ASSOCIAZIONE A.M.A.
UN MOSAICO PER TORNARECCIO
UN MOSAICO PER TORNARECCIO - 2012
La città delle api e dei mosaici VII Edizione - 2012
Sede espositiva Sala Polifunzionale “Remo Gaspari” Viale Don Bosco, 8 - 66046 Tornareccio (CH)
Nell’ultima di copertina: Aligi Sassu Testa di cavallo, 1983 bassorilievo in bronzo, Ø cm 10,3
Associazione A.M.A. Via Porta Nuova, 1 - 66046 Tornareccio (CH) Tel. 347.3747900 info@unmosaicopertornareccio.it www.unmosaicopertornareccio.it
EDIZIONI
A.M.A.
In copertina: Aligi Sassu Il cavallo rosso, 1988 mosaico, cm 100x100
ASSOCIAZIONE A.M.A.
UN MOSAICO PER TORNARECCIO
UN MOSAICO PER TORNARECCIO - 2012
La città delle api e dei mosaici VII Edizione - 2012
Sede espositiva Sala Polifunzionale “Remo Gaspari” Viale Don Bosco, 8 - 66046 Tornareccio (CH)
Nell’ultima di copertina: Aligi Sassu Testa di cavallo, 1983 bassorilievo in bronzo, Ø cm 10,3
Associazione A.M.A. Via Porta Nuova, 1 - 66046 Tornareccio (CH) Tel. 347.3747900 info@unmosaicopertornareccio.it www.unmosaicopertornareccio.it
EDIZIONI
A.M.A.
In copertina: Aligi Sassu Il cavallo rosso, 1988 mosaico, cm 100x100
Ad Aligi Sassu per il centenario della sua nascita (1912-2012).
UN MOSAICO PER TORNARECCIO La città delle api e dei mosaici VII Edizione 28 luglio – 30 agosto 2012
A cura di Guglielmo Gigliotti
EDIZIONI
A.M.A.
UN MOSAICO PER TORNARECCIO La città delle api e dei mosaici – VII Edizione Tornareccio, Sala Polifunzionale 28 luglio – 30 agosto 2012 Manifestazione annuale ideata da Alfredo Paglione A cura di: Guglielmo Gigliotti Coordinamento generale: Elsa Betti Ente promotore:
Con il patrocinio e il contributo di: Regione Abruzzo
Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara
Comune di Tornareccio Sindaco: Nicola Pallante
Fondazione Carichieti
REGIONE ABRUZZO
FONDAZIONE
Crocevia-Fondazione Alfredo e Teresita Paglione
CROCEVIA MILANO-GIULIANOVA (TE)
Foto: Piergiorgio Greco, Marco Santi Grafica e Stampa: GEO s.r.l. Poligrafia, Fossacesia Ufficio Stampa: Piergiorgio Greco Mosaici realizzati da: Gruppo Mosaicisti Ravenna di Marco Santi Uno speciale ringraziamento ad Alfredo Paglione per la sua collaborazione Un particolare ringraziamento al Sig. Giovanni Gazzaneo, presidente della Fondazione Crocevia che ha collaborato al nostro progetto della Via Crucis Si ringraziano Gli artisti che, accogliendo con entusiasmo l’invito a partecipare, hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione La giuria composta da: Giulio Borrelli, Bianca Maria De Luca, Silvio Di Lorenzo, Mario Di Nisio, Piergiorgio Greco, Luigi Iacovanelli, Nicola Pallante,Alfredo Paglione, Giuseppe Tragnone, Lucio Valentini per la loro cortese e preziosa disponibilità Gli apicoltori di Tornareccio, La Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa, la Camera di Commercio di Chieti, la Comunità Montana Valsangro, la Fondazione Carichieti, Filsiva s.r.l. Casoli, Antonello Porfilio impresa edile di Colledimezzo, la Sintesis s.r.l. progettazione integrata di Atessa, i coniugi Alfredo e Teresita Paglione, i signori Nicola Berardi, Leonardo Costantini, Fiorentino D’Ippolito, Nicola Falcocchio, Fernando Fioriti, Michele Giacci, Francesco Iannone, Nino Iezzi, Nicola Santovito per aver finanziato i mosaici delle passate edizioni Adi apicoltura, Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa, Michele e Roberta Berardi, Comune di Tornareccio, Nicola Falcocchio, Famiglia Luigi Iacovanelli, Manfredi Finocchio, Fondazione Carichieti, Nadia e Aquilino Marchetti,Alfredo Paglione, Luciana e Nicola Pili,Veronica e Tiziano Sciotti per aver finanziato nel 2011 la realizzazione della Via Crucis in mosaico Copyright © Ass.ne A.M.A. Amici Mosaico Artistico, 2012
Comune di Tornareccio
La settima edizione di “Un Mosaico per Tornareccio” si pone, ancora una volta, e si propone, come solido legame tra espressione artistica e tradizione, instauratosi ormai da tempo, in un percorso creativo rettilineo che, ogni anno, costituisce un evento importante per la comunità, e che vede la partecipazione di numerosi artisti, disposti ad onorare, con la loro presenza e con la bellezza delle opere in mostra, la storia contemporanea del nostro borgo. L’attenzione dedicata al miele e alle api, quali elementi “paesaggistici” della nostra piccola realtà territoriale, si costituisce, inoltre, come valore aggiunto per la manifestazione, considerati il soggetto e il tema delle realizzazioni pittoriche che verranno presentate al pubblico, sorta di omaggio creativo alla laboriosità paesana e alla storia umana di Tornareccio.Ancora, è da segnalare come, nel tragitto degli anni, la manifestazione abbia fornito al paese un tratto identificativo saliente, rendendone muri e stradelle pinacoteche all’aperto, grazie all’impatto visivo dei mosaici, nei quali la potenza evocatrice delle tele viene ribadita e, allo stesso tempo, come in uno specchio, plasmata in immagine nuova (eppur sempre corrispondente all’idea di partenza), in un processo generativo e rigenerativo di imponente attualità cromatica – ciò, senza ombra di dubbio, come già accaduto nelle edizioni passate, per i molti visitatori, si muta in gradita occasione di conoscenza e apprezzamento nei riguardi delle caratteristiche architettoniche e paesaggistiche dei tanti scorci del paese, nonché in momento di suggestione e riflessione sulle varie forme che la Bellezza può assumere. Manifestazione artistica importante, dunque, e ben salda, ormai, nelle vicende quotidiane del paese, “Un Mosaico per Tornareccio” sa ancora essere avvenimento rilevante, pretesto di incontro, spazio aperto alla fantasia evocatrice e al confronto di pareri, nel quale la creazione artistica può trasformarsi in tattile concretezza e riempire gli sguardi.
Il Sindaco Nicola Pallante
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Per l’ennesima volta, ha visto più lontano di tanti. Anche di noi dell’associazione Amici del Mosaico Artistico, che pure da qualche anno “mastichiamo” di arte, bellezza, eventi, cultura. Ancora una volta, Alfredo Paglione ha saputo stupire tutti: è successo l’anno scorso, quando – alla stregua di un grande e geniale compositore –, ha inserito una variazione su uno spartito già sufficientemente denso quanto avvincente. La Via Crucis che viene inaugurata quest’anno lungo via del Carmine, fatta di mosaici di una bellezza commovente (a partire da quello dedicato a Giovanni Paolo II), è nata nel cuore e nella mente di Alfredo Paglione come novità in una manifestazione di cui, ormai, si parla a livello nazionale. Una potente variazione che prima ancora dello sguardo ha letteralmente rapito il cuore di noi tornarecciani e, ne siamo certi, di quanti avranno la possibilità di ammirare le quindici stazioni che salgono verso il Santuario mariano, “griffate” da nomi dell’arte contemporanea, e magistralmente eseguite – come sempre – da Marco Santi e il suo Gruppo Mosaicisti di Ravenna. Certo, noi che da sempre viviamo sotto il mantello celeste della Madonna del Carmine, probabilmente abbiamo il cuore più predisposto ad innamorarsi di una bellezza sacra; e Dio solo sa quanto avrebbe sussultato a vedere questo spettacolo compiuto il nostro amato don Nicola Masciulli, colui che, in tanti anni, ha educato le nostre anime favorendo il rinforzarsi della fede, e che proprio l’anno scorso si è congedato da questa vita… Ebbene: Alfredo Paglione ha saputo interpretare prima di tutto e di tutti questo sentimento popolare, variando una manifestazione che, oggi che riprende il suo corso per così dire “normale” – con tanti nuovi bozzetti da ammirare e valutare –, ci appare ancora più bella. Direi addirittura più nostra. Gliene siamo profondamente grati. Rinvigoriti, riprendiamo allora il percorso di scoperta della bellezza in un 2012 che ripropone al grande pubblico un personaggio che di arte è vissuto: il grande Aligi Sassu, nato proprio cento anni fa, il cui mosaico “Il cavallo rosso” è sin dall’inizio il logo di questa manifestazione. Anche l’ “incontro” con il grande maestro del Novecento è un regalo che Alfredo Paglione ci ha voluto fare, aprendoci porte e orizzonti affascinanti. Nel segno di Sassu, Tornareccio è giorno dopo giorno una nuova e innovativa capitale della bellezza italiana.
Piergiorgio Greco Presidente Associazione Amici del Mosaico Artistico
VII Edizione 2012
Un Mosaico per Tornareccio
L’arte è il miele della vita VII Edizione - 2012 Guglielmo Gigliotti
Esiste qualcosa più dolce dell’arte? E del miele? La vita, che sa essere amara, ha inventato per noi il miele dell’arte come forma di bilanciamento naturale. L’ape e l’arte: sono due parole brevi e simili per dire presto che il fiore più bello è quello che sboccia dentro di noi quando siamo impollinati dalla bellezza che sta fuori di noi. Il mondo è pieno di api della bellezza. Li chiamano artisti, ma sono solo «operai» della poesia che cova in tutte le cose, se viste in volo. Dalla realtà che li circonda suggono il nettare della verità, che poi trasformano nel miele dell’opera d’arte, un miele per tutti. Suggendo dai fiori del mondo il nettare della vita, l’ape-artista si avvolge di polline. Ciò permette la fecondazione di nuovi mondi, le opere d’arte, con cui espandere la realtà, arricchendola dei fiori dell’essere. Tornareccio, «la città delle api», è, non a caso, anche la città dell’arte. Sui suoi muri sono fioriti tanti mosaici, con petali in forme di tessere, per una primavera ininterrotta. La vogliono le api-cittadini, per rendere il loro alveare, Tornareccio, più bello. Api artiste d’Italia e del mondo sono venute a immaginare immagini per un museo a cielo aperto, un museo aperto come un cielo: possono accedervi infatti anche le api, attratte dai fiori del bene e del bello. Api vere attratte dal vero bene, che è il benessere (l’essere bene) che instilla negli animi il miele del bello. Le opere che api pensanti (gli uomini) e api volanti (le api) possono osservare sulle pareti delle case, hanno l’apparenza di un favo: le tessere musive assomigliano proprio alle sequenze serrate delle celle delle case delle api. Il mosaico è un favo della visione, realizzato con la cera della fantasia. La scelta di questa tecnica realizzativa a Tornareccio è motivata dal fatto che essa permette all’immagine di resistere alle intemperie e al tempo, ma anche – l’ape che è in me ne è sicura – dall’affinità dell’arte musiva con l’arte delle api. Sassu, Savinio, Severini, Mattioli, Ortega, Guccione. Sono alcuni nomi degli artisti-api che hanno firmato favi-mosaici che fanno vibrare la luce di vicoli e piazze a Tornareccio. Altri nomi sono quelli di Sughi, Fioroni, Marotta, Giovannoni, Galliani, Bulzatti, Cossyro, Carrol, Michele Cascella, Caruso, Notari, Mulas, Calabria, Licata, Modica, Maestosi. Sono artisti che mai avrebbero pensato di essere assimilati ad api, ma questo è il miracolo di Tornareccio, questa è l’arte della cittadina che ha eletto l’arte a suo secondo miele. Apicoltura e api-cultura, il miele delle api e quello dell’arte, il ronzio delle ali e quello della mente che crea: la sintesi di questa dicotomia a Tornareccio è stata resa possibile grazie a un’ape regina che è volata lontano, in alveari molto più grandi, ma a Tornareccio è sempre rimasta legata grazie al miele del ricordo.
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Un Mosaico per Tornareccio
Alfredo Paglione è ape-gallerista e ape-mecenate, collezionista di opere e di idee. Instancabile, progetta musei per la sua terra, dona interi comparti della sua collezione ad istituzioni pubbliche e private (l’ultima di 130 opere al Museo di Palazzo de’ Mayo di Chieti), riempie di immagini Tornareccio, rendendola alveare di alveari, museo di favi, mosaico per api. Perché lo fa? Perché tutto questo sforzo profuso da parte dell’Amministrazione cittadina, dell’Associazione Amici del Mosaico Artistico, di Elsa Betti, di tutti? Perché l’arte è la parte migliore della vita, la parte migliore di tutti noi. L’arte è un’arnia che produce il miele dell’armonia, l’arte è il vero nettare degli dei, con cui alimentare il lato divino delle cose, il lato segretamente infinito. In quella dimensione siamo tutti liberi come api che sanno che l’universo intero è un solo grande fiore, un fiore-universo che affonda le sue radici nel nostro sguardo sulle cose. Sguardi come voli sono i doni degli artisti al mondo. Per la settima edizione del premio-rassegna Un mosaico per Tornareccio. La città delle api giungono nella cittadina delle api e dell’arte i «doni» di 27 artisti ai quali è stato detto di pensarsi ape, prima di realizzare l’opera. Hanno volato a lungo nel proprio cielo interiore, prima di trovare qualcosa che renda testimonianza di quegli spazi in cui galleggiano senza peso le nostre migliori intuizioni. Le opere, le loro api-opere, sono quelle di questo catalogo. Ciascuna reca il nome dell’ape-artista che l’ha immaginata per noi: Stefano Di Stasio, Bruno Ceccobelli, Felice Levini, Luca Maria Patella, Sergio Fermariello, Pablo Echaurren, Alberto Di Fabio, H. H. Lim, Oliviero Rainaldi, Giancarlo Limoni, Claudio Palmieri, Pietro Ruffo, Elvio Chiricozzi, Claudia Peill, Marco Verrelli, Massimo Ruiu, Mauro Di Silvestre, Salvatore Pupillo, Stefania Di Carlantonio, Salvatore Dominelli, Stefania Fabrizi, Gianluca Murasecchi, Luca Padroni, Francesco Vaccaro, Luca Vernizzi, Gabriele Boetto, Paola Babini. Come le api creano miele, ma anche propoli, pappa reale e cera, così questi api-artisti hanno creato da sé codici diversi di comunicazione poetica, nel rispetto del multifiorito campo delle arti attuali. Altre api, poi, di Ravenna, tradurranno le migliori di queste api-opere in favo musivo, per rendere Tornareccio ancora di più un alveare d’arte. È arte contemporanea, ma le api a Tornareccio appartengono a una storia antica, che si perde nei millenni, fino alla prima ape, la mamma di tutte le api di Tornareccio, che si posò, nella notte dei tempi, su un fiore del Monte Pallano. In tante la seguirono ronzando per secoli, le videro sicuramente i lucani che costruirono le mura megalitiche sul Pallano, i romani che qualche centinaio di anni dopo abitarono il monte, i benedettini del monastero medievale di Santo Stefano in Lucania, gli abitanti del castello di Tornareccio che crebbe attorno al monastero, e le generazioni che abitarono il borgocastello quando passò, dall’inizio del ’500 e per tre secoli, sotto il dominio feudale dei Colonna di Roma, in una condizione di triste sottomissione. È un caso che i Colonna fossero acerrimi nemici dei Barberini, che nello stemma avevano tre api? C’è stato solo un momento in cui le api sono sparite da Tornareccio. Era il 14 novembre 1943. Soldati nazisti fecero saltare in aria una parte del paese, anche le api piansero. Poi il dopoguerra, poi oggi. La favola vera dell’ape e dell’arte rinasce da se stessa, come un fiore infinito, come un sogno di miele, come l’arte che si fa ape per essere ancora più leggera.
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Un Mosaico per Tornareccio
Davis Matlock Edgar Lee Masters
Supponete che non ci sia altro che l’alveare: che ci siano fuchi e operaie e regine, e nient’altro che miele da fabbricare (cose importanti quanto cultura e saggezza) per la prossima generazione, questa generazione che non vive se non quando sciama nel sole della giovinezza, rinforzandosi le ali con ciò che è stato raccolto, e assaporando, sulla strada tra il campo di trifoglio e l’alveare, il prelibato bottino. Supponete questo, e supponete la verità: che la natura dell’uomo è superiore al bisogno della natura nell’alveare; e c’è da reggere il carico della vita, così come l’eccesso dello spirito bene, io dico che viverci come un Dio certo dell’immortalità, per quanto incredibile, è il modo di viverci. Se ciò non rende Dio orgoglioso di voi, allora Dio non è che gravitazione, o il sonno la meta beata.
(Dal vol. “Antologia di Spoon River”)
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Paola Babini Oro per la vita, 2012 acrilico su carta e grafite, acetati stampati sovrapposti, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Gabriele Boetto La frattura, 2012 foglia d’ottone e olio su tavola, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Bruno Ceccobelli Ape Mayor, 2012 collage di stoffa su carta e acrilico, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Elvio Chiricozzi Ciò che non muta, 2012 matita su legno, cm 27x27
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Stefania Di Carlantonio “Olomovimento in alveare” (Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita), 2012 olio su tela supporto MDF, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Alberto Di Fabio Neurone grigio (part.), 2011 acrilico su carta, cm 48,5x37
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Mauro Di Silvestre L’Aperfezione, 2012 acrilico e matita grassa su carta incollata su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Stefano Di Stasio In volo, 2012 tempera su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Salvatore Dominelli Senza titolo, 2012 pigmenti alla caseina, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Pablo Echaurren Senza titolo, 2012 acrilico e aniline su cartoncino, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Stefania Fabrizi L’oro del sole, 2012 tecnica mista su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Sergio Fermariello Ronz-Ronz, 2012 cartoncino su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Felice Levini Eclisse, 2012 tecnica mista su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
H. H. Lim (fuori concorso) Domenica, 2012 stampa digitale su cartoncino, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Giancarlo Limoni Senza titolo, 2012 acquerello su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Gianluca Murasecchi ApiĂ rium, 2012 tempera su cartone, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Luca Padroni Favorevoli convergenze astrali nel giorno in cui sono stato concepito, 2012 olio su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Claudio Palmieri Metamorfosi, 2012 tecnica mista su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Luca Maria Patella ’Vas’ - de Chirico, 2012 stampa digitale su cartoncino, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Claudia Peill Verso gli dei, 2012 tecnica mista su tela e base fotografica, cm 50x50
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Salvatore Pupillo Seme di luce, 2012 tecnica mista con acrilico, pastelli a olio e litografici, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Oliviero Rainaldi La creazione delle acque, 2012 china, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Pietro Ruffo Natura, 2012 acquerello su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Massimo Ruiu San Cristoforo, 2012 china e tempera su cartone, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Francesco Vaccaro Sarò per te miele di fiori di fico, 2012 stampa digitale su carta da lucido e carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Luca Vernizzi Ricordi di Creta, 2012 tempera e collage su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio - Opere 2012
Marco Verrelli Hand Worker, 2012 pittura a olio su cartone telato, cm 40x40
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Biografie
Un Mosaico per Tornareccio - Biografie
PAOLA BABINI
GABRIELE BOETTO
Paola Barbini nasce a Ravenna nel 1962. Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Vive a Ravenna. Attualmente è docente di tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Paola Babini inizia il suo percorso artistico negl’anni 80 e si muove su un campo operativo molto ampio e variegato di tecniche e sistemi linguistici che fonde e confonde nei suoi lavori con la passione e l’attenzione con cui un chimico mescola i reagenti, allo scopo di ottenere qualcosa di nuovo. Pittura, fotografia, scultura, ready-made, figurano spesso insieme in dette opere o nelle installazioni, che richiedono, correlativamente, una ricerca dei materiali più diversi: specchi, vetri, plexiglas, ferro, acetato, smalti, etc… Espone in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Citandone alcune: Calendar studio Tommaseo Trieste a cura di Paola Bonora -2002 Libero libro d’artista libero Chiesa di San Carlo Spoleto (PG) a cura di G. Bonomi, A. Cocchetti e V. Tessitore 2002 La via dell’arte 2004 centro culturale PARAXO Andora SV a cura di R. Matano e G. Bonomi. 2° salon l’art de vivre italian Porte de Versaille-Paris a cura di Cabinet Project Culturels - Giugno 2005. Sensualità Scarpe arte e poesia nel quotidiano Villa Torlonia – San Mauro Pascoli a cura di CRAC-A.SibillaOttobre 2005. Fondazione D’ARS, Milano. Arte Fiera Bologna – 2006. Il suono negli occhi collettiva a cura di Stefania Mazzotti, Almagià, Ravenna – Maggio 2006. Arcipelago rassegna d’arte contemporanea – organizzato dal gruppo Prologo, a cura di L. Caldura Gorizia- 2006. Fiera di Padova The best a cura di Laura Villani, 2007. Il falò delle vanità, a cura di Ruggero Solidea e Nazzareno Luciani, 2008, Casa De Campo (TE) Sfiorando l’orizzonte, a cura di Alessandra Morelli e Fulvia Serpico, 2008 Monteprandone (AP) Kaos - ten for ten, collettiva, Associazione Culturale via Borgo di San Pietro, Bologna, 2008. Opere permanenti sono istallate: a Torralba (SS) a Cattolica (RN) a Castelbolognese (RA) a S.Mauro Pascoli (FC) a Fanano (MO) Scontrone (AQ) Museo “M.i.d.a.”
Gabriele Boetto nasce a Brescia nel 1986. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico Sperimentale Leonardo nella sua città natale, nel 2005 si iscrive alla Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino dove, nel 2008, consegue il Diploma triennale in arti visive e discipline dello spettacolo con indirizzo pittura. Il suo percorso di studi termina nel marzo 2009 con la discussione della tesi Osservando Picasso incisore avente come relatore Franco Fanelli, docente di grafica, tecniche dell’incisione e storia della grafica all’Accademia Albertina di Torino e vicedirettore de Il Giornale dell’arte. Dal 2006 al 2008 matura un periodo di apprendistato con Santo Tomaino e tra il 2007 e il 2008, è in Spagna, vincitore della Borsa Erasmus presso la Facultad de Bellas Artes de la Universidad Complutense di Madrid dove affianca Antonio Lopez Garcìa in un periodo di apprendistato. Gabriele Boetto nel 2010 espone nella collettiva Imprimatur nella Biennale giovanile d’Arte Contemporanea svoltasi presso lo Spazio museale Chiesa Castello S. Maria Annunciata di San Martino dall’Argine in provincia di Mantova. Nello stesso anno partecipa al Premio giovane arte bresciana, presso la sala don Andrea Recaldini di Buffalora, nel Bresciano. Nel 2011 espone in Small alla Lanarossa gallery di Latina, in provincia di Roma. Tra le esposizioni personali si ricordano La (s)proporzione nei quadri del 2010, allestita presso il Museo virgiliano, nel comune di Virgilio di Mantova curata da Michele Pelucchi e nel 2011 Gabriele Boetto: scritture in divenire, di Michel Pelucchi.
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Un Mosaico per Tornareccio - Biografie
BRUNO CECCOBELLI
2002 con una mostra nella Galleria B.M.B. con la quale lavora in esclusiva. Nel 2003 esce il volume Color Bellezza, selezione dei suoi scritti curata da Nicola Micieli; inoltre presenta la personale Classico Eclettico, presso il Museo Archeologico di Villa Adriana a Tivoli. Nel 2004 ha realizzato a Gibellina il mosaico L’eternità è la vera medicina, ed ha allestito una antologica presso il Museo Civico di Lubiana, in Slovenia. Nel 2005 presenta una personale presso la galleria Luis Burgos, a Madrid, e la mostra Grandi opere 1989-2005 presso la galleria Guastalla Centro Arte di Livorno; inoltre pubblica, presso l’editore De Luca di Roma, il libro Tempo senza tempo della pittura. Dal 2005 è Direttore dell’Accademia di Belle Arte “Pietro Vannucci” di Perugia. Nel 2006 espone sculture in marmo a Verona e Pietrasanta, nelle gallerie di Spirale Arte, segue una personale a Parigi nella galleria XXI Siècle. Partecipa a Villa Medici a Roma all’esposizione collettiva San Lorenzo.
Bruno Ceccobelli nasce a Todi (PG) nel 1952. Compie gli studi frequentando l’Accademia di Belle Arti di Roma, città dove tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Spazio Alternativo. Nel 1977 espone per due volte allo spazio autogestito dagli artisti La Stanza di Roma. La sua ricerca, inizialmente di tipo concettuale, giunge ad un’astrazione pittorica che, attraverso il recupero del “ready-made” e una manipolazione dei mezzi tradizionali dell’arte, approda ad un vero simbolismo spirituale. Dopo la prima collettiva in Austria, nel 1980 partecipa alla Biennale de Jeunes di Parigi. In questi anni espone alla Galleria Ugo Ferranti di Roma (1981) e successivamente da Yvon Lambert a Parigi (1981) e da Salvatore Ala a New York (1983). Espone alla Galleria Sperone di Roma nel 1984, anno in cui è presente alla Biennale di Venezia nella sezione Aperto. Nel 1986 torna ad esporre alla Biennale di Venezia nella sezione Arte e Alchimia. Del 1988 è una triplice esposizione a New York presso la Jack Shainman Gallery, a Roma presso il Centro di Cultura Ausoni e a Madrid, presso la galleria Mar Estrada. Sempre nel 1988, al Caffè Florian di Venezia, presenta 777 opere di piccole dimensioni formanti un’unica installazione. Nel 1989 espone a Parigi (Yvon Lambert), Londra (galleria Mayor Rowan) e a Barcellona (da Thomas Carstens). Gli inizi degli anni novanta vedono il suo approdo al mercato tedesco: espone alla Hilger Galerie di Francoforte (1990), alla Hilger Galerie di Vienna (1993), alla Galerie Tribold di Basilea (1991) e alla Galerie Holtmann di Colonia. Vengono allestite ampie personali nel 1993 al Museum Centre Saydie Bronfman di Montreal e alla Galleria d’arte Moderna di Rimini. Dopo aver presentato le sue opere all’Istituto di Cultura Italiana a Malta e alla Galleria BMB di Amsterdam, nel 1995 ha una personale alla galleria Kouros di New York, mentre nel 1996 è alla Quadriennale di Roma. Dal 1998 è rappresentato in Canada presso due gallerie: alla Galleria Han di Montreal e alla Art - Core Gallery di Toronto. Nel 1999 ha presentato a Livorno, presso la Galleria Guastalla Arte moderna e contemporanea, la personale Trascorsi d’asfalto, con la presentazione di Arturo Schwarz. Nel Marzo 2000 ha una grande personale al Museo d’Arte Contemporanea di Riccione. Nel 2001 torna in Germania, a Colonia dove è ospite della Galleria Binz & Krämer; in seguito è in Austria presso la Contemporary Art Gallery a Villach. Celebra i suoi venti anni di esposizioni in Olanda nel
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Un Mosaico per Tornareccio - Biografie
STEFANIA DI CARLANTONIO
ELVIO CHIRICOZZI
Stefania Di Carlantonio nasce a La Spezia nel 1970, attualmente vive e lavora a Fregene, in provincia di Roma. È pittrice e scultrice; la sua pittura, sempre ad olio, è il frutto di un’indagine sui risvolti meno appariscenti della materia-luce e della materia-colore. La sua attività espositiva inizia nel 1995 con la partecipazione alla mostra USA E RIUSA a cura di Carmine Sorrentino presso il Gilda Club di Roma,a partire da questo momento numerose si susseguono personali e collettive, come: GRUPPO R.E.M.O. a cura di Paolo Balmas, presso l’Explorer Coffee Gallery di Roma (1996); Studios Ex Stabilimenti Cinematografici De Paolis, Roma (2000; COLORE presso la Galleria Mr. Duchamp, a cura di Massimo Marani, Roma (2002); BARRIERE CONFINI O PANNA MONTATA? al Castello San Giorgio di Maccarese -Roma (2003); ART JOB& JOLLY LIDO, Associazione Culturale Synkhronos, Lavinio (LT) (2004); Atelier moda Studio M.a.r.s.i. a cura di Maria Grazia Tata, Roma (2004); CONCORSO PER MONUMENTO MARCO PANTANI Imola, progetto realizzato con Roberto Maria Federici (2004); AMBARABACICCICOCCO, Stabilimento Ex Acqua Claudia- Comune di Aprilia, Aprilia (LT) (2004); CONCERTO PER STOFFA, CERAMICA, RUGGINE E CLAVICEMBALO, Atelier moda “Studio M.a.r.s.i.” a cura di Maria Grazia Tata, Roma (2004); PROGETTO Plot@rt EUROPA, Mostra itinerante a cura di Gianluca Marziani:Art Gallery Hart Diest di Diest (B), Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea Castello Colonna di Genazzano (Roma), Museo Laboratorio di Arte Contemporanea in Roma (2005); ARTISTI PER LA SCUOLAOriginali di copertina, Città Educativa, a cura della Casa Editrice Valore Scuola, Roma (2006); DONNE D’ARTE. PITTURA A ROMA DA ANTONIETTA RAPHAEL MAFAI A GIOSETTA FIORONI, Galleria Cortese & Lisanti, Roma a cura di Paolo Cortese (2006); IN- VISIBIL- ART, VITARTE- Fiera d’Arte Contemporanea - Galleria Le tele tolte, a cura di Giorgio Di Genova, Viterbo (2007); PROGETTO M.A.C.A.T., Museo Civico di Taverna, Collezione permanente, Taverna (CZ) (2007); Ex Bundestag- Spazio Stabile per l’Arte - Sponsor SMI Hunday, a cura di Pierluigi Guglielmo, Bonn (DE) (2007); TIMELESSArchivio Centrale dello Stato, Roma- a cura di Guglielmo Gigliotti, Roma (2007); XXXIV PREMIO SULMONA, edizione 2007, Sulmona (AQ); BRUNO MUNARI: L’ARTE IL COLORE, IL SEGNO, Centro per l’Arte Contemporanea Il Mitreo Roma, a cura di Monica Melani e Massimo Scaringella (2007); THE IWANO PROJECT VIII Exhibition Museo 25 Maggio di Belgrado (2007); THE IWANO PROJECT VIII Exhibition Muzej vojvodine Gallery- Novi Sad (2007); ARVALIA IN ARTE Centro per l’Arte Contemporanea “Il Mitreo”, Roma (2008); LE ARTI PER LA CITTÀ ED I CITTADINI- Ex Istituto Luce- Municipio XRoma, a cura di Manuela Crescentini- Archivio Crispolti (2008); APOPHIS- Rifugio Antiaereo Palazzo Uffici Eur Spa, Roma, a cura di Laura Ramoino e Lisa Falone; catalogo a cura della Facoltà di Scienze della Comunicazione e Dipartimento di Sociologia e Comunicazione Università degli Studi La Sapienza di Roma (2009); 54ª BIENNALE DI VENEZIAPadiglione Italia, Palazzo delle Esposizioni-Sala Nervi, Torino, a cura di Vittorio Sgarbi (2011).
Elvio Chiricozzi nasce a Viterbo il 26 gennaio 1965. A Roma inizia la sua attività espositiva nel 1989 alla galleria Rondinini con la mostra Arte a Roma 1980-1989 nuove situazioni ed emergenze. Sempre a Roma nel 1994 espone la prima mostra personale con il titolo Potrebbe essere sera a cura di Ludovico Pratesi al Museo Laboratorio dell’Università La Sapienza diretto da Maurizio Calvesi. Nel 1996 è chiamato a partecipare alla XII Quadriennale d’Arte di Roma. Dal 1998 seguiranno una serie di mostre, opere permanenti e collaborazioni in architettura. Nel 1998 alla Galleria Il Polittico presenta la mostra personale dal titolo Né cielo né terra a cura di Duccio Trombadori e A. Romani Brizzi. Nel 1999 è invitato alla mostra La pittura ritrovata 1978-1998 al Museo Risorgimento di Roma. Dello stesso anno sono anche le mostre Fuori Uso a Pescara e Giganti ai Fori Imperiali di Roma. Nel 2000 alla galleria Pino Casagrande di Roma espone le opere realizzate insieme a Roberto Pietrosanti dal titolo Migranti, si inaugurano le personali Mi apparisti vestita alla galleria A.A.M. in collaborazione con l’Associazione Mara Coccia a cura di Francesco Moschini e Occhi con le piume a cura di Alessandra Sette e Paola Magni al Teatro India. Nel 2001 presenta la mostra The hands you deserve a cura di Cinzia Fratucello per Andipa Gallery–Londra. Vince insieme a Roberto Pietrosanti, Fabrizio Bastoni e Roberta Postiglioni il concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Augusto Imperatore di Roma, ed è invitato da Edward Lucie Smith a partecipare alla mostra Between eath and Heaven, new classical moviments in the art of today presso il Museo d’Arte Moderna di OstendaBelgio. Nel 2002 un suo lavoro entra a far parte della collezione permanente delle Nazioni Unite a Ginevra, contemporaneamente espone alla galleria Pino Casagrande la mostra Come tutto nella sera a cura di Angelo Capasso e viene invitato al “LII Premio Michetti”. Nel 2003 partecipa alla mostra Futuro italiano, presso il Parlamento Europeo –Bruxelles. Nel 2004 in collaborazione con il C.D.P. per la consulenza di Francesco Moschini, realizza una un’opera permanente per l’ospedale Axena di Salonicco–Grecia, seguono: Arte italiana per il XX secolo presso il Ministero degli affari esteri italiano e la partecipazione alla X Biennale di Architettura di Venezia. Tra gli eventi recenti: Ciò che non muta, Fondazione Volume Roma 2010 con testi di Paolo Aita, Doppio passo, Casa delle letterature con poesie di Mariangela Gualtieri e Marco Lodoli e Un brusio d’ali, a cura di Franz Paludetto, Castello di Rivara Torino 2011.
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ALBERTO DI FABIO
e ad importanti rassegne internazionali che portano le sue opere nelle più affermate sedi espositive nazionali ed internazionali. In questa sede ci limitiamo a ricordare le esposizioni degli ultimi anni. Nel 2000 espone al Centro Sperimentale di Cultura Contemporanea Rialto Sant’Ambrogio a Roma, alla Gershwin Gallery di New York, partecipa alla XV Triennale di Arte Sacra, Castello Piccolomini di Celano. Nel 2001 è alla Martos Gallery, New York, partecipa al XXVI Premio Avezzano, all’ Edificio Nextel di Monterrey in Messico. Nel 2002 a New York espone alla Robinson Gallery e alla Earl McGrath Gallery, nello stesso anno è invitato a Fuoriuso 2002 – Ferrotel a Pescara.Nel 2003 partecipa al XXXVI Premio Vasto, a Arte Italiana Per Il XXI Secolo, Palazzo del Ministero degli Affari Esteri di Roma, a Futuro Italiano presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, espone in Opera Provvisoria all’Università di Pavia, in From Italy al Flash Art Museum di Trevi, in Anteprima Luoghi d’Affezione all’Accademia Belgica di Roma e in Luoghi d’Affezione all’International Kunstzentrum Ostbelgien-Eupen di Bruxelles; è presente in Artisti di Oggi e Domani al Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara e alla XIV Esposizione Quadriennale d’Arte di Roma, Anteprima, Palazzo Reale di Napoli. Nel 2004 è invitato alla XI Biennale d’Arte Sacra della Fondazione Stauros di San Gabriele, Isola del Gran Sasso (TE), al XXVI Premio di Arte Contemporanea, Enrico Mattei di Civitella Roveto AQ). Nel 2005 prende parte alla collettiva Regionevolmente al Centro Fieristico,Viterbo, partecipa a BIAB – Beijing International Art Biennale 2005 a Pechino in Cina, espone anche in Napoli Presente al PAN - Palazzo delle Arti di Napoli e in Ovalitudine all’Istituto Europeo Arte Contemporanea di Catania. Del 2006 sono le partecipazioni a Capolavoro presso il Palazzo di Primavera - Centro per l’arte contemporanea di Terni, a Mario Quesada - lo storico dell’arte e il poeta al Museo Boncompagni Ludovisi di Roma, a “Motion on Paper” al Ben Brown Fine Arts di Londra.Nel 2007 di Fabio partecipa a Punti di Vista – sharing passion presso Unicredit Private Banking a Napoli, On the edge of vision al Victoria Memorial Hall di Calcutta, alla National Gallery of Modern Art di Nuova Deli e alla National Gallery of Modern Art di Mumbai; è inoltre presente in From the vault alla Galleria Pack di Milano e in My Land presso il Sistema museale di San Miniato a Pisa. Nel 2008 partecipa al Premio Terna 01, a Palazzo delle Esposizioni a Roma, ad Anthology alla Otero Plassart Gallery di Los Angeles, a Love Love Love alla Martos Gallery di New York; espone anche in Experimenta al Ministero degli Affari Esteri, Collezione Farnesina, a Roma, in The Big Bang. Il cosmo visto con gli occhi dell’arte al Museo Carlo Bilotti di Roma e partecipa alla XV Quadriennale d’Arte di Palazzo delle Esposizioni a Roma; nello stesso anno lo troviamo nelle collettive Spore Atomi Stelle della Galleria L’Attico di Roma, Corpo sociale della Galleria Pack di Milano, Bateau IVRE presso la Cantina Icaro di Montepulciano–Siena, Paleoliticocontemporaneo
Alberto Di Fabio nasce ad Avezzano (AQ) nel 1966. Vive e lavora tra Roma e New York. La sua formazione, dopo il Liceo Artistico frequentato a Roma, matura nei corsi dell’Accademia di Incisione di Urbino e dell’Accademia delle Belle Arti di Roma. Numerose le mostre dedicate all’artista a partire dal 1994, quando espone Il profilo insonne della terra presso lo Studio Stefania Miscetti di Roma. Da questo momento incessanti si susseguono personali a lui dedicate nelle più importanti gallerie in tutto il mondo. Si ricordano in questa sede, l’esposizione alla Galleria Castelluccio di Pienza - Siena nel 1995; nel 1996 al P-Inc Studios di Londra, alla Galerie Vedovi di Bruxelles e al Rupertinum di Salisburgo. Nel 1997 alla Galleria S.A.L.E.S., di Roma, e al Magazin 4 Kunstverein di Bregenz in Austria. Nel 1998 Di Fabio è presentato da Alexandre de Folin a New York e l’anno successivo, sue personali sono ordinate alla T-19 Galerie für zeitgenössische Kunst a Vienna, e a Les Atelier de Courbevoie di Parigi. Nel 2001 espone alla Galerie Jan Wagner di Berlino, nel 2002 alla Gagosian Gallery a Londra e alla Briggs Robinson Gallery di New York. Nel 2003 è alla Galleria d’Arte Cesare Manzo di Pescara, e di nuovo alla Galerie Vedovi di Bruxelles. Il 2004 vede l’artista protagonista alla Gagosian Gallery di Beverly Hills, allo Studio nmb di Torino e presso la galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea di Napoli. Il 2005 è l’anno in cui sono a lui dedicate le mostre Modulazioni di memorie alla Galleria Pack di Milano e Microcosmo alla Galerie Steinle di Monaco di Baviera. Nel 2006 la mostra Blu è allestita allo Studio nmb di Torino, e ad Armory Arte Contemporanea di Perugia. Del 2007 sono invece Vortices alla Gagosian Gallery di Londra, Insomnia alla Galleria Pack di Milano e Sinestesia da Umberto Di Marino Arte Contemporanea a Napoli; del 2008 è Path of Light alla Steinle Contemporary di Monaco di Baviera. L’anno successivo vede Di Fabio esporre a Roma con la personale Particella di Dio presso gli spazi di Edicola Notte. Negli ultimi anni importanti mostre sono dedicate all’artista: nel 2010 ricordiamo Alberto Di Fabio alla Gagosian Gallery di New York, Over the rainbow alla Galleria Pack di Milano e Cosmospolitan, Almada (con la collaborazione di Gagosian Gallery) a Londra. Nel 2011 la personale Alberto Di Fabio è ordinata presso la Gagosian Gallery di Atene, nello stesso anno l’artista è presente in personale nell’ambito del progetto Collicola on the wall all’Oasi Collicola di Palazzo Collicola Arti Visive a Spoleto (PG) e in Gardens of the Minde presso la Galleria Umberto Di Marino a Napoli. Il 2012 è l’anno di Realtà Parallele allestita presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e di Paesaggi della Mente2 ancora nell’ambito del progetto Collicola on the Wall a Palazzo Collicola Arti Visive, Spoleto (PG). Numerose a partire dall’inizio degli anni ’90, le partecipazioni di Di Fabio a importanti mostre collettive
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all’Officina della cultura di Isernia; è alla Galerie MariePuck Broodthaers di Bruxelles, in Gravity nella Ernesto Esposito Collection nel Museo Artium, Vittoria-Gasteiz in Spagna, in Pianeta Terra presso ARATRO - Archivio delle Arti Elettroniche di Campobasso e in Roma dalla città proibita alla città eterna alla Galleria Marino, Roma. Negli ultimi anni ricordiamo le collettive del 2009 Books, Ephemeras, Manuscripts, Edition, Works on paper alla Galerie Marie-Puck Broodthaers di Bruxelles, Marsarte al Foyer del Teatro dei Marsi di Avezzano (AQ); la partecipazione al Premio Terna 02 al Tempio di Adriano, Roma, ad Italian calling del Bonelli Lab. Arte Contemporanea di Mantova, ad Ditalia Contemporanea 2009 alla Pinacoteca Civica, di Follonica (Gr), a Corrispondenze presso la Banca, Dexia Crediop di Roma; del 2010 Buon domani. A better Tomorrow, Studio Stefania Miscetti di Roma, Conversazione in una stanza chiusa #1 Galleria Bianca Arte Contemporanea a Palermo, Elevazioni e Permutazioni presso P.A.R.D.E.S. Laboratorio di ricerca d’Arte Contemporanea, Mirano, Venezia, Diorama italiano, LXI Premio Michetti, Fondazione Michetti Francavilla al Mare (CH), Gasp! Artisti romani della collezione Experimenta, Ministero degli Affari Esteri, Collezione Farnesina, Roma, Impresa Pittura al CIAC-Centro Internazionale d’Arte Contemporanea, Castello Colonna di Genazzano (RM), Antroposfera Pinacoteca Nazionale di Bologna, Incontri Ravvicinati di Altro Tipo, Galleria Artsinergy di San Benedetto del Tronto, Super Eco!, Giardino dell’ex Semenzaio di S. Sisto a Roma, Under Italian Eyes, Horizon One al Mahmoud Khalil Museum del Cairo. Nel 2011 Di Fabio è impegnato in Dublin Contemporary 2011 alla National Gallery di Dublino, in Non È Facile-It is Not Easy a Palazzo Incontro a Roma, in Elevazioni e Permutazioni 3 al Museo Ebraico di Venezia; è inoltre invitato al “Padiglione Italia della 54ª biennale di Venezia” di Civitella del Tronto,Teramo; prende parte a Popsophia, il Festival del Contemporaneo di Civitanova Marche; espone nella Sala fondazione Roma di Palazzo Venezia a Roma, in Cross Currents al Civic Centre di Lagos in Nigeria, in La Costante Cosmologica per la Fondazione Rocco Guglielmo presso il Complesso Monumentale di San Giovanni a Catanzaro; espone inoltre al Museo di Arte Contemporanea di Caserta. Nel 2012 prende parte a La pelle che abito alla Galleria Pack di Milano; a Ni mas Ni Meno alla Meccanica Galleria de Arte di Siviglia; a Relatività, Relative and Relation, P.A.R.D.E.S., Laboratorio di ricerca d’Arte Contemporanea a Mirano, Venezia; a 11 X Ettore Majorana, INFN di Catania.
MAURO DI SILVESTRE Mauro Di Silvestre nasce a Roma nel 1968, la sua attività espositiva inizia negli anni ’90. Tra le personali a lui dedicate ricordiamo quella alla Z2O Galleria | Sara Zanin di Roma del 2007 con testo in catalogo di Achille Bonito Oliva, e nello stesso anno Lontano da casa allo Spazio Millesimato di Montalcino. Del 2009 è invece Pareti, parati e parenti alla Galleria Traghetto di Venezia. Nel 2010 la Z2O Galleria | Sara Zanin di Roma ordina Di Silvestre / Ravn. Il 2011 è l’anno in cui a Palermo da Bianca Arte Contemporanea, Di Silvestre, espone in Simultaneità degli opposti. Numerose le partecipazioni a collettive e rassegne in Italia e all’estero. Nel 1999 viene invitato a Arte 2000, Temple Gallery, Temple University, Roma, nel 2002 a Art Box, a cura della Fondazione Volume!, Centro per l’Arte e la Cultura “A. Capezzano”, Rende (CO). L’anno successivo partecipa a Pagine nere presso la Galleria L’Attico di Roma e a Inchiostro indelebile – Inchiostro d’artista al MACRO, Mattatoio di Testaccio, Roma. Il 2004 è l’anno di MATCH. Critica a confronto alla Galleria Russo, Cortilarte: La notte bianca in Piazza dei Sanniti - San Lorenzo a Roma, Faccia a faccia – Premio Camposauro al Complesso di Santa Maria delle Grazie, Vitulano (BN). Nel 2005 La Galleria Maniero a Roma organizza Colazzo-Di Silvestre-Nardi, nella stessa città Di Silvestre prende parte a Forza motrice alle Officine Trambus e a S/AGO/ME 547 al Traforo di Via Nazionale, sempre nel 2005 è invitato a Plotart Europe, alla Rar Gallery di Spijkenisse in Olanda. Nel 2006 prende parte a O mia cara trementina da Romberg Arte Contemporanea a Latina, a Pittura elettrica 2 allo GiaMaArt Studio di Vitulano (BN), a Pittori al muro Galleria L’Attico di Fabio Sargentini a Roma e a Mito e velocità al Maneggio degli Zar a Mosca. Del 2007 sono le rassegne Cantiere in Corso all’Università degli Studi del Molise - ARATRO, Campobasso, Sottovetro al Cafè Dagnino, Galleria Esedra, Roma, a Visioni e Illusioni. Il realismo visionario nella pittura italiana moderna e contemporanea al Castello Cinquecentesco dell’Aquila, a On the edge of vision - New idioms in Indian & Italian contemporary art al Museo del Victoria Memorial, Calcutta. Del 2008 sono le mostre Natura e Arte in Certosa: Ortus Artis e Fresco Bosco alla Certosa di San Lorenzo, Padula (SA), Collezione Farnesina Experimenta, Ministero degli Affari Esteri, Piazzale della Farnesina, Roma, è inoltre invitato alla XV Quadriennale d’arte di Roma di Palazzo delle Esposizioni e a I colori di Roma all’Auditorium Parco della Musica, Roma. Numerose le apparizioni di questi ultimi anni, ricordiamo nel 2009 Venticinque tondi tondi alla Galleria Maniero, Roma, Ab Ovo. All’origine della forma allo Studio Abate, Roma, Que du papíer alla Galerie Placido di Parigi, Ditalia, Contemporanei 2009 presso la Civica Pinacoteca Modigliani di Follonica (GR),
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Artabù. Icone della trasgression, Giffoni Film Festival, Convento San Francesco, Giffoni (SA), Sursum corda, Interno Ventidue Arte Contemporanea, Roma, Echi futuristi – Echos futuristas al Museo Municipal Dr. Genaro Pérez di Córdoba in Argentina, Ad Memoriam. Momenti, ricordi e visioni su tela allo Studio Soligo, Roma, A Bartolo presso la Sala delle Capriate, Chiostro del Bramante, Roma, Incontri nr. 2 Italia – Ungheria all’Accademia d’Ungheria in Roma, Donne di Roma all’Auditorium Parco della Musica, Roma. Nel 2010 ricordiamo Casalciprano - Wall drawings all’Archivio delle Arti Elettroniche, Laboratorio per l’Arte Contemporanea - Università del Molise, Campobasso, Che cento fiori sboccino... alla Nuova Pesa Centro per l’Arte Contemporanea, Roma, XIV Biennale d’Arte Sacra Contemporanea, Le beatitudini evangeliche al Museo Stauròs d’Arte Sacra Contemporanea di Isola del Gran Sasso, Teramo, Ab Ovo 2, L’origine e la forma alle Scuderie Aldobrandini, Frascati, Roma. Nel 2011 prende parte a Five Cities Five Curators mostra itinerante in 5 città, al Sangsangmadang Building, di Seoul, a L’intreccio dei viaggi - LVI Mostra Nazionale Premio città di Termoli, a Post Printing all’Archivio dell’Architettura Contemporanea, Salerno, a Via Arimondi, Temple Gallery – Temple University, Roma, Acthung! Achtung!, a, Ex Gil di Roma. Nel 2012 Di Silvestre espone in A piedi scalzi, Brancaleone, Roma, Portonaccio – Artisti in condominio, Open Studios, Ex-magazzini di Via Arimondi 3, Five Cities Five Curators, mostra itinerante in 5 città, Castello Orsini, Genazzano (RM).
STEFANO DI STASIO Stefano Di Stasio nasce a Napoli nel 1948 ,vive a Roma dal 1950. Tra le mostre personali si ricordano: Gall. La Stanza, Roma 1978; Gall.la Tartaruga , Roma 1980; Sala personale alla XLI Biennale di Venezia 1984; Gall. La Nuova pesa,Roma 1986 e1991; Gall.AAM Roma 1992; Gall L’Attico, Roma 1994; Sala personale alla XLVI Biennale di Venezia 1995; Gall. il Polittico, Roma; Gall. Art’s Events, Benevento e Gall. Ambrosino, Miami USA, 1997; Museo laboratorio Università la Sapienza, Roma 1999; Gall. Allori, Figline Valdarno 2000; Gall.L’attico Roma, 2002; Gall. Del Tasso, Bergamo 2004; Mairie du 5° arrondissement, Parigi 2007; Gall. Aniello Placido, Parigi 2007;“studio Vigato”,Alessandria 2008; Oltre il trompe l’oeil Gall. L’Attico Roma, 2009. L’Inattuale Chiesa-Museo di S. Francesco, Corciano (PG); Notizie dall’altrove Gall. Art’s Events, Benevento 2011; Stefano Di Stasio Gall. Andrea Arte , Vicenza 2011. Tra il 2001 e il 2004 realizza un intero ciclo pittorico su storie Francescane, per la nuova chiesa di Terni, S. Maria della Pace, progettata da Paolo Portoghesi. Nel 2010 realizza un trittico sulla figura di Don Bosco per l’antica chiesa di San Francesco, ancora a Terni. Numerose le collettive si susseguono negli anni ’80, tra queste ricordiamo: Gall. La Tartaruga Roma; Aperto 82 XL biennale di Venezia 82; Il Tempo dell’Immagine Spello; Anniottanta Gall. Arte moderna Bologna; Hirshhorn Museum Washington DC USA; VI Biennale di Sidney Australia. Dal 1990 al 2000 Di Stasio partecipa alla XI Quadriennale Roma. Trenta anni di avanguardie romane Palacongressi Roma, a Roma 1992 Gall. Daverio Milano, a Profili XII Quadriennale Roma, a Giganti l’Attico Roma 1995; a La Citazione Belluno/Cortina museo civico; alla Ottava Biennale d’arte Sacra di S. Gabriele, Teramo; a La pittura ritrovata presso il Museo del Risorgimento Roma. Nel nuovo secolo Di Stasio è presente nel 2000 in: Proiezioni 2000 XIII Quadriennale Roma, Bandiere Rosse Gall. L’Attico Roma, IX Biennale d’arte sacra di S. Gabriele Teramo, Cross Roads La collezione Tonelli Castello Colonna Genazzano.Tra 2001 e 2004 espone in: Novecento Scuderie del Quirinale Roma, Artisti italiani del XX secolo Ministero degli Esteri Roma, Between Earth and Heaven Museum of Modern Art, Oostende; La famiglia nell’arte Museo del Corso Roma, La collezione Cerasi Chiostro del Bramante Roma, Triangolino The italian connection The Riverbank Arts Center Newbridge Ireland, Per amore complesso di Santa Sofia Salerno, Riflessi nell’arte Mole Vanvitelliana Ancona, Mikado venti anni di cinema e arte Chiostro del Bramante Roma, I misteri di Roma GNAM Roma, Roma colleziona American Accademy Roma, L’arte dei ciliegi/ per Cechov casa delle culture Cosenza, Oraziana 2004 museo oraziano Licenza, Il fascino indiscreto della pittura Gall. Maniero Roma. Numerose anche le collettive degli ultimi anni: nel 2005 ricordiamo Un secolo di arte italiana/ la collezione Feierabend MART Rovereto, Forza motrice officine
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Trambus Roma, Chiaroscuro Gall. Flowers Londra, L’Umbria del cuore chiesa-museo di S. Francesco Corciano, Jean Cocteau fondazione Magnani Rocca Parma, Strade di Roma villa Poniatowsky Roma. Nel 2006 partecipa al 57° Premio Michetti ed è vincitore del premioacquisto Fondazione Michetti, Francavilla al Mare (CH). Nel 2007 espone in Interni romani Auditorium parco della musica Roma, Quindici gallerie quindici artisti Forte Belvedere Firenze, Arte italiana 1968-2007, la Pittura Palazzo Reale Milano. Nel 2008 a Roma espone in Colori di Roma Auditorium Parco della Musica, La nave dei folli Studio Angeletti. L’anno successivo è presente in Donne di Roma Auditorium Parco della Musica Roma, Mitografie Museo Bilotti Roma, Contemplazioni Rocca Malatestiana e Palazzo del Podestà Rimini. Nel 2010 esegue un dipinto murale negli uffici della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma a Palazzetto Venezia e partecipa a 5 x 25 (25 anni con La Nuova Pesa) primo ciclo Galleria La Nuova Pesa, Roma. Nel 2011 è al Padiglione Italia, 54ª Biennale di Venezia. Nel 2012 partecipa a Il Pittore Glorioso Ulisse Gallery, Roma e a Linee 1980 nel 2012 Galleria Maria Grazia Del Prete a Roma.
SALVATORE DOMINELLI Salvatore Dominelli nasce a Serra San Bruno (VV) nel 1954. Nel 1971 fa la sua prima esposizione nel Museo Archeologico di Vibo Valentia. Nel 1972 si trasferisce a Roma dove consegue il diploma presso l’Accademia di Belle Arti (dove oggi insegna). Inizia ad esporre negli anni settanta. Nel 1978 si iscrive alla facoltà di architettura, ma, dopo vari esami, decide di dedicarsi unicamente alla pittura. Nel 1985 viene invitato a Futura: una nuovissima generazione dell’arte italiana, Fortezza Medicea, Siena, e durante la seconda metà degli anni ottanta sarà invitato ad esporre in mostre in tutta Italia. Partecipa al XLII Premio Michetti e, l’anno dopo, inizia l’attività espositiva all’estero con una Personale a San Francisco. Da questo momento incessanti si succedono le partecipazioni a importanti rassegne nazionali ed internazionali. Tra le esposizioni personali a lui dedicate si ricordano nel 1992 Architetture dell’anima, Fine Arts a Trieste; nel 1993 Carte da Parati presso l’idioma di Ascoli Piceno; nel 1995 una personale alla Art Gallery di Trieste e European Park from – to Trieste presso la Sala espositiva sede di Sistiana ancora a Trieste. Il 1996 lo vede protagonista presso la Galleria Il Narciso di Roma; l’anno successivo nell’ambito di Itinerari Arte Contemporanea è a Bari. Nel 2000 espone Opere scelte alla Galleria Prometeo di Catanzaro; il 2004 è l’anno in cui nel Museo Comunale di praia a Mare , Cosenza, gli viene dedicata una personale. Il 2005 è l’anno della mostra Sospiri alla Galleria d’Arte Vertigo di Cosenza e di una esposizione allestita presso lo Spazio Einaudi di Via Giulia a Roma. Nel 2011 alla Galleria Rosso 27 di Roma è organizzata la mostra Una sola moltitudine. Le sue opere sono state esposte in Germania, Austria, Inghilterra, Olanda, Danimarca, Egitto, Libano,Turchia, Siria, Spagna, Malta, Sud Africa e Slovenia. Con la mostra Artisti italiani e finlandesi, presso la Galleria Vernissa di Vantaa, inizia una collaborazione con un gruppo di artisti finlandesi che lo vede coinvolto in più mostre tra l’Italia, Finlandia e Estonia. Viene invitato alla XII Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte di Roma e alla 54ª Biennale di Venezia.
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PABLO ECHAURREN
STEFANIA FABRIZI
Pablo Echaurren nasce a Roma nel 1951. Inizia a dipingere a diciotto anni e presto viene scoperto dal critico-gallerista Arturo Schwarz che fa conoscere il suo lavoro in Italia e all’estero.Tra il 1973 e il 1975 egli espone a Roma, Milano, Basilea, Philadephia, Zurigo, Berlino, New York, Bruxelles. Nel 1975 partecipa alla Biennale di Parigi. I primi critici che lo segnalano sono Achille Bonito Oliva, Cesare Vivaldi, Emilio Villa, Giuliano Briganti, Renato Barilli. Echaurren esordisce all’insegna del minimalismo con una serie di acquerelli e smalti di piccolo formato, di impianto concettuale, ma dalla fine degli anni ottanta realizza acrilici su tela di media e ampia dimensione. Non solo pittore, egli si è impegnato in un’intensa attività applicata, disegnando illustrazioni, copertine, manifesti, nonché metafumetti (in particolare per Frigidaire) che affrontano il contrastato rapporto tra pittura e comic e ripercorrono le vite di personaggi legati alle avanguardie storiche come Marinetti, Majakovskij, Dino Campana e Picasso. Dal 1990, su invito di Enzo Biffi Gentili, si reca a Faenza dove il sodalizio con Davide Servadei (Bottega Gatti) dà luogo a un’intensa attività ceramica. Contemporaneamente Echaurren coltiva un legame profondo con la scrittura, cimentandosi come corsivista su numerose testate sia over che under-ground.Autore di saggi e pamphlet, racconti, romanzi noir in cui denuncia i meccanismi di mercificazione del mondo dell’arte, egli mantiene saldo il rapporto con la carta stampata e più in generale con l’idea dell’arte moltiplicata. Per alcuni anni ha animato un laboratorio artistico all’interno del carcere romano di Rebibbia, un’esperienza da cui sono nati libri, mostre e un lungometraggio, Piccoli ergastoli, interpretato dai detenuti, che è stato proiettato come evento speciale alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 1997. Nello stesso periodo viene nominato accademico di San Luca. L’attività di Echaurren lungo trent’anni è stata riassunta in un’antologica promossa dal Comune di Roma nel 2004, allestita nelle sale del Chiostro del Bramante. Nel 2006, le sue ultime opere sono proposte nella mostra personale Al ritmo dei Ramones, curata da Achille Bonito Oliva, nel Foyer Sinopoli dell’Auditorium di Roma. Nel 2009 il MIAAO (Museo Internazionale di Arti Applicate Oggi) di Torino decide di celebrare il centenario del Futurismo con una mostra incentrata sul lavoro virale di Echaurren. Nello stesso anno prende forma il progetto L’invenzione del basso (sempre all’Auditorium di Roma) che accanto a quadri e collage dedicati al basso elettrico propone una selezione di strumenti veri e propri proveniente dalla collezione di Echaurren. Nel 2010 un’importante retrospettiva Crhomo sapiens si è tenuta al Museo Fondazione Roma. Nel 2011 al Macro viene presentato il ciclo di ceramiche Barock ’n’Roll mentre al MAR di Ravenna si apre una nuova antologica Lasciare il segno con opere dal 1969 a oggi. www.fondazioneechaurrensalaris.it
Stefania Fabrizi vive e lavora a Roma. Tra le mostre personali ricordiamo: Galleria Melari, Roma (’92) Galleria Il Polittico, Roma (’94); Galleria Maniero, Roma (’96); Galleria Marazzani, Piacenza (’98); Galleria Studio Gobbi, Roma(’99); Complesso di Sant’Andrea al Quirinale, Roma (2000); Galleria Maniero, Roma (2002-’03); Studio Gobbi Roma (’04); Galleria Dora Diamanti, Roma (’07); Ex Consolato Francese,Tripoli, Libia (’08); Galleria Maniero, Roma (’09). Nel 2010 espone alla UCA, Buenos Aires, alla Galleria Dora Diamanti di Roma e ad “ARATRO” Università degli Studi del Molise,Campobasso. Numerose le collettive a cui ha preso parte sia in Italia che all’estero. Nel 1997 L’arte a Roma, Ex Mattatoio di Roma e Collezione Permanente del Museo d’arte Paolo Pini a Milano. Nel 1998 Percorsi d’arte nella “Città giardino”, Garbatella, Roma e Il Progetto dell’essenza, Istanbul. Nel 1999 Una stanza tutta per sé, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo; Giganti, Fori Imperiali, Roma; Finché c’è morte c’è speranza,Trevi Flash Art Museum; La pittura ritrovata, Museo del Risorgimento, Roma. Nel 2000 Straordinari Cortili, Palazzo Capponi Antonelli, Roma. Nel 2001 Dalla Mini al Mini, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Premio Ferrazzi, Sabaudia; La Pittura delle Gioie, Bulgari Contemporary Art Exhibition, Tokyo; International Forum Kyoto Takashimaya; Isetan Tokyo Museum. Nel 2002 Young Art, Finarte, Cartiere Vannucci, Milano; Una Babele postmoderna, Palazzo Pigorini, Parma; 53° Premio Michetti, Francavilla al Mare; X Biennale d’Arte Sacra, San Gabriele (TE); La Famiglia nell’arte. Storia e immagini nell’Italia del XX secolo, Museo del Corso, Roma. Nel 2003 XXXVI Premio Vasto; (C)arte italiane, Palazzo Justus Lipsius, Commissione Europea, Bruxelles; Futuro Italiano, Parlamento Europeo, Bruxelles. Nel 2004 Arte Italiana per il XXI secolo, Palazzo del Ministero degli Affari Esteri, Roma; a.i. 20. Artiste in Italia nel XX secolo, Palazzo Mediceo, Seravezza (Lucca); Lilith, Scuderie Aldobrandini, Frascati. Nel 2005 Il senso del male, Galleria delle Arti Contemporanee, Caserta; E42 EUR Segno e Sogno del ’900, Palazzo degli uffici Salone delle fontane, Roma; Chiaroscuro, Flowers east gallery, Londra; Altre Lilith, Scuderie Aldobrandini, Frascati; Cow Parade, Firenze; Pasolini e Roma, Museo di Roma in Trastevere, Roma. Nel 2006 Viaggio in Sicilia, Santa Maria dello Spasimo, Palermo. Nel 2007 On the edge of vision. New idioms in indian & italian contemporary art, Victoria Memorial, Calcutta; Cantiere in corso,ARATRO, Università degli Studi del Molise, Campobasso. Nel 2008 Quadriennale d’arte di Roma. Nel 2009 Corrispondenze, Dexia Crediop, Miti, leggende e antieroi, Galleria Cortese & Lisanti; La leggerezza nello sport e nell’arte, Casa Italia, Berlino. Nel 2010 Collezione Aratro, ARATRO, Campobasso; Titled/untitled, Wunderkammern, Roma; Under talian eyes, Mahmoud Khalil museum, Cairo, Egitto; 2x010 Artisti Italiani e Cinesi a confronto, Padiglione Italia, Expo Shanghai, Cina; Difforme, ARATRO, Campobasso. Nel 2011 Sbandati, Ex Gil, Roma; Achtung! Achtung!, Ex Gil, Roma; Vis a Vis, Centro cultural Borges, Buenos Aires, Argentina; Crosscurrents, African Artists Foundation Civic Center, Lagos, Nigeria; L'artista come Rishi, Sala 1, Roma. Nel 2012 Padiglione Italia 54ª Biennale, Roma.
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SERGIO FERMARIELLO
H. H. LIM
Sergio Fermariello è nato a Napoli il 29 aprile 1961. Nel 1989 vince, a Milano, il Premio Internazionale Saatchi & Saatchi per giovani artisti. Nello stesso anno incomincia a collaborare con la galleria Lucio Amelio di Napoli. Entra così a far parte, con una sua opera, della collezione Terrae Motus, raccolta fondata dal gallerista napoletano. In quegli anni espone al Protirion di Spalato, presso la Galleria Albrecht di Monaco di Baviera e presso la Galleria Il Capricorno di Venezia. Nel ’91 è invitato a partecipare alla mostra internazionale Metropolis, al Martin Gropius-Bau di Berlino, e alla mostra Les Pictographes al Musée de l’Abbaye Sainte-Croix di Les Sables-d’Olonne. Nel ’92 espone alla Gallerie Yvon Lambert di Parigi. Sempre nel ’92 è invitato da Giovanni Castagnoli alla mostra: Cadencias, mostra itinerante nei principali musei del Sud America, e alla III Biennale di Istanbul. Nel ’93 Achille Bonito Oliva gli dedica una sala personale nel “Padiglione Italia” della XLV Esposizione Internazionale Biennale d’Arte Venezia. Nel ’96 partecipa alla Contemporanea Como 2 a Villa Olmo e alla XII Quadriennale di Roma. Nel ’98 partecipa a 900 Nudo al Museo del Risorgimento di Roma e alla mostra: Tracce Significanti presso la Fondazione J.F. Costopoulos di Atene. Nel 2004 presenta a New York, al Pier 17, l’installazione itinerante: Avviso ai Naviganti. Nel 2005, un suo lavoro viene acquisito dal Museo di Capodimonte di Napoli, nel padiglione d’arte contemporanea. Nel 2008 è presente con tre mostre personali nelle gallerie: Flora Bigai di Pietrasanta, Ronchini di Terni e Niccoli di Parma. Nello stesso anno, installa una sua opera nella nuova sede dell’Università Bocconi a Milano. Nel luglio 2009 presenta al Museo MAC di Niteroi in Brasile, l’installazione: Migranti; mostra successivamente riproposta al Museo PAN di Napoli.
H.H. Lim è un artista sino-malese. Ha studiato presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma.Vive e lavora a Roma. Numerose le esposizioni personali che si susseguono in tutto il mondo. 2005 – Punto di vista, Museo Manzù, Ardea, Roma; 20x20 Artisti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna 19802000, Castello Colonna di Genazzano; Wall Project – The best details don’t take themselves too seriously, 11 Gurney Drive, Penang, Malaysia; Sweet Taboo, Go Inside, Tirana Biennale 3, The National Gallery of Arts, Tirana; Interni Moderni, Fondazione Volume!, Roma; Strade di Roma, Villa Poniatowski, Roma 2006 – Super, Frac des Pays de la Loire, Carquefou; Chi ha paura della Cina, Palazzo Pino Pascali, Polignano a Mare, Bari; Wherever we go, Spazio Oberdan, Milano; Infiltration, Canton Museum of Art, Canton; Parole Project, Galleria Luce Monachesi, Roma; Biennial of Shenzhen, He Xiangning Museum of Art, Shenzhen; Capolavoro, Palazzo di Primavera, Terni; La via di mezzo, Galleria Armory, Perugia; Il Buco, Galleria Pio Monti, Roma. 2007 – Due passi avanti e uno indietro, Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Il grand tour delle meraviglie, Castello della cittadella fortificata di Acaya, Lecce; Emergency Biennal at Istanbul Biennal, Kadikoy Public Education Center, Istanbul; La Collezione. Opere scelte, MACRO, Roma; Wherever We Go, Walter & McBean Galleries, San Francisco; La perfezione fa un passo avanti, Galleria Per Mari e Monti, Civitanova Marche, Macerata; Biennal of Shenzhen, He Xiangning Museum of Art, Shenzhen; Buon Giorno Mondo, Galleria Pio Monti, Roma; Parole, Galleria Area 24, Napoli. 2008 – Onda Anomala, Parallel event to Manifesta7, Von Morenberg, Trento; Guangdong Station,Guangdong Museum of Art, Guangdong; Emergency Biennale in Chechnya World Tour, Galleria Arsenal Bialystok, Poland; Colori di Roma, Auditorium Parco della Musica, Roma; College of the Arts, San Francisco; Le Armi dell’arte, Galleria De Crescenzo & Viesti, Roma. 2009 – Becoming Intense – Becoming Animal – Becoming..., University of Heidelberg; Servito, Performance, Galleria Pio Monti, Roma; Inspired by George Byron, Shenker Culture Club, Rome, Italy; From 5.8m, Li Space, Beijing; Emergency Biennale in Chechnya World Tour, Georgian National Museum, Tbilisi History Museum, Tbilisi; Pulsioni Performative nell’arte contemporanea, Torrione Passari, Molfetta; SimSimSalabim, Galleria De Crescenzo & Viesti, Roma; Donne di Roma, Auditorium Parco della Musica, Roma; A Bartolo, Chiostro del Bramante, Roma; Man power, Shoreditch Studios, Londra. 2010 – La Nuova Pesa, Roma, Suono dello Spazio Architettonico, Aquario Romano, Roma a cura di Ram, Radio Artemobile e INACH; Suono dello Spazio Architettonico, 12ª Biennale di Venezia di Architettura, a cura di Ram, Radio Artemobile e INACH; Caos#2 Le Migrazione, Isola di San Servolo, Venezia; 3 Camere, Ram
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radioartemobile, Roma; Gone with the Wind, UCCA Beijing; Contemporary Chinese Art, DSL Collection, Parigi; Erotic Exhibition, Hadrien de Montferrand Gallery, Beijing; Personal Frontier, IA 32 Space, Beijing; Super Eco, Aranciera Dell’ex Semenzaio di San Sisto, Roma; Incontro di Calcetto, Appartamento Lago, Milano a cura di Ram radioartemobile; AB OVO, Scuderia Aldobrandini, Frascati 2011 – Il Tesoro Nascosto, Galleria Nazionale d’arte Moderna, Roma; ConcentrAzione, video di H. H. Lim, Museo Macro; Popsophia, 1° Festival del Contemporaneo, Galleria Per Mari e Monti, Civitanova Marche; Hidden Tresure,Tang Gallery Bangkok; Invito all’opera, Galleria Il Ponte, Roma; ConcentrAzione Jang Jiechang and H.H.Lim, Ram Miart, Milano; Compagni di Viaggio, Mestna Galerija, Piran; H.H.Lim for Eastern & Oriental Hotel Peneng, Peneng e H.H.Lim for G.Hotel, Peneng, Malaysia. 2012 – Forte Piano: Le forme del suono,Auditorium Parco della Musica, Roma a cura di Achille Bonito Oliva; Landscape on the Move, Galleria De Vleeshal, Middelburg a cura di Lorenzo Benedetti.
FELICE LEVINI Felice Levini nasce a Roma nel 1956 dove vive e lavora. Le sue prime esposizioni risalgono al 1978. La personale con la quale esordisce è allestita presso la Galleria S. Agata de’ Goti a Roma nel 1978; da questo momento in poi numerose si susseguono le mostre personali dedicate a Levini. Il 1979 è l’anno in cui si svolgono due importanti personali: alla Galleria Cannaviello di Milano e alla Galleria Centrosei di Bari. Nel 1980 e nel 1981 Levini espone alla Galleria La Salita di Roma, mentre nel 1981 torna ad esporre alla Galleria Cannaviello di Milano. Del 1982 è la personale Opera Comica presso la Galleria Eva Menzio di Torino, galleria nella quale l’artista esporrà anche nel 1983, nel 1984 e nel 1985. Di questi stessi anni sono le mostre Pensatore di funghi! presso la Galleria la Salita di Roma (’84), Vespasiano alla Galleria Massimo Minini di Brescia (’85), Eroi al vento alla Galleria l’Ariete di Milano(’85) e Ciao Halley alla Galleria Il Cortile di Roma (’85). A partire dalla metà degli anni ottanta, le personali si fanno più fitte: nel 1986 espone a Roma alla Galleria Planata e alla Galleria Pieroni; nel 1988 Geometrie del disordine presso la Torre del Lebbroso in Valle d’Aosta, Qual è la via? presso la Galeria Triebold-Donati di Basilea e Genesi presso la Galleria Il Milione. Nel 1989 si ricordano invece le mostre personali allestite a Brescia, alla Galleria Massimo Minini, a Madrid presso la Galleria Oliva Arauna e a Roma alla Galleria Pio Monti. Nel 1990 Levini è protagonista nelle personali Buonanotte e... alla Galleria Eva Menzio di Torino e in Spartacus alla Galleria Il Cortile di Roma, nello stesso periodo ancora a Roma l’artista espone In cielo in terra, II progetto per incognita Edicola Notte, Vicolo del Cinque. Tra il 1991 e il 1993 i suoi lavori sono in mostra alla Galleria Planita di Roma (1991/92), alla Galleria Sprovieri di Roma (92/93); nel 1993 alla Galleria Lucia Scalise di Napoli, al Centro Cultura Sperimentale di Firenze, alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Rimini. Sempre nel 1993, insieme a H.H. Lim,espone ne Il gatto e la volpe alla Galleria Per Mari e Monti di Macerata e alla Galleria Pio Monti a Roma. Nel 1994 una sua personale è allestita alla Galleria Planita di Roma e l’anno successivo la Galleria La Nuova Pesa di Roma gli dedica la mostra La zebra non è una squadra di calcio e neanche una guardia svizzera. Il 1996 è invece l’anno in cui si svolge Farmacia (serata unica), nell’ambito della rassegna Martiri e Santi alla Galleria L’Attico di Roma. Seguono 7300 giorni fa alla Galleria Pio Monti a Roma nel 1997 e nel 1998 Eurialo e Niso, Galleria Severiarte di Bologna. Il 2000 vede Levini protagonista in È solo un giorno senza termine alla Galleria De Crescenzo & Viesti a Roma, in La morte dì Didone nell’ambito della Rassegna Notte fonda, La Palma Club ancora a Roma, e in
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Felice Levini, Teatro Mercantini, Palazzo del Podestà, Sala Condivi, Palazzo Municipale, Ripatransone (AP). Del 2001 sono le mostre romane Che l’ora passi e sia dimenticata della Galleria del Cortile e La commare secca, serata unica, Studio Lipoli. Seguono nel 2002 Meridiano celeste organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma in collaborazione con A.A.M. Architettura Arte Moderna allestita presso l’Acquario Romano a Roma e la personale Felice Levini alla Galleria Ronchini di Terni. Del 2003 si ricodano I Magi allestita alla Galleria Geo Arte Contemporanea di Bari, Felice Levini. Opere dal 1982 al 2003 alla Galleria La Scaletta di San Polo D’Elsa - Reggio Emilia e Antares 2000 SG 344 presso Vertigo Associazione Culturale di Cosenza. Nel 2004 gli sono dedicate le esposizioni La febbre degli dei a Vicenza presso la Galleria Andrea e Non c’è a Roma, presso la Galleria Volume. Del 2005 è la mostra Calice di Venere ordinata da A.A.M. Architettura Arte Moderna di Roma. Tra le collettive va ricordata la prima tenutasi a Roma presso il Palazzo delle Esposizioni nel 1978. Nel 1980 è la volta di Italiana: la nuova immagine presso la Loggetta Lombardesca di Ravenna e l’importante rassegna Dieci anni dopo: I Nuovi-nuovi, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Bologna. Nel 1981 prosegue con la mostra intitolata La Qualità: lo sviluppo dei Nuovi-nuovi tenutasi a Ferrara presso il Padiglione d’Arte Contemporanea. Nel 1982 è la volta di Generazioni a Confronto allestita presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Univeristà di Roma. Nello stesso anno Levini è presente alla XII Biennale des Jeunes, presso il Museo Civico di Parigi e alla importante rassegna Una generazione post-moderna presso il Teatro Falcone di Genova. Nel 1984 espone al Castello di Volpaia presso Radda in Chianti e alla rassegna itinerante Italiana: 1950-1986 a Saragoza, Valencia e Madrid. Il 1985 segna la partecipazione dell’artista all’importante mostra di indagine intitolata Anniottanta tenutasi a Bologna preso la locale Galleria Comunale d’Arte Moderna. Nel 1987 è presente alla mostra tematica Abitare il tempo 1987. Le virtù della mano presso l’Ente Autonomo Fiera di Verona. Questi anni hanno visto, inoltre, la sua partecipazione ad importanti manifestazioni a livello internazionale e nazionale: nel 1991 espone al XXXIV Festival dei Due Mondi di Spoleto, nel 1993 è presente alla XLV Biennale di Venezia, nel 1996 alla XII Quadriennale di Roma.
GIANCARLO LIMONI Giancarlo Limoni è nato a Roma nel 1947. Inizia a lavorare giovanissimo tra Roma e Milano. Dal 1984 espone in numerose personali e collettive alla Galleria l’Attico di Fabio Sargentini. Partecipa inoltre ad alcune importanti collettive: Nuove trame dell’Arte a Genazzano; Anni ’80 a Bologna; La nuova scuola romana a Graz; Trent’anni dell’Attico a Spoleto; Capodopera a Fiesole e Post – Astrazione a Milano; Un museo in viaggio, Museo d’Arte Moderna di Lione; Trent’anni di avanguardia romana, Palazzo dei Congressi, EUR; Raccolta del Disegno Contemporaneo, Galleria Civica, Modena; Premio Arti Visive Città di Gallarate; Lavori in corso, Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma. Nel 2000, personali ad Arte 92, Milano e all’A.A.M. Architettura Arte Moderna. Tra le collettive: Doppio Triplo Quadruplo e D’ailleurs c’est toujours les autres qui meurent all’Attico di Roma.
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GIANLUCA MURASECCHI
LUCA PADRONI
Gianluca Murasecchi è nato nel 1965 a Spoleto (PG), nel 1987 ha concluso gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Dopo lunghi periodi di formazione vissuti a Bruxelles, Algeri, Ginevra e Tallinn attualmente vive e lavora a Roma e Spoleto. Esposizioni personali: Ibidem|Kelly Driscoll-Gianluca Murasecchi, AB 23, a cura di S. Portinari, Vicenza, 2011; La Pensée du Dehors, 2010, Torre normanna di Cisternino (Br), a cura di Luca Arnaudo e Roberto Lacarbonara; Materia Seconda, 2008 a cura di Luca Arnaudo e Alessio Verzenassi, spazi della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea presso l’ex Monte di Pietà, Spoleto (Pg); Segnario, 2008, Galleria Il Bulino artecontemporanea, Roma, a cura di Giuseppe Appella e Guido Strazza; Prova d’Autore, 2006, Galleria d’Arte Open Space, Catanzaro, a cura di Lara Caccia; Atto primo, 2004, Teatro Masciari, Catanzaro, a cura di Guglielmo Gigliotti; Gianluca Murasecchi, 2002, Galleria Massenzio Arte, Roma, a cura di Alessia Muroni; Vortex, 2000, Centro Luigi Di Sarro, Roma, a cura di Guglielmo Gigliotti; Gianluca Murasecchi, 1997, Palazzo delle Nazioni, a cura dell’O.N.U. Ginevra, Svizzera, a cura di Alessandro Vattani; Gianluca Murasecchi, 1997, Chiesa del Pieretto, Chioggia (Ve); Verbum, 1996,All Saints Anglican Church of England, Roma; Echos d’Algerie, 1992, Istituto Italiano di Cultura, Algeri, Algeria; Gianluca Murasecchi, 1988, Galleria Arte San Lorenzo, Roma, a cura di Jolena Baldini. Esposizioni collettive degli ultimi tre anni: Passeggiata di Primavera, 2012, Galleria Edieuropa artecontemporanea, Roma; Quadratonomade,2012, Palazzo delle Esposizioni, a cura di D. Pinocci, Roma; Il poco è tuttoBianchi|Ceccobelli|Murasecchi, 2012, Bibliothé, a cura di G.Gigliotti, Roma; 1912-2012. I cento anni della xilografia italiana, 2012, Oratorio de’ Disciplinanti del Complesso Monumentale di Santa Caterina in Finale Ligure Borgo, a cura di M. Ratti e G. C.Torre; Lo stato dell’ Arte – Umbria, 2011, Padiglione Italia della 54ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Spoleto, a cura di V. Sgarbi, G. Marziani; I Triennial of Ulus, 2011, Belgrado; In Chartis Mevaniae, 2010, Museo Civico di Bevagna, Perugia a cura di F. Troiani e C. Sala; Vitalità dell’Astrattismo in Italia, 2010, Galleria Arte e Pensieri, Roma, a cura di S. Gallo; Boille, Murasecchi, Napoleone, Strazza, Nel segno della differenza, 2009, Sala Orsini di Palazzo Chigi, Formello, a cura di Patrizia Ferri. Su segnalazione di Giovanni Carandente sue opere sono state acquisite dalla Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Spoleto (ora Palazzo Collicola Arti Visive) nel 2009. Attraverso la donazione del Fondo Pieraccini, nel 2008 la GAMC di Viareggio ha acquisito una sua opera. Nel 2000 la BNL ha acquisito due sue opere.
Luca Padroni è nato a Roma nel 1973. Dopo aver conseguito il Diploma Nazionale in Arte e Design (BTEC) presso il “Kent Institute of Art and Design” di Canterbury, frequenta “The Slade School of Fine Arts” di Londra e ottiene nel 1998 la laurea in Belle Arti (BA hons). Nel 2001 vince una borsa di studio Fulbright e trascorre un periodo di sei mesi presso il “San Francisco Art Institute”. Attualmente vive e lavora a Roma. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero, tra cui Provare e riprovare, Mostra d’Oltremare, Napoli (2011); Oltre il Trompe l’Oeil, Galleria L’Attico, Roma (2010); Titled Untitled, Galleria Wunderkammern, Roma (2009); Spirit, Galleria Marte, Roma (2008); Mithos, Miti e Archetipi nel Mediterraneo, Galleria Nazionale d’Arte Contemporanea, Tirana (2007); Pittori al Muro, Galleria L’Attico, Roma (2006); Milano Africa, Fabbrica del Vapore, Milano (2005); Fuori Tema, XIV edizione della Quadriennale di Roma, Galleria Nazionale, Roma (2005); Forza Motrice, Officine Trambus Roma (2005); Generazionale, Palazzo dei Congressi, Roma (2003); With Love, Palazzo Arengario, Milano (2002). Tra le mostre personali ricordiamo: Favorevoli convergenze astrali nel giorno in cui sono stato concepito, The Office Contempoary Art, Roma (2012); Fuoco cammina con me, Galleria Il Segno, Roma (2010); Terra!, Galleria Trecinque, Rieti (2010); Fault Lines, Galleria Testori Uk, Londra Uk (2008); Transiberica, Galeria La Aurora, Murcia, Spagna (2007); Tran-Tram, Galleria Oddi Baglioni, Roma (2005); Let me see you, Pantheon Gallery, Nicosia, Cipro (2002).
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CLAUDIO PALMIERI
Milano, allo Spazio Oberdan con La seduzione della Materia. Da Medardo Rosso alle generazioni recenti. Nello stesso anno, espone nella mostra Mimesi Villa Vecelli Cavriani e realizza con il jazzista Mauro Gianmarco una performance di sculture sonore in diretta su internet. Nel periodo 2003–2008 partecipa a una serie di collettive, e realizza monumenti in bronzo (Mazara del Vallo e Ancona), un’opera di 6 metri in acciaio e gres all’Albornoz di Spoleto e una di 7 metri nella Capitaneria di porto di Trieste. Il suo presepe celeste è installato in varie sedi: Matera, Castronuovo (Pz), Roma. Nel 2009 l’opera Giardino Sospeso è installata tra gli alberi nel giardino della Scala Santa di San Giovanni a Roma. Nel 2010 due collettive all’Attico di Roma A’ la carte e A perdita d’occhio. Nel 2011 Passato–presente dialoghi d’Abruzzo CIAC Castello Colonna a Genazzano (Roma) e nello stesso anno importante collettiva alla Badia Morronese di Sulmona. Nello stesso anno, personale al Chiostro San Michele di Anacapri, Lo scultore la Terra – Artisti e ricerche 1920–2011 Archivio della scuola romana e Galleria Emmeotto di Roma. Nel 2012 Le sculture nel Giardino della Scala Santa Associazione Culturale tre volte di Roma e la personale La mano, la testa, il cuore, Galleria Limen otto9cinque Arte Contemporanea, Roma.
Claudio Palmieri nasce nel 1955 a Roma. Nel corso dei suoi studi al Liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti di Roma assume un particolare rilievo la figura del pittore futurista Mino Delle Site. Nel 1985 allestisce la sua prima mostra personale all’Attico di Roma e partecipa alle collettive La Nuova Scuola Romana e Arte in Cornice, occasioni che lo inseriscono in quel gruppo di artisti, denominato Nuova Scuola Romana o Scuola di Via del Paradiso, gravitante attorno alla Galleria di Fabio Sargentini. Nello stesso anno espone alla Anina Nosei Gallery di New, York. Dal 1986 al 1990 partecipa alla XLII Biennale di Venezia e produce due personali sempre all’Attico; è invitato alle più rappresentative rassegne nazionali quali Milano - Rotonda della Besana; Bologna - Galleria Comunale d’Arte Moderna, Materialmente, scultori degli anni ’80; Spoleto – Galleria Nazionale d’Arte Moderna Nuove acquisizioni; Verona – Palazzo Forti Astratta; Pescara – Palazzo Montuori “IV Biennale d’Arte Sacra”; Bologna - Galleria Comunale d’Arte Moderna Anni ’90; Cento – L’arte di fine secolo; Polignano a Mare Ritorno al Mare; Umbertide, Capolavori contemporanei; Milano – XXXII Biennale Nazionale d’Arte Città di Milano; Vasto – XXVIII Premio Vasto – Dall’arte povera alle nuove generazioni. Nella sua ricerca pittura e scultura vivono di pari passo, due anime percorse dallo stesso sperimentalismo che si esprime in due personali, nel ’91 e nel ’93 alla Galleria Arte ’92 di Milano e nell’importante esposizione nel ’92 di 60 opere alla Galleria Comunale di Modena “Palazzina dei Giardini”. Crea insieme al jazzista Maurizio Giammarco Hardwaree, una performance di sax e 15 sculture di metallo, suonate dallo stesso Palmieri. La performance è presentata in diversi teatri di Roma e in diretta su Rai Radio Tre nel 1997. Partecipa al 48° e 49° Premio Michetti a Francavilla al Mare. Alcune opere sono esposte in permanenza nei seguenti musei: Galleria d’Arte Moderna di Spoleto, Centro per l’Arte Moderna di Umbertide, Museo d’Arte Contemporanea Castello di Masnago,Varese. È presente alla XII Quadriennale di Roma. Nel 1997 partecipa al Premio Marche ed è vincitore della II edizione del Premio Mastroianni a Torino. Nel 1998 si installa la sua scultura Vesta in piazza Lodi, a Roma. Nel 2000 espone nelle collettive Lavori in corso 9 alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Periplo della scultura Contemporanea 2 a Matera; alla Triennale Internazionale di Arte Sacra al Castello di Celano (AQ) e alla mostra; Scultura italiana dal dopoguerra a Vigevano (PV). Nel 2001 espone alla Galleria “Valentina Moncada” di Roma. Nel Milanese è presente alla mostra Itinerario di un decennio, alla Galleria d’Arte 92 e alla mostra Dal premio alla Pinacoteca – Atto III presso la Galleria Civica d’arte Contemporanea di Lissone che acquisisce una delle sculture in mostra. Nell’ambito del progetto “Italia–Giappone 2001” parte la mostra itinerante La scultura italiana del XX secolo che tocca i principali musei di arte contemporanea giapponesi. Nel 2002 è a
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LUCA MARIA PATELLA
CLAUDIA PEILL
Luca Maria Patella è uno dei più stimati artisti di ricerca, si muove tra arte e scienza, servendosi di vari media artistici, attivo sin dalla metà degli anni ’60, ha compiuto studi scientifici ed artistici. Attua rigorosi sconfinamenti, dalla manipolazione preconcettuale della macchina fotografica, all’uso della cinepresa, dall’ambiente multimediale ed interattivo, alla performance, dal suono, alla parola, all’installazione di grandi oggetti-scultura come “test proiettivi”, alla scrittura e al Libro. Opera anche in ambito letterario e critico ed ha pubblicato circa 70 libri, intesi come “lavori” (dall’arte visuale alla letteratura, dalla teoria alla documentazione creativa). Né idealismo retorico, né naturalismo razionalizzante. Ha tenuto un gran numero di Personali ed Antologiche nel mondo, tra queste si ricordano: gall.Attico, Roma 1968-1969-1974; gall. Apollinaire, Milano 1971; ICC, Antwerpen 1976; MUHKA,Antwerpen 1990; Castel S. Elmo, Napoli 2007; Auditorium-Arte, Roma 2009; GNAM, Roma 2010-2011. Ha partecipato a innumerevoli Rassegne Internazionali, fra cui sette edizioni dell Biennale di Venezia, (1966-19721978-1980-1986-1993-2011); Biennale de Paris, 1967 (premiato per la foto); Information MoMA, New York 1970; Walker Art Gall., Liverpool 1971; Biennale S.Paulo 1975; L’art et le temps, Bruxelles, Wien, London, 1984-1986; Duchamp und die Avantgarde, Museum Ludwig, Köln 1988; Italics, Venezia - Chicago 2009-2010; Arte Povera, MUAC, Ciudad de México 2010; Camden art Centre, London 2011; Film Museum, Wien 2011; GNAM, Roma 2012; Ends of the Earth: land art to 1974 MOCA, Los Angeles 2012; Haus der kunst, Munich 2013. La sua più vasta antologica (400 Opere & Operazioni, e due saggi) si è svolta presso il MUHKA Museum di Antwerpen, e in due Gallerie della città. Nel 2003 si è inaugurata con successo – a Bruxelles – la sua grande Magrittefontaine [Fontaine Physiognomique: tornita in pietra (e al negativo, d’accordo alla sua invenzione) sul profilo di René Magritte] commissionatagli dal “Comité des Arts de la Ville de Bruxelles”. Fra i Premi passati: alla “V Biennale di Parigi” (per grafica, foto e film), 1967; alla “Biennale del Cinema, di Venezia” (cinema sperimentale), 1969; “Premio Pascali”, 1976. Nel 2002 ha ottenuto il “Premio alla Carriera per l’Interdisciplinarità”, del DAMS di Bologna. Ed ha riportati i premi di Poesia: “Cardarelli”, 2002;“XII Feronia”, 2003; e “Grinzane Cavour”, 2004. Sue Opere si trovano – fra l’altro – nelle Collezioni: dello Stedelijk Museum di Amsterdam; il MOMA di New York; il MUHKA e la Fondazione Matta-Clark, di Antwerpen; la “Polaroid Corporation” di Boston; la “Bibliotèque Nationale de Paris”; il Museo dell’Università di Parma; il Museo della Certosa di Padula; la Fondazione Orestiadi di Gibellina; e la Galleria Nazionale, il Macro, la Calcografia Nazionale, e il Museo Laboratorio dell’Università la Sapienza, di Roma. Di lui si sono occupati numerosi e noti intellettuali e critici, in Italia e all’estero.
Claudia Peill nasce a Genova nel 1963. Dopo la maturità classica si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma.Tra il 1999 e il 2000 consegue una borsa di studio in Germania presso l’Höherweg Studio di Düsseldorf. La sua prima mostra personale si svolge nel 1993 a Roma presso la Galleria Stefania Miscetti a cui seguono molte esposizioni sia in Italia che all’estero. Le sue opere sono presenti in spazi pubblici e privati. Vive e lavora a Roma. Nella sua ricerca nonostante l’uso, quasi esclusivo, di materiali sintetici, resine e fotografia, Claudia Peill non dimentica l’idea della pittura. Le resine colorate stese su frammenti di immagine seguono lo stesso principio tecnico della velatura, che nel celare si manifesta. Tra le esposizioni personali si ricordano: Sguardi condivisi Mara Coccia Arte Contemporanea Roma 2012; Claudia Peill presso lo studio di architettura Bastoni, a cura della Galleria Anna d’Ascanio Roma 2009/10; Giorno/Notte Hyunnart Studio, a cura di Mario de Candia e Patrizia Ferri, Roma 2009; Fiato Galerie Rossella Junck, Berlino 2008/09; La città delle ombre bianche, Schifano- Peill Galleria Anna d’Ascanio, Roma 2006; Claudia Peill, chi vola vuole Galleria Martano,Torino, 2004; Claudia Peill, Caduta libera Galleria Pack, Milano, 2004; Claudia Peill, Waves Italian Cultural Institute of London, 2003; Claudia Peill Galerie Andreas Brüning Düsseldorf, Germania 2003; Claudia Peill, messa in onda Istituto Italiano di Cultura di Colonia, Germania 2002; Skin Forms Map Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma e Galleria Civica Uusikuva, Kotka, Finlandia, 2001; Il senso del tempo Photographic Center Peri, Turku, Finlandia 1998; Strappi Galleria Arco di Rab, Roma 1998; Convergenze, Verna-Peill Istituto Europeo del Design, Roma 1996; Quattro tempi Galleria Stefania Miscetti, Roma 1993.Tra le mostre collettive si segnalano: Take the space La Salerniana Galleria Civica di Erice, a cura di Patrizia Ferri Trapani, 2010; 59° Premio Michetti, I labirinti della memoria, Vasto 2007; Dodicesima Biennale d’Arte Sacra Museo San Gabriele, Teramo 2006; Höherweg 271 Künsthalle Düsseldorf, Germania 2005; Roma Punto Uno a cura di Mara Coccia Associazione, Galleria Pici, Seoul/Tokyo Design Center,Tokyo 2004; Periscopio Cascina Grande, Milano, 2000; Transgression Künstlerhaus, Vienna, Austria 2001; Fotoalchimie Museo Pecci, Prato, 2000; Il corpo assente Künstverein Steyr, Austria 1999; Arti visive2 Palazzo Ducale, Genova 1998; Koivisto, Peill, Orfalian Loggia del Temanza, Venezia 1997; Montaliana, Genovantasei Museo di Sant’Agostino, Genova 1996; Parole e sguardo Palazzo delle Esposizioni, 1995 Roma; S.P.Q.R. Galleria A.Vivas, Parigi 1995. Ha realizzato diverse opere pubbliche permanenti tra le quali: Il pannello pittorico decorativo per la Caserma dei Carabinieri di Delia (CL) – 1999; Il mosaico sul volo presso la Base Aeromobile di Luni, (La Spezia) – 2003; L’installazione permanente Mercurio lungo la Statale Salica 5 di Crotone, per il nascente Museo del Mare e dei Miti – Crotone 2005. È presente in alcune collezioni pubbliche: Museo Pecci, Prato; Università di Roma Tor Vergata; Kunststiftung NRW Düsseldorf.
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SALVATORE PUPILLO
OLIVIERO RAINALDI
Salvatore Pupillo è nato a Roma nel 1956, dove vive e lavora. Pupillo è esponente tra i più rappresentativi della pittura italiana della generazione affermatasi a partire dagli anni ’80. Un recente libro del MaXXI, Museo Nazionale d’Arte del XXI secolo, da poco inaugurato a Roma, lo inserisce tra gli artisti di punta della scena culturale romana degli ultimi 30 anni (Il confine evanescente. Arte italiana 1960- 2010, a cura di G. Guercio e A. Mattirolo, Electa). La sua attività comincia nel 1985 con la mostra a Villa Corsini a Roma. Nel 1987 esegue la sua Performance/invasione di un rotolo di tela dipinta in via del Babuino a Roma, nel 1989 partecipa alla XXXIV Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea alla Galleria Civica di Termoli, nello stesso anno è presente alla mostra Il segno della differenza alla Galleria Angelus Novus dell’Aquila. Nel 1991 espone al Picasso Cafè, Roma, Accumulatori, una serie di tele di piccole dimensioni sistemate l’una sull’altra come una colonna, introdotta da un testo di Teresa Macrì. Nel 1992 mette in mostra Proposte alla Galleria dei Banchi Nuovi a Roma. Il suo lavoro si riallaccia alla corrente informale degli anni quaranta e cinquanta, a Fautrier, Wols e Vasco Bendini. Nel 1997 è presente alla mostra Arte a Roma presso l’ex Mattatoio. Partecipa a numerose mostre all’estero: Fiera di Colonia con la Galleria Framart di Napoli, Misure Uniche presso l’Istituto Italiano di Cultura a Lione, Il progetto dell’essenza presso vari Istituti Italiani di Cultura e L’immagine interiore a Rabat, Tunisi, Il Cairo, Beirut, Asmara, Lisbona, 1998. Nel 1999 con Pupillo chi? espone all’Associazione Culturale Marcello Rumma, Roma accompagnato da un testo di Fabio Sargentini. È presente alla collettiva presso le Gallerie La Giulia a Roma nel 2000. Nel 2002 tiene una personale a Jakarta: Oltre la forma, e nel 2003 espone On paper presso l’Architettura Arte Moderna a Roma e Fine novecento a Palazzo Tiranni Castracane di Cagli, Pesaro. Nel 2007 mostra personale alla Galleria Il Narciso, Roma. Ad aprile 2010 partecipa ad una doppia personale Pupillo-Pipkin presso il “Centro culturale Borges” di Buenos Aires. In seguito espone a mostre collettive, come quella Aspetti dell’Arte Astratta nella Raccolta Fiocchi al Forte Malatesta di Ascoli Piceno, nell’ottobre 2010 e Arte in scena alla Galleria Baccina Techne nel 2011. Ad aprile 2012 presso Bibliothe di Roma espone con Jack Sal in una doppia personale dal titolo Itinerarium.
Oliviero Rainaldi nasce a Caramanico Terme (PE) nel 1956, vive e lavora a Roma. Tra il 1974 e il 1977, compie i primi tre anni di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova. Con Fabio Mauri successivamente, si diploma all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila. Fin dagli esordi nel 1976, l’opera di Rainaldi è incentrata sulla figura umana, analizzata attraverso i diversi linguaggi del disegno, della pittura, della scultura e delle tecniche calcografiche. Dopo avere iniziato con composizioni di carattere velatamente narrativo, attorno agli anni ’90 passa alla rappresentazione di figure isolate, fissate attraverso un segno lineare nella loro essenzialità ideale, in cui corpi e frammenti di corpi manifestano sottili e sotterranee connessioni con le culture arcaiche e medievali. Come nei cicli di opere quali: Gisant, Caduti, Battesimi Umani, Santo o più di recente Conversazioni e Vergini. Il suo lavoro è stato presentato in rassegne d’arte e spazi museali in Italia ed all’estero: Schirn Kunstalle di Francoforte; Otis Parson, Los Angeles; Polk Museum, Florida; GAM, Bologna; Museum National Jakarta, Indonesia; Mucsarnok Kunstalle, Budapest. Importanti personali gli sono state dedicate dalla Fondazione Staurós a San Gabriele (TE) nel 1999, dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna nel 2003, a Palazzo Venezia nel 2006 a Roma, a Villa Aldobrandini a Roma nel 2010 e al Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (VE) nel 2011. Tra il 1998-1999 approfondisce il suo personale interesse per il rapporto tra Arte e Liturgia seguendo il biennio di studi presso L’Istituto Teologico Sant’Anselmo a Roma. Dal 2000 ha lavorato a varie commissioni ecclesiastiche realizzando gli arredi liturgici di Chiese a Roma, Terni e Prato. È stato insignito, da Papa Giovanni Paolo II, durante il Giubileo del 2000 del titolo di Accademico della Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi del Pantheon. Sue opere sono presenti in istituzioni pubbliche internazionali: Palazzo dell’ONU di Ginevra, Palazzo Municipale di Stoccolma, sede del Premio Nobel, Collezione del Ministero degli Affari Esteri, Palazzo della Farnesina, Roma, Museo di Beelden aan Zee, Scheveningen, e Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park di Grand Rapids, Michigan.
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PIETRO RUFFO
MASSIMO RUIU
Pietro Ruffo è nato a Roma nel 1978, dove vive. Dopo la Laurea in Architettura conseguita nel 2005, si è dedicato alla carriera artistica. Ricevendo diversi premi, tra cui una borsa di ricerca presso la Columbia University, New York, il premio New York nel 2010, il Premio Cairo 2009, Milano, una residenza di sei mesi presso la Nirox Foudation di Johannesburg in Sud Africa, una residenza di 5 mesi presso l’ ISCP di new York. Ultime esposizioni personali: The Political gymnasium, Blain Southern, Londra 2012, Complex Instant, AllRussian Museum of Decorative Applied and Folk Art, progetto speciale per la quarta biennale di Mosca (2011); L’enfer c’est les autres, Galerie di Meo, Paris (2011); I sei traditori della libertà, Fondazione Pastificio Cerere, Rome (2010); Pietro Ruffo, Museo Arte Contemporanea di Ravenna (2009); Six Nations, Galleria Lorcan O’Neill Roma (2007).
Nato a San Severo (FG) nel 1961, si laurea in Storia dell’Arte contemporanea nell’89. Vive e lavora tra Roma e Monopoli (BA). La ricerca di Ruiu esplora ed indaga i lati più oscuri della nostra coscienza localizzando, soprattutto nella dimensione collettiva, riassumibile nella “storia” i drammi e le inquietudini che attraversano la coscienza individuale. L’attività artistica ed espositiva di Ruiu inizia nel 1984. Tra le principali mostre personali ricordiamo Arcana Mundi al Salon des Arts di Londra nel 1993; SIRENE Il Politecnico XX Arte di Roma nel 1994; Essenze alla Galleria Giulia – Roma nel 1996; C’è qualcosa che non torna al Museo di Gallese (VT) e In altri termini al Teatro Kismet di Bari nel 1997; Ombre Assolute presso lo Studio Pino Casagrande di Roma nel 2001; Secondo Tempo a Palazzo Pascali di Polignano a mare (BA) nel 2003; Doppio Mare (Massimo e Saverio Ruiu) allo Studio Fedele di Monopoli (BA) nel 2006; Long-Life al Museo Nuova Era di Bari nel 2007; Le parole illuminate dei pesci presso la Vedetta della marina Giovinazzo (BA) nel 2008; 5 Sogni alla Galleria Maniero di Roma nel 2010; Onde di frequenza alla Ecos Gallery di Roma nel 2012. Numerose le partecipazioni ad importanti rassegne e mostre collettive. Artex1000 alla Sala uno di Roma nel 1992; Disgregante-aggregante II, Donazione Cespem alla Galleria d’Arte moderna di Spoleto nel 1995; Montaliana presso il Museo S. Agostino di Genova e Tempi ultimi. XIII Biennale d’arte di Penne (PE) nel 1996; L’arte a Roma – Comune di Roma, a cura della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e Sirene. Ritorno dal mare Galleria Zelig e Museo Pino Pascali a Polignano a Mare (BA) nel 1997; Arte’maggio, Galeria Zelig, Stadio della Vittoria, Bari a cura della Galleria Bonomo; nel 1998 Atlante al Centro d’Arte Contemporanea Masedu (SS) nel 1999 Shapes of mind al Museum Nasional Indonesia di Giacarta, Ministero Affari Esteri nel 2001 Dalla pianta al banchetto Castel del Monte e Castello di Copertino (LE) nel 2002; Naufragi e approdi Kino workshop Taranto nel 2006. Del 2007 sono le mostre Koinè diàlektos al Teatro Verdi di Brindisi, La luce e l’ombra presso il Palazzo Pascali di Polignano a Mare, Timeless all’Archivio centrale dello Stato di Roma, Ruiu, Tarshito, Fanelli al Kunsthalle di, Putignano (BA); del 2008 Mediterraneum presso la Galleria dei Portoghesi di Roma; l’anno successivo Ruiu partecipa a Come eravamo all’EB Gallery di Roma, A sud del mondo a Palazzo Delli Ponti (Taranto) ed Intramoenia al Castello di Barletta (BA). Nel 2011 espone in Puglia arte contemporanea evento collaterale della 54ª Biennale di Venezia.
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FRANCESCO VACCARO
LUCA VERNIZZI
Francesco Vaccaro nato a Crotone nel 1968 vive e lavora a Roma. Utilizza video, pittura e fotografia. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie private e spazi pubblici, in Italia e all’estero. I suoi video sono stati presentati in numerosi festival internazionali.Tra questi Lettera d’amore a Robert Mitchum, con Piera Degli Esposti, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2007 e distribuito nelle sale italiane da Lucky Red. Il video La Pitta ha ricevuto il Premio del pubblico a Festarte 2010 al MacRo Testaccio di Roma.Tra le numerose mostre personali ricordiamo: Sempre che Informagiovani del Comune di Roma, 1998; Segnali, Studio S Arte Contemporanea, Roma e Movimento zero all’Accademia G. Balbo, Bordighera (IM), 1999; Indefiniti silenzi AOC F58, Roma, 2000; ...e vidi e capii, AOC F58Roma , 2001; An einem seltsamen ort, Wandergalerie, Berlino, 2004; Maclura, AOC F58, Roma, 2009; Aprile, Marte, Roma, 2011. Partecipa a importanti rassegne nazionali ed espone in numerose collettive: Artisti per opening, Temple Gallery, Surfing, Studio S Arte Contemporanea, Roma, 1998; Sapori colorati, Lavatoio Contumaciale, Roma, 1999; Sacrosanto, Sala1 e Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Roma, 2000; L’immagine interiore, Il Cairo, Beirut. Madrid, Lisbona, Rabat e Tunisi, Direzione Generale Promozione e Cooperazione Culturale Ministero Affari Esteri, 2000/2001; Fotoesordio, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2001; Non essendomi prestato da bambino a giocare con la sabbia delle spiagge, mi è venuto, passata l’età, il desiderio di giocare,AOC F58, Roma, 2003; Outcomeout, Studio Soligo, Roma, 2005; “Premio Mario Razzano”, Museo del Sannio, Benevento, 2005; “Premio Maretti”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rep. San Marino, 2005; Mille 900, Festival Internazionale di Fotografia, Hyunnart, Roma, 2006; Equidistanze-Video, Rialto Sant’Ambrogio, Roma 2006; Festarte MacRo Testaccio, Roma, 2010. Flmografia: La Pitta (con Roberto Daffinà), (2004, 7’15’’) MacRo Testaccio - Roma (Premio del Pubblico); Elisa Montessori 2003 (2004 7’12”) Asolo International Film Festival, 2004 – Asolo (TV), DOCFEST 2004 Palazzo Venezia - Roma; Hortus Conclusus (2005 3’40”) DOCFEST 2005, Palazzo Venezia Roma; Quello che sai e quello che non sai (2005, 3’), Courmayeur Noir Festival 2005; Claudioadami notes (2005, dvd, colore, suono, 5’30”) Artecinema 2005 - Napoli, FIFA International Festival of film on art 2006 - Montreal, DOCFEST 2005, Palazzo Venezia - Roma; Cara Cera (2005, 5’30”), Artecinema 2006 - Napoli, Festival Internazionale del cinema d’arte - Bergamo; Pro Eo (2005, 5’) DOCFEST 2006, Palazzo Venezia - Roma; Affascinatu (2006, 7’30”) Reggio Calabria Film festival, Frontiere FilmFestival - Luzzara (RE), Milazzo Film Festival - Milazzo (ME), JEFF.06 Taranto, Festival Internazionale cinema di frontiera - Marzamemi (SR), Corto per scelta 2006 Ass. Aranciameccanica Marche,Toni Corti 2006 - Padova;VLA (2006, 10’30”) Festival Arcipelago – Roma (menzione speciale della giuria); Lettera d’amore a Robert Mitchum (2007, 5’) Festa del Cinema di Roma 2007 (sezione extra), Officinema Festival, Cineteca di Bologna, Sulmona Film Festival, Fano Film Festival; Maclura (2009, 5’) AOC F58, Roma; Una luna (2010, 10’) Filmstudio, Roma.
Luca Vernizzi nasce a Santa Margherita Ligure (GE) il 2 settembre del 1941. Figlio d’arte (il padre Renato faceva parte dello storico gruppo dei Chiaristi), compie studi classici e artistici. Dal 1963 al 1967 collabora con Leonardo Borgese per le colonne di critica d’arte del “Corriere della Sera”. In quegli anni continua a dipingere con impegno e assiduità, ma non presenta alcuna mostra personale. L’occasione arriva nel 1968 nelle sale della Galleria Pagani, in via Brera a Milano. A seguito di questo suo esordio, sarà definito “il pittore dei giovani”: nei dipinti, disegni e incisioni che produce in questo periodo, ricorrono gruppi di ragazzi e di ragazze uniti nell’affrontare gli entusiasmi e le problematiche della loro età. Successivamente, dagli incontri con le personalità più rilevanti della cultura e dell’attualità, nasce una serie di ritratti che porterà non solo ad una evoluzione della sua stessa pittura, ma altresì ad una visione rinnovata della ritrattistica in generale. Fra i tanti effigiati si vogliono ricordare Giorgio Armani, Michele Arboreto, Riccardo Bacchelli, Pietro Barilla, Alberto Bevilacqua, Enzo Biagi, Valentino Bompiani, Dino Buzzati, Emerson Fittipaldi, Alberto Lattuada, Mino Maccari, Giulietta Masina, Eugenio Montale, Ruggero Orlando, Edilio Rusconi, Luciana Savignano, Giulietta Simionato, Mario Tobino, Umberto Veronesi. A questo momento affianca un’indagine, che si potrebbe definire di impronta metafisica, sugli oggetti comuni della nostra vita, dove il “quotidiano”, lavato dalla contingenza, emerge in una sfera platonicamente astratta; come avverrà per i ritratti. Oltre alle tante esposizioni in Gallerie pubbliche e private in Italia e all’estero (Argentina, Austria, Brasile, Cina, Corea, ex Jugoslavia, Francia, Germania, Polonia, Stati Uniti, Svizzera, Turchia), si ricordano, tra le manifestazioni più significative della sua attività, la mostra al Museo d’Arte Moderna di Saarbrücken nel 1975; quella nelle sale dell’Arengario con il patrocinio del Comune di Milano nel 1979; la mostra realizzata, con gli auspici del Ministero della Cultura della Repubblica Popolare Cinese, negli Archivi Imperiali della Città Proibita di Pechino nel 1996; quella patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Como nel 2002 e, nel 2005, quella patrocinata dall’Ambasciata Italiana in Argentina, mostra che, dopo essere stata allestita al Centro Culturale Borges di Buenos Aires, è stata portata, sempre in Argentina, al Museo d’Arte Contemporanea di Salta e al Museo Genaro Pérez di Còrdoba. Dal 1988 espone regolarmente alla Compagnia del Disegno di Milano. Nel 1990 le Edizioni Argalia di Urbino pubblicano, nella collana di studi filosofici, il suo saggio di estetica Decorativismo e arte. Numerose le sue collaborazioni con case editrici per illustrazioni e copertine di libri. Dal 1975 al 2008 è stato docente di Disegno all’Accademia di Brera dove, attualmente, è titolare della Cattedra di Nudo. Ha recentemente vinto il concorso per l’installazione di un monumento in onore di Papa Giovanni Paolo II presso il Santuario del Divino Amore a Roma. Invitato al Padiglione della Biennale di Venezia per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Sue opere si trovano in Collezioni private e Musei d’Italia e del mondo.Vive e lavora a Milano.
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MARCO VERRELLI
Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea – Università di Roma La Sapienza. Nel 2008 è invitato alla XV Quadriennale di Roma a Palazzo delle Esposizioni e a Experimenta al Ministero degli affari Esteri, a Roma. L’anno successivo si svolge Contemplazioni a Castel Sismondo - Rimini e partecipa al 39° Giffoni Film Festival. Nel 2010 è tra gli Artisti romani della collezione Experimenta al Ministero degli affari Esteri di Roma e in Difforme presso Aratro, Laboratorio per l’Arte Contemporanea – Università degli studi del Molise. Nel 2011 prende parte alla 54ª Biennale di Venezia – Padiglione Italia al Palazzo delle Esposizioni di Torino e al LVI Premio Termoli alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Termoli.
Marco Verrelli nasce nel 1961 a Roma, dove attualmente vive e lavora. La sua attività espositiva si intensifica a partire dalla fine degli anni ’90, da questo periodo infatti numerose si susseguono le mostre a lui dedicate. Si ricorda la personale alla Galleria Lazzari di Roma del 1999, alla quale segue quella del 2001 all’Accademia Nazionale di San Luca a Roma a cura di Guido Strazza. Le personali proseguono nel 2004 alla Galleria Maniero di Roma con presentazione di Carlo Fabrizio Carli e allo Studio d’Arte Fedele di Monopoli con presentazione di Lorenzo Canova. Nel 2005 Verrelli espone alla Galleria Officina 14 di Roma presentato da Claudio Strinati, l’anno successivo è invece Maurizio Calvesi a presentare la sua opera a Il Sole Arte Contemporanea a Roma. Nel 2007 è la volta della Galleria Maniero di Roma, con presentazione di Marco Di Capua e nel 2009 l’artista è, in personale, al L.I.B.R.A.Arte Contemporanea di Catania. Nel 2010 partecipa nuovamente a Il Sole Arte contemporanea a Roma presentato da Lorenzo Canova. L’anno successivo Verrelli espone sempre in personale presso la Galleria Art Sinergy di San Benedetto del Tronto e nel 2012 è protagonista presso la galleria Maniero di Roma con una mostra a Cura di Guglielmo Gigliotti. Numerose anche le partecipazioni dell’artista a esposizioni collettive e ad importanti rassegne. Nel 1998 è infatti invitato al Premio Vasto (CH), nel 1999 partecipa ad Arte in Campus presso l’Università degli Studi di Salerno. Del 2000 è la sua partecipazione alla collettiva Parola e immagine al Teatro Argentina a Roma e al III Premio Cairo Dalla Zorza presso la Galleria Il Ponte Rosso di Milano. Nel 2001 partecipa al “Premio Accademia Nazionale di San Luca” a Roma, al XXVI Premio Avezzano presso gli Ex Granai di Palazzo Torlonia ad Avezzano, a Visione intima Biblioteca Nazionale di Tripoli in Libia e al VI Premio Morlotti di Imbersago. Nel 2002 è invitato al LIII Premio Michetti di Francavilla al Mare (CH); nel 2003 partecipa a FuturoItaliano collettiva allestita presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles. Nello stesso anno è al XXXVI Premio Vasto (CH) e nella collettiva Le migrazioni, i luoghi allestita presso l’Università degli Studi di Macerata. Nel 2004 è in Corea del Sud con la mostra Fine Arts Exhibition al Daegu Culture and Arts Center di Daegu.Al 2005 risale la sua apparizione in Figure allestita all’Archivio Centrale dello Stato di Roma e ne Il senso del male alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Caserta. Sempre nel 2005 partecipa a Tecniche Esecutive Contemporanee presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati e al III Premio Sabaudia (LT). Nel 2006 è in Donnart al Centro Espositivo Dipartimento C.AV.E.A. dell’Università di Roma La Sapienza ed è invitato al VI Premio Carlo Dalla Zorza dalla Galleria Il Ponte Rosso. Nel 2007 espone ne Un mare di arte a Palazzo Sant’Elia a Palermo, e in Paesaggi metropolitani presso il
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Mostra Personale di Paolo Borghi Gigino Falconi Vincitori I Premio Edizione 2011
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Paolo Borghi, Aspettando l’aurora, 2009, bronzo e legno, h 60 cm
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Paolo Borghi e Gigino Falconi Uno scultore e un pittore, i vincitori ex aequo della VI edizione Elsa Betti
Tra mille vicissitudini sono passati sette anni dalla prima edizione di Un mosaico per Tornareccio. Anni in cui la popolazione di questo piccolo paese ha “adottato”, ospitandoli sulle pareti delle proprie case, il mosaico e l’arte contemporanea. A Tornareccio abbiamo tutti familiarizzato con la tecnica musiva: abbiamo imparato a conoscere la tecnica e i materiali che rendono così luminose le pareti.Abbiamo imparato che l’arte è dedizione e preparazione; abbiamo conosciuto la forza di un linguaggio che da secoli crea stupore ed emozione. Con lo sguardo pieno di questa nuova consapevolezza possiamo avvicinarci alle opere dei due artisti che quest’anno sono in mostra a Tornareccio: Paolo Borghi e Gigino Falconi, vincitori ex–aequo della scorsa edizione, interamente dedicata alla Via Crucis. Paolo Borghi è uno scultore e nel suo lavoro tutto ci parla di impegno, di maestria che si trasmette di generazione in generazione. La conoscenza della materia, la capacità di assoggettarla è il fondamento del mestiere che si nutre di una memoria secolare e che anima lo scultore il quale però, affidato esclusivamente alla voce dei secoli, non sarebbe altro che un artigiano; Borghi invece impone alla tradizione il proprio pensiero rinnovando linguaggi già codificati, attinti dal passato: la geografia delle proprie preferenze va dal Rinascimento Italiano al Simbolismo di fine Ottocento, si sofferma su Arnold Böcklin, e arriva alla Metafisica, a Giorgio de Chirico mediante il quale ripensa anche alla Grecia classica. Ricco di questa eredità Borghi ci regala la possibilità di assistere al miracolo di una materia – il bronzo in questo caso – che nelle sue mani muta consistenza: dall’essere roccia si ammorbidisce fino a diventare pelle. La pelle a sua volta si increspa e la materia si trasforma in corteccia per poi alleggerirsi ulteriormente fino a trasformarsi in fronde verdi. Borghi interviene di nuovo e trasforma le foglie leggere degli alberi in solidi villaggi. La stessa materia la vediamo poi rarefarsi nella leggerezza del velo che avvolge i corpi e che, incredibilmente, porta ad essere vento. Il processo di mutazione è fluido, da una superficie ne scaturisce un’altra con estrema naturalezza. I volumi, nonostante il costante fiorire, sono bloccati; nessuna interruzione a suggerire una trasformazione traumatica: come la natura segue il suo corso, così le forme sotto le mani di Borghi si modellano serenamente. Una metamorfosi che conduce verso il mito di Apollo e Dafne: Calvesi scrive “Dafne fugge,Apollo la insegue. Dafne è il tempo, che non si può trattenere; è il mistero del tempo, che non si può penetrare; è la meta di verità che l’uomo non potrà mai possedere… Tutte le opere d’arte rappresentano in sostanza il mito di Apollo e Dafne” .
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Borghi recupera una idea platonica del fare Arte per cui l’opera non descrive il visibile, ma evoca il primordiale, che per Borghi vuol dire fertilità, fecondazione, germinazione. La sua è scultura della continua rinascita, egli sembra scolpire il flusso della natura, in cui nulla si distrugge, in cui l’uomo è inserito come appartenente al mondo che abita. L’uomo è rappresentato forte, dal corpo solido. Figura epica nella serenità con cui si inserisce nel ciclo di eterna trasformazione, fino ad essere tutt’uno con la terra, con la natura e con il suo fluire. Epico è anche il modo in cui il corpo femminile e quello maschile si uniscono nel bronzo: fusione che nulla ha di carnale e in cui Borghi mostra la genesi. Il senso primordiale della creazione è nel corpo femminile che diventa il cuore pulsante del processo del continuo fluire che Borghi pone alla base dell’esistere: nella montagna madre, nella madre terra. Da qui, in successione matrilineare si dispiega l’esistere. Il corpo femminile è abitato da una energia divina, da cui scaturisce ogni cosa. Borghi celebra il mito della fertilità, della femminilità, come una divinità che al suo interno, dentro la curva morbida del suo corpo, contiene la forza granitica ed esplosiva che genera la vita e che cattura la mutevolezza del tempo. Borghi mette in scena, nel suo processo di fusione e germinazione continua, l’interdipendenza, il legame tra tutti gli elementi del creato, una ritrovata comunione tra uomo, natura ed il suo fluire. La sua è una fiduciosa ricerca del primordiale, nello svolgersi della quale si compie la comunione tra misticismo e natura, tra mito e realtà. Differisce nell’operare Gigino Falconi, che si rivolge ai suoi occhi per osservare il mondo sensibile e poi alla sua mente per associare le immagini raccolte e per poter costruire visioni che nulla hanno a che fare con lo scorrere del tempo. La sua è una pittura meditata che presenta in modo visibile uno spazio sempre e solo mentale in cui costante è la sensazione di inaccessibilità che frustra lo sguardo dell’osservatore e che svela in qualche modo l’inquietudine del pittore: proprio in questo nodo si annida il magnetismo del mondo artistico di Falconi. Un mondo che vede le sue radici soprattutto nella pittura dei nordici nella loro freddezza, lontana dall’edonismo dei rinascimentali italiani, nel loro realismo quasi metafisico, molto analitico. In mostra abbiamo alcuni esempi del suo universo sacro: “Falconi – scriveva Padre Serafino Colangeli – ha un’anima profondamente religiosa, con un senso vivissimo della presenza divina davanti alla quale si sente e si confessa peccatore, ma insieme ha anche la giusta stima di sé, dei doni ricevuti che gli permettono di tradurre in bellezza anche i suoi limiti umani”. Il misticismo di Falconi è quanto di più umano ed intimo possa esistere perché palesa lo sforzo della ricerca spirituale e la frustrazione della impenetrabilità del divino per l’uomo comune. Dipingere per l’artista è un fatto intellettuale, è uno strumento di conoscenza ed egli tenta l’impresa ardua di dar forma a ciò che è misterioso e che si aggira nella mente dell’uomo razionale. Falconi compie questo viaggio nel sacro e lo rende nel suo stile, lo mostra attraverso i suoi occhi: Le Annunciazioni, le Deposizioni, sono apparizioni fugaci ed allucinate, bloccate nell’attimo dell’anelata rivelazione. Non vi è durata, non vi è lo scorrere del tempo, ma una epifania, istantanea, fugace ed illusoria. L’uomo si avvicina al processo di conoscenza del mistero attraverso dei filtri: Falconi, pellegrino alla ricerca della rivelazione, le sue coordinate le individua nei riferimenti letterari, nella iconografia tradizionale che fornisce simboli e stilemi universalmente noti. Ma la luce rimane comunque sempre fredda e l’enigma continua ad essere irrisolto.
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Paolo Borghi, Abitare il corpo, 2007, bronzo, h 19x27,5x13,5 cm
Nelle sue tele Falconi dispone con estrema attenzione gli oggetti nella scena e si trattiene con sguardo minuzioso su ognuno di questi, arrivando all’insieme attraverso i particolari; la sua regìa lascia la luce indugiare sui corpi perfetti, le stoffe che li ricoprono sono analizzate fin nelle fibre; continuo e complicato il gioco di simboli e rimandi, ma la luce è sempre troppo fredda per avere un legame con la realtà. La luce è l’artificio attraverso il quale Falconi astrae ogni cosa dal tempo per lanciarla in uno spazio mentale. I richiami agli oggetti appartenenti alla banalità del quotidiano, sono congelati ed allontanati dalla vita palpitante, l’uso del colore è ridotto al bianco e al nero. In queste tele non si tiene conto delle ore del giorno, nè del suo variare. Le immagini trasfigurate in questo modo, sono distanti dal calore della passionalità, sono algide, depurate dalle scorie temporali, sovrumane intangibili: piene di grazia, ma anche di sofferenza. È dunque un processo di conoscenza quello compiuto da Falconi attraverso le sue opere sacre, è un cammino sofferente che necessariamente passa attraverso il male, le tenebre per poter infine aspirare alla grazia divina. Un cammino che vede in Dante un esempio e che Fausto Gozzi ha riassunto perfettamente con le parole di Balthus “La mia pittura è un mezzo per accedere al mistero di Dio. Per trarne qualche raggio di luce dal suo Regno. Non c’è vanità in questo. Umiltà, piuttosto... Sono convinto che la pittura è una maniera di pregare, una via di accesso a Dio”.
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Paolo Borghi, La città segreta, 2005, bronzo e alluminio, h 28,5x17x15 cm
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Paolo Borghi, La città segreta, 2005, bronzo e alluminio, h 28,5x17x15 cm
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Paolo Borghi, Il paesaggio degli antichi desideri, 2009, bronzo, h 41x42x18 cm
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Gigino Falconi, Il viaggio, 2002, acrilico su tela, 120x100 cm
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Gigino Falconi, I dardi del cielo, 2007, acrilico su tela, 165x100 cm
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Gigino Falconi, Annunciazione, 2012, acrilico su tela, 180x80 cm
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Fiorente Dolcezza Vincenzo Capitanucci
Raccolti i miei occhi in un alveare di suoni la mia più bella opera è ridonarti al Tuo sorriso suscitare sul Tuo viso la dolcezza musicale di un’anima in fiore.
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
Gigino Falconi, La disperazione di Adamo, 2007, acrilico su tela, 90x180 cm
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
PAOLO BORGHI (Como, 1942)
Nasce a Como nel 1942, segue i corsi di pittura, disegno e architettura al Castello Sforzesco e all’Accademia di Brera. Nella bottega del padre Stanislao, cesellatore di fama, impara tutte le tecniche del trattamento dei metalli. Arricchito da questa esperienza, scopre la necessità di dedicarsi alla scultura. Acquista familiarità con la grande dimensione che lo porta ad eseguire in bronzo lavori di grande impegno per committenti italiani e stranieri; negli anni 196570 realizza opere per la cattedrale di Esmeraldas in Ecuador, per la parrocchia di Rovellasca, oltre al Monumento ai Caduti di Fino Mornasco. Seguirà la scultura in legno, marmo e terracotta. Nel 1972 tiene una mostra personale presentato da Mario De Micheli. Nel 1980 gli viene dedicata una ampia mostra al Museo di Milano a cura di Franco Solmi. Nel 1984, i Musei Civici di Varese, presentano una sua antologica. Nel 1986 è invitato alla Biennale internazionale di Venezia; nel 1989 e nel 1993 alla Biennale Nazionale d’arte città di Milano. Espone a l’Aja nel 1987. Nel 1990 è presente a Dallas, Wolfsburg, Amburgo. Nel 1991 espone a Tokyo e Wuppertal. Partecipa a rassegne a Parigi nel 1996, 1997, 2000. Sue opere pubbliche sono collocate a Malnate, Agrigento, Los Angeles, Roma, Poggioreale, Trieste, Alcamo, Gorla Maggiore. Ha realizzato monete per il Vaticano e la medaglia ufficiale per il Giubileo 2000. Ottiene altre importanti commissioni nell’ambito ecclesiastico, tra cui il portale della cattedrale di San Francesco di Paola e il nuovo presbiterio di Duomo di Terni. Da tempo collabora con importanti architetti tra cui Paolo Portoghesi. Nel 2005 ha realizzato la tomba del vescovo martire Oscar Romero nella cattedrale di San Salvador.
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Paolo Borghi – Gigino Falconi
GIGINO FALCONI (Giulianova (TE) 1933)
una serie di “nudi” e “concerti silenziosi”, ambientati in paesaggi lacustri. Negli anni successivi (1995–1999) sviluppa un ciclo di pitture di carattere sacro. Il primo dipinto Annunciazione, del 1995, è realizzato per il VII centenario della Santa Casa di Loreto nel cui museo l’opera viene esposta. Successivamente per la chiesa di Sant’Andrea di Pescara, Falconi, lavora a un trittico di grandi dimensioni (270x660 cm), commissionatagli dagli Oblati di Maria Immacolata in occasione della santificazione del loro fondatore. Successivamente (2000-2002) realizza il ciclo “Le Ossessioni” dedicato all’universo femminile, a cui segue (2002-2005) il ciclo “Il mito della Fenice”.Tra il 2006 e il 2009 Falconi si interessa sempre di più alla natura e, attratto dal suo misterioso fascino e dalla sua mistica luce, dipinge un gruppo di quadri rappresentanti paesaggi lacustri e marini. Negli ultimi anni (2009 – 2011) esegue un ciclo intitolato “Fanciulle per sempre” dedicato al mondo della prostituzione parigina fine ‘800 inizio ’900.
Nasce a Giulianova (TE), si diploma in ragioneria nel 1952, e nel ’54 ottiene la maturità anche presso il Liceo Artistico di Pescara. Nel 1955 vince il concorso per la cattedra di Disegno in una scuola media di Giulianova, dove rimane fino al 1975 quando decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura. La sua prima personale è del 1961 alla Galleria il Polittico di Teramo, a questa ne seguono numerosissime in Italia e all’estero presso accreditate gallerie e prestigiose sedi pubbliche. Le opere sono conservate in autorevoli collezioni museali pubbliche e private. Il suo metodo di lavoro si sviluppa, nel corso degli anni, per cicli pittorici.Tra il 1954 e il 1956 esordisce con un universo figurativo legato ai temi della sua terra, avvicinandosi all’informale; gli anni che vanno dal 1957 al 1962 sono dedicati alla realizzazione di paesaggi che risentono di una rivisitazione del barocco; in seguito (1963–1965) realizza “Documenti”, primo ciclo di opere di grande dimensione. Contemporaneamente l’artista porta avanti una surrealtà dello spazio costellato da fantasmi, spesso con elementi suggeriti da letture di E. A. Poe. Tra il 1966 e il 1968 esegue il ciclo “I Mostri” supportato da uno studio che va dal Rinascimento al Barocco con particolare attenzione a Piero della Francesca, Caravaggio, Rivera e Rembrandt. Dal 1969 fino alla metà degli anni ’70, elabora una serie di lavori incentrati sulla surrealtà del presente e della cronaca fotografica, con una figurazione più circostanziata ed evidenza di straniamento. Nel periodo che va dal 1976 fino al 1979, Falconi recupera la pittura per immagini con soggetti ispirati all’angoscia dell’esistenza. Durante il primo quinquennio degli anni ’80 lavora a opere incentrate sulla poetica del mistero degli spazi interni e sulle suggestioni spaesanti degli specchi. Tra il 1986 e il 1988 realizza “alcyone”, ciclo di dipinti su Gabriele d’Annunzio, eseguite in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del Poeta a cui segue (1989–1994)
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Mosaici realizzati dal 2006 al 2012
Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2006
Tu forse vuoi comprare un fiore Emily Dickinson
Tu forse vuoi comprare un fiore, ma io non posso venderlo. Se vuoi averlo in prestito finché il narciso disfa Il suo berretto giallo sotto la porta del villaggio, finché le api dalle file dei trifogli ricavano i loro vari vini, d’accordo, io te lo presterò fino ad allora: non un’ora in più.
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2006
Gino Severini (Cortona, 1883 – Parigi 1966) Testa maschile, Roma, 1938, mosaico, cm 61x75 (copia dall’originale autorizzata da Romana Severini)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2006
Aligi Sassu (Milano 1912 - Pollensa/Baleari 2000) Il cavallo rosso, 1988, mosaico, cm 100x100 (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2006
JosĂŠ Ortega (Arroba de los Montes 1921 - Parigi 1990) Nocturno, 1989, mosaico, cm 88x100 (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2006
Michele Cascella (Ortona 1892 – Milano 1989) Omaggio all’artista, 2010, mosaico, cm 70x100, (autorizzazione di Pierpaolo Cimatti, esclusivista del Maestro)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2006
Carlo Mattioli (Modena 1911- Parma 1994) Primavera, 2010 mosaico, cm 100x70, (autorizzazione di Marcella Mattioli, figlia dell’Artista)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2006
Altalene di vento Aminta Lemme
Attraversiamo le gole, terre rosse e villaggi dimenticati. Tappeti colorano le strade, carovane ricolme verso il deserto. Il cielo di azzurro vestito, fresco riluce, tronchi e rami grigi svettano dalla valle. Chine di ombre e solchi, prati verdi di semine. Mandorli serrano il loro fiore da schiudere in corolle di miele. Abiti dondolano in altalene di vento, donne marciano verso mercati lontani, cespugli con vetri aguzzi luccicano bagliori di luce e il sole scalda i pensieri.
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2006
Jessica Carroll Visione a mosaico, 2006, mosaico, cm 100x100 (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2007
Morena Antonucci, I lupi di Maya, 2006 mosaico, cm 100x100, (donazione Fiorentino D’Ippolito)
Robert Carroll, Bees and dolphins at Tornareccio, 2006 mosaico, cm 100x100, (donazione Apicoltori di Tornareccio)
Carlo Cattaneo, Paesaggio, 2006, mosaico, cm 100x100, (donazione Comunità Montana Val Sangro)
Franco Mulas, Schegge, 2006, mosaico, cm 100x100, (donazione Leonardo Costantini)
Romano Notari, Di fiore in fiore, tornar e ritornar… amore, 2006 mosaico, cm 100x100, (donazione Michele Giacci)
Ruggero Savinio, L’età dell’oro, 2006 mosaico, cm 100x100, (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione) 88
Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2007
Ennio Calabria Desiderio di ponti, 2006 tecnica mista su cartoncino, cm 40x40 Vincitore I edizione 2006
Ennio Calabria, Desiderio di ponti, 2006 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2008
Bruno Caruso, Medusa, 2007 mosaico, cm 100x100, (donazione Sintesis s.r.l. - Atessa)
Bruno Ceccobelli, A-pie, 2007 mosaico, cm 100x100, (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
Graziella Marchi, L’incontro, 2007 mosaico, cm 100x100, (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione)
Matias Quetglas, La Venus de la miel, 2007 mosaico, cm 100x100, (donazione Antonello Porfilio)
Lucio Trojano, Tornareccio forte e gentile, 2007 mosaico, cm 100x100, (donazione Michele Giacci)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2008
Giuseppe Modica La luce e le api, 2007 tecnica mista, cm 40x40 Vincitore II edizione 2007
Giuseppe Modica La luce e le api, 2007 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2009
Pierluigi Abbondanza, Senza titolo, 2008 mosaico, cm 100x100, (donazione Fernando Fioriti)
Alessandro Busci, Trabocco, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Nicola Santovito,per la figlia Maria Chiara)
Jacopo Cascella, Il grande fiore, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Camera di Commercio Chieti)
Omar Galliani, Kumarakom, (India 2007/2008) mosaico, cm 100x100, (donazione Nino Iezzi, in onore di una persona cara)
Piero Guccione, Orchidea e ibisco sul cielo azzurro, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Alfredo Paglione, per ricordare la moglie Teresita)
Antonio Maya, Aves migratorios, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Fondazione Carichieti)
Fujio Nishida, Ginestre, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2009
Sergio Ippoliti Luna di miele a Tornareccio, 2008 tempera, cm 40x40 Vincitore III edizione 2008
Sergio Ippoliti Luna di miele a Tornareccio, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2010
Aurelio Bulzatti, Meditante, 2009 mosaico, cm 100x100, (donazione Fondazione Carichieti)
Paola Campidelli, Camelia japonica, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
Riccardo Licata, Senza titolo mosaico, cm 100x100 (donazione coniugi Nicola Berardi e Maria Giovanna Maturo)
Gino Marotta, La rosa sibillina, 2009 mosaico, cm 100x100, (donazione Afredo Paglione) Opera destinata dal Comune di Tornareccio al Comune di Poggio Picenze (AQ) in segno di solidarietĂ per il terremoto del 2009
Matteo Massagrande, Ronzio, 2009 mosaico, cm 100x100, (donazione Filsiva s.r.l. Casoli)
Sergio Zanni, L’apicultore, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione Nicola Santovito per la figlia Mara) 94
Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2010
Adelchi Riccardo Mantovani Cuore di cera, 2009 acrilico su carta, cm 40x40 Vincitore IV edizione 2009
Adelchi Riccardo Mantovani Cuore di cera, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2011
Michele Cossyro, L’ape santa, 2010 mosaico, cm 100x100, (donazione Nicola Santovito per Donato e Camilla)
Giosetta Fioroni, Un teatrino per un’ape di Tornareccio, 2010 mosaico, cm 100x100, (donazione Alfredo Paglione)
Giorgio Galli, Di rose selvatiche di miele impregnate, 2010 mosaico, cm 100x100, (donazione Nicola Falcocchio e Francesco Iannone)
Alessandra Giovannoni, Giardini segreti, 2010 mosaico, cm 100x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
Danilo Maestosi, Omaggio a Beethoven, 2010 mosaico, cm 100x100, (donazione Filsiva s.r.l. Casoli)
Alberto Sughi, L’immagine di Cristo, 2010 mosaico, cm 100x100, (donazione Fondazione Carichieti) 96
Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2011
Stefano Piali La regina delle api, 2010 olio su tela, cm 40x40 Vincitore V edizione 2010
Stefano Piali La regina delle api, 2010 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
Paolo Borghi Gesù cade per la terza volta, 2011 tecnica mista su carta, cm 48x36 Vincitore ex-æquo VI edizione 2011
Paolo Borghi Gesù cade per la terza volta, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Fondazione Carichieti)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
Gigino Falconi Gesù è deposto dalla Croce e consegnato a sua Madre, 2011 acrilico su cartone, cm 50x36 Vincitore ex-æquo VI edizione 2011
Gigino Falconi Gesù è deposto dalla Croce e consegnato a sua Madre, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
Tra i fiori di ciliegio Norma Iacovanelli
Tra i fiori di ciliegio si scorge una danza: brulicante e silenziosa, convulsa ed armoniosa. Incuriosito, arresta il suo volo un passero, inebriato dalla bellezza inconsapevole di una miriade di api. Non hanno pungiglione, ma un pennello e disegnano sulla tavolozza del cielo intricate trame. Il passero resta lÏ fermo, estasiato: non può continuare il suo volo. Ape forte e fragile, fedele, instancabile succhia un po’ di nettare dolceamaro dal mio cuore.
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
MAURIZIO BOTTONI Giovanni Paolo II: “L’adorazione della croce”, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Alfredo Paglione)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
AGOSTINO ARRIVABENE I Stazione — Gesù è condannato a morte, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Famiglia Luigi Iacovanelli – “Il passato e il presente sono le mani che costruiscono il futuro. La saggezza dei nonni, gli insegnamenti dei genitori, la spensieratezza dei figli sono le tessere di un mosaico che ogni volta, generazione dopo generazione, assume forme diverse, rese uniche dal cemento della vita e dalla magia dei sogni”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
TRENTO LONGARETTI II Stazione — Gesù è caricato della Croce, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione dei soci dell’Associazione A.M.A. Michele e Roberto Berardi – “In ricordo della nonna Angiolina”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
LUCA (VERNIZZI) III Stazione — Gesù cade per la prima volta, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Manfredi Finocchio – “Alla comunità di Tornareccio in segno di affetto verso l’indimenticabile nonno Monfredo”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
CLAUDIO BONICHI IV Stazione — Gesù incontra sua Madre, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione coniugi Nadia e Aquilino Marchetti – “Dedicato alle proprie figlie Rosita, Sara e Sofia che affidano alla materna protezione della Vergine Maria”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
SAFET ZEC V Stazione — Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la Croce, 2011 mosaico, cm 70x100 (A zia Lina. Luciana e Nicola”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
MASSIMO LIPPI VI Stazione — Il velo della Veronica, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Veronica e Tiziano Sciotti – “A ricordo del nostro meraviglioso papà Fernando, la cui luce, fatta di cuore, forza e gioia di vivere continua a guidare le nostre vite anche da Lassù. Con immenso amore e gratitudine, i tuoi figli Tiziano e Veronica”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
UGO RIVA VII Stazione — Gesù cade per la seconda volta, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Alfredo Paglione – “A Raffaele Carrieri, grande poeta tarantino”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
OMAR GALLIANI VIII Stazione — Gesù incontra le donne di Gerusalemme, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
PAOLO BORGHI IX Stazione — Gesù cade per la terza volta, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Fondazione Carichieti)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
PIERO VIGNOZZI X Stazione — Gesù è spogliato delle vesti, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
ENRICO ROBUSTI XI — Gesù è inchiodato in Croce, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Alfredo Paglione – “A Mario De Micheli, grande critico d’arte”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
PIERO GUCCIONE XII Stazione — Gesù muore in Croce, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Alfredo Paglione – “Ad Aligi Sassu, illustre pittore, per il centenario della sua nascita”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
GIGINO FALCONI XIII Stazione — Gesù è deposto dalla Croce e consegnato a sua Madre, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
RENATO BALSAMO XIV Stazione — Gesù è deposto nel sepolcro (“in un sepolcro nuovo”), 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione Nicola Falcocchio – “A mio padre, maestro di vita”)
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Un Mosaico per Tornareccio - edizione 2012
VALENTINO VAGO XV Stazione —L’ottavo giorno — La Resurrezione, 2011 mosaico, cm 70x100 (donazione ADI apicoltura – “Alle persone più care”)
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REGOLAMENTO UN MOSAICO PER TORNARECCIO. La città delle api Da un’idea originale di Alfredo Paglione, nato a Tornareccio, il quale già nell’estate del 2004 volle donare al suo paese 32 opere di illustri artisti contemporanei, per ricordare il padre Ottavio con la mostra permanente, In nomine patris, ospitata nella “Sala Pallano”, nasce il Progetto: UN MOSAICO PER TORNARECCIO. La città delle api, che ha inaugurato la sua 1ª edizione il 15 luglio 2006. La Manifestazione, si svolge a cadenza annuale, con i due consueti appuntamenti di apertura e di chiusura. Nel primo, previsto intorno alla metà del mese di luglio, in prossimità della festa della Madonna del Carmine, si espone al pubblico l’edizione annuale della Rassegna, nel secondo, previsto alla fine del mese di agosto, in coincidenza con le celebrazioni patronali, viene attribuito il previsto annuale riconoscimento, accompagnato dalla inaugurazione dei mosaici già realizzati e collocati in situ, in base alle scelte operate dalle giurie nell’edizione dell’anno precedente. Il progetto è promosso dal Comune di Tornareccio (CH) che vanta, oltre alle famose mura megalitiche sulle pendici del monte Pallano, una consolidata tradizione nell’apicoltura e nella produzione di miele vergine integrale, singolare risorsa che fa della città di Tornareccio il primo centro dell’Abruzzo inserito nel circuito associativo nazionale de “Le città del miele”. UN MOSAICO PER TORNARECCIO. La città delle api, muove da queste significative premesse, intendendo focalizzare le due indicate risorse, quelle cioè delle “api” e dell’ “arte”, nell’ambito di una iniziativa di ampio respiro culturale che porterà nel giro di pochi anni a fare di Tornareccio uno spettacolare Museo open-air di mosaici a tema preferibilmente ambientalista (natura, paesaggi) realizzati da grandi maestri del panorama artistico del Novecento europeo, mirando contestualmente alla promozione culturale, alla valorizzazione dei patrimoni e delle risorse turistiche dell’Abruzzo, nell’ottica di una linea politica, da cui oggi non si può prescindere, che deve considerare ed ottimizzare le peculiarità culturali di ogni territorio regionale. Il Progetto consiste nel creare, con un vero arredo urbano di grande suggestione ed originalità, uno speciale Museo all’aperto, costituito da una serie di mosaici, progettati da noti artisti italiani e stranieri, che saranno, una volta realizzati, collocati sulle facciate di numerose case del Centro di Tornareccio, incantevole località che si distende fra boschi e verdi colline ai piedi del monte Pallano, noto per i suoi importanti resti archeologici. Ogni anno verrà allestita una mostra di bozzetti (cm. 40x40) ideati dagli artisti invitati. Di tali bozzetti, due giurie, una di note personalità del mondo della cultura e l’altra popolare, costituita dagli abitanti stessi del paese, indicheranno le opere più significative che saranno tradotte in altrettanti mosaici da collocare nel borgo storico del paese, sulle facciate di prescelti edifici, ed inaugurati l’anno successivo, quando verrà anche offerta al pubblico una mostra personale dell’artista indicato come il più votato, al quale sarà consegnato il Trofeo della manifestazione. La Rassegna sarà accompagnata da un elegante catalogo in cui oltre ad un testo critico introduttivo, saranno riprodotti tutti i bozzetti presentati nella edizione in corso, le biografie dagli artisti invitati, le immagini dei mosaici fatti realizzare per arricchire la speciale collezione musiva di Tornareccio. Il catalogo sarà corredato da una piccola antologia di testi poetici dedicati al tema dell’ ape e del miele. Per far fronte alle numerose spese di realizzazione della Manifestazione annuale, l’Amministrazione Comunale di Tornareccio conta di poter ottenere annualmente contributi da parte di Enti pubblici, Fondazioni bancarie, Imprenditoria regionale. I loro nomi verranno pubblicizzati in catalogo, nei comunicati della Stampa e citati in apposite targhe accanto ai mosaici messi in posa. La Manifestazione UN MOSAICO PER TORNARECCIO. La città delle api, che per la particolarità dei suoi contenuti: intende focalizzare l’alta qualità delle risorse locali, promuovere attraverso la riflessione artistica l’accrescimento culturale, creare incremento turistico ed anche possibili collegamenti con altre realtà italiane ed europee e con le comunità abruzzesi residenti all’estero, si caratterizza come un progetto di alto profilo e di sicuro riscontro, in un momento storico in cui si rende necessario sui piani economico e culturale, inquadrare, sostenere e comunicare quelle che riconosciamo essere le peculiari emergenze di una territorialità regionale.
Finito di stampare nel mese di luglio 2012 dalla GEO Poligrafia - Fossacesia
ASSOCIAZIONE A.M.A.
UN MOSAICO PER TORNARECCIO
UN MOSAICO PER TORNARECCIO - 2012
La città delle api e dei mosaici VII Edizione - 2012
Sede espositiva Sala Polifunzionale “Remo Gaspari” Viale Don Bosco, 8 - 66046 Tornareccio (CH)
Nell’ultima di copertina: Aligi Sassu Testa di cavallo, 1983 bassorilievo in bronzo, Ø cm 10,3
Associazione A.M.A. Via Porta Nuova, 1 - 66046 Tornareccio (CH) Tel. 347.3747900 info@unmosaicopertornareccio.it www.unmosaicopertornareccio.it
EDIZIONI
A.M.A.
In copertina: Aligi Sassu Il cavallo rosso, 1988 mosaico, cm 100x100
ASSOCIAZIONE A.M.A.
UN MOSAICO PER TORNARECCIO
UN MOSAICO PER TORNARECCIO - 2012
La città delle api e dei mosaici VII Edizione - 2012
Sede espositiva Sala Polifunzionale “Remo Gaspari” Viale Don Bosco, 8 - 66046 Tornareccio (CH)
Nell’ultima di copertina: Aligi Sassu Testa di cavallo, 1983 bassorilievo in bronzo, Ø cm 10,3
Associazione A.M.A. Via Porta Nuova, 1 - 66046 Tornareccio (CH) Tel. 347.3747900 info@unmosaicopertornareccio.it www.unmosaicopertornareccio.it
EDIZIONI
A.M.A.
In copertina: Aligi Sassu Il cavallo rosso, 1988 mosaico, cm 100x100