Mensile di attualitĂ , economia, informazione e cultura cooperativa
Anno 14
8-9 agosto -
settembre 2015
IN QUESTO NUMERO
Cassa Padana esce dalla Federazione Lombarda del credito cooperativo Mirabilissimi giorni: appuntamento con il Palio di Isola Dovarese La storia si racconta a Leno
S OM M A R I O
3 Impegno massimo
4-5 Cassa Padana recede da Federazione Lombarda La riforma del credito cooperativo: profili di incostituzionalità del decreto del Governo
6-7 Solco Camunia e Cassa Padana insieme per un progetto europeo a supporto dell’economia sociale
8-9 Un asino per essere felici: estate (e non solo) al Centro Natura Amica di Gussola
Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000
A 98 anni, l’abbraccio che dà conforto
Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia
Coccole e fantasia
Sotto le stelle senza paura Basta una carezza per ricominciare a vivere
10-11
Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it
Mirabilissimi giorni: a Isola Dovarese con il celebre palio
Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it
12-13
Debora Zanini, immagini debora.zanini@ popolis.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it
La storia si racconta a Leno
14-15 VivaVittoria, un progetto contro la violenza sulle donne
Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada
Dieci, Collective Mind Against Violence
Hanno collaborato a questo numero: Sandra Bassi, Stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Benedetta Cherubini, Enrico Frosio, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Barbara Ponzoni, Miriam Toniolo, Flavia Vighini
L’appetito in cammino: di tavola in tavola fra Leno e Padernello
Fotografie: Remigio Bertoletti, Benedetta Cherubini, Valerio Gardoni, Daniela Iazzi, Miriam Toniolo, Flavia Vighini
Expo solidale: i temi di cooperazione e sviluppo al centro della riflessione
In copertina: Il palio di Isola Dovarese foto di Gianni Guzzoni
Il mio Appennino incantato: passeggiata al Lago Santo
Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs) Sfoglia questo numero e gli arretrati su: http://issuu.com/popolis www.popolis.it https://www.facebook.com/ pages/Popolis/138224646437 http://twitter.com/popolisweb
2
16-17
City Camps d’agosto: l’Inghilterra dietro l’angolo
Calchera e dintorni, quando il lavoro in fornace diventa storia
18-19 20-21 22
Agenda
QRCode contenuti multimediali su Popolis Quando, sfogliando la rivista, trovate un “riquadro” come quello riprodotto qui a lato, avrete scoperto un QRCode (dall’inglese “Quick Response”, risposta rapida) che vi permetterà, grazie al vostro cellulare, di vedere un video, leggere un testo in Internet, sfogliare un sito web. MA COME SI FA? Il vostro telefono cellulare o smartphone deve avere un programma gratuito di lettura. I più comuni sono Nokia Reader, QR App e QR Launcher (per Iphone), KaywaReader, Barcode Scanner (per Android). Una volta scaricato il programma, “mostrate” al vostro cellulare, inquadrandolo con la fotocamera, il QRCode. Il gioco è fatto.
E DITORIALE
IMPEGNO MASSIMO
C
onnessione, interdipendenza, complessità, mutevolezza degli scenari sono diventati la certezza di oggi. Presentano caratteristiche di positività forti per le opportunità che aprono, ma anche elementi di rischio e di stress altrettanto pesanti. Può piacere o non piacere, ma è questa la realtà del nostro tempo, con cui occorre necessariamente fare i conti se si vuole sopravvivere e affrontare il futuro in modo proattivo da protagonisti, giocando non solo in difesa. E’ fondamentale la capacità di essere flessibili e di reagire tempestivamente alle sollecitazioni prodotte da variabili esterne – che non controlli in alcun modo – e che ti piombano addosso nell’organizzazione, condizionandoti in modo rilevante. Occorre saper vedere le cose prima che accadano, perché quando si manifestano nella loro interezza difficilmente si è in condizioni di adeguarsi in tempo. Bisogna poi maturare una grande consapevolezza dei propri mezzi, un livello di identità e compattezza dell’organizzazione molto forti per riuscire a navigare in un mare più incerto, agitato da complessità, rischi e stress. Parallelamente occorre caratterizzarsi per un senso di umiltà molto forte, che non significa essere dimessi, non far valere le proprie ragioni o non lottare per realizzare legittime aspirazioni personali, ma vuol dire avere la consapevolezza che non si è autosufficienti e che il nostro destino dipende anche dagli altri. Tutto ci deve riguardare perché tutto è in relazione. Se non per lungimiranza, per interesse siamo costretti a lavorare insieme ed occuparci del destino degli altri perché è parte del nostro stesso destino. Non è facile farlo e non è garantita la riuscita, così non è detto che continui nel tempo la capacità di un’organizzazione di riuscire a stare su un mercato con scenari così complicati. Bisogna continuamente conquistarsela, ponendo sempre massimo impegno. Tutto ciò sembra filosofia, ma in realtà è sostanza profonda che impatta sui conti economici più di ogni altra cosa.
Vittorio Biemmi presidente Cassa Padana Bcc
3
LA BANCA AL TUO SERVIZIO
CASSA PADANA RECEDE DA FEDERAZIONE LOMBARDA
di Vittorio Biemmi presidente di Cassa Padana Bcc
I
l consiglio di amministrazione di Cassa Padana, nella seduta dello scorso 9 giugno, ha deliberato il recesso di Cassa Padana dalla Federazione Lombarda delle Banche di Credito Cooperativo. Abbiamo preso una decisione difficile, dolorosa, ma crediamo coerente e inevitabile. E’ una conseguenza del mandato ricevuto dall’ assemblea dei soci a tutelare in ogni modo l’autonomia e il modello di banca sviluppato in questi anni. Libertà e responsabilità delle Bcc sono il presupposto fondante per qualsiasi autoriforma del credito cooperativo.
4
Il progetto portato avanti dalla Federazione Lombarda di costituire un gruppo unico con al vertice una Spa e l’imposizione di un’adesione obbligatoria per legge da parte delle banche di credito cooperativo, tradisce lo spirito di queste banche, mortificandone il senso più profondo e spegnendone inesorabilmente la spinta propulsiva, la motivazione intrinseca, il ruolo proattivo svolto nei territori. Cassa Padana nei mesi scorsi ha presentato alla Federazione Lombarda una diversa proposta di autoriforma che non è stata presa in considerazione e nemmeno in qualche modo dibattuta al suo interno. Il rapporto fiduciario associativo è
“La scelta organizzativa non può essere imposta. Deve essere scelta, poiché sono libertà tutelate dalla Costituzione e dalla legislazione”. Mentre Cassa Padana sceglie di uscire dalla Federazione Lombarda delle banche di credito cooperativo, il costituzionalista Valerio Onida
stato definitivamente compromesso e la Federazione Lombarda nella sostanza delle cose – e con questo atto anche nella forma – non può più rappresentare Cassa Padana. E’ un gesto conseguente, inevitabile, coerente con la storia della Cassa, con il modello di banca sviluppato e con la linea presa in riferimento al progetto di autoriforma. Crediamo possa essere anche un estremo tentativo di scuotere il movimento del credito cooperativo, sia alla base che nel secondo livello, da un torpore che lascia spazio ad una deriva incomprensibile, inefficace nella direzione assunta e contraria al sentire cooperativo. E’ un gesto preso non a cuor leggero e con non poco dolore e tristezza. La Cassa in tanti anni si è innegabilmente distinta per aver sviluppato una partecipazione attiva, propositiva, aggregante nel movimento del credito cooperativo. Tante attività e progetti iniziati da Cassa Padana sono poi diventati patrimonio comune del nostro movimento. E’ un’azione duratura nel tempo che tutti riconoscono svolta in vero spirito cooperativo e non finalizzata ad occupare posti di potere, peraltro mai stato obiettivo di questa banca. Riteniamo che il recesso da Federazione Lombarda in questa fase sia il contributo migliore che possiamo dare ad un movimento a cui abbiamo voluto bene e vogliamo ancora bene, ma che a nostro avviso deve rinascere su basi nuove e diverse. ●
boccia, definendolo anticostituzionale, il decreto che il Governo aveva pensato di proporre come riforma del credito cooperativo. Un testo che Federcasse aveva condiviso e che Cassa Padana ha invece respinto fin dal primo momento.
LA RIFORMA DEL CREDITO COOPERATIVO di Stefano Boffini |
C
stefano.boffini@cassapadana.it
assa Padana ha chiesto al professor Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, un parere riguardo profili di incostituzionalità del decreto del Governo – poi ritirato – sulla riforma delle banche di credito cooperativo. L’analisi di Onida è quantomai rilevante, anche perché l’ipotesi di autoriforma, elaborata da Federcasse, sembra ricalcare nella sostanza quanto prevedeva il testo governativo. Il lavoro mette in luce un elemento finora poco considerato nel dibattito, ma assolutamente centrale che va tenuto presente anche dagli organismi regolatori chiamati a decidere. Il decreto, secondo questo autorevole parere, viola diversi articoli della Costituzione, come l’articolo 45 (tutela della cooperazione), l’articolo 118 (principio di sussidiarietà oriz-
PROFILI DI INCOSTITUZIONALITÀ DEL DECRETO DEL GOVERNO zontale), ma soprattutto elementi fondativi della nostra democrazia, come la libera iniziativa economica e concorrenza (art. 41) e la libertà di associazione nel suo contenuto negativo (art.18 della costituzione). Due successivi articoli apparsi sul Sole24Ore hanno dato visibilità alle argomentazioni. E’ interessante notare come l’economista Luigi Guiso, chiamato a contrapporsi al parere di Onida e a sostenere il decreto del Governo, nel suo ragionamento premetta però che “la scelta organizzativa non può essere imposta. Deve essere scelta, poiché sono libertà tutelate dalla Costituzione e dalla legislazione”. E’ il dato che accomuna i due pareri opposti: l’autoriforma non può essere un’imposizione, ma è necessario mettere le Bcc nella condizione sostanziale di scegliere liberamente. Ciò che da sem-
pre ha sostenuto Cassa Padana. Libertà e responsabilità sono “la linea del Piave” da cui non indietreggiare riguardo qualsiasi ipotesi/progetto di riforma/autoriforma. Gli articoli del Sole24Ore, ma anche il lavoro di Onida, riportano in modo esteso il parere del Comitato Economico e sociale Europeo sul ruolo svolto dalle banche territoriali. Questo tema è stato oggetto del convegno a livello internazionale organizzato il 29 maggio scorso da Cassa Padana, “Banche territoriali: differenti in cosa?”. Si intravede un carattere di continuità, coerenza e unitarietà nell’azione della Cassa che, in spirito cooperativo e in modo costruttivo, ha fornito in questi mesi elementi utili e di sostanza al dibattito riguardante la riforma del credito cooperativo. ●
5
LA BANCA AL TUO SERVIZIO
SOLCO CAMUNIA E CASSA PADANA INSIEME PER UN PROGETTO EUROPEO A SUPPORTO DELL’ECONOMIA SOCIALE di Miriam Toniolo |
miriam.toniolo@cassapadana.it
A novembre 2013 il consorzio Sol.Co. Camunia, in collaborazione con Cassa Padana, Consorzio Koinon e Centro Studi Socialis, ha presentato alla Commissione europea il progetto“Supporting the demand and supply side of the market for social enterprise finance”. Obiettivo: studiare e formare le imprese sociali, affinché possano dialogare con i potenziali soggetti finanziatori per trovare strumenti adeguati al sostegno finanziario per l’economia sociale. Il progetto è stato finanziato nel 2014 dalla Divisione Occupazione, affari sociali, inclusione e si chiuderà l’8 settembre con un incontro che riassumerà il lavoro svolto. 6
LE IMPRESE SOCIALI, QUESTE SCONOSCIUTE
L
e ricerche condotte nell’ambito del progetto “Act Social” hanno prodotto alcune evidenze. Gli imprenditori profit e i privati della Valle Camonica conoscono poco l’ecosistema delle imprese sociali presenti sul territorio. Il sostegno economico finanziario dell’impresa sociale è legato ad iniziative personali, a modelli di filantropia tradizionale (donazioni). C’è una scarsa conoscenza di metodi e di strumenti a sostegno dell’impresa sociale; unico strumento che viene citato è il 5X1000. Il sostegno economico-finanziario ad imprese sociali è legato ad una conoscenza delle stesse ed un riconoscimento territoriale. Da questi dati, a supporto del progetto, emergono alcune linee guida per le imprese sociali della Valle Camonica, su cui si sono concentrate le azioni in favore delle cooperative, alle quali è chiesto di comunicare meglio se stesse, il proprio operato e l’impatto sociale che generano sul territorio. Veicolare messaggi, immagini, “storie di cambiamento”, relazionarsi con le imprese profit in un’ottica di progettualità, un approccio manageriale alla comunicazione, al marketing sociale, al foundrasing sono requisiti fondamentali per attivare politiche di finanziamento sul territorio.
L’
obiettivo primario del progetto è ottenere una migliore capacità di gestione interna delle cooperative che permetta di accedere, in misura continuativa e strutturata, a fonti esterne di finanziamento. Un secondo obiettivo è la costituzione di un tavolo permanente con il compito di studiare iniziative utili a monitorare la possibilità di accesso a fondi privati e pubblici anche a livello europeo. Il Consorzio Sol.Co. Camunia, in qualità di ente capofila, ha coinvolto in questo percorso 10 cooperative sociali della Valle Camonica che si occupano sia di servizi socioassistenziali, socio-sanitari ed educativi (cooperative sociali di tipo A), sia di inserimento al lavoro di personale svantaggiato (cooperative sociali di tipo B). Grazie al supporto del Consorzio Koinon, all’analisi elaborata dal Centro Studi Socialis e alle competenze in ambito di comunicazione e finanza di Cassa Padana, alle cooperative che hanno aderito al progetto è stato garantito un affiancamento, sia formativo che operativo, per creare cultura di impresa, trovare modalità, strumenti e soggetti per costruire un sistema finanziario adeguato ed essere in grado di presentare progetti sostenibili ai potenziali investitori. Tra le finalità del progetto, denominato “Act Social”, fondamentale è la disseminazione delle buone prassi maturate in questa esperienza attraverso le reti nazionali ed internazionali. Il territorio “isolato” e “protetto” della Valle Camonica viene proiettato in una dimensione europea, diviene oggetto di studio e progetto pilota con lo scopo di colmare il gap esistente tra i potenziali capitali e lo sviluppo di progetti delle imprese sociali, attraverso una migliore conoscenza degli investitori sul territorio e la crescita di appeal da parte della domanda.
La realizzazione del progetto, che si sta concludendo, si è delineata in due fasi di studio curate da Koinon e Socialis, con il supporto dell’Area camuna e delle filiali di Cassa Padana, volte ad approfondire la conoscenza dell’esistenza di fondi potenziali per lo sviluppo e l’innovazione delle cooperative sociali e la valutazione ed identificazione delle barriere che oggi impediscono un incontro concreto tra domanda e offerta. Le cooperative coinvolte hanno preso parte a una formazione manageriale su problemi chiave quali identità cooperativa, skills personali e manageriali, relazione con gli stakeholders, marketing sociale, curati da Koinon. Cassa Padana si è occupata della parte relativa alla comunicazione e agli strumenti attraverso cui comunicare se stesse e le proprie attività, oltre che della formazione legata agli strumenti finanziari e all’approccio con il mondo bancario. All’interno delle attività del progetto sono stati realizzati incontri “one to one” tra cooperativa sociale e potenziale investitore, realizzazione di eventi di incontro e presentazione, diffusione di un manuale di “best practices”, un sito web e la divulgazione dei risultati attraverso dei network istituzionali. Sono stati organizzati anche seminari informativi all’Università degli Studi di Brescia, alla Fondazione Sodalitas Milano e una presentazione alla Cooperative Bank of Karditsa, in Grecia, in apertura dell’assemblea dei soci, a testimonianza della replicabilità e della disseminazione del progetto. Cassa Padana ha accolto le esigenze di un territorio, ha messo in rete parner qualificati, ha attivato la rete di relazioni dell’area di competenza per rispondere ad un bisogno di sostenibilità, in un’ottica rivolta al futuro: il futuro dei nostri territori, il futuro delle imprese sociali che sono parte integrante del contesto economico in cui viviamo ed operiamo. ●
PER SAPERNE DI PIÙ www.actsocial.eu
7
I NOSTRI PROGETTI A CREMONA
UN ASINO PER ESSERE FELICI ESTATE (E NON SOLO) AL CENTRO NATURA AMICA DI GUSSOLA di Macri Puricelli |
macri.puricelli@popolis.it
L
a più piccola è nata in una mattina d’estate. A sorpresa. In quel momento al Centro si stavano svolgendo le solite attività. C’erano anziani e bambini che coccolavano le asinelle. Altri che le portavano a spasso. All’improvviso, senza timore alcuno, la futura mamma si è messa un po’ in disparte, si è accovacciata sulla terra, ha respirato a fondo e, come per un miracolo, sotto gli occhi stupiti e commossi di ospiti e volontari, è venuta al mondo lei, piccola, tutta scura e solo all’apparenza fragile. Il suo nome deve essere ancora scelto. Intanto gli ospiti la chiamano Luna e la adorano. E’ lei la star di questa estate 2015. E lei, a solo pochi giorni di vita, dritta sulle zampette, occhi dolci e corpo da pelouche, ha già capito che la sua casa è questa e la sua vita sarà per sempre protetta e serena. Benvenuti al Centro Natura Amica di Gussola, in provincia di Cremona, in un’ampia e suggestiva area golenale del Po. Qui, dal maggio 2009, Cassa Padana ha avviato un progetto di onoterapia (terapia assistita con gli asini) in collaborazione con Asl e Fondazione iniziative zooprofilattiche di Brescia, Comune di Gussola, associazione NoiconVoi. “Fin dall’inizio”, racconta Andrea Lusenti, vicedirettore di Cassa Padana e presidente del Centro Natura Amica Onlus, “abbiamo avuto come obiettivo quello di sviluppare l’attività di mediazione con l’asino per sperimentare nuove modalità di prevenzione e promozione della salute attraverso l’impiego di strumenti motivanti che potessero raggiungere ampie fasce di popolazione. Volevamo anche creare percorsi di valorizzazione delle risorse del territorio golenale del Po con programmi di educazione ambientale e collaborazioni con scuole, fondazioni, cooperative ed altre realtà locali pubbliche e private. Dopo anni che sono stati a volte difficili ma sempre intensi e coinvolgenti dal punto di vista emotivo, posso dire che ce l’abbiamo fatta: il Centro oggi è un punto di riferimento per il cremonese così come per tanti enti e fondazioni che lavorano con persone disabili, anziani, ma anche bambini”. Andrea Lusenti non è un presidente che se ne sta in ufficio. Appena può arriva al Centro e comincia a spazzolare le asinelle, a coccolarle, a portarle a spasso. Anche per lui la “forza” dell’asino è stata una scoperta: “E’ incredibile vedere gli anziani che ritrovano la serenità solo trascorrendo qualche pomeriggio con questi animali. O alcuni bambini problematici calmarsi e sorride8
re. Le asinelle, che oggi sono 12 - pensare che eravamo partiti con 4 - danno forza a tutti. Anche ai volontari che ogni giorno di più si identificano con il progetto”. La Onlus, che ha sede in località Valloni a Gussola, da alcuni anni affianca l’attività di terapia a quella didattica e legata al tempo libero. Appuntamento clou dell’anno quello della prima domenica di settembre, quest’anno il giorno 6, con la grande festa sociale. Mentre guardo la nuova nata penso a don Luisito Bianchi, il “prete operaio” che viveva a pochi chilometri da qui. E al suo funerale, con quell’asinello che lo accompagnava nell’ultimo viaggio. Una creatura che don Luisito amava e sentiva come simbolo di dovere, amore e umiltà. Qualità di cui gli asini, con immensa generosità, ci fanno dono ogni giorno. ●
Associazione Centro Natura Amica Onlus Sede legale Via XX Settembre n.50 Sede operativa Località Valloni 26040 Gussola (CR) Attività Didattica 392 6666229 Attività Ludico-Aggregativa 331 3615741 Attività Assistita di onoterapia 348 5305349 Segreteria 339 5470562 info@centronaturaamica.it Web www.centronaturaamica.it www.facebook.com/centronaturaamica
A 98 ANNI, L’ABBRACCIO CHE DÀ CONFORTO
N
ella continua ricerca della felicità a cui tutti tendono e che molte volte porta a girare in lungo e in largo per trovare non si sa cosa, spesso non si pensa che i prodotti migliori stanno proprio nella bottega sotto casa. Ed è proprio a pochi chilometri dalla Fondazione Busi che l’esperienza dell’attività di mediazione con l’asino ha suscitato grande interesse negli ospiti, forse perché questi animali fanno parte della storia dell’uomo fin dall’antica notte dei tempi. Tecnicamente definiti “da affezione”, è stato stupendo scoprire, conoscere, sentire, percepire, vedere e vivere quali effetti benefici hanno avuto questi animali nel rapporto e nel contatto con i nostri anziani. A tal punto da indurre due persone, una di 85 e una di 98 anni, a sperimentare l’esperienza di salire in groppa all’asino, esternando una gioia e una soddisfazione che difficilmente si può immaginare a questa età. Abbiamo osservato persone timide e introverse lasciarsi andare alla più genuina spontaneità, condurre l’animale senza paura e senza il bisogno di nessun stimolo e incoraggiamento, accarezzarlo e spazzolarlo prendendosene cura come se fosse un bambino, guidarlo nel recinto rispettando i suoi tempi e la sua conoscenza degli ospiti, camminandogli a fianco come se in quei passi ci fosse la vicinanza, il conforto, il sostegno e il supporto di un vecchio amico, ma di una storia sempre nuova e in divenire. Grazie di cuore animali dalle orecchie grandi per le tante soddisfazioni positive che ci sta donando questa esperienza. Voi non siete gli animali stupidi che tutti vi giudicano, ma grandi amici che accompagnano i pazienti nella via del benessere. Denise, Lorenzo, Stefano, educatori della Fondazione Conte C. Busi Onlus
COCCOLE E FANTASIA
E
siste un’attrazione fortissima tra i bambini e gli asini, una magia che spinge entrambi a conoscersi. Gli asini sono animali predisposti al contatto con l’uomo, hanno un carattere mite e socievole e sono in grado di portare pesi e di fare lunghe passeggiate senza stancarsi. I bambini incuriositi, si avvicinano, li osservano, cercano un modo
con cui comunicare e solitamente lo trovano attraverso il contatto e le coccole. In questa circostanza i bambini vengono invasi da un mix di emozioni: empatia, entusiasmo, fantasia, curiosità, rispetto, cura per l’animale e per l’ambiente circostante. Grazie al contatto con gli asini, i bambini superano la timidezza e aumentano la capacità di relazionarsi con gli altri, si aprono a nuove esperienze e accrescono la propria autostima. Durante il trekking someggiato, i bambini tendono a seguire e a mantenere il passo lento degli asini e imparano a riconoscere le piante presenti nel nostro territorio diventando così dei veri esploratori! Tiziana Soldi, educatrice didattica del Centro
SOTTO LE STELLE SENZA PAURA
E
sperienze particolari hanno da sempre contribuito a modificare il carattere delle persone. Quando le esperienze assumono uno scopo terapeutico e hanno una forte caratterizzazione emotiva, le persone con disabilità ne traggono benefici inimmaginabili. Il Centro Natura Amica, durante un’estate, ha organizzato una due giorni al centro dove un gruppo di quattro disabili psichici della Fondazione Germani, si sono occupati della cura e dell’attività con gli asini. Emozionante è stato il momento in cui - dopo la cena al campo e una passeggiata in golena sotto le stelle a osservare le lucciole - è arrivata per tutti l’ora di passare la notte in tenda. Tutte le incertezze, i timori e le sensazioni di persone abituate a dormire in un rassicurante letto e con tutti i confort presenti in istituto, sono comparse nella mente di questi intrepidi ragazzi. La mattina è giunta in fretta e la notte in tenda non ha sconvolto nessuno. Dopo uno scambio di sensazioni notturne e un’abbondante colazione, i nostri eroi si sono prodigati a nutrire gli asini e prepararli per un trekking fino al momento del congedo e al rientro in istituto. Avevano le lacrime agli occhi per dover lasciare il centro e per aver vissuto un’emozione irripetibile e indimenticabile. Quest’esperienza ha insegnato qualcosa anche a noi operatori. Per esempio che le persone fragili in situazioni straordinarie si attivano per risolvere problemi che in ogni occasione possono capitare e sono in grado di mette-
re in atto strategie di aiuto e di mutuo soccorso per tutelare l’incolumità propria e dei più deboli. La due giorni al centro ha accresciuto in tutti, disabili e operatori, l’autostima e la certezza che dopo quest’esperienza per tutti niente sarà più come prima. Elena Rosa, educatrice della Fondazione E. Germani Onlus
BASTA UNA CAREZZA PER RICOMINCIARE A VIVERE
N
on tutte le persone hanno la possibilità della comunicazione verbale, ma tutti hanno necessità di comunicare e scambiare esperienze, richieste ed emozioni con il prossimo. Martina si è presentata al Centro un sabato mattina con la mamma e il papà. Sono stati loro a spiegarmi che la giovane è affetta da una rara malattia genetica, la sindrome di Angelman. E’ in grado di recepire tutto ciò che proviene dall’esterno, di elaborarlo, ma non è capace poi di restituire in modo verbale all’interlocutore il pensiero o l’esperienza maturata. Con l’aiuto dei suoi genitori e seguendo consigli e suggerimenti del suo psicologo, ci siamo messi subito al lavoro. E chi meglio dell’asino che con la sua rassicurante calma e docilità avrebbe potuto essere di ausilio per sperimentare e fare acquisire a Martina nuove abilità sia fisiche che comunicative! Infatti, dopo cinque anni di attività e valutati i risultati ottenuti si può affermare che la sperimentazione dell’onoterapia con Martina ha dato ottimi risultati contribuendo a migliorarne l’inserimento nell’ambito della vita sociale. Grazie alle nuove tecniche di comunicazione acquisite, oggi Martina è in grado di esprimere le sue scelte e opinioni. Questa esperienza dimostra come la chiave del successo dell’onoterapia stia nel rapporto paritario tra operatore, utente e asino, quindi non solo una relazione tecnica tra soggetti molto diversi, ma un’esperienza attiva, emozionale, di sentimenti ed empatie dove i neuroni specchio di ognuno si incrociano con quelli degli altri presenti e dove tutti si sentono liberi di esprimere se stessi. Paolo Azzali, responsabile Onoterapia del Centro
9
I NOSTRI PROGETTI A CREMONA
MIRABILISSIMI GIORNI A ISOLA DOVARESE CON IL CELEBRE PALIO Signori e signori, rullano i tamburi e le bandiere volano… Siete pronti per il Palio di Isola Dovarese? Da venerdì 11 a domenica 13 settembre l’incantevole paesino del casalasco si trasformerà in un borgo medioevale, una magia che si ripete da 49 anni.
di Barbara Ponzoni
barbara.ponzoni@cassapadana.it
M
i rifiuto di credere che ci sia ancora qualcuno che non conosce questa manifestazione. Per darvi la possibilità di redimervi vi spiego sommariamente cosa succede nei tre giorni di Palio. Venerdì sera avviene lo scambio delle chiavi: il Sindaco dona le chiavi del paese al Podestà, che governerà Isola Dovarese nei giorni a venire. Uno scambio simbolico per ritornare nel lontanissimo 1458. Dopo la ceri10
monia, spettacoli e animazione nelle taverne dove si possono mangiare pietanze dell’epoca e assaporare i diversi tipi di vino, rigorosamente fruttato o speziato. Poi viene il sabato, la serata TOP: nella splendida piazza gonzaghesca ha luogo il convivio davanti al quale quest’anno viene portata in scena la storia di “Dafne, Apollo et di salvatiche istorie”. Infine la domenica: fin dal mattino e per tutto il giorno il paese è animato, perché questo è il giorno in cui si svolge la disputa tra le contrade (Porta Tenca, Le Gerre, San Bernardino e San Giuseppe) che si sfidano attraverso tre giochi per conquistare l’agognato Palio.
Domenica sera il gruppo Musici e Sbandieratori dei Dovara saluterà gli astanti con l’ultimo suggestivo spettacolo. Seguiranno i meravigliosi fuochi d’artificio che segnano la fine del Palio, ma non della serata che continua nelle taverne tra ottimo cibo e fiumi di vino fruttato. Da quando ne ho memoria non sono mai mancata a questo palio. E’ uno di quegli appuntamenti ai quali non mancherei neanche se fossi zoppa. Adoro l’atmosfera incantata di questo posto così come farmi leggere le carte dal sensitivo Tiziano, personaggio esilarante dalle facili battute sconce. Per poi commentare il responso nel dettaglio davanti a una bollente
La novità di questa edizione? E’ on line un nuovo sito (www.palioisola.it) interamente dedicato a questo attesissimo evento. Il nuovo portale, elegantemente vestito di nero, con atmosfere tipicamente medioevali, ma con la chiarezza che esige il mondo del web, è stato creato dall’ufficio I.T. Popolis di Cassa Padana, frutto della collaborazione che da sempre esiste fra la Pro Loco di Isola e la banca locale. Sul portale, oltre alla storia del palio e delle contrade, vengono raccontati i diversi momenti della tre giorni “medioevale”, quando i vitali abitanti di Isola Dovarese coinvolgeranno chiunque si trovi a passare per il borgo, in un viaggio così emozionante da inebriare felicemente anima e corpo.
zuppa di cereali nella taverna, salvo poi dimenticarmene clamorosamente i giorni successivi, non verificando quindi mai la correttezza delle previsioni. Ci casco ogni anno. Sono sempre stata a Isola Dovarese il sabato, la giornata clou, fantastica, ma con tantissima gente. Due anni fa ho invece optato per il venerdì. Devo dire che me lo sono goduta di più questa volta: meno gente festaiole, un’atmosfera diversa. Il fascino del medioevo era forse ancora di più accentuato. D’altra parte, mi ha spiegato Melissa, della Pro Loco di Isola, il venerdì è dedicato proprio alla presentazione delle contrade, alla consegna delle chiavi al Podestà, tutti passaggi più “ufficiali”, la dimensione più intima era, ed è, voluta. Intendiamoci, di gente ce n’era, eccome. Ma il sabato è quasi difficile farsi spazio per camminare, si trova il mondo intero in quelle viuzze, certo che lo spettacolo che va in scena dalle nove in piazza, con la tavolata delle autorità a ferro di cavallo, ha un fascino incredibile, da vedere sicuramente. Gli “sgobatori” del paese stanno costruendo tutto il possibile e – credetemi – anche l’impossibile per meravigliare gli ospiti!. ●
IL PROGRAMMA DELLA FESTA Venerdì 11 Settembre. Alle 19 apertura de le Servitù de Passaggio et de lo mercato. Quivi potrete trovare cibo e buon vino nelle quattro taverne: Taverna del Viandante, Taverna dei Sette Peccati, Taverna dell’Aquila d’oro e Taverna della Tinca. Alle 21 la consegna de le chiavi de lo sindaco a lo Podestà, presentatio de le contrade dell’Isola, poscia l’avvento de lo foco, di tutto potrà accadere. Sabato 12 Settembre. Alle 18 apertura de le Servitù de Passaggio et de lo mercato. Nelle contrade e nelle quattro taverne potrete trovar mercanti, losche femmine, diavolerie e curiosità, musica e canto a piacer vostro finchè l’alba non sopraggiunga. Alle 21 “Mirabilia Noctis”, di Dafne, Apollo et di salvatiche istorie. Il grande convivio sarà animato dagli spettacoli per esso creati nella magnifica corte dei Gonzaga.
Domenica 13 Settembre. Alle 11 apertura de le Servitù de Passaggio et de lo mercato. Nelle contrade e nelle quattro taverne potrete rimaner fino a le ore tarde a gioir cantando con vin speziato perlochè de li sensi festa sia. Alle 17 l’assegnazione dell’agognato “Palio di Isola Dovarese”. Dopo i cortei di dame e messeri vestiti dei loro abiti più belli per la visita di Ludovico Gonzaga e Barbara di Brandeburgo, dopo canti, balli, disfide e quant’altro, la contrada migliore potrà vincere gli stendardi del “Palio” e del “Favete Linguis”. Alle 21.30 l’ultimo mirabolante spettacolo “Omnia vincit amor”, che si concluderà con una magia di fuochi ad illuminare il cielo dell’Isola. Meraviglia e stupore saranno l’umile saluto.
INFO: 0375.946373 - 339.7489760 - 339.7489760
PER SAPERNE DI PIÙ www.palioisola.it
11
I NOSTRI PROGETTI A BRESCIA
LA STORIA SI RACCONTA A LENO di Valerio Gardoni
valerio.gardoni@popolis.it
Da sinistra Andrea Breda, funzionario Soprintendenza Archeologica Lombardia; Filippo Gambari, Soprintendenza Archeologica Lombardia, Vittorio Biemmi, presidente Fondazione Dominato Leonense e Fabio Saggioro, docente di archeologia Università di Verona.
Si è conclusa a fine giugno a Villa Badia un’altra porzione di indagine archeologica sul sito del monastero di San Benedetto di Leno. Un intervento avviato nel 2014, dalla durata triennale, con l’obiettivo di indagare in maniera estensiva le strutture abitative e artigianali rinvenute a breve distanza dai resti dell’abbazia di Re Desiderio.
L
a terra che ha sostenuto per mille anni la grande abbazia ha ancora tanto da raccontare. Gli scavi preannunciano nuove rivelazione, un importante tassello della storia, non riferibile al solo monastero benedettino o ristretto al territorio, ma che si inserisce nelle vicende della terra dei Longobardi e offre una ricostruzione dei processi mentali e della quotidianità degli uomini e delle donne che vi abitarono. Il progetto, diretto dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia e dall’Università degli Studi di Verona – dipartimento TeSIS / Tempo Spazio Immagine Società – è promosso dalla Fondazione Dominato Leonense, con la collaborazione di Cassa Padana e il contributo di Regione Lombardia. Lo scavo di questi mesi ha coinvolto 12
oltre 50 studenti in archeologia provenienti da diversi atenei italiani e stranieri. “Si tratta di un progetto che ha radici profonde - spiega Vittorio Biemmi, presidente di Cassa Padana e Fondazione Dominato Leonense - che è stato avviato da Cassa Padana già nel 2002, con il ritrovamento del monastero Longobardo di San Benedetto, ed è stato portato avanti negli anni successivi dalla Fondazione Dominato Leonense. Quei primi scavi fornirono informazioni preziosissime sulla storia e sulle strutture del cenobio di re Desiderio, informazioni che diedero forza per avviare nuovi studi e approfondimenti sul popolo longobardo nella bassa bresciana”. Andrea Breda, funzionario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia, ribadisce l’importanza dei quasi tre lustri di lavoro archeologico nel sito dell’abbazia: “Lo scavo aperto quest’anno ha un’estensione di 1500 mq, ma è solamente un piccolo passo di una lunga strada che si è appena iniziato a percorrere. In questi 13 anni di attività non si è solo scavato, è stata fatta molta divulgazione e comunicazione sui risultati ottenuti. Sono state organizzate mostre, convegni, attività didattiche e pubblicazioni sia sulla rivista Brixia Sacra che in altre sedi.” Allo scavo hanno partecipato studenti dell’università di Verona e di altri atenei italiani e stranieri. Nel corso dello scavo, ci spiega Fabio Saggioro, docente di archeologia cristiana e medievale all’Università di Verona, è stata inquadrata la topografia dell’area, individuando le strutture e i corsi d’acqua. Le datazioni al C14 hanno fornito i primi elementi. Le palificazioni ritrovate sono datate X-XI secolo. E’ stato fatto il campionamento di depositi, carboni, semi, materiale vegetale, legni e pollini per ricostruire il quadro preciso sull’ambiente che circondava il monastero. I reperti tornati alla luce hanno
aggiunto conoscenze sulla vita che ruotava attorno al monastero e all’ambiente circostante. Per Filippo Gambari, Soprintendente per l’archeologia della Lombardia, “a Leno c’è una Fondazione che esprime al meglio i livelli di eccellenza della ricaduta sul territorio delle piccole Casse. Venti di cambiamenti nelle strutture delle Casse Rurali, con improbabili accorpamenti, stanno mettendo a rischio questi benefici positivi. In questo progetto hanno cooperato senza gelosie e rivalità soggetti che non di rado in altre realtà litigano. Una collaborazione eccellente che è il capitale iniziale di un programma che sarà portato avanti e darà grandi risultati. Il sito del monastero in Leno deve essere valorizzato, in virtù anche del riconoscimento UNESCO ai siti Longobardi. In particolare in una regione come la Lombardia dove i Longobardi costituiscono la base della sua identità. In virtù di questo esempio è necessario impegnarsi nel collegare in rete i siti dispersi sul territorio, siti differenti fra loro, ma legati nella presentazione di resti significati di origine longobarda. Leno può essere un volano d’identità del territorio per presentare la porzione di storia Longobarda in Italia e all’estero. In questa ottica, a breve, sarà proposta una convenzione tra le forze in campo per dare ancora più vigore all’eccellente lavoro svolto in questi anni”. “Il forte legame tra Cassa Padana e il territorio si intreccia con la mutualità cresciuta negli anni”, spiega Luigi Pettinati,
direttore generale di Cassa Padana, “fondamenta su cui si è costruito un secolo di vocazione delle Casse Rurali e che ora non può essere snaturata da decisioni piovute dall’alto. Se l’abbazia di Leno è andata in commenda nel 1400, oggi possiamo affermare che a Leno non ci sarà una seconda commenda”. Le ricerche estensive e sistematiche sull’area archeologica di Leno sono iniziate nel 2002 con l’avvio degli scavi nella zona di Villa Badia da parte della Soprintendenza Archeologica. Gli studi hanno messo in luce la sequenza degli edifici religiosi del monastero benedettino e si sono estesi ai settori vicini valutando i depositi. Nel 2013 e 2014, di concerto con Soprintendenza Archeologica, Università di Verona e Fondazione Dominato Leonense, è stato definito un progetto scientifico di indagine rivolto allo studio complessivo del territorio di Leno con l’obiettivo di valutare non solo la struttura del monastero, ma anche quella dell’abitato circostante e dello sviluppo del paesaggio in età medievale. Nel 2014 sono stati avviati i primi sondaggi esplorativi nell’area settentrionale che sono stati poi ampliati nel corso della campagna 2015. ●
PER SAPERNE DI PIÙ www.fondazionedominatoleonense.it
13
I NOSTRI PROGETTI A BRESCIA
VIVAVITTORIA, UN PROGETTO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE di Sandra Bassi
| sandra.bassi@cassapadana.it
Il 25 novembre 1960 a Santo Domingo, durante il regime di Rafael Leonidas Trujillo, vennero uccise a bastonate le sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal. La loro colpa era stata quella di aver combattuto per la libertà contro il regime di Trujillo, uno dei più spietati dell’America Latina. Per ricordarle, dal 1999 le Nazioni Unite hanno reso istituzionale il 25 novembre invitando governi, organizzazioni e media a sensibilizzare la società sulla violenza di genere. Il prossimo 25 novembre tutta Brescia si ritroverà in piazza Vittoria dove sarà stesa una coperta immensa fatta da quadri a maglia e all’uncinetto lavorati dalle donne bresciane. Anche Cassa Padana ci sarà. 14
COME CONTRIBUIRE ALLA REALIZZAZIONE DELL’OPERA?
R
ealizzando a ferri o uncinetto moduli in maglia da cm 50 x 50 , aggiungendo la propria firma/logo in qualsiasi forma o modo. Se il nome non viene ricamato sul quadrotto va comunque indicato a parte. Cotone, lana, colori vari devono essere espressione di artisticità di ognuno. I moduli devono essere consegnati sino alla fine di ottobre, presso le filiali della Cassa Padana – Area Camuna (Edolo – Malonno – Ceto – Breno – Esine – Montecchio – Artogne – Rogno) che provvederanno ogni 15 del mese a farli pervenire alle organizzatrici dell’evento.
È
recente l’indagine Istat sulla violenza alle donne dentro e fuori la famiglia, commissionata dal Dipartimento delle Pari opportunità. I numeri lasciano poco spazio alle interpretazioni. La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso anche in Italia: 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Sono il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni: il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Nonostante questi dati, emergono importanti segnali di miglioramento rispetto all’indagine 2014: ciò è frutto di una maggiore informazione, del lavoro sul campo, ma soprattutto di una migliore capacità delle donne di prevenire e combattere il fenomeno e di un clima sociale di maggiore condanna della violenza. E’ da questi presupposti che nasce VivaVittoria, un progetto di sensibilizzazione e condivisione sul tema della violenza alle donne, al fine di accrescere la consapevolezza riguardo questo problema che affligge la società moderna. Il progetto prevede la copertura di Piazza Vittoria a Brescia e aree vicine, con un’enorme coperta realizzata a maglia, proprio in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre di quest’anno. Con la vendita delle coperte realizzate e delle immagini del diario fotografico, si raccoglieranno inoltre fondi da destinare a “Dimora” una casa di accoglienza per mamme e bambini, perché le donne ospiti possano diventare indipendenti nel lavoro, nella casa, nei propri bisogni. L’opera finale sarà costituita da 15 mila moduli. I moduli verranno uniti per realizzare coperte da un metro per un metro usando un filo rosso, espressione dell’arte come possibilità di relazione. Tutti insieme diventeranno un’immensa opera. Anche la Valle Camonica partecipa a questo progetto e le filiali di Cassa Padana sono punti di raccolta sul territorio dei lavori realizzati a mano per un progetto di un territorio che si unisce per sensibilizzare e affrontare questo dramma, perché sempre più spesso le donne ed i bambini corrono rischi nel luogo in cui dovrebbero essere più al sicuro: la loro famiglia. ●
PER SAPERNE DI PIÙ www.vivavittoria.it
DIECI, COLLECTIVE MIND AGAINST VIOLENCE
D
ieci è un’associazione di promozione sociale nata a Ono San Pietro con la consulenza del Csv il Centro servizi volontariato che ha sede anche in Valle Camonica, nei locali di Cassa Padana - il 28 marzo di quest’anno per volontà di Erika e Omar Patti, mamma e zio di Andrea e Davide, uccisi dal padre nel luglio 2013, nonostante le dieci denunce per violenza e stalking a suo carico. Un evento drammatico che ha sconvolto la Valle Camonica, che riparte con la forza e il coraggio di mamma Erika che lancia un messaggio di speranza, affinché tali tragedie non si verifichino più. Dieci, che partecipa al progetto di VivaVittoria, vuole sostenere le famiglie in difficoltà, in particolar modo i bambini e le donne vittima di ogni forma di violenza attraverso la promozione di un vero e proprio cambiamento culturale, attraverso incontri, convegni, seminari, corsi ed altre formule di divulgazione. Vuole creare uno spazio di ascolto e sostegno in favore delle vittime che hanno vissuto o vivono esperienze di violenza e delle loro famiglie, collaborare con Enti pubblici e privati al fine di creare una rete e attuare iniziative e progetti volti a contrastare il fenomeno della violenza, organizzando campagne di raccolta fondi da utilizzare per sostenere donne e bambini vittime di violenza, realizzando interventi di sensibilizzazione all’interno delle scuole. Collective mind against violence non è solo il payoff del logo Dieci, ma anche una dichiarazione d’intenti. Un’ideale mente collettiva contro la violenza. Una barriera forte e capillare che si concretizza attraverso una sensibilità condivisa sulle tematiche della violenza. Per combatterla, prevenirla e contrastarla efficacemente. Il logo di Dieci punta dunque su una simbologia che non attinge più a concetti legati agli accadimenti violenti, bensì ad una forma visiva proiettata verso un futuro di speranza. Una rete, una mente collettiva contro la violenza. Al centro i deboli, attorno una barriera fatta e alimentata dalle persone che condividono e sostengono i loro stessi ideali. La mente collettiva protegge, aiuta e sensibilizza. Ecco dunque i colori del logo. Ecco dunque i cerchi che divengono mondi che diventano persone e che a loro volta “contagiano” altri mondi ed altre persone.
PER SAPERNE DI PIÙ www.dieciaction.it
15
I NOSTRI PROGETTI A BRESCIA
CITY CAMPS D’AGOSTO: L’INGHILTERRA DIETRO L’ ANGOLO
di Enrico Frosio
16
P
er favorire l’apprendimento dell’inglese, requisito sempre più fondamentale nella vita anche lavorativa, si terranno in Villa Badia di Leno i City Camps, organizzati in due turni dal 17 al 21 e dal 24 al 28 agosto, dalle 9 alle 16.30. L’iniziativa, rivolta ai bambini di elementari e medie, sarà seguita da tutor provenienti da vari paesi anglofoni, con un rapporto tutors-partecipanti (1:9 o 1:12) tale da garantire a ogni bambino l’attenzione necessaria. Attraverso un approccio didatticoludico, comprensivo di canzoni, recite e lezioni, il bambino sarà spronato a migliorare pronuncia, comprensione e lessico, stimolato in ciò non da necessità esterne, come le pagelle o le ire dei genitori, bensì dal proprio personale interesse e divertimento nell’apprendimento. Alla fine di ogni settimana i loro progressi saranno protagonisti
dell’English Show, un’esibizione culturale che renderà felici e fieri anche gli stessi genitori. Verrà poi consegnato, alla fine dei corsi, l’English Certificate, valido a livello europeo. Il Camp è promosso dalla Fondazione Dominato Leonense, con la collaborazione di Cassa Padana. L’ACLE, l’organizzatore, è un’associazione senza scopo di lucro che opera a livello nazionale, riconosciuta dal MIUR (l’ente che si occupa della formazione dei docenti d’inglese) e dalla WTEFLAC, la prestigiosa commissione mondiale che accredita le migliori scuole di inglese. Il materiale necessario alle attività è compreso nella quota, che garantisce inoltre l’assicurazione, per il bambino, su infortuni e responsabilità civile. ●
INFO: Tel. 030.9038463
L’APPETITO IN CAMMINO DI TAVOLA IN TAVOLA FRA LENO E PADERNELLO
V
iaggiare di tavola in tavola nelle ultime sere d’estate, degustando e vivendo - cullati dalla frescura serale di un autunno che già si preannuncia - i sapori e gli angoli più poetici e caratteristici dei territori di Leno e Padernello, riempiendo, oltre allo stomaco, anche gli occhi. Le cene itineranti, quest’anno di scena nei due centri della Bassa Bresciana il 14 e 19 settembre, uniranno il piacere del gusto a quello di un’uscita in compagnia, stimolando sia l’appetito che l’allegria, il tutto nella cornice di luoghi che sono la delizia dello sguardo. Immersi nella campagna e lontani dallo stress, appuntamento a Padernello il 14 settembre, dove gli ospiti degusteranno, dalle ore 19.00, particolari e squisiti antipasti, preludio di una cena che, per il piacere della linea e della digestione, si vivrà camminando. I rinomati ristoranti locali, poi, offriranno al palato prelibate pietanze abbinate a ottimi vini, mentre una delicata musica jazz fluirà per le vie del borgo, accompagnando questo pellegrinaggio gastronomico fin nel cuore del castello di Padernello, dove la serata vivrà il suo culmine. Nella pittoresca atmosfera del maniero, dopo aver assaporato un ottimo dolce, sarà infatti possibile assaggiare i deliziosi formaggi locali, magari sorseggiando distillati alcolici o un buon caffè. E perché no, magari concedersi una visita al castello, una vera meraviglia del territorio bresciano. La partecipazio-
ne è subordinata all’acquisto preventivo di una Cartella Menù. Il costo è di 28 euro. Informazioni al numero 030.9040334. Il 19 settembre, invece, in una serata che mescolerà cultura, musica ed enogastronomia, sarà la volta di “Passeggiando degustando”, alla sua seconda edizione, che fra le 19.30 e le 22.00 porterà alla scoperta del centro storico di Leno, mentre buon cibo e buon bere accontenteranno le voglie della gola. Prima tappa Villa Badia, straordinario sito archeologico orgoglio del territorio, dove sarà allestito il punto accoglienza da cui si muoverà la serata (ingresso da via Marconi 28). Nel quasi autunno che avvolgerà l’evento, un’occasione per scoprire la tradizione, per accorgersi della storia e della bellezza locale, in una splendida cornice che confonderà note di ottima musica con i luoghi della quotidianità lenese. Il costo è di 20 euro. ●
INFO: 333.1129643.
CALCHERA E DINTORNI
di Sandra Bassi
| sandra.bassi@cassapadana.it
QUANDO IL LAVORO IN FORNACE DIVENTA STORIA DAL 29 SETTEMBRE AL 10 OTTOBRE A ONO SAN PIETRO Le calchere (letteralmente fornaci) sono antichi forni interrati, che conservano una storia particolare e affascinante. Con la conquista romana della Valle Camonica (16 A.C), i contatti con culture diverse si fecero più continui e le varie tecniche artigianali si trasfor-
marono e si specializzarono, tra queste l’attività dei “calcherocc“. Si tratta di una tecnica molto antica, abbandonata da tempo, che per anni ha dato lavoro e sostentamento alle famiglie di Ono San Pietro, piccolo borgo posto alle pendici della Concarena. Con ingegno, sapienza, sudore e fatica i Calcherocc da Do, trasformavano la pietra calcarea, attraverso un lavoro di cottura ininterrotto che durava otto giorni e otto notti, in purissima calce. Gli addetti alle fornaci incidevano una croce sulla pietra che costituiva la chiave di volta della “Calchera”. Prima di accendere il fuoco nella camera di combustione era incisa una seconda croce sulla bocca di alimentazione. Queste croci
avevano il chiaro significato di benedire e proteggere il lavoro e al contempo far si che tutto procedesse per il meglio, ottenendo calce di buona qualità. Dall’alchimia degli elementi sapientemente manipolati attraverso l’ingegno, con l’intento di avvicinare le genti moderne alle tradizioni ed agli antichi mestieri dell’uomo del passato, il Gruppo di Protezione civile e difesa ambiente di Ono S. Pietro organizza dal 29 settembre al 10 ottobre “Calchera e dintorni” una manifestazione che rievoca l’antico mestiere camuno, con eventi a tema, visite guidate, laboratori didattici e artistici, mostre e workshop. ●
INFO: 0364.434490 info@comune.ono-san-pietro.bs.it 17
NEL TERRITORIO
EXPO SOLIDALE I TEMI DI COOPERAZIONE E SVILUPPO AL CENTRO DELLA RIFLESSIONE di Flavia Vighini |
Q
flavia.vighini@cassapadana.it
uale valore aggiunto danno le cooperative ai processi di sviluppo internazionale? È la domanda alla quale hanno cercato di rispondere i relatori invitati al convegno “Nutrire il pianeta post 2015: lavoro dignitoso, giovani ed uguaglianza di genere” organizzato lo scorso giugno a Expo2015 da Confcooperative e Coopermondo. L’appuntamento è parte di una serie di incontri voluti dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo per dare l’occasione ai Paesi partecipanti a Expo, alle organizzazioni internazionali, alla società civile e al settore privato di confrontarsi su idee e soluzioni per promuovere la sicurezza alimentare e nutrizionale e, allo stesso tempo, diminuire sprechi e perdite alimentari attraverso l’applicazione di politiche coerenti, trasferimenti di tecnologia, miglioramento dei sistemi di produzione,
18
migliore accesso ai mercati e modelli di distribuzione e consumo aggiornati. Tra gli invitati, Paola Testori Coggi, che fa parte del Women for Expo, è intervenuta a sostegno di un maggior empowerment per arrivare a una migliore resa dei terreni agricoli. A sostegno della tesi c’è quel 43% delle donne che lavorano in agricoltura e il fatto che sono loro a scegliere il cibo per la propria famiglia ed educare i figli. Ecco quindi che includendo le donne nella possibilità di ereditare e possedere la terra (cosa che in molti paesi non è ancora prevista), dando loro buone sementi, istruendole all’imprenditorialità e investendo finanziariamente su di loro, la produzione di cibo crescerebbe enormemente. A Expo c’era anche Bepi Tonello, presidente di Bancodesarollo. E’ stato lui a ricordare ai presenti l’esperienza ecuatoriana in tema di cooperazione,
giovani, donne e sviluppo. Osservando come oggi la maggioranza dei giovani aspetti un lavoro, ma non lo generi in prima persona, Bepi confida in una crescita dell’autostima nei giovani finalizzata a creare lavoro per risolvere problemi comuni: è risolvendo i problemi della comunità che si triplica la produzione. E si vince la povertà quando si impara a produrre più di quello che si consuma e i proventi della produzione vengono depositati nella cassa del proprio paese. Marc Noel di Cooperatives Europe ha raccontato come le cooperative, gestite da e per la gente del posto, sviluppano e trasmettono l’esperienza imprenditoriale. Non solo: i profitti generati ri-
EXPO: GLI INCONTRI DI AGOSTO E SETTEMBRE 26 agosto - “Tecnologie sostenibili per la trasformazione e la conservazione dei prodotti agroalimentari” – Cascina Triulza 7 settembre - “La filiera dei grani andini tra rischi e opportunità” – Cascina Triulza 10 settembre - “Mesopotamia: sviluppo sostenibile e agricoltura” – Cascina Triulza 17 settembre - “Biodiversità agricola, filiere e women empowerment” – Palazzo Castiglioni 23 settembre - “Pace e cibo: il modello del business inclusivo delle cooperative per la coesione sociale” – Cascina Triulza 27 settembre - “Le filiere del caffè in America Centrale” – Cascina Triulza
È infine una donna, Simel Esim della International Labour Organization, a lanciare un appello: come possiamo misurare il contributo della cooperazione? C’è bisogno di molti più dati e di statistiche per incentivare quelle riforme legislative che permettano lo sviluppo cooperativo. ●
mangono sul posto e sono reinvestiti nella cooperativa, nella comunità locale o distribuiti ai soci. Così le cooperative sono un effettivo strumento di auto-aiuto che vedono un impiego nel mondo di oltre 100 milioni di persone e sono 3 miliardi di persone la cui sussistenza è garantita attraverso esse. Essendo un business centrato sulla persona, le cooperative hanno lo scopo di fornire lavoro dignitoso, sicurezza sul lavoro e buone condizioni di lavoro per tutti, dagli agricoltori, agli operai, agli impiegati. Inoltre, essendo organizzazioni aperte e democratiche, favoriscono l’uguaglianza di genere. L’esperienza insegna che molte donne hanno costituito delle cooperative per garantirsi un’entrata e in molte di queste sono loro a ricoprire posizioni elevate.
PALESTINA. FORMIAMO FORMATORI
L
o scorso giugno Cassa Padana è tornata in Palestina per formare un gruppo di 9 formatori che saranno incaricati di formare a loro volta tutto lo staff delle Associazioni Cooperative di Risparmio e Credito palestinesi fondate da Parc. La formazione si è svolta nell’ambito del progetto Start Up Palestine della Cooperazione Italiana allo Sviluppo di Gerusalemme e, al termine del corso, le donne sono state ufficialmente nominate formatrici con una cerimonia di consegna degli attestati.
19
I T I N E R A R I
IL MIO APPENNINO INCANTATO: PASSEGGIATA AL LAGO SANTO La giornata promette decisamente bene. Il vento
di Daniela Iazzi | daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it
che si è sollevato ieri sera ha spazzato via le ultime nuvole lasciate dal temporale pomeridiano. Guardando all’orizzonte, il cielo è terso e in lontananza già intravedo i profili delle “mie” colline. Il Lago Santo si trova nel cuore del Parco nazionale dell’Appennino toscoemiliano.
Lago Santo
20
Sella del Marmagna
I
l nostro punto di partenza è il Rifugio Ladgei, che è anche centro informativo del Parco e si trova a 1265 metri. Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio, facciamo il pieno di energia concedendoci un’ottima torta al cioccolato nel bar del rifugio… avremo modo di smaltire le calorie di questo dolcetto nelle ore successive. Da qui, zaino in spalla contenente lo stretto necessario (acqua, un panino e l’impermeabile), ci inoltriamo nel bosco sul sentiero CAI 727, seguendo successivamente l’indicazione del sentiero 723-direzione Lago Santo. Scegliamo questa strada perché è la più breve, in 40 minuti ci porta alla conca del lago. Il sentiero sale subito deciso, tra sassi e gradoni, in una splendida abetaia che presto si muta in faggeta. Con un po’ di fiatone giungiamo sulle sponde del Lago, a 1500 metri di altitudine, il più vasto lago glaciale della provincia di Parma e dell’Emilia-Romagna. Si specchiano nelle sue acque le cime dei monti Orsaro, Braiola, Marmagna e Aquilotto, che ne fanno una cornice di straordinaria bellezza. Qui troviamo il Rifugio Mariotti, che prende il nome dell’onorevole Giovanni Mariotti che nel 1929 ne inaugurò il restauro. Come ricorda una lapide eretta sul muro del rifugio, nel 1944 fu anche assediato dai fascisti in cerca di un gruppo di partigiani che si erano nascosti qui. Non so spiegarne il motivo, ma i laghi mi hanno sempre affascinato e questo non è da meno. L’aria che si respira è fresca, i profumi della vegetazione sono intensi e non contaminati dalle attività dell’uomo. L’acqua è limpida e ricca di pesci. Alcuni bambini,
liberi dalle regole della città, giocano entrando in acqua senza pericoli. Ogni volta che ritorno è sempre una gioia immensa poter ammirare questo spettacolo. La nostra passeggiata non finisce qui e costeggiamo le sponde del lago. Lungo la via, ogni tanto scopriamo delle piccole sculture intarsiate nelle rocce, opera di un bravo quanto simpatico artista. Poco prima di raggiungere nuovamente il sentiero 723 in direzione del Monte Marmagna, troviamo anche una fonte e, poco più in là, una cascatella che alimenta il lago. Ci lasciamo lo specchio d’acqua alle spalle e, passato un primo tratto di rocce e lastroni (che richiedono un po’ di attenzione ma comunque accessibili), il percorso si fa più dolce e in breve usciamo all’aperto, seguendo il corso di un piccolo rio. Dalla radura possiamo vedere, di fronte a noi, la cima del monte Aquilotto e, nelle giornate più limpide, è possibile scorgere il profilo delle Alpi. Giungiamo così sul crinale, alla Sella che congiunge l’Aquilotto con il Marmagna. Lo spettacolo che ci troviamo di fronte è impagabile: il crinale ti offre la splendida vista dell’Appennino emiliano da una parte, e di quello toscano dall’altra. E li, oltre le montagne, ecco che lo sguardo arriva fino al golfo di La Spezia, dove è ben visibile il promontorio di Porto Venere e la Palmaria. Il vento è sempre abbastanza forte, ma questo non impedisce ai tanti camminatori di sostare per un po’ di riposto. Siamo a 1726 metri. Ormai pochi passi ci separano dalla vetta. Proseguiamo sul sentiero 723 che,
RIFUGIO LAGDEI Strada Lagdei, Bosco di Corniglio, Parma Tel. 0521 889353 / www.rifugiolagdei.it Si raggiunge comodamente in auto da Parma seguendo le indicazioni per Langhirano, Bosco di Corniglio e quindi Lagdei – Lago Santo; o dall’autostrada A15, casello di Berceto in soli 30 minuti, seguendo per Bosco di Corniglio, Parco dei Cento Laghi, Lagdei – Lago Santo.
RIFUGIO MARIOTTI Località Lago Santo 3, Corniglio, Parma Tel. 0521 889334 Nel periodo estivo è funzionante una seggiovia che collega i due rifugi.
in modo agevole, porta sulla cima offrendo una bella vista della conca del lago. Due ore dopo aver lasciato il rifugio Mariotti, siamo finalmente sulla vetta del Marmagna, a 1852 metri, il punto più alto della zona. Una grande croce in ferro alta 10 metri e la statua di una Madonna sono lì a proteggere la montagna e i suoi visitatori dal 1901. L’incanto di questi monti risiede nella straordinaria bellezza delle sue cime e nella conformazione delle rocce che ne fanno un luogo ideale per camminare. Si può trovare una vegetazione varia e non è raro scorgere anche gli animali che popolano la zona, come caprioli e poiane.
I sentieri sono ben curati e segnalati; la zona è attrezzata per accogliere escursionisti e turisti di ogni livello e in ogni stagione. Il sentiero che porta al Lago Santo è accessibile sia in estate che in inverno con la neve: è sufficiente indossare uno scarponcino impermeabile. Anche la vetta del Marmagna è raggiungibile in inverno, ma servono necessariamente le ciaspole. E’ ora di iniziare la discesa. Decidiamo di seguire il sentiero 00 che conduce al Monte Braiola, Monte Orsaro fino alla Sella del monte Fosco, dove intercetta il sentiero 725A che scende fino al Rifugio Lagdei. ●
Salita al Marmagna 21
AGENDA
LA BANCA AL TUO SERVIZIO
a cura di Valentina Bragazzi valentina.bragazzi@popolis.it
> EVENTI
> MUSICA
> MOSTRE
Sagra di Trecasali
Roncole Verdi Festival 2015
Arte e vino
dal 31 luglio al 4 agosto Trecasali (Parma)
INFO: info@sagraditrecasali.it
Ferrara Buskers Festival 2015 dal 20 al 30 agosto Ferrara e provincia
11 - 12 - 13 agosto Roncole Verdi (Parma)
fino al 16 agosto Palazzo della Gran Guardia – Verona
INFO: www.nuovoverdianeum.it
INFO: www.mostraarteevino.it
“A world of rock” - Musical
INFO: www.ferrarabuskers.com
15 agosto Piazza Malvezzi Desenzano del Garda (Brescia)
Giochi del Tricolore
INFO: tel. 030 9994275
dal 25 al 30 agosto Reggio Emilia
INFO: www.giochideltricolore.it
Fiera delle Grazie dal 14 al 17 agosto Grazie di Curtatone (Mantova)
Benvenuta, donna mia - Un omaggio musicale e poetico alla figura femminile
fino al 4 ottobre Museo Civico Ala Ponzone – Cremona
19 agosto - ore 21.15 Villa Badia - Leno (Brescia)
cremona.it
INFO: Proloco Leno - tel. 338 3454157
INFO: tel. 0376 349122
Festivaletteratura dal 9 al 13 settembre Mantova
INFO: www.festivaletteratura.it
AutoMoto Storiche in Centro Storico 19 e 20 settembre Ferrara
INFO: automotostoricheferrara@gmail.com
Mercati della terra 20 settembre Castello di Padernello Borgo San Giacomo (Brescia)
Die Krönungsreise Il viaggio nel LombardoVeneto dell’imperatore Ferdinando I e le vedute di Eduard Gurk
> TEATRO Il ritratto di Dorian Gray Adattamento teatrale in due atti di Rita Vivaldi e Anna Rapisarda 21 – 22 – 23 agosto Cortile Montanari e Accademia delle Belle Arti - Verona
INFO: tel. 348 5240521
INFO: museo.alaponzone@comune.
2077 BC Into The Groove… Nel solco dell’aratro fino al 3 gennaio 2016 Museo Civico Archeologico “G. Rambotti” – Desenzano del Garda (Brescia)
INFO: tel. 030 9994211
Mantova tra illuminismo e positivismo fino al 30 ottobre Mantova
INFO: www.comune.mantova.gov.it/ index.php/eventi
Mostra collettiva del Gruppo Antonio Nardi di Verona
11-12-13 settembre Palazzetto dello Sport - Gottolengo (Brescia)
Inaugurazione 8 agosto - ore 11.00 Le opere sono esposte presso la Filiale di Cassa Padana fino al 31 agosto, dal lunedì al venerdì dalle 8.05 alle 13.00 e dalle 13.00 alle 15.35. Ex chiesa di San Silvestro, Piazza Arditi 4 – Verona
INFO: prolocogottolengo@gmail.com
INFO: tel. 045 594375
INFO: info@castellodipadernello.it
Sagra della patata
22
SOGGIORNI
Mare 2015 Salinas Sea - Capoverde
VERACLUB MIKONOS - GRECIA
Isla do Sal
Penelope
le iscrizioni si ricevono presso i nostri sportelli
POSSIBILITĂ€ DI PROLUNGAMENTO WEEK END A LISBONA
All Inclusive partenza da Bergamo da maggio a ottobre assicurazione annullamento compresa
Formula Club partenza da Bergamo/Verona da maggio a settembre assicurazione annullamento compresa
VERACLUB MINORCA - SPAGNA
VERACLUB SUNEVA - SARDEGNA
S.to Tomas
Costa Rei
Formula Club partenza da Bergamo/Verona da maggio a ottobre assicurazione annullamento compresa
Formula Club partenza da Bergamo/Verona da maggio a settembre assicurazione annullamento compresa
www.cassapadana.it 23