Newsletter eurodeputatipd n4 luglio2015

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EDITORIALE

STRASBURGO Plenaria Strasburgo 6-9 luglio

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Patrizia Toia capodelegazione degli eurodeputati Pd, vicepresidente commissione Industria patrizia.toia@europarl.europa.eu

i fronte alla crisi della Grecia e allo stallo dei negoziati, noi siamo tra quelli che non si rassegnano a “gettare la spugna”. Siamo tra quelli che sentono la responsabilità storica del momento e se la assumono con coraggio. La responsabilità però non è solo del Consiglio, della Commissione e dei creditori, la responsabilità è anche della Grecia e anche di Tsipras, verso il suo popolo e verso tutti gli altri popoli dei Paesi dell’Unione. Il premier greco deve assumere una posizione chiara, se non vorrà dare un’alibi puntuale a coloro che perseguono la Grexit. Siamo lieti di sapere che giovedì sera il governo greco ha approvato una proposta di accordo che è stata inviata alla Commissione europea. Ora tocca ai creditori dare prova di responsabilità e flessibilità. Se le proposta che avanza il governo greco sono credibili e adeguate, anche l’Europa potrà dare prova di disponibilità, cominciando ad affrontare il tema del debito, per il quale già da tempo esistono allo studio proposte ragionevoli. Ma bisogna marciare insieme, tutti, nella stessa direzione Da parte sua Tsipras deve ricostruire la credibilità e la fiducia tra le parti e per questo lo invitiamo a dare una prova inequivocabile della volontà di arrivare ad una soluzione concreta approvando le riforme al Parlamento di Atene già domani. Fughi i dubbi che ancora permangono, anche fra i suoi amici, su quali siano le

sue reali intenzioni finali. In ballo non c’è solo la Grecia, in ballo c’è l’Europa, come ha detto il presidente del Consiglio italiano. E se l’Europa ha perso l’ordine delle priorità, se ha scambiato i fini con le procedure, se ha smarrito la sua ragione d’essere, se ha indebolito le fondamenta democratiche non è per caso. Se siamo arrivati fino qui è perché l’unità non è stata completata, l’integrazione è andata a singhiozzo, la forza politica è stata messa in discussione dai rigurgiti nazionali o addirittura nazionalistici, come vediamo nel Parlamento europeo, e non aiutano i vertici bilaterali in questo senso. E allora che cosa pretendere da un’Europa a cui non abbiamo dato la sovranità necessaria? Lo dico con la forza di un Gruppo, quello dei Socialisti & Democratici che in questi anni, nel Parlamento Europeo,più volte, solitariamente, ha chiesto un cambiamento della politica economica e della politica sociale dell’Europa. Di un gruppo che ha lottato per rafforzare politiche e istituzioni dell’Europa, che ha bisogno di una vera e propria “governance”, cioè di sovranità e di strutture appropriate. Ma come Socialisti & Democratici ci siamo ritrovati soli. Ora a tutte le forze europeiste (o che si dicono tali) del Parlamento va lanciata la sfida di un cammino nuovo, di un cambiamento forte: rifondare l’Europa e darle un programma e un progetto di crescita e di lavoro.

AGENDA LUNEDÌ

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LUGLIO

Conferenza sulle politiche europee relative alla lotta al traffico di droga e al crimine organizzato (co-organizzatrice on.Elly Schlein) Ore 15.00 - Sala PHS5B01 Parlamento europeo – Bruxelles

MERCOLEDÌ Inaugurazione della mostra

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LUGLIO

fotografica sulle torture inflitte ai prigionieri siriani da parte delle forze armate siriane (tra i promotori on.Antonio Panzeri) Ore 13 – Lato Emiciclo Parlamento europeo - Bruxelles

NEWSLETTER EurodeputatiPD plenaria Strasburgo 6-9 Luglio

Dibattito con Tsipras - Un accesso dibattito ha scaldato la Plenaria di luglio. Il Primo ministro greco Alexis Tsipras, in visita al Parlamento europeo, ha discusso con gli eurodeputati una possibile soluzione alla crisi greca. Al dibattito hanno anche partecipato il Presidente della Commissione europea JeanClaude Juncker e il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. TTIP - Il Parlamento ha anche adottato la sua posizione rispetto alle negoziazioni sul TTIP. I parlamentari hanno insistito in particolare sulla necessità di istituire un sistema pubblico (e non privato, come proposto in precedenza) per la risoluzione dei contenziosi giuridici tra investitori privati e gli stati in cui l’investimento è attuato. Emissioni Co2 - Gli eurodeputati hanno anche votato per una riforma del sistema per lo scambio di quote di emissioni dell’UE. Secondo un accordo con il Consiglio, un nuovo strumento, la riserva di stabilità del mercato, servirà a ridurre il surplus dei diritti di emissione destinati al mercato al fine di sostenerne il prezzo e facilitare così la riduzione delle emissioni di CO2. Economia circolare - Le risorse dell’UE devono essere utilizzate in maniera più efficiente, hanno chiesto gli eurodeputati in una risoluzione sulla ‘economia circolare’ basata sul riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio. Diritto d’autore - Durante una discussione sulla riforma della protezione dei diritti d’autore, i parlamentari hanno chiesto di migliorare l’accesso ai contenuti online a livello transnazionale. Società transnazionali - Le società transnazionali e le società quotate dovranno fornire paese per paese le informazioni relative ai profitti, alla fiscalità e ai finanziamenti pubblici ottenuti, questa la volontà del Parlamento europeo. I negoziatori del Parlamento cercheranno ora un accordo con il Consiglio. Biglietto unico - I parlamentari si sono anche espressi positivamente sulla questione del biglietto unico. Secondo questa misura i cittadini europei dovrebbero avere la possibilità di riservare con un solo biglietto qualunque viaggio che comporti l’utilizzo di differenti mezzi di trasporto in differenti Stati membri.


La risoluzione sul TTIP

ALESSIA MOSCA membro commissione commercio internazionale alessia.mosca@europarl.europa.eu

Maggiori opportunità per le nostre PMI nell’accesso al mercato statunitense, riconoscimento delle indicazioni geografiche europee, regolamentazione dei mercati finanziari, tutela dei diritti dei lavoratori, protezione dei dati personali, mantenimento dei nostri standard ambientali, sociali e di sicurezza alimentare, eliminazione del tribunale privato per la risoluzione delle controversie tra Stato e investitore (ISDS): questi sono alcuni dei punti che costituiscono lo scheletro della risoluzione sul Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP), votata questa settimana al Parlamento europeo a Strasburgo. Una risoluzione che se fosse stata riferita a un negoziato commerciale in corso tra Unione europea e un qualsiasi altro Paese, invece degli Stati Uniti, avrebbe ricevuto molte meno attenzioni e molti più consensi anche all’interno della nostra area politica. Non è stato un percorso facile, quello che ha portato a questa approvazione a larga maggioranza: il relatore, Bernd Lange, del Gruppo dei Socialisti&Democratici, ha fatto un lavoro incredibile affinché il Parlamento europeo si esprimesse con una voce forte sull’andamento dei negoziati, agendo da protagonista in un momento

NICOLA DANTI membro commissione mercato interno e protezione consumatori nicola.danti@europarl.europa.eu

cruciale delle trattative. A nostro parere, su decisioni così importanti, che più di altre coinvolgono la società europea nel suo complesso, la ricerca di un accordo più ampio possibile dovrebbe essere valutata in maniera positiva, come vitamina ricostituente per la democrazia e non il contrario. Non è stato semplice - e probabilmente non lo sarà in futuro - sostenere la necessità di andare avanti con questo trattato visto con così tanta diffidenza da molti soggetti che si collocano agli estremi dello spettro politico. La domanda che dobbiamo porci, forse, è cosa vogliamo sia parte del nostro futuro e quale tipo di società vogliamo costruire. Questo trattato si pone come obiettivo un risultato più ampio della semplice realizzazione di un’area di libero scambio. Abbiamo la possibilità di avvicinare ancora di più i due più grandi attori economici del mondo, determinando standard con cui qualunque altro trattato commerciale che seguirà dovrà necessariamente rapportarsi: dalla tutela dei diritti dei lavoratori alla sostenibilità ambientale. Insomma, è in gioco la partecipazione alla riscrittura delle regole della globalizzazione. Non è un’ambizione sufficiente per convincerci a lavorare per un buon TTIP?

IL TWEET

NEWSLETTER EurodeputatiPD plenaria Strasburgo 6-9 Luglio

La trasparenza delle imprese Le grandi imprese e le società quotate dovrebbero divulgare informazioni in merito ai profitti realizzati, alle imposte pagate sugli utili e alle sovvenzioni pubbliche ricevute per ogni paese dove sono presenti, secondo il progetto legislativo su trasparenza e impegno a lungo termine degli azionisti approvato dal Parlamento mercoledì. Il testo prevede inoltre che i soci votino almeno ogni tre anni la politica retributiva dei manager. Per il relatore, l’eurodeputato del Gruppo S&D, Sergio Cofferati, “il voto è un importante passo avanti al fine di indirizzare, nel lungo termine, le imprese e gli investitori verso un processo decisionale orientato e garantire una maggiore trasparenza nel governo delle imprese europee e l’impegno degli investitori istituzionali e dei gestori patrimoniali”. Il testo approvato contiene importanti strumenti per la lotta contro l’evasione e l’elusione fiscale. I deputati hanno inserito nel progetto legislativo l’obbligo per le grandi imprese, ma anche per gli enti pubblici d’interesse, le società quotate e le compagnie di assicurazione, di pubblicare paese per paese le informazioni su profitti o perdite prima della tassazione, le imposte sugli utili o sulle perdite e i finanziamenti pubblici ricevuti. Le regole che consentono all’assemblea generale degli azionisti di votare almeno ogni tre anni la politica di remunerazione degli amministratori di una società quotata. Agli Stati membri è lasciata la possibilità di decidere se tale voto sia vincolante oppure consultivo. Le aziende devono spiegare come la loro politica sulla retribuzione degli amministratori contribuisca agli interessi a lungo termine della società. Il valore delle azioni non dovrebbe avere un ruolo dominante nei criteri di rendimento finanziari e la retribuzione basata su azioni non dovrebbe rappresentare la parte più significativa della retribuzione variabile degli amministratori.


Diritti, cultura, innovazione: la nostra proposta per il nuovo copyright in Europa

ENRICO GASBARRA membro commissione giuridica enrico.gasbarra@europarl.europea.eu

I deputati hanno dichiarato giovedì che le prossime proposte di riforma per adattare il diritto d’autore all’era digitale devono garantire un giusto equilibrio tra i diritti e gli interessi dei creatori e dei consumatori. Il Parlamento chiede inoltre di migliorare l’accesso ai contenuti online a livello transfrontaliero, pur riconoscendo l’importanza delle licenze territoriali, specialmente per quanto riguarda la produzione audiviovisiva e cinematografica.

Con la riforma del diritto d’autore l’Europa può dare un segno molto concreto di rilancio dell’innovazione e di vicinanza a cittadini e consumatori. Da un copyright più moderno e al passo con il mondo digitale possiamo aprire nuove possibilità di accesso ai contenuti online, di promozione della ricerca e della cultura, di valorizzazione del settore creativo. Il web offre grandi potenzialità e per troppo tempo le istituzioni europee non sono state in grado di comprendere la necessità di modernizzare il diritto d’autore per venire incontro

al nuovo paradigma culturale ed economico. Oggi, grazie al lavoro del Gruppo S&D e del Partito Democratico, il Parlamento Europeo pone in campo proposte unitarie e di grande ambizione, per rendere più facile ed efficace l’accesso ai contenuti online e per dare all’economia digitale un quadro più certo ed equo, a partire da una maggiore responsabilità per i grandi operatori della rete, da un riequilibrio degli introiti del settore, dal rispetto delle regole del diritto d’autore, della privacy, del contrasto alla pirateria. Dopo l’adozione la scorsa settimana a Strasburgo del rapporto Reda, spetterà ora alla Commissione proporre entro poche LUIGI MORGANO settimane il futuro membro commissione cultura e istruzione quadro normativo luigi.morgano@europarl.europa.eu del copyright in “L’approvazione della relazione Reda è un Europa. Ci aspetpassaggio importante per la tutela del diritto tiamo che la proposta di riforma rid’autore. Le industrie culturali e creative badisca la centralità del diritto d’autore sono un motore per la crescita e per la per la promoziocostruzione dell’identità europea” ne della creatività NEWSLETTER EurodeputatiPD plenaria Strasburgo 6-9 Luglio

e delle industrie culturali, comprendendo finalmente la necessità di una modernizzazione a seguito dei mutamenti tecnologici, senza per questo ledere il legittimo diritto degli autori a una giusta remunerazione. Gli utenti della rete e i consumatori vedono ancora ostacoli al pieno godimento della nuova realtà digitale. Sarà prioritario in questo senso creare un quadro il più possibile uniforme per le eccezioni consentite all’utilizzo delle opere protette da diritto d’autore (a partire da una nuova definizione della copia privata per i prodotti digitali), favorire la portabilità, in ogni luogo e su qualunque apparecchio, dei contenuti legalmente posseduti, risolvendo finalmente il problema dell’inaccessibilità a causa delle restrizioni territoriali ancora esistenti, che è un aspetto davvero paradossale e intollerabile nell’era dell’online. Il Parlamento Europeo chiede anche con forza che si rafforzino le possibilità di utilizzo delle opere online a fini culturali, educativi e sociali, in particolare per le biblioteche e per il prestito digitale (e-lending). In questo quadro, sottolineo il nuovo accorato appello per dare ai disabili un più largo accesso alle opere culturali, in primo luogo con la ratifica del Trattato di Marrakesh.


La mostra su Giacomo Matteotti a Strasburgo

Per la sessione de 6-9 luglio è stata allestita una mostra su Giacomo Matteotti nelle sale del Parlamento europeo a Strasburgo. Oltre agli eurodeputati sono intervenuti Laura Garavini, in rappresentanza del Gruppo Pd alla Camera dei Deputati, e Maurizio Degl’Innocenti, presidente della Fondazione Filippo turati e curatore scientifico della mostra GOFFREDO BETTINI membro commissione affari esteri goffredo.bettini@europarl.europa.eu

La delegazione del Pd al Parlamento europeo, dopo aver promosso una mostra di quadri del grande maestro umbro Alberto Burri, in questi giorni ha presentato a Strasburgo l’esposizione di immagini e testi riguardante la storia politica e personale di Giacomo Matteotti. La scelta della delegazione è quella di accompagnare ad una davvero intensa attività parlamentare, un lavoro storico e culturale in grado di suscitare una riflessione ampia, capace di andare oltre il contingente. Burri è stato uno straordinario innovatore e sperimentatore di respiro europeo e Matteotti è una personalità che ha segnato tutto il secolo passato, pur vivendo soltanto fino al 1924, anno in cui fu assassinato dai fascisti. Il nostro impegno di approfondimento riguarda protagonisti della nostra storia nazionale che si inquadrano, tuttavia, nella storia europea. Attraverso il Parlamento europeo, farli conoscere di più e bene soprattutto alle nuove generazioni, ci pare un compito essenziale. Matteotti ha attraversato gli avvenimenti

più drammatici dell’inizio del Novecento: quando le democrazie occidentali, incapaci di reggere alle tumultuose novità e ai drammatici avvenimenti di allora, mostrarono tutta la loro debolezza, il loro immobilismo e la loro scarsa tempra morale. Tali debolezze aprirono la strada ai pensieri più oscuri del razzismo e del totalitarismo, fino all’avvento in Germania di Hitler, con

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il suo progetto visionario e sanguinario. Matteotti in tali processi storici dimostrò una capacità rara di unire lungimiranza e visione, al limite del profetico. Stette, come ho ricordato all’apertura della mostra, sempre dalla parte giusta. Fu un socialista riformista, non massimalista e non sostenitore della dittatura del proletariato; fu contro la Prima Guerra mondiale, perché ne capì il carattere catastrofico che avrebbe avuto sia per i vinti che per i vincitori; comprese in anticipo, anche per le sue esperienze nel Polesine, il carattere violento e liberticida del Fascismo; pagò con la vita la sua denuncia in Parlamento dei brogli elettorali da parte dei fascisti durante le elezioni del 1924. Pittella, presidente Gruppo Socialista e dei Democratici, ha poi sottolineato nel suo saluto la tenacia con cui Matteotti lavorò nel territorio per radicare la ideologia socialista e la battaglia delle idee. Fu egli, insomma, un intellettuale e uno studioso, che mai perse il contatto e l’insegnamento che proviene dalla realtà.


Economia circolare: dalla culla alla culla

MASSIMO PAOLUCCI membro commissione ambiente, sanità e sicurezza alimentare massimo.paolucci@europarl.europea.eu

L’economia circolare non è un sogno ma un’urgente necessità per tanti motivi. Perché le risorse della Terra non sono illimitate. Perché peggiora la qualità ambientale del Pianeta. Perché non si arresta il riscaldamento globale. E perché è sempre più evidente che siamo di fronte ad una drammatica emergenza alimentare. Ma l’economia circolare è anche, e soprattutto per questo, una grande opportunità per l’Europa: ogni anno, nel nostro continente, circa 600 milioni di tonnellate di rifiuti, che potrebbero essere riutilizzate, vengono buttate via. Il primo mercato di consumo al mondo non può dipendere per il 60% da materie prime importate e recuperarne solo il 5%. Con una coraggiosa transizione verso un’economia circolare è possibile sviluppare nuova e buona occupazione. Aumentare la ricchezza europea. Diventare leader in settori strategici. La svolta culturale negli stili di vita, nelle modalità di progettazione e produzione

Nelle scorse settimane abbiamo presentato e fatto approvare, a larga maggioranza, dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo un’importante relazione sul tema dell’economia circolare, una delle sfide più importanti per il futuro del nostro Continente. Giovedì mattina, in plenaria, la relazione è stata definitivamente approvata con il supporto determinante dei Socialisti e Democratici e numerose defezioni nel Partito popolare europeo.

che vogliamo realizzare si basa su un principio molto semplice, quasi scontato, ma non ancora realmente applicato: le materie prime non devono essere considerate dei rifiuti da buttare dopo un breve ciclo di vita. “Dalla culla alla culla” dev’essere il motto. Dobbiamo passare dalla cultura dello spreco, dalla pratica dell’usa e getta, dal consumismo sfrenato alla cultura del riuso e del riciclo intelligente. Ecco perché bisogna fare un coraggioso investimento nella ricerca, nell’innovazione, in una diversa modalità di progettazione e di realizzazione dei prodotti di largo consumo, nell’edilizia, nell’organizzazione e nella pianificazione della vita delle nostre città. Nuove regole, per esempio, nella gestione degli appalti pubblici e nelle tecniche di costruzione. E poi nel grande tema dei consumi alimentari. Dobbiamo porci pochi, ma importanti obiettivi essenziali: 1) arrivare ad aumentare del 30% l’efficienza di produzione in rapporto alle maNEWSLETTER EurodeputatiPD plenaria Strasburgo 6-9 Luglio

terie prime. Il che vuol dire consumare il 30% in meno di risorse. 2) Definire precisi parametri e indicatori su tutto il ciclo di produzione, su tutto il ciclo di smaltimento dei rifiuti urbani. 3) Limitare, fino a ridurre a zero, l’incenerimento dei rifiuti biodegradabili e riciclabili. Questi sono alcuni degli obiettivi che il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo sostiene e ha fatto approvare in Commissione Ambiente, prima, e in plenaria poi. Il voto in plenaria ha inviato un messaggio politico forte e chiaro: chiediamo una serie di misure legislative al più presto. La Commissione europea dispone ora di un forte mandato per farlo; in questo modo essa potrà qualificare politicamente la sua iniziativa nei prossimi anni con il sostegno del Parlamento europeo.


Obiettivo occupazione

Mercoledì 8 luglio il Parlamento europeo ha approvato gli Orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione, previsti dai Trattati Ue.

BRANDO BENIFEI membro commissione occupazione e affari sociali brando.benifei@europarl.europea.eu

Il principio alla base del documento votato in plenaria è che le politiche economiche e la promozione dell’occupazione devono essere considerati dai Paesi UE come una questione di interesse comune. Perciò, alle linee di indirizzo di massima per le politiche economiche, gli Stati Membri sono tenuti ad affiancare un documento di orientamento generale per le politiche a favore dell’occupazione, che deve essere coerente e sinergico con le prime. Inseriti nel contesto del Semestre europeo, dunque, tali orientamenti giocano un ruolo fondamentale, in quanto identificano le priorità comuni per il raggiungimento dei target di crescita e occupazione delineati dalla Strategia Europa 2020.Target che, per via della crisi economica degli ultimi anni, sono stati finora raggiunti solo in misura

molto parziale. Il risultato che abbiamo ottenuto con il voto in Commissione Occupazione e Affari Sociali, prima, e in plenaria, poi, è notevole: abbiamo posto al centro del documento l’esigenza di adottare decise politiche sociali per l’UE, che garantiscano la creazione di posti di lavoro di qualità e salari adeguati - da segnalare anche i riferimenti a un congruo reddito di sussistenza. Abbiamo messo nero su bianco il dovere di contrastare la disoccupazione, la precarietà, la sottoccupazione, il lavoro nero e i contratti a zero ore. Abbiamo insistito sulla necessità di favorire l’accesso a un mercato del lavoro che sia inclusivo e in grado di favorire l’imprenditorialità, l’occupazione verde, l’innovazione sociale e la parità di genere. Abbiamo sollevato il problema del-

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la gravissima situazione dei NEET, i giovani che non studiano e non lavorano e, inoltre, il dovere, da parte di governi e Regioni, di fare progressi concreti nell’attuazione del programma Garanzia Giovani e di sfruttare al massimo il potenziale offerto dai Fondi di coesione UE. Obiettivi ambiziosi come quelli citati possono essere realizzati, naturalmente, solo ed esclusivamente se gli Stati membri e le istituzioni comunitarie dimostreranno di avere la volontà politica di andare nella direzione delineata dagli Orientamenti. In un’Unione che forse vede solo ora una lenta uscita dalla lunga crisi, dovrebbe essere interesse comune delle istituzioni attivarsi al meglio per seguire il cammino tracciato dal Parlamento europeo, che può incidere positivamente sulla vita dei nostri cittadini.


CO2: stabilizzare il mercato delle emissioni

E’ stata approvata la riforma del sistema europeo di scambio delle quote d’emissione (ETS), che mira a ridurre il surplus dei diritti di emissione destinati al mercato al fine di sostenerne il prezzo e facilitare cosi la riduzione delle emissioni di CO2

FLAVIO ZANONATO membro commissione industria, ricerca ed energia flavio.zanonato@europarl.europea.eu

La prospettiva di azzerare le emissioni gas serra in atmosfera è un imperativo categorico che va raggiunto per tappe se vogliamo salvare il pianeta. Per fare questo, senza danneggiare l’economia, l’Unione Europea ha creato un meccanismo per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra (ETS). Lo scopo ultimo di questo meccanismo è di stimolare le aziende che emettono CO2 a sviluppare tecnologie avanzate a basse emissioni così da ridurre l’acquisto e l’utilizzo delle suddette quote. Con il crollo del prezzo delle emissioni seguito alla crisi economica e al surplus di quote sul mercato, il sistema, però, ha smesso di essere efficace. Per questo, con il voto del Parlamento Europeo di mercoledì, è stato introdotto un nuovo meccanismo che permetterà

un ribilanciamento del sistema. Il nuovo regolamento crea un sistema che preleva automaticamente una porzione di quote di emissione di CO2 dal mercato per porle in una riserva di “stabilità”(MSR), nel caso in cui l’eccedenza sia superiore ad una soglia prestabilita. Nel caso contrario, le quote saranno invece restituite al mercato. Secondo alcuni studi le riforme concordate porterebbero ad un incremento del prezzo delle quote di emissione a 19 euro (a tonnellata di CO2 emessa) nel 2020, contro gli attuali 7.50, stimolando così l’innovazione nel settore dell’efficienza energetica. In accordo con il Consiglio si è deliberato per l’anticipazione al 2019 della riforma inizialmente prevista dalla Commissione per il 2021. Un passo in avanti verso il raggiungimen-

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to degli obiettivi posti dal pacchetto energia e clima per il 2030. L’accordo chiede inoltre alla Commissione di tenere conto delle questioni legate alla competitività e al rischio di delocalizzazione delle industrie al di fuori dell’UE nella sua futura revisione globale del sistema del mercato delle emissioni, oltre alla possibilità di istituire un fondo di 50 milioni di quote per promuovere progetti di innovazione industriale a basse emissioni; trovando il giusto equilibrio tra la salvaguardia del clima e le esigenze dell’industria. L’ETS è uno dei pilastri della politica energetica e climatica dell’Unione Europea e una sua piena efficacia è essenziale anche rispetto al ruolo guida che l’Europa sta assumendo in questo campo rispetto al resto del pianeta.


BRANDO BENIFEI membro commissione occupazione e affari sociali

GOFFREDO MARIA BETTINI membro commissione affari esteri

SIMONA BONAFE’ MERCEDES BRESSO membro commissione ambiente, coordinatrice commissione sviluppo sanità e sicurezza alimentare regionale e affari costituzionali

RENATA BRIANO vicepresidente commissione pesca

NICOLA CAPUTO membro commissione agricoltura e sviluppo regionale

CATERINA CHINNICI membro commissione libertà civili, giustizia e affari interni

SILVIA COSTA presidente commissione cultura e istruzione

ANDREA COZZOLINO vicepresidente commissione sviluppo regionale

NICOLA DANTI membro commissione mercato interno e protezione consumatori

PAOLO DE CASTRO coordinatore commissione agricoltura e sviluppo rurale

ISABELLA DE MONTE membro commissione trasporti e turismo

ENRICO GASBARRA membro commissione giuridica

ELENA GENTILE membro commissione occupazione e affari sociali

MICHELA GIUFFRIDA membro commissione sviluppo regionale

ROBERTO GUALTIERI presidente commissione affari economici e monetari

CECILE KASHETU KYENGE membro commissione libertà civili, giustizia e affari interni

LUIGI MORGANO membro commissione cultura e istruzione

ALESSIA MOSCA membro commissione commercio internazionale

PIER ANTONIO PANZERI membro commissione affari esteri

MASSIMO PAOLUCCI membro commissione ambiente, sanità e sicurezza alimentare

PINA PICIERNO membro commissione bilanci

GIANNI PITTELLA presidente Gruppo S&D

DAVID SASSOLI vicepresidente Parlamento europeo

RENATO SORU membro commissione affari economici e monetari

eurodeputatipd.eu PATRIZIA TOIA vicepresidente commissione industria, ricerca ed energia

DANIELE VIOTTI membro commissione bilanci

FLAVIO ZANONATO membro commissione industria, ricerca ed energia

DAMIANO ZOFFOLI membro commissione ambiente, sanità e sicurezza alimentare


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