PianetaUTL n°25 gennaio-marzo2020

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Maria Marchegiani

gennaio-marzo2020

Freud affermava che insegnare è una delle tre cose reso la tua rosa così importante” (Saint Exupery). impossibili, forse è questo il motivo per cui tanti anni Così ogni alunno diventa e sa di essere importante fa decisi di accettare la sfida e mettermi alla prova, agli occhi di chi lo guarda. che cosa sarei riuscita a fare come insegnante? Bellezza negli occhi dei tuoi alunni che si accenAvevo allora la mente piena di affermazioni che dono quando seguono una spiegazione e cogli dal ondeggiavano da “insegnare è una missione” a “è un loro sguardo che hanno capito, che una nuova inlavoro mal-pagato e sottostimato”; inoltre uscivo da formazione è entrata e sta interagendo con tutto ciò una scuola dove “Parlare ed insegnare spetta al mae- che già era stato acquisito e che la loro formazione stro, tacere e ascoltare si addice al discepolo” (Bene- sta così crescendo. Momenti di incomparabile beldetto da Norcia). In realtà io avevo sì ascoltato, ma lezza. non tutto e non sempre, e molto poco avevo taciuto. Bellezza nell’infinito patrimonio culturale da Forse, pensavo, c’erano anche altri modi per avvici- trasmettere: i poeti più amati, storie appassionanti, narmi a quello che poi sarebbe stato il lavoro della eventi storici che hanno modellato il nostro mondo e mia vita, e volevo smentire chi affermava che “chi paesi lontani da conoscere. Il tempo e lo spazio ennon sa fare, insegna”. trano tra i banchi… e le ragazze e i ragazzi grazie a L’entusiasmo ha caratterizzato i miei primi passi questo diventano cittadini responsabili. nel mondo della scuola, Nel dialetto convinta che certamente del mio paese avrei trovato l’essenza di d’origine, questo lavoro, qualcosa Italia centrache lo avrebbe reso spele, si usa il ciale ai miei occhi, e verbo impaben presto l’ho trovato. rare an ch e Passo dopo passo mi nel significato sono resa conto che nel di insegnare, mio fare quotidiano e in funziona quello delle mie alunne così: io impae dei miei alunni c’era ro da te, ma tanta bellezza. [in: https://www.teleregionemolise.it] anche, io imBellezza nelle raparo a te, tu gazze e nei ragazzi che hai imparato la cambiavano sotto i miei occhi, nella presenza di vita storia, ma anche, io ti ho imparato la storia. Orribiche sembrava quasi esplodere (insegnavo in una le, mi sentivo dire nei primi tempi della mia vita a scuola media a preadolescenti in fuga verso la cresci- Venezia. ta), bellezza in quei giovani che stavano dando forEppure c’è bellezza anche in questo: le due azioma alle persone che sarebbero diventate, con le loro ni, l’imparare e l’insegnare, sono così compenetrate insicurezze, certezze, gioie e tristezze. che, nel momento in cui insegno, imparo anche, imBellezza nella possibilità di poterli affiancare nel paro dalle risposte dei miei alunni, dalla luce nei loro loro cammino facendo intravvedere i tanti percorsi occhi, a volte anche dagli sbadigli, da tutto ciò che mi da intraprendere, tra i quali ognuno avrebbe trovato chiedono, dalle loro storie che entrano prepotenteil suo, “Questo è il nostro compito nei confronti del mente nella classe. È un percorso che si fa insieme. bambino, dargli un raggio di sole…” (M. Montes“Devo tutto quello che so ai giovani operai e sorri). contadini a cui ho fatto scuola. Io ho insegnato loro Bellezza nel tempo a loro dedicato, allontanando soltanto ad esprimersi, mentre loro mi hanno insela fretta, rispettando i loro tempi, nella convinzione gnato a vivere” (Don Milani). certa che ognuno avrebbe raggiunto la propria meta È la Bellezza che ha guidato il mio lavoro per “É il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha tanti anni.

PIANETAUTL | RICORDI&RITRATTI

… e gli occhi degli alunni si accendono…

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