Mille anni dopo la morte del Santo, avvenuta nel 300 d.C. so o l'imperatore Diocleziano, era ancora vivo il culto del mar re cris ano, compatrono della ci à di Jesi e la sua festa veniva celebrata con grande solennità. In tale occasione i Capi della ci à si riunivano nell'an ca chiesa di San Floriano; qui aveva luogo la cerimonia civile della presentazione dei Palli o Man , in segno di sudditanza da parte delle Ville e dei Castelli, alla Ci à-madre. Ognuno di essi inviava un suo delegato a cavallo per compiere un a o di so omissione ai notabili della ci à di Aesis (Jesi) recando il Pallio e della cera per la chiesa del Santo, sos tuita in seguito da una offerta in denaro. All'alba veniva cos tuita l'armata pro festa Sanc Floriani, ed il corteo, scortato da alcuni cavalieri della ci à, a raversava le vie principali, giungendo nella Piazza San Floriano, l'a uale Piazza Federico II (secondo la leggenda il luogo dove nacque Federico II di Svevia), dove ad a enderli vi erano il Gonfaloniere ed il Podestà. In quel momento venivano chiama tu i Castelli, in ordine decrescente di importanza: il portatore agitava in alto il
proprio Pallio giurando fedeltà ed obbedienza alla ci à di Jesi. All'interno della chiesa vi erano i nobili e le alte autorità della ci à; una volta terminata la cerimonia si tornava in piazza dove avevano luogo danze e giochi. La più a esa era la gara dell'anello che si disputava nel pomeriggio: un anello di argento o di rame veniva appeso ad una fune e doveva essere infilato con una lancia da un uomo, che probabilmente correva a piedi. Potevano partecipare tu , ci adini, abitan del contado e fores eri ed al vincitore andava l'anello. Nel 1453 venne aggiunta la gara del ro con la balestra, più tardi anche lo "schioppo" Nella versione moderna, tra le varie inizia ve legate all'evento vi è il Corteo Storico al quale prendono parte i Sindaci dei Comuni della Vallesina con i rispe vi Gonfaloni dei Gruppi Storici delle ci à ospi . Gli stessi Comuni, successivamente, danno vita al torneo degli arcieri per l'assegnazione del Palio, che per il periodo di un anno dalla vi oria viene custodito dal Comune che se lo aggiudica e rimesso in gioco nell'edizione successiva. Il primo a o ufficialedella manifestazione ha luogo il sabato pomeriggio,
quando il corteo storico parte da Corso Ma eo , all'altezza del palazzo ex Appannaggio, con al seguito i Sindaci dei Comuni partecipan ed i rappresentan delle ci à ospi . In piazza della Repubblica l'Araldo legge la pergamena con il messaggio di benvenuto: "A voi tu illustrissimi Sindaci, Gonfalonieri, liberi e gloriosi Comuni convenu nella nostra an ca ci à di Jesi, onore, pace, salute. La vostra presenza e quella dei vostri gonfaloni tes moniano come la memoria storica è maestra di un radioso futuro, dove comprensione, dialogo, tolleranza ed integrazione ci perme ono di porre un grande suggello sulla parola più cara ad ogni comune mortale: libertà. Il leone rampante del nostro comune saluta riverente i vostri stemmi e nell’armonia dei colori proclama il più fedele a o di amicizia, di pace, di fratellanza. La cooperazione fra tu e le forze produ ve dei nostri comuni è il valore storico più elevato per riproporre la grandezza del territorio dove uomini di
grande talento, ingegno, abnegazione, spirito di sacrificio, affermano ancora oggi in Italia e nel Mondo il valore storico, culturale ed umano della terra della Vallesina.
La festa del Palio ed il Palio stesso sono un appuntamento importante per far convergere in un unico intento programma co tu i nostri bisogni culturali, spirituali, economici, ambientali e sociali. Ed allora il millennio iniziato ci proie erà nel futuro con la consapevolezza che uni si coopera per un proficuo interesse comune. Come i padri ci hanno consegnato una profonda ricchezza di valori umani, così noi abbiamo l’obbligo e co e morale di consegnare in questo millennio ai nostri giovani prospe ve di sana compe zione, mo vo essenziale per incontrarsi e per crescere insieme. Onore, lealtà, rispe o dimen ca dai più nel convulso frastuono dei consumi, noi non li abbiamo dimen ca , anzi li abbiamo custodi gelosamente
perché prodo o genuino venuto dalle nostre terre e parte fondamentale delle nostre radici.
Radici che proprio a raverso il Palio desideriamo consegnare al futuro imminente affinché esso vi si colleghi e succhi il vitale alimento della laboriosità e della con nuità da sempre espresse nella storia. Nella certezza che ci sia sempre più un mondo a misura d’uomo dove è possibile respirare sempre più una grande gius zia, con queste premesse e promesse auspichiamo al Palio una radiosa e perenne vita". Subito dopo vengono presenta gli arcieri che prenderanno parte alla gara, uno per ogni Comune partecipante, per la conquista del Palio. Poi il Corteo Storico riparte alla volta della Ca edrale dove avrà luogo la Santa Messa, preceduta dalla cerimonia di consegna del cero vo vo al Vescovo della ci à. Le celebrazioni proseguono sino a tarda no e per tu o il centro storico medievale di Jesi (i visitatori trovano a razioni e osterie piche per
mangiare e bere). Il giorno successivo, domenica pomeriggio le celebrazioni ripartono da Corso Ma eo , con il Corteo Storico che generalmen-
te si trasferisca in piazza Baccio Pontelli, dove hanno luogo manifestazioni sempre di cara ere medievale, come esibizione di gruppi di tamburi, arma , falconieri ed arcieri e, a chiusura dell'edizione del Palio, vengono accesi i giochi pirotecnici. La festa religiosa del Palio, (San Floriano fu l'an co Patrono della ci à di Jesi) prevede, due importan e sen even di cara ere religioso: la "scampanata", una corsa fra le vie del centro storico cui prendono parte specialmente i bambini, in ricordo della leggenda che vuole il Santo, in gara con il diavolo per giungere a suonare per primo le campane della ci à; il dono di un "ciro di dieci libre at honore et reveren a dei Sanc Floriano er Se mmio", come recita l'Araldo in piazza Federico II dove il "Sindicus"
consegna il cero al Vescovo della ci à di Jesi, come già de o in precedenza. Questo il testo del discorso dell'Araldo per il cerimoniale legato alla consegna del cero: "Io araldo de la comunità de Jesi addì ..... de mensis maj de lo anno de lo signore duemillesimo ..... a nome de li Capitani de lu popolo at nome de lu Podestà de li Notari de li Es matori de le porte dono a lo Vescovo di Jesi eccellen ssimo uno ciro de dieci libre de ardere at honore et reveren a de li gloriosissimi San Floriano et Se mmio protectori et defensori de lu popolo tucto et de lo territorio de la ci à de Jesi.
Programma della visita a Jesi il 6-7-8 Maggio 2016 x Club Europeo Venerdì ma no ;arrivo equipaggi in piazza Saba ni GPS 43°30'55.16"N 13°14'12.42"E Pomeriggio ;ore 14’30 partenza in Pullman per Serra San Quirico, con visita guidata del paese ore 17,30 partenza S. San Quirico des nazione azienda agricola Trionfi & Onora a Jesi ore 19,00 partenza azienda con arrivo a piazza saba ni Jesi ore 20’30 apertura stand gastronomici presso “il Ritrovo del Viandante” (club Vallesina) SABATO ma no ore 9,00/13,00 visita guidata di Jesi. ore 9,00 ritrovo al ritrovo del viandante Ore 13,15 Pranzo presso il ritrovo del viandante (su prenotazione) Pomeriggio ore 16’00 sfilata del corteo storico x le vie della ci à di Jesi Ore 20,30 cena presso il ritrovo del viandante poi in piazza con tamburini ecc.. Domenica ma no ore 10’00 Inaugurazione cartello comune amico nell’area camper in via Zannoni 17 Interverranno sindaco di Jesi e presidente e vice presidente del Club Vallesina Ore 12,30 pranzo libero o nel Ritrovo del Viandante su prenotazione Ore 15,30 il palio San Floriano in piazza Pergolesi con sfilata fino alla piazza Baccio Pontelli con finale fuochi d’ar ficio ore 21’00 circa Cos : parcheggio camper euro 2,00, pullman a/r 7,00 a persona , visita guidata S.S. Quirico offerta dal sindaco,
visita guidata Jesi in lingua straniera gruppo di 20 persone euro 6,00, per lingua nazionale gruppi da 20 persone euro 5,00 pranzi o cene , su prenotazione euro 16,50 (un tagliere o s nco con contorno, con primo di pasta a scelta ,un bicchiere vino 0,25, mezzo litro acqua G/L, caffè).