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FRANCESCO COTTA MAESTRO
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LA CONTEA DI PRELA E
LA CH IESA DI S. GIACOMO ~.--
MONOGRAFIA
ALBENGA T IP. VINCENZO
1917
PICCARDO
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AI MIEI CARl NI POTI PERCHE APPRENDANO GLI EVENT I DEL LORO
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PAESE
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NATI O
MARZO MCMXV Il
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La Valle del Prino.
f ra Ie molteplici vall i che formallo la Provincia di Po rto Maurizio va annoverata la Valle del Prino, ad ovest del Capoluogo della Provincia stessa. Essa ptende il nome dal torrente che la iniga, ed e circoscritta: ad occidente da una spalliera di coll ine che, partendo dal Capo della Gardella, sale sino al faudo, punto cull1linante ed elevato 1411 metri suI livello del mare; a tramontana da una fuga di colli, che, partendo dal faud o, van no a ferm arsi all110nte Acquarone, elevato 630 l11etri suI livello del mare; a levante da uno spro ne di colline, che, staccandosi dal monte Acquarone, degradano sensibilmente sino al monte Calvario, presso Porto Maurizio; a mezzogiorno dal mare. Lo sfondo di detta valle e di viso da due spicchi di colline, l'uno che, staccandosi dal Poggio S. Bernardo, metri 735 suI li vello del mare, termi na al Ponte dei
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Molini; I'altro che, parte ndo dal monte C iazzemiche, metri 635 suI li vello del mare, scende sino al Ponte di Prelit, sotto Casa Carl i. t irr igata dal to rrente Prino, che ha Ie sue quattro sorgenti in quell 'arco di colletti compreso fra il lllonte Acq uarone ed il mon te fa udo. Questi ruscelli si fondono in un o al Po nte dei Molini sotto il nome di Rio S. G iova nni, che, giunto a Dolcedo, e raccolte Ie acque del Tigna, o fi ullla ra dei boschi , muta il suo nome in quello di Prino, e va a scarica rsi in mare. Dieci comun i so no racchiusi in delta Valle, cioe: Poggi, Pia ni, Torrazza, Dolcedo. Prelil, Valloria, Tavole, Villatalla, Pa ntasin3 , Pianavia. Questi paesi sono quasi tutti di origine an路 tica, ed alcuni sono ricordati dalla storia sia per guerre sostenute contra Ie ba nde dei Sarace ni, che nei prillli secoli infestaro no colle lora scorrerie quelle terre, sia per opere d' arte, sia Fer uomini illustri. Per quanto rig uarda la giurisdizione civile, la Valle del Prino era in antico divisa in due parti : I'inferiore, quella cioe compresa tra il mare e Dolcedo, dipendeva clal Comu ne eli Porto Ma urizio; la superiore, compresa tra i Molini di Prelit eel i coll i soprastanti, elipeneleva dai Marchesi eli Prelit.
Castella
j 1 II. PrelA.
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Sopra uno dei tanti ripiani da cui e intersecata la costi era, che parte dal monte C iazzemiche e termina sotto Casa Carli, siede Prela, in antito P ietralata, di visa in sei fraz io ni. Preld Castello. Questo luogo, che diede il nome a tutta la valle, trovasi a 371 metro sui li vello del mare, ed e attuallll ente di poca co nsiderazione co ntando esso appen a 90 abitanti circa. Una breve fila di case, attrave rsata nella sua lunghezza dall a strada Illulattiera, e chi usa a mezzo gi orn o dall a chi esa Parrocch iale colla canon ica e daH 'Ora torio dei Disciplinan ti, ora S. C roce, riedificato dai co nfrateHi nel 1552, e a tramontana dal Castello, di cui o ra si vedono pochi avanzi, e tutto cia che ancor riman e di questa residenza di tanti nob ili signori. A levante ed a ponente la costiera presentava orridi burron i e dirupi inacessibili. G li antichi
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11 Costiolo. Dipende ecciesiasticalllente dalla parrocchia di Valloria. Ha un oratorio dedicato a S. Bernardo, ed una popolazione di 30 ab itanti . T utte queste frazioni formavano anticame nte il cOlllune del Terzorio di Prel1l. L'origine di Prela risale a tempi antichissimi. Prima della riforma dei titoli della Real Casa di Savoia, fatta da Vittorio Amedeo, essa ave va il titolo di Contea, ed estendeva la sua gi urisdizione sopra sette Ville, disposte, a guisa di ventaglio, nell'accerchiamento della Valle. I. Val/oria. E una delle ville pill antiche della valle. Siede sopra una costa, ad occidente di Prela, all'altezza di Illetri 407, e conta 210 ab itanti (1). Nei suoi archivi conservasi ancora un esemplare del suo antico Statuto, ove si riscontrano curiose c1isposizioni della legislazione comunale del Illedio evo. La chiesa parrocchiale ded icata ai SS." Gervasio e Protasio, esisteva anticamente molto pill in basso nel vallone, in coerenza della borgata Costiolo. Vuolsi che quella fosse, in epoca remota, un tempio del gentilesimo. Questo Comune dista da Porto Maurizio Km. 15. (I) La popalazione dei Comllni indica!i nella presente Monografia e qll ella dichiarata dal R. Decreta 5 Dicembre 1912 N. 1333. L'altezza slIllivellu tiel mare fll desunla ctal l' annllario gellerale edito dal Touring-Club Italiano.
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II. Taoole. E posta 111 un vallone sotto il colle Vena, all' altezza di metri 473, e dista da Po rto Maurizio Kill. 16. Abbraccia tre frazio ni : Villa, Novelli e Chiapparo, con una popolazione di 457 abitanti . La parrocchia, sotto il titolo della SS.'"路 Annunziata, si stacco dalla matrice di Valloria nel 1532. II vescovo La ndinell i nel 1618 I'arricchi di un osso del corpo di S. Benedetto Revelli, vescovo di Albenga, morto nel 900. Nella fraz ione Chiapparo sorge un Oratorio dedicato a detto Santo, ed una um ile casetta, che si vuole appartenesse ai di lu i genitori, i qu ali, per sottrarsi ad un morbo endemico, che desolava il paese, si trasferirono a Taggia, ove il Santo venne alia luce. III. Vil/afal/a. Questo paese, posta aIle falde del mon te Moro, all' altezza di 552 metri sui livt;l!o del mare, conta 364 abitanti. Bellissj ma si e la vista che si gode da quell' altezza, poiche domina tutta la Valle del Prino, e I'occhi o puo spaziare su largo tratto di mare. Nel suo territor io ayvi una cava di alabastro avente forma di antro oscuro ed angusto, da cui pero non si penso mai trarre profitto. Dista da Porto Maurizio Km. 17. IV. Panfasina. Divisa in varie frazioni sparse sulla destra della fiumara di Prela, 0 Acquabian-
=== 12 ca, conta 357 abitanti , ed e all 'altezza di metri 433 suI Ii vella del mare. Possiede un antichissimo Oratorio intitolato ai SS." Cosimo e Damiano. Nella frazione Casebianche ammirasi il primo piano di un amplissimo edificio costruito ai temp i di An na Lascaris, Contessa di Te nd a, in pietra del paese scalpellata. Sull'architrave so no scolpi ti tre stemmi barocchi a quattro aqui le, con questa leggend a : ANNA TENDE CLAUD I FRANCOSE IN AETERNUM FIDEM SERVABO 1545
Nella vlclna fiumara avvi una cava di lavagne, piuttosto ord inarie, che vengono adoperate dagli abi tanti del paese, e da quelli dei circonvicini , per copri re i tetti delle case. t un ita al Capoluogo della Provincia, da cui dista Km. 15, con la strada carreggiabile, e col fi lo telefonico. V. Pianavia. Piccolo villaggio collocato suI lato oriental e della costiera che staccasi dal monte Ciazzemiche; conta 190 abitanti, e trovasi a 392 metri suI li vello del mare. VI. Ilasia. Sorge suI pendio orientale del monte Acquarone, a 385 metri sulli vello del mare, ed ha una popolazione di 406 abitanti.
A ponen te del paese una comoda via mulattiera, fiancl: eggiata ad intervalli da J'4 Piloni , rappresentanti ciascun o una stazio ne della Via Crucis, co nduce all'antica ch iesa di S. Martino. Di qu esta non si conosce I'origine, solo si sa che era uffici ata dai monaci Beneditli ni 0 Lerinesi ; i quali ab itavano nell ' attiguo convento eretto nel 111 9 a spese degli uomi ni di Pietralata. Abband onato il luogo per I' ingiuria del tempo nel 1560, la Cu-ra venn e assegnata al Rettore di Vasia, e Ie terre di proprieta del co nvento venn ero dai RR. Pad ri rim esse alia Comu nita co n I'obbligo di pagare alia C hiesa di S. Michele di Ventimiglia I'annua quota di L. 9. t credenza generale che detli monaci abbiano introdotto nel contado, insieme all'istruzione, anche la coltivazione dell'olivo. Nella Chiesa, gia adib ita a deposito dei cadaveri, ed ora totalmente abbandon ata, si ammira, sopra I'altare maggiore, un a pittura sullegno ben issimo conservata (1).
r e diviso in dieci piccoli quadri rappre-
(I) Questo politico sentanti :
Nel mezzo: Maria Vergille seduta col bambino in braccio che tiene in una mana iI global e coll' altra benedice.
In alto: La lesta di Gesu Cristo , coronata di spine. A destra di chi guard a : S. Antonio Abate e S. Nicoto (per intero). In alto: S. Lucia e S. Apollonia (mezzi busti). A sin istra: S. Giacomo Apostot o e S. Rocco (per intero). In alto: S. Paolo e S. Pietr o (mezzi busti) .
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Nel territorio di questo Comune, a detta del Pirra, trovansi bellissimi cristalli di rocca, dei quali pera non si e fatto mai caso alcu no. Una strada carreggiabile, che serpeggia lungo la costiera, unisce Vasia al Capoluogo della Provi ncia, da cui dista Km. 10. VII. !YIolfedo. Questo paese segna il limite del contado di Prelit dalla parte di Levante. O iace quasi aile fal de del monte di S. Anna a 180 metri sui li vello del m;!re, ed e un ito al Capoluogo della Provi ncia, da cu i dista Km . 7, da una strada carreggiabi le quasi piana. In antico Ie case trovavansi pill in alto verso il monte, ed il paese era diviso in due bo rgate che fo rm avano i due dis tinti Comlln i di Moltedo Superi ore e Moltedo In feriore. Ecclesiasti camente face vano entrambi parte, co me al prese nte, di una sola parrocchia sotto il tito lo di S. Bernard o; mentre politicamente appartenevano I'u no al Piemonte, I'altro alia Liguria. Da va rii anni venn ero riuniti in un solo comun e. La sua popolazione conta 429 abitanti.
III. Vice nd e politiche di Prell!.
La Valle de l Prino forma sino al Seeolo XIII un Distretto Viscontato 0 Oastaldato del Comitato Alb inganese. Nello smembramento della Marca Ardll inica, avve nuto do po la morte della Contessa Adelaide (1091) si fo rm a una Signoria comp rende nte Prelil, Maro e Lavina, che sono rispettiva mente Ie parti montane delle tre Valli: del Prin o, delI' Impero edell ' Arossia. Dette Signorie dipendevana dai Co nti di Ventim igl ia, Raimondo e filippo. Nel 11 50 Odoardo, Vescovo di Albenga, co ncesse loro I' investitura delle decime nei luoghi di Maro, Lucinasco, Caravonica, Prelil Superiore, Cenova e Lavina, paesi che formavano tutlo il territorio della Signoria anzidetla. Q uesta Signoria eonfinava coi domi nii di Bonifazi o del Vasto, Signore del Comitato Savonese,
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=::=-=:::: I 6 al qu ale, per essere nipote della Contessa Adelaide, era toccato per sua parte dell'ereditit quasi tutto il Co mitato Alb inganese, eccezione fatta dell a parte inferiore dell a Vall e d'O negli a, soggetta al Vescovo di A lbe nga. I Co nti di Ventimiglia, Raimondo e Fil ippo, a difesa dei loro nuovi domini i eressero Castelli nei paesi prillcipali. Tale fatto eccito Ie ire del Comune di Albenga, g ia libero dal giogo Marehionale, e mosse gue rra ad Anselmo e Guglielmo, figli di Bonifazio del Vasto, padroni della parte inferiore dell' Aross ia e del Prino. Nel--1!lO venne stipulata una Convenzione tra il Comune di Albenga eel i Marchesi Gugl ielm o ed A nselmo, in forza di cui questi si obbligavano a far demolire i Castell i di Maro, Lavin a, AUl:igo e tanti altri che i Conti d1 Ventimiglia avevano eretti !leI te rritor io predetto. La storia pero nu ll a ci lascio scritto in merito agli effetti di detta Conve nzio ne. Morti i du e frate ll i Raimondo e Filippo senza fi gli; i loro domin i passarono al nipote Enrico, fig lio di Ottone. Questi si feee amico del Comune di Albenga, ne g iuro la Compag na, ne ri_cevette la eittad in anza, e sembra abbia stabi li to il suo domieilio nella Citta erigen do in essa casa e torre secondo I'uso del tempo. I discen-
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denti dell' Enrico, col moltipli earsi, di visero in molteplici Castellanie I' avito domini o. T roviamo infatti nel 1263 la C astellania di Prelit di visa in due : Soprana e Sottana . Non poche furo no Ie vicende che subi ro no Ie due dominazi oni. Mentre infatti Prelit Superiore rimase per molto tempo sotto i Co nti di Ventimiglia, qu ella Inferiore passo ad A nd ero ne Grimaldi, Signore di Bogli o, e da questi fu vend uta ai Dori a, Sig nori di O negli a. La guerra civile aeeesasi in Genova impedl a questi di in sedi arsi nell a nu ova Caste llani a. Per il ehe stan chi dell' attend ere diedero I' assalto al Castello di Prelit Su peri ore, tenuto dai genovesi, ne trueidarono la guarnigione, e 10 di strussero I' I • dalle fondam enta. Un 'ampia spianata, sotto il nome di Castell azzi, ove sorge vigoroso I' oli vo, e fiori sce il mandorio, un orrido dirupo dalla parte di ponente, ed al cuni avanzi di muri in calce, so no Ie uniche vestigia di questo Castello, che sorgeva prima del 1349 a poca distllllza da quello di Prell! Inferiore. N el 1460 i fratelli G iacomo e Ceva, di scendenti dai Doria, vendetter6 a T ebaldo, dei Consignori di Briga e Conte di T end a, il feudo di Prell! Inferiore, ch e, fuso con qu ello di Prell! Superiore, ceduto dai Conti eli VentillJiglia
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nel 1455 al Conte O norato Lascaris, Conte di Tenda, e da questi passato per eredita al Tebaldo, form a la Co ntea eli Prela. Ne l 1579 Enrichetta, tln ica di sce ndente dei Conti Lascaris, cedette al Dtlca di Savoia Emanuele Filiberto Ie Sig nori e di Maro e Prela. Per poco tempo pera rilllasero sotto questo dominio, poiche, con atto 9 gennaio 1590, Ie dette si. gnori e vennero infeudate aG io: G irolamo Doria da Carl o Emanuele I. Di questo antico Capoltl ogo di Castellania non esistono piu che poc he case, la Ch iesa e un avanzo del Castello, massiccio edific io a due ripiani di mura, munito ai quattro angoli di torri rotond e, co n merii , baliste, se rracinesche. Silenzio, solitud ine ed oblio regna ora ogni intorn o. Ove sorgevano Ie am pie sale, gia ritrovo di nobili cavalieri e di avvenenti dam e, ed i superbi manieri , ormai demoliti da lle ingiurie del tempo e della man o dell'uom o, cresce vigorosa la vite, e s'innalzan¡o belli e maestosi alberi da frutta. Poche frecce irruggi nite, qualche logora moneta, ritornata alia luce del sole dal vomere dell 'aratro guidato dal contadino, ci richiamano al pensiero il dominio di quei potenti Signori, e ci fanno pensare alia caducita delle cose terrene. -- ~--
Pre/a Castello - Panorama
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IV. P ianavia .
SuI declivio orientale della costiera che Sl parte dal monte Ciazzemiche, ed a breve di¡ stanza dai Castelazzi , Illogo ove sorgeva I'anti co Castello di Prelil Superiore, trovasi Pianavia. Essa e divisa in tre borgate, vicinissime fra loro: Casemanaira, Centro , Case sopran e, ed ha una frazione  Torretta  che dista un Km. circa dal Centro. Una comoda strada rotabile, costruita nel 1879, attraver'sando la frazion e e passando per Vasia, la unisce al Capoluogo della Provincia, Porto Maurizio, da cui di sta 13 Km. La Villa di Pianavia insieme a quelle di Vasia, Moltedo e Pantasina costituiva Prelil Superi ore. Sin verso la fin e del 1600 apparteneva a Pianavia un' altra borgata denolllinata Soleri , (Sorei).
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Trovavasi essa molto al di sopra del livello di Pianavia, nella regione ch e an cor oggi porta tal nome, a cavaliere della costi era che, partend osi dal poggio Ciambelletti, si avanza nel seno eS'istente tra Pianavia e la frazion e Torretta. Non e noto il moti vo per cui gli abitanti abbandonarono il borgo per ve nirsi a stabilire a Pianavi a ; ma non si erra, e la tradi zione 10 conferma, attribu end olo al grave in comodo che lora cagionava il doversi portare sin o a Prela, di stante oltre 3 Km. e per vie pressoch e impraticabili, p r assistere ai di vin i uffici ed adempiere ai le altre pratiche reli giose. Dell 'esisten za di questa borgata ne fann o fed e non poche vestigia sparse qua e la per la re• glone. Due altre bo rgate apparteneva no pure a Pianavia, anch' esse estin te molto tempo prima di quella ora indicata. Era sita una nell a regione oli vata deno minata Manaira ; I'altra nella regione vineata detta Brae o de i Mela. Gli abitanti della prima, trasferitisi pill V I C1l11 al Centro, di edero origine alia borgata Casemanai ra, mentre qu elli della seconda si trasferirono nel vicino Comune di Pantasina, ove esistono appunto famiglie col cognome Mela.
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Alquanto al di sopra del luogo dove so rgeva la borgata Brae, parecchi anni or sono, certo Calsami gli a G iusep pe fu G . Batta di Prela, dissodando lin suo campo, scoperse varii depositi contenenti ossa U11lan e e rozzi vasi di terra cotta. La presenza di tal i vasi ci induce ~ credere che quelle tU11lu iazio ni ri salissero a molti secoli addi etro. II terntori o di Pianavia e abbondan te d'acqu a per la molte sorge nti che vi scaturisco no. II suolo e occupato pe r un terzo dall ' uli vo, per un altro terzo dagli orti, dalle vigne e dai boschi di querce, il rimanente da i campi . Secondo un antica trad izione nel praticare gli scavi per cOildu rre I' acqua nella fon ta na (ora delta fontana vecch ia) (1) venn ero trovati fra11lmisti ali a terra pezzi di carbon fossile. La prese nza di quel minerale indusse gli abitanti del paese a credere che in quella regione vi potessero esse re strati carboniferi. Tale credenza pero non varco la cerchia del Co11lune, e non venn ero 11lai praticati assaggi nel suolo. (1) Nel 1900 venn ero raeeolle Ie aeque di varie sorgenti nella regione Vigna e condotte nell a nuova fonta na costruita a fi aneo della strada che uni see il Centro alia borgata Casaman aira .
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J Oi data antichissima si e la chiesa che sorge nel centro del paese sotto il titolo della SS.",RAn· nunziata. In origi ne co nsisteva in una piccola navata adorna di stucchi in rilievo e di pittllre. Nel 1864 essa ve nn e ampliata e dotata di due al· tari laterali , I'uno dedi cato alia Vergine SS. sotto il tito lo del Rosari o, I'altra agli Angeli Custodio Oietro I" altare maggiore avvi una tela rappresen· tan te I' Annunciazione di Maria, dipinta dal Calzia. Nel 1772 il Vescovo G iuseppe M. della Torre pe rillise di conservare nella Cappella il SS. Sacram ento (1) , e nel 1863 la Sacra Congregazione del Riti accordava ill perpetuo il privi legio di cantare la messa solenne della SS."''' Annun ziata nella second a Oomenica dopo Pasqua anzi che nel giorno 25 Marzo, festa della stessa (2). II Pirra nel libro sopra citato dopo breve cenn o u Pianavia aggiunge : « Anche questa po· polazione ha dato distintissimi religiosi ' . Ne si oppone al vera. Oagli atti parracchiali esistenti nell ' archivio si rileva che varii sacer· doti di Pianavia ressera la parrocchia di Prell!, (I) Allegato N. 2. (2) Allegato N. 3.
Pianavia - Panorama
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e nel secolo XIX ben quindi ci religiosi, tra regolari e secola ri, dei quali sei appartenenti ad una sola fallliglia, eb bero i loro natali in questo COlllune ( I). Non si conosce I' epoca precisa in cui la Villa di Pianavi a si costitui a Comun e. Da un doc umento pero stampato in Nizza nel 1766 (2) risulta che Ie Ville di Pianavia, Vasia e Moltedo Superi ore erano erette in comun i separati prim a del 1600, per quanto fossero sempre infe udati ai Ma rchesi Dori a, Conti di Prela. La rivoluzione francese trovo partigiani nel Piemonte, nella Lombardia, nel Napoletan o e nel Oenovesato. II Oenerale Bonaparte .aveva occupato la Liguri a co n un eserc ito cOllland ato da Massena e la Valle di Preiit venn e di visa in vari i distretti alla dipendenza del Oenerale Victor. f urono requisite Ie arllli e Ie muni zioni esistenti nei cOllllln i soggetti, ed a maggior cautela di sottolllissione ail e leggi delllocratiche della grande repllbblica Francese venn ero presi ostaggi fra i cittad ini. Pel COlll llne di Pianavia ve nn e consegnato (I ) Allegato N. 1. (2) Allegato N. 5.
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il cittadin o Angelo Cotta, che, rinchiuso prima nel pozzo delle prigioni di Porto Maurizio, fu poscia tradotto in Nizza, ove rimase dall' 11 G iugno 1799 al 6 Dicembre successivo. Messo in liberta , il Comune dovette pagargli L. 621 qual e corrispetti vo della diaria per mesi 6, e di altre spese sostenute per malattia sofferta nella png lone (1).
V.
La Chiesa d i S. Giacom o di Prellt e s ue vice llde. fra Ie prime quattro chi ese erette nella Valle del Prino e ann overata quella di Prell! sotto il titolo di S . G iacomo. Essa so rgeva a fronte del C astello Superi ore (1), sopra un a spianata che fian cheggia la strada mulattiera ch e da Pianav ia conduce a PreliJ. In feriore. Era unita aile case C anoni cali, godeva del titolo di Prepositura, ed ave va ail e sue dipendenze i comun i di Villatalla, Pantasina, Pianavia, Vasia, Molted o, Casa C arli , Stonza. I terrazzani di qu este Vill e recavan si alia C hiesa di S. Giacomo per assistere ai divini uffi ci, contrarre matrimo ni , battezzare i lora nati , seppeI(I ) PIER FRAN CESCO COSTA, Vescovo di Albenga -
Giardinello - TOlBo 3 (manoscritto presso la Curia Vesco(1) Allegato N. 7.
vile di Albenga).
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lire i morti. Distrutta dai Doria nel 1342 in un col Castello, venn e, dalla pieta de i fe deli, riedificata. Le co ntinue g uerre pero tra i popoli della vallata , gli odii di parte causati dalla divisione di essi in Piemo ntesi e Genovesi , rov inarono pill volte detta chiesa, detel'iorand one i redditi e Ie proprieta. 'Tali fatti in dussero i parrocchiani a provvedere alia maggior sicurezza della loro chiesa. A segui to di ponderate riflessioni venne scelta la Chiesa di S. Nicolo, che esisteva quasi a radici di Prelit Inferiore (I) e che era am ministrata da un sacerd ote col titolo di Rettore, aile di pe nd enze dei marchesi Doria.Cirie. II Prevosto della Chiesa di S. Giacom o di Pietralata, P. Domeni co Raibaldi, fa ceva prese nte a Monsignor Lionardi Ma rchese, Vescovo di Albenga, che la Chi esa di S. Giacomo per Ie guerre e per gli odii di pa rte, prima d'ora esistenti , fu distru tta, rovinata e deteriorata dei redditi e delle possessioni alia stessa spettanti ed appartenenti; che al presente la chiesa di S. Ni colo del detto luogo di Pietralata e vacante per la morte di D. Merl o Calzamiglia ultimo rettore e possessore di detta Chiesa. Percio (I) PIER F. COSTA -
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Giardinello (To mo 3).
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sa rebbe co nveni ent e ben fatto t he Ie due Chiese, in un coi loro diritti , fo ssero insieme unite e co ngiunte, non potend osi, per timore delle guerre, ri costruire .Ia Chi esa di S. G iacomo, mentre qu ella di S. Nicolo potrebbe venire ampliata e riformata sotto il titolo dei 5S." Giacomo e Nicolo ad incremen to della di voz ione e del culto divino, e perch!! il titolo della Chiesa di S. G iacomo non venga di menticato dagli uomini di quel luogo (1). Monsignor Vescovo, sentita In sopra rife rita istanza, prese informazio ni dai Si",. d G . Antonio Badalucco, Podesta di Pietral ata, Domenico Semeria, e G iacomo Nigra, abitanti del luogo, a mezzo del suo Vicario Ge nera le Rev. Dott. Cataneo de Vivaldi. co ngiungeva ed immedesimava la C hiesa di S. Nicolo co n qllella di S. G iacomo, prepositura princi pale di detto Illogo, a cond izione che detta Chiesa fosse ampliata e nominata per 10 avanti dai SS,'i G iacomo e Nicolo. Ecclesial17 S ancti N icolai COllg illllxif et advocavit ad didalll Ecclesiam Saneli Jacobi, Praepositllrae principalis loci praedieli.... !tae cO/ldi-
(I) Att o roga to da l notaio Agostino Gi org i nella Casa can onical e di S . Mari a ill FOlltibu s ill Albell g a iI 22 Febbraio 1485 (manoscritto cO llse rvalo Ilella b iblio leca della Caltedrale di S . Mic hele) .
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tione et lege, quod dicta Ecc/esia 5 .1i N icolai amplietllr e! nomine/Ilr de cetero sub tit% 55."""" Jacobi e/ N icolai ( 1). Concedeva al ParrocQ clella Illiova Chiesa pro tempore, ed ai slloi successo ri, il diritto di godere di tu tte Ie prerogative, ben efici e proventi che pri ma godevano separatamente i tit lari delle du e Ch iese. Praepositus eisdelll, qai !lllnc est, et pro temflore erit, !tabeat, teneat, possideat, ac IIti debeat e/ Jrai ii/is iI/ribas, praerogativis, emolllmentis et lzo/loribllS qilibasclllllqae, ac cOfllllladita/ibllS cOllillnctim q!libas !ltebatar P raepasitus Ecclesiae 5. 1i Jacobi et Rector Ecclesiae 5." N icolai praedictortllll , nullo iare dilllisso sell divisiolle a/iqll{l illterveIliellte (2). E qui e pregio dell 'opera il rilevare come se in forza delle cl isposizio ni contenu te nell 'atto sopra riportato la C hi esa di S. Nicolo materi almente ricevette quella i S. Giacomo, moralmente pero essa ve nne assorbi ta cia questa quasi ad affe rmare la supremazia della Prepositura di qu esta sulla Rettoria cl i qu ella. Detta superi oritit si rileva anche dal bollo parrocchiale ill cui si (I ) Atto 22 Fcbbraio 1485; Not. A. Giorgi (mana seri lta, eec .). (2) Alto sopra citato.
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vede solo I'effigie cli S. G iacomo quantunqu e la legge nda clica : Parroccliia dei 5 5 ." Giacomo e Nicolo. L'ala di struggitrice del te mpo avrebbe forse ca ncellato dalla memori a degli uOlllini il luogo ove sorgeva I'anti ca C hi esa se quei popoli, fidi custodi della religioll e degli avi, non 10 avessero traman dato ai loro ni poti erigendo su quella terra benedetta un pilone, che venne poscia incluso nel Illuro di cinia del Camposanto ivi costruito nel 1850. La considerevole di stanza tra la Chi esa matri ce e una gran parte delle Ville da quella dipend enti, Ie stracle di sagiate per monti e per valli, rese impraticabili nella stagione invernale dai torrenti che la attraversavan o e dalle lunghe pioggie, rendevano molto di sagevole ai fedeli il recarsi a quella chi esa per assistere aile sacre fun zioni , accos tarsi a SS. Sacramenti , battezzare i neo nati, seppellire i morti. Per il che quelle popolazioni pensaro no di chi edere I'autorizzazione di erigere nei ri spettivi paesi parrocchie autonome. Cio avvenne in epoche diverse e man man a che L1n a Villa anclava provvedendo un adequato sos tentarnento al Rettore da eleggers!. La prima a stacca rsi dalla Chiesa di S. Giacomo si fu Villatalla, che ebbe la sua Parroc-
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30 chia au to noma fin dall 'a nno 1341, quando cloe la Chiesa madre sorgeva di fronte al Castello di PrelA Superiore. Nell'anno 1455 Leone Magliani, sindaco, procuratore e massaro degli uomin i e della universitit della Parrocchi a di S. Giovanni del Gruppo, • e delle Ville Magliani, Praeio, e Cann eto, suffragan ee di quell?, chiedeva a Monsignor De Rosate di Milano, Vi cari o Ge neral e del Cardinal e Giorgi o fi esco, Commend atario della Chiesa e dell'Episcopato di Albenga, che detta Chiesa di S. G iova nni ve nisse sepa rata da quella di S. Nicolo di Pietralata. Monsignor De Rosate, inteso il parere del Rev. B. _G hirard i di Diano, rettore della Chiesa di S. Ni colo di Pietralata, volendo provvedere alia salute delle anim e degli uomini dell'universi tA di detta Parrocchia di S. G iova nni ; vi sto l'atto di dotazione di detta Chiesa; riconosciuto che il popolo di detta parrocchi a e dell e Ville Magliani, Praelo e Canneto, provvidero sufficientemente ai bisogni di un s.acerdote e di un chierico ; tenuto co nto del legato di 500 libbre di mon eta corrente, lasciato dal fu Andreolo de Auria, Consignore di Pietralata, con definitiva sentenza dismembrava, di videva, separava la Chiesa di S. Giovanni del Gruppo dalla C hie-
sa di S. Nicolo di Pietral ata. Per hanc nostram dejillitivam sententiam dismembramlls, dividimlls et separmllus Eccfesiam S .u Joannis de Oruppo ab Ecclesia S .1i Nico lai de Petralala (1). In vir tLI di tal e decreto og nuna dell e due chiese si ebbe il proprio Rettore con facolta di battezzare, di celebra re matrimoni, ricevere Ie confessioni, levare di puerperio, celebrare la messa pel popolo, amm inistrare gli altri sacramenti, e fare in fine tutti qu elli atti che puo fare il vero Rettore di un a chi esa parrocchiale. Et · eam dillisalll et separatal77 declaramas ita quod llnaqaaeqlle dictamm Ecclesiarum habeat Sllllm R eciorelll, qui possit ill eias parrocchia baptizzare, SPOIlSOS benedicere, cOlljessiones audire, puerperas levare, missas ce!ebrare pro populo, et alia divina ecclesiastica Sacramenta coujerre; delllllln omllia jacere quae qailibet verus R ector Ecclesiae parrocchialis· jacere potest " (2). II trasferim ento della Chiesa di S. Giacomo in quella di S. Nicolo a Prelit Inferiore diede o€casione a varie altre Ville, soggette ecclesia-
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Ii (1) AUo 13 Ottobre 1455, rogato da Luca Ottaviano (manoscritto come sopra) . (2) Alto sopra citato .
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sticamente a qu ella, di chiedere alia loro volta la separaz ione. Lo stesso Vicari o Oeneral e Oott. Cataneo de Vi valdi con decreto contemporaneo al trasloco sopra ci tato, accogliendo la domanda dei massari , sindaci e procuratori degli uomini e dell'universitit di Vasia, O'o menico Semeria, Ouglielmo e O iacomo Nigra, e C. Matteo; e di quelli degli uomini e de ll'universitit di Moltedo, Ouglielmo Oazzano e C. Lorenzo, e sentito il parere di O. P. Raibaldi , prevosto della chiesa di Prelft, erigeva ' a Rettoria autonoma la Cappella di S. Antonio di Vasia, e quella di S. Bernar. do di Moltedo. Erexit et erigit dictas ecclesias 55."'''''' A ntollii et Bernardi in ullicam, veram et canonice cOllstitlltam R ectoriam, clli Rectoriae immilleat cllra allimarnm locorllm praedicforum Vasiae et Multedi, districtus Pe/raelatarum sllpradictarulll (1). Faceva in pari tempo l:obbligo all 'unico Ret... tore delle stesse, resid ente in Vasia, di celebrare i divini uffici nelle due chiese alternativamente , e cioe per due parti nella Chiesa di S. Antonio, e per una parte in qu ella di S. Bernardo. Oecernens illsilper quod R ector telleatllr et ex(I) Atto 23 febbraio 1485, ro gato da l No taio Agostino Giorgi - (Manoserilto ecc.)
presse obligatus sit ill divinis officiis celebralldis ambabus Ecclesiis praedictis interpollatis temporiblls sive diebus; videlicet Ecclesia 5 ." Alltollii pro dllablls partibus, et Ecclesia S.1i B ernardi pro lIlla parte dumtaxat canollice et seClllldllm ritllm S . Matris Ecclesiae officia in eisdem celebralldis Âť (1). L'attuale Chiesa di S. Antonio venne costruita dai mastri muratori di Vasia Angelo Martini fu Filippo, Pietro Monglio di O . Batta e Cristoforo Semeria di O. Batta. II R. P. Lorenzo Agnese, Rettore di quel tempo, ne pose e benedisse la prima pietra i! 2 maggio 1640. ÂŤ Fatte prima Ie solite cerimonie et benedizioni nel luogo di essa fabbrica, ha posto e pone effettivamente La prima pietra in segno et principio di essa fabbrica nel nome del Padre, deL FigLiuoLo e della Spirito Santo Âť (2). Nell'anno 1490 avvenne la separazione della Chiesa di Pantasina, come risulta dal libro Dei diritti della Chiesa parrocchiaLe di S . SaLvatore di Pantasina, distretto di PreLa , sotto la data, (I) Alto 23 febbraio 1485, rogalo dal Notaio Agos tino Giorgi (Manoserilto eec.). (2) Alto nolarile 2 maggio 1640, rogatn dal nolaio Terag no Lorenzo dielro la chiesa di S. Antonio (manoserit10 ecc.) .
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1 Agosto 1630. « Nell'anno 1490 dal/a Ilascita di N. S. O. C. fa separata la Chiesa di S. SaLvatore di Pantasina dalla Chiesa dei 55./; Oiacomo e Nicolo, Chiesa principale di tutta Pietra/ata, essendo Prevosto di detta Chiesa D. Domenico de Raibaldi e Rettore di Pantasina Francesco 5careILa • (1). Anche in questa paese la cappella che esisteva al tempo della separazione non potendo contenere tutta la popolazione, si penso di riedl/icarla dalle fOlldamenta. Cia avvenne nel 162 1, e fu posta la prima pietra dal Rettore d'allora P. F. Scarella (2). Nel 1491 Seccatore Lorenzo, sindaco e procuratore degli uomini e dell'universita del Canneto, chiedeva che la Chiesa di quella Villa venisse separata da quella dei SS." Oiacomo e Nicolo ed unita a quella di S. Oiovanni del Oruppo per maggior comodita dei parrocchiani. II Vescovo, Mons. L. Marchese, sentito prima il parere del Prevosto di Prela Rev. P. Domenico Rajbaldi e del massaro Tommaso Rajbaldi, congiungeva ed incorporava la detta Villa del Canneto e gli uomini di essa alia parrocchia (I) Da UI1 mal1oscritto cO l1servato negli archivi. (2) Manoscritto sopra citato.
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della Chiesa di S. 'Oiovanni del Oruppo, devolvendo a favore della stessa il diritto delle decime Ie oblazioni tanto per i vi vi quanto per i defu~ti, ed ogni altro emolumento prima d~ vuto al Rettore de i SS Y Oiacomo e Nlcol~ . « Christi nomine invocato, separavit et ILbera.vLt homines et ulliversitatem dictae Villae Canetl a Cllra et parrocchia Ecclesiae 55."'''''' Jacobi et Nicolai de Petralata, et llnivit et incorporavLt Cllrae et parrocchiae Ecclesiae 5. u Joannis de Oruppo; ita et adeo quod Rectori dictae EcclesLae tamquam suo presbitero parrocchiali in con~emen tibas curam animarum parere et obedlre debeant dando et prestando eidem Rectori 5." Joannis Oruppo decimas, et oblationes talll pro vivis quam pro defllnctis, et alia facere, solvere et praestare prout soliti erant facere; solvere e! praestare dicto Retori 55.""'"'' Jacobl et Nlcolai » (I). . . Sopra una collina sulla destra del RIO S. 010vanni sorgeva, nei tempi antichi, una Villa denominata Stonzo. Essa aveva un Orato rio dedicato a S. Luca, eretto nel 1411 a spcsc dei Signori Tommaso
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(I) Atto 29 April e 1491 l1oscritto, ecc.).
Notaio G. Marchi sio (Ma-
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ed Antoni o Rajbaldi col cilnsenso dell'Ordinario Diocesano, e del Rev. P. Luca, Prevosto della Chiesa Parrocchiale di Pietralata Superiore. Aveva .un fonte battesimale e davanti alia porta un ClITIltero : era sotto la giurisdizione del Prevasto di Prela, il quale aveva il diritto delle decime, mentre quello dei Molini ave va il diritto delle primizie, perche vi amministrava i Sacramenti (1). Nel 1568 i massari di detta Chiesa Giovanni Battista e Bartolomeo Rajbaldi di' Stanza, al Vescovo Carlo Cicada . .presentarono . 111. vlslta nella parrocchia di Taggia, una supplica per ottenere la separazione della Villa dalla Chiesa di Pietralata, e I' union e della s!essa a quella di S. Giovanni del Gruppo, pill "
VICll1a .
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II Vescovo, inteso il parere del R. P. Giovanni Bizio, Parroca di Pietralata, accoglieva favorevolm ente I'istan za presentata dai sopradetti massan e separava gli uomini ed illuogo di Stonza dalla Chiesa. di Pietralata, ascrivendoli a quella di S. GIOvanni del Gruppo, piu comoda. « Habito maturo examine, dictos homines de Stontio et locum separavit ab Ecclesia Petraelatae et illos
(I) F. COSTA. Giardinel/o, Tomo 3.
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ao i!lulll ascripsit Ecclesiae 5." Joannis de Oruppo cOlllodioris » (1). Volle peril che detti uomini concarressero per una terza parte nelle spese per la custodia delI'altare maggiore della Chiesa di Prela, e pagassero inoltre per la castruzi one del campanile della stessa 56 li bb re di moneta lunga, meta al principia del lavoro, l' altra meta nell' anna successivo . « Voluit et declaravit quod ad dicfalll custodialll (ill media a/taris) COllstruelldalll COIlcurrall! dieti homines de Stontio pro tertia parte, prout alltea ill omnibus concurreballt, semel tantlllll. Ad vero aedijicationelll call1panitis persolvant tantum libras quinquaginta 1Il0netae longae in duabus paghis ; scilicet prima CUIll ceperint et secunda ad aliulll annum se-' guentem » (2). Riservo infine al Parroca di Prela il diritto delle decime. • Decilllas pertinere in juturum dicta Praeposito Petraelatae, non ostante separatione, declaravit » (3). Distrutta la Villa, il Parroca di Prela, ad affermare la sua giurisdizione sulla Chiesa ancora (1) Atto 8 Gillgno 1568 rogato in Taggia clal Notaio Agostin o de Giorgi - (Manoscritto, ecc.) . (2) Alto 8 Gillgno 1568, ecc . (3) Atto 8 Gi ugno 1568, ecc .
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ri.masta, ne ritiro Ie chiavi, e si limito ad ufficlaria due volte all'anno, nella ricorrenza cloe della festa. del titolare, S. Luca, e di quella di S. Gregono, a cui e dedicato uno degli altari . laterall. La funzione, che ha luogo ancora al presente, consiste nella celebrazione della messa cantata, e nella benedizione del Cimitero. Fillaimente nel 1600 venn e staccata anch e la chiesa dl Casa Carli.
VI.
Oneri de i Rettori
. e delle varie ch iese suffraganee verso iI Prevost o di Preia.
La separazione di tutte queste Ville dalla Chiesa di S. Giacomo, se riusciva utile agli abitanti delle stesse, perche non erano pili costretti a fare un lungo cammino sotto la sferza del sole o sotto 10 scrosciar della pioggia ed il soffiar dei venti, apportava non lievi danni alia Chiesa madre in quantoche ne dimjnuiva sensibilmente Ie rendite. A compensare pertanto, nel limite del possibile, questi danni, ed anche per tramandare ai posteri un segno del domini o, della preminenza e della superiorita, che sempre ebbe la Chiesa di Prela sopra Ie nuove istituite, < in signum principulis dominii, et praeminentiae, et Sllae superioritatis quam semper habuit ad dictas
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(1) vennero imposti ai massari ed ai Rettori delle stesse alcuni obblighi, che giova ricordare quali trovansi registrati negli atti riflettenti la separazione delle sillgole chiese. >
II Rettore della chiesa di S. Giovanni del Gruppo era obbligato ad assistere il Rettore di S . Nicolo nella celebrazione dei divini lIffici nel giorno della festa del Titolare, nel Sabato Santo, e nel Sabato di Pentecoste. Doveva inoltre riceverlo con onore nella festa di S. Giovanni , lasciargli celebrare la messa solenne, nella chiesa parrocchiale, e tenerlo a pranzo. « In jesto
S. Nicolai Rector S. loannis debeat ire ad dictam Ecdesiam S .t; Nicolai, et iavare ill divinis ojjicis de mane iii vesperis dicto Rectori.. .. Teneatur et obligatas sit ad adiavandam benedicere jontes Sabato Sallcto et Pentecostis in Ecclesia S .t; Nicolai.. .. Reservalltes etiam dictae Ecclesiae 5." Nicolat; et Rectori qai pro tempore juerit, qaod in jesto 5 ." loannis, quod celebratllr in ipsa Ecclesia, praejatus D . Bartolomeus, vel saccessor saus, recipiatur honorifice ad celebralldam missam magllam in dicta Eccle-
(I) Atto 23 Febb raio 1485 Notaio A. Giorgi (Manoscritto , ecc.) .
sia 5." loannis, et per eias Rectorem ill prandio > (1). II Rettore della Chiesa di S. Antonio di Vasia e di S. Bernardo di Moltedo era tenuto a portarsi nella festa di S. Giacomo ed in qllella di S. Nicolo a celebrare la messa nella Chiesa di Prelit, e ad assistere il Parroco di detta Chiesa nel Sabato Santo. « Rector qui dictam Recto-
riam possiderit teneatllr et obligatus sit in quolibet jesto S. lacobi et S . Nicolai ire ad celebrandam missam ill dicta Ecclesia 55.m'"m lacobi et Nicolai; item et similiter adire dictam ecclesiam ad benedictionem jontiam ill quolibet die Sabati Sancti » (2). I massari poi dovevano offrire, nella ricorrenza della festa di S. Giacomo, una candela del peso di libbre due , oltre libbre tre della moneta corrente in Albenga . • Pro ollIlli anno
ill qaolibet jesto 5 .'; lacobi preselltare sea presentari jacere dicto Praeposito Ecclesiae 55."""" Jacobi et Nicolai cerelllll Ullllln de libris daabus in pOlldere et libras tres 1lI0lletae carrentis in Albillgalla » (3). Da ultimo il Parroco di Prelit in un col Conte di Ventimiglia, e coi massari delle due Cappelle (I) Atto 130ttobre 1455 No t. A. Giorgi (Manoscritto,ecc). (2) Atto 23 Febbraio 1485 Not. A. Giorgi. (Manoscritla, ecc.) . (3) Alto sopra citato.
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aveva il diritto di gius patronato nella presen tazione del nuovo candidato ogni gualvolta veniva a mancare il Reltore delle due chiese' " Reservavit et reservat praefato M .' D. Bartolomeo, caeterisque Praepositis et massariis ius pafronatus laicorllln praesentandi toties quoties vacare contingerit, modis et form is quibus supra jilit requisitum ; videlicet spectabili D. Bartolomeo, ex Comitibus Vintimiliae Petrae/atarum Domino, et haeredibus suis, pro duabus vocibus ; Praeposito, qui nunc est et pro tempore f uerit, pro una voce, ac etiam massariis dictarum Ecclesiaram 55."" "''' Antonii et Bernardi, pro se et successoribus suis, pro duabus vocibas » (1). Gli uomihi della Villa del Canneto furono obbligati a pagare alIa Chiesa di Prela, in ricompensa dei danni dalla stessa sofferti per la separazione, libbre duecento di moneta corrente in Albenga, da investirsi in immobili col diritto al Parroco di delta chiesa di godere del reddito degli stessi . « Pro recampensa damnoram et illteresse passulll Ecclesiam 55."""'" lacobi et Nicolai, occasiolle separatiollis, cOlldenuzavit homines dictae Villae Caneti ad dandalll et solvendam Rectori dictae Ecclesiae 55."''''' lacobi et ( ,
(1) Atto 23 febbraio 1485. Notaio A. Giorgi (Manoscritto ecc.).
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Nicolai Libras daecentos, lIlonetae currentis ill Albinga, quod Rector et lIlassarius ipsas Libras illlplicare tellealltur in aliis rebus immobilibus dictae Ecclesiae ad utdillS, et qllod redditlls ipsarlllll perveniat et pervenire debeat in Rectorem Ecclesiae 55.'"'''''' lacobi et N icolai ·, (1). II Reltore di Pantasina era tenuto ad and are alia Chiesa di Prela nel Sabato Santo e nel giorno dei SS." Giacomo e Nicolo. « Il Preposito di Pietralata, per qaanto ci e stato siglZlficato in visita, e in possesso circa il Rettore di Pantasilla che venga il Sabato 5anto ad ailltare alia benedizione delle fonti, ed il giorno dei 55.a Giacomo e Nicolo » (2). Gli abitanti di Stonza, oltre al concorso pecuniario nelle spese occorse per la costruzione del Tabernacolo e del Campanile sopra accennato, ed al pagamento delle decime, dovevano portare ogni anna nella festa di S. Giacomo al Parroco di detta Chiesa due libbre di cera, e pagare dieci soldi di Genova in segno di sudditanza. Dieti homines de 5tontio, olllni anna et singillis anllis, ill qllolibet f esto 5 ." lacobi de(1) Atta 29 Aprile 1491. Notaio Giorgio Marchisio (Manoscritto ecc.). (2) F. C OSTA - Giardinello , Tomo 3. (Ma noscritto ecc.).
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ferant Praeposito dictae Ecclesiae Libras duas cerae, et soLvant soLidos decelll Januae pro recognitione superioritatis (1). Oi questi diritti furono per molto tempo ge losi clIstodi il parroco ed i massari della Chiesa di Prelfl. Oagli atti esistenti nell'arch ivio della Chiesa Cattedrale di Albenga si rileva che il Vescovo Carlo Cicada, a seguito di lagnanze mosse dai massari di Prelfl Paolo Calzamiglia e Bertone Ansaldo, e dal Parroco P.'· Luca Brizio, imponeva agli uomini di Vasia ed ai massari di delta chiesa di portare al Parroco di PreliI il cero stabilito e di pagare la loro parte di denaro, tanto per il tempo in cu i non pagaro no, quanto per I'avvenire. . Condelllnat hOlllilles Vasiae et lIlassarios Ecclesiae ad dandulll et consig nandulll seu solvendulll dicta PraeposiLo P etraelatae dictUIll cereulIl et peclllziam pro parte illis tangente tam pro tempore praeterito de quo nOll praestiterunt, et de futuro » (2). Ingiungeva poi al Reltore di portarsi nella festa di S. Giacomo ed in qu ella di ~ . Nicolo a celeb rare la messa nella chiesa di Pietralata, e ad assistere
il parroco della stessa nella benedizione del fo nte e negli uffici il Sabato Santo solto pen a di una multa di sold i venti di Genova ogni qualvolta avesse mancato. « COl1demnat Rectorem ad accedendilin ad Ecclesiam PetraLata,e ad ceJebrandum in diebus festis 55."·..... Jacobi et Nicolai (1) ; in quolibet die 5abbati 5ancti pariter Clllll cereo venire ad fOlltes et officia, poena toties qaoties contrafecerit soldi viginti Januae » (2). E perche il popolo di Vasia non avesse a trovarsi privo in delto gio rno delle funzioni , il Rettore doveva celebrare gli uffici nella sua chiesa nelle prime due ore del mattino e portarsi entro tre ore e mezza dalla levata del sole a Pietralata per cantare ed assistere agli uffici ed alia benedizione del fo nte. « Ne popallls Vasiae patiatar, volllft et Illandat quod Presbiter hora secunda solis habeat dicere officia in Vasia, et in horis triblls CUIll dilllidio se reperire in loco Petraelatae ad f onles et officia, et ibi decantet • (3). Lo stesso Vescovo C. Cicada prima, ed il Ve-
(I) Alto 8 Giugno 1568 - Notai o Ag . De Giorgi (lvIa .. noscritto, eee.) . (2) Atta' 4 Settembre 1583, rogato in Vasia dal Notaio A. Basciadonne.
(I) Atto 4 Settembre 1583, rogato in Vasia dal Notaio A. Basciadonne. (2) Atto 261v\aggio 1558, rogato in Pantasina dal Nota io A. Gio rgi (manoscritto). (3) Alto 26 maggio 1558, Not. A. Giorgi , ecc.
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scovo V. Landinelli poi, con appositi decreti , ordi_ navano ai Rettori della Chiesa di S. Giovanni del Gruppo, p.t" Benedetto Molle e P." Antonio Siffredi, di portarsi il giorno della festa di S. Nicolo a celebrare. la messa nella Chiesa di Prell!, ed aiutare il Parroco nei diversi lIffici dal mattino alia sera, e farvi I'offerta di libbre tre di mon eta in segno di ricognizione della predetta Chiesa dei SS:" Giacomo e Nicolo. Dixit, pronuntiavit, sententiavtf et dec!aravit: R."'" Rectorelll Eoclesiae S . Joannis Baptistae Molendinortllll telleri et 'obligatulll esse quolibet anllo, ill festo S .u Jacobi, ire ad parrochialem Ecclesialll Petrae!atae ad celebrandam missalll hora competenti pro comodi!ate popoli, et ibi adiuvare R .' Praeposito in divillis officiis de mane et vespere; et solvendllm dicto Praeposito libras tres monetae pro recog flitione Ecclesiae praedictae 55."" lacobi et Nicolai (2). Anche il Rettore di questa Chiesa, come gil! quello di Vasia, doveva nel Sabato Santo e in qu ello di Pentecoste celeb rate Ie funzioni parrocchiali per tempo onde potersi trovare nella Chiesa di Prelil almeno tre ore e mezzo dopo la levata del sole. « Et ne populus SIlUS patiatllr quod tam Oil reperiatar in dictalll Ecc!esiam (2) D€creto 18 Ge nnaio 1619 del Vicario Gene rale A. Sertorio, e Decreto 4 Maggio 1619 (Manoscritto) .
Petrae!atae in tribas horis cam dimidio solis, et ante tempestivein sao popalo officia faciat in Ecclesia sibi commissa » (1 ). Infine contro i trasgressori di tali decreti erano comminate pene pecuniarie, che variavano da due a dieci scudi d'oro. « III casa recusatiollis sea negligentiae ill aliqao praedictorlllll, poenam impollimas sCliforam dllorllm allri ill aaro, pro qualibet vice illcurrelldam » (2). ~llb poena aurorlllll daorulll si praedicta non adllnpleverlt qaolibet anno » (3). Poena scatoralll decem pro qaolibet vice qaa contrafactam fueri! » (4). Col volgere del tempo, questi decreti, benche vincolassero non la persona, rna il Rettore pro tempore ed i slloi successori. « Rectorem Ecclesiae S .1i loannis, suosque successores perpetllls faturls temporibus » (5). • Presbiter Vasiae pro tempore » (6). « Praeposito qui llunc est, et pro tempore fuerit » (7), caddero 111 obIto. I Parroci di Prela, 0 perche poco edotli dl qlleste (1) Atto 27 Maggio 1568 - Notaio A. De Giorgi (Manoscritto) . (2) Decreto 18 Ge nnaio 1619 del Vicario Gen. ecc . (3) Decreto 4 Maggio 1619 idem. (4) Decreto 4 Settembre 1583, Not. A. Basciadonne. (5) Atto 4 Maggio 1619 del Vicario Gen . ecc . (6) Atto 26 Magg io 1558, Not. A. Giorgi. (7) Atto 23 Febbraio, 1485 idem .
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antiche disposizioni, a perc he di stolti da altre cure, non si di edero piu alcun pensiero di farle osservare. Solo rimase tradizionale tra gli abitanti del Paese, perche tramandato per bocca dei vecchi, che i massari della Chiesa di Vasia hanna I'ob. bligo di pro vvedere la corda della campana mag· gi ore della Chiesa di Prel!!, e ch e il Parroco di qu esta ha il diritto di portarsi a cantar la messa solenne nella Chiesa parrocchiale dei Molini nella festa di S. Oiovanni Battista.
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VII. La Chiesa dei 55." G iacomo e Nicolo d i Prela.
Sulla estremita dell a spianata che dalla parte di mezzodl pone termine alia breve fi la di case componenti Prel!! Cas tell o so rge la Chiesa par· rocchiale dedicata ai SS." Giacomo e Nicolo. Essa fu costruita sui rud eri d'u n antico ca· stell o (di cui si scorgono an ce ra Ie forme estern e) sopra elevati sulla vic ina campagna, e basati so· pra un am lnasso di scogli sovraposti e segre· gati gli uni dagli alt ri in modo da lasciare in· terstizii e cavern e sotte rranee, Ie quali spingen· dosi satta il pavimento della Chi esa, costitlIi· sco no una specie di sotterraneo impraticabile e profondo, entro cui sino al 1845 si deponevan o i morti (1). Era alllllljn istrata da un Retto re aile dipendenze dei Marchesi Doria·Ciri e. (1) A. L aD! , l ng . civ ., Rela zi onc di perizia 23 No vem· bre 1887 esistente nell 'arclliv io CO lllun ale di Pianavi a.
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50 , Avvenuta I'unione di questa alia Chiesa di S, G iacomo, essa fu ampliata in obbedienza al Decreto Vescovile 23 febbraio 1485. I lavori incomin ciati verso il 1550, ed eseguiti dai mastri muratori Bartolomeo e Pietro fratelli de Rarenzi di Cenova, essendo Prevosto D. I. Brizio, e massari Battin o Negro, Stefan o e Pietro dei Cotta, G iorgi o Raibaldi e Giovanni M.OGallo, ebbero il loro compimento nel 1559. « Hoc opus /actl/m / llit tempore D. I. Britii, praepositi pmesentis Ecclesiae, et Baptini Neme, Steplzani et Petri de Cottis, Georgi R,aybaldi, et loannis M . Galli, o//icialillln elllsdem. Mast."· Bart. """ et Petro /ratriblls de R,arenciis de Ce!lava sClilpeNtiblis J559 die 20 nUlrliis » (2). Le spese furono sostenu te in parte dall a popolazione, ed in parte dal Marchese Claudio di Tenda come ci induce a credere il seg uente distico scolpito a pie di una grand e e coronata arma in pietra nera soprastante la porta magglore : VIVE DIU FELIX , CLARIS NATA L/BUS ORT US, o CLA UD I, GREGIS MAXIMA CURA T OI
La chi esa ha un sottoportico elevato di otto gradini sui piano della piazza, e da esso (2) Iscrizione sull' architrave della porta maggiore.
Chiesa dei SS .1i Giacomo e Nicolo ( l'n 'i!t C/I,;lello)
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si accede nell'intern o dalla porta principale di mezzo, adorna di un portale alia Co rinzio di leggiadra e dilettevole maestria (3) ; dalla port:l lateral e di destra si entra nelle canoniche e da qu ella laterale di sinistra nella Cappella della SS."" Trinita. E: di fo rma bas ilicale a tre navate, ri coperta con volti a crociera di pietra tufacea o leggera, importata su volti peri11letrali e su mu ri sorretti da arcate a tutto sesto, i11lpostate a lora volta su colonn e isolate (1). A detta del Costa queste colonn e sono di pietra nera 50 stenllta da nere coloulZe di pietro Âť; ne Sl sa I'epoca in cui vennera ri coperte di calee e colorate ad i11litazione marmo. Nel centra della parete del Cora vi e un quadra rappresentante I'apostolo S. Giacomo ed il confessore S. Ni colo; sopra I'altare di sinistra ammirasi una bella statu a in legno del S. Cuore di Maria, lavora pregevole di un o scul to re genovese, e sopra quello di destra un quadra sotto il titolo della Presentazione. Appie di questo un a isc rizione ri co rda I' istituzion e di un legato di due messe, da celebrarsi In ogl1l settimanq, In suffragio del Prevosto G. B. Molle, fondatore e de i SUOI congiunti,
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(3) P. F. COSTA - Oiardinello (1624) To mo 3. (1) A. LoO! , lng . Civ. - Reiazione di perizia , ccc.
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~.::::.:::::.~:-.----- ..--..:::::::::~:::::::::::~:::. :: ......_._........... -
col reddito della terra Terge. " loannes B aptista M olle P raepositus - sibi sUl:~que - M issalll singula hebdomada bis celebratam - Fructus praedii quod Terge vocatllr merces esto - Duo ex f amilia Motti senioris suis et qllomodlibet - sine Ordinarii autoritate conf eruntur. - Si ultra bimestr!' neglexerint massarii munus hoc o/lI1111lln o b~mto ". Tre campan e di diversa dim ensione adornan o il call1 pan ile. La maggiore e la Illedia venn ero fuse in Pianavia nell' an no 1840. I particolari (proprietari) di Prela vi co ncorse ro per L. 755 ; quelli di Pianavia e Torre per li re 1534,50; I'opera delle anim e purganti per lire 300; la Chiesa parrocc hiale per li re 400 (2). II movilllento tellurico, che nel mattin o del 23 febbraio 1887 mise a soqq uadro gran parte della Liguri a, miete ndo vittime, abbattendo case, di struggendo quasi per if)tero cittil e villaggi (Diano Ma rina, Bussana), si fece sentire anche nella Valle di Prela, eel apporto non poc hi guasti alia Chiesa dei SS .H G iacomo e Nicolo. L'Ingegnere Civile Arnaldi Lodi, che a flchiesta dell' Autoritit Comunale di Pianavia , delI'Economo Ecclesiastico di Prelit, Cotta D. 0 0(2) Allegata N. 6.
menico, e del Massaro della Chiesa, Cotta Giovanni di Angelo, si porto il 24 oltobre 1887 sui luogo, e visito I'edificio alia presenza del Sig. Rambaldi Severino, membro della Commissione incaricata dei restauri a delta Chi esa, COS! Ii descrive : Fra Ie lesioni considerevoli si accennano le principali e sono: 1." I mllri pcrimetrali dell' abside si staccarono verso l' esterno per ejf etto di dlle g rosse lesioni prodottesi verticalmente slli mllri latistan!i al!'altare maggiore. 2." I mllri perimetrali della Cappella della 55."''' Trinita e della Canonica hanno riportato Ilno sconcerto tale da essere tllttora strapiombanti; e, notisi bene, che il primo di essi strapioll1bb verso l'interno della Chiesa, il che denota spostamento verso L' esterno delle fondaziofli, g li allri delle canoniche pendono verso l'esterno in modo da rendere scostati i pavil11enti della canonica, ed illStabili i volti sottostanti, pllre spaccati in varie localita. 3 ." Il tetto delle navate laterali, in parte crollato ill llIl coi volli sottostanti, deve essere rinllovato perche sconnesso completamerile. 4." Tlltti i volli a crociera della Chiesa, della sacristia, delle canoniche e della Cappella devono essere ricostrlliti (con soffilti secondo Ie norm e ministerial-i ) perche hanllo riportato lesioni gravi; fie sana sllscettibili di restallro quelli del portico esterno. 5." 5profondamento di parte della Cap-
.-:-:=:: 54 petla laterale, rovesciamento delle baLaasfre e di parte delL' altarf ma,ggiore, rovina di an arco della nova/a prinCliJaLe, di intonaciti, di tralllezzi ecc. III ana paroLa La Chiesa e quasi letteral· mente dirocco/a; allelle .it Campallile ha ripor(I). tato g aasti ellorllli Richi esto del suo parere sui da Farsi di Fronk a tale sitllazione rispose: II sottoscritto e deL remissivo parere che i resiaari, per qllallio radicali ed eseglliti colle //ligliori regole d'arte, Ilon sarallllO mai obbasionza efficaci se non si restalirerollllo solidalllen/e Ie fo ndaziolli. Qilesie 11011 offrollo La vO/llta stabiLita per Ie ragioni su esposte; ed a con!erlllare maggiorlllellte l' asserto basti citare il fatto, constatato daL sottoscritto nella scrllpoloso visita eseguita, ehe sonvi seogli sottostanti ai IIlllri di perimetro della Chiesa, che preseniano spaccatllre ver/icaLi di reeente formazione, e ritellgonsi precisamellte causate daL terrellloto pel traballalllellto deL g rail peso clli devono soggiacere }) . Ne cOl/seglle evidellte La condusiolle che colla sO!l/ma eccessiva che si dovrebbe impiegare per Illl Lavoro di tal moLe, non compreso nella presente pe ri zia, si potrebbe ricostraire una IlUOVO
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Chiesa, che rispondesse a tlltte Ie esigellze deL fab bricare ill paesi soggetti a terrellloii, ed ofjrisse pereio /lOll illdubbia sicurezza pei lIlilli· stri ojjicianti e per La de vofa popoLaziolle delLa parrocchia " (I). . Allegata alia relazione trovasi la perizia sopra accennata, e rife rentesi uni camente ai restauri da apportarsi alia C hiesa, alia Cappella della 55. m • Trinita ed aile Canoni che. L'importo di detti lavori evalutato in L. 16039,77 ; delle quali L. 10805,31 per Ie riparazioni oc· corrende alia C hi esa ed alia Cappella, e L. 5234,46 per quelle occorrende aile canoniche (2). Chiusa al culto la Chi esa dei 5S,,i G iacomo e Nicolo, Ie fun zioni rel ig iose vennero celebrate nella C hi esa di Pianav ia, sita nel centro del paese. G li abitanti di qu esto Comll ne fecero pratiche presso il Vescovo Monsignor Fil ippo Allegro, di f. 111 ., onde la nuova sede della parrocchi a venisse .dichiarata definitiva, sia perch?: il sacro edificio nulla ebbe a soffrire pel terremoto, sia perch ?: di fa cile e comodo accesso ai pochi a· bitanti di Prela·Cas.tello, no nche a quell i della fra zione Torretta, i quali vi potevano accedere (1) A. LOD! - Rei aziolle di perizia , eee.
(1) A. LODI lilg. Civi le, Reiaz iolle di peri zia , eee.
(2) A. Lool - Idem .
57 ::::.... ...per mezzo dell a comoda via carreggiabile, mentre per anda re all'antica chiesa dei SS." O iacomo e N ico lo dovevano seelldere per sessanta lIlelri di altezza per strade IIllllattiere (2); sia infin e perche si sarebbe evitata la costru zione di una nu ova ch iesa seco nd o il sllggerimento deII'l ng. A. Lodi. Q uei di Prela-Castell o si o pposero accanitamente a ta le doma nda, e malco ntenti per no n aver potuto ottenere ch e Ie funzioni religiose avessero provvisoriamente luogo nell 'O ratorio di S. C roce, ulla cosa privata ridotta a saero
edifieio /lei J552 col perlllesso di Monsignor M : Bllttigllo/le, Vescovo di Sagone, Vicario Generale Episcopale (3), fatti eseg uire in breve tem po al cuni resta uri alia C hiesa parrocchiale, otte n nero ch e la stessa fosse di bel nu ovo aperta al pubblico. O li ab itanti di Pian avia, in segno di protesta, si astennero in massa dall 'andare a quella C hiesa, e con ti nuarono Ie trattative, gia in iziate col Vescovo, per avere Ie fun zioni parrocc hiali nella loro ch iesa. Esse furo no Illnghe e labo riose per I'opposizio ne accanita e s iste matica dei rappre-
(2) "'g. A. LOD! - Reiaz ione di peri zia. (3) P . A. COSTA - Giardineila. (Tomo 3).
sentanti di Prela-Castello. Finalmente si riusc1 a trovare un modus vivendi. II Vescovo Monsignor Filippo Allegro, di f. m., volendo provvedere alia salute delle anime, nominava nel 1900 il Rev. C otta Domenico, sacerdote del luogo, C appella no di Pianavia con cura d'anime. Co nferiva all o stesso la facolta di fare nella C hi esa tutte Ie funzioni parrocchi al i, amministrare i sacramenti , cantare la messa in die obitll, ed accompagnare il cadavere al C amposanto, coll 'o bbligo pero di pagare al parroco di Prela un' annua tassa in compen so dei diritti di stoia perduti, e di coadi uvario nell e fun zio ni del Sabato Santo e di qu ello di Pentecoste. Nel 19 10 (5 aprile) decedeva il Rev. Cotta Dome nico, nell 'eta d'anni 8 1, e la popolazione rimase di bel nuovo priva delle funzion i eccIesiastiche. S i te nto anche qu esta volta di indu rre gli abitanti di Pianav ia a portarsi in P rela per assistere aile sacre fun zioni ed adempiere aile al tre pratiche rel ig iose. Ma vano riusc1 ogni sforzo. II M. R. N atta Francesco, Vicario Foran eo di Prela, informava S. E. Monsignor O iosue Cattarossi, successore di Monsig. F. A llegro, dello stato an ormale in cui trovavasi la popo la-
:::.~:.:::~
58
zione di Pianavia per quanto riguardava la salute delle anim e. Sua Eccellenza, colta I' occasione della visita pastorale nella Vi caria di Prelil, nell' ottobre del 1914 si porto anch e in Pia路navia. C ori statato de visu la necessitil di conced ere a qu ella po polazione che Ie funzi oni parrocchiali si celebrassero nella Chiesa del paese, di pieno accordo coi rappresentanti del Comune, col Vi cari o foran eo sopradetto e col Prevosto di Prelil Castello, O higli one D . Oiacomo, convenuti nelle sale delle adunan ze consigliari, stabili va : 1: II Parroco di Prelil, valendosi della facolta concessa dalla S. Sede di celebrare due messe nei giorni festivi, si portera in ognun o di essi a celeb rare la messa letta nella chi esa di Pianavia, e ad istruire i fanciulli nella dottrina cristiana per prepararli alia prima Comuni one, e cia senza diritto ad alcun emolum ento . 2.' Lo stesso si portera in detta Chiesa per battezzare i neo nati, benedire i matrimoni, cantare la messa da requiem in die obitu, nella settima e nell ' anniversario, levare di parto, impartire la benedizione durante la novena che precede la festa della SS.m a Annunziata, ed in occasione di tridui ordinati da qualche pia persona. In tali casi gli sarann o dovuti i dirit!i di stoia portati dalla consuetudine.
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Questa soluzione soddisfece appieno i fedeli, i quali nutron o sincera gratitudin e verso il loro amato Pastore Mons. O . Cat!arossi e viva riconoscenza verso il R. D . Ohigli one, che con zelo, abnegazione e sacrificio si ad opera per la salute delle loro ani me.
N OT A - Inlruttuose riusciron o Ie accurate ricerche latte negli ars ',ivi per avere do cumenti ufliciali riflettenti Ie disposizioni date da Monsign or F. Allegro, di f. 111 . , e da Mo nsignor O . Cattarossi. L' aul ore pero del presente opuscolo si rende garanle della veridicita delle slesse : 1. 0 P erche durante Ie va can ze autunnali assislette per var ii anni aile lun zioni parr oc'chiali latte dal Cappellano D. Cotla D ., ed ebb e occasio ne di vedere i re gistri di
batles imo , di matrimonio e di marte dalla stesso tenuti. 2.Q Perche, quaJ e Presidente del Comitato, interv enne
all' adun anza sopra accenna!a tenu!a da Monsig nor O. Ca!taross i nell ' ottobre del 1914 in Pianavia .
INDICE
-
I. La Valle del Prino .
Pag .
II. PreliL
"
Ill. Vicende politiche di Prela
" "
IV . Pianavia
5 7 15
19
V. La Chiesa di S. Giacomo di Prela e sue vicende.
"
25
VI. Oneri dei Rettori e delle varie Chi ese suffraganee verso iI Prevo slo di Prela
"
39
VII. La Chiesa dei SS." Giacomo e Ni col o di Prela.
"
49
ALLEGATI N. 1.
Retigiosi apparienenii at Comune di Pianavia vissuii tra it ] 850 e it ] 9 IO I. Sac . SEMERIA GIUSEPPE 2.
"
3.
"
4. S
I
~
SEMERIA GIACO MO
morl o in Pianavia nel1 854 1855
COTT A G. B ATTISTA zio dei Sac. STEFANO
5. \ " DOMEN ICO 6. U Pad : FILIPPO (Trinilaro) 7.
~(
8. Li::
"
BONAVENTURA (Id.)
"VINCENZO (Capp.)
"
" "
" " " "
9. Pad.COTTA D ALMAzIo (Capp .) '2) " 10.
I I. 12. 13.
" "
" "
COTTA M ICliELE(Cap. Mi s.)
"
MARTINO L ORENZO(dei Ser.) ., MARTINO N ICOL6 (Id.) ANSALDO LUIGI (CarmeL)
" "
14. Sac. CALSAMIGLI A G IACOMO zio di " 15.
"
CALSAMIGLlA GIACOMO
"
" " " "
" "
" "
" " T ivoli Genova
" "
" " Seslri " Pianavia " Milano " Pi anavia " " " "
1870 1877 1910 1880 1878 1892 1863 1860 1882 1896 191 0 1861 1880
T utti questi religio si, eccezione fall a dei primi due, furono co nosciuli per sonalmenle dc.II' A utor e del presente opu scolo. ( I) Zit mll.terlli dall'tt.u to re. 2) PrOll io paterno doll'Rutore .
,
r
--
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, Ii, -2-
N.2. Permesso di cOllservare if 55. Sacramento nella Cappella di Piallavia (1) Ecce!. R.1II(1 Espo ne il RO Pret. Gio: Francesco Cotta fll Giacomo del Illogo di Pianav ia, in persona di 11I!ti Ii particolari de l medesi mo lu aga, qualmente, trovando si in distanza di mezzo Ill iglio dal!a sua parrocchia la chiesa esistente nel Illogo di Prela, cos! che, per iI disastro delle strad e so li te necessarie per portare iI 5S. Sacramento agli in fe ~ll1i di detta Parrocchi a in Pianav ia, r esta di trappo incomod o al parroco, par ticolarm ente ill tempi impropri, e di pericolo di morire senza di ricevere cotan to Sacra men to gli infermi , oltre essere il detto Illogo maggiore di tutto il rimanen te della parrocchia, sarebbe bene che si conservasse qllotidian amente il SS. Sacramento per g Ji infermi Ilella Cappell a esistente ill detto Illogo di Pianavia sotto il tit olo della 5S. mit V. Ann unziata, llel eli cui a/tare si celebrano giorn aim en te due 0 tre messe, essellcio la medesi ma sufficientemente ornata e pro vved llta di rendil e bastanti a pro vv ed ere ail e spese che so no necessari e per la manuten zione della" medesime, e per J'o lio necessaria per la lam pada, attesocho alcllne persone hanno rimesso alia ste ssa altr i beni quasi sufficienti per la detta spesa, e non disentendo il parroco della Chi esa parrocchial e di Prel a, app io della presente con detto sllppli ca nte sottoscritto, purch" se ne ottenga da V. E. R.m. il permesso , percio ha fatto esso esponente, in persona di tlltti i partico la" del medesimo luago, il presente ricor so. Suppli candola a volersi degnare di permettere che si conservi in detta Cappella di Pianavia il SS, Sacramen to per bi sogno degli infermi; il che Fir o Prete G, FRANCESCO COTTA • • P. FRANCESCO COTTA - Prevo sto OJ 1I1n.l1080rittu e~i8te nt(' lIell 'I\l"l.! hivio del la CHoll polla.
J
-
3-
1772 - 7 Marzo - In Poria Maurizio,
Viste Ie sovraserille preci, constandoei della veritiI delI' esposio. - Permelliamo che nelr Oratorio reiro segnato vi sf collservi it SS. Sacramento a VQntaggio di qll.elle . a lll~l1 e, quando pero sara ultimata if Tabemacolo, la d l CU l c1uQve. dovrd stare appresso di un sacerdote seeolare del luago dl Pimw via, e pllrche vi stia sempre giorno e, r1 ~tte fa I~m
pada accesa , - Accordiamo pure la f acoltu dl pater a le-, brare in delta Oratorio la S, Messa, esciusl II tIC ,ullum giomi della seltimana santa, ed il giomo del Tltolore della parrocchiale Chiesa ; e tullo quanta sopra senza pregiudizio dei giuri parrocchiali,
I
Fir. ' G , F, IV\ , Vescovo ( I) • ANGELO Segr. e Cancel.
. N. 3.
Permesso di ceLebrare La jesta della 55.",n An· nunziata nella 2 ." DOlllenica dopo Pasqua in Luogo del 25 M arzo (2). DECRET O Albinganen" " ,, Quum Sacerdos Steph allUs Cotla , admioistrato,: pubbllCl Sacram entari Oratorii loci vulgo PimwvlQ, III DlOeceSl AIbinganensi, salis gravibus addu cti~ r~tionibllS, a Sa~ctl~~l~71 0
Domino Nostro Pia Papa IX hunllilime postulaven t pllvllegium perpetuum, vi cuius in praefato Oratono solemmtas
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Aflflllnciationis B. M . V. Q!,? i valen t, Cli m nllssa prnp/~~,
Dominica Secunda posi Pascha, loco die XX V Marl".; Sanctitas sua, ref erente subscripla S. R" CongregallOllls segrefario, praecibus clem enter anf111ere dlgnato est, con( l ) Francosoo MR.ria dell a T orre. (2) MR.l1oscritto o!iistoute n oll 'a rchivio della Ollppelln.
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- 4-
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cessitque ut ibi Dominica secunda post Pascha, intuitu prae/atae solemnitatis, celebrari valeat cum cantu unica dum/axa! missa solemnis Annunciationis Deiparae, dum-
modo nOll OCCllrra t Duplex primae c/assis, ac _praesens Decretum exibeatur in Cancelleria Curiae ' Episcopa/is Albinganensis anlequGm executioni mandellir.
Caeteris non obstantibus quibuscumque. Die 10 Decembris 1863. Fir. 째 P. EpL us Portuen. ac S. M Rufinae Cardinal PATRIZI S. R. C. Praefectus D. BARTOLINI S. R. C. Secretarius
t
Visa retro extenso Apost.' rescripto in hac Episcop. Curia exibito autenticum declaramus .
E cio non ostante qualllnqlle cosa In contrano .
II giomo 10 Dicembre 1863. Fir ' P. Vesco va Portuense e di S. Rufina CardinalePATRlzl Prefetto della Congr. dei S. Riti Fir.' D. BARTOLINI, Segretario della Congr. dei S . Riti Vista iI sopra esteso apastalico rescritta, presentato in questa Curia, 10 dichiariam o autentico .
Data Albenga, il 23 Marzo 1864. Fir.' AN ACLETO Can. SIBONI,Vicario Generale
REGIO EXEQUATUR
Dot. Albinganae, die 23 Martii 1864. Fir. 0 ANACLETUS Can. us SIBONI, Vicariu s Generali s
I
Albenga ... . Avendo il Sacerdote Cotta Stefano, amministratore del pubblico sacramentaie Oratorio delillogo detta volgarmente Pianavia, nella Diocesi di Albenga, allegati motivi abbastanza gravi, chiesto al Santissimo Nostro Signore Papa Pia IX, il privilegio perpetllo, in forza del quale si possa celebrare nel predetto Oratori o la solennita dell' Annunziazione della B. M. Vergine , con messa propria, nella seconda Domenica dopa Pasqua, in luogo del giorno 25 Marzo; Sua Santita, sulla relazione del sottoscritto Segretario della Congregazione dei Sacri Riti si degno acconsentire
benignamente aile preglliere , e concesse
che
ivi nella seconda Domenica dopa Pasqua, in ragione della predetta soiennita,
5 i pOS-S8
,
sente Decreta nella Callceller 'la della Curia Vescovile di Albenga, prima di metterlo in esecu z i~ne . .
celebrare, con canto, una sola
messa solenn e dell' Allnullciaziolle della Madre di Di o, purche non cerra il Doppio di prima classe, e venga esibito il pre-
Visto, col premesso ricorso del 5acerdote Stejano Colta nella sua qualif{l di Amministratore della Cappella pubblica della borgata Pianavia (Albenga) satta II tltolo della 55. m" Annunziata, I'ivi accennato Rescrillo della S. Congregazione dei Riti in data del IO Dicembr~ 1863, porta~:.~ jaco/tli, stante 10 soppressione della so/enmta della 55. Annunziata corrente it giorno 25 Marzo, dl celebl are nella seconda Domenica dopa Pasqua in delta Cappella .u~a sola messa solenne, can canto proprio, di delta jestlVlta della 55.'"'' Annunziata, purch!! nOll occorra it DOpplO dl pnma classe si osservino Ie rubriche e sipresenti iI resenlto medesim~ alla Curia Vescovile di Albenga, prima della sua
.
eseclizione.
In virtu di Regia Delegazione ; si eseguisca: salve Ie leggi, gli usi, e i privi/egi del Regno e Ie raglOm del tern. Genova, 22 Marzo 1864. II Procuratore Generale Fir.' PANIZZOLI A. TRAVE Notaio.
I
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I." -6 -
-7 Ollre i soprannominati l'Oratorio possiede ora allri al-
N. 4.
Cassanea, alberi n. 13 ; Costa Pinioia, n. 17 ; Sorei n . 10; Valla Villana n . 9; e ll/liD, n. 13; Sopra fa Pesclliera, n. 6; Confreria 11. I ; Bastia, n. 2 ; CiGzzore n. 4 ; Pi/one injeriore, n. 3; Pilon e Sllperiore, Il . 15; Val/one, 11.5; Sb alancQ} 11. 1; Croce, Il . 15; Acquabianca, 11 . 1 i Vissale, 11 . 1; GiaiTa , n. 2.
beri d'olivo nelle seguenti regioni :
Legati dell' Oratorio di Pianavia di qllello della Torre e della Conjreria (Dal Gia l'dinello di P . F. UO~'l'A, Tomo 3, Anno IG2,1)
Legati dell' Oratorio di Pianavia sotto il titolo della 5S ,mll Annunziata . Legati Ilell'Omtol'io Ilella COllceziolle Ilelht 'l'tlrre L'Ora torio cam pestre dell' Annun ziata nella Contrada Pianav ia Helle di re ddito per ripaT o mezzo barite d'olio in circa , che si ricava cia dieci alberi ct 'oliVD.
e mantenuto di
pie eiemosine , seb-
bene sia obblig o di un a messa al mese lasciata da M .' Benedetto Calzamiglia; come anche da M.' G. B. Calza-
LEOATI
miglia di una messa 1a settimana , com e da Ilota esistente ,
I. Nico lao Cotta, quondam Giacomo la sci a al suddetto Oratori o una terra detta Ie Barelle co:, obbligo di una rries sa la settiman a. . 2. Batt is ta Carl o lascia un albero d 'ol ivo in tante messe. 3. Ange lo Ansaldo Ia scia una terTa chiam ata part e in messe e parte in ripar azi one .
L'Oratorio campestre s otto iI tito lo della Concezione, della Contrada Torre,
Ci050
4. Agosto Ansaldo lascia un albero di o li vo chiamato
Valle, la meta in ripara zione e l'altra in tante messe. 5. Gi o. Cotta lascia du e alb eri di olivo chiamati Boffordo in tante messe. 6. Benedetto Cotta lasci a un albero d' olivo detto Libago in tante messe. 7. Maria Cotta lascia due alberi d' o li vo chiamati Vigna Ia
in tant e messe.
S. Filipp.o Ansaldo lascia due alberi d'olivo in tante messe.
9. Battista COlta lascia un albero d'oli vo in tante messe. 10. Luise Cotta lascia un albero d'olivo chiamato Ie Armesane in tante messe.
quale M.' G. B. lascia una terra per detto reddito chiamata PilltoKlia, ed il detto Benedetto un'altra terra chiamata la
Cappella . Lcgati IIella COlli"l'eria lli P iallavin, 'l'orre e Soled I. Pietro Molle 2. Eredi G. Cotta fu Francesco 3. Eredi G. B. Cotta 4. Lorenzo Cotta 5. Nicolao Cotta 6. Eredi G . B. Cotta 7. Er. i M.' Benede!. Moraglia 8. Erecti M.' Agosto Ansaldo
L. 7 e soldi L. soldi
9. Andrea Cotta 10. P . Ago,tino Cotta II. G. B. Cotta fu Pietro
L. I L.I L. I
L. L. 3 L.I L.
4 all' anno 10
soldi
6
soldi
10
â&#x20AC;˘ â&#x20AC;˘
â&#x20AC;˘ soldi
4
I." -
-9-
8 -
STATUTI CAPITOL!
OSSIA
CAPITOLI
-
DEI
I.
BANDI CAMPESTRI
Chl rubera uva, fichi, ed altri frutti di qualsivoglia PER LE COMUNITA DI VA SIA, MOLTEDO SUPERIORE E PIANAVIA STABILITI
sorta di giorno , non portando via, pena lire una di giorno
per agni volta , e rubando di notte in pen a lire due, pill n doppio ri spettivamente seguendo I' esportazione dei frutti.
il danno .
II.
NEL G ENERALE PARLAMENTO DEI 21 SETTEMBRE 1681 RINNOVATI
Chi dannifichera in orti in pigliare ortaglie ed altre frutta in pena , di giomo, lire quattro, e di notte il doppio, oltre il danno . III.
NELL' AL TRO GENERALE PARLAMENTO
29 GENNAIO 1764
DEI
Chi fl1b era cerase, canne, salici, nve , rami d'olivo di
giorno pena lire quattro, e di notte il doppio oltre il dan no. ED APPROVATI IV . DALL' ECCELL. 0 REAL SENATO IN N IZZA SEDENTE PER SUO
MANIFESTO
DEI 24 MARZO
1766
Chi appropnera rena, senza bestie, pena so ld i venti per ognuno , e per ogni volta ; e con bestie pena lire dieci
per volta .
V. Chi rub era pome d'oli vo di giorno pena uno scudo d'oro, e di notte il doppio . Pero chi ruber;, fieno, fruttaglia neWaggr egato e ner cam pestre , nei seminati, in carre nella pena di lire du e di giomo e lire quattro di notte. VI.
D a una ,')ta mpa fl.d Ua in N izza "it 9 Giug llo I 7Ga CO Jl s crvala
nell ' A1'chivio Comunale.
Chi co mprera pOOle d' oliv o fuor dell'al bero da qualsivoglia in pena uno seuda d'aro per volta.
- 10-
-11 -
VII.
Ch i cogliera grasse (coll cimi) ill lerra d'altri tanto nell'aggrego come nel camp es tr e, in pena lire quattro per ognuno e per ogni vo lta.
II Sellato l'esidcllte ill Nizz't Ad ognuno sia manifesto , che intesa la Relazione delI' annessa Suppli ca delle Comunita di Vasia, Moltedo Superiore , e Pianavia, insierne dei Sandi Campestri stati
VII I. Si proibiscono Ie vendemmie per Va sia e Pianavia sino
a tutto il vent' otto Settembre sotto pena di uno scudo l1uova stampa.
IX. Chi dann ifichera con besti e minute in terra d'altri carre
in pena di soldi dieci per testa .
x. Chi co.gl iera gra sse (conci mi) in strad a, ove si sono
vendllte, Incorra nella pena di lire due per ogni volta.
formati da esse Comunita , e contenuti in Capi undici nelI' atto del Pariamento dei ventuno Settembre 1681 , confirmati per altro atto di Parlamento di delta Comunit. dei 29 Gennaio 1764, coll' aggiunta di un Capo , form ante i1 duodecimo ed ultimo dei predetti Bandi Campestri , stati approvati dal Sig. Marchese D. Alessandro Doria di Cirie¡, Vassallo dei predetti Illoghi , sotto Ii 14 di Agosto anno predetto 1764.. .. . abbiamo ammessi , approvati ed interrinali Ii presenti Bandi Campestri , e col presente ammeltiamo, approviam o, ed interriniamo senza pregiudizio delle
ragioni del Feudo, co ll e seg uenti dichiarazioni , restrizioni d oe .. ... . Dichiariamo che Ie penali siino del doppio per ciascuno dei capi di contravvenzione quando tralterassi dei danni recati ai frutti e beni del Sig. Vassallo . Clle per fare luogo aIle accuse e co ndanne non basti i1 giuramento dell ' Accusatore 0 del padrone maggiore di anni quatdici ; ma debba concorrervi il detto giurato di un testi-
e modificazi oni ,
XI. AIle bestie forastiere di qllalsivoglia sorta che si troveranno a pascolare in questo territorio, incorrano nella pena dl life quattro Ie grosse , e lire due Ie piccole per testa. XII.
. C hi sara ritrovalo negli al trui belli vineati , ortili e vineat,V, a raccogll ere .Iu mach e eli giorno incorra la pena di lire due , II tutto ell moneta di Piemonte, e di notte lire quattro; .oltre il ri sarcimellto dei danni in tutti Ii capi, da apf licarSI. per6 .I e penall ll n;formemente al disposto delle R. . Costlt UZlOlll , Il bro quarto, tltolo vlgesimo quillto § undecllllO .
monio, oct altro \egittim o e sufficiente indiz io, e che sia il denUllziatore di buon nome, voce, condi zione e fama.
Mandi amo i1 tutto registrarsi nei registri nostri per avere Ii ricorsi al bi sogno. Dato a Nizza , Ii ventiqllattro Marzo, mille settecento 66 Per detto Eccell.° Senato '
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GIO. LUDOVICO CLARY Segretario. Reg istrato a Carte 136, Registro decimo settimo dell'interina zion i. In fede, ecc.
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GIO. LUDOVICO CLARY Segretario .
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nile, in ogni e qualsiasi caso, per ogni e quaIunque siasi
N. 6.
Serittllra privata portante i diritti dei parroeehialli sopra dlle eampane della Chiesa di Prela (I ) I sottoscritti, Parra co e Massari della Chiesa parrocchiale satta il titolo dei 5S. Giacomo e Nicolo, sita in Prela , dichiarano come, essendo nella scorso anna 1840 passati attomo aile tre borgate Prela, Pianavia e Torre, componenti detta Parrocchia, ad oggetto di raccogliere dai particoIari delle stesse delle sottoscrizioni a line di far fond ere due campane ad usa della detta lora chiesa incapace per se stessa a supplire aI totale della spes~ necessaria, tutti general mente vi acconsentirono col patto e condizione pero si riservasse , con apposita scrittura, per se e suoi un diritto te ndente ad assicurare in perpetuo alia detta Chiesa parrocchiale Ie cam pane, ed a garantire a loro stessi Ie quote contribuite, sotto dedu zione delle spese, nel caso in cui non potessero dalla stessa usarsi. Ora, siecome insorsero Ira i detti particolari delle quislioni intorno al modo di concepire ed esprimersi la riserva di detta diritto, perch) si e con venuto, come ci COI1viene tra i deW amministratori sottoscritti ed i particoiari,
che questi sulle due cam pane, maggiore e media ultimamente luse, conservino per la quota rispettivamente contribuita a da contribuirsi il domini o di pro prieta, cedendone in perpetu o I'u so alia detta Chiesa parrocchiale, con riservarsi com e si riser vano, di rip!gliarsi deHe cam pane, intiere a rotte, eioe in metall o, in ragi one delle quote da J
essi contribuite, 0 Ie quote medesime , satta deduzione
pero sempre delle spese occorse ed occorrende fin o alI'epoca del finale 10 1'0 pagamento e po sizione sui campa( I) MIl.n08oritto presso In fa migF n l1(Jll'uutnro.
modo 0 causa non potessero piu servire al l 'usa consueta
di detta Chiesa, 0 si avesse prudente e londato timore non lo ssero pill per servirgli a perch e venisse soppressa o distrutta, 0 perche pri vati 0
comuni ,
e segnatamente
quello di PrelA e di Pianavia , si anogassero qualelle diritto o pretesa sulle stesse, e nOll altrimenti.
Nel caso poi in cui Ie dette cam pane venissero dai particoIari ritirate, e taman do iI tempo in cui la Chiesa potesse pacificarnente lIsarne, si dovranno nei medesimo
stato 0 peso restituire e rido nare al servizio della Chiesa suddetta . Si dichiara inoItre: 1. 0 Che nelle dette cam pane vi concorsero i particolari di Prela per la somma di Lire nu ove di Piemonte seltecenlo cinquanla cinque , quelli di Pianavia e Torre per quella di lire mille cinquecenlo ITenla qual/ro e centesimi cinquanta; I'opera Anime purga nti per quella di lire Ireceulo e fina lmente la detta Chiesa parrocchiale per quella di- quallrocenlo, salve pill esatte verificazioni clle potessero riscontrarsi dalla tenuta uei conti a tale riguardo, e conservati nei rispettivi libri di essa Chiesa. 2.' Che tutti general mente gl i individui dell e tre borgate Prela, Pianavia, e Torre si obbli garono aile
somme su men to-
vate col patto e condi zion i di cui sapra , e che intesero e intendono per ogn i tempo ed evento di ri servar si, come
si ri serva no, il diritto di rip igliarsi Ie dette campane a la quota da essi co ntribll ita intorn o ail e medesime , tolte pero sempre Ie spese , e nei casi su espressi e non aitrimenti ;
pOiche III sempre, come 10 e tuttora, loro espressa intenzi one di dedicarle , come Ie dedicano, in perpetu o all'uso e servi zio della detta loro Chiesa parrocchiale; can laco lta di fa rle rifondere qua ndo si rompessero, 0 comunqlle mi gli orare
0
rinn ovaTe quando si gi udicasse necessaria ed
opp ort ullo .
Della presente dichiara benche latta per scrittura privata da valere co me atto pubblico insinuato 0 da insi-
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14 -
nuarsi, e rinnovarsi a su01empo a beneplacito degli aventi interesse , saranll O fatte tre copie, da con servarsi 1a prima nell' Archivi o della Chiesa parrocciliale, la seconda da consegnarsi ai P articolari di Prela, e la terza da rimettersi a quelli di Pianavia e Torre . Fatto I' anna mille ottocento quarantuno, alii sette del mese di Novembre, nelle case canonicali di detta parroccilia, co lla qual e s i deroga ad ogni altra scdttura anteriormente fatta, e sottoscritta . Fir. ' D. LORENZO BORELLI Prevosto o NICOLAO MOLLE massaro GI ACOMO COTTA massaro.
N. 7.
Vertenza ira il Cittadino Cotta Angelo ed il Com line di Pianavia (1). LlBERTA
EGUAGLlANZA
Cittadino Generale, Li II Giugno passato (1799) Angelo Cotta di Pianavia , Distretto di Pre la, fu consegnato in ostaggio dagli uffi ciali Municipali di quel Comune e fu d'ordine del Generale Pognei condotto in Nizza, d ove fu tra ltenut o per mesi sei. Tutti quanti Ii ciltadini dei di versi Comuni che furono presi in o staggio ebb era un a indennizzaz ione delle spese che lecero in Ni zza. 11 solo cittadino Cotta che sofferse una grave malattia Ira va un a ingiusta re nitenza nel1i ufficiali Municipali, i quaJi ricusano indennizzarlo, ed e percio costretto di ri correre a Voi Cittadino Generale inviiandovi ad ordinarii di pagare al povero Cotta 'i suoi danni e spese . Salute e rispeJ( o. ANGELO COTTA . (1) DB. un mo,no8c ritt.o pros!:IO Iii fa.m ig lin d ell 'nut oJ'e.
15 -
1800. 26 Gennaio Parcella di spese fatte da me G. Batta Cotta pel mio fratello Angelo Cotta tradotto in Nizza in qualita di ostaggio.
13 Giugno . Somma rimessa da me al mi o fratello N. 8 da L. 8 â&#x20AC;˘ Essendo eSSD rinchiuso ne! pozz o delle prigioni di Porto Maurizio pagato al custode pe r farlo estrarre da detto pozza N . 1 L. 8 Rimesso al medesimo N. 2 Sao voia da L. 34,12 19 Luglio . Mandato al medesi mo N. 3 Soprane da L. 42,4 o Data al latore di detto denaro 26 Agosto . Mandato al medesimo una Savoia
11 Novembre . N. 2 Genova da L. 96 mandate al medesimo o Per s pese al latore di detto denaro 18 Novembre. Mandato al medesimo N. 3 sc ut i di Savoia a L. 4,5 pill una mezza Savoia a L. 17,6 pill una Soprana a L. 42,4 29 Novembre . N. 7 scuti di Froncia a L. 4,30 Per spese fatte nella sua malattia in Ni zza dalli 29 Settembre sino al 5 Dicembre e per mesi' sei menD sei giorni, cioe dall'll giugno sino alii 6 dicembre, a L. 3 al giorno
L.
64,00
8,00 68,24
o
126,12 10,00
o
34,12
o
192,00 18,00
0
0
0
12,15 17,06 42,04 30,10
48,00
531,00
T OTALE L. 1200,83 G. BATTA COTTA parcellante.
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16 -
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L' Administration du District de PreM est priee de me dOllner son avis.
Le Gen. VICTOR . L' Am min istrazio ne del distretto di Prela. 路Va sia Ii 13 P io voso, Ann o 8 Re p. (2 Febbraio 1800). Angelo Cotta di Pianav ia a tenore delle ill fo rma zioni prese e sta to preso in ostaggio a nome del Cornllne di Pianavi a e per i seguenti motivi : I .' Siam a assicurati clle if Comandante spedito in que-
sta valle per il disarmamento della pop olazione addimand6 degli ostaggi ai sllddetti Comuni ; 2. 0 Che Ii mu nicipali di Pianavia hanna consignato al
Capo di Brigata Roguet qllando nella clliesa di Oneglia ~lchlese se avessero ostaggi in Ni zza, di averne U11 0 , cioe II predelto Angelo Cotta; 3.' Cile e pub bli camente nato essere il medesirno stato condotto in Nizza colli ostaggi, ditenuto e licenziato cogli altri ostaggi ; 4. 掳 Essere parimente notario che iI predetto non
e rna i
stato arrestato dalle truppe francesi per delitto alcuno ne come prigioni ero di guerra, ep per6 esst're statu tratten'uto in Nizza in qualiici di ostaggio. Ed in vista dei sUil ominati motivi I' Amrnin istrazion e tlo n disente di accertare iI
Generale Victor essere gill sta la espo sta peti zion e e degna del
S lIO
provvedimento.
GAZZANO, Presidente OREGGfA, Amministratore MARTINI " ARRIGO " COTTA " assun . LAVA GNA , Amm. e Segr.
17 -
L' A dministratian du District de Preli1 est autarisee a reintegrer Ie petitionaire dans ses droit. Le Gen. Div. VICTOR.
L' Amministrazi one Ii 14 germinale, anna Vista il ricorso del al Cittadino Generale
del 4' Distretto di Prela, in Vasia, 8 Rep. (4 Aprile 1800). cittadino Angelo Cotta di Pianavia Victor e il Decreta a pie del mede-
sima, con cui autoriz za quest' Amministrazione di reintegrare iI petizionante per Ie spese che di giustizia gli son do-
vute per essere stato in ostaggio a Niz za a nome del detto Comune per ordine del Cam andante Vidal in Prela ; Vista la favorevole relazione di questa Amministrazione satta Ii 13 piovoso di quest'anno al predetto generale, da cui consta clle il medesima Cotta e stato veramente ostaggio in Nizza per detto COlTIune ;
Vista parimente che cio viene confermato dalle depoposizioni orali dei Cittadini Rev. Giacomo Semeria Pre-
vasto di Prela e Giacom o Rambaldi fu G. Batta parimenti di Preli!; L' Amministra zione a voti unanimi
RISOLVE Cile dalla Municipalita di Pianavia siano pagate al predetto Cotta lire tre moneta Genova per ciascun giorno che
e stato
in ostaggio ,
cioe
per mesi cinque e giorni
ventiquattro, oltre lire trenta detta moneta Genova per spese di medico e cerusico e servitli per malattia sofferta in ~!izza e pili lire sei per diritto di posta, depelita nel resto ogni sua pretesa portata dalla parcella presentata dei 26 Gennaio 1800. COTTA, Presidonte GAZZANO, Amministratore LAVAGNA " ARRIGO " OREGGfA , Amm . eSegr. assun.
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18 -
N. 8.
Serie Cronologica delle separazioni delle Chiese filiali dalla Matrice di S . Giacomo di Preta VilIatalIa S . Giova nni del Gruppo .
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1455
Vasia
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1485
Moltedo
•
1485
Pantasin.
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1490
Canneto
•
1491
Stonso
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1568
Casa Carli
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si staeeo nel 1341
1600
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