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ISSUE #5 FEB/MAR 2009 text: italian/english - www.picamemag.com
LASCIATI PÌZZICARE
VE LO AVEVAMO PROMESSO ED ECCOLO QUI... UN PÌCAME TUTTO NUOVO! NUOVA VESTE GRAFICA, NUOVE RUBRICHE, CONTENUTI PIÙ APPROFONDITI E, COME SEMPRE, DI QUALITÀ. IL NOSTRO BLOG, LA NOSTRA “FINESTRA SUL MONDO”, SI STA RIVELANDO UN ECCEZIONALE TERRENO DI AVANSCOPERTA GRAZIE AL QUALE VENIAMO A CONTATTO, OGNI GIORNO, CON NUOVE REALTÀ PROGETTUALI. E VE LE PROPONIAMO IN QUESTO QUINTO NUMERO “AD ALTO TASSO DI CREATIVITÀ”. ECCOVI SERVITO, ANCHE QUESTO MESE, IL VOSTRO ANTIDOTO QUOTIDIANO CONTRO LA NOIA. LASCIATEVI PÌZZICARE! ANDREA BERRETTA
WE HAVE PROMISED AND HERE IT IS: A BRAND NEW PÌCAME! RENEWED IN GRAPHIC DESIGN, WITH NEW SECTIONS, MORE CONTENTS AND OUR CONSTANT RESEARCH FOR QUALITY. THE BLOG, OUR DIALOGUE BOX WITH THE WORLD, OPENS EVERYDAY CUTTING-EDGE REALITIES AND HERE THEY ARE, IN THE FIFTH ISSUE AT “HIGH DENSITY OF CREATIVITY”. PÌCAME: YOUR DAILY DOSE OF ANTIDOTE AGAINST BOREDOM. GET PINCHED! CREATIVE DIRECTOR
INDEX
04. BILL FERENC 10. SAM COTTON 16. 123KLAN 22. AU CONTRAIRE / dario albini 28. PÌC MY PIC / devis zambruno 34. AROUND YOU / moustache collectif 40. DESIGN CANDIES / arabeschi di latte 46. CENT’ANNI DI FUTURISMO 50. CONTAMINATION / dan deacon 54. credits 56. translations
bill ferenc Bill Ferenc è un illustratore e un grafico freelance che vive a Minneapolis. È nato e cresciuto nella graziosa città di Wyandotte nel Michigan ed ha sempre saputo che nella vita avrebbe fatto l’artista o l’archeologo. Dopo aver vinto il primo premio al concorso di Halloween ha capito definitivamente che l’arte sarebbe stata la sua vita. Trae ispirazione dal corpo umano e dalle relazioni umane che ama esplorare attraverso il colore, collage di forme e semplici tratti a matita. Disegnare e dipingere sono le sue attività preferite ma ama anche suonare le tastiere. Il suo obiettivo è soddisfare il sogno che ha fatto da bambino di girare il mondo, visitare Stonehenge e le piramidi di Giza.
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sam cotton Sam Cotton ama da sempre la moda. Il suo lavoro è incentrato principalmente sui vestiti e sulle persone. Le tecniche che utilizza maggiormente sono l’acquarello e la matita. I suoi disegni non sono mai troppo realistici e Sam cerca, giocando con i particolari, di aprire una nuova dimensione dell’illustrazione contemporanea. Grazie alla sua tecnica e al suo amore per i particolari, Sam Cotton si è ritrovato a collaborare come disegnatore di texture per la moda per importanti realtà come Alexander McQueen e J.W Anderson. Le sue creazioni sono state esposte alla Settimana della Moda di Milano e verranno presentate alla prossima Fashion Week di Londra.
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123klan 123Klan è uno studio creativo fondato nel 1992 in Francia da Mrs klor e Scien. Attualmente la loro sede è a Montréal e sono specializzati in nuove strategie e tendenze. Il loro studio offre consulenze creative, art direction, branding, illustrazione, toy design, fumettistica e conferenze. Mrs klor e Scien nella vita fanno anche graffiti, bevono, fumano marijuana, spacciano droga, vendono armi, contrabbandano auto, uranio, reni, koala, foche, e delfini (vivi o morti, crudi o ben cotti dipende come vi piacciono). Non proccupatevi però, sono ragazzi gentili e di talentuosi.
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AU CONTRAIRE / DARIO ALBINI Il y a des moments de la vie où une sorte de beauté naît de la multiplicité des ennuis qui nous assaillent. Marcel Proust L’ILLUSTRAZIONE NON VA MAI PRESA ALLA LEGGERA. ILLUSTRATORI NE VEDIAMO TANTI, PRESUNTI ARTISTES E CONCEPTUELS. PRENDERE UNA MATITA NON BASTA, DOVETE AGGIUNGERE DEI VALORI E TRASMETTERLI CON IL VOSTRO TALENTO. QUALCOSA CHE RESTI E SI FACCIA RICORDARE PER QUEL CHE COMUNICA, CHE SIA SIGNIFICATO O BELLEZZA. ANCHE IN ITALIA CI SONO ALCUNI TALENTI. VI CONSIGLIO DI PERDERVI NEI DETTAGLI E NELLA SIMBOLOGIA DEI “SANTI CHE URLANO” DI DARIO ABLINI, UN ILLUSTRATORE MILANESE CHE MI HA COLPITO CON QUESTA SUA DISSACRANTE SERIE. DARIO ALBINI, CLASSE 1984, È NATO E VIVE A MILANO, SI È LAUREATO ALLO IED DOVE È STATO ANCHE DOCENTE DI ILLUSTRAZIONE. È PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ILLUSTRATORI. CREATIVO, SOPRA LE RIGHE, ESTROSO, IDEALISTA E VIAGGIATORE. I SUOI SANTI CHE URLANO SONO IL MANIFESTO DEL SUO TALENTO.
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PÌC MY PIC / DEVIS ZAMBRUNO ESISTONO PERSONE IN GRADO DI EMOZIONARE ATTRAVERSO UN SEMPLICE SCATTO FOTOGRAFICO. PERSONE CHE DIETRO AD UNA PICCOLA LENTE ESPRIMONO TUTTA LA LORO CREATIVITÀ. SBROKKED
Cosa cerchi nelle tue foto? La spontaneità delle persone e l’attimo da vivere. Da quanto scatti? Non mi ricordo ma saranno quindici anni almeno, sono un romantico ma per usare un termine tecnico potrei dirti “old school”. Che macchine usi? Ottiche? Attrezzatura? Le mie compagne sono una Nikkormat EL con un 28/105 ed una Asahi Spotmatic con ottiche Takumar. Per tutti i miei gusti.
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Chi ti credi di essere? Credo di essere un po’ curioso. Perchè tutto o quasi bianco e nero ? Perchè il colore in pellicola a volte mi sembra finto. Quanti rullini avrai sviluppato nella tua vita? Non saprei contarli. Questo forse è il secondo! :) Per quale motivo dai sempre un titolo o un commento alle tue foto? Per rivivere e trasmettere la sensazione che ho provato durante lo scatto.
ci penso io a farvi ridere 29
peace & love 30
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adamo ed eva
AROUND YOU / MOUSTACHE COLLECTIF SI CHIAMA “BAFFO” IL PELO EVIDENTE CHE CRESCE TRA LA NARICE E IL LABBRO SUPERIORE. NELLA GRANDE MAGGIORANZA DEI CASI È PREROGATIVA DEGLI UOMINI, NEI QUALI È UN CARATTERE SESSUALE SECONDARIO. ABBIAMO CONCLUSO IL 2008 PENSANDO DI PORTARCI DIETRO NELL’ANNO NUOVO L’ACCESSORIO PIU DESIDERATO, IL MUST PIÙ INVIDIATO, ANCHE DA NOI DONNE. IL BAFFO. IRRESISTIBILE IN TUTTE LE SUE FORME, SOTTILE ED ECCENTRICO COME QUELLO DI SALVADOR DALÌ, DECISO E CORPOSO COME QUELLO DI ZORRO, CURATO COME QUELLO DI CHARLIE CHAPLIN. ECCO UN COLLETTIVO DI BRUXELLES ALQUANTO INSOLITO E MANIACO DEL BAFFO: MUSTACHE COLLECTIF. ELEONORA CARISI
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Chi si nasconde dietro a quei baffi? Il progetto nasce due anni fa quando ho deciso di raggruppare un paio di amici e artisti che ho incontrato o addirittura conosciuto tramite Myspace. Abbiamo organizzato un evento nell’autunno 2007 al quale hanno partecipato oltre 30 artisti da tutta Europa (Belgio, Spagna, Italia, Francia, Inghilterra ecc.). Oggi siamo 9 artisti tra i 20 e i 30 anni ed alcuni di noi stanno ancora studiando qui a Bruxelles. Per il momento ogni artista vive in questa città ma ci occupiamo anche di progetti in giro per l’Europa. La nostra caratteristica principale è la flessibilità. Se avvertiamo un
certo feeling con qualche artista, lo invitiamo a prendere parte al nostro gruppo. Fotografi, pittori, grafici, illustratori, fashion designers e textile designers costituiscono il nostro collettivo. Ci capita di organizzare performance ed eventi di video arte. Ora immagino che tu ci definirai come una realtà eclettica e multi sfaccettata giusto? E pensare che abbiamo anche un amico che gestisce le nostre pubbliche relazioni e coordina i nostri eventi. Il vostro logo mi ha davvero colpito, così semplice eppure dal carattere così comunicativo. Perché avete scelto proprio i baffi come simbolo per identificare il vostro 35
lavoro? Cosa significano per voi? Il nostro logo è stato disegnato da uno dei nostri illustratori: Romario (www.thisiscrap.org). Lo ha disegnato in maniera così semplice che abbiamo immediatamente percepito che avrebbe rappresentato perfettamente il nostro approccio sartoriale al lavoro. Concordo pienamente che arrivi alle persone in una maniera spontanea e naturale e questo è l’aspetto più importante per noi: essere capaci di raggiungere vari tipi di gruppi e di persone. Il motivo per cui abbiamo deciso di scegliere I baffi è per il loro valore simbolico e la loro abilità comunicativa. Il baffo è anche divertente e noi non amiamo prenderci troppo sul serio. Siete una sorta di scatola all’interno della quale si trovano diversi tipi di artisti, dai fotografi, agli illustratori, ai designer ecc. Come scegliete i vostri collaboratori? Avete un target specifico e cosa devono avere in comune tra loro? Il nostro gruppo non è un elemento chiuso, non apparteniamo a nessuno e nessuno appartiene a noi. Selezioniamo i nostri progetti meticolosamente e lasciamo decidere all’artista se desidera prendere parte o no al progetto, in concomitanza con i suoi impegni. Ogni artista condivide un certo senso estetico con gli altri anche se il background dal quale provengono è differente. Cerchiamo di creare il giusto bilanciamento 36
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tra l’espressione individuale e l’identità del gruppo. Raccontatemi di più del vostro quartier generale. È lo stesso posto dove hanno luogo le vostre mostre o è una location differente? Non abbiamo un quartier generale perchè giriamo molto per mostre ed allestimenti. Cosa deve fare qualcuno interessato al vostro progetto per farvi parte? Come si deve muovere? Se qualcuno fosse interessato a far parte del gruppo è sufficiente mandare una selezione di immagini, lavoro e progetti all’indirizzo moustache.collectif@ gmail.com oppure contattarci sul Myspace (www.myspace.com/ moustachecollectif). Avete mai pensato di creare una collezione di abbigliamento date le innumerovoli “mani” e “baffi” con cui fate progetti? Fino ad ora non abbiamo pensato ad uno shop o ad una collezione di vestiti ma abbiamo creato una serie di accessory e t-shirt che vendevamo in passato (www.moustache-art. blogspot.com). Abbiamo prodotto anche una collezione di gioielli ed una collezione di opere che vendiamo durante I nostri eventi.
myspace.com/moustachecollectif 38
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DESIGN CANDIES / ARABESCHI DI LATTE IN QUESTO QUINTO NUMERO DI PÌCAME AFFRONTIAMO UN TEMA NUOVO, IL FOOD DESIGN, E LO FACCIAMO IN COMPAGNIA DI ARABESCHI DI LATTE. MICHELA BADO
Ciao ragazze, innanzitutto grazie e benvenute su Pìcame. Toglietemi subito una curiosità: come mai avete scelto il nome Arabeschi di Latte? È legato a qualche esperienza particolare o è un nome di fantasia? Il gruppo nasce nel 2001, per gioco, con il progetto “Come nuovo”: tanti vestiti usati rivisitati e appesi al soffitto di un locale, a disposizione degli ospiti per travestirsi e mascherarsi. Il nome viene proprio da questo primo progetto: i vestiti erano infatti “customizzati” con pizzi merletti e decorazioni varie, da qui la parola “Arabeschi”. La parola Arabeschi è però un concetto filosifico barocco un po’ troppo altisonante… ecco allora “di latte” per smitizzare, per essere un po’ più bambine cattive, per rendere evidente un’ossessione! Il nome è piaciuto e quindi è rimasto fino ad oggi. La vostra attività, oltre che di ricerca e di sperimentazione, 40
si basa sul concetto di piacere e felicità attraverso il cibo. Quanto è importante per voi riscoprire e rieducare ai sapori e al gusto? Riscoprire sapori e rituali del passato, è importante. Abbiamo sempre cercato di utilizzare e rievocare prodotti e rituali un po’ dimenticati. In particolare, negli ultimi due anni, portiamo avanti il progetto “BQ_interactive dinner”. Una cena interattiva il cui obbiettivo è quello di far ritrovare il piacere del cucinare e, soprattutto, quello di cucinare insieme, agevolando la socializzazione e lo scambio di un’esperienza. Al centro dello spazio c’è ogni volta un grande tavolo comune, costruito con semplici cassette di legno, su cui si trovano tutti gli strumenti da cucina. Mortai, grattugie, pelapatate, fruste, spremiagrumi, coltelli, mattarelli e tanti altri strumenti che usavano le nonne e che ormai nelle cucine di oggi sono stati
mia market / via panisperna 225 roma 41
sostituiti dalle rispettive e più o meno tecnologiche versioni elettriche. Grazie agli strumenti gli ospiti preparano pesti e salse, vinaigrette e battuti per insaporire con semplicità gli ingredienti a loro disposizione sui banchi intorno al tavolo centrale. Si ricrea così per una sera una cucina di casa dove riscoprire rituali casalinghi spesso dimenticati e confrontarsi. Il Picnic Notturno, Magic Moments, Companatico, non sono che alcuni esempi di quelle che sono vere e proprie esperienze ed occasioni di socializzazione. Nell’era di Facebook e del social networking, come vivete il fenomeno della socializzazione?
Il concetto di “Social” è un elemento chiave della ricerca di Arabeschi di Latte, e a questo si lega la ricerca dell’”occasione” come strategia creativa. Le occasioni, create prevalentemente attraverso il cibo e il suo potere comunicativo e di fascinazione, fanno entrare nel progetto l’aspetto esperienziale. Si creano delle esperienze, si predispongono delle situazioni che attivate dal fruitore possono appunto generare forme di socialità. Ecco l’idea, la logica dell’eating event. Il pic nic notturno è stato il primo. Avete da poco inaugurato il Mia Market a Roma, uno spazio che non si propone solo come una vera e propria bottega dove acquistare prodotti ma un luogo
gnocchi bar / designersblock / londra 2008 42
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dove organizzate workshop e corsi di cucina. Riscoprire la tradizione adattandola alla contemporainetà, mettendo la persona al centro quindi… I nostri progetti nascono come elaborazioni di aspetti del quotidiano, della cultura popolare, della memoria, con una riflessione continua sul nuovo, interpretandone cambiamenti culturali, percezioni, manie collettive. Anche per il Mia Market è stato così, ed è così quotidianamente visto che lo spazio cambia con il passare dei mesi e delle stagioni. Il Mia Market è infatti uno spazio sperimentale, una sorta di mercato nel salotto dove le persone possono fare la spesa e poi andare a casa, oppure fermarsi tra i tavoli e le sedie a disposizione e prepararsi per esempio una spremuta con le arance vaniglia appena comprate. I prodotti sugli scaffali sono di qualità, biologici, prevalentemente laziali e spesso sfusi per ridurre al minimo l’impatto del packaging. Entrando la sensazione è di trovarsi in una casa di amici dove per sbaglio è stata lasciata aperta la porta. Questa sensazione si amplifica nei giorni dove si fanno i laboratori culinari: lo spazio diventa una cucina collettiva dove si impara a preparare tortellini, ravioli, tagliatelle che i partecipanti si portano a casa pronti per essere cucinati. Per concludere, progetti per il futuro, sogni nel cassetto… Progetti per il futuro…
Durante Taste, a Firenze, il prossimo marzo, presentiamo due progetti a cui teniamo molto. Una nuova tappa di “BQ_ interactive dinner”, nei suggestivi spazi del museo Marino Marini e il progetto “Multicibo_una mensa multietnica”, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti. Si tratta di un insieme di laboratori culinari per bambini, in particolare quello condotto da Arabeschi in prima persona sarà: “Gnocchi bar mondo”. Una versione multietnica del progetto Gnocchi bar, presentato alla scorsa settimana del design a Londra. Questa volta si imparerà a fare non solo i classici gnocchi di patate, ma anche gnocchi cinesi, giapponesi, ungheresi… per una mensa multietnica, appunto. Sogni nel cassetto... Tra i tanti una serie di libri ricette, diversi. Un saluto ad Arabeschi di Latte e ancora brave.. Continuate a sperimentare e ad aprire nuove strade. Ce n’è sempre un gran bisogno. www.arabeschidilatte.org
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CENT’ANNI DI FUTURISMO Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. CENT’ANNI FA, IL 20 FEBBRAIO 1909, SUL QUOTIDIANO FRANCESE “LE FIGARO” COMPARIVA IL “MANIFESTO DEL FUTURISMO”, FIRMATO DA FILIPPO TOMMASO MARINETTI E ALTRI ARTISTI E SCRITTORI. VALENTINA SETTOMINI
Era già comparso il 5 febbraio 1909 nel quotidiano bolognese “La gazzetta dell’Emilia”, ma “Le Figaro” diede al Manifesto del Futurismo una prestigiosa visibilità internazionale. A tale manifesto ne seguirono altri, su vari temi (persino sulla moda), e i principali autori furono Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Luigi Russolo e Gino Severini. Oggi, nel 2009, in tutta Italia si stanno organizzando i festeggiamenti per il centenario, in particolare a Milano, città dove il Futurismo è nato ed ha vissuto la sua prima ed entusiasmante stagione, e a Roma, città in cui nel primo dopoguerra esplose un fervore innovativo e sperimentale che si nutriva di stimoli eterogenei plasmati dalla ricerca futurista. A Milano è stata allestita una mostra di 400 opere a Palazzo Reale e un programma di eventi che spaziano dall’arte, alla musica, allo spettacolo in tutta la città e per tutto il 2009. A Roma, invece mostre, spettacoli, arte, scrittura ed un grande evento “Futuroma. Futurista, 100 anni del Manifesto Futurista di Marinetti”. 46
L’avanguardia futurista è stata capace di concentrarsi e di mettere in luce tematiche che ancora oggi sentiamo come vicine ed attuali: la Velocità, la Metropoli, l’Individuo e la Guerra (intesa come “igiene del mondo”). Ovviamente tale movimento ha anche avuto dei lati “bui” (alcuni credono che abbia contribuito alla nascita degli stati totalitari); diede vita tuttavia a mentalità estremamente lucide nei confronti dei segnali della modernità. La loro estetica della velocità, in particolar modo, vede prevalere l’elemento dinamico, il movimento che coinvolge l’oggetto e lo spazio in cui esso si muove. Tematica fortemente sentita all’inizio del Novecento, epoca in piena rivoluzione industriale, ed ancora oggi quanto mai attuale.
giacomo balla / dinamismo di un cane al guinzaglio 47
giacomo balla / velocitĂ di motocicletta fortunato depero / studio di nitrito in velocitĂ
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fortunato depero / treno partorito dal sole 48
DAN DEACON / il genio del synth DAN DEACON (WEST BABYLON, 28 AGOSTO 1981) È UN MUSICISTA, COMPOSITORE E PERFORMER ASSURDISTA STATUNITENSE DI ELETTRONICA. PROVENIENTE DALLA SCENA MUSICALE DI LONG ISLAND, IN CUI ERA CANTANTE E FRONTMAN DELLA BAND CHANNEL 59, HA FREQUENTATO IL PURCHASE COLLEGE (NY), DOVE HA SUONATO LA CHITARRA NELLA BAND DI IMPROVVISAZIONE “GRINDCORE RATED R” E SI È LAUREATO IN COMPOSIZIONE ELETTROACUSTICA E COMPUTERIZZATA. E’ STATO ALLIEVO DEL COMPOSITORE E CONDUTTORE D’ORCHESTRA JOEL THOME. LO STILE COMPOSITIVO DI DAN DEACON È MEGLIO CLASSIFICATO COME GENERE “FUTURE SHOCK”, INSIEME A BAND COME VIDEO HIPPOS, SANTA DADS, BLOOD BABY, ECSTATIC SUNSHINE, PONYTAIL E ALTRE BAND DELL’AREA MUSICALE DI BALTIMORA. ALBERTO FERRARI
Il ritorno di Dan Deacon avviene a tre anni dal suo ultimo album Spiderman of the Rings. Il nuovo lavoro intitolato Bromst è stato registrato presso lo SnowGhost nel North Western Montana da Brett Allen. I settanta minuti del disco sono caratterizzati dalla giusta miscela tra il background elettronico dell’artista e l’energia delle sue performance. Lo stesso Deacon lo defini-
sce così: “è differente, c’è molta meno computer music ed un uso maggiore degli strumenti acustici (marimba, xylofono, glockenspiel, vibrafono, batteria, piano), il suono così è più ricco. È stato catturato su nastro con l’ausilio di numerosi sintetizzatori analogici, così da rendere l’insieme meno plastificato; è probabilmente meno orientato al dancefloor, ma allo stesso tempo è anche più in-
tenso, variegato e serio, le canzoni non debbono essere ascoltate integralmente per partecipare ad un’esperienza completa”. L’idea di mettere assieme un nucleo di sensazioni è la forza di Bromst. Deacon ha sempre puntato molto sul fattore comunicazione, è fondatore del rinomato collettivo artistico Wham City, organizzatore del festival Whartscape e curatore del tour Baltimore Round Robin.
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Ci spiega ancora Dan: “Per buona parte Bromst racchiude storie che affrontano fantasmi presenti e passati, i cicli della terra, le montagne, l’invecchiamento, il cambiamento, il tempo non lineare, la cospirazione globale, l’oppressione dello spirito ed i reami psichedelici che co-esistono tra i nostri piani materiali. Molto è cambiato dai tempi di Spiderman, il collettivo Wham City è stato messo sotto silenzio, a questo aggiungiamo qualche colpo di cuore, la riscoperta di un approccio più spirituale alla vita, elementi del genere; ecco perché Bromst porta con sè un ampio bagaglio di emozioni rispetto al disco precedente”. Un album complesso a ben vedere, che per impatto lirico e sonoro proietta Dan nell’olimpo dell’indietronica, sposando ricerca e propensione alla danza. In questi giorni la sua musica sta raggiungendo anche due paesi lontani come la Nuova Zelanda e l’Australia, dove supporterà gli High Places. Niente male per un artista che cita quasi con leggerezza Devo, Talking Heads, They Might Be Giants, Scratch Orchestra, People Like Us, Raymond Scott, Iannis Xenakis, Residents e Conlon Nanc. Visitando il suo profilo MySpace si può ascoltare la traccia Get Older, primo estratto dall’album Bromts.
www.myspace.com/dandeacon 52
DISCOGRAFIA Green Cobra is Awesome vs. the Sun / 2003 Goose on the Loose / 2003 Silly Hat vs Egale Hat / 2003 Meetle Mice / 2003 Live Recordings 2003 / 2004 Twacky Cats / 2004 Porky Pig / 2004 Acorn Master / 2006 Spiderman of the Rings / 2007 Bromst / 2009
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PÌCAME MAG ISSUE #5 FEBRUARY/MARCH 2009 FREE
CREATIVE DIRECTOR ANDREA BERRETTA [INFO@PICAMEMAG.COM] EDITOR ALBERTO FERRARI PRESS OFFICE MICHELA BADO [PRESS@PICAMEMAG.COM] MANAGEMENT FABIO PERUGINI [BRAND@PICAMEMAG.COM] COLUMNS AROUND YOU / ELEONORA CARISI AU CONTRAIRE / WWW.AU-CONTRAIRE.NET CONTAMINATION / ALBERTO FERRARI DESIGN CANDIES / MICHELA BADO ILLUSTRATION / ANDREA BERRETTA PÌC MY PIC / SBROKKED GRAPHIC ANDREA BERRETTA personal portfolio www.pepperdesign.it WEB AND APPLICATIONS ALBERTO FERRARI personal portfolio www.zancudodesign.com TRANSLATIONS MICHELA BADO COVER DARIO ALBINI COPYRIGHT © PÌCAME ALL RIGHTS RESERVED NO PORTION OF THIS DOCUMENT MAY BE REPRODUCED WITHOUT PERMISSION FROM PÌCAME MAG FOR ADVERTISING PLEASE CONTACT: INFO@PICAMEMAG.COM
TRANSLATIONS
PAG. 4 / BILL FERENC
illustration.
Bill Ferenc is a freelance illustrator and graphic designer living in Minneapolis. He was born and raised in the lovely little town of Wyandotte, Michigan, and knew from a young age he either wanted to be an artist or an archeologist. After winning 1st prize in a Halloween art contest, he realized art was his destined path. He finds inspiration in the human body and human relationships, and enjoys exploring these themes with collaged shapes and colors and simple graphite drawings. Drawing and painting are his most favorite activities, but he holds a sincere passion for playing the keyboard. His goal is to one day travel the world, fulfilling childhood dreams of visiting Stonehenge and the Great Pyramid of Giza.
Sam has discovered through the way he works and his love for fine detail drawing he has fallen into contemporary fashion print design, working for the likes of Alexander McQueen and J.W. Anderson, having had his prints shown at Milan fashion week and soon to be shown at London Fashion week.
PAG. 10 / SAM COTTON Sam Cotton has always loved fashion. Predominantly he tries to focus his work around clothing or people as really it is what he enjoys drawing the most! He is happy that most of his editorial commissions so far have been around this subject! He tends to do a lot of pencil and watercolor work. He tries not to fill his drawings with too much realism but tries to keep enough detail in to draw a new edge of contemporary 56
PAG. 16 / 123KLAN 123Klan is a creative studio founded in France in 1992 by Mrs klor and Scien. We are currently based in Montréal, specializing in new strategies and tendencies. We offer creative consulting, art direction, branding, illustration, toy design, character design, and conferences. We also do graffiti, drink alcohol, smoke ganja, sell drugs, knives, machine guns, uranium and kidneys, as well as many endangered pets, like koalas, seals and dolphins. (Dead or alive. Rare or “a la plancha”, depends how you like it...) Do not worry. We are nice and talented people. PAG. 22 / AU CONTRAIRE Illustration has to be taken seriously. We see everyday illustrators,
true or presumed artists and conceptual ones. Catch a pencil and start drawing is not enough, values must be added and most of all communicated through your talent. Something able to last in time, to be remembered for what arouse, for its meaning and beauty. In Italy there are a lot of talented people. I suggest you to get lost in the details and symbolism of the “Shouting saints” by Dario Albini, an illustrator from Milan that has impressed me so much with his desecrating series. Dario Albini born in 1984 in Milan where he lives. He graduated at the IED where also taught illustration. He is president of the Italian Illustrator Association. Creative, extroverted, idealist and traveler as he liked to define himself, Dario with his Shouting Saints has signed the manifesto of his talent. PAG. 28 / PÌC MY PIC Name? Devis Zambruno. What do you try to fix in your photos? The spontaneity of people and the carpe diem. Since when has you started shooting? I can’t remember exactly but i have been shooting for fifteen years, i’m a romantic and using a technical term i can consider myself of the old school.
What kind of camera do you use? Optical? My friends are a Nikkormat EL with a 28/105 and an Asahi Spotmatic with optical Takumar. Who do you think you are? iI think i’m a curious guy. Why most of your works are in black and white? Because the colors of films seems too much fake to me. How many films do you think you have process? I can’t count them all. maybe this is the second! Why do you always title or add a comment to your works? For communicating the sensation i felt when i shooted. PAG. 34 / AROUND YOU A moustache is facial hair grown on the upper lip. Often the term implies that the wearer grows only upperlip hair while shaving the hair on his chin and cheeks. Growth of all facial hair would constitute a beard. Most of the time is a prerogative of man for which represents a secondary sexual character. Irresistible particular every shape it takes, thin or eccentric as the one of Salvador Dalì, marked and thick as Zorro one or tidy as Charlies Chaplin’s, the moustache is the most envied must. Here is a Bruxelles team quite peculiar and obsessed by moustache: Mustache Collectif. Who stands behind this moustache? The project started about two years ago when I decided to re-group a few of my friends and some artists I have met through myspace or heard 57
about them. We did a show in fall 2007 where there were about 30 artists from all over Europe. (Belgium, Spain, Italy, France U.K etc…) Today we are 9 artists from 20 to 30 years and some of us are still studying here in Brussels. At the moment each artist lives in Brussels but we follow projects all around Europe. Our main characteristic is the flexibility and we invite people to join our group if we fell a certain feeling. Photographers, painters, graphic designers, illustrators, fashion designers and textile designers constitute the group. We sometimes organize live performances and video art. So I guess now you are going to say we are pretty eclectic and multifaceted aren’t you? We also have a friend that helps us as P.R and coordinates our shows (dossier and budgets). I’m so impressed by your logo, so simple but at the same time so communicative. Why do you choose mustache to identify your work. What does it mean to you? Our logo was created by one of our illustrators: Romario (www.thisiscrap.org) He drawn it so naturally that we immediately felt it was perfect for representing our hand made approach to work. I agree that people understand it easily and spontaneously and this is the most important aspect for us: to be able to reach different types of audiences. The reason why we choose a moustache is for its symbolic value and its communicative ability to be understood by different artists. Mousta58
che is also funny and we don’t like to take ourselves too seriously. You are a sort of box where to find different kind of artists as photographers, illustrators, designers etc... How do you choose your artists? Do you have a specific target and what do they have in common? Our group is not a closed element, we don’t belong to anyone and no one and belongs to us. We select our projects meticulously and let the artists decide whether or not to participate according to their personal deadlines, etc. Each artist shares a certain aesthetic feeling with the others though the backgrounds are different. We try to create the right balance between individuality expression and the identity of the group. Tell me more about your headquarter. Is the same place where you do your expositions or you have a different location? We don’t have an headquarter as we travel and move for exhibitions pretty everywhere. What is the requirement to join your collective? If someone is interested in “joining” it’s necessary to send us images of works, projects etc. at moustache. collectif@gmail.com or on our myspace www.myspace.com/moustachecollectif. Have you ever think about a clothes collection? Right now we have no shop or clothing collection but we are thinking about creating different accessories
as t-shirts and stuff we sold in the past (to see them go to our blog www.moustache-art.blogspot.com) we created also jewels and art piece we sold during our craft sales
cation to flavours and taste? Re-discover tastes and rituals of the past is really important. We have always tried to use and re-evoke products and gestures partially forgotten, most of al in the last two years with the project BQ_interactive PAG. 40 / DESIGN CANDIES dinner. An interactive dinner with the aim to For the fifth issue of Pìcame we have get people re-discover the pleasure decided to face a brand new subject, of cooking and most of all, the beaufood design with Arabeschi di Latte. ty of cooking together as a way for socializing and exchanging experienHi girls, first of all thank you and ces. In the centre of the room there welcome on Pìcame. Let’s begin with is always a big table with simple a pure curiosity: Why did you choose wooden crate with all the cooking the name Arabeschi di Latte (Milky tools. Arabesques)? Is it linked to a special Mortars, graters, potato peelers, whiexperience or it just came out from sks, squeezers, knives, rolling pins fantasy? and other tools used by our grannies The group born in 2001 for fun with that, in the contemporary kitchens, the project “Come nuovo”: lots of have been substituted by their elecsecond-hand revisited clothes hung tric and modern models. on the ceiling, at disposal of peoThanks to their tools guests can ple for disguising and dressing up. prepare pesto sauce and creams, Our name came out from this first vinaigrette and chopped for flavouproject: all clothes were customized ring with simple ingredients at their with laces and so derived the name disposal in the tables around the “Arabesques”. central one. The word Arabesque recalls a baA way to re-create an home atmosroque philophical concet and it was phere for the re-discover of gestures too much resounding…so we added usually forgotten and a chance to the adjective “milky” that acts as a interact. soften element, for playing the part of bad girls and materializing an ob- The night time pic-nic, magic mosession! People liked the name and ments, companatico are some of the so here it is…until today. examples of real experiences and Your activity, beyond experimentation occasions for socialing. In the face and research, is based also on the book era and in the social networconcept of pleasure and happiness king one, hoe do you consider the through food. How is important for socialization phenomenon? you the re-discover and the re-edu- The “Social” concept is a key ele59
ment for the Arabeschi di Latte research and it is linked with the search for the “chance” as a creative strategy. The chances, created most of the time through food and its comunicative and bewitching power are part of the “experincing” aspect of our project. We create experiences, we search for situations that once activated by the consumers, become able to create socialization phenomena. Here is the idea, the logic that stands behind the “eating event”. The night time pic-nic was the first one. You have recently opened the Mia Market in Rome, a special place that is not only a true grocer’s shop where to but genuine products but also a space for workshops and coking courses. Re-discover tradition with a contemporary attitude, putting the people in the center then… Our projects born from formulations, daily aspects, popular culture, memory and ongoing reflexion of what is “new” trying to interpret cultural changings, perceptions and collective mania. Also for the Mia Market this has been the processa s everyday is changes according with the passing of time, months, Seasons. The Mia Market is an experimental place, a sort of market – living room where people can do shopping and then go home or stay for preparing a juice with the orange and the vanilla just bought. Products on the shelves are all genuine, biological, most of the time 60
from the Lazio region and loose for reducing the packaging impact. Entering in the Mia Market is like finding at home of friends that has accidentally forget the door opened. This sensation is enhanced during the days of cooking laboratories: the shop become a collective kitchen where to learn the tortellini recipe, the ravioli and tagliatelle that participants bring home once prerared and ready to be cooked. Lat but not least, projects for the future, dreams… During Taste in Florence that will take place next march we will present two very important projects for us: a new step for BQ_interactive dinner in the beautiful surrounding of the Museo Marino Marini and the project“Multicibo_una mensa multietnica”, (Multi-food_a multiethnic meal) in collaboration with the Innocenti Institute. A series of cooking laboratories for children and in particolar, those by Arabeschi di Latte will be “gnocchi bar mondo” (gnocchi bar world). A multi-ethnic version of the project Gnocchi bar presented last year during the London Design Week. This time we will teach not only how to prepare the famous Italian potatoes gnocchi but the japanese, the Ungarian ones etc…for a multi-ethnic meal. Dreams: a series of cooking books and many more. A special thanks to Arabeschi di Latte and compliments.
Keeps on experimenting and opening In Rome, instead, there will be exhinew ways… it’s always worthwhile. bitions, shows, art, writings and a big event called “Futuroma. Futurista, 100 anni del Manifesto Futurista PAG. 46 / A CENTURY OF di Marinetti”. FUTURISM The Futurist avant-garde has been able to focus and underline some “We affirm that the magnificence of aspect of primary importance in our the world has gained a brand new contemporary society: the culture beauty: the beauty of speed”. for Speed, Metropolis, Individual and War (seen as the “hygiene of the A century ago, on the 20th February World”). 1909, the French newspaper “Le Obviously this movement has even Figaro” published the “Manifesto del had some “dark” sides (somebody Futurismo”, signed by Filippo Tomthinks that it has contributed to the maso Marinetti and other artists and birth of the Totalitarian Regimes); writers. anyway, they were extremely able to It was already presented, on the forecast the symbols of modernity. 5th February 2009, in the Bologna’s In their “aesthetics of Speed”, above newspaper “La Gazzetta dell’Emilia”, all, they gave a primary importance but “Le Figaro” gave it a prestigious to the dynamic element, the mointernational forefront. vement involving objects and the Other manifestos followed the first space. At the beginning of the ‘900 it one, about various topics (even was a contemporary attitude as they about fashion!), and the main auwere living the Industrial Revolution, thors were Umberto Boccioni, Carlo but looking at nowadays, at our freCarrà, Giacomo Balla, Luigi Russolo netic metropolitan lives, it seems to and Gino Severini. be more actual than ever. Nowadays, on 2009, everywhere in Italy celebrations are taking place for the Centenary: in Milan, the city where the Futurism was born and has lived its first and exuberant season and in Rome where, during the first post-war period, the innovative and experimental fervour was nourished by heterogeneous stimulus moulded by the Futuristic research. In Milan will take place an exhibition of 400 works of art together with a programme full of events, art, music and show along the year. 61
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