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PREFAZIONE “[...] E a ciò dare a intendere, si vuol sapere che le scritture si possono intendere e deonsi esponere massimamente per quattro sensi. L’uno si chiama litterale, [e questo è quello che non si stende più oltre che la lettera de le parole fittizie, sì come sono le favole de li poeti. L’altro si chiama allegorico,] e questo è quello che si nasconde sotto ’l manto di queste favole, ed è una veritade ascosa sotto bella menzogna: sì come quando dice Ovidio che Orfeo facea con la cetera mansuete le fiere, e li arbori e le pietre a sé muovere; che vuol dire che lo savio uomo con lo strumento de la sua voce fa[r]ia mansuescere e umiliare li crudeli cuori, e fa[r]ia muovere a la sua volontade coloro che non hanno vita di scienza e d’arte: e coloro che non hanno vita ragionevole alcuna sono quasi come pietre. E perché questo nascondimento fosse trovato per li savi, nel penultimo trattato si mosterrà. Veramente li teologi questo senso prendono altrimenti che li poeti; ma però che mia intenzione è qui lo modo de li poeti seguitare, prendo lo senso allegorico secondo che per li poeti è usato. [...]”
(Citazione da “Convivio”, 1304-07, di Dante Alighieri. Il brano apre il primo capitolo del secondo libro ed è comunemente noto come “I quattro sensi delle scritture”1)
Questo è il motivo per cui, nella mia ricerca sull’Europa, la parola “Europa” compare solo due volte. O per cui non viene citato il nome di Altiero Spinelli, sebbene tutta sia nata da una sua affermazione. A prima vista, questo lavoro, in effetti, sembrerebbe parlare di tutto. Fuorché di Europa. Tranne qualche breve nota, infatti, il testo che segue racconta di una signora in stato semi-vegetativo. Eppure, io ho passato molti pomeriggi a leggere libri ed articoli sull’UE. Perché quindi nascondere la ricerca, per far vedere un semplice (solo in apparenza) dialogo? Perché ho pensato che, non potendo aggiungere nulla alle parole dei grandi studiosi, fosse possibile fare: 1. Un accurato riassunto, che metta insieme le fonti “ufficiali” (Spinelli, Morelli, Machiavelli...) e faccia un discorso complesso e lucido; 2. Qualcosa di non tradizionale, che mischi fonti diverse (quelle “ufficiali” di sopra con altre considerabili meno “consuete”, come Mary Poppins, Isabella Santacroce o Marlene Dietrich) per ottenere qualcosa di più scorrevole alla lettura superficiale, ma non meno complesso e denso di contenuti, ad una più approfondita. Io ho scelto la seconda via. Per evitare di annoiarvi, e per provare qualcosa di differente. Ciò che state per leggere, pertanto, è una ricerca di storia-politica-filosofia-sociologia-e-chi-più-ne-ha-più-nemetta; solo in forma più originale.
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Dante Alighieri, Convivio, citato in Il filo rosso vol I, a cura di Santagata, Carotti, Casadei, Tavoni; Laterza Editori, Bari, 2006.
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Perché la scelta del dialogo, tra tutte le opzioni alternative? Perché, appena ho letto la traccia, con il suo “analizzate e commentate” mi è venuto in mente Socrate. Nella famosa “pars maieutica”2 egli cercava la verità. E pensava di poterla trovare solo discutendo con qualcun altro. Questo lo rendeva il più saggio tra gli uomini3: il confronto. Perciò, ho pensato che solo con un dialogo che veda contrapporsi idee diametralmente opposte si potesse analizzare adeguatamente l’affermazione di Spinelli. Ho cercato di mettere, in questo testo dai toni spesso scherzosi, quante più riflessioni possibili. I protagonisti, infatti, rappresentano una determinata figura storico, ente, o corrente di pensiero. Non è difficile individuare a chi si riferiscono molti dei caratteri di questa pièce bizzarra. Le parole che tali “attori” dicono nel mio dialogo, però, non sempre sono coerenti con le idee del personaggio a cui si riferiscono. Ma sono le parole che, a mio parere, la categoria rappresentata dal carattere avrebbe detto. Quindi, il Passante di cui leggerete non sarà solo un Uomo vissuto tanti secoli fa, ma rappresenterà a sua volta una filosofia le cui parole sono state trasposte in linguaggio moderno (per evitarvi di leggere un dialogo scritto in italiano trecentesco). Forse è poco chiara questa spiegazione ma credo che capirete ciò che intendo dirvi, leggendo. Devo, inoltre, aggiungere qualcosa sul contenuto politico-ideologico della pièce. La posizione che verrà adottata da molti partecipanti al dialogo sarà difficilmente condivisibile, quasi tutti, infatti, hanno idee assai estremiste e poco convenzionali. Spesso contrastanti. Perciò, a colui che volesse conoscere la mia posizione, consiglio di non associarmi completamente (inteso come “del tutto”, difatti io mi trovo un po’ a metà strada tra i contendenti) a nessuno dei caratteri del dialogo; perché i loro pensieri sono volutamente esagerati, io sono assai più moderato. Per farcire il tutto, decorerò questo dialogo con alcune foto da me scattate ed elaborate in varie città europee (Parigi, Londra, Palermo, Gort (piccola cittadina irlandese), Valencia, Firenze) che, a mio parere, rappresentano alcuni concetti inerenti alla ricerca. Ora non mi resta che dare il via ai miei folli attori, che attendono impazienti l’inizio della rappresentazione ed augurarvi buon divertimento e non solo.4
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La parte del discorso in cui, assieme all’interlocutore, cercava di ottenere risposte alle proprie domande. Così lo definì l’oracolo di Apollo, citazione da “Apologia di Socrate” di Platone. Platone, Apologia di Socrate, Bompiani, Milano, 2000. Traduzione di Giovanni Reale. 4 Grande importanza hanno le note. Esse non solo citano alcune delle fonti delle mie parole, ma aggiungono delucidazioni e riflessioni. Saranno tutte scritte in terza persona, ed io mi chiamerò “autore”, come se fossero state scritte da un commentatore. Ciò, per dare una maggiore verosimiglianza allo scritto. Oltre alle citazioni compariranno anche delle “ispirazioni”. Con questo l’autore (io) vuole indicare gli scrittori a cui si è ispirato per determinati frasi, tratte o ispirate da libri di narrativa o romanzi. 3
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INTRODUZIONE INTERPRETATIVA (DA LEGGERSI O PRIMA O DOPO LO SPETTACOLO) Ho sempre giudicato un autore che dà un’interpretazione ufficiale di un proprio testo come assassino. La bellezza di uno scritto, credo, risiede nella gamma di diverse interpretazioni che il lettore può dare. Più essa è vasta, più l’opera è viva ed emozionante. Perciò, un testo dovrebbe calzare su quante più persone possibili, in modo da si adatti ai loro pensieri e prenda ogni volta una sfumatura differente. Con ciò, però, devo fare una differenza tra chi usa allegorie e chi è sibillino. Mentre il primo tiene vaghi e diversamente interpretabili alcuni passi, il secondo cela il significato stesso di modo che sia il lettore a conferirgli un senso. Quest’ultimo modo mi sembra poco onesto: perché lascia al lettore l’onere della riflessione. Quindi, ho cercato di prediligere il primo. Bisogna, però, ricordarsi che ciò che vi accingete a leggere non vuole essere un romanzo simbolista, ma una ricerca “ascosa sotto bella menzogna”5. È quindi necessario che vi fornisca una delle chiavi interpretative possibili. Invitandovi a trovarne altre. Essenzialmente, l’impresa più complicata è determinare a chi corrispondano i vari personaggi. Tutti cercano di avere una loro identità, ma io focalizzerei l’attenzione solo su quelli principali. Difatti, sono una ventina solo le parti in cui viene divisa la protagonista, VEG; sarebbe impensabile spiegare tutto di tutte. L’indiscussa star, VEG, è l’Europa. Il momento in cui è ambientato il dialogo, 29 maggio 2005, è la data della sua morte. È il giorno in cui il referendum francese ha bocciato la costituzione europea. Ciò causa una schizofrenia acuta nella paziente, che si scinde in tutte le sue anime. Tutto nasce da VEG e si conclude con VEG. Le riflessioni sull’Europa, quindi, saranno fatte da VEG od in funzione di VEG. Tutti i personaggi hanno una sigla identificativa, partirei da essa per identificare un personaggio chiave, l’ultimo a comparire in scena. MCM può rappresentare o il ‘900 (MCM, in numeri romani) oppure Altiero Spinelli. Identificare entrambi come “morti che camminano malinconici” è un’accusa nei confronti degli anti-europeisti. Difatti credo che loro non abbiano appreso nulla dal passato secolo di guerre, e dalle parole di Spinelli. Mentre sono stati pronti ad ascoltarle, e magari hanno finto approvazione, appena morto Spinelli hanno tradito la sua vita non considerandolo. Mi è sembrato, infatti, 5
Dante Alighieri, Convivio, originale del 1304-1307, citato in “il filo rosso”, di Santagata Carotti Casadei e Tavoni, Laterza, 2006, Roma-Bari.
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che nelle opinioni dei ben-pensanti e delle masse stia via via scemando la voglia di europeizzazione che ha caratterizzato lo scorso secolo. L’arrivo dell’euro, per fare un esempio, ha reso invisa l’UE a moltissime persone. Tutti gli allarmi “euro=caro-vita” non han fatto altro che fomentare questa fobia. Abbastanza cieca, perché non si può individuare ogni male nelle monetine con l’Uomo di Vitruvio. Si pensi solo all’aumento del prezzo della benzina, od al crollo delle torri gemelle. È plausibile prenderli in considerazione come cause. Così credo, per lo meno. E così crede anche il mio personaggio preferito: VEG2. Esso è la prima delle anime di VEG di cui voglio parlarvi. Un’economista cinico, politicamente scorretto, avente come ideale unico il profitto. I suoi ispiratori sono diametralmente opposti: Marx e Smith. Comunismo e liberismo. Si riconduce a Marx, perché mette l’economia al centro del dibattito come “struttura”; al liberismo soprattutto novecentesco perché crede nell’economia che avvantaggia gli intraprendenti, aborrendo ogni forma di Welfare e intervento statale (o federale). I motivi per cui desidera compattezza per l’Europa, quindi, sono prettamente economici. Opposto, invece, VEG4. Esso rappresenta la gente. L’ossessione per il politically-correct e l’ambientalismo. Ma è anche un po’ il sogno. Ossia, la convinzione che l’Europa possa stare insieme per ideali (quali amore e fratellanza). Profondamente anti-militarista, si ispira alla superficialità di certi giornalisti e di buona parte del Mondo. Un Mondo meno corrotto, se si vuole, e forse più puro ed illuso. Ma anche un Mondo ipocrita, che usa gli ideali come mera demagogia. Più controverso, VEG1. Anche più discutibile. Ammetto di esser stato un po’ anticlericale nell’elaborare questo personaggio. Esso, la Chiesa, dà un’immagine abbastanza negativa di questa entità. Vorrei invitarvi a prescindere dalle vostre convinzioni ed a considerarlo per ciò che è: una caricatura. Esagera il tono un po’ arrogante e lapidario di certi personaggi politico-religiosi di oggi. Proprio come una caricatura calca la mano sui difetti (dovreste vedere quella che hanno fatto a me, con un naso chilometrico sproporzionato!), ho voluto dipingere VEG1 come belligerante ed ottuso. Ma questo non vuol dire che così sia fedele alla realtà (così come non ho un naso enorme!). Anche la citazione del libro di Gioele, Bibbia, è una provocazione. Leggendo i Testamenti, infatti, si trovano molti passi “scomodi” che comunemente si cerca di celare. La critica vuole essere riassumibile in queste parole: “perché certe affermazioni bibliche sono elise, altre ben marcate?”. Ma il mio non vuole essere un tema di teologia o etica, perciò vi lascio questa domanda, senza più discuterne. Puramente una macchietta, invece, VEG10. Un personaggio inutile, o essenziale, che ogni tanto spunta augurando la morte a destra e manca. Non so nemmeno io come considerarlo. Forse, è solo un’irriverente voce che spezza la tensione retorica dei dialoghi, forse la sua ultima battuta è la più importante del dialogo e tutte le sue intromissioni servono solo a prepararla. Come nei polizieschi, in cui il colpevole compare di tanto in tanto impercettibilmente, così VEG10 turba la quiete del dialogo, per poterlo concludere con pathos. 5
Gli altri VEG, sono minori. Nei momenti in cui ci saranno tante voci a sovrapporsi, perciò, vi consiglio di ricordarvi solo il ruolo di VEG1,2,4. Non è indispensabile ricordarsi a cosa si associano gli altri. Ovvio, invece, è il riferimento a Dante Alighieri nel Passante Mica Qualunque. Forse ho peccato di grande hybris a mettere in bocca dal padre della lingua italiana parole come: “molto più pazza assai”. Ho voluto scherzare, dandogli una parlata sgrammaticata e assolutamente non coerente con il suo linguaggio trecentesco. Anche storpiando alcuni suoi versi celebri. Mi perdonino l’Accademia della Crusca, e magari coloro che ritengono più sacra della Bibbia la Commedia. A ben pensarci, il Passante Mica Qualunque è Dante ma soprattutto vuole essere una persona ragionante. Mentre le VEG litigano per la supremazia, PMQ cerca di porre fine all’irrazionalità del dibattito e le conduce alla retta via. Fa da maestro e guida sapiente, come Virgilio, in questo viaggio nei meandri della schizofrenia. Perciò, le sue idee non sono perfettamente coerenti con quelle del grande scrittore. Ma sono una sorta di ragionamento utile a far avanzare VEG. Penultima, la Signora delle Pulizie Anziana. Il suo personaggio voleva rappresentare l’Italia, inizialmente. Dandole un accento prima torinese, poi romano con toni dialettali diversi voleva essere l’allegoria del Bel Paese (detto così, mi sembra più un formaggio!). Ma è sfociata in qualcosa di più. Vorrebbe rappresentare anche la debolezza in genere, non solo quella italiana. È un personaggio poco coerente, spesso depressa ed oppressa, ma con un tono abbastanza fiero ogni tanto. Non è forse così, la nostra bella patria? Ultimissimo, X, ICS, Io Che Scrivo. Una sorta di narratore esterno, che descrive le scene e tira le redini di quest’auriga. L’acronimo ICS mi piace molto, perché identifica chi scrive come x, un’incognita. Perché sono l’unico (in questo dialogo) che non conoscete. Non ho potuto, per ovvi motivi, strutturare il lavoro in paragrafi. L’evoluzione del discorso è lenta e graduale; ma si incentra in una prima parte sulla guerra e sul perché aborrirla; poi, sulle origini comuni e l’identità culturale; poi, sui limiti dell’Europa; infine, su ulteriori vantaggi portati dall’UE. La conclusione, vede le arringhe finali dai pezzi grossi della rappresentazione. Ah, ultima (lo giuro) considerazione: la lingua parlata da molti dei personaggi è sgrammaticata ed ha una leggera inflessione piemontese. Avete presente quei jeans tutti rovinati da 200€? C’è sempre un’etichetta a fianco con la marca e la spiegazione del fatto che –il prodotto ha subito un trattamen-
to speciale al fine di garantire l’originalità del risultato. Non si possono garantire standard di omogeneità. Esso è volutamente macchiato, lacerato, strappato e sporco.- Ecco. Facciamo finta che questo scritto sia un pantalone. Ora, porrò fine a questi assillanti preamboli, lasciandovi al dialogo vero e proprio. Qualora troviate altre chiavi interpretative, vi invito a seguire quelle più che le mie. Buona lettura! 6
PERSONAGGI Procace Infermiera (P.I) Respiratore. Un Chirurgo Bigotto (C.B) Un Passante Mica Qualunque (PMQ) Io Che Scrivo (ICS) La Vegetativa (VEG1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15...) Signora della Pulizie Anziana (SPA) Un Morto che Cammina Malinconico (MCM)
LO SPETTACOLO P.I: La stiamo…6 C.B: Pronti con il defibrillatore! P.I: Pronti! C.B: Scarica!
Bzz, fa l’aggeggio.7
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... perdendo dottore! Questa nota serve solo ad attirare la vostra attenzione sulle note stesse. Prendetele come un ennesimo personaggio, che spiega e cita. Perciò, sebbene spezzino il ritmo, l’Autore le trova essenziali. Per i riferimenti bibliografici, leggere la parte in vinaccia corsivo. Oppure consultare l’appendice bibliografica estesa (ABE). 7 Ispirato da “On est toujours trop bon avec les femmes”. Raymond Queneau, Troppo buoni con le donne, ET, Torino, 2000. Originale pubblicato nel 1968 per la Gallimard. Tradotto da Clara Lusignoli.
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C.B: Scarica!
Bzzzzzz, più intenso, fa l’aggeggio. C.B: Aumenta l’amperaggio! PMQ: L’avevo sempre detto, io, che era schizofrenica. Bzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, fa il defibrillatore, lasciando scappare alcune scintille purpuree.
La Vegetativa, Gort.
Diiiiiiiiiiiiiiiiiin, fa l’encefalogramma. P.I: L’abbiamo persa, dottore! C.B: Da buon cattolico, non voglio accanimento terapeutico. P.I: Ma, dottore, è una signora assai importante! Non può lasciarla morire! C.B: Le mie radici mi impediscono di scendere a compromessi.8 PMQ: Ah, sentiva le voci quella lì! Non mi sorprendo che si sia ammazzata! C.B: Decreto la morte della paziente. Data della morte, 29 maggio 20059. Ora del decesso... che ore sono, procace infermiera? P.I: Ma sì, non badiamo a queste sottigliezze. Tanto, morta per morta. PMQ: Soffriva di disgregazione dell’io, la tapina, non mi sorprende abbia bevuto un po’ di omino bianco®. Con cui, forse, pensava di smacchiare alcuni punti poco puliti della sua breve vita. P.I: MA (esterrefatta)! MA! DOTTORE! GUARDI! STA RESPIRANDO! C.B: ‘Orco demonio! Ha ragione! Questa qui non crepa nemmeno a mazzate, avida com’è di dilapidare il suo patrimonio.10 P.I: E ‘mo che facciamo? C.B: Ah, io di eutanasia, non ne voglio nemmeno sentir parlare! Mica voglio andare all’Inferno, io! Attacchiamola ad una di quelle macchine, quei cosi, lasciamola lì a crepare! Tanto, Iddio è lì lì per farle tirar le cuoia! 8
Grande problema di tutti coloro che hanno a che fare con la paziente del dialogo. Data mica scelta a caso. Dovreste sapere perché, altrimenti, vi ricordo che è il giorno del referendum francese sull’approvazione della Costituzione Europea. 10 Non c’è dubbio sul fatto che per la signora morente vengano spesi molti soldi. E l’opinione comune sembra considerarli uno spreco. 9
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P.I: Sia fatta la sua volontà, chirurgo! ICS: Se ne vanno, lasciandola sola nell’asettico bianco della stanza vuota. Unico rumore, il respiratore. Che fa, Woooooooom. Wooooooom. Woooooooom. Unica compagnia, una svogliata signora delle pulizie che passa, di tanto in tanto, a controllare sia ancora viva.
ICS: Attaccata ad uno di quei macchinari ipertecnologici, di cui gli ospedali si forniscono per tenere agganciati anche al più piccolo brandello di vita coloro che, in realtà, sono più morti che vivi. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe bastato così poco ad incepparla? Insomma, il rifiuto da parte di metà di un dodicesimo dei suoi componenti l’ha rasa al suolo11! Si vede che era già fragilotta… oh, ma adesso mi sembra voglia parlare! La Vegetativa, così mi piace chiamarla, sta muovendo le pupille per dettare al pc il suo testamento! Che evento! Ascoltiamola parlare, ‘sta pazza; o meglio, ascoltiamo i suoni metallici e malinconici del sintetizzatore. VEG5: Voi già mi conoscete, almeno per sentito dire. Magari non ci siamo mai presentati; beh, in tal caso, io sono la Vegetativa. E sono bastarda. Non lasciatevi forviare dall’accezione volgare del termine, io sono bastarda nel senso stretto della parola. Sono figlia di innumerevoli padri e madri. E ciò è quantomeno bizzarro! Sono nata senza che i miei genitori mi volessero, così mi hanno sempre raccontato. Io credo che, quand’erano giovani, abbiano desiderato ardentemente un figlio. Forse, non lo volevano come me, perciò mi stanno disconoscendo. Anche perché i figli illegittimi, si sa, sono scomodi. Un buon modo per dilapidare le eredità; insomma, poveri figli legittimi, rubo loro molti fondi… Sarà per questo che i miei fratelli non mi tollerano… (riflette). Sapete, io sono anche autodidatta. Ben poco è stato fatto per educarmi, mi hanno lasciata crescere, sperando che venissi su bene. Ma, almeno, ho un buon DNA. Sono figlia dell’intelligenza e del coraggio e dell’eleganza francesi. Dell’ambizione e della temerità del Montenegro. Del senso del dovere e dell’onestà commerciale inglese. Di tutte le forze e le debolezze del GENIO italiane. Per citare la stessa fonte, mi toccherà dire che sono anche figlia del bigottismo e della cretineria austriache; o della goffaggine e pesantezza tedesche. Non che io lo pensi, eh, ma devo citare fedelmente la fonte!12 Diciamo che sono figlia delle più svariate culture. 11
I cittadini europei sono circa 800 milioni; quelli francesi 64, i belgi 10. Quindi, ad occhio e croce, 1/24 dell’Europa è contro la costituzione (stima molto approssimativa, dato che in questi numeri sono compresi anche coloro che non hanno votato). 12 La fonte è l’opera di Carlo Carrà, assai discutibile, “Sintesi futurista della guerra”. La scelta di un artista così belligerante non è casuale. L’autore vuole ricordare il passato culturale della VEG. Sintesi Futurista della Guerra, C. Carrà, 1914, citato in http://www.itcrendina.it/concorsi-regionali/0304-primaguerra/futurismo/index.htm
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VEG1: Non è vero! Una sola! VEG6: La mia! VEG3: No, la mia! VEG12: Più culture, tutte valide! VEG1: Una nazione, una cultura! VEG10: No! Possa tu morire di itterizia (caustico)! VEG4: Macchè? Sono figlia di NESSUNO (urlando, con il sintetizzatore che quasi si fonde).
Pensatore, Valencia.
ICS: Ci vuole un dio dalla macchina! Un supereroe! Accorri! Dopo quest’invocazione, entra lemme un vecchietto (settecentoquarantatre anni il 13 di giugno)13, il passante. L’osserva, freddo e lucido.
PMQ: Oh-oh! Vedete (non si sa a chi si stia rivolgendo, forse a voi che lo spiate. Ma lui non sa che esistete, quindi forse parla a sé stesso), è più morta che viva, ma schizofrenica! Paradossalmente, non trova la forza per stare in piedi, ma ne ha a bizzeffe per azzuffarsi! Certo, è uno dei disagi della schizofrenia. Ma lei è uno stadio avanzatissimo! Altroché, Francesco14! Lui che si dipingeva frammentato in immagine di sé, ideale di sé e personalità vera e propria15! Ma questa qui l’è molto più pazza assai! (occhiolino).
VEG5: (Isterica. Per quanto possa sembrare isterica una voce sintetizzata da un computer). STATE ZITTE! BASTA CON LA VOSTRA CACIARA!
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2008-743=1265. L’autore, sadico, preferisce non spiegarvi cosa successe nel 1265. Tocca a voi che leggete. Perdonatelo! 14 Petrarca. 15 Si pensi a “Pace non trovo e non ò da far guerra”. In cui si può leggere: “[…]et bramo di perire, et chieggio aita; et ò in odio me stesso, e amo altrui. Pascomi di dolor, piangendo rido[…]” (versi 10-12).. Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta, citato in Il filo rosso vol I, a cura di Santagata, Carotti, Casadei, Tavoni; Laterza Editori, Bari, 2006
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VEG4: Beh, ma tu mi provochi. Insomma, come puoi puntare al futuro e citare un belligerante come Carrà? Nella tuo bagaglio non dovrebbe nemmeno comparire il futurismo! Anche perché, ormai è passatismo, ma chérie. Non ti puoi ispirare a lui, dobbiamo sostenere Il futuro è ieri, Parigi
la pace! VEG5: Beh, è uno dei tanti. Insomma, io vorrei dare voce a tutti per prenderne il meglio. VEG10: (secco). Possa tu morire investita da una parata di elefanti della Orfei.16 Non è possibile accontentare tutti. VEG2: Ordunque. Non perdiamo tempo con blablablà inutile. Ideali, paroloni, concetti astratti; lasciamoli ai politicanti. Noi vogliamo fatti. Ed un motivo di coesione deve essere un fatto! VEG5: Ah sì? E dimmi quale. VEG2: Detto fatto. Orbene, Il nostro è un patetico matrimonio di interessi, non mentiamo. Sapete la storia dei regni d’Aragona e Castiglia? Nel 194217. Ops. Scusate, sono dislessica, nel 1492 essi si unirono contro un nemico comune, che minacciava i confini18. Il matrimonio tra Ferdinando e Isabella servì solo a quello. Oltre che a migliorare la situazione economica e porre fine alle guerre tra i due regni.19 Voi pensate che i nostri padri si amassero?20 Nemmeno finemente21! 16
Si scusi la scatologia. Possa la signora Orfei perdonare l’autore. Un anno molto importante, di transizione. nel ’41, infatti, fu redatto il famoso manifesto di Ventotene; nel ’43 fu fondato il Movimento federalista europeo. Entrambi grazie al lavoro di Altiero Spinelli. 18 Gli arabi. 19 L’analisi è abbastanza semplificata, difatti furono parecchi i motivi del matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona. Ciononostante, l’autore crede sia sufficiente per fare capire al lettore ciò che intende. 17
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VEG1: Non ci credo! Noi siamo destinati a stare insieme. Duemilasette anni di storia ce lo impongono, non saranno di certo dei tassi d’interesse a tenerci insieme! Sono le radici culturali e religiose! Fiat meam voluntatem. VEG4: Quattro lettere P-A-C-E. Non è difficile da capire! Dopo tutte le guerre civili, perché se siamo una cosa sola quelle furono guerre civili, non necessitiamo d’altro! VEG2: E perché? VEG4: Perché non vogliamo macchiare di sangue il nostro terreno... VEG2: Bugie! Orquindi, solo agli ipocriti sembra vera questa affermazione. Ci piace tanto sentirci i garanti della verità, della pace, della democrazia. Ma è pura ipocrisia. Gli ideali servono solo a racimolare voti! La gente sa di essere cattiva, per questo vota chi sembra più bravo. E promette di aiutare bambini africani di cui, in realtà, non ci interessa affatto! Vogliamo ingannare la nostra anima, oppressa da insulsi sensi di colpa! Orsù, siamo solo amanti della morale spicciola; dei pensieri da quarta elementare con cui siamo stati imbevuti. Perché ogni aspirante Miss nei concorsi di bellezza dice di sognare la pace in Iraq? Credi seriamente che sappiano anche solo lontanamente dove sia l’Iraq? No. Lo fanno solo per imbrogliarti, e per rendersi simpatici a voi impostori pronti a tele votare la più falsa. I politici, ben poco si differenziano da Miss America. Governare è far credere22! E voi siete le manipolabili teste di cui hanno bisogni gli uni e gli altri per fare soldi. Perché, un’altra volta, si tratta solo di questo: soldi! VEG4: (Indignato) Io ho dei fermi ideali, che non potrebbero mai comprare! VEG10: Possa tu morire infilzato dal tuo stesso naso che si allunga a tal punto da andare contro la parete per curvarsi e tornare indietro fino a perforarti il petto. VEG2: Orora, i soldi se ne fregano, perché sei già loro23! Non possono comprare i tuoi ideali, perché li hanno partoriti. Prova a pensarci, non puoi vivere senza. Per loro ti muovi, per loro il mondo si muove. Con loro si comprano i libri che ti istruiscono, scritti spesso per fare altri soldi; con loro fai tutto ciò che vuoi. Ed anche il tuo pacifismo, rientra perfettamente nel volere dei soldi. Loro vogliono girare, vedere spazi nuovi e passare al più meritevole. In guerra, stagnano o vengono dilapidati in armi. I prezzi impennano, perciò calano i consumi. E questo, no, i soldi non lo possono tollerare. Il consumo è il siero dell’eterna giovinezza per i soldi. Ciò che li rende potenti. In fondo, la loro energia è solo potenziale. Hanno valore solo in riferimento al consumo. Mille euro possono significare un nuovo paio di 20
Schumann, Adenauer e De Gasperi. L’autore si riferisce alla fin’amor cortese, tipica dei poeti provenzali come Bernart de Ventadom. Essa sussiste in un amore sublimato e non fisico, celato dal senhal, ossia dall’utilizzo di uno pseudonimo per indicare il nome dell’amata. 22 Frase rubata a Nicolò Machiavelli. Nicolò Machiavelli, Il Principe, Silvio Berlusconi editore, Milano, 1992. 23 Il discorso che segue è ispirato dalla conferenza che il professor Carlo Sini ha tenuto presso la fondazione Faraggiana di Novara, il 17/11/07. 21
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Prada o un’enciclopedia ben fatta. Ma se non ci si può comprare nulla, sono utili come fazzoletti usati. Perciò aborriamo la guerra e stiamo insieme, per dare valore all’unica cosa che sopravvivrà dopo la nostra morte. VEG4: Parole argute, devo ammetterlo! Ma sottovaluti la mia intelligenza. Io so dire di no ai soldi, non sono loro schiavo. E poi, sii realista, io comando le mie spese. Certo, pubblicità e bisogni mi possono forviare, ma io rimango padrone di me. Ed è la mia cultura a farmi scegliere cosa comprare, cosa no. Perciò, non vedo in biechi pezzi di metallo il perché dovremmo stare insieme. Ma nelle ideologie. VEG1: Parole sante! Anche per averle negate siamo in questo lettino. Non volevate nemmeno citarmi24! Ed io sono così palesemente la radice di tutte le vostre parole! Perciò questo vi dico, aborrite la guerra, ma non contro coloro che la
God save the Army, Londra.
pensano diversamente da voi25! VEG2: O da chi ha un mercato differente dal nostro. Insomma, invadere alcuni territori ricchi e non occidentalizzati può creare nuovi mercati. “Minimeque ad eos mercatores saepe commeant atque ea quae ad effeminandos animos pertinent important26”. VEG19: La fonte?
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L’annosa questione a cui l’Autore si riferisce è quella legata alla Costituzione europea, nella quale alcuni vorrebbero citare l’importanza della religione cristiana, altri no. 25 L’Autore commette una tremenda banalizzazione, indicando la Chiesa come un’ottusa entità belligerante. Ben lungi dal pensarla in questo modo, vorrebbe ricordarvi che il personaggio di VEG1 rappresenta gli estremismi religiosi, non la posizione ufficiale né più diffusa della Chiesa. Ciononostante è innegabile una certa chiusura al dialogo, ed un’inflessibilità spesso violente di alcune frange. 26 Cesare, De bello gallico, libro I. Traduzione a cura del progetto Ovidio: “solo di rado raggiunti da mercanti che introducono presso di loro quei prodotti che servono ad ingentilire gli animi”. Cesare con queste parole vuole avvisare i senatori romani che, una volta conquistata la Gallia, ci sarebbero stati molti nuovi e proficui mercati. Cesare, De bello Gallico, citato in Odi et amo, a cura di Di Sacco e Serio, Ediziono scolastiche Bruno Mondadori, 2006.
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VEG2: Che assillante! Cesare, De Bello Gallico. Orbene. Comunque, oggi, con il mondo globalizzato, mi sembra utopico; un bel miraggio, trovare posti senza Mc Donald’s27! Ora come ora, la guerra può essere solo un deterrente. A maggior ragione, quindi, ci serve un esercito unico! Per sederci ad ogni tavolo delle trattative con il coltello dalla parte giusta e per tutelare attacchi sul nostro suolo! VEG6: Ah-ah-ah! (Risata). Non sei un vero economista. Prendi esempio da Cipolla! Per lui, la peste non fu così drammatica. Abbatté alcune barriere sociali, portando ad un miglioramento dell’economia. Soprattutto per i proletari. Quelli sopravvissuti, intendo. Camus, Boccaccio28 la descrissero come una rivoluzione, che va oltre al censo. Sì, all’inizio colpisce soprattutto i più deboli, ma poi che tu sia un tycoon o uno straccione, se ne frega. Così, una bella guerra risolverebbe molti problemi.29 Abbiamo un 8% di disoccupazione30. Caspiterina! Eppoi, siamo gravati da una percentuale esorbitante di vecchi
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Secondo l’economista George Ritzer, il Big Mac è un ottimo indicatore del costo della vita, in quanto uno dei prodotti più diffusi in scala globale. Questo dovrebbe farci riflettere! George Ritzer, Il mondo alla McDonald's, Il Mulino, Bologna, 1997. 28 Si riferisce a: Cipolla, Camus, (la peste) ed alla descrizione che Boccaccio dà della città di Firenze in balia della peste nel 1348. C.M. Cipolla, Storia economica dell’Europa preindustriale, Il Mulino, Bologna, 1980. A. Camus, La peste, 1947, tradotto nel 2003 per la casa Bompiani. Giovanni Boccaccio, Il Decameron, a cura di G. Petronio, Einaudi, Torino, 1963. 29 Il discorso è molto esagerato, volutamente, per sottolineare come con cinismo si possa legittimare anche la guerra. 30 Fonte “relazione annuale del 2004” della Banca d’Italia. Dati aggiornati al 2004.
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Natura morta, Valencia.
parassiti31, le risorse scarseggiano ed i prezzi vanno alle stelle. Credete veramente che i fondi per la pensione continueranno ad essere sufficienti? Si finirà a dover pagare le tasse per mantenere coloro che sono andati in pensione a 50 anni! Collasserà tutto il sistema! Un giorno, poi, tutto il petrolio andrà ai paesi emergenti e resteremo a secco.32 Verranno carestie e degrado. Con una bella guerra mondiale, dimezzando la popolazione, otterremmo una migliore distribuzione della ricchezza; ci sarebbe un boom economico come quello del Rinascimento, o degli anni ’50! Meno parassiti e bocche da sfamare, maggior produttività!33
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Secondo dati ISTAT del 2005, gli over 65 costituirebbero il 18% della popolazione italiana e determinerebbero il 37% dei ricoveri ed il 49% delle giornate di degenza. La spesa per i servizi di assistenza domiciliare riceverebbero il 2,12% del fondo sanitario nazionale. L’Italia settentrionale ha un indice di vecchiaia dal 160% (160 anziani ogni 100 ragazzi); esso è il più alto del mondo. E vanta la speranza di vita più lunga dell’UE. L’Autore invita a riflettere su come il problema della vecchiaia (e del Welfare) siano molto gravi; non solo in Italia, perché è un problema anche di molti altri paesi europei. Creando un organismo comunitario per il Welfare, l’assistenza e la Sanità, si potrebbe meglio gestire questa delicata situazione. In maniera più “umana” del “sterminiamoli tutti” di VEG6. 32 Per questo motivo il governo cinese appoggia il Venezuela od i paesi ricchi di risorse medio-orientali ed africani; come conferma l’articolo “ALBA: l’Alternativa Boliviana per le Americhe” di Livio d’Anna su sapere.it. 33 L’Autore teme di doverlo contraddire! Insomma, è un po’ catastrofiche. Siamo abbastanza nella palta, però. Per esempio, la poca prolificità dell’Italia, unita all’alta longevità porterà uno squilibrio tra popolazione attiva e “passiva” (si chiami così la parte dello Stato che non lavora o produce, e che vive a spese dello stato: quindi, anziani, invalidi ed expolitici). Questo porterebbe ad un eccessiva spesa pensionistica per la Nazione che potrebbe sfociare in: aumento della tassazione della popolazione “attiva” oppure, collasso degli enti pensionistici. Nel primo caso, si avrebbe un impoverimento generale dell’economia (perché, se circolano pochi soldi, l’economia stagna causando depressione e calo dei consumi); nel secondo, un caos generale e rivolte. Perché non credo che coloro che hanno versato contributi per anni accettino un “no, mi dispiace, non abbiamo più un centesimo” come risposta!
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Sacrificare i più deboli per migliorare la vita a tutti gli altri!34 VEG1: L’idea non mi dispiace, con tutti gli infedeli che ci sono!35 VEG10: Possa tu morire schiantandoti contro l’Empire State Building con la tua Panda lilla! VEG4: Le vostre parole non hanno senso…36 VEG6: La guerra sarebbe un toccasana proletario. Perché, tanto, i ricchi non avrebbero bisogno della pensione! E, poi, dovremmo far fuori un po’ di musi gialli. O di Mao-Mao37. VEG2: Yuppie! Più offerte per i miei pastori! VEG6: Una guerra, una soluzione. VEG4: MA POSSIBILE CHE NESSUNO PENSI AI BAMBINI? POVERI, PICCOLI, INDIFESI BAMBINI DEL BURUNDI! SVILUPPO SOSTENIBILE! VEG19: Citatemi delle fonti (semi-folle)! F-OOO-OOO-OOO-OOO-NTI-III-III!38 VEG1: Come Lui disse...39 VEG2: Come disse Brecht...40 VEG1: Proclamate questo tra le genti... VEG2: La guerra che verrà non è la prima... VEG1: Chiamate alla guerra Santa...41 VEG2: Prima ci sono state altre guerre... VEG1: Incitate tutti i prodi, vengano,... 34
Questa affermazione è riconducibile alla corrente ideologica del liberismo, per esempio Adam Smith. È da tempo che VEG1 non incita alla guerra santa, è vero. Diciamo che VEG1 rappresenta la frangia più fondamentalista della sua classe di appartenenza. 36 Già. Condivide, l’autore. 37 Così vengono chiamati, da gente ignorante e patetica, i Musulmani. Come a schernire il loro profeta Maometto. Bisogna infatti precisare che la grande fuga di denaro dai paesi occidentali al medio oriente ha molto indebolito il primo. I petrol-dollari hanno infiacchito il potere di acquisto e la ricchezza pro-capite degli europei. Poi, questi paesi sono sempre più popolosi. Il cibo potrebbe non essere più abbastanza. Potrebbero venire guerre per il cibo, i beni, le risorse. 38 L’ossessione per le fonti verrà saziata nell’appendice bibliografica. 39 Cita la Sacra Bibbia, libro di Gioele, versione ufficiale della C.E.I. Vuole essere una provocazione, anche se l’autore è pienamente consapevole che questi punti del libro sacro non siano più la linea adottata dalla chiesa. Perlomeno ufficialmente. 40 Cita “La guerra che verrà” Di B. Brecht, citato in www.monterotondosocialforum.it/documenti/msf-nowar.htm. 41 “Sanctificate bellum”, nelle Bibbie in latino. 35
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VEG2: Alla fine dell’ultima C’erano vincitori e vinti... VEG1: Salgano tutti i guerrieri... VEG2: Fra i vinti la povera gente... VEG1: Con le vostre zappe fatevi spade... VEG2: Faceva la fame... VEG1: E lance con le vostre falci;... VEG2: Fra i vincitori... VEG1: Anche il più debole dica: io sono un guerriero! VEG2: Faceva la fame la povera gente egualmente. VEG4: POSSIBILE CHE NON V’INTERESSI NULLA DEI POVERI PICCOLI BAMBINI? VEG19: Da Gioele; 4, 9-10. VEG1: Bene Detto.
PMQ: (spazientito) POSSIBILE CHE NON CAPIATE? Non me ne frega un emerito fagiuolo della vostra economia, degli ideali, o di tutte le palandranate che state dicendo! Io vi voglio insieme, e so il perché. L’ho sempre chiamato, io, un Impero42 che riporti splendore alla romanità. Convincetevi come volete, ma FATELO EFFETTIVAMENTE! (Funestamente iroso). VEG10: (a bassa voce) Possa tu morire per implosione.
ICS: Il Passante sta per avere una crisi di nervi. Sbraita. Forse, la schizofrenica lo inschizofrenisce. In effetti, è difficile seguire l’intrecciarsi dei suoi discorsi; anche io lo trovo un’ardua impresa. Ma non sarebbe pazza, se parlasse con una sola e coerente voce. Serve una spalla al nostro supereroe. Un Robin col Mocio Vileda®, una signore delle pulizie, entra lenta. Scopa e sogghigna. Ha una pelle flaccida che ricopre un arcaico volto ovale scavato. I capelli, sparsi in treccine disarmoniche, non tentano
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Questo è il significato generale del “De monarchia” di Dante Alighieri. Dante Alighieri, De Monarchia, citato in Il filo rosso vol I, a cura di Santagata, Carotti, Casadei, Tavoni; Laterza Editori, Bari, 2006.
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nemmeno di celare le vistose rughe che solcano la faccia smunta. Tipico di una centoquarantaseienne43
SPA44: (pulendo) Eh, questi giovani d’oggi! Riflettono la società odierna, se lo lasci dire da una donna d’altri tempi! Basta accendere la televisione per capire com’è la mentalità della Signora. Sommersa da tiggì, immagini di sangue, morti, bambini violentati...
Ira, Firenze.
VEG4: POVERI BIMBI! VEG1 Arrossisce.45 VEG10: Possa tu morire schiacciato da un macigno di criptonite46.
SPA: Sa, ormai, si vive solo di litigi. E tutto è show-biz, sa. La politica, gli affari, il mondo intero è un circo a tre piste47! Del resto, sa, la tivù è composta da omeomerie48, piccoli pezzi al cui interno v’è l’essenza della società. Se, quindi, sa, in tivù si vedono litigi incessanti49, è ovvio che così facciano le signore, come VEG.
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2007-146=1861. Si ricorda alla gentile clientela che SPA sta per “Signora delle Pulizie Anziana”. 45 Piccola frecciatina. Riferita agli scandali di pedofilia tra gli ambienti ecclesiastici americani. 46 Italianismo per Kryptonite. 47 Citazione di “Razzle Dazzle”, nel musical “Chicago”, di Fred Ebb e John Kander, prodotto per la prima volta nel ’75 a Broadway. 48 La TV è come uno specchio della società, per questo la contiene come le omeomerie di Anassagora. Per informazioni su questo Anassagora, frammenti citati in “In Aristotelis Physicorum libros” di Simplicio; Sesto Empirico, Adversus Mathematicos; citato in “I filosofi e le idee volume 1” a cura di Cioffi Luppi, edizioni scolastiche Bruno Mondadori, 2004. 49 Si pensi ai dialoghi tra A. Celentano ed A. Reale in “Amici”, di M. De Filippi. 44
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PMQ: Oh! Finalmente qualcuno che ragiona! (La fissa…) ma… ma… mi sembra di averla già vista, possibile? SPA: Bischero! Non mi riconosci? Sono tua parente! PMQ: Davvero? SPA: Xe vero, ciò! Comunque, a forza di fare show, sa, la politica l’è diventata tutta fatta da pailettes e nulla più.50 Tutte queste organizzazioni, dai nomi affascinanti, sa, servono solo per gettare lustrini negli occhi della plebaglia (che siamo noi!). Palazzi di cristallo, vetro, cartongesso o diamante, sono tutte falsità!51 Perché nessuno vuole mollare la sua cadreghina!52 Suvvia, su!, sa, so: se si volesse si potrebbe avere un unico ministro degli interni. E chi glielo direbbe agli altri ventisei che hanno perso il lavoro? Di’, do da destar dubbi?53 O mi crede? PMQ: Ti credo! Ahi, serve tu e la donna che sta morendo laggiù!54 SPA: Che sogno! Niente più cici-e-cici-e-cicià55… Bamblanate inutili e bagarre al kermes56. Sa, io nemmeno me l’immagino un mondo schietto e veloce. Un’amministrazione senza fronzoli ed efficace, senza mille mila voci; con un autorevole tono. PMQ: Ahi, dir quanto l’aborro è cosa dura, ‘sta burocrazia scema e lenta e contorta; che al sol pensier, l’azienda si spaura; tant’è ferma che poco più è morta.57 SPA: (schietta) Oddio, ha perso un po’ di verve poetica, sa Mr Passante? Sorvoliamo. Però, io sono convinta che sia stupido non mettersi insieme. Cioè, ti parlo di me, VEG. Allora, sa, ossia. Io passo la lucidatrice su questo pavimento da… boh, centinaia di anni. Conto meno del… (ci pensa) VEG11: Sei inutile come chiedere ad un Imam se preferisce del prosciutto e melone oppure il Coq-auvin! SPA: Bell’esempio, gioia. VEG23: Come una collezione di bambole in pezza!58 SPA: Ho capito, fin troppo espliciti, cari! 50
Non c’è bisogno di citare i politici a cui mi riferisco, che sono buona parte di quelli italiani di oggi. Si riferisce a tutte le istituzioni dai bei nomi, spesso inefficaci. 52 Nessuno vuole perdere potere. 53 I giochi di parole sono ispirati a “Petit abécédaire illustré”. Georges Perec, Petit abécédaire illustré, Gallimard, 1973. 54 Riferimento ai versi (celeberrimi) 76-78 del Purgatorio, canto VI. Dante Alighieri, Commedia, Biblioteca Treccani, Milano, 2005. 55 Modo Valsesiano per dire “chiacchiere”. 56 Liquore altamente alcolico. 57 Pessimo e pacchiano, lo ammette anche l’Autore, gioco sui famosi versi 4-6 del Canto I dall’Inferno di Dante. Dante Alighieri, Commedia, Biblioteca Treccani, Milano, 2005. 58 Beh, all’autore sembrano inutili. Magari voi che leggete siete cultori del genere, in caso, non offendetevi! 51
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VEG22: Come un’entraîneuse in un convento! VEG2 (pensa): Beh, questa non l’ho capita! A me non sembra così inutile…59 SPA: E ORA BASTA, CAVOLO! (Infuriata) Non sono mica così male! PMQ: Già! (Lapidario). SPA: Comunque, vi dicevo, prima che mi interrompeste… sapete, io sono abbastanza inutile. Per questo, rischio il lavoro. Una bella tahitiana me lo soffierà, un giorno o l’altro. Sapete, di quelle belle donne dell’est… lo dissi a Marlene Sieber 60 , ma quella nain! Troppo orgogliosa, per allearsi con un’italianuccia come me. Ma anche lei perderà il lavoro, ah-ah! ‘Manco le SPA potremo fare! Ma sa, se ci organizzassimo meglio, col piffero che ci cannerebbero 61 . Ci pensi, un’organizzazione delle SPA mica da poco. Non solo di ostetricia o logia, ma di tutte le SPA dell’Ospedale! Ah, saremmo invincibili! Non possiamo puntare sulla qualità, ma per quantità siamo rilevantissime! E se questo sindacato, se vuole si può anche chiamare così sa?, se producesse effettivamente. Ah, che sogno, sa! Non dico ciechi scioperi, che blocchino tutto e tutti; ma azioni Potere al popolo!, Parigi. mirate al nostro vero interesse. Tra cui, magari, non intascarsi palate di soldi. Insomma, sa, mi sentirei più difesa. E potrei continuare a fare il mio lavoro di Signora delle Pulizie, con la dentiera sulle labbra. E se, metti mica, invece di un organismo di categoria solo nostro, ci unissimo anche a… che ne so… alle infermiere! Non sarebbe forse ancora meglio, per noi lavoratori?62 VEG2: Orcaspita! Povere imprese! Che spina nel fianco di livello colossale! Ma perché tutti voi volete trovare forza nel numero? Io credo sia perché non ne avete in voi stessi. Insomma, se foste intraprendenti, in un mondo liberista potreste divenire chiunque. Invece, vi piace adagiarvi, contando sul numero e diventare improduttive! Orbene, non va bene per niente! 59
Si perdoni il cinismo dell’autore. Nome da moglie di Marlene Dietrich. Il perché venga chiamata in causa la Dietrich verrà spiegato in seguito nel dialogo, tranquilli. 61 Licenzierebbero. 62 Il sindacato unico europeo è considerabile un miraggio. Basta pensare alla situazione italiana, in cui esistono più di 22 sindacati (secondo il sito romacivica.it). L’obiettivo di un’organizzazione a livello federale gioverebbe molto ai lavoratori, in quanto renderebbe più efficaci, meno corrotti e meno di parte i sindacati. 60
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SPA: Beh, lei è di parte, lo sa meglio di me! Però, orsù, se fossimo tutte insieme, non faremmo più scioperi per ogni nonnulla! VEG2: E chi ci crede? (Agitando le mani. Anzi, no, è in stato vegetativo. Non agita un bel niente). PMQ: Chi ha potere, tende a fare di tutto per conservarlo63. O per aumentarlo. VEG6: Uh! Che bella idea mi ha dato! Oggi come oggi non valiamo una cicca, ma se ci mettessimo insieme avremmo un arsenale sufficiente per conquistare buona parte del mondo! Che meraviglia! Potremmo attaccare i paesi limitrofi e conquistarli. Schiavi! Evviva, l’economia non necessita d’altro. Mano d’opera a prezzo zero, segue, abbassamento dei prezzi. Segue, aumento dei consumi. Segue, felicità. Torneremmo ai fasti di Roma. L’unione ci darà la forza di aborrire la pace ed espanderci! La pace che malauguratamente teniamo da mezzo secolo, potrebbe finalmente trovare una fine! Evviva! W l’Unione!64 VEG1: In nomine patris. VEG10: Possiate voi morire con degli imbuti ficcati in gola dai quali si fanno scendere monetine da 1 centesimo fino a riempirvi lo stomaco ed a soffocarvi.
Sogni vani, Valencia
ICS: Dopo quest’affermazione nessuno ha il coraggio di controbattere. Il nostro amato eroe e la sua spalla capiscono di essere in difficoltà. C’è bisogno dell’artiglieria. Perepepè (chiamata alle armi previa trombetta)! Arrivano i rinforzi! WOOOM WOOM, il solito respiratore. KABOOOM!, fa la porta che sbatte.
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Ho rubato anche questa da Nicolò Machiavelli, Il Principe, Silvio Berlusconi editore, Milano, 1992. Beh, è folle, ma non assurdo pensare che l’UE possa dare sufficiente forza bellica al nostro Continente per attaccare i paesi più deboli. In fondo, lo stato di equilibrio della potenza è causa di pace. L’Autore intende dire che, finché non c’è un’entità predominante (o presunta tale) non esistono guerre. Nessuno stato, infatti, dichiarerebbe guerra ad un rivale più potente od egualmente potente. Perciò se si formasse uno squilibrio, dando un’incredibile forza bellica all’asse europeo-americano, diventerebbero più probabili conflitti. 64
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ICS: Un signore, trafelato, con in mano una valigetta foderata in tweed; addosso, trench marroncino, pantalone sabbia con un vistoso fazzoletto in San Gallo che spunta dal taschino. Sembra molto curato, tranne per la barba. Quella è trasandata. SPA: Oddio! (spaventata) Oddio! (Quasi sviene!) VEG5: (Urla) Un morto!65 VEG19: Che cammina! VEG10: Che paura! VEG6: Aiuto! MCM: (Si guarda attorno) Di chi parlate, di grazia? VEG18: Oddio! E parla anche! AAAAAAAAAAAAAAH! MCM: Di me? VEG9: Oh che soverchiatore, oh spettro senza timore di Dio! Oh che Birbone66! MCM: (Esterrefatto) Ma io mica sono morto! PMQ: Desolato, hanno ragione! VEG11: (Ridanciana) Ah-ah!67 MCM: Parli tu, Passante, che sei morto da secoli! Io, solo pochi annetti. PMQ: Per me morto è chi è inerme, e non può nulla sull’attuale, no?, caro Morto che Cammina? MCM: Concordo! VEG11: (Ridancianissima) AHAHAHAHAHAHAHAHAH! Quindi sei MORTOOOOOOOO! (Con la “O” lunga)! PMQ: Io, mai stato più attuale, più apprezzato, più studiato. Tu? VEG5: Noi, tuoi figli, ti rinneghiamo! VEG11: AHAHAHAHAHAHAHAHA (Ridanciana più che mai). 65
Tutte le VEG che parleranno nelle prossime righe avranno numero diverso, l’Autore consiglia di non soffermarsi sull’identità loro; ma di leggerle come voci di una pazza che formano un discorso unico. 66 Mnemonicamente studiato da “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni. Alessandro Manzoni, I promessi Sposi, a cura di Franca Gavino Olivieri, Principato, Milano, 1997. 67 Tutte le risate di VEG11 sono isteriche, immaginarsele come tali.
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VEG17: Sei solo uno sbiadito manifesto68, che nessuno legge. O, se lo legge, non lo ascolta. O, se lo ascolta, se ne frega e continua sulla sua strada! MCM: (Quasi piangendo) Non è vero! VEG18: Invece sì! Basta guardare come mi sono ridotta! Sono PA-Z-ZA! P-A-Z-Z-Z-Z-AAAAAA! (Con il tono che si addice ad una persona pazza, interpretata da un sintetizzatore vocale che legge il volere dagli occhi del vegetale e lo traduce in metallici suoni sgraziati che si librano leggeri ma gracchianti nell’aria appesantita dal rumore incessante del respiratore artificiale che fa WOOOOM WOOOM WOOM mentre il sole si sta spegnendo e pochi raggi opachi penetrano la grigia finestra illuminando le gote della paziente dall’aspetto sofferente ma fiero pazzo come api su fiori iridescenti zeppi di nettare irraggiungibile per poi tornare affamate ad un alveare dove la regina dirà loro CATTIVE! e le farà trucidare69). VEG9: FOLLE!!!! (Tono schizofrenico). VEG21: SCHIZOFRENICA! (Tono folle). VEG11: BWHUAMHUAHUAHAHAMHUAWHUAHAHHAHAHAHAH! (Risata malefica stile Crudelia Demon). VEG10: (Caustica) Caspita, VEG11, moderati un pochino! Possa tu morire per implosione! MCM: C’è chi mi cita, chi m’ascolta… PMQ: Con ipocrisia, perché nei fatti, sei MORTO! Un povero cadavere, flebile come un sogno, come i disegni sugli specchi appannati dopo una doccia. Svaniscono in pochi istanti. MCM: Temo abbiate ragione. Però, le mie parole rimangono vere. Sogni vani, forse; utopici, magari; visionari e folli, di sicuro; ma hanno un fondo di senso, nevvero? PMQ: Sì. Ma anche il miglior consiglio è ininfluente, se non ascoltato. In biologia, la si chiamerebbe fitness. La fitness è la capacità di un essere vivente di influire sulla popolazione futura70. Perciò, anche l’uomo perfetto, se sterile, è inutile all’evoluzione. MCM: (Praticamente in lacrime) Sigh. Io ci credevo, nelle mie parole. SPA: Quelle dommage! (Mi si scusi il francesismo).
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Ventotene. Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, Il manifesto di Ventotene, Oscar Saggi, Milano, 2006. Ispirato da “Luminal”. Isabella Santacroce, Luminal, UEF, 2003, Milano. 70 Imparato dal mio libro di biologia Campbell, Reece, Taylor, Simon, Immagini della biologia, Zanichelli, Bologna, 2003. 69
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PMQ: Eh, che dramma! Il destino di noi visionari ed idealisti è questo: essere traditi. Cosa ti hanno regalato? Un francobollo e qualche liceo a tuo nome. Qualche concorso e poco saggi saggi dei saggi71. Contentini! Certo, molte persone ti stimano e diano. Ma, alla fine, si preferiscono i fatti. E siamo ben lontani da fare ciò che ci hai insegnato! MCM: (malinconico) Ahimè! Ma allora, perché sono stato riesumato? Perché sono qui a parlarvi? In cosa posso esservi utile, di grazia? PMQ: Perché tu sei il nostro pusher. MCM: Pusher lo)?!?!?!?!?!?!
L’altro lato del potere, Londra.
(incredu-
PMQ: Guarda bene, sotto il fazzoletto San Gallo, cos’hai?
ICS: MCM si fruga nel taschino, trova uno strano contenitore in vetro blu oltremare72. Lo shakera e capisce che all’interno ci sono delle pillole.
MCM: Cos’è, di grazia? PMQ: La soluzione a tutti i nostri problemi. Una droga che zittisca questi conflitti interiori. MCM: Oddio! Rischio la Galera73! Cosa non farei per te, VEG! (Pensa un attimo) Beh, tanto sono già morto. Ohibò, non mi possono incarcerare! PMQ: Non resta che dare queste pillole alla paziente. E tutte le alee saranno tratte74.
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Padoa-Schioppa, Monti, tanto per citarne alcuni. Tommaso Padoa Schioppa, Presentazione del Manifesto di Ventotene, citato in Il manifesto di Ventotene, Oscar Saggi, Milano, 2006. 72 Composizione RGB “0/51/153” 73 Altroché galera, il confino gli si addice di più. 74 Alea Iacta est. Svetonio, De vita Caesarum (Divus Iulius), ciatato in http://it.wikipedia.org/wiki/Alea_iacta_est
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VEG25: Mais, je. Je ne le veux pas. VEG14: Neither do I. PMQ: Ci risiamo. Ancora i refrattari. (Seccato al punto da sembrare prosciugato). VEG25: Moi, je suis fort. Je vais perdre mon pouvoir. Et je ne veux pas m’allier avec des pays inutiles comme l’Italie. Excusez-moi, chère sœur. Démontrez moi que vous pouvez être déterminée ! Io non mi azzittisco, a favore di chi, poi? Di plebaglia come quella sciattona che lava i pavimenti? SPA (Offesa): Ma te possino ‘mmazzà! Sa di essere un Gran fijio de’ ‘na strapagata m… ? Punti di vista, Parigi.
PMQ: Ricordati che siete quasi fratelli!
SPA: Ah. Già. Vabbeh. Vuole prova della determinazione? Sa, caro VEG25, abbiamo appena raggiunto un obiettivo di fama mondiale75. Importantissimo. Contro uno dei baluardi del dispotismo: la pena di morte. PMQ: Baluardo del dispotismo? Mmmmh… io non ne so molto76, ma l’America mi sembra una democrazia! MCM: Uh! Iniziamo un discorso pericoloso. Meglio non intraprendere questa strada. SPA: Perché? Figghioli77! Il diritto di vita e morte non deve appartenere allo Stato! VEG1: Ad Iddio spetta giudicarci! E punirci. VEG2: Orcispia, che noia siete, vostra santità! Ed invece voi, SPA ed affini, con tutti i problemi del mondo, vi siete accaniti per un pezzo di carta che ci ha resi antipatici a mezzo mondo, che non verrà da nessuno ascoltato, che fa solo pensare “ma guarda questi, con tutte le difficoltà dell’umanità, se la vanno a prendere con noi!” Ridicolo… altrochè traguardo… VEG4: I diritti vanno tutelati, i diritti di tutti! 75
Questo è un anacronismo, l’Autore lo sa perfettamente. Il dialogo, infatti, è ambientato nel 2005 mentre i fatti riportati risalgono a due anni dopo. 76 PMQ è morto prima ancora che venisse scoperta! 77 Esclamazione squisitamente messinese, della serie: “caspiterina”.
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VEG10: Possa tu morire linciata in piazza, come fai a non capire? VEG6: Già. Ma nessuno si lamenta se in certuni paesi si incarcerano le donne che hanno avuto rapporti fuori dal matrimonio, anche se violentate. O chi osa dire di no ad un regime, chi ama una persona del suo stesso sesso, chi osa abiurare una religione che non sente sua. Loro, vengano pure dissolti nell’acido78. Si scaglino pure su di loro le più grandi torture, prigioni e bastonate. Basta che non venga fatta loro un’iniezione. Basta che non siano veri criminali, ed allora possono essere puniti. Invece di telare gli assassini, tutelate le vittime di leggi folli. Ma questo è troppo difficile, né? VEG19: Io sono il puntualizzatore, si sa. perciò devo aggiungere che la posizione degli americani deriva da una radicale interpretazione del Vecchio Testamento, tipica del protestantesimo.79 Lux mea Dux, Palermo. E che non è radicalmente differente dalla sharia nel Corano. VEG2: Orfattostache, il grande difetto della pena capitale è l’irreversibilità. La certezza della pena la certezza del crimine sono incerte80, mentre la morte è una certezza da cui non si può tornare indietro. E poi, è improduttiva. Meglio un vecchio, sano, lavoro forzato. Mica roba da tortura, un callcenter o qualcosa nell’edilizia (come fare nuove carceri, che contrappasso!). VEG13: Beh, tanto il reo può scappare da un paese all’altro; mica gli danno l’estradizione, ed è libero e felice. MCM: ECCO! PRENDETE LE PILLOLINE! NON ACCADRÁ PIÚ! Potreste porre fine all’ingiustizia…
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Come testimoniato dall’agghiacciante Suad, Bruciata viva, 2004, Piemme. Considerazione di Sergio Romano, comparsa su Panorama del 3 gennaio 2008 nell’articolo “Ma la pena di morte non è morta”. 80 L’autore vuole dire che raramente si può essere certi che un crimine sia stato effettuato da una determinata persona. Anche in caso fosse certo, non è certo che il criminale venga punito adeguatamente. Leggi e norme possono cambiare, depenalizzando il crimine effettuato, per esempio. 79
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VEG1: Insomma! Solo Iddio può sulla vita e la morte! Sulla giustizia e l’ingiustizia! Pillole un corno! Possiamo difendere i diritti con moratorie. Per trasferire, a poco a poco, funzionalmente81 i poteri. Tipo, non è che ne volete fare un’altra? Che ne so, scegliete voi su cosa. Boh. Per esempio, sull’aborto82. VEG2: Magari, una moratoria contro le tirannie sarebbe più utile, Orora! VEG4: Era utile anche questa, ma forse sarebbe stato più d’effetto andare contro il diktat83 imposto dai zhong guo ren84. VEG2: Eh, sì, e mandare a gambe all’aria contratti per miliardi! Oranche io ne son stato disgustato. Ma i miliardi vengono prima di un ideale, orsù! VEG4: Beh, ma come porre fine al dispotismo se ci allea con una falsa democrazia, solo per soldi? PMQ: Le tue affermazioni sono forse troppo frettolose, poco meditate. VEG4: Ho parlato con molti di là. Non hanno la cultura democratica nostra. Per loro, rossi o neri, basta che portino un buon stipendio. VEG2: Orquanto li adoro! VEG10: Possano morire di sifilide.
ICS: Segue una piccola pausa. Nessuno aveva mai ascoltato l’iroso VEG10, che augura la morte a destra e manca.
VEG4: Ehi, ma questo qui deve augurare la morte ogni tre parole? Ma che maleducato! VEG14: Ah, concordo, certa gente! Non ci sono più i giovani di una volta... un tempo ci si metteva tutt’insieme, si okkupava la scquola e s’era tutti più felici.85 ‘Mo, son tutti burini. Ah, tempi moderni! Non ci sono più nemmeno le mezze stagioni... SPA: Non me lo dica a me, sa! Lo sa che siamo in pieno allarme inondazioni? VEG8: Caspita! Non si può star tranquilli. Giusto ieri C’era la siccità 81
Questo avverbio è un’allusione al funzionalismo. L’Autore liquida velocemente la discussione sulla moratoria contro l’aborto. Perché dovrebbe dedicare al minimo sessanta pagine solo per descrivere la follia di questa proposta. 83 L’Autore si riferisce al divieto di incontrare ufficialmente il Dalai Lama in visita per l’Italia. 84 , significa letteralmente “abitanti dell’Impero centrale”, ossia cinesi. 85 L’autore trova buffo pensare che buona parte di coloro che oggi si lamentano dei giovani siano stati sessantottini (inteso nell’accezione più violenta ed anarchica del termine). 82
中国人
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SPA: Eh, ho sentito il tiggì. Un nuovo allarme: allarme tepore. Fa troppo tiepido, oggidì. Pensi, hanno sfiorati i dodici gradi a Matera! Incredibile. Il tiepido ci farà fuori!86 Sarà colpa dell’inquinamento! Dei tempi moderni!87 MCM: Oh, io ci provo ancora. Ormai, sto finendo le motivazioni. Se prendete le pillole, potrete gestire una politica ambientalista unica ed efficace. PMQ: Caro Morto, mi sa che con queste brevi frasi non finiremo mai. Ci vogliono discorsi più elaborati.
ICS: Vedo che siamo già vicini alle venti pagine, e tutti i miei personaggi sono ancora in conflitto. Il supereroe, la spalla e l’artiglieria stanno fallendo. E potrebbero continuare così per anni. In effetti, il problema si protrae da talmente tanto tempo che sarebbe impossibile risolverlo così brevemente. Ormai non so più chi chiamare in aiuto. Ma non voglio arrendermi e lasciare la VEG morente. Meglio seguire il consiglio del Passante. Perciò, ho modificato il sintetizzatore vocale attaccato al computer. Potrà parlare solo chi voglio io. Finalmente! Si potranno fare dei discorsi più lunghi e pesanti. Avete pochi minuti, cari personaggi, per esporre la vostra arringa conclusiva. Alla fine, la VEG deciderà cosa fare del proprio futuro. Sia dato spazio alle opinioni.
SPA: Sapete, Ho un’amica di nome Marlene88. Una Vamp da paura, sa? Ma una donna interessantissima. Ha cantato una canzone, anni ed anni fa, che adoro89. Lei, l’ha resa famosa in inglese e tedesco; ma è stata tradotta in più di venti lingue! Ogni paese europeo, durante la seconda guerra mondiale, la cantava. Tutti i soldati invocavano la fine del conflitto, con quelle melodiche parole, sa! Paradossalmente, su due lati del fronte si inneggiava alla stessa pace, ma con lingue diverse! Se fossero riusciti a capirsi! Si sarebbero resi conto del fatto che chi combatte non può desiderare la guerra. Ecco, questo messaggio di pace dovrebbe impregnarti, VEG. E da questo misunderstanding90 devi ca86
Ovviamente, esagera. Ha sempre fatto freddo in inverno. Come Charlot era ossessionato dai bulloni, pensa l’autore, così la società d’oggi è ossessionata dal clima. Esso ci fa perdere la testa, come a Chaplin nella sua esilarante pellicola. I luoghi comuni, infatti, ci fanno credere che il mondo stia andando verso l’apocalisse climatica; fomentati dai tiggì. Forse, però, l’allarmismo è eccessivo; l’inquinamento sta sì creando molti danni, ma siamo ben lungi dalla fine del Mondo. Però, l’ambientalismo sembra essere soprattutto un ottimo modo per racimolare voti. Mentre prima si puntava sulla religione come oppio dei popoli (Marx), ora, con l’“ateizzazione” delle masse, sembra che l’ecologismo stia diventando la nuova droga. A partire da un fine nobile quale l’aiutare il pianeta, quindi, s’è arrivati alla pura propaganda elettorale. Sono un esempio il dibattito Sarkozy-Royal, aspramente combattuto sul tema energia pulita. Così come il recente nobel ad Al Gore, prova di come si stia divinizzando l’ambientalismo. L’autore crede che una linea meno esagerata, più obiettiva sia la migliore soluzione. (Con “meno esagerata” intende più disponibili a compromessi con l’economia. È giusto tentare di salvare gli animali in via di estinzione, ma se ciò comporta danni economici di miliardi, diventa folle). 88 La Dietrich. Che mito! Altroché le Dive di oggi… lei sì che aveva charme! 89 La bella canzone è stata scritta da un soldato amburghese nel ’15. “Lili Marlene” (o Marleen) è un vero e proprio inno europeo alla pace. 90 Anglicismo. L’Autore non riesce a trovare una parola italiana egualmente espressiva. Lo si scusi. Forse, quiproquo. 87
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pire che le pilloline ti faranno bene. Forse, per via dei modi diversi di parlare, non riesci a vedere come l’idea di fondo che ti attraversa sia comune. Sarà difficile per tutti, sa, me in primis, ma è l’unica via perseguibile. Perciò, fa la scelta giusta, cara VEG, e drogati.
ICS: Bell’arringa, per una Signora delle Pulizie! Ora, riabilito il sintetizzatore. Una parola all’accusa, rappresentata da VEG13.
VEG13: Grazie, autore. ICS: Un piacere servirvi! VEG13: “Nazione” deriva da “nascor”, nascere. Indica un insieme di persone unite da cultura, lingua, tradizione, mos maiorum (per dirla alla latina), identità. Io non vedo ciò. Nemmeno un brandello, anzi, vedo gozzigliardi 91 di rivalità, inasprite dai secoli. Siamo bastardini. Mentre, per fare la ne, ci vuole un solo padre. Certo, ci possono essere i Santi principi. Ma ormai la casta casta costa e basta. E che melting pot vogliamo essere, se nel nostro crogiuolo si mesce solo un tipo di metallo? Ci sono gli ideali. Fraternità, libertà, ugualità… trallallerotrallallà! A forza di soap opera politically correct, l’opinione pubblica s’è fumata il cervello! Gli ideali, sono un altro tipo di cocaina, non meno potente di quella casta92. Unica cosa ad unirci, concretamente, è il mercato. Perciò, quindi, se non sarò mai stato, cosa mai potrò essere? Se potrò vare dei simboli in cui coloro che mi amano
Nata Nazione, Parigi
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Unità di misura dall’autore inventata. Corrisponde a circa ventitrè mila tonnellate, litro più metro meno. Così ha definito la religione Umberto Eco nella sua bustina di Minerva del 7 dicembre 2007, pubblicata da “L’Espresso”. 92
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potranno riconoscersi, ma non avrò nessuno ad amarmi, cosa mai sarò? Se non ho un’unità alla base, come potrò essere stato? Sarebbe come creare una sovrastruttura, senza struttura portante93. Follia. Avere una sola voce, ma infinite identità. Quasi peggio che avere mille voci ed altrettanti pensieri. Io sono ben disposto a cedere del mio, ma a che pro? Per divenire una federazione di anime indipendenti da cui dipende il destino della collettività? No, non ha senso. Quando potrò avere una sola voce, avrò una sola voce. Ora, temo sia presto. Rischieremmo solo di azzittire chi meno influisce. Voglio essere stato, senza essere stato forzato. Forse, un giorno, sarà ora. Ma adesso, non avrebbe senso. E perché, poi? Per mero profitto? No. Io non ci sto94
ICS: Parole strappalacrime. Strappaapplausi. Strappatutto. Vorrei sapere cosa ne pensa il Passante. Cosa ha da dire sui problemi delle singole identità di VEG, egregio? PMQ: Certo, avete tutti i vostri problemi. E se vi focalizzerete su questo, col piffero che riuscirete a superarli. Chiudete un occhio, poi un altro ancora; accecatevi pure il terzo occhio95, se l’avete, ma il vostro sacrificio è indispensabile. Comunque voi la pensate, in giro ci sono minacce costanti. Oggi 96, forse, sta avendo inizio una guerra civile, che porterà ad una guerra mondiale. Chissà. Chissà, poi, se era Pizia, Cassandra o Sibilla97, la mia fallace (o no?) concittadina? Nel caso sia Cassandra, mala sorte c’aspetta. Perché una lenta invasione intestina, sull’onda del politicamente retto, è irrefrenabile 98 . In tal caso, sabile sarebbero le pillole; per mantenere stabilità e pace. In caso sia Sibilla, meglio
Società moderna, Valencia.
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Ispirazione dagli scritti di Marx. Per citare la famosa frase del ex presidente Oscar Luigi Scalfaro. 95 I new-agisti sono in continua ascesa, come i buddhisti ed affini. 96 Questo è un anacronismo, infatti il dialogo è ambientato nel 2005; mentre la notizia in questione è del 28 dicembre 2007. L’assassinio di Benazhir Bhutto è il fatto in questione. L’autore (ed altri analisti, come Magdi Allam nel suo discorso al TG5 del 29 dicembre) crede che questo terribile episodio possa segnare la fine della democratizzazione del Pakistan, portando ad un fanatismo religioso pericolosissimo. Non bisogna, infatti, dimenticare che il Pakistan possiede più testate nucleari. In caso le rivolte interne degenerassero e si arrivasse ad un intervento degli Stati Uniti, il grande rischio dell’Europa sarebbe trovarsi divisa tra varie correnti di pensiero. Mentre, con un ministero degli Esteri unico europeo, si potrebbe dare una risposta efficace tempestiva e credibile. 97 L’autore fa una netta divisione fra le tre: la Pizia, per lui, rappresenta colei che anticipa il futuro, in maniera veritiera e che viene stimata dalla popolazione. Cassandra è colei che predice, inutilmente, dato che nessuno l’ascolta. Sibilla, invece, sarebbe colei che non predice; ma, usando parole vaghe o clamorose, dice una cosa ed il suo contrario ed imbroglia chi l’ascolta. 98 O. Fallaci, La forza della ragione, Rizzoli, 2004. O. Fallaci, La rabbia e l’orgoglio, Rizzoli, 2001. 94
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per tutti noi. Ci risparmieremmo un destino di sofferenza. Ma anche in questo caso, altri barbari minaccerebbero il nostro fronte. È tragicomico pensare alle somiglianze tra la VEG e l’Impero caduto99. Ce ne sono così tante! Ma non nel decadimento dei costumi, come dicono molti, nella fragilità del Potere! Qualche barbaro, con meno diritti inutili, ci sopraffarà. Certo, alcuni diritti nostri sono indispensabili, ma molti sono creati come Kakia 100 manda. Ossia, senza che ce ne sia bisogno. tre certuni vengono negati per bigottismo, si eccede in protezionismo in altre categorie. Così, siamo sommersi da un oceano di leggi a tutela di cosa? Della mediocrità. Ciò ci indebolisce, e farà in modo che il sole sorga sempre più ad est. O sud. O ovest. Ma io credo ad est, al momento. Perciò siamo quanto mai fragili, sotto un Eliogabalo sfrenato non nella lussuria, ma nell’ottusità. Il politicamente corretto e l’ipocrisia saranno Attila. Ed io, che voglio la tua serenità, e l’ho sempre voluta, chiamo un nuovo Impero. Forte come quello che auspicavo in vita101, ma con le grandi armi della democrazia. Per questo, ti impongo le pillole. O quelle, od uno stato vegetativo costante; che sfocerà in un’estenuante eutanasia. Democrazia e kakia, Londra.
ICS: Mmmmh. Mi sembra di capire che le pillole servirebbero per pararsi il fondoschiena. Plausibile, egregio. Eppure io voglio ancora sentire l’opinione del grande Morto, col suo San Gallo vistoso. Insomma, abbiam visto molti limiti, vorremmo conoscere anche qualche pregio. MCM: E non li sentirai da me. Non ti parlerò dei pregi. Perché vedo solo una marea di difetti. Ma la pillola, seppur imperfetta, è la migliore soluzione che abbiamo102. Come la democrazia. Essa è dannatamente fallibile, perché si basa sull’uomo che a sua volta è debole. Si basa sull’uguaglianza che è 99
Roma. Il vizio. Carlo Sini, Eracle al bivio. Semiotica e filosofia, Bollati Borlinghieri, 2007. 101 Ancora dal Dante Alighieri, De Monarchia, citato in Il filo rosso vol I, a cura di Santagata, Carotti, Casadei, Tavoni; Laterza Editori, Bari, 2006. 102 Churchill. 100
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un’utopia. Si basa sulla convinzione che l’uomo sappia decidere cos’è meglio per sé e per la collettività, altra fantasia. In fondo, la democrazia, neppure lei103 esiste. Già quando si passa ad un’elezione indiretta, di candidati che potrebbero promettere parole vane, fregandosene di chi li ha eletti; già così la si uccide. O per il fatto che essa è veicolata dall’informazione, che una persona (anche la migliore) senza pubblicità non sarà mai premier. Non è forse antidemocratico che solo chi può essere conosciuto previa tivù o giornali o manifesti possa essere eletto? Non dovrebbero avere tutti gli stessi diritti? Sì, internet può migliorare la situazione, ma non eliminerà mai il problema di fondo. Od il semplice fatto che esista la demagogia, non dovrebbe far capire come la democrazia sia un sogno? Se la gente fosse congeniale ad un’ideale democrazia, non potrebbero esistere parole come “demagogo”. Invece, le masse si lasciano imbrogliare e manipolare. Non è forse dispotismo? Convincere qualcuno di avere libero arbitrio, ma indurlo a fare ciò che si vuole con la persuasione? Non priva forse la libertà? Anche il fatto che i pensatori siano equiparati a coloro che non ragionano, e votano per simpatia, non è forse questa privazione di libertà? Non è forse privare di ogni potere chi si meriterebbe il potere, per donarlo ad un’inefficiente massa? Cosa c’è di più tirannico di un regime legittimato da una parvenza di libertà, come quello in cui molti vivono? Eppure, sai tu trovare qualcosa di meglio? Sai trovare un sistema più intelligente? 104 Certo, la democrazia, come la federazione, è un’ideale irraggiungibile. Si trova sulla via dell’essere, mentre noi siamo su quella del verosimile105. Possiamo solo aspirare ad esse, come Icaro aspirava al Sole. Cercare di evitare che le nostre ali si sciolgano sotto i raggi del qualunquismo e del fanatismo, ed inseguire questo sogno irraggiungibile.
103
Si scusi il pleonasmo. L’autore, in una sua lettera a sé stesso ha aggiunto a riguardo: “[…] essendo la democrazia nata in una società piccola, come una polis, essa è difficilmente adattabile ad un sistema più complesso. Nel passaggio tra democrazia diretta e rappresentativa risiede già un grande depauperamento. Un altro limite enorme sta nella superbia della gente. Molti, credendosi meglio di ciò che sono, non ascoltano i consigli dei competenti. […] quali potrebbero essere, quindi, le alternative? […] una meritocrazia, espressa con un’oligarchia elitaria di luminari? Non sembra male, ma è utopica. Prevede che l’uomo sia capace di dire lui-è-più-bravo-di-me. Ma è difficile che qualcuno ammetta di essere meno competente di un altro. Perciò, sarebbe impossibile decretare chi dovrebbe far parte dell’oligarchia. Forse, con un cursus honorum che prevede una serie di obiettivi e test da soddisfare. In ogni caso, sarebbe abbastanza sterile. Il grande limite dell’oligarchia è la cecità, perché difficilmente si può in essa verificare un cambiamento d’opinione. Oltretutto, in caso gli “eletti” siano egoisti (cosa che contraddistingue tutti gli uomini), si rischierebbe un governo che favorisca certune parti a discapito d’altre. […] altra, potrebbe essere una tirannide a tempo determinato. Scegliendo un capo, che governi non in nome suo ma in quello del popolo, che sia comandante assoluto, si potrebbe aumentare l’efficienza dello stato. Facendo in modo che non diventi dittatore, ossia lasciando libertà di espressione ed opposizione. E predeterminando un termine, giunto il quale il tiranno perde il potere e viene esiliato (per non rischiare colpi di Stato). Al fine di incentivarlo ad operare per il bene comune, lo si potrebbe pagare con una percentuale sul guadagno della nazione. Così, in caso la gestisca bene, riceverebbe molto denaro; altrimenti, vivrebbe a pane e cipolle come il suo popolo. Il più grande ostacolo per questa forma di governo è il rischio di guerre civili. La rivalità determinata dall’individualismo degli aspiranti alla carica di tiranno, causerebbe di certo conflitti intestini. Altro limite, la tendenza a conservare il potere. Difficilmente qualcuno accetta senza un revolver al collo di perdere potere. […] ultimo è il governo delle macchine. Un ipotetico sistema gestito da un computer pensante, quindi privo di egoismo e che non parteggi per nessuna causa. Questo ovvierebbe il grande problema legato alla debolezza dell’uomo. Il limite? Non esiste ancora intelligenza artificiale sufficientemente avanzata. […] aspettando il super-computer, quindi, non ci resta che spolverare la vecchia, fragile, piena di toppe e difetti Democrazia. […]” Questa è l’ultima nota prolissa, lo giura l’Autore. E con questa prende congedo il personaggio della nota. Che ha interrotto, spiegato e distorto. 105 Ispirazione da Parmenide. 104
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Ho provato a diventare saggio, senza riuscirci106. Ma se c’è una cosa che ho capito è che bisogna inseguire gli ideali, sparare grossi paroloni, puntare in alto. Per avvicinarci di qualche millimetro all’aletheia. Alla verità, l’eudemonia, la felicità che si tramuta in demone il quale sì ci perseguita, ma dà anche senso all’esistenza. Alla serenità. Perciò, prendi questo sedativo a forma di stella. Prendine parecchi, tanti quanti le tue anime. Addormentale, per dare spazio ad un solo “Io”. Perché, sebbene la tua colla siano i profitti, con queste pillole ucciderai anche altri tuoi mali. Li sconfiggerai, non per ideali, ma perché poco produttivi. Ma li demolirai. E potrai dire addio a militarismo, dispotismo, guerra. Tutto ciò con qualche pillola, poco gradevole, ma che ti farà bene.107
ICS: Ecco perché l’ho chiamato in aiuto. Le sue parole mi sembrano perfette. Ne convieni, VEG? VEG10: (rassegnata) Possa io, con voi, morire soffocata da una bandiera che mi sta stretta. Ma possano coloro che verranno dopo trovare la pace desiderata.
ICS: La vegetativa si convince, lascia che il Morto, aiutato dal Passante e dalla SPA, le infili le pastiglie nel gargarozzo. Sono parecchie, hanno una forma buffa, a stellina. Come le caramelle che porta la Befana. E luccicano. VEG: Sono solo un poco meno pazza di prima. Ma son già più forte. Le pillole, pur senza un pochino di zucchero108, son andate giù.
Forza, Palermo.
106
“Come ho tentato di diventar saggio”, Altiero Spinelli. Forse alcune di queste parole cozzano con il pensiero di colui a cui l’autore le ha messe in bocca. Forse, rispecchiano di più il punto di vista di questo ultimo che di MCM. 108 M. Poppins: “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù”, edizioni “Disney”. 107
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ICS: La VEG si alza, le sue labbra cremisi sfiorano le sudaticce guance del Morto. Deve far uno strano effetto baciare un cadavere, ma lei sembra essere contenta. Ringrazia, con un bel bacio a stampo i tre bizzarri personaggi nella sala. Non c’è bisogno di parole, troppe ne sono state versate nelle pagine precedenti. Troppe sprecate negli ultimi tempi, solo un fatto, un bel apostrofo rosa109, può porre fine a questa storia. Un bacio e tre affermazioni, dette all’unisono, da coloro rimasti nella stanza.
Respiratore: WOOOOOM. SPA: Fatta l’Europa, anzi strafatta di ogni sorta di allucinogeno e sedativo, bisogna fare gli europei.110 Respiratore: WOOOOM. MCM: Non sono più morto. E, forse, sono riuscito a diventar saggio; perlomeno, a rendere un po’ più saggio qualcuno.111 Respiratore: WOOOM. WOOM. PMQ: E quindi uscimmo a rivedere ventisette opache stelle.112 Respiratore: WOM. wm. (si spegne).
ICS: Le luci scemano, fino al buio totale. L’odore di disinfettante, tipico degli ospedali, rimane come unica traccia di questo dialogo. Un tanfo che sa di alcool e conegrina113. Ed in questo puzzo si dissolvono, come gocce d’inchiostro nel mare, i nostri eroi. Che eroi non sono, non avendo superpoteri o vista a raggi X. Ma una storia necessita di eroi, ça va sans dire, perciò così ci ritroviamo costretti a chiamarli.
109
“Il bacio è un apostrofo roseo messo tra le parole t’amo”. Edmond de Rostrand, Cirano de Bergerac, Tascabili Economici Newton, Roma, 1993. Traduzione di Franco Cuomo. 110 Massimo D’Azeglio dixit. 111 Forse, è arrivato al suo obiettivo. “L'Italia libera nell'Europa libera e unita”, scrisse nella prefazione al suo celebre manifesto. Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, Il manifesto di Ventotene, Oscar Saggi, Milano, 2006. 112 Ispirazione dal Inferno, canto XXXIV, verso 139. Dante alighieri, Commedia, Biblioteca Treccani, Milano, 2005. 113 Dialettale, candeggina.
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ICS: Ma tu114 chiamali, se vuoi, sogni115. Fragili come una gelida fiammella tremolante.
Il viale del Tramonto, Versailles.
114 115
Mi scusi, lettore, se le do del “tu”. Ma con il “lei” od il “voi”, questa frase avrebbe perso efficacia. Citazione semi-involontaria di “Emozioni”, Mina. 1969.
35
Appendice Bibliografica (e Sitografica) Estesa A. Camus, La peste, 1947, tradotto nel 2003 per la casa Bompiani. Alessandro Manzoni, I promessi Sposi, a cura di Franca Gavino Olivieri, Principato, Milano, 1997. Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, Il manifesto di Ventotene, Oscar Saggi, Milano, 2006. Anassagora, frammenti citati in “In Aristotelis Physicorum libros” di Simplicio; Sesto Empirico, Adversus Mathematicos; citato in “I filosofi e le idee volume 1” a cura di Cioffi Luppi, edizioni scolastiche Bruno Mondadori, 2004. Bibbia, versione ufficiale della CEI, da www.bibbiaedu.it/versioneCEI_1974/index.html. C. Carrà, Sintesi Futurista della Guerra, 1914, citato in http://www.itcrendina.it/concorsiregionali/0304-primaguerra/futurismo/index.htm C.M. Cipolla, Storia economica dell’Europa preindustriale, Il Mulino, Bologna, 1980. Campbell, Reece, Taylor, Simon, Immagini della biologia, Zanichelli, Bologna, 2003. Carlo Sini, Eracle al bivio. Semiotica e filosofia, Bollati Borlinghieri, 2007. Cesare, De bello Gallico, citato in Odi et amo, a cura di Di Sacco e Serio, Ediziono scolastiche Bruno Mondadori, 2006. Chicago, di Fred Ebb e John Kander, prodotto per la prima volta nel ’75 a Broadway. Cioffi, Luppi, Vigorelli, Zanette, Bianch, De Pasquale, I filosofi e le idee, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, 2004, Pioltello (MI). Dante alighieri, Commedia, Biblioteca Treccani, Milano, 2005. 36
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Londra. Monumento al consumismo. Anima dell’Europa. 40
Questa è la fine.