Image Mag anno III numero 03 - Estratto

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e 10,00

Maggio Giugno 2014

anno III n.03

ESTRATTO

FOTO

IMAGING

VIDEO

FINE ART

STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA

Toscani


Giovanni,

arrivederci Lo abbiamo conosciuto per una copertina di questa rivista, quasi un anno addietro. Ne abbiamo apprezzato disponibilità e semplicità. Giovanni Cozzi ci lascia all’improvviso, ingiustamente, in silenzio. Lui amava il mare, la musica. Adorava le donne e ha fotografato le più belle, come solo lui era capace. Sono proprio loro che lo piangeranno di più, da oggi; in un corteo che si allunga con una processione muta, a pregare l’autore della luce che le ha rese più seducenti, maggiormente desiderabili, forse eterne nell’idea.

Il tempo ci dimenticherà tutti, questo è il punto. Noi ricorderemo finché potremo: di quando Giovanni ci ha raccontato di sé, del suo tempo, dei suoi desideri; della sua volontà di interessarsi agli altri per accorciarne gli esordi. La memoria ci verrà

sempre in aiuto, e non per i singoli lavori. Cozzi ci ha lasciato un ideale di donna ma, dopo di noi, ne parleranno i critici, gli studiosi, i giornalisti, le riviste: a ricordo degli anni, di quegli anni; quando la bellezza aveva quei nomi e quelle sembianze. Già, gli anni: quelli di Giovanni sono stati pochi, troppo; anche per accettare l’imprevisto o le regole del destino. Non è giusto, ci viene da dire; anche recitando quella preghiera che è del cuore prima che della mente. Non è giusto. Giovanni, arrivederci. Solo per dovere, due parole su questo numero. Parleremo e leggeremo di comunicazione e ritratto; questo con i professionisti della Cover Story e dei Life Style. Si tratta di ambiti diversi, uniti dalla medesima passione: la nostra. Buona Fotografia.

Mosè Franchi

(

“Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso a impedire al tempo di scorrere. È pura follia”. Robert Doisneau

(

Dove trovare Image Mag ALLA ROTONDA Via San Vigilio, 7 - TRENTO (TN) www.allarotonda.com

FOTO ESSE Via dei Mille, 14 - GROSSETO (GR) www.fotoesse.it

ALLA ROTONDA Via S. Bernardino, 2 - ARCO (TN) www.allarotonda.com

FOTO ESSE Piazza Volturno, 7 - GROSSETO (GR) www.fotoesse.it

ANDREELLA PHOTO FOTOFORNITURE SABATINI Piazza XXV Aprile, 11/B Via Germanico, 168 A - ROMA (RM) BUSTO ARSIZIO (VA) - www.andreella.it www.sabatini.ws ARTE FOTOGRAFICA Via C. Colombo, 16/A - MIRANO (VE) ATTUALFOTO Via dell’Istria, 8 - TRIESTE (TS) www.attualfoto.it BONGI Via Por S.Maria, 82-84 - FIRENZE (FI) www.otticabongi.com CENTRO FOTO CINE Piazza Argentina, 4 - MILANO (MI) www.centrofotocine.it DE CAROLIS MATTEO TABACCHERIA RIV. 27 LE VILLE Via Puglie, 8 FALCONARA M. (AN) EDICOLA SORBI Piazza della Signoria - FIRENZE (FI) ELMA Via E. De Nicola, 25 - CALTANISSETTA (CL) EUROPHOTO Corso Siracusa, 196 C - TORINO (TO) www.europhoto.it EUROPHOTO Piazza Carlo Felice, 29 - TORINO (TO) www.europhoto.it F.O.D. Via Padova, 175 - MILANO (MI) www.photop.it FOTO ATTUALITÀ CESNI Piazza Setti, 3 - TREVIGLIO (BG) www.fotoattualitacesni.com FOTO ATTUALITÀ CESNI Via Umberto I, 39 - PANDINO (CR) www.fotoattualitacesni.com FOTO CURATOLO Via Malta, 49 - CALTANISSETTA (CL) www.fotocuratolo.it FOTO DE ANGELIS Via Maggini, 84 - ANCONA (AN) www.fotodeangelis.it FOTO DE ANGELIS Corso Mazzini, 42 - ANCONA (AN) www.fotodeangelis.it FOTO DE ANGELIS AUCHAN Via Scataglini, 6 - ANCONA (AN) www.fotodeangelis.it

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SOMMARIO COVER STORY

HI-END

PORTFOLIO

Leica

22. IVANO ADVERSI

66. LEICA T, PIACERE UNICO La passione per la fotografia diventa gusto.

Benro

Le rinunce sono finite, per Benro flat mini lo spazio si trova sempre.

Fujifilm

Robusta, agile, intuitiva.

Tamron

67. TAMRON 150-600, LUNGO TUTTOFARE

La fotografia di Toscani ci propone una logica nuova. Lui non commenta i fatti, li mostra: senza false ipocrisie. Ci invita all’analisi, quella profonda e conoscitiva; perché l’impegno, per Toscani, è un valore da assumersi con responsabilità. Da lì in poi parte la creatività, dedicata a raggiungere un risultato tangibile.

RITRATTO PRIVATO

NECESSITÀ D’INCANTO

40. ALBERTO RAFFAELI LA FOTOGRAFIA INCONTRA LA SCULTURA

46. NICOLA VERARDO REGATE SUI MARI

67. FUJIFILM X-T1, RETRÒ TENACE

4. CREATIVO, SOVVERSIVO, TRASGRESSIVO...

28. PATRIZIA TODISCO 34. PIERO LO RE

66. FLAT MINI, SEMPRE CON NOI

Toscani

I PRÌNCIPI DELLA LUCE

52. ANTONIO AURICCHIO ETIOPIA

PHOTOPGURU 68. QUESTIONI DI COMPOSIZIONE

Stabile, veloce, silenzioso.

Insegniamo ad amare la fotografia.

HI-PHOTO

UNO DI NOI

64. RIPARTIAMO DAL RITRATTO

72. STANLEY KUBRICK

La ritrattistica è uno degli ambiti maggiormente complessi della fotografia.

La carriera del grande regista statunitense iniziò da fotografo, quando, nel 1945, venne assunto come fotoreporter dalla rivista americana Look.

Walter Zerla

Davide Cerati

LIFE STYLE

“Contemplare” prima dell’uso

La cultura del ritratto

16. WALTER VIVE DA FOTOGRAFO E LA SUA IMMAGINE DIVENTA IDEALE, CREDO, VITA.

58. NEL RITRATTO È NECESSARIO FERMARE DEI MOMENTI QUASI INVISIBILI

La qualità più importante per un fotografo sta nel non avere mai paura di mettersi in gioco, con la coerenza di colui che conosce il proprio modello di vita.

Nel ritratto c’è un momento magico, fatto di complicità e battaglia, competizione e seduzione, tra il fotografo e il soggetto che gli è di fronte.

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Progetto grafico Visiva S.r.l. - www.visiva-adv.it

www.imagemag.it Direttore responsabile Mosè Franchi Comitato editoriale Mosè Franchi, Roberto Mazzonzelli, Stefano Messina, Massimo Reggia, Lido Andreella

pagina due

Realizzazione grafica Gino Durso Valeria Cambiaghi Davide Lanzino Stampa Cortona Moduli Cherubini S.r.l. Image Mag è una pubblicazione Consorzio Gruppo Immagine

Redazione Consorzio Gruppo Immagine Viale Andrea Doria, 35 20124 Milano Tel. 02/23167863 e-mail: info@imagemag.it

1. EDITORIALE 14. CAFÉ FOTOGRAFICO

Notizie, anticipazioni e libri da non perdere.

70. EVENTI & MOSTRE

Mostre, eventi, manifestazioni, fiere, workshop e seminari. I principali appuntamenti per i prossimi due mesi.

Prezzo copia 10,00 euro. Arretrati 20,00 euro. Abbonamento a 6 numeri: ritiro in negozio Photop 35,00 euro / spedizione postale 52,00 euro Image Mag è una testata registrata presso il Tribunale di Milano con autorizzazione n. 237 del 1 Giugno 2012

Distributore esclusivo per l’Italia Consorzio Gruppo Immagine Periodicità Bimestrale

È proibita la riproduzione di tutto o parte del contenuto sen­za l’autorizzazione scritta dell’Editore. L’Editore è a disposizione per regolare i diritti delle immagini i cui titolari non siano stati reperiti.


TOSCANI CREATIVO, SOVVERSIVO, TRASGRESSIVO...

pagina quattro


Š foto di Oliviero Toscani

paginacinque


COVER STORY I GRANDI PROTAGONISTI DEL PALCOSCENICO FOTOGRAFICO

I

ncontriamo Oliviero Toscani presso il Superstudio, a Milano. Un taxi lo aspetta per portarlo a Malpensa. L’indomani scatterà a Parigi. Conosciamo così, da vicino e in poco tempo, il più grande comunicatore di oggi. Molti lo ricordano per le immagini forti, di rottura: quelle che hanno suscitato polemiche e inciso sulla comunicazione; tanti si rammentano di lui per l’era Benetton, quella di Fabrica e Colors, altri ancora lo apprezzano per gli inizi e l’impegno continuo. Oliviero Toscani ha creato un linguaggio nuovo, ecco tutto: esplicito, reale, consapevole. Se spesso lo si definisce sovversivo, è perché risulta difficile seguirlo; abituati come siamo alle consuetudini e alle posizioni di comodo. La stessa fotografia, con lui, perde molti dei suoi paradigmi, di forma soprattutto: un bel

fondo bianco e dentro ciò che diviene; anzi, un limbo illuminato e all’interno quanto sappiamo sia accaduto, ma che non vogliamo vedere. Se affrontiamo Toscani con una logica nuova, tutto diventa più chiaro. Lui non commenta i fatti, li mostra: senza false ipocrisie o prese di parte. I media, oggi, ci spingono all’opinione duale, con un sound che convince; Toscani ci invita all’analisi, quella profonda e conoscitiva. “C’è un’ignoranza delle persone colte!”, ci dice; e noi intuiamo come questa sia figlia della presupponenza, della logica che si conforma; gettando sentenze, per giunta. Eppure l’AIDS non è il diavolo che diventa peccato, e l’anoressia vive nei modelli (mentali) e non nei comportamenti. Questioni d’opinione? No, la differenza sta nei

presupposti. L’impegno, per Toscani, è un valore staminale, da assumersi con responsabilità. Da lì in poi parte la creatività, quella che non vive di sola fantasia (astratta), essendo dedicata a raggiungere un risultato tangibile; con una lauta assunzione di rischi da parte di chi la porta avanti. Ecco, sì: il nostro non ha avuto paura, mai. La sua carriera ha rappresentato una scommessa continua, volta al futuro peraltro. Siamo sicuri che in molti cercheranno di imitarlo, disobbedendo a un assioma alla Toscani: “Il già fatto non è creatività”. E poi, forse verrebbe a mancare il coraggio necessario: quello per guardare a occhi aperti ciò che non si vuol vedere. Oliviero, com’è avvenuto il tuo approccio alla fotografia? Mio padre era Fedele Toscani, il primo fotoreporter del Corriere della Sera; una mia sorella, Marirosa, era fotografa, l’altra ha sposato un giornalista. Sono cresciuto il mezzo alle fotocamere, e poi vedevo in anteprima le immagini del Corriere. Come dire: sono nato fotografo, non lo sono diventato per vocazione; il mestiere era già in famiglia. Nelle tue immagini troviamo sempre un impegno forte… Ci deve essere. Già il professionista è impegnato, di per sé; c’è chi lo è nella superficialità, ma il concetto non cambia. Quello del fotografo è un mestiere, fatto di un’arte più facile; da qualche parte devi essere impegnato. E poi, cosa vuol dire fare il fotografo? Tutti sappiamo leggere e scrivere, ma quanti veri autori esistono? Quanti poeti? Questo discorso vale anche per la fotografia. Ci sono le immagini giuste per il proprio tempo e bisogna saperle fare; ognuna di queste ha (e deve avere) una contaminazione socio – politica, anche se parla di felicità. Tra l’altro, io rispetto tutti: ognuno ha le sue voglie; ma l’impegno non sta necessariamente nel reportage. Diventa indispensabile per arrivare all’arte, trascendendo da forma e composizione.

IL CONFORMISMO È IL PEGGIOR NEMICO DELLA CREATIVITÀ

© foto di Oliviero Toscani

pagina sei


FOTO

IMAGING

VIDEO

FINE ART

STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA

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LIFE STYLE

RUMORS, TENDENZE E PERSONAGGI AL CENTRO DEL MIRINO

Walter Zerla

“CONTEMPLARE” PRIMA DELL’USO

“Contemplare prima dell’uso”, sembra un tipico suggerimento da farmaci, alla stregua di: agitare, mescolare, riscaldare, leggere, prima di consumare ovviamente. Chi ci invita a farlo è Walter Zerla. Lo incontriamo a Omegna, presso il suo studio da 600 mq. “Qui possiamo ricostruire tutto”, ci dice; ma noi veniamo sorpresi dall’ordine ed anche dalla gestualità precisa e accurata del nostro fotografo. Capiamo allora come il “prima dell’uso” non sia un tecnicismo, piuttosto la messa in pratica di una disciplina antica, nata col “cogito ergo sum” e dilagata, a onda, anche su altre pratiche, fotografia compresa. È la sequenzialità dei gesti ad armare il pensiero: il cuore fa il resto, per costruire un linguaggio aperto e condivisibile.
Le fotografie di Walter? Ci sono piaciute: perché “disciplinate” a monte, e finalizzate a valle. Nulla è lasciato al caso: luci, esposizioni, inquadrature; perché la forza del “contemplare” si spinge oltre l’idea, per arrivare alla realizzazione. Ecco sì, per Walter la fotografia è tutta, fino alla stampa. Se c’è un “prima” del pensiero, esiste anche un “durante”

pagina sedici

e perfino un “dopo”: per la cura del cliente e non solo. Walter è convinto di essere un fotografo e non contamina certamente la sua vita extra lavoro con altre discipline. “Io questo so fare”, ci conferma; a tal punto che il confine tra vita e lavoro sfuma pian piano, per diventare ideale, credo, vita. Parole grosse? Forse, ma per un fotografo che dice: “Prima di scattare, iniziamo ad aprire il treppiede”, deve esistere un mondo più largo, in parte vissuto, dove “contemplare” è d’obbligo, anche solo per scegliere.
Ce ne torniamo a Milano con un po’ di nostalgia. Lago e monti, da paesaggio sono diventati fonte di vitalità e ideazione. Il richiamo della metropoli è più lontano, perché anche la presunzione è svanita; credevamo che nella città da bere si potesse tutto, e invece ci viene precluso proprio quel tempo che racchiude il “contemplare”. Ma poi non basterebbe: sarebbero necessari un treppiede e il coraggio per aprirlo; il resto verrebbe da solo, pur tra le macchine del centro.


Š foto di Walter Zerla

paginadiciasette


pagina ventidue


PORTFOLIO Ivano Adversi

I PRÌNCIPI DELLA LUCE I monaci buddisti dei monasteri del Myanmar

È

un’immagine tipica ed emblematica che sorprende e fa riflettere. Una lunga fila di persone avvolte in tuniche rosso cupo che, a capo chino e rigorosamente rasato, si snoda frettolosa lungo le strade cittadine. Così la polverosa griglia che forma la monotona e razionale urbanistica delle città birmane si colora di strisce rosse. Sono i monaci di ogni età, e il loro camminare, muto e composto va di pari passo al sorgere del sole.

I Monaci del Myanmar, ogni mattina all’alba, in piccoli o grandi gruppi, arrivano a piedi nudi in città dai conventi dove vivono, in cerca di cibo e carità. La gente, tutta, risponde come può al dettame della dottrina buddista-theravada, e dona qualche cosa, riso o monete.
Poi, entro le dieci, rientrano e collettivamente preparano e consumano il loro pasto, che deve avvenire assolutamente prima di mezzogiorno. A volte ricchi commercianti, anche stranieri, fanno grosse donazioni ai conventi e partecipano personalmente alla distribuzione dei beni regalati: saponi, quaderni, riso e ancora riso. Almeno una volta nella vita, il praticante buddista decide di farsi monaco per un minimo di tre mesi e in quel periodo gli appartengono solo un rasoio, una tazza, un filtro per gli insetti, un ombrello e una ciotola di lacca per la raccolta delle offerte. Accettano di essere seguiti nelle loro attività quotidiane, di essere osservati, di essere fotografati mentre mangiano, studiano, pregano. In questa loro dimensione mistica, ma al tempo stesso così legata alle necessità terrene, emanano comunque tranquillità e serenità., condensano forse nel loro essere l’essenza stessa di questo meraviglioso paese nel quale, fra le tante libertà negate, non c’è certo quella di sorridere. Ivano Adversi

© foto di Ivano Adversi

paginaventitre


PORTFOLIO Patrizia Todisco

Ritratto Privato Profondamente innamorata della vita e delle persone che attraversano il suo vissuto, Patrizia ama immortalarle, comunicando con loro, attraverso l’obiettivo: pronta a cogliere lo sguardo, il momento, l’emozione. Sono immagini scattate nelle case, nel privato; a raccontare chi per un momento si lascia catturare l’anima senza sofisticazioni, ma con la spontaneità e la fiducia; quelle di un’amica, una madre o un amore, che poi ti portano a essere vulnerabile, completamente disarmato. Si fotografa anche per non sentirsi soli, lasciando una prova tangibile dell’amore per la vita. Patrizia Todisco nasce a Milano, la fotografia è uno dei suoi strumenti di comunicazione. Ama i generi street, reportage e ritratto. Patrizia Todisco è stata presentata da Photo Discount, Milano.

pagina ventotto


Š foto di Patrizia Todisco

paginaventinove


paginatrentaquattro


PORTFOLIO Piero Lo Re

Necessità d’incanto “Oggi si rendono indispensabili alla sopravvivenza varie forme di fuga”.

“La mia è il mare”. Sotto la sua superficie, dove tempo e spazio subiscono strane metamorfosi, gli incontri con la bellezza sono innumerevoli. L’intento, potrei dire in molti casi la sfida, è la scoperta della magia nella sua grandiosità, ma ancor più nelle “cose di piccolo conto”, quelle ignorate e ormai dimenticate da tutti. Tento con il mezzo fotografico, la luce divenuta pennello, con l’assoluta necessità d’incanto, di reinterpretare la realtà, trasformando queste piccole forme, l’entusiasmante connubio di molteplici colori sfumati in alghe e arbusti, in frammenti di poesia consolatrice. Piero Lo Re

© foto di Piero Lo Re

paginatrentacinque


PORTFOLIO Alberto Raffaeli

LA FOTOGRAFIA INCONTRA LA SCULTURA Alberto Raffaeli fotografa Adino Amagliani


L

a fotografia incontra la scultura, la fotografia incontra la pittura, il fotografo incontra l’artista: l’arte incontra l’arte. Il fotografo Raffaeli e lo scultore Amagliani si ritrovano, si riconoscono, discutono e presentano i loro lavori, le loro realizzazioni, il proprio fare: le fotografie raccontano del sé quanto le sculture. […] Alberto Raffaeli, fotografo cosciente del compito che lo attende, nel riprendere il lavoro dell’artista controlla la propria creatività per esaltare quella del soggetto fotografato; non rinuncia però a sottolineare il proprio stile, riuscendo ad attuare una felice fusione tra sculture, scultore e prodotto fotografico, che assurge ad autentica opera d’arte mediante una singolare mise en abîme: l’opera nell’opera. […] Raffaeli fotografa il rapporto simbiotico opera-scultore: i suoi scatti non sono guidati dal distacco, dalla freddezza del documentarista nei confronti del soggetto; lui entra nel quadro, diventa parte della scena accorciando il punto di ripresa, avvicinando il punto di vista; cattura lo spirito ironico, beffardo, semiserio che lega il prodotto all’artista. Alberto coglie e svela: la sfida bonaria lanciata dallo scultore seduto fra le sue creazioni; novello Pinocchio nel paese dei balocchi. Estratto dalla prefazione di Vincenzo Marzocchini

Alberto Raffaeli, è stato presentato da Foto De Angelis, Ancona.

© foto di Alberto Raffaeli

paginaquarantuno


pagina quarantasei


PORTFOLIO Nicola Verardo

REGATE SUI MARI L’arte di navigare e fotografare

© foto di Nicola Verardo

paginaquarantasette


PORTFOLIO Antonio Auricchio

Antonio Auricchio è l’autore di questo splendido bianco e nero: fatto di luci e ombre, dove il tempo viene delegato a noi, solo per guardare. Si tratta d’istanti? Sì. Di momenti allungati? Anche. di lunghe pause? Perché no. Occorre trovare un passo, per comprendere Etiopia, districandosi tra sensazioni intense e sentimenti a largo respiro. Il lavoro è strettamente legato a se stesso, senza vie d’uscita; dov’è proibito esprimere preferenze. Tutto si lega, in avanti e a ritroso: in un divenire ciclico,

che ti riporta al principio. Etiopia è un racconto fotografico? Forse molto di più. Il portfolio non diviene per vie deduttive, imponendo altresì riflessioni successive: “quadri di pensiero” da affrontare con le mani dietro la nuca, appoggiati allo schienale della sedia. Probabilmente è la discrezione a vincere, la delicatezza, la mancanza assoluta di proclami o sentenze; così è il nostro intimo a essere chiamato, per uno sguardo finalmente capace di andare in profondità.

Antonio Auricchio nasce a Parma nel 1953 e lì si laurea in Giurisprudenza. Oggi vive a Cremona, dove lavora nell’azienda omonima di cui è amministratore. Due passioni animano la sua vita: la fotografia e il viaggio. La prima la coltiva sin dalla giovane età, tra le campagne cremonesi e l’ambiente fluviale del Po. La sua gente è diventata da subito il suo soggetto, ma anche l’ambito nel quale fissare per sensazioni ed emozioni irripetibili. Ne è scaturito reportage infinito, tra ambiente e individui, immortalati sempre con rispetto e sensibilità. Anche la passione per il viaggio lo vede attivo sin da giovane, stimolato da genitori e amici. Negli anni è stato capace di costruire un cospicuo archivio fotografico, dal quale si potranno attingere fonti di carattere documentativo, ma dall’assoluto valore iconografico e stilistico. Antonio Auricchio è stato presentato da Photo’19, Brescia

pagina cinquantadue


Š foto di Antonio Auricchio

paginacinquantatre


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STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA

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