Piergiorgio Parisi architecture portfolio

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piergiorgio parisi architecture portfolio Architect | BIM and Sustainability expert




PIERGIORGIO PARISI curriculum vitae ARCHITECT | BIM AND SUSTAINABILITY EXPERT 28 August, 1992 email pgiorgio.parisi@gmail.com +39 3491987944

I strongly believe in the role of Digital Innovation in the AEC Sector, graduated at “Sustainable Architecture” at Polytechnic of Turin, with a MSc in Building Information Modeling and BIM Management, I focus my recent activities in research and development of architectural and engineering projects with BIM methodologies, also dealing with consultancy for implementation and digital strategies. My interest is oriented on the impact of new technologies, and the way they can relate with Architecture to build better buildings and cities, not forgetting in design thinking to look at genius loci, a stimulating aspect to be reinterpreted according to today’s needs. This is an interactive CV! Some of the voices allow you to click on and get more information!

2020 Architect’s Association register

2019 MSc - BIM Management Politecnico di Milano

2019 BIM Architecture: Dynamo for Revit Politecnico di Milano

7.2018 MSc - Sustainable Architecture Politecnico di Torino

11.2017 - 2.2018 MSc thesis - Final project ETSAG - Granada

7.2015 Bachelor’s degree - Architecture Federico II - Napoli

PUBLICATIONS AND AWARDS 2019

TONIN A.; PARISI P. (2019), Curtain Wall ed elementi in replicazione. Un processo di gestione in ambiente BIM attraverso le famiglie nidificate. In: 3D Modeling & BIM

2019

PARISI P.; LO TURCO M. (2019), The value of knowledge through H-BIM models. About historic documentation with a semantic approach. In: 3D-arch

2018

LO TURCO M.; PARISI P.; GÓMEZ-BLANCO PONTES A.; JOSÉ RIVAS LÓPEZ E. (2018), Modelli HBIM per la valorizzazione e gestione del patrimonio culturale. Il caso studio della Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Granada. In: REUSO MESSINA

7.2018

Master thesis recognized as “worthy of mention” with online publication. Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16.


EXPERIENCES 5.2021 - ongoing

Architect | BIM Specialist - Starching, Milano

11.2019 - 4.2021

Architect | BIM Consultant - Studio Archdesign, Cesena -BIM and digitalization corporate’s strategies -Coordination of BIM activities on ongoing projects -Responsible of R&D -Staff training at all levels for BIM authoring and coordination activities -Development and management of the corporate’s standards, template and libraries -Support for modeling and for complex geometries Projects I’ve been working on: Technogym innovation center Enova group factory, Rovinari VEM Sistemi headquarter, Forlì San Vittore (FC) housing development

10.2018 - 5.2019

BIM Specialist - Studio CABE, Torino -Workflow development for BIM projects to different LOD according to standards and norms -Coordination between disciplines, clash detection and site management -4D, 5D implementation -Complex parametric families for BIM libraries -Building project development in the life-cycle and stages Projects I’ve been working on: Unipol Sai building in Via de Castillia, Milano - Progetto CMR Politecnico di Torino curtain wall Industrial building in Rome - with AI Studio

2018 5.2017 - 9.2017 2017 2.2015 - 4.2015

Academic essay - PARISI P.; OSELLO A.; DEL GIUDICE M. Building Information Modeling: percorsi e strumenti della progettazione informativa Internship - ISOLARCHITETTI s.r.l. National competition for the requalification and rehabilitation of Palazzo Te, Mantova Energy performance certification (A.P.E.) course Internship - Donato Cerone Architects, Salerno Residential building project in a new urban center in Salerno Residential building in Baronissi, Salerno House renovation in Salerno old town

BIM

SOFTWARE

Revit Dynamo Navisworks CDE workflows and platforms Data management and analysis (Excel, Data Studio, PowerBi) Rhino + Grasshopper

Autocad Architectural visualization and comunication (Vray, Lumion) Adobe suite (Ps, Ai, Id)

LANGUAGES Italiano English Español

Madrelingua IELTS - B2 Autodidacto - Hablado y escrito

+ MORE Educational volunteer - Onlus “Tutti a scuola” - Giochi senza barriere m.a.f.c - Modulo abitativo flessibile realizzato dal recupero di un container Art, Architecture, amateur photographer, naval e maritime design, marketing and communication, ICT



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Indice 1. Modelli HBIM per la valorizzazione e gestione del patrimonio culturale

pag. 8

2. Productive landscape

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3. Riqualificazione ex “Astanteria Martini”

pag. 28

4. m.a.f.c

pag. 38

5. Borgo del benessere - Casa Reale

pag. 44

6. #1

pag. 50

7. #9

pag. 54

8. Architettura organica, sostenibilità, genius loci

pag. 56


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Modelli HBIM - HBIM models

Modelli HBIM per la valorizzazione e gestione del patrimonio culturale L’attività condotta nasce da una collaborazione tra il Politecnico di Torino e la Escuela Técnica Superior de Arquitectura di Granada con l’obiettivo di individuare le più efficienti metodologie operative utilizzabili per lo studio, l’analisi, la gestione del patrimonio storico. Il caso studio scelto individuato è la sede della ETSAG (Scuola di Architettura) di Granada, recentemente oggetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione da parte dell’architetto V. L. Cotelo. L’edificio ha un trascorso di più di cinque secoli: le tracce, i segni del tempo sono stati sapientemente analizzati dal gruppo di architetti per proporre interventi nel rispetto della tradizione e volti alla valorizzazione del manufatto, in cui gli elementi di interesse culturale/storico/architettonico sono trattati con massima lungimiranza e attenzione per la conservazione. In un contesto così eterogeneo e variegato, un approccio BIM-oriented costituisce elemento di innovazione: la capacità di classificare gerarchicamente e semanticamente il compendio di informazioni – grafiche e alfanumeriche – che caratterizza il manufatto costituisce base indispensabile per allestire protocolli di intervento maggiormente consapevoli; a questo si aggiunge la possibilità di relazionarvi attività di Facility Management collegabili al modello parametrico. La ricerca ambisce a costituire un modello 3D di oggetti intelligenti che tengano traccia di molteplici informazioni allestendo un modello aperto a future implementazioni.


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Clicca sul QR Code o scansionalo per visualizzare la timeline dell’edificio storico - Click on the QR Code or scan it to watch the historic building timeline


Family libraries

Obiettivo principale è quello di costituire delle librerie di famiglie delle componenti storiche e di progetto in modo da poterle riutilizzare e adattare.

One of the mains goals is to create family libraries both of the historic and design components in order to re-use and to adapt them.

Altezza Frangisole = 1570

Librerie di famiglie

Telaio_Frangisole = 35

Modelli HBIM - HBIM models

Altezza di default del davanzale = 800 Altezza = 1880

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L_Telaio = 80

L_Telaio =

Etichette relative al livello di affidabilità del processo di traduzione del reale nel modello digitale Labels related to the level of reliability of the traduction process of the real in the digital model

Modellazione semantica

Semantic model

Costituire dei modelli BIM semanticamente strutturati è un punto fondamentale della metodologia. Il modello sarà costiuito da oggetti intelligenti che tengono traccia delle informazioni, storiche e tecniche, e con le quali è possibile interagire, modificandole e aggiornandole, predisponendo strumenti di conoscenza del manufatto storico, per la valorizzazione e la gestione dell’edificio. Ad ogni componente del modello sono collegate delle informazioni relative al restauro, alla manutenzione, allo stato di conservazione, ai sopralluoghi effettuati.

Building semantic aware BIM models is a key point of the metodology. The model will be composed of smart objects able to keep memory of the informations, both historical and technical, and with which is possible to interact with, editing and updating them, setting up knowledge tools of the historical building, for its enhancement and management. To every model’s component are connected informations about the restoration, the maintenance, the conservation status, site inspections.

EQ

EQ

EXTERIOR

Sporgenza = 200

Sporgen

INTERIOR Larghezza = 1970


L_Telaio = 80

Modellazione semnatica - Semantic model

L_Telaio = 80

Finestra parametrica con frangisole del patio nuovo Parametric window with sunshade located in the new patio

nza = 200

0

D_int = 500

0 D_Est = 220

80

Finestra parametrica della Chiesa risalente al 1700 Church’s parametric window dating from 1700

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Modelli HBIM - HBIM models

Fase: mitad XVI siglo

Fase: 1877

Fase: ETSAG

Fase: 1877

Dynamo

Dynamo

Sono stati creati alcuni script di Dynamo per consentire e automatizzare dei processi che altrimenti non sarebbe stato possibile effettuare. In primo luogo l’etichettatura relativa alle fasi di creazione delle componenti edilizie che Revit non permette in maniera diretta. Ulteriormente è stato creato un sistema di codifica automatica che faccia riferimento alla Famiglia, al Tipo e al Locale in cui è posizionata. È possibile cambiare, in un determinato progetto, i LOD delle Famiglie in base ai Model Uses, gli usi del modello.

Have been created some Dynamo scripts to allow and automate process that otherwise it would not be possibile to perform. Firstly, tagging the creation phases of the building components, that Revit does not allow directly. Additionally, has been created an automatic coding system, which refers to the Family, the Type and the Room in which is located. It is possibile to change in a project, the Family’s LOD according to the Model Uses.


Dynamo - Dynamo

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Modelli HBIM - HBIM models

Facility Management

Facility Management

Sono stati creati degli strumenti per la manutenzione programmata, per la gestione dei sopralluoghi e dell’edificio in generale. Lo stesso database, poi, è stato sviluppato con un applicazione mobile per essere fruibile da qualsiasi dispositivo e da diversi utenti.

Have been created tools for scheduled maintenance, the site inspections and the building management. This database has been devolped with a mobile app for being used by different devices and users.

Revit model

External database

In-cloud platform


Database - Database

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Database

Database

La potenzialità più grande del BIM è il suo carattere muldisciplinare ed inter-operabile, che deriva dal fatto che un edificio oltre agli attributi geometrici viene descritto anche con attributi informativi. Per la ETSAG è stato creato un Database che contiene e organizza tutta la banca dati del modello Revit, e a cui è collegata in maniera bi-direzionale. Diviso per profili di utenza e in base alle discipline, è fruibile non solo da computer, ma anche da applicativi mobili, incloud, permettendo di interagire con i dati anche durante sopralluoghi, campagne ispettive e di cantiere, con strumenti per la gestione in ottica Facility Management e di manutenzione programmata.

One of the most important BIM issues is its multi-disciplinarity and interoperability, which comes from the fact that a building is characterised both by geometric and information parameters. Has been created for the ETSAG a Database that contains and sets up the informations from the Revit model, two-way connected. Arranged according users profiles and different disciplines, will be available not only by computer, but also mobile, in-cloud, allowing to use datas during site-inspections, construction site, with tools for the Facility Management and scheduled maintenance.

In alto nella pagina accanto Esploso assonometrico con il locale “Biblioteca” In basso nella pagina accanto Pianta con parametri di instanza relativi alla Biblioteca In alto Applicazione sviluppata utilizzata da dispositiv mobili In basso Strumento per la documentazione dei sopralluoghi


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Productive landscape Questo progetto nasce in un contesto molto difficile, estremo per condizioni climatiche ma soprattutto sociali e culturali. Infatti, si tratta di una zona nella striscia di Gaza, di per sé contesto difficile, continuamente bombardato; a queste si sono aggiunte non poche difficoltà nel dover interpretare una cultura e un modus vivendi completamente diverso da quello occidentale, e questo ha generato una concezione degli spazi, sia pubblici che privati, molto vicini alla cultura islamica, ponendo attenzione a temi che vanno dalla privacy alla figura della donna e al modo di vivere collettivo. Inoltre, è stato un progetto low-budget, che ha portato a confrontarsi con materiali autoctoni (anche per la delicata situazione sociale, frontiere bloccate ecc) e di facile costruzione. Difficoltà da interpretare anche in funzione del clima estremamente caldo, che non potendo risolvere con impianti particolari, è stata risolta con forme architettoniche e ciò che queste generavano in funzione di ombreggiamenti e ventilazione, sia a scala di edificio, sia a scala urbana. La concezione del masterplan, dal nome anche del progetto “Productive landscape”, è volta a dare un’autosufficienza alimentare ed economica alle persone di Gaza, attraverso diversi livelli di produzione agricola (gli abitanti hanno un background da agricoltori, insito nella cultura e nel modo di vivere) che vanno da campi coltivati esterni, a coltivazioni low budget attraverso sistemi idroponici nei patii degli alloggi, a spazi collettivi sul tetto fruibili solamente dalle donne. La manutenzione di questi sistemi è concepita dal recupero di acque e dalla desalinizzazione attraverso torri che sfruttano il principio dell’evaporazione. Ogni alloggio è riconducibile come modulo ai moduli strutturali di quelli bombardati, in modo da ricostruire con gli stessi principi e con metodi di costruzione più semplici il retrofit degli edifici distrutti. Inoltre, ogni appartamento, ha due moduli destinati a patii esterni, pensati anche per una futura espansione della casa (forte richiesta abitativa e crescita demografica), così che in caso di necessità uno dei due possa essere chiuso e diventare una camera da letto supplementare.



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Paesaggio produttivo - Productive landscape

31°32’50.8”N 34°31’24.0”E

31°32’50.8”N 34°31’24.0”E

Territory

Territorio

The dramatic situation in Gaza strip requires differents attentions in designing. First of all, the emergency and the need of houses, mostly destroyed by bombs. The difficult politic position makes the territory so poor, blocking the fronts and not ensuring the primary needs, such ad food, water or electricy. Than, is to keep in consideration the extreme climatic condition.

La situazione drammatica in Gaza richiede diverse attenzione nel progettare. Prima di tutto, l’emergenza e il bisogno di case, per lo più distrutte dalle bombe. La difficile posizione politica rende il territorio povero, bloccando le frontiere e non assicurando bisogni primari come cibo, acqua o elettricità. Poi, è da tenere in considerazione l’estrema condizione climatica.

Observation

Sguardo critico

Looking at the territory, in the photos we can undestand the problems in this zone of Gaza Strip, Al Nada, city with no more criterial spaces. There is lack of safety for children, no more definition of public spaces, enchroacment, and the biggest part of the city have no definition of public/private, with destroyed houses or actual low density ones that looks like shacks.

Guardando al territorio, nelle foto si può capire i problemi di questa zona della striscia di Gaza, Al Nada, città con spazi senza più un criterio. C’è una mancanza di sicurezza per i bambini, non c’è più una definizione dello spazio pubblico, invasione e la maggior parte della città non ha definizioni di pubblico/privato, con case distrutti e case low density pari a baracche.

Temperature (energy plus data) Dry bulb temperatures - Maximum Dry Bulb temperature of 38.4∞C on Apr 15 - Minimum Dry Bulb temperature of -0.8∞C on Mar 3 Wind direction (energy plus data) - Maximum Wind Speed of 18.0 m/s on Dec 20 - Minimum Wind Speed of 0.0 m/s on Jan 1 wind coming mostly from sud Distance from the sea about 7 km time : 15 min


Territorio e osservazioni - Territory and observation

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Blocked borders Frontiere bloccate

Public/private Pubblico/privato

Lack of safety Mancanza di sicurezza

Low definition of public space Scarsa definizione dello spazio pubblico


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Paesaggio produttivo - Productive landscape

Masterplan The project masterplan goal is to meet the people’s basic needs riqualifing urban spaces. The poor definition of public spaces is solved through the organization of productive common spaces at a block level, fields and orchard, playground area and low tech technologies as water towers and windtowers.

Masterplan L’obiettivo del masterplan di progetto è di far coincidere i bisogni di base dei cittadini riqualificando gli spazi urbani. La scarsa definizione degli spazi pubblici è risolta attraverso l’organizzazione di spazi comuni coltivabili a livello di quartiere, camoi coltivati e frutteti, aree gioco e tecnologie semplici come la torre dell’acqua e la torre del vento.

Masterplan production network Deslinated water for consumtion and sale

Edible Crops

for consumtion and sale

Electricity

for domestic use

Organic composte

for fertilise fields

Section of new buildings between high density and low density areas - Sezione dei nuovi edifici tra la zona ad alta densità e bassa densità


Masterplan - Masterplan

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Paesaggio produttivo - Productive landscape

Urban Typologies

Tipologie urbane

All the project puclic spaces define a main path that connect the high and the low density area, and that is the only commercial street of the neighbourhood. The public spaces are designed in accord with the islamic way to live the public spaces, through different levels of privacy: fields, more common and cultivated by men; orchard, public but shaded and more private, and greenhouses only for women with an high level of privacy.

Tutti gli spazi pubblici del progetto definiscono un asse principale che connette la high density con la low density, e quella è l’unica strada del commercio del quartiere. Gli spazi pubblici sono progettati tenendo in considerazione il modo di vivere della cultura islamica, attraverso diversi livelli di privacy: campi coltivabili, più comuni e coltivati dagli uomini;i frutteri, pubblici ma più riparati e privati, e le serre solo per le donne con un alto livello di privacy.

Commercial front

Schools alternative paths

Playground area


Masterplan - Masterplan

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Current productive state Outside project area

Project productive state

Horizontal

Inside project area Privacy levels Maintenance levels Low density units

Water tower square


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Paesaggio produttivo - Productive landscape

Apartements

Appartamenti

Design Module is composed by removing units from the existing module, to create in a vertical way the traditional islamic patio-house Patio cultivation Each apartment designed with one or two patio where the family can cultivate edible crops in boxes and in hydroponic system made by recovered materials. The guestroom in each apartment is designed near the entrance to preserve the women’s privacy Flexibility In each apartment the patio is composed by 2 structural modules, so one can be used for a future extension.

Il modulo di progetto deriva dalla rimozione di unità dai moduli esistenti, per creare in senso verticale la tradizionale casa islamica “a patio” Patio cultivation Ogni appartamento è progettato con due patii dove le famiglie possono coltivare in box e con sistemi idroponici fatti di materiali recuperati e riciclati La stanza per gli ospiti in ogni appartamento si trova vicino all’ingresso per garantire la privacy delle donne Flexibility In ogni appartamento il patio è composto da due moduli strutturali, così che uno possa essere usato per future espansioni.

Traditional islamic spaces

Spazi islamici tradizionali

Traditional spaces of the islamic house are designed in a high density building to preserve the occupant’s way of living.

Gli spazi tradizionali della casa islamica sono progettati negli edifici ad alta densità per preservare il modo di vivere degli occupanti.

Building

Edificio

The strategies used at building scale results by a careful study of needs in an extreme climate, mostly hot during all the year. To solve the climate control of the apartaments they have been adopted solutions that comes from architectural shapes, because of the lack of economic funds for expensive technologies. The need to shade the sun, ventilation, shaded zones, are the main principles of the physical-technical strategies, solved with stuggered bricks textures, careful design of windows and overhangs.

Le strategie utilizzate alla scala dell’edificio sono il risultato di uno studio attento alle necessità di un clima estremo, prevalentemente caldo durante tutto l’anno. Per far fronte al controllo del clima nelle abitazioni sono state adottate delle soluzioni che derivano dalle forme architettoniche, non essendoci fondi per tecnologie costose. La necessità di schermare il sole, la ventilazione, le zone d’ombra sono i principi cardine delle strategie fisico-tecniche, risolte con trame di mattoni sfalsati, progetto attento delle aperture e agetti.

LIVEABLE ROOF

PRIVATE PATIO GUEST ROOM

MASHARABYA

PRIVATE PATIO

SKIFA


Edificio e appartamenti - Building and apartaments

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Paesaggio produttivo - Productive landscape


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Riqualificazione ex Astanteria Martini Da anni la città si interroga su quale possa essere il futuro di questa struttura, l’ex Astanteria Martini, ormai dismessa dal 2003. La zona, corrispondente a Barriera di Milano (Torino), è stata oggetto di rilevanti trasformazioni, e questo progetto nasce, appunto con lo scopo di riqualificare e rifunzionalizzare il vecchio edificio e l’isolato in cui è inserito. Le destinazioni d’uso previste sono un centro di degenza per malati, da prevedere all’interno dell’ex astanteria, per cui gli interventi sono limitati solamente alla parte interna e alla ridistrubuzione degli spazi, una casa della salute con annesso centro Alzeimher, e un edificio residenziale per la terza età, in cui prevedere secondo principi di co-housing e non, delle residenze che ospitassero persone anziane, ma comunque auto-sufficienti. Lo studio accurato degli spazi, realizzato anche con l’ausilio di software come Space Sintax, ha permesso di distruibire gli ambienti della casa della salute, una struttura che riceve casi di soccorso non urgenti, e il centro Alzeimher in maniera che gli spazi fossero fruibili e distruibiti in maniera opportuna, con ambienti e zone di disimpegno dimensionate in base alle necessità e alle funzioni, frutto di un meta-progetto, importantissimo per capire come questo possa essere sviluppato (forma-funzione). Le residenze si compongono di alloggi di diverso tipo e diverse metrature, con annessi spazi comuni come cucine, zone living, biblioteche e palestre. Un ulteriore zona comune, è il tetto accessabile della casa della salute, fruibile solamente da chi abita le residenze, dalle quali vi è l’accesso, in cui si dispongono percorsi e funzioni, a tratti ombreggiate; il tetto delle residenze ospita pannelli solari e fotovoltaici, che garantiscono e coprono la maggior parte del fabbisogno, calcolato in base alle tecnologie di questo progetto.


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Riqualificazione ex Astanteria Martini - Regeneration of ex Astanteria Martini


Inquadramento - Territory

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Riqualificazione ex Astanteria Martini - Regeneration of ex Astanteria Martini

Planimetria

Plan

Nell’assetto planimetrico è rintracciabile un’asse principale attraverso il quale si snodano le funzioni (casa della salute e centro Alzeihmer); è di fondamentale importanza poiché gerarchicamente distruibisce in maniera razionale gli spazi e gli ambienti ospedalieri. Attaccato a questi due edifici separati da una copertura che crea una sorta di patio, vi è l’edificio residenziale, dal quale si può accedere anche al tetto calpestabile collocato al primo piano. L’edificio corrispondente all’ ex Astanteria Martini, invece, tutelato per interesse storico, esternamente non viene modificato, ma vengono ridustribuiti gli spazi interni, che andranno ad ospitare il centro di degenza per malati (RSA).

The plan’s main aspects is the path that give access to the different functions (health center and Alzeimher center); It has a great importance because give a gerarchy and a rational distribution to the spaces and hospitals. Attached to these buildings, separated by a roof that create a kind of patio, there is the residential building, from what is possible to enter to the living roof located at first floor. The ex Astanteria Martini bulding is protected for historical interest and so is not altered in the external part, and the intervention is aimed to reorganize the internal spaces.

1 Infermeria 2 Fisioterapia 3 Parrucchiere 4 Giornalaio 5 Locale impianti 6 Deposito e attrezzature 7 Deposito attrezzi 8 Luogo di culto


Planimetrie e prospetti - Plans and fronts

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1 Sala da pranzo 2 Soggiorno 3 Tisaneria 4 Deposito carrozzine e attrezzature 5 Deposito 6Infermeria 7 Locale lavapadelle 8 Deposito sporco 9 Deposito pulito 10 Area medici


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Riqualificazione ex Astanteria Martini - Regeneration of ex Astanteria Martini

Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale) Casa della salute Residenze per anziani

15 mq 40 mq 17 mq 34 mq 39 mq 58 mq 41 mq

Parcheggi per casa della salute e residenti 49 posti auto 14 posti auto per disabili


Architettura - Architecture

Architettura Gli spazi della casa della salute e del centro Alzeimher sono caratterizzati da una corte interna, che favorisce un rapporto tra l’esterno e l’interno, molto importante soprattutto nel secondo caso, in cui la corte diventa un percorso immerso nella natura. Gli alloggi delle residenze sono di diverso tipo e con diverse tipologie di camere da letto; in ogni appartamento è presente una serra, che funziona come elemento di accumulo di calore in inverno, mentre in estate è apribile attraverso moduli scorrevoli. La struttura si compone di un telaio con travi e pilastri in acciaio, e una stratigrafia del muro con pannelli isolanti e barriera al vapore; insieme ai solai garantiscono sia un comfort termico che acustico.

Architecture The spaces of the health center and Alzeimher center are carachterized by an interal court, that make possible an interesting relationship between exterior and interior, so much important mostly in the second case, where the court works as a path surrounded by nature. The apartement of the residential building are of different kind and with different kind of bedroom; in each apartement there is a greenhouse, that works as an heat storage during winter, meanwhile is openable in summer through movable mudules. The stratigaphry of walls and slabs guarantee thermal and acoustic comfort.

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Riqualificazione ex Astanteria Martini - Regeneration of ex Astanteria Martini


Immagini - Images

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In alto nella pagina accanto Vista dall’interno dell’asse tra la casa della salute e il centro Alzeimher; in corrispondenza dell’info point e l’accoglienza In basso nella pagina accanto Patio In alto Interno della casa della salute


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Modulo abitativo flessibile - Adaptable housing module

m.a.f.c La precarietà e l’abitare provvisorio sono temi affrontati in lunghe tradizioni di ricerche e progetto, dagli esempi più concreti a quelli più utopici, dalla casa per l’emergenza, alla casa temporanea e mobile. In questo senso l’abitazione d’emergenza può avere diversi significati: dalla necessità di dover rispondere in tempi veloci ad una richiesta dettata da situazioni derivate da cataclismi, dalla necessità di dover ospitare nello stesso periodo una moltitudine di persone a causa di grandi eventi, da situazioni sociali che necessitano di supporto per un bilanciamento della vita e dei diritti. Entrano dialetticamente in contatto il senso sociale e il senso dell’abitare, della volontà di non prevaricare la natura, del temporaneo e del fisso contrapposto al mobile. Il Mediterraneo, essendo un contesto geografico e sociale tradizionalmente fragile è uno dei luoghi privilegiati per sperimentazioni su questi temi, sempre presenti nella sua cultura. Il mediterraneo è anche il posto in cui la mobilità e le culture sono venute a contatto per anni e anni, si sono intrecciate e riconosciute e hanno fondato le proprie radici in un senso più generale di genius loci. Parallelamente al pensiero comune che proprio in questo territorio la tendenza sia quella di avere forti radici nella cultura del permanente e del duraturo, vediamo come, invece, sia importante porre l’attenzione a tutto ciò che sta seriamente mettendo in pericolo l’equilibrio ecologico e geologico del territorio: la disattenzione al paesaggio, il conseguente aumento di calamità e catastrofi naturali, l’inquinamento, gli squilibri sociali e politici. Paradossalmente, alla cultura mediterranea, profondamente radicata alla concezione di dover modificare il territorio per poter creare il proprio insediamento, per poter costruire la propria casa, e in questo senso avere un forte legame con le radici, è contrapposta una cultura del “leggero”, del temporaneo. Ed è proprio in questo senso che, l’architettura “leggera” dimostra di avere una profonda consapevolezza di quello che è il legame tra l’uomo e la terra. Non voler prevaricare il territorio significa mostrare un profondo rispetto per esso. Le soluzioni a questi temi sono riconducibili ad una nuova riflessione sull’existenzminimum, ai nuovi approcci con una cultura del vivere una piccola scala e l’involucro minimo, pensato come espansione del corpo e dei suoi movimenti, a proteggere e dare riparo, tra il necessario e la perfetta soddisfazione di questo e dell’abitare. Tutto ciò porta a pensare a sistemi tecnologicamente avanti, standardizzati, facilmente trasportabili.


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Modulo abitativo flessibile - Adaptable housing module


Progetto - Project

Abitare al minimo

Essential living

Quella di preoccuparsi di architetture di piccola scala, in questo caso con soluzioni non invasive, misurate rispetto all’uomo e alle dimensioni essenziali dell’abitare, è una scelta. È un modo di proporsi rispetto alle tematiche delicate espresse prima e a cui molti grandi pensatori e architetti dedicato le proprie ricerche. Nascendo da sperimentazioni belliche, la casa minima si sviluppa in diverse e varie declinazioni. Da strutture interamente trasportabili a case addirittura “tascabili”. Da soluzioni realmente concrete a quelle più utopiche e “semplici”, ma che guardano verso un senso comune. In tal senso è bene dire che nell’architettura di piccola scala si declinano tutte le funzioni dell’abitare, riassunte in quelle essenziali, a cui l’uomo che fruisce gli spazi attribuisce un significato e in lui è restituita una sensazione ben precisa; ecco perché se parliamo di spazi piccoli non ci riferiamo a spazi impossibili da vivere rispetto a quelli grandi. Infatti, pensare un’architettura “piccola” non vuol dire ridurre meramente in scala ciò che era grande, ma vuol dire porre l’attenzione verso ciò che rappresenta i punti essenziali dell’abitare e riassumerli compiutamente in spazi misurati che riducano al necessario la propria dimensione e, allo stesso tempo, garantiscano un benessere a chi questi spazi deve viverli. Ma ciò che è molto interessante, oltre le situazioni d’emergenza, legate purtroppo a fenomeni di natura devastatrice, e attraverso le quali si cerca di restituire dies fasti alle popolazioni interessate, è che questo modo di intendere l’architettura, e in senso più generale, la vita, è una scelta consapevole, legata a un profondo senso di rispetto verso la natura, e una profonda connessione tra l’uomo e quest’ultima. Cito, non a caso, uno degli esempi più importanti di queste scelte, affrontate dal pioniere dell’architettura vista in senso moderno. Ovviamente, mi riferisco a Le Corbusier, e al suo capolavoro autobiografico, il suo racconto cucito per sé stesso, Le Cabanon a Cap Martin, Francia.

To think about small scale architectures, in this case with non-invasive solutions, and designed for man essential living dimension, is a choice. It is a solution about the issues we said before and which many architects gave their contirbution. Came up by war experimentation, the small house develop in different and various declinations. Going from totally mobile structures to pocket ones. From real solutions to others more utopian, but that look always to a common sense. Done this initial consideration, it is important to say that in the small scale architecture are declined all the inhabitation functions, summerised in the essential ones, which man that live that spaces give a meaning and get precise emotions from that; for this reason talking about small spaces is not to talk about spaces impossible to live. Infact, to think about small architecture is not the operation of scaling a big architecture, but to take care of the essential points of inhabitation, summarising them in dimensioned spaces reduced to necessary, ensuring comfort. What is so much interesting, in addition to emergency situation, related to devastator action of nature, and through what the aim is to give back dies fasti to population, is that this way to think the architecture, and more in general, life, is a conscious choice, related to a deep sense of respect for the nature and to a deep relationship between man and nature. I quote, one of the most important expample of this important choices, the Cabanon that Le Corbusier, designed for himself.

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Modulo abitativo flessibile - Adaptable housing module


Plastico- Model in progress

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Casa Reale - Reale’s house

Riattivazione di quattro case per il borgo del benessere Il comune di Riccia è un piccolo borgo medievale situato in provincia di Campobasso, Molise. Sono state individuate all’interno del tessuto della città, fatta da stradine carattristiche che si aprono sul paesaggio circostante, delle case, alcune conservate meglio altre quasi completamente inaccesibili, per le quali potrebbe essere interessante ri-progettare e dare nuovo valore alla memoria di questi spazi antichi che hanno attraversato gli anni; il comune di Riccia ha messo a disposizione, insieme alla famiglie e ai proprietari, queste abitazioni, al fine di prevedere un borgo del benessere, ovvero un borgo dove sorgessoro delle case dislocate che ospitassero un co-housing, con zone collettive e private, per anziani. Approcciarsi a questo tipo di progettazione, quello del recupero dell’esistente, tema molto importante, ha svilupatto diverse tendenze progettuali. Da un lato, la funzionalità degli spazi per la loro destinazione d’uso; dall’altro il modo in cui qeste funzioni devono essere integrate in un luogo che conserva la memoria e i segni del passaggio della storia. Intervenire in maniera consapevole è necessario, sapendo rintracciare i tratti caratteristici di un posto e la sua cultura. Occuparsi delle preesistenze vuole dire anche dargli valore, recuperarle. Da qui, la volontà di conservare elementi e suggestioni che hanno determinato gli aspetti più importanti del progetto. Il sistema di scale ripreso da una bizzara scala situata al secondo piano utilizzata per accedere a un ripostiglio; la volontà di non prevaricare l’esistente, attraverso delle scatole in legno che si aggrappano alla struttura e a tratti fuoriescono diventando esterno. A ogni spazio, aggiunto e non, sono attribuite delle funzioni, che vanno dalla cucina e zona pranzo comune, all’auditorium, alla sala musica, alle zone notte e ai servizi. Questi elementi progettuali diventano delle modificazioni leggere, qualcosa di riconoscibile e che rende riconoscibile i segni del passato.


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Casa Reale - Reale’s house

Preesistenze

Scatole che si aggrappano in legno Elementi aggiunti che aggettano

Confrontarsi con ciò che c’è già, e che il tempo e l’azione dell’uomo ha modificato, è fondamentale. Si rintracciano, nei manufatti che hanno attraversato i secoli le stratigrafie e i segni di ciò che c’è stato. Partire da questo, interpretare queste suggestioni, vuol dire intervenire in maniera consapevole,sapendo rintracciare le cose che più sono significative per la cultura e la società di un luogo. Non solo, ma occuparsi delle preesistenze vuol dire anche dargli valore, recuperarle. Questo intervento, in una cellula abitativa di un borgo medievale molisano, è stato il frutto di sopralluoghi, grazie ai quali è stato possibile capire le caratteristiche di questa e di altre case, parlare con le persone del posto, ascoltare e ascoltare le loro storie. È fondamentale la volontà di conservare degli elementi, dalle cose più piccole a intere strutture, e consolidarli per essere integrati al nuovo.

Riconoscere un elemento simbolo che racchiuda l’identità di un luogo

Esigenza Ingegno Riciclo Forma Prospetto principale con preesistenze - Main facade with the existing windows


Progetto - Project

The existing To work with what is still existing, and that time and human action has changed, is very important. Are found, in the artifcats through the centuries the stratigraphy and signs of what has been there. To start from this, to interpret this suggestions, means to do intervantions in a conscious way, bearing in mind the most significant things about the culture and the society of a place. But it is not limited at this, it means also to value them, to bring back them. This project, for a house in a medieval burg in Molise, was the product of visits, that made possible to understand the caracteristics of this and other houses, to talk with the people who live there, to listen to them and to listen their stories. Is fundamental the desire to preserve some elements, from the smallest things to the bigger ones and structures, and to consolidate them in order to have a general integration.

A sinistra Camino, una delle preesistenze conservate A destra Suggestioni ed elementi simbolo significativi che hanno determinato degli aspetti importanti nel progetto

Famiglie che vivevano gli anni di guerra in Italia

Articolazione degli spazi tra zone pubbliche e zone private

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1 2 3 4 5 6 7

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Alcune viste della cucina e della zona pranzo del progetto

Auditorium Cucina Collegamenti Terrazzo Camino Ingresso Zone private

Prospetto con preesistenze - Facade with the existing windows

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Casa Reale - Reale’s house

Pianta piano terra - Ground floor plan

Pianta primo piano - First floor plan

Pianta secondo piano - Second floor plan

Pianta terzo piano - Third floor plan


Piante e sezioni - Floors and sections

Sezione B-B’ - Section B-B’

Dettaglio del tetto - Roof detail

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Sezione C-C’ - Section C-C’

Dettaglio del cubo musica Music cube detail

Dettaglio dell’auditorium - Auditorium detail


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#1

#1 - #9 Questo progetto è stato un momento di approfondimento di diversi temi, ma in particolare nasce dalla volontà di approfondire gli spazi dell’abitare domestico, tendendo non ad approfondire i dettagli che riguardano cosa compone l’edificio, quanto più a capire come il contenuto influisca sulla fruizione degli spazi e come viene generato da questo. In particolare, il rapporto tra gli spazi più pubblici di una casa e gli spazi privati, cercando di interpretare il concetto di “promenade architecturale”, di cui tra gli esempi lampanti ci sono numerose opere di Le Corbusier. Cercare di capire come funzionano gli spazi, e come le persone li vivono diversamente, guardandoli con gli occhi di chi abita la casa o di chi è ospitato, crea della gerarchie tra gli ambienti più o meno fruibili da tutti, attraverso movimenti e punti di vista. È stata anche occasione, principio di studi futuri, come si vedrà in casa #9, per cominciare a manifestare un interesse verso un tipo di architettura, quella mediterranea, che fonda le sue radici tra i colori del mare e le cupole scintillanti delle coste, in cui ampi portici bianchi sembrano grotte di basalto, mostrando e approfondendo esempi che vanno dalle architetture di Gio Ponti (Parco dei Principi a Sorrento, Villa Arata a Posillipo) alle suggestioni del concetto di uomo-natura/interno-esterno alla materia e alle tradizioni che fondano il genius loci.


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#1


Interni - Interiors

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#9


Render - Render

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Saggio accademico - Academic essay

Saggio Accademico #1: Architettura organica, sostenibilità e genius loci: un confronto tra Paolo Soleri e Frank Lloyd Wright

parafrasando Bruno Zevi “...come l’architettura organica non sia necessariamente wrightiana nelle forme, quantunque lo sia nello spirito”.


Architettura organica, sostenibilità e genius loci - Organic architecture, sustainability and genius loci

Abstract Perché ho deciso di impostare questa tesi sul confronto non solo di due personalità e del messaggio rivoluzionario delle idee e delle architetture, ma anche su tre temi strettamente connessi tra loro, è dovuto al fatto che, da una parte i personaggi attraverso le loro filosofie hanno creato delle rivoluzioni mediatiche espresse su carta stampata ma anche in forma concreta attraverso progetti, dall’altra perché i temi che andrò a trattare si incrociano in diversi punti, ora superati ora ancora ritenuti innovativi. Da un lato la rivoluzione delle comunicazioni, il momento in cui l’architettura si fa portavoce di messaggi sociali, dall’altro temi di questi giorni, che trovano nelle idee dei grandi architetti visionari, punti in comune e allo stesso tempo incompatibilità con le situazioni attuali. Architettura organica, sostenibilità e genius loci sono le parole chiave attraverso cui seguire pensieri che si sviluppano a partire dai primi anni del ‘900; anni in cui Frank Lloyd Wright parla per la prima volta di architettura organica, ovvero di un’architettura sincera, spontanea, che nasce e si sviluppa intorno al concetto di “natura” e di “naturale”. Completamente contro-corrente se pensiamo che il movimento moderno era quello che riscuoteva più consensi e favori. La modernità per Wright, invece, sta nel rispettare le forme della natura, i materiali; parla di una casa che sembra che si inserisca naturalmente nel contesto in cui si trova, che sembra che sia stata sempre lì, nata proprio per quel territorio. Ecco perché voglio parlare anche di genius loci e del carattere di un luogo, fino ad arrivare alle architetture di Paolo Soleri, molto vicino alla figura di Frank Lloyd Wright, e di un progetto in particolare, che è la Fabbrica di Ceramiche Solimene a Vietri sul mare, senza precedenti e un unicum così radicale da risultare completamente innovativo. Innovazione nel pensare l’architettura che influisce anche sul modo di pensare la società e il modo di vivere. Paolo Soleri lavora per un periodo nello studio di Taliesin West di Wright, e lì ha modo di venire a contatto con le idee di architettura organica, che porterà con sé quando ritornerà in italia, seppur con variazioni e libere interpretazioni, che sfociano in originalissime soluzioni. Non a caso, il mio intento è quello di indagare i pensieri paralleli dei due architetti e capirne i punti di contatto. Sicuramente le due architetture di riferimento sono il Guggenheim Museum di Wright, e come dicevo la Fabbrica Solimene. Impostate in base allo stesso criterio, hanno un valore rivoluzionario molto importante. È il pensiero di Wright, che si era potuto già notare in altri progetti,e ricorda un po’ il più anonimo e non realizzato Gordon Strong Automobile Objective, una singolare struttura panoramica sviluppata attraverso una rampa a spirale. Quella di Wright è una rivoluzione nel vero senso della parola per quanto riguarda il concetto di museo, fino ad allora ancora visto come scrigno di tesori in cui le opere venivano esposte in stanze diverse e senza criteri di percorsi visivi ed emozionali. Tutti gli spazi sono messi in connessione tra loro, il principio è quello di un ambiente unico, attraverso il quale poter fruire le opere d’arte seguendo un unico percorso mai interrotto e in cui tutte le parti sono messe in relazione tra di loro. È molto interessante notare quanto Wright sia consapevole della portata rivoluzionaria delle sue idee, e il modo forte in cui le esprime attraverso scritti è segno del fatto che l’influenza sulla società, e in alcuni tratti anche sulla politica, è molto forte. Infatti, come vedremo Wright parlerà dell’architettura organica come architettura della democrazia. Sarà un elemento ricorrente sia nelle pubblicazioni scritte sul museo, sia nelle sue conferenze, poi stesso da lui raccolte in libri. Ne è un esempio appunto il libro “Architettura organica: L’architettura della democrazia”. Singolare, in effetti, è anche il posto in cui il museo sorge: un lotto vicino Central Park, in cui questa spirale è immersa in mezzo ad una schiera di edifici-grattacielo da Wright molto criticati. Gli spunti che Soleri trarrà da questo esempio saranno ben riassunti nel progetto per le Ceramiche. Se da un lato, Wright, utilizzò delle parole molto forti per far arrivare il suo messaggio, Soleri ha dimostrato grazie ai suoi progetti eversivi e alla personalità eclettica, altre sfumature dello stesso pensiero, e questo contribuisce all’aspetto totalmente originale del progetto per i Solimene, che esposto al sole del Mediterraneo, ricorda tradizioni più lontane, ed influenze che vanno da Gaudì alla tradizione arabo-saracena. Un’interpretazione, che si fonde perfettamente nello stile delle architetture mediterranee, che si stanziano lungo la Costiera Amalfitana, e che con le loro ceramiche scintillanti e preziose, vanno a creare quello che è il genius loci di questi luoghi. D’altra parte le vicende per l’approvazione del progetto da parte della soprintendenza e del comune dimostrano come non fosse solito vedere questo tipo di architetture, e siamo nel ‘54, anni in cui l’architettura organica è stata già ampiamente riconosciuta come è possibile vedere anche dalla

nascita di Movimenti che seguono questo tipo di pensiero (si veda l’APAO, nata intorno al ’45). Queste idee di Soleri però, che ricordano le prime esperienze di architettura radicale se vogliamo, che a tratti sfociano anche nella sfera onirica, dando all’insieme un aspetto fantastico, sono del tutto frutto di un suo percorso e di una sua formamentis, che ha riferimenti a volte consapevoli, altre volte forse inconsci. Idee che l’architetto trasferisce in disegni spettacolari, che sono delle vere e proprie opere d’arte, e che per lui hanno un’importanza maggiore rispetto a qualsiasi elaborato esecutivo o comunque più tecnico. L’idea è quella di uno spazio di lavoro unico, come per il museo di Wright. È interessante notare come gli echi dell’architettura organica si siano propagati nel tempo, e da quella consapevolezza siano nate altre correnti. È assurdo pensare che il modus operandi dell’architettura organica sia pienamente trasferibile nella società e nelle problematiche di oggi. Forse quest’ultima non è pienamente compatibile con quei principi di sostenibilità , poiché nata in un periodo in cui il problema dell’ambiente non si era ancora manifestato; a questo proposito dai punti in comune si potrebbero tracciare degli spunti interessanti per capire l’eredità di questo movimento e la trasposizione nella contemporaneità. Un caso sicuramente da prendere in esame è, appunto, quello del Mediterraneo, territorio di per sé molto fragile, in cui è fortemente insita la cultura del duraturo e del permanente, nata dalla consapevolezza di un amore e di radici profondissime nelle tradizioni. Se è vero che il legame con il territorio è molto forte, è ancora più vero che il rispetto della natura può essere ritrovato ancora di più nell’intenzione di non prevaricarla e di non voler trasformarla irreversibilmente. Da qui, la nascita di architetture sempre più “leggere”, temporanee, che si inseriscono nell’ambiente perfettamente senza trasformarlo in maniera irreversibile. Soleri si è preoccupato molto di una città sostenibile, di una città che non inquina, in cui il traffico veicolare sia completamente annullato. Cittadino ormai anche americano, oltre che italiano, sempre affascinato dal “nuovo continente”, non risparmia le sue critiche verso una società che si ammala sempre di più, in cui ha preso piede il consumismo. Nella sua esperienza tra l’utopia e la realtà di quello che sarà poi il villaggio fondato da lui, Arcosanti, cerca di mettere in atto queste esperienze che si allontanano da quello che lui definiva “eremitaggio motorizzato”. Arcosanti è il prototipo di una città ottimizzata, ovvero che si riscalda e raffredda da sola, che non ha bisogno di trasporto meccanico, perché i percorsi sono brevi e automatici. Una città attraverso la quale migliorare la vita, poiché con una buona città le persone identificano bene un luogo e nasce una cultura, e in cui l’uomo deve vivere a contatto con gli altri uomini, essere cittadino del mondo, e non chiudersi in se stesso, cosa che come vedremo, criticherà del modello ideale di città pensato da Wright, Broadacre City.

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Modellazione 3D - 3D modeling

Altro: Esempi di modellazione 3d - Modellazione parametrica e design navale

In questa pagina Esempi di modellazione parametrica di superfici complesse realizzate con Rhino e Grasshopper


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Sopra Modellazione parametrica con Grasshopper di una fioriera utilizzata per l’Atelier di progettazione al Politecnico Sotto Modellazione di uno scafo per una barca a vela e Studio per il design di una barca a motore


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Vray - Vray

Architectural visualization: Vray night perspective


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piergiorgio parisi architecture portfolio pgiorgio.parisi@gmail.com + 39 349 1987944 Architect | BIM and Sustainability expert


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