il mio programma X Melegnano

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il mio programma X Melegnano Mi sono candidato alle Primarie del centrosinistra, in programma domenica 4 marzo, perché credo di avere molte cose da dire alla mia città e ai suoi cittadini. Credo anche che numerose siano le cose ancora da fare per Melegnano, dopo i cinque anni di governo del centrodestra, in cui la città si è seduta e chiusa in se stessa. Credo ci sia bisogno, a Melegnano come nel nostro Paese, di cambiamento. Un cambio di idee e di modo di amministrare. Che sono le cose che chiedono gli elettori del centrosinistra, come insegnano le comunali di Milano, Cagliari e Napoli della primavera dello scorso anno e le recenti primarie di Genova. Mi candido per far tornare a vincere il centrosinistra e il buon governo della città. Mi candido per tornare a vincere e perché voglio mettere il mio impegno al servizio di Melegnano.


Il mio impegno X La trasparenza, la legalità, contro la criminalità e le mafie

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La base della buona

amministrazione è la trasparenza delle azioni e degli atti amministrativi, nonché il rispetto delle regole e delle norme che governano la pubblica amministrazione. A volte ciò può apparire come un aggravio, ma la capacità di un'amministrazione si misura anche nel far coincidere efficienza, efficacia e correttezza. Oggi, nel nostro territorio, corriamo un altro forte rischio: l’infiltrazione della criminalità mafiosa nell’economia reale, nella politica e nell'amministrazione pubblica; un fenomeno connesso alla corruzione e all’illegalità diffusa. Da parte dei governi locali occorre una vigilanza particolare e un continuo rapporto di collaborazione con le forze dell’ordine, con la società civile organizzata, con le associazioni nazionali e locali che si battono contro il fenomeno delle mafie. E’ ciò che mi impegno a fare se sarò eletto sindaco, continuando idealmente il lavoro svolto nell’Osservatorio Mafie Sud Milano, che diverrà un interlocutore delle politiche comunali per contrastare la cultura mafiosa.

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Una città sostenibile, vivibile, per pedoni e ciclisti. Per tutti! -

I cittadini pongono alla

politica e agli amministratori pubblici una forte domanda di vivibilità. Melegnano ha, per storia e cultura, un buon livello di socialità e di servizi. Un carattere che altri centri ci invidiano. Non possiamo perdere di vista questi valori, ma anzi dobbiamo incrementarli per rendere ancora più bella, attrattiva e ospitale Melegnano. Occorre puntare sul verde e sulla città sicura e pulita, così come dobbiamo fare leva su una risorsa unica come il castello Mediceo, per dar vita a nuove politiche culturali adatte a una città del nostro livello. Servono servizi all'altezza dei tempi, a partire dalle scuole, da intendere come luoghi d'eccellenza in cui far crescere i cittadini di domani. La mobilità? Sostenibile! Dobbiamo liberarci dalla morsa del traffico che attanaglia il centro abitato puntando sulla mobilità sostenibile, quella basata sull'uso sempre più spinto dei mezzi pubblici e della mobilità cosiddetta dolce. Il nostro Comune dispone di una risorsa importante, ma ancora poco conosciuta e sfruttata come il Servizio ferroviario suburbano, che ci unisce al centro di Milano in venti minuti. Dobbiamo far conoscere tale potenzialità a tutti i melegnanesi affinché gli spostamenti avvengano sempre meno con il mezzo privato e sempre più con quello pubblico. La rivoluzione delle due ruote. In città dobbiamo sempre più favorire gli spostamenti sulle due ruote, garantendo sicurezza e facilità di movimento a pedoni e ciclisti, fornendo servizi efficienti. Occorre aggiornare e attuare il Piano della ciclabilità esistente, garantendo investimenti certi ogni anno. Serve riprendere il dialogo tra i Comuni vicini per connettere le ciclabili ora non collegate e per favorire la mobilità intercomunale, anche con l'aiuto delle associazioni ciclo-ambientaliste. La vivibilità prima di tutto! Dobbiamo far tornare a respirare il centro cittadino non solo nelle giornate di giovedì e domenica con la zona a traffico limitato, che va ampliata e controllata, ma anche di sabato, di domenica pomeriggio e nelle serate estive affollate di giovani. Dobbiamo recuperare agli usi pedonali e pubblici alcune delle piazze cittadine, a partire da piazza Garibaldi. Cambiare il Pgt, fermare il consumo di suolo! Occorre un governo sostenibile del territorio. Per questo serve rivedere subito il Piano di governo voluto dal centrodestra e fermare l'accordo di programma relativo alla zona Ovest di Melegnano. Troppi i metri cubi, troppi gli abitanti previsti. C'è bisogno di una severa cura dimagrante. Occorre fermare il consumo di suolo e limitare le trasformazioni agli interventi di recupero del centro storico e della città edificata. Serve dare una risposta al bisogno di casa a basso prezzo che fasce sempre più ampie di popolazione oggi esprimono: giovani coppie, ceti meno abbienti, anziani, studenti e immigrati. Serve tutelare il commercio di vicinato, vera risorsa economica della nostra città, e puntare con forza sul centro commerciale naturale rappresentato dal piccolo commercio in sede fissa e dal nostro storico mercato ambulante, a partire dal progetto della “spina commerciale”.

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L'economia sostenibile - Parlare di economia significa tener conto del tessuto sociale,

della

storia, della cultura, delle funzioni esistenti in città. Ma quale economia desideriamo? Sicuramente un'economia sostenibile, con una società che consumi meno e in modo diverso. Ciò significa modificare i consumi individuali, indirizzandoli verso modelli che pongano al centro l’ambiente, la qualità della vita e del cibo, la cultura, la persona. Da ciò ne discende che l’economia locale dovrà basarsi sulla cultura (attraverso l'utilizzo intensivo del castello Mediceo, delle sale cinematografiche e teatrale, della biblioteca), sul commercio (con l’introduzione del commercio equo e solidale, etnico, biologico, di filiera corta accanto a quello di vicinato), sui servizi alla persona, sull'artigianato di servizio. C'è da compiere una vera rivoluzione in campo ambientale. Occorre sostenere la "green economy": la possibilità cioé di coniugare, in chiave moderna, l'ambiente, l'economia, il lavoro, l'occupazione. Si tratta di condurre in modo intelligente i nuovi processi di cambiamento. Il Comune può fare


molto, guidando le trasformazioni verso obiettivi di sostenibilità ambientale e al contempo di nuove occasioni di lavoro per le imprese del territorio.

X Una comunità coesa, solidale, per i diritti, contro le disuguaglianze - Melegnano oggi è una città abitata da una popolazione formata in maggioranza di anziani e di giovani famiglie provenienti da Comuni vicini e da altri paesi stranieri. Compito del Comune è amalgamare le differenze, affinché esse si riconoscano in un'unica cultura municipale, riunendo storia e tradizione al nuovo che è presente in città.

X La gestione pubblica dei beni comuni - Cittadini, associazioni e partiti del centrosinistra hanno dato vita a una straordinaria stagione politica vincendo, nella primavera del 2011, i referendum contro il nucleare e a favore dell’acqua pubblica. In virtù di questo risultato occorre continuare a tutelare la forma pubblica dei beni comuni, gestendoli con efficacia, perché essi rappresentano il patrimonio futuro della comunità locale. Ciò significa un’attenzione e una cura particolare al patrimonio comunale, alle società pubbliche come Mea, Miogas e Amiacque, che gestiscono servizi pubblici locali, ma più in generale al sistema degli istituti culturali, alla scuola, ai luoghi dell’aggregazione sociale, al territorio e al paesaggio intesi come beni collettivi.

X La partecipazione diffusa, costante, attiva - La partecipazione è il tassello fondamentale di ogni operazione politica. Non si pensi alla partecipazione formale, nè a quella tipica tradizionale. Occorre pensare a forme di partecipazione diffusa, costante e reale dei cittadini alla cosa pubblica; una partecipazione perseguita con gli strumenti tradizionali e quelli consentiti da Internet. Penso a una nuova forma di democrazia dal basso, che è il motore di ogni cambiamento della società. E in tempo di profondi cambiamenti come quelli che oggi noi tutti viviamo, anche le trasformazioni locali hanno sempre più bisogno della consapevolezza e della condivisione della comunità locale, nelle sue diverse articolazioni e organizzazioni. Senza questo ingrediente fondamentale - quello della partecipazione consapevole - ogni cambiamento rischia di essere cosa vana. La recente esperienza di 2012 Melegnano Sveglia! (che ho contribuito con altri cittadini melegnanesi a far nascere), ha dimostrato come sia possibile l’aggregazione civica anche al di fuori dei partiti.

X Affermare la centralità del Comune - Fra i servizi importanti ci sono quelli offerti dalla pubblica amministrazione. Una P.A. che va ripensata come servizio alla collettività. Occorre rivedere l’organizzazione comunale: dai ruoli degli organi politici a quelli esecutivi. La struttura amministrativa deve sempre più rispondere all'obiettivo di offrire servizi efficaci ed efficienti.

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Melegnano e il Melegnanese -

Tra le cose che servono alla nostra città, ve n'è una

particolarmente importante: riportare Melegnano a una centralità perduta. Da sempre Melegnano è infatti punto di riferimento di un territorio più ampio dei suoi stretti confini comunali. Serve un sindaco capace di guidare le trasformazioni prodotte dalla crisi economica e dai profondi cambiamenti territoriali determinati dalla prossima realizzazione delle nuove infrastrutture stradali e autostradali. Melegnano - per le sue dimensioni, la sua storia e le funzioni che racchiude - può e deve svolgere un ruolo guida. Un ruolo che la classe dirigente oggi al governo del nostro Comune non ha considerato importante. Una guida capace di unire le esigenze ambientali, economiche e sociali.

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Melegnano - Per tutti questi motivi, ho deciso di candidarmi alla guida della mia città. Città

in cui vivo e in cui faccio politica da anni, con la stessa passione civile di sempre, mettendo a disposizione la mia esperienza di amministratore, le mie competenze tecniche e le mie conoscenze della macchina amministrativa pubblica.

Il mio programma Il centrosinistra melegnanese può vincere le prossime elezioni comunali battendo il centrodestra oggi alla guida della città. L’attuale amministrazione ha peggiorato la situazione della città, attuando una politica priva di innovazione e di partecipazione e proponendo, con l’assunzione di provvedimenti amministrativi di carattere pianificatorio e programmatorio come Pgt, piani urbanistici, bilanci comunali, un modello di sviluppo urbanistico ed economico del tutto inconciliabile con le esigenze di vivibilità e di sostenibilità del territorio. Anche sulle parole d’ordine tipiche della destra (sicurezza, manutenzioni, pulizia, ordine, riduzione della pressione tributaria), l’amministrazione ha fallito:


la città ha un carattere disordinato e sporco, non è presidiata dalla polizia locale e le tasse locali sono aumentate. Se gli elettori del centrosinistra sceglieranno me come candidato sindaco, il mio programma diventerà il nucleo del programma della coalizione di centrosinistra. E’ un programma innovativo, basato sulla partecipazione, sulla vivibilità della città e sulla sostenibilità ambientale. Un programma per tornare a vincere!

Un programma aperto. Il programma con il quale mi presento alla Primarie non è chiuso, ma aperto ad altri contributi ed esperienze in modo che diventi, se i cittadini mi sceglieranno come candidato sindaco del centrosinistra, il programma della coalizione. Tutti quindi possono inviare contributi, riflessioni, opinioni a www.pietromezzi.it; pietro.mezzi@yahoo.it

1. LA PARTECIPAZIONE La partecipazione deve essere posta al primo punto del programma amministrativo, perché connota il modo di fare politica proprio del centrosinistra, basato sul coinvolgimento dei cittadini e sulla condivisione delle scelte più importanti dell’amministrazione. Per noi partecipazione significa promuovere e potenziare gli strumenti e gli organismi partecipativi previsti dall’ordinamento comunale, ma anche attuarne di nuovi, segnatamente il bilancio partecipato, la partecipazione nei procedimenti dei piani urbanistici generali e attuativi, i progetti di quartiere condivisi con gli abitanti. Connessi alla partecipazione sono i diritti dei cittadini. Un tema politico, quello dei diritti, di primo piano nella fase politica attuale: dal lavoro alla scuola, dalle pari opportunità alla condizione personale. Un argomento che deve vedere anche il Comune come ente attivo nella difesa delle basi costituzionali della nostra democrazia e come attore nella promozione delle nuove forme dei diritti civili. La partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, al governo della cosa pubblica deve essere intesa come costruzione di una democrazia partecipativa, nella quale il cittadino non è solo chiamato all’elezione dei rappresentanti, ma anche a contribuire continuativamente, nell’ambito del programma di governo, all’amministrazione della città. La partecipazione non è solo una somma di organismi e attività, ma un modo diverso di concepire il rapporto tra cittadino e amministrazione, al quale la struttura comunale deve adeguarsi. Una pratica amministrativa che deve permeare tutto il Comune nella sua interezza (organi e servizi).

I cardini della partecipazione - Sono le strutture partecipative, anche su base di quartiere come organismi misti (sociali e istituzionali) e il bilancio partecipato, che devono essere formalizzati nell’architettura normativa dell’ente. Inoltre gli organi comunali, in particolare il Consiglio, devono rivedere la propria organizzazione dei lavori in modo da permettere maggior partecipazione e dialogo con i cittadini, utilizzando anche internet e i social network, oltre a trasmettere le riprese video delle sedute di Consiglio e di Commissione, come molti Comuni già fanno. Il nuovo Comune dovrà: 1) Attuare il bilancio partecipato. Il bilancio partecipato è un percorso che permette di coinvolgere i cittadini, singoli e associati, nella redazione del più importante strumento di programmazione del Comune. Questa procedura, che il candidato sindaco e la coalizione si impegnano a porre in atto in via sperimentale già dal primo anno del mandato amministrativo, va formalizzata negli strumenti normativi del Comune: statuto e regolamento. Nel bilancio sarà appostata una somma finalizzata alla realizzazione degli interventi condivisi con i cittadini; 2) Valorizzare i Comitati. I comitati di cittadini, su base tematica o di quartiere, devono avere un rapporto continuativo con l’amministrazione comunale. I pareri dei comitati e degli altri organismi di partecipazione formalizzati ai sensi dei regolamenti comunali, devono essere obbligatoriamente presi in considerazione dall’amministrazione. Il candidato sindaco e la coalizione si impegnano inoltre a promuovere nuovi comitati di quartiere o tematici con lo scopo di avviare progetti di riqualificazione dei quartieri cittadini; 3) Promuovere le Consulte. Le consulte sono organismi di partecipazione a base associativa. Il candidato sindaco e la coalizione si impegnano a promuovere un rapporto più stretto e intenso con le Consulte, coinvolgendole anche nell’organizzazione di specifici attività e programmi; 4) avviare un rapporto continuativo con i cittadini. Il candidato sindaco e la coalizione si impegnano ad avviare un rapporto continuativo con i cittadini, attraverso periodiche assemblee da tenersi nei quartieri, incontri tematici e consigli comunali aperti; 5) Organizzare il Comune secondo le regole della partecipazione. La pratica partecipativa


comporta una riorganizzazione della struttura comunale, che deve essere messa in grado di introdurre la partecipazione all’interno delle normali procedure amministrative; 6) Promuovere la concertazione tra i soggetti sui più importanti argomenti amministrativi. La concertazione è l’altra faccia della partecipazione. Il candidato sindaco e la coalizione si impegnano ad attuare la concertazione tra l’amministrazione e gli altri enti pubblici, i soggetti sociali, i sindacati, le associazioni di categoria, come pratica costante nell’attuazione degli interventi che riguardano l’economia, il lavoro, i servizi cittadini, la viabilità e il territorio.

Associazionismo: una risorsa fondamentale - Melegnano presenta una straordinaria ramificazione di associazioni, attive con entusiasmo in diversi settori. Queste associazioni, nelle quali si manifesta una grande ricchezza di impegno e solidarietà, devono essere valorizzate e sostenute; bisogna trovare spazi e momenti istituzionali di consultazione e coinvolgimento. Si potrà così mettere a frutto il loro patrimonio di diretta conoscenza della realtà per individuare sempre meglio i problemi più rilevanti e trovare per essi le soluzioni più efficaci.

2 – MELEGNANO E IL MELEGNANESE Tra le cose che servono alla nostra città, ve n'è una particolarmente importante: riportare Melegnano a una centralità perduta. Da sempre Melegnano è infatti punto di riferimento di un territorio più ampio dei suoi stretti confini comunali. Serve un sindaco capace di guidare le trasformazioni prodotte dalla crisi economica e dai profondi cambiamenti territoriali determinati dalla prossima realizzazione delle nuove infrastrutture stradali e autostradali. Melegnano - per le sue dimensioni, la sua storia e le funzioni che racchiude - può e deve svolgere un ruolo guida. Un ruolo che la classe dirigente al governo del nostro Comune non ha considerato importante. Una guida capace di unire le esigenze ambientali, economiche e sociali.

Il ruolo di Melegnano nel Sud Milano - Melegnano deve tornare a esercitare una centralità politico e istituzionale nel territorio del Sud Milano e del melegnanese in particolare, per governare le importanti trasformazioni territoriali e i processi di crisi economica, guidandoli verso la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Occorre dar vita a un Piano d'area del melegnanese, per indirizzare le scelte di sviluppo coordinato e sostenibile della zona.

Dalla competizione alla collaborazione virtuosa - Anche in relazione al carattere strutturale della crisi, occorre trasformare la competizione economica e territoriale dei Comuni del melegnanese in collaborazione virtuosa, attraverso processi politici e istituzionali che devono vedere il nostro Comune protagonista. Ciò può avvenire per diversi temi quali l'economia, il territorio, l'ambiente, i servizi pubblici, i servizi tecnico-finanziari. L'obiettivo è integrare, razionalizzare, qualificare e rendere efficiente l'offerta dei servizi pubblici comunali in una logica di rete e di area vasta.

3. IL BILANCIO VIRTUOSO: LOTTA ALL'EVASIONE, LAVORO E SVILUPPO La situazione della finanza locale è pessima, a causa della crisi economica e dei continui tagli operati dallo Stato (per Melegnano 1 milione e 156 mila € in meno nel biennio 2011-2012). Il Patto di stabilità non permette assunzioni e spese per investimenti, contribuendo a deprimere l’economia, mentre l’emergere di nuove povertà e situazioni di disagio richiede sempre maggiori interventi da parte dell’ente locale per affrontare le condizioni precarie dei propri cittadini. Con il bilancio 2012, per quadrare i conti, l’amministrazione di centrodestra ha aumentato l’IMU (la vecchia Ici), introdotta dalle manovre del governo Monti. Una novità che avrà l’effetto di aumentare affitti e spese per le attività produttive e commerciali. Per far fronte a questo stato di cose, occorre attuare una politica finanziaria comunale improntata al rigore, ma anche caratterizzata da innovazione e capacità di controllo della spesa. In base a questi indirizzi, le azioni da intraprendere sono: 1) attuare il bilancio partecipato, come forma di condivisione delle scelte amministrative e di realizzazione delle opere pubbliche; 2) introdurre il bilancio di genere, per favorire politiche caratterizzate da una maggiore giustizia distributiva, identificando i diversi gruppi di destinatari e migliorando i servizi forniti. Il bilancio di genere organizza e ristruttura entrate e uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne, nella prospettiva di uno sviluppo umano e sociale paritario tra i generi; 3) introdurre nel bilancio tradizionale, basato sulla spesa storica, elementi di innovazione progettuale, per realizzare un bilancio a progetto, nel quale i diversi assessorati sono tenuti a redigere progetti innovativi caratterizzati anche da capacità di reperire risorse esterne e ciò sia per la parte delle


opere pubbliche, sia per quanto riguarda servizi e attività; 4) recuperare la funzione programmatoria del bilancio, con politiche economico-finanziarie di lungo termine, seguendo principi finanziari basilari: razionalizzazione della spesa e ricerca di risorse economiche esterne; uso appropriato delle opportunità urbanistiche (perequazioni, compensazioni, oneri di urbanizzazione...); dinamicità e ulteriore capacità previsionale del bilancio; diminuzione dell’indebitamento al fine di dare sviluppo a nuovi investimenti; revisione della politica delle entrate.

Finanza locale, lavoro e sviluppo economico – Anche la situazione del lavoro è pessima. Sui Comuni, sui lavoratori e sui pensionati si stanno riversando tutti gli effetti della crisi economica e gran parte delle misure contenitive del governo. Il comune di Melegnano ha ricevuto dallo Stato circa 600 milioni di € in meno rispetto al 2010. L’emergere di nuove povertà e situazioni di disagio richiede sempre maggiori interventi da parte dell’ente locale per affrontare le condizioni precarie dei propri cittadini. Per far fronte a questo stato di cose occorre attuare una politica finanziaria comunale improntata al rigore, ma anche alla capacità di spesa. Le azioni da promuovere sono: 1) lotta all’evasione tributaria e fiscale, utilizzando tutti gli strumenti previsti dalla legge, costituendo il Consiglio tributario e un Osservatorio comunale e aderendo alla recente iniziativa dell'Anci Lombardia "ReteComuni"; 2) valorizzazione e aumento della rendita del patrimonio comunale; 3) razionalizzazione della spesa e ricerca di risorse economiche esterne; 4) uso appropriato delle opportunità urbanistiche (perequazioni, compensazioni, oneri urbanizzazione...); 5) concezione dinamica e programmatoria del bilancio comunale. Il Comune deve anche impegnarsi allo sviluppo del lavoro, attuando politiche attive in collaborazione con le parti sociali (sindacati e categorie produttive). Ciò potrebbe tradursi nel “Progetto lavoro”, con l’obiettivo di aumentare l’occupazione. Commercio, artigianato, cooperazione sociale e terziario avanzato sono i tradizionali settori dell’economia locale, che vanno salvaguardati e incentivati attraverso forme di collaborazione con le categorie produttive e con interventi di riqualificazione degli assi commerciali, delle aree industriali, del mercato, della Fiera del Perdono. Anche in questo caso il risultato potrebbe essere un “Progetto economia sostenibile”, con l’obiettivo di sviluppare l’economia locale nel segno della sostenibilità e del turismo.

Politiche di bilancio virtuose - La parola d’ordine della politica fiscale del Comune deve essere “equità”. Le imposte e le tasse non possono essere più aumentate, perché altrimenti si determinerebbe un ulteriore carico fiscale su famiglie e imprese, con pesanti ricadute sul costo della vita e sui prezzi dei beni di consumo. L’attività di controllo di tasse e tariffe può portare a un maggior riequilibrio delle entrate, ma occorre anche studiare politiche alternative per il reperimento delle risorse, privilegiando il prelievo sull’utilizzo e sul consumo della città, rispetto al prelievo sui redditi. Con l’entrata in vigore dell’Imu, si rende necessario anche l’aggiornamento del catasto delle proprietà immobiliari, con la finalità di eliminare le sperequazioni tra le rendite catastali. L’attività di controllo e monitoraggio del sistema tributario ed erariale a livello comunale, con l’emersione delle irregolarità, delle evasioni e delle ingiustizie, potrà restituire una situazione di maggiore equità. Questo permetterà di individuare con precisione le fasce di cittadini più disagiate e quelle che vivono con grande difficoltà la situazione economica, nei confronti delle quali sarà possibile agire con riduzioni dei tributi, finanziate dal recupero dell’evasione.

Lotta all'evasione - L’evasione fiscale in Italia ha raggiunto livelli estremamente elevati. Secondo l’Istat, l’imponibile sconosciuto al fisco è stimato tra 255 e 275 miliardi di euro, cifra che rappresenta una quota del Pil compresa tra il 16,3 e il 17,5%. Ciò corrisponde a una significativa perdita di gettito fiscale e contributivo, che se recuperato potrebbe risolvere il problema delle entrate statali, senza necessità di ulteriori tagli a welfare, enti locali, sanità e trasporti. La legge chiama anche i Comuni a collaborare con l’Agenzia delle Entrate nelle azioni di contrasto all’evasione delle imposte statali (Irpef, Iva eccetera), attribuendo ai Comuni stessi, per il triennio 2012-2014, l’intero ammontare del maggior gettito ottenuto a seguito del loro intervento nell’attività di accertamento. Accanto all’attività di controllo dei tributi locali (imposta immobiliare, occupazione di suolo pubblico, pubblicità, tariffa rifiuti) occorre necessariamente avviare il controllo delle imposte e delle tasse statali, in primo luogo l'Irpef, seguendo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate che già nel 2008 individuava i settori più a rischio di evasione, nei confronti dei quali attivare prioritariamente l’attività di segnalazione. La lotta all’evasione da parte del Comune deve avvenire con gli strumenti regolamentari, ma anche con l’istituzione di un apposito ufficio Entrate comunale e attraverso la creazione di un istituto di monitoraggio, come l’Osservatorio contro l’evasione fiscale, oltre alla già citata iniziativa di "ReteComuni". Le recenti iniziative intraprese da Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza dimostrano che il contrasto all’evasione è fattibile attraverso l'attività sul territorio. Ma il recupero dell’evasione contributiva può avvenire anche attraverso l’incrocio dei dati catastali con quelli dei proprietari degli immobili e con le banche dati tariffarie (rifiuti, gas, acqua, energia elettrica...), e l’analisi dei


dati di “valenza fiscale” di diversa provenienza, dal Comune medesimo, dalle Agenzie fiscali nazionali delle entrate e del territorio, dalle Camere di commercio e da altri enti, ai fini di contrastare l’evasione sia dei tributi sia locali sia erariali. La concreta attività di contrasto all’evasione fiscale deve essere un elemento fondante del programma del candidato sindaco del centrosinistra, e una caratteristica di distinzione rispetto alla politica del centrodestra, che in questi anni non ha costruito adeguatamente gli strumenti operativi.

Politiche patrimoniali - Le entrate da oneri di urbanizzazione non potranno più essere destinate in modo massiccio a sostenere la spesa corrente, ma alle opere pubbliche e alle manutenzioni del patrimonio. Ciò significa anche rivedere la politica patrimoniale del Comune, secondo alcune linee direttive: 1) valorizzazione e aumento della rendita del patrimonio comunale; 2) ricognizione del patrimonio comunale, per un'eventuale alienazione o messa a reddito delle parti non necessarie per il Comune. I criteri alla base di queste scelte saranno: la non redditività sociale di parte del patrimonio, patrimonio in disuso, parti non gestibili dal punto di vista manutentivo, parti che non svolgono e non potranno svolgere alcuna funzione sociale e che rappresentano un costo di gestione per l’Amministrazione; 3) agire sui diritti edificatori indicati dal Pgt per costituire un Fondo immobiliare municipale da destinare alla ristrutturazione e alla manutenzione straordinaria del patrimonio comunale; 4) ristrutturazione e riuso del castello quale centro culturale, reperendo risorse esterne (finanziamenti e contributi comunitari, statali, regionali e privati) per non gravare eccessivamente sulle finanze comunali; 5) revisione delle modalità di manutenzione del patrimonio comunale, con la finalità di razionalizzazione e contenimento della spesa; 6) ricognizione delle società e delle aziende partecipate e loro valorizzazione ai fini del miglioramento dei servizi e del ritorno reddituale.

4. IL WELFARE LOCALE AI TEMPI DELLA CRISI Le politiche sociali ed educative come casa, istruzione, servizi alle persone, salute, pari opportunità, pace, integrazione delle diverse culture, sostegno e inclusione dei soggetti più deboli, devono essere concepite come servizi resi e governati dal Comune, attuando, ove possibile, l’integrazione con altri soggetti sotto il segno della sussidiarietà. In particolare il Comune, con interventi strutturali, economici e sociali, deve garantire tutela e dignità sociale alle fasce più deboli della popolazione.

Il ruolo del Comune, delle associazioni e dei cittadini - Dal 2008 ad oggi si è assistito a una progressiva riduzione, ai Comuni, dei trasferimenti statali e regionali per la gestione dell’offerta dei servizi alla persona: i trasferimenti statali si sono ridotti addirittura del 74%, quelli regionali del 19% e il fondo per la non-autosufficienza da quest’anno è azzerato. Scelte pesanti tenuto conto che si innestano su una crisi economico-finanziaria, e quindi occupazionale, che non si attenuerà nel breve periodo. Come può un Comune, alle prese con i tagli, con l’inasprimento del Patto di stabilità, mantenere il livello dei servizi erogati? Prima di tutto occorre pensare che i servizi alla persona non siano servizi rivolti esclusivamente a disagiati e svantaggiati, ma invece servizi di comunità, che si sviluppano in un contesto di coesione sociale, dove la solidarietà è il perno di un patto tra cittadini e istituzioni per contenere le conseguenze della crisi. Occorre avviare o consolidare forme di gestione associata sovraccomunale, per avere garanzia di una gestione pubblica dei servizi e per ottimizzare risorse economiche e umane. Si tratta di una forma di risparmio che non incide sulla qualità, ma attiva efficaci pratiche di collaborazione fra enti. Le politiche sociali non devono essere considerate residuali, ma al contrario trasversali agli altri fattori del governo locale (l'urbanistica si occupa anche di servizi...). Programmare in modo integrato permette di evitare sovrapposizioni, evita sprechi e dà risposte precise anche ai nuovi bisogni. Cogliere i cambiamenti sociali, demografici, economici permette di dare risposte mirate e non più standardizzate. I servizi alla persona vanno cambiati, rinnovati e innovati con tempismo e puntualità. Servizi statici non aiutano a contenere la spesa e non danno risposte adeguate. Valorizzare e sostenere tutte le attività di volontariato espresse dal territorio, riconoscendone il ruolo prezioso all’interno del contesto cittadino. Negli anni il volontariato è diventato competente e sempre più interlocutore importante per il Comune, che insieme al Terzo settore non solo programma l’offerta, ma la gestisce con forme di collaborazione e partecipazione molto intense. I servizi di prossimità sono spesso legati al radicamento nel territorio del privato sociale (accompagnamento degli anziani, forme di aggregazione, il vicinato solidale...). Il Piano di zona è lo strumento più idoneo per attuare le forme di partecipazione all’offerta dei servizi alla persona e riconosce il contributo significativo del Terzo settore e del privato sociale. Il Comune e i soggetti del privato sociale devono saper sfruttare tutte le opportunità di finanziamento che i numerosi bandi sia pubblici che privati mettono in campo.


Saper progettare bene è un modo utile non solo per recuperare risorse economiche, ma anche per imparare a lavorare in parternariato e per analizzare con precisione il bisogno che il territorio esprime. Quindi, serve lavorare insieme per ottenere più servizi e più risorse. È sempre più necessario avviare percorsi di maggiore integrazione socio-sanitaria. I bisogni sono sempre più complessi e devono trovare risposte integrate: occuparsi di anziani, disabili, prevenzione, disagio psichico, esclusione sociale non è più solo compito esclusivo, ma compito di più interlocutori che devono interagire.

Mantenere e migliorare i servizi esistenti - Il comune di Melegnano ha un elevato livello di servizi sociali alla persona che vanno mantenuti e progressivamente migliorati. I servizi ad anziani, minori, disabili, persone e famiglie in difficoltà devono essere diretti, governati e controllati dall’ente pubblico, anche se svolti da soggetti esterni o in forma associata tra i Comuni. Il candidato sindaco e la coalizione si impegnano a mantenere tutti i servizi in atto e a migliorarli sotto il profilo della qualità, dell’economicità e dell’efficienza.

Verificare la forma di gestione dei servizi - I servizi svolti in forma associata dai Comuni, facenti capo al piano sociale di zona, sono oggi gestiti attraverso un ente capofila. Occorre valutare nuove forme di gestione associata, come l’Unione di comuni e l’azienda sociale, con la finalità di rendere il sistema dei servizi più efficiente e migliore sotto il profilo qualitativo. In tali forme gestionali i Comuni, quali enti che rappresentano e tutelano i diritti dei cittadini, devono mantenere un’azione precipua di indirizzo e di controllo.

Migliorare i servizi rivolti ai bambini - Occorre dare nuovo vigore e migliorare i servizi del nido d’infanzia e dei centri diurni estivi, in quanto servizi che rispondono alle esigenze delle famiglie e, in particolare, delle madri lavoratrici, e perché svolgono una funzione educativa e di integrazione culturale. Per i centri diurni estivi, è necessario valutare luoghi alternativi alle scuole per ospitare tali attività. Nell’ambito di una politica di aiuto alle famiglie, serve rivedere l’impianto tariffario dei servizi e dei livelli dell’Isee.

Migliorare i servizi rivolti ai giovani – E' necessario sostenere e potenziare lo Spazio Milk quale luogo di aggregazione giovanile e creare occasioni di integrazione con altri istituti culturali (sale polifunzionali, biblioteca, centro associazioni...) e con i luoghi aggregativi del tempo libero e dello svago. Le politiche giovanili dovranno essere al centro dell’azione amministrativa come forma di crescita civile e culturale e anche come prevenzione del disagio.

Migliorare i servizi rivolti agli anziani - Melegnano è una città con un’incidenza di persone anziane molto elevata, superiore a quella degli altri Comuni della provincia di Milano. Serve elaborare politiche attive nei confronti dei problemi, non solo fisici ed economici, ma anche relazionali che rendono elevato il rischio di emarginazione e di solitudine. Occorre effettuare azioni a sostegno della popolazione anziana promuovendo la valorizzazione dell’associazionismo e dei centri gestiti dagli anziani stessi e a incentivare i progetti di assistenza domiciliare e a facilitare soluzioni abitative dignitose per gli anziani in difficoltà.

Tutelare la salute - La salute è un bene primario della persona che va tutelata non solo nelle forme previste dalla legge, ma anche con le possibilità concesse dall’attività istituzionale del Comune. Il Comune non ha funzioni gestionali dirette per quanto riguarda i servizi sanitari. Nonostante ciò, i Comuni dei distretti delle aziende sanitarie, in quanto enti rappresentativi degli interessi della comunità, possono e devono attuare forme di controllo del buon andamento della sanità pubblica e interagire con gli organismi direttivi per lo sviluppo dei servizi sul territorio e per la promozione a largo raggio della prevenzione. Per quanto riguarda la disabilità grave il quadro legislativo nazionale e regionale introduce il criterio della partecipazione dei Comuni e delle famiglie alle rette di degenza. La misura della partecipazione varia dal 30 al 50%, che la legge prevede di riversare su famiglie dei disabili e sui Comuni. E’ bene tenere presente ciò, per valutare l’impatto su bilanci familiari e comunali e per attuare misure contenitive delle conseguenze.

La politica della casa - A Melegnano il problema della casa è diventato particolarmente drammatico, soprattutto per la popolazione anziana. Serve una nuova politica della casa basata su un approccio sistemico, per passare dall’emergenza alla programmazione degli interventi. Le iniziative da porre in atto prenderanno in considerazione sia gli interventi strutturali di edilizia sovvenzionata, sia le azioni sociali di sostegno al pagamento dell’affitto per le categorie più deboli, sia incentivi tributari per gli affitti in equo canone e disincentivi per le case sfitte. Per attuare le politiche della casa in forma integrata si rende necessaria l’istituzione di un Ufficio Casa, capace di raccogliere le istanze e le richieste dei cittadini in materia abitativa e di coordinare la propria attività con quella delle agenzie sindacali degli inquilini e dei piccoli proprietari del territorio. Inoltre dovrà essere valutata la possibilità di accorpare in un unico assessorato le competenze in materia abitative, al fine di coordinare meglio e di rendere più efficienti le politiche di supporto ai cittadini.


Sostenere la cooperazione sociale - Il candidato sindaco e la coalizione si impegnano al sostegno e alla promozione della cooperazione sociale come pratica di prevenzione del disagio, dell’inclusione di soggetti a rischio e per consentire nuove opportunità di lavoro per i giovani.

5. IL FUTURO SOSTENIBILE DI MELEGNANO Melegnano è cambiata nella sua struttura demografica e sociale; è cresciuta come numero di abitanti, dopo il declino dei decenni precedenti, e si è arricchita di nuovi abitanti stranieri. E' una città con un tasso di popolazione anziana ancora piuttosto alto, ma, grazie alle trasformazioni urbanistiche degli scorsi anni, ha accresciuto il numero di giovani residenti. Il processo di invecchiamento della città è stato così contenuto. Ciò pone problemi nuovi all'amministrazione della città, per quanto riguarda i servizi pubblici: sociali, scolastici, educativi, culturali. Il Piano di governo del territorio, nonostante i consistenti studi di settore, non scioglie i nodi connessi allo sviluppo recente e futuro della città. Il Piano dei servizi collegato al Pgt va infatti rivisto alla luce della "cura dimagrante" cui il Piano stesso deve essere sottoposto.

Pgt, la cura dimagrante - Tra le prime cose cui la nuova amministrazione dovrà mettere mano vi sarà la revisione del Piano di governo del territorio da poco approvato. La nuova amministrazione dovrà mettere subito in campo una variante al Pgt e, qualora avviato, bloccare l'accordo di programma relativo alla zona Ovest. Il nuovo Pgt dovrà prevedere una drastica riduzione delle trasformazioni in gioco, delle volumetrie e del numero di abitanti da insediare, coerentemente alle osservazioni presentate nell'ottobre scorso da parte delle minoranze consiliari. Si dovrà pertanto puntare, pur con indici di trasformazione inferiori a quelli previsti dal Pgt del centrodestra, alla riqualificazione urbanistica del centro storico e della città edificata ed evitare la trasformazione in zone non idonee (Calvenzanino) o parzialmente compromesse (Pallavicina). Il nuovo Pgt dovrà salvaguardare il commercio di vicinato e puntare a valorizzare il centro commerciale all'aperto esistente nel centro cittadino. Il "Parco della Grande Melegnano", così definito nel Pgt, quale opera di compensazione ambientale della tangenziale est esterna, dovrà essere localizzato nell'ansa sud del fiume Lambro, in zona Giardino, non più a ridosso del confine con il comune di Cerro al Lambro. Dovrà essere rivisto il Piano dei Servizi del Pgt, alla luce delle modifiche da apportare al Piano vigente.

Regolamento edilizio - Tra i primi provvedimenti che il nuovo Consiglio comunale dovrà assumere, vi sarà quello di approvare il nuovo Regolamento edilizio comunale, fermo da due anni nei cassetti dell'assessorato competente a causa di uno scontro politico tra le forze politiche del centrodestra. Il Regolamento dovrà essere integrato per quanto riguarda gli aspetti connessi alla gestione sostenibile della risorsa idrica, oggi mancanti.

Il bisogno di casa - Anche a causa della mancanza di una politica comunale attiva e virtusosa, il problema della casa a Melegnano ha assunto carattere emergenziale. L'impoverimento di vasti strati di popolazione a causa della crisi economica ha prodotto l'acuirsi del problema. In aggiunta la maggioranza di centrodestra non ha perseguito politiche attive, in particolare sul versante urbanistico, non prevedendo, nei piani integrati di intervento e nei piani di recupero di una certa consistenza, alcuna forma di sostegno alla domanda sociale di casa. Neppure ha previsto, in nessuno dei 24 ambiti di trasformazione del Pgt vigente, aree e superfici per l'edilizia sovvenziata, agevolata e convenzionata. Occorre ritornare alle politiche urbanistiche del passato, delle amministrazioni di centrosinistra, che hanno prodotto risultati positivi e costi ridotti.

Le infrastrutture, tra autostrade e congestione - Altro tema connesso al futuro della città ha a che fare con le imponenti opere infrastrutturali che riguarderanno il Sud Milano e Melegnano in particolare. Il riferimento riguarda la realizzazione della tangenziale est esterna e delle opere di connessione viabilistica. Il territorio verrà modificato in profondità. Sarà necessario quindi un attento controllo delle trasformazioni, un confronto costante e forte con le istituzioni preposte alla realizzazione di tali opere e un governo dei cambiamenti nel segno delle mitigazioni e delle compensazioni ambientali. Al di là delle valutazioni politiche circa l'opportunità realizzativa dell'opera autostradale e considerata la cogenza normativa di tali opere, il quadro infrastrutturale connesso all'Accordo di programma della tangenziale est esterna ridisegnerà il territorio del Sud Milano e del Melegnanese. Occorrerà prestare grande attenzione a ciascuna delle opere previste per quanto concerne le soluzioni viabilistiche, le mitigazioni e le compensazioni ambientali, la cantierizzazione delle opere, la trasparenza degli appalti pubblici, la sicurezza dei luoghi di lavoro e la lotta alle infiltrazioni malavitose e mafiose.


La bretella a Nord - Tra le opere prioritarie da realizzare, tra quelle ricomprese nella viabilità di connessione alla Tem, il Comune dovrà dare prevalenza e priorità al collegamento a Nord, tra le provinciali Cerca e Binasca, ricercando le soluzioni tecniche più idonee a mitigarne e a compensarne l'impatto, prestando grande attenzione alle abitazioni della zona Montorfano.

La mobilità? Sostenibile! - Dobbiamo liberarci dalla morsa del traffico che attanaglia il centro abitato puntando sulla mobilità sostenibile, quella basata sull'uso sempre più spinto dei mezzi pubblici e della mobilità cosiddetta dolce. Il nostro Comune dispone di una risorsa importante, ma ancora poco conosciuta e sfruttata come il Servizio ferroviario suburbano, che ci unisce al centro di Milano in venti minuti. Dobbiamo far conoscere tale potenzialità a tutti i melegnanesi affinché gli spostamenti avvengano sempre meno con il mezzo privato e sempre più con quello pubblico.

La rivoluzione delle due ruote - In città dobbiamo sempre più favorire gli spostamenti sulle due ruote, garantendo sicurezza e facilità di movimento a pedoni e ciclisti e fornendo servizi efficienti. Occorre aggiornare e attuare il Piano della ciclabilità vigente, garantendo investimenti certi ogni anno, e fare manutenzione ai percorsi esistenti. Serve riprendere il dialogo tra i Comuni vicini per connettere le ciclabili ora non collegate e per favorire la mobilità intercomunale, anche con l'aiuto delle associazioni ciclo-ambientaliste.

Zona a traffico limitato, piazze pedonali, moderazione del traffico - Occorre ripristinare i controlli nella zona a traffico limitato del centro cittadino nelle giornate di mercato, ampliandone la superficie e gli orari. Serve aumentare la pedonalità della città attraverso le chiusura al traffico privato nelle giornate di sabato e domenica pomeriggio e nelle serate estive; occorre trasformare piazza Garibaldi in una piazza a esclusivo uso pedonale. Occorre garantire condizioni di sicurezza di diverse vie cittadine attraverso interventi di moderazione del traffico.

La sosta veicolare - Il Piano della sosta veicolare annunciato dal centrodestra rimane un'incognita. Indipendentemente da tale Piano, si conferma la validità del Piano della sosta vigente e se ne propone un aggiornamento teso ad adeguarlo alle reali necessità. Ciò dovrà avvenire attraverso l'ampliamento delle zone a pagamento (blu), la garanzia della sosta dedicata ai residenti (giallo), la verifica della gestione della sosta nelle nuove vie (ex Broggi Izar...) e il decentramento progressivo della sosta parassitaria. Va aumentata l'offerta di sosta in prossimità della stazione ferroviaria, anche con soluzione pluripiano, e verificata la fattibilità della sosta nella zona Maiocchetta. Occorre definire la disciplina della sosta veicolare anche nelle ore serali.

LE POLITICHE AMBIENTALI: C'E' BISOGNO DI UN'ALTRA CITTA' L’ambiente e il territorio devono essere considerati beni primari appartenenti alla comunità. Compito dell’amministrazione è quello di difenderli e contribuire a consegnarli alle prossime generazioni senza peggiorarne le condizioni, cercando anzi di aumentare l’integrità naturale di aria, acqua e terra, di tutelare le aree oggi non urbanizzate e di migliorare le condizioni di vita delle città. Vivibilità e sostenibilità non devono essere parole vuote, ma concretizzate attraverso provvedimenti amministrativi: revisione del Pgt vigente, limitando il consumo di suolo, il numero di abitanti previsti, l’urbanizzazione e le nuove costruzioni; promozione della pedonalità, della ciclabilità, delle zone a traffico limitato, dei trasporti pubblici; misure per il risparmio e l'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati, per la sostenibilità in edilizia e per la diminuzione delle emissioni; realizzazione di parchi urbani e aree verdi; concezione della città come luogo della comunità, che ponga come centrale la vita dei cittadini. Per quanto concerne i rapporti sovraccomunali, Melegnano deve puntare su due elementi fondamentali: la costituzione della Città metropolitana e la centralità nel territorio melegnanese.

Energia, fattore di cambamento - Serve alla nostra città, come alle città italiane, una rivoluzione in campo energetico. L'energia deve essere fattore di innovazione, investimento, lavoro, occupazione, oltreché di miglioramento ambientale e di lotta alle emissioni climalteranti. La lotta ai cambiamenti climatici deve partire dalle città. Anche la nostra. Non basta il ruolo guida del Comune, occorre che l'intera comunità melegnanese, in tutte le sue componenti (condomini, amministratori, proprietari, imprese, progettisti...), sia coinvolta in questa nuova sfida. Il risparmio energetico, la produzione di energia, l'efficienza energetica di abitazioni e impianti produttivi è fattore decisivo di cambiamento e di innovazione. Melegnano deve diventare città, come indica il PAES comunale (il Piano d'azione per l'energia sostenibile), città impegnata nella lotta ai cambiamenti climatici e capace di rispettare l'obiettivo europeo di 20/20/20 entro il 2020. Case passive, a emissioni zero (o Nearly zero-energy building, come impongono le direttive europee nel 2019 per gli edifici pubblici e nel 2021 per quelli privati), edifici capaci di autoprodurre energia


(con mini impianti geotermici, a bio-masse e mini eolico).

Approvare subito il Regolamento energetico - Serve approvare in tempi brevi il Regolamento energetico comunale, commissionato dall'amministrazione uscente e mai approdato in Consiglio comunale, introducendo l'obiettivo della Classe A dei nuovi edifici.

Il Parco urbano nell'ansa del fiume - Le aree verdi della città hanno bisogno di cura e manutenzione, in particolare le aree del castello mediceo, trascurate in questi anni. Ma obiettivo prioritario delle politiche ambientali e del verde è la creazione del Parco urbano della "Grande Melegnano". Si tratta di localizzare la compensazione ambientale prevista per la tangenziale est esterna, non più a ridosso del comune di Cerro al Lambro, nei pressi dell'ex discarica di Vizzolo, ma all'interno dell'ansa sud del fiume Lambro, un'area accessibile e al servizio della comunità locale.

Polveri sottili - Non disponendo di centraline di rilevamento per le polveri sottili, nelle stagioni autunno e inverno, il Comune incaricherà l'Arpa regionale per svolgere campagne mobili di rilevamento degli inquinanti atmosferici. In considerazione dei grandi volumi di traffico esistenti, il Comune metterà in campo iniziative coordinate con i Comuni limitrofi e con la Provincia di Milano per ridurre i livelli di inquinamento e limitare l'uso degli autoveicoli privati.

Acqua pubblica - Il Comune terrà conto del pronunciamento degli elettori italiani in occasione dei referendum del giugno 2011 favorevoli alla pubblicizzazione dell'acqua. Pertanto, in relazione all'affidamento avvenuto mesi fa dei rami d'azienda ad Amiacque e a Cap Holding, il compito dell'ente locale sarà quello di indirizzare al mantenimento pubblico della società di gestione. Grande attenzione dovrà essere posta nei lavori di ammodernamento previsti sulla rete fognaria comunale, secondo i programmi pluriennali di Cap Holding. Il Regolamento edilizio dovrà essere indirizzato all'obiettivo della gestione sostenibile dell'acqua.

Ex Saronio - La questione centrale delle politiche ambientali comunali riguarderà la bonifica dell'intero comparto dell'ex Chimica Saronio. Una bonifica dai costi elevatissimi, per i quali occorrerà l'impegno diretto della regione Lombardia e del ministero dell'Ambiente, oltre agli obblighi dei soggetti privati come stabilito dalla sentenze dei Tribunali. Di questa operazione, complessa e lunga, i cittadini di Melegnano e della zona Ovest in particolare dovranno essere informati con costanza e puntalità. Il Comune di Melegnano dovrà pertanto assumere un ruolo guida all'interno del Tavolo istituzionale attivo in regione Lombardia.

Rumore - Occorre rivedere il Piano acustico vigente e adeguarlo alle nuove norme e alle trasformazioni infrastrutturali prossime venture. Occorre mettere in campo, nelle situazioni più compromesse, piani di risanamento acustico.

Rifiuti: serve una nuova rivoluzione. Dal basso - Nel 2012 il nostro Comune ha l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata: un risultato da raggiungere, per legge, entro il prossimo 31 dicembre. Un obiettivo importante, innovativo, che riguarda il settore delle materie cosiddette seconde. Un obiettivo di civiltà. Oggi Melegnano è ancora distante da tale risultato: siamo infatti al 56% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti. Serve pertanto una straordinaria mobilitazione per recuperare il terreno perduto in questi cinque anni da Comune e Mea. Serve informazione periodica e capillare. Serve una mobilitazione dal basso. Oggi, per far crescere la raccolta differenziata di 10 punti occorre un'altra grande mobilitazione cittadina, come nel 1997. Occorre un rinnovato impegno di Comune e Mea per ritornare nei quartieri a spiegare come fare a raccogliere i rifiuti in modo differenziato e perché serve farlo. Ma oggi si impongono anche nuovi obiettivi e traguardi, quali: 1) recuperare il cibo invenduto della grande distribuzione (in Italia si sprecano ogni anno 263 mila tonnellate di cibo nella sola fase di distribuzione). Cibo che può essere recuperato per essere poi riutilizzato a fini sociali nelle mense per i bisognosi (vedi Banco alimentare di Milano e l'esperienza del Last minute market); 2) recuperare il cibo dalle mense aziendali e scolastiche (il Banco alimentare recupera pane, frutta e generi alimentari non deperibili); 3) recuperare il cibo avanzato dai ristoranti (doggy bag e l'esperienza milanese Il buono che avanza con i ristoranti ad "avanzi zero"); 4) distribuire e usare solo sporte riciclabili; 5) vendere i prodotti alla spina: nei mini e nei supermarket occorre introdurre linee di vendita di prodotti sfusi; 6) incentivare gli acquisti condivisi: favorire, nel territorio comunale, la nascita dei Gruppi di acquisto solidale (Gas), le cui modalità di acquisto collettivo dei beni riducono fortemente l'uso degli imballaggi; 7) incentivare le forme di ri-uso e di riparazione dei beni. Il Comune può incentivare queste forme di riutilizzo di beni, non più funzionali e da riparare, attraverso le Giornate del riuso (dono o scambio di beni senza passaggio di denaro) o aiutando le associazioni che si occupano anche della riparazione di beni vari; 8) realizzare nei diversi quartieri le Case dell'acqua e le Case del Latte.


LA CITTA’ DELLE CULTURA, DELL’EDUCAZIONE E DELLO SPORT Melegnano ha una lunga tradizione di servizi al cittadino: educativi, culturali, sociali, sportivi. Scuola, cultura e sport sono stati però ridotti dall’attuale amministrazione, che ne ha tagliato i finanziamenti, proponendo nel contempo una politica di bassa qualità. Sorte migliore hanno avuto i servizi alla persona, anch’essi però fatti oggetto di alcune limitazioni di spesa. Compito della nuova amministrazione sarà quello di rilanciare i servizi e le attività comunali, a cominciare dalla scuola, ripristinando i finanziamenti tagliati. Cultura e sport hanno necessità di nuove proposte, di concludere la ristrutturazione degli immobili e farli funzionare al meglio. La cultura e i suoi istituti (castello, biblioteca, sale polifunzionali) devono avere un ruolo centrale nella crescita dei cittadini e possono essere occasioni di sviluppo economico della città.

6. IL SISTEMA SCOLASTICO LOCALE In questo periodo storico, in cui lo Stato, attraverso una riforma fatta solo di tagli, dimostra di non credere nell’istruzione e di non investire sul futuro degli italiani, il Comune, al contrario, deve fare la scelta di valorizzare il servizio pubblico e dare sostegno all’educazione. A Melegnano da anni è stata attuata la scelta di sostenere attivamente ed economicamente le scuole statali e non statali, offrendo e ampliando in questo modo servizi a vantaggio delle famiglie. Questa politica deve continuare; ma la nuova amministrazione dovrà anzitutto caratterizzarsi per l’impegno a favore della scuola pubblica, perché è lo strumento fondamentale non solo dell’istruzione, ma anche della formazione del cittadino come soggetto cosciente dei propri diritti, dei doveri civici e di relazione sociale. Negli anni del centrodestra la scuola, sia pubblica sia paritaria, è stata penalizzata con minori risorse, in particolare per quanto attiene le manutenzioni e le convenzioni. Occorre quindi ridefinire gli stanziamenti di bilancio e agire sul Piano del diritto allo studio per il miglioramento dei servizi.

Promuovere il sistema educativo - L’attività educativa riveste un ruolo centrale: per questa ragione si propone il progetto “Melegnano Città Educativa”. Non uno slogan, bensì l'affermazione della consapevolezza della necessità di un intervento razionale per tutelare i diritti dei bambini e delle bambine, definendo linee di intervento, politiche e progetti pluriennali. Progetti da realizzare attraverso un “sistema organizzativo” elaborato dagli assessori di riferimento (Educazione, Cultura e Servizi sociali), in collaborazione con un nucleo operativo formato dagli operatori dell’ufficio, da rappresentanti dei genitori, dei docenti e delle associazioni. Il nucleo operativo svolgerà il monitoraggio costante delle iniziative e creerà opportunità di scambio e di confronto tra i diversi attori impegnati in questo ambito. Una città educativa è una città della quale non vergognarsi di fronte ai bambini: una città sostenibile per l’ambiente e per le relazioni che vi si intrecciano, in cui ci si confronta e si creano alleanze. E’ una città fondata sulla partecipazione collettiva e sull’attenzione, la cura e l’impegno degli amministratori per migliorare la qualità della vita di bambini e degli adulti. In cui si dà voce ai bambini ascoltandoli e coinvolgendoli direttamente in progetti e iniziative che consentano loro di appropriarsi della città in ogni senso. L’intervento culturale-educativo dell’ente locale a favore dell’infanzia sarà impostato su grandi aree che riguardano: il benessere fisico e psicologico, l’ambiente socio-culturale, la comunicazione, l’espressione artistica e il gioco, l’integrazione sociale. Al fine di fornire a tutti pari opportunità di apprendimento e di sviluppo psico-sociale, proseguirà l’intervento con percorsi di psicologia scolastica, educazione alla salute alimentare, orientamento scolastico e professionale, integrazione sostegno e promozione degli alunni a rischio di esclusione sociale o emarginazione. Nell’ambito delle politiche per il Diritto allo studio e alle Pari Opportunità, il Comune ha il compito di supportare il sistema scolastico fornendo finanziamenti, sia per incrementare le positive esperienze realizzate negli anni precedenti, sia per migliorare il servizio erogato agli studenti in collaborazione con gli organismi scolastici. Per quanto attiene alle attività comunali in tema di Diritto allo studio si confermano i servizi e le attività oggi in atto presso le scuole dell’obbligo, con l’impegno a migliorare l’offerta ai ragazzi e alle famiglie. Inoltre, il Comune si impegna a: 1) prevenire i disagi scolastici, con diversi progetti mirati alla prevenzione nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie di 1° e 2° grado e nelle scuole superiori presenti in città; 2) collaborare con le istituzioni scolastiche, associazioni di genitori e istituzioni del Comune per utilizzare al meglio le risorse umane ed economiche a disposizione; 3) attuare progetti per la disabilità; 4) coinvolgere le


istituzioni pubbliche nel redigere progetti di prevenzione; 5) porre attenzione alla formazione di futuri cittadini consapevoli dei propri diritti-doveri; 6) cogliere le nuove necessità delle famiglie offrendo servizi aggiuntivi all’orario scolastico; 7) aumentare le risorse del protocollo d’intesa con gli istituti statali; 8) mantenere la convenzione con le scuole dell’infanzia paritarie; 9) nel finanziamento di progetti e dell’offerta formativa, rivolta a tutte le scuole di Melegnano, statali e paritarie, si dovrà collaborare con il personale docente; 10) per le scuole superiori si dovrà interagire anche con gli studenti per saper cogliere ogni fermento e valorizzare le loro proposte. Il Comune dovrà inoltre provvedere alla manutenzione programmata degli edifici scolastici, mentre le politiche educative comprenderanno anche interventi di manutenzione programmata delle strutture scolastiche e del tempo libero, di abbattimento delle barriere architettoniche, nonché interventi per fruizione di spazi pubblici adeguati. Il Comune, secondo tali principi, deve reimpostare un rapporto di forte collaborazione con i due istituti scolastici comprensivi "Dezza" e "Frisi", rapporto che riguarderà la gestione degli edifici, il servizio mensa, il diritto allo studio, i servizi a domanda individuale, i libri di testo. Per il servizio mensa vi è la necessità di migliorare qualità e incisività dell'azione della Commissione mensa, mediante l'assistenza dietistica. Per il Diritto allo studio, vi è la necessità di ricostruire gradualmente il valore economico dei trasferimenti del Comune sulle progettualità scolastiche (circa 30% in meno sull'anno 2010) e stabilire che i servizi dovranno essere rivolti alle disabilità diretta (fisici) e indiretta (sensoriali). Per i servizi a domanda individuale, occorre dar vita ai servizi complementari "pre-scuola" e di "prolungamento scolastico" (scuole dell'infanzia e primaria), molto richiesti da parte delle famiglie.

7. MELEGNANO POLO DI CULTURA Le istituzioni socio-culturali nate in questi anni anche sotto la spinta delle ristrutturazioni del patrimonio pubblico (castello, biblioteca, cinema, centro giovani, centro associazioni) fanno di Melegnano un polo di cultura che deve essere valorizzato e sviluppato. In modo particolare il Comune dovrà porre attenzione all’intensa vita sociale che si svolge in città nelle ore serali, promuovendo relazioni tra le attività culturali e la socialità urbana.

Tutelare e valorizzare gli investimenti culturali - Il comune di Melegnano ha un notevole sistema di istituti culturali che vanno valorizzati con politiche che abbiano il carattere della continuità. Il castello mediceo, il museo storico in esso contenuto e le aree circostanti vanno valorizzati quali ambiti monumentali di primaria importanza nel nostro territorio, promuovendone la conoscenza e intensificando l’attività di visita e apertura al pubblico, con particolare riferimento alle attività didattiche. Devono inoltre continuare a essere sede di manifestazioni culturali di elevato livello, svolte in collaborazione con istituzioni quali università, Regione, Provincia. Il Comune e la Provincia di Milano devono continuare la collaborazione finalizzata alla ristrutturazione e al riuso dell’ala lunga, destinata a contenere funzioni culturali e museali in campo artistico, in modo che il castello nel suo insieme divenga non solo contenitore di eventi culturali, ma istituto di produzione di cultura. L’ala corta, di proprietà comunale, andrà restaurata e riutilizzata per funzioni di carattere culturale e sociale. Le ipotesi di riutilizzo, sulle quali occorrerà lavorare, possono essere così riassunte: a) funzioni connesse alle attività culturali del castello; b) servizi a carattere consortile sovraccomunale; c) attività ricettive, anche in collaborazione con istituti universitari. Il comune di Melegnano e la Provincia di Milano dovranno inoltre valutare le forme gestionali per il complesso del castello, forme gestionali che dovranno in ogni modo prevedere la presenza determinante degli enti pubblici, poiché il castello è un bene della comunità e deve essere fruibile da tutti. Rocca Brivio, nella quale il comune di Melegnano ha una partecipazione insieme ad altri enti ed associazioni, deve diventare sede del polo turisticoculturale del territorio, con la finalità di sviluppare la vocazione turistica del Sud Milano.

Sviluppare i servizi culturali -

I servizi culturali del comune di Melegnano, in particolare biblioteca e archivio, sono già oggi di notevole qualità. Il candidato sindaco e la coalizione si impegnano a mantenere e sviluppare questi servizi poiché essenziali alla crescita educativa e culturale dei cittadini. Per quanto riguarda i servizi bibliotecari, particolare risalto andrà dato al rapporto con le scuole e alla promozione del libro e della lettura, oltreché alla normale attività bibliotecaria. L'apertura delle sale polifunzionali arricchirà il panorama degli istituti culturali cittadini e sicuramente darà impulso nuovo alla produzione della cultura in città. Il candidato sindaco e la coalizione si impegnano a trovare forme gestionali e organizzative per questa struttura che assicurino la realizzazione della programmazione cinematografica, cartelloni teatrali e musicali, teatro e cinema per le scuole, convegnistica e spazi per l’espressione artistica e


culturale delle realtà cittadine. La Palazzina Trombini, altro importante luogo culturale, dovrà essere riaperta e riprendere a ospitare le attività espositive, educative e culturali, con particolare riferimento alle iniziative svolte dalle associazioni. Allo scopo il candidato sindaco e la coalizione si impegnano a sistemare le sale interne perché siano opportunamente adibite a questi scopi .

Sviluppare le attività culturali - Le attività culturali sono opportunità di crescita della comunità, occasione di socialità e possono anche avere un’importante ricaduta economica legata al turismo di carattere culturale. Melegnano, che già si caratterizza come centro con importanti testimonianze artistiche e storiche, deve sviluppare anche programmi culturali in grado di catturare attenzione e visitatori. Particolare importanza nell’elaborazione e nella realizzazione dei programmi culturali deve essere data alla continuità dell’azione, con iniziative ed eventi non episodici, ma continuativi negli anni, e alla collaborazione con istituti di cultura e con università in grado di dare respiro ampio alle proposte. Le attività culturali e del tempo libero dovranno inoltre tenere conto del particolare tessuto sociale di Melegnano, formato in larga parte da persone anziane, ma anche essere indirizzate al coinvolgimento dei giovani che animano l’intensa vita serale della città, con capacità di produzione di nuove forme di cultura. Il Comune riprenderà le attività di arena estiva cinematografica nel Cortile d'Onore del castello.

Valorizzare il museo storico - Il museo storico e il castello devono essere promossi e valorizzati anche in funzione della ricerca storica che può essere connessa con le attività museali e con quelle archivistiche. Melegnano è infatti una città storica e come tale l’amministrazione ha il dovere di promuovere le indagini sulla storia della città.

Sale polifunzionali. Prioritaria, per la cultura melegnanese, dovrà essere l’apertura delle sale polifunzionali, con un progetto non solo gestionale, ma anche culturale. Le sale polifunzionali dovranno essere caratterizzate da una programmazione cinematografica, ma anche da un progetto culturale più ampio, che comprenda attività teatrali, musicali, di teatro scuola e cinema ragazzi, di rapporto con le associazioni locali. Le sale polifunzionali sono destinate a diventare un vero istituto di produzione culturale, da affiancarsi al castello, alla biblioteca e alla palazzina Trombini, per completare l’offerta culturale della città.

8. LO SPORT A MELEGNANO Lo sport di base rappresenta una risorsa importante per la nostra città, che va incentivato, sostenuto, aiutato nelle forme possibili, dirette e indirette. Con risorse per lo svolgimento delle attività sportive, con interventi manutentivi degli impianti pubblici, con iniziative a sostegno dello sport locale, compresa l'annuale Festa dello Sport. In questi anni, l’amministrazione di centrodestra si è limitata a enunciare grandi opere, tagliando nei fatti gran parte dei finanziamenti al bilancio dello sport. Nella ripresa di attenzione alle attività manutentive degli immobili comunali, gli impianti sportivi dovranno godere di una particolare cura. Si dovranno sperimentare forme di collaborazione e comunicazione facilitate tra i responsabili delle associazioni sportive e gli uffici comunali, allo scopo di rendere efficace ed efficiente l'intervento manutentivi comunale. Nella revisione del Pgt vigente, all'interno del Piano dei Servizi, anch'esso da rivedere, sarà necessario verificare la risposta ai fabbisogni sportivi in termini di strutture comunali, anche in una logica intercomunale, e alle modalità di reperimento delle risorse finanziarie derivanti dalle trasformazioni urbanistiche a favore delle stesse strutture e attrezzature sportive.

9. LA SICUREZZA, MODERNO DIRITTO DI CITTADINANZA Melegnano, nonostante i proclami del centrodestra, non ha migliorato le condizioni di sicurezza, anzi è una città sempre meno presidiata dalla Polizia locale. Occorre ripensare al concetto di sicurezza senza presupposti ideologici, come moderno diritto di cittadinanza, concependo un modello di città libera, aperta, ma sicura. Centrale sarà l’apporto della Polizia locale: la nuova amministrazione dovrà prioritariamente rimuovere le condizioni di conflitto con i lavoratori e prevedere la riorganizzazione del settore.

Città aperta e sicura - Occorre porre grande attenzione al funzionamento della città nelle ore serali e notturne, dimenticata da parte dell’amministrazione comunale. Serve pertanto la conoscenza esatta dei fenomeni (sosta selvaggia, disturbi alla quiete, incidentalità, luoghi a rischio...), la mappatura delle criticità, il monitoraggio dei fenomeni per giungere in tempi brevi al “Piano


comunale per la quiete e la sicurezza serale e notturna della città”. La città sicura si realizza anche arricchendo la città stessa di momenti di aggregazione culturale, del tempo libero, ricreativo dedicati alle differenti fasce di popolazione e ai giovani in particolare, presenti in grande numero nelle piazze cittadine. Occorre coniugare, nelle serate affollate di giovani, socialità e cultura offrendo loro altre occasioni di socialità diverse dagli esercizi pubblici. Nella città sicura del centrosinistra non troverà spazio la presenza delle forze armate per opere di pattugliamento; mentre al contrario, nella città sicura del centrosinistra, deve trovare spazio l’integrazione e la forte collaborazione tra tutte le forze dell’ordine presenti nel nostro Comune, per battere l’illegalità, la contraffazione, l’abusivismo, il vandalismo, la micro-criminalità.

10. LA CITTA’ DEI DIRITTI, DELLE DONNE, DEI GIOVANI E DELL'INNOVAZIONE Le politiche dei diritti di cittadinanza vanno rilanciate. C'è l'impegno a elaborare politiche per le pari opportunità, l’integrazione culturale, le politiche di accoglienza e i diritti civili collettivi e singoli. Politiche che dovranno essere effettuate con associazioni, consulte e soggetti sociali operanti su questi temi.

Politiche di genere. L'Amministrazione dovrà orienterà le politiche comunali verso l’uguaglianza tra uomini e donne. Decisioni politiche che appaiono neutre rispetto al genere possono avere un impatto diverso sulle donne e sugli uomini, anche se tale effetto non è né voluto né previsto, perché esistono diversità sostanziali nella vita delle donne e degli uomini che rafforzano le disparità già esistenti. Strumento per un nuovo governo sarà in particolare il Bilancio di genere, per favorire e garantire: 1) il perseguimento di politiche pubbliche caratterizzate da una maggiore giustizia distributiva; 2) il mezzo per raggiungere un utilizzo più efficace ed efficiente delle risorse, identificando i diversi gruppi di destinatari; 3) un modo per migliorare l'efficacia e la trasparenza dei servizi forniti. Il Bilancio di genere organizza e ristruttura entrate e uscite al fine di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne, nella prospettiva di uno sviluppo umano e sociale paritario tra i generi. La nuova amministrazione dovrà anche attuare un intervento sui tempi e sui servizi della città teso a promuovere un equilibrato rapporto tra lavoro e cure parentali: la cura dei piccoli, degli anziani e dei disabili non deve gravare solo sulle spalle delle donne; è necessario cambiare l’organizzazione dei servizi per facilitare la conciliazione tra lavoro e cura. Sui tempi incidono molto le necessità di spostamento dei genitori-lavoratori e gli orari di asili nido e scuole della prima infanzia. La nomina della Giunta e l’attribuzioni degli incarichi di governo dovranno essere effettuati nel rispetto della democrazia paritaria e del principio della rappresentanza dei cittadini e delle cittadine.

Politiche giovanili. Obiettivo dell’amministrazione è aiutare i giovani a entrare nella società come attori della loro vita. La nostra città propone ai giovani una serie di attività, che dovranno essere ampliate per favorire la loro relazione con i quartieri e le scuole e per sviluppare dei progetti su temi d’interesse generale come ambiente, cultura, salute, prevenzione. Il Centro di aggregazione giovanile (Spazio Milk), servizio di eccellenza del Comune, dovrà essere potenziato anche con nuovi finanziamenti. Il Comune, nelle proprie politiche giovanili, dovrà coinvolgere gli enti attivi sul territorio in un progetto collettivo, declinato sull’intera città, per meglio rispondere alle problematiche e ai bisogni dei giovani. La futura amministrazione non dovrà avere solo un ruolo pedagogico, ma dialogherà con i giovani e punterà sulla loro capacità di auto organizzarsi, anche attraverso la crescita della Consulta Giovani nel suo ruolo di organismo partecipativo che stimoli gli interventi sociali, culturali, formativi, sportivi rivolti ai giovani e mantenga relazioni continuative con le agenzie formative esistenti sul territorio.

Wi-fi, banda larga, Internet - La città e le sue strutture si devono innovare e offrire, oltre ai tradizionali, anche nuovi servizi utili alla comunità che utilizza internet e i social-network. Occorre dotare alcuni edifici comunali (centro giovani, biblioteca, castello, piscina, Comune...) di collegamenti wi-fi, un servizio che dovrà successivamente essere esteso all'intera città. Il sito internet del Comune dovrà cambiare presto pelle, diventare dinamico, rapido e colloquiale. Le sedute di Consiglio e di Commissione verranno video-riprese e visionate dal sito comunale. Serve promuovere l’e-democracy, inserendo, negli statuti e nei regolamenti, strumenti finalizzati a forme dirette di consultazione dei cittadini, anche sulla rete internet, e per raccogliere informazioni su condizioni di strade, scuole, parchi, giardini, semafori, passaggi pedonali, micro


delinquenza, funzionamento dei servizi pubblici, sicurezza del lavoro. Occorre anche creare un sistema di controllo permanente, svolto da cittadini e utenti dei singoli servizi, su qualità, efficacia e rendimento, attuando la legge che prevede un ruolo specifico delle associazioni dei consumatori.

11. VALORIZZARE IL COMUNE, IL FUTURO DI MEA In un momento di grande difficoltà economica come quello che stiamo attraversando, sarà preciso impegno valorizzare al meglio la principale risorsa dell’amministrazione comunale, costituita dalla capacità e dalle competenze del suo personale, le donne e gli uomini che vi lavorano. Dovrà essere superata l’ideologica “demonizzazione” della pubblica amministrazione, e restituita piena dignità agli operatori e ai funzionari che sono i primi collaboratori del sindaco. In questo modo si potrà anche dimostrare come, restando pubblica, come previsto dai recenti referendum, la gestione di alcuni servizi essenziali, se sorvegliata con assoluto rigore e correttezza, possa garantire risultati economici altrettanto validi e di maggiore equità sociale. Ciò nel nome dell'idea di “bene comune” e di gestione pubblica dei servizi capace di coniugare efficacia ed equità, dinamismo e difesa di valori collettivi. Infine, nella logica della collaborazione intercomunale, per razionalizzare e qualificare le capacità tecniche e amministrative comunali, occorre pensare e organizzare alcuni servizi tecnici e finanziari su scala territoriale.

Una risorsa strategica - Nonostante gli scorpori avvenuti di recente, MEA spa rappresenta un risorsa strategica per il Comune e per la comunità locale. Mea deve caratterizzarsi sempre quale società pubblica dei settori dell'igiene urbana e dell'energia. Ampliando da un lato la sua operatività anche in altri Comuni della zona, oltre a Melegnano e Vizzolo, e riprendendo un percorso interrot to dall'attuale gestione di centrodestra in materia di sviluppo nel settore energia, specie di quelle alternative. Mea, in prospettiva, potrebbe diventare una tecnostruttura in grado di operare nel settore dell'energia per committenti pubblici e privati. Nel campo dell'igiene urbana, Mea deve mettere in pratica le indicazioni del Comune per quanto concerne gli obiettivi di città pulita e di raccolta differenziata. In particolare del mercato ambulan te bisettimanale, che ancora rappresenta una criticità per quanto concerne pulizia, ordine, rispetto delle ordinanze e dei regolamenti comunali.

12. LA FIERA DEL PERDONO, ROCCA BRIVIO E IL SUO FUTURO Verso la Fiera del melegnanese - La Fiera del Perdono identifica Melegnano e il Sud Milano per i suoi contenuti storici, culturali e religiosi, che ancora resistono ai tempi. Occorre che la Fiera, nel mantenere i suoi caratteri di fiera agricola, ripensi il proprio futuro e trovi un forte aggancio ai temi della sostenibilità ambientale. La Fiera deve anche ritrovare un pareggio dei conti economici, come nel passato. Infine, deve sapere dialogare con il territorio circostante, con le amministrazione comunali vicine per iniziare a condividere iniziative culturali, ricreative e sportive in una logica intercomunale e di territorio del melegnanese.

Rocca Brivio pubblica - La società di gestione di Rocca Brivio, a maggioranza pubblica, dovrà sapere offrire soluzioni ai problemi che affliggono la storica struttura. Il Comune, nel confermare la propria presenza all'interno della società, e nella logica di politiche culturali intercomunali, dovrà impegnarsi alla ricerca di soluzioni che sappiano garantire e ridare un ruolo a un bene storico che appartiene alla comunità del Sud Milano nel suo complesso.

13. VERSO LA CITTA' METROPOLITANA Oltre la Provincia - Il nostro Comune sostiene il superamento della Provincia e la creazione, in tempi brevi, della Città metropolitana. Quindi sosterrà sul piano politico e istituzionale le proposte di riforma che andranno nel segno della creazione della Città metropolitana.

Melegnano, febbraio 2012


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