La città delle api e dei mosaici IX Edizione - 2014
UN MOSAICO PER TORNARECCIO - 2014
ASSOCIAZIONE A.M.A.
UN MOSAICO PER TORNARECCIO
Sede espositiva Sala Polifunzionale “Remo Gaspari” Viale Don Bosco, 8 - 66046 Tornareccio (CH) Associazione A.M.A. Via Porta Nuova, 1 - 66046 Tornareccio (CH) Tel. 347.3747900 info@unmosaicopertornareccio.it www.unmosaicopertornareccio.it
EDIZIONI
A.M.A.
In copertina: Renata Minuto L’Ape e la Tartaruga, 2013 mosaico, cm 100x100
Nell’ultima di copertina: Stefano Piali, Il Girasole, bronzo, fusione a cera persa, diametro cm 13 Premio per il 1° classificato
UN MOSAICO PER TORNARECCIO La cittĂ delle api e dei mosaici IX Edizione 26 luglio - 30 agosto 2014
A cura di Elena Pontiggia
EDIZIONI
A.M.A.
UN MOSAICO PER TORNARECCIO La città delle api e dei mosaici – IX Edizione Tornareccio, Sala Polifunzionale “Remo Gaspari” 26 luglio – 30 agosto 2014 Manifestazione annuale ideata da Alfredo Paglione A cura di: Elena Pontiggia Coordinamento generale: Elsa Betti Ente promotore:
Con il contributo di:
Regione Abruzzo Assessorato alle Politiche Culturali
Comune di Tornareccio Sindaco: Prof. Remo Fioriti
Fondazione Carichieti
Con il patrocinio di:
Università “G. d’Annunzio” Crocevia-Fondazione di Chieti-Pescara Alfredo e Teresita Paglione FONDAZION ONE E
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Foto: Piergiorgio Greco, Marco Santi Grafica e Stampa: Studio Comunika di Busico Riccardo, Atessa Ufficio Stampa: Piergiorgio Greco Mosaici realizzati da: Gruppo Mosaicisti Ravenna di Marco Santi
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COMUNE DI TORNARECCIO
Uno speciale ringraziamento ad Alfredo Paglione per la sua collaborazione Si ringraziano: gli artisti che, accogliendo con entusiasmo l’invito a partecipare, hanno contribuito alla buona riuscita della manifestazione; la giuria tecnica composta da: Giulio Borrelli, Bianca Maria De Luca, Silvio Di Lorenzo, Mario Di Nisio, Remo Fioriti, Piergiorgio Greco, Luigi Iacovanelli, Alfredo Paglione, Giuseppe Tragnone, Lucio Valentini per la loro cortese e preziosa disponibilità; per aver finanziato i mosaici delle passate edizioni: La Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa, la Camera di Commercio di Chieti, il Comune di Tornareccio, la Comunita Montana Valsangro, la Fondazione Carichieti Adi apicoltura, Apicoltori di Tornareccio, Nicola Berardi, Michele e Roberta Berardi, Leonardo Costantini, Fiorentino D’Ippolito, Nicola Falcocchio, Filsiva s.r.l., Manfredi Finocchio, Fernando Fioriti, Farmacia Giacci Chieti, Michele Giacci, Famiglia Greco, parenti e amici di Maria Tentella Tiracchia, Gruppo Mosaicisti Ravenna, Famiglia Luigi Iacovanelli, Francesco Iannone, Nino Iezzi, Nadia e Aquilino Marchetti,Alfredo e Teresita Paglione, Luciana e Nicola Pili, Antonello Porfilio impresa edile, Nicola Santovito, Veronica e Tiziano Sciotti, Sintesis s.r.l., Famiglie Michelangelo, Anna e Ughetta Tiracchia.
Copyright © Ass.ne A.M.A. Amici Mosaico Artistico, 2014
Comune di Tornareccio
“La bellezza salverà il mondo”, afferma il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij. Tale riflessione, ancora oggi così efficace e attuale, è riferibile a circostanze e situazioni molteplici. Si parla della Bellezza e di come questa sarà capace di recuperare l’essenza più vera delle cose. Tra il bello e il bene esiste un legame misterioso, inafferrabile e indistruttibile. Ma i vari artisti, scrittori, poeti, pittori che hanno cercato di rappresentare il bello assoluto, hanno fallito perché è un compito impossibile raggiungere la perfezione nelle “questioni” umane nonostante si provi a tendere a essa. Il bello, nella sua accezione assoluta, è ideale, e l’ideale, nella natura delle cose, è ancora lontano dall’essere raggiunto. Secondo il filosofo Schiller, la “bellezza” è un concetto universale: a essa è affidato il potere di ricomporre in unità armonica il disordine della realtà, rendendola capace, così, di rilevare un senso ultimo al di sopra del suo stesso caos. Tali riflessioni hanno portato a un confronto tra il concetto di bellezza e quanto viene proposto dalla efficace iniziativa “Un mosaico per Tornareccio – la città delle api e dei mosaici”, giunta alla IX edizione. In qualità di Sindaco, sono orgoglioso di rendere merito al lavoro svolto nel corso degli anni sia dall’Associazione A.M.A. sia da tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di tale manifestazione. Questo evento, negli anni iniziato e proposto su sollecitazione di Alfredo Paglione, gallerista e mecenate, ha offerto la possibilità di raggiungere degli obiettivi in apparenza difficili da materializzare, ma che hanno trovato concretezza mediante la realizzazione del suggestivo museo all’aperto rappresentato da policromi mosaici installati nei percorsi interni del centro urbano di Tornareccio. L’Amministrazione Comunale, in sinergia con l’A.M.A., continuerà nel corso del tempo a promuovere tale progetto che rappresenta una delle migliori iniziative sul territorio. Il connubio con il mondo delle api, inevitabilmente, proietta ancora una volta il territorio di Tornareccio in un mondo più vasto, fatto di peculiarità e tipicità. “La bellezza dei mosaici” salverà Tornareccio!
Prof. Remo Fioriti Sindaco di Tornareccio
Il “tutto e subito” non abita qui
All’epoca del “tutto e subito”, noi di Tornareccio abbiamo scelto di andare controcorrente. Da nove anni abbiamo imboccato una strada ardua: seminare bellezza. Dare vita ad un progetto artistico come quello dei mosaici, infatti, significa intraprendere un’attività che solo nel tempo darà i suoi frutti, perché il bello dell’arte contemporanea, come per osmosi, diventi patrimonio di tutti. Sentito, ammirato, riconosciuto. Ci vorrà del tempo: l’abbiamo saputo sin dall’inizio, quando Alfredo Paglione ci insegnò quel proverbio cinese che poi, davanti alle telecamere di Sereno Variabile, disse a tutta l’Italia “Se progetti per un anno, semina grano. Se progetti per dieci anni, pianta un albero. Se progetti per cento anni, diffondi bellezza”. Perché l’arte non è sempre immediatezza: è contemplazione, riflessione, approfondimento. Un primo sguardo non basta: serve un secondo, e un terzo e via a seguire. Eppure, all’epoca dell’effimero e compulsivo “mi piace” sui social network, noi a Tornareccio abbiamo voluto fare una scommessa: diffondere bellezza, senza ansia di risultati immediati, a costo di non essere capiti. I settanta mosaici installati finora stanno lì, silenziosi e fermi, ad aspettare lo sguardo del passante, in tutta la loro maestria. Non chiedono niente: vogliono solo essere contemplati. La tecnica stessa – il mosaico – è quella che, per eccellenza, è destinata a durare nel tempo: le opere saranno lì per anni ed anni ed anni, ad aspettare – direi ad implorare – lo sguardo dei passanti, che domani saranno i nostri figli e i nostri nipoti. Siamo certi che ci ringrazieranno per un regalo poco tecnologico e molto intimo e profondo, perché a chi c’è oggi e a chi ci sarà domani stiamo lasciando un patrimonio di immenso valore: non solo economico ma spirituale, capace di ricordarci che non tutto passa, ma c’è anche qualcosa che resta su questa terra. C’è un cibo del corpo, che finisce subito e di cui ingordamente facciamo incetta fin troppo spesso, e c’è un cibo dell’anima che dura nel tempo. La Bellezza è proprio il riflesso dell’infinito che sceglie di stare accanto a noi. Giorno dopo giorno, senza fretta, in tutto il suo splendore. Noi ci crediamo, e con convinzione andiamo controcorrente.
Piergiorgio Greco Presidente Associazione Amici del Mosaico Artistico
IX Edizione 2014
Un Mosaico per Tornareccio
Del miele e altre dolcezze IX Edizione - 2014 Elena Pontiggia
Il miele viene sempre collegato a un’idea di dolcezza, tanto che l’espressione antichissima “dolce come il miele” è ancora usata nel nostro linguaggio. Nella Bibbia poi – come ricorda anche Levy-Strauss nel suo Dal miele alle ceneri – il miele era, insieme al latte, l’alimento che scorreva a fiumi nella Terra Promessa, mentre i Babilonesi lo consideravano un cibo da offrire agli dei. L’etimologia però insegna che accanto al significato di dolcezza (dalla radice “mel” derivano anche “molle” e quindi “morbido”), il biondo prodotto ne ha uno meno educato che rimanda a una bevanda inebriante, non lontana dall’idromele. Alla dolcezza si sostituisce così una dimensione più inquietante e dionisiaca. Una dimensione di ebbrezza, appunto. Sia come sia, gli artisti che in questa mostra si sono ispirati al tema del miele hanno prediletto il primo dei due significati. Con l’aggiunta di qualche ironia e di qualche piccolo veleno. Molte e diverse le interpretazioni del soggetto. Qualcuno ha ragionato su una figura legata per vocazione al nettare delle api: si va dalla moderna Canefora di Aldo Damioli che occhieggia a Vermeer, all’equilibrato cuoco morandiano di Bernardino Luino, all’Apicoltore sconosciuto e un po’ egizio di Gioxe De Micheli. Marcello Aversa ha invece pensato a un presepio di miele, Rossella Faraone a un alveare vitalistico, Nicola Vitale a una fantascientifica città delle api. E, ancora, Iros Marpicati ha chiuso il benefico insetto in un intarsio di segni indecifrabili; Gaetano Grillo ha inciso la parola in una lingua segreta, creando degli emoticon assiri, mediterranei, senza tempo. Tino Stefanoni ha dipinto un paesaggio immerso in un “dolce colore di oriental zaffiro”; Cordelia von den Steinen un orso sconfitto e precario, che non arriverà mai a conquistare il miele. E veniamo agli artisti che, ormai da qualche anno, Franco Toselli ha riunito nel gruppo “Portofranco”. Che un gruppo vero e proprio non è, ma piuttosto un cerchio magico o, meglio, un clima, un’atmosfera condivisa: l’atmosfera creata da una pittura di origine concettuale, che è insieme immagine e idea. Dunque, procedendo in ordine alfabetico, Bonomo Faita ha proposto un’allusione ai nutrimenti della cultura; Enzo Forese ha dipinto un abbecedario della scuola delle api; Klaus Larsen ha immaginato una creatura ambigua come un rompicapo; Corrado Levi ha giocato con le immagini turistiche, facendo un viaggio nel paese dell’ironia; Rosa Maria Rinaldi ha ragionato sulla inevitabile ambiguità di ogni significato;Antonio Sofianopulo ci fa entrare in un giardino surreale, dove le esistenze e le leggi sono capovolte; Giacomo Toselli ha disegnato un nuovo 13
Un Mosaico per Tornareccio
Eden, dove ci sono le api e non c’è il serpente; Gabriele Turola ha composto una sarabanda musicale neofuturista. A tutti, per non terminare con troppo dulcis in fundo, lasciamo come viatico della mostra un frammento di Giampiero Neri: “Ma stia bene attento l‘amico delle api perché il suo è un amore pericoloso”.
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Marcello Aversa Dolcezza divina, 2014 tecnica mista: matite e pastelli ad olio, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Aldo Damioli Il miele, 2014 acrilico su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Gioxe De Micheli Apicoltore, 2014 olio su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Bonomo Faita Apicultura, 2014 acrilici su cartone, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Rossella Faraone Fonte di vita, 2014 Tecnica mista, smalti, pietre semipreziose e dure, minerali, metalli, oro 24 kt su tavola, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Enzo Forese Senza titolo, 2014 collage su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Gaetano Grillo Miele, 2014 acrilico su legno, cm 40x40
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Claus Larsen Hello Honey, 2014 olio su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Corrado Levi Tornareccio, 2014 tecnica digitale, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Bernardino Luino Il cuoco (fuori concorso), 2014 acquerello su cartoncino, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Iros Marpicati Nel sole di Tornareccio, 2014 tecnica mista su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Rosa Maria Rinaldi APE, 2014 tecnica mista: foto e colori acrilici, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Antonio Sofianopulo Der KĂśnig von Honig, 2014 olio su carta, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Tino Stefanoni Senza titolo Z266, 2013 acrilico su tela, cm 36x36
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Giacomo Toselli Api, 2014 olio su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Giampaolo Truffa Paradiso delle api, 2014 acrilici e tecnica mista su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Gabriele Turola Apimusica, 2014 acrilico su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Nicola Vitale Miele, 2014 olio su tela, cm 40x40
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Un Mosaico per Tornareccio – Opere 2014
Cordelia von den Steinen Anche l’orso, 2014 tecnica mista su carta cm 40x40
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Biografie
Un Mosaico per Tornareccio – Biografie
MARCELLO AVERSA
ALDO DAMIOLI
Marcello Aversa nasce a Sant’Agnello nel 1966. Diplomatosi presso l’ITC di Sorrento, comincia ad occuparsi dell’azienda paterna, storico opificio. Negli anni Ottanta emerge la sua passione per il Presepe Napoletano e ne realizza diversi nelle chiese della Penisola Sorrentina. A partire dal 1993 espone le sue opere alla mostra di Arte Sacra a Pompei, e vince per due anni consecutivi il premio Lions Club di Pompei per il miglior stand. Dal 1994 espone in collettive e personali, a Bruxelles, Napoli, Reggio Emilia, Soriano nel Cimino, Traunstein, Grottaglie, Lione, Giffoni Valle Piana, Spoleto, Corciano, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco, Genova, Tricase, Frattamaggiore, Giarre, Rodi Milici, Stoccarda. Nel 2001 apre una Bottega d’Arte nel centro storico di Sorrento.Tante le città dove si sono allestite esposizioni con opere di Aversa: Schwarzaide (Germania) 2002 Bruxelles, nell’ambito dei Nocturnes di Sablon (2003), Deruta (2008), Cava dei Tirreni, presso il complesso monumentale di San Giovanni, Venezia nella Scuola Grande di san Teodoro (2005), quest’ultima si ripete nel (2007) con una sezione parallela nella chiesa dell’Addolorata di Sorrento. Nel 2009 organizzata dall’U.C.I.D. della Liguria con il patrocinio della Regione e della Provincia di Genova, una sua mostra presso il Museo Diocesano di Genova è inaugurata dal Card. Angelo Bagnasco. Dal qualche anno, Aversa si dedica alla realizzazione di opere che riproducono usi, riti e costumi della Penisola Sorrentina. In tale ambito, una mostra di suggestive Vie Crucis, dal titolo “Piccoli cammini di fede” si è tenuta presso la chiesa dell’Addolorata nel centro storico di Sorrento. Un diorama con le quattordici Stazioni della Passione di Cristo e la Resurrezione è esposto permanentemente nella Scuola grande di San Teodoro a Venezia. Per la Pasqua di quest’anno, col patrocinio dell’Arcidiocesi Sorrento-Castellammare, del Comune di Sorrento, della basilica di Sant’Antonino e del Rotary Club Penisola Sorrentina ha proposto l’opera in terracotta “L’Albero della Vita” che rielabora un’antica tradizione del Sud Italia, quella dei Presepi di Pasqua. Ad Antequera nella provincia di Granada, un importante museo dedicato all’arte presepiale, nel suo percorso di prossima inaugurazione, gli sarà dedicata una intera sala. Dal 2007 nel borgo di Maiano a Sant’Agnello, organizza la mostra “Terre, Acqua e Fuoco”, con l’obiettivo di valorizzare, diffondere e proiettare nel futuro gli antichi mestieri della penisola Sorrentina. Nel 2009 Lucio Dalla sostenitore di questa manifestazione ha invitato Aversa ad organizzare nell’ambito dell’evento dei piccoli stages di ceramica rivolti ai bambini. Ai bambini è rivolta anche l’iniziativa “L’arte del domani, artigiani e piccole mani”. Piccoli corsi di cartapesta, ceramica ed intarsio dai quali si realizza un presepe ispirato al libro di Mons. Gennaro Matino “Il pastore della Meraviglia” dal quale lo stesso Matino prenderà spunto per realizzare un fumetto illustrato da Blasco Pisapia. Nel contesto della Mostra Internazionale del Presepe di Città di Castello del 2010 ha organizzato una sezione di artigiani d’eccellenza della penisola sorrentina, che in diversi materiali hanno realizzato delle Natività apprezzate da migliaia di visitatori, mettendo in risalto non solo le opere stesse ma l’intero territorio, organizzando degustazioni enogastronomiche ed esponendo pannelli fotografici e video che rappresentavano la “Terra delle Sirene”. Esperimento riproposto lo scorso Natale in Urbania con l’esposizione di un gigantesco presepe napoletano. Le opere di Marcello Aversa sono esposte nella sua bottega a Sorrento e nella Galleria d’arte Hofburg di Bressanone.
Aldo Damioli è nato a Milano nel 1952. Durante la formazione Damioli si interessa di arte, fotografia, design, storia, patologia. Questo apprendistato sui generis lo conduce alla prima serie di opere: “le Biografie, profili dipinti di personaggi famosi all’interno di una cornice ugualmente dipinta.” (Beatrice Buscaroli, 2004). Nel 1997 partecipa alle collettive Omaggio a Montale, Milano, Galleria Il Milione, Exelixis, presso la Fondazione M. Merkouri di Atene. L’anno seguente è presente al Museo di Arte Contemporanea di Tirana per la mostra Mediterranea 1, e allo Spazio Consolo di Milano per Nuovo Paesaggio Italiano. Nel 1999 è tra gli artisti invitati a Proiezioni 2000 - XIII Quadriennale d’Arte di Roma, la cui commissione è presieduta da Floriano De Santi. Lo stesso anno tiene tre personali a Roma, Milano e Bologna. Nel 2000 Aldo Damioli è tra gli artisti di L’altra metà del cielo, mostra curata da Alice Rubbini e Peter Weiermair al Rupertinum di Salzburg e che prosegue alla Kunstsammlungen di Chemnitz, per approdare l’anno dopo alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna e nel 2002 al Museo di Arte Moderna di Budapest. Sempre del 2000, la partecipazione a Sui Generis, allestita negli spazi del Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, a cura di Alessandro Riva. Nel 2003 è tra i protagonisti delle prime tre tappe del progetto Italian Factory. La nuova scena artistica italiana, tra gli eventi collaterali della 50ma Biennale di Venezia, a Strasburgo, presso il Palazzo del Parlamento Europeo e al Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Nel 2005 è tra gli artisti della XIV Quadriennale di Roma e partecipa alla Biennale di Pechino. Nel 2007 partecipa alla mostra Arte Italiana 1968-2007 Pittura, una collettiva ideata da Vittorio Sgarbi, allestita negli spazi di Palazzo Reale a Milano. Nello stesso anno partecipa al progetto espositivo “Rumors” a Torino in concomitanza con Artissima15. Nel 2009 mostra personale “Opere recenti” a Borgomanero. Nel 2010 da sottolineare la mostra alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo dal titolo “Il paesaggio nella pittura contemporanea - quattro orizzonti del panorama italiano” che vede protagonisti Aldo Damioli, Claudio Massini, Giuseppe Salvatori,Tino Stefanoni. Nel 2011 personale del Maestro a Monza dove Damioli allestisce la sua seconda mostra personale a Monza, con opere inedite dedicate a Parigi. “48 pezzi facili” ulteriore personale del maestro Damioli da Antonio Colombo Arte Contemporanea, 48 nuove tele tutte da scoprire e la bi-personale “Roma -Parigi una sola fermata” con opere degli artisti Giosetta Fioroni e Aldo Damioli a Pietrasanta. Nel 2011 è invitato a partecipare alla mostra Arte Italiana dagli anni Ottanta agli anni Zero curata da Edoardo Di Mauro nella ex chiesa di San Francesco di Como, inoltre, su invito di Duccio Trombadori, partecipa alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. Nel 2012 partecipa all’importante mostra pubblica allestita nel Serrone della Villa Reale di Monza “Le città della pittura”, curata da Elena Pontiggia e nello stesso anno si svolgono contemporaneamente due personali “Generi e rigeneri” nelle città di Torino e Verona, e una mostra pubblica al Teatro Verdi di Trieste. Nel 2013 “Scenografie di una mostra” al teatro Arena del Sole a Bologna. Nel 2014 come già successo nel 2013 la Galleria Antonio Colombo ha presentato due lavori inediti ad Arte fiere Bologna. A Giugno ci sarà un importante mostra museale nel Palazzo Parasi a Cannobbio (Novara). Aldo Damioli vive e lavora a Milano.
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Un Mosaico per Tornareccio – Biografie
GIOXE DE MICHELI
BONOMO FAITA
È nato a Milano il 27 gennaio 1947. Gioxe è la voce dialettale genovese per Giuseppe. A Brera, sotto la guida di Gianfilippo Usellini, ha frequentato i corsi di Decorazione e Affresco. Ripetutamente segnalato dalla critica più provveduta come uno degli artisti più significativi della sua generazione, le sue opere sono state accolte in rassegne nazionali e internazionali. Di lui hanno scritto critici e poeti: da Raffaele De Grada, Giovanni Testori, Dino Buzzati, Antonello Trombadori, Rossana Bossaglia, Giorgio Seveso, a Giovanni Raboni, Giorgio Luzzi, Elena Pontiggia, Vivian Lamarque e Gianfranco Bruno. Nel 1994 ha realizzato un grande trittico per il Palazzo di Giustizia di Milano e nel 2001, a Collodi, un grande murale per la Fondazione Pinocchio. Dal 2013, il suo Polittico della Maternità, trova definitiva collocazione nella chiesa romanica di San Biagio a Lombrici di Camaiore (LU). Vive a Milano.
“Io non cerco, le immagini mi trovano”, dice parafrasando Picasso. Bresciano dal 1955, Bonomo Faita vive nella sua città in uno studio-casa-giardino del mago. Lì disegna, fotografa e modella argilla oltre che cucinare, fare lavatrici, ascoltare musica. Non si sposta praticamente mai dalla sua città, anzi dalla sua via, perché lì oggi è arrivato l’intero mondo, l’Africa, l’Asia, un po’ d’Europa... così nella sua opera le tecniche sono talmente miste che Pinocchio ha spostato in periferia il centro della fiaba; da lì parte la raccolta fondi per la ricerca del tempo perduto. Norma Gerini Habel
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Un Mosaico per Tornareccio – Biografie
ROSSELLA FARAONE
ENZO FORESE
Rossella Faraone nasce a Roma nel 1969. Artista eclettica, pittrice, scultrice, orafa, designer, vive e lavora tra Roma e Nereto (Te). Dimostra fin da bambina un innato talento per il disegno e la pittura. Diplomatasi Maestro d’Arte all’Istituto S. D’Amico di Roma ed avendo seguito diversi corsi di specializzazione, si appassiona alla scultura orafa. Nel 1990 apre in suo primo studio a Nereto. Crea numerose linee di alta gioielleria realizzando le sue opere in maniera tridimensionale e curando personalmente tutte le fasi di lavorazione. Negli anni si avvicina all’oreficeria abruzzese e ne studia in particolare la simbologia antica che ripropone poi nella sua personale interpretazione della “Presentosa”. Il suo percorso artistico continua studiando l’arte etrusca e le antiche tecniche proprie del Cellini, base della sua ricerca spirituale ed artistica. Nel 2005 mette a punto una nuova tecnica : prende le materie nobili che è abituata a plasmare e le riversa sulla tavola per dare corpo, stavolta, al suo mondo interiore. Le sue prime opere, di piccole dimensioni, vengono da subito molto apprezzate dagli addetti ai lavori. Inizia così un lungo percorso di ricerca e sperimentazione che vede la nascita di opere importanti dal punto di vista della sua evoluzione. Rossella Faraone è presente in diverse collezioni pubbliche e private, tra le più importanti, ricordiamo: la personale Medicina ed Arte presso Villa Dragonetti a L’Aquila nel 2000, la partecipazione alla collettiva L’Oro d’Abruzzo a Pescara nel 2001, la personale Pittosculture gioiello a Capri nel 2006. Nel 2010 presso la Sala Gambacorta della Banca di Teramo si tiene la personale Le Mappe Celesti e Terrestri a cura di Gerard George Lemaire; l’anno successivo, il Museo delle Genti D’Abruzzo di Pescara allestisce la personale Rossella Faraone a cura di Vincenzo Centorame. Nel 2012 la Faraone espone nelle collettive: Padiglione Italia alla 54ª Biennale di Venezia, allestita a Palazzo delle Esposizioni a Torino a cura di Vittorio Sgarbi, Officina delle Emozioni al Chiostro dei Domenicani, Lecce, Notte dell’Arte e della Bellezza presentata da Vittorio Sgarbi, presso la Galleria Calabresi di San Benedetto del Tronto. Sempre nel 2012, realizza Azzurrina nel tempo, opera presente nel film omonimo di Giacomo Franciosa e una sua personale dal titolo L’Energia della Materia è allestita al Museo Venanzo Crocetti a Roma a cura di Vincenzo Centorame. Nel 2013, Rossella Faraone è invitata a partecipare alla collettiva, curata da Giorgio Palumbi, Astratto nell’Arte presso il Museo-Galleria Arte Maggiore di Roma. Nello stesso anno una sua opera è esposta nella permanente Tartarughe tra Arte e Scienza a cura di Alfredo Paglione e Maria del Cimmuto presso il Museo universitario dell’Università G. d’Annunzio di Chieti. Del 2013 sono le collettive Carrousel du Louvre a Parigi, Terra, Arte e tradizione a Monteleone di Spoleto e Spoleto Festival Art Expò a Spoleto. Nel 2014 è invitata a partecipare in collettiva al IV Festival Internazionale dell’Arte presso l’Ambasciata dell’Iraq in Santa Sede a Roma.
Enzo Forese è nato nel 1947 a Milano, dove vive. È laureato in Storia della Filosofia e ha lavorato per molti anni nel settore dei trasporti. Ha sempre coltivato la sua passione per l’arte. Ha iniziato a esporre nel 1983 con la Galleria Ada Zunino a Milano e ha continuato poi con la Galleria di Franco Toselli a Milano. Ha esposto in numerose gallerie italiane e straniere. Fa parte del gruppo italo-austriaco Osmosi e del gruppo Portofranco, creato da Franco Toselli. Tra le più recenti mostre ricordiamo quelle di Valeria Belle Stampe, Galleria Federica Ghizzoni di Milano, Dueart di Varese e Colossi Arte Contemporanea di Brescia.
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Un Mosaico per Tornareccio – Biografie
GAETANO GRILLO
CLAUS LARSEN
È nato a Molfetta (BA) nel 1952, a diciotto anni si è trasferito a Milano per studiare Scultura con Alik Cavaliere all’Accademia di Brera dove ora è titolare di cattedra di Pittura. La sua prima mostra personale, a soli vent’anni, è nel 1972 alla Galleria La Bussola di Bari, la mostra porta come titolo “Lectio Historiae”. Seguono le personali alla Galleria Solferino di Milano (1974-1976-1978) e la mostra del 1976 porta come titolo “Sono felice quando dipingo” in antitesi al concettualismo dilagante di quegli anni. S’interessa molto al suo lavoro il critico Luigi Carluccio che promuove l’opera del giovane Grillo alla Quadriennale di Roma, Biennale di Medelline ecc. e a invitarlo alla Biennale di Venezia del 1982. Negli anni ’80 Grillo espone con varie personali a Bonn, Zurigo, Spalato, Roma e particolarmente a Milano dove fa parte del gruppo “Stazione Centrale” che si coagula intorno alla Galleria Cannaviello. Negli anni ’90 iniziano i primi lavori con l’utilizzo del suo alfabeto (il “grillico”) che formula una sorta di scrittura di tutte le scritture, un’identità contaminata. Seguono due personali a Zurigo, due ad Amburgo, a Stoccolma, Barcellona. Gli anni duemila sono segnati fortemente dalla sua scrittura plastica con un’inclinazione cromatica squillante fra pittura e scultura. A questi anni appartengono le due personali alla storica Galleria Il Milione, a Milano, al Carouselle du Louvre a Parigi, alla Rolf Welti Modern Art di Zurigo, all’Accademia di Egitto a Roma, alle Sale Storiche del Palazzo Bricherasio di Torino, al Museo Nazionale d’Arte di Podgorizza, alla Sala Murat di Bari, alla Fortezza di Corfù, alla Galleria Pananti di Firenze, al Museo Civico di Sanremo, al Castello di Desenzano, alla Galleria Battaglia di Milano. È stato invitato alla penultima Biennale di Venezia. Gaetano Grillo è Direttore della Scuola di Pittura dell’Accademia di Brera a Milano, dove vive e lavora.
Nasce a Copenaghen nel 1954, giovanissimo si avvicina al mondo dell’arte e allo studio della pittura e già dal 1976 inizia la sua collaborazione con alcune gallerie della sua città. Contemporaneo è l’interesse per lo studio della medicina e nel 1987 completa i suoi studi e consegue la Laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Copenaghen. Si trasferisce in Italia a Milano per lavorare come illustratore medico/scientifico, sintetizzando in perfetta sintonia gli elementi acquisiti nel corso del suo percorso formativo. Dagli anni ’90 in poi numerose e importanti sono le docenze a livello universitario nelle sedi di Milano, Bologna, Lucerna e Zurigo. Nel 2007 la pubblicazione con la casa editrice Zanichelli del testo“Anatomia artistica”, un volume che sfrutta la tecnologia digitale, ovvero la grafica tridimensionale. I libro, con i suoi modelli virtuali volumetrici ed estremamente realistici, permette di ispezionare facilmente l’anatomia del corpo da vari punti vista. Dal 2007 al 2013 è presidente dell’AEIMS, l’Associazione Europea degli illustratori medici e scientifici e dal 2009 inizia la sua attività espositiva in Italia e all’estero con realtà affermate nel sistema dell’arte.
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Un Mosaico per Tornareccio – Biografie
CORRADO LEVI
BERNARDINO LUINO
Corrado Levi è un intellettuale italiano dalla diversificata formazione ed attività. Come architetto si è laureato a Torino con Carlo Mollino, è stato assistente di Franco Albini, ha poi ha ottenuto la cattedra di Composizione Architettonica alla Facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano dove ha formato innumeri allievi. Nel suo insegnamento ha sempre fatto coesistere l’esperienza dell’arte con quella dell’architettura. Ha svolto attività professionale ed ha ristrutturato il museo di Arte Contemporanea a Guarene della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (1997). Nell’arte, educato dal padre collezionista d’arte moderna, è stato compagno di strada di molti movimenti, quello dell’“Arte povera” della quale ha guardato la sintassi, della “Transavanguardia” della quale ha visto la libertà, del movimento dell’“East Village” e dei “Graffiti” a New York dei quali ha invidiato la strada. Ma è stato in prima persona animatore, critico e compagno d’arte del movimento degli anni Ottanta organizzando nel suo studio a Milano le prime mostre degli artisti di quella generazione. Nel 1991 gli è stato conferito il Premio Francesca Alinovi. Diversi i libri di Corrado Levi sull’arte: “Una diversa tradizione”, Clup Ed., Milano 1985. “Art Random. Corrado Levi”, a cura di Edit DeAk, Kyoto Shoin International, Kyoto 1990. “Corrado Levi. Teoria e lavori”, Giancarlo Politi Editore, Milano 1996. “Corrado Levi. Vedere l’arcobaleno con la coda dell’occhio”, a cura di L.Beatrice e G. Curto, Edizioni Charta, Milano 2002. “Mes Amis! Mes Amis! Indizi su 100 artisti italiani del ’900”, Corraini Edizioni, Mantova 2007. “È andata così. Cronaca e critica dell’arte 1970-2008”, Electa, Milano 2009. “Pennellate all’arte – incontri con artisti 1930-2012”, Corraini Edizioni, Mantova 2012. Come scrittore, si sente allievo degli aforismi di Karl Kraus e di Erik Satie. Ha pubblicato saggi su Filippo de Pisis, Escher, Alighiero Boetti, Mario Schifano, Carla Accardi, Otto Dix, oltre a quelli sui giovani artisti italiani per cui ha tenuto per un anno una rubrica su Flash Art. Libri di Corrado Levi: “Canti spezzini” Chimera Ed., Milano 1986. “Diari di qua e di là”, Flash Art Book, Giancarlo Politi Editore, Milano 1989. “Marrakech teoria”, Università degli Studi di Siena, Edizioni Cadmo, Fiesole (FI) 2004. “Marrakech theorie”, Editions la Porte, Rabat 2005. “Non c’è posto per la polvere – Sesta età, Omaggio al diario di Pontormo, Combinato”, et al./ Edizioni, Milano 2012. “Soggettività Opere Luoghi”, et al./ Edizioni, Milano 2013. Levi è molto attivo anche sul fronte della curatela, nel suo studio milanese ha curato le mostre di diversi artisti degli anni ’80 (Trementina eccitata, Studio Cristofori, Bologna 1986; Il Cangiante, PAC Padiglione Arte Contemporanea, Milano 198687; Spunti di giovane arte italiana, Buades, Madrid e Palau Solleric, Palma de Mallorca, 1988; Specificazioni della nuova arte italiana, Riverside Studios, London 1989).
Bernardino Luino nasce a Latina nel 1951. Inizia la sua carriera di pittore già a 12 anni, poi si iscrive all’Accademia di Roma, e poi a quella di Firenze nel 1975, nella stessa città si tiene la sua prima mostra personale. Nel 1976 si trasferisce a Milano. Nel 1979, insieme a Gianfranco Ferroni e altri quattro pittori (Giuseppe Bartolini, Sandro Luporini, Lino Mannocci e Giorgio Tonelli) fonda La Metacosa. Il gruppo espone collettivamente dal 1979 al 1983. Il 1982 è un anno di svolta per Luino, la galleria Il Fante di Spade, espone per la prima volta gli interni che diventeranno da quel momento un motivo centrale nell’opera dell’artista. Lo stesso anno, partecipa alla mostra collettiva Giovani Pittori Scultori Italiani, curata dai critici d’arte Umberto Allemandi, Achille Bonito Oliva, Enzo Fabiani, Osvaldo Patani e Alberico Sala alla Rotonda di via Besana a Milano. Negli anni che seguono, Luino è chiamato ad esporre nelle più prestigiose rassegne d’arte nazionali. In pittura, partecipa alla XXIX, XXXI e XXXII Biennale Nazionale d’arte, mentre le sue incisioni sono presentate alla IV, V e VI Triennale dell’incisione al Palazzo della Permanenente a Milano e alla mostra Grafica italiana contemporanea, organizzata dalla Quadriennale Nazionale d’arte di Roma del 1982. Nell’estate del 1982 Luino visita il Messico, Philadelphia e New York. Nel 1985, Luino torna a New York per la sua prima mostra personale alla Gallery Henoch, dove esporrà ancora nel 1988 e nel 1994. Nel 1988 e nel 2002 partecipa al prestigioso Armory Show. Fra il 1990 e il 2000, Luino realizza tre importanti mostre personali a Milano. Nel 1992 la Galleria Appiani Arte Trentadue espone le sue opere, con presentazione di Maurizio Fagiolo dell’Arco, nella stessa galleria segue nel 1998 la retrospettiva Bernardino Luino: dipinti e tecniche miste, 1987-1998. Nel 2003, alla Galleria Marieschi, è presentato da Vittorio Sgarbi. Negli ultimi vent’anni, Luino ha partecipato a numerose retrospettive d’arte italiana, in particolare 2000 Elogio della bellezza / de metaphisica (1999, curata da Maurizio Fagiolo dell’Arco); Fenomenologia della Metacosa: 7 artisti nel 1979 a Milano e venticinque anni dopo (2000, curata da Philippe Daverio allo Spazio Oberdan di Milano); Arte Italiana. 19862007 Pittura (2007, curata da Vittorio Sgarbi) e Morandi e la natura morta oggi in Italia (2007, curata da Marilena Pasquali). Nel 2008 e nel 2010, Luino espone a Parigi, alla Galleria Deprez-Bellorget. Nel 2011 è presentato alla 54ª Biennale di Venezia, Padiglione Italiano; nel 2012, la Galleria Marini inaugura il nuovo spazio con una mostra di Luino, in cui l’artista espone, fra altre opere, degli inediti paesaggi di Milano.Attualmente, Luino vive e lavora a Milano e a Parigi.A Milano, divide il suo tempo fra lo studio sul Naviglio e le aule dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dove insegna Tecniche dell’Incisione.
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IROS MARPICATI
ROSA MARIA RINALDI
È nato a Ghedi (Brescia). Ha studiato all’Accademia Carrara di Bergamo con Achille Funi ed ha cominciato ad esporre nel 1957. In seguito ha conseguito il diploma al Liceo Artistico di Brera. Ha intrapreso gli studi alla Facoltà di Architettura presso l’Università del Politecnico di Milano che ha abbandonato per dedicarsi alla pittura. Il suo lavoro si muove da anni su un territorio di evocazioni esistenziali. L’artista che opera tra Brescia e Milano ha allestito diverse personali: tra le più recenti quella alla Fondazione Stelline di Milano nel novembre/dicembre 2010 e al Chiostro del Bramante a Roma nel settembre/ottobre 2011. Sempre nel 2011 ha partecipato alla 54ª Biennale di Venezia – Padiglione Italia e esposto al Palazzo delle Esposizioni di Torino. Ha partecipato ad importanti rassegne nazionali e internazionali quali CUTLOG – Bourse de Commerce de Paris – , e al Miami River Art Fire – MIAMI (USA). Nel 2013 al 33 Contemporary Gallery Zhou Brothers Art Center Foundation di Chicago; al 40° Premio Sulmona; al Palazzo Pontificio Marescotti di Roma. Nel 2014 ha partecipato alla rassegna collettiva “Nati nei ’30” al Palazzo della Permanente di Milano e al complesso dei Dioscuri del Quirinale a Roma. Più volte gli sono stati conferiti premi e riconoscimenti. Sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private. Hanno scritto di lui: G. Ballo, M. Bernardelli Curuz, R. Bossaglia, G. Bruno. L. Canova, L. Caprile, L. Caramel, C. F. Carli, E. Cassa Salvi, G. Kaisserlian, M. Corgnati, M. Corradini, G. Cortenova, F. D’Amico, M. De Micheli, F. Dentice, G. Di Genova, E. Fabiani, C. Gatti, G. Giuffrè, S. Grasso, G. Guiotto, F. Lorenzi, D. Maestosi, D. Montalto, C. Occhipinti, E. Pontiggia, G. Radivo, A. Riva, G. Seveso, V. Sgarbi, G. Simongini, G. Soavi, C. Strinati, V.Terraroli, D.Trombadori, M. Valsecchi, G. M. Walch… e altri.
Vive e lavora a Milano come giornalista e artista. Tra le numerose esposizioni degli ultimi anni ricordiamo quelle di Varese allo Studio Ermanno Cristini (2013) e con Duetart (2012); la partecipazione alla collettiva Cart’e, all’Acquario civico di Milano (2011). Del 2010 sono la partecipazione della Rinaldi alla Biennale di Architettura di Venezia nello Spazio Tethis, la personale con Corrado Levi alla Galleria Toselli di Milano, la partecipazione a MIART con la Pio Monti Gallery e la collettiva T-Hotel a Cagliari. Nel 2009 partecipa a MIART con la Pio Monti Gallery, espone a Limen Arte di Vibo Valencia ed è in collettiva alla Galleria Luise delle Piane di Milano. Nello stesso anno l’Università Bocconi di Milano ospita la personale con Corrado Levi curata da Elena Pontiggia, e a Roma si tiene la mostra Cose Mai Viste, a cura di Achille Bonito Oliva. Negli anni precedenti tra le numerose esposizioni, ricordiamo la presenza della Rinaldi in collettiva nella Galleria Franco Toselli (2008), l’esposizione alla Galleria Ermanno Tedeschi di Milano (2007), la Partecipazione alla mostra di Corrado Levi, Rabat, all’Istituto Italiano di Cultura (2006). Nel 2003 espone con la Galleria Franco Toselli di Milano, nel 2002 con la Galleria Luisa delle Piane a Milano. Nel 2001 una sua personale è ordinata presso la Galleria Jannone di Milano. Nel 2000 Rosa Maria Rinaldi è invitata a partecipare alla collettiva That’s Amore nella Galleria Fabbrica Eos di Milano. Nel 1998 la Vita Gallery di Pechino ospita una sua personale, mentre del 1997 è la sua partecipazione ad una collettiva della Lecadre Gallery di Honk Kong. Nel 1995 Rosa Meria Rinaldi viene presentata in personale nella Galleria Jannone di Milano.
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antonio sofianopulo
TINO STEFANONI
Antonio Sofianopulo è nato a Trieste nel 1955, vive a Trieste. La semplicità che ha raggiunto Sofianopulo con la sua pittura è il frutto di un lungo lavoro operato sul linguaggio, attento sia alla contemporaneità sia al proprio sentire intimo ma anche determinato, il che fa di lui uno degli autori più interessanti e originali che attualmente operano nel campo della pittura figurativa sia in Italia che all’estero. Questo pensiero di sinergia e preminenza sulla contemporaneità circostante è confermato in catalogo (Juliet Editrice, 64 pagine, con riproduzioni a colori e testi critici di E. Di Mauro e Boris Brollo, in uscita dal marzo del 1999) da Edoardo Di Mauro: «Nella pittura di Sofianopulo il peso della storia è condizione necessaria ma non sufficiente, il peso delle passate stagioni si sposa felicemente al qui e ora. Il concettualismo affiorante nelle sue opere, così come nelle prove dei migliori pittori attuali, trova la sua evidenza nella forma simbolica dell’immagine, nell’ironia di titoli non casuali, corollario importante delle composizioni». Tra le sue partecipazioni più importanti si ricordano la mostra alla Fondazione Mercouri, Atene, 1997, “In exelixis”, a cura di Alice Rubbini e alla mostra “Simbolica”, Torino 1998, a cura di E. Di Mauro. Ricordiamo inoltre che da Juliet, a Trieste, aveva esposto nel 1992 e nel 1994, rispettivamente con Mark Kostabi, artista famoso per la sua pittura micro-emotiva e con Antonella Mazzoni, altra interprete – anche se in chiave ironica e concettuale -– della pittura contemporanea. Nel corso del 1999 sue mostre personali sono programmate da Juliet a Trieste e poi, via via, da Crossing a Portogruaro, alla Parco Foundation di Casier, da Oprandi a Clusone (Bergamo).
Tino Stefanoni, nato a Lecco nel 1937, ha studiato al Liceo artistico Beato Angelico e alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. La sua vera e propria attività artistica inizia nel 1967 con il conseguimento del 1° Premio S.Fedele di Milano, importante rassegna per giovani artisti presieduta dal conte Panza di Biumo e da Palma Bucarelli, e nel 1968 la prima personale alla storica Galleria Apollinaire di Milano con un saggio di Pierre Restany. Dal 1967 ad oggi moltissime sono le esposizioni in Italia e all’estero, citandone alcune: Galleria Bertesca, Martini& Ronchetti, La Polena, Guidi & Schoen, Genova - Galleria Paul Facchetti, Parigi e Zurigo Galleria Art Global, S.Paolo e Petite Galerie, Rio de Janeiro, Brasile - Galleria Seno, Tonelli, Il Milione, Cardi, Santandrea, Mercato del Sale, Soldano, Francoise Lambert, Milano Galleria Regio, Freiburg - Galleria Ficara, Firenze - Galleria Lorenzelli, Bergamo - Galleria Corraini, Mantova - Galleria Art in Progress di Dusseldorf e Monaco - Galleria Pio Monti, Consorti, Soligo, Roma - Studio Cristofori, Bologna - Galleria New Smith, Bruxelles - Galleria Il Punto, Galleria Franz Paludetto, Torino e Castello di Rivara (TO) - Galleria Krief, Parigi - Galleria Roy, Losanna - Galleria Valerio, Brescia - Galleria Hete Hunermann, Dusseldorf - Galleria Ahlner, Stoccolma - Studio 10, Coira (CH) - Galleria Canale, Luce, Venezia - Galleria Totah, Londra - Galleria Artiscope, Bruxelles - Galleria Steinmetz, Bonn - Galleria Tovar & Tovar, Bogotà - Galleria Deambrogi, Lugano - Galleria Bianca Pilat, Chicago Galleria Baumgartl, Monaco - Galleria Melesi, Lecco - Galleria Fabjbasaglia, Rimini - Galleria Numaga, Neuchatel - Galleria Armanda Gori, Prato - Galleria Nicola Pedana, Caserta - Gomo Gallery, Seoul Korea. Musei e Spazi Pubblici: Palazzo dei Diamanti di Ferrara 1977, Castello di Portofino 1979, Museo ICC di Anversa 1981, Museo Koekkoek di Kleve 1990, Stadtgalerie di Sundern (D) 1992, Museo di S.Marino e Villa Manzoni di Lecco 1994, Palazzo Civico di Sarzana 1996, Istituto Italiano di Cultura di Parigi 1996 e di Chicago 1997, Chiostri di S.Domenico a Reggio Emilia e Galleria S.Fedele di Milano 1999, Museo di Tortolì Nuoro 2000, Palazzo Forti di Verona 2002,Trevi Flash Art Museum 2003, Palazzo Pubblico Magazzini del sale di Siena 2006, unito alla creazione del Drappellone del Palio del 16 agosto 2006, Casa del Console di Calice Ligure (SV) 2007, Galleria d’Arte Moderna di Valdagno (VI) 2008, Refettorio delle Stelline gruppo Credito Valtellinese e Università Bocconi di Milano 2013, invitato alla XIII e XIV Quadriennale di Roma 1999 e 2005 e alla Biennale di Venezia 1970 e 2011.
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GIACOMO TOSELLI
GIAMPAOLO TRUFFA
Giacomo Toselli nasce a Nizza in Francia nel 1974 e si diploma al Liceo Artistico Hajech di Milano dove oggi vive e lavora. La sua pittura trae ispirazione dai sogni, dai viaggi e dalla natura. La ricca attività espositiva di Toselli si dipana tra importanti collettive e personali in Italia e all’estero. Nel 2005 espone in Blog on Arthur Rimbaud al Centro d’Arte contemporanea di Rivara (TO), in Duello tra disegno e acquarello alla Galleria Toselli di Milano, in Portofranco, alla Mycolletion Gallery di Verona, in Affinités, Exposition d’art contemporain par le Pavè Daus La Mere, à la Saline Royale d’arc, France. Nel 2007 presso il Castello di Corneliano Bertario (MI) è allestita la personale Lieto Evento, l’anno successivo alla Galleria Toselli di Milano, si tiene la mostra Isola Bella. Il 2009 vede Toselli partecipare alla collettiva Fairy Tales della Galleria Antonio Battaglia a Milano e a Mi Art Art Now fiera di Milano. Nel 2010 espone in personale presso l’Università Bocconi di Milano e nella stessa città, alla White Gallery, espone in Wainty Faires, in Wake Up e in Bic. Sempre nel 2010 partecipa a Mi Art Art Now, fiera di Milano. Nel 2011 presso la Galleria Toselli a Milano espone in L’ora d’aria, e in Fuga per un Picnic. L’attività espositiva si intensifica nel 2012 quando è invitato alla collettiva Hotel Acquarello della Galleria Toselli e a Le onde siamo noi, alla White Gallery a Milano. Lo stesso anno Toselli espone in Perù, a Lima alla Internacional Margaret Mead School con Il sogno della Lilly; in italia espone alla Duet Gallery di Varese nella mostra Quadrifoglio; partecipa in aprile a Mi Art Art Now, Fiera di Milano. Nel 2013, a Parodi Ligure espone presso l’ex Abbazia San Remigio in 5 elementi naturali, in occasione della Abbey Contemporary Art.
Giampaolo Truffa, nato a Pont Canavese (TO), vive e lavora a Cuggiono (MI). Di lui hanno scritto, tra gli altri, Flaminio Gualdoni, Francesco Poli ed Elena Pontiggia. Le prime esposizioni personali risalgono al 1972 e 1974 presso la Galleria L’Incontro di Genova, proseguono con l’Unione Culturale Franco Antonicelli, Palazzo Carignano, Torino 1987; con la Galleria Alter,Torino 1997 e 1999; con la Galleria Cà di Frà, Milano 1998; con la Galleria E-Studio Arte Milano 2000. Nel 2006 espone a Reykjavik in Islanda presso la Galleria The Corridor; nel 2009 presso l’Università Bocconi di Milano; The White Gallery di Milano e Galleria Duet Art di Varese; nel 2011 Galleria Toselli di Milano (catalogo, presentazione di Elena Pontiggia). Tra le esposizioni collettive ricordiamo: Brata Art Gallery, New York City, 1970; XXII° Salon de la Jeune Peinture, Grand Palais Parigi, 1971; Galleria Franco Toselli, Milano 1978; “Le Sorelle Grimm”, a cura di F.Toselli Art Director’s Club Milano 1992; nel 1997 “Portofranco” Living Art Gallery di Milano e Galleria Alter; nel 1998 “Portofranco” e “Oggetti Smarriti”, Galleria Cà di Frà; “Silenzi”, Galleria Weber di Torino; “Candles without wind” Fabbrica Eos di Milano e “Italienska konstnarer”, Marieberg Svezia; “Animali: simboli, miti, sogni” Galleria Alter. Si segnalano inoltre: nel 2002 “Start up” e “Carte truccate” Galleria E-Studio Arte; nel 2005 “In viaggio con Fontana, Giò Ponti, Boetti… il mondo di Lisa Ponti” mostra e catalogo a cura di Elena Pontiggia – Palazzo delle Stelline Milano –; “Cassetti”, Galleria Luisa delle Piane di Milano; “Winterreise – Viaggio d’inverno”, Galleria Giampiero Biasutti di Torino; 2007 “Dormire sognare”, Galleria Luisa delle Piane; 2009 “Caleidoscopio” Galleria Duetart; “Luna e l’altra. Lo sbarco sulla luna dell’arte contemporanea” Galleria Colossi, Brescia; “Wake up!”, The White Gallery; 2010 “Carte in Musica”, Palazzo Mathis Bra (CN); “Biro Show”, The White Gallery; 2011 “Anteprima” 150° Unità d’Italia Gall. Colossi; Rassegna “Settembre d’Arte” presso Fiera Arte Contemporanea La Spezia su invito di Gall. Giampiero Biasutti; 54ª Biennale di Venezia Padiglione Italia Estensione del Piemonte - Saluzzo 26/9-26/12; “Ora d’aria” Galleria Toselli; 2012 “Surf / Le onde sono dentro di noi”, The White Gallery; “Formedolci” Cremona Palazzo Comunale a cura di Galleria Colossi; “Hotel Acquarello” Galleria Toselli; 2013 Casa della Cultura, Milano; 2014 “Vivere un’idea: il Nostro Domani” 3 artisti italiani vs 3 artisti giapponesi nell’ambito di Haru No Kaze – Vento di primavera – Vicenza, Stamperia d’Arte Busato e Torino, Galleria Spazio. Dal 1998 sono proseguite nel corso degli anni le mostre di “Portofranco” a cura di Franco Toselli presso la sua Galleria e altre, come Simonis di Parigi, Giampaolo Prearo di Verona, Victor Saavedra di Barcellona, la O’Artoteca di Milano... Partecipazioni alle fiere Miart, Artissima, Artforum Berlin, Artefiera Verona ,“Artefiera” Bergamo, stand Galleria Toselli.
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GABRIELE TUROLA
NICOLA VITALE
Gabriele Turola è nato a Ferrara nel 1945. Ha studiato prima al Liceo Classico e poi all’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara. Per merito del padre Bruno, gallerista d’arte, ha incontrato giovanissimo, De Chirico, Morandi, Annigoni, Guidi, Carlo Levi, Saetti, Monachesi. Nel 1992 ha conosciuto Lisa Ponti intrecciando un rapporto di amicizia stimolante e venendo ripetutamente nella casa di Via Randaccio a Milano, costruita negli anni venti dal padre Giò Ponti. Nel 1993 ha iniziato ad esporre presso la Galleria milanese di Franco Toselli entrando nel gruppo Portofranco. Ha tenuto mostre personali e collettiva in Italia e all’estero. Ricordiamo le esposizioni più significative. Nel 1998 espone alla Galleria Ca’ di Fra’ di Milano, l’anno successivo alla Galleria Victor Saavedra di Barcellona, alla Galleria Col di Tokio e Asaka. Nel 2002 con la Galleria Toselli partecipa ad Art Forum a Berlino; sempre nel 2002 realizza una cartolina d’auguri per l’Unesco, ricavata dal suo quadro L’arca di Noè. Nel 2003 con la Galleria Toselli espone in Art Bruxelles a Bruxelles. Del 2004 è l’esposizione L’arte comunica il cioccolato agli Antichi Chiostri di Torino con testo in catalogo di Norma Mangione, sempre nel 2004 Turola è ad Artissima, Torino con la Ermanno Tedeschi Gallery. Del 2005 sono le mostre Affinités, le Pavé dans la mare a Besancon e Il Mondo di Lisa Ponti a Palazzo delle Stelline, Milano con testo in catalogo di Elena Pontiggia. Nel 2006 espone allo Spazio Juliet di Trieste e in Fantasie del Mondo naturale con la Galleria Biasutti & Biasutti di Torino con testo in catalogo di Nicola De Maria ed Elena Pontiggia. Il 2007 è l’anno delle esposizioni Fantasie presso la Galleria Rosso di Roma e Il volto segreto delle cose. Opere prime, presso la Galleria Toselli di Milano con testo in catalogo di Franco Toselli e Lisa Ponti. Nel 2008 Turola espone all’Università Bocconi di Milano a cura di Elena Pontiggia e con la mostra Giardino, è alla Galleria Atlantica di Altaville (Vicenza). Nel 2011, insieme a Gilardi Spoerri e Tabussi espone in Le fantasie del mondo naturale presso le Antiche Scuderie di Saluzzo (Cuneo), il testo in catalogo è di Giuseppe Biasutti e Fatima Melis. In veste di critico d’arte ha redatto cataloghi e monografie. Scrive tuttora nella rivista ferrarese “La Pianura”. Nel 2013 ha pubblicato il libro Misteri di Arte e Magia. Pittori, alchimisti, medium con prefazione di Margherita Hack, illustrato dall’autore.
Nicola Vitale, (Milano, 1956) dal 1987 espone i suoi dipinti in mostre personali e collettive in gallerie private e in spazi pubblici, in Italia e all’estero. Nel 1992 il critico francese Pierre Restany si interessa alla sua pittura, presentando l’artista in diverse occasioni, tra cui si ricorda la mostra alla New York University nel 1994. Dal 2000 al 2005 collabora con la Galleria Toselli di Milano. Nel 2010 il Comune di Milano gli dedica una mostra a Palazzo Sormani, Scalone monumentale sala del Grechetto: Animali da lettura, dove è antologizzata una delle tematiche principali del suo lavoro pittorico, quella degli animali. Nel 2011 è invitato alla 54ª edizione della Biennale di Venezia (Padiglione Italia). Sulla sua pittura hanno scritto tra gli altri P. Restany, R. Bossaglia, E. Pontiggia, E. Krumm, F. Gualdoni. Nel 2011 pubblica con l’editore Marietti 1820 il saggio Figura Solare. Un rinnovamento radicale dell’arte, inizio di un’epoca dell’essere (Prefaz. Maddalena MazzocutMiss) saggio multidisciplinare in cui si teorizza l’ipotesi di una svolta in atto dell’arte occidentale (cominciata con i precursori Hopper e Balthus) col recupero da parte di alcuni artisti di oggi dei valori universali della pittura su un piano radicalmente nuovo in cui è privilegiato lo splendore dell’immagine. Nel 2014 è uscito un nuovo saggio Arte come rimedio. L’armonizzazione delle facoltà umane nei principi espressivi (Moretti e Vitali, Bergamo). Nicola Vitale ha pubblicato inoltre diversi libri di poesia per Mondadori, è presente nell’antologia Poeti italiani del Secondo Novecento a cura di Maurizio Cucchi e Stefano Giovanardi, (Mondadori, 2004-2010).
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Un Mosaico per Tornareccio – Biografie
CORDELIA VON DEN STEINEN Cordelia von den Steinen nasce nel 1941 a Basilea. Dopo il liceo consegue l’abilitazione all’insegnamento artistico, quindi si trasferisce a Milano dove a Brera è allieva di M. Marini. Dal 1965 al 1966 lavora a Roma grazie alla borsa di studio conferitale dal Museo d’Arte di Basilea e dal premio Federale Svizzero per la Scultura per poi trasferirsi in Versilia. Nel 1970 riceve per un anno un atelier alla Cité des Arts a Parigi. A partire dal 1967, anno in cui espone a Parigi, al Salon de Mai e de la Jeune Sculpture, e alla Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, la sua attività espositiva si fa sempre più intensa. Molte le collettive in Italia, Svizzera, Francia, Germania e le personali, tra cui quelle alla Komunale Galerie Willmersdorf di Berlino, al Kunst Raum Riehen a Basilea, alla chiesa di Sant’Agostino a Pietrasanta, al Museo Marino Marini di Firenze, al Castello Sforzesco di Milano. La sua attività artistica spazia dal disegno di gioielli a quello di costumi teatrali (Maggio Fiorentino, Festival di San Miniato, Teatro di Genova, Festival Pucciniano). Per brevi periodi si dedica alla didattica. Negli anni realizza numerose opere pubbliche che si trovano a Basilea, Vencac, Tuoro, all’aeroporto di Parma, a Seravezza, all’Università di Chieti, a Rapolano Terme, nella Biblioteca del Senato, a Cinisello Balsamo, nelle chiese di S. Franco a Francavilla al Mare, S. Pietro a Pescara e S. Francesco ad Assisi. Dal 1992 entra a far parte del gruppo di artisti Künstlersonderbund Deutschland. È membro dell’Accademia di San Luca dal 1992.
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Un Mosaico per Tornareccio
Satira delle donne Diversa il dio fece l’indole della donna, al principio. […] Un’altra la fece dall’ape; quando la trova uno è fortunato; a lei sola non si accompagna biasimo, fiorisce grazie a lei, e prospera la casa, invecchia amata con l’amato marito, la prole è bella e ammirata. E ammirabile ella diviene fra le donne tutte, e divina grazia la circonda. E non si compiace a sedere con le donne quando fanno discorsi d’amore e di letto. Tali donne graziosamente dona agli uomini Zeus: esse sono le migliori e le più sagge. Semonide di Amorgo VII - VI a.C. (trad. A. Aloni)
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Mostra Personale di Renata Minuto Vincitrice I Premio Edizione 2013
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Renata Minuto, Scuro, dipinto su tela, 1997, cm 50x38
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Le Porte della memoria Elsa Betti
L’ottava edizione di Un Mosaico per Tornareccio ha visto vincitrice l’opera di Renata Minuto L’Ape e la Tartaruga; Renata Minuto è una pittrice savonese che ha incantato la giuria con una tecnica mista in cui un’ape leggera e preziosa si accompagna ad una testuggine concreta e terrena e nelle ali dell’una e nel guscio dell’altra vi è il riflesso dello stesso cielo azzurro da cui emerge la rete aurea dell’alveare che è riverbero, gioco di luce. La Minuto con la sua opera ha inteso quasi costruire uno “stemma araldico” nel quale ha rappresentato le forze motrici della manifestazione abruzzese dedicata all’arte musiva: la riconoscenza per la nobile e preziosa produzione locale di miele, e Teresita, fonte di ispirazione e compagna di vita di Alfredo Paglione, ideatore e cuore pulsante della rassegna. L’incanto di questa opera sta tutta nella cromia, negli azzurri luminosi e nell’oro prezioso dai quali ci lasciamo condurre verso il mondo della pittrice: l’azzurro è proprio del cielo pieno di sole della Liguria e del suo mare profondo, ed è un colore sempre presente nella produzione della Minuto, come sempre presente è la sua terra, la sua Savona. Ma i colori leggeri e vivaci dell’opera di Tornareccio non devono ingannarci, la Savona raccontata dalla Minuto è lontana dal clamore delle grandi navi da crociera, dalle spiagge e dalla città affollata, è invece silenziosa nel suo dipanarsi tra vicoli abbandonati a ridosso del porto. Lo sguardo della pittrice non prende forma in tradizionali paesaggi o vedute marine, ma penetra in profondità nella vita delle persone che abitano il paesaggio, in una sorta di paesaggio “umanizzato”. La pittura della Minuto indaga analiticamente i segni del passaggio umano: gli attrezzi utilizzati dal muratore o dal marinaio, le abitazioni di una popolazione silenziosa ed operosa. Così accanto a secchi, spatole, chiglie, ancore, catene, ecco frammenti di muri scalcinati, porte e finestre malandate, a raccontare di una quotidianità faticosa; e in tutti questi soggetti il cielo e il mare di Liguria sono assorbiti come componenti invisibili con il loro forte potere di corruzione sulla materia esposta agli agenti atmosferici. Gli oggetti sono raffigurati nel loro esporsi alle intemperie e al tempo che passa e mostrano il loro deteriorarsi, il loro vestirsi di ruggini e aprirsi in scorzature; così gli azzurri, quando non sono luce e riflesso sugli oggetti, diventano pesanti turchesi, e gli ori, se sono sulla tela, spesso raccontano di antichi fasti cittadini ed inevitabili ossidazioni. Con la stessa visione analitica ed attenta al passare del tempo, Renata Minuto ha osservato le Porte oggetto delle tele che espone a Tornareccio e attraverso esse ci permette di familiarizzare con il suo linguaggio. Scopriamo così una pittura severamente realista che con tecnica lenta e disciplinata si dedica ad una indagine minuziosa delle superfici ignorando ogni intento narrativo per affidarsi al potere evocativo dei materiali, delle superfici aggredite dal tempo e dei tentativi dell’uomo di rimediarvi. Le pennellate della Minuto lasciano affiorare passaggio dopo 51
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
passaggio le stratificazioni, le ridipinture, i graffi, gli accomodi, le ruggini, mentre il suo amore per il colore conferisce alle tele una carica materica che rafforza la figurazione portandola ai limiti della bidimensionalità. La pittrice accompagna così con il suo sguardo commosso e rispettoso le profonde incisioni di ogni singola asse, le incertezze delle superfici, la vernice rovinata, le tavole sconnesse quasi a volerne ascoltare i respiri, i lamenti, la memoria di eventi umani consumati. Perché le porte come tutti gli oggetti rappresentati dalla Minuto conservano in sé le tracce dell’uomo, del suo trascinarsi negli anni, tra sole e salsedine, tra gioie e miserie; gli oggetti inanimati che hanno accompagnato gli eventi umani hanno assorbito la vita stessa dell’uomo, ma gli sono sopravvissuti custodendo la memoria del vociare di bambini, l’eco di storie raccontate, i richiami dei pescatori, il sussurrare degli amanti. Sulle Porte rimangono tracce che con il passare delle stagioni faticano ad affiorare dagli strati stanchi di vernice aggredita dal lungo processo di decadenza, divenendo sempre più deboli ad ogni folata di vento che le sferzi, ad ogni temporale che le aggredisca. Scrive Renzo Vespignani: “Questo dunque è un discorso sulla vecchiaia. Non sulla morte: le cose che la Minuto dipinge sembrano condannate, come Tiresia, alla eternità della senescenza, sospese in un processo di dissoluzione lentissimo”. Renata Minuto supera il limite della forma e trasforma queste Porte in canti malinconici del tempo perduto della sua città e della sua gente, in cui ciò che si vede sta per scomparire, ciò che è scomparso riaffiora troppo debolmente in una atmosfera di sospensione, quiete e silenzio in cui il senso di perdita e assenza diventano assoluti. La testimonianza della vita passata rimane, le sue Porte strabordano di vita che è stata e guardano mute il presente frettoloso, sapendo che quello che è stato non torna e che le città contemporanee, con la loro ansia di nuovo, nulla assorbono lasciando muto il nostro futuro, orfano di storie raccontate, di lacrime assorbite, di temporali da cui ripararsi.
Renata Minuto, Porta, dipinto su tela, 1997, cm 70x40 52
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Luigi Pennone nel presentare una mostra della Minuto già nel 1970 scriveva: “In questi angoli, in queste case, in questi muri, in queste porte e finestre, in questo afrore di vecchia darsena e di vicoli antichi c’è un amore sconfinato, uno strenuo attaccamento al natio loco, al cielo, al mare, alla natia terra, alle mutevoli luci, ai colori ed alla atmosfera divorata dalla rapallizzazione brutale del cemento, dell’acciaio e del vetro…”. In una città che diventa anonima e priva di ricordi, la Minuto intraprende una personale resistenza al tempo attraverso la ricerca della poesia. E rintraccia la poesia attraverso i suoi occhi, nei poveri e malmessi oggetti del quotidiano, quale memoria silenziosa e fragile. “…Ché tutta la mia vita è nei miei occhi: ogni cosa che passa la commuove come debole vento un’acqua morta…”. Camillo Sbarbaro
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Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Renata Minuto, Porta, dipinto su tela, 1997, cm 70x50 54
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Renata Minuto, Porta, dipinto su tela, 1997, cm 70x50 55
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Renata Minuto, Porta antica, dipinto su tela, 2002, cm 100x50 56
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Renata Minuto, Porta antica, dipinto su tela, 2002, cm 100x50 57
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Renata Minuto, La porta segreta, dipinto su tela, 2003, cm 100x70 58
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Renata Minuto, Porta, dipinto su tela, 2007, cm 70x40 59
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
Renata Minuto, Porta, dipinto su tela, 1997, cm 100x70 60
Un Mosaico per Tornareccio – Personale di Renata Minuto
RENATA MINUTO (Savona, 1934)
Renata Minuto, nata a Savona, svolge la sua attività tra Savona, Albisola e Roma. La prima mostra di pittura è nel 1957 ad Albisola, da Checchin, ritrovo abituale degli Artisti Lam, Jorn, Sassu, Fontana, Garelli, Fabbri; presente Carlo Cardazzo, grande gallerista che le ordinerà nel 1963 una mostra personale a Venezia nella galleria Il Cavallino. Da questo momento in poi l’impegno costante e la professionalità di questa artista sono diventate il comune denominatore di tutte le sue opere realizzate in pittura, ceramica e vetro. Renata Minuto ha dedicato ai grandi Papi savonesi, Sisto IV e Giulio II Della Rovere, tre importanti mostre: “Savona e i Della Rovere” per i 500 anni della morte di Sisto IV (Sala Consiliare del Comune di Savona- 1985), “IULIUS II SIXTI IIII NEPOS” per i 500 anni dell’elezione al soglio Pontificio di Giuliano Della Rovere (Cappella Sistina e Chiostro della Cattedrale di Savona - 2004) ; “I Della Rovere a Roma. 500 anni della Patriarcale Basilica di San Pietro”, Museo di Castel Sant’Angelo, Sala delle Colonne 2008; Pinacoteca Civica Palazzo Gavotti, Savona. Di particolare importanza la mostra allestita nel 1992 in onore di Cristoforo Colombo, per il 500° anniversario della scoperta dell’America, alla Fortezza del Priamar a Savona. In occasione del Grande Giubileo dell’Anno 2000 l’artista ha allestito nel Chiostro della Cattedrale e nella Cappella di Savona la mostra: “Gli stemmi dei Papi dei Giubilei”. La mostra è stata portata anche a Firenze, nella Fortezza da Basso, nel 2001 partecipando, su invito, alla III Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea Città di Firenze. Un lavoro di grande rilevanza è il pannello in ceramica “Madonna della Misericordia di Savona”, collocato nel Giardini del Vaticano e offerto al Pontefice Giovanni Paolo II nel 1995, in occasione del 180° anno dell’incoronazione della Madonna da parte di Papa Pio VII. Sul pannello si legge “MATER MISERICORDIAE EFFIGIEM A PIO VII SAVONAE CORONATAM A. D. MDCCCXV – JOANNES PAULUS PP II HOC IN LOCO COLLOCARI JUSSIT - A. D. MCMXCV”. L’opera è una ceramica policroma in alto rilievo (mt. 4.80 x 2.40) realizzata presso la “Fabbrica Casa Museo Giuseppe Mazzotti 1903 - Albisola”.
Renata Minuto è la prima donna ad avere avuto una committenza dal Vaticano. Questo avviene proprio nell’Anno Internazionale della Donna (1995). Tra le ultime esposizioni si ricordano nel 2014 la personale “…del colore…” presso il Complesso Monumentale di Santa Caterina - Oratorio dei Disciplinati a Finalborgo (SV) e “Incontro a Venezia” esposizione che si inserisce nell’ambito dell’iniziativa culturale Banca Generali Espone presso la sede Financial Planner di Savona.
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Mosaici realizzati dal 2006 al 2014
Un Mosaico per Tornareccio
Monte Pallano Pietra, docile mandria..! Da ingegno balbettante nel secolo eretta. Dai secoli innalzata a custode dell’Eterno. Pietra, greve armata di riconquistato Silenzio. Jean Marc Georgel (Tornareccio, 20 luglio 2013)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2006
Aligi Sassu (Milano 1912 - Pollensa/Baleari 2000) Il cavallo rosso, 1988 mosaico, cm 100x100 (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione) non in concorso
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2006
Jessica Carrol Visione a mosaico, 2006 mosaico, cm 100x100 (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione) non in concorso
JosĂŠ Ortega (Arroba de los Montes 1921 - Parigi 1990) Nocturno, 1989 mosaico, cm 88x100 (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione) non in concorso
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2007
Ennio Calabria Desiderio di ponti, 2006 tecnica mista su cartoncino, cm 40x40 Vincitore I edizione 2006
Ennio Calabria Desiderio di ponti, 2006 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2007
Morena Antonucci, I lupi di Maya, 2006 mosaico, cm 100x100 (donazione Fiorentino D’Ippolito)
Robert Carroll, Bees and dolphins at Tornareccio, 2006 mosaico, cm 100x100 (donazione Apicoltori di Tornareccio)
Carlo Cattaneo, Paesaggio, 2006 mosaico, cm 100x100 (donazione Comunità Montana Val Sangro)
Franco Mulas, Schegge, 2006 mosaico, cm 100x100 (donazione Leonardo Costantini)
Romano Notari, Di fiore in fiore, tornar e ritornar… amore, 2006 mosaico, cm 100x100 (donazione Michele Giacci)
Ruggero Savinio, L’età dell’oro, 2006 mosaico, cm 100x100, (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione) 68
Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2008
Giuseppe Modica La luce e le api, 2007 tecnica mista, cm 40x40 Vincitore II edizione 2007
Giuseppe Modica La luce e le api, 2007 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2008
Bruno Caruso, Medusa, 2007 mosaico, cm 100x100 (donazione Sintesis s.r.l. - Atessa)
Bruno Ceccobelli, A-pie, 2007 mosaico, cm 100x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
Graziella Marchi, L’incontro, 2007 mosaico, cm 100x100 (donazione coniugi Alfredo e Teresita Paglione)
Matias Quetglas, La Venus de la miel, 2007 mosaico, cm 100x100 (donazione Antonello Porfilio)
Lucio Trojano, Tornareccio forte e gentile, 2007 mosaico, cm 100x100 (donazione Michele Giacci)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2009
Sergio Ippoliti Luna di miele a Tornareccio, 2008 tempera, cm 40x40 Vincitore III edizione 2008
Sergio Ippoliti Luna di miele a Tornareccio, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2009
Pierluigi Abbondanza, Senza titolo, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Fernando Fioriti)
Alessandro Busci, Trabocco, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Nicola Santovito,per la figlia Maria Chiara)
Jacopo Cascella, Il grande fiore, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Camera di Commercio Chieti)
Omar Galliani, Kumarakom, (India 2007/2008) mosaico, cm 100x100 (donazione Nino Iezzi, in onore di una persona cara)
Piero Guccione, Orchidea e ibisco sul cielo azzurro, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Alfredo Paglione, per ricordare la moglie Teresita)
Antonio Maya, Aves migratorios, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Fondazione Carichieti)
Fujio Nishida, Ginestre, 2008 mosaico, cm 100x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa) 72
Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2009
Gino Severini (Cortona, 1883 – Parigi 1966) Testa maschile, Roma, 1938 mosaico, cm 75x61 (copia dall’originale autorizzata da Romana Severini)
donazione Alfredo non in concorso
Paglione
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2010
Adelchi Riccardo Mantovani Cuore di cera, 2009 acrilico su carta, cm 40x40 Vincitore IV edizione 2009
Adelchi Riccardo Mantovani Cuore di cera, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2010
Aurelio Bulzatti, Meditante, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione Fondazione Carichieti)
Paola Campidelli, Camelia japonica, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
Riccardo Licata, Senza titolo, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione coniugi Nicola Berardi e Maria Giovanna Maturo)
Gino Marotta, La rosa sibillina, 2009 mosaico, cm 100x100, (donazione Afredo Paglione) Opera destinata dal Comune di Tornareccio al Comune di Poggio Picenze (AQ) in segno di solidarietĂ per il terremoto del 2009
Matteo Massagrande, Ronzio, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione Filsiva s.r.l. Casoli)
Sergio Zanni, L’apicultore, 2009 mosaico, cm 100x100 (donazione Nicola Santovito per la figlia Mara) 75
Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2010
Michele Cascella (Ortona 1892 – Milano 1989) Omaggio all’artista, 2010 mosaico, cm 70x100 (autorizzazione di Pierpaolo Cimatti, esclusivista del Maestro)
donazione Alfredo non in concorso
Paglione
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2010
Carlo Mattioli (Modena 1911- Parma 1994) Primavera, 2010 mosaico, cm 100x70 (autorizzazione di Marcella Mattioli, figlia dell’Artista)
donazione Alfredo non in concorso
Paglione
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2011
Stefano Piali La regina delle api, 2010 olio su tela, cm 40x40 Vincitore V edizione 2010
Stefano Piali La regina delle api, 2010 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2011
Michele Cossyro, L’ape santa, 2010 mosaico, cm 100x100 (donazione Nicola Santovito per Donato e Camilla)
Giosetta Fioroni, Un teatrino per un’ape di Tornareccio 2010, mosaico, cm 100x100 (donazione Alfredo Paglione)
Giorgio Galli, Di rose selvatiche di miele impregnate, 2010 mosaico, cm 100x100 (donazione Nicola Falcocchio e Francesco Iannone)
Alessandra Giovannoni, Giardini segreti, 2010 mosaico, cm 100x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
Danilo Maestosi, Omaggio a Beethoven, 2010 mosaico, cm 100x100 (donazione Filsiva s.r.l. Casoli)
Alberto Sughi, L’immagine di Cristo, 2010 mosaico, cm 100x100 (donazione Fondazione Carichieti) 79
Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2012
Maurizio Bottoni Giovanni Paolo II:“L’adorazione della croce”, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Alfredo Paglione)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2012
Paolo Borghi Gesù cade per la terza volta, 2011 tecnica mista su carta, cm 48x36 Vincitore ex-æquo VI edizione 2011
Paolo Borghi Gesù cade per la terza volta, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Fondazione Carichieti)
Gigino Falconi Gesù è deposto dalla Croce e consegnato a sua Madre, 2011 acrilico su cartone, cm 50x36 Vincitore ex-æquo VI edizione 2011 Gigino Falconi Gesù è deposto dalla Croce e consegnato a sua Madre, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Comune di Tornareccio) 81
Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2012
Agostino Arrivabene
I Stazione — Gesù è condannato a morte, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Famiglia Luigi Iacovanelli – “Il passato
e il presente sono le mani che costruiscono il futuro. La saggezza dei nonni, gli insegnamenti dei genitori, la spensieratezza dei figli sono le tessere di un mosaico che ogni volta, generazione dopo generazione, assume forme diverse, rese uniche dal cemento della vita e dalla magia dei sogni”)
Trento Longaretti
II Stazione — Gesù è caricato della Croce, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione dei soci dell’Associazione A.M.A.
Michele e Roberto Berardi – “In ricordo della nonna Angiolina”)
Luca (Vernizzi)
III Stazione — Gesù cade per la prima volta, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Manfredi Finocchio – “Alla comunità
di Tornareccio in segno di affetto verso l’indimenticabile nonno Monfredo”)
Claudio Bonichi
IV Stazione — Gesù incontra sua Madre, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione coniugi Nadia e Aquilino Marchetti –
“Dedicato alle proprie figlie Rosita, Sara e Sofia che affidano alla materna protezione della Vergine Maria”) 82
Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2012
Safet Zec
V Stazione — Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la Croce, 2011, mosaico, cm 100x70 (A zia Lina. Luciana e Nicola”)
Massimo Lippi
VI Stazione — Il velo della Veronica, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Veronica e Tiziano Sciotti – “A
ricordo del nostro meraviglioso papà Fernando, la cui luce, fatta di cuore, forza e gioia di vivere continua a guidare le nostre vite anche da Lassù. Con immenso amore e gratitudine, i tuoi figli Tiziano e Veronica”)
Ugo Riva
VII Stazione — Gesù cade per la seconda volta, 2011 mosaico, cm 100x70
(donazione Alfredo Paglione – “A Raffaele Carrieri, grande poeta tarantino”)
Omar Galliani
VIII Stazione — Gesù incontra le donne di Gerusalemme, 2011, mosaico, cm 100x70 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa) 83
Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2012
Paolo Borghi
IX Stazione — Gesù cade per la terza volta, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Fondazione Carichieti)
Piero Vignozzi
X Stazione — Gesù è spogliato delle vesti, 2011 mosaico, cm 100x70
(donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa)
Enrico Robusti
XI Stazione — Gesù è inchiodato in Croce, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Alfredo Paglione – “A Mario De Micheli, grande critico d’arte”)
Piero Guccione
XII Stazione — Gesù muore in Croce, 2011 mosaico, cm 100x70
(donazione Alfredo Paglione – “Ad Aligi Sassu, illustre pittore, per il centenario della sua nascita”) 84
Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2012
Gigino Falconi
XIII Stazione — Gesù è deposto dalla Croce e consegnato a sua Madre, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Comune di Tornareccio)
Renato Balsamo
XIV Stazione — Gesù è deposto nel sepolcro (“in un sepolcro nuovo”), 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione Nicola Falcocchio – “A mio padre, maestro di vita”)
Valentino Vago
XV Stazione — L’ottavo giorno — La Resurrezione, 2011 mosaico, cm 100x70 (donazione ADI apicoltura – “Alle persone più care”)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2013
Stefano Di Stasio In volo, 2012 tempera su carta, cm 40x40 Vincitore VII edizione 2012
Stefano Di Stasio In volo, 2013 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2013
Paola Babini, Oro per la vita, 2013 mosaico, cm 100x100 (donazione Gruppo Mosaicisti Ravenna)
Mauro Di Silvestre, L’Aperfezione, 2013 mosaico, cm 100x100
(donazione di Alfredo Paglione “a ricordo del grande poeta cattolico Enzo Fabiani, carissimo amico recentemente scomparso”)
Pablo Echaurren, Senza titolo, 2013 mosaico, cm 100x100
(donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina)
Claudio Palmieri, Metamorfosi, 2013 mosaico, cm 100x100, (donazione famiglia Greco, parenti ed amici
di Maria Tentella Tiracchia – “A ricordo del suo centesimo compleanno, festeggiato a Tornareccio il 4 settembre 2012: grati al Signore e riconoscenti a lei per tutto quello ha donato e insegnato ai suoi cari e a intere generazioni di alunni.”)
Luca Vernizzi, Ricordi di Creta, 2013 mosaico, cm 100x100 (donazione Fondazione Carichieti)
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Un Mosaico per Tornareccio
L’Ape (per Anna Maria) Liberi voi di dubitare, ma sono, io, unica! Il mio coraggio? …noncuranza d’ogni genere di Futuro. Il mio nome? Nessuno lo sa, eppure nelle anime vostre qualcosa di me rimarrà in fonetica di dolcezza. Trascorro la breve vita redigendo trascrizioni Dalle mille pergamene Dischiuse sotto la Stella. Avete eletto il ronzio mio A segno di “operosità”…! …se più naturalmente fosse – tra gli ori dell’alverare – fremito d’estasi perenne? Jean Marc Georgel
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2014
Renata Minuto L’Ape e la Tartaruga, 2013 tecnica mista con imprimiture in argento ed in oro zecchino, cm 40x40 Vincitore VIII edizione 2013
Renata Minuto L’Ape e la Tartaruga, 2014 mosaico, cm 100x100 (donazione Comune di Tornareccio)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2014
Lea Contestabile “...la felicità è una piccola cosa” Trilussa, 2014 mosaico, cm 100x100 (donazione Fondazione Carichieti)
Cesare Mirabella Festa delle api, 2014 mosaico, cm 100x100 (donazione Farmacia Giacci - Chieti. “Umiltà e tenacia. Michelangelo Giacci”)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2014
Antonio Possenti La corsa delle tartarughe, 2014 mosaico, cm 100x100 (donazione Alfredo Paglione in onore della consorte Teresita “La signora delle tartarughe�)
Maurizio Romani Rose con api, 2014 mosaico, cm 100x100 (donazione Alfredo Paglione per ricordare il suo carissimo fratello Antonio)
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Un Mosaico per Tornareccio – edizione 2014
Giorgio Scalco La Madonna delle api, 2014 mosaico, cm 100x100 (donazione Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina)
Ernesto Terlizzi Spirale d’api, 2014 mosaico, cm 100x100 (donazione famiglie Michelangelo, Anna e Ughetta Tiracchia in riconoscente memoria degli amati genitori Vincenzo Tiracchia e Domenica Mascitelli)
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Un Mosaico per Tornareccio
L’ape Fai come l’ape, l’amica dei fiori, Melissa, che hai nome dall’ape. Me lo scrivo in cuore. Miele distilli col bacio soave dal labbro. Se chiedi, un colpo bieco dai, di pungiglione. Marco Argentario I a.C. - II d.C. da “Antologia Palatina”
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REGOLAMENTO UN MOSAICO PER TORNARECCIO. La città delle api La manifestazione “Un Mosaico per Tornareccio” è promossa annualmente dall’associazione Amici del Mosaico Artistico (di seguito A.M.A.), ed è così regolata: 1. per ogni edizione A.M.A sceglie un curatore che, di concerto con l’associazione e l’ideatore Alfredo Paglione, individua una rosa di artisti italiani e internazionali, considerati idonei a partecipare.Tale rosa può contenere anche nomi che l’associazione, a suo insindacabile giudizio, invita a partecipare come “fuori concorso”; 2. gli artisti individuati sono invitati a partecipare direttamente dall’associazione, con la quale mantengono contatto diretto; 3. all’artista viene richiesta la realizzazione di un bozzetto in tecnica libera, del formato di cm 40x40, su un tema proposto dall’associazione, di norma attinente la natura o le api; 4. tale bozzetto deve essere inviato, a spese dell’artista, entro la data e presso la sede indicati dall’associazione; 5. i bozzetti inviati saranno incorniciati a spese dell’associazione, ed esposti in idonea sala a Tornareccio durante il periodo estivo, dall’inaugurazione al termine della manifestazione. Qualora esigenze particolari lo richiedessero, l’esposizione dei bozzetti può essere prorogata a insindacabile giudizio dell’associazione, che comunicherà tale decisione agli artisti; 6. il percorso espositivo è a totale cura dell’associazione, che provvede alla migliore fruizione delle opere esposte. Nel periodo di esposizione, i bozzetti potranno essere ammirati dal pubblico in orari prestabiliti di apertura, sotto la vigilanza di personale volontario dell’associazione; 7. ogni artista partecipante ha diritto a vedere pubblicata la sua opera, insieme alla sua biografia, nel catalogo realizzato annualmente dalle edizioni A.M.A.; 8. ad esclusione di quelli fuori concorso, i bozzetti saranno votati da due giurie: una popolare e una di esperti. La prima coincide con il pubblico dei visitatori, cui viene messa a disposizione una scheda per esprimere un solo voto, da inserire in apposito box all’uscita del percorso espositivo. Ogni membro della giuria di esperti, composta da personalità del mondo dell’arte, del giornalismo, delle istituzioni, e scelta dall’associazione, ha a disposizione dieci voti, espressi mediante apposita scheda; 9. lo spoglio delle schede delle due giurie viene fatto dall’associazione nei giorni successivi alla chiusura del termine previsto per le votazioni. Al termine dello spoglio, viene redatto apposito verbale; 10. l’artista che riceve il maggior numero di voti ha diritto, l’anno successivo alla manifestazione, alla riproduzione in mosaico del suo bozzetto finanziata dal Comune di Tornareccio, ad una mostra personale in concomitanza con l’esposizione dei nuovi bozzetti, e ad un trofeo realizzato da artista di fama internazionale. A tale artista viene proposto di lasciare il bozzetto all’ente finanziatore del mosaico ad una cifra concordata annualmente con l’associazione. All’artista vincitore è richiesta, l’anno successivo, la presenza o alla manifestazione inaugurale o a quella conclusiva di “Un Mosaico per Tornareccio”; 11. al termine della manifestazione, i bozzetti saranno rispediti agli artisti a spese dell’associazione.
Finito di stampare nel mese di luglio 2014 da Studio Comunika - Atessa
In copertina: Renata Minuto L’Ape e la Tartaruga, 2013 mosaico, cm 100x100
Nell’ultima di copertina: Stefano Piali, Il Girasole, bronzo, fusione a cera persa, diametro cm 13 Premio per il 1° classificato
La città delle api e dei mosaici IX Edizione - 2014
UN MOSAICO PER TORNARECCIO - 2014
ASSOCIAZIONE A.M.A.
UN MOSAICO PER TORNARECCIO
Sede espositiva Sala Polifunzionale “Remo Gaspari” Viale Don Bosco, 8 - 66046 Tornareccio (CH) Associazione A.M.A. Via Porta Nuova, 1 - 66046 Tornareccio (CH) Tel. 347.3747900 info@unmosaicopertornareccio.it www.unmosaicopertornareccio.it
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