Ricette d'autore

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cibo&cinema a cura di CM Comunicazione

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Giornalisti italiani alle prese con l’arte culinaria, tipica e di qualità. Questo originale accostamento proposto dalla manifestazione “Piatto d’Autore” mostra come sia possibile coniugare buona tavola e comunicazione, sapori genuini e intraprendenza professionale e, quindi, quanto il cibo sia ancora una volta protagonista indiscusso della nostra vita divenendo fonte di ispirazione e di creatività. Non è un caso, infatti, che anche il cinema abbia attinto proprio da cene e banchetti molte sue indimenticabili scene e non è un caso che proprio al connubio Cibo e Cinema sia dedicata questa manifestazione e questo volume che raccoglie le ricette più curiose e significative realizzate con i prodotti della nostra regione. Una manifestazione cui sono orgogliosa di partecipare perché rappresenta un’ottima occasione per valorizzare il patrimonio enogastronomico del Lazio e promuovere assieme ad esso il suo intero patrimonio culturale e turistico. Obiettivi che hanno animato questi tre anni di politica agricola regionale. Anni in cui abbiamo investito molto sul territorio attraverso la valorizzazione della qualità dei prodotti, la loro commercializzazione e la diffusione anche al di là dei nostri confini geografici. Ciò grazie anche a un’assidua partecipazione a fiere e manifestazioni internazionali, dove siamo riusciti a far conoscere e esportare il meglio della tradizione gastronomica locale. In questo siamo stati favoriti anche dall’ottima vetrina rappresentata dalla città di Roma, un vero e proprio valore aggiunto per renderci competitivi nel mondo. La capitale non è soltanto lo scenario ideale di ambientazione di pellicole che hanno fatto la storia del cinema italiano, ma anche un palcoscenico perfetto per la promozione e la conoscenza della nostra vasta tradizione enogastronomica. Daniela Valentini

Assessore all’Agricoltura della Regione Lazio 2

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Vini tipici del Lazio abbinati a ricette studiate appositamente per farne risaltare la territorialità. Un’ardua sfida raccolta da numerosi giornalisti di settore che, in questa pubblicazione, hanno ‘saltato la scrivania’ per proporre ricette proprie, esponendosi ai giudizi di professionisti ed appassionati. Una simpatica inversione di ruoli che non mancherà di stupire i lettori per l’originalità dei piatti e, soprattutto, per l’abbinamento dei vini. Il Lazio, in questo senso, è considerato tra le regioni emergenti della “nuova Italia del vino”, in grado di esprimere compiutamente le grandi potenzialità di un territorio che possiede suoli e microclimi diversi ed un ricco patrimonio di vitigni locali. La Selezione dei Vini del Lazio 2008, organizzata da Arsial insieme all’Associazione Enologi ed Enotecnici Italiani nel giugno scorso, ha consacrato un settore in grande crescita dal punto di vista qualitativo. Delle 445 etichette in concorso ben 275, pari al 60%, hanno superato la quota di 80 centesimi. Inoltre, dei 30 vini che hanno ottenuto il riconoscimento massimo, il Calix Aureus, 14 sono rossi, 10 bianchi e ben 6 da meditazione: una novità assoluta per una regione da sempre famosa per i vini bianchi. Un’interessante fotografia dell’intero comparto enologico regionale che porta alla ribalta piccole aziende, spesso guidate da giovani, capaci d’imporre etichette di grande pregio e conferma il ritorno ad un alto livello qualitativo di DOC storiche come il Frascati, con ben 20 etichette premiate e, per quanto concerne i rossi, del Cesanese del Piglio con 13 etichette, ad avvalorare la DOCG recentemente ottenuta da questo vino. Uno dei compiti di Arsial è quelle di valorizzare e promuovere questo comparto mettendo in campo una specifica metodologia di lavoro che punta con decisione verso interventi che sappiano incidere sulle dinamiche commerciali e distributive dei vini e dei prodotti tipici del Lazio. Azioni promozionali dirette, campagne di promozione multicanale nei diversi ambiti della distribuzione moderna, partecipazione a fiere e mostre qualificate, pubblicazioni, sono solo alcune delle attività messe in campo per ricostruire un’immagine forte dei vini e dei prodotti dell’agricoltura del Lazio, dove la dimensione qualitativa di eccellenza trova una coniugazione forte con l’origine e la valorizzazione territoriale. “Piatti d’Autore” si inserisce concretamente in questa filosofia operativa, offrendo ai lettori un testo che propone cultura. Una cultura enogastronomica locale fatta di tradizioni, vini e prodotti tipici di qualità, e una cultura personale, quella dei giornalisti che hanno raccolto le proprie esperienze per mettersi in gioco e realizzare questa pubblicazione. Fabio Massimo Pallottini

Commissario Straordinario A.R.S.I.A.L.

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INDICE

Al cinema. Con gusto… di Laura Delli Colli

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Cinema&Cucina Due grandi protagonisti della nostra tradizione di Adriano Pintaldi

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LE RICETTE Sfizi

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pasta e riso carne e pesce

33 • 47

dolci

66 • 69

49 • 65

VINI DOC LE DOC DEL LAZIO

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Al cinema. Con gusto… di Laura Delli Colli

Lo ammetto: sono stata contagiata da una febbre che non passa. Da quando ho avuto l’idea, qualche anno fa, di miscelare il lavoro e le mie passioni culinarie è stata una vera febbre. Già, perché se c’è un’inizio nella storia mediatica che da qualche tempo lega il cinema alla tavola, la sottoscritta ne ha qualche responsabilità…. Ebbene sì, negli ultimi anni ho affettato più film che arrosti, tritato più registi che odori, mixato più scene madri e piccoli frammenti d’autore che verdure e condimenti. Ho spolverato il tutto con un po’ di parole non troppo difficili (beh, del resto raccontare è il mio mestiere), ho frullato, passato, mantecato e…alla fine, infornato una serie di libri in cui bolle a fuoco lento il mio matrimonio più riuscito: unire i film alle ricette, il gusto degli autori e la gola, dichiarata o presunta, di molti attori ad una ricettina facile facile in cui trasformare in un piatto della domenica perfino il pasticcio dei pasticci, quello complicatissimo del Gattopardo, ovviamente. Tutto in due libri che sono ormai un piccolo “must” tra cinefili e cuochi per hobby perché raccontano (proprio con questo titolo) Il gusto del cinema (italiano e internazionale) in oltre 250 ricette rubate allo schermo. E il modello (anche se come per quelle mitiche parole incrociate bisognerebbe diffidare dalle imitzioni), ha subito fatto centro: se sono qui a presentare questa raccolta di ricette è perché hanno trovato l’ispirazione proprio nella produzione cineculinaria nella quale i miei libri incautamente si avventurano. Film e piatti del Lazio, però, in un omaggio alla buona tavola sullo schermo del cinema. Tra film d’autore, commedie e cinema popolare, fast food e ricette elaborate, anche qui il menù è ricco di prelibatezze, sfizi, trasgressioni, dolci. La cucina, del resto, finisce per avere un ruolo da coprotagonista un po’ ovunque. Se non nelle immagini, certamente nelle suggestioni che certi film sono

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capaci di evocare. E il cinema sempre di più cita se stesso in un cannibalismo di immagini e piatti che sfornano prelibatezze più di un ristorante per gourmet dichiarati. È vero, ci sono registi che amano citare la cucina e il rapporto con la tavola più di altri: Nanni Moretti, Ferzan Ozpetek, Pupi Avati, Daniele Luchetti. Ad eccezione di Avati, che vive a Roma ma si richiama alla tradizione emiliana è la cucina di Roma che spopola sugli schermi. Fellini, Monicelli, Scola… Al lettore non resta che scegliere di volta in volta se cedere al piacere della gola o alla tentazione di saziarsi semplicemente gustando un buon film. Il cibo è del resto, da sempre un protagonista del cinema italiano. Ha rappresentato la fame, ha raccontato la convivialità, ha messo a fuoco la storica arte di arrangiarsi di un Paese in cui la cucina esprime più che altrove il luogo degli affetti, del gusto, dei desideri, dell’opulenza e della povertà, degli anni difficili e di quelli facili, dell’Italia genuina di un tempo e di quella “da bere” che ha snaturato in fretta costume e tradizioni accelerando precipitosamente lo slow tradizionale di una gastronomia che è qualità, ma, ormai, anche business. Che c’entra questo col cinema? C’entra perché c’è un legame forte, da sempre, soprattutto nel cinema italiano, tra il racconto e la tavola, tra quello che si gusta con gli occhi e ciò che s’immagina di gustare col palato. E Roma è in questo una vera protagonista: autentica, mangiona, sorniona e buongustaia. Come nei film di Ettore Scola: è indubbio che la tavola, prevalentemente la buona tavola, sia una star in tutte le sue sceneggiature. O in quelli di Federico Fellini che ha raccontato meglio di altri il gusto genuino della cucina tradizionale. Dell’Italia spezzata dalla fame, oltreché dalla guerra, hanno dipinto, a tavola, un quadro migliore di ogni cronaca, Cesare Zavattini e Vittorio De Sica. Per non parlare di Totò, che ha fatto della fame una star del suo cinema. A proposito di Totò, proprio il principe De Curtis, con Alberto Sordi e Aldo Fabrizi è il re di quella cinematografia in cui anche solo il profumo dei maccheroni al sugo allontana il fantasma della povertà e della fame. Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni hanno avuto, invece, con il cibo, un ruolo da protagonisti in altre stagioni, più opulente e “sprecone”. La pasta domina la scena di quel cinema. Nel quale il brodo e il pollo con le patate sono il menù della domenica. Nella trattoria di Bellissima il massimo della trasgressione è l’abbacchio accompagnato da un fiasco di “Frascati”. Ora la cucina domina la scena nei film di Carlo Verdone e di Ferzan Ozpetek (da Le fate ignoranti a Saturno contro). Già, perché proprio il cinema ha in comune con la tavola soprattutto uno dei cinque sensi: il gusto. E a Roma, tra Fabrizi è Sordi, il gusto, è da sempre sulla tavola. Non solo sullo schermo. 10

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Cinema&Cucina Due grandi protagonisti della nostra tradizione di Adriano Pintaldi Il cinema e la cucina, che rappresentano senza dubbio una forma d’arte e di cultura, vanno in qualche modo di pari passo come due grandi realtà strettamente legate fra loro. In particolare, Roma e il Lazio con le loro antichissime tradizioni culinarie basate su un enorme ventaglio di prodotti e di ricette, costituiscono un inimitabile patrimonio del gusto. Roma è stata ed è ancora oggi un grande meeting point delle produzioni di cinema e della cultura cinematografica tout court e si può ben dire che registi, attori e tecnici provenienti da tutto il mondo hanno familiarizzato con i nostri prodotti, le nostre ricette, ma soprattutto con il ritmo, la filosofia e l’inconfondibile stile di vita della città eterna. Nella storia del nostro cinema costellata di grandi e piccoli autori ed attori, tutti in egual misura importanti per aver rappresentato dal dopoguerra ai giorni nostri i momenti fondamentali della nostra storia, spiccano due protagonisti eccellenti, due vere e proprie icone del cinema Italiano: Aldo Fabrizi ed Alberto Sordi. Ambedue interpreti intensi e versatili, hanno rappresentato nella vita come sulla scena tre profonde passioni: il cinema, la buona cucina, Roma. Aldo Fabrizi è entrato nell’Olimpo dei grandi attori di tutti i tempi non solo per il suo innato talento artistico, ma anche per quella sua inconfondibile maschera comica/drammatica che gli ha permesso di interpretare i ruoli più diversi in tanti film che hanno conquistato un posto preminente nella storia del cinema italiano. Nato in una modesta famiglia di fruttivendoli, con cinque sorelle una delle quali, Elena, soprannominata Sora Lella che sarà conosciuta nel cinema grazie ad Alberto Sordi e Carlo Verdone, Fabrizi inizia a lavorare fin da giovanissimo per aiutare la famiglia a sbarcare il lunario. Come afferma Roberto Rossellini, il neorealismo nasce con attori che hanno lo spessore e la forza di Fabrizi e della Magnani. In Roma città aperta, capolavoro assoluto di quel genere che ha esportato le radici culturali del nostro paese in tutto il mondo, Fabrizi riesce, con singolare bravura, ad impersonare il 12

ruolo di don Pietro con sfumature al limite della comicità arrivando, forse inconsciamente, a mitigare l’assoluta drammaticità del contesto filmico. Decisamente la sua “grande” presenza lo facilita nei ruoli dove, naturalmente, quel suo incedere da orco buono, lo rende irresistibilmente comico con una sua mimica tutta particolare giocata su occhiate, smorfie e brontolii. Aldo Fabrizi calca le scene dell’avanspettacolo per tanti anni con una serie di importanti rappresentazioni prima di approdare al cinema. Federico Fellini, ai suoi esordi, scrive per lui moltissimi testi comici e tra i due nasce una profonda amicizia che li vede, spesso, la sera tardi insieme girovagare per Roma: l’attore del momento in pieno successo ed il giovane aspirante cineasta che si nutre ogni giorno delle storie affascinanti di Fabrizi che lo chiama affettuosamente “er capoccione”. I suoi ruoli sono sempre stati brillanti ad eccezione di film come Il delitto di Giovanni Episcopo di Alberto Lattuada, La voce del silenzio e Cose da pazzi di Georg Wilhem Pabst. I suoi primi film Avanti c’è posto e Campo dè Fiori, tutti e due diretti da Mario Bonnard, mettono in evidenza quel retrogusto di grande tenerezza che Fabrizi riesce ad emanare al di là dal suo solito atteggiamento da burbero/benefico che ha sempre connotato il suo 13


personaggio.

naggio di Mastro Titta nel Rugantino accanto a Nino Manfredi, Lea Massari, Paolo Panelli

Fabrizi, oltre che come valente attore, si cimenta anche come regista firmando dei piccoli/

e Bice Valori.

grandi film come Emigrantes e la fortunata serie della Famiglia Passaguai, che riman-

Fabrizi ha avuto tre grandi amori, Reginella, celebre cantante romana degli anni ‘30 con la

gono delle gemme nella storia del cinema italiano.

quale si è sposato ed ha avuto due figli, Roma, la “sua” Roma, dove è vissuto tutta la vita e

In particolare il film La famiglia passaguai vede in campo Fabrizi nel triplice ruolo di attore,

che gli ha fornito quella maschera inconfondibile con la quale si è fatto amare da tutti e la

regista e sceneggiatore con un cast di tutto rispetto: Peppino De Filippo, Ave Ninchi, Tino

cucina. Infatti anche quando è diventato famoso e decisamente benestante, la cucina non

Scotti, la giovanissima Giovanna Ralli e il ragazzino in calzoncini corti Carlo Delle Piane. Il

l’ha mai mollata: era un gioco e una passione esclusiva, una regola di vita sia sul set che in

film, che si avvale anche di un altro nome eccellente, Mario Bava come direttore della foto-

famiglia, ed in questo era un piccolo tiranno, come testimonia suo figlio Massimo passa-

grafia, riscuote un grande successo di pubblico e pone l’accento sul nuovo cambiamento

to nel suo ristorante esclusivo Avanti c’è posto all’onore e l’onere dei fornelli, sfidando

sociale della piccola borghesia nel dopoguerra in un susseguirsi di situazioni e gag che

chiunque volesse levargli di mano la “sua” mitica padella.

raggiungono spesso una comicità irresistibile. Con Totò, Fabrizi forma un sodalizio impa-

Aldo Fabrizi è stato un personaggio un po’ fuori dal coro, lontano dal glamour e dagli spot

reggiabile in un altro film fondamentale di quel periodo, Guardie e ladri di Steno e Moni-

dello star sistem, legato alla famiglia, di natura semplice e riservata, non si è mai assogget-

celli, che vede a confronto i due mostri sacri in una gara di bravura continua tra il brigadiere

tato alla moda del momento, non ha mai accettato compromessi che potessero in qualche

(Fabrizi) e il ladro (Totò) in una sarabanda di invenzioni comiche a volte persino surreali. I due

modo limitare la sua libertà espressiva e la sua filosofia di vita.

attori nella vita erano molto amici e sul set non hanno mai avuto problemi di protagonismo

Se n’è andato in punta di piedi, senza clamore con quel ghigno e quello sguardo da bonac-

nè gelosie di qualche tipo, anzi, tra i due è sempre esistito un grande rispetto reciproco che

cione che lo aveva portato ad un grande meritato successo, brontolando tra sè e sé: «Io ciò

li ha messi in condizione di dare il meglio della loro inesauribile capacità di improvvisare ogni

‘n appartamento su la luna, nun pago gnente e fò come me pare poi ciò due camerette in

scena, ogni gesto, ogni singolo sguardo.

arto mare che quann’è estate sto com’un pascià».

Nell’arco della sua lunga carriera Fabrizi è stato attore di teatro, attore di cinema, regista,

“Maccarone m’hai provocato e io te distruggo, io me te magno”, questa storica battuta del

poeta, scrittore, e, non da meno, amante della buona cucina. Proprio la sua passione per

film Un americano a Roma diretto da Steno ed interpretato da un Alberto Sordi in stato

la cucina lo ha portato a creare una serie di gustose ricette in versi sui piatti più tradizionali

di grazia segna un momento fondamentale nella carriera dell’attore romano e della così

della cucina romana: dice «Sortanto pasta? Ma è da pazzi! So pazzo, embé, vabbé, chi se

detta commedia all’italiana.

ne frega! Finché nun c’è qualcuno che me lega, nun ce rinuncio manco si m’ammazzi.»

Sordi nella sua sterminata galleria di personaggi ha sempre un momento in cui il cibo di-

Aldo Fabrizi, autista, portiere, cameriere, brigadiere, fruttivendolo, vetturino, archivista, sar-

venta protagonista della scena, basti ricordare alcuni gustosi momenti: dal sughetto con la

to, bidello, e cento altri “caratteri” che ha interpretato nel corso della sua carriera, è stato so-

cipolla che lui tenta di preparare con finta esperienza ne Una parigina a Roma, al piatto

prattutto un “romano de Roma” doc con tutte le caratteristiche che lo contraddistinguono:

di spaghetti che offre al bambino prodigio nel film Bravissimo, dal timballo di riso servitogli

un po’ di boria, un pizzico di cinismo ma anche quella giusta dose di sani sentimenti che lo

dalla premurosa moglie in Una vita difficile a l’abbuffata della coppia di fruttaroli affamati

fa essere fortemente attaccato ai valori della famiglia e della religione.

dopo stenti e privazioni per mantenere la linea de Le vacanze intelligenti, dalla frittata de

Questo grande protagonista del nostro cinema ha avuto momenti di enorme successo,

pasta de nonno “ è mondiale” del Tassinaro al famoso piatto di rigatoni con la pajata – “Tu

invecchiando è stato un po’ dimenticato dai registi italiani a parte alcuni preziosi “camei”

magna che dopo te dico che è” rivolto dal Marchese del Grillo all’amica francese.

come ne La Tosca di Gigi Magni e in C’eravamo tanto amati di Ettore Scola; nonché

Sordi è un artista che fin da giovanissimo ha cominciato a confrontarsi con il pubblico ci-

in alcune apparizioni televisive indimenticabili ed ancora a teatro nello straordinario perso-

mentandosi nelle discipline più diversificate quali il canto, la radio, la rivista, il teatro e poi

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ovviamente il cinema. Questa insostituibile palestra forgia ben presto un grande artista a tutto tondo capace di far ridere, piangere, un artista dotato di un occhio molto vigile e sempre critico nei confronti del contesto sociale e storico del nostro paese. Sordi attraversa due secoli di storia d’Italia assistendo alle grandi guerre, ai grandi cambiamenti politici, ai grandi cambiamenti del costume e lui è lì che continua a fissare nella sua mente stralci della nostra quotidianità, traendone continuamente spunti vitali per creare nuovi personaggi. Sordi vince sempre, sia quando si cimenta nei personaggi del vigile, del marito, del seduttore, del vedovo, dell’avventuriero, del vigliacco, sia quando lo vediamo impegnato in ruoli più seri ad esempio in film come Il giudizio universale, Una vita difficile, Detenuto in attesa di giudizio, La più bella serata della mia vita, Lo scopone scientifico, Il borghese piccolo piccolo. L’attore, che spesso è stato indicato come colui che meglio di chiunque altro ha disegnato il prototipo italiano del maligno, del furbastro a volte del cattivo, ha sempre impresso ai suoi tipi una vena di autentica tenerezza che alla fine esce fuori dai suoi personaggi. Infatti Alberto, a cui ho dedicato un libro ed una grande rassegna retrospettiva presentata a Roma e in molte città all’estero, in tutte le sue straordinarie invenzioni sia fonetiche che gestuali,

le ricette

accanto a quella componente inconfondibile del suo cinema che è l’ironia, ne appone sempre un’altra, a mio parere, fortemente poetica. Ho accettato con piacere l’invito di Grazia Saporiti a collaborare alla nuova edizione di Piatto d’autore perché abbiamo trovato una grande sintonia fin dal primo momento e la sfida di coniugare cinema & cibo era molto allettante in quanto, oltre ad occuparmi di cinema da sempre, a tempo perso sono - a detta di quelli che hanno provato le mie ricette - un discreto cuoco. Oltre a questa pubblicazione abbiamo prodotto un filmato, con la consulenza artistica di Laura Delli Colli, che ripercorre sessantanni del nostro cinema, in particolare tutto quello girato a Roma e nel Lazio, con scene famose, scene inedite, scene forse dimenticate, realizzate da autori ed interpreti delle nostre grandi tradizioni legate alla cucina ed alla tavola. Nella speranza di aver fatto un buon lavoro e soprattutto di far scoprire a coloro che sono più giovani di noi tanto cinema e tanta cucina, auguriamo a tutti buona lettura, buona visione e, dulcis in fundo, buon appetito! 16

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Sfizi

cozze alla birra affligem blonde Erica Arosio Gioia

Ispirata al film Sapore di mare di Carlo Vanzina

flan di carciofi Maria Luisa Cocozza TG5 Gusto

Ispirata al film Saturno Contro di Ferzan Özpetek

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

• 6 kg di cozze • 400 gr. di cipolle • 400 gr. di sedano tagliato sottile • pepe e sale q.b. • 1 bicchiere di vino bianco secco • 1 bottiglia 33 cl. di Affligem Blonde • burro e farina q.b. • 20 cl. di panna liquida

Soffriggere leggermente le cipolle e il sedano, aggiungere sale e pepe. Versare il vino bianco,un bicchiere d’acqua e metà bottiglia di Affligem Blonde. Mettere le cozze e cuocere a fuoco vivo, mescolando spesso. A fine cottura, versare il sugo delle cozze in un’altra pentola. Aggiungere il resto della birra e fare bollire, mettere il burro, un po’ di farina e la panna liquida, fare ridurre la salsa e versarla sulle cozze. Servire ben caldo.

• 8 carciofi romaneschi • 3 uova • Besciamella • Parmigiano Reggiano

La birra: Affligem Blonde

Preparazione: Pulire i carciofi e bollirli in acqua salata. Tritarli e unire la besciamella molto liquida. Montare gli albumi, e unire in un secondo momento tuorli e Parmigiano. Ungere uno stampo con il buco al centro e cucinare in forno per 50 minuti, facendo attenzione ovviamente a non aprire il forno prima! Perfetto come piatto unico. Eventualmente può essere accompagnato da dei petti di pollo sminuzzati, infarinati e rosolati con metà burro e metà olio nonché sfumati con un po’ di vino e posti al centro del flan.

strumento di cottura: casseruola bassa in acciaio

Il Vino: CIRCEO doc bianco

strumento di cottura: casseruola bassa in alluminio

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Sfizi

filetto audrey con patate baked

puntarelle alla romana Gloria Cardano Milano Magazine

Benedetta Bagni In Town

Ispirata al film Vacanze Romane di William Wyler

Ispirata al film Il conte Max di Giorgio Bianchi

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 100 gr di burro • 500 gr di filetto • un barattolo di Senape Louit Freres diaphane aromatica • un bicchiere e mezzo di Cognac • 4 patate grandi • Sale pepe q.b.

Per la salsa Mescolare un bicchiere di Cognac con 8 cucchiaini di senape Louit Freres, amalgamare bene.

• 800 gr. di puntarelle • 1 spicchio d’aglio • 8 filetti d’acciuga • 4-5 cucchiai di olio extravergine d’oliva • 300 gr. di pomodori • 4 uova • sale e pepe q.b.

Pulire le puntarelle e, a seconda della grandezza e lunghezza delle foglie, tagliare le stesse in tre o quattro strisce. Lavare ogni striscia e metterla a bagno in acqua gelata finché non diventa croccante. Lasciarle sgocciolare bene. Versare in una pentola antiaderente 3 cucchiai di olio, aglio e acciughe e lasciar soffriggere per qualche minuto. Aggiungere sale e pepe a vostro piacimento. Mettere le puntarelle in un’insalatiera e versare sopra le acciughe e il restante olio. Guarnire il piatto con pomodori tagliati a fette e uova sode.

Per il filetto Tagliare il filetto in 4 fette spesse due dita circa. Sciogliere 50 gr di burro in una casseruola di alluminio, lasciarvi rosolare la carne su entrambi i lati a fuoco medio per qualche minuto, salare e pepare. Aggiungere la salsa di senape e spruzzare con il Cognac rimasto, incendiare, continuare la cottura finché la fiamma non sarà spenta. Per le patate Su ogni patata con ancora la buccia applicare un’incisione per il lungo e inserire una noce di burro. Avvolgere ogni patata nella carta stagnola, mettere in forno a 180° e cuocere per almeno trenta minuti.

strumento di cottura: padella svasata alta in alluminio

Il Vino: CASTELLI ROMANI DOC bianco strumento di cottura: padella antiaderente

Il Vino: NETTUNO DOC Rosso

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trilogia del carciofo Elisabetta Castiglione Leggo

Ispirata al film Vacanze Romane di William Wyler

Carciofi allo zafferano su carpaccio di scampi marinato all’arancia

Carciofo fritto su battuto di acciughe, pinoli e pomodorini secchi

Ingredienti per 4 persone: • 3 carciofi • 1 bustina di zafferano • 1 arancia • 8 scampi, • 1 spicchio d’aglio • sale, pepe • olio extra vergine di oliva

Ingredienti per 4 persone • 3 carciofi • 2 vasetti di acciughe sott’olio • 1 spicchio d’aglio • 300 gr di pinoli • pane toscano • pomodorini secchi Preparazione: Pulire i carciofi, tagliarli a julienne, infarinarli e friggerli in abbondante olio. pestare le acciughe nel mortaio con olio, aglio e i pomodorini secchi. far saltare i pinoli in padella e una parte pestarli nel mortaio. bruschettare fette sottili di pane in padella con un goccio di olio. mettere sul pane caldo il battuto e i carciofi fritti

strumento di cottura: padella dritta in alluminio

Preparazione: Pulire i carciofi, affettarli a julienne. Scaldare una padella, aggiungere un goccio di olio, uno spicchio d’aglio e i carciofi, farli saltare in padella con sale e pepe. al termine aggiungere lo zafferano sciolto in un bicchierino di acqua calda. Nel frattempo pulire gli scampi,levare il filetto, dividerli a metà pestarli delicatamente mettendovi sopra la carta trasparente. marinarli col succo d’arancia, il sale, il pepe e l’olio per almeno mezz’ora. prendere un coppapasta, mettere a strati gli spicchi di carciofi con gli scampi

Scampi e carciofi su tortino di mozzarelladi bufala

Preparazione: In un mortaio mettere l’olio e le foglie di menta, pestare il tutto per creare un olio profumato. Fare a fettine sottile la mozzarella e farle perdere il liquido. Ricoprire con le fette di mozzarella una formina unta, all’interno mettere i carciofi crudi tagliati sottilissimi, gli scampetti crudi tagliati a dadini e il pecorino. Chiudere il tortino e poi capovolgerlo sul piatto. gli scampi vanno fatti grigliare, una volta pronti, adagiarli sul tortino e condire con l’olio alla menta.

Ingredienti per 4 persone: • 4 scampetti. • 2 carciofi • 2 mozzarelle di bufala • 300 gr di pecorino • olio extra vergine di oliva • foglie di menta fresca

Il Vino per le tre ricette: Marino Doc

strumento di cottura: padella dritta in alluminio

strumento di cottura: padella in ferro

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Sfizi

teste di funghi ripiene al macinato Alberto Ciapparoni RTL 102.5

Ispirata al film Io e mia sorella di Carlo Verdone

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 12 cappelle dei funghi • 200 gr di carne tritata • 50 gr di mollica di pane ammorbidita nel latte • Zucchine e pomodorini • 1 uovo • 120 gr di parmigiano grattugiato • 4 cucchiai di olio • 1 spicchio di aglio • Sale q.b. • Pepe q.b. • Origano q.b.

Si amalgamano bene tutti gli in gradienti fra di loro. Con il composto ottenuto farcire ciascuna cappella e infornare tutto per 30 minuti a 150 gradi.

Il Vino: Vignanello DOC BIANCO

purea di fave con funghi galletti Marina Cioccoloni Taccuino di Viaggi

Ispirata al film Non ci resta che piangere di Massimo Troisi e Roberto Benigni

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 400 gr. di fave secche • 250 gr. di funghi galletti freschi • 1 bicchiere di vino (Colli Etruschi Viterbesi bianco) • 1 aglio • 1 cipolla piccola • olio extra vergine di oliva • sale q.b. • prezzemolo tritato • mentuccia romana

Mettere le fave a bagno in una scodella per 4-5 ore, poi lessarle, e quando saranno ben cotte ridurle in purea e aggiustarle di sale. Nel frattempo pulire i funghi e tagliarli a fettine con un coltello. In un tegame versare l’olio, aggiungere l’aglio intero e la cipolla tagliata a fettine e con un mestolo fare leggermente rosolare. Togliere l’aglio. Unire i funghi e lasciar cuocere adagio aggiustando di sale e aggiungendo un bicchiere di vino bianco. A cottura terminata unire del prezzemolo tritato. Versare la purea di fave calda sui piatti, aggiungervi sopra i funghi mescolando leggermente e terminare con un filo d’olio a crudo. Decorare con alcune foglie di mentuccia romana.

strumento di cottura: tegame in alluminio antiaderente

Il Vino: Colli Etruschi Viterbesi bianco

strumento di cottura: rostiera antiaderente

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Isabella Colombo Donna Moderna

Sfizi

crema di fave secche

Ispirata al film Il padrino parte III di Francis Ford Coppola

Ingredienti per 4 persone

Preparazione:

• 1/2 kg di fave secche e sgusciate • 1 spicchio d’aglio • 1/2 cipolla bianca • olio extravergine d’oliva (dop Monti Iblei) • 3 fette di pane di segale • 1/2 cucchiaino di prezzemolo tritato • 200 g di borragini (bietole selvatiche) • 6 pomodorini Pachino • 1 crosta di formaggio pecorino

Mettere in ammollo per mezz’ora, le fave. Cuocerle in una casseruola alta, senza coperchio, con tanta acqua da coprire le fave di 3 cm. Quando inizia a bollire si aggiungono l’aglio e la cipolla tritati. Abbassare la fiamma, mettere il coperchio e far cuocere tutto per 50 minuti, mescolando di tanto in tanto. Trascorso questo tempo si aggiungono i pomodorini pelati e tagliati in due, la crosta di formaggio (da togliere però prima di servire) e le borragini lavate e spezzettate grossolanamente. Finire la cottura per altri 10 minuti mescolando spesso. Infine si spegne il fuoco e si aggiungono un filo d’olio e il prezzemolo. Servire nelle ciotole con un filo di olio a crudo e il pane di segale a pezzetti, condito con olio e sale, tostato sotto il grill del forno.

strumento di cottura: casseruola alta in acciaio

Il Vino: GENNAZZANO DOC bianco

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insalata di puntarelle

Camilla Nata RAI 1 • Festa Italiana

Laura Savini Gioia

Ispirata al film In viaggio con papà di Carlo Verdone

Ispirata al film La dolce vita di Federico Fellini

Sfizi

pipicelli (peperoni) chini

Ingredienti:

Preparazione:

Ingredienti per 2 persone:

• peperoni rossi tondi • mollica di pane raffermo sbriciolata • pomodori a pezzetti • aglio • olio d’oliva • formaggio (pecorino) • origano

imbottire i peperoni con la mollica di pane raffermo sbriciolata condita con olio, pomodorini a pezzetti, origano, sale, formaggio (pecorino) e aglio. Friggere leggermente il tutto nell’olio d’oliva e poi cuocerlo nel sugo di pomodoro.

• 1 cespo di puntarelle • acqua e ghiaccio • 1 uovo • 1 pomodoro da insalata • olio, aglio e acciughe a piacere • crostini tostati come accompagnamento

Immergere le puntarelle in acqua fredda e ghiaccio per mantenerle croccanti. Sodare un uovo per il tempo giusto (5 minuti) per mantenere il tuorlo non del tutto rappreso. Scolare e asciugare le puntarelle e servirle con l’uovo tagliato a metà, il pomodoro (senza togliere i semi e tagliato in quattro). Condire con olio, aglio (se vi piace) e acciuga (in un casseruolino far sciogliere 2 acciughe sott’olio, sgocciolate, in 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, con 1 spicchio d’aglio, anche in camicia, per ottenere un gusto più delicato). Accompagnare con crostini tostati.

Il Vino: cori doc rosso

Il Vino: circeo doc rosato

STRUMENTO DI COTTURA: PADELLA ALTA PER FRIGGERE ANTIADERENTE

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Sfizi

carciofi mediterranei

dolce vita

Anna Scafuri Rai 1

Savina Sciacqua Gente

Ispirata al film non ti muovere di Sergio Castellitto

Ispirata al film La Dolce vita di Federico Fellini

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 4 carciofi di Ladispoli • mollica di pane • uvetta • pinoli • acciughe • caciocavallo podalico • capperi • succo di limone • mentuccia • basilico

Pulire i carciofi togliendo le foglie esterne. Pulire i gambi e svuotare i carciofi. Unire la mollica di pane a uvetta, i pinoli, l’acciuga sciolta in acqua e il caciocavallo podalico. Tritare i capperi, la mentuccia e il basilico e aggiungere il succo di limone. Riempire i carciofi con il ripieno appena fatto e mettere in forno a 180 gradi per 12 minuti, o cuocere in tegame per un quarto d’ora.

• 12 patate di grandezza media • olio crudo • colatura di alici • una manciata di parmigiano fresco grattuggiato • una spolverata (per razione) di pane grattato • fiocchetti di formaggio (va bene qualsiasi formaggio purché dolce e cremoso)

Cuocere a vapore le patate e una volta cotte ridurle a purè mischiando nell’impasto soltanto del parmigiano reggiano grattugiato e un goccio d’olio. Creare dei cubetti o delle palline e metterli in forno per abbrustolirli, facendone indurire i contorni fino a renderli croccanti. Toglierli dal forno e proporli in piccole boule di terracotta, dove versare sopra la colatura calda di alici e una spolverata di pane grattato precedentemente fatto sfrigolare in forno senza olio, né altro. Versato sopra tutto, alla fine aggiungere un fiocchettino di formaggio cremoso. Servire caldo (ma penso sia buono anche tiepido).

Il Vino: Marino doc Bianco

Il Vino: nettuno doc cacchione

STRUMENTO DI COTTURA: ROSTIERA IN ALLUMINIO

STRUMENTO DI COTTURA: ROSTIERA ANTIADERENTE

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reginette napoletane al pesto di rucola Roberto Caramelli La Repubblica

Ispirata al film Abbasso la ricchezza di Gennaro Righelli

Ingredienti:

Preparazione

• 250 gr. di reginette napoletane • 1 mazzetto di rucola fresca • 1 pacchetto di pinoli • 2 cucchiai di olio di oliva • 3 cucchiai di pecorino romano (o parmigiano) • menta fresca • 1 patata • 100 gr. di burro • sale qb

PER IL PESTO: Frullare con un mixer la rucola, i pinoli, due cucchiai di olio di oliva, tre cucchiai di pecorino romano o parmigiano, qualche foglia di menta e un pizzico di sale. Nella pentola in cui si sta cucinando la pasta mettere una patata tagliata fina. Scolare la pasta al dente e aggiungere al pesto precedentemente preparato un po’ di burro e di acqua di cottura della pasta. Il Vino: Moscato di Terracina secco

strumento di cottura: PENTOLA CON DUE MANIGLIE IN ACCIAIO INOX

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pasta

tagliatelle all’orientale Dario Volomini Italia 1 Studio Aperto

gnochetti di polenta saltati con filetto di branzino in boreto Antonio Boemo Radio Rai regionale

Ispirata al film Vacanze Romane di William Wyler

Ispirata al film MEDEA di Pier Paolo Pasolini

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 6 persone

Preparazione:

• 50 gr. di burro • 400 gr tagliatelle all’uovo • 250 gr. di mascarpone • 50 gr. di pistacchi macinati • 1 bustina di zafferano • prezzemolo sale, pepe e cannella q.b.

Lessare le tagliatelle e mettere in una padella il burro, quando inizia a sciogliersi versare il mascarpone e lo zafferano, scolare la pasta e versarla nella padella facendola saltare nella salsa ormai gialla e dorata. Aggiungere il prezzemolo ed il pepe macinato fresco; infine i pistacchi e la cannella.

• 1 branzino (spigola) da 2 Kg • 8 spicchi di aglio • 1 cl di olio di semi • sale e pepe q.b. • 1 cl di aceto • 1 Kg di polenta bianca

GLI GNOCCHETTI Preparare la polenta rigorosamente bianca e ottenere un composto tenero. Metterla in una sac-a-poche facendo attenzione a proteggersi le mani con dei guanti (vista l’alta temperatura). Stenderla a strisce orizzontali, lasciarla raffreddare per circa 5 minuti e tagliarla a mò di gnocchetti. IL BRANZINO Sfilettare i branzini e con le spine e le teste preparare il sugo per il boreto (passarlo in un colino). Adagiare i filetti in una padella antiaderente con un po’ d’olio e l’aglio che dovrà arrivare fino alla bruciatura (a questo punto l’aglio va tolto dalla padella). Rosolare i filetti di branzino con sale e pepe e una spruzzata abbondante di aceto.

Il Vino: zagarolo doc

strumento di cottura: padella alta antiaderente

Saltare gli gnocchetti con il sugo del boreto e infine ultimarne la cottura unendo i filetti di branzino

STRUMENTO DI COTTURA: PADELLA SVASATA ALTA A SALTARE

Il Vino: aprilia doc trebbiano

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zuppa

pavrà: la minestra per il giorno di natale

risotto relax Giuseppe Cremonesi Asa Press

Isabella Brega Qui Touring

Ispirata al film Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli

Ispirata al film Metti, una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi

Ingredienti per 4 persone

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Per il lesso: • 500 gr di carne • 1 cipolla • 2 carote • sedano, prezzemolo, sale, aglio q.b.

Lesso: tutti gli ingredienti vanno messi a freddo. Stufato: tutto a freddo. Fare rosolare la carne con le cipolle tritate finemente, il grasso di rognone (intero), la milza aperta per il lungo e raschiata all’interno con il coltello per fruire anche di tutta la parte scura contenuta. Salare, unire le spezie e il lauro. Quando la carne è ben rosolata, versare il vino e farlo evaporare a fuoco vivo. Aggiungere allora tanto brodo da coprirla e cuocerla per due ore e mezza.

• gr. 300 riso Vialone nano - oppure Carnaroli • gr. 50 burro • uno scalogno medio 3/4 di lt di brodo vegetale preparato con sedano, cipolla, carota e qualche grano di pepe bianco • un mozzarella di vera bufala campa na di 100 gr. circa • 15/20 fiori freschi di camomilla • un piccolo mazzetto di mentuccia romana fresca • un bicchiere di Circeo Bianco amabile Doc • sale q.b. • pepe bianco da macinare al momento

In una casseruola di alluminio rosolare lo scalogno con metà burro. Aggiungere il riso, tostarlo per qualche minuto e sfumare con il vino. Allungare gradatamente con il brodo vegetale mescolando con l’apposito cucchiaio di legno affinché non attacchi sul fondo, portandolo a cottura (15 minuti). Spegnere il fuoco, aggiungere una decina di fiori freschi di camomilla, una parte della mentuccia, la mozzarella di bufala tagliata a dadini, aggiustare di sale e una spolverata di pepe bianco macinato fresco, quindi mantecare delicatamente. Mettere il coperchio lasciando riposare per 2/3 minuti per terminare la cottura. Impiattare decorando con i fiori di camomilla e la mentuccia rimasti.

Per lo stufato: • milza, grasso di rognone intero carne (500 gr complessivi) • 1 bicchiere e ½1/2 di vino nero • olio • burro • chiodi di garofano • lauro • noce moscata q.b. • 2 cipolle • sale

La pavrà Mettere in una pentola due o tre mestoli di brodo del lesso, poi per ogni commensale, aggiungere 3 o 4 mestoli di sugo dello stufato e 2 etti e mezzo di salsiccia sciolta prima in un pò di brodo. Far bollire il tutto per un quarto d’ora. Versare quindi a pioggia il pangrattato (un pugno per persona) e mescolando aggiungere una manciata abbondante di grana. Lasciare cuocere per 5 minuti. Se eventualmente risultasse troppo densa, aggiungere brodo, se troppo liquida invece aggiungere pangrattato. Mescolare con un cucchiaio di legno per evitare grumi. Prima di servire aggiungere ancora un po’ di grana.

Inoltre • 250 gr di salsiccia • pangrattato q.b. • grana

Il Vino: Circeo DOC Bianco AMABILE strumento di cottura: casseruola bassa in alluminio

Il Vino: latina doc cabernet

strumento di cottura: casseruola in rame stagnato

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pasta

spaghetti radicchio e pistacchi Laura Pizzardello Luna

maltagliati con agnello e ceci allo zafferano Miriana Ferrari Cucina Moderna

Ispirata Ispirata al film Speriamo al film Bellissima che sia femmina di Luchino di Mario Visconti Monicelli

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 1 piccola cipolla • due cespi di radicchio trevigiano • 80 gr. di pancetta dolce piacentina • 1/2 bicchiere di vino rosso (meglio se uguale a quello che poi si consumerà in tavola) • 300gr di spaghetti • pistacchi di bronte a piacere • olio • sale • pepe • peperoncino • pecorino romano grattugiato

Soffriggere la cipolla in un po’ di olio e un peperoncino sbriciolato, aggiungere la pancetta e rosolare. Unire il radicchio tagliato grossolanamente e cuocere per qualche minuto, poi bagnare con il vino e fare evaporare. Aggiustare di sale e pepe. Nel frattempo far cuocere la pasta al dente, scolarla e condirla con il radicchio, mantecare con abbondante pecorino grattugiato. A piacere servite con qualche pistacchio sbriciolato.

Il Vino: Cesanese di affile doc

Ispirata al film Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 400 gr. di maltagliati • 500 g di spalla d’agnello • uno scalogno • un bicchiere di vino bianco secco • un bicchiere di fondo di agnello (preparato con gli ossi della spalla, acqua, vino bianco, verdure aromatiche), • 200 g di ceci lessati, un pizzico di stimmi (o una bustina di zafferano) • 50 g di pecorino stagionato grattugiato • 50 g di pecorino giovane a falde • olio extravergine d’oliva, sale, pepe

Far soffriggere lo scalogno tritato in un largo tegame dal fondo spesso con 3 cucchiai di olio, unire la polpa di agnello tagliata a pezzetti (gli ossi li avrete usati per preparare il fondo), farla rosolare, salare, pepare e bagnare con il vino. Lasciarlo ridurre della metà e continuare la cottura per un quarto d’ora. Unire i ceci, lo zafferano sciolto in 2 cucchiai del fondo di agnello, stemperare bene e cuocere per altri 15-20 minuti bagnando a poco a poco con il rimanente fondo: alla fine la preparazione dovrà risultare morbida ma non brodosa. Mentre il condimento cuoce, portare a ebollizione abbondante acqua e cuocervi la pasta. Scolarla al dente, versarla nel tegame del condimento, unire il formaggio grattugiato e spadellare per qualche istante. Trasferirla nei piatti e completarla con le falde di pecorino.

Preparazione: 40 minuti Cottura: 1 ora

Nota: si può sostituire il fondo di agnello con brodo di carne ristretto, ma il risultato sarà meno godurioso.

STRUMENTO DI COTTURA: PADELLA A MANTECARE Strumento di cottura: tegame alluminio

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Il Vino: marino doc

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pasta

conchiglie alla cicoria e fave FRANCESCO GIRONI Gente

spaghetti alla chitarra con ragù di tonno fresco Stefano Girotti RAI Sat

Ispirata al film La cena per farli conoscere di Pupi Avati

Ispirata al film La cena per farli conoscere di Pupi Avati

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 400 gr. di conchiglie • 200 gr. di cicoria • 250 gr. di fave • 1 porro • 100 g di farina • 1 uovo • pecorino • ricotta romana • sale • pepe

Fate cuocere la cicoria e bollite le fave. Scolate bene e sminuzzate la cicoria con il mixer e lasciate riposare in frigorifero. Schiacciate le fave con un passapatate quindi soffriggetele con del porro. Salate e pepate. Volendo si può aggiungere della ricotta romana. Fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e con un cucchiaino sistemate il condimento all’interno dei conchiglioni. Infine ripassateli in padella con del burro, e serviteli ben caldi con abbondante pecorino e pepe.

• 400 gr. di spaghetti alla chitarra • 1 fetta di tonno fresco da gr. 550 • 2 spicchi di aglio piccoli • 3 acciughe sott’olio • 2 cucchiai di pinoli • 1 cucchiaino di semi di finocchio selvatico • 300 g di pomodorini • 4 cucchiai d’olio extravergine di oliva • 5 - 6 foglie di basilico • 1 cucchiaino di foglioline di santoreggia • sale • pepe macinato al momento • 60 g di pecorino o fiore sardo, facoltativo

Spaccare i pomodorini a metà e metteteli in una teglia da forno in un solo strato conditi con sale e pepe. In una padella con olio extravergine d’oliva far soffriggere l’aglio affettato sottile e i semi di finocchio; aggiungere le acciughe, facendole sciogliere completamente. Condire con questo soffritto i pomodorini e passate tutto in forno a 220°per circa 10 minuti mescolando di tanto in tanto. Tagliate alcune foglie di basilico a julienne oppure spezzettatele con le mani. Prendete il tonno eliminate la pelle e la lisca centrale, tagliate quindi la polpa a dadini, Togliete dal forno la pirofila con i pomodorini cospargeteli con i pinoli e unite i dadini di tonno mescolate bene e rimettete in forno spento per mantenere in caldo il tutto. Il tonno cuocerà a contatto dei pomodori e con il calore residuo del forno. Lessate la pasta, scolatela, e conditela ripassata nel recipiente di cottura del ragù. Finite con il basilico, la santoreggia e una generosa macinata di pepe e di pecorino grattugiato.

Il Vino: colli lanuviani doc

STRUMENTO DI COTTURA: CASERUOLA IN ACCIAIO

STRUMENTO DI COTTURA: ROSTIERA ANTIADERENTE

Il Vino: nettuno doc rosato

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risotto tricolore Maurizio Isita Rai Gr

Ispirata Ispirata al alfilm filmBianco Bianco Rosso Rosso ee Verdone VerdonedidiCarlo Carlo Verdone Verdone

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 300 gr. di riso tipo Roma • 1 barattolo di passata di pomodoro • 200 gr di piselli • 100 gr di salame tipo corallina • fiordilatte • 1 cipolla • basilico • olio • pan grattato

Soffriggere la cipolla in quattro cucchiai d’olio e aggiungere passata di pomodoro con basilico portandola a cottura. Lessare il riso e, separatamente, i piselli. Tagliare il salame e il fiordilatte a pezzi. Quando il riso è giunto a cottura versarlo in una teglia e condire con salsa di pomodoro, piselli lessati, salame e mozzarella. Coprire tutto con pan grattato e mettere in forno per qualche minuto. Il Vino: velletri doc rosso

STRUMENTO DI COTTURA: CASSERUOLA BASSA IN ALLUMINIO

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pasta

la pasta buona di mamma Nella in versione halloween capitolino Lorenza Scalisi Traveller

Ispirata al film DOVE VAI IN VACANZA? di M. Bolognini, L. Salce, A. Sordi

riso all’ananas con gamberetti alla Lucilla Ispirata al film Vacanze Romane di William Wyler

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 400 gr. di pappardelle all’uovo • olio extravergine d’oliva • burro • cipolla • foglie di basilico • finocchietto selvatico • zucca • uvetta sultanina • pinoli • passata di pomodoro fresco • curry • grana padano • pecorino romano • fontina

Far appassire la cipolla nell’olio, e aggiungere nell’ordine i seguenti ingredienti: qualche foglia di basilico, zucca tagliata a fettine, finocchietto selvatico, uvetta sultanina e pinoli. Aggiungere poi la passata di pomodoro e un pizzico di curry. Far cuocere il tutto per almeno mezz’ora, poi, 5 minuti prima di scolare la pasta, far mantecare con qualche ciuffetto di burro, e i tre formaggi grattuggiati o tagliati a dadini (grana padano, caciocavallo e fontina). Servire possibilmente in una zucca scavata.

• 500 gr di riso basmati ½• 1/2 ananas fresco • 300 gr. di gamberetti freschi • 1 noce moscata • olio extra vergine d’oliva • sale q.b. ½• 1/2 cipolla

Prendere una padella e versare l’olio per realizzare un soffritto, aggiungervi quindi della cipolla finemente tagliata che faremo dorare appena un pò. Prendere i gamberetti freschi e rosolarli nell’olio e cipolla. Arrivati a questo punto, versare il riso (già cotto) sui gamberetti. Amalgamare e insaporire il tutto con un pizzico di sale e noce moscata. Versare infine il riso in un’insalatiera, dove nel frattempo abbiamo versato dell’ananas fresco tagliato a pezzettini molto fini. Mescolare il tutto con un filo di olio extra vergine d’oliva e il piatto è pronto.

Il Vino: lazio igt syrah

Il Vino: la Passerina del Frusinate igt

STRUMENTO DI COTTURA: PADELLA ALLUMINIO STRUMENTO DI COTTURA: PADELLA A MANTECARE

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RISO

risotto alle punte d’asparagi e brie Tiziana Ribichesu Rai Gr

Ispirata al film Bianco Rosso e Verdone di Carlo Verdone

ditalini rigati alla crema di tonno Fabio Tricoli ITALIA 1 • Studio aperto

Ispirata al film SApore di mare di Carlo Vanzina

Ingredienti per 4 persone

Preparazione

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 350 gr. di riso • 150 gr. di Brie • 150 gr. di asparagi • 3 pomodorini di Pachino • 1 cipolla • 150 gr. di burro ½• bicchiere di vino bianco • 1 litro di brodo di carne

Soffriggere la cipolla tritata con poco burro a fuoco vivo per qualche minuto. Aggiungere il riso, le punte di asparagi e i pomodorini, far rosolare, bagnare con il vino bianco e lasciare evaporare. A questo punto aggiungere il brodo fino a coprire il riso di un dito. Lasciar cuocere rimescolando continuamente. A cottura quasi ultimata spegnere il fuoco e continuando a mescolare aggiungere il resto del burro e il Brie. Servire immediatamente.

• 400 gr. di ditalini rigati • 300 gr. di pomodori perini • 1 cipolla • 4 filetti d’acciuga sott’olio • olio d’oliva • 200 gr. di tonno sott’olio • 1/2 bicchiere di vino bianco • 1 manciata di erba cipollina • sale e pepe q.b.

In una padella antiaderente, fare riscaldare l’olio e dorare la cipolla, aggiungere le acciughe sgocciolate e tagliate a pezzetti. Lasciarle sciogliere schiacciandole. Unire il tonno e il vino. Cuocere per circa 7-8 minuti facendo insaporire il tutto. A cottura ultimata, frullare gli ingredienti fino ad ottenere una crema omogenea. Rimettere il tutto nella padella. Aggiungere i pomodori tagliati a dadini e far cuocere per altri 15 minuti a fuoco medio. Aggiungere l’erba cipollina, il sale e il pepe. Nel frattempo, cuocere i ditalini in acqua salata, scolarli al dente e condirli in padella mescolandoli al sugo. Amalgamare bene e servire subito caldi.

STRUMENTO DI COTTURA: PADELLA ANTIADERENTE SALTAPASTA

Il Vino: vignanello doc rosato

Il Vino: tarquinia doc rosato

STRUMENTO DI COTTURA: CASSERUOLA ALLUMINIO

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coda di bue povera ma buona Enrico Bricarello Edizioni Slow Food, Golf & Turismo

Ispirata al film Poveri ma belli di Dino Risi

ferrarelle

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 1 Kg coda di bue (meglio se la parte più carnosa), • 100 gr carote • 100 gr sedano • 70 gr cipolla bianca • 1 dl olio extravergine di oliva • 2 dl Vino Frascati DOC • 1 lt brodo di carne • 16 gr gelatina in polvere • 350 gr asparagi selvatici • sale e pepe bianco q.b. • 1 foglia di alloro

Tritare finemente sedano, carota e cipolla ed imbiondire in padella con l’olio extravergine di oliva e la foglia di alloro. Adagiarvi la coda di bue preventivamente sciacquata ed asciugata e lasciar insaporire. Bagnare con il vino bianco e lasciar evaporare. Continuare la cottura a pentola coperta aggiungendo poco brodo per volta, brasando la carne senza che si consumi il fondo di cottura. Dopo 1 ora circa togliere la coda e lasciarla raffreddare, passare al setaccio il fondo di cottura ed aggiungervi brodo di carne sino a raggiungere la quantità di ½ lt circa. A questo composto aggiungere la gelatina in polvere, portare a leggera ebollizione e lasciar raffreddare nella stessa pentola. A parte pulire gli asparagi, lavarli e cuocere le punte al vapore. Disossare la coda, tagliare la polpa a julienne e disporla in un recipiente; completare con la gelatina solidificata tagliata a cubetti. Aggiustare di sale e pepe. Disporre le punte di asparagi sul piatto di portata, adagiarvi il composto di coda e gelatina e finire con un filo di olio extravergine.

strumento di cottura: casseruola rame stagnato

Il Vino: cerveteri doc bianco

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pesce

sorpresa al tonno

crema di tonno all’olio di oliva

Mara Cella e Massimiliano Di Stefano Luxury Files

Marco Cherubini ITALIA 1 • Controcampo e Studio Sport

Ispirata al film La terrazza di Ettore Scola

Ispirata al film la Terrazza di Ettore Scola

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 300 gr di tranci di tonno freschissimo • 300 gr di patate • yogurt bianco • curry • 1 limone • un mazzetto di basilico fresco • Olio • sale q.b.

Lessare le patate e toglierle dall’acqua di cottura per farle raffreddare, pelarle e frullarle Intanto dopo aver pulito il pesce, i tranci di tonno andranno cotti con un po’ di olio, sale e fettine di limone a fuoco lento. A fine cottura i tranci dovranno riposare e marinare nel loro sughetto e una volta freddo il pesce dovrà essere unito alle patate e il tutto verrà nuovamente passato al mixer fino a creare un composto corposo. Bisognerà formare un rotolo con l’impasto ottenuto e una volta ricoperto con della carta forno il rotolo andrà messo in frigorifero per qualche ora. Poco prima dell’arrivo degli ospiti il rotolo di tonno andrà tagliato a rondelle e adagiato in un piatto da portata su un letto di valeriana, le fettine ottenute andranno ricoperte con una salsina, io propongo una semplice salsa allo yogurt bianco e curry oppure una salsina al basilico fresco,,,ma ci sono mille varianti!

strumento di cottura: padella antiaderente

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 250 gr. di Tonno Rosso sgocciolato ottimo quello di Castelforte o di Cetara – • 2 bicchieri di Olio Extra Vergine d’Oliva di Licenza, Tivoli • 1 rosso d’uovo • 3 cucchiai di farina • 1 manciata di capperi • 1 peperoncino • qualche goccia di salsa Worcester • pochi grammi di foglie di timo

In un mixer si versa il tonno sgocciolato e frantumato grossolanamente. Su unisce il rosso d’uovo e si fa frullare. Si aggiungono il timo triturato finissimo, le gocce di Worcester (ne bastano 5 o 6), i capperi (preventivamente desalati) e il peperoncino. In base alla consistenza della crema del tonno si può lavorare con la farina per renderla più densa. Versare il composto in una piccola insalatiera e lasciare riposare per una mezzora in frigorifero. Da servire fredda accompagnata con dei grissini al sesamo, crostini sottili e crackers senza sale. Il Vino: Est! est!! est !!! di Montefiascone doc

Il Vino: Circeo doc Bianco

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pesce

lenticchie e vongole Maria Teresa Cerretelli Class

mazzancolle con arance caramellate e riso di venere Maria Celeste Crucillà Oggi

Ispirata al film Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli

Ispirata al film La cena per farli conoscere di Pupi Avati

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

• 700 grammi di vongole • 200 grammi di lenticchie • 2 seppie o calamari • 1 o 2 pomodori freschi a pezzetti • cipolla, sedano, carota, aglio, peperoncino q.b.

Mettere le vongole in padella, farle aprire con il calore e sgusciarle conservando il liquido che verrà filtrato. Lessare le lenticchie con una foglia di alloro. In un Tegame soffriggere dolcemente uno spicchio d’aglio e un po’ di cipolla, aggiungere le seppie, un peperoncino , il pomodoro a pezzetti e cuocere per 15 minuti circa finché le seppie saranno tenere. Preparare un soffritto con cipolla, sedano, carota e aglio. Aggiungere le lenticchie cotte, le seppie, il liquido delle vongole e un po’ d’acqua se serve. Cuocere il tutto per qualche minuto, aggiungere le vongole e, a piacere una manciata di prezzemolo. Servire caldo.

• 6 etti di mazzancolle sgusciate • 2 arance • 200 gr di riso di Venere • olio • peperoncino • rosmarino • una manciata di pangrattato • zucchero di canna • mezzo bicchiere di Circeo rosato

strumento di cottura: tegame in alluminio

Il Vino: colli della sabina rosato

Preparazione: Far saltare le mazzancolle sgusciate in padella con poco olio. Aggiungere un po’ di vino, una spolverata di peperoncino e rosmarino, qualche manciata di pangrattato e salare il tutto. Completare la cottura fino a quando il sughetto si sarà rappreso attorno alle mazzancolle. Precedentemente sbucciare e tagliare le arance a fette, metterle in una padella con lo zucchero di canna. Accendere il fuoco e quando comincia a sfrigolare, girate le fette d’arancia (come fossero cotolette), tenere così per qualche secondo. Servire le mazzancolle con accanto le fette d’arancia e il riso di venere (che può essere servito in uno stampino a forma di cupola).

strumento di cottura: padella alluminio a saltare

Il Vino: Circeo doc rosato

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carne

spezzatino di agnello

la coda dell’est

Laura Della Pasqua Il Tempo

Davide Di Corato Horeca Magazine

Ispirata al film Saturno contro di Ferzan Özpetez

Ispirata al film Il conte Max di Giorgio Bianchi

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 1 kg di spezzatino di agnello • 2 grossi peperoni rossi • 500 gr di formaggio feta • curry • un cucchiaio di sesamo • mezzo bicchiere di vino Castelli Romani rosato • Olio d’oliva

Tagliare i peperoni a julienne e tagliare la feta a dadini. Rosolare i peperoni e ripassare con il curry. Il tutto deve risultare leggermente piccante. Rosolare lo spezzatino di agnello in olio d’oliva. Quando la carne sarà dorata versare ripetutamente il vino e ogni volta lasciare evaporare avendo cura di coprire la padella. Aggiungere, poi, i peperoni e far cuocere a fuoco lento. Versare ancora un po’ di vino e lasciarlo evaporare. Cospargere il tutto con una manciata di sesamo. In ultimo aggiungere la feta. Girare una sola volta facendo attenzione che la feta non si sbricioli troppo e spengere il fuoco. Lasciare coperto per qualche minuto e poi servire caldo.

• 1 coda di manzo da 500 gr. • aromi (rosmarino, salvia ecc.) • olio, aglio, sale, pepe • acqua • farina • ghiaccio • un bicchiere di Est! Est!! Est!!!

Sfumare la coda e cuocerla aggiungendo gli aromi e l’aglio. Disossare e formare dei piccoli hamburger. Lasciarli raffreddare, immergerli in una pastella di acqua e farina e friggerli per un minuto. Servire con salsa bernese e ketchup.

strumento di cottura: tegame in rame stagnato

Il Vino: Est!! Est!! Est!!! di Montefiascone doc

strumento di cottura: padella in ferro per friggere

Il Vino: castelli romani doc rosato

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carne

pollo al curry con riso Paolo Di Giannantonio RAI TG1

costolette d’abbacchio su letto di carciofi Pietro Di Lazzaro RAI tg2 Eat parade

Ispirata al film Lezioni di Volo di Francesca Archibugi

Ispirata al film Il Marchese del Grillo di Mario Monicelli

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 4 mele • 4 cipolle • 4 petti di pollo tagliati a dadini • curry • yogurt (meglio se denso) o panna da cucina • riso

Infarinare i dadini di pollo e farli rosolare, lentissimamente, in una pirofila “sporcata” appena di buon burro. Frullare sia le mele che le cipolle. Sciogliere 4 cucchiai di curry in una tazza di acqua calda. Quando il pollo è colorito aggiungere il tutto. Cuocere, con coperchio, a fuoco allegro per almeno 35 minuti poi abbassare il livello della fiamma e aggiungere un vasetto e mezzo di yogurt o una confezione piccola di panna da cucina (se volete rendere il sapore più occidentale). Bollire il riso e scolarlo al dente. Versare il contenuto in una zuppiera, aspettare 5-6 minuti. Servire in un piatto, aggiungendo il riso bollito.

• 4 costolette da circa 150 gr l’una • 4 carciofi romaneschi • Patatine novelle (circa 1 kg) • 4 bicchieri di Vino Cesanese del Piglio (nuova Docg) • 2 uova per la leggera panatura • Pan grattato • Zucchero e cannella • Olio extravergine d’oliva • Aglio e mentuccia per i carciofi • Sale e pepe

Preparare le costolette d’agnello pressandole e panandole con il pangrattato. Ripassarle nelle uova sbattute. Friggere in olio extravergine d’oliva. Nel frattempo preparare un letto di carciofi romaneschi puliti e sbollentati in poco olio, aglio, sale e un pizzico di mentuccia. Le patate di contorno, già sbucciate e tagliate, vanno prima bollite e poi saltate in padella per evitare una frittura pesante. Versare sulle patate un composto di Vino Cesanese allungato con acqua, zucchero e una stecca di cannella.

Il Vino: sirah lazio igt petit verdot

strumento di cottura: tegame in alluminio

strumento di cottura: tegame in alluminio

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Il Vino: Cesanese del Piglio Docg

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filetti di triglia fritti con zucchine alla tapenade Gabriele Eschenazi Max

Ispirata al film Sapore di mare di Carlo Vanzina

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 8 zucchine bianche di medie dimensioni • 24 filetti di triglia • 12 pomodorini • farina • olio d’oliva per la frittura • Per la tapenade: • patè di olive nere taggiasche o kalamata • basilico • 2 lime • olioextravergine di oliva

Preparare la tapenade mescolando 2 cucchiai di patè di olive con il succo di mezzo lime e 5/6 foglie di basilico spezzate a mano. Eliminare gli estremi dalle zucchine, grattarle leggermente e metterle in una pentola con poca acqua salata bollente. Coprire e lasciar cuocere fino a quando non si siano intenerite. Farle raffreddare, affettarle, metterle in un’insalatiera e condirle con la tapenade e spicchi di pomodorini. Salare e pepare i filetti di triglia, infarinarli e friggerli delicatamente per 2/3 minuti in olio bollente. Servire sui piatti l’insalata di zucchine e appoggiarvi sopra i filetti di triglia dalla parte della pelle. Spruzzare con qualche goccia di lime. Il Vino: circeo doc rosato

Strumento di cottura: padella alta antiaderente per friggere

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carne

filetti di maiale alla duvel

seppioline al bacon

ANDREA CUOMO Il Giornale

Maddalena Fossati Elle e Elle Decor

Ispirata al film La cena per farli conoscere di Pupi Avati

Ispirata al film UN AMERICANO A ROMA di Steno

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 8 filetti • sale e pepe • burro • 2 cucchiai di pepe verde • 100 gr. di champignon • 20 cl di birra Duvel • 20 cl di panna liquida • 5 cucchiai di brodo di carne

Riscaldare il burro, mettere i filetti e condire con sale e pepe. Raggiunta la cottura, deporre i filetti nel piatto di servizio precedentemente riscaldato. Tagliare a fette sottili gli champignon, metterli in una pentola, versare la birra, la panna e il brodo. Portare ad ebollizione e fare ridurre a fuoco lento. Aggiungere il pepe verde e se necessario salare. Spargere la salsa sui filetti e servirli accompagnati da fagiolini o cavolini di Bruxelles.

• 500 grammi di seppioline • 4 pomodori piccoli dolci • 4 fette di bacon • Olio d’oliva • pepe in grani • fleur de sel • qualche goccia di limone • un cucchiaio scarso di farina • un bicchiere di vino bianco • mezza cipolla • un pizzico di zucchero • una manciata di coriandolo fresco

Scaldare l’olio con la cipolla fino a quando diventa “bionda” poi aggiungere le seppioline. Tenere la fiamma bassa e versare un bicchiere di vino. Proseguire la cottura. Nel frattempo saltare i pomodorini con un po’ di zucchero e, a parte, rosolare la pancetta fino a quando perde il suo grasso e diventa croccante. Mettere un po’ di farina nella padella delle seppioline e aggiungere i pomodorini, il bacon, una manciata di coriandolo tritato, il pepe in grani. Servire cospargendo con del fleur de sel e del limone.

LA BIRRA: DUVEL

Il Vino: cesanese di olevano romano doc Strumento di cottura: padella antiaderente

Strumento di cottura: casseruola bassa un manico

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carne

briciole di norcineria con broccoli, zenzero e mirepois d’arancia

maiale contro Mattia Nicoletti Metro

Stefano La Marca e Ilaria Vigorelli Italia 1 Studio Aperto

Ispirata al film Meo Patacca di Marcello Ciorciolini

Ispirata al film Saturno Contro di Ferzan Ozpetek

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone

Preparazione

• salsicce di norcineria • broccoli • budello di maiale • aglio • olio • sale • zenzero • buccia e succo d’arancia • vino Tarquinia rosato

Aprire le salsicce e liberale dal loro budello. Sbriciolarne la carne in un tegame con un filo d’olio, salare e cuocere fino al consumo dei grassi e al grado di cottura che si preferisce. Mettere il vino in un pentolino, portarlo ad ebollizione per farne scomparire la parte alcolica, e farne una riduzione. Sbollentare i broccoli in acqua, scolarli e ripassarli in padella con aglio (messo sul fuoco intero e poi eliminato), olio e zenzero (pulito della buccia e finemente tritato). A termine cottura far raffreddare e farne una purea con il frullatore ad immersione. Ottenuta la giusta densità, riempire un budello con i broccoli e farne tante salsicce quanti sono i commensali. Metterle in acqua bollente e completare la cottura dei broccoli e del budello. Rimettere sul fuoco il tegame con la carne aggiungere un po’ d’olio (se necessita), qualche goccia di succo d’arancia, il vino de-alcoolizzato e la mirepois di buccia d’arancia. Mettere le “briciole di norcineria” sul piatto di portata, deglassare il fondo del tegame con il resto del succo d’arancia e condire con questa riduzione la carne. In fine adagiare sulla “briciole” la “salsiccia” di broccoli e servire.

• 800 gr. di Lonza di maiale • 2 cipolle rosse medie • 2 cucchiaini da caffè di curcuma • 2 cucchiaini da caffè di zenzero • 2 cucchiaini da caffè di coriandolo • 2 cucchiaini da caffè di cumino • 250 gr. di prugne secche • 50 gr. di uvette • 30 gr. di pinoli • 1/2 cucchiaino da caffè di peperoncino in polvere • 2 cucchiai da tavola di miele • 1 cucchiaio da tavola di maizena • Sale q.b.

Tagliare le cipolle a rondelle e metterle in una wok con le spezie e un filo d’olio (da versare circolarmente lungo la parete della pentola). A fuoco lento far soffriggere il tutto senza bruciare. Tagliare a dadoni la lonza e metterla nella pentola a indorare con le spezie. Quando il maiale sarà sufficientemente scottato, salare e sommergere di acqua (meglio se bollente), coprendo la wok con un coperchio. Cuocere a fuoco lento per 45 minuti. Nel frattempo far rinvenire le prugne e le uvette in due scodelle immergendole nell’acqua per 30 minuti. Trascorsi i tre quarti d’ora, aggiungere le prugne, le uvette, i pinoli, il miele e la maizena (per addensare il sugo). Continuare la cottura per altri 45 minuti, sempre a wok coperta, mescolando ogni 5-10 minuti. Servire con cous cous o riso al vapore.

STRUMENTO DI COTTURA: TEGAME IN ALLUMINIO

Il Vino: gennazzano doc Rosso .

STRUMENTO DI COTTURA: WOK CON FONDO PIANO

Il Vino: castelli romani doc rosso

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carne

roast beef all’inglese

guancia di maiale al modo antico

Barbara Roncarolo Cucina no problem

Doménech Matillò Rossend El Periodico

Ispirata al film Maledetto il giorno che ti ho incontrato di Carlo Verdone

Ispirata al film Uccellacci e Uccellini” di Pier Paolo Pasolini

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 1 kg di controfiletto o lombata di manzo (senza osso) • 4/5 rametti di rosmarino • 1-2 bicchieri di vino bianco secco • 1 bicchiere di brodo • 1 cucchiaio di farina • burro • olio extravergine di oliva • sale e pepe q.b.

Eliminare con un coltello il grasso in eccesso del manzo, lasciandone però uno strato sottile, che renderà la carne più morbida e saporita. Irrorare il manzo con un filo d’olio e spolverizzarlo con il rosmarino tritato, sale e pepe. Lasciare insaporire per almeno 10 minuti. Disporre la carne in una rostiera con poco olio e burro. Cuocere in forno già caldo a 240° per 10 minuti. Unire 1 bicchiere di vino, sale e pepe e proseguire la cottura a 180° per 15-20 minuti. Durante la cottura, girare la carne, facendo attenzione a non forarla (bagnarla spesso con il fondo di cottura). Se tende ad asciugarsi, aggiungere un po’ di vino. Sfornare il roast beef, avvolgerlo in un foglio di alluminio e farlo riposare intero per 10 minuti. Intanto, aggiungere un cucchiaio di farina ed uno di olio al fondo di cottura, mescolare bene e cuocere a fuoco dolce per circa 1-2 minuti. Unire 1/2 bicchiere di vino bianco e 1 bicchiere di brodo, proseguire la cottura, mescolando continuamente, finché non si formerà una salsina liscia a cremosa. Togliere dal fuoco, regolare di sale e di pepe, e, filtrare la salsina attraverso un colino a maglie fini. Tagliare il roast beef a fettine molto sottili con un coltello affilato o con un’affettatrice. Disporre le fettine in un piatto da portata e servire accompagnando il roasf beef con la salsina preparata.

STRUMENTO DI COTTURA: ROSTIERA ALLUMINIO

Ingredienti

Preparazione:

• Guancia di maiale • aglio • cipolla • olio extravergine d’oliva • un rametto di finocchio

Prendere la guancia (senza togliere l’osso mascellare). Rosolarla in olio extravergine in un tegame di rame. Aggiungere la testa d’aglio intera con la buccia, la cipolla divisa in due parti ed il rametto di finocchio. (La ricetta originale prevede timo, ma la variante col finocchio alleggerisce l’insieme, rendendolo più facilmente digeribile). Cucinare a fuoco lentissimo per un’ora circa. Aggiungere acqua, se il brodo si stringe troppo. Servre su una foglia di cavolo, possibilmente chiara, previamente sbollentata e adornare il piatto con una fettina di pane bruscato, unto con la crema della testa d’aglio usata per la cottura.

STRUMENTO DI COTTURA: TEGAME DI RAME STAGNATO

Il Vino: frascati doc

Il Vino: Frascati doc 64

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Dolce

i dolcetti del paese dei balocchi

torta di noci con prugne

Cristina Conti Donna Moderna

Barbara Lalli Gioia

Ispirata al film Pinocchio di Roberto Benigni

Ispirata al film La dolce Vita di Federico Fellini

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 500 gr di ricotta di pecora dei monti Lepini • 2 uova intere • 100 gr di cacao amaro in polvere • 50 gr di Miele di Eucalipto della Pianura Pontina • Pinoli del litorale laziale • 2 cucchiaini di frutta candita tagliata e di vari colori • Un pizzico di cannella

Versare in una terrina la ricotta, le uova intere, il cacao, il miele e 25 gr di pinoli. Aggiungere un pizzico di cannella. Mescolare bene finché l’impasto non è omogeneo. Versare il composto negli stampini. Riscaldare il forno a 180° e far cuocere per circa 30 minuti. Far raffreddare e capovolgere gli stampini. Servire i dolcetti uno per piatto decorati a piacere con pinoli e frutta candita.

• 180 gr di farina 00 • 200 gr di zucchero • 135 gr di prugne secche già rinvenute in acqua fredda • 70 gr di gherigli di noce • 120 gr di burro • 3 uova • 1 bustina di lievito per dolci • la scorza grattuggiata di 1 limone biologico • 1.5 dl di latte • sale

Strizzare le prugne, snocciolarle e tritarle. Tritare i gherigli di noce. Lavorare 120 gr di burro fino a renderlo morbido e spugnoso, unite lo zucchero, un pizzico di sale e le uova, (uno alla volta mescolando), 70 gr di noci macinate. Unite poi 180 gr di farina e il lievito, il latte, la scorza di limone, le noci e le prugne tritate, e mescolate amalgamando il tutto. Distribuite il composto in una tortiera imburrata e infarinata, livellatelo e cuocetelo nel forno a 180 °per 50 minuti. Sfornate la torta e servitela tiepida o fredda.

Il Vino: Moscato di Terracina doc

Il Vino: Moscato di Terracina doc passito

STRUMENTO DI COTTURA: TORTIERA IN ALLUMNIO

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Dolce

torta golosa al cioccolato alla confettura di fragoline di bosco

ricottina di capra con mosto di fichi

Daniela Pulci RAI 1 La vita in diretta

Valerio Alfonzetti Tutto Porsche

Ispirata al film LA DOLCE VITA di Federico Fellini

Ispirata al film Il Sorpasso di Dino Risi

Ingredienti per 8-10 persone

Preparazione

Ingredienti per 4 persone:

Preparazione:

• 200 gr di farina • 60 gr di cioccolato fondente (cacao superiore al 62%) • 1 dl di latte • 100 gr di burro • 200 gr di zucchero di canna • 2 uova ½• 1 bustina di lievito in polvere • 3 cucchiai di panna • 350 gr di confettura di fragoline di bosco

Tritare il cioccolato fondente e versarlo in un pentolino unendo il latte a temperatura ambiente. Far sciogliere a fuoco lento il cioccolato con il latte Mettere in una ciotola lo zucchero di canna, aggiungere il burro ammorbidito a temperatura ambiente e amalgamare. Unire le uova una alla volta e la farina precedentemente setacciata con il lievito. Lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo ed aggiungere infine il cioccolato fuso e la panna. Versare nella tortiera precedentemente imburrata. Mettere nel forno, preriscaldato a 170°, e far cuocere per 40-45 minuti. Lasciar raffreddare la torta completamente. Con un coltello ben affilato dividerla a metà in senso orizzontale, ottenendo due dischi e distribuire su quello di base la confettura di fragoline di bosco. Per la copertura Spezzettare il cioccolato in un pentolino, unire il burro e far sciogliere il tutto a fuoco molto basso. Aggiungere al composto lo zucchero a velo e mescolare fino a ottenere una crema fluida. Ricoprire la torta con la crema stendendola con una spatola in modo uniforme anche sui bordi. Lasciare raffreddare fino a che la copertura non si è indurita, quindi servire.

• 300 gr di ricotta • 2 cucchiai di zucchero • 1 cucchiaio di panna liquida • saba di fichi

Prendere la ricotta fresca, setacciarla in una coppa di ceramica, aggiungere due cucchiai di zucchero e un cucchiaio di panna. Sbattere con frustino energicamente fino ad amalgamare il tutto aggiungendo la saba di fichi. Lasciare in frigorifero per 4 ore. Servire in coppette aggiungendo gocce di saba di fichi.

Per la copertura • 150 gr di cioccolato fondente (cacao superiore al 62%) • 100 gr di zucchero a velo • 30 gr di burro

STRUMENTO DI COTTURA: TORTIERA CONICA IN ALLUMINIO

Il Vino: moscato di terracina doc amabile

Il Vino: aleatico di gradoli doc

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VINI DOC

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