Coltivazione e Patologie dell'olivo

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COLTIVAZIONE E PATOLOGIE DELL’OLIVO


Coltivare l’olivo per mantenere l’identità di un luogo L'olivo, tra tutte le piante coltivate a scopi produttivi, rappresenta quella che riesce a dare molto di più che semplici frutti. È stata in passato fonte di legname da ardere e nutrimento per il bestiame e l'olio, prima di essere considerato un alimento, ha rappresentato la principale fonte energetica per l'illuminazione. Ma la motivazione più forte per cui si coltiva quasi ovunque nel mediterraneo è la sua adattabilità a condizioni, climatiche e pedologiche, spesso estreme, dove altre piante di importanza agronomica non riescono a trovare un riscontro produttivo. Il clima, quasi continentale dell'Umbria, ha consentito a poche varietà di olivo di essere coltivate e la scelta obbligata di ambienti collinari, per superare le basse temperature di pianura, ha costretto questa pianta a crescere spesso su terreni rocciosi. La sua rusticità ne ha consentito la sopravvivenza penalizzando però la produzione sotto l'aspetto quantitativo. Ecco che in queste condizioni applicare le più razionali pratiche agronomiche può portare a non avere le stesse risposte che invece si avrebbero normalmente in ambienti più favorevoli e in presenza di irrigazione. Il forte legame con il territorio e l'uomo hanno reso accettabile tutto questo, fino al punto di rinunciare al raccolto in annate particolarmente avverse. Inverni troppo freddi ed estati troppo siccitose hanno segnato in passato, anche recente, la mancanza di produzione, ma mai questa si era attribuita alla presenza del quasi unico parassita delle olive che lo scorso anno ci ha tormentato per tutta la stagione produttiva. Proprio quel clima continentale di cui parlavamo, caratterizzato da forti escursioni termiche tra l'estate e l'inverno, ci tiene normalmente lontani da attacchi, grazie alla moria delle forme svernanti, quando le temperature scendono sotto lo zero. Pertanto, solo in condizioni favorevoli di umidità e temperatura la mosca dell'olivo arriva in Umbria a fine estate o in prossimità della raccolta. Quei fattori che limitano le produzioni sono però favorevoli all'ottenimento di oli di qualità con alti contenuti in sostanze fenoliche e con note aromatiche gradevoli, persistenti e intense e dal gusto amaro e piccante. In più di due millenni di storia vissuta in questa regione, l'olivo ha colonizzato intere colline e coste pedemontane, compreso il territorio del comune di Spello, rappresentando sopravvivenza in passato per molte famiglie e impresa agricola oggi. Osservando attentamente emerge, forse ancora più forte, un valore paesaggistico da conservare e mantenere a vantaggio di tutti coloro che rappresentano la comunità di questo territorio, nonché dell'intera Umbria. Oltre a questo meraviglioso paesaggio, possiamo con orgoglio dire che, attraverso la coltivazione dell'olivo, riusciamo ad avere il presidio del territorio evitando dissesti idrogeologici, incendi, imboschimenti naturali, mantenendone anche una buona percorribilità. Un ulteriore importante risultato è quello della conservazione di biodiversità, quale grande ricchezza della natura e dell'umanità. È con tutto questo che possiamo vantare la possibilità di vivere in un luogo sano, bello, accogliente e che sia in grado di parlare esso stesso della gente che lo ha costruito e mantenuto nel tempo. Dr. Angela Canale Agr.


INDICE

COLTIVAZIONE DELL’OLIVO pag.

1

Scenario olivicolo umbro

pag.

6

Fattori importanti per la qualità dell’olio: epoca di raccolta

pag.

11 Ambiente e qualità dell’olio - Influenza della temperatura

pag.

14 Indicazioni per sostenere/rilanciare la nostra olivicoltura

pag.

26 “Fabbisogno” in sostanza organica del terreno

PATOLOGIE DELL’OLIVO pag.

36 Mosca dell’Olivo

pag.

42 Prodotti fitosanitari: come proteggersi

pag.

50 Occhio di pavone

pag.

54 Rogna

Si ringraziano per il materiale messo a disposizione per la presente pubblicazione:  

Prof. Franco Famiani Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Università degli Studi di Perugia Agr. Moreno Moraldi vice presidente del Frantoio di Spello uccd Si ringrazia inoltre per il proprio intervento la Dr. Angela Canale Agr


Scenario nazionale e umbro L’olivicoltura nazionale e umbra sono caratterizzate da:  elevata frammentazione: superficie media olivetata/azienda < 1 ha (in Spagna è di circa 5 ha)  impianti in zone difficili per pendenza e fertilità Regione e zona Liguria Marche Toscana Umbria Lazio Campania Abruzzo Molise Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Lombrdia, Veneto, EmiliaRomagna Italia Zone centro-settntrionali Zone meridionali Fonte: Ismea, 2005.

Media Pianeg- Leggera pendenza giante pendenza (15-25%) 1,8 2,9 5,6 71,4 22,9 9,9 59,6 12,1 11,4 48,6 38,6 29,5 48,9 10,6 17,3 45,5 23,8 27,7 57,0 13,7 44,7 45,5 9,7 83,1 13,8 2,3 37,6 54,8 5,3 36,1 48,4 11,5 34,7 58,4 2,3 79,7 19,3 1,0 13,2 39,2 13,6 49,1

58,9 42,2 49,9 39,2

12,1 9,7 14,4 7,9

Forte pendenza (>25%) 0,1 6,1 1,6 0,1 0,7 0,4 0,6 1,6 0,3

Terrazze 95,4 18,4 1,4 4,9 13,4 0,7 1,7 3,6 4,6 15,8 8,3 20,6 3,5

Fonte: Pannelli.


Scenario nazionale e umbro Problemi dovuti a:  alta incidenza di impianti tradizionali, caratterizzati da sesti irregolari e/o densità inadeguate e/o piante vecchie, grandi, a volte policauli, in cui la meccanizzazione e la difesa sono più difficili. Ciò determina situazioni in cui la produttività può essere insoddisfacente ed i costi di produzione elevati


Scenario nazionale e umbro Predominanza degli impianti tradizionali su quelli intensivi


Come si può sostenere/rilanciare l’olivicoltura in Italia/in Umbria?

Occorre operare in maniera da massimizzare la produzione, ridurre i costi e valorizzare il prodotto. A tale fine sono importanti:

 la produzione di oli di elevata qualità e la differenziazione e certificazione della produzione; cioè accanto alla produzione di oli extravergini di qualità standard promuovere:  qualità differenziata/con valore aggiunto/certificata (DOP e IGP, monovarietali, biologico, salute, storia, cultura, ecc.) che implica un’importante attività di marketing

 il rinnovamento degli impianti (NUOVI IMPIANTI) e la razionalizzazione/ottimizzazione della gestione (difesa e meccanizzazione, soprattutto di potatura e raccolta); il tutto nel quadro di un’agricoltura sostenibile  una efficiente gestione della trasformazione  la promozione (consumatori finali, ristoratori, scuole) e lo sviluppo di una commercializzazione efficiente in termini di dimensione e struttura in funzione del tipo di prodotto da commercializzare


Principali varietĂ umbre

Moraiolo

Frantoio

Leccino


Altri fattori importanti per la qualità dell’olio: epoca di raccolta Evoluzionde delle caratteristiche dei frutti durante la maturazione Durante la maturazione:

Pigmentazione olive

 inizia e si sviluppa la pigmentazione prima superficiale e poi della polpa  diminuisce la resistenza al distacco  diminuisce la consistenza della polpa  aumenta il contenuto in olio (% p.s.), in genere fino a metà novembre poi gli eventuali ulteriori aumenti sono limitati  si ha la cascola delle olive

cascola

Dinamometro per misurare la resistenza al distacco delle olive

Penetrometro per misurare la durezza della polpa delle olive


Variazioni della qualitĂ dell’olio durante la maturazione delle olive ďƒź il colore passa dal verde al verde/giallo, al giallo/verde, al giallo

Grado maturazione olive


Variazioni della qualità dell’olio durante la maturazione delle olive  aumenta l’acido oleico e diminuisce l’acido palmitico per cui il rapporto acidi grassi insaturi/saturi aumenta

Grado maturazione olive


Variazioni della qualità dell’olio durante la maturazione delle olive  il contenuto in polifenoli (responsabili dei sentori di amaro e piccante) e la stabilità all’ossidazione prima aumenta poi diminuisce

Grado maturazione olive

Grado maturazione olive


Variazioni della qualitĂ dell’olio durante la maturazione delle olive ďƒź il contenuto di importanti composti che sono responsabili della sensazione di fruttato degli oli diminuisce

Grado maturazione olive


Ambiente e qualità dell’olio - Influenza della temperatura AI FINI DELLA QUALITA’ PARTICOLARMENTE DANNOSE RISULTANO EVENTUALI GELATE PRECOCI, che possono verificarsi nelle zone più a nord di coltivazione

Su olio ottenuto da olive raccolte subito dopo la gelata (Morelló et al., 2003):  no effetti su acidità, numero di perossidi, K270, composizione acidica e -tocoferolo  riduzione contenuto in clorofille e carotenoidi, quantità polifenoli totali, stabilità ossidazione e indice di “amaro” (K225)  modifica composizione sostanze fenoliche  riduzione sensazioni di amaro e piccante e aumento di quella di dolce; insorgenza di

difetti sensoriali (“legno umido”)

Franco Famiani – Università di Perugia

Danno provocato ai frutti da una gelata precoce


Dove mettere le olive dopo la raccolta?

SI

NO

SI Le olive raccolte devono essere messe in cassette o bin forati di plastica. Bisogna evitare l’uso di sacchi soprattutto se di plastica..


Altri fattori importanti per la qualità dell’olio: influenza della conservazione delle olive La molitura per l’ottenimento dell’olio dovrebbe essere fatta subito, entro 24 ore, al massimo entro 48 ore. Nel frattempo le olive andrebbero tenute in locali freschi (T < 10-15 °C) arieggiati (umidità relativa < 50-60%), privi di cattivi odori e puliti. Le olive devono essere lavorate subito soprattutto se presentano attacchi parassitari e/o sono lesionate (es. ammaccate) e/o se le temperature sono relativamente elevate. Durante l’eventuale conservazione si ha una perdita dei costituenti minori (sostanze fenoliche con anche cambio della loro composizione, attenuazione dei sentori di fruttato, amaro e piccante). Se la conservazione è protratta nel tempo si ha innalzamento dell’acidità libera e lo sviluppo di fermentazioni intracellulari abbinato, se l’umidità è elevata, allo sviluppo di muffe, con conseguente insorgenza di difetti sensoriali, quali “avvinato”, “riscaldo” e “muffa”.

NO

SI NO

SI


Indicazioni per sostenere/rilanciare la nostra olivicoltura Rinnovamento delle strutture produttive puntando sull’OLIVICOLTURA INTENSIVA e riducendo progressivamente quella tradizionale, in maniera da esaltare le produzioni e ridurre i costi attraverso una maggiore meccanizzazione


Indicazioni per sostenere/rilanciare la nostra olivicoltura Rinnovamento delle strutture produttive: OLIVICOLTURA INTENSIVA  Sesto di impianto regolare  Densità di impianto di 280-400 piante/ha  Realizzabile con tutte le cultivar  Piante allevate a vaso, con tronco unico di almeno cm 100 di altezza  Applicazione della più moderna tecnica colturale  Piena produzione 7-10 anni dopo l’impianto; produzione elevata (50/60 – 80/120 q/ha)  Meccanizzazione della raccolta con vibratori da tronco dotati di telaio intercettatore


Olivicoltura superintensiva? Nata in Spagna nei primi anni ’90 si sta diffondendo in altri paesi  Elevate densità di impianto (> 1.500 piante/ha)  Alto costo di impianto  Rapida entrata in produzione: 2° - 3° anno  Raggiungimento piena produzione 3-6 anni dopo l’impianto (80-130 q/ha)  Raccolta meccanica con scavallatrice (3-4 ha/giorno)  Utilizzo piantine per l’impianto di 40-50 cm di altezza  Piante allevate ad asse centrale che costituiscono una parete di vegetazione continua  Minori pezzatura e contenuto in olio delle olive


Indicazioni per sostenere/rilanciare la nostra olivicoltura Razionalizzazione tecnica colturale di oliveti sia tradizionali sia intensivi per migliorare la produzione e ridurre i costi Miglioramento della POTATURA per: incrementare capacità produttiva delle piante in termini di quantità e costanza e semplificarne l’esecuzione. Potare ANNUALMENTE/biennnalmente ed EVITARE POTATURE DI ECCESSIVA INTENSITA’


Dove Fruttifica l’olivo?

L’olivo fruttifica sui rami cresciuti l’anno precedente Franco Famiani – Università di Perugia


Dove Fruttifica l’olivo?


Indicazioni per sostenere/rilanciare la nostra olivicoltura Equilibrio vegeto-produttivo Potatura GIUSTA?

La potatura è giusta quando si ha una buona produzione per pianta unitamente ad un buon rinnovo vegetativo (germogli di 20-50 cm) e limitata produzione di succhioni. Ciò vuol dire avere elevata e costante produzione. E’ bene ricordare che spesso le limitate produzioni che si ottengono negli oliveti sono dovute ad un eccesso di intensità di potatura.

Franco Famiani – Università di Perugia


Indicazioni per sostenere/rilanciare la nostra olivicoltura Razionalizzazione tecnica colturale di oliveti sia tradizionali sia intensivi per migliorare la produzione e ridurre i costi

Potatura GIUSTA?

La potatura è giusta quando si ha una buona produzione per pianta unitamente ad un buon rinnovo vegetativo (germogli di 20-50 cm) e limitata produzione di succhioni.


Indicazioni per sostenere/rilanciare l’olivicoltura umbra Razionalizzazione tecnica colturale di oliveti sia tradizionali sia intensivi per migliorare la produzione e ridurre i costi

Riduzione dei costi: Potatura da terra con attrezzature agevolatrici

H max m 4,5-5,0


Potatura agevolata Riduzione dei tempi di potatura del 20-40% Eliminazione dell’uso delle scale


Indicazioni per sostenere/rilanciare l’olivicoltura umbra Razionalizzazione tecnica colturale di oliveti sia tradizionali sia intensivi per migliorare la produzione e ridurre i costi

Lavorazione del terreno o inerbimento?

L’inerbimento è da preferire nella maggior parte delle situazioni nella nostra regione.


Indicazioni per sostenere/rilanciare l’olivicoltura umbra Razionalizzazione tecnica colturale di oliveti sia tradizionali sia intensivi per migliorare la produzione e ridurre i costi

Taglio del prato e trinciatura del materiale di potatura. La bruciatura del materiale rappresenta uno spreco di sostanza organica ed è costosa.


“Fabbisogno” in sostanza organica del terreno Particolare importanza è assunta dall’apporto di sostanza organica al suolo per compensare quella (humus) che viene mineralizzata o per incrementarla quando in base all’analisi del terreno risulti inferiore a quella di riferimento.

Apporti di sostanza organica Inerbimento Residui di potatura Letame (sarebbe utile apportare 200-400 q/ha ogni 3-4 anni) Sovescio Interramento di sansa vergine o compostata Reflui di frantoi oleari Compost Per l’uso delle sanse e dei reflui di frantoi oleari (acque di vegetazione) occorre rispettare la specifica normativa (Decreto del MiPAF del 6 luglio 2005), che stabilisce i limiti di accettabilità e le modalità d’uso.


Fertilizzazione dell’olivo Scopo:

creare e/o mantenere adeguati livelli di fertilità del suolo, in maniera da avere una produzione elevata, costante e di qualità. Generalmente, è sempre necessario apportare l’azoto (N), è quasi sempre necessario apportare il potassio (K) ed il fosforo (P), solo in casi particolari è necessario apportare altri elementi nutritivi. Occorre fare analisi del terreno almeno ogni 5 anni.


Indicazioni per sostenere/rilanciare la nostra olivicoltura Razionalizzazione tecnica colturale di oliveti sia tradizionali sia intensivi per migliorare la produzione e ridurre i costi

Ci sono spazi di miglioramento per la concimazione: - Utilizzare concimi semplici - Somministrare azoto tutti gli anni - Somministrare fosforo e potassio anche ogni 2-3 anni (anche in funzione del loro prezzo)


Fertilizzazione di produzione dell’olivo DOSAGGI MASSIMI PER LA PRODUZIONE INTEGRATA Azoto 120 unità/ha Fosforo 25 unità/ha Potassio 100 unità/ha Urea 260 kg/ha Perfosfato triplo 52 kg/ha Solfato di potassio 192 kg/ha


Concimazione fogliare La concimazione fogliare con soluzioni contenti urea (1-1,5%), ad integrazione degli apporti al suolo, se la concimazione al suolo è stata fatta correttamente, può essere utile solo in annate particolarmente siccitose, o per superare momenti di difficoltà che possono derivare da danneggiamenti dell’apparato radicale e da forti competizioni dovute al cotico erboso. I trattamenti andrebbero fatti nel periodo mignolatura-allegagione-indurimento del nocciolo (2 prima della fioritura e 2 dopo). In annate molto siccitose potrebbe essere utile apportare anche il K con trattamenti fogliari (nitrato di potassio all’1%).

La concimazione fogliare, oltre che essere utile per integrare gli apporti al suolo, può essere molto efficace per risolvere eventuali problemi di carenze temporanee, soprattutto di microelementi.


QUANDO somministrare gli elementi nutritivi Concimi chimici Fosforo Potassio

Azoto Azoto Eventuali trattamenti fogliari a base di azoto

germogliamento gennaio

febbraio

marzo

aprile

fioritura maggio

giugno

Accrescimento frutti luglio

agosto

settembre

maturazione ottobre

novembre

dicembre


QUANDO somministrare gli elementi nutritivi Concimi organici e sostanza organica

Fosforo Potassio

Azoto Eventuali trattamenti fogliari a base di azoto

Letame o compost

germogliamento gennaio

febbraio

marzo

aprile

fioritura maggio

giugno

Letame o compost

Accrescimento frutti luglio

agosto

settembre

maturazione ottobre

novembre

dicembre


COME distribuire i fertilizzanti Quando la proiezione della chioma sul terreno riguarda PIU’ del 50% della superficie: DISTRIBUZIONE UNIFORME

Distribuzione al suolo Quando la proiezione della chioma sul terreno riguarda MENO del 50% della superficie: DISTRIBUZIONE LOCALIZZATA


Indicazioni per sostenere/rilanciare la nostra olivicoltura Razionalizzazione tecnica colturale di oliveti sia tradizionali sia intensivi per migliorare la produzione e ridurre i costi

Meccanizzazione raccolta:

Utilizzo degli scuotitori da tronco su oliveti intensivi.


produzione e ridurre i costi

Meccanizzazione raccolta:

In epoca precoce su cv difficili potrebbe essere utile abbinare scuotitore + agevolatori





















L’Ulivo

Sulla vita

Braccia nodose vestite di un sussurro verde argento accarezzano il cielo senza tempo.

La vita tu la prenderai sul serio, come fa uno scoiattolo, per esempio senza aspettarti niente di fuori e dall'aldilà. Non dovrai fare nient'altro che vivere. La vita non è uno scherzo, la prenderai sul serio, ma sul serio a tal punto, che addossato al muro, per esempio, con le mani legate o in un laboratorio, in camice bianco, con grandi occhiali, tu morirai perché vivano gli uomini, gli uomini di cui non avrai neppure visto il volto, e morirai pur sapendo che niente è più bello, niente è più vero della vita tu la prenderai sul serio ma sul serio a tal punto che a settant'anni, per esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte, pur temendola, ma perché la vita peserà di più sulla bilancia.

Lo stormire delle foglie racconta degli uomini, della fatica, del lavoro mentre fili di perle ondeggiano al vento, ricca promessa di oro verde. All’ombra della casa siede la donna. Taglia il pane con gesto lento, versa un filo d’olio, un po’ di sale e mangia guardando lontano, verso quel mare azzurro, che è solo una striscia di colore all’orizzonte. (anonimo)

(Nazim Hikmet)

©Copyright Frantoio di Spello uccd soc. coop. agr. a rl stampato nel 2015 da: Dimensione Grafica Spello


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