ildefonso Schuster, il Cardinale che salvò Montanelli Rai Uno. Domenica sera in onda lo speciale “Scommettere sull’Italia” sulla vita di Ildefonso Schuster, il Cardinale anti-fascista che salvò la vita ad Indro Montanelli. Lo speciale, voluto da Marco Simeon, responsabile di Rai Vaticano, racconta il passato, ma guarda anche all’Italia angosciata di oggi.
FEBBRAIO 1944. Indro Montanelli, prigioniero dei nazisti nel carcere di Gallarate e ormai condannato a morte certa, teme per i suoi genitori. Vorrebbe che la notizia della sua fucilazione venisse comunicata al padre ed alla madre – racconterà più avanti – “in maniera umana”. Con questa sommessa speranza, il giovane giornalista si rivolge a quella che l’Italia disastrata dalla guerra riconosce come un’indiscussa autorità morale. E lui, l’Arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster muove i passi giusti. Riesce a farsi ascoltare dai demoni nazisti salvando la vita a Montanelli. Ma Schuster – il Cardinale anti-fascista che rifiuta di inaugurare la stazione di Milano insieme a Mussolini; che bolla il nazismo come “eresia nordica”; che regala i suoi ultimi soldi ai poveri della città a regime caduto – contribuisce in realtà a salvare l’intero Paese. Per questo, il titolo dello speciale che RaiUno ha dedicato alla figura di Schuster domenica sera (”Scommettere sull’Italia”) suona opportuno e carico di significati. Anche perché lo speciale – voluto da Marco Simeon, responsabile di Rai Vaticano – racconta il passato, ma guarda anche all’Italia angosciata di
oggi. Non a caso l’attuale Arcivescovo di Milano Angelo Scola si augura che Milano e l’Italia possano trovare oggi – “nel momento delicato che vivono” – un ricostruttore forte e umile come fu Schuster. Come fu – sul fronte politico – Alcide De Gasperi. Lo speciale “Scommettere sull’Italia” ha tenuto gli ascolti di RaiUno – intorno alla mezzanotte di domenica – sui livelli della prima serata. Ed è costato – raccontano a Viale Mazzini – solo 10 mila euro (una somma modestissima, per una produzione televisiva). Un motivo di soddisfazione per il nuovo direttore generale Gubitosi, per il nuovo presidente Tarantola.
FONTE: Repubblica