portfolio di architettura
PP
pietro petrollese architetto
2022
2014
01. Il padiglione del sale Recupero di un magazzino del sale, Cagliari
02. GreytoGreen Una torre per Porta Nuova, Torino
03. Museum of Chocolate Il nuovo museo del cioccolato, Torino
04. Woodlab Progettazione di una Passivehause itinerante
05. MusiCA Recupero del convento di S.Chiara, Cagliari
06. Versatility House Un nuova casa di quartiere per Magnano
07. New look for Sappada Nuovi arredi urbani Comune di Sappada
2022
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Il padiglione del sale Il progetto di una biblioteca a cagliari
Il padiglione del sale Un centro velico per la città di Cagliariliari In un periodo che va approssimativamente dagli anni 30’ agli anni 70’ del Novecento l’economia italiana subisce un continuo sviluppo, fatto salvo per il periodo della “grande guerra”. In questo frangente, quale fenomeno tutto italiano, si erigono da Nord a Sud magazzini a volta parabolica, frutto di uno straordinario equilibrio tra estetica e funzionalismo, attivi portatori di principi che affondano le radici nell’architettura industriale del Movimento Moderno. Sul territorio italiano sono stati censiti 85 esemplari, frutto dell’ingegno di grandi nomi dell’architettura moderna come Nervi e Morandi. Al presente gli interventi di recupero eseguiti su questi manufatti sono ancora pochi; tra i più interessanti si possono citare i due paraboloidi della Montecatini di Assisi. Il progetto per la riqualificazione del Padiglione del Sale di Cagliari tratta il tema del recupero di vecchi magazzini industriali, ponendo tra i suoi obiettivi principali quello della valorizzazione urbana, attraverso il recupero di un manufatto che sino al secolo scorso rappresentava un elemento identitario della stessa città. Il recupero di questa porzione di territorio antropizzato è parte fondante del processo di ricucitura urbana messa in atto dall’amministrazione comunale per avviare azioni di riscatto sociale ed economico in particolare nel quartiere di Sant’Elia. Il Padiglione, realizzato tra il 1956-58 per le Saline di Stato, sebbene non ne sia ancora nota la paternità progettuale, contiene tutti i principi tecnico-costruttivi dei paraboloidi “nerviani”. Questo manufatto, di straordinaria bellezza, nel periodo recente è stato oggetto di un rinnovato interesse da parte degli enti pubblici proprietari, oltreché dei cittadini. Riconosciuta la sua collocazione strategica, il Comune di Cagliari ha messo il Padiglione del Sale al centro del proprio programma di rivitalizzazione e riqualificazione dei fronte mare, con la volontà di ergere la città ad un ruolo cardine nel circuito turistico del Mediterraneo. Il presente progetto di riqualificazione del Padiglione ambisce alla creazione di un nuovo polo attrattivo all’interno del waterfront cittadino, eleggibile a “porta di accesso privilegiata” al sistema naturalistico delle saline, attraverso la trasformazione di un ex spazio del lavoro, oramai abbandonato e degradato, in luogo dove la città torni ad identificarsi.
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padiglione del sale
centro città
canale San Bartolomeo
quartiere Sant’Elia
i tre ambiti insistono sull’area del padiglione del sale
percorso lungo il porto
percorso da Sant’Elia
percorso lungo il canale
stadio di Sant’Elia
potenzialità dell’area di progetto come ricucitura urbana
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È importante evidenziare che il Padiglione del Sale rientra in un’area di contatto tra due realtà cittadine da sempre separate: il centro storico della città ed il quartiere di Sant’Elia, relegato in una condizione di isolamento per la mancanza di un tessuto di connessione con il resto della città, esigente una necessaria riqualificazione urbanistica per il miglioramento delle vivibilità nel quartiere e nella sua linea di costa. L’intervento di riqualificazione del vecchio magazzino del sale ha tenuto conto, di forza, di questa sua condizione di possibile mediazione tra due realtà territoriali al contempo tanto vicine ma altrettanto lontane dal punto di vista sociale ed economico. Questo progetto è stato pensato e steso promuovendone la costante relazione con la realtà portuale di Cagliari alla quale appartiene, con l’obiettivo di portare benefici al fronte mare cittadino, ristabilire il naturale contatto tra città e area portuale, andato perso negli ultimi anni a causa dei sistemi di chiusura doganali previsti. Pertanto, ragionando su scala urbana, il Padiglione dovrà essere lambito da una rete di percorsi pensati per valorizzare e dare continuità a sistemi territoriali diversi, puntndo sul fronte mare come elemento di riqualificazione e recupero urbano. Questi “giganti” oramai svuotati completamente dei materiali inerti che un tempo ospitavano, offrono ampi spazi coperti capaci di ospitare attività aperte a nuove forme di reddito nei settori del turismo, terziario e servizi. Questo progetto di riqualificazione parte proprio dall’idea di innestare una nuova centralità all’interno del waterfront, con attività legate al mondo degli sport d’acqua in grado di accogliere anche grandi eventi legati al mondo del mare e della vela. Una “casa del mare” inserita in un nodo strategico cittadino per assecondare la costruzione futura di una ricucitura di tre porzioni di città e paesaggio, separati da quelle stesse linee d’acqua che hanno spinto, nei secoli, lo sviluppo della città di Cagliari.
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marina di Sant’Elmo
sponde del canale
strada padiglione di accesso del sale
waterfront cittadino
studio delle aree
marina di Sant’Elmo
sponde del canale strada padiglione di accesso del sale
percorso saline
waterfront Sant’Elia
studio dei percorsi
waterfront cittadino
percorso percorso ciclabile saline
waterfront Sant’Elia
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riorganizzazione degli spazi
riorganizzazione dei percorsi
1 elevazione scatola
2 sottrazione facciata lunga e inserimento supporti
3 estrusione facciate corte 10
4 cannochiali
5 sovrapposizione scatole d’ingresso
6 soluzione finale
vista interna del Padiglione 11
vista interna del Padiglione
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accoglienza palestra e aula didattica accesso uffici sala conferenze spazio pubblico per eventi accoglienza ristorante
spaccato assonometrico del piano terra
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palestra per canoisti uffici e incubatore d’imprese tribuna per assistere agli eventi velici ristorante
spaccato assonometrico del piano primo
1
scatola piena
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sottrazione + addizione
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sottrazione
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sottrazione + sottrazione
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sottrazione + sottrazione
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sottrazione + addizione
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0
2
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m 1
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sezione padiglione
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vista esterna su mirador
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0
2
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m 1
4 sezione corpo scala
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GreytoGreen Reduce, Reuse and Recycle in Architecture
Grey to Green Final Design Studio 3R: Reduce, Reuse and Recycle in Architecture Questo edificio è sito a Torino, dove attualmente non esistono esempi di architetture alte che si contraddistinguono per la particolare attenzione a temi riguardanti la sostenibilità della costruzione, gestione e dismissione dell’immobile. Un basamento commerciale fa da inviato al grattacielo, dove si trovano soprattutto piani dedicati agli uffici, e un hotel negli ultimi piani. Sono integrati nel miglior modo possibile sistemi tecnologici in grado di sfruttare al massimo risorse come la luce solare, il vento e l’acqua piovana, con la composizione architettonica dell’edificio, al fine di avere come risultato una torre in cui l’aspetto estetico e l’aspetto funzionale potessero avere entrambi la medesima importanza. Oltre a ciò, questo progetto si prefigge di fissare nuovi standard di qualità per la vita all’interno degli spazi di lavoro grazie all’inserimento di elementi verdi, che consentono un contatto diretto e costante con la natura.
3ReduceReuseRecycle
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Pianta piano terra_commerciale e torre
Pianta piano primo_commerciale e torre
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vista VISTAdella ESTERNA torre eSU delMIRADOR blocco commerciale
Sistemi verdi per gli spazi di lavoro
Studio del fattore medio di luce diurna
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p_8 Uffici
p_10 Uffici
p_18 Hotel
p_22 Hotel
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Sezione facciata con serre bioclimatiche
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render hotel suite
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GreytoGreen Reduce, Reuse and Recycle in Architecture
Museum of Chocolate Il nuovo museo del cioccolato, Torino
Museum of Chocolate Un museo del cioccolato per Torino Il progetto nasce principalmente per soddisfare due esigenze: dotare la città di Torino di un polo ricettivo museale del cioccolato, e poter riqualificare un’area che ancora oggi risulta fortemente degradata anche se fulcro di importanti edifici istituzionali cittadini. La genesi architettonica dell’edificio è partita dall’idea di connotare il museo di un forte valore iconico. Partendo da una barretta di cioccolato, e attraverso un processo di scomposizione e modifica dei suoi moduli, nasce un edificio caratterizzato da una forte dinamicità del fronte principale che si presenta come un volume massiccio che galleggia su un volume completamente trasparente in grado di consentire una completa permeabilità con lo spazio pubblico antistante. Il museo al piano terra ospita i laboratori ed il cafè mentre al piano superiore troviamo l’auditorium con una capienza di cento posti e le diverse sale del museo. Lo spazio antistante l’ingresso sul fronte lungo è un piazza, pensata come un luogo di aggregazione in grado di ospitare installazioni museali o attività per ragazzi.
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concept volumetrico
sezione longitudinale
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spaccato assonometrico
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vista interna sala 1 33
vista interna sala 2
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Woodlab Progettazione di una Passivehause itinerante
Ph7_Biosphera 2.0 Progettazione di una Passivhouse itinerante Il progetto Ph7 nasce dalla partecipazione a un concorso/workshop lanciato dal gruppo Woodlab del Politecnico di Torino e dalla start up Be-eco sviluppando 15 concept. Si tratta di un abitazione di 25 mq provvista di tutti i normali servizi per vivere: illuminazione a led, cucina a induzione, elettrodomestici, riscaldamento e raffrescamento, suddivisa in zona giorno, zona notte, bagno e centrale tecnica. Realizzata facendo ricorso a tecnologie e materiali di ultima generazione, è costruita mettendo al centro l’uomo e i suoi parametri vitali, studiando le reazioni del nostro organismo al variare delle condizioni climatiche esterne. Il modulo è in grado di garantire, in diverse situazioni ambientali, autonomamente e senza ricorso a una rete di energia esterna, una temperatura confortevole dell’aria e delle superfici compresa tra i 21 °C in inverno e i 25 °C in estate.
+ container in legno
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= pelle esterna in lammelle
passivehouse
modulo itinerante
Pianta modulo 6 x 2.4 m
zona notte
zona notte
cucina
zona relax-studio
cavedio tecnico
bagno
terrazza
cavedio tecnico
bagno
terrazza
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render interno biosphera 2.0
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MusiCA Recupero del convento di S.Chiara, Cagliari
MusiCA Polo di aggregazione musicale Il contesto di progetto é l’ex convento di Santa Chiara situato nel quartiere di Stampace che ancheggia la Chiesa di Santa Chiara. La proposta è di un nuovo polo di aggregazione musicale per la promozione della cultura e della musica locale e la creazione di un percorso alternativo per collegare i quartieri di Castello e Stampace. Il progetto si può scomporre concettualmente in due parti: la prima finalizzata al completamento delle preesistenze e al ripristino dei due bracci mancanti del convento restituendo al chiostro interno le proporzioni originali; il secondo consiste nella realizzazione di un edificio ex novo inserito all’interno di un hortus conclusus. Esso é ispirato ai giardini degli antichi monasteri Medievali circondati da alte mura di pietra. Il muro si innalza a creare una scatola a cielo aperto che contiene un “giardino segreto” oltre una composizione dinamica di scatole che ospitano delle sale musicali. La Biblioteca/Audioteca completa il ripristino del sistema conventuale. All’interno la struttura é esplicitata e rappresenta l’elemento formale determinante per la definizione del carattere spaziale.
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atrio d’ingresso al Convento di S. Chiara
Concept di progetto
Pianta piano terra
A
Biblioteca
45 Convento di S.Chiara
A Atrio d’ingresso
Chiesa di S.Chiara
Sale per prove musicali
Sezione A-A
Sezione biblioteca-sala espositiva
Dettagli del braccio di completamento 46 1- canale di raccolta delle acque in lamiera di alluminio 2- massetto di finitura in cls lisciato sp. 100 mm 3- guaina impermeabile 4- isolante termico e acustico 5- barriera al vapore 6- massetto delle pendenze in cls alleggerito sp.min. 50 mm 7- solaio in cls 8- infisso con vetrocamera sp. 20 mm 9- nastro di luce con corpo illuminante al led 10- faretto direzionabile al led 11- rivestimento in listelli di rovere sp. 20 mm 12- piedini in alluminio regolabili per pavimento flottante 13- setto in CA 14- griglia in acciaio inox con impianto anti appannaggio 15- finitura in resina
Sezione atrio d’ingresso-sala espositiva
Dettagli di intevento sul corpo esistente 47 16- premiscelato autolivellante 17- massetto per il passaggio di impianti 18- caldana in CA 19- vespaio areato con casseri a perdere 20- magrone sp. 80 mm 21- tubo per areazione vespaio 22- vasca in lamiera di corten 23- terreno 24- lamina in corten con aletta di sostegno 25- pavimentazione esterna in calcare giallo 26- profili omega in acciaio inox 27- infisso con sostegno tubolare in acciaio inox 28- griglia di separazione con fascio di luce led 29- impianto di riscaldamento a pavimento 30- film antiumidità
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vista sull’Hortus Conclusus con l’edificio che ospita le sale musicali
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Versatilily House Una nuova casa di quartiere per Magnano
Versatility House Una nuova casa di quartiere per Magnano Una prima fase del lavoro è costituita nello studio delle tipologie dei nuclei insediativi del territorio magnanese, caratterizzato da un paesaggio collinare boschivo costellato da piccoli borghi rurali. Lo studio tipologico si è concentrati sia sul rapporto tra costruito ed ambiente che sul rapporto tra i vari nuclei edilizi, con la redazione di sezioni territoriali e studi sulla crescita del borgo nel tempo. In seguito si è proceduto al rilievo dimensionale e metrico di una cellula edilizia in una frazione del comune, costituita da un fabbricato dell’ottocento adibito a fienile e stalla. Dopo la fase di rilievo e di proposta dell’intervento per il restauro della struttura, si è pensato ad una destinazione d’uso nuova. Si è pensato a spazi il più possibile versatili al fine di soddisfare diverse funzioni e diversi utenti. Vi trova spazio un laboratorio per ragazzi, un’area gioco bambini eventualmente usata come camerata per viandanti, un’area ritrovo per la comunica, un laboratorio gastronomico e una mensa. Il progetto è consistito nel restauro conservativo della struttura in tutte le sue parti, aggiungendo nuovi elementi come ad esempio la scala esterna, le vetrate ed i nuovi volumi interni con un linguaggio dichiaratamente moderno.
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Analisi dei degradi interni e tipologia di interventi
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Analisi dei degradi sulla facciata e tipologia di interventi
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Ricostruzione prospetti con Laser Scanner
Prospetto principale
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Prospetto laterale con ingresso
New look for Sappada PLODN Concorso di idee per nuovi arredi urbani nel Comune di Sappada, 1st Premio Il progetto nasce da un concorso indetto dal comune di Sappada per rivedere alcuni elementi dell’arredo urbano del paese. Se si considera l’enorme importanza turistica che Sappada ha assunto nel tempo in tutto il Triveneto e non solo, si comprende come la ricerca di una qualità diffusa, che partendo dal contesto naturalistico si estende a quello architettonico fino ad ogni singolo elemento dello spazio pubblico, sia di fondamentale importanza. Partendo da questa considerazione, che vede indissolubilmente legato, a formare un’unità di straordinario valore, il contesto storico-naturalistico-architettonico di Sappada, abbiamo sviluppato la nostra strategia di intervento per soddisfare le richieste di questo concorso, ovvero ripensare il progetto per un sistema di accoglienza, una fermata dell’autobus e strutture informative. Le recenti evoluzioni pittoresche, finto-rustiche, che in nome del cosiddetto “stile alpino” hanno creato un pastiche grottesco che incorpora tutti gli stereotipi dell’immaginario montano, sembrano fuori luogo. La nostra proposta architettonica nasce invece dall’osservazione degli elementi semplici dell’architettura vernacolare di Sappada, il basamento in pietra “Ciokl”, la struttura portante in legno “Bont”, i tralicci “Pirl” dei balconi, i fori di ventilazione dei fienili, la pendenza delle
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RENDER ESTERNO - CARTELLO DI BENVENUTO
falde dei tetti che sembrano sfidare i profili bianchi del Monte Geu e del Monte Siera. Questi elementi, così come i loro materiali costitutivi, legno e pietra, sono stati poi rielaborati in un linguaggio contemporaneo che facesse emergere il minimalismo dell’architettura spontanea, la purezza delle forme e il carattere essenziale, quasi severo, dei manufatti di Sappada. La risposta all’esigenza di integrazione con il contesto, ma allo stesso tempo di riconoscibilità dell’intervento ci ha spronato nella ricerca di soluzioni tecnologiche attuali pur utilizzando materiali tradizionali, nella creazione di un’architettura semplice che richiamasse la tradizione costruttiva locale, pur nascendo con esigenze funzionali diverse. In quest’ottica sono stati concepiti i disegni dei vari manufatti che, seppur diversi per aspetto, dimensione e funzione, appaiono generati da questa precisa idea di partenza che li caratterizza e li accomuna, generando un intervento attento alla sostenibilità, all’economia, al rapporto con l’esistente e alla qualità architettonica.
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spaccato assonometrico - fermata del BUS
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spaccato assonometrico - Bacheca Informativa
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contatti
+39 3488461941 p.petrollese@gmail.com www.linkedin.com/in/pietro-petrollese
Tutti i progetti possono essere presentati in maniera più dettaglita, se richiesto. Ogni elaborato di questo portfolio è stato pordotto o ri-sviluppato dal sottoscritto.
Portfolio Progetti Pietro Petrollese | p.petrollese@gmail.com