Popolis - Maggio 2013

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Mensile di attualitĂ , economia, informazione e cultura cooperativa

Anno 12

05 maggio 2013

IN QUESTO NUMERO

Quei giorni a Buenos Aires con Papa Francesco Cassa Padana in assemblea Il ritorno di Teatraction


sommario

4-5-6-7

Quei giorni a Buenos Aires con Papa Francesco

8-9

Cassa Padana in assemblea Gemellaggio con la Bcc dell’Alta Murgia

10-11

In gita con i soci

12-13

Teatro Filo, un sogno intessuto d’arte e musica

14-15 Popolis, periodico mensile di Cassa Padana autorizzazione del Tribunale di Brescia, n. 43/2000 dell’8 agosto 2000 Sede, Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Ancora una volta insieme: per gioco Sul fiume per Emergency

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Ritorna… Teatraction!

Redazione Macri Puricelli, direttore macri.puricelli@popolis.it Lidia Sbarbada, coordinamento lidia.sbarbada@ cassapadana.it Armando Rossi e Debora Zanini, immagini armando.rossi@popolis.it debora.zanini@ popolis.it Sede: Villa Seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia Tel. 030 9040270 rivista@ popolis.it Comitato di redazione Franco Aliprandi, Stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, Macri Puricelli, Armando Rossi, Lidia Sbarbada Hanno collaborato a questo numero: Fabio Ardigò, Elisabetta Berto, Flavia Bindoni, Stefano Boffini, Valentina Bragazzi, Daniela Iazzi, Demetrio Pedace, Barbara Ponzoni, Marco Sacchi, Miriam Toniolo, Attilio Zorzetti

BresciaPhotoMarathon, una città da vivere. Pronti a partire?

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Pulcini (professionisti) in torneo: quando il calcio è solidarietà

In filiale a Legnago uno sportello decentrato per i volontari

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La mutualità internazionale può, dove altre logiche falliscono Operazione Marco Polo: avanti tutta

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Fotografie: Fabio Ardigò, Elisabetta Berto, Valerio Gardoni, Rinaldo Luppi, Attilio Zorzetti Copertina: Conclave nella cappella Sistina – servizio fotografico de L’Osservatore Romano Stampa: Staged, S. Zeno N. (Bs) Sfoglia questo numero e gli arretrati su: http://issuu.com/popolis www.popolis.it https://www.facebook.com/ pages/Popolis/138224646437 http://twitter.com/popolisweb

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editoriale

Il “nostro” legame con Papa Francesco

L’

articolo di apertura della rivista presenta un modo tutto “nostro” di salutare l’arrivo di Papa Francesco, che nei primi suoi atti del pontificato ha colpito

tutti per umanità, semplicità e umiltà. L’autore del ritratto di George Mario Bergoglio è padre Attilio Zorzetti, missionario bresciano di lungo corso in Argentina. È un amico da molto tempo del Papa e tuttora opera nel quartiere di Buenos Aires dove Bergoglio è nato. Cassa Padana da diversi anni ha stabilito un legame molto stretto con padre Attilio. L’abbiamo conosciuto durante lo sviluppo del progetto di rinascita delle casse argentine azzerate dalla dittatura ed è stato il nostro tramite per l’avvio di un progetto di cooperazione in Paraguay che ora, con la costituzione della centrale delle cooperative avvenuta lo scorso dicembre ad Asuncion, inizia a dare i primi frutti. Papa Francesco, con gesti forti e simbolici, in questa situazione di difficoltà, crisi materiale e morale, ci sta indicando sia come vivere “bene”, con uno sguardo solidale verso tutti i tipi di povertà e di bisogno, sia la strada da seguire per “mutare al meglio i tempi”. Credenti e non credenti hanno oggi più che mai bisogno di simboli che indichino vie da percorrere e aiutino a dare un senso compiuto agli sforzi che ognuno di noi giornalmente compie. E ci stimolino a guardare al futuro con ottimismo.

Luigi Pettinati Direttore Generale Cassa Padana Bcc

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IN PRIMO PIANO

Quei giorni a Buenos Aires con Papa Francesco di padre Attilio Zorzetti, missionario dehoniano in Argentina

“Quando ci avviciniamo alla nostra gente con lo sguardo del Buon Pastore, quando non ci avviciniamo per giudicare, ma per amare, ci rendiamo conto che questo modo culturale di esprimere la fede cristiana continua a essere vivo tra noi, specialmente tra i nostri poveri. È una grande ricchezza che Dio ci ha dato..”

Da sinistra: Attilio Zorzetti, Pedro Olmero della Quiaca, Marcello Palentini, vescovo defunto di Jujuy e Papa Francesco.

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L

ui era provinciale dei Gesuiti e poi rettore della Facoltà di filosofia e teologia di San Miguel, nella provincia di Buenos Aires. Noi dehoniani facevamo il noviziato in quella zona. Partecipavo con lui alle riunioni del clero della diocesi. E lui ci accoglieva nell’incontro di fine anno con una grigliata (asado) di squisita carne argentina e poi lui stesso in cucina preparava


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riginario di Gambara, nella Bassa Bresciana, padre Attilio Zorzetti da 43 anni è missionario in Argentina. A Buenos Aires ha operato come formatore di seminaristi e superiore provinciale. Coinvolto nelle attività del Ciacc fin dall’apertura degli uffici a Buenos Aires, padre Attilio presta servizio nelle parrocchie della periferia ed è cappellano assistente della comunità paraguaiana emigrata nella città argentina. È grazie a lui che Cassa Padana ha intessuto le prime relazioni con la Conferenza episcopale paraguaiana, attraverso la quale è nato il progetto di costituzione della Centrale di cooperative di piccole e medie dimensioni in Paraguay.

un gelato casalingo. Di lui si è sempre parlato come un uomo di Dio, ma dal profilo basso. Lo avvicini e non ti fa paura, non ti crea complessi e sei portato a chiacchierare con lui come con un compagno di scuola. Ti rompe tutti gli schemi: ti ascolta per cinque minuti e magari ti risponde con una frase di cinque parole. Noi preti l’abbiamo sempre chiamato Giorgio. E se dovessi parlare con lui oggi, credo che farei fatica a chiamarlo monsignore. Meno che meno Sua Santità. Scrivere di Francesco, il Papa argentino, non è facile. Voglio allora parlare di quel Bergoglio che ho conosciuto fin dai primi anni della mia presenza in Argentina. A quell’epoca facevo il maestro dei novizi e un anno mi trovai in una situazione difficile. Non trovavo il predicatore per i miei otto novizi che si preparavano ai primi voti. Disperato, ricorsi a Bergoglio perché mi trovasse un predicatore tra i suoi confratelli gesuiti. “Non ti preoccupare, mi disse... tu prega San Giuseppe e vedremo”. Nonostante i suoi molti impegni, alla fine predicò lui.

Il suo modo di fare è sempre stato abbastanza “asciutto”, di poche parole, spontaneo, semplice, con un linguaggio diretto, chiaro. Il suo carattere è sempre stato forte anche se molto umano. Altrettanto potente il suo ascendente sui giovani. È stato uno straordinario organizzatore di comunità, di clero e anche nella pastorale diretta dei quartieri di periferia. Il vescovo in autobus. Bergoglio in città viaggiava coi mezzi pubblici. Poco più di due anni fa, quando il mio caro confratello vescovo, Marcello, ammalato di un tumore, era ospite della nostra comunità in Buenos Aires, il cardinale Bergoglio veniva a trovarlo viaggiando in metropolitana. L´ultimo tratto di strada lo faceva a piedi salutando la gente che lo riconosceva. Di questo suo modo di fare il mondo già se ne è accorto. La casa natale di Papa Francesco si trova nella nostra zona. Quando venne fatto vicario, gli abitanti lo vedevano spesso camminare per le strade, col rosario in mano e salutando i vicini. Aiutava un’infinità 5


IN PRIMO PIANO

di persone, spiritualmente ma anche materialmente, con il denaro delle proprie tasche. Famiglie, parrocchie, cappelle di quartieri poveri, anziani, suore di clausura. In tanti gli chiedevano aiuto. Parte o tutto il guadagno che derivava dai suoi libri, lui lo dava a istituzioni o a parrocchie bisognose. Andava spesso a trovare l´anziana suora che l´aveva preso in braccio da piccolo. Come pure quella suora, ancora viva, che fu sua catechista per la prima Comunione. La sua vita, adesso come Papa, ci darà una infinità di questi segni tipicamente suoi. Forse qualcuno potrà dire che lo fa per posa, per mettersi in mostra o per colpire la sensibilità semplice della gente. Invece dietro ogni gesto c´è un insegnamento e un messaggio significativo. Il religioso. Papa Francesco è un religioso. Quando si è presentato al mondo, ha detto che i cardinali sono andati a prenderlo tanto lontano, laggiù in fondo a Buenos Aires, una città quasi australe. Ciò mi fa pensare al medioevo, quando i cardinali scovavano il papa tra i monaci dei monasteri. Sicuramente lo Spirito Santo aveva i suoi motivi. Papa Francesco è stato docente, maestro dei novizi, provinciale, rettore di facoltà, parroco. Come provinciale della Compagnia di Gesù in Argentina gli è toccata l´ora della crisi del dopo-Concilio e la sua provincia ha sofferto la fuga di religiosi e una

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forte crisi interna. In quegli anni, come molti di noi, ha vissuto la dittatura militare, che è stata molto dura anche per la Chiesa. E quando dico “chiesa” intendo tutti i cristiani, soprattutto quelli che hanno sofferto e sono morti, magari sotto tortura. Catechisti, sindacalisti, seminaristi, frati, preti, suore e vescovi. Bergoglio ha ricevuto accuse rispetto ai suoi rapporti con la dittatura argentina. Ma adesso arrivano le testimonianze di tante persone che lui ha salvato, magari nascondendole nella soffitta di casa o aiutandole a scappare. Anche Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel della Pace, è intervenuto in questo dibattito: “Non credo che Giorgio Bergoglio sia stato complice della dittatura, però credo che gli sia mancato il coraggio per accompagnare la nostra lotta per i diritti umani nei momenti più difficili”. La sua pastorale. Ciò che più si mette in risalto in lui è proprio la sua “pastorale” fatta di tre aspetti concreti. La parola, ossia l´annuncio, la predica, la lettera pastorale e anche qualche libro. Nell´assemblea latinoamericana di Aparecida, in Brasile, i suoi interventi hanno segnato il cammino della nuova evangelizzazione del continente e direi anche della chiesa universale. Fu a capo del


gruppo che ha redatto il documento finale e i suoi interventi nei sinodi lo hanno fatto apprezzare per stile e contenuto pastorale. Il suo messaggio è chiaro, sereno, forte e attuale. Bergoglio non è Martini, anche se tutti e due sono gesuiti. Il Vangelo sta alla base del loro messaggio e della loro riflessione. Ma Bergoglio è un “ruminante” del Vangelo, scusatemi il termine. Lo trasmette tradotto e “masticato” per le persone più semplici, che così lo capiscono e assimilano. Quando parla ai diaconi prossimi all’ordinazione, capisci subito che razza di preti vuole. Ed è esigente: mi ricorda un po’ Mazzolari del libro “Preti così”. Quando parla ai religiosi, risuonano le parole orazione e contemplazione, servizio, dedicazione, il fiat di Maria che si dona a Dio e si consacra e il gesto di Gesù che serve e lava i piedi. E qui viene il gesto, il secondo aspetto: un’infinità di modi di fare, dire e sorprendere l’altro. Il gesto che più colpisce in lui è quello imprevisto, verso il semplice, il povero, l’ammalato. Il gesto “pastorale” che dà importanza alla persona. Fortissime sono le sue espressioni di condanna per la miseria e le ingiustizie provocate da una politica “egoista”. L´abbiamo visto nelle omelie delle messe celebrate nelle strade e nelle piazze di Buenos Aires: quelle con gli accattoni, le prostitute, i ragazzi di strada, gli operai. Erano messe non gradite alle autorità locali. Ho concelebrato con lui la domenica per gli

emigranti nella chiesa degli Scalabriniani nella Boca. Nelle sua predica Bergoglio ha manifestato chiaramente l´importanza dell´apertura all´altro, allo straniero, all´immigrante, il vero “povero” della nostra società latinoamericana. Alla fine delle messe che celebrava nelle parrocchie, Bergoglio salutava la gente sulla porta e non accettava la busta che gli offriva il parroco. Voleva sempre che si desse il denaro a qualche famiglia bisognosa. Una parola forte l’ha avuta anche per il governo. Famosa la sua frase “nessuno vuole caricarsi sulle spalle la Patria”. Bergoglio non ha avuto peli sulla lingua per tacciare di irresponsabilità le autorità della città quando alcuni anni fa si è incendiata una discoteca dove morirono asfissiati e bruciati oltre 160 giovani: quella discoteca non era in regola. Oppure quando un treno entrò in stazione senza freni, schiacciando più di cinquanta persone che stavano andando al lavoro. Molto conosciuta è la sua presenza nelle “villas miserias“, le baraccopoli di Buenos Aires dove vivono oltre trecentomila persone. Con un gruppo di giovani preti molto impegnati ha creato un Vicariato proprio per la pastorale diretta tra questa gente. Ha animato convegni sulla pastorale popolare. Ha sempre dato gran valore ai santuari e quasi sempre partecipava alle feste dei patroni. Tipica quella di San Gaetano da Thiene l’8 agosto: qui in Argentina è considerato il santo del “pane e del lavoro”. Per salutare San Gaetano, in paese quel giorno si forma una fila di chilometri e chilometri di pellegrini, che resistono anche alle intemperie pur di arrivare a toccare la nicchia del santo per chiedergli la grazia di trovare lavoro, o ringraziarlo per averlo ottenuto. In quell’occasione Bergoglio celebrava una messa all’aria aperta e poi andava a salutare personalmente la gente che faceva la fila. Per ultimo, la coerenza di vita. Anche adesso che è Papa, Bergoglio ha uno stile inconfondibile. Non so se lascerà le grosse scarpe nere che gli conferiscono un modo di camminare alla contadina, per le scarpe rosse o bianche. Ma se adesso è Francesco, è perché lo era anche prima. Nella semplicità del suo modo di essere e vivere. Francesco dice povertà, difesa della natura, fratellanza universale. Ma Francesco ha ricevuto da Gesù Cristo anche il compito di tenere in piedi la Chiesa che stava per cadere. E di ricostruirla. All’inizio del Concilio, Papa Giovanni XXIII diceva che “la Chiesa si presenta così com’è, come la Chiesa di tutti e particolarmente dei poveri”. Forse Papa Francesco vuole riallacciarsi a questa affermazione o programma di vita. Preghiamo per lui. ● 7


l a b a n ca a l t u o s e r v izio

Cassa Padana in assemblea Appuntamento a Leno il 26 maggio

Il risultato economico con cui il nostro istituto si presenta in assemblea è sicuramente positivo nei numeri. E va ad aggiungersi all’indubbia solidità patrimoniale. Ma ci sono due fattori che incidono stabilmente in modo negativo sul bilancio. di Stefano Boffini |

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stefano.boffini@cassapadana.it

L’

assemblea dei soci di Cassa Padana, in Villa Badia a Leno il 26 maggio con inizio dei lavori alle 9.30, è certamente un’occasione importante per fare il punto su un anno di attività della banca. E in generale per riflettere su come i nostri territori stanno affrontando la crisi, sulle prospettive e azioni intraprese per cercare di uscirne.


Il risultato economico con cui Cassa Padana si presenta in assemblea è sicuramente positivo nei numeri. Ciò va ad aggiungersi all’indubbia solidità patrimoniale del nostro istituto. Due fattori portano effetti negativi sul bilancio e vanno a stressare a fondo il conto economico delle Bcc e a minare alla radice anche la tradizionale formula imprenditoriale di banca che fa raccolta e impieghi su un territorio. 1. La forbice fra i tassi attivi e i tassi passivi C’è una contrazione senza precedenti della forbice, cioè la differenza fra i tassi attivi pagati dalla clientela sui finanziamenti in essere (collegati a un parametro europeo mantenuto a livelli bassi come mai nel vecchio continente) e i tassi passivi riconosciuti ai depositanti. Questa forbice si è ridotta stabil-

mente a livelli nemmeno lontanamente pensabili solo cinque anni fa. I tassi sui mutui in essere sono scesi al minimo. Rappresentano certamente una boccata d’ossigeno per le imprese e le famiglie, ma incidono sul conto economico, visto che la raccolta necessaria per sostenerli sconta la concorrenza con i rendimenti dei titoli di stato, caratterizzati da uno scenario di incertezza e di possibile tensione al rialzo. C’è quindi rigidità verso il basso da un lato e variabilità al rialzo dall’altro. 2. Le sofferenze L’elevato livello di sofferenze e incagli problematici ha visto un forte aumento delle partite deteriorate, cioè finanziamenti dove la controparte fatica a onorare gli impegni assunti. Oltre a comportare una delicata e impegnativa attività di gestione delle singole posizioni e imporre un livello

elevato di accantonamenti per svalutazioni, per tener conto di questa situazione di difficoltà economica, questa problematica costituisce un sintomo evidente di una pesante incognita sul futuro di molte aziende dei nostri territori. Sono cause strutturali e non congiunturali a determinare mancanza di prospettive. Da qui l’impegno della banca verso l’internazionalizzazione, a non chiudersi solo in difesa, ma a spendere energie per aggredire uno dei fattori strutturali. ●

Info Assemblea di Cassa Padana Bcc domenica 26 maggio, ore 9.30

Villa Badia via Marconi 28 Leno (Brescia) 030 9040270 - 030 9040295 www.cassapadana.it

Gemellaggio con la Bcc dell’Alta Murgia

N

el 2012 abbiamo conosciuto una banca di credito cooperativo pugliese, la Bcc dell’Alta Murgia, con cui abbiamo intrapreso rapporti di scambio e di amicizia. Si tratta di un istituto di credito giovane, con meno di quindici anni di storia, che si sta consolidando e crescendo. Quale migliore occasione della gita soci in Puglia per sancire, attraverso la firma di un gemellaggio, questo legame? Il gemellaggio impegna le due banche di credito cooperativo a favorire relazioni di amicizia e di collaborazione per far conoscere meglio le proprie origini, le proprie storie di territori, gli stili di vita e di cooperazione; scambiarsi know how e le migliori esperienze maturate sia nel campo bancario più consolidato che nelle funzioni più innovative; attivare un rapporto di cooperazione di lungo periodo basato su tematiche di comune interesse. Alla base dell’accordo c’è una visione che coincide con il ruolo e la funzione che una banca di credito cooperativo è chiamata a svolgere nei territori dove opera. È questo in sintesi il contenuto del testo che i due presidenti, Vittorio Biemmi e Domenico Ardino hanno sottoscritto durante il convegno tenuto per i nostri soci a Ostuni sabato 23 marzo.

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l a b a n ca a l t u o s e r v izio

In gita con i soci Cronaca di un’avventura nella bellezza del sud Tre giorni fra Puglia e Basilicata. E quando, dopo lunghe ore di vagabondaggi fra arte, storia, cultura e buona tavola, siamo ripartiti verso nord, abbiamo avuto la sensazione che per una volta il luogo comune “perché andare all’estero quando abbiamo tanti posti meravigliosi da vedere in Italia?” non potesse essere più azzeccato. di Flavia Bindoni

S

ono le ore 5 del mattino quando inizia l’avventura in Puglia e Basilicata. È la gita dei soci di Cassa Padana. E questa volta ci sono anch’io, giovane socia della banca di Leno. La levataccia e le ore (infinite!) di pullman non hanno scoraggiato i ben duecento “colleghi” soci, che ormai per tradizione una volta all’anno si ritrovano insieme a viMatera sitare terre magnifiche. Dopo qualche trasferta all’estero

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(tutti ancora parlano della Spagna e ricordano con un sorriso la Bulgaria) ad attenderci è una meta italiana: per raggiungerla, ci siamo immersi nel profondo e verace Sud. Ristorati da una notte di sonno e accompagnati da un leggero maltempo, il secondo giorno siamo giunti alla città dei Sassi, così simile ai territori pugliesi da essere sempre inclusa nei tour della zona. Matera ci ha accolto con un paesaggio degno di un presepe: casette scavate nella roccia, viuzzole e ciottoli irregolari. Matera, però, è molto di più: è la storia di una popolazione fiera che vi ha vissuto fino all’evacuazione forzata a partire dal 1952 a opera dell’allora premier De Gasperi e che ora in piccola parte è tornata ad abitare nei sassi restaurati all’insegna di una rivalutazione culturale che ha portato l’UNESCO a


Alberobello

inserirli nella lista dei patrimoni dell’umanità. Una volta lasciata la città lucana, ci siamo diretti verso il capoluogo della Puglia. Sarebbe stato bello trascorrere qualche ora di più in questa Bari che ci ha incantato con il suo profilo e il lungomare, con il castello, la cattedrale di San Sabino e, soprattutto, con la famosa basilica che accoglie le spoglie di San Nicola e la miracolosa colonna che farebbe trovare l’anima gemella alle donne (a cui però, paradossalmente, è preclusa la possibilità di accedervi). La mattina seguente ci ha portato nella Firenze del Sud, titolo che è valso a Lecce per il trionfo del barocco e per la bellezza dei suoi edifici, come nel caso della cattedrale dell’Assunta con la falsa facciata che sull’osservatore ha un effetto a dir poco teatrale. Tuttavia la città che forse ha colpito di più per il suo mare blu e il cielo limpido, che ha permesso al nostro sguardo di spingersi fino alle terre albanesi, è Otranto, il punto più orientale d’Italia. La sua cattedrale ospita un capolavoro raro e indimenticabile: una pavimentazione completamente decorata a mosaico, purtroppo calpestabile. L’ultima giornata di visite, dopo la consueta riunione con la direzione di Cassa Padana, si è aperta con Ostuni, resa famosa dalla calce che un tempo ne ricopriva interamente il centro storico. La Città Bianca, come è infatti

ribattezzata, offre scorci incantevoli che ricordano la Grecia e una vista invidiabile sulla Murgia e sul mare. Infine, attraversando la Valle d’Itria, l’ultima tappa irrinunciabile è stata Alberobello, la capitale dei trulli, sito UNESCO dal 1996. Le caratteristiche abitazioni, che sono diventate il simbolo esclusivo della Puglia, in origine avevano il pregio di poter essere smantellate agevolmente e rapidamente, costituendo un utile espediente per non pagare i tributi. La Puglia non è solo arte e cultura, ma è anche terra di olio: davanti ai nostri occhi si stagliavano ogni giorno distese infinite coltivate a ulivi, stimati in più di 50 milioni di esemplari, di cui sono particolarmente monitorati quelli secolari e millenari. È impressionante pensare che producono con un gusto inalterato le stesse olive che raccoglievano gli antichi Romani ai tempi di Gesù! E siccome la conoscenza di un luogo passa anche attraverso la tavola, non abbiamo potuto che apprezzare la cucina pugliese, dai sapori tanto autentici e solo apparentemente povera. Ci siamo deliziati con burrate, ricotte, mozzarelle, taralli e altro ancora! In questo breve ma intenso viaggio abbiamo avuto la possibilità di soggiornare nelle tipiche masserie e familiarizzare con tradizioni come quelle della pizzica e dei caratteristici fischietti scaramantici. ● Lecce

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I n os t ri pro g e t t i A CREMONA

Teatro Filo,

un sogno intessuto d’arte e musica Giorgio Mantovani

di Barbara Ponzoni | barbara.ponzoni@cassapadana.it

Il legame tra il Teatro Filodrammatici e Cassa Padana è vivo ed attivo da una decina d’anni, grazie anche alla collaborazione con Giorgio Mantovani, presidente della Società Filodrammatici, circolo che da tempo immemore si occupa della gestione di questo antico teatro cittadino e della promozione artistica e culturale del territorio cremonese. 12

I

n centro a Cremona, vicinissimo ai giardini pubblici, c’è un piccolo teatro. La facciata esterna non gli rende certo giustizia, ma entrando si ha l’impressione di essere in una versione miniaturizzata dei più bei teatri italiani. La bellezza del posto non è l’unica caratteristica del Teatro Filo. La sua storia


parte molti anni fa. Voluto nel 1670 dalla famiglia dei marchesi Ariberti, era destinato a un utilizzo privato. Trasformato in oratorio religioso dai Padri Filippini, rimase aperto al culto fino al 1798. Successivamente l’architetto Faustino Rodi lo riportò alla sua originale funzione di teatro con fruizione pubblica nella forma architettonica ancor oggi visibile, ultimata nel 1807. Giorgio Mantovani è socio dal 1978 ed è presidente della Società Filodrammatici da dodici anni. Chi meglio di lui potrebbe raccontarci la storia di questo luogo così simbolico per Cremona? La Società Filodrammatica cremonese viene costituita nel 1801, durante l’occupazione francese, con il preciso intento di educare il popolo agli ideali repubblicani con rappresentazioni sceniche offerte in forma gratuita in un teatro costruito appositamente a questo scopo. Ai tempi erano gli stessi soci a scrivere e rappresentare le opere in teatro. Questa pratica è stata poi abbandonata e oggi rimane la scuola di recitazione “Luigi Carini”, da qualche anno diretta da Beppe Arena e Chicco Tomasoni. Ora i soci sono circa 80, mentre alla nascita della Società non potevano esserci più iscritti rispetto alle “piazze” in teatro, cioè dei posti a sedere. Questo dimostra il legame strettissimo del circolo con il teatro stesso. La storia del Filo è legata anche al mandolino, tipico strumento partenopeo, come mai?

maestro Ugo Orlandi, massimo rappresentate italiano di questo strumento che nel nostro teatro trova un punto di riferimento. Ogni anno il suo nome non manca mai nel cartellone degli spettacoli. E al Filo è nata la prima sala cinematografica cittadina… Si parla addirittura dell’apertura ai tempi dei fratelli Lumiere. Il teatro per un certo numero di anni ha funzionato solo come cinema. Da quando sono diventato presidente ho fortemente voluto riprendere la tradizione teatrale e musicale. D’accordo con i gestori della sala cinematografica ci dividiamo le serate in modo da accontentare tutte le esigenze del pubblico cremonese. Oltre a questo, il teatro è usato da diversi gruppi che qui trovano un magnifico contesto per le prove, come la scuola di lirica di Nadya Petrenko, la scuola di danza Tango Club Cremona, la Big Band The Swingers e per chiunque, facendone richiesta, abbia bisogno di trovare “asilo” da noi. Nelle sale del circolo sono nate invece l’accademia degli scacchi e il circolo del burraco. Tanta arte quindi ma anche tanta beneficienza, ci parli del “Filo…Benefico” Il nostro legame principale è con l’associazione Kiwanis, gruppo fondato in America nei primi del ‘900, che ha un club anche a Cremona e che si occupa di dare assisten-

za soprattutto ai bambini, in ogni parte del mondo. La maggior parte dei proventi degli spettacoli vanno a sostenere i progetti di questa associazione. Oltre a questo la Società, spesso, ospita in teatro le manifestazioni di altre realtà benefiche cremonesi. Un desiderio da realizzare? Sogno una Società Filodrammatici con nuova linfa vitale. Giovani soci che abbiano voglia di impegnarsi per il proprio territorio. L’iscrizione annuale dà diritto ad assistere gratuitamente a tutti gli spettacoli proposti, cinema compreso, a partecipare ai corsi che si svolgono al Filo, all’uso gratuito della nostra struttura. Ma soprattutto offre la possibilità di entrare in un mondo affascinante, con una storia incredibile alle spalle, una base da usufruire per creare nuove sinergie future, un sogno fatto di arte e musica. Entrare a far parte della storia, di un sogno, non ha prezzo… ●

Info Società Filodrammatica Cremonese Tel. 0372 21519, ore 18-24 Tel. 349 8310931 - 338 5205044 teatrofilo@fastpiu.it info.cinemafilo@gmail.com Giorgio Mantovani 349 8099121

Il connubio nasce a fine Ottocento, quando nel 1896 si costituì un’orchestra di mandolinisti cremonesi che raggiunse in breve un grande successo. Fu la prima orchestra mista fra uomini e donne in Italia. Attualmente il legame tra il mandolino e il Teatro Filo è portato avanti dal

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I n os t ri pro g e t t i A BRESCIA

Ancora una volta insieme:

per gioco

di Miriam Toniolo | miriam.toniolo@cassapadana.it

T

orna l’appuntamento con “Insieme per gioco”, sabato 8 e domenica 9 giugno, a Cigole. Sempre ospitata a Palazzo Cigola Martinoni, la manifestazione dedicata al gioco e all’editoria per i bambini e le famiglie, giunge alla sua quarta edizione. Organizzata dalla Proloco Cigole in festa, dal museo multimediale del gioco storico e della cultura rurale Raìs e da Cassa Padana, con il patrocinio del Comune di Cigole, Insieme per gioco si annuncia, anche per questa edizione, ricca di iniziative. Le giornate saranno caratterizzate da laboratori manuali con esperimenti e giochi scientifici (grazie alla presenza del Museo Scientifico di Treviglio e dell’associazione scientifica Aghi magnetici di Brescia), momenti sportivi (con i mini ruggers della scuola Bassa Bresciana rugby di Leno), spettacoli 14

teatrali (con l’associazione Cara... Mella di Bagnolo), giochi per imparare l’inglese, attività manuali e creative (con il supporto di Legambiente Leno e dell’associazione Il Fauno). L’Accademia del gioco dimenticato di Milano farà scoprire ai bambini l’arte del divertimento utilizzando oggetti semplici come biglie, tappi, corde e materiale di recupero. Il “Riciclattolo” e il “Passalibro” saranno l’occasione per i bambini di barattare giocattoli e scambiarsi libri, interagendo fra loro e condividendo passioni. Durante la manifestazione sarà possibile seguire visite guidate al museo multimediale Raìs, all’interno di Palazzo Cigola Martinoni: nelle sezioni della cultura rurale e del gioco storico, adulti e bambini potranno riscoprire e conoscere le tradizioni del territorio. Giuseppe Gambarini, un artigiano di Cigole, esporrà i suoi giocattoli fatti

a mano e in legno: un ritorno al passato per scoprire giochi nuovi e creare storie incredibili. Quest’anno si potrà assaporare cioccolato pregiato grazie alla presenza di un maestro cioccolatiere che organizzerà laboratori a tema sia per adulti che per i bambini. Ci sarà anche una zona ristoro con snack sfiziosi, golosità e un’area pic-nic. Non mancherà un menù con cibi biologici dedicato ai bambini. Tra le stanze di Palazzo Cigola e i giardini del parco le famiglie trascorreranno due giorni all’insegna del divertimento, del gioco, della cultura, del sorriso e del piacere di stare insieme. ●

Info www.palazzocigola.it Ufficio Progetti Cassa Padana Bcc tel. 030 9040344


I n os t ri pro g e t t i A BRESCIA

Sul fiume per emergency

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ine maggio lungo l’Oglio e in nome della solidarietà. Sabato 25 e domenica 26 sarà l’occasione per scoprire il parco dell’Oglio nord, scendere il fiume con i gommoni, percorrere gli argini in mountain bike, passeggiare fra alberi e fiori. Le serate saranno dedicate alla musica, in piazza a Monticelli d’Oglio. Sabato appuntamento con alcuni gruppi locali, domenica invece spazio alle note del chitarrista di Fabrizio De Andrè, Giorgio Cordini, e alla sua band. Il ricavato dell’iniziativa andrà ai progetti di Emergency e in particolare alla corsia pediatrica dell’ospedale di Kabul, in Afghanistan. I due giorni sul fiume sono organizzati dall’associazione “Avventura dietro l’angolo”. Nata da poco tempo, ma già attivissima. “Avventura dietro l’angolo” nasce dall’idea di un gruppo di amici con la vocazione di condividere con tante persone la passione per lo sport, la natura e le emozioni intense. Quell’avventura che inaspettatamente comincia dalla porta di casa per scoprire un territorio a noi tutti così vicino, ma troppo spesso ancora inesplorato. ●

Info 030 9920646 - 388 04968659 www.avventuradietrolangolo.it

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I n os t ri pro g e t t i A BRESCIA

Ritorna… TEATRACTION! Festival della creatività teatrale sabato 1 e domenica 2 giugno in Villa Badia a Leno di Daniela Iazzi | daniela.iazzi@fondazionedominatoleonense.it

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opo il successo dell’edizione dello scorso anno, ritorna a giugno l’appuntamento con “TeatrAction”, la giornata della creatività teatrale. Protagoniste dell’evento saranno le compagnie teatrali che metteranno in scena sia nuove produzioni che spettacoli tratti dal loro repertorio, sketch e incursioni teatrali, esibizioni di danza/ teatro e molto altro ancora. A ritmo serrato attori e artisti intratterranno il pubblico offrendo un grande spettacolo adatto sia agli adulti che ai bambini. La manifestazione si terrà dal pomeriggio del 1° giugno e proseguirà per tutta la giornata di domenica. A ospitare l’evento sarà ancora Villa Badia, edificio ottocentesco da poco interamente restaurato e il suo parco, sito archeologico del monastero longobardo di San Benedetto, palcosce-

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nico d’eccezione della manifestazione. TeatrAction rappresenta il luogo in cui l’antica arte del teatro è messa in scena a tutto tondo. Qui è possibile scoprire e avvicinarsi ad artisti poliedrici; compagnie professionali e amatoriali che hanno fatto del teatro il loro lavoro o la loro più grande passione. Per tutti i partecipanti la possibilità di assistere agli spettacoli e, per chi lo desiderasse (bambini e adulti), anche di provare a cimentarsi nel ruolo di attore. Non mancheranno le attrazioni per i bambini, che potranno diventare i protagonisti delle storie raccontate dai burattini, un mondo incantato che non conosce tempo; oppure potranno immedesimarsi nei piccoli attori, loro coetanei, che presenteranno gli spettacolo finali dei corsi di teatro seguiti durante l’anno. La creatività sarà rappresentata an-

che dai pittori che animeranno il grande parco di Villa Badia: “armati” di tele candide e tavolozze colorate, cattureranno la magia del teatro con spatole e pennelli. Durante l’intera manifestazione sarà aperto un punto ristoro con pizza cotta nel forno a legna e altre prelibatezze. Inoltre, su prenotazione, è confermato per la domenica sera l’Apericena con Delitto, con la Compagnia Anubisquaw di Cremona. Partecipando a TeatrAction scoprirete che è possibile guardare la realtà con occhi diversi; che la creatività è alla portata di tutti e che, condividendola, ognuno di noi può essere capace di grandi cose. ●

Info e iscrizioni www.fondazionedominatoleonense.it www.facebook.it/teatraction


I n os t ri pro g e t t i A BRESCIA

6 scatti, 6 temi, 7 ore Arriva BresciaPhotoMarathon, una città da vivere. Pronti a partire? di Marco Sacchi | marco.sacchi@fondazionedominatoleonense.it

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n evento tutto nuovo e divertente sta prendendo vita a Brescia: la BresciaPhotoMarathon, concorso fotografico itinerante aperto a tutti (professionisti e amatori) alla scoperta delle meraviglie della Leonessa. Nata dalla collaborazione tra Fondazione Dominato Leonense di Leno, Ambiente Parco di Brescia, Cassa Padana Bcc, il Gruppo fotografico bagnolese e Photo19 di Brescia, con il patrocinio del Comune di Brescia, questa maratona fotografica bresciana ha l’obiettivo di fondere l’amore per la fotografia con il piacere di una passeggiata in una delle città più belle d’Italia. L’appuntamento è per domenica 16 giugno dalle ore 10 alle ore 17, partendo da Ambiente Parco, suggestivo spazio verde nel centro di Brescia in largo Torrelunga, vicino a Piazzale Arnaldo. Ecco come funziona: alla partenza i partecipanti riceveranno tre temi da sviluppare, secondo le proprie sensibilità, cui seguiranno altri tre temi che verranno consegnati in una tappa intermedia.

Sette ore di tempo e sei temi da sviluppare con la fotografia: è questa la sfida! All’arrivo, ogni partecipante dovrà consegnare le sei foto scelte per il concorso: vincerà la BresciaPhotoMarathon chi riuscirà a rappresentare al meglio l’intera sequenza dei temi proposti. Inoltre, una giuria di qualità composta da fotografi professionisti ed esperti del settore assegnerà un premio per la prima, la seconda e la terza miglior sequenza e un premio per lo scatto migliore per ognuno dei sei temi proposti. In palio, per chi si aggiudicherà il primo premio, un buono per il noleggio gratuito, per un’intera giornata, di una spider slow drive: il modo migliore per andare a caccia di nuovi luoghi da fotografare. Le premiazioni avverranno in Villa Badia a Leno sabato 6 luglio, durante la fiera di San Benedetto, dove verranno esposti gli scatti vincitori e le fotografie migliori. Non vi tragga in inganno il nome della manifestazione: non serve correre! Tutto quello che è necessario per partecipare sono una macchina fotografica (digitale compatta o reflex) e la voglia di mettersi in gioco. Partecipare alla maratona fotografica è facile. Fino al 13 giugno l’iscrizione alla maratona può essere effettuata compilando il modulo che è possibile scaricare dal sito www. bresciaphotomarathon. it e versando la quota di partecipazione di 10 euro (ridotto 5 euro per chi ha meno di 18 anni, più di 65, per i dipendenti di Cassa Padana Bcc e i soci della Fondazione Dominato Leonense e per i clienti Photo19). Pronti a partire? Allora… buono scatto a tutti! ● 17


I n os t ri pro g e t t i A FERRARA

Pulcini (professionisti) in torneo Quando il calcio è solidarietà di Demetrio Pedace | demetrio.pedace@cassapadana.it

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omenica 26 maggio, al centro sportivo del C.U.S. Ferrara si svolgerà il 2° Torneo pulcini professionisti di calcio. In un’unica giornata, dalla mattina (fase a gironi) al pomeriggio (semifinali e finali) si affronteranno i bambini di prestigiose società: Juventus, Milan, Bologna, Hellas Verona, Modena, Padova, Cesena, Vicenza. Fin qui il programma sportivo, che sembra già molto interessante, se è vero che già tra i bambini di questa età le società professionistiche cercano di “scovare” i campioni di domani. Ma non è solo questo a rendere importante il torneo. La data in cui si svolgerà cade, non a caso, a un anno esatto dalle due scosse di terremoto che hanno sconvolto l’Emilia. Per gli organizzatori è stato automatico desiderare di legare lo sport alla solidarietà. Grazie all’aiuto degli sponsor (tra cui Cassa Padana che, oltre a contribuire direttamente, si è fatta carico di “aggregare” alcune ditte clienti sensibili ai valori dello sport e della solidarietà) è stato deciso di devolvere tutto il ricavato dei biglietti, a offerta libera, al comitato “Aiutiamoci” che – come sempre – lo destinerà ad aiuti concreti per le popolazioni colpite dal sisma. In questo caso specifico poi vi è una “storia nella storia”: l’allenatore della squadra del Modena è anche l’assessore allo sport del Comune di Concordia sul Secchia, uno dei più colpiti dal terremoto. Il campo sportivo è stato a lungo la sede della tendopoli del paese e oggi non è agibile. Avete, già, quindi indovinato dove “Aiutiamoci” destinerà i fondi del torneo: proveremo a “ricostruire” il campo da calcio, consentendo, attraverso lo sport, alla gente di Concordia di fare un altro piccolo passo verso un “ritorno alla normalità” che purtroppo oggi è solo un desiderio irrealizzato. La situazione delle zone colpite dal terremoto, infatti, è tutt’altro che risolta e non solo in termini di ricostruzione (comprensibile, visti i costi ed i tempi tecnici necessari) ma anche in termini di dignità umana. Molte famiglie vivono in situazioni di assoluta precarietà: ancora oggi arrivano numerose ad “Aiutiamoci” le richieste di generi di prima necessità, da parte di famiglie in grande difficoltà nell’affrontare i problemi della vita quotidiana. ● INFO www.torneocusferrara.com

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I n os t ri pro g e t t i A VE R O N A

In filiale a Legnago uno sportello decentrato per i volontari Siglato l’accordo fra Csv e Cassa Padana. Il 30 maggio l’inaugurazione di Fabio Ardigò | fabio.ardigo@cassapadana.it

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avorando in Cassa Padana capita frequentemente di dover fronteggiare la sorpresa, a volte la perplessità, di chi non conosce ancora bene la banca e il suo modo di operare sul territorio. La sensazione che si prova è sempre molto piacevole. Neppure l’incontro con Lucio Garonzi, direttore del CSV (centro servizi volontariato) di Verona, ha fatto eccezione. Introdotti dal direttore del CSV di Brescia, abbiamo incontrato il responsabile veronese con lo scopo di valutare la possibilità di una collaborazione sinergica. Come di consueto, per presentarci in modo esauriente, abbiamo raccontato quali attività, oltre a quelle tipicamente bancarie, la banca promuove nelle aree geografiche in cui opera, sostenendo attività sociali e culturali, creando eventi di promozione del territorio, favorendo collaborazioni e cooperazione, senza cercare un ritorno immediato diretto. Mentre parlavamo, la perplessità e il dubbio si manifestavano in modo crescente sul volto del nostro interlocutore, fino al momento fatale della domanda che stavamo aspettando: “Scusate, ma perché la banca fa tutto questo?” Sono seguiti altri incontri attraverso i quali la conoscenza reciproca si è approfondita e la domanda fatidica ha potuto trovare risposte credibili, tanto che il 25 febbraio scorso Cassa Pada-

na e CSV di Verona hanno firmato una convenzione che consentirà alla banca di gestire quotidianamente uno sportello decentrato, per conto del CSV, presso la propria filiale di Legnago, dove il 30 maggio verrà inaugurato ufficialmente l’accordo. Per il CSV è l’occasione giusta per estendere il suo ventaglio di collaborazioni al fine di ampliare l’operatività e di rafforzare il sostegno ai soggetti dediti al volontariato. Per Cassa Padana è un’importante opportunità per conoscere sempre meglio un territorio nel quale opera da poco tempo e per intensificare il sostegno al mondo del no-profit. La collaborazione va ad aggiungersi a quella già in essere con il CSV di Brescia, per gli sportelli decentrati di Leno ed Esine e con il CISVOL di Cremona per lo sportello di Gussola. L’augurio di tutti è che ne possa ripetere il successo. ●

A Legnago e Verona le prime tappe di Mantua Wine

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nizia nel veronese l’edizione 2013 di Mantua Wine. Il primo appuntamento è per il 23 maggio a Villa Stopazzolo di Legnago. Seguirà Verona il 14 giugno, dove gli ospiti saranno accolti nella suggestiva cornice dell’ex Chiesa di San Silvestro, oggi filiale di Cassa Padana. Terzo appuntamento il 19 luglio a Volta Mantovana e chiusura il 13 ottobre a Padernello, nella bassa bresciana. Sarà l’occasione per intenditori ed estimatori di assaggiare i vini mantovani DOC e IGT selezionati abbinandoli a piatti o prodotti tipici mantovani.

Info Ufficio Progetti Cassa Padana Bcc 030 9040334 – 030 9040344

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I n os t ri pro g e t t i n e l mo n d o

La mutualità internazionale può, dove altre logiche falliscono Cronaca di una missione in Perù

Ci sono persone che non possono fare a meno di creare. E lo fanno donandosi. Non trattengono mai nulla per sé. Si offrono come ponti. Allacciano mondi per farli comunicare. Attraverso la carità.

di Elisabetta Berto elisabetta.berto@cassapadana.it

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nrico, volontario dell’Operazione Mato Grosso da più di vent’anni in Perù, è uno di questi solidi ponti. Come un moderno Socrate, dedica la sua vita ad aiutare le persone a scoprire la propria

vocazione artistica. Sembrerebbe un impegno futile, se i suoi allievi non fossero ragazzi con handicap e carcerati. Se l’obiettivo non fosse far loro scoprire che non sono solo l’handicap che si portano dietro o il reato che hanno


commesso, ma anche un talento da esplorare. Se non fosse importante per loro imparare a guardare la propria vita da un’altra prospettiva e tracciare così un nuovo cammino per viverla. Con questa semplice intuizione, Enrico riesce a far intagliare vie crucis nel legno anche a ragazzi con una sola mano. Non solo. È capace di riunire attorno ad uno stesso scalpello carcerati comuni e non, in una realtà dove il terrorista di Sendero Luminoso si sente diverso da quello del Movimiento Revolucionario Tupac Amaru, l’hacker non crede di rubare come il ladro, il ladro non si sente cattivo come chi assalta a mano armata, chi assalta non si sente di usare le armi come il sicario. In una litania di divisioni che spariscono di fronte all’universalità dell’arte. La musica accompagna il lavoro di Enrico e dei suoi allievi: Nauta è il nome di ognuna delle 21 collezioni di canzoni da lui create in questi anni mischiando la musica della sua giovinezza in Italia con quella dei suoi allievi sudamericani. Nauta come il paesino all’incrocio di due grandi fiumi peruviani, il Marañon e l’Ucayali. Due fiumi che vengono da lontano e poi si uniscono, per fare un pezzo di strada insieme. Enrico si prende cura di noi durante il nostro ‘pellegrinaggio’. Assieme a tecnici della cooperativa Cerro Torre, infatti, perlustriamo in lungo e in largo il paese andino per fare consulenza su sistemi di energie rinnovabili. I beneficiari sarebbero i soci delle cooperative di risparmio e credito nate

grazie al progetto Cassa Padana-Fenacrep, perché in molti casi vivono in zone isolate che non verranno raggiunte dall’elettrificazione convenzionale nemmeno nei prossimi venti o trent’anni. La cooperativa Cerro Torre, che si occupa di energie rinnovabili in Italia e si è già sperimentata in progetti simili in Africa, è in grado di fare consulenza su un ampio ventaglio di alternative che vanno dai pannelli fotovoltaici ai sistemi eolici o idroelettrici. Le condizioni per fare funzionare tecnologie di quel tipo in Perù ci sono, così come l’interesse dei soci ad adottarle e delle cooperative di risparmio e credito a finanziarne l’installazione. Mancano solo tecnici che sappiano dare una consulenza opportuna e disinteressata. Il nostro progetto serve anche a portare in Perù competenze di questo tipo. Nel frattempo, la piattaforma delle rimesse del progetto Due Sponde sta diventando un obiettivo sempre più concreto: i partner peruviani sono stati ormai selezionati e si svolge in questi giorni la prima riunione del comitato di gestione che si occuperà delle attività necessarie alla realizzazione della piattaforma. Gli altri paesi in cui verrà organizzata sono Senegal ed Ecuador, dove si sta cercando di coinvolgere anche Codesarrollo. Far entrare la cooperativa di risparmio e credito amica del credito cooperativo italiano nella piattaforma delle rimesse è, forse, l’unico elemento agglutinante che farebbe partecipare in massa le Bcc al progetto. ●

Operazione Marco Polo, avanti tutta

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rande successo, lo scorso febbraio, per la quarta missione commerciale in Cina. Nel complesso, dal 2010 al 2013, la divisione dei servizi per le aziende di Cassa Padana ha portato nel paese quasi ottanta realtà produttive di tutti i territori in cui la Cassa è operativa. L’iniziativa si è trasformata in un’opportunità per la banca di trasformare il proprio impegno da locale a glocale senza perdere di vista i propri territori. L’Operazione Marco Polo sta mettendo radici in quel triangolo d’oro del paese del Dragone qual è Nanchino-Shangai-Ningbo. Nel 2012 Cassa Padana ha confermato la partnership con la società di consulenza cinese Dedalo, siglato un accordo di cooperazione con il Dipartimento economico di Ningbo, la città industriale più ricca della Cina e messo le basi per l’istituzione di un presidio sul posto da parte del personale di Cassa Padana. Il presidio è stato inaugurato nel febbraio 2013 e, a turno, vedrà in Cina tutti i capi filiale che da tempo sono coinvolti anche in un percorso di formazione specifico. Obiettivo del presidio: offrire alle aziende italiane assistenza legale e finanziaria; raccogliere i contatti per le commesse; facilitare le complesse operazioni di logistica.

Info Cassa Padana Bcc - 030 9040316

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agenda a cura di Valentina Bragazzi valentina.bragazzi@popolis.it

> MOSTRE Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti

> teatro Maleficarum, l’ultima pennellata del Romanino Spettacolo teatrale della Compagnia Anubisquaw 28 maggio, ore 20.45 Teatro Filodrammatici di Cremona

Info: 030 9040334

> musica I lunedì della musica: la stagione concertistica del Teatro Bibiena

> eventi Valeggio veste vintage

20 maggio, ore 20.00 Teatro Bibiena (Mantova)

Info: www.valeggiovesteilvintage.com

Info: 0376 355 566

Giardinaria. Mostra mercato dedicata ai fiori

Per corti e cascine:

assaggi e paesaggi delle campagne mantovane 19 maggio dalle ore 9.00 Luoghi vari in provincia di Mantova

Info: Consorzio Agrituristico Mantovano 0376 324889

From Earth to the Moon. Immagini degli archivi NASA ed ESA

Info: 045 8079400

La Via delle Perle. Sulle rotte dei velieri da Venezia al mondo Museo del Bijou Casalmaggiore (Cremona) Fino al 12 maggio

Info: www.museodelbijou.it

Gio Batta Tiepolo pictor cæli

25 e 26 maggio, ore 10-20 Rovato (Brescia)

Rare visioni di pittura da ponte I teleri di Verolanuova fotografati

Info: 335 6039291

Castello di Padernello Borgo San Giacomo (Brescia)

Parkinson che ne sai?

Fino al 28 luglio

Alimentazione corretta nella malattia di Parkinson e gestione della disfagia

Info: www.castellodipadernello.it

11 maggio, ore 10.00 Cisvol, via san Bernardo 2a, Cremona

Friends of Stradivari

Info: www.latartarugaparkinson.it

Piacenza Toys Expo 19 maggio, ore 9.30- 17 Centro Commerciale Borgo Fax Hall, Piacenza

Info: www.aigec.it

Area Archeologica Capitolium Fino al 30 giugno Via dei Musei 57, Brescia

Info: www.bresciamusei.com 22

Info: www.palazzodiamanti.it

Museo di Storia Naturale Verona Fino al 30 giugno

12 maggio, dalle ore 9.30 Mercato Ortofrutticolo di Valeggio sul Mincio (Verona)

> itinerari

Palazzo dei Diamanti Ferrara Fino al 9 giugno

Fondazione Stradivari via Ugolani Dati 4 Cremona Fino al 31 dicembre

Info: www.friendsofstradivari.it



24 ŠServizio fotografico de L’Osservatore Romano


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